MATRICOLA:Y40000067
STORIA DELL'EUROPA (LM 37)
confessione e nelle deposizioni dei vicini. Spesso per queste prove erano sospette
perch le confessioni venivano estorte con la tortura o con la minaccia di tortura
nella maggior parte dei casi, e perch i vicini, nel fare l'accusa, erano spinti di solito
da motivi di ostilit. Infatti in nessun caso i vicini testimoniarono di aver assistito a
un atto di adorazione del Diavolo, n ci furono testimoni oculari che poterono
confermare quelle accuse, n le autorit scovarono un covo di streghe. Le uniche
prove che possediamo sono le deposizioni che contengono la documentazione di
formule magiche, di incantesimi e anche degli strumenti usati per la fattura.
Le confessioni ottenute attraverso la tortura erano spesso inficiate, perch il
torturatore faceva delle domande con lo scopo di farsi dire ci che voleva. Molti
giudici, sia del clero che secolari, avevano un'idea molto rigida e preconcetta delle
pratiche diaboliche delle streghe. Essi presumevano che tali persone, oltre a praticare
la magia, facessero parte anche di una setta segreta adoratrice del Diavolo. I giudici
usavano la tortura per avere la confessione e per ottenere i nomi dei complici. La
tortura veniva usata nelle fasi preliminari, dopo l'arresto. L'accusa di adorare il
Diavolo avveniva sempre dopo l'uso della tortura. Perci si pu dire che la tortura
cre la stregoneria diabolica. Chi veniva accusato di stregoneria a volte confessava
spontaneamente, non perch avesse commesso il reato, ma per sfuggire alla tortura, o
per mettere fine alla tortura, o per ottenere clemenza dai giudici, o perch anche nel
caso in cui fosse stato rimesso in libert, sarebbe stato condannato all'isolamento
sociale. Alcune delle donne che confessarono spontaneamente erano senili o insane
di mente. Altre invece credevano di essere streghe, perch lo avevano sognato o
perch erano sotto effetto di droghe. Nel '500 e nel '600 era diffusa la credenza
secondo cui le streghe si recavano ai sabba volando, dopo aver cosparso il corpo di
unguenti. Alcune ricette di questi unguenti sono state conservate, e analizzandole
stato dimostrato che, a grandi dosi, contengono sostanze come l'atropina, che pu
provocare effetti allucinogeni o alterazioni mentali.
Forse anche il patto col Diavolo non un prodotto della fantasia. Agli inizi dell'et
moderna, molte donne, vecchie e povere, vedendo che la loro condizione era
disperata e credendo che il Diavolo offrisse loro piaceri materiali in cambio
dell'adorazione, gli offrivano la loro anima. anche possibile che i soggetti accusati
di stregoneria si organizzassero in funzioni di altri scopi, non diabolici, i quali
fossero stati interpretati dalle autorit giudiziarie come culto collettivo del Diavolo.
L'antropologa Margaret Murray sostenne che le streghe dell'et moderna fossero
effettivamente membri di un antico culto precristiano della fertilit i cui benefici riti
furono fraintesi da preti e da giudici spaventati. La paura di un culto collettivo del
Diavolo pu essere derivata dall'effettiva esistenza di riunioni segrete di altri gruppi.
Gli eretici si riunivano in gruppi abbastanza numerosi per scopi di culto, ma le
streghe lo fecero individualmente o in piccoli gruppi.
Carlo Ginzburg scopr che nella regione del Friuli tra la fine del '500 e l'inizio del
'600, un gruppo chiamato i benandanti, i quali facevano parte di un culto della
fertilit che si riuniva di notte. Questi uomini, nonostante avessero dichiarato di
essere cattolici, sotto le pressioni dell'Inquisizione si convinsero di essere anch'essi
streghe e confessarono. I benandanti dimostrano cos che la stregoneria ha origini
nell'antico culto della fertilit.
Poich tanti documenti giudiziari sono andati distrutti o perduti, non si pu stabilire
con certezza quale fu il numero totale dei processi contro le streghe, n il numero
delle esecuzioni. Le cifre sono state spesso gonfiate sia dalle affermazioni dei
cacciatori, sia dagli scrittori di epoca posteriore, i quali volevano accentuare la
gravit del fenomeno che stavano esaminando. La cifra totale delle persone che
furono effettivamente processate per stregoneria in tutta l'Europa probabilmente non
supera di molto le 100.000. Circa la met di queste persone vivevano in regioni
tedesche del Sacro Romano Impero. L'altra grande concentrazione di processi si
ebbe nei territori intorno alla Germania. A est, la Polonia fu la sede di circa 15.000
processi. A sud, la Svizzera process circa 9.000 persone. Nel Regno di Francia si
tennero pi di 10.000 processi. Nelle isole britanniche ci furono 5.000 processi, cos
come nei regni scandinavi. Ancora inferiore fu il numero di processi che si tennero in
Ungheria, Transilvania, Moldavia, Valacchia e Russia. In Spagna e in Italia ci furono
10.000 processi. All'inizio dell'et moderna si giustiziarono all'incirca 60.000
streghe. Le cifre complessive non danno un'idea esatta della portata o dell'intensit
della grande caccia alle streghe. Non indica ad esempio quante persone vivessero
circondate dal sospetto di stregoneria o fossero oggetto di accuse informali. Dai
documenti dei tribunali ecclesiastici emerge che ci furono pi accuse di stregoneria
che non processi per stregoneria. Molti individui accusati formalmente di stregoneria
non furono mai processati. In alcuni casi ci avvenne, perch le autorit giudiziarie
decisero di porre fine alla caccia alle streghe a causa del tempo e del costo della
carcerazione e del processo a carico di centinaia di sospettati, che avrebbe inciso
sulle risorse finanziarie della comunit locale.
SECONDO CAPITOLO Le basi intellettuali
Nel secondo capitolo, Levack spiega la formazione del concetto cumulativo di
strega. La credenza nel patto col Diavolo e la credenza nei sabba erano proprie
principalmente delle classi colte e non della gente comune. La loro formulazione
effettiva si doveva all'opera di teologi, filosofi e avvocati, e le persone che le
avevano recepite erano giudici, ecclesiastici, magistrati e proprietari terrieri. I
contadini ottenevano informazioni sulle attivit diaboliche delle streghe attraverso la
pubblica lettura delle accuse, nonch attraverso gli sforzi deliberati delle autorit di
istruire la popolazione in materia di stregoneria. La grande caccia alle streghe non
avrebbe avuto luogo se le lite dominanti, che avevano il controllo della macchina
giudiziaria non avessero creduto nelle attivit diaboliche delle streghe. Il maleficium
non era abbastanza grave come crimine per mettere in atto la caccia alle streghe.
La figura del Diavolo assume un'importanza significativa nel Nuovo Testamento,
dove diventa l'acerrimo nemico del Dio cristiano e l'incarnazione del male, che
induce gli uomini a rinunciare a Cristo. I Padri della Chiesa per combattere la
religione pagana e quella giudaica, cominciarono a demonizzare quegli dei e quelle
divinit, identificandole come l'incarnazione del Diavolo. Questa tattica serviva a far
convertire alla religione cristiana coloro che ancora continuavano ad adorare gli dei
pagani. Tale processo contribu alla rappresentazione pittorica del Diavolo, che fino
ad allora non esisteva. Il diavolo veniva raffigurato con il colore nero, simbolo del
peccato, con le ali per la sua condizione di angelo caduto e con altre fattezze come la
barba caprina, il piede biforcuto, le corna, la forma semi-animalesca che rimandano
agli antichi dei pagane. Questo dimostrerebbe l'origine della stregoneria come antico
culto della fertilit. Secondo gli scolastici, il Diavolo e i suoi demoni, potevano
assumere l'apparenza di un corpo umano, impossessarsi di un essere umano e
avevano anche il potere di ingannare, di creare delle illusioni. Quindi potevano
impossessarsi di immagini contenute nella mente degli uomini e sovrapporle alle
loro facolt mentali sicch essi avevano l'impressione di vedere cose che in realt
non esistevano. Una delle limitazioni dei poteri del Diavolo era di non poter
dominare la volont. Poteva indurre in tentazione, illudere e ingannare, ma non
poteva costringere una persona a rinunciare alla sua fede cristiana o a fare del male.
Non poteva possedere l'anima. La credenza nel patto col Diavolo risaliva agli scritti
di sant'Agostino. Secondo S.Agostino siglare il patto col Diavolo permetteva di
entrare in possesso dell'arte magica. La connessione fra magia e patto col Diavolo
divenne pi forte nel XII e nel XIII secolo, quando la traduzione di molti testi di
magia, islamici e greci, port a un aumento significativo della pratica di quell'arte e
quando gli autori ecclesiastici divennero pi determinati nel combatterla. La magia
che comportava la capacit di evocare demoni e di impartire loro degli ordini, veniva
volare la notte. Fino al '300, gli uomini colti consideravano quelle credenze frutto
dell'inganno del Diavolo.
La posizione della Chiesa medioevale nei confronti di simili credenze riassunta dal
Canon Episcopi, un complesso di istruzioni, scritte da Regino di Prm nel X secolo.
Oltre a condannare le arti magiche, il Canon afferma che ci furono donne, che furono
sedotte dalle illusioni e dai fantasmi dei demoni, che credevano di cavalcare animali
di notte in compagnia di Diana. Quelle donne venivano accusate di miscredenza e di
indurre gli altri nello stesso errore.
Nella cultura popolare le strigae e le signore della notte, furono spesso fuse insieme.
L'lite colta, che inizialmente non credeva a quelle attivit, cominci a cambiare idea
e a credere che avessero un fondamento reale. Le ragioni di questo cambiamento
nell'atteggiamento delle persone colte, vanno ricercate probabilmente nella
demonologia scolastica. Dall'affermazione che il Diavolo possedesse poteri di
locomozione, derivava la sua capacit di trasportare le persone attraverso l'aria.
Nonostante ci permaneva l'atteggiamento pi scettico del Canon, che il volo fosse il
risultato dell'immaginazione diabolica.
Nelle descrizioni o nelle rappresentazioni artistiche le streghe venivano ritratte a
cavallo di animali, altre volte a cavallo di bastoni, di forconi o tridenti (simbolo
spesso associato al Diavolo), ma quello pi menzionato era la scopa, simbolo del
sesso femminile nonch simbolo fallico. A volte si raccontava che volassero spinte
dal vento. Poich in alcuni casi si riferiva che si spalmassero degli unguenti per
volare, sorto il problema se tali unguenti contenessero delle sostanze allucinogene.
Esperimenti hanno dimostrato che contenevano veleni e atropine che possono
produrre grande eccitazione, allucinazioni e miraggi. Ma molte delle ricette degli
unguenti non contengono altro che sostanze inerti.
Un'altra credenza collegata alla stregoneria era la metamorfosi, grazie alla quale gli
esseri umani erano capaci di trasformarsi in un altro essere vivente. Implicando l'uso
di poteri magici o sovrannaturali fu assimilata alla stregoneria. La credenza nella
metamorfosi non fu accettata presso gli intellettuali. Come emerge nelle opere di
uomini come Molitor o nello stesso Malleus Maleficarum, si credeva che la
metamorfosi fosse il prodotto dell'inganno del Diavolo. Nonostante ci molte
persone furono processate per aver confessato di essersi trasformate in animali.
Nel '500 e nel '600 le descrizioni delle attivit che si svolgevano nei sabba venivano
abbellite. In tutta Europa i particolari del sabba variavano a seconda dei tempi e dei
luoghi: il Diavolo poteva presentarsi in forma umana o come animale;il banchetto
rappresentava la cucina locale; le descrizioni delle attivit sessuali rispecchiavano le
fantasie sessuali dell'accusata e degli accusatori.
Bench le accuse specifiche contro le streghe variassero da luogo a luogo e anche da
caso a caso, esse presentavano una serie di aspetti comuni. Queste analogie
suggerivano che le concezioni colte di stregoneria venivano trasmesse da un'area
all'altra e da una generazione all'altra. Sia lo sviluppo che la trasmissione di nozioni
colte di stregoneria furono la risultante dell'interazione fra il processo giudiziari da
un lato e la tradizione letteraria dall'altro. La fusione fu il risultato dell'opera del
giudice o dell'inquisitore, che mescolava l'accusa contro l'imputato con le sue stesse
fantasie o ossessioni, a loro volta alimentate dalla cultura teologica. Nelle
confessioni estorte con la tortura, l'inquisitore trovava la conferma dei suoi sospetti. I
risultati dei processi venivano a conoscenza di altri giudici, prima per via orale poi
attraverso manuali di uso, che utilizzavano le testimonianze rese nei processi per
dimostrare le varie attivit delle streghe. L'inquisitore di un nuovo processo avrebbe
utilizzato l'informazione contenuta nel manuale per formulare le domande da porre
ai testimoni e all'accusata. Ma al tempo stesso, avrebbe potuto aggiungere nuovi
risvolti alle accuse classiche.
Inizialmente furono i processi stessi a consolidare il concetto cumulativo di
stregoneria, ma quando lo stereotipo della strega and consolidandosi, la letteratura
dicasi per la magia rinascimentale. I maghi dotti del Rinascimento fecero tutto ci
che era in loro potere per distinguere la loro magia da quella dei negromanti
ignoranti e dalle povere streghe di quel periodo, ma senza successo. La connessione
fra i due tipi di magia divenne sempre pi stretta negli scritti di coloro che si
occupavano di stregoneria.
John Weyer, medico e umanista, fu il pi famoso di coloro che criticarono la caccia
alle streghe nel '500. Egli scrisse il De praestiigis daemonum e il De Lamiis,
sostenendo che le streghe non praticassero tutte le attivit che le venivano attribuite.
Con queste sue opere Weyer voleva dimostrare che le donne ignoranti che
ammettevano di essere delle streghe soffrivano di allucinazioni e non dovevano
essere processate. Weyer utilizz la sua conoscenza medica per sostenere che i
presunti maleficia delle streghe si potevano spiegare con cause mediche e naturali, e
che le confessioni delle streghe relative ad attivit diaboliche erano in buona parte la
conseguenza di un disturbo dell'utero denominato melanconia.
Il punto debole dell'argomentazione di Weyer consisteva nel non negare l'esistenza
del Diavolo. Egli ammise infatti che il Diavolo poteva influenzare la fantasia umana.
I maleficia delle streghe si potevano attribuire a cause naturali, ma il Diavolo era
responsabile di far pensare alle streghe di averli causati. Un secondo punto debole
era quello di non aver liberato le vecchie donne melanconiche accusate di
stregoneria dalla responsabilit morale delle loro azioni. Anche se immaginavano di
fare patti col Diavolo, erano ugualmente colpevoli di eresia. La melanconia, secondo
Weyer, non le aveva rese dementi e quindi innocenti. Le aveva soltanto rese pi
vulnerabili di fronte ai poteri ingannatori del Diavolo. Weyer si oppose solo a che
fossero perseguite da parte delle corti secolari, poich di fatto esse non avevano
causato il danno che veniva loro attribuito. L'establishment intellettuale europeo
respinse la posizione di Weyer e rafforz la propria convinzione che la stregoneria
fosse una realt e che le streghe dovessero essere processate duramente per i loro
crimini. Fu solo verso la met del '600 che gli intellettuali europei, manifestarono
uno scetticismo assai pi radicale di quello di Weyer a proposito del potere del
Diavolo.
La credenza nel Diavolo nel '500 e nel '600 si dimostr altamente resistente,
soprattutto perch numerose furono le apparenti manifestazioni del potere
demoniaco in quei secoli. Le numerose calamit della fine del '300, in particolare la
peste detta anche la Morte nera, possono aver indotto gli intellettuali a presumere
una maggiore presenza del demonio nel mondo, mentre la profonda crisi economica
degli inizi dell'Et moderna, il trauma della Riforma e le frequenti guerre e
pestilenze potrebbero aver rafforzato il convincimento che il Diavolo fosse
particolarmente attivo. Questi fattori crearono uno stato di ansiet nelle comunit s
da indurre i magistrati a processare le streghe. Un altro fattore fu la paura della
ribellione, sedizione e disordini che ossession all'epoca i membri delle classi
superiori. Non un caso che le pi antiche descrizioni di sabba risalgano al periodo
in cui l'Europa stava vivendo un'ondata di ribellione sociale. La strega era vista come
la quinta essenza del ribelle ed era colpevole di tradimento contro Dio per essere
adoratrice del Diavolo. Inoltre essa faceva parte di un'enorme cospirazione politica,
che lottava per rovesciare il mondo, per sovvertire le norme morali. Uomini di chiesa
che parteciparono al Concilio di Basilea, all'inizio del '400, pensavano che la
ribellione nelle campagne fosse parte di una cospirazione satanica diretta a
distruggere il celibato del clero e conseguentemente presero delle misure dirette a
favorire i processi alle streghe.
Senza tali convinzioni non ci sarebbe stata ragione di perseguire le streghe con la
determinazione che le autorit giudiziarie manifestarono durante il primo periodo
dell'Et moderna.
La tortura non era una punizione del crimine, ma veniva utilizzata nel corso del
processo. La tortura ha precedenti nell'antichit e nel Medioevo. Nell'antica Grecia e
a Roma gli schiavi, che non possedevano gli stessi diritti degli uomini liberi,
venivano spesso torturati in processi per tradimento e altri crimini nefandi.
opportuno considerare l'introduzione della tortura nel XIII secolo in Europa pi
come un recupero che una innovazione. Essa dovette in parte la sua apparizione alla
rinascita degli studi di diritto romano e alla necessit di perseguire i crimini con
maggiore efficacia.
Nel 1252 papa Innocenzo IV autorizz gli inquisitori papali a usare la tortura nei
processi di eresia, che per molti versi era il massimo crimine occulto. Da qui poi fu
adottata anche nei processi contro la stregoneria.
In molti casi la tortura, sottoponendo una persona a sofferenze fisiche nel corso
dell'interrogatorio, ha prodotto confessioni sincere dal colpevole o da altri soggetti
che ne fossero a conoscenza. Ma altre volte si dimostrata un mezzo di
accertamento della verit profondamente inaffidabile. Ha prodotto confessioni
artificiose per diversi motivi: perch la persona torturata, pur essendo innocente,
confessa di aver commesso il crimine per mettere fine alla tortura; perch i giudici
inducevano con la tortura l'imputato a dire ci che essi volevano.
Gli architetti del sistema della tortura giudiziaria erano coscienti dell'inaffidabilit
della tortura per ottenere la verit e della possibilit di pregiudicare i diritti di un
imputato e di portare alla sua condanna arbitraria. Prima della met del XIII secolo la
Chiesa aveva proibito la tortura per questo motivo. Quando la tortura fu reintrodotta
nel XIII secolo, studiosi di diritto e altre autorit formularono un complesso di
norme che ne disciplinasse l'applicazione. Le norme contenevano il divieto dell'uso
della tortura a meno che il giudice non potesse provare che un crimine fosse stato
effettivamente commesso. Una volta accertato, il giudice non poteva ancora ordinare
la tortura, se non di fronte a una fondata presunzione di colpevolezza, fornita
solitamente dalla testimonianza di due testimoni oculari o da prove indiziarie. Anche
quando sussisteva quel requisito, il giudice poteva fare ricorso alla tortura se fosse
stato il solo modo per accertare i fatti processuali. Furono introdotte anche norme
dirette a limitare la severit e la durata della tortura. La tortura non doveva
comportare la morte della vittima. Per questo la maggior parte dei tribunali usarono
metodi come lo strappado, una puleggia che, applicata alle braccia legate dietro la
schiena della vittima, la sollevava in aria, la ruota, la scala o comprimere le estremit
con le viti per gli arti e le dita, le ganasce per la testa e vari tipi di pinze. Questi
strumenti avevano il vantaggio di essere rimossi non appena la persona sottoposta a
tortura si disponesse alla confessione o a fornire l'informazione desiderata. Molte
giurisdizioni avevano norme che regolavano l'intensit della tortura in rapporto sia
alla gravit del crimine che alla fondatezza della presunzione di colpevolezza. Era
inoltre proibita la ripetizione della tortura e categorie come le donne incinte e i
bambini ne erano esenti. Al giudice era vietato fare domande che inducessero
l'imputato a dare le risposte che l'interrogante si attendeva. Non era ammessa
nemmeno l'assunzione delle deposizioni nella camera della tortura, richiedendosi al
prigioniero di ripetere la sua confessione al di fuori di quel luogo entro 24 ore.
Se i tribunali europei avessero rispettato rigorosamente le norme che regolavano
l'uso della tortura, non ci sarebbero stati gli innumerevoli errori giudiziari che si sono
avuti. Nei fatti per quelle regole furono pesantemente violate. In alcune
giurisdizioni quelle norme furono ufficialmente modificate per facilitare il processo.
In altre furono sospese nei processi ritenuti particolarmente gravi e di difficile
svolgimento. La stregoneria era considerata un crimen exceptum, un crimine
eccezionale. Le modifiche pi importanti di quelle norme riguardavano l'obbligo per
il giudice di stabilire preventivamente che fosse stato effettivamente commesso un
crimine. Nei casi di stregoneria, i giudici potevano torturare le persone sospettate di
un crimine presunto ma di cui non esisteva alcuna prova tangibile. Un altra
Una terza causa della riduzione dell'impegno del clero nella caccia alle streghe fu il
diffondersi di una notevole riluttanza, fra gli avvocati e i giudici ecclesiastici, a
tollerare gli abusi procedurali. Gli inquisitori papali che in origine avevano assunto
l'iniziativa di violare le norme che regolavano la tortura, furono poi i primi a
riconoscere che quelle violazioni si erano tradotte in errori giudiziari. Nel XVI e nel
XVII secolo, i magistrati ecclesiastici manifestarono crescente riluttanza a impartire
sentenze severe, denunciando un ritorno alle tradizionali funzioni penitenziali e
ammonitrici che la giustizia ecclesiastica aveva assolto in origine. I tribunali secolari
manifestarono in generale minori scrupoli.
Nei paesi dove rimase la giurisdizione ecclesiastica il numero dei processi fu
contenuto. In Italia e in Spagna il numero di processi e di esecuzioni per stregoneria
rimase relativamente basso rispetto ai parametri europei.
importante notare che il declino della giurisdizione ecclesiastica non comport una
diminuzione dell'interesse da parte del clero nei confronti della caccia alle streghe. Il
clero continu a preoccuparsi dell'adozione del Diavolo e della pratica della magia
nera. Nel XVI e XVII secolo il clero esercit frequenti pressioni sulle autorit
secolari affinch intraprendessero un'azione pi energica nei confronti delle streghe.
Tranne che in Inghilterra e nel New England, dove le streghe venivano condannate a
morte come criminali comuni, le streghe venivano di solito bruciate sul rogo. Questa
punizione veniva inflitta agli eretici recidivi, e la sua applicazione nei processi per
stregoneria assolveva la funzione di identificare la strega con l'eretico. La prassi di
bruciare gli eretici trovava fondamento nelle Sacre Scritture, dove detto quelli che
non credono in me, saranno gettati via come rami secchi. Gli uomini li raccatteranno
e li getteranno nel fuoco e saranno bruciati. Bruciare le streghe era anche un rituale
di purificazione e rassicurava i giudici timorosi che le streghe non sarebbero tornate
dal regno dei morti. La maggior parte delle streghe non furono bruciate vive come in
Italia e in Spagna, ma venivano strangolate con la garrota poco prima che i loro corpi
fossero consumati dalle fiamme.
Non sempre i tribunali ecclesiastici cos come quelli secolari pronunciarono sentenze
capitali. Ci accadde soprattutto in Inghilterra, quando l'imputato aveva commesso il
crimine da incensurato o non avesse procurato la morte della parte lesa. Spesso come
nel caso di Salem i tribunali ecclesiastici si rifiutarono di condannare a morte tutti
coloro che accettavano di confessare. La stessa Inquisizione spagnola condann al
rogo solo 11 persone e di queste una si salv confessando. La confessione in Spagna
conduceva alla riconciliazione con Dio. Se i tribunali secolari non si fossero sostituiti
a quelli ecclesiastici e se non avessero cooperato nella cattura e nell'esecuzione delle
streghe, la grande caccia alle streghe non avrebbe assunto le dimensioni che ebbe
storicamente.
La quarta condizione giuridica che rese possibile la caccia alle streghe in Europa fu
l'attribuzione dei processi per stregoneria a tribunali locali e a giurisdizioni
subordinate, nonch il potere di questi tribunali di agire con una certa indipendenza
rispetto al controllo politico e giudiziario centrale. Talora le autorit centrali furono
direttamente responsabili dell'iniziativa di una caccia alle streghe e spesso
delegarono a magistrati locali o regionali l'autorit di svolgere processi per
stregoneria. Ma di fatto la maggior parte delle cacce alle streghe fu condotta dai
magistrati giudiziari delle citt, delle province, delle diocesi, o di qualche altra
ripartizione dello Stato o della Chiesa. I giudici delle giurisdizioni locali
condannavano pi streghe di quando non erano sottoposti al controllo dei loro
superiori gerarchici.
Due furono le ragioni per cui i tribunali locali furono meno clementi. La prima che
le autorit locali erano molto pi soggette delle autorit centrali a divenire vittime
della paura della stregoneria. Le autorit centrali raramente conoscevano di persona
le accusate e non dovevano affrontare la prospettiva di vivere all'interno della stessa
comunit con le streghe se esse fossero state assolte. La seconda ragione che le