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Sanna S Forse la riforma delle banche popolari non stata fatta per la tua felicit

FORSE LA RIFORMA DELLE BANCHE POPOLARI NON STATA FATTA PER


LA TUA FELICIT
di Stefano Sanna
26 gen 2015

Il 20 gennaio il Consiglio dei Ministri si riunito per approvare delle disposizioni urgenti per il
sistema bancario e gli investimenti.
Vale la pena fare alcune considerazioni per capire perch una tale riforma tanto urgente che
non si poteva aspettare la nomina del nuovo presidente della Repubblica.
Tra le disposizioni urgenti approvate c la riforma delle banche popolari.
Dieci banche popolari obbligatoriamente per legge saranno trasformate in Spa. Il governo nel
sottolineare il valore storico della riforma ha voluto precisare per bocca di Renzi che non si
tratta di danneggiare la storia dei piccoli istituti, ma di fare in modo che le banche italiane
siano all'altezza delle sfide. Abbiamo troppi banchieri e facciamo troppo poco credito.
Ma tanto entusiasmo per lo storico traguardo non sembra condiviso, n per i modi n per il
risultato,
dal
presidente
di
Banca
Etica,
Ugo
Biggeri
che
in
una
nota
(http://www.bancaetica.it/blog/riforma-delle-banche-popolari-commento-banca-etica) del 21
gennaio ha scritto sullurgenza del decreto:
sorprende davvero che nel nostro Paese il Governo decida invece di intervenire - con urgenza
e tramite un decreto legge - sul voto capitario delle banche cooperative. Perch questa foga nel
voler modificare la natura delle banche cooperative? .
Mentre sulla scelta fatta dal governo dice:
Le banche mutualistiche e cooperative in questi anni hanno incontrato il favore del mercato e
dei risparmiatori, perch hanno dimostrato di non essere peggiori delle banche costituite in
societ per azioni, ma semmai migliori, sia in Italia sia in molti altri paesi. E incomprensibile
la scelta di attaccarle o di obbligarle a trasformarsi in s.p.a. non appena grazie al loro successo
raggiungono dimensioni rilevanti.
A sostegno delloperato del Governo, il ministro delleconomia Pier Carlo Padoan ha spiegato
che La scelta quantitativa con l'applicazione del decreto a dieci grandi banche popolari
concilia la necessit di dare una scossa forte preservando per in alcuni casi una forma di
governance che ha servito bene il Paese.
Il ministro ha poi aggiunto che come sempre quando il ministero si occupa di questioni
bancarie, ascolta i consigli della Banca d'Italia.
Ed allora vale la pena capire quali sono stati i consigli della Banca dItalia. A tal proposito
interessante quanto dichiarato dal vicedirettore generale della Banca dItalia, Anna Maria
Tarantola, in audizione al Senato alla Commissione VI finanze e tesoro, proprio sulla riforma
delle banche popolari. Era il giugno del 2011.
Il Vice Direttore Generale partendo dal fatto che La cooperativa bancaria, rivolgendo la
propria operativit prevalentemente al socio- cliente e al territorio di riferimento, d rilievo
alla persona prima ancora che al capitale, beneficia di minori asimmetrie informative e pu
quindi vantare una migliore capacit di selezione del credito e una minore rischiosit e
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Sanna S Forse la riforma delle banche popolari non stata fatta per la tua felicit

ritenendo necessaria una nuova regolamentazione delle banche popolari afferma in materia di
trasformazione in Spa delle stessa che:
Non siamo contrari alle proposte che permettono la trasformazione volontaria da banca
popolare a societ per azioni (ora possibile solo per finalit di vigilanza), soprattutto nel caso
di banche popolari grandi e quotate.
Per concludere che le riforme devono essere fatte per preservare la stabilit delle banche
popolari e non per eliminarle, anche per il bene della finanza nazionale:
Lauspicio che una significativa riforma del quadro legislativo permetta un salto di qualit
nei meccanismi di governo delle popolari, creando le condizioni per operare efficacemente e
per preservare la stabilit dei gruppi della categoria e, in ultima analisi, del complessivo
sistema finanziario nazionale.
Probabilmente queste posizioni non proprio comode per il Governo espresse con chiarezza e
decisione dal Vice Direttore Generale della Banca dItalia andavano superate.
Ma per fortuna del Governo quel Vice Direttore Generale non c pi ed allora la riforma si
potuta fare con minori difficolt. Infatti la dott.ssa Anna Maria Tarantola, stata nominata
presidente della RAI (o forse dovremmo dire trasferita) lanno dopo, nel giugno del 2012, ed ora
non pu pi intervenire in materia di riforme delle banche popolari, ma solo darne notizia.

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