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Carlo Petrini
PIEDI NUDI
PREMESSA
A richiesta dei miei lettori, con questo libro riprendo il tema del
sesso nel calcio. Una questione che i mezzi di comunicazione
trattano raramente e solo in termini scandalistici, mistificandola
con quintalate di ipocrisia e censure.
Per come ho scritto di sesso nei miei precedenti libri, cio chiamando le cose col loro nome, qualcuno mi ha accusato di essere
un pornografo. Cos voglio accontentare questo qualcuno con un
libro "pornografico" per davvero, dove parlo a ruota libera di
cazzi e di fiche nel mondo pallonaro. Da spettatore-lettore (sempre pi per interposta persona, dato che oramai sono quasi
cieco),
racconto qui storiepallonare "a luci rosse", alcune delle quali in
parte gi accennate nei miei libri precedenti.
Attraverso i mezzi di comunicazione, il potere continua a spacciare per vera la facciata di comodo dei calciatori maritini modello, tutti monogami e padri di famiglia esemplari, salvo l'eccezione di qualche isolato Petrini pecora nera. Invece la realt come dimostrano queste pagine - l'esatto contrario: quella che
viene fatta passare per eccezione la regola, e viceversa. Infatti
il
mondo pallonaro un concentrato di falsit e ipocrisia in tutto,
anche in fatto di sesso: sono l a dimostrarlo i tanti calciatori gay
e bisessuali ancora oggi costretti a recitare fidanzamenti, a nascondersi dietro matrimoni di facciata.
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CARLO PETRINI
Il casto di Cristo
Il pallonaro juventino Nicola Legrottaglie, atleta di Cristo dalle alterne fortune, all'improvviso ha scoperto Dio
(Ges un centravanti fortissimo: se ti punta, prima o
poi ti fa gol), e soprattutto diventato un ultra della castit. Niente di male, non mica obbligatorio fare sesso,
si pu vivere bene anche senza.
Il fatto che il nostro devoto verginello nel 2009 ha
scritto un libro autobiografico {Ho fatto una promessa,
Piemme edizioni) per spiegare come riuscito a diventare felicemente casto dopo una giovinezza scopereccia
piena di sensi di colpa, e per incitare i lettori a fare come lui. La lettura fa venire in mente, per associazioni inspiegabili, l'abito mentale di un serial killer:
La prima volta che ho fatto sesso avevo 19 anni e dopo
averlo fatto ho cominciato a piangere... Mi ero sentito dire
per anni che a Dio il sesso fuori dal matrimonio dava fastidio,
e in me questa consapevolezza era ben radicata.
A una bella donna non ho mai saputo dire di no. Oggi ringrazio Dio per avermi lasciato dentro quel seme che non mi
ha fatto smarrire del tutto. Andare a letto con molte ragazze
ha sempre i suoi rischi, non sai mai che cosa pu capitarti....
Sapevo che il sesso era sbagliato, e il rapporto completo,
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CARLO PETRINI
PrEDI NUDI
CARLO PETRINI
trebber chiamare pompini. La prima, per i defunti padroni: Gianni Agnelli era morto pochi mesi prima che
io arrivassi [alla Juventus, ndr\. Non ho avuto l'onore di
conoscere l'Avvocato, per ho conosciuto Umberto, il
fratello... Poi, poco dopo, anche Umberto se n' andato
e mi ha lasciato dentro un grande dispiacere. Era un uomo buono... Se dovessi dire che cosa gli Agnelli hanno
lasciato a questa squadra senza dubbio penserei alla scia
del loro profumo. La seconda per la ditta juventina:
Lo stile Juve era lo stile dell'Avvocato prima e di Umberto poi. Un'eredit... piena di fascino e storia, che oggi stanno portando egregiamente avanti la nuova societ
con tutta la dirigenza. Con una leccata finale: Rimarrei volentieri all'interno di una societ come la Juventus, che ha prestigio e ha sempre dimostrato una chiara
sensibilit verso chi soffre e in particolare verso i bambini, il che fa della Juve non solo una societ di calcio
ma un gruppo di persone che hanno a cuore il prossimo.
Ges il motore, noi siamo i veicoli della sua testimonianza.
Il fanatismo religioso di fra Legrottaglie all'italiana,
cio di genere utilitaristico. Infatti racconta che la sua
fede nata in cambio di un "miracolo": Una sera, pregando Dio, lo pregai pi forte: "Signore che dici di esistere, il mio sogno quello di diventare un calciatore di
serie A. Se un giorno lo diventer, sar per te un missionario nel mondo". Fu la mia promessa a Dio. Lui la
sua parte l'ha fatta, ora tocca a me. Praticamente, il pallonaro Legrottaglie ha fatto un affare con Dio: in cambio della serie A, diventato un missionario.
Accecato dal fanatismo, il povero Legrottaglie non ha
capito che la fede tale se non ha niente in cambio. Accecato dalla sessuofobia, non ha capito che il sesso piacere, gioia e vita, e anche quello - per chi crede senza
scambi - ci avvicina a Dio.
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CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
mi sono accomodata sulla schiena e ho fatto lo stesso... Allora Lisa mi ha abbracciata ed venuta sopra di me, e si strofinava come un grosso gatto col corpo uguale al mio....
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CARLO PETRINI
Dopo il gioco della lettura di gruppo mi venne la curiosit di leggere la molla ispirativa dei porci alati, lo
psichiatra sudafricano David Cooper (mai sentito nominare). Mi procurai La morte della famiglia, e mi divertii
ancora di pi a leggere: Gli uomini, naturalmente, sono dei porci. E le istituzioni umane naturalmente sono
porcili, o fattorie per l'allevamento di porci, e mattatoio
per porci... Il porco l'animale pi invitante del mondo
dal punto di vista anale e genitale. Offre a chiunque il
suo orifizio anale, con lo sporgente labbro inferiore....
Fino alla festa del suino: Se i porci avessero le ali, secondo il detto inglese, potrebbe accadere qualsiasi cosa.
Bene, forse i porci hanno delle misteriose ali invisibili, e
forse noi non le vediamo perch abbiamo paura che questo "qualsiasi cosa" possa accadere. In tal caso siamo dei
porci con ali o invisibili o rudimentali. Alcuni hanno ali
semplicemente invisibili e possono farle apparire in qualunque momento. Ad altri le ali rudimentali non permetteranno mai ascesa e volo, neppure in sogno.
Pensavo ai porci con le ali rudimentali osservando i
tifosi. Ci applaudivano senza motivo, urlavano i nostri
cognomi in coro, ci buttavano addosso grida belluine,
imprecavano se sbagliavamo un tiro o un passaggio. E
quando perdevano la pazienza, liberavano nell'aria cori
di buuuuu e selve di fischi e bordate di insulti senza nessuna piet. Guardavo le loro facce paonazze di esaltazione, occhi sbarrati e bocche spalancate. La coreografia
era manicomiale, un baccano assordante di fischietti e
sirene e tamburi, con drappeggio di striscioni e bandiere sbandierate... Erano maiali senza ali, che non potevano alzarsi in volo, neanche per sogno.
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L'intoccabile
Anche nel calcio ci sono gli intoccabili. I pallonari pi
bravi, i pi famosi, quelli pi idolatrati dai tifosi e riveriti dai media, possono fare tutto quello che cazzo gli pare,
in campo e specialmente fuori, tanto nessuno fiata, l'omert garantita - zitte le societ, muti i tifosi, e tombe
quei servi dei giornalisti.
Il pi intoccabile di tutti, per anni (cio fino a quando
ha giocato ai massimi livelli), stato il grande Maradona a Napoli. In campo era un mago, cos fuori dal campo lui poteva permettersi tutto, comprese piste di cocaina lunghe dei metri, senza che nessuno fiatasse. Stavano
tutti aggrappati al supercampione (la societ per gli affari, i compagni di squadra per i comuni interessi di carriera, i tifosi per il fanatismo, i giornalisti per il potere),
complici e omertosi come le belle statuine di un presepe
napoletano.
Anche con il sesso, chiaro, il superpallonaro argentino ci dava dentro. Bench fosse regolarmente fidanzato e poi sposato e padre di famiglia, il Diego Armando
non si faceva mancare niente: attricette e signore bene,
mignotte singole o in coppia, perfino qualche travestito,
negli alberghi oppure nel suo appartamento di Posillipo,
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CARLO PETRINI
Senza piet
Fa pensare la storia del calciatore anglo-nigeriano Justin Fashanu. Fa pensare parecchio, provoca pena e imbarazzo, ed per questo che stata cancellata.
Nato a Londra nel febbraio 1961 da genitori nigeriani,
cresciuto con il fratello da genitori adottivi, Justin debutta come calciatore professionista nelle file del
Norwich City nel 1979. piuttosto bravo, e ha davanti
un bel futuro pallonaro. Nel 1981 passa al Nottingham
Foresi per un milione di sterline.
Nel 1990 Fashanu esagera con la sincerit: dichiara di
essere omosessuale. Una pubblica ammissione che sputtana il machismo del football di Sua maest, e che fa cadere in disgrazia Justin. La stessa comunit nera britannica lo mette al bando come se fosse un lebbroso. L'omofobia del pubblico e la vigliaccheria degli avversari
gli rendono la vita impossibile, con inevitabili ripercussioni negative sul suo rendimento calcistico. Parecchie
squadre se lo rimbalzano come se fosse una pallina da
tennis: Manchester City, West Ham, Leyron Orient,
Newcastle... Finch nel 1993 un grave infortunio al ginocchio mette fine alla sua carriera pallonara.
Nell'autunno del 1995 Fashanu lascia l'Inghilterra e si
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CARLO PETRINI
trasferisce negli Stati Uniti, a Ellicott City, nel Maryland, dove fa l'allenatore del Maryland Mania Club. Poi,
nel marzo 1998, un ragazzo diciassettenne lo accusa di
stupro: il giovane dichiara alla polizia di essersi svegliato nel letto di Fashanu dopo una serata di alcol e marijuana, e di avere subito da lui abusi sessuali, compreso
un pompino.
Interrogato dalla polizia, Justin conferma di avere passato la serata col giovane, e di aver avuto con lui un rapporto sessuale consenziente. Ma per la sessuofobica giustizia americana, che in molti Stati considera reato perfino i rapporti sessuali orali, rischia una condanna a
vent'anni di carcere. Allora Fashanu torna in Gran Bretagna, in cerca di soldi e degli aiuti necessari per la propria difesa legale. Ma trova tutte le porte chiuse: nessuno vuole aiutarlo.
La mattina del 3 maggio 1998 il corpo di Justin Fashanu viene trovato impiccato in un garage privato, alla
periferia di Londra. Ha lasciato un biglietto con scritto:
Non ho stuprato quel ragazzo. Abbiamo avuto un rapporto sessuale, e la mattina lui mi ha chiesto dei soldi;
quando glieli ho negati ha detto: "Adesso ti faccio vedere io!"... Spero che il Ges che amo mi accolga: con Lui
trover la pace.
La brutta storia di Justin Fashanu, crudele come poche, forse non stata inutile. Una delle sue ex squadre,
il Manchester City, nell'estate del 2006 ha detto basta
con l'omofobia e col tab gay nel mondo pallonaro. Riferiscono le cronache:
Uno dei club pi prestigiosi d'Inghilterra, il Manchester
City, ha deciso di dare un calcio all'ultimo tab del football
e ha sottoscritto un accordo che lo trasforma in una squadra
"gay-friendly". Significa che la societ si impegna a diventare
campione delle pari opportunit, assumendo personale omosessuale per il suo stadio e campo di allenamento e invitando
la comunit gay della citt ad accorrere in tribuna.
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Il Manchester City ha dovuto staccare un assegno milionario per Stonewall, la potente associazione che difende i diritti di gay e lesbiche in Gran Bretagna, per poter essere incluso nella lista "gay-friendly". Un elenco nel quale si sono iscritte gi la Bbc, la catena di supermercati Sainsbury's e la Royal
Navy. Si tratta di garantire una politica di reclutamento e difesa del personale omosessuale che comprende il divieto e la
sanzione di linguaggio o atteggiamenti offensivi o di pregiudizio sul posto di lavoro.
Il club di Manchester impiega circa 700 persone tra tempo
pieno e part-time. Il direttore generale Alistair Mackintosh
ha spiegato all'"Observer": "Vogliamo mandare un messaggio chiaro di benvenuto tra noi a gay, lesbiche e bisessuali".
Perch non ci sono calciatori dichiaratamente gay?, ha domandato la Bbc in una recente inchiesta. Risposta di Alan
Smith, ex manager del Crystal Palace: "Semplice: puoi ubriacarti e picchiare tua moglie, e i tifosi lo troveranno accettabile se continui a giocare bene; ma se un giorno dovessi dire
"Sono gay" l'impatto sarebbe disastroso". E ricorda: "Ho
avuto in squadra giocatori che non giravano con una ragazza aggrappata alla spalla e che leggevano libri: era dura per loro
negli spogliatoi e in campo"...
Tony Cascarino, ex star irlandese, ricorda la storia di Justin Fashanu, che gioc con Nottingham Forest e Hearts e nel
1990 decise di uscire allo scoperto. Divent il bersaglio degli
insulti del pubblico e degli avversari. Otto anni dopo si tolse
la vita, e la polizia concluse che non aveva retto alla pressione '.
1 Guido Santevecchi, "Corriere della sera", 29 agosto 2006.
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PIEDI NUDI
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Troppo bello
Il portiere della nostra squadra juniores, D., era di una
bellezza esagerata. Era cos bello che ci provocava invidia, disagio e imbarazzo. Aveva la faccia da giovane attore hollywoodiano e un corpo che faceva venire in mente il David di Michelangelo.
Per vendicarci della sua bellezza, avevamo deciso che
D. dovesse essere per forza finocchio, e come tale lo si
tormentava - non soltanto a parole. A quell'epoca, accusare qualcuno di essere gay era il massimo dell'offesa,
non c'era niente di pi infamante, nemmeno essere definiti ladri o delinquenti.
Nello spogliatoio la presenza nuda di D. era causa di
una sottile tensione. Allora non eravamo disposti ad ammetterlo, ma il suo culo - alto e stretto come quello di
una lolita - provocava in qualcuno di noi desideri nascosti e inconfessabili. E il suo cazzo, pi grosso della media
dei nostri ordinari, era la molla dello scatenamento. Cos, come forma di esorcismo collettivo, D. era il bersaglio
fisso delle molestie pi crudeli e ossessive. Di solito lui
protestava, imprecava, bestemmiava e tentava di ribellarsi, finch si rese conto che queste sue reazioni erano
benzina sul fuoco.
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CARLO PETRINI
Come minimo, qualcuno lo raggiungeva sotto la doccia da dietro, gli strusciava il cazzo fra le chiappe e gli
gridava porcate facendo l'effeminato. Oppure in gruppo
lo si assaliva e lo si riempiva di sberle, pizzicotti, succhiotti sul collo, spettinature, e violente palpate in mezzo alle gambe. Una volta S. sotto la doccia gli pisci addosso. Un'altra, mentre due lo tenevano fermo, un terzo
tent di mettergli un dito nel culo... Si arriv a nascondergli tutti i vestiti, lasciandolo nudo nello spogliatoio
fino a tarda sera. Coretti, insulti e prese in giro erano la
sua colonna sonora.
Il tiro al bersaglio fin all'improvviso, non appena D.
la piant di protestare e cominci a stare al gioco.
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Depravato
A vedere certi giornali britannici, all'inizio di settembre
2007, sembra che sia scoppiata la Terza guerra mondiale. Invece solo il fatto che tre pallonari del Manchester
United - il campionissimo Cristiano Ronaldo, Nani (Luis Carlos Almeida da Cunha) e Anderson (Anderson
Luis de Abreu Oliveira) - hanno pagato alcune mignotte per un festino di sesso tra pochi intimi.
Sempre in vena di esagerazioni per vendere pi copie,
i tabloid strillano: Cristiano Ronaldo: orgia con cinque
squillo. Le cinque signorine a pagamento si chiamano
Tyese, Gemma, Hannah, Julia e Brandy-Lee. Le prime
due hanno raccontato qualche dettaglio della marchetta
multipla al "News of the World":
Tyese Cunningham e Gemma Storey, due delle cinque escort con cui se la sono spassata Cristiano Ronaldo e i suoi
due compagni del Manchester United, raccontano di avere
adescato il campione da 120 mila sterline settimanali, e i suoi
colleghi (le star da 14 milioni di sterline Nani e da 17 milioni
di sterline Anderson), con l'aiuto di biancheria intima sexy
dei grandi magazzini.
Le escort da 150 sterline l'ora hanno abbassato la guardia
e hanno lasciato che gli assi del pallone facessero gol a loro
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CARLO PETRINI
piacimento. Scivolando dentro e fuori dalla piscina e dalla Jacuzzi di Ronaldo, le ragazze hanno partecipato a un'orgia
durata un'intera notte, prendendosi solo qualche pausa per
uno spuntino sul costoso divano color panna del supercampione.
Era un divano enorme, fatto a L, e non riuscivo a credere
di essere l, dichiara la diciottenne giamaicana Tyese, credevo quasi che fosse tutto uno scherzo!. Lo scherzo, per,
arrivato dopo, quando ha contato i soldi che ha ricevuto alla
fine del corpo a corpo: un totale di appena 2.900 sterline, pi
una mancia di 40 sterline, il tutto pagato con carta di credito, da dividere fra le cinque ragazze. Una cifra che non sarebbe nemmeno arrivata a coprire il conto delle bottiglie di
champagne per una serata del calciatore in un locale notturno. Mi hanno fatto sentire una poveraccia, sospira Tyese.
Sono stata a letto con almeno 200 clienti, ma nessuno mi ha
mai trattata con cos poco rispetto. A quelli non gliene frega
niente dei nostri sentimenti, non ci hanno nemmeno rivolto
la parola: si sono limitati a spostare i nostri corpi nelle posizioni che preferivano. /
Certo, i sentimenti dovevano essere ben lontani dai suoi
pensieri, quando Tyese ha ricevuto la telefonata dell'agenzia
di escort McKenzie di Leeds, a 60 km da Manchester, dove
Ronaldo e i suoi due compagni volevano festeggiare la prima
vittoria di stagione del Manchester United, ottenuta la scorsa settimana ai danni degli Spurs. Ero appena stata con un
cliente, cos ho risposto che avevo gi un impegno con delle
amiche, dice la bella giamaicana. Ma quando ha saputo che
si trattava di calciatori, ha subito cancellato tutti gli impegni:
Ho indossato un miniabito blu e oro, e biancheria intima
bianca e nera comprata in un grande magazzino ma molto
sexy, che mi metteva bene in evidenza il seno. Invece la ventenne Gemma, sapendo che si trattava di calciatori, ha scelto
una marca un po' pi lussuosa per le coulottes che ha subito
indossato: Era roba firmata, volevo avere un aspetto eccezionale. Il capo ci aveva spiegato che se si fossero divertiti ci
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grande abitazione di Ronaldo. Prosegue Tyese: Abbiamo superato alcuni portoni, e ci siamo ritrovate in una villa spettacolare. Il ciccione ci ha fatto entrare, poi ha domandato: "Chi
di voi Hannah?". Era lei che aveva la macchinetta per il pagamento con le carte di credito.
Quindi sono entrate nel salotto, dove il brasiliano diciannovenne Anderson le ha accolte baciandole sulle guance,
mentre un sorridente Ronaldo (il quale ha una tormentata relazione con la bella di Hollyoaks Gemma Atkinson) stava seduto sul divano. Aggiunge Tyese: Poi arrivato un uomo,
che dpo ho scoperto essere Nani, con addosso solo dei boxer: si dimenava dicendo "Sono arrapato, sono arrapato".
Allora ho capito che non sarebbe stata una faccenda di sesso
ordinario.
Alla ragazze stato detto di bere dei drink a base di vodka
e Red Bulls. Racconta Gemma: Avevo riconosciuto solo Ronaldo, che mi piaceva abbastanza, cos gli ho chiesto: "Non ce
l'hai una piscina?". Subito dopo Tyese e Gemma si sono ritrovate nude nella piscina insieme a Ronaldo e Nani.
Tyese racconta: Avevo capito che io piacevo a Nani, cos
mi sono dedicata a lui. Abbiamo cominciato a baciarci, ma
non credo che gliene fregasse niente di me: voleva solo scopare, punto e basta. Cos gli ho messo le gambe attorno ai
fianchi, e mentre ci baciavamo ho visto che Gemma stava baciando Ronaldo. Poi Ronaldo si rivolto a me e mi ha detto:
"Baciala". Appena Gemma e Tyese hanno cominciato il loro
petting lesbico, Ronaldo ha tirato fuori Gemma dalla piscina
e se l' portata nella doccia. Racconta Tyese: Lei se lo stava
godendo, la sentivo strillare di piacere. Infatti Gemma stava
sperimentando l'aitante calciatore portoghese. E molto ben
dotato, precisa, e a un certo punto mi ha fatto girare, mi ha
spinto contro il muro e mi ha presa da dietro... Poi mi sono
ritrovata con lui che mi scopava sulla tazza del cesso... Alla
fine ho dovuto fare una doccia per rinfrescarmi.
Nel frattempo Tyese stava facendo sesso con Nani nella
sauna. Ridacchia, mentre racconta: Nella sauna faceva un
caldo tremendo! Il suo cazzo ha una forma strana... E durato
CARLO PETRINI
no distesi a riposare, cos le ragazze si sono rivestite. Racconta Tyese: Abbiamo bevuto qualcosa e fatto uno spuntino,
poi abbiamo dato una occhiata alla casa. C'era qualcosa di
buffo, perch tutte le foto erano girate in modo che nessuno
potesse vederle.
Dopo i drink e la pausa, le ragazze si sono rispogliate e ributtate in piscina aspettando il secondo tempo, ma la faccenda ha preso una brutta piega. Racconta Tyese: All'improvviso tornato l'uomo ciccione che ci aveva accompagnate fin l,
vestito solo con i boxer. Era orribile, grasso e pelato: si infilato nella piscina, ha preso Gemma e l'ha trascinata fuori dall'acqua, portandola via... Sono andata da sola in salotto, e me
ne sono rimasta una ventina di minuti stesa sul divano a bere e a guardare la televisione. Era tutto un po' surreale. Poi
dal piano di sopra scesa Hannah, che mi ha detto: "Non
posso credere di essere qua... Devo assolutamente riuscire a
scopare con Ronaldo, prima di andarmene di qui". Io le ho
risposto: "E cosa ci vuole?!". Poi ho sentito Gemma che urlava e mi chiamava: sapevo che voleva che andassi a salvarla
dal tipo grasso, cos mi sono nascosta, e quando lei scappata verso il salotto non riuscita a vedermi. Poi il ciccione l'ha
riagguantata e l'ha trascinata al piano di sopra. Una decina di
minuti dopo riapparsa Brandy-Lee, e insieme siamo uscite
in giardino per farci una canna. Dopo arrivato il ciccione, e
ha detto che voleva farsi un giro con me; gli ho risposto di
aspettare che finissi di fumare. Cos me la sono presa comoda, e ho fumato anche un po' di quella di Brandy-Lee per prolungare l'attesa.
Per non c'era via di scampo. L'uomo ha portato Tyese al
piano di sopra, in una camera da letto. Spiega lei: Dopo
qualche minuto gli ho detto che avevo bisogno di bere qualcosa. Mi sono rivestita e sono corsa da basso, dove ho incontrato Gemma, e siamo uscite di nuovo. L hanno trovato Ronaldo e Nani: Non so perch, ci siamo messi a parlare di
chiappe, e Ronaldo mi ha fatto tastare le sue, grosse e muscolose, poi lui ha cominciato a palpare le mie. Gli devono essere piaciute, visto che mi ha preso per mano e mi ha porta-
PIEDI NUDI
sfigurare con i tabloid britannici allunga i tempi scrivendo di orgia durata un giorno e una notte nel suo vil34
CARLO PETRINI
Ione di Manchester. Con qualche dettaglio di depravazione aggiuntiva: guardando la scena saffica di Tyese e
Gemma che si leccavano la fica, Ronaldo si sarebbe addirittura masturbato - cazzo che maiale!
Meno male che in Italia porcate del genere non ne
succedono. I supercampioni nostrani non sono dei "depravati": loro certe cose non le fanno, di prostitute non
ne conoscono, orge e ammucchiate non sanno neanche
cosa sono, le seghe non ne parliamo. I calciatori italici
sono tutti fidanzatini e maritini amodino, puri, casti e
fedeli, e quando vogliono fare un po' di sesso - a fini
procreativi, sia chiaro! - amoreggiano con moglie e fidanzate nella posizione del missionario. E soltanto di
luned.
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Amor patrio
Giugno 1996. Subito dopo l'eliminazione della Nazionale italiana dai Campionati europei, il settimanale di
pettegolezzi "Novella 2000" esce nelle edicole con uno
scoop pallonaro: alcune foto del commissario tecnico degli azzurri, l'antipaticissimo Arrigo Sacchi, in compagnia di una venticinquenne indicata dal giornale come
la sua amante segreta. Fin qui niente di strano: anche
il moralista Sacchi, cinquantenne e regolarmente sposato, avr le sue debolezze.
Pi interessante il racconto del direttore del giornale,
Federico Andreoli, che dichiara di avere subito pressioni dal presidente della Federazione calcistica per non
pubblicare le foto galeotte: Il servizio era pronto da alcune settimane, prima dell'inizio dei Campionati europei, ma c' stato un pressante interessamento di Matarrese, che anche a nome di Sacchi mi ha pregato di lasciare tranquilla la Nazionale almeno fino a quando era
impegnata in Inghilterra. E cos avevo deciso di rinviare
il nostro reportage sul tecnico degli azzurri. La promessa a Matarrese l'ho mantenuta, ma adesso non c'erano
pi vincoli e ho pubblicato il servizio.
Resta da capire cosa c'entrasse la "tranquillit" della
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CARLO PETRINI
L'Anatroccolo inguaiato
A Genova, il 27 aprile del 1990, viene arrestato il centravanti del Genoa e della nazionale uruguayana Carlos
Aguilera. Arrivato a Genova nell'estate del 1989, 24 anni, sposato e padre di due figli, idolo dei tifosi rossoblu,
soprannominato "Pato" (cio "Anatroccolo"), Aguilera
accusato di essere coinvolto in un giro di squillo (giovani ragazze sudamericane fatte arrivare a Genova e
avviate alla prostituzione) organizzato da una banda di
uruguayani in Italia. I capi della banda, pregiudicati con
precedenti per traffico di droga, erano talmente amici
del giocatore che spesso lo accompagnavano ai suoi allenamenti.
Lo scandalo da prima pagina, roba di sesso e droga
(per senza rock'n'roll). L'agenzia Ansa dice che sarebbe stato il sesso, non il denaro, a far finire nei guai il
centravanti del Genoa. Secondo gli inquirenti, infatti, il
calciatore non avrebbe tratto guadagni dalla "collaborazione" con la banda, ma in cambio di prestazioni sessuali avrebbe favorito la ricerca di eventuali clienti...
Aguilera avrebbe inoltre ceduto gratuitamente a una
amica una bustina di cocaina (un grammo e mezzo), e
si sarebbe adoperato presso il capo dell'organizzazione
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CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
penale dovesse prendere una piega favorevole per il calciatore uruguaiano, cos come sono in molti a credere, chiaro
che ben difficilmente Aguilera potrebbe continuare a giocare
in Italia. Per la societ rossoblu, che l'estate scorsa lo acquist per una somma leggermente superiore ai due miliardi, si
porrebbe l'obbligo di vendere Aguilera all'estero, con conseguente perdita di carattere finanziario, oltre che tecnico, visto che proprio Aguilera, dei tre uruguaiani acquistati dal
Genoa, era apparso il migliore, segnando e facendo segnare.
L'ultima sua prodezza risale a mercoled sera quando ha fatto un bel gol nell'amichevole Germania-Uruguay. Sostituirlo,
quindi, non sar facile, cos come non sar facile cederlo, anche all'estero, in Europa o in Sud America, se non a prezzi
stracciati. Un brutto problema, insomma, e per il giocatore e
per la societ l.
Alla vigilia del processo, Aguilera (che nel frattempo
era passato al Torino) lascia l'Italia e se ne ritorna per
sempre in Uruguay. L'8 giugno 1994 il tribunale di Genova lo condanna in primo grado a due anni di reclusione e a 5 milioni di multa per favoreggiamento della
prostituzione, detenzione e cessione di droga. E la telefonata "calcistica" per il pareggio? Ma quella non c'entra col tribunale e la Giustizia, solo una delle tante faccende pallonare che non il caso di approfondire.
Nel novembre del 2000, a Buenos Aires, l'Anatroccolo
viene fermato (e poi rilasciato) dalla polizia, durante
una retata nei locali notturni della capitale argentina,
perch trovato in possesso di sostanze stupefacenti.
All'inizio del 2007, buone notizie dall'Italia per "Pato":
Aguilera potr tornare a Genoa. L'indimenticabile attaccante uruguayano rossoblu degli anni Novanta, maglia numero 9, ha ottenuto l'indulto, chiesto dal suo difensore... "Sono
1 Agenzia Ansa, 27 aprile 1990.
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E poi, lo avrete capito: io sono contrario alle generalizzazioni. Tifo sempre perch vinca l'individuo con le sue particolarit. A prescindere dal fatto che sia il migliore. Se no, do44
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PIEDI NUDI
CARLO PETRINI
Magistrato: In quel momento la pubblicazione di quelle foto avrebbe creato un danno di immagine al giocatore, ma anche probabilmente la possibilit di un potenziale danno economico al giocatore e alla societ....
Galliani: ... E alla societ. Secondo me, sia che fosse stato
trasferito, sia che fosse rimasto al Milan... perch poi giocare
con queste foto omosessuali in un ambiente sportivo, dove
non previsto essere omosessuali... Personalmente, io sono rimasto scandalizzato vedendo queste foto, proprio... sul fatto
che, ripeto, fossero tutti uomini, e quindi ho pensato che valesse la pena di farle ritirare.
Magistrato: E quindi....
Galliani: Non ho detto nulla a Coco, ho comperato queste
foto, le ho pagate trattenendogli i soldi dallo stipendio. Quando lui mi ha chiesto il perch di questa trattenuta, io non gli
ho detto una parola, gli ho dato in busta chiusa sigillata queste foto e ho detto: "Il perch qui dentro... Adesso esci... e se
hai qualcosa da ridirmi, ritorna a dirmelo da domani in poi".
Non l'ho pi n visto n sentito. Quindi, in effetti, le ha pagate lui queste foto l, attraverso di me.
Che bella storiella! Il pallonaro Coco, in vacanza al
mare, se ne sta nudo in barca con quattro amici (maschi)
nudi pure loro. Cosa facciano di preciso non si sa, diciamo per non sbagliare che si fanno i cazzi loro. I paparazzi scattano alcune foto, che poi mostrano alla societ
Milan calcio. Il boss Galliani - uomo di straordinaria
moralit, e con un senso del pudore da fare invidia a don
Bosco - rimane scandalizzato alla vista di quelle foto,
e decide di toglierle dalla circolazione comprandole per
un tot di milioni perch sono foto omosessuali in un ambiente sportivo dove non previsto essere omosessuali.
Peccato che poi il tot di milioni lo fa pagare al giocatore.
Insomma Galliani compra, e Coco paga3.
3 E pensare che il 10 dicembre 2006, intervistato da "la Repubblica", alla domanda Ma lei ha mai pagato per non fare uscire delle
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parla. Bersagliano sempre me con accuse cattive: puttaniere, drogato, gay.... Ma certo che i pennivendoli si accanivano! Coco non era un campione, non recitava la
commedia del maritino con la mogliettina e la carrozzina con dentro il pupo. E soprattutto, non era pi un giocatore del magico Milan...
Comunque questi casini Coco se li merita: nessun calciatore, prima di lui, aveva osato dire di avere come
idolo comportamentale il mignottone Jim Morrison!
Per fortuna che nel mondo pallonaro nessuno sa chi sia
Morrison, senn scoppiava un casino gigantesco: un
personaggio come il cantante dei Doors troppo impegnativo per i porci senza ali del calcio tricolore. Non solo a causa dell'urlo edipico di Jim: Padre, voglio ucciderti! Madre, voglio fotterti!, ma anche per la sua sfrenata bisessualit, gridata ai quattro venti con frasi tipo:
Non mi importa di sapere chi mi succhia il cazzo, l'importante che qualcuno me lo succhi, oppure: Sono
solo! Ho bisogno di amore! Avanti, nessuno vuole amare il mio culo?!.
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Fantasmi e rimozioni
Alla fine del 2008 la tv privata La7 manda in onda la
testimonianza di Victor, un gigol per calciatori. Cio
un giovane prostituto per pallonari gay. Il servizio televisivo precisa che Victor anche lui un calciatore, e che
molte societ di serie A si sono rifiutate di far intervistare i loro giocatori su questo tema - il tema naturalmente quello tab dell'omosessualit.
Venticinquenne, giocatore di serie C, regolarmente fidanzato, il gigol Victor racconta del suo giro omoerotico a pagamento, all'ombra del mondo pallonaro:
Vendo le mie prestazioni sessuali a giocatori di squadre
importanti, ho circa trenta clienti calciatori, di cui una dozzina di serie A, anche sposati. E ce ne sono un paio che fanno parte della Nazionale.
Li incontro spesso in albergo, la domenica sera, dopo la
partita, nell'unico momento di tranquillit che hanno. Chiedono di rilassarsi, e non hanno problemi a farsi baciare in
bocca. Per hanno paura di far sapere, anzi sono terrorizzati
dall'idea di essere scoperti. Con uno mi sono incontrato al
buio, fuori Milano, non so chi fosse, i patti erano che tutto
dovesse essere fatto a luci spente.
In tre occasioni mi hanno chiesto di fare l'amore in grup51
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po, con pi giocatori della stessa squadra ma anche con amici di formazioni diverse. E solo una questione sessuale, niente chiacchiere. Tengono molto alla loro privacy e hanno una
dannata paura di essere scoperti e di scoprirsi. Solo uno ha
raccontato di s, si lasciato andare.
Lo sanno che gioco anch'io, ma non vengo richiesto per
questo. Mi chiamano per una questione di delicatezza, preferiscono una cosa soft. Sono pi attivi che passivi. Molti di loro sono bisex, hanno bisogno di una facciata rispettabile, magari sono anche sposati, in Italia nessun calciatore del campionato ammetter mai di essere gay, almeno non ora. Ci sono troppi condizionamenti sociali, e forse giusto cos.
Gli incontri avvengono quasi sempre in albergo o a casa di
amici. Negli hotel la scusa sempre quella, un documento
da ritirare, un autografo da far firmare, e cos si riesce a non
farsi registrare. Il prezzo dipende dal contesto e dal tempo.
Chiedo da 500 a 2.000 euro. Se si tratta di restare tutta la notte (capita di rado), la tariffa sale. Mai avuto una discussione
sui soldi, lo capiscono da soli.
Come arrivano da me? Tramite il passaparola. Io frequento imprenditori e professionisti, persone che prima di fare
questo lavoro non conoscevo. Nella divisione dove gioco io [serie C, ndr\ capitato che alcuni giocatori si sono dichiarati
privatamente e abbiamo fatto sesso nello spogliatoio, correndo il rischio; ma per fare un passo pubblico bisogna avere
molto coraggio.
Nel mondo pallonaro questo servizio televisivo viene
ignorato, certe faccende meglio tenerle nascoste, e poi
si sa che il calcio italico impegnato in faccende molto
pi serie. Invece a Berlino il presidente della Deutscher
Fussball-Bund (la Federcalcio tedesca) Theo Zwanziger,
intenzionato a affrontare il problema dell'omofobia nel
calcio in Germania, ha invitato i calciatori e le calciatrici gay a fare coming out: Garantisco che il Dfb perseguir qualsiasi discriminazione o insulto rivolto a qualsiasi calciatore gay o calciatrice lesbica. Il nostro statuto
parla chiaro: la Federazione calcistica tedesca contro
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del mister, gli afferr la testa e lo obblig a un succhiamento pi deciso e senza interruzioni. I gemiti di T. aumentarono di intensit, sobbalzava sul lettino a scatti,
ansimava e grugniva; a un certo punto cacci un urlo da
orgasmo cos improvviso e forte che mi spaventai e per
poco non ruzzolai gi dalla scala.
Il nostro allenatore, poco pi che quarantenne, aveva
moglie e figli, mentre T., fresco di servizio militare, era
fidanzato con una tipa carina e si sarebbe sposato pochi
mesi dopo... Nella mia testa scatt quella che gli psicologi chiamano "rimozione": cancellai tutto, e l'indomani col mister e con T. mi comportai come se non avessi
visto niente.
Il timidone sexy
In occasione dei Mondiali di calcio del 2006 un settimanale berlusconiano per donne moderne manda in edicola uno "speciale", una raccolta di foto sexy dei pallonari della Nazionale. Titolo: I pi belli del mondo. 17
straordinari ritratti degli atleti che vi hanno fatto battere il cuore. Prezzo di vendita della marchetta di carta:
5 euro.
Uno dei pallonari fotografati in posa sexy il milanista Alberto Gilardino, immortalato con le mani in tasca,
la camicia bianca slacciata per mostrare bene l'ombelico col cinturone firmato, e uno sguardo da bel tenebroso intenzionato a fecondare la lettrice. Il testo che accompagna la foto uno spasso. Prima racconta il soggetto in un epico atto di eroismo: Una notte del 2001 fa
un incidente in auto. Una delle macchine coinvolte finisce in un fiume con una ragazza dentro. Lui si butta e la
salva. Un vero eroe - cazzo! Poi lo scatenamento:
Alberto Gilardino il sogno di ogni madre. E il classico
bravo ragazzo, oltretutto miliardario, da far sposare alla propria figlia. Quest'aria posata, perbene, gli pesa un po'. Nelle
occasioni importanti, infatti, si fa crescere la barba per appa56
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rire pi grande e pi maschio. Per gli ultimi Mondiali ha scelto un taglio di capelli accattivante, ma non riuscito a liberarsi dall'aspetto di bravo ragazzo. D'altra parte, quando la
sera non gioca, alle 22.30 gi a letto. Ma spesso, a fargli
compagnia c' A.B., 23 anni, sua fidanzata dal 3 marzo 2003
e studentessa universitaria.
La fidanzata dell'eroe-modello, la studentessa universitaria A.B., cos consapevole del tesoro che ha per le
mani che lo dipinge come un noioso imbranato: Alberto un ragazzo umile, equilibrato, e da piccolo era molto timido. A volte, quando si accorge di aver sbagliato,
arrossisce ancora. Che quadretto meraviglioso!
Poi riecco il timidone Gilardino, ancora in posa sexy.
per un opuscolo intitolato "Milan Dolce & Gabbana":
un catalogo che celebra l'impegno dei due stilisti berlusconiani per regalare un tocco frocesco ai pallonari del
Milan berlusconiano. Il timidone fotografato cos: in
camicia nera, cravatta viola e jeans consumati, sdraiato
nell'erba; ma la camicia fuori dai pantaloni per scoprire il pancino, e due dita della mano destra sono infilate nella patta... In una seconda foto, il timidone in
posa hard: con indosso solo gli slip, sdraiato sul lettino
dei massaggi, tra le mani del massaggiatore...
Un bel giorno il nome di Alberto Gilardino salta fuori nello scandalo dei fotoricatti che vede imputato il bellimbusto Fabrizio Corona. Perch risulta che il pallonaro timidone ha sborsato qualche migliaio di euro per
impedire la pubblicazione sui giornali di alcune foto che
un paparazzo gli ha fatto di notte nel parcheggio di una
notissima discoteca milanese. Foto definite dalla stampa
compromettenti, foto che era meglio che non si vedessero in giro perch avrebbero rovinato l'immagine romantica del Gilardino fidanzatino-modello. Infatti il
magistrato scriver di foto che avrebbero potuto creare
danno anche nei rapporti di fidanzamento del pallonaro timidone e casalingo.
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Il timidone Alberto Gilardino secondo la pubblicazione "Milan Dolce & Gabbana" (Foto di Mariano Vivanco).
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A difesa dell'immagine
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munque in Italia un lavoratore con l'hiv non licenziabile. Dichiara il medico sociale: Quando la Fifa gli ha
dato ragione io ho gioito: stato un atto di civilt che,
da un punto di vista umano, ci ha fatto crescere come
gruppo... Mi risulta che un altro calciatore sieropositivo
sia stato scaricato da una societ del Nord, mentre un
altro si curato per lungo tempo all'estero (ma non sono certo che fosse sieropositivo). L'arrivo del giocatore,
racconta il direttore sportivo, stato preparato con cura:
Prima abbiamo comunicato la situazione a tutti quelli
che avrebbero lavorato con lui, dai dirigenti ai massaggiatori, poi ne sono stati informati gli altri giocatori,
ai quali stato spiegato che l'unico pericolo di contagio
erano i contatti col sangue. E per i giocatori delle squadre avversarie? Non correvano nessun rischio, assicura il medico sociale, perch da anni, quando un calciatore perde una goccia di sangue, viene subito portato a
bordo campo per essere curato.
Il pallonaro sieropositivo diventato un titolare della
squadra, e ha segnato qualche gol. L'unica precauzione
che medici e massaggiatore, negli spogliatoi, utilizzavano guanti di lattice, ma lo facevano con tutti i giocatori per non umiliare il malato. Tutto filato liscio per
tre anni. Poi, nel febbraio 2003, il giocatore sieropositivo tornato in patria, in prestito a una squadra locale.
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Scopate milionarie
Verso la fine del gennaio 2001, a Milano, scandalo di
pallonari "a luci rosse". Pedinando alcune prostitute organizzate attraverso un sito Internet, la polizia ha scoperto che alcune fanciulle "a pagamento", la tarda sera
del 16 gennaio, hanno fatto festa con un gruppo di giocatori dell'Inter nella casa milanese di un giovane dirigente del club nerazzurro.
Titoloni sui giornali, servizi alla tv, ma niente nomi
dei pallonari puttanieri. Anzi, la societ Inter, con un
comunicato, dice che non vero, tutte balle: Dopo aver
effettuato un approfondito controllo con tutti i giocatori
della squadra, l'Inter smentisce qualsiasi collegamento
fra i propri tesserati e persone coinvolte nell'inchiesta.
Invece tutto vero, e un giornale pubblica la testimonianza di una delle sei squillo che hanno sollazzato gli
interisti arrapati.
Lei si chiama Manuela, e accetta di parlare a una condizione: Di nomi non ne faccio, neanche morta, e aggiunge: Ma lasciateli stare, in fondo sono ragazzi come
gli altri, e hanno fatto quello che a tutti gli uomini piace
fare - dov' lo scandalo?. Poi racconta:
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Tre settimane fa una di noi stata contattata da un giocatore dell'Inter. Le ha chiesto se poteva portare qualche altra amica a una festa privata che si sarebbe svolta la sera di
marted 16 gennaio, al ristorante "Speakeasy" in via San
Marco, a Brera. Il giocatore e la ragazza si conoscevano gi da
tempo, diciamo che si vedevano con una certa frequenza.
I calciatori interisti dovevano festeggiare qualcosa tra loro,
tanto vero che la squadra era quasi al completo. Inoltre, nel
locale non c'erano altri clienti, perch i giocatori lo avevano
affittato tutto per loro, infatti siamo entrati tutti dal retro.
Abbiamo cenato normalmente, facendo anche qualche brindisi.
Una serata tra amici, insomma...
Verso le 23 ci sono stati i saluti. Un po' di giocatori se ne
sono andati, altri invece - 6 o 7 - si sono uniti a noi ragazze,
e tutti insieme siamo andati in un appartamento dalle parti
di viale Zara, di propriet di uno dello staff della squadra. L
per un po' abbiamo chiacchierato e bevuto, poi ogni giocatore si appartato con una ragazza.
II festino durato fin verso le 2 di notte, dopodich il giocatore che aveva contattato la ragazza l'ha chiamata in disparte e le ha dato il compenso della serata: sei milioni, che
ci siamo poi divise un milione a testa \
L'allenatore della squadra nerazzurra, Marco Tardelli, non pu fare la voce grossa coi suoi giocatori: ex campione della Juventus e della Nazionale, quando era un
pallonaro in attivit anche lui era un focoso playboy,
aveva avuto perfino una relazione con la pornostar Moana Pozzi2. Cos Tardelli dichiara alla stampa: Io so di
1 "Il Messaggero", 31 gennaio 2001.
2 Nelle sue memorie, la pornostar Moana Pozzi (morta prematuramente nel settembre del 1994) scrisse: Nel 1984 ho avuto con Tardelli una storia d'amore telefonica. Mi era stato presentato da un
amico giornalista che conosceva bene i miei gusti in fatto di uomini. Nel periodo in cui ci siamo frequentati facevamo raramente l'amore a causa dei suoi continui viaggi e ritiri con la Juventus, per
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una cena con tutti i giocatori offerta con la multa pagata per il ritardo di uno di loro... I ragazzi dicono che
stata una cena e basta, ma se anche fosse successo qualcos'altro dopo, sono tutte stupidate... Comunque, se uno
si fa beccare vuol dire che non abituato a fare certe cose: io ai miei tempi non sono mai stato beccato - voglio
precisare per che io le donne non le ho mai pagate...
Tanti altri giocatori di altre squadre fanno cose del genere, ma non finiscono sui giornali, quindi complimenti a chi riesce a non farsi scoprire.
Una seconda "squillo" milanese via Internet, la venticinquenne Monica, conferma che i pallonari (e non solo
quelli interisti) sono dei clienti abituali:
Da noi di calciatori ne vengono, eccome, soprattutto per
le feste e le "cene" con il "dopocena". Sono tipi insospettabili: mai e poi mai diresti che uomini cos devono pagare per
avere una donna... Eppure i calciatori sono una delle categorie che normalmente vengono a cercarci, anche se non lo fanno direttamente. Nomi non ne faccio, e non mi va neanche di
stavamo al telefono per ore cercando di conoscerci meglio, raccontandoci quello che avremmo voluto fare insieme e parlando soprattutto di sesso. Quando capitava a Roma per giocare una partita, lo
raggiungevo di notte nell'albergo dove stava con i suoi compagni di
squadra che, complici, lo aiutavano a sfuggire ai controlli del Mister. Il suo compagno di stanza gentilmente mi cedeva il posto e tornava alle 7 della mattina quando io me ne andavo di nascosto. Mi
piaceva molto fare l'amore con Marco e trovavo eccitante il suo
comportamento spontaneo e dolce, come un ragazzo alle prime armi. Della nostra storia ricordo un episodio divertente... Lui doveva
partire per giocare con la Nazionale in Australia e mi telefon dicendomi che sarebbe rimasto all'aeroporto di Roma per due ore in
attesa del volo. Era un mese e mezzo che non ci vedevamo e tutti e
due avevamo una gran voglia di abbracciarci. Presi la mia Mercedes e lo raggiunsi a Fiumicino. Marco mi stava aspettando davanti
alle "partenze", lo feci salire nella macchina e lo portai in un parcheggio. Ci sedemmo nei sedili posteriori e cominciammo a fare l'amore incuranti della gente che passava.
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Pornostar di provincia
Il campionato pallonaro di serie A 1993-94 quasi arrivato a met, quando nei bar di Parma comincia a girare una voce sempre pi insistente: l'attaccante giallobl
Faustino Asprilla (detto Tino) ha smarrito la via del gol
perch ha perso la testa per una donzella "a luci rosse".
Lui, 24 anni, sposato con un figlio; lei, Petra, 27 anni,
tedesca, una pornostar del giro della molto pi famosa Cicciolina. Si dice che i due si siano conosciuti in un
locale notturno, e che da allora lui non pensi pi al pallone ma solo a scopare con lei.
Sono pettegolezzi pieni di eccitazione, diversi dai soliti
che si fanno nei bar di citt sulle "notti brave" dei giocatori. Perch la Petra una bionda belloccia, che nei suoi
pornoshow adopera un serpente, e che nei suoi film hard
ci d dentro senza risparmio. Mentre lui un bel mulatto "superdotato": si mormora che il ragazzotto sia la mascotte dello spogliatoio del Parma per via del suo gran
cazzo che fa crepare d'invidia tutti gli altri giocatori.
La faccenda si complica quando le voci dicono che
Asprilla ha spedito moglie e figlio in Colombia per essere pi libero di vivere la sua storia scopereccia con la
pornostar. Lui giustifica l'allontanamento della famiglia
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Luci rosse
Ho scritto e ripetuto che in fatto di sesso i calciatori ne
combinano di tutti i colori, e mi sono messo in piazza
per primo raccontando di quando, da giocatore, scopavo
come un riccio. Cos qualche pennivendolo italiota, represso e bigotto, mi ha accusato di essere un pornografo
e un esibizionista. E perch il potere pallonaro non gradisce: deve essere rispettata l'immagine (falsa come Giuda) del giocatore integerrimo padre di famiglia, innamorato della mogliettina e per sempre a lei fedele... Sono
quegli stessi giornalisti pronti a raccontare gli scandaletti erotici dei divi pallonari di ieri, oppure stranieri e possibilmente non attivi in Italia.
Prendiamo, per esempio, le cronache sportive della
primavera del 2004, ricche di varie storie a luci rosse nel
mondo pallonaro, tutte all'estero. La pi divertente arrivata dal Cile, e riguardava l'imminente e strombazzato matrimonio dell'ex attaccante dell'Inter Ivan Zamorano con la modella cilena Maria Eugenia Larrain. Il
matrimonio andato a monte alla vigilia della cerimonia, e la mancata sposa, in lacrime, ha spiegato ai giornalisti il perch: Io e Ivan avevamo problemi di coppia,
e abbiamo pensato di risolverli prima del matrimonio
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stella
dell'attacco, ha chiacchierato con due studentesse e secondo le
testimonianze ha chiesto loro se avessero mai fatto cose a tre:
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L'ottavo re di Roma
Il fuoriclasse carioca Paulo Roberto Falco all'inizio degli anni Ottanta era l'ottavo re di Roma con la maglia
giallorossa. Una trionfale carriera pallonara, la sua, accompagnata da voci di bisessualit, di avventure sia etero che gay nelle notti romane.
Dicono che Paulo omosessuale, protest indignata
la madre del giocatore nel dicembre del 1983, forse se
Paulo si decidesse a darmi retta e a sposarsi queste voci
finirebbero. Pronta la replica del figliolo: Non ho nessuna intenzione di sposarmi per far tacere certe voci
scandalistiche. Per a un certo punto, attaccate le scarpette al chiodo, l'ex campione romanista cede e prende
moglie con regolare matrimonio.
Nel 1999 il Tribunale dei minori di Roma attribuisce
a Falco la paternit di un figlio ormai diciannovenne,
nato da una relazione del campione brasiliano con la
rampolla di una dinastia di commercianti di Trastevere.
Una love story risalente al 1980, quando appunto Falco
vestiva la maglia giallorossa e se la spassava in lungo e
in largo nelle notti romane.
Poco tempo dopo la sentenza giudiziaria, colpo di scena: la signora Falco chiede il divorzio, attribuendo il
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trattiene in arresto tre - il capitano Paul Dickov, il giamaicano Frank Sinclair e il nordirlandese Keith Gillespie - con l'accusa di violenza sessuale e violazione di
domicilio. Secondo le tre accusatrici, i 9 pallonari del
Leicester, ubriachi dopo la festa, avrebbero fatto irruzione nelle due stanze dove le ragazze alloggiavano, e
tre di loro le avrebbero violentate. I tre accusati dicono
invece di essere stati adescati dalle tre turiste, e in pratica costretti a fare il loro dovere di maschi... Risultato del
match: pareggio e denuncia archiviata.
Londra, ottobre 2005. Il ventenne Cristiano Ronaldo,
attaccante del Manchester, e un suo amico trentenne
vengono arrestati dalla polizia di Scotland Yard e rilasciati su cauzione. Due ragazze, che Ronaldo e l'amico
hanno portato in una camera dell'Hotel Sanderson per
fare sesso a quattro, li hanno denunciati per stupro. Ma
le prove della violenza sessuale non vengono trovate, cos Ronaldo e l'amico se la cavano indenni.
Londra, dicembre del 2006. Il portiere Ben Alnwick,
il centrocampista Liam Lawrence e l'attaccante Chris
Brown, pallonari del club di seconda divisione Sunderland, fanno un'ammucchiata con una ragazza; per aumentare l'eccitazione, l'orgia viene filmata. Non si sa come, ma il video comincia a circolare... Morale: le cronache dei tabloid scrivono che i tre pallonari inglesi ripresi durante l'orgia rischiano pesanti sanzioni disciplinari. Ma perch i tre porcelloni debbano subire le sanzioni disciplinari non viene spiegato.
Londra, dicembre 2007. La redazione del giornale britannico "News of the World" riceve in forma anonima
un filmato "a luci rosse". Riprese con un telefonino, lunghe un minuto e mezzo, le immagini non lasciano dubbi: mostrano il pallonaro Micah Richards del Manchester City, e un altro calciatore della Premier League non
identificabile, impegnati in un rapporto sessuale a tre
con una ragazza all'interno della toilette di un albergo.
I giornalisti del settimanale britannico prima si guarda-
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Il ragazzo modello
A met degli anni Novanta una vistosa prostituta brasiliana d'alto bordo, la biondissima ventinovenne Marilda Antonelo, racconta a un giornale la sua relazione con
il divo pallonaro Massimo Crippa. Lui, all'epoca, centrocampista del Parma e della Nazionale, viaggia in Porsche e dice di avere un unico hobby: Le donne.
Arrivata in Italia nel 1991 per tentare la carriera di attrice, la bonazza Marilda, che ha una certa somiglianza
con una copia di Marylin Monroe, invece del cinema si
dovuta accontentare di fare la squillo di lusso a Milano. La fanciulla ha la fica d'oro: mezzo milione per un'ora, tre milioni per una notte. Tariffe adatte a uomini col
portafoglio pieno, come per esempio i calciatori, che per
questioni di fica (e di macchine) non badano a spese. E
difatti la mancata diva brasiliana diventata famosa come squillo di "serie A" nel giro pallonaro di serie A.
Il racconto di Marilda all'inizio sembra la trama del
film Pretty Woman, ma subito dopo la sua "love story" col
centrocampista diventa una commedia all'italiana:
Una sera di novembre del 1994, nell'appartamento dove
lavoro, a Milano, si presentano in quattro: Massimo Crippa,
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Le positivit di Mutu
Il pallonaro romeno Adrian Mutu, attaccante del Chelsea, nella primavera del 2004 finisce tra le braccia della
pornostar Laura Andresan (ex modella nuda di "Penthouse"). Ma sono scopate "cinematografiche"...
Infatti la Andresan, specializzata in cazzi dei calciatori, ha organizzato nella sua alcova di Bucarest, all'insaputa dei suoi partner, una specie di reality per guardoni.
La scena funziona cos: mentre lei si fa scopare dal pallonaro di turno, dalla finestra di un appartamento di
fronte un suo amico-complice filma tutto nei minimi
particolari. Cos, nel pornoreality casereccio della Andresan ci finiscono prima Cosmin Contra (ex milanista
in forza all'Atletico Madrid), poi i nazionali romeni Marian Aliuta e Alexandru Piturca, e infine - appunto Adrian Mutu, noto attaccante del Chelsea.
Poi, a ottobre, l'esame antidoping dice che Mutu ha
preso cocaina. Il pallonaro romeno ammette di avere
sniffato, ma dice che lo ha fatto solo per migliorare le
sue prestazioni sessuali. A quel punto la pornostar Andresan esce allo scoperto: racconta ai tabloid britannici
il suo primo incontro erotico con Mutu, e conferma che
lui sniffa cocaina per scopare meglio.
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solo che finisse. Con tutti i soldi che ha, e con quell'aria da
bellone tutto elegante, il grande Mutu a letto non poi cos
grande. E quando tutto finito, mi sono resa conto che non
mi piaceva pi molto.
Non mi ha sorpreso, dice ancora la pornostar Andresan, che Mutu sia risultato positivo al test antidroga: so che lui fa uso di cocaina. Ha cominciato poco tempo fa, quando ha avuto una relazione con la mia amica
Diana, e con lei sniffava regolarmente prima di fare sesso. Diana era arrivata al punto di considerare normale il
fatto di sniffare una pista di coca prima di fare l'amore,
lei me lo raccontava come un fatto normale, ma poco
tempo dopo ha cominciato a pagare un duro prezzo...
Diana ha la mia stessa et, anche lei stata su "Penthouse": era bellissima, con lunghi capelli neri. Ma adesso la
droga l'ha resa magrissima e con un'aria da malata....
Dunque il povero Mutu un pallonaro coglione ma
sincero. E vero, sniffava cocaina per scopare meglio, come testimonia la Andresan, che per, da vera esperta
del ramo, precisa che i risultati erano scarsi.
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L'ultimo bastione
Nel dicembre del 2005 il giornale britannico "Financial
Times" annuncia che l'ultimo bastione dell'omofobia
sta vacillando. Il bastione vacillante del pregiudizio antigay quello del calcio. Secondo il giornale, tre calciatori gay tedeschi sarebbero disposti a fare coming out se
altri colleghi pallonari e gay faranno altrettanto.
Ecco il testo dell'articolo, firmato da Simon Kuper e
pubblicato dal giornale britannico il 16 dicembre 2005:
Tre calciatori professionisti tedeschi si sono detti disponibili a fare coming out, ma solo se i responsabili della
campagna
troveranno altri giocatori gay disposti a dichiararsi insieme a
loro. Uno dei tre un calciatore di primissimo piano, mentre
gli altri due giocano in campionati minori tedeschi. E un
altro segno che l'ultimo bastione dell'omofobia - le squadre
maschili - sta vacillando.
Si avvicina l'ora che lo sport prenda atto della rivoluzione
avvenuta nel costume sociale. La prossima settimana la Gran
Bretagna diventer l'ennesimo Paese occidentale a riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso. Il penultimo bastione, le forze armate, sono gi crollate in molte nazioni occidentali. Le forze armate britanniche non solo ammettono
i gay, ma mandano soldati in T-shirt attillate a marciare nei
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cobaleno con il nome della squadra: quasi tutti sono emanazioni delle societ. Si pu dire che il mondo dello sport sta cominciando a muoversi. E stranamente, la prima a muoversi
stata la Football Association inglese: derisa per decenni per il
clima di omert che vi regnava, il mese scorso ha organizzato un convegno sull'omofobia - per i canoni del calcio, una
vera stranezza. La mossa della federazione inglese ha messo in imbarazzo la Uefa, cio l'autorit calcistica europea, costringendola a muoversi a sua volta. A febbraio, durante la
conferenza dell'Uefa a Barcellona, un gruppo di lavoro discuter di omofobia. E William Gaillard, direttore comunicazione Uefa, ha dichiarato: "Per quanto ci compete, i calciatori gay possono essere certi che saranno protetti".
Il primo impegno trovarli. E prevedibile che i giocatori
gay usciranno allo scoperto quando riterranno l'ambiente
sufficientemente amichevole. Non ci siamo ancora arrivati.
Bandire gli idioti che gridano insulti omofobici sarebbe gi
d'aiuto. E lo sarebbe anche indurre i club e i giocatori etero
a parlare della questione. Gerd Dembowski, il responsabile
tedesco della campagna contro la discriminazione nel calcio
che sta tentando di riunire i calciatori gay, mi ha detto di non
essere riuscito a convincere i calciatori eterosessuali a sostenere pubblicamente la sua causa: gli hanno spiegato che erano tutti molto disponibili verso i gay, per no, spiacenti, anche troppo impegnati per partecipare.
Due anni dopo questo articolo, l'ex cestista britannico
John Amaechi, atleta della Nba fino al 2003, dichiara di
essere omosessuale. Ho parlato con una decina di calciatori gay attualmente in attivit, e ho sconsigliato loro
di fare coming out: finirebbero subito al rogo. E gi successo al povero Justin Fashanu, distrutto per avere dichiarato di essere gay. Non servirebbe a niente, e la nostra causa non ha bisogno di altri martiri. Secondo Amaechi, nel calcio i tempi non sono ancora maturi per
una reale accettazione sociale della diversit sessuale. E
parlando dell'omofobia nel basket e nel calcio, afferma:
I miei compagni di squadra sapevano benissimo che
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accettato perch non facevo riferimenti alla mia condizione... Anche nel calcio regna il conformismo di un rigido ideale di mascolinit per paura di essere considerati gay anche se non lo si : nel calcio non portarsi a letto qualunque donna che respira significa essere gay, come pure avere amicizie femminili non a sfondo sessuale.
Nel calcio perfino chi legge un determinato giornale, o
usa parole con pi di tre sillabe, considerato gay....
Dopo aver lasciato il basket, Amaechi lavora a Londra
come psicologo comportamentale. Perch non viene un
po' in Italia, a studiare l'omofobia tricolore negli spogliatoi e fuori? Potrebbe divertirsi (in tutti i sensi).
Sederini d'oro
Nel marzo del 1999 la trentaduenne brasiliana Lzara
Souza De Morais, detta Lara, finisce nei guai: accusata
di essere l'organizzatrice di un giro di squillo d'alto bordo a Milano, viene arrestata con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e traffico di cocaina. Durante l'inchiesta salta fuori anche il nome di qualche calciatore.
Il primo riferimento a un pallonaro lo fa una del giro,
la ventiquattrenne brasiliana Ohana: Io sono stata anche a delle feste nella casa del calciatore Nicola Berti
[centrocampista dell'Inter, ndr] e del suo amico Max... Ho
avuto un incontro sessuale presso l'abitazione del calciatore Berti: oltre al giocatore, c'erano Lara, Vera, Max
e una ragazza italiana... Mi invit Lara, e mi diede 800
mila lire. Interrogato dal magistrato, Berti conferma:
Ho frequentato Lara nel periodo dal 1994 al 1997, e
sapevo, come del resto sapeva il mio amico Max, il tipo
di vita che lei faceva... A volte le davamo una somma di
500-700 mila lire a testa, che andavano a coprire le sue
prestazioni e quelle delle altre ragazze portate da Lara.
Confermo che fui io a presentare il collega giocatore Ronaldo a Lara, se non ricordo male nell'ottobre del 1997;
l'incontro avvenne nella mia abitazione.
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PIEDI NUDI
Un'altra fanciulla del giro, Sandra Regina, dice ai magistrati: L'unico incontro sessuale [che ho avuto] con il
calciatore [brasiliano] Ronaldo avvenuto in un appartamento di Milano; a questo incontro era presente, oltre
a Lara, un ragazzo brasiliano, Sergio, forse suo cugino,
Ohana e un'altra ragazza russa. L'incontro venne organizzato da Lara, che mi contatt invitandomi all'incontro in quanto Ronaldo voleva conoscermi avendo sentito
fare il mio nome. Mi pag personalmente Ronaldo dandomi un milione e mezzo in contanti. In occasione dell'incontro con Ronaldo c'era della cocaina e, oltre a me,
ne fecero uso la ragazza russa e il cugino di Ronaldo.
Lara dichiara a verbale che Berti le chiedeva di andare a casa sua o di amici per incontri sessuali a pagamento: In occasione di un Natale, era presente anche un suo
amico di nome Shalimov [centrocampista dell'Inter, ndr] con
cui ho avuto un rapporto sessuale pagato da Berti
Due anni dopo lo scandalo, Lara Souza De Morais si
lascia andare con un giornalista e racconta qualcosina
dei suoi casini coi pallonari, per non fa nomi:
C'era un calciatore superdotato che io chiamavo "Sederino d'oro" perch ha veramente un bel didietro. Il primo soprannome che gli ho dato Niky, e la sua casa [di Milano],
per anni, stata meta trasgressiva all'eccesso... Si andava avanti fino alle 6-7 del mattino, quasi tutte le settimane. Finita la partita, si andava a mangiare al "Porco" o al "Picanhas", che sono ristoranti brasiliani, o al "Santa Lucia", dove fanno anche la pizza fino a tardi. Poi in discoteca - "Hollywood", "Shocking", "Beau Geste"... Poi si finiva a casa di
Niky. A volte andavamo direttamente da lui, anche a cena.
Non sempre succedeva qualcosa di strano: potevamo anche
mangiare, bere e chiacchierare fino alle 4 del mattino. Quando per succedeva, beh!, era senza sosta. Generalmente restavamo io, "Sederino d'oro" e i suoi amici Paolo, Max e Fa1 Cfr. "La Stampa", 22 luglio 1999.
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CARLO PETRINI
brizio. Poi, a rotazione, c'erano anche altri calciatori. Chiamavamo ragazze e travestiti, o solo travestiti, dipendeva dai
gusti e dalle voglie dei presenti. E ale, si andava avanti fino
alle 6-7 di mattina, e anche oltre. Io per guardavo, al massimo facevo qualche pompino, non scopavo mai. "Sederino d'oro" era molto generoso: mi pagava bene e in fretta...
Ho cominciato a uscire col calciatore R., che mi corteggiava. Siamo stati fidanzati per un bel po'. Come fa adesso R. a
dire ai giornalisti che non mi conosce?! Non mi piaceva molto andare in giro con lui, n al ristorante n in discoteca: ci
voleva la guardia del corpo perch tutti lo riconoscevano, volevano parlare con lui. E allora ci rintanavamo a casa sua. Mi
piaceva moltissimo baciarlo sulla bocca, per lui a letto non
era un granch, anzi.
La signora Lara conclude l'intervista con i fuochi d'artificio: Anche i calciatori sniffano cocaina, ma poco...
E non sono solo quelli dell'Inter che vanno a prostitute, pippano e fanno le orge, ma anche quelli delle altre
squadre. Per non parlare dei presidenti: quelli s che se
ne intendono di feste - ce n' uno che ne fa di tutti i colori... Poche sere fa alcuni calciatori dell'Inter e del Milan ci hanno di nuovo provato con me, mi hanno chiesto
di andare alle loro feste... 2.
2 Intervista a Lzara Souza de Morais di Marco Gregoretti, "GQ",
maggio 2001.
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CARLO PETRINI
renti le modifiche allo Statuto della stessa Federazione e alla valorizzazione e tutela vivai. Mazzini , altres, responsabile organizzativo del Club Italia. Tutti gli incarichi sono stati confermati con la
rielezione di Carraro a conferma del disegno criminoso portato avanti dall'organizzazione facente a capo a Moggi. Gli elementi acquisiti raffigurano Innocenzo Mazzini come elemento centrale della compagine abilmente organizzata da Luciano Moggi, del quale
risulta essere alter ego fedele e prodigo che con continuit lavora a
favore degli interessi del gruppo di cui un importante promotore,
svolgendo sottile opera per la conservazione del potere del gruppo
stesso nel sistema.
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Testa di cazzo
Mazzini: Senti, per caso tu hai mica risentito tra le varie
cose quel testa di cazzo di B.?.
Moggi: No, no, quando lo risento lo mando affanculo e
via.
Mazzini: Ma una volta che gli chiedo un piacere io... Ma insomma, proprio una testa di cazzo.
Moggi: Eeee... questo qui proprio una testa di cazzo, di
quelli mica male eh?.
Altamente in culo
Mazzini: Ma che cazzo ci stai a fare a perder tempo?... Lucianino...[...].
Moggi: Nooo, per se lo son preso talmente altamente in
culo, questo qui gi il primo passo, per tirarglielo in culo anche in un'altra maniera, guarda!.
Mazzini: [...] Ma io ho paura di romperti i coglioni... Un
abbraccio amore mio. Ciao! Ciao!.
Moggi: Ciao!.
Otto seghe
Moggi: S, ma tanto nun c'... L che cazzo ti vuoi incontra?.
Mazzini: Abete si incontrato con Della Valle.
Moggi: S ma... e fanno flop tutti e due!.
Mazzini: Madonna! Guarda, mi farei... mi farei otto seghe!.
PIEDI NUDI
Anche il presidente-padrone della Lazio, Claudio Lotito, un noto dicitore di cazzi e culi rotti: Porca puttana,
porca, poi quel cazzo di arbitro... Allora un pezzo di
merda!... Che cazzo ne so... E allora quello che ci rompe il culo questo?... Gli ha rotto il culo e ridevano... Aiutalo e num me rompe il cazzo... Io tra l'altro mi sono rotto i coglioni di aiutare le teste di cazzo... Adesso fuori dai
coglioni!... E cazzo, allora significa che me fai incula... Mi
fai inculare da Franco... Forti per rompermi il culo... Mi
sono rotto i coglioni di aiutare le teste di cazzo.
Comunque il numero uno della parlata pecoreccia e
sessuomane sempre lui, Lucianone Moggi, fine dicitore di culi e cessi: Eh... ma lui deve accetta, perch noi
stiamo dando il culo, eh? Aho!... Oggi mi telefona il... un
personaggio che praticamente prima ce lo tirava in culo,
ora non che ci fa favori, per cerca di dimostrarsi della ditta!... Ma vaffanculo, va!... Mi rompo i coglioni, e se
me li rompo io me li rompo bene... Allora, quindi, gli
faccio il culo... Gli faccio passa le feste a Torino a pul i
cessi!... Proprio a presa per il culo... Gli faccio il culo!.
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A fin di bene
Negli anni Settanta in molti avevamo qualche metodo
personale per migliorare le prestazioni in campo - cose
innocenti, non intendo il doping. C'era chi il giorno prima mangiava cibi "miracolosi", chi prima di entrare in
campo prendeva due aspirine oppure beveva tre-cinqueotto caff; c'era chi alla vigilia dormiva 14 ore, chi andava a messa per chiudere aiuto a Dio, e chi la domenica
mattina si masturbava per scacciare la tensione negativa.
Io per un periodo mi ero ficcato in testa che se entravo in campo da arrapato rendevo di pi. Come se la voglia di sesso potesse essere una specie di molla che sul
terreno di gioco mi dava pi carica, pi energia, pi vigore. Cos la domenica mattina, mentre gli altri prendevano raffiche di caff o dormivano o si facevano una sega o andavano a messa, io mi mettevo a leggere qualche
paginetta erotica.
Cominciai la terapia con Henry Miller. Oh Tania, dove sono ora la tua fica calda, le tue grosse giarrettiere, le
tue morbide cosce piene? C' l'osso, nei miei venti centimetri di cazzo. Ti stiro tutte le grinze della fica, Tania,
gonfia di seme... Il tuo Sylvester! S, lui sa accendere
il fuoco, ma io so infiammare una fica... Io ti chiavo, Ta110
PIEDI NUDI
nia, in modo che tu resti chiavata. E se temi di farti chiavare in pubblico io ti chiaver in privato. Ti strapper
un pelo dalla fica... ti morder la clitoride... Mi sorprendo a domandarmi cosa si debba provare, durante il rapporto sessuale, a essere donna: se il piacere pi acuto,
eccetera. Cerco di immaginare qualcosa che mi penetri
l'inguine....
Per le partite importanti mi caricavo di pi facendomelo venire duro con Emmanuelle. La scopata in aereo
era il massimo:
Era sdraiata sul lato destro, con le cosce e le ginocchia ripiegate... L'uomo la stringeva ai fianchi, da dietro. Fece scivolare una gamba tra quelle di Emmanuelle e le entr dentro
con una spinta perentoria, facilitata dalla durezza del suo
cazzo e dall'umidit della carne di lei. Solo dopo aver raggiunto il punto pi profondo della vagina e avervi indugiato,
previo sospiro di piacere, lui cominci a muovere ritmicamente il suo cazzo con forti colpi regolari.
Superata l'angoscia, Emmanuelle ansimava, pi bagnata
e calda a ogni movimento. Quasi fosse stato nutrito da lei,
il cazzo aumentava di volume, ampliando e velocizzando il
movimento. Attraverso la nebbia della felicit, lei riusciva a
stupirsi che la corsa dell'ariete nel suo ventre potesse essere
cos profonda...
Quando cap, dall'accelerazione dei movimenti, dalla rigidit delle mani che abbrancavano le sue natiche, e da un improvviso, ulteriore gonfiore del cazzo che la penetrava, che
il suo partner stava per venire, si lasci andare anche lei. La
frustata dello sperma port il suo piacere al parossismo. Mentre si svuotava dentro Emmanuelle, l'uomo si trattenne il pi
a fondo possibile nella sua vagina... Perfino nel mezzo dello
spasmo, lei manteneva lucidit sufficiente per godere al pensiero delle colate cremose, aspirata dall'apertura oblunga del
suo utero, attiva e golosa come una bocca....
L'idea che il fatto di andare in campo col cazzo duro
migliorasse il mio rendimento svapor piano piano, partita dopo partita. Quando girava male io giocavo male,
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CARLO PETRINI
Tacchi e tacchetti
Il campionissimo ucraino Andrij Shevchenko, attaccante del Milan berlusconiano, comincia a mettere in mostra le sue grazie come superpagato testimonial di una
marca di scarpe da calcio. In cambio di un pacco di milioni, si mette nudo, seduto per terra con le gambe incrociate e le mani sui piedi, mentre con le due ginocchia
stringe la scarpa da reclamizzare, coi tacchetti bene in
vista, messa di profilo a strapiombo sull'uccello (oscurato col computer). L'espressione facciale del testimonial
un po' ebete, ma tanto la faccia non interessa a nessuno:
ben pi importante il tatuaggio che si vede sulla spalla sinistra (ormai i tatuaggi sono obbligatori, ce li hanno
cani e porci, non se ne pu pi fare a meno).
Poi il pallonaro ucraino, convinto di essere un irresistibile simbolo del sesso, posa per un servizio sexy (a pagamento) in coppia con la sua signora, la modella americana Kristen Pazik. Il servizio viene pubblicato da una
di quelle inutili riviste di carta patinata. In copertina,
con il titolo Pallone + moda + passione = Sheva & Kristen, ci sono il pallonaro e la modella americana avvinghiati: lei in mutandine e reggiseno di pizzo nero (firmati), con lo sguardo voglioso; lui a torso nudo, l'elasti114
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Il pallonaro Andrij Shevchenko posa nudo per reclamizzare una marca di scarpe.
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I coniugi Shevchenko nel servizio fotografico sexy pubblicato dal settimanale "GQ," del novembre 2003 (Foto Gian Paolo Barbieri).
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Insufficienza di prove
Nel giugno del 1997 una ragazza olandese, la ventenne
Marielle Boon, denuncia Patrick Kluivert (centravanti
del Milan e della Nazionale olandese), e tre amici del giocatore, per stupro. La violenza sarebbe avvenuta la notte del 13 maggio, nell'appartamento di Amsterdam del
campione pallonaro, dopo che i quattro l'avevano prelevata in una discoteca.
Ecco il racconto della ragazza:
Avevo bevuto quattro birre e due bottiglie di "Shooter",
un cocktail alcolico piuttosto pesante. Alle 4.30 sono uscita
dalla discoteca, e l si trovava Kluivert in compagnia di tre
persone. Hanno fermato un taxi, e lui mi ha detto: "Vieni con
noi?". Mi ricordo solo di avere riso, non capivo... Mi hanno
spinto dentro il taxi, e l hanno cominciato a mettermi le mani addosso... [Arrivati nell'appartamento di Kluivert] loro mi
hanno strappato i vestiti di dosso. Uno di loro mi teneva per
le braccia, un altro per le gambe. Mi hanno obbligata a inginocchiarmi vicino a un divano rosa costringendomi a fare
quello che volevano loro... Hanno continuato a toccarmi, poi
mi hanno stuprato uno dopo l'altro. Ricordo che gridavano:
"Adesso tocca a te!"... Non potevo muovermi. Ricordo che si
sono fermati solo quando li ho pregati di lasciarmi andare al
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polizia di Amsterdam, ma la domanda cruciale : rapporti volontari o forzati? C' stato il reato oppure no?
Toccher alla inchiesta accertarlo. Il presidente dell'Ajax commenta: Non ci sentiamo responsabili di come si comportano i nostri giocatori nel loro tempo libero. La nuova squadra di Kluivert, il Milan, manda subito a Amsterdam un avvocato per seguire da vicino gli
sviluppi della storiaccia: l'investimento miliardario in
pericolo, perch il giocatore rischia una condanna a 12
anni di prigione.
A luglio la magistratura olandese archivia la denuncia
della ragazza per insufficienza di prove. Un giornale italiano commenta: Kluivert non verr processato per violenza carnale: l'accusa stata archiviata. Per i dirigenti
del Milan non poteva esserci miglior viatico per la presentazione ufficiale del centravanti. L'amministratore
delegato rossonero Adriano Galliani euforico, l'affare
non sfumato: Per Kluivert, l'Atletico Madrid ci aveva
offerto 30 miliardi di lire, ma noi abbiamo risposto di
no.
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L'omofobo sputtanato
Invece di andare a nascondersi dopo la sputtanata di
Calciopoli, Lucianone Moggi sempre sulla scena pallonara, e lo vedi ospitato da giornali e televisioni come
se niente fosse. Si sa che la faccia di tolla non gli ha mai
fatto difetto.
Quasi nessuno si ricorda pi che i carabinieri hanno
scritto che Lucianone capeggiava una organizzazione
criminale, una piovra moggiana... poggiata su ricatti,
violenze psicologiche e connivenze di ogni genere, che
era il capo di una compagine delinquenziale. Del resto, nell'Italia berlusconiana sono note di merito.
Una delle ultime stronzate che Lucianone ha detto
questa: Il calcio non adatto agli omosessuali: infatti
nel mondo del calcio non ce ne sono, n tra i giocatori
n fra i dirigenti. E dopo la cazzata numero uno, ecco
la stronzata numero due: Non so se i calciatori siano
contrari ai gay in squadra, sicuramente io lo sono. E
posso affermare che, nelle societ dove sono stato, non
ne ho mai avuti, mai... Non lo avrei mai voluto, un giocatore omosessuale, e anche oggi non lo prenderei. E se
mi sbagliassi e ne scoprissi uno, farebbe prima ad andarsene... Sono all'antica io, ma conosco l'ambiente del
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dalinee. Era chiaro che Moggi si occupava delle prestazioni amorose per gli arbitri
Interrogato dai magistrati, il presidente granata Gian
Mauro Borsano non ci gir intorno: Per alcuni arbitri
internazionali confermo che sono state pagate delle
somme per procurare loro delle donne. Se ne occupava
sempre Moggi. Anche la signora Riva conferm ai magistrati che lei e due colleghe si erano occupate, per conto del Torino, di sollazzare il soggiorno torinese di arbitri e guardalinee, raggiungendoli la sera nell'albergo dove alloggiavano. L'unico che invece neg tutto fu proprio lui, Lucianone Moggi: sotto inchiesta per favoreggiamento della prostituzione, si difese dicendo che quelle tre signore erano solo delle hostess-accompagnatrici,
delle interpreti ingaggiate dal suo segretario Luigi Pavarese per ragioni di lingua parlata...
Lo scandalo finito come di solito finiscono gli scandali in Italia: in cavalleria. Due o tre episodi erano troppo poco per dimostrare il reato di favoreggiamento della prostituzione, e quanto all'illecito sportivo la legge
non comprendeva le competizioni organizzate dalla Uefa: cos l'inchiesta fu archiviata. Ma nel decreto di archiviazione, i giudici confermarono che il Torino calcio
aveva ingaggiato prostitute per le terne arbitrali, che la
decisione era riferibile al Moggi, e conclusero esprimendo un severo giudizio sulla slealt della dirigenza
granata con queste parole:
L'iniziativa di rendere pi ameno il soggiorno degli arbitri a Torino, in occasione di partite di Coppa Uefa, qualun' Il ragioniere della societ granata si riferiva a tre partite Uefa: Torino-Reykjavik del 2 ottobre 1991, finita G a l , diretta da una terna
arbitrale jugoslava; Torino-Boavista del 24 ottobre 1991, finita 2 a
0, diretta da una terna arbitrale inglese; e Torino-Aek di Atene
dell'11 dicembre 1991, finita 1 a 0 e arbitrata da una terna belga.
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PIEDI NUDI
que siano state le reali finalit dell'ingaggio di avvenenti signore addette al dopocena, rivela una chiara volont di addolcire la severit degli arbitri, rendendoli obbligati verso la
citt che li ospitava con tanto riguardo e quindi sicuramente
meno liberi nell'esercizio del loro incarico. La lesione degli
interessi sportivi, nonch la frustrazione delle regole che animano il gioco del calcio e qualunque altro tipo di competizioni sportive, si stagliano in modo anche troppo evidente J.
Se il mondo pallonaro fosse una cosa seria, "il regista"
della lesione degli interessi sportivi, cio Lucianone
Moggi, avrebbe finito l la sua carriera. Invece la sua carriera andata avanti, avantissimo, anzi di pi, fino alla
poltrona di direttore generale della Juventus. L'uomo
giusto al posto giusto. Fra gli applausi dei giornalisti
servi del potere pallonaro.
' La storia di questo scandalo, e la carriera pallonara di Lucianone
Moggi, sono raccontate in Lucky Luciano di Ala sinistra e Mezzala
destra (Kaos edizioni 1998): una biografia censuratissima dai pennivendoli dei vari giornali sportivi.
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La commedia coniugale
Da quando si sono sposati (luglio 1999), per qualche anno il pallonaro inglese David Beckham e la sua consorte Victoria Adams hanno recitato la commedia pubblica
dei coniugi perfetti: lui maritino impeccabile, e lei mogliettina devota, con tre bei bambini intorno. Sempre
mano nella mano, innamoratissimi, fichissimi, ricchissimi, con lui che da vero padre-modello si faceva fotografare col bimbo in braccio o mentre spingeva la carrozzina col pupo per strada... Una bella sceneggiata, raccontata come una favola. Una favola, appunto.
La messinscena franata all'inizio del 2004, quando
venuto a galla un pezzo di verit: cio che la signora
Beckham, come quasi tutte le mogli dei calciatori, ha
pi corna di un cervo. Infatti il suo supermaritino (un
figo della madonna, un vero sex symbol), come e di pi
di qualunque pallonaro, ha un uccello che non si accontenta del dovere coniugale. Anzi, sempre alla ricerca
di novit, che naturalmente trova a piene mani.
Il fotoromanzo mediatico dei Beckham-Giulietta &
Romeo ha cominciato a stracciarlo la ventiseienne Rebecca Loos, raccontando ai tabloid britannici le sue scopate clandestine con il bel David - e la fanciulla non
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Zibaldone gay
Nei primi anni Novanta l'olandese John Blankenstein,
arbitro internazionale, ha dichiarato a un giornale sportivo tedesco: Sono gay, come lo sono tanti calciatori.
L'ho sempre detto, lo sa anche la Federazione olandese,
che non mi ha mai creato nessun problema. Mi dispiace
solo che il mio compagno non segua la mia attivit sportiva perch a lui il calcio non interessa... Gli insulti del
pubblico non mi fanno paura, prima o poi ci si abitua e
non ci si fa pi caso.
In Italia, a met degli anni Novanta, la Federcalcio ha
commissionato alcuni spot pubblicitari per la tv. Nel primo, un tifoso baffuto diceva: Con gli amici ci troviamo
tutti insieme, tutti uomini, e sono momenti di grande
passione, quasi d'amore, a volte capita che ci abbracciamo... Oh, ma cos'hai capito, a me mi piacciono le donne!, ma allo stadio ci vado con gli amici. Il presidente
dell'Arci gay Franco Grillini ha giustamente protestato:
E come dire: "Ehi tu, bada che non sono mica frocio, io
sono uno normale!". E il solito vecchio stereotipo che
viene riproposto, in forma di pubblicit, alle 8 di sera
davanti a milioni di telespettatori, e che fa leva sugli
schemi omofobi e razzisti.
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Alla fine degli anni Novanta il giocatore della Nazionale brasiliana Vampeta ha accettato di posare nudo per
la copertina del giornale brasiliano "G", un mensile gay:
Sono eterosessuale ma non ho niente contro i gay... Ce
ne sono tanti, nel calcio professionistico. Cos Vampeta
si guadagnato il soprannome di "Svampita", e secondo
certe voci ha poi scoperto nuovi orizzonti.
L'attore di teatro Gianluca Ferrato, interprete di Ultima stagione in serie A (una commedia che racconta l'amore clandestino fra due calciatori), ha spiegato a un giornale di avere avuto, negli anni Ottanta, una relazione
gay - patita sulla mia pelle - con un famoso pallonaro. Fu una passione devastante come lo possono essere solo le passioni giovanili, ha raccontato Ferrato, ma
siccome il campione giocava in un grande club la storia
clandestina fin come doveva finire: il calciatore gay si
spos con un'ingenua signorina recitando la parte del
marito. Mi capita di rivederlo in televisione, si sa che
anche i "reduci" vengono chiamati a dibattere, e provo
ormai molta tenerezza per quest'uomo che non mi fa
pi pensare a cose straordinarie. E mi chiedo dove sia il
ragazzo che mi diceva: "Pensa se la societ sapesse dove
sono, li sto fregando e loro nemmeno se lo immaginano". Invece se lo immaginavano, cos lui si spos.
Nel Duemila, in Inghilterra, i lettori di alcune riviste
gay hanno eletto loro idolo erotico-sportivo il fuoriclasse David Beckham, allora nel Manchester United. L'interessato ha commentato: E fantastico essere amati e
ammirati, da uomini o da donne fa lo stesso. Altri calciatori mi criticheranno perch il calcio uno sport cos macho, ma io trovo che questa ammirazione dei gay
sia molto eccitante. Per qualcuno dei miei colleghi potrebbe essere un problema, per me no.
All'inizio del Duemila, in Spagna, il centrocampista
del Siviglia (e nazionale under 21) Francisco Gallardo,
per festeggiare un compagno che aveva fatto gol, gli ha
messo la testa in mezzo alle gambe e ha fatto finta di
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massaggi pi o meno "completi" ai pallonari. Lo racconta lei stessa in un memoriale, pubblicato da un settimanale col titolo Diario della squillo amata dai campioni; l'articolo illustrato con foto della fanciulla seminuda a gambe spalancate, oppure con un pallone sulla passera per coprirla. Sophie racconta:
Uno dei primi a cui ho fatto il "massaggio" stato M.M. [ex
calciatore di Napoli e Juve, ndr]. Quando l'ho visto l'ho riconosciuto subito. Allora, il Genoa come va? gli ho chiesto, ben
sapendo che dopo avere giocato nella Juve aveva ricoperto un
incarico nello staff della squadra ligure. Io del calcio so tutto, sono tifosa del Torino da quando avevo cinque anni, e soltanto adesso, dopo l'arresto e la vergogna per lo scandalo,
penso che non riuscir mai a realizzare il mio sogno di diventare una giornalista sportiva... Un giorno M. chiede un
massaggio con me e Diana (anche lei arrestata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione). Io con M. avevo gi avuto un rapporto completo, ma la seconda volta andata male. Per me, almeno. E successo prima dei Mondiali:
nella vasca per l'idromassaggio, comincio a parlare delle convocazioni per Corea-Giappone: Che dici, Montella far bene?; lui si arrabbia da morire: Ma come ti permetti? Sai cosa me ne frega dei Mondiali. Qui dobbiamo concludere, e
mi sbatte fuori dalla cabina.
Ho avuto rapporti con vari calciatori. Con I.T. e N.A., M.I.
e C.Z. li ho incrociati in segreteria [del "Viva Lain", ndr], e una volta ho visto entrare R.C.: abbiamo provato entrambi un
grande imbarazzo, R. un mito del Toro, ci conoscevamo
gi. Con I.T. c' quasi amicizia: ho ancora memorizzati sul
cellulare i messaggini che mi mandava quando partiva in trasferta. Non gli ho mai chiesto soldi: n a lui n a A. Non me
la sentivo. Perch andavo soltanto con i giocatori della Juventus? Forse quelli del Torino venivano bypassati in segreteria, era di dominio pubblico che io avevo delle frequentazioni nell'ambiente e seguivo sempre la squadra tra gli ultras
della curva. I giorni dei calciatori erano il gioved o il venerd, e qualcuno veniva quando sapeva che la domenica sa-
CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
danneggia l'immagine, e ne pu compromettere vita familiare e lavoro... Perch ci sono sempre di mezzo i calciatori? Perch frequentano le prostitute anche loro, come la valanga di italiani salvati dall'anonimato. E perch
10 fanno pur essendo cos ricercati dalle donne? Perch
ci sar pure la volta che vuoi fare sesso senza coinvolgimenti sentimentali. Il concetto chiaro: si fa ma non si
deve sapere, per non rovinare "l'immagine", e per non
far incazzare la moglie cornuta turbando la famigliola...
Giornali e tv mettono in croce la responsabile del "Viva Lain", Tiziana Maritano, fatta passare per una criminale tenutaria di mignotte, e tirano in ballo il racket
internazionale della prostituzione, lo spaccio di stupefacenti, il riciclaggio di miliardi... Sono tutte balle, robe inventate per ingrossare lo scandalo e rincoglionire
bene l'opinione pubblica. Il moralismo scandalistico di
giornali e tv diventa indignazione verso i calciatori, giovanotti belli-ricchi-famosi perci ancora pi colpevoli di
essersi fatti massaggiare l'uccello, o di essersi fatti fare
un pompino a pagamento, sui lettini del "Viva Lain".
Mentre i mass media seguono lo scandalo per settimane, il magistrato ascolta come testimoni vari pallonari juventini e granata. I varbali delle deposizioni sono
uno spasso.
S.A., calciatore del Torino
Sapevo dell'esistenza del centro, nel senso che me ne aveva parlato qualcuno, ma non l'ho mai frequentato personalmente, forse mi sono limitato in una occasione a accompagnare un conoscente che salito e ha lasciato subito il centro.
11 conoscente che ho accompagnato, di cui conosco solo il
nome Marco, mi disse che andava a salutare una persona senza precisare altro.
Ho conosciuto la B. [massaggiatrice del "Viva Lain", ndr] circa
3 o 4 anni fa nel corso di un ritiro precampionato. Era una
tifosa del Torino che seguiva la squadra sovente. Per quello
che ne sapevo era soltanto una appassionata di calcio, e dopo
questo primo incontro ci siamo sentiti per telefono, ricordo
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CARLO PKTRINI
suali?.
Risposta: S,
PIEDI NUDI
CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
era conosciuto da T. In quella occasione effettuavo un massaggio con una ragazza che al momento non ricordo il nome.
Mi ci sono recato in seguito in un'altra sola occasione, in
cui mi ci ero recato unitamente al mio compaesano M.L. abi158
CARLO PETRINI
La massaggiatrice del "Viva Lain" Sophie, fotografata da "Panorama" del 25 luglio 2002 (Foto di Guido Argentini}.
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CARLO PETRINI
tante a C, di circa una trentina d'anni. In quest'ultima occasione il massaggio si concludeva con un rapporto manuale,
motivo per cui io da allora non mi recai pi presso il centro.
Non ricordo se ho pagato per i due massaggi sopra descritti
[...]. Escludo di essere andato presso altri centri o circoli simili a quello del "Viva Lain".
Anche il verbale dell'interrogatorio della massaggiatrice pi vivace del "Viva Lain", la B.L. col nome d'arte
"Sophie", uno spasso. Comincia con note biografiche
impeccabili: Mi sono diplomata nel 1990, ma gi prima
avevo iniziato a lavorare. Ho fatto la commessa presso alcuni negozi di Torino. Ho lavorato come segretaria
presso la Fiat e la Sai... Ho svolto attivit giornalistica
per conto di Telepi e Stream in merito a trasmissioni
sportive... Fino a quando non ho svolto l'attivit di massaggiatrice il mio reddito era piuttosto basso, nel senso
che non potevo permettermi particolari lussi. Quando
il magistrato le mostra le foto dei pallonari juventini e
granata, lei ne riconosce alcuni: Riconosco I.T., un frequentatore assiduo [del "Viva Lain", ndr], al quale ho praticato in due occasioni rapporti orali senza compenso...
Riconosco C.Z. che frequentava il centro... Riconosco
M.I., che ho visto al centro in un paio di occasioni... Riconosco N.A., che era un frequentatore assiduo e che
con me ha avuto un rapporto orale dietro il compenso di
60 euro. Poi Sophie va a ruota libera:
Quando arrivavano i calciatori, o altre persone che volevano rimanere anonime, venivano chiuse le porte del centro
e l'interessato veniva accompagnato direttamente in cabina
dove poi lo raggiungeva la ragazza che veniva scelta.
Per quanto riguarda altri sportivi che frequentavano il centro, preciso quanto segue. Un paio di mesi fa, quando il campionato era in corso, si present M.M., ex giocatore della Juventus e poi presidente del Genoa e deputato, al quale praticai un massaggio con masturbazione manuale ricevendo il
compenso di 60 euro. In seguito il M. si present e chiese un
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"quattro mani" che iniziammo io e Diana. Poich io sono appassionata di calcio e vorrei fare la giornalista sportiva, continuavo a fare domande che forse non interessavano il cliente tanto che mi allontan in malo modo dalla stanza e Diana
termin da sola la prestazione.
Restando nell'ambito sportivo, ricordo un altro cliente del
centro, tale P.G. che credo sia un dirigente dell'Udinese calcio. P.G. era un mio cliente al quale praticavo massaggi con
prestazioni sessuali complete, ricevendo in alcuni casi un corrispettivo e in altri casi gratuitamente. Recentemente gli parlai al telefono mentre lo stesso si dirigeva verso Roma [...].
P.G. mi venne presentato da un altro cliente, P.C., attualmente in forza all'Udinese e gi direttore generale della Roma. P. venuto solo due volte al centro, e gli ho praticato un
massaggio con rapporto orale o manuale. La seconda volta
era andato con un'altra ragazza.
Sempre in merito agli sportivi che frequentavano il centro,
un'altra ragazza che lavora come massaggiatrice e che si chiama Kim, mi disse che aveva avuto rapporti sessuali con il giocatore del Venezia M. - ma io non l'ho mai visto personalmente.
Le memorie di Tiziana
La responsabile del "Viva Lain" ha poi raccontato la storia del suo allegro eros center nel libro Massaggi proibiti
(Kaos edizioni). Libro censurato col silenzio da tutti i
giornali, specialmente da quelli che dedicano paginate
alle pi deprimenti stronzate del mondo pallonaro. Eppure nel libro ci sono scritte cose divertenti.
Fra le centinaia di clienti del "Viva Lain", scrive Tiziana Maritano, c'era di tutto: imprenditori, commercianti, professionisti, industriali, avvocati, medici, qualche politico, e attori... C'era addirittura un tizio che di
mestiere faceva il prestigiatore. Potevano mancare i calciatori, una categoria cos bisognosa di relax? No di certo! Infatti proprio perch ci venivano calciatori di serie A (ma non solo) che il "Viva Lain" diventato uno
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CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
Al ritorno di Gabry e Dino, Cip and all'ingresso ad aprirgli in quello stato, ma loro (a parte un momento di stupore di
lei) sembrarono non farci caso: si capiva che i due erano molto distratti. Infatti si diressero subito nella camera da letto che
dava sul salone, accesero la luce, entrarono e chiusero la
porta.
Pochi minuti dopo Cip e Ciop si avvicinarono in punta di
piedi alla camera, e si misero a origliare i gemiti che provenivano dalla stanza; poi, a turno, cominciarono a guardare
dal buco della serratura. A giudicare dalla prepotente erezione dei loro batacchi, lo spettacolo audio-video era dei migliori. Noi tre, dai divani, osservavamo divertiti la scena di Cip e
Ciop "guardoni" e arrapati come se fossimo stati al cinema,
mentre Mediterraneo, a bassa voce, li incitava a farci la telecronaca "minuto per minuto".
La scena and avanti cos per una mezz'oretta: i due campioni nudi, col batacchio sempre pi ritto, indaffarati a spiare, ascoltare e riferire. E quando l'amplesso fra Dino e Gabry
arriv al culmine, loro spalancarono la porta della camera
gridando e ridendo...
Dopo ci trasferimmo tutti nella camera a fianco per assistere a un altro spettacolo. Cip e Ciop, coi batacchi ancora
per aria, si infilarono nel letto matrimoniale nella posizione
del "69", si coprirono con un lenzuolo, e incominciarono a
muoversi come se stessero "succhiandosi" a vicenda. Dopo
un po' Cip invit Lisa nel letto, lei accett senza neanche spogliarsi; i due campioni le saltarono addosso, uno davanti e
l'altro di dietro, tenendola stretta in mezzo - lei vestita, loro
nudi, si capiva che avevano solo intenzione di giocare. Infatti Cip, ridendo, disse rivolto a tutti: Ve l'immaginate se adesso entrasse qualche giornalista, un fotografo... Questo s che
sarebbe un bello scoop!.
Mentre in camera si giocava alle luci rosse, io girai un po'
per la casa, che era piena di tappeti persiani. C'erano due bagni, uno con la doccia, e uno doppio con due lavabi e due
specchi. La cucina era all'americana, con marmo chiaro e un
grande frigorifero vuoto (solo una tavoletta di cioccolato e
CARLO PETRINI
Si era fatto tardi, e Dino se ne and dicendo che l'indomani mattina doveva lavorare. Ciop ci chiese di dormire l con
loro: Non vogliamo scopare, vogliamo solo un po' di coccole.
Ma anche noi l'indomani dovevamo lavorare, cos preferimmo andarcene. A dormire con loro rest il solo Mediterraneo,
che in quell'appartamento si muoveva come a casa sua.
Di quella seratina mi rest l'impressione che i simpatici
Cip e Ciop fossero due giocherelloni un po' esibizionisti, e mi
divertivo a immaginare che fossero legati da una segreta passione gay. Tutto sommato era stata una serata piacevole, tanto vero che fu la prima di una serie. In quel lussuoso appartamento, che era la casa di Cip (ma in pratica ci viveva
anche Ciop), ritornai pi volte, senza mai dimenticarmi di lasciare sul tavolo i bigliettini da visita del "Viva Lain".
Quando Mediterraneo non era impegnato con la sua squadra, veniva a Torino e si piazzava in casa di Cip. A volte la sera, anche a tarda ora, mi telefonava invitandomi l. Per lui
ero solo un'amica (Mediterraneo non ha mai messo piede al
"Viva Lain", nonostante i miei ripetuti inviti), mi chiamava
perch sapeva che in quel periodo ero single.
La seconda volta che accettai il suo invito, una domenica
sera, la passammo tutta davanti alla tv insieme a Cip e Ciop:
bevendo birra e limoncello, seguimmo le due trasmissioni
sportive della Rai e di Mediaset. Fu uno spasso sentire i loro
commenti ai commenti della tv. Conduttori e opinionisti si
presero pernacchie, battutacce e fischi. Era la loro rivincita
sugli odiati giornalisti, sulle cazzate del calcio parlato. Quando sullo schermo passarono quelle tabelle con le percentuali del possesso palla, dei falli fatti o subiti, dei tiri in porta
o fuori dalla porta, Cip e Mediterraneo lanciarono verso il
televisore una scarica di insulti, il pi gentile dei quali fu:
Guarda 'sti coglioni cosa cazzo si inventano!.
Cip era un tipo un po' snob, per era simpatico; Ciop, invece, era un ragazzo umile e alla mano. Mi piacevano perch
- a differenza di tanti loro colleghi - non se la tiravano da
campioni e non erano assatanati di sesso femminile. Non mi
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cipe azzurro, e a quasi trent'anni il sesso senza sentimento ormai non mi interessava pi.
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CARLO PETRINI
fezionatissimo cliente. E ogni volta che arrivava lui - bello come un adone, elegante e gentile come un lord inglese, generoso come un nababbo - il "Viva Lain" si trasformava per
un'oretta in un club di scatenate tifose juventine...
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PIEDI NUDI
A volte lo Stallone arrivava da noi insieme a un altro giocatore della Juve, il Tucano. Un timidone che faceva tenerezza,
un tipo dal carattere dolcissimo.
Il Tucano si faceva fare sempre e solo il massaggio "semplice". Lo so perch le ragazze, ogni volta, uscivano dalla cabina perplesse oppure incavolate, a molte piaceva parecchio.
Ma lui, a quanto pare, voleva solo il relax senza varianti, veniva al "Viva Lain" solo per il massaggio platonico - e ci trovava un gran gusto, tanto vero che una volta, durante il trattamento, si addorment. Marta si invagh del Tucano, e tent
in tutte le maniere di fargli il massaggio "completo", ma non
ci fu verso. Per me, quello non normale, disse, rassegnata, l'ultima volta che ci prov inutilmente.
Un bel giorno lo Stallone invit me e le ragazze del "Viva
Lain" a una festa serale in casa sua. A scanso di equivoci, io
ci andai in compagnia del mio uomo. Solita via del centro, altro citofono col numero, nuovo appartamento superlusso: salone con divani in pelle nera, un grande televisore appoggiato sul pavimento, un hi-fi modello fantascienza con casse
ultrapiatte a pieno volume; poi cucina full-optional, doppi
servizi con lavandini rossi, due camere da letto, e un bel terrazzo.
Insieme allo Stallone c'erano due suoi amici atleti, pi tre
calciatori: Cip (senza Ciop, che aveva un altro impegno); il
Rustico (giocatore di una squadra di serie B); e una delle star
juventine, il Divino, un tipo altezzoso con la faccia da capretto e l'aria spocchiosa. Del "Viva Lain" c'erano cinque ragazze, pi io col mio uomo.
Cenammo tutti insieme - pizza con birra e coca-cola - seduti intorno a un grande tavolo. Il clima era leggero, lo Stallone era un amabile padrone di casa che rendeva piacevole
la conversazione; l'unica nota stonata era il Divino, sempre
chiuso nel suo altezzoso mutismo da divo costretto a stare
con i comuni mortali. Dopo la pizza arrivarono in tavola scaglie di parmigiano e bottiglie di rum, mentre la musica aumentava di volume.
L'atmosfera divent calda quando quel giocherellone di Cip
prese sulle sue ginocchia Deborah e cominci a infilarle le mani nello spacco della gonna. Fu come un segnale. I due muscolosi amici dello Stallone si imboscarono in bagno con Va174
CARLO PETRINI
nessa, la quale poi mi raccont di averli sollazzati contemporaneamente con una doppia fellatio (giusto per non fare preferenze). Lo Stallone allung le mani su Selene, le abbass le
spalline del vestito, le tir fuori i seni e cominci a giocarci a
tempo di musica. A quel punto, ecco il colpo di scena: il Divino balz in piedi come un agile capretto, trascin Cinzia in
mezzo al salotto, e si lanci in uno show indimenticabile.
Dimenandosi a suon di musica appiccicato alla ragazza, il
Divino si tolse senza slacciarle le firmatissime scarpe da atletica che calzava, poi, una dopo l'altra, le calze. Sempre muovendosi al ritmo della musica appiccicato a Cinzia, si sfil la
aderentissima maglietta di microfibra grigia che indossava,
quindi cominci a slacciare la camicetta di lei, gliela tolse e
la butt per terra. Cinzia rimase in reggiseno, ma il Divino,
sempre muovendosi sinuoso e lascivo al ritmo della musica,
la afferr per i capelli e glielo strapp di dosso... Poi, lentamente, si sbotton i jeans neri che fasciavano il suo bel posteriore e le sue preziose gambe da gol, se li sfil, e rest con
un paio di slip grigi superfirmati - che fisico bestiale da fotomodello! Il mio uomo cominci a sbuffare, ma io ero interessatissima allo spettacolo, che stava entrando nel vivo (assistere allo striptease integrale di un campionissimo di calcio
un privilegio che una donna non pu perdere!).
Il Divino pos le mani sui pantaloni di pelle di Cinzia, glieli slacci, glieli abbass, e anche lei rest in mutandine. Continuavano entrambi a ballare, il campione stava addosso a lei
sinuoso come un serpente. Poi caddero gli slip di lui, e il Divino schiacci il suo batacchio d'oro mezzo sveglio contro il
deretano danzante di lei. Mentre stava per sfilarle le mutandine, il Ruspante gli si avvicin e gli disse qualcosa nell'orecchio; visibilmente scocciato, il Divino bofonchi parole incomprensibili.
Lo spettacolo fin sul pi bello: il Divino, il Ruspante, pi
uno degli atleti amici dello Stallone, portarono Cinzia in camera da letto, chiusero la porta, e l si scaten una furibonda ammucchiata 3 a 1. Lei, poi, mi raccont che i campioni
andarono in gol tutti e tre, ma che nel groviglio - forse per un
errore dovuto alla foga - ci fu anche una autorete... Che bello sarebbe stato poter rivedere i gol, e soprattutto l'autorete,
alla moviola!
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Lo Stallone e il Tucano furono dei portafortuna: dopo di loro, al "Viva Lain" cominci ad arrivare qualche altro calciatore della Juventus, ma anche del Torino. Mi procurai un
paio di foto di gruppo delle due squadre per poterli riconoscere (la curiosit, si sa, femmina).
Diventarono nostri clienti sia lo juventino Azzurro dall'aria malinconica, sia il suo compagno di squadra Timidone.
Azzurro era un tipo tranquillo e riservato, pareva un ex chierichetto tutto casa e chiesa; quando capitava, mi divertivo a
guardare in tv i suoi tiracci sbilenchi - per al "Viva Lain" la
mira ce l'aveva giusta. Timidone, invece, era un ragazzone
bruno che diventava rosso come niente; ma appena entrava
in cabina non arrossiva pi, e la sua timidezza perdeva un po'
di pudore.
Dei granata venivano il bell'Acquario, il compagnone Biondo e il libidinoso Indio (ci veniva anche un dirigente della societ). Loro, anche se erano decisamente meno famosi degli
juventini, erano ossessionati dalla riservatezza: quando telefonavano per fissare l'orario volevano parlare solo con me
(e se per caso ero assente mi chiamavano sul telefonino), pretendevano che io fossi presente al loro arrivo, mi pregavano
di non farli stare in sala d'attesa neanche un minuto, non volevano incontrare nessuno, avevano paura di essere riconosciuti. Erano anche simpatici: un giorno ci portarono foto e
gagliardetti del Toro, perch dicevano che al "Viva Lain" c'era troppa Juventus.
A ogni nuovo arrivo di campioni le ragazze squittivano:
non solo i giocatori erano gagliardi giovanotti dai corpi bellissimi, ma sapevano essere generosi con le mance - praticamente, per le ragazze era come unire l'utile al dilettevole. E a
parte il Tucano, tutti volevano un bel massaggio "completo".
Dopo un po' alcuni dei calciatori e qualche ragazza del "Viva
Lain" cominciarono a vedersi "fuori orario" la sera. L'indomani le fortunate ci raccontavano la loro serata coi campioni.
Non volevo che le ragazze mischiassero lavoro e vita privata,
ma nel caso dei calciatori la mia era una battaglia persa in
partenza, cos non ci provavo neanche.
CARLO PETRINI
glieli aveva sfilati lei, ma li aveva raccolti ai piedi del letto durante una festa con ammucchiata finale. Erano i nuovi trofei
dei campioni del pallone: non pi le maglie, ma le mutande...
Terry aveva tentato di farsi un giocatore bianconero fidanzatissimo (uno di quelli che al "Viva Lain" non ci hanno mai
messo piede, l'aveva conosciuto a casa dello Stallone), per
non ci era riuscita: perch lui voleva farlo solo col preservativo, ma appena si era infilato il guanto il batacchio gli era crollato come per uno svenimento e non c'era pi stato verso di
risollevarlo.
Sul cellulare di Carmen una sera arriv una strana telefonata. L'uomo le disse di essere il celebre campione juventino
di lungo corso (mai visto al "Viva Lain"), disse che con altri
due compagni di squadra stavano festeggiando in casa il compleanno di uno di loro, e la invit ad andare l con due amiche: se li avessero fatti divertire, c'erano pronti tre assegni da
un milione l'uno. Lei gli domand come avesse avuto il suo
numero di cellulare, lui rispose che glielo aveva dato lo Stallone (che per non partecipava alla festa di compleanno).
Carmen declin l'invito, ma il campione di lungo corso non
si rassegn: disse che se era un problema di soldi, si poteva
aumentare la cifra... Io non sono una puttana!, sbott lei
chiudendo la telefonata.
I rapporti "privati" fra le ragazze del "Viva Lain" e vari
campioni della Juventus a volte provocavano degli equivoci. Dopo una serata a base di sesso, Cip mi telefon per lamentarsi
che una delle ragazze aveva piantato una grana a un suo compagno di squadra perch voleva essere pagata. Cosa c'entro
io?, gli risposi. Le mie collaboratrici, fuori dal locale, sono
libere di fare quello che vogliono... E voi, mi pare, siete persone adulte e vaccinate. Seppi poi che la fanciulla venne "pagata in natura": i campioni le diedero le loro maglie di gioco
che - dissero - avevano un certo valore da collezionisti.
Gisella me ne raccont un'altra. Una sera, dopo una cena
di gruppo, sua sorella aveva accettato la corte dello Scatenato (altro campionissimo della Juve mai venuto al "Viva
Lain"), che l'aveva portata in un albergo extralusso. Lo Scatenato era una furia non solo in campo ma anche a letto: un j
animale da sesso, un maschione instancabile, ore e ore di am180
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plessi fino alla mattina dopo, quando la povera sorella di Gisella era uscita dal letto con le parti intime infiammate. Lo
Scatenato, tutto soddisfatto della sua virilit atomica (chiss
se gli avessero fatto l'esame antidoping...), prima di lasciare
l'albergo aveva dato alla stremata fanciulla un assegno di 2
milioni dicendole: Non ti offendere: che voglio farti un regalo ma non ho tempo di andare a comprarlo.
Oltre agli equivoci, c'erano anche episodi piacevoli. Un giocatore della Juve, il Tucano, si merit per esempio l'oscar della gentilezza. Gli chiesi se mi faceva avere due biglietti per assistere al derby Toro-Juve; lui fu cos gentile che invece di due
biglietti mi regal due abbonamenti omaggio in tribuna per
tutto il Campionato.
Un giorno capit un fatto divertente. Arriv lo Stallone per
farsi fare il solito massaggio "completissimo", era in compagnia di Cip che mi voleva salutare; siccome entrarono ridendo come dei matti, gli domandai cosa ci fosse di cos divertente, e Cip me Io raccont.
In via Antinori avevano visto la macchina di Azzurro parcheggiata; e mentre stavano suonando il citofono del "Viva
Lain", dal portone era uscito proprio lui. Trovandosi davanti
i due compagni di squadra, Azzurro era avvampato come uno
scolaro sorpreso a copiare, e aveva balbettato di essere stato
dal dentista (nel nostro palazzo c'era infatti anche uno studio
dentistico); loro erano scoppiati a ridere, e ridevano ancora.
Risi anch'io. Il malinconico Azzurro si era appena fatto
fare un bel massaggio "completo" effettivamente attinente
qualcosa di orale, ma i denti non c'entravano; e la ragazza
che glielo aveva fatto non poteva assolutamente essere scambiata per un dentista. Peccato solo che dopo quella volta l'Azzurro-paonazzo da noi non si fece mai pi vedere.
Ricordo una cena organizzata in un locale messicano con
quattro campioni juventini e qualche loro amico; c'eravamo
io, Vanessa, Deborah, Ale e Tina.
Fra birre e tortilla, passammo un paio d'ore piacevoli. A un
certo punto lo Scatenato salt in piedi incazzatissimo: si era
accorto che il proprietario del locale, da dietro il banco, sta-
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farti fare gli straordinari... Ero un po' delusa, per quel complimento di essere la pi brava mi faceva molto piacere; e poi
ho pensato che se l'avessi accontentato coi suoi amici gli sarei piaciuta ancora di pi... Cos ho accettato. Il nuotatore si
spogliato nudo per primo, e si sdraiato per terra, sul tappeto; io mi sono tolta le scarpe, mi sono avvicinata, e ho cominciato a massaggiarlo, mentre gli altri tre, seduti sul divano, guardavano. A un certo punto si spogliato il secondo,
che si sdraiato vicino al primo, e ho cominciato a massaggiare anche lui. Poi arrivato il terzo... Avevano dei corpi incredibili, uno pi bello dell'altro, muscolosi e lisci come delle statue - dopo il massaggio stavano l per terra sul tappeto,
tutti con l'uccello duro... Per ultimo si spogliato lui, che si
sdraiato vicino agli altri; ma invece di lasciarsi massaggiare,
mi ha tolto tutto quello che avevo indosso, mi ha sdraiato sui
corpi dei suoi tre amici e ha cominciato a leccarmi in mezzo
alle gambe... Io non capivo pi niente... Due si sono messi a
succhiarmi i capezzoli, il nuotatore mi ha ficcato la lingua in
bocca, e mentre loro facevano questo, lui ha cominciato a scoparmi lentamente... E stata una esperienza scioccante, forse
perch non avevo mai fatto un'orgia (invece loro erano degli
esperti, lo si capiva da come si muovevano)... Ho perso completamente il controllo, non ero pi io, ho fatto delle cose che
non avrei mai immaginato di poter fare - eppure successo,
successo tutto, dico tutto, quello che pu succedere nel sesso... Io da sola con quattro uomini, mi sembrava di essere in
un film, specialmente quando sentivo la voce di lui che mi incitava dandomi della troia, e io appena sentivo la sua voce godevo... Non so quanto sia durata. So che alla fine sono andata in bagno e sono rimasta sotto la doccia per mezz'ora: avevo sperma dappertutto, anche nei capelli. Quando sono tornata di l, con indosso un accappatoio che mi arrivava fino ai
piedi, due se n'erano gi andati, c'erano solo il padrone di casa e il suo amico nuotatore; ero convinta che mi avrebbe ospitato per la notte, che avrei dormito con lui, ma appena mi ha
vista ha detto: " ora che vai, tardi, domani devo fare l'allenamento". Sono rimasta zitta: ho raccolto i miei vestiti, so-
no tornata in bagno a truccarmi, con il mio cellulare ho chiamato un tass, e me ne sono andata senza salutare sbattendo
la porta... vero: non mi aveva obbligato a fare l'orgia, non
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mi aveva promesso dei soldi. Ma quel bastardo si era approfittato del fatto che avevo una cotta per lui, mi ha usato per
divertirsi insieme ai suoi amici, e alla fine mi ha trattato peggio di una puttana, perch non mi ha neanche pagato... Sar
un gran figo, sar un campione, sar miliardario, ma per me
solo un gran bastardo, e non voglio averci pi niente a che
fare.
Povera Deborah pasticciona! Non aveva capito che lo Stallone, anche se era gentile come un lord, era comunque un
maschio, e in pi era un calciatore. E in ogni caso, ben le stava: quante volte dicevo alle ragazze che non dovevano assolutamente mischiare il lavoro con la vita privata? Mi dispiaceva solo che fra i clienti del "Viva Lain" non ci fosse uno psicologo (almeno, credo che non ci fosse...): gli avrei domandato perch ai campioni gli piacciono cos tanto le ammucchiate dove ci sono pi maschi che femmine...
In base ai racconti che facevano poi le ragazze, nelle cabine
del "Viva Lain" i due campioni juventini nostri affezionati
clienti non erano precisamente dei fuoriclasse.
Il Timidone cominciava la seduta sempre molto imbarazzato, al punto che teneva indosso gli slip; se li toglieva solo
quando il massaggio era a buon punto e il batacchio minacciava di saltargli fuori comunque - allora la timidezza gli passava... La conclusione del trattamento preferita dal Timidone
era quella di farselo succhiare, ma gli piaceva anche masturbarsi guardando la massaggiatrice in atteggiamenti osceni.
Non voleva di pi, perch diceva che l dentro non era a suo
agio, non c'era l'atmosfera giusta, aveva sempre paura che
potesse entrare qualcuno. Era come ossessionato dalla paura di
essere sorpreso in quella situazione, ma non si sa da chi (forse dall'allenatore?)... Un vero peccato - dicevano le ragazze
sospirando - dato che era dotatissimo, e non solo in fatto di
statura!
Lo Stallone era tutta un'altra cosa, lui non era mai timido,
anzi!, le mutande se le toglieva al volo come prima cosa. Mentre la ragazza cominciava il massaggio, lui le mormorava fra-
si sconce, e pi il trattamento andava avanti pi lui diventava scurrile alzando la voce e allungando le mani. Di solito la
conclusione era che la ragazza gli praticava la masturbazione
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orale mentre lui le dava della troia e le tirava i capelli. Oppure voleva che lei si sdraiasse sul lettino e si masturbasse,
mentre lui, in piedi, faceva altrettanto venendole addosso.
Gli altri giochi erotici preferiti dallo Stallone per il culmine
del trattamento erano la masturbazione reciproca, oppure lei
che lo faceva venire masturbandolo col seno.
A quanto dicevano le ragazze, n il Timidone n lo Stallone chiedevano mai di fare sesso completo, e se glielo si proponeva loro rifiutavano come se gli si fosse chiesto un azzardo troppo pericoloso.
Queste pagine delle "memorie di Tiziana", e i verbali
degli interrogatori dei calciatori coinvolti nella faccenda, sono stati censurati col silenzio da giornali e tv, cio
da quegli stessi giornali e televisioni che avevano montato lo scandalo del "Viva Lain". Perch i media italiani,
pi che informare, pilotano e manipolano e censurano
le notizie. Come dimostra la storia del "massaggiato speciale".
Il massaggiato speciale
Fra i clienti del centro massaggi presunto bordello "Viva Lain" di Torino, oltre ai giocatori juventini e granata, c' anche un altro personaggio supervip del mondo pallonaro: nientemeno che il designatore degli arbitri Pier Luigi Pairetto. E questo dovrebbe essere il vero
scandalo: il designatore degli arbitri che frequenta in segreto una specie di bordello insieme a giocatori di serie
A! Eppure di Pairetto al "Viva Lain" giornali e tv non
parlano, censura, "La Gazzetta dello sport" zitta e mosca. La consegna della mafia mediatica il silenzio, questo personaggio non deve assolutamente comparire.
Silenzio e censura anche quanto Pairetto, convocato
dal magistrato che segue l'inchiesta, dichiara a verbale:
Ho iniziato a frequentare il "Centro Viva Lain" circa tre
anni fa in quanto avevo letto un annuncio su un giornale [...].
Le prime volte che mi sono recato al Centro ho effettivamente effettuato massaggi con una ragazza che ricordo chiamarsi
Mirella e un'altra della quale non ricordo il nome. Successivamente, in occasione di un massaggio con Marzia, quest'ultima mi ha chiesto se desideravo fare anche un massaggio intimo e io ho accettato. Nell'occasione la Marzia mi massaggi
masturbandomi e mi disse se per quel tipo di massaggio ero
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Il verbale dell'interrogatorio del designatore arbitrale Pairetto, frequentatore dell'eros center "Viva Lain" come alcuni giocatori juventini, nascosto dai giornali.
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Agnelli; nella seconda, di qualche minuto dopo, Pairetto chiama un suo amico, tale Enzo:
Voce maschile: Casa Agnelli, buongiorno.
Moggi: Sono Moggi, buongiono. Avrei bisogno di Nalla.
Natta: Ciao Luciano.
Moggi: Io avrei bisogno in tempi rapidi per un amico importante... di una Maserati.
Nalla: S.
Moggi: Quattroporte.
Nalla: Quattroporte?.
Moggi: S... Ti diamo tempo una settimana-dieci giorni, va
bene?.
Nalla: Va bene.
Enzo: Pronto?.
Pairetto: Enzo?.
Enzo: Ciao Gigi.
Pairetto: Ascolta, volevo dirti: la macchina ce l'ho gi praticamente.
Enzo: Quale?.
Pairetto: ... Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c' a disposizione praticamente una Maserati.
Enzo: Ma dai!.
Pairetto: S, quindi....
Enzo: Madonna!.
Pairetto: Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale.
In un'altra telefonata intercettata dai carabinieri, Bergamo afferma che il collega Pairetto risponde al Milan,
alla Sampdoria, all'Inter, al Verona, al Vicenza, al Palermo... A tutti quelli dove ci sono grandi magazzini....
Infatti Pairetto, mentre con una mano fa il designatore
arbitrale, con l'altra impegnatissimo come imprenditore nella grande distribuzione, ha le mani in pasta con
varie societ commerciali, e traffica con macchine Fiat e
Maserati a prezzi superscontati.
"Viva Lain", macchine a met prezzo, affari e maneg200
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gi di vario tipo: tutte faccende che non si potevano raccontare, perch il designatore Pairetto era uno dei cardini del baraccone pallonaro. E il marted commentava
pubblicamente in forma giornalistica - a quattro mani
con l'esimio collega Bergamo - la domenica arbitrale
del campionato: naturalmente sulle ospitali pagine della
"Gazzetta dello sport", rosa dalla vergogna.
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La censura e l'immagine
I protagonisti di questa storia sono due celebri pallonari degli anni Ottanta e Novanta, Michele Padovano e
Gianluca Vialli. Entrambi attaccanti, entrambi per anni
con la maglia della Juve, i due erano accomunati anche
dalla fama di playboy.
Negli anni d'oro, Padovano veniva descritto dai giornali sportivi come uno scatenato donnaiolo, un vero collezionista di femmine. La fama di Vialli sul tema era ancora pi ricca: considerato un sex symbol, gli veniva attribuita una quantit di relazioni scoperecce con attricette e cantantine; lui, esibizionista e narcisista, si calava con gusto nella parte del dongiovanni, e volentieri si
calava pure i pantaloni facendosi fotografare in mutande, e spesso anche senza.
La fama da playboy di Vialli aveva per qualcosa in
pi: gli veniva attribuita anche qualche avventura gay.
Per quest'ultima voce, riportata da un giornale milanese a met degli anni Novanta, il Gianluca nazionale aveva sporto querela per diffamazione, e il tribunale gli aveva dato ragione con una sentenza motivata in maniera
veramente ridicola: infatti il giudice stabiliva che, sicco202
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me un calciatore un simbolo per lo sport e per la societ, dire che un calciatore gay significa rovinarne
gravemente l'immagine e diffamarlo in quanto essere
gay non consono a un soggetto che viene preso a esempio da migliaia di giovani.
Sar per un'altra coincidenza, oppure perch al sesso
spesso si accompagna la droga, fatto sta che il duo Padovano-Vialli nel 2006 finito, a diverso titolo, in una
vicenda giudiziaria di spaccio internazionale di stupefacenti.
Il 10 maggio 2006 un'operazione antidroga della magistratura di Torino porta al sequestro di 23 quintali di
stupefacenti e all'arresto di 33 persone. Fra loro c' l'ex
giocatore juventino Michele Padovano, 39 anni, incarcerato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
Secondo gli inquirenti, Padovano (che da gennaio era
direttore generale dell'Alessandria, serie D) finanziava a
colpi di decine di migliaia di euro i viaggi della banda di
trafficanti, specializzata nell'importare in Italia, dal Marocco via Spagna, hashish e cocaina che poi venivano
smistati, da Torino, in tutto il nord Italia. Fra le persone
indagate, ma non direttamente coinvolte nell'associazione criminale, c' un altro ex pallonaro juventino, Nicola Caricola, 43 anni, con l'ipotesi di accusa di cessione
di stupefacenti.
Nelle intercettazioni telefoniche fatte dagli inquirenti, ce ne sono un paio dalle quali salta fuori il nome di
Gianluca Vialli (che per non risulta indagato). Il 28 ottobre 2004, alle ore 14.44, prima di assistere alla partita
Juve-Roma al Delle Alpi, e prima di passare la serata insieme, Vialli chiama Padovano utilizzando il telefonino
di Caricola:
Padovano: Dopo ti fermi o vai via?.
Vialli: Ci vediamo dopo.
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PIEDI NUDI
Padovano un cocco della stampa sportiva, che scrive: Sui campi di calcio ha fatto fino in fondo il proprio
dovere, calciatore di ottimo livello e buono anche per le
grandi squadre. Un quotidiano sportivo racconta la sua
carriera pallonara titolando: Due anni alla Juve, e una
fama di sciupafemmine. Un altro giornale informa che
Padovano un "atleta di Cristo" perch si avvicinato
alla religione evangelico-battista. Ma tutti i media censurano gli anni di Padovano al Cosenza calcio 1987-90,
anni culminati con la morte violenta del suo amico centrocampista Donato Bergamini (18 novembre 1989).
Tutti i giornali l'il maggio 2006 scrivono dell'arresto
di Padovano per fatti di droga, ma tutti nascondono
quanto dichiar il padre di Bergamini nel 2001: Donato mi aveva confidato che Padovano fumava spinelli...
Mi aveva raccontato che Padovano a Cosenza era stato
fermato dalla polizia per faccende di droga - non mi ricordo se arrestato o solo fermato - e lo avevano rilasciato perch era intervenuta la dirigenza della societ,
che era riuscita anche a non far finire la faccenda sui
giornali... Sono convinto che Padovano sa tante cose che
potrebbero essere collegate alla morte di Donato, ma
non le ha volute dire, probabilmente per paura 2.
Per i giornali sportivi basati sulla censura, scritti da
pennivendoli che sbrodolano paginate di cazzate, i precedenti di Padovano non sono gli anni "tossici" di Cosenza e la morte violenta del suo amico Bergamini, ma
sono il fatto che racconta la leggenda, trov l'affetto
delle tifose: belle donne e macchine potenti.
2 Cfr. C. Petrini, // calciatore suicidato, Kaos edizioni 2001, pag. 113.
Questo libro - nel quale ho ricostruito il delitto Bergamini, dimostrando che il povero Donato non si suicid e neanche mor per una
disgrazia (come dice la versione ufficiale della magistratura) ma fu
ucciso, probabilmente per faccende di droga - stato censurato da
tutta la stampa sportiva.
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CARLO PETRINI
Alcuni degli show di Gianluca Vialli, sex symbol e playboy con e senza mutande.
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PIEDI NUDI
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CARLO PETRINI
Oltre a nascondere con la censura i trascorsi di Padovano, le "Gazzette" si preoccupano di tutelare con forza
l'immagine del divo Gianluca Vialli. Lo fanno riportando a caratteri cubitali le solenni parole di smentita dell'ex superpallonaro diventato telecronista di Sky:
Non ho mai preso cocaina in vita mia, nel modo pi assoluto. Non sono un santo: a carriera finita e prima di diventare padre, in qualche serata fra amici mi capitato di fumare
una canna. Ma dalla cocaina sono sempre rimasto distante
perch so quanto faccia male...
Metto la mano sul fuoco per Caricola, un ragazzo perbene
che certamente non ha nulla a che fare con la droga. Quanto
a Padovano, lo ritengo un grande amico oggi pi di ieri, e
spero tanto che riesca a dimostrare la sua innocenza, per lui
e per la sua famiglia. Se poi ha sbagliato, ma deve essere dimostrato, giusto che paghi...
Questa storia ha messo a dura prova il mio equilibrio di padre, di figlio e di marito. Nel corso della mia carriera sono
stato definito gay, e non lo sono pur non avendo nulla contro
gli omosessuali; sono stato definito dopato, e non lo ero; cocainomane stata l'ultima etichetta, e per quanto abbia le
spalle larghe questa mi ha fatto vacillare. Mia figlia ancora
piccola, ma con mia moglie e con i miei genitori ho dovuto
parlare, rassicurarli....
In pratica Vialli ammette di essersi fatto qualche spinello, per nei tempi "giusti": cio solo dopo aver smesso di giocare, e prima di metter su famiglia (che bel tempismo da piccola borghesia!). Fa finta di non sapere
niente dei trascorsi di Padovano con la droga, infatti la
mano sul fuoco la mette solo per Caricola. E poi fa la
vittima alludendo a complotti: Qualche cattivo pensiero mi venuto: troppe coincidenze in questa storia!.
Resta la domanda delle cento pistole: perch Vialli finito in quelle strane intercettazioni dal linguaggio perlomeno ambiguo? Risposta: Ci ho pensato un po' senza trovare una risposta, e dopo un po' ho deciso di non
spaccarmi la testa.
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CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
Il 26 febbraio 2009 Padovano viene rinviato a giudizio, mentre Caricola viene prosciolto. La vicenda giudiziaria non riguarda Vialli, che per protesta per la sua
"immagine": La mia immagine stata sporcata per un
fatto che penalmente era comunque irrilevante. Oggi,
quando vado al ristorante, evito di andare a fare pip anche se mi scappa, perch ho paura che la gente pensi:
"Ecco, Vialli va alla toilette a tirare cocaina"....
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Il potere dell'eros
In ritiro, alla vigilia della partita pi importante della
stagione (la nostra classifica disastrosa, siamo arrivati
all'ultimo appello), la tensione si respira nell'aria. Ognuno ha un proprio modo di calmare il nervosismo. Il mio
la Storia di 0, che leggo a singhiozzo, una paginetta per
volta a intervalli regolari come una medicina:
... Lo sconosciuto, dopo averle accarezzato i seni e le natiche, le chiese allora di allargare le gambe. "Ubbidisci" le intim Ren, il quale la sosteneva all'impiedi appoggiandosi
contro la sua schiena, e con la mano destra le accarezzava un
seno, e con l'altra le stringeva una spalla. Lo sconosciuto, seduto sul bordo del letto, tirando il pelo lentamente apr le
labbra che proteggevano l'incavo del ventre. Ren la spinse in
avanti in modo che fosse pi accessibile, e le circond la vita
con il braccio destro cos da reggerla pi saldamente... Gemette quando quelle labbra estranee, premendo sulla protuberanza di carne, la infiammarono repentinamente; poi si ritrassero per consentire che la calda punta della lingua la infiammasse di pi; gemette pi forte quando le labbra la ripresero; sent indurirsi la punta nascosta che quei denti e
quelle labbra aspiravano in un morso interminabile, un morso lungo e dolce che la fece ansimare... Il sesso dell'uomo
affond nella guaina del suo ventre....
214
PIEDI NUDI
La confessione
Nel febbraio del 2000 la rubrica "Questioni di cuore",
curata dalla giornalista Natalia Aspesi sul supplemento
"Venerd di Repubblica", ospita la lettera di un ex calciatore. La lettera comincia cos: Ormai sono pi vicino ai 40 che ai 30, ho una moglie, ho un figlio. Loro mi
amano molto e io li amo moltissimo, sono la mia vita.
Ho loro, ho un bel lavoro, ma io non so chi sono. Poi la
confessione:
Fino a qualche anno fa la mia vita era completamente diversa. Facevo il calciatore, giocavo in una squadra di serie A,
avevo i soldi, l'attenzione della gente, della televisione, avevo
chi mi diceva cosa fare. Non avevo tempo di pensare, di farmi le domande che ora invece non mi fanno dormire. Io so
che sono omosessuale, anche se questa parola mi fa schifo. Mi
hanno insegnato che non si pu essere omosessuali, e negli
spogliatoi ce lo dicevamo come accusa scherzosa. Avevo il calcio che mi riempiva la vita. La societ mi aiutava, mi seguiva
passo passo, si preoccupava anche di quel lato della vita. Mi
hanno detto che era ora che mi trovassi una moglie. Adesso
tardi, ho fatto delle scelte, ho moglie e figlio. Ma dopo una cena di lavoro, in macchina, sto male perch mi sento solo. E
capisco che da quella parola non posso scappare.
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PIEDI NUDI
Ci sono posti in cui ci sono altri come me, che per non hanno paura di quello che sono. Allora divento anch'io come loro,
e faccio tutto quello che mi sembra giusto, ma poi devo tornare a casa, da mia moglie, da mio figlio. E torna il sole, e io non
so pi chi sono. Ho paura di innamorarmi e che una notte non
torno pi a casa, poi penso a mio figlio e vado avanti.
La gente ancora mi ferma per strada, mi chiede autografi,
parliamo di calcio, ma se sapessero anche loro mi odierebbero. Hanno ancora i miei poster ma nessuno accetta un calciatore omosessuale. Se fossi uno scrittore o un attore nessuno penserebbe male. Ma nel mio mestiere non si pu. A volte ho pensato che altri calciatori avessero il mio stesso problema, ho anche avuto voglia di confidarmi. Ma poi devo
continuare a fingere, di giorno. Cosa posso fare per non sentirmi fuori posto? Devo scappare lontano o essere sempre legato a quello che la gente pensa di me? Loro hanno i miei poster, ma io ho questa parola, omosessuale, che mi tormenta.
Bella la risposta della giornalista: E vero che lo sport,
e soprattutto il calcio, sono simboli di virt virili, tanto
che i tifosi spesso scadono nel virilismo pi assurdo e pericoloso... Capisco il suo drammatico dilemma, che per
dovrebbe riguardare meno i suoi tifosi e pi le persone
che ama e le sono vicine. Se lei stato un atleta amato e
ammirato, le sue imprese non potranno essere cancellate da quello che lei ritiene un marchio infamante, e che
invece il suo modo di essere uomo. E il sotterfugio,
il silenzio, sono l'ipocrisia e l'inganno a turbarla e renderla infelice.
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Il bellone e la bonazza
Xra la fine del 2006 e l'inizio del 2007 la coppia Marco
Borriello-Beln Rodriguez - lui bellone pallonaro, lei
bellezza argentina strafica - finiscono alla ribalta delle
cronache per una faccenda di doping e sesso.
Lui, attaccante del Milan, nel novembre del 2006 risultato positivo all'esame antidoping, e si giustificato
dicendo che colpa di una cura che gli ha prescritto il
dentista. Lei, aspirante showgirl televisiva, si presa la
colpa spalancando le gambe davanti ai media: Marco
non prende mai medicine, sempre molto attento. Gli
esami [antidoping, ndr] hanno evidenziato che la sostanza
trovata contenuta in una pomata e negli ovuli che stavo utilizzando io in quei giorni per curare un'infezione
vaginale. Lui non l'ha usata, ma noi abbiamo rapporti
sessuali non protetti. La ginecologa mi aveva dato anche
delle compresse che dovevamo prendere tutti e due...
Credo che presto verr dimostrato che si trattato di
uno scambio intimo di... cortisone.
Gi che in argomento sesso, e dato che ha bisogno
di farsi notare, la bellona non si tira indietro e parla volentieri dei cazzi suoi con la stampa:
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PIEDI NUDI
CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
Lo svedese bergamasco
L'ex pallonaro svedese Glenn Peter Stromberg, capitano dell'Atalanta negli anni Ottanta ricordato per i lunghi capelli biondi da vichingo, oggi collabora con la tv
nazionale svedese come commentatore di calcio. Per
vive ancora a Bergamo, citt che non ha lasciato nemmeno quando ha smesso di giocare: Mi sono sposato e
ho tre figli. Dopo vent'anni mi sento italiano. Anzi bergamasco.
Stromberg si sente cos italiano che durante le sue telecronache gli capita di sbagliare lingua: Spesso mi succede che mentre parlo in svedese, involontariamente
uso qualche parola italiana: allora, ma v, ecco... Per fortuna nessuno se ne accorge - pensano che siano mezze
pernacchie.
Durante una intervista, Stromberg ha raccontato un
episodio di quando giocava nella squadra bergamasca:
Dopo la retrocessione in B dell'Atalanta, alcuni tifosi
per punirmi incominciarono a chiamarmi "Marisa". Io
non capivo, finch il massaggiatore mi spieg: "Glenn, ti
prendono in giro dicendo che sei omosessuale"... Io soffrivo molto. Mi domandavo: "Possibile che un imbecille
dice cose infanganti senza diritto su una cosa assurda e
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PIEDI NUDI
tutti ci credono?". E la notizia era arrivata anche in Svezia... Un giorno mi telefona mia madre: "Glenn, qui in
paese dicono che ti chiamano Marisa perch sei gay. Mi
sa che meglio che lasci l'Italia, non meriti di essere
trattato cos"...
Effettivamente Stromberg sembra proprio italiano, un
italiano medio. Infatti considera l'omosessualit una
cosa infangante, e considera una cosa assurda l'ipotesi che possa riguardarlo; poi tira in ballo la mamma...
E pensare che il popolo svedese noto da sempre per
apertura mentale e liberi costumi sessuali! Forse tutta
colpa del fatto che Stromberg ha vissuto troppi anni a
Bergamo.
1 Cfr. "Libero", 7 marzo 2004, intervista di Alessandro Dell'Orto.
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Il trombatore
Aiutato dal telecronista Pierluigi Pardo, il campione
pallonaro Antonio Cassano promette di dire tutto in 180
paginette di autobiografia.
Incomincia con una negazione rassicurante: L'unica
cosa di cui sono sicuro che non mi sarei mai rovinato
la vita con le droghe. Mi fanno schifo. Tutte. Non fumo
e non bevo. Al massimo un dito di vino bianco, annacquato. Lo so che non il massimo per uno che dovrebbe essere il ribelle del calcio italiano. Ma le cose stanno
cos. Spero di non avervi deluso '.
Prosegue con una sbruffonata un po' ridicola: A uno
che mi stava veramente sulle palle dopo l'ennesimo tunnel ho detto: "Sei come tua madre, stai sempre con le
gambe aperte". Non l'ha presa con ironia....
Poi racconta che quando giocava nella Roma, lui e il
divo Francesco Totti erano una coppia straordinaria,
amici per la pelle, anzi per la fica, infatti insieme si scopavano bonazze e donne della tv, una vera strage di fi1 Cfr. Antonio Cassano con Pierluigi Pardo, Dico tutto, Rizzoli 2008.
Ibidem tutte le successive citazioni.
224
PIEDI NUDI
che: Due amici single con una filosofia semplice: prendiamo tutto e basta... Poi con il passare del tempo lui si
fidanzato e ha lasciato il testimone all'allievo. Ma in
quei mesi penso che la strage che abbiamo fatto insieme
sia stata pazzesca. Nessuna coppia di amici al mondo ha
mai fatto questo.
Del resto la scoperta del sesso per Cassano stata precoce e devastante come una malattia della crescita che
non passa pi: a 10-11 anni il mio corpo ha cominciato
a cambiare e cos anche la testa, che inizia seriamente a
occuparsi dell'argomento [sesso, ndr]. In poco tempo sono
diventato un vero appassionato della materia. Un vero
malato. Oggi lo sono ancora, e ho affinato tecnica e stima di me stesso....
Certo, ha avuto solo quattro fidanzate in undici anni, e lo riconosce lui stesso che sono poche. Per
in compenso ho avuto qualche altra avventura. Diciamo
tra seicento e settecento donne, una ventina della quali
appartengono al mondo dello spettacolo, ragazze bellissime alle quali sarebbe stato difficilissimo dire di no. Infatti io dicevo s. Nomi non ne faccio, sono un signore...
- questo sicuro!
Per adesso il buon Cassano ha messo la testa a posto,
cio si fidanzato, o meglio ha trovato l'amore vero (gli
altri erano finti):
Le strafighe sono un motivo per cui vivere, o meglio lo
erano fino a quando ho trovato l'amore vero, cosa che mi
successa da poco tempo ma mi ha gi cambiato la vita. Prima, resistere alle tentazioni per uno come me era impossibile. Mi piacciono troppo le belle donne. E io non ho talento solo in campo. Sono bravissimo, perch ci metto la passione e
la tecnica. Soprattutto le donne di alto livello, con loro sono
perfetto. Con le altre, a volte, posso essere sbrigativo, due secondi e via. Non ho mai fatto cilecca, a meno che per cilecca
non si intenda appunto essere veloci e pure un po' egoisti. Ma
la donna mi piace troppo. Io ho lo stesso vizio di Michael
Douglas. L'unica differenza che lui stato ricoverato, io an-
226
CARLO PKTRINI
CARLO PETRINI
Cazzate fenomenali
Ronaldo detto Fenomeno venuto in Italia nell'estate del 1997 con quell'aria da chierichetto accompagnato dalla mamma e dalla fidanzatina Ronaldinha. Con la
mamma andato dal Papa per far vedere al mondo che
lui tanto religioso; con la Ronaldinha andato in televisione per far vedere agli italiani che lui un gran bravo ragazzo tutto mamma, morosa e preghiere. Poi, come
tutti i bravi pallonari, si sposato (con un'altra, perch
Ronaldinha non andava d'accordo con la mamma) e ha
fatto un bel bambino (chiamato Ronnie).
Ma intanto che metteva su la sua bella famigliola in
pubblico, il Fenomeno in privato se la spassava: per esempio, con una pornostar ucraina, la slavata bionda-ossigenata Oksana Klocko (in arte Axen). Lo ha raccontato la
pornodiva a tv e giornali, precisando che lei si faceva scopare da Ronaldo "per amore" (cio senza farsi pagare) anche se il superpallonaro brasiliano, Fenomeno in campo,
non lo certo a letto... La pornodiva ha aggiunto di non
poter essere smentita in quanto sarebbe in grado di esibire "le prove" della sua relazione con Ronaldo, e ha lasciato intendere che tra "le prove" ci sarebbe qualche altro giocatore dell'Inter. Nessuno l'ha smentita.
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CARI.O PETRINI
Da asso pallonaro conosciuto nel mondo come Fenomeno, Ronaldo pu dire cazzate in libert, che i giornali sono sempre pronti a pubblicare parola per parola. E capitato anche nel 2004, quando il Fenomeno, a Madrid, si
messo a straparlare di sesso con la stampa spagnola. I
giornali italiani - anche quelli che di solito fanno i bigotti con la puzza sotto il naso - non si sono lasciati scappare lo scoop senza mutande, e hanno riportato anche
loro, con il dovuto risalto, le cazzate dette dal Fenomeno:
La mia donna ideale deve essere bionda e romantica,
un po' santa e un po' puttana... Le donne che preferisco
sono quelle con la minigonna e i tacchi a spillo... Ho gi
soddisfatto tutte le mie fantasie di sesso: una volta sono
andato a letto con due lesbiche che vivevano insieme... Il
particolare del corpo femminile che preferisco il seno,
naturale o siliconato fa lo stesso... Faccio sesso tre volte
alla settimana, e tutte le volte che mi capita di farlo prima della partita poi gioco meglio, ma molti allenatori
non me lo permettono... A letto mi capitato di fare cilecca, ma non voglio dire n dove n con chi.
E pensare che quando il Fenomeno giocava nell'Inter,
la tifoseria nerazzurra - sempre troppo generosa - aveva confezionato uno striscione con scritto: Sesso o Ronaldo? Ronaldo!. E la sua fidanzata di allora, la bionda
Ronaldinha (con minigonna e tacchi a spillo), aveva raccontato che a "Ronnie" capitava di fare ancora la pip a
letto, forse perch a volte dormiva ancora con l'orsacchiotto di peluche. Che tenero cucciolone!
Un ritrattino di Ronaldo senza mutande l'ha fatto l'ex
prostituta brasiliana d'alto bordo Lzara de Morais Souza, nel libro II mio nome Lara (di Michele Focarete, Aliberti editore).
Nel libro Lara spiega che la prima volta che ha visto
l'uccello di Ronaldo rimasi alquanto delusa: niente di
eccezionale, tutto nella norma. Anzi. Poi racconta che
a lui piaceva indossare le mutandine di lei: Spesso si
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PIEDI NUDI
Il fenomenale Ronaldo con la prima fidanzatina ufficiale, Ronaldinha (foto piccola), e con una modella sul settimanale "Sport Week"
(giugno 2004, foto C. Carpi).
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CARLO PETRINI
PIEDI NUDI
Povera Italia
Ho gi scritto da qualche parte che la differenza tra
l'Inghilterra (patria del football) e l'Italia (patria del calcio come furbizia) pu essere riassunta da questi due
esempi: loro hanno avuto i Beatles, noi i Ricchi e Poveri; loro i Rolling Stones, noi i Pooh. Oppure: loro sono
la patria di Oscar Wilde, noi di Alberto Sordi.
Le differenze fra britannici e italiani sono di tutti i generi, e si manifestano in tutti gli ambiti. Quindi vanno
dalla musica ai giornali, e arrivano anche nel calcio e tra
i pallonari. Ecco un parallelo che d bene l'idea.
Londra, febbraio 2006. Il giornale inglese "News of
the World" racconta una vicenda "a luci rosse" con protagonisti due calciatori:
I giocatori - uno dei quali convocato diverse volte nella Nazionale inglese - sono stati ripresi con la fotocamera di un telefonino, mentre erano avvinghiati insieme a un amico molto
noto nell'industria musicale, intenti a un'orgia omosessuale
capace di scioccare l'ambiente del calcio. I tre uomini - la cui
identit non pu essere rivelata per motivi legali - sono ritratti mentre indossano solo canottiere e boxer e sono impegnati in "contrasti" che i loro tifosi non si sarebbero mai
aspettati di vedere.
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PIEDI NUDI
CARLO PETRINI
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Il padre spirituale
del baraccone pallonaro
Stavo scrivendo il libro sulla morte del centrocampista
Donato Bergamini, cos nel maggio del 2001 andai a
Cosenza accompagnato dal mio amico Vasco. Dovevo
incontrare padre Fedele Bisceglia, il capo degli ultra del
Cosenza che al telefono si era detto disposto a raccontarmi qualcosa di interessante sulla morte di Donato.
Di padre Fedele sapevo che era un frate cappuccino
missionario, che fin dagli anni Settanta era un fanatico
di calcio, che era supertifoso della squadra calabrese di
cui faceva l'assistente spirituale, e che il 20 novembre
1989 aveva celebrato la messa funebre, nella chiesa della Madonna di Loreto, per la morte di Bergamini. Sapevo anche - me lo aveva riferito una fonte sicura - che
il frate aveva un debole per le donne (specialmente per
quelle giovani).
Quello che invece non sapevo che nel luglio del 1985
padre Fedele aveva organizzato il primo convegno nazionale degli ultra pallonari dichiarando: Per vivere da
cristiani non occorrono chiese e basiliche. In Africa ho
fatto il missionario all'ombra di un albero, qui a Cosenza lo faccio alla domenica allo stadio insieme agli ultra
del Cosenza.
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PIEDI NUDI
ne a chiudere bene il catenaccio dall'interno. L'indomani il frate cominci a dire in giro che io ero l a Cosenza perch stavo scrivendo un libro sulla morte di Bergamini; questo fatto mi disturb parecchio, laggi c'era un
clima che non mi piaceva per niente, con Vasco decidemmo di andarcene subito. Nel salutarci, padre Fedele
si raccomand con me che lo tenessi al corrente delle
mie ricerche per il libro.
Quando ho saputo la notizia dell'arresto di padre Fedele con l'accusa di avere stuprato una suora, nel gennaio
del 2006, non mi sono affatto meravigliato. Certo, pu
darsi che sia tutto uno sbaglio e che lui sia innocente,
pu darsi che la suora stuprata si sia inventata tutto. Ma
la faccenda non inverosimile, come dimostrano certe
telefonate del frate nel ruolo di seduttore, tipo questa
del 19 novembre 2004:
Padre Bisceglia: Ah... ah... ah... Digli: "A padre Fedele la coscia gli interessa"....
Donna: Le tiene belle!.
Padre Bisceglia: Ah, le tiene belle! Me le farebbe vedere?,
stuzzicante!.
Donna: Te le fa vedere quando viene... quando viene primavera, adesso non te le fa vedere.
Padre Bisceglia: E va bene!.
Donna: Quando viene primavera perch d'inverno porta
sempre i pantaloni.
Padre Bisceglia: Io me la devo cuocere a questa qua, me la
devo cuocere... [...].
Donna: Io ti metto per iscritto che ci sei stato.
Padre Bisceglia: Che ti posso dire? Come ti ho detto di Maria Assunta, ti dico pure di questa, no? Se Maria me la d te
lo dico subito. Guarda, ha della labbra Maria, sensuali....
Per non parlare della telefonata del 10 dicembre 2004,
durante la quale il frate pallonaro immagine di scopare
con la sua interlocutrice Milly: Mi piaci da morire, ti
242
CARLO PETRINI
voglio... S che sei vicino a me, forza, ti sto toccando tutta... S, forza che ti faccio impazzire, forza.... La telefonata finisce con lei che dice: Mi fai impazzire, sei un
diavolo!, e lui che risponde: Non sono un diavolo, sono un uomo!... Grida, grida, amore mio, forza... Grida!
Dimmi che mi vuoi!.
Sentite quest'altra telefonata del frate con una donna,
fatta il 6 dicembre:
Donna: Volevo dirti che ho fatto un sogno.
Padre Bisceglia: Dimmelo, descrivimelo....
Donna: Ho sognato che mi avevi versato addosso della
cioccolata....
Padre Bisceglia: Addosso a te?.
Donna: Eh.
Padre Bisceglia: Bello!.
Donna: Un sogno che mi ha fatto un poco piacere. Non volevo farlo, ma stato bellissimo!.
Padre Bisceglia: Sei cattiva, sei una birichina....
Donna: Stavamo in un albergo, mi hai fatto svestire e mi
hai messo addosso questa cioccolata....
Padre Bisceglia: Tu sei restia a parlare... Abbiamo fatto tante belle cose, questo voglio sapere! Ti piaciuto?.
Donna: Molto, per poi ho pensato: sono una zozza.
Padre Bisceglia: Ti piacerebbe fare dal vivo quello che hai
visto nel sogno? Se ti piaciuto molto lo puoi fare....
Secondo la suora stuprata, padre Fedele l'avrebbe violentata anche insieme al segretario del frate, Antonello
Gaudio, e in un'occasione i due avrebbero addirittura
filmato lo stupro. Dopodich, per costringerla al silenzio, padre Fedele le avrebbe detto: A Cosenza conosco
tutti: magistrati, politici, giornalisti, poliziotti e carabinieri. E sono amico del mafioso Carmelo De Pasquale.
La tua parola non vale niente contro di me.
Gli sviluppi giudiziari del casino che ha per imputato il
"padre spirituale" del Cosenza calcio una vera com243
PIEDI NUDI
media all'italiana: il solito rosario di ricorsi, cavilli, sentenze, controsentenze, tribunali del riesame, e cos via,
mentre gli anni passano.
Non mancano le note di colore, come quella di un misterioso pornovideo:
Nella vicenda di padre Fedele Bisceglia spunta anche un
porno amatoriale intitolato "Il diavolo in convento". Alcuni
fotogrammi del film sono fra gli atti depositati dal sostituto
procuratore di Cosenza, Claudio Curreli, ai giudici del Tribunale della libert di Catanzaro che si occupa del caso...
Non chiaro chi siano i protagonisti del filmato. Gli agenti della polizia di Stato che hanno visionato il film evidenziano nel loro rapporto che la donna avrebbe un saio nero e delle calze corte, e che l'uomo avrebbe egli occhiali e la sua immagine non sarebbe compatibile con quella di padre Fedele.
Gli investigatori, inoltre, evidenziano che il film, di natura
amatoriale e della durata di 4 minuti, sarebbe stato girato in
una camera di albergo o comunque in un ambiente diverso
da quello dell'Oasi francescana. Non sarebbe dunque il video
che, secondo la deposizione della suora che li ha accusati, i
due \padre Bisceglia e Usuo segretario, ndr] avrebbero girato mentre la violentavano. Gli investigatori, per ritengono che la figura maschile potrebbe essere compatibile con quella di Antonio Gaudio... '.
Ma padre Bisceglia consegna al giudice per le indagini preliminari una letterina contenente il giuramento
dinnanzi al mondo intero e con le mani sul Vangelo
che il delitto-peccato di stupro, singolo o di gruppo,
ascrittomi da suor G.A. non solo non l'ho commesso,
ma neanche pensato.
A un certo punto i difensori del frate dichiarano che
padre Bisceglia non avrebbe potuto commettere la violenza sessuale di cui imputato in quanto affetto da
"la Repubblica", 27 marzo 2007.
244
CARLO PETRINI
una patologia alla prostata che lo renderebbe impotente. Intanto, anche per il frate pallonaro i guai non vengono mai da soli: prima l'Ordine dei cappuccini lo sospende a divinis, poi lo espelle.
Durante l'udienza processuale a porte chiuse del luglio 2008, suor G.A. racconta che il primo stupro lo avrebbe subito andando nella cella del frate a portargli
il pranzo: Quando entrai nella stanza padre Fedele mi
afferr i polsi, mi scaravent sul letto e mi violent per
la prima volta. Padre felele si macchi il saio con il sugo
della pasta perch durante la violenza il vassoio con il
pranzo cadde a terra. Secondo le cronache giornalistiche, il racconto della suora proseguito con la descrizione degli altri quattro presunti casi di violenza. La religiosa ha raccontato anche di un episodio durante il
quale padre Fedele, tenendola per un braccio, l'avrebbe
trascinata nella sua stanza dove successivamente avrebbe abusato di lei '2.
Il seguito alle prossime puntate.
1 Ibidem, 10 luglio 2008.
245
INDICE
Premessa, 7
Il casto di Cristo, 9
Porci con le ali e senza, 13
L'intoccabile, 17
Senza piet, 19
Amor patrio, 33
L'Anatroccolo iguaiato, 35
<<Dove non previsto essere gay, 39
Fantasmi e rimozioni, 47
Il timidone sexy, 51
A difesa dell'immagine, 57
La malattia come tab, 58
Scopate milionarie, 61
Pornostar di provincia, 65
Luci rosse, 68
L'ottavo re di Roma, 72
Pigs without wings, 74
Il ragazzo modello, 77
La positivit di Mutu, 82
L'ultimo bastione, 85
Sederini d'oro, 90
Tacchi e tacchetti, 99