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Arte Marinara - Lezione 4

CORSO DI ARTE MARINARA


Lezione 4
(Aggiornamento 13 luglio 2002)

2.4. Civismo marinaro


Dopo aver parlato di solidariet marinara rivolgiamo ora lattenzione ad un
altro aspetto importante per chi va per mare per diporto: saper viver il mare
comportandosi secondo le tradizioni, rispettando gli altri e salvaguardando
lambiente.
Lo sviluppo della nautica da diporto ha comportato laffievolimento di quelle
tradizioni del saper vivere marinaro, che caratterizzavano lo yacthing fino alla prima
met del secolo scorso. I navigatori per diporto di quei tempi costituivano una lite,
che si distingueva non tanto per il censo, ma per il comune sentire della solidariet
marinara, derivante dalla passione condivisa e dalla ricerca della comune sicurezza.
Ci si traduceva anche in uno stile di vita a bordo, in porto e ed in mare, improntato
sul rispetto e sulla comunanza di sentimenti.

Il possesso di una imbarcazione da diporto oggi costituisce troppo spesso uno


status symbol, espressione di insano arrivismo e di malinteso potere, anzich la
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realizzazione di un modo di vita ispirato dal fascino del mare. Ritroviamo in molti di
coloro che governano spavaldi le loro imbarcazioni sospinte da centinaia di HP o da
centinaia di metri quadri di vela, o semplicemente che cavalcano un rumoroso quanto
noioso scooter di mare, la stessa protervia di quegli automobilisti che ci sovrastano
con i loro gipponi, o ci sfrecciano accanto pericolosamente con le loro
decappottabili, o ci piroettano attorno con le loro moto. Ma sono gli stessi frustrati
incivili che nei condom ni conoscono solo presuntuosi e pretestuosi diritti, ignorando
dove finisce il proprio ego per dare spazio al diritto altrui.

2.4.1. Cortesia in porto


Ricordo anzitutto il comportamento quando si sale a bordo di una
imbarcazione. E opportuno, se non si fa parte dellequipaggio, chiedere il
permesso di salire a bordo allarmatore, o al comandante o a chi sia al
momento sullimbarcazione. Ottenuta lautorizzazione, lospite, se a terra vi
lapposito cestino accanto alla passerella di accesso, si toglie le scarpe e le
depone; in caso contrario, salita la passerella si toglie le scarpe sia che resti in
coperta, sia che si rechi nei locali sottocoperta. Sulle imbarcazioni in
vetroresina, di pi facile manutenzione di quelle in legno, invalso luso di
mantenere calzate le scarpe. Tuttavia bisogna pulire bene le suole prima di
salire a bordo e comunque non devono mai essere calzate scarpe con suola
dura o colorata, o addirittura con tacchi alti, che possano danneggiare la
coperta ed il pagliolato.
Spesso, in estate, nei porticcioli affollati dove gli ormeggi sono in
seconda o terza fila, occorre transitare su imbarcazioni altrui per andare a
terra o rientrare a bordo. Occorre farlo il meno possibile e sempre con la
massima discrezione, chiedendo il permesso a chi in coperta, passando
possibilmente da prora anzich dal pozzetto o da poppa. Se occorre imbarcare
consistenti quantit di materiale, in particolare se sporco o foriero di detriti,
bene trasferirsi in altro ormeggio provvisorio, da cui sia possibile recarsi
direttamente in banchina.
Stando allormeggio in luoghi ove non sia possibile disporre di servizi
individuali, ricordarsi di usare lo stretto tempo indispensabile le scarse risorse
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in comune, quali locali igienici, prese dacqua o di corrente, provvedendo poi
a pulire e rassettare tutto, chiudere portelli e botole (insidiosi trabocchetti) e
ad addugliare (arrotolare) bene manichette e cavi (pericolosi per linciampo).
Non si devono lasciare mai in banchina materiali ingombranti, che possano
costituire impedimento o pericolo al transito, in particolare in ore notturne, n
tanto meno sacchi di rumenta (immondizia) maleodorante.
Quando si allormeggio buona norma evitare la messa in moto
superflua dei motori di potenza, per non inondare di fumo e stordire di
rumore i poveri vicini. Se fosse indispensabile farlo per prove o per caricare
le batterie, consiglio di avvisare preventivamene chi vi sta attorno ed
eventualmente di concordare lorario di minore danno altrui. Comunque nelle
ore notturne i motori ed i generatori devono essere tenuti spenti, per non
disturbare

laltrui

riposo.
Ricordo

anche

che i barbecues e le
fritture in coperta o in
banchina, pur se siano
per chi le fa iniziative
molto

appetitose

gradite,

costituiscono

una noiosa interferenza per la tranquillit altrui. Analogamente i cenoni a


poppa eccessivamente vocianti e schiamazzanti, nonch gli allegri e possenti
canti notturni (peggio se arricchiti da stereo al massimo volume), sono motivo
di insano disturbo per i malcapitati vicini di ormeggio o per gli altri diportisti
che condividano la fonda nella stessa baietta.

2.4.2. Cortesia in fase di ormeggio


Lormeggio, il disormeggio, lingresso e luscita dai porti sono fasi
delicate dellandar per mare, in cui il diportista deve dimostrare la propria
abilit di manovra, in particolare in situazioni di condimeteo avverse, ed
ancora una volta esprimere il proprio senso di civismo.
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Entrando o uscendo da un porto, oltre a rispettare le precedenze
prescritte dalle norme per prevenire gli abbordi in mare, bisogna come
sempre rispettare gli altri, sia che navighino su bastimenti pi grossi del
proprio, sia che si godano il mare su imbarcazioni minori, sia che peschino o
facciano il bagno tranquillamente in costa. Pertanto, per prima cosa non
interferire con chi in entrata o uscita dal porto, evitando di intralciare la
manovra ai grossi bastimenti.
Se si su una imbarcazione a motore, occorre procedere a bassa
velocit in tutta larea di prossimit al porto, rinunciando allinsano ingaggio
con altre imbarcazioni per guadagnare gli ultimi posti disponibili in banchina,
o per raggiungere il mare aperto qualche minuto prima. Navigare a velocit
moderata indispensabile per non provocare onda, causa spesso di gravi
danni a persone a riva e ad imbarcazioni allormeggio. Ricordo che
larmatore responsabile in solido dei danni causati con il moto ondoso
provocato dallimbarcazione. Ma senza arrivare a livello danno, se si evita di
fare onda, si evita anche di beccarsi gli accidenti dei pescatori e dei bagnanti,
il che non guasta.
Limbarcazione a vela deve rinunciare ai virtuosismi della manovra a
vela di ingresso o uscita dai porti: ormai, con laffollamento odierno dei porti
e dei marina, non pi il tempo di queste esibizioni di capacit marinaresca,
da riservare a qualche bella fonda in baie solitarie. Peraltro in quasi tutti i
porti prescritto il divieto di navigazione a vela, tollerata solo per le piccole
imbarcazioni molto manovriere e prive di motore ausiliario.
Arrivando allormeggio bene prestare attenzione alla via che fanno
catene e corpi morti altrui, in modo da evitare di sovrapporre i propri cavi o
catene determinando un intrico inestricabile. Conviene sempre, se possibile e
se non si dispone di un posto riservato, effettuare un giro di ricognizione
preliminare prima di eseguire la manovra di ormeggio, eventualmente
chiedendo delucidazioni a chi allormeggio. Con imbarcazioni non troppo
grandi, bene condurre la fase finale dellormeggio sospingendosi a mano,
anzich farsi largo fra le altre imbarcazioni sculettando o infilandosi di prua
con prepotenti colpi di motore. Infine, nel passare i cavi di ormeggio in

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banchina occorre far via sotto quelli delle imbarcazioni vicine, in modo da
consentir loro il disormeggio senza restar bloccati.
Quando invece di attori si spettatori di una manovra di ormeggio o
disormeggio, non bisogna restare passivi, eventualmente stravaccati in
coperta a prendere il sole, criticando laltrui inesperienza o disavventura. Le
consuetudini di cortesia e solidariet marinara prescrivono di rendersi parte
attiva, collaborando fattivamente nella stesura e nel recupero dei cavi, filando
la cima del corpo morto o la catena dellancora per fare largo allormeggio,
passando un cavo guardiano se laltra imbarcazione costretta a prolungare il
disormeggio per districare unancora incattivata. In caso di condimeteo
avverse e in assenza di ormeggiatori, se si ha un gommone a mare con
motore, pu essere opportuno offrire assistenza diretta con il proprio
gommone e, se necessario, rendersi disponibili per recarsi a bordo dellaltra
imbarcazione a dare una mano, qualora lequipaggio in difficolt fosse di
scarsa capacit o entit (ad esempio due sole persone).

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