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Vitolo, capitolo XXVI

1. Tentativi di egemonia dei Visconti:


a. lEuropa dopo la caduta di Costantinopoli:
i. problemi di riassetto interno;
ii. esaurimento delle energie degli Stati italiani;
iii. consolidamento di organismi politico-territoriali: Milano, Venezia, Firenze;
b. il Ducato di Milano:
i. ascesa di Filippo Maria Visconti (1412);
ii. assoldamento di Francesco Sforza e Francesco Bussone, poi conte di Carmagnola;
iii. conquiste in Veneto e in Romagna;
iv. alleanze con citt toscane per limitare lespansionismo fiorentino;
c. la guerra (1423-47):
i. alleanza contro Milano: Firenze, Venezia, papato, Savoia;
ii. capacit dei mercenari e dei comandanti di ventura di inserirsi nel gioco politico: pi
alleati che dipendenti degli Stati;
iii. passaggio a Venezia del Carmagnola: vittoria di Maclodio (1427) e conquista
veneziana di Bresciano, Bergamasco e Cremonese;
iv. condanna a morte a Venezia del Carmagnola;
v. vittorie dei Visconti sul fronte romagnolo e toscano;
vi. pace di Ferrara (1434): Venezia conserva le conquiste;
vii. riapertura del conflitto (1435);
viii. contesa tra Luigi III dAngi e Alfonso dAragona per la successione a Giovanna II;
ix. cattura di Alfonso a Milano: Filippo Maria, prima schierato con Firenze e Venezia
per lAngioino, appoggia Alfonso;
x. a Firenze sale al potere Cosimo dei Medici;
xi. pace di Cremona (1441) e riconciliazione di Francesco Sforza con il duca di Milano;
xii. morte senza eredi di Filippo Mari Visconti (1447): rivendicazione delleredit da
parte di Francesco Sforza, Carlo dOrlans e il duca di Savoia;
xiii. proclamazione della Repubblica ambrosiana (1447).
2. Dallegemonia di Venezia alla lega italica:
a. la situazione interna a Milano: poteri locali e cittadini;
b. insoddisfazione di Firenze per i risultati della guerra;
c. la situazione di Venezia:
i. successo della politica espansionistica in Italia e in Dalmazia;
ii. successi contro gli Scaligeri, i Carraresi e i Visconti;
d. una nuova guerra:
i. coalizione antiveneziana: Firenze e Milano;
ii. affidamento della difesa di Milano a Francesco Sforza;
iii. lo Sforza sconfigge Venezia a Caravaggio (1448);
iv. proclamazione ducale dello Sforza (1450);
v. ripresa delle ostilit (1450);
vi. caduta di Costantinopoli: appello del papa alla pace e alla crociata (1453);
vii. pace di Lodi (1454): riconoscimento del ducato sforzesco e delle conquiste
veneziane;
viii. nascita di una Lega italica venticinquennale: Milano, Venezia, Firenze, papa, Napoli,
Ferrara.
3. Gli Stati italiani dopo la pace di Lodi:
a. Venezia:
i. difesa degli interessi commerciali nel Mediterraneo orientale, anche su
sollecitazione greca e albanese;
ii. perdita dellEubea (1470) e acquisto di Cipro dai Lusignano;
iii. accordo con gli Ottomani per la libert commerciale in cambio del pagamento di
tariffe doganali;

b. Milano:
i. ducato di Francesco Sforza (1450-66);
ii. ricerca del consenso alla dinastia e rafforzamento del potere;
iii. ripresa dellagricoltura e delle attivit manifatturiere;
iv. avvio di grandi opere pubbliche;
v. ducato di Galeazzo Maria (1466-76) condotta energica ma imprudente;
vi. sale al potere, in nome del piccolo nipote Gian Galeazzo, Ludovico il Moro, fratello
di Galeazzo Maria (1480-98);
c. Mantova:
i. signoria dei Gonzaga, che esercitano anche lattivit di condottieri;
ii. ingrandimenti territoriali: Gian Francesco I (1407-44);
iii. ottenimento del marchesato (1433);
d. Ferrara, Modena e Reggio:
i. signoria degli Este;
ii. partecipazione alla Lega italica;
iii. ottenimento del titolo ducale (1452);
e. guerra di Ferrara (1482-84):
i. conflitto tra Venezia e il papa nepotista Sisto IV;
ii. intervento della Lega italica;
iii. Venezia attacca Milano e Napoli, dove chiama Renato II dAngi, nipote di Renato
I, che aveva abbandonato il Regno ad Alfonso dAragona;
iv. sollecitazione contro Napoli e Milano, da parte di Venezia, dellintervento francese;
v. pace: gli Este cedono alcune terre a Venezia;
f. principato ecclesiastico di Trento;
g. ducato di Savoia:
i. ottenimento del titolo ducale (1416);
ii. riorganizzazione in province e castellanie (1430);
iii. il duca Amedeo VIII eletto papa (1439) dal concilio di Basilea;
iv. protettorato della Francia e dominio effettivo;
h. repubblica di Genova:
i. limitazione degli impegni militari;
ii. attenzione per i traffici e le attivit finanziarie;
iii. controllo di Liguria, Corsica e centri sul mar Nero (fino allavanzata turca);
iv. non strenua difesa dellindipendenza politica, ma accettazione della dominazione
straniera, se conveniente;
i. ordinamenti comunali:
i. Lucca e Siena: prosperit economica e attivit mercantile;
ii. Bologna: instaurazione della criptosignoria dei Bentivoglio;
j. sovranit pontificia sulla Romagna;
k. dominato di Girolamo Riario e, poi, di Cesare Borgia.
4. Lorenzo il Magnifico e la politica dellequilibrio:
a. il ruolo di Firenze: superiore alla forza militare e alla consistenza territoriale della citt;
b. Cosimo il Vecchio (1434-69):
i. legami con Venezia contro Milano, e successivo avvicinamento a Milano contro
Venezia;
ii. congiura dei Pitti (1466);
c. Lorenzo il Magnifico (1469-92):
i. mantenimento dellalleanza con Milano;
ii. collegamento con il papato;
iii. rinsaldamento del potere, privo di riconoscimenti formali: permanenza e
svuotamento dei vecchi organismi comunali;
iv. nascita di consigli ristretti o potenziamento delle magistrature esistenti;
v. la congiura dei Pazzi (1478): Sisto IV, vistosi rifiutare dai Medici il denaro per
assicurare il dominato del nipote Riario, toglie loro la gestione delle finanze papali,
e la affida ai Pazzi;

vi. repressione dei congiurati e dellarcivescovo Salviati, loro parente: scomunica e


interdetto;
vii. sconfitta di Firenze a Poggio Imperiale, da parte di Napoli e Siena;
viii. accordo (1480): ritorno allo status quo;
d. guerra di Ferrara (1482-84);
e. congiura dei baroni meridionali contro Ferdinando (1485):
i. antipatia per la politica accentratrice della monarchia aragonese;
ii. adesione di personaggi di altissimo livello alla ribellione;
iii. ricorso di Innocenzo VIII, al quale soltanto alcuni tra i ribelli dicevano di volersi
sottomettere, alle armi;
iv. pace (1486): pagamento di un tributo alla Chiesa da parte del re, perdono dei baroni
ribelli e arrivo di un legato pontificio;
v. punizione dei ribelli da parte di Ferdinando
f. morte di Lorenzo il Magnifico (1492);
g. morte di Ferdinando (1494).
5. Il trionfo dellUmanesimo:
a. le origini dellUmanesimo:
i. personalit: Petrarca, Salutati, Bruni, Bracciolini;
ii. recupero di opere classiche perdute e rilettura di quelle note;
iii. critica al Medioevo: lettura allegorica delle opere classiche e loro uso come modello
formale;
iv. comprensione del mondo classico e suo recupero;
v. attenzione per le humanae litterae: a colloqui con gli antichi;
b. sviluppo della filologia:
i. metodo critico nellesame dei testi;
ii. la Donazione di Costantino e Lorenzo Valla (1440);
c. diffusione della conoscenza del greco:
i. contatti con la grecit al concilio di Ferrara-Firenze (1438-39);
ii. caduta di Costantinopoli e arrivo di dotti greci;
iii. il caso di Giovanni Bessarione;
d. il platonismo:
i. Marsilio Ficino;
ii. tentativo di fusione tra Umanesimo e Cristianesimo: elaborazione di una cultura
universale;
e. caratteri della Weltanschauung rinascimentale:
i. esaltazione del mondo classico e della cultura pagana;
ii. centralit delluomo;
iii. indagine della natura;
iv. riduzione del Cristianesimo a insieme di verit razionali e sua integrazione con la
filosofia.
6. Il mecenatismo e i centri della cultura rinascimentale:
a. Firenze:
i. loperato di Lorenzo dei Medici: ricerca di consenso allinterno e prestigio
allesterno;
ii. i poeti: Poliziano, Lorenzo il Magnifico;
iii. gli artisti: Brunelleschi, Alberti, Michelozzo Michelozzi, Giuliano da Sangallo,
Masaccio, Botticelli, Ghirlandaio, Donatello, Della Robbia, Leonardo,
Michelangelo;
b. Roma:
i. gli artisti: Alberti, Bramante, Michelangelo, Signorelli, Botticelli, Ghirlandaio,
Pinturicchio, Michelangelo, Raffaello;
ii. le opere: basilica di San Pietro, palazzi e ville (es. palazzo Farnese);
c. Napoli: Valla, Manetti, il Panormita, Sannazaro;
d. Milano: Ludovico il Moro ospita Bramante e Leonardo;
e. Urbino, Mantova, Ferrara: Castiglione e il Cortigiano, Mantegna, Boiardo, Ariosto;
f. Venezia: Palladio, Tiziano, Sansovino.

7. La musica nelle corti e nella societ del Quattrocento:


a. grande considerazione per la musica a partire dal Trecento;
b. il Quattrocento:
i. nascita del professionismo;
ii. creazione della cappella cattedrale o di corte: esecuzione e apprendistato;
iii. ampia preparazione dei musicisti;
c. la scuola fiamminga: polifonia;
d. la musica sacra italiana: il Cinquecento come secolo doro;
e. la musica profana:
i. diffusione nel Quattrocento;
ii. canti carnascialeschi: musica popolare;
iii. frottola, antenato del madrigale.
8. La nascita della diplomazia moderna:
a. gli oratori:
i. esistenza degli ambasciatori dallantichit, ma come inviati occasionali;
ii. intensit e frequenza delle relazioni: rappresentanze diplomatiche stabili;
iii. raccolta quotidiana di informazioni e stabilimento di rapporti personali nella corte;
iv. presenza di inviati straordinari per trattative di particolare importanza;
b. la corrispondenza degli ambasciatori:
i. obbligo di scrivere ogni due o tre giorni;
ii. affidamento delle lettere a corrieri a piedi o a cavallo;
iii. sviluppo dei servizi postali.
9. La crisi del sistema degli Stati italiani:
a. potenziamento degli organismi centrali di governo, in Italia e in Europa:
i. creazione di funzionari in grado di far giungere a livello locale la volont centrale;
ii. sviluppo delle diplomazie;
iii. riassetto del settore fiscale, legislativo e giudiziario;
iv. esigenza di accrescere le entrate (per spese militari e amministrative);
v. creazione di eserciti stabili;
b. disparit di forze tra gli Stati italiani e le grandi monarchie europee:
i. minori risorse materiali e morali (sentimento nazionale e lealismo regio);
ii. discesa di Carlo VIII di Francia (1494);
iii. dispersione degli intellettuali e degli artisti italiani in Europa: diffusione della
cultura italiana.

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