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649004
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
Anno CLV n. 204 (47.042)
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Papa Francesco
rifonda il processo matrimoniale canonico
Non solo una riforma profonda ma
una vera e propria rifondazione del
processo canonico riguardante le
cause di nullit matrimoniale quella voluta da Papa Francesco con i
motupropri Mitis iudex Dominus Iesus e Mitis et misericors Iesus, le cui
linee guida sono state presentate nella tarda mattinata dell8 settembre
nella Sala stampa della Santa Sede.
La nuova normativa che risponde alle aspettative largamente emerse
durante il sinodo straordinario sulla
famiglia e raccoglie i frutti del lavoro della commissione speciale istituita dal Pontefice il 27 agosto 2014
mira a rendere pi spedite ed efficaci le procedure per la dichiarazione
di nullit, la cui competenza appartiene strettamente al Pontefice.
In particolare, viene abolita la
doppia sentenza conforme e si d vita al cosiddetto processo breve, rimettendo al centro la figura e il ruolo del vescovo diocesano o delleparca, nel caso delle Chiese orientali,
come giudice delle cause. Le nuove
norme vanno lette alla luce dellevoluzione storica delle procedure per
la dichiarazione di nullit. Nel 1741
Benedetto XIV istitu la doppia conforme per far fronte agli abusi commessi da vescovi e tribunali soprattutto in Polonia e Pio X, allinizio
del Novecento, limit al massimo il
ricorso allazione della Sede apostolica valorizzando i processi celebrati
nelle singole diocesi.
Tra gli altri aspetti di rilievo dei
due motupropri che riformano separatamente le norme del Codex iuris
canonici e del Codex canonum ecclesiarum orientalium vanno ricordati la
composizione dei tribunali, la limitazione dellabuso del diritto di appello (che pu essere respinto quando
manifestamente dilatorio o strumentale), il forte e significativo richiamo
alla collegialit episcopale e linvito
ad assicurare, per quanto possibile,
la gratuit delle procedure.
Allobiettivo di favorire la celerit
dei processi la nuova normativa risponde con lo snellimento delliter
ordinario e con listituzione del processus brevior, che consente di accorciare ulteriormente i tempi, sempre
che ci sia laccordo delle parti e la
Sar presentato da Juncker al Parlamento mentre la Germania si dice pronta ad accogliere mezzo milione di migranti allanno
In Siria la crisi
pi grave del mondo
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PAGINE 3-8
Nel frattempo, il
Governo
greco
e
lUnhcr hanno fatto
arrivare altro personale e navi per affrontare
la grave situazione
sullisola di Lesbo, dove sono bloccati circa
25.000 migranti. Lo riporta la Bbc, precisando che in un vecchio campo da calcio stato allestito un centro per la
registrazione cos da aiutare i rifugiati a raggiungere Atene.
La Guardia costiera greca ha reso
noto che le sue imbarcazioni hanno
tratto in salvo circa 500 migranti in
11 operazioni nelle ultime 24 ore
nellEgeo. I migranti si trovavano a
bordo di piccole imbarcazioni nei
pressi delle isole di Lesbo, Samos,
Kos e Agathonissi. Dalla Grecia,
NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Joliette (Canada), presentata da Sua Eccellenza Monsignor Gilles
Lussier, in conformit al canone 401 1 del Codice di
Diritto Canonico.
Provvista di Chiesa
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 2
Larcivescovo Gallagher chiede il rispetto dei diritti dei cristiani in Medio oriente
DAMASCO, 8. Con 7,6 milioni di
sfollati, di cui uno in pi solo nel
2015, la crisi dei rifugiati siriani la
maggiore al mondo oggi e potrebbe
diventare il pi grande caso della
storia. lallarme lanciato ieri da
Staffan de Mistura, inviato speciale
delle Nazioni Unite per la Siria, che
ha indicato in pi di dodici milioni
le persone in stato di bisogno, con
l80 per cento della popolazione attualmente in povert. I siriani in fuga dalla guerra, ha aggiunto linviato del Palazzo di Vetro, sono la
classe media del Paese e partono
perch dopo cinque anni di conflitto hanno perso la speranza.
Per tentare di risolvere lemergenza umanitaria, De Mistura ha auspicato limpegno degli altri attori sullo scacchiere internazionale. Secondo linviato dellOnu, la crisi pu
essere risolta solo ponendo fine alla
guerra e in tal senso fondamentale
un dialogo fra i quattro Paesi che
pi influenzano tale situazione: Stati Uniti e Russia, ma, soprattutto,
Iran e Arabia Saudita.
De Mistura si detto convinto
che se questi quattro Paesi lavorassero di comune accordo il sanguinoso conflitto potrebbe risolversi in un
mese. Ma se ci si continua a nascondere dietro lalibi dei colloqui
dei gruppi di lavoro ha concluso
lunico ad avanzare sar lIs (il
cosiddetto Stato islamico), che ormai vicino a Damasco, e i siriani
continueranno a fuggire a decine di
migliaia.
E per fronteggiare lemergenza,
gli Stati Uniti si apprestano ad accrescere il sostegno alle forze che
combattono lIs. Il Pentagono parla
di un aumento del numero di uomini da addestrare in Turchia e in
Giordania, per poi essere dispiegati
in zone della Siria dove potranno
avere un maggiore sostegno rispetto
al passato. Previsto anche un aumento degli sforzi sul fronte della
raccolta di informazioni sul terreno
da parte dellintelligence: informazioni da fare avere poi alle forze alleate. E da Londra, il ministro della
Difesa, Michael Fallon, ha fatto sapere che il Regno Unito pronto a
lanciare attacchi con droni qualora
ci fosse una minaccia diretta alla sicurezza nazionale.
Sul terreno, intanto, una battaglia
scoppiata nella regione siriana di
Palmira tra lIs e lesercito di Damasco. Ma questa volta si combatte
non per il controllo della citt che
ospita uno dei pi importanti siti
archeologici del mondo, gi conquistata nel maggio scorso dai jihadisti,
ma per lultimo dei maggiori pozzi
petroliferi ancora nelle mani dei lealisti, quello di Jazal. Le agenzie spe-
Cittadini
a pieno titolo
Alle vittime delle violenze etniche e
religiose nel Medio oriente stato dedicato lintervento che larcivescovo
Paul Richard Gallagher, segretario per
i Rapporti con gli Stati, ha tenuto oggi, 8 settembre, a Parigi, durante la
conferenza internazionale sulla situazione dei cristiani doriente. Ne pubblichiamo il testo.
Colgo loccasione per ringraziare
Sua Eccellenza Laurent Fabius, ministro degli Affari Esteri della Repubblica francese, e Sua Eccellenza
Nasser Judeh, ministro degli Affari
Esteri del Regno Hashemita di
Giordania, per linvito e per lopportunit offerta di poter riflettere
insieme su una delle conseguenze
pi delicate e allo stesso tempo pi
dimenticate del conflitto che da anni colpisce il Medio oriente: le vittime delle violenze etniche e religiose.
In particolare dallanno scorso
siamo stati testimoni delle atrocit
inaudite perpetrate da pi parti del
Medio oriente che hanno costretto
migliaia di cristiani e di persone ap-
In Siria la crisi
pi grave del mondo
cializzate hanno riferito che gli uomini del Califfato sono riusciti a impadronirsi di una parte del giacimento, a nordovest di Palmira.
Intanto, nella notte, una cinquantina di caccia turchi hanno bombardato postazioni del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel nord
dellIraq, uccidendo almeno quaran-
Lincontro tra i rappresentanti della Croce rossa delle due Coree (Reuters)
partenenti ad altre minoranze religiose o etniche a fuggire dalle proprie case e cercare rifugio altrove in
condizioni di precariet, sottoposte
a sofferenze fisiche e morali. Sono
in gioco in questa questione principi
fondamentali come il valore della vita, la dignit umana, la libert religiosa, e la convivenza pacifica e armoniosa tra le persone e i popoli. Il
fenomeno prosegue ancora oggi, dal
momento che si perpetuano le violazioni dei diritti umani e del diritto
umanitario internazionale da parte
del cosiddetto Stato islamico, come
pure quelle perpetrate da altre parti
coinvolte nel conflitto. Il dramma
migratorio delle ultime settimane,
con il quale lEuropa si vista quasi
obbligata a prendere pi a cuore la
situazione, una prova irrefutabile
di questa tragedia.
Vorrei individuare tre argomenti,
la cui considerazione ritengo opportuna, se si vuole pensare non soltanto alla situazione presente ma al futuro delle minoranze etniche e religiose del Medio oriente.
1) Sensibilizzare la comunit internazionale per far fronte allemergenza umanitaria e garantire le condizioni minime di sicurezza per le
minoranze e per le comunit cristiane. Attualmente si deve far fronte a
questa emergenza per provvedere cibo, acqua, case, educazione per i
giovani, lavoro e cure mediche ai
tanti bisognosi, agli sfollati e ai rifugiati in tutto il Medio oriente. Pertanto, pensando a lungo termine, si
devono prendere altre misure adeguate per garantire la loro presenza
nelle loro terre di origine. Tra le sfide da affrontare sottolineo quelle
che riguardano innanzitutto il rispetto dei diritti umani, in particolare quelli della libert religiosa e di
coscienza. importante insistere
sulla libert religiosa, che include
ovviamente la libert di cambiare religione. In numerosi Paesi del Medio oriente, infatti, esiste la libert
di culto, mentre lo spazio della libert religiosa a volte in realt assai limitato. Allargare questo spazio
di libert diventa unesigenza per
garantire a tutti gli appartenenti alle
varie comunit religiose la vera libert di vivere e professare la propria fede. In modo generale, sembra
opportuno che gli Stati della regione siano direttamente coinvolti, assieme al resto della comunit internazionale, nella protezione dei diritti fondamentali dei cristiani e delle
persone appartenenti ad altre minoranze religiose. Non si tratta di proteggere luna o laltra comunit religiosa o luno o laltro gruppo etnico, ma delle persone che sono parte
dellunica famiglia umana e i cui diritti fondamentali sono sistematicamente violati.
2) Garantire il diritto dei profughi di fare ritorno e di vivere in dignit e sicurezza nel proprio Paese
dorigine. Si tratta di un diritto che
deve essere sostenuto e garantito
tanto dalla comunit internazionale
quanto dagli Stati, di cui le persone
Trigesimo
Nel trigesimo della morte del
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Giuseppe Fiorentino
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Piero Di Domenicantonio
caporedattore
Gaetano Vallini
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LOSSERVATORE ROMANO
pagina 3
Motuproprio di Papa Francesco per la riforma dei canoni del Codice di diritto canonico sulle cause per la dichiarazione di nullit matrimoniale
Art. 1
Il foro competente
e i tribunali
Can. 1671 1. Le cause matrimoniali dei battezzati per diritto proprio
spettano al giudice ecclesiastico.
2. Le cause sugli effetti puramente civili del matrimonio
spettano al magistrato civile,
a meno che il diritto particolare non stabilisca che
le medesime cause, qualora siano trattate incidentalmente e accessoriamente, possano essere esaminate e decise dal giudice ecclesiastico.
Art. 2
Il diritto di impugnare
il matrimonio
Can. 1674 1. Sono abili ad impugnare
il matrimonio: 1 i coniugi; 2 il promotore
di giustizia, quando la nullit sia gi stata
divulgata, se non si possa convalidare il
matrimonio o non sia opportuno.
2. Il matrimonio che, viventi entrambi
i coniugi, non fu accusato, non pu pi
esserlo dopo la morte di entrambi o di
uno di essi, a meno che la questione della
validit non pregiudichi la soluzione di
unaltra controversia sia in foro canonico
sia in foro civile.
Art. 3
Lintroduzione e listruzione
della causa
Can. 1675. Il giudice, prima di accettare
la causa, deve avere la certezza che il matrimonio sia irreparabilmente fallito, in
modo che sia impossibile ristabilire la
convivenza coniugale.
Can. 1676 1. Ricevuto il libello, il Vicario giudiziale, se ritiene che esso goda
di qualche fondamento, lo ammetta e, con
decreto apposto in calce allo stesso libello,
ordini che una copia venga notificata al
difensore del vincolo e, se il libello non
stato sottoscritto da entrambe le parti, alla
parte convenuta, dandole il termine di
quindici giorni per esprimere la sua posizione riguardo alla domanda.
2. Trascorso il predetto termine, dopo
aver nuovamente ammonito, se e in quanto lo ritenga opportuno, laltra parte a
manifestare la sua posizione, il Vicario
giudiziale con proprio decreto determini
la formula del dubbio e stabilisca se la
causa debba trattarsi con il processo ordinario o con il processo pi breve a norma
dei cann. 1683-1687. Tale decreto sia subito
notificato alle parti e al difensore del vincolo.
3. Se la causa deve essere trattata con
il processo ordinario, il Vicario giudiziale,
con lo stesso decreto, disponga la costituzione del collegio dei giudici o del giudice
unico con i due assessori secondo il can.
1673 4.
4. Se invece viene disposto il processo
pi breve, il Vicario giudiziale proceda a
norma del can. 1685.
5. La formula del dubbio deve determinare per quale capo o per quali capi
impugnata la validit delle nozze.
Can. 1677 1. Il difensore del vincolo, i
patroni delle parti, e, se intervenga nel
giudizio, anche il promotore di giustizia,
hanno diritto: 1 di essere presenti allesame delle parti, dei testi e dei periti, salvo
il disposto del can. 1559; 2 di prendere visione degli atti giudiziari, bench non an-
Anello nuziale
(VII secolo, Parigi, Louvre)
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 4
Camilian Demetrescu
Il matrimonio tra il sole e la luna (2005)
Art. 4
La sentenza,
le sue impugnazioni
e la sua esecuzione
Can. 1679. La sentenza che per la prima
volta ha dichiarato la nullit del matrimonio, decorsi i termini stabiliti nei cann.
1630-1633, diventa esecutiva.
Can. 1680 1. Alla parte, che si ritenga
onerata, e parimenti al promotore di giustizia e al difensore del vincolo rimane il
diritto di interporre querela di nullit della sentenza o appello contro la medesima
sentenza ai sensi dei cann. 1619-1640.
2. Decorsi i termini stabiliti dal diritto
per lappello e la sua prosecuzione, dopo
che il tribunale di istanza superiore ha ricevuto gli atti giudiziari, si costituisca il
collegio dei giudici, si designi il difensore
del vincolo e le parti vengano ammonite a
presentare le osservazioni entro un termine prestabilito; trascorso tale termine, il
tribunale collegiale, se lappello risulta
manifestamente dilatorio, confermi con
proprio decreto la sentenza di prima
istanza.
3. Se lappello stato ammesso, si deve procedere allo stesso modo come in
prima istanza, con i dovuti adattamenti.
4. Se nel grado di appello viene introdotto un nuovo capo di nullit del matrimonio, il tribunale lo pu ammettere e su
di esso giudicare come se fosse in prima
istanza.
Can. 1681. Se stata emanata una sentenza esecutiva, si pu ricorrere in qualunque momento al tribunale di terzo grado
per la nuova proposizione della causa a
norma del can. 1644, adducendo nuovi e
gravi prove o argomenti entro il termine
perentorio di trenta giorni dalla proposizione dellimpugnazione.
Can. 1682 1. Dopo che la sentenza
che ha dichiarato la nullit del matrimonio divenuta esecutiva, le parti il cui matrimonio stato dichiarato nullo possono
contrarre nuove nozze, a meno che non lo
proibisca un divieto apposto alla sentenza
Art. 5
Il processo matrimoniale
pi breve davanti al Vescovo
Can. 1683. Allo stesso Vescovo diocesano compete giudicare la cause di nullit
del matrimonio con il processo pi breve
ogniqualvolta:
1 la domanda sia proposta da entrambi
i coniugi o da uno di essi, col consenso
dellaltro;
2 ricorrano circostanze di fatti e di persone, sostenute da testimonianze o documenti, che non richiedano una inchiesta o
una istruzione pi accurata, e rendano
manifesta la nullit.
Can. 1684. Il libello con cui si introduce il processo pi breve, oltre agli elementi elencati nel can. 1504, deve: 1 esporre
brevemente, integralmente e chiaramente i
fatti su cui si fonda la domanda; 2 indicare le prove, che possano essere immediatamente raccolte dal giudice; 3 esibire in allegato i documenti su cui si fonda la domanda.
Can. 1685. Il Vicario giudiziale, nello
stesso decreto con cui determina la formula del dubbio nomini listruttore e lassessore e citi per la sessione, da celebrarsi a
norma del can. 1686 non oltre trenta giorni, tutti coloro che devono parteciparvi.
Can. 1686. Listruttore, per quanto possibile, raccolga le prove in una sola sessione e fissi il termine di quindici giorni per
la presentazione delle osservazioni in favore del vincolo e delle difese di parte, se ve
ne siano.
Can. 1687 1. Ricevuti gli atti, il Vescovo diocesano, consultatosi con listruttore
e lassessore, vagliate le osservazioni del
difensore del vincolo e, se vi siano, le difese delle parti, se raggiunge la certezza morale sulla nullit del matrimonio, emani la
sentenza. Altrimenti rimetta la causa al
processo ordinario.
2. Il testo integrale della sentenza,
con la motivazione, sia notificato al pi
presto alle parti.
3. Contro la sentenza del Vescovo si
d appello al Metropolita o alla Rota Romana; se la sentenza stata emessa dal
Metropolita, si d appello al suffraganeo
pi anziano; e contro la sentenza di altro
Vescovo che non ha unautorit superiore
sotto il Romano Pontefice, si d appello
al Vescovo da esso stabilmente designato.
4. Se lappello evidentemente appare
meramente dilatorio, il Metropolita o il
Vescovo di cui al 3, o il Decano della
Rota Romana, lo rigetti a limine con un
suo decreto; se invece lappello ammesso, si rimetta la causa allesame ordinario
di secondo grado.
Art. 6
Il processo documentale
Can. 1688. Ricevuta la domanda presentata a norma del can. 1676, il Vescovo
diocesano o il Vicario giudiziale o il Giudice designato, tralasciate le formalit del
processo ordinario, citate per le parti e
con lintervento del difensore del vincolo,
pu dichiarare con sentenza la nullit del
matrimonio, se da un documento che non
sia soggetto a contraddizione o ad eccezione alcuna, consti con certezza dellesistenza di un impedimento dirimente o del
difetto della forma legittima, purch sia
chiaro con eguale sicurezza che non fu
concessa la dispensa, oppure del difetto di
un mandato valido in capo al procuratore.
Can. 1689 1. Contro questa dichiarazione il difensore del vincolo, se prudentemente giudichi che non vi sia certezza dei
difetti di cui al can. 1688 ovvero della
mancata dispensa, deve appellare al giudice di seconda istanza, al quale si devono
trasmettere gli atti avvertendolo per scritto
che si tratta di un processo documentale.
2. Alla parte che si ritiene onerata resta il diritto di appellare.
Can. 1690. Il giudice di seconda istanza, con lintervento del difensore del vincolo e dopo aver udito le parti, decida allo stesso modo di cui nel can. 1688 se la
sentenza debba essere confermata o se
piuttosto si debba procedere nella causa
per il tramite ordinario del diritto; nel
qual caso la rimandi al tribunale di prima
istanza.
Art. 7
Norme generali
Can. 1691 1. Nella sentenza si ammoniscano le parti sugli obblighi morali o
anche civili, cui siano eventualmente tenute luna verso laltra e verso la prole, per
quanto riguarda il sostentamento e leducazione.
2. Le cause per la dichiarazione di
nullit del matrimonio non possono essere
trattate con il processo contenzioso orale
di cui nei cann. 1656-1670.
3. In tutte le altre cose che si riferiscono alla procedura, si devono applicare,
a meno che la natura della cosa si opponga, i canoni sui giudizi in generale e sul
giudizio contenzioso ordinario, osservate
le norme speciali per le cause sullo stato
delle persone e per le cause riguardanti il
bene pubblico.
***
La disposizione del can. 1679 si applicher alle sentenze dichiarative della nullit del matrimonio pubblicate a partire dal
giorno in cui questo motu proprio entrer
in vigore.
Cfr.
CIC,
II,
can. 1752.
Titolo I
Il foro competente e i tribunali
Art. 7 1. I titoli di competenza di cui
al can. 1672 sono equivalenti, salvaguarda-
Titolo II
Il diritto di impugnare
il matrimonio
Art. 9. Se il coniuge muore durante il
processo, prima che la causa sia conclusa,
listanza viene sospesa finch laltro coniuge o un altro interessato richieda la prosecuzione; in questo caso si deve provare
linteresse legittimo.
Titolo III
Lintroduzione e listruzione
della causa
Art. 10. Il giudice pu ammettere la domanda orale ogniqualvolta la parte sia impedita a presentare il libello: tuttavia, egli
ordini al notaio di redigere per iscritto un
atto che deve essere letto alla parte e da
questa approvato, e che tiene luogo del libello scritto dalla parte a tutti gli effetti di
legge.
Art. 11 1. Il libello sia esibito al tribunale diocesano o al tribunale interdiocesano che stato scelto a norma del can. 1673
2.
2. Si reputa che non si oppone alla
domanda la parte convenuta che si rimette
alla giustizia del tribunale o, ritualmente
citata una seconda volta, non d alcuna risposta.
Titolo IV
La sentenza,
le sue impugnazioni
e la sua esecuzione
Art. 12. Per conseguire la certezza morale necessaria per legge, non sufficiente
una prevalente importanza delle prove e
degli indizi, ma occorre che resti del tutto
escluso qualsiasi dubbio prudente positivo
di errore, in diritto e in fatto, ancorch
non sia esclusa la mera possibilit del contrario.
Art. 13. Se una parte ha dichiarato di rifiutare di ricevere qualsiasi informazione
relativa alla causa, si ritiene che abbia rinunciato ad ottenere la copia della sentenza. In tal caso pu esserle notificato il solo dispositivo della sentenza.
Titolo V
Il processo matrimoniale
pi breve davanti al Vescovo
Art. 14 1. Tra le circostanze che possono consentire la trattazione della causa di
nullit del matrimonio per mezzo del processo pi breve secondo i cann. 1683-1687,
si annoverano per esempio: quella mancanza di fede che pu generare la simulazione del consenso o lerrore che determina la volont, la brevit della convivenza
coniugale, laborto procurato per impedire
la procreazione, lostinata permanenza in
una relazione extraconiugale al tempo delle nozze o in un tempo immediatamente
successivo, loccultamento doloso della
sterilit o di una grave malattia contagiosa
o di figli nati da una precedente relazione
o di una carcerazione, la causa del matrimonio del tutto estranea alla vita coniugale o consistente nella gravidanza imprevista della donna, la violenza fisica inferta
per estorcere il consenso, la mancanza di
uso di ragione comprovata da documenti
medici, ecc.
2. Tra i documenti che sostengono la
domanda vi sono tutti i documenti medici
che possono rendere inutile acquisire una
perizia dufficio.
Art. 15. Se stato presentato il libello
per introdurre un processo ordinario, ma
il Vicario giudiziale ritiene che la causa
possa essere trattata con il processo pi
Titolo VI
Il processo documentale
Art. 21. Il Vescovo diocesano e il Vicario giudiziale competenti si determinano a
norma del can. 1672.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 5
non lasci completamente delegata agli uffici della curia la funzione giudiziaria in
materia matrimoniale. Ci valga specialmente nel processo pi breve, che viene
stabilito per risolvere i casi di nullit pi
evidente.
Oltre a rendere pi agile il processo
matrimoniale, si disegnata una forma di
processo pi breve in aggiunta a quello
documentale come attualmente vigente ,
da applicarsi nei casi in cui laccusata nullit del matrimonio sostenuta da argomenti particolarmente evidenti. Non mi
tuttavia sfuggito quanto un giudizio abbreviato possa mettere a rischio il principio dellindissolubilit del matrimonio;
appunto per questo ho voluto che in tale
processo sia costituito giudice lo stesso
Vescovo, che in forza del suo ufficio pastorale con Pietro il maggiore garante
dellunit cattolica nella fede e nella disciplina.
Lappello alla Sede Metropolitana, come ufficio capitale della provincia ecclesiastica, stabile nei secoli, un segno distintivo della primigenia forma della sinodalit
nelle Chiese orientali, che deve essere sostenuto e incoraggiato.
I Sinodi delle Chiese orientali, che devono essere soprattutto spinti dallansia
apostolica di raggiungere i fedeli dispersi,
avvertano fortemente il dovere di condividere la predetta conversione, e rispettino assolutamente il diritto dei Vescovi di organizzare la potest giudiziale nella propria
Chiesa particolare. Il ripristino della vicinanza tra il giudice e i fedeli, infatti, non
avr successo se dai Sinodi non verr ai
singoli Vescovi lo stimolo e insieme laiuto
a mettere in pratica la riforma del processo matrimoniale.
Insieme con la prossimit del giudice
curino per quanto possibile i Sinodi, salva
1.
Il foro competente e i tribunali
Can. 1357 1. Qualsiasi causa matrimoniale di un battezzato spetta per diritto
proprio alla Chiesa.
2. Fermi restando, dove sono vigenti,
gli Statuti personali, le cause riguardanti
gli effetti meramente civili del matrimonio, se sono trattate in modo principale,
spettano al giudice civile; ma se sono trattate in modo incidentale e accessorio, possono essere esaminate e definite di propria autorit anche dal giudice ecclesiastico.
Can. 1358. Nelle cause di
nullit del matrimonio, che
non siano riservate alla Sede Apostolica,
sono competenti: 1 il tribunale del luogo
in cui il matrimonio fu celebrato; 2 il tribunale del luogo in cui una o entrambe le
parti hanno il domicilio o il quasi-domicilio; 3 il tribunale del luogo in cui di fatto
si debba raccogliere la maggior parte delle
prove.
Can. 1359 1. In ciascuna eparchia il
giudice nel primo grado del giudizio per
le cause di nullit del matrimonio, per le
quali il diritto non faccia espressamente
eccezione, il Vescovo eparchiale, che pu
esercitare la potest giudiziale personalmente o per mezzo di altri, a norma del
diritto.
2. Il Vescovo costituisca per la sua
eparchia il tribunale eparchiale per le cause di nullit del matrimonio, salva la facolt per lo stesso Vescovo di accedere a
un altro viciniore tribunale eparchiale o
per diverse eparchie.
3. Le cause di nullit del matrimonio
sono riservate a un collegio di tre giudici.
Esso deve essere presieduto da un giudice
chierico, i rimanenti giudici possono anche essere altri fedeli cristiani.
4. Il Vescovo Moderatore, se non
possibile costituire il tribunale collegiale
nelleparchia o nel vicino tribunale che
stato scelto a norma del 2, affidi le cause a un unico giudice chierico che, ove sia
possibile, si associ due assessori di vita
2.
Il diritto
di impugnare il matrimonio
Can. 1360 1. Sono abili a impugnare il
matrimonio: 1 i coniugi; 2 il promotore
di giustizia, quando la nullit sia gi stata
divulgata e il matrimonio non pu oppure
non conviene che sia convalidato.
2. Il matrimonio che non stato accusato mentre erano viventi
entrambi i coniugi, dopo la
morte di uno di loro o di
entrambi i coniugi non pu
essere accusato, a meno che
la questione di validit non
sia pregiudiziale a unaltra
controversia da risolvere sia
in foro ecclesiastico sia in
foro civile.
3. Se invece un coniuge
muore mentre pendente la
causa, si osservi il can. 1199.
3.
Lintroduzione
e listruzione
della causa
Can. 1361. Il giudice, prima di accettare la causa, deve avere la certezza che il
matrimonio sia irreparabilmente fallito, in modo che
sia impossibile ristabilire la
convivenza coniugale.
Can. 1362 1. Ricevuto il
libello, il Vicario giudiziale,
se ritiene che esso goda di
qualche fondamento, lo ammetta e, con decreto apposto in calce allo stesso libello, ordini che una copia
venga notificata al difensore
del vincolo e, se il libello
non stato sottoscritto da entrambe le
parti, alla parte convenuta, dandole il termine di quindici giorni per esprimere la
sua posizione riguardo alla domanda.
2. Trascorso il predetto termine, dopo
aver nuovamente ammonito, se e in quanto lo ritenga opportuno, laltra parte a
manifestare la sua posizione, il Vicario
giudiziale con proprio decreto determini
la formula del dubbio e stabilisca se la
causa debba trattarsi con il processo ordinario o con il processo pi breve a norma
dei cann. 1369-1373. Tale decreto sia subito
notificato alle parti e al difensore del vincolo.
3. Se la causa deve essere trattata con
il processo ordinario, il Vicario giudiziale,
con lo stesso decreto, disponga la costituzione del collegio dei giudici o del giudice
unico con i due assessori secondo il can.
1359 4.
4.
La sentenza,
le sue impugnazioni
e la sua esecuzione
Can. 1365. La sentenza che per la prima
volta ha dichiarato la nullit del matrimonio, decorsi i termini stabiliti nei cann.
1311-1314, diventa esecutiva.
Can. 1366 1. Alla parte, che si ritenga
onerata, e parimenti al promotore di giustizia e al difensore del vincolo rimane il
diritto di interporre querela di nullit della sentenza o appello contro la medesima
sentenza ai sensi dei cann. 1302-1321.
2. Decorsi i termini stabiliti dal diritto
per lappello e la sua prosecuzione, dopo
che il tribunale di grado superiore ha ricevuto gli atti giudiziari, si costituisca il collegio dei giudici, si designi il difensore del
vincolo e le parti vengano ammonite a
presentare le osservazioni entro un termine prestabilito; trascorso tale termine, il
tribunale collegiale, se lappello risulta
Ren Magritte, Il doppio segreto (1927)
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LOSSERVATORE ROMANO
pagina 6
5.
Il processo matrimoniale
pi breve davanti al Vescovo
Can. 1369. Allo stesso Vescovo eparchiale compete giudicare la cause di nullit
del matrimonio con il processo pi breve
ogniqualvolta:
1 la domanda sia proposta da entrambi
i coniugi o da uno di essi, col consenso
dellaltro;
2 ricorrano circostanze di fatti e di persone, sostenute da testimonianze o docu-
6.
Il processo documentale
Can. 1374. Ricevuta la domanda presentata a norma del can. 1362, il Vescovo
eparchiale o il Vicario giudiziale o il Giudice designato, tralasciate le formalit del
processo ordinario, citate per le parti e
con lintervento del difensore del vincolo,
pu dichiarare con sentenza la nullit del
matrimonio, se da un documento che non
sia soggetto a contraddizione o ad eccezione alcuna, consti con certezza dellesistenza di un impedimento dirimente o del
difetto della forma legittima, purch sia
chiaro con eguale sicurezza che non fu
concessa la dispensa, oppure del difetto di
un mandato valido in capo al procuratore.
Can. 1375 1. Il difensore del vincolo,
se giudica prudentemente che non sono
certi i vizi o la mancanza della dispensa,
deve appellare contra la sentenza di cui al
can. 1374 al giudice del tribunale di secondo grado, al quale devono essere inviati
gli atti e devessere avvertito per iscritto
che si tratta di un processo documentale.
2. La parte che si sente danneggiata
ha pieno diritto di appellare.
Can. 1376. Il giudice di secondo grado,
con lintervento del difensore del vincolo e
ascoltate le parti, decida se la sentenza sia
da confermare o se piuttosto si debba procedere nella causa secondo la norma ordinaria del diritto; in questo caso la rinvia al
tribunale di primo grado.
7.
Norme generali
Can. 1377 1. Nella sentenza si ammoniscano le parti sugli obblighi morali o
anche civili, a cui eventualmente sono tenute luna verso laltra e verso i figli, per
assicurare il dovuto sostentamento e leducazione.
2. Le cause per la dichiarazione di
nullit del matrimonio non possono essere
trattate con il giudizio contenzioso sommario, di cui nei cann. 1343-1356.
3. In tutte le altre cose che riguardano la procedura si devono applicare, a
1.
Il foro competente e i tribunali
Art. 7 1. I titoli di competenza di cui
al can. 1358 sono equivalenti, salvaguardato per quanto possibile il principio di
prossimit fra il giudice e le parti.
2. Mediante la cooperazione fra tribunali, poi, a mente del can. 1071, si assicuri
che chiunque, parte o teste, possa partecipare al processo col minimo dispendio.
Art. 8 1. Nelle eparchie che non hanno un proprio tribunale, il Vescovo si
preoccupi di formare quanto prima, anche
mediante corsi di formazione permanente
e continua, promossi dalle eparchie o dai
loro raggruppamenti e dalla Sede Apostolica in comunione di intenti, persone che
possano prestare la loro opera nel tribunale da costituirsi per le cause matrimoniali.
2. Il Vescovo pu recedere dal tribunale per diverse eparchie costituito a norma del can. 1067, 1.
2.
Il diritto di impugnare
il matrimonio
Art. 9. Se il coniuge muore durante il
processo, prima che la causa sia conclusa,
listanza viene sospesa finch laltro coniuge o un altro interessato richieda la prosecuzione; in questo caso si deve provare
linteresse legittimo.
3.
Lintroduzione e listruzione
della causa
Art. 10. Il giudice pu ammettere la domanda orale ogniqualvolta la parte sia impedita a presentare il libello: tuttavia, egli
ordini al notaio di redigere per iscritto un
atto che deve essere letto alla parte e da
questa approvato, e che tiene luogo del libello scritto dalla parte a tutti gli effetti di
legge.
Art. 11 1. Il libello sia esibito al tribunale eparchiale o al tribunale per diverse
eparchie che stato scelto a norma del
can. 1359, 2.
2. Si reputa che non si oppone alla
domanda la parte convenuta che si rimette
alla giustizia del tribunale o, ritualmente
citata una seconda volta, non d alcuna risposta.
4.
La sentenza,
le sue impugnazioni
e la sua esecuzione
Art. 12. Per conseguire la certezza morale necessaria per legge, non sufficiente
una prevalente importanza delle prove e
degli indizi, ma occorre che resti del tutto
escluso qualsiasi dubbio prudente positivo
di errore, in diritto e in fatto, ancorch
non sia esclusa la mera possibilit del contrario.
Art. 13. Se una parte ha dichiarato di rifiutare di ricevere qualsiasi informazione
relativa alla causa, si ritiene che abbia rinunciato ad ottenere la copia della sentenza. In tal caso pu esserle notificato il solo dispositivo della sentenza.
5.
Il processo matrimoniale
pi breve davanti al Vescovo
Art. 14 1. Tra le circostanze che possono consentire la trattazione della causa di
nullit del matrimonio per mezzo del processo pi breve secondo i cann. 1369-1373,
si annoverano per esempio: quella mancanza di fede che pu generare la simulazione del consenso o lerrore che determi-
II,
Giovanni Paolo II, Const. ap. Sacri canones, 18 ottobre 1990, Proemio, AAS 82
[1990], p. 1037.
2
6.
Il processo documentale
Art. 21. Il Vescovo eparchiale e il Vicario giudiziale competenti si determinano a
norma del can. 1358.
LOSSERVATORE ROMANO
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XIV
San Leone Magno (VIII secolo, Roma, chiesa di Santa Maria Antiqua)
della misericordia e della giustizia. In particolare, come si evince dalla preghiera di ordinazione
episcopale, il vescovo riceve il
triplice potere di rimettere i peccati, affidare i ministeri, sciogliere dai vincoli.
Nei due motupropri posti
dal Papa sotto la protezione della Madre di Dio il vescovo
diocesano, o leparca, lanima
del processo cosiddetto breve,
che potr attuarsi secondo le
strette condizioni indicate: levidente nullit nei fatti incontestabili (gi sopra accennati), laccordo delle parti (o per lo meno
lassenza dichiarata della parte
convenuta dal processo), limmediata sentenza affermativa, considerate con gravit le scritture
delle parti e del difensore del
vincolo; oppure egli rinvia al
processo ordinario, nel caso in
cui,
assistito
sempre
dallistruttore e dallassessore, non
sia in grado di raggiungere la
certezza morale per la dichiarazione di nullit.
Ma come potranno i vescovi,
o gli eparchi, soprattutto nelle
grandi diocesi, assicurare, almeno in parte e come segno, questo
loro compito di pastori giudici?
Ci che importa che lo spirito
di collegialit e comunione dei
vescovi con quanto disposto dal
Pontefice inizi a permeare il cuore e la mente dei pastori. I fedeli
attendono con ansia e amore tale
metnoia e saranno comunque
pazienti nel Signore davanti alla
buona fede dei loro pastori.
Lanno del giubileo della misericordia attende questo segno di
umile obbedienza da parte dei
pastori delle Chiese allo Spirito
che parla loro attraverso Francesco.
Apre il cuore alla speranza il
recente corso di formazione della
Rota romana a Citt del Messico, con la partecipazione di circa
quattrocento preti e laici, donne
e uomini provenienti da tutte le
Nazioni centroamericane, inviati
dai loro pastori ed entusiasti di
poter servire nelle loro Chiese i
poveri, assistendo il ministero
giudiziario dei vescovi. Francesco ha inviato una lettera esprimendo la fiducia che tali corsi
possano moltiplicarsi come servizio del Papa alle Chiese particolari, facendo memoria del primo Pietro secondo la testimonianza del suo terzo successore,
il Papa Clemente I, che nella sua
lettera ai Corinzi interviene regolando le distinte materie di quella comunit locale.
La comunione e la collegialit
richieste dal nuovo processo
avranno certo bisogno di tempo
per lo studio e la formazione.
Ma quel che conta laccoglienza del nuovo espresso da Papa
Francesco: il servizio e la misericordia verso questa categoria di
poveri, il grande numero di divorziati che attendono, se possibile, un nuovo matrimonio canonico. La formazione permanente
aiuter a far s che ogni vescovo,
avendo il proprio tribunale per
le cause di nullit matrimoniale,
riscopra il ministero, affidatogli
nellordinazione, di giudice dei
suoi fedeli.
In sintesi, la riforma caratterizzata dalla centralit del vescovo diocesano, o delleparca, nel
segno della collegialit. I vescovi
non potranno tuttavia fare sconti
sul vincolo matrimoniale se esso
fosse valido, perch sarebbe un
tradimento nei confronti non del
Papa ma di Cristo. Infatti, mae-
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 8
D oppia
centralit
Centralit del vescovo diocesano,
abolizione della doppia sentenza
conforme, processo breve, riduzione
dei tempi anche per il processo ordinario, limitazione degli appelli alla Santa Sede e dei ricorsi in Segnatura apostolica. Sono queste le
rilevanti novit della terza grande
riforma dopo quelle di Benedetto
XIV e di Pio X del processo canonico per le cause di dichiarazione
di nullit del matrimonio, che dal
prossimo 8 dicembre entrer in vigore secondo quanto stabilito dai
due motupropri di Papa Francesco
Mitis iudex Dominus Iesus e Mitis et
misericors Iesus.
Venendo incontro alle unanimi
richieste giunte dalle conferenze
episcopali emerse nel corso
dellultimo sinodo straordinario dei
vescovi di velocizzare i processi
per la dichiarazione di nullit, il
Papa aveva costituito il 27 agosto
2014 una speciale commissione che
studiasse possibili soluzioni. A illustrare i contenuti dei due motupropri sono stati autorevoli membri di
quella commissione, nel corso della
conferenza svoltasi nella tarda mattinata di marted 8 settembre nella
Sala stampa della Santa Sede. Insieme al presidente, monsignor Pio
Vito Pinto, decano della Rota Romana, sono intervenuti il cardinale
monioso dallaltro sono state esposte anche in Brasile e in Francia grazie al Progetto Portinari diretto
dal figlio dellartista Jos Candido Portinari e legato
allUniversit cattolica di Rio de Janeiro.
Le parole del Pontefice prosegue il messaggio indirizzato al cardinale Orani Joo Tempesta arcivescovo
di So Sebastiao do Rio de Janeiro sono oggi rivolte a tutte le persone in questo mondo che, come denuncia lEvangelii gaudium, lacerato dalle guerre e
dalla violenza, o ferito da un diffuso individualismo
che divide gli esseri umani e li pone luno contro laltro ad inseguire il proprio benessere (n. 99). Da qui
la conclusione: Nella fedelt allimpegno sottoscritto
in questo edificio dalle Nazioni Unite qui a New York,
attendiamo con ansia il tempo in cui le nazioni spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro
lance faranno falci; una nazione non alzer pi la spada contro unaltra nazione, non impareranno pi larte
della guerra (Isaia 2, 4).
Nomina episcopale
in Canada
La nomina di oggi riguarda la Chiesa in Canada.
Raymond Poisson
vescovo di Joliette
Nato il 30 aprile 1958 a SaintHyacinthe, Qubec, ha compiuto gli
studi presso il seminario della Santissima Trinit a Saint-Bruno e presso il Collge Andr Grasset ed stato ordinato sacerdote il 9 dicembre
1983 per la diocesi di Saint-JeanLongueuil. Ha ottenuto il baccalaureato presso la Facolt teologica di
Montral. Dal 1987 al 1989 ha studiato presso la Pontificia universit
Gregoriana, ottenendo il dottorato
in teologia. Rientrato in Canada
stato nominato segretario particolare
del vescovo di Saint-Jean-Longueuil,
monsignor Bernard Hubert, ricoprendo anche lincarico di vicario e
poi parroco di Saint-Georges nella
citt episcopale. Dal 1995 al 2007
stato parroco della concattedrale di
Saint-Antoine de Padoue. Infine,
divenuto parroco dellunit pastorale
Sainte-Marguerite-dYounville e rettore della basilica di Sainte-Anne di
Varennes. Nominato vescovo titolare
di Gegi e ausiliare di Saint-Jrme il
1 maggio 2012, ha ricevuto lordinazione episcopale il successivo 15 giugno.