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BREVI NOTE SULLESSERE E LA LIBERT

Nellaffermare che lipsum esse lactualitas omnium actuum et [propter hoc] perfectio
omnium perfectionum, san Tommaso ha dato la formulazione ultima e pi profonda della
libert radicale1.
01. Infatti, se laffermazione si prende sul serio e con tutto rigore, se cio lipsum esse
inteso veramente come lactualitas omnium actuum et perfectio omnium perfectionum, ne
consegue che tutti gli atti, ma proprio tutti, tutti tutti, hanno la loro possibilit originaria
nellipsum esse. Il motivo di questo che mediante quella determinazione nozionale dellesse
tutti gli atti vengono ricondotti allesse come alla loro possibilit originaria, senza per che se
ne faccia dellesse a sua volta una possibilit ma proprio riconoscendogli la funzione di
fondamento, nella sua doppia emergenza e formale e reale.
Bisogna di conseguenza riconoscere che con la sua determinazione nozionale dellipsum
esse come actualitas omnium actuum et perfectio omnium perfectionum, san Tommaso non ci
ha dato la mera indicazione fattuale di una fattualit, bens la formulazione risolutiva ultima
della dinamica che sostiene e sottende tutto ci che noi chiamiamo nel linguaggio ordinario
il reale. Ci vuol dire anche: lipsum esse la possibilit attiva di ogni atto.
02. Questo comporta laffermazione che, una volta raggiunta lesistenza dellipsum
esse separato, un esse non inhaerens ma subsistens, questo esse subsistens possieder per
forza la possibilit originaria attiva di tutti quanti gli atti, senzalcuna determinazione
restrittiva, nellassoluta consistenza e attuazione della propria identit. Ed di fatto affermato
da san Tommaso quando dice che Dio ... ipsum esse subsistens omnibus modis
indeterminatum2. Questardita espressione tommasiana, forse la pi potente mai uscita dalla
sua penna, si pone a corona della prima parte del trattato De Deo Uno e intende fornire la
determinazione nozionale ultima di Dio che lumano intelletto possa raggiungere.
(Da questa determinazione nozionale conseguono i problemi speculativi di come esista
Dio nella nostra conoscenza e poi, naturalmente, come si possa parlare al riguardo. Tuttavia,
questi problemi che si pongono per noi sono ulteriori a quella determinazione nozionale che
intende riferire qualcosa su Dio stesso: anche se non avvertissimo questi problemi, egli
resterebbe comunque omnibus modis indeterminatum).
Ora, se Dio lessere stesso sussistente, indeterminato in ogni modo, ci vuol dire che in
questa Sua sovrabbondante pienezza di perfezione si radica attivamente la possibilit di
qualsiasi grado di perfezione. Ma la possibilit della possibilit la libert. Ne consegue che
lipsum esse subsistens di per s la suprema libert. ci che noi chiamiamo libert
radicale nella sua espressione suprema, libert in senso forte, la libert nella sua pi
profonda identit e pi piena realt. Lipsum esse subsistens, omnibus modis indeterminatum,
quindi libertas per essentiam, cosicch in ultima istanza dire ipsum esse e dire libert
dire la stessa cosa. Questidentificazione provvisoria richiede un ulteriore chiarimento.
03. La libert non allora una semplice formalit sovraggiunta allipsum esse, ma con
esso sidentifica qualora lo sintenda nella sua piena attuazione. Non si tratta dunque di una
mera propriet divina radicalmente fondata sullintelletto divino, checchessia del percorso
1

Cfr. S. TOMMASO, De Pot., q. 7, a. 2 ad 9um. Le presenti riflessioni presuppongono lelevazione al punto di vista
speculativo (die Erhebung zum spekulativen Standpunkt). Lo spirito che le anima si ispira a quanto indicato da Fabro nel
primo paragrafo del suo articolo La determinazione dellatto nella metafisica tomistica (cfr. Esegesi Tomistica, PUL,
Roma 1969, 329).
2
ID., S. Th., Ia, q. 11, a. 4.

razionale mediante il quale un intelletto come il nostro la raggiunga sia quia, come al solito
e come poi fa esplicitamente san Tommaso nel suo trattato, sia propter quid, che quello che
adesso stiamo cercando di percorrere. Ci vuol dire anche che la libert si trover ovunque
lipsum esse abbia una realizzazione che ne rispecchi questa sua emergenza originaria
questultima sentenza ad un primo sguardo sembra assurda, ma non lo . La libert infatti si
predica dellesse nel secundo modo per se dicendi, vale a dire, consegue allipsum esse come
una sua propriet intrinseca in maniera ontologicamente precedente alla recezione
nellessenza.
04. Ovviamente, lipsum esse come noi lo conosciamo, sempre nellens, determinato
ad un certo grado e secondo una certa modalit della sua energia originaria. Questo chiaro e
pacifico. pacifico anche, almeno nel Tomismo essenziale, che lessenza non arricchisce
lente con chissaquale attualit formale che essa autonomamente possiederebbe, ma il
recipiente immediato, come potenza soggettiva, dellipsum esse dal quale viene attuata. Tutto
questo chiaro e pacifico. Ma ci sono diversi modi in cui lipsum esse viene partecipato.
Ci sono enti che partecipano allipsum esse in maniera tale da poter perderlo: in questi
casi, lipsum esse piegato alla contingenza del composto e non rispecchia ontologicamente,
come esse, il subsistens della determinazione nozionale sopra indicata.
Ci sono enti che partecipano allipsum esse in maniera tale da non poter perderlo: in
questi casi, lipsum esse aderisce in maniera necessaria e rispecchia ontologicamente il
subsistens della determinazione nozionale sopra indicata.
Certamente in tutti e due i casi il sussistente il composto: ma la sussistenza del
composto dipende intrinsecamente in tutti e due i casi dal modo di espandersi dellattualit
originaria dellipsum esse e allora profondamente diversa. Nel caso delle forme non
sussistenti, abbiamo un ipsum esse che del composto; nel caso delle forme sussistenti
lipsum esse ha come soggetto immediato la sola forma, cosicch possiamo parlare qui di un
esse, per cos dire, allo stato puro, nel senso di scevro dalla potenzialit orizzontale della
materia.
05. Ora, poich possiedono lipsum esse come partecipato secondo unaderenza
inscioglibile alla loro propria essenza, le sostanze spirituali partecipano anche a questa
identit dellipsum esse come fondamento originario attivo di ogni attualit omnibus
modis indeterminatum. Soltanto che in questo caso, proprio perch bisogna distinguere
lessere e loperare, questa partecipazione allipsum esse come libert si riflette in una
struttura ontologico-operativa che fa capo propriamente alla volont.
06. Infatti, per lultimo san Tommaso il fondamento psicologico della libert risiede
radicalmente nellanima spirituale e immediatamente e prossimamente nella struttura della
volont secondo la dialettica interna alla volont stessa di apertura universale e atto
particolare: perch lapertura universale al bonum in communi rimane sempre in quanto il
bonum in communi loggetto della potenza , e perch latto che la potenza pone sempre e
invariabilmente singolare, questa tensione dialettica rimane per sempre e resta incancellabile3.
07. Secondo questa struttura, la sostanza spirituale si determina un fine, che pu non
coincidere con lorientamento della sua natura, e si autocostituisce nella propria identit
esistenziale secondo questa finalit attivamente assunta. Che nel caso delluomo il risultato
3

Cfr. ID., De Malo, q. 6. Per fondamento psicologico non intendiamo assolutamente fondamento psichico, fondamento
al livello delle idee che ci rendono possibile la rappresentazione soggettiva di una libert, come neanche il prendere coscienza
della medesima; intendiamo invece il fondamento ontologico dalla parte dellanima, la psiche, come radice prossima,
attraverso le facolt. La volont, con la sua struttura, la facolt della libert.

della determinazione del fine sia rivedibile, ci si mostra completamente accidentale alla
questione di fondo, che resta la stessa sia che si tratti delluomo sia che si tratti della sostanza
separata, nel quale caso la determinazione del fine non pi soggetta a ravvedimenti.
Altrettanto accidentale a questa struttura di fondo si mostra tutta la dialettica specificamente
umana, legata allanima razionale, che vede un dominio dinamico alternante nel
funzionamento in atto, dintelletto e volont, nel processo della determinazione del fine e la
scelta dei mezzi. Niente di questo nuoce che anzi la rafforza alla conclusione raggiunta.
08. Siccome la struttura tensoriale che rende possibile la determinazione del fine
insopprimibile, anche la determinazione del fine resta sempre qualitativamente,
intrinsecamente e costitutivamente libera: anche quando per un osservatore esterno potesse
sembrare temporalmente fissata, perfino come prolungandosi in uneternit. per questo
che, con felice intuizione, il giovane san Tommaso pot scrivere che riguardo allatto di
vedere Dio nella beatitudine c veramente una ... sempiterna et libera electio4. Pensare
la libert come la possibilit dinfedelt a questa scelta significa non aver capito la struttura
stessa della libert radicale. Qui non c rischio di poi peccare, di cambiare idea:
alternative che soltanto la fantasia e la mancanza di allenamento nellautentica riflessione
filosofica possono rendere possibili.
09. La fondazione psicologica della libert dunque questa. Ma il fondamento
ontologico va posto, cio visto nellipsum esse. La libert non una mera caratteristica
sovraggiunta come un dono gratuito, fortuito e casuale, a una sostanza spirituale ormai
costituita e chiusa, compiuta, nella sua realizzazione ontologica, del quale dono essa
potrebbe farne a meno. La libert sgorga dalla costituzione interna della sostanza spirituale
come avente lesse intensivo con appartenenza necessaria, proprio a causa del tipo di
espansione dellipsum esse che originariamente la costituisce5.
La fondazione psicologica della libert creata fa capo alla struttura tensoriale interna
della volont; la sua fondazione ontologica fa capo allipsum esse, come atto di tutti gli atti.
10. Pertanto, il vincolo intrinseco che lega in ordine essendi lessere e la libert, cos
come presentato nella determinazione ultima che san Tommaso offre di Dio come ipsum
esse subsistens omnibus modis indeterminatum, si estende in un certo modo alla creatura
spirituale in quanto partecipa allipsum esse in maniera necessaria: si estende appunto per
partecipazione. La creatura spirituale necessaria e sussistente per partecipazione ed libera
per partecipazione.
Infatti, lipsum esse, che si realizzer secondo un certo grado, esprimer questa sua
indeterminatezza originaria non gi al livello ontologico chiuso e fissato in un certo
grado impostogli dalla sua potenza propria bens al livello operativo tramite le facolt
derivate dallo spirito finito secondo il suo proprio e specifico esse in actu. La tensione aperta
interna alla volont e lattuazione degli atti di tutte le potenze mediante la volont, a
cominciare dallintelletto, lespressione operativamente pi perfetta della consistenza
nucleare dellesse ut actus proprio dellente necessario ab alio.
Da qui risulta facile vedere e capire come la situazione ontologico-dinamica
dellintelletto nei confronti della volont sia paragonabile a quella ontologico-statica
4

ID., In II Sent., d. 25, q. 1, a. 1 ad 4um.


chiaro, o almeno sembra, che de potentia absoluta, ben potrebbe Dio bloccare questo sgorgare e far s che la sostanza
spirituale resti chiusa, al solo livello sostanziale, senza finestre e senza rapporti, tranne quel solo rapporto della creazione:
questo significherebbe che le avrebbe negato la chiamata a perfezionarsi, cosicch sarebbe rimasta senza intelletto e senza
volont, pura sostanza senza le propriet. Si tratta per di un altro discorso e comunque non nuoce assolutamente alla
conclusione emersa: qualora la creatura spirituale dovesse perfezionarsi e sappiamo a posteriori che cos , allora il suo
generico perfezionamento avr la doppia fondazione sopra indicata.

dellessenza nei confronti dellipsum esse. Cos come lesse non pu essere senza lessenza,
neanche la volont pu scegliere senza lintelletto. Non per lessenza a fondare la
sussistenza e non neanche lintelletto a fondare la libert.
11. La conseguenza speculativa di queste riflessioni anzitutto leffettiva riconduzione,
allinterno degli stessi principi di san Tommaso, della libert creata allipsum esse come atto
intensivo, cosicch la libert non risulta pi un qualcosa di misterioso, da lasciare un po in
aria e senza soddisfacente spiegazione intellettuale che ne rispetti la natura di libert.
La libert creata pensabile e soprattutto possibile per via dellipsum esse. Proprio per
questo si capisce perch lintranearsi della Causa prima nella causa seconda sia quanto mai
profondo, perch possa porla senza con essa immischiarsi e senza menomare appunto la sua
identit di libert. In altri termini: si capisce adesso perch la Causa prima fondi veramente ed
effettivamente la libert creata, senza che la proposizione resti semplicemente recitata e
tuttaltro che pensata.
12. La libert dello spirito finito presenta allora tre aspetti profondamente collegati.
veramente libera, perch esprime lipsum esse al grado della libert, cio un esse
partecipato in maniera necessaria e che si attua allo stato libero, secondo i chiarimenti di
sopra.
limitata, perch anche se lipsum esse al grado della libert lo comunque in
qualche specifica natura spirituale, a seconda di qualche speciale grado di perfezione e,
essendo partecipato, dovr poi radoppiarsi dando luogo ad una conseguente struttura
operativa che ne sia ladeguata espressione doppia limitazione dunque.
creata, vale a dire dipendente e posta. Infatti, per via dellipsum esse partecipato
totalmente dipendente, radicalmente dipendente, attualmente dipendente. Ma, e si badi bene,
una dipendenza dindipendenza, una dipendenza dindeterminatezza, cosicch si tratta di una
dipendenza indipendente e di una indipendenza dipendente non sono queste semplici
formule retoriche.
13. Se allora la libert creata veramente e positivamente libert, bisogna dire che non
c nessuna storia gi scritta in precedenza che quellente debba semplicemente limitarsi ad
attuare allesterno dellintimit divina; non c pertanto illusione alcuna di essere liberi senza
realmente esserlo; non c una decisione presa da Dio stesso al posto della creatura e poi
misteriosamente trasferita in maniera mascherata alla creatura: no.
Non dunque che Dio somministri alla creatura libera con linea diretta latto da
compiere, mantenendole tuttavia lillusione psicologica di essere libera, come voleva Spinoza,
sennonch le somministra lipsum esse, che di per s e originariamente indeterminato.
Ci vuol dire: la comunicazione dellipsum esse come creazione di un ente spirituale
gi la comunicazione della libert, una libert quanto mai reale per, cosicch nella libert
realmente niente deciso e tutto da decidersi; e quella libert nel suo attuarsi a) per via della
sua fondazione nellipsum esse, resta totalmente indipendente perch scevra di determinatezza
e b) per via anche della sua fondazione nellipsum esse, resta totalmente dipendente
dallipsum esse subsistens, dal quale procede lesse partecipato.
14. Per quanto riguarderebbe poi il rapporto fra intelletto divino e causalit divina da
una parte e libert dello spirito creato dallaltra, bisogna dire, a conseguenza di quanto si
affermato, che Dio non conosce in anticipo gli esiti di una libert, perch essi non esistono
che come posti da una libert e pertanto non in anticipo. Ci non vuol dire che non li
conosca; e non vuol neanche dire che non li conosca con prioritas naturae; ma li conosce
causandoli mediante lipsum esse che resta un nucleo indeterminato nel senso esposto. Il
4

modo di conoscerli allora si riconduce al modo di conoscere lesse intensivo della persona
come suo proprio actus essendi, quindi, si rif al omnibus modis indeterminatum.
*

Tutto dunque da scriversi nella storia della persona e, per quanto condizionati da tanti
fattori, siamo comunque radicalmente padroni di quel che saremo. Il rapporto esistenziale con
Dio non fittizio vale a dire non un discorso artificialmente sovrapposto al piano realemetafisico sotto limpulso di nascoste problematiche e mascherati interessi teologici e
confessionali ma quanto mai reale: anzi, perch Dio vuole quel rapporto che procede a
creare lo spirito finito, cosicch una sua decisione libera a fondare e la persona e la libert6.
P. Christian Ferraro
Pontificia Universit Lateranense

... remotum principium omnium est voluntas, ad minus divina (S. TOMMASO, De Ver., q. 5, a. 8 ad 5um). Questo non
Fichte, non Schelling: san Tommaso, con una formula ben pi ardita di quella loro.

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