Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
comunicazione di relazione
La tridimensionalit del corpo la sua dimensione per eccellenza della persona come originaria
apertura al mondo e nel suo essere la dimensione per eccellenza dalla persona come originaria apertura al
mondo e nel suo essere trama di infinite relazioni con il mondo delle cose e con quello delle persone e dei
corpi sociali.
La terza dimensione del corpo rifiuta l'appiattimento del corpo rifiuta l'appiattimento della persona alla sua
immagine se questa non viene inscritta nella relazione con un corpo che parola.
Husserl
benessere
all'empowerment, cio al
processo di potenziamento
delle persone e a farle diventare
protagoniste sia del proprio
progetto di vita, sia della loro
liberazione da condizionamenti
e da situazioni di oppressione o
di disuguaglianze sociali e di potere
La dimensione umanistica dell'attivit motoria, il suo essere espressione della totalit della persona, fa
comprendere come essa sia anche e soprattutto una pratica sociale che le persone realizzano interagendo tra
loro con gli altri gruppi umani e con l'ambiente in cui vivono e che promuove l'inclusione.
sport entrato in pieno titolo tra le attivit che promuovono benessere e che hanno effetti positivi tra i
ragazzi svantaggiati o a rischio o con i soggetti vulnerabili
Belgio ha analizzato, attraverso un'indagine qualitativa, l'influenza della pratica delle arti marziali sui
ragazzi vulnerabili: dai dati emersi si rileva che questo sport aiuta a rafforzare l'autostima e il
senso di autoefficacia
Si deve sottolineare che, non solo le arti marziali, ma gli sport in genere sono uno strumento positivo,
anche se gli studi a riguardo non sono ancora abbastanza approfonditi, nonostante siano stati in parte
dimostrati i benefici effettivi degli sport nel favorire inclusione sociale, nel permettere la socializzazione,
l'esperienza e l'apprendimento della diversit.
La ricerca ha messo in luce che i risultati variano in base al singolo individuo e al contesto e risentito in
particolare di alcuni fattori: una forte corrispondenza tra gli obiettivi previsti dai programmi di attivit e le
effettive esigenze e gli interessi degli allievi.
contatto con la pelle dell'altro, con le carezze, con i dialoghi intessuti nei profumi che avvolgono i corpi.
La memoria del corpo resta giovane anche quando questi invecchia: l'Io corporeo non soltanto una
superficie ma un volume, non solo un contenente ma anche un contenuto, uno spazio interiore che emette
sensazioni e vissuto nell'immaginario inconscio come la sostanza dell'Io, senza la sua pelle solo involucro
vuoto.
-----------Maurice Merleau-Ponty
Filosofo francese appartenente alla corrente fenomenologica. I suoi studi sulla percezione e sul corpo hanno
contribuito la dualit tra coscienza e corpo e a ricondurre la coscienza al vissuto, al corpo inteso come
relazione con il mondo e con gli altri nell'intersoggettivit.
Edmund Husserl
Filosofo tedesco fondatore della fenomenologia come corrente filosofica. Docente di filosofia ad Halle e in
seguito a Gottinga e Friburgo. Tra suoi discepoli si ricorda Max Scheler e Martin Heiddegger.
Fenomenologia
Si fa riferimento alla corrente filosofica inaugurata da Husserl, il quale intendeva riscoprire la capacit
dell'essere umano di leggere e di interpretare la realt ponendo come obiettivo quello di un ritorno alle cose
stesse, al fenomeno cos come si presenta, riconoscendo all'essere umano la capacit, attraverso l'
esperienza vissuta della coscienza, di intenzione verso la realt e cio di darle un senso.
L'intenzionalit il fulcro del suo pensiero, ha un carattere intersoggettivo grazie al quale possibile la
riflessione scientifica.
In Italia rappresentanti di questa corrente sono stati Banfi e Paci e Bertolini
Pedagogia sociale
Inizialmente la pedagogia sociale si posta come una branca della pedagogia generale che aveva come suo
principale oggetto di studio la dimensione sociale dell'educazione, in particolare lo sviluppo della socialit
nell'individuo. Il termine venne introdotto da Mager nel 1844 e fu ripreso successivamente da Diersterweg
nel 1850e diffuso e approfondito da Natorp nel 1899.
Attualmente le si riconosce stretta interdipendenza con la pedagogia generale.
La pedagogia sociale pone al centro dell'educazione la questione di giustizia e dei diritti, primo fra tutti
quello dell'educazione, dialetticamente costruiti attraverso la compartecipazione attiva dei soggetti e dei
corpi sociali orientati dall'idea regolativa della comunit educante, come comunit che si pone in relazione
critica nella costruzione e nella promozione dell'educabilit umana in ogni cittadino.
Umberto Galimberti (1942-in vita)
Docente universitario di Filosofia, Psicologia e Psicoanalisi dell'Universit Ca' Foscari di Venezia. Membro
ordinario dell'International Association of Analitical Psychology dal 1983. Inizia il suo percorso accademico
come docente di Filosofia della storia, successivamente insegna Psicologia dinamica. Dal 2003 anche
vicepresidente dell'Associazione Italiana per le Consulenza Filosofica Phronesis.
OMS
L'acronimo OMS sta per Organizzazione Mondiale della Sanit. possibile trovare anche l'acronimo
WHO che corrisponde all'inglese World Health Organization. Si tratta di un'agenzia organizzata dell'ONU
deputata ad occuparsi di tematiche relative alla promozione e alla difesa della salute a livello mondiale.
stata fondata nel 1948, ha sede a Ginevra e ne sono membri tutti i 193 stati appartenenti all'ONU.
L'impegno dell'OMS si indirizzato fin dall'inizio ad azioni di promozione dell'educazione alla salute e
promozione del benessere.
Coscientizzazione
il processo attraverso il quale, secondo Freire, possibile favorire nelle persone oppresse una presa di
coscienza del loro stato e della loro condizione storica che inneschi un progressivo e continuativo circolo che
dalla coscienza porti alla prassi attraverso il dialogo per il cambiamento. Questo processo sta alla base di
ogni intervento che abbia come finalit l'empowerment e che punti alla creazione di cittadini attivi e solidali.
Paulo Freire (1921-1997)
Pedagogista brasiliano e teorico dell'educazione; ha teorizzato un sistema educativo per l'alfabetizzazione dei
contadini brasiliani finalizzato alla loro liberazione e coscientizzazione che successivamente divenuto un
modello di educazione degli adulti e un approccio educativo che ha aperto le porta ad una nuova epoca della
cooperazione internazionale.
Concetto chiave del suo pensiero la reciprocit (che attinge da Buber) e una pedagogia interconnessa con
la politica. Nella sua prospettiva il cambiamento per le masse oppresse attraverso la liberazione avviene a
partire dalla possibilit di sperimentare un rapporto di parit in cui ciascuno apprende dall'altro.
Community care
Indica la logica con la quale si intende interpretare il fine delle azioni sociali finalizzate al benessere
soggettivo e comunitario nella prospettiva della societ che si prende cura e nella prospettiva della solidariet
che promuove cittadinanza
Empowerment
Concetto introdotto in ambito sociale da Rappaport; un processo dell'azione sociale attraverso il quale le
persone, le organizzazioni e le comunit acquisiscono competenza sulle proprie vite, al fine di cambiare il
proprio ambiente sociale e politico per migliorare l'equit e la qualit di vita.
Autostima
(In psicologia) indica la considerazione che un individuo ha di se stesso ed un processo che, seppur
interiore, fortemente influenzato dalle interazioni che il soggetto ha con l'ambiente esterno
Autoefficacia
Si tratta di un costrutto psicologico che stato introdotto da Bandura e viene definito come la valutazione
che il soggetto fa della propria capacit di saper gestire differenti situazioni della vita quotidiana; le fonti del
senso di autoefficacia risiedono nelle esperienze positive (successo), in quelle vicarie (osservazione di
persone di successo) e nella persuasione verbale (incoraggiamento da parte di altre persone)
Capitolo 2 Le trame dell'educazione alla corporeit Milani 2.1 Dalla pedagogia per il corpo all'educazione del corpo, con il corpo e per il corpo
Alla significativa attenzione al tema del corpo, in particolare negli anni Sessanta/Settanta, con una
riscoperta del corpo, della sua centralit e della necessit di una sua liberazione, non ha fatto seguito,
nell'ultimo decennio, una pi ampia e articolata riflessione pedagogica che pone al centro il corpo e la
corporeit.
Tuttavia questi recenti studi, se da un lato assegnano al corpo la giusta rilevanza, tuttavia rischiano, dal
punto di vista pedagogico, di eccedere di specialismi senza trovare un punto fermo tra le diverse discipline su
ci che il corpo deve essere e pu essere in relazione al divenire persona e al divenire comunit.
Dovrebbe essere condotta la ricerca tenendo bene a mente di non separare le considerazioni riguardanti la
sfera emotiva, affettiva, razionale e spirituale che compongono la persona.
pedagogia del corpo richiede di non alienare il corpo nella ripetitivit/standardizzazione, ma di
ricondurlo a progetto
da intendersi fenomenologicamente
come trascendenza corporea che non
ha un carattere metafisico, poich
sempre espressione di un trascendersi
verso il mondo e verso le altre presenze
che avvertiamo nella sfera dell'esperienza
fulcro assumere il corpo e la corporeit come il senso del progetto educativo
il suo centro e il suo fine nelle 3 dimensioni
- coscienza
- relazione
- valore
prendendo ad esame anche le 3 problematiche connesse
- identit
- cultura
- contesto
Iori Qualunque progetto educativo si apre all'interno dell'affettivit dell'essere corpo e non pu
ignorarne i vincoli. Il soggetto umano esiste in quanto non si consegna alla propria biologicit
corporea, ma assume il corpo come il suo destino. L'effettivit ineliminabile, biologica, corporea,
naturale la situazione concreta e fattuale da cui procede il progetto
Nel tentativo di proporre una lettura complessiva dei 3 assi portanti di una pedagogia del corpo
(educazione del/con/per il corpo) bisogna considerare l'interpretazione che si fonda sull'idea di corporeit
in senso diacronico e sincronico e che prevede che vi siano interventi educativi articolati e compositi
orientati al benessere, personale e sociale, e alla promozione dell'intelligenza del corpo.
Gardner
Gardner Il corpo anche ricettacolo del senso individuale del S, dei propri sentimenti
e aspirazioni pi personali, oltre che quell'entit a cui altri rispondono in modo
speciale a causa delle loro qualit unicamente umane
Sviluppare l'intelligenza del corpo non pu che favorire un migliore processo di conoscenza di S, di
conoscenza delle proprie capacit, delle proprie risorse e dei propri limiti e comporta la consapevolezza sia
delle proprie competenze motorie sia di quelle affettivo-emotivo-relazionali, in quella totale unit che il
corpoe che impegna gli educatori a favorire un processo di consapevolezza unito a quello di autoefficacia e
di valorizzazione reciproca.
Operare dal pinto di vista educativo su uno di questi assi portanti significa inevitabilmente agire anche
sugli altri perch la persona un sistema il cui tutto non la somma delle parti.
come ascolto/chiusura/attesa/apertura
L'esperienza del corpo anche l'esperienza delle sensazioni (sensorialit) che esso vive-percepiscedecodifica
Gemelli Gli animali ci mostrano l'istinto naturale della madre a leccare il cucciolo: grooming;
si ritiene che riguardi bisogni comunicativi e affettivi pi profondi, consentendo lo stabilirsi
di un rapporto di indispensabile fiducia nei confronti dell'altro, e svolga una funzione
rilassante
Il corpo anche tutti gli altri sensi bisogna porre attenzione allo sviluppo e all'educazione dei sensi
certamente la premessa per una migliore prestazione del corpo
stesso, ma soprattutto di una pi corretta percezione di s e delle
possibilit di relazione del s e delle possibilit di relazione con s,
con gli altri e con il mondo.
La possibilit di prendere coscienza del proprio schema corporeo manifesta un'alleanza sinergica con lo
sviluppo della coscienza di s e la coscienza dell'altro, che sono in strettissima relazione e che si sviluppano a
partire dal proprio s corporeo e all'accettazione di questo.
Parlebas ha introdotto sia il concetto di psicomotricit che quello di sociomotricit
2 fronti principali
fattori coinvolti
possibilit di accedere a nuove risorse umane e concrete, incentivando la capacit della persona di coltivare
un progetto concentrandosi su qualcosa di positivo, di costruttivo e di concreto.
Una politica della promozione del benessere diviene una politica di inclusione della persona nelle reti
sociali e nella community care.
perch la promozione
del benessere una
questione sociale e
politica di promozione
dell'empowerment OMS processo generale di rinforzo, crescita e responsabilizzazione
personale e sociale
delle persone e della comunit perch diventino sempre pi
capaci di svolgere la loro funzione sociale
empowerment
2.5 Uno schema di lettura delle attivit che pongono al centro la corporeit
Le possibili piste di riflessione circa la connessione tra sport veri e propri, attivit motorie non sportive,
attivit ludiche e attivit espressivo/comunicative/estetiche che hanno tutte in comune la centralit sulla
corporeit e richiedono tutte, sicuramente, la mobilitazione dell'intelligenza corporea-cinestesica.
Il loro tratto comune certamente l'uso del corpo e del movimento, ma con funzioni differenti.
attivit motorie non sportive corporeit recupera soprattutto il rapporto corpo-mente, l'equilibrio
psicofisico, il movimento come controllo e postura,
come capacit di sentire il proprio corpo;
questo genere di attivit si differenzia dallo sport in cui
si ha soprattutto la competizione con se stessi o con gli
altri, ma anche la sponsorizzazione, il tifo,
un'associazione che sostiene e un pubblico
sport chiede alla persona una prestazione finalizzata alla competizione e il corpo lo strumento di
questo obiettivo; vi grande attenzione anche all'aspetto relazionale dei giochi di squadra
finalizzato all'obiettivo del gioco;
danza l'aspetto motorio funzionale all'aspetto espressivo/comunicativo e al rapporto spazio-tempo
determinato dallo spazio scenico e dalla musica
teatro anche in questo caso viene valorizzato l'aspetto espressivo/comunicativo e al rapporto spaziotempo determinato dallo spazio scenico e dal ritmo della narrazione nonch dai luoghi/tempi
evocati dalla rappresentazione
attivit ludica le spetta un posto a parte;
si esprime sia attraverso il gioco libero sia attraverso quello di squadra;
gioco esercizio motorio particolare, mosso unicamente dal piacere del
Capitolo 3 Condotte motorie, gioco e sport Bortolotti, Ceciliani 3.1 Il gioco tra natura e cultura (Bortolotti)
L'educazione altro non che un sistema di tecniche le quali fondano la propria efficacia sull'applicazione
della loro materialit ad un sistema di corpi (Mass); ci appare tanto pi vero quanto pi l'azione
pedagogica e didattica si rivolge esplicitamente al corpo, come nel caso dell'educazione fisica/motoria: a
questo livello ci che conta esplicitare che la dimensione corporea sempre implicata nella vita didattica,
per il semplice fatto che noi siamo innanzitutto esseri corporei.
Risulta fondamentale connettersi ad alcune tappe basilari di un percorso, certamente non del tutto lineare,
ma che in qualche modo le interseca e collega tra loro, e che fanno riferimento al pensiero di alcuni autori
classici che hanno dato il loro contributo a diversi livelli
compiti speciali
1. controllo completo dei mezzi di locomozione per cambiare luogo, tipici della
specie
2. grande agilit nell'inseguire la preda, appostarsi, inseguire, afferrare, colpire,
sfuggire a nemici...
3. speciale abilit nel combattere, specialmente nella lotta con i propri simili nel
corso della lotta per il corteggiamento
l'impulso istintuale interviene
in tutte queste forme adattative
Ci che appare di importanza basilare che se il processo evolutivo dell'esperienza favorito dal gioco, ci
stato possibile a partire dallo sperimentare corporeo.
- Agon competizione
- Alea caso
- Mimicry maschera/simulacro
- Ilinx vertigine
per ognuna di queste dimensioni
si possono identificare sia giochi
legati alle caratteristiche biologiche,
che trovano quindi espressione in
atteggiamenti tipici degli animali,
sia l'esistenza di una doppia
articolazione costituita dalle
dimensioni della paidia e del ludus,
che complessivamente danno vita a
espressioni ludiche che si trovano in
continuum, ma che si declinano in
fenomeni che vanno da un tasso
estremamente alto di imprevedibilit
Strutturazione
BASSA-PAIDIA
chiasso
agitazione
AGON
ILINX
MIMICRY
ALEA
Corse e
Rotazioni infantili
combattimenti liberi altalena
giostra
Imitazioni infantili
travestimenti
maschere
Filastrocche
conte
testa o croce
Boxe
scherma
calcio
Teatro
arti e spettacolo
Scommesse
roulette
lotterie
solitari
Cruciverba
ALTA-LUDUS
Danza
acrobazie
alpinismo
scacchi
dimostrabile che
ogni sviluppo di tipo
logico porta a
conclusioni che
risultano in
contraddizione con
le premesse
Bateson paradosso gli esseri viventi sono capaci di produrre delle condotte ludiche solo nel
momento in cui riescono a metacomunicare, a scambiarsi segnali che
veicolano un messaggio relativo o al linguaggio-oggetto o a dei
comportamenti.
Il linguaggio permette di esprimere 3 livelli di comunicazione
3.2 Dal gioco allo sport con...educazione. La continuit tra gioco e sport (Ceciliani)
Il passaggio dal gioco allo sport non un processo da considerare scontato ma un percorso educativo
intenzionale, soprattutto oggi dove la specializzazione precoce e la tecnologia invitano il bambino ad attivit
tecniche che tolgono spazio alla naturale e piacevole espressione del movimento.
bambino nelle varie fasi di et si rapporta in modo differente al gioco
sua idea di gioco e di sport a quella di attivit piacevole, varia e divertente; l'approccio allo sport deve essere
gestito da chi d importanza agli aspetti educativi e sociali.
a) Il gioco-sport
Le indicazioni nazionali per il curriculo del ciclo primario del 2007 intitolano l'ambito dell'Educazione
fisica/motoria come Corpo, Movimento e Sport sostengono la necessit di partire dalla corporeit per
identificare il movimento come base di tutte le altre attivit.
corpo tramite la sua percezione consapevole divengono un elemento imprescindibile per poter
realizzare il movimento finalizzato, raffinato ed efficace;
La senso-motricit deve essere perseguita non solo nell'infanzia, ma anche nel resto della vita e deve essere
affiancata anche dalla dimensione emotiva, che si rif fondamentalmente al momento di confronto con gli
altri giocatori e al raggiungimento degli obiettivi: il gioco-sport diventa educativo solo se viene dato il tempo
ad ogni bambino di sviluppare la propria intelligenza emotiva.
gioco-sport rappresenta l'ambito privilegiato in cui le intelligenze multiple possono essere esercitate
integrandosi negli aspetti corporeo-cinestetici, spazio-temporali, interpersonali ma anche
intrapersonale;
si collega ai giochi popolari, giochi dal carattere tradizionale, derivanti e trasmessi da
attivit ludiche di carattere ancestrale e locale ;
si pone come attivit di collegamento tra giochi di paidia e di ludus
caratteristiche del gioco-sport
- non deve essere un avviamento precoce allo sport in quanto non un mini-sport, ma gioco-sport, che
si adatta al bambino e non viceversa
- non prevede un addestramento classico, direttivo: sono attivit strutturate sulla ripetizione dei gesti
tecnici, scarso coinvolgimento cognitivo, scarsa motivazione, apprendimenti scarsamente consapevoli,
scarsa competenza di transfer motorio
- la predominanza dell'aspetto ludico-giocoso: tutte le proposte devono avere carattere di esperienza
divergente, coinvolgente, che trova nel gioco e nelle applicazioni ludiche la qualit base delle esperienze
proposte e la possibilit di realizzare situazioni di tipo addestrativo che raggiungono gli stessi obiettivi
del metodo tradizionale senza annoiare/demotivare il bambino
- didattica indiretta con cui l'educatore pu orientare gli apprendimenti, senza togliere la partecipazione
attiva e soggettiva del bambino, attraverso l'uso prevalente dei metodi induttivi
- concetto di variabilit che si condensa nei modulatori principe dell'attivit motoria infantile:
multilateralit e la polivalenza
- riguarda la competizione dei bambini: il gioco da sempre competizione nel senso di confronto con se
stessi, con gli altri e non contro gli altri, un lottare insieme;
competere costituisce un livello raffinato di relazione sociale
L'atteggiamento pedagogico dell'educatore riassumibile principalmente nella pazienza di saper attendere,
con una didattica graduale e adeguata, i tempi di sviluppo di ciascun bambino.
b) Giocare lo sport
Il passaggio dal gioco allo sport pu avvenire in modo efficace attraverso la presentazione di forme di
gioco abbastanza semplici e adatte ai principianti, ma gi orientate a permettere l'apprendimento di abilit
tipiche dello sport.
L'idea di fondo non quella di preparare tecnicamente i bambini allo sport, piuttosto lo scopo di aiutarli a
comprendere la natura del gioco attraverso forme divertenti e piacevoli che richiamano, in prima istanza, le
forme di gioco libero che i bambini adottano da soli.
pratica giocata/play practice ci propone di insegnare e consolidare la tecnica sportiva in et pi
tardive rispetto a quelle del primo avviamento allo sport.
Tale approccio richiede agli educatori abilit educative aggiornate e
una conoscenza profonda delle attivit;
questo tipo di gioco si collega alle attivit ludiche tradizionali dando
cos la possibilit ad ognuno di prendervi parte
Giocare lo sport non la chiave di volta di tutta la pratica sportiva,
ma rappresenta un approccio pedagogicamente accettabile nelle
situazioni di passaggio dal gioco del bambino al primo avviamento
sportivo; senza dubbio un approccio di questo tipo richiede agli
educatori pazienza, tempo e di essere abile conoscitore della disciplina;
Launder Teach through the game and in the game 3 processi azione educativa
- enhancing play/sviluppo del gioco riguarda la pratica vera e propria della disciplina
sportiva e viene rimandata a letture specifiche
rispetto alle diverse tipologie di sport
sport per essere educativo non deve perdere la dimensione del gioco, la sua identit ludica che
avvicina la natura del bambino e le sue esperienze originarie.
Deve evolvere in linea con il gioco spontaneo del bambino, nella trasformazione dello apirito
agonistico in competizione, cio nella capacit di mettersi in gioco nel rispetto delle regole
dando il meglio di s nel momento che conta.
-----------Karl Groos (1861-1946)
Professore di Filosofia dell'Universit di Basilea, per primo si occupato in modo approfondito dei
comportamenti istintuali nel gioco sia degli animali che dell'uomo (XIX secolo).
Grazie a questi lavori egli rappresenta una vera e propria pietra miliare, e ha riscosso particolare attenzione
nel dibattito scientifico transalpino, tanto che studiosi a lui successivi nei loro scritti hanno spesso interagito
con il suo pensiero, citandolo ampiamente.
George H. Mead (1863-1931)
Filosofo e studioso delle scienze sociali, amico e collega di J. Dewey, brillante conferenziere; tuttavia non ha
lasciato scritti, ma vi sono raccolte di appunti delle sue lezioni. Di dedic anche alla pedagogia, ma
successivamente se ne allontan occupandosi degli studi che gli diedero fama.
Roger Coillois (1913-1978)
Sociologo, scrittore e critico letterario francese, si interessato a diversi e numerosi argomenti, tra cui il
gioco e lo sport. Nel suo volume I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine, per evitare
fraintendimenti riguardo al classificazione proposta, preferisce non adottare termini noti o gi utilizzati in
modo simile, ma coniarne di nuovi.
Gregory Bateson (1904-1980)
Studioso di amplissimi interessi che spaziano dall'antropologia alla sociologia, dalla linguistica alla
cibernetica. considerato il padre dalla Terapia familiare ad orientamento sistemico e colui che ha
inaugurato un approccio olistico allo studio della mente umana e dei problemi umani e ha dato l'impulso allo
studio della teoria dei sistemi umani.
Paradosso
una contraddizione che deriva dalla deduzione corretta di premesse coerenti;
dalle ricerche del Menthal Research Institute di Palo Alto stato elaborato per spiegare alcune dinamiche
della pragmatica della comunicazione umana.
Competizione
Deriva dal latino comptere, andare insieme, ed la modalit tipica in cui si presentano molti sport/gare
anche in forma ludica: in questi contesti va intesa nel senso di confronto con gli altri per la scoperta di s.
Capitolo 4 Animazione, corpo e attivit motorie Deluigi 4.1 Animare lo sport fra relazione interpersonale e movimento
Creare una interazione fra l'animazione socio-culturale e lo sport significa attribuire, riscoprire e
valorizzare la potenzialit educativa della dimensione sportiva che coinvolge indifferentemente persone di
tutte le et, naturalmente con proposte differenziate.
animazione socio-culturale metodologia formativa globale che mira ad una crescita e ad un
evoluzione armonica dell'individuo considerato un'unit indivisibile e non
una somma di parti o funzioni. Questa crescita/maturazione passa
attraverso la presa di coscienza che l'individuo e i gruppi sociali vivono in
un modo simbolico e devono sviluppare la loro capacit di apprendere,
utilizzare concretamente e creare sistemi simbolici
Bisogna considerare, in relazione a questa tematica, le caratteristiche dell'animazione: essa si costituisce
come metodologia basata sulla relazione fra la riflessione e le azioni pensate per rendere partecipi i soggetti a
cui ci si rivolge.
L'animazione non pretende di risolvere le difficolt personali e della convivenza, ma piuttosto svolge la
funzione di accompagnamento nella ricerca di autotonomia da parte dei singoli nella costruzione della
propria identit.
sviluppo continuo l'elemento che crea dinamicit e flessibilit all'interno di una metodologia che
agisce nel quotidiano, in una trama che include il singolo e i gruppi di riferimento
cui la persona appartiene
L'animazione costruisce luoghi e tempi di crescita di crescita per il soggetto non come somma di elementi
distinti, ma come entit composta e non suddivisibile in sfera affettiva, relazionale, cognitiva.
Anche nel contesto sportivo, possibile attuare strategie volte a promuovere l'apprendimento continuo dei
singoli che condividono un'esperienza di gruppo nella quale si impiegano e si creano sistemi simbolici di
riferimento: gli apprendimenti acquisiti all'interno dell'ambito sportivo hanno notevoli ricadute sulla struttura
della personalit e sulle modalit di approccio anche al di fuori della prassi sportiva.
Vale la pena di investire sull'animazione come veicolo e stile di educazione nella proposta sportiva in cui i
soggetti, con libera scelta, possono sperimentare esperienze tipiche dell'approccio animativo come il
protagonismo personale e le dinamiche di gruppo.
il gruppo un luogo di
comunicazione educativa
- coesione
- orientamento al compito
- cooperazione
L'animazione richiede che l'approccio educativo sia fondato sulla relazionalit e sul contributo che ciascun
soggetto coinvolto nel processo di sviluppo continuo e condiviso pu apportare con la sua presenza attiva;
il dialogo necessita di spazi di condivisione e di confronto in quipe per progettare e per agire creativamente,
mettendo al centro il soggetto e i soggetti a cui ci si rivolge.
Come possono incontrarsi animazione e sport?
animare lo sport significa connettere fra loro diverse dimensioni della persona in una dinamica
continua: la relazione, il mettersi in ascolto, il saper fare proposte diversificate e la
partecipazione;
porsi nell'ottica dell'animazione sportiva scelta e responsabilit dell'allenatore e
dell'quipe di allenatori che prendono in considerazione la sfera relazionale e quella
dell'attuazione di proposte diversificate: in merito alla struttura di proposte sportive
diversificate, bene tenere a mente i criteri di adeguatezza al contesto in cui si
agisce, la variet di sfumature che possono essere espresse dalle attivit progettate,
l'importanza di disporre di una struttura flessibile e di essere professionisti
competenti e in grado di modulare la proposta a seconda delle necessit e delle
variabili che entrano in gioco.
ascoltare solo attraverso l'ascolto attento della persona che si possono tracciare le linee di
intersezione fra relazione e attivit sportive messe in campo;
ascoltare implica porre attenzione e interessarsi all'altro: forma di accoglienza che permette
e facilita l'espressione in un ambiente aperto alla fiducia e non giudicante.
ascolto attivo tale ascolto pone le basi per una comunicazione efficace e richiede la
capacit di accogliere l'altro nella complessit del suo essere nella
relazione
Gordon sottolinea l'importanza educativa del saper accogliere e valorizzare la
comunicazione altrui, creando un clima di di fiducia non giudicante, attribuendo
la giusta importanza al messaggio condiviso
Tenere congiunte le prospettive della comunicazione, della relazione e del gruppo all'interno del contesto
sportivo richiede di lasciare spazio alla partecipazione (quarto polo della nostra rappresentazione)
All'interno di uno spazio di sport gestito in modo animato possibile per i soggetti giocarsi un ruolo
diverso, fare emergere capacit e competenze che non trovano espressione all'esterno, generare una
canalizzazione positiva delle energie talora inascoltate o male interpretate e dar voce al proprio s con il
linguaggio corporeo; diventa necessario interrogarsi sulla possibilit di costruire tali esperienze.
Tutto ci richiede essenzialmente capacit creativa all'allenatore perch sappia non farsi intrappolare dalla
routine.
autorevolezza in questo contesto bisogna fare riferimento alla dimensione dell'autorevolezza, in cui i
ruoli sono riconosciuti e rispettati e allo stesso tempo vi spazio di dialogo e di
cooperazione
Inoltre dal contesto di gruppo di una squadra possono nascere anche legami significativi e rivalit che non
si esauriscono nello spazio di gioco, ma che vengono trasposte nel quotidiano.
Gestire i conflitti prevede che si intreccino aspetti differenti di diverse linee educative e l'autonomia
decisionale dei soggetti: pu essere utile lavorare sul riconoscimento del dentro e fuori dello spazio della
partita e della dimensione del quotidiano al di l dello sport.
Non bisogna trascurare che si parla di gioco di squadra anche in contesti di agonismo professionale,
abbinando la dimensione ludica e quella del gruppo e orientano i membri a situarsi in un contesto in continuo
mutamento dove il tempo scandisce e contiene gli avvenimenti.
- adeguate politiche di promozione dell'attivit sportiva e del tempo libero bisogna sottolineare
anche la dimensione
ludica dello sport e non
solo quella agonistica
- corretta considerazione dell'eterogeneit della popolazione a cui si propone la pratica sportiva
- corretta informazione sulle occasioni possibili per fare sport e divulgazione di altre discipline
- promozione e riscoperta dei luoghi in cui praticare sport legati alla quotidianit
Parallelamente nella dimensione del tessuto urbano sono garantiti spazi aperti allo sport e alla libera attivit
fisica; necessario condurre una riflessione che conduca ad intercettare spazi fruibili gi esistenti.
La citt diventa educativa.
Nelle attivit rivolte a bambini-adolescenti e ad anziani vi sono degli aspetti comuni e peculiarit su cui
poter lavorare dal punto di vista dell'animazione.
La dimensione sportiva assume molteplici forme e spetta a chi costruisce proposte di sport e attivit
motoria intrecciate in modo efficace queste prospettive per generare spazi significativi di crescita continua e
gratificazione personale.
Vivere e attribuire significato alle esperienze consente di creare un terreno di appartenere e di reciprocit,
elemento costitutivo della relazione fra allenatore-animatore e gruppo. Il significato diventa evento di
confronto tra le esperienze dei membri del gruppo consentendo la costruzione di un'area di significati comuni
tra i membri del gruppo.
Il dialogo di articola attraverso la comunanza di esperienze o la comunanza di significati
cultura+identit sono concetti in divenire, non dati una volta per tutte,
continuamente aggiornabili e permeabili ad influenze
esterne
dialogo interculturale + costruzione di interazioni sono le linee costitutive dell'accoglienza in modo
da costruire esperienze di reciprocit positiva;
emerge perci l'esigenza di una progettualit
pedagogica capace di sostenere forme relazionali
talvolta deboli e frammentate, pronte a svanire a
fronte di conflittualit incentrate sulla
sottolineatura delle diversit rispetto a quella
della comunanza
intercultura si fonda sulla capacit dell'uomo di essere dinamico nel suo pensare e pensarsi
appartenente al contesto anch'esso in movimento; il contributo che ciascun soggetto pu
dare attraverso il dialogo sostiene processi di cambiamento;
l'interazione fra soggettivit consente di costruire percorsi interculturali in cui sapersi
interrogare, riconoscendo il valore della reciprocit e restituendo dignit ad ogni persona
e alla sua identit in una dimensione comunitaria.
L'attivit sportiva formale e informale apre canali di dialogo inaspettati e offre spazi di incontro in cui tutti
si mettono in gioco per raggiungere un obiettivo comune.
Si generano uguaglianza e interazione a livello orizzontale, cos data la possibilit di contribuire un
obiettivo comune.
Il bisogno di essere accettati dai pari richiede reciprocit e mediante le pratiche proprie dell'animazione e
dello sport si pu creare un ambiente di comunicazione in cui si facilitano le relazioni interpersonali con la
possibilit di rafforzare valori indispensabili nella quotidianit.
Affinch queste esperienze siano incanalate in modo positivo necessario che vi siano adulti che si
facciano garanti di spazi, tempi, luoghi in cui ogni soggetto possa esprimere le proprie capacit, confrontarsi
con i vissuti della riuscita e del fallimento, venire a contatto con dinamiche di gruppo positive in cui gestire
elementi di conflittualit.
educatori-animatori attuano diverse funzioni affinch lo sport svolge una funzione educativa
Capitolo 5 Lo sport professionistico Refrigeri sport professionistico anche in questo contesto indispensabile soffermarsi su una questione
preliminare, senza la cui analisi non risulterebbe efficace e produttivo
intraprendere qualsiasi discorso;
indispensabile delineare nettamente il fondamento teorico e il ruolo sociale di
questo tipo di sport
- violenza
- rivalit
e a seconda di come ci si colloca pi o meno elevato risulta
il grado di sublimazione: tanto pi ci si allontana dalla
posizione di azioni di guerra tanto pi elevato risulta il
grado di sublimazione e viceversa
Questo spiega il fenomeno della violenza sportiva se il grado della sublimazione tanto debole o non si
verifica affatto, lo spettacolo sportivo rimane
pressoch allo stesso livello di violenza della guerra
guerreggiata (es. spettacoli circensi, pugilato);
viceversa in altre circostanze la sublimazione risulta
molto elevata per cui si danno spettacoli sportivi
pacifici, amichevoli, piacevoli, rilassanti, del tutto
simili a quelli artistici/teatrali, ove la violenza e la
brutalit della guerra si sublimano nei gradi pi
elevati dell'ironia, del sarcasmo, dell'invettiva, del
battibecco, del sorridente distacco
La ublimazione un fenomeno sociale onnipresente nella vita associata e anche se apparentemente odioso,
svolge una funzione di grande rilievo per il mantenimento dei rapporti fra individui e gruppi.
Questo vale anche per lo sport professionale, il quale svolge un ruolo di liberazione di tensioni e di
riconsiliazione di molta utilit alla dinamica del mutamento sociale.
b) La diffusione planetaria
La diffusione planetaria dello sport professionale scaturisce dalla dimensione emozionale, tanto che le sue
manifestazioni pi seguite coinvolgono quasi l'intero mondo degli sportivi e quasi l'intera popolazione del
mondo.
Da questa considerazione si nota come il discorso sullo sport si fa molto pi complesso di quanto lasciano
intendere le opinioni di distima degli intellettuali sopra ricordati: soltanto fenomeni tanto significativi hanno
un'eco cos vasta nel comune sentire dei popoli.
lo sport deve essere considerato un'area di sapere marginale rispetto alle altre pi impegnate, se non
addirittura un'espressione da non prendere in considerazione pi di tanto sul piano scientifico-culturale.
Le ragioni di ci sono rintracciabili sostanzialmente dalla concezione della scientificit moderna e
contemporanea che si fonda su uno statuto epistemico fatto di principi razionali e non riconosce quelli
dell'emozionalit: ci ha finito per produrre un rapporto di predominio da parte delle scienze pi
consolidate , dalla medicina alla filosofia.
il corpo cominci ad essere oggetto di conoscenza scientifica, costituita dall'anatomia, dalla fisiologia
come gli altri oggetti della natura, secondo criteri meccanicistici.
Sebbene dagli inizi del Novecento le concezioni negativiste del corporeo siano state messe in forte dubbio,
l'affermazione piena della maturazione scientifica ancora oggi in attesa di completamento.
a. le attivit sportive professionali sono spettacolo, ossia sublimazione di guerra e non una guerra, una
forma di nobilitazione che non giustifica alcuna manifestazione di violenza
b. lo sport professionale un lavoro dello spettacolo, che possiede le caratteristiche della forte
emozionalit (es. teatro, cinema, concerto...)
c. lo sport professionale tratta di un'attivit di liberazione nevrotica generale che va considerata tale e che
il vincere/perdere ha solo questa funzione
d. quando assume una funzione ideologico-politica si tratta di una strumentalizzazione
Ormai si rileva una sempre pi considerevole ricerca scientifica e sociale, che va irrobustendo il bagaglio di
conoscenza circa questa area, come dimostrano i risultati della sociologia dello sport, la psicologia dello spot,
la pedagogia dello sport e la sociologia dei processi culturali.
-----------Sublimazione bellica
In ambito psicologico, il concetto di sublimazione stato introdotto da Freud, ed indica il processo psichico
attraverso il dinamismo inconscio che riesce a spostare l'energia dalla pulsione sessuale o aggressiva ad un
obiettivo non sessuale e non aggressivo.
Sono considerate forme di sublimazione bellica tutte le manifestazioni canore, letterarie, argomentazioni
culturali, dialoghi, confronti teorici su qualsiasi argomento.
Spettacoli circensi
Si svolgevano nell'antica Roma e consistevano in giochi e gare di gladiatori, spettacoli teatrali ed equestri.
Il termine circense deriva dal latino circus (= cerchio) e richiama la forma ad anello delle piste su cui si
svolgevano le gare a cavallo
Sport igienico
La distinzione delle attivit di movimento igienico-medico da quelle militari e dalle atletiche antica.
ampiamente trattata gi da Merculiare nel suo celebre De arte gymnastica del 1569, pur ammettendo che
quella medico-igienica pu essere costituita da alcuni degli esercizi tipici della altre due.
Teoria degli umori
Per Ippocrate (460 ca.-377 ca. a.C.), maggior esponente della scuola di Cos, la salute o la malattia
dell'organismo umano sono l'esito di uno stato di armonia o di disarmonia dei quattro umori di cui
l'organismo si compone insieme, il sangue, il flegma, la bile gialla e la bile nera.
1.- metacompetenze
2. competenze di base
3.- competenze trasversali
4.- competenze specifiche: sono quelle che tratteggiano i diversi volti dell'educativo, ossia le professioni
di area pedagogica
Boterf competenza in astratto non esiste: esistono le persone competenti, dato che la competenza
non da intendersi unicamente in senso individuale
Il tentativo di definire e descrivere le competenze ha lo scopo di fornire dei parametri, delle idee per
mobilitare i soggetti o i gruppi a divenire competenti; la competenza infatti non l'applicazione di regole, ma
l'interpretazione creativa e soggettiva ma anche condivisa all'interno di una comunit di pratica.
Zarifian distingue tra competenza e competenze
i saperi utili
sapere come
dell'esercizio agire in un
di una
determinato
professione
contesto
Tuttavia le professioni dell'umano necessitano di altre 2 categorie di saperi
know-why
know-where
sapere che sa
saper indicare
rendere le
ragioni del
proprio agire
il senso e la
direzione sia
della nostra
professionalit
sia delle opzioni
possibili in un
orizzonte di senso
6.3 Il professionista come uomo nel contesto e per il contesto e in relazione di quipe
tratti del professionista competente ( particolare attenzione all'ambito educativo)
- fare ed essere in relazione alla sua professionalit nella condivisione di pratiche tipiche della sua
professione
- gestire l'imprevisto, l'inedito e il nuovo
- riflettere dentro, su e per l'azione
- confrontarsi, coordinarsi, collaborare e cooperare
- lavorare in quipe
- apprendere dall'esperienza
- condividere la propria professionalit
- agire attendendosi sempre al codice deontologico
- giustificare razionalmente e scientificamente
- rapportarsi ai soggetti ai quali si rivolge con estremo rispetto
- tener conto dei rilievi provenienti dai colleghi
- gestire la routine e la quotidianit
- gestire costantemente la propria formazione
- valutare e valutarsi