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Propriet letteraria riservata

Copyright 2010 Kaos edizioni


Prima edizione aprile 2010
ISBN 978-88-7953-206-8
www.kaosedizioni.com

Carlo Petrini
PIEDI NUDI

PREMESSA

A richiesta dei miei lettori, con questo libro riprendo il tema del
sesso nel calcio. Una questione che i mezzi di comunicazione
trattano raramente e solo in termini scandalistici, mistificandola
con quintalate di ipocrisia e censure.
Per come ho scritto di sesso nei miei precedenti libri, cio chiamando le cose col loro nome, qualcuno mi ha accusato di essere
un pornografo. Cos voglio accontentare questo qualcuno con un
libro "pornografico" per davvero, dove parlo a ruota libera di
cazzi e di fiche nel mondo pallonaro. Da spettatore-lettore (sempre pi per interposta persona, dato che oramai sono quasi
cieco),
racconto qui storiepallonare "a luci rosse", alcune delle quali in
parte gi accennate nei miei libri precedenti.
Attraverso i mezzi di comunicazione, il potere continua a spacciare per vera la facciata di comodo dei calciatori maritini modello, tutti monogami e padri di famiglia esemplari, salvo l'eccezione di qualche isolato Petrini pecora nera. Invece la realt come dimostrano queste pagine - l'esatto contrario: quella che
viene fatta passare per eccezione la regola, e viceversa. Infatti
il
mondo pallonaro un concentrato di falsit e ipocrisia in tutto,
anche in fatto di sesso: sono l a dimostrarlo i tanti calciatori gay
e bisessuali ancora oggi costretti a recitare fidanzamenti, a nascondersi dietro matrimoni di facciata.
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CARLO PETRINI

Certo i moralismi e l'ipocrisia che coprono il sesso nel mondo


pallonaro non sono uno specifico italiano. Diciamo che (comeper
la corruzione e la criminalit) nel nostro Paese raggiungono il
top. Forse un primato dovuto olfatto che abbiamo un primo
ministro fanatico di calcio, il quale un monumento vivente alla falsit e all'ipocrisia anche nella vita privata. Infatti il Nano
di Arcore si dice ultracattolico e cultore della famiglia, ma si
sposato due volte; in pubblico ha sempre recitato la parte del
maritino affettuoso, ma ha cornificato per anni sia la prima moglie
sia la seconda, scopandosi troiette dello spettacolo (dice la
moglie
numero due) e prostitute che per lui si chiamano escori, pagandole in denaro oppure in natura...
In conclusione, devo un ringraziamento particolare agli amici
della Kaos edizioni: senza il loro aiuto (archivio e editing) questo libro - cos come iprecedenti - sarebbe rimasto solo un'idea.
C.P.

Il casto di Cristo
Il pallonaro juventino Nicola Legrottaglie, atleta di Cristo dalle alterne fortune, all'improvviso ha scoperto Dio
(Ges un centravanti fortissimo: se ti punta, prima o
poi ti fa gol), e soprattutto diventato un ultra della castit. Niente di male, non mica obbligatorio fare sesso,
si pu vivere bene anche senza.
Il fatto che il nostro devoto verginello nel 2009 ha
scritto un libro autobiografico {Ho fatto una promessa,
Piemme edizioni) per spiegare come riuscito a diventare felicemente casto dopo una giovinezza scopereccia
piena di sensi di colpa, e per incitare i lettori a fare come lui. La lettura fa venire in mente, per associazioni inspiegabili, l'abito mentale di un serial killer:
La prima volta che ho fatto sesso avevo 19 anni e dopo
averlo fatto ho cominciato a piangere... Mi ero sentito dire
per anni che a Dio il sesso fuori dal matrimonio dava fastidio,
e in me questa consapevolezza era ben radicata.
A una bella donna non ho mai saputo dire di no. Oggi ringrazio Dio per avermi lasciato dentro quel seme che non mi
ha fatto smarrire del tutto. Andare a letto con molte ragazze
ha sempre i suoi rischi, non sai mai che cosa pu capitarti....
Sapevo che il sesso era sbagliato, e il rapporto completo,
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CARLO PETRINI

di conseguenza, l'ho avuto solo con poche. Poche rispetto al


numero di quelle che ho frequentato. Mi fermavo sempre un
attimo prima, con molte facevo altro, mettiamola cos....
So di avere peccato e, per furore giovanile, di essermi tuffato nella carne allontanandomi cos da Dio... Dio sa che impazzivo per le more.
Non riuscivo a trovare un appagamento spirituale nel fare
sesso... Il mio problema vero era fondamentalmente di eliminare il rapporto sessuale, il vero covo del diavolo....
Cominciai ad affrancarmi dalla mia schiavit legata alla
sfera sessuale. Sono riuscito a vincere quella dipendenza che
avevo dal sesso fine a se stesso. Pensare che fino a quel momento non avrei mai immaginato di poter stare senza una
donna per pi di una settimana.
Il pio Legrottaglie non solo sessuofobo, anche omofobo. Infatti, al meglio del suo stato confusionale da
fanatico integralista, scrive:
Anni fa ho conosciuto un gay che a Napoli si prostituiva
per strada. Praticava addirittura il travestitismo, era incerto
del suo sesso. Lungo le strade malfamate, pagato per vendere il proprio corpo, era in piena crisi interiore. Dio lo ha soccorso. Oggi ha moglie e figli, consapevole di essere un uomo, ama Ges e prega sulla Bibbia. Rinascere significa anche
questo. L'omosessualit un tema molto dibattuto nella nostra societ: oggi viene vista come una moda, una maniera come tante per essere contro. Nella Bibbia c' scritto chiaro e
tondo che l'omosessualit, sia maschile che femminile, peccato. Solo il matrimonio, l'unione tra un uomo e una donna,
benedetto nel nome di Dio. Il matrimonio infatti consacrato nel sacro vincolo.
Nelle sue pagine sbrodolate di fede, gonfie di Bibbia, e
tormentate dai sensi di colpa per i peccati scoperecci fino alla pace dei sensi finale, il pallonaro juventino riuscito a infilarci dentro due ruffianate da italiano-medio
che con la fede c'entrano molto poco e col Signore proprio niente. Due ruffianate che in gergo volgare si polo

PrEDI NUDI

Il retrocopertina del libro di Nicola Legrottaglie (Piemme edizioni)


che inneggia alla religione, demonizza il sesso, e santifica gli Agnelli
e la societ juventina.
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CARLO PETRINI

trebber chiamare pompini. La prima, per i defunti padroni: Gianni Agnelli era morto pochi mesi prima che
io arrivassi [alla Juventus, ndr\. Non ho avuto l'onore di
conoscere l'Avvocato, per ho conosciuto Umberto, il
fratello... Poi, poco dopo, anche Umberto se n' andato
e mi ha lasciato dentro un grande dispiacere. Era un uomo buono... Se dovessi dire che cosa gli Agnelli hanno
lasciato a questa squadra senza dubbio penserei alla scia
del loro profumo. La seconda per la ditta juventina:
Lo stile Juve era lo stile dell'Avvocato prima e di Umberto poi. Un'eredit... piena di fascino e storia, che oggi stanno portando egregiamente avanti la nuova societ
con tutta la dirigenza. Con una leccata finale: Rimarrei volentieri all'interno di una societ come la Juventus, che ha prestigio e ha sempre dimostrato una chiara
sensibilit verso chi soffre e in particolare verso i bambini, il che fa della Juve non solo una societ di calcio
ma un gruppo di persone che hanno a cuore il prossimo.
Ges il motore, noi siamo i veicoli della sua testimonianza.
Il fanatismo religioso di fra Legrottaglie all'italiana,
cio di genere utilitaristico. Infatti racconta che la sua
fede nata in cambio di un "miracolo": Una sera, pregando Dio, lo pregai pi forte: "Signore che dici di esistere, il mio sogno quello di diventare un calciatore di
serie A. Se un giorno lo diventer, sar per te un missionario nel mondo". Fu la mia promessa a Dio. Lui la
sua parte l'ha fatta, ora tocca a me. Praticamente, il pallonaro Legrottaglie ha fatto un affare con Dio: in cambio della serie A, diventato un missionario.
Accecato dal fanatismo, il povero Legrottaglie non ha
capito che la fede tale se non ha niente in cambio. Accecato dalla sessuofobia, non ha capito che il sesso piacere, gioia e vita, e anche quello - per chi crede senza
scambi - ci avvicina a Dio.
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Porci con le ali e senza


Verona, dicembre 1976. Era una prigione a quattro stelle, e mi sarebbe piaciuto sapere perch si chiamava ritiro. C'era chi giocava a carte, certi stavano chiusi nella
cabina del telefono per delle ore a parlare di niente, altri guardavano nel vuoto.
Io in quel periodo mi sfogliavo le fregole poetiche del
Porcellone: Una delle faccende pi terribili stare a letto, una notte dopo l'altra, con una donna che non hai
pi voglia di scopare... Si spogli davanti a me con la fica dall'altra parte... Solo perch t'ho chiavato 144 volte...
Il sogno di un uomo una puttana con un dente d'oro
che scopa e fa pompini....
Poi uscivo fuori a fumare senza farmi vedere. Ci trovavo S. che fumava pure lui, per lui spesso si fumava un
cannone: tanto, da riserva sempre in panchina, era sicuro che l'indomani non avrebbe giocato, cos poteva farlo
senza menate. Da fumato, S. cominciava a ridere e non
la finiva pi, continuava a ridere, qualunque cosa gli dicevi rideva, e rideva anche se non gli dicevi niente.
In quei giorni nel ritiro arrivarono due copie di Porci
con le ali, il libretto maiale di cui tutti parlavano. Cominciammo a leggerlo, a turno, con gran piacere perch
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CARLO PETRINI

era pieno di sesso e scopate per tutti i gusti. Partiva con


Cazzo. Cazzo, cazzo, cazzo. Figa..., e non finiva pi. A
un certo punto quel libretto divent un gioco antinoia,
il gioco consisteva nella lettura di gruppo, a voce alta,
dei passi pi porcelli:
Tentazione del primo dopo pranzo: ce la facciamo una sega? La sega digestiva quasi pi importante di quella soporifera, scaccia il malumore del pranzo familiare, prepara ad
affrontare le sofferenze pomeridiane, spesso stimola le attivit intestinali. Inoltre la sega a letto e quella al cesso hanno
pregi e gioie diverse. Pi tranquilla e dolce la prima, pi sessuosa e perversa la seconda, con possibilit di seguire in diretta le portentose attivit della mia colonna di marmo (in
realt continuo a pensare di avercelo piccolo)... Per la sega
pomeridiana di solito uso qualche giornalino, di quelli di cui
bisogna sempre dire che sono tanto volgari da diventar fastidiosi o che sono la peggior mercificazione della donna fatta
dal capitale, ma che secondo me sono estremamente gustosi.
Le cose che preferisco sono i primi piani del cazzo che entra
nel culo o di lei che gli lecca le palle: queste due cose qui mi
fanno proprio impazzire, me ne vengo all'istante....
E ci prendiamo a pecorina. Io con la fronte appoggiata alla
vasca, le ginocchia inginocchiate, le caviglie tese, lui che mi infila il cazzo con estrema cura, come una servetta infilerebbe
l'ago, tenendolo con la mano (io non lo vedo ma lo sento) e
portandolo a tastare il terreno accidentato di tutti questi miei
buchi infiniti. Il culo e la figa... Non so come muovermi, se
tendo il corpo il suo prezioso piccolo coso esce da me, deraglia,
schizza fuori, se rimango da brava accovacciata senza stringere n allargare, tutta composta, anche l'amore diventa una
ginnastica, una specie di tiro alla fune in cui, oltretutto, bisogna
vincere in due... Ma l'orgasmo non viene. Neanche a lui, perch troppo impegnato, un atleta sudato... Mi lecca il collo, la
nuca spostandomi i capelli, le mani a massaggiarmi i seni che
in quella posizione sono due pere che pendono come pendagli.

Incominciai a spingere, piano e poi sempre pi forte....


Ogni tanto mi vengono in mente cose truci, tipo sbatterla
sul letto-strapparle le mutande-infilarglielo in culo facendola
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PIEDI NUDI

urlare... Me la sto inculando, me la sto inculando, me la sto


inculando. Sono venuto....
Marcello mi tira fuori dai pantaloni la camicia e la maglietta e mi infila una mano sul petto, carezzandomi. Prima
dappertutto, poi i capezzoli, poi la pancia. E andato avanti
per un po' mentre continuavamo a parlare... Poi ha tirato fuori la mano, l'ha posata sul bottone dei jeans... Quello che mi
sconvolgeva di pi era che mi si fosse rizzato, e che avrebbe
capito che le carezza mi avevano eccitato... Mi ha sbottonato
il bottone, ha tirato gi la lampo, ha fatto scavalcare all'elastico delle mutande il pisello duro e lo ha preso in mano. Lo
carezzava da tutte le parti, davanti dietro in punta, poi i peli
e le palle fin dove arrivava la mano... Mi ha tirato gi i pantaloni e le mutande e lo ha preso in bocca... Con una mano
mi carezzava le palle, un dito dell'altra me lo ha infilato nel
culo, e mi ha fatto un pompino....
Quando gli prendo in mano il cazzo quasi per riconoscenza, lo stringo per fargli sentire che sono contenta... Presa,
sdraiata e scopata prima che finisse il disco. Le sue dita nella carne umida fra le grandi labbra (per dirla in linguaggio
scientifico) ripetono i movimenti delia sua lingua nella mia
bocca. Cos il mio corpo incomincia a sembrare una cosa unica dalla testa alla figa....
Mi sono completamente spogliato, ci siamo stesi su un letto e lui mi ha baciato dappertutto, prima davanti i capezzoli
l'ombelico la piega delle gambe l'uccello, poi mi ha aperto le
cosce e mi ha leccato le palle e sotto, poi mi ha fatto mettere
a quattro zampe e mi ha baciato la schiena le chiappe e addirittura mi ha leccato il buco....
Mi sfuggono a grappoli i primi sospiri. Vorrei stare zitta,
ma lui mi tiene un dito fermo sulla clitoride, mentre con il
cazzo fa il suo dovere di maschio dotato, riuscendo a soddisfare sia la parte vaginale che quell'altra, e l'orgasmo terribilmente vicino, tanto che devo deglutire per non urlare, e
poi urlo per non soffocare....
Lei ha incominciato a masturbarsi, con la mano appoggiata sul pube e il dito teso a frugarsi dentro. Allora anch'io

mi sono accomodata sulla schiena e ho fatto lo stesso... Allora Lisa mi ha abbracciata ed venuta sopra di me, e si strofinava come un grosso gatto col corpo uguale al mio....
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CARLO PETRINI

Dopo il gioco della lettura di gruppo mi venne la curiosit di leggere la molla ispirativa dei porci alati, lo
psichiatra sudafricano David Cooper (mai sentito nominare). Mi procurai La morte della famiglia, e mi divertii
ancora di pi a leggere: Gli uomini, naturalmente, sono dei porci. E le istituzioni umane naturalmente sono
porcili, o fattorie per l'allevamento di porci, e mattatoio
per porci... Il porco l'animale pi invitante del mondo
dal punto di vista anale e genitale. Offre a chiunque il
suo orifizio anale, con lo sporgente labbro inferiore....
Fino alla festa del suino: Se i porci avessero le ali, secondo il detto inglese, potrebbe accadere qualsiasi cosa.
Bene, forse i porci hanno delle misteriose ali invisibili, e
forse noi non le vediamo perch abbiamo paura che questo "qualsiasi cosa" possa accadere. In tal caso siamo dei
porci con ali o invisibili o rudimentali. Alcuni hanno ali
semplicemente invisibili e possono farle apparire in qualunque momento. Ad altri le ali rudimentali non permetteranno mai ascesa e volo, neppure in sogno.
Pensavo ai porci con le ali rudimentali osservando i
tifosi. Ci applaudivano senza motivo, urlavano i nostri
cognomi in coro, ci buttavano addosso grida belluine,
imprecavano se sbagliavamo un tiro o un passaggio. E
quando perdevano la pazienza, liberavano nell'aria cori
di buuuuu e selve di fischi e bordate di insulti senza nessuna piet. Guardavo le loro facce paonazze di esaltazione, occhi sbarrati e bocche spalancate. La coreografia
era manicomiale, un baccano assordante di fischietti e
sirene e tamburi, con drappeggio di striscioni e bandiere sbandierate... Erano maiali senza ali, che non potevano alzarsi in volo, neanche per sogno.
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L'intoccabile
Anche nel calcio ci sono gli intoccabili. I pallonari pi
bravi, i pi famosi, quelli pi idolatrati dai tifosi e riveriti dai media, possono fare tutto quello che cazzo gli pare,
in campo e specialmente fuori, tanto nessuno fiata, l'omert garantita - zitte le societ, muti i tifosi, e tombe
quei servi dei giornalisti.
Il pi intoccabile di tutti, per anni (cio fino a quando
ha giocato ai massimi livelli), stato il grande Maradona a Napoli. In campo era un mago, cos fuori dal campo lui poteva permettersi tutto, comprese piste di cocaina lunghe dei metri, senza che nessuno fiatasse. Stavano
tutti aggrappati al supercampione (la societ per gli affari, i compagni di squadra per i comuni interessi di carriera, i tifosi per il fanatismo, i giornalisti per il potere),
complici e omertosi come le belle statuine di un presepe
napoletano.
Anche con il sesso, chiaro, il superpallonaro argentino ci dava dentro. Bench fosse regolarmente fidanzato e poi sposato e padre di famiglia, il Diego Armando
non si faceva mancare niente: attricette e signore bene,
mignotte singole o in coppia, perfino qualche travestito,
negli alberghi oppure nel suo appartamento di Posillipo,
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CARLO PETRINI

per scopate semplici o complicate, gratis o a pagamento.


Spesso lui telefonava alla tenutaria di un casino, e "la
merce" gli arrivava a casa come la pizza a domicilio.
Ancora oggi c' chi ricorda di quella volta che Maradona, in un albergo di Roma, vide arrivare nell'hotel una nota cantante piena di curve e appassionata di atleti, Loredana Berte. Lui sal subito in camera, la chiam
al telefono e senza giri di parole le propose di scopare.
Lei gli disse: Ma come sai che mi piace il cazzo?, e lui
le rispose: L'ho letto sul giornale.
Indimenticabile l'intervista che Maradona (fra l'altro
padre di almeno un figlio illegittimo) rilasci a "Playboy"
nel marzo del 1987. Qual l'atteggiamento pi eccitante di una donna? Quando si piega e ti mostra il culo: la
prima cosa che ho notato di mia moglie, quando l'ho conosciuta, che aveva un culo incredibile. Cosa pensa
degli omosessuali? E un bene che ci siano e che si moltiplichino, perch cos aumenta nelle donne il bisogno
di veri maschi. Ha mai tradito sua moglie? Mai!.
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Senza piet
Fa pensare la storia del calciatore anglo-nigeriano Justin Fashanu. Fa pensare parecchio, provoca pena e imbarazzo, ed per questo che stata cancellata.
Nato a Londra nel febbraio 1961 da genitori nigeriani,
cresciuto con il fratello da genitori adottivi, Justin debutta come calciatore professionista nelle file del
Norwich City nel 1979. piuttosto bravo, e ha davanti
un bel futuro pallonaro. Nel 1981 passa al Nottingham
Foresi per un milione di sterline.
Nel 1990 Fashanu esagera con la sincerit: dichiara di
essere omosessuale. Una pubblica ammissione che sputtana il machismo del football di Sua maest, e che fa cadere in disgrazia Justin. La stessa comunit nera britannica lo mette al bando come se fosse un lebbroso. L'omofobia del pubblico e la vigliaccheria degli avversari
gli rendono la vita impossibile, con inevitabili ripercussioni negative sul suo rendimento calcistico. Parecchie
squadre se lo rimbalzano come se fosse una pallina da
tennis: Manchester City, West Ham, Leyron Orient,
Newcastle... Finch nel 1993 un grave infortunio al ginocchio mette fine alla sua carriera pallonara.
Nell'autunno del 1995 Fashanu lascia l'Inghilterra e si
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CARLO PETRINI

trasferisce negli Stati Uniti, a Ellicott City, nel Maryland, dove fa l'allenatore del Maryland Mania Club. Poi,
nel marzo 1998, un ragazzo diciassettenne lo accusa di
stupro: il giovane dichiara alla polizia di essersi svegliato nel letto di Fashanu dopo una serata di alcol e marijuana, e di avere subito da lui abusi sessuali, compreso
un pompino.
Interrogato dalla polizia, Justin conferma di avere passato la serata col giovane, e di aver avuto con lui un rapporto sessuale consenziente. Ma per la sessuofobica giustizia americana, che in molti Stati considera reato perfino i rapporti sessuali orali, rischia una condanna a
vent'anni di carcere. Allora Fashanu torna in Gran Bretagna, in cerca di soldi e degli aiuti necessari per la propria difesa legale. Ma trova tutte le porte chiuse: nessuno vuole aiutarlo.
La mattina del 3 maggio 1998 il corpo di Justin Fashanu viene trovato impiccato in un garage privato, alla
periferia di Londra. Ha lasciato un biglietto con scritto:
Non ho stuprato quel ragazzo. Abbiamo avuto un rapporto sessuale, e la mattina lui mi ha chiesto dei soldi;
quando glieli ho negati ha detto: "Adesso ti faccio vedere io!"... Spero che il Ges che amo mi accolga: con Lui
trover la pace.
La brutta storia di Justin Fashanu, crudele come poche, forse non stata inutile. Una delle sue ex squadre,
il Manchester City, nell'estate del 2006 ha detto basta
con l'omofobia e col tab gay nel mondo pallonaro. Riferiscono le cronache:
Uno dei club pi prestigiosi d'Inghilterra, il Manchester
City, ha deciso di dare un calcio all'ultimo tab del football
e ha sottoscritto un accordo che lo trasforma in una squadra
"gay-friendly". Significa che la societ si impegna a diventare
campione delle pari opportunit, assumendo personale omosessuale per il suo stadio e campo di allenamento e invitando
la comunit gay della citt ad accorrere in tribuna.
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PIEDI NUDI

Il Manchester City ha dovuto staccare un assegno milionario per Stonewall, la potente associazione che difende i diritti di gay e lesbiche in Gran Bretagna, per poter essere incluso nella lista "gay-friendly". Un elenco nel quale si sono iscritte gi la Bbc, la catena di supermercati Sainsbury's e la Royal
Navy. Si tratta di garantire una politica di reclutamento e difesa del personale omosessuale che comprende il divieto e la
sanzione di linguaggio o atteggiamenti offensivi o di pregiudizio sul posto di lavoro.
Il club di Manchester impiega circa 700 persone tra tempo
pieno e part-time. Il direttore generale Alistair Mackintosh
ha spiegato all'"Observer": "Vogliamo mandare un messaggio chiaro di benvenuto tra noi a gay, lesbiche e bisessuali".
Perch non ci sono calciatori dichiaratamente gay?, ha domandato la Bbc in una recente inchiesta. Risposta di Alan
Smith, ex manager del Crystal Palace: "Semplice: puoi ubriacarti e picchiare tua moglie, e i tifosi lo troveranno accettabile se continui a giocare bene; ma se un giorno dovessi dire
"Sono gay" l'impatto sarebbe disastroso". E ricorda: "Ho
avuto in squadra giocatori che non giravano con una ragazza aggrappata alla spalla e che leggevano libri: era dura per loro
negli spogliatoi e in campo"...
Tony Cascarino, ex star irlandese, ricorda la storia di Justin Fashanu, che gioc con Nottingham Forest e Hearts e nel
1990 decise di uscire allo scoperto. Divent il bersaglio degli
insulti del pubblico e degli avversari. Otto anni dopo si tolse
la vita, e la polizia concluse che non aveva retto alla pressione '.
1 Guido Santevecchi, "Corriere della sera", 29 agosto 2006.
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Cazzi con l'anima


Il giornale femminile "Cosmopolitan" nel giugno del
2002 ha sparato in copertina un nudo maschile: quello
del divo pallonaro Fabio Cannavaro, che per si tiene
un pallone sull'uccello per nascondere l'unico particolare che non vuol far vedere alle lettrici. Dodici campioni si mettono a nudo, titola eccitata la rivista, e nelle
pagine interne i 12 pallonari mostrano le loro grazie muscolose, unti e depilati come attricette, per ispirare qualche ditalino alle lettrici cosmopolite.
Dodici splendidi corpi s, ma con l'anima, scrive il
giornale, anche se l'anima, di solito, non si vede, e infatti qui si vede solo la carne. E sentite questa: Abbiamo scoperto che, dietro quei dodici contratti miliardari,
ci sono ragazzi sinceri, con valori semplici, che sanno
prendersi delle responsabilit, e che sono sorprendentemente preoccupati di quello che pensano le donne: le loro, ma non solo quelle... - che meraviglia, c' quasi da
commuoversi.
Le foto muscolose "con l'anima" sono accompagnate
da dichiarazioni che sembrano fatte da dei veri filosofi:
Le donne mi piacciono formose: quando abbraccio una
donna la devo sentire (Marco Di Vaio). Le fan mi chie21

PIEDI NUDI

Il giornale femminile "Cosmopolitan" del giugno 2002 pubblica le


foto sexy di "12 campioni" pallonari che "si mettono a nudo" (Foto di
Andrea Garuti).
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CARLO PETRINI

dono di tutto, anche i boxer (Fabio Cannavaro). Per


me una donna deve essere donna in tutti i sensi (Gianluca Zambrotta). Il mio modello di donna mia madre
trasportata al giorno d'oggi (Bernardo Corradi). Mi
piace guardare una donna affascinante, ma finora non
ho mai avuto voglia di lanciarmi con nessuna: l'ho fatto
solo con mia moglie (Thomas Helveg). Le donne sono
la cosa pi bella della vita, ma possono anche essere la
pi brutta: dipende... (Gigi Buffon). Si capisce quando
una donna mi piace, perch la guardo in modo diverso
(Cristiano Doni). Quando penso al genere femminile
penso a mia madre e a mia moglie (Vincent Candela).
Per le donne siamo speciali perch siamo famosi e abbiamo soldi (Jonathan Zebina).
I pallonari moderni sono cos: come tante attricette
sexy, volentieri si tolgono le mutande per farsi fotografare nudi (a pagamento, certo). Narcisisti e esibizionisti,
mostrano alle folle quello che hanno di meglio: i pettorali e le chiappe. Dopo, magari, quando gli fa comodo,
si lamentano perch il pubblico non rispetta la loro privacy.
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Troppo bello
Il portiere della nostra squadra juniores, D., era di una
bellezza esagerata. Era cos bello che ci provocava invidia, disagio e imbarazzo. Aveva la faccia da giovane attore hollywoodiano e un corpo che faceva venire in mente il David di Michelangelo.
Per vendicarci della sua bellezza, avevamo deciso che
D. dovesse essere per forza finocchio, e come tale lo si
tormentava - non soltanto a parole. A quell'epoca, accusare qualcuno di essere gay era il massimo dell'offesa,
non c'era niente di pi infamante, nemmeno essere definiti ladri o delinquenti.
Nello spogliatoio la presenza nuda di D. era causa di
una sottile tensione. Allora non eravamo disposti ad ammetterlo, ma il suo culo - alto e stretto come quello di
una lolita - provocava in qualcuno di noi desideri nascosti e inconfessabili. E il suo cazzo, pi grosso della media
dei nostri ordinari, era la molla dello scatenamento. Cos, come forma di esorcismo collettivo, D. era il bersaglio
fisso delle molestie pi crudeli e ossessive. Di solito lui
protestava, imprecava, bestemmiava e tentava di ribellarsi, finch si rese conto che queste sue reazioni erano
benzina sul fuoco.
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CARLO PETRINI

Come minimo, qualcuno lo raggiungeva sotto la doccia da dietro, gli strusciava il cazzo fra le chiappe e gli
gridava porcate facendo l'effeminato. Oppure in gruppo
lo si assaliva e lo si riempiva di sberle, pizzicotti, succhiotti sul collo, spettinature, e violente palpate in mezzo alle gambe. Una volta S. sotto la doccia gli pisci addosso. Un'altra, mentre due lo tenevano fermo, un terzo
tent di mettergli un dito nel culo... Si arriv a nascondergli tutti i vestiti, lasciandolo nudo nello spogliatoio
fino a tarda sera. Coretti, insulti e prese in giro erano la
sua colonna sonora.
Il tiro al bersaglio fin all'improvviso, non appena D.
la piant di protestare e cominci a stare al gioco.
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Depravato
A vedere certi giornali britannici, all'inizio di settembre
2007, sembra che sia scoppiata la Terza guerra mondiale. Invece solo il fatto che tre pallonari del Manchester
United - il campionissimo Cristiano Ronaldo, Nani (Luis Carlos Almeida da Cunha) e Anderson (Anderson
Luis de Abreu Oliveira) - hanno pagato alcune mignotte per un festino di sesso tra pochi intimi.
Sempre in vena di esagerazioni per vendere pi copie,
i tabloid strillano: Cristiano Ronaldo: orgia con cinque
squillo. Le cinque signorine a pagamento si chiamano
Tyese, Gemma, Hannah, Julia e Brandy-Lee. Le prime
due hanno raccontato qualche dettaglio della marchetta
multipla al "News of the World":
Tyese Cunningham e Gemma Storey, due delle cinque escort con cui se la sono spassata Cristiano Ronaldo e i suoi
due compagni del Manchester United, raccontano di avere
adescato il campione da 120 mila sterline settimanali, e i suoi
colleghi (le star da 14 milioni di sterline Nani e da 17 milioni
di sterline Anderson), con l'aiuto di biancheria intima sexy
dei grandi magazzini.
Le escort da 150 sterline l'ora hanno abbassato la guardia
e hanno lasciato che gli assi del pallone facessero gol a loro
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CARLO PETRINI

piacimento. Scivolando dentro e fuori dalla piscina e dalla Jacuzzi di Ronaldo, le ragazze hanno partecipato a un'orgia
durata un'intera notte, prendendosi solo qualche pausa per
uno spuntino sul costoso divano color panna del supercampione.
Era un divano enorme, fatto a L, e non riuscivo a credere
di essere l, dichiara la diciottenne giamaicana Tyese, credevo quasi che fosse tutto uno scherzo!. Lo scherzo, per,
arrivato dopo, quando ha contato i soldi che ha ricevuto alla
fine del corpo a corpo: un totale di appena 2.900 sterline, pi
una mancia di 40 sterline, il tutto pagato con carta di credito, da dividere fra le cinque ragazze. Una cifra che non sarebbe nemmeno arrivata a coprire il conto delle bottiglie di
champagne per una serata del calciatore in un locale notturno. Mi hanno fatto sentire una poveraccia, sospira Tyese.
Sono stata a letto con almeno 200 clienti, ma nessuno mi ha
mai trattata con cos poco rispetto. A quelli non gliene frega
niente dei nostri sentimenti, non ci hanno nemmeno rivolto
la parola: si sono limitati a spostare i nostri corpi nelle posizioni che preferivano. /
Certo, i sentimenti dovevano essere ben lontani dai suoi
pensieri, quando Tyese ha ricevuto la telefonata dell'agenzia
di escort McKenzie di Leeds, a 60 km da Manchester, dove
Ronaldo e i suoi due compagni volevano festeggiare la prima
vittoria di stagione del Manchester United, ottenuta la scorsa settimana ai danni degli Spurs. Ero appena stata con un
cliente, cos ho risposto che avevo gi un impegno con delle
amiche, dice la bella giamaicana. Ma quando ha saputo che
si trattava di calciatori, ha subito cancellato tutti gli impegni:
Ho indossato un miniabito blu e oro, e biancheria intima
bianca e nera comprata in un grande magazzino ma molto
sexy, che mi metteva bene in evidenza il seno. Invece la ventenne Gemma, sapendo che si trattava di calciatori, ha scelto
una marca un po' pi lussuosa per le coulottes che ha subito
indossato: Era roba firmata, volevo avere un aspetto eccezionale. Il capo ci aveva spiegato che se si fossero divertiti ci

avrebbero senz'altro richiamate per altre occasioni.


Insieme alle colleghe Hannah, Julia e Brandy-Lee, Tyese
ha fatto la maggior parte della strada in taxi, dopodich una
Mercedes, guidata da un tipo grasso, le ha portate nella
28

PIEDI NUDI

grande abitazione di Ronaldo. Prosegue Tyese: Abbiamo superato alcuni portoni, e ci siamo ritrovate in una villa spettacolare. Il ciccione ci ha fatto entrare, poi ha domandato: "Chi
di voi Hannah?". Era lei che aveva la macchinetta per il pagamento con le carte di credito.
Quindi sono entrate nel salotto, dove il brasiliano diciannovenne Anderson le ha accolte baciandole sulle guance,
mentre un sorridente Ronaldo (il quale ha una tormentata relazione con la bella di Hollyoaks Gemma Atkinson) stava seduto sul divano. Aggiunge Tyese: Poi arrivato un uomo,
che dpo ho scoperto essere Nani, con addosso solo dei boxer: si dimenava dicendo "Sono arrapato, sono arrapato".
Allora ho capito che non sarebbe stata una faccenda di sesso
ordinario.
Alla ragazze stato detto di bere dei drink a base di vodka
e Red Bulls. Racconta Gemma: Avevo riconosciuto solo Ronaldo, che mi piaceva abbastanza, cos gli ho chiesto: "Non ce
l'hai una piscina?". Subito dopo Tyese e Gemma si sono ritrovate nude nella piscina insieme a Ronaldo e Nani.
Tyese racconta: Avevo capito che io piacevo a Nani, cos
mi sono dedicata a lui. Abbiamo cominciato a baciarci, ma
non credo che gliene fregasse niente di me: voleva solo scopare, punto e basta. Cos gli ho messo le gambe attorno ai
fianchi, e mentre ci baciavamo ho visto che Gemma stava baciando Ronaldo. Poi Ronaldo si rivolto a me e mi ha detto:
"Baciala". Appena Gemma e Tyese hanno cominciato il loro
petting lesbico, Ronaldo ha tirato fuori Gemma dalla piscina
e se l' portata nella doccia. Racconta Tyese: Lei se lo stava
godendo, la sentivo strillare di piacere. Infatti Gemma stava
sperimentando l'aitante calciatore portoghese. E molto ben
dotato, precisa, e a un certo punto mi ha fatto girare, mi ha
spinto contro il muro e mi ha presa da dietro... Poi mi sono
ritrovata con lui che mi scopava sulla tazza del cesso... Alla
fine ho dovuto fare una doccia per rinfrescarmi.
Nel frattempo Tyese stava facendo sesso con Nani nella
sauna. Ridacchia, mentre racconta: Nella sauna faceva un
caldo tremendo! Il suo cazzo ha una forma strana... E durato

solo quattro-cinque minuti, ma faceva cos caldo che stata


una faticaccia.
Come se fosse finito il primo tempo, Ronaldo e Nani si so30

CARLO PETRINI

no distesi a riposare, cos le ragazze si sono rivestite. Racconta Tyese: Abbiamo bevuto qualcosa e fatto uno spuntino,
poi abbiamo dato una occhiata alla casa. C'era qualcosa di
buffo, perch tutte le foto erano girate in modo che nessuno
potesse vederle.
Dopo i drink e la pausa, le ragazze si sono rispogliate e ributtate in piscina aspettando il secondo tempo, ma la faccenda ha preso una brutta piega. Racconta Tyese: All'improvviso tornato l'uomo ciccione che ci aveva accompagnate fin l,
vestito solo con i boxer. Era orribile, grasso e pelato: si infilato nella piscina, ha preso Gemma e l'ha trascinata fuori dall'acqua, portandola via... Sono andata da sola in salotto, e me
ne sono rimasta una ventina di minuti stesa sul divano a bere e a guardare la televisione. Era tutto un po' surreale. Poi
dal piano di sopra scesa Hannah, che mi ha detto: "Non
posso credere di essere qua... Devo assolutamente riuscire a
scopare con Ronaldo, prima di andarmene di qui". Io le ho
risposto: "E cosa ci vuole?!". Poi ho sentito Gemma che urlava e mi chiamava: sapevo che voleva che andassi a salvarla
dal tipo grasso, cos mi sono nascosta, e quando lei scappata verso il salotto non riuscita a vedermi. Poi il ciccione l'ha
riagguantata e l'ha trascinata al piano di sopra. Una decina di
minuti dopo riapparsa Brandy-Lee, e insieme siamo uscite
in giardino per farci una canna. Dopo arrivato il ciccione, e
ha detto che voleva farsi un giro con me; gli ho risposto di
aspettare che finissi di fumare. Cos me la sono presa comoda, e ho fumato anche un po' di quella di Brandy-Lee per prolungare l'attesa.
Per non c'era via di scampo. L'uomo ha portato Tyese al
piano di sopra, in una camera da letto. Spiega lei: Dopo
qualche minuto gli ho detto che avevo bisogno di bere qualcosa. Mi sono rivestita e sono corsa da basso, dove ho incontrato Gemma, e siamo uscite di nuovo. L hanno trovato Ronaldo e Nani: Non so perch, ci siamo messi a parlare di
chiappe, e Ronaldo mi ha fatto tastare le sue, grosse e muscolose, poi lui ha cominciato a palpare le mie. Gli devono essere piaciute, visto che mi ha preso per mano e mi ha porta-

ta in una stanza l accanto. Io ho pensato: "Eccoci, adesso


faccio sesso con Ronaldo!". Mi ha sollevato il vestito fin sopra
la testa, io mi sono tolta le scarpe. E entrato nella Jacuzzi, si
32

PIEDI NUDI

seduto, io l'ho raggiunto e mi ha preso da seduto... Siamo


andati avanti a scopare cos per un po', senza che lui mi dicesse nemmeno una parola, finch venuto; a quel punto
uscito dalla vasca. Eravamo pagate per stare l, certo, ma lui
mi ha trattato senza un briciolo di rispetto. Mi sono rivestita
e sono andata fuori a farmi una fumata.
Poi stato il turno di Anderson. E venuto da me e mi ha
portato nella stanza accanto alla piscina, racconta Tyese.
Con lui fare sesso mi piaciuto, lui non mi ha trattata come
un pezzo di carne. Gli ho messo le gambe attorno alla vita e
abbiamo scopato, anche lui era piuttosto ben dotato. Alla fine mi ha baciata. Con Anderson non mi sono sentita una miserabile.
Poco dopo Tyese e Gemma erano di nuovo nella piscina,
stavolta insieme a Nani, Anderson e Ronaldo. Io baciavo
Gemma, e poi tutte e due baciavamo anche i ragazzi, racconta Tyese. Uno di loro a un certo punto mi stava scopando, per nel groviglio non so chi fosse. Poi inorridita,
vedendo che l'uomo grasso rientrava. Ronaldo gli ha detto
qualcosa, poi si girato verso di me e Gemma e ci ha detto:
"Adesso uscite, che voglio vedervi fare le lesbiche che si leccano". Abbiamo ubbidito, siamo uscite e ci siamo messe a
leccarci, mentre loro stavano a guardare. Ronaldo uscito
dalla piscina per godersi meglio la scena; Anderson ci guardava di lato, mentre Nani stava dritto in piedi davanti a noi
- tutti a guardarci. La fine della scena saffica ha segnato il
fischio finale, e a quel punto Ronaldo se n' andato a letto. In
tutto erano state l quattro ore.
Il ciccione ci ha detto: "Prendete la vostra roba e andatevene". Ci ha trattate come delle merde. Ha chiamato un suo
amico che ci ha dato un passaggio a casa, racconta Tyese.
Avevo pensato che fare sesso con tre stelle del Manchester
United sarebbe stato come toccare il cielo con un dito. Invece mi sono resa conto che sarebbe stato meglio se mi avessero fatto uno scherzo, piuttosto che essere trattata cos.
Qualche giornale italiano, nel riportare la notiziola
scandalistica, definisce Ronaldo depravato, e per non

sfigurare con i tabloid britannici allunga i tempi scrivendo di orgia durata un giorno e una notte nel suo vil34

CARLO PETRINI

Ione di Manchester. Con qualche dettaglio di depravazione aggiuntiva: guardando la scena saffica di Tyese e
Gemma che si leccavano la fica, Ronaldo si sarebbe addirittura masturbato - cazzo che maiale!
Meno male che in Italia porcate del genere non ne
succedono. I supercampioni nostrani non sono dei "depravati": loro certe cose non le fanno, di prostitute non
ne conoscono, orge e ammucchiate non sanno neanche
cosa sono, le seghe non ne parliamo. I calciatori italici
sono tutti fidanzatini e maritini amodino, puri, casti e
fedeli, e quando vogliono fare un po' di sesso - a fini
procreativi, sia chiaro! - amoreggiano con moglie e fidanzate nella posizione del missionario. E soltanto di
luned.
35

Amor patrio
Giugno 1996. Subito dopo l'eliminazione della Nazionale italiana dai Campionati europei, il settimanale di
pettegolezzi "Novella 2000" esce nelle edicole con uno
scoop pallonaro: alcune foto del commissario tecnico degli azzurri, l'antipaticissimo Arrigo Sacchi, in compagnia di una venticinquenne indicata dal giornale come
la sua amante segreta. Fin qui niente di strano: anche
il moralista Sacchi, cinquantenne e regolarmente sposato, avr le sue debolezze.
Pi interessante il racconto del direttore del giornale,
Federico Andreoli, che dichiara di avere subito pressioni dal presidente della Federazione calcistica per non
pubblicare le foto galeotte: Il servizio era pronto da alcune settimane, prima dell'inizio dei Campionati europei, ma c' stato un pressante interessamento di Matarrese, che anche a nome di Sacchi mi ha pregato di lasciare tranquilla la Nazionale almeno fino a quando era
impegnata in Inghilterra. E cos avevo deciso di rinviare
il nostro reportage sul tecnico degli azzurri. La promessa a Matarrese l'ho mantenuta, ma adesso non c'erano
pi vincoli e ho pubblicato il servizio.
Resta da capire cosa c'entrasse la "tranquillit" della
36

CARLO PETRINI

Nazionale con le presunte avventure extraconiugali del


commissario tecnico, e che cosa c'entrasse nella faccenda il presidente della Federazione.
Certo, in Italia le istituzioni pallonare si occupano di
tutto, anche del sesso dei giocatori, e perfino delle loro
donne. Nelle registrazioni telefoniche dell'inchiesta Calciopoli c' la funzionaria della Federazione pallonara
Maria Grazia Fazi che dice al designatore arbitrale Paolo Bergamo: Vogliamo parlare... dei problemi... di quale situazione con la fidanzata di [nome di giocatore della Juventus, ndr] che io non ho il piacere di conoscere [e che]
oltre che una poco di buono anche una mezza lesbica.
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L'Anatroccolo inguaiato
A Genova, il 27 aprile del 1990, viene arrestato il centravanti del Genoa e della nazionale uruguayana Carlos
Aguilera. Arrivato a Genova nell'estate del 1989, 24 anni, sposato e padre di due figli, idolo dei tifosi rossoblu,
soprannominato "Pato" (cio "Anatroccolo"), Aguilera
accusato di essere coinvolto in un giro di squillo (giovani ragazze sudamericane fatte arrivare a Genova e
avviate alla prostituzione) organizzato da una banda di
uruguayani in Italia. I capi della banda, pregiudicati con
precedenti per traffico di droga, erano talmente amici
del giocatore che spesso lo accompagnavano ai suoi allenamenti.
Lo scandalo da prima pagina, roba di sesso e droga
(per senza rock'n'roll). L'agenzia Ansa dice che sarebbe stato il sesso, non il denaro, a far finire nei guai il
centravanti del Genoa. Secondo gli inquirenti, infatti, il
calciatore non avrebbe tratto guadagni dalla "collaborazione" con la banda, ma in cambio di prestazioni sessuali avrebbe favorito la ricerca di eventuali clienti...
Aguilera avrebbe inoltre ceduto gratuitamente a una
amica una bustina di cocaina (un grammo e mezzo), e
si sarebbe adoperato presso il capo dell'organizzazione
38

CARLO PETRINI

per far riammettere nella banda un componente gi


estromesso. In citt circola la voce che tra i clienti trovati dall'Anatroccolo ci fossero molti colleghi pallonari.
Il procuratore del giocatore, Ricardo Fuica, difende il
suo cliente miliardario dicendo che Aguilera un tipo
socievole, gli piace la compagnia, e questo lo ha tradito.
Il presidente genoano Aldo Spinelli difende il suo investimento miliardario dichiarando: Aguilera un bravo
ragazzo... Certo, aveva intorno personaggi poco raccomandabili che lo cercavano dappertutto, anche agli allenamenti. Noi l'avevamo avvertito, gli avevamo detto:
"Stai alla larga". Ne avevamo parlato anche ai carabinieri, per convincerlo, e lui di questa gente si era liberato... Magari qualcuno di loro se l' presa, e ha cercato di
incastrarlo.
Ottenuti gli arresti domiciliari, e subito dopo di nuovo
libero, l'Anatroccolo fa l'angioletto: S, vero, ho sbagliato, ma ho fatto tutto per ingenuit... Frequentavo questa gente perch erano miei connazionali, li consideravo
degli amici, da noi l'amicizia molto importante... Non
immaginavo di finire in una storia del genere, credevo
che anche loro, come me, amassero soprattutto il calcio.
I giornali scrivono che fra le telefonate registrate dalla polizia durante le indagini ce n' una dove si parla anche di calcio. Alla vigilia di Genoa-Lazio un uruguayano
della banda ha telefonato a Aguilera e gli ha detto che
un pareggio sarebbe andato bene a tutti, anche al Genoa: c' il sospetto che sia stato un modo per dire all'Anatroccolo di non "esagerare" in campo, di non darsi
troppo fa fare... La partita, giocata il 25 marzo 1990, era
finita in parit, 2 a 2. Sulla vicenda grava anche l'ombra del Totonero, scrivono i giornali, ma l'avvocato del
giocatore precisa: Durante gli interrogatori non si
parlato di fatti legati al calcio.
Comunque si concluda questa vicenda, chiaro che il Genoa rischia non poco... Anche nel caso in cui il procedimento
39

PIEDI NUDI

penale dovesse prendere una piega favorevole per il calciatore uruguaiano, cos come sono in molti a credere, chiaro
che ben difficilmente Aguilera potrebbe continuare a giocare
in Italia. Per la societ rossoblu, che l'estate scorsa lo acquist per una somma leggermente superiore ai due miliardi, si
porrebbe l'obbligo di vendere Aguilera all'estero, con conseguente perdita di carattere finanziario, oltre che tecnico, visto che proprio Aguilera, dei tre uruguaiani acquistati dal
Genoa, era apparso il migliore, segnando e facendo segnare.
L'ultima sua prodezza risale a mercoled sera quando ha fatto un bel gol nell'amichevole Germania-Uruguay. Sostituirlo,
quindi, non sar facile, cos come non sar facile cederlo, anche all'estero, in Europa o in Sud America, se non a prezzi
stracciati. Un brutto problema, insomma, e per il giocatore e
per la societ l.
Alla vigilia del processo, Aguilera (che nel frattempo
era passato al Torino) lascia l'Italia e se ne ritorna per
sempre in Uruguay. L'8 giugno 1994 il tribunale di Genova lo condanna in primo grado a due anni di reclusione e a 5 milioni di multa per favoreggiamento della
prostituzione, detenzione e cessione di droga. E la telefonata "calcistica" per il pareggio? Ma quella non c'entra col tribunale e la Giustizia, solo una delle tante faccende pallonare che non il caso di approfondire.
Nel novembre del 2000, a Buenos Aires, l'Anatroccolo
viene fermato (e poi rilasciato) dalla polizia, durante
una retata nei locali notturni della capitale argentina,
perch trovato in possesso di sostanze stupefacenti.
All'inizio del 2007, buone notizie dall'Italia per "Pato":
Aguilera potr tornare a Genoa. L'indimenticabile attaccante uruguayano rossoblu degli anni Novanta, maglia numero 9, ha ottenuto l'indulto, chiesto dal suo difensore... "Sono
1 Agenzia Ansa, 27 aprile 1990.
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CARLO PETRINI

felice", commenta Aguilera dalla sua casa di Montevideo.


"Arriver appena possibile, anche perch non vedo l'ora di rivedere il Genoa". Aguilera aveva un conto in sospeso con la giustizia italiana per una condanna del 1996 a due anni di reclusione e a una multa per favoreggiamento della prostituzione e
detenzione di cocaina. A causa della multa, Aguilera non pot
usufruire della condizionale. Rischiava perci di essere arrestato se fosse rientrato in Italia: per questo dovette anche rinunciare a partecipare alla cerimonia, che si tenne il 24 maggio del 2001 al "Ferraris" in onore dell'amico Gianluca Signorini, che poco dopo mor per il morbo di Lou Gehrig. Pato invi per una testimonianza video che fu trasmessa sui
megaschermi e commosse gli spettatori. Con la maglia del Genoa, Carlos Aguilera gioc tre stagioni segnando 33 reti. Il suo
nome rimarr per sempre legato alla storica doppietta che
permise al Grifone di battere il Liverpool a Anfield Road 2.
Nel Belpaese il perdono alla fine non si nega a nessuno. Specialmente per i peccati di soldi e di sesso.
2 "la Repubblica", 12 gennaio 2007.
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Dove non previsto essere gay


Francesco Coco, che ha lasciato il calcio nel 2007, stato un pallonaro da invidiare. Meriterebbe una medaglia,
dato che stato pi famoso come playboy che come giocatore. Per anni lui sembrava pi impegnato a trombare
che a giocare, infatti era pi presente sui giornali di gossip che su quelli sportivi.
Comunque il ragazzo non affatto uno stupido, anzi. Lo ha dimostrato con uno scritto del settembre 2006,
col quale ha cercato di smentire la sua immagine di pallonaro-playboy sempre a caccia di "veline", di smontare
il luogo comune dei calciatori tutti uguali e omologati
(al ribasso), di denunciare la corsa al conformismo. Ecco le parole di Coco, troppo intelligenti per essere apprezzate nell'ambiente:
Piccola dimostrazione matematica: in serie A ci sono 18
squadre con 25 giocatori per un totale di 450 atleti. Di veline,
ne vengono fuori due all'anno. E quelle che hanno avuto una
storia con un calciatore si contano sulle dita di due mani.
Dunque, esistono almeno 400 campioni del pallone che non
hanno mai avuto una relazione con le stelline [della tv]. Senza considerare i ragazzi della serie B.
Ce n' abbastanza per dimostrare che l'accoppiata velina42

CARLO PETRINI

calciatore un fenomeno "di carta", gonfiato soprattutto dai


giornali di gossip, forse perch aumenta le tirature. Per quanto mi riguarda, se una ragazza ambisce a sposarmi, deve
sgombrarsi la mente da questo luogo comune. Con tutti i suoi
annessi e connessi: culto della celebrit, vacanze in Costa
Smeralda, prive in discoteca, auto di grossa cilindrata e vestiti all'ultimo grido. Anzi, proprio l'imitazione in massa dello stereotipo "velina-calciatore" l'espressione di quello che
mi sembra il difetto pi grande della nostra generazione e dei
rapporti affettivi: la riproduzione passiva di uno stile di vita
deciso da altri, per la paura di mostrarsi come si veramente, senza vergogne, rischiando in prima persona. Per questo
timore, motivato anche dalla paura di prendere bastonate, la
maggior parte della gente soffoca e reprime il proprio io, vivendo una vita che non le appartiene. Come se in campo un
calciatore giocasse coi piedi di un altro.
Nessuno mette pi l'anima "a nudo", insomma. Tutti si illudono di stare tranquilli essendo uguali, omologati. Cos, anche chi non superficiale, lo sembra. Magari lo diventa pure.
Ma io non ci sto. Ho sempre vissuto con la massima di William Blake scoperta attraverso il mio idolo (comportamentale, pi che musicale), Jim Morrison: "Solo spalancando le
porte della percezione scopri com' il mondo: infinito". Figuriamoci poi se si parla d'amore, quando devi tirar fuori tutto
te stesso [...].
Non Io nego: vivo il sesso con naturalezza e spontaneit.
Ma soprattutto come scoperta continua. Non mi limito al kamasutra. Sono pronto a fare qualsiasi cosa. Anche perch ci
sono infinite "posizioni" mentali... Il che spiega come mai si
consumi "lo stesso atto fisico" con personalit differenti. Con
ci, se avessi avuto tutte le donne che hanno raccontato [i
giornali di gossip, ndr] e che pensa la gente... [...].
Forse sono l'eccezione che conferma la regola. O la regola
che smentisce i luoghi comuni di cui sopra. A voi il giudizio.
In 12 anni di gioco ho conosciuto pi di 200 giocatori, ma
non ho raggiunto un grado di confidenza tale da potermi esprimere anche per loro.

E poi, lo avrete capito: io sono contrario alle generalizzazioni. Tifo sempre perch vinca l'individuo con le sue particolarit. A prescindere dal fatto che sia il migliore. Se no, do44

PIEDI NUDI

vremmo restare quasi tutti in panchina, nella partita di una


vita non giocata '.
Queste sagge parole, scritte nel 2006, non sono servite a niente: il povero Coco ha continuato a essere pi famoso come playboy che come calciatore. E le sue prodezze pi note hanno continuato a non essere quelle in
campo, ma quelle scoperecce (vere o inventate dai giornali pettegoli). Ecco perch, invece di finire nello scandalo di Calciopoli, lui finito in quello di Vallettopoli,
sezione fotoricatti, per due faccende di fotografie "scottanti".
La prima una cazzata. Coco stato fotografato in
compagnia di un (o una) transessuale: ha pagato 6 mila
euro per impedire che le foto arrivassero ai soliti giornali di gossip. La seconda faccenda molto pi interessante, una specie di giallo.
La storia risale all'estate del 2000, quando Coco era un
giocatore del Milan. I paparazzi lo fotografano al largo
della costa spagnola, tra Formentera e Ibiza, su uno yacht in compagnia di un gruppo di amici: sono tutti maschi, e sono tutti nudi... Il giornale "la Repubblica" scrive che le foto ritraggono Coco insieme a quattro uomini dai fisici atletici in intimit sul ponte della barca intenti a fare un'orgia in mezzo al mare.
Cazzate e cazzeggi, ma per l'ipocrita mondo pallonaro sono fotografie troppo compromettenti, potrebbe venirne fuori il primo "scandalo gay" del calcio italiano.
Ecco perch i paparazzi offrono queste foto alla societ
rossonera: sanno che il Milan ha il culto "dell'immagine", del "sembrare", noto che i berlusconiani non ba' Dalla prefazione a Mio marito un calciatore, di Francesco (Bibi) Veluzzi con Prisca Rossi, Sonzogno editore 2006.
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CARLO PETRINI

Francesco Coco in posa sexy, in questa foto pubblicata dal giornale


femminile "Cosmopolitan" del giugno 2004 (Foto di Pasquale Russo).
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PIEDI NUDI

dano a spese per nascondere la realt con trucchi e imbrogli \


Sul finire del 2006 il vicepresidente milanista Adriano
Galliani viene interrogato dal magistrato titolare della
inchiesta Vallettopoli:
Galliani: Sono passati diversi anni, quindi... Ma ricordo
bene che qualcuno ha chiamato il Milan, qualcuno di questi
fotografi che circolano....
Magistrato: Fabrizio Corona, forse? Se lo ricorda se stato
Corona o qualcuno... Prima di tutto, lei conosce Corona?.
Galliani: Lo conosco perch ho lavorato in televisioni,
quindi... Io ero amministratore delegato di Mediaset, il padre
di [Fabrizio] Corona lavorava da noi, Corona un fotografo
e manager di stelle....
Magistrato: Che fosse stato lui a contattare il Milan non se
10 ricorda?.
Galliani: No, giuro che non me lo ricordo... Contattarono
11 Milan... io credo che fosse il 2002... Certamente queste foto
sono arrivate sulla mia scrivania. Credo sia... abbiano chiesto, non ricordo pi se 30 milioni o 30 mila euro... Erano foto fatte su una barca al largo di Ibiza... dove c'erano solo uomini in atteggiamenti... non so se per scherzo o cose... non da
ambiente del calcio. Voglio dire....
Magistrato: Un po' equivoci....
Galliani: S, soprattutto per via del fatto che fossero tutti
uomini, perch se fossero stati uomini e donne, al di l delle
cose, le avrei lasciate andare le foto, perch cos... Quindi io
ho pensato che... non ho avvisato Coco. Che se queste foto
fossero andate sui giornali avrebbero danneggiato molto Coco.
Magistrato: E quindi il Milan....
Galliani: E quindi il Milan [...].
2 Lo insegna il padrone Silvio, che per sembrare giovane si fa lifting
e trapianti, per sembrare bello si mette il cerone e si trucca, e per
sembrare alto si mette ai piedi scarpe con tacchi da 10 centimetri.
Tutto inutile...
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CARLO PETRINI

Magistrato: In quel momento la pubblicazione di quelle foto avrebbe creato un danno di immagine al giocatore, ma anche probabilmente la possibilit di un potenziale danno economico al giocatore e alla societ....
Galliani: ... E alla societ. Secondo me, sia che fosse stato
trasferito, sia che fosse rimasto al Milan... perch poi giocare
con queste foto omosessuali in un ambiente sportivo, dove
non previsto essere omosessuali... Personalmente, io sono rimasto scandalizzato vedendo queste foto, proprio... sul fatto
che, ripeto, fossero tutti uomini, e quindi ho pensato che valesse la pena di farle ritirare.
Magistrato: E quindi....
Galliani: Non ho detto nulla a Coco, ho comperato queste
foto, le ho pagate trattenendogli i soldi dallo stipendio. Quando lui mi ha chiesto il perch di questa trattenuta, io non gli
ho detto una parola, gli ho dato in busta chiusa sigillata queste foto e ho detto: "Il perch qui dentro... Adesso esci... e se
hai qualcosa da ridirmi, ritorna a dirmelo da domani in poi".
Non l'ho pi n visto n sentito. Quindi, in effetti, le ha pagate lui queste foto l, attraverso di me.
Che bella storiella! Il pallonaro Coco, in vacanza al
mare, se ne sta nudo in barca con quattro amici (maschi)
nudi pure loro. Cosa facciano di preciso non si sa, diciamo per non sbagliare che si fanno i cazzi loro. I paparazzi scattano alcune foto, che poi mostrano alla societ
Milan calcio. Il boss Galliani - uomo di straordinaria
moralit, e con un senso del pudore da fare invidia a don
Bosco - rimane scandalizzato alla vista di quelle foto,
e decide di toglierle dalla circolazione comprandole per
un tot di milioni perch sono foto omosessuali in un ambiente sportivo dove non previsto essere omosessuali.
Peccato che poi il tot di milioni lo fa pagare al giocatore.
Insomma Galliani compra, e Coco paga3.
3 E pensare che il 10 dicembre 2006, intervistato da "la Repubblica", alla domanda Ma lei ha mai pagato per non fare uscire delle
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PIEDI NUDI

Ma la storia raccontata dallo "scandalizzato" Galliani


al magistrato una versione dei fatti aggiustata nel classico stile berlusconiano. Infatti Francesco Coco (che ormai gioca nel Livorno) dichiara che Galliani quelle foto non me le ha mai date. Mi chiam dicendo che c'erano e che le ritirava lui, anche se voleva che le pagassi io,
cos imparavo per il futuro. Poi il giocatore d la sua
versione dei fatti: Io ero al sole, al largo della costa spagnola, tra Formentera e Ibiza, con alcuni miei amici, sulla mia barca. Mi abbronzavo in nudo integrale, e mi divertivo. Se ci sono 40 gradi e prendi il sole nudo non per
questo sei gay! Mi stavo solo abbronzando e divertendo,
sulla barca c'era un gran senso di libert.... E ripete:
Non ho mai ricevuto da Galliani queste fotografie, e se
lui ci ha visto atmosfere tipiche dell'omosessualit forse
dovrebbe consultare un dizionario e rinfrescarsi la memoria sul significato del termine.
Dunque le foto "compromettenti" di Coco col culo all'aria e il pisello al vento in mezzo a giovanotti nudi, foto pagate un mucchio di milioni dallo stesso giocatore,
se le tenute il pudico Galliani. Perch? A quale scopo?
Forse il vicepresidente del Milan e presidente della Lega ogni tanto le riguardava per scandalizzarsi un altro
po'? Oppure le mostrava ai giocatori rossoneri per proibirgli di fare cose del genere? Chiss! Resta la domanda:
perch le foto "proibite" di Coco pagate dal giocatore se
le tenute il moralizzatore Galliani, noto moralista pieno di pudore? Non si sa. Anche perch nessun servo di
giornalista si mai disturbato a domandarglielo.
Sfogo finale di Coco, proprio contro i giornalisti: Ci
sono calciatori che ne fanno di tutti i colori e nessuno ne
fotografie? il prode Coco aveva negato: Mai!. E alla domanda:
Altri hanno mai pagato per lei?, aveva risposto: Ma scherziamo?
Io non mi nascondo, sono uno che gira a testa alta, non ho paura
di espormi. Che simpatica canaglia!
49

CARLO PETRINI

parla. Bersagliano sempre me con accuse cattive: puttaniere, drogato, gay.... Ma certo che i pennivendoli si accanivano! Coco non era un campione, non recitava la
commedia del maritino con la mogliettina e la carrozzina con dentro il pupo. E soprattutto, non era pi un giocatore del magico Milan...
Comunque questi casini Coco se li merita: nessun calciatore, prima di lui, aveva osato dire di avere come
idolo comportamentale il mignottone Jim Morrison!
Per fortuna che nel mondo pallonaro nessuno sa chi sia
Morrison, senn scoppiava un casino gigantesco: un
personaggio come il cantante dei Doors troppo impegnativo per i porci senza ali del calcio tricolore. Non solo a causa dell'urlo edipico di Jim: Padre, voglio ucciderti! Madre, voglio fotterti!, ma anche per la sua sfrenata bisessualit, gridata ai quattro venti con frasi tipo:
Non mi importa di sapere chi mi succhia il cazzo, l'importante che qualcuno me lo succhi, oppure: Sono
solo! Ho bisogno di amore! Avanti, nessuno vuole amare il mio culo?!.
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Fantasmi e rimozioni
Alla fine del 2008 la tv privata La7 manda in onda la
testimonianza di Victor, un gigol per calciatori. Cio
un giovane prostituto per pallonari gay. Il servizio televisivo precisa che Victor anche lui un calciatore, e che
molte societ di serie A si sono rifiutate di far intervistare i loro giocatori su questo tema - il tema naturalmente quello tab dell'omosessualit.
Venticinquenne, giocatore di serie C, regolarmente fidanzato, il gigol Victor racconta del suo giro omoerotico a pagamento, all'ombra del mondo pallonaro:
Vendo le mie prestazioni sessuali a giocatori di squadre
importanti, ho circa trenta clienti calciatori, di cui una dozzina di serie A, anche sposati. E ce ne sono un paio che fanno parte della Nazionale.
Li incontro spesso in albergo, la domenica sera, dopo la
partita, nell'unico momento di tranquillit che hanno. Chiedono di rilassarsi, e non hanno problemi a farsi baciare in
bocca. Per hanno paura di far sapere, anzi sono terrorizzati
dall'idea di essere scoperti. Con uno mi sono incontrato al
buio, fuori Milano, non so chi fosse, i patti erano che tutto
dovesse essere fatto a luci spente.
In tre occasioni mi hanno chiesto di fare l'amore in grup51

CARLO PETRINI

po, con pi giocatori della stessa squadra ma anche con amici di formazioni diverse. E solo una questione sessuale, niente chiacchiere. Tengono molto alla loro privacy e hanno una
dannata paura di essere scoperti e di scoprirsi. Solo uno ha
raccontato di s, si lasciato andare.
Lo sanno che gioco anch'io, ma non vengo richiesto per
questo. Mi chiamano per una questione di delicatezza, preferiscono una cosa soft. Sono pi attivi che passivi. Molti di loro sono bisex, hanno bisogno di una facciata rispettabile, magari sono anche sposati, in Italia nessun calciatore del campionato ammetter mai di essere gay, almeno non ora. Ci sono troppi condizionamenti sociali, e forse giusto cos.
Gli incontri avvengono quasi sempre in albergo o a casa di
amici. Negli hotel la scusa sempre quella, un documento
da ritirare, un autografo da far firmare, e cos si riesce a non
farsi registrare. Il prezzo dipende dal contesto e dal tempo.
Chiedo da 500 a 2.000 euro. Se si tratta di restare tutta la notte (capita di rado), la tariffa sale. Mai avuto una discussione
sui soldi, lo capiscono da soli.
Come arrivano da me? Tramite il passaparola. Io frequento imprenditori e professionisti, persone che prima di fare
questo lavoro non conoscevo. Nella divisione dove gioco io [serie C, ndr\ capitato che alcuni giocatori si sono dichiarati
privatamente e abbiamo fatto sesso nello spogliatoio, correndo il rischio; ma per fare un passo pubblico bisogna avere
molto coraggio.
Nel mondo pallonaro questo servizio televisivo viene
ignorato, certe faccende meglio tenerle nascoste, e poi
si sa che il calcio italico impegnato in faccende molto
pi serie. Invece a Berlino il presidente della Deutscher
Fussball-Bund (la Federcalcio tedesca) Theo Zwanziger,
intenzionato a affrontare il problema dell'omofobia nel
calcio in Germania, ha invitato i calciatori e le calciatrici gay a fare coming out: Garantisco che il Dfb perseguir qualsiasi discriminazione o insulto rivolto a qualsiasi calciatore gay o calciatrice lesbica. Il nostro statuto
parla chiaro: la Federazione calcistica tedesca contro

ogni tipo di discriminazione. E anche in futuro io conti53

PIEDI NUDI

nuer a sollevare il tema dell'emofobia nel mondo del


calcio.
Tutto questo mi riporta alla memoria un ricordo del
passato, una delle poche volte che da pallonaro mi trovai davanti il fantasma gay.
Capit per caso, perch avevo deciso di allenarmi un luned che era previsto di riposo. La domenica non avevo
giocato, dovevo ancora smaltire bene un infortunio e volevo stringere i tempi della ripresa, cos a met pomeriggio andai al campo per allenarmi in tutta tranquillit
sapendo di trovarlo deserto.
Ma all'esterno, stranamente, c'erano parcheggiate due
macchine, una era quella dell'allenatore, l'altra di T., il
nostro difensore pi grintoso; per sul prato, oltre la rete di cinta, non si vedeva anima viva. Entrai nello spogliatoio convinto di trovarceli: c'erano dei vestiti appesi
all'attaccapanni a muro, una borsa sulla panca e un paio
di scarpe sotto, nient'altro. Ma dalla porta chiusa della
stanzetta dei massaggi, sulla destra, arrivavano gemiti e
rantoli strozzati che il silenzio amplificava. Nell'aria c'era qualcosa di strano, qualcosa che mi fece diventare
guardingo. Ritornai fuori, girai sul retro dell'edificio, lasciai la mia borsa per terra, afferrai la scala a pioli usata per andare sul tetto, la portai vicino alla finestra-feritoia che in alto aerava la stanza dei massaggi, salii e
guardai dentro.
T., completamente nudo, se ne stava sdraiato sul lettino, con le gambe aperte: in mezzo c'era il nostro allenatore, regolarmente vestito con la tuta d'ordinanza, che
piegato su di lui come un salice piangente gli stava facendo un pompino. Ogni volta che il mister gli leccava
le palle e con la lingua saliva fino alla cappella, T. gemeva e sbatteva un braccio; e quando gli prendeva in
bocca il cazzo, T. rantolava mettendogli le mani sulla testa e inarcando la schiena... La faccenda and avanti cos per un po', finch T. non piazz le gambe sulle spalle
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CARLO PETRINI
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del mister, gli afferr la testa e lo obblig a un succhiamento pi deciso e senza interruzioni. I gemiti di T. aumentarono di intensit, sobbalzava sul lettino a scatti,
ansimava e grugniva; a un certo punto cacci un urlo da
orgasmo cos improvviso e forte che mi spaventai e per
poco non ruzzolai gi dalla scala.
Il nostro allenatore, poco pi che quarantenne, aveva
moglie e figli, mentre T., fresco di servizio militare, era
fidanzato con una tipa carina e si sarebbe sposato pochi
mesi dopo... Nella mia testa scatt quella che gli psicologi chiamano "rimozione": cancellai tutto, e l'indomani col mister e con T. mi comportai come se non avessi
visto niente.

Il timidone sexy
In occasione dei Mondiali di calcio del 2006 un settimanale berlusconiano per donne moderne manda in edicola uno "speciale", una raccolta di foto sexy dei pallonari della Nazionale. Titolo: I pi belli del mondo. 17
straordinari ritratti degli atleti che vi hanno fatto battere il cuore. Prezzo di vendita della marchetta di carta:
5 euro.
Uno dei pallonari fotografati in posa sexy il milanista Alberto Gilardino, immortalato con le mani in tasca,
la camicia bianca slacciata per mostrare bene l'ombelico col cinturone firmato, e uno sguardo da bel tenebroso intenzionato a fecondare la lettrice. Il testo che accompagna la foto uno spasso. Prima racconta il soggetto in un epico atto di eroismo: Una notte del 2001 fa
un incidente in auto. Una delle macchine coinvolte finisce in un fiume con una ragazza dentro. Lui si butta e la
salva. Un vero eroe - cazzo! Poi lo scatenamento:
Alberto Gilardino il sogno di ogni madre. E il classico
bravo ragazzo, oltretutto miliardario, da far sposare alla propria figlia. Quest'aria posata, perbene, gli pesa un po'. Nelle
occasioni importanti, infatti, si fa crescere la barba per appa56

CARLO PETRINI

rire pi grande e pi maschio. Per gli ultimi Mondiali ha scelto un taglio di capelli accattivante, ma non riuscito a liberarsi dall'aspetto di bravo ragazzo. D'altra parte, quando la
sera non gioca, alle 22.30 gi a letto. Ma spesso, a fargli
compagnia c' A.B., 23 anni, sua fidanzata dal 3 marzo 2003
e studentessa universitaria.
La fidanzata dell'eroe-modello, la studentessa universitaria A.B., cos consapevole del tesoro che ha per le
mani che lo dipinge come un noioso imbranato: Alberto un ragazzo umile, equilibrato, e da piccolo era molto timido. A volte, quando si accorge di aver sbagliato,
arrossisce ancora. Che quadretto meraviglioso!
Poi riecco il timidone Gilardino, ancora in posa sexy.
per un opuscolo intitolato "Milan Dolce & Gabbana":
un catalogo che celebra l'impegno dei due stilisti berlusconiani per regalare un tocco frocesco ai pallonari del
Milan berlusconiano. Il timidone fotografato cos: in
camicia nera, cravatta viola e jeans consumati, sdraiato
nell'erba; ma la camicia fuori dai pantaloni per scoprire il pancino, e due dita della mano destra sono infilate nella patta... In una seconda foto, il timidone in
posa hard: con indosso solo gli slip, sdraiato sul lettino
dei massaggi, tra le mani del massaggiatore...
Un bel giorno il nome di Alberto Gilardino salta fuori nello scandalo dei fotoricatti che vede imputato il bellimbusto Fabrizio Corona. Perch risulta che il pallonaro timidone ha sborsato qualche migliaio di euro per
impedire la pubblicazione sui giornali di alcune foto che
un paparazzo gli ha fatto di notte nel parcheggio di una
notissima discoteca milanese. Foto definite dalla stampa
compromettenti, foto che era meglio che non si vedessero in giro perch avrebbero rovinato l'immagine romantica del Gilardino fidanzatino-modello. Infatti il
magistrato scriver di foto che avrebbero potuto creare
danno anche nei rapporti di fidanzamento del pallonaro timidone e casalingo.
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PIEDI NUDI

Comunque tanto timido il Gilardino non deve essere.


Almeno a giudicare dalla telefonata che fa il 30 ottobre
2006 al mattatore dello scandalo, il supertamarrone Fabrizio Corona, per metterlo sull'avviso:
Gilardino: Io ti devo... niente... oggi sono stato a Roma perch mi hanno... mi ha chiamato la Questura di Roma, ieri
cio mi arrivata una lettera che dovevo presentarmi, no?.
Corona: S.
Gilardino: E, sinceramente, si pensava che mi dovevano...
si pensava che... non so... che mi dovevano interrogare su vicende calcistiche o meno. Invece mi hanno chiesto su di te. Se
conoscevo Corona, se... mi hanno chiesto se conoscevo Corona e che rapporto avevo con Fabrizio Corona, e insomma gli
ho parlato, gli ho spiegato della nostra conoscenza gi da un
po' di anni, e loro sono arrivati al discorso... mi hanno parlato che sapevano tutto di quella volta che ci eravamo incontrati, e sai quella volta quando avevo fatto ritirare... quando
ci eravamo sentiti per il ritiro delle foto, queste cose qua... Mi
hanno chiesto domande su questo discorso qua e ho dovuto
rispondere. Ho dovuto rispondere!.
Corona: S, tranquillo. Io ho la coscienza a posto.
Gilardino: S, s... Te lo sto dicendo perch io oggi sono andato gi a Roma per parlare di questa cosa qua a mia insaputa.
Corona: Solo per questa cosa qua ti hanno chiamato?.
Gilardino: S. A mia insaputa, perch io dovevo andare... Io
sono andato gi pensando di parlare... non so... procuratori,
vicende calcistiche... Loro mi hanno chiamato chiedendomi
notizie su di te. Chiedendomi soprattutto di quella vicenda
che... di quelle foto che mi avevano scattato....
Corona: Okay, bene bene, ma io sono tranquillo. Io ti volevo chiedere un'altra cosa....
A causa di questa telefonata, il timidone Gilardino
viene indagato dal magistrato per favoreggiamento. Allora s'incazza e dichiara ai giornali: E incredibile, questa storia incredibile! Denuncer tutti coloro che proveranno a mettere in dubbio la mia onest!. Poi corre

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CARLO PETRINI

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PIEDI NUDI

Il timidone Alberto Gilardino secondo la pubblicazione "Milan Dolce & Gabbana" (Foto di Mariano Vivanco).
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CARLO PETRINI

da un avvocato, e subito dopo firma un bel comunicato


con scritto: Come persona informata dei fatti sulla nota vicenda, nel novembre dello scorso anno ho riferito al
pubblico ministero su quanto a mia conoscenza. Non ho
nulla da aggiungere, precisando di aver nominato, come
legale di fiducia, l'avvocato L. R. del Foro di Biella. Mi
riservo ogni azione a tutela dei miei diritti laddove fossero diffuse notizie lesive della mia reputazione. Sarebbe stato bello se al comunicato il timidone sexy ci avesse allegato le foto fatte sparire...
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A difesa dell'immagine

L'attaccante juventino David Trezeguet un altro di


quei maritini pallonari che all'immagine pubblica della
fedelt coniugale ci tiene parecchio, e pur di mantenerla non bada a spese.
Una notte del 2005 stato fotografato, a Milano, fuori dalla solita discoteca per galletti e galline vip, in compagnia di una fanciulla che non era sua moglie, e in atteggiamenti non proprio camerateschi. Per impedire che
quelle foto finissero su qualche giornale, rovinando cos
l'immagine pubblica della sua fedelt coniugale (e magari facendo incazzare parecchio la mogliettina), Trezeguet si comprato quelle fotografie pagandole 20 mila
euro in contanti.
Perch nel mondo pallonaro dell'apparenza, pagando
si pu perfino rendere credibile la finzione della fedelt
coniugale.
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La malattia come tab


Ci sono calciatori sieropositivi, anche in serie A, ma
questo non si pu dire perch per il mondo pallonaro
un tab, una faccenda che crea casini e rovina il business. Capirai: non solo una malattia "maledetta" in
quanto associata al sesso gay e alla droga, ma c' pure
la psicosi del contagio. Fa niente se l'aids si trasmette anche attraverso i rapporti eterosessuali, e se il pericolo di
contagio limitato ai contatti di sangue: meglio non
parlarne e basta, l'immagine pubblica del circo pallonaro, popolato di gladiatori sani e muscolosi, non pu essere macchiata dall'onta di una condizione "imbarazzante" come la sieropositivit.
Alla fine del 1986 i medici dell'Inter fecero le analisi
anti-aids a tutti i giocatori. Fu una operazione segreta,
che per trapel provocando imbarazzi e polemiche nell'ambiente nerazzurro. Al punto che il responsabile dello staff medico interista, dottor Pasquale Bergamo, dovette dichiarare: Abbiamo fatto il test anti-aids perch
si parla molto di questa terribile malattia. Non certo
perch si temesse qualcosa, o perch si pensi che quella
dei calciatori sia una categoria a rischio.
Il trentottenne Giuliano Giuliani (ex portiere del Na64

PIEDI NUDI

poli dei tempi di Maradona) nel novembre del 1996


morto di aids, per la notizia stata solo mormorata.
Qualche giornale ha parlato di una lunga malattia, altri hanno scritto di complicazioni polmonari, altri ancora che le cause della morte sono un mistero. Reticenza, imbarazzi, silenzi non per rispetto della privacy
(quando mai i giornali si fanno problemi del genere!),
ma per non rovinare l'immagine pallonara sana e gagliarda, luccicante e miliardaria. E non un caso che
al funerale del povero Giuliani abbiano partecipato pochissimi ex colleghi, quattro gatti di numero. Il sesso,
la droga e l'omert hanno ucciso mio marito, dir qualche anno dopo l'ex moglie Raffaella Del Rosario, la
droga e il sesso che si praticavano nel clan Maradona
hanno rovinato Giuliano.
Il giornalista Giacomo Amadori nel 2003 ha rotto il
tab: ha scritto dell'aids nel calcio e ha raccontato di un
giocatore straniero, attaccante di una squadra di serie
A, sieropositivo: Una storia segreta del calcio italiano.
Per ragioni di privacy ha taciuto il nome del calciatore,
ma nel mondo pallonaro tutti sanno chi . Amadori ha
riportato anche le testimonianze del direttore sportivo e
del medico sociale della squadra '.
Attaccante straniero, alto 1,90 per 90 chili, il giocatore arrivato in Italia nell'estate del 1999, ingaggiato da
una societ del Sud di serie A. Quando dagli esami medici risultato sieropositivo, il presidente l'ha rispedito
subito al Paese d'origine, ma la Fifa intervenuta in difesa del giocatore. Ricorda il direttore sportivo: A livello internazionale i giocatori sieropositivi sono protetti in
modo assoluto, impossibile rescindere i contratti. E co' Cfr. Noi, il campionato e l'aids di Giacomo Amadori, "Panorama", 3 luglio 2003.
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CARLO PETRINI

munque in Italia un lavoratore con l'hiv non licenziabile. Dichiara il medico sociale: Quando la Fifa gli ha
dato ragione io ho gioito: stato un atto di civilt che,
da un punto di vista umano, ci ha fatto crescere come
gruppo... Mi risulta che un altro calciatore sieropositivo
sia stato scaricato da una societ del Nord, mentre un
altro si curato per lungo tempo all'estero (ma non sono certo che fosse sieropositivo). L'arrivo del giocatore,
racconta il direttore sportivo, stato preparato con cura:
Prima abbiamo comunicato la situazione a tutti quelli
che avrebbero lavorato con lui, dai dirigenti ai massaggiatori, poi ne sono stati informati gli altri giocatori,
ai quali stato spiegato che l'unico pericolo di contagio
erano i contatti col sangue. E per i giocatori delle squadre avversarie? Non correvano nessun rischio, assicura il medico sociale, perch da anni, quando un calciatore perde una goccia di sangue, viene subito portato a
bordo campo per essere curato.
Il pallonaro sieropositivo diventato un titolare della
squadra, e ha segnato qualche gol. L'unica precauzione
che medici e massaggiatore, negli spogliatoi, utilizzavano guanti di lattice, ma lo facevano con tutti i giocatori per non umiliare il malato. Tutto filato liscio per
tre anni. Poi, nel febbraio 2003, il giocatore sieropositivo tornato in patria, in prestito a una squadra locale.
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Scopate milionarie
Verso la fine del gennaio 2001, a Milano, scandalo di
pallonari "a luci rosse". Pedinando alcune prostitute organizzate attraverso un sito Internet, la polizia ha scoperto che alcune fanciulle "a pagamento", la tarda sera
del 16 gennaio, hanno fatto festa con un gruppo di giocatori dell'Inter nella casa milanese di un giovane dirigente del club nerazzurro.
Titoloni sui giornali, servizi alla tv, ma niente nomi
dei pallonari puttanieri. Anzi, la societ Inter, con un
comunicato, dice che non vero, tutte balle: Dopo aver
effettuato un approfondito controllo con tutti i giocatori
della squadra, l'Inter smentisce qualsiasi collegamento
fra i propri tesserati e persone coinvolte nell'inchiesta.
Invece tutto vero, e un giornale pubblica la testimonianza di una delle sei squillo che hanno sollazzato gli
interisti arrapati.
Lei si chiama Manuela, e accetta di parlare a una condizione: Di nomi non ne faccio, neanche morta, e aggiunge: Ma lasciateli stare, in fondo sono ragazzi come
gli altri, e hanno fatto quello che a tutti gli uomini piace
fare - dov' lo scandalo?. Poi racconta:
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CARLO PETRINI

Tre settimane fa una di noi stata contattata da un giocatore dell'Inter. Le ha chiesto se poteva portare qualche altra amica a una festa privata che si sarebbe svolta la sera di
marted 16 gennaio, al ristorante "Speakeasy" in via San
Marco, a Brera. Il giocatore e la ragazza si conoscevano gi da
tempo, diciamo che si vedevano con una certa frequenza.
I calciatori interisti dovevano festeggiare qualcosa tra loro,
tanto vero che la squadra era quasi al completo. Inoltre, nel
locale non c'erano altri clienti, perch i giocatori lo avevano
affittato tutto per loro, infatti siamo entrati tutti dal retro.
Abbiamo cenato normalmente, facendo anche qualche brindisi.
Una serata tra amici, insomma...
Verso le 23 ci sono stati i saluti. Un po' di giocatori se ne
sono andati, altri invece - 6 o 7 - si sono uniti a noi ragazze,
e tutti insieme siamo andati in un appartamento dalle parti
di viale Zara, di propriet di uno dello staff della squadra. L
per un po' abbiamo chiacchierato e bevuto, poi ogni giocatore si appartato con una ragazza.
II festino durato fin verso le 2 di notte, dopodich il giocatore che aveva contattato la ragazza l'ha chiamata in disparte e le ha dato il compenso della serata: sei milioni, che
ci siamo poi divise un milione a testa \
L'allenatore della squadra nerazzurra, Marco Tardelli, non pu fare la voce grossa coi suoi giocatori: ex campione della Juventus e della Nazionale, quando era un
pallonaro in attivit anche lui era un focoso playboy,
aveva avuto perfino una relazione con la pornostar Moana Pozzi2. Cos Tardelli dichiara alla stampa: Io so di
1 "Il Messaggero", 31 gennaio 2001.
2 Nelle sue memorie, la pornostar Moana Pozzi (morta prematuramente nel settembre del 1994) scrisse: Nel 1984 ho avuto con Tardelli una storia d'amore telefonica. Mi era stato presentato da un
amico giornalista che conosceva bene i miei gusti in fatto di uomini. Nel periodo in cui ci siamo frequentati facevamo raramente l'amore a causa dei suoi continui viaggi e ritiri con la Juventus, per
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PIEDI NUDI

una cena con tutti i giocatori offerta con la multa pagata per il ritardo di uno di loro... I ragazzi dicono che
stata una cena e basta, ma se anche fosse successo qualcos'altro dopo, sono tutte stupidate... Comunque, se uno
si fa beccare vuol dire che non abituato a fare certe cose: io ai miei tempi non sono mai stato beccato - voglio
precisare per che io le donne non le ho mai pagate...
Tanti altri giocatori di altre squadre fanno cose del genere, ma non finiscono sui giornali, quindi complimenti a chi riesce a non farsi scoprire.
Una seconda "squillo" milanese via Internet, la venticinquenne Monica, conferma che i pallonari (e non solo
quelli interisti) sono dei clienti abituali:
Da noi di calciatori ne vengono, eccome, soprattutto per
le feste e le "cene" con il "dopocena". Sono tipi insospettabili: mai e poi mai diresti che uomini cos devono pagare per
avere una donna... Eppure i calciatori sono una delle categorie che normalmente vengono a cercarci, anche se non lo fanno direttamente. Nomi non ne faccio, e non mi va neanche di
stavamo al telefono per ore cercando di conoscerci meglio, raccontandoci quello che avremmo voluto fare insieme e parlando soprattutto di sesso. Quando capitava a Roma per giocare una partita, lo
raggiungevo di notte nell'albergo dove stava con i suoi compagni di
squadra che, complici, lo aiutavano a sfuggire ai controlli del Mister. Il suo compagno di stanza gentilmente mi cedeva il posto e tornava alle 7 della mattina quando io me ne andavo di nascosto. Mi
piaceva molto fare l'amore con Marco e trovavo eccitante il suo
comportamento spontaneo e dolce, come un ragazzo alle prime armi. Della nostra storia ricordo un episodio divertente... Lui doveva
partire per giocare con la Nazionale in Australia e mi telefon dicendomi che sarebbe rimasto all'aeroporto di Roma per due ore in
attesa del volo. Era un mese e mezzo che non ci vedevamo e tutti e
due avevamo una gran voglia di abbracciarci. Presi la mia Mercedes e lo raggiunsi a Fiumicino. Marco mi stava aspettando davanti
alle "partenze", lo feci salire nella macchina e lo portai in un parcheggio. Ci sedemmo nei sedili posteriori e cominciammo a fare l'amore incuranti della gente che passava.
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CARLO PETRINI

dire di quali squadre, non voglio avere grane, ma anche a me


capita di averli come clienti...
Mi sempre capitato per cene, per feste tra compagni di
squadra, e magari anche con altri della societ. Di solito sono serate con pi ragazze che cominciano nei locali, bei posti
alla moda, e che poi finiscono in una casa privata. D'altronde uno che ti paga due o tre milioni non lo fa certo per una
sveltina. Ti cercano per parlare, per bere, ridere e divertirsi,
poi la serata - logico - si conclude a letto.
I calciatori non sono i tipi che preferisco. Spesso sono arroganti, e in gruppo diventano ancora pi strafottenti. Sono
vanitosi, troppo attenti al loro fisico; sanno di essere belli e
pieni di soldi, e te lo fanno pesare. Solo una volta mi capitato di avere a che fare con un calciatore molto carino e affidabile, ma uno che ha gi smesso di giocare...
Una volta ho partecipato a una di queste "cene", loro non
si erano presentati come calciatori ma io li ho riconosciuti. So
che il festino poi proseguito in una casa privata, mi sembrato di capire che volevano fare un'orgia, allra io me ne sono andata - non mi piaceva il clima, e loro erano troppo gasati, dicevano: "Ma volete davvero essere pagate? Guardate
che ci sono donne che pagherebbero loro per venire a letto
con noi"... 3.
II casino dei giornali sulla scopata milionaria dei pallonari interisti si conclude nel giro di due giorni. L'unica traccia che resta su un paio di striscioni dei tifosi
nerazzurri con scritto: Men del giorno: spaghetti alla
puttanesca, e Puttanieri: andatene fieri. I nomi dei
pallonari puttanieri non sono venuti fuori, e questo
l'importante. Cos le rispettive mogli e fidanzate cornute possono stare tranquille: il loro uomo non c'entra, si
sa che le cornute sono sempre le altre.
3 "la Repubblica", 1" febbraio 2001.
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Pornostar di provincia
Il campionato pallonaro di serie A 1993-94 quasi arrivato a met, quando nei bar di Parma comincia a girare una voce sempre pi insistente: l'attaccante giallobl
Faustino Asprilla (detto Tino) ha smarrito la via del gol
perch ha perso la testa per una donzella "a luci rosse".
Lui, 24 anni, sposato con un figlio; lei, Petra, 27 anni,
tedesca, una pornostar del giro della molto pi famosa Cicciolina. Si dice che i due si siano conosciuti in un
locale notturno, e che da allora lui non pensi pi al pallone ma solo a scopare con lei.
Sono pettegolezzi pieni di eccitazione, diversi dai soliti
che si fanno nei bar di citt sulle "notti brave" dei giocatori. Perch la Petra una bionda belloccia, che nei suoi
pornoshow adopera un serpente, e che nei suoi film hard
ci d dentro senza risparmio. Mentre lui un bel mulatto "superdotato": si mormora che il ragazzotto sia la mascotte dello spogliatoio del Parma per via del suo gran
cazzo che fa crepare d'invidia tutti gli altri giocatori.
La faccenda si complica quando le voci dicono che
Asprilla ha spedito moglie e figlio in Colombia per essere pi libero di vivere la sua storia scopereccia con la
pornostar. Lui giustifica l'allontanamento della famiglia
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CARLO PETRINI

dicendo che la moglie non sopporta questo freddo, non


le piace Parma perch c' la nebbia. Ma nessuno ci crede, anche perch il giocatore colombiano pare avere
Puccellone rapace: si dice che ci abbia provato con tutte
le commesse dei negozi del centro, e che non manchi
mai ai "festini a luci rosse" organizzati da qualche suo
compagno di squadra.
Ho sentito queste voci su me e Asprilla, a Parma non
si parla d'altro!, dice ai giornali, tutta giuliva, la sexyPetra. E racconta una versione dei fatti che fa sbellicare
dal ridere:
Avevo visto giocare Asprilla, e volevo conoscerlo, volevo
capire che tipo era. Parma una citt piccola, i locali dove andare sono sempre gli stessi, anche per i giocatori del Parma.
Cos l'ho conosciuto; poi ci siamo rivisti un paio di volte e abbiamo bevuto qualcosa insieme, tutto qui... Ma stata una delusione: io da lui volevo un'amicizia, mentre a lui dell'amicizia non gliene fregava niente, lui da me voleva qualcos'altro...
Adesso mi ossessiona col telefono, continua a telefonarmi,
dice che vuole rivedermi a tutti i costi... Mi ha cercato anche
sabato scorso, alla vigilia della partita col Milan, voleva scappare dal ritiro per venire a casa mia, ma io gli ho proibito di
venire. E una lotta continua: lui mi telefona, e se gli propongo di uscire lui non ne vuole sapere, lui vuole stare in casa...
In citt dicono che colpa mia se lui non fa pi gol, ma
questo pazzesco. Vorrei tanto parlare col presidente e con
l'allenatore, per spiegargli che io non c'entro niente se Asprilla in questo periodo in campo non rende... Lui famoso,
abituato a avere tutto, a Parma ci sono tantissime ragazze che
sarebbero disposte a mettersi con lui, ma si intestardito con
me, forse perch non mi pu avere.
Poi la pornostar-che-non-la-d ne racconta una ancora
pi divertente: Per convincere Asprilla a smettere di telefonarmi mi sono inventata la storia che il presidente
della societ mi aveva chiesto di non incontrarlo pi, ma
lui ha continuato a telefonarmi lo stesso... Anzi, hanno
cominciato a chiamarmi anche altri giocatori del Par-

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PIEDI NUDI

ma... Nomi non ne faccio, diciamo praticamente quasi


tutta la squadra... Mi telefonano continuamente e mi dicono che hanno comprato tutti i miei film, e mi chiedono di fare uno spettacolo privato solo per loro... Naturalmente ho rifiutato, perch io sono trasgressiva sul lavoro, nei miei spettacoli in giro per l'Italia, ma nella vita privata sono completamente diversa. Loro pensano
che siccome una fa un certo lavoro deve essere tutto facile... E poi io non sono una rovinafamiglie!.
Dopo qualche settimana, una rivista di moda pubblica un servizio fotografico: Asprilla nudo, insieme alla
pornostar Petra nuda anche lei. Il giornale precisa che si
tratta di un fotomontaggio, ma per realizzarlo il giocatore ha accettato di posare davanti al fotografo come
mamma l'ha fatto. E un gran casino (in tutti i sensi), dato che Asprilla in campo continua a non fare pi gol, e i
tifosi sono sempre pi incazzati. Una sexy-star ha fermato Asprilla, titolano i giornali.
Probabilmente a quel punto interviene la dirigenza
del Parma. Perch all'improvviso il pallonaro colombiano si presenta ai giornalisti come se fosse vittima di un
complotto: E stata Petra a volermi conoscere dopo avermi visto giocare, e adesso lei vuole solo farsi pubblicit
col mio nome. Allora la pornostar tira fuori le unghie,
e replica: Capisco che Asprilla sposato e che deve giustificarsi coi tifosi... Se volessi farmi pubblicit, andrei
sul pesante e racconterei ben altre cose... Lui si arrabbiato solo perch io ho dichiarato che fra noi non c' stato niente, e questo l'ha ferito nell'orgoglio.
Questa commovente storiella ambientata nella provincia pallonara di serie A si conclude con un commento
finale da Oscar dell'allenatore del Parma, Nevio Scala:
Di questa faccenda abbiamo parlato negli spogliatoi,
con Asprilla, e ci siamo fatti un sacco di risate. Credo che
lo multer perch non mi ha presentato la signorina.
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Luci rosse
Ho scritto e ripetuto che in fatto di sesso i calciatori ne
combinano di tutti i colori, e mi sono messo in piazza
per primo raccontando di quando, da giocatore, scopavo
come un riccio. Cos qualche pennivendolo italiota, represso e bigotto, mi ha accusato di essere un pornografo
e un esibizionista. E perch il potere pallonaro non gradisce: deve essere rispettata l'immagine (falsa come Giuda) del giocatore integerrimo padre di famiglia, innamorato della mogliettina e per sempre a lei fedele... Sono
quegli stessi giornalisti pronti a raccontare gli scandaletti erotici dei divi pallonari di ieri, oppure stranieri e possibilmente non attivi in Italia.
Prendiamo, per esempio, le cronache sportive della
primavera del 2004, ricche di varie storie a luci rosse nel
mondo pallonaro, tutte all'estero. La pi divertente arrivata dal Cile, e riguardava l'imminente e strombazzato matrimonio dell'ex attaccante dell'Inter Ivan Zamorano con la modella cilena Maria Eugenia Larrain. Il
matrimonio andato a monte alla vigilia della cerimonia, e la mancata sposa, in lacrime, ha spiegato ai giornalisti il perch: Io e Ivan avevamo problemi di coppia,
e abbiamo pensato di risolverli prima del matrimonio
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PIEDI NUDI

invece che dopo. Secondo la stampa cilena, i "problemi


di coppia" consistevano nel fatto che lei avrebbe sorpreso il promesso sposo impegnato in accoppiamenti gay
filmati da una cinepresa.
In Inghilterra gli scandali pallonari a luci rosse sono
all'ordine del giorno. Uno dei pi noti quello del dicembre 2007, a Londra, con protagonista Jonny Evans,
difensore del Manchester. Una corrispondenza londinese del "Corriere della sera" ha raccontato la faccenda
sotto il titolo Il campione e lo stupro:
E una squadra mitica il Manchester United: campione di
Inghilterra, insegue l'ennesima Champions League. Ma questa non la cronaca di una vittoria, il riassunto di una giornata di ordinaria follia finita con un'accusa di stupro e l'arresto di un calciatore.
Luned "i ragazzi" festeggiavano il Natale; il capitano aveva
raccolto le quote di adesione: 6 mila euro circa a giocatore;
mobilitato una dozzina di uomini del servizio d'ordine del
club; fatto montare un tendone in citt, non per il party, quello era fissato in un albergo di lusso, ma per la "selezione". La
scelta delle ragazze che avrebbero partecipato. Sono arrivate
in massa nel pomeriggio: modelle, ex star di soap operas, giovani animatrici delle notti, anche una miss Manchester. Nel
tendone sono state esaminate e solo le cento pi glamorous sono state ritenute degne di salire sugli autobus che le hanno
portate al Christmas party. Mercato del bestiame, le hanno
trattate come pezzi di carne, ha raccontato poi un testimone.
I campioni sono arrivati in serata, dopo il pranzo di Natale,
un giretto in un casin, una sosta al pub (lunga e molto alcolica, naturalmente). E la festa cominciata. Tutto l'albergo
era
stato riservato dal Manchester, comprese le 30 stanze da letto.
Si bevuto ancora molto: solo il conto del bar stato di una
sessantina di migliaia di euro. Un giocatore ha passato il tempo a mischiare birra e champagne e tirare su la gonna a tutte
quelle che gli venivano a tiro. Un altro ne ha trascinato una
verso il bagno, prima di essere fermato. Wayne Rooney,

stella
dell'attacco, ha chiacchierato con due studentesse e secondo le
testimonianze ha chiesto loro se avessero mai fatto cose a tre:
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CARLO PETRINI

capite, due ragazze e un ragazzo. Dopo le 4 del mattino la


polizia ha ricevuto una telefonata molto emotiva di una ragazza di 26 anni che ha denunciato di essere stata violentata... Il
[sospetto stupratore] stato identificato in Jonny Evans, diciannovenne difensore irlandese. Lui ora dice di non aver fatto niente di male, pare che prima ci sia stato un litigio finito
con una testata in faccia al fidanzato della giovane...
Anche le pagine sportive di "la Repubblica", sebbene
riservate al calcio colto e politicamente corretto perch
compilate da intellettuali organici, si sono occupate della "festa" natalizia del Manchester, con tanto di inviato,
anzi inviata, a Londra. E qui l'affare si ingrossa, perch
si parla di stupro di gruppo:
Non era solo Jonny Evans, gi denunciato per stupro. Il
party di Natale del Manchester United, una festa da 6 mila
euro a testa, alla quale non erano state invitate n mogli n fidanzate ma attricette e modelle, sta assumendo ogni giorno
di pi i contorni di uno scandalo a luci rosse.
Il popolare "Sun", ieri, ha raccolto in esclusiva la testimonianza di due giovani che quella notte erano al Great John
Street Hotel, l dov'erano anche i giocatori del pi celebre
football club d'Inghilterra, e la loro descrizione quella di
un'orgia selvaggia con sesso di gruppo. Altri calciatori della
squadra inglese, annebbiati dai fiumi di champagne, si sarebbero approfittati di una ragazza, completamente ubriaca, e
avrebbero fatto sesso con lei. A un certo punto dalla camera, hanno precisato le testimoni, venivano i tipici gemiti di
una ragazza che faceva l'amore mentre i maschi gridavano
come delle iene. Nel gruppo, che era composto di cinque o
sei uomini, c'erano tre facce notissime, quelle di tre famosi
(uno famosissimo) calciatori del Manchester. Alla fine dell'incontro in camera da letto, gli uomini sono usciti ridendo
rumorosamente e la ragazza, che secondo la descrizione avr
1 Guido Santevecchi, "Corriere della sera", 21 dicembre 2007. La vicenda non ha avuto nessun seguito giudiziario a carico di Evans.
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PIEDI NUDI

avuto non pi di 19 anni, completamente ubriaca, sembrava


soddisfatta di s [...].
Il Christmas party per gli strapagati calciatori del Manchester avvenuto luned scorso e finora aveva sollevato scandalo perch una delle ragazze invitate apposta per allietare la
serata era andata alla polizia a denunciare di essere stata attaccata e violentata dal diciannovenne Evans, che gioca anche nella Nazionale nordirlandese. Evans si proclama innocente, ma nel corso delle indagini gli investigatori hanno raccolto testimonianze di ragazze che dicono di aver fatto l'amore di gruppo con parecchi fuoriclasse del pallone, e gli ultimi dettagli emersi ieri sono destinati a peggiorare di molto
la situazione. Con l'eccezione di Cristiano Ronaldo, tutti i
grandi calciatori del Manchester erano presenti alla festa che
doveva essere per lo scambio degli auguri di Natale 2.
In quegli stessi giorni, i media italiani informano che
la seconda squadra pallonara di Manchester, il City, ha
pareggiato il derby con lo United in fatto di scandali a
luci rosse. Ecco cos'hanno combinato due giocatori del
Manchester City: Il protagonista risponde al nome di
Micah Richards, beccato mentre, insieme a un compagno di squadra non identificato, fa sesso con una minorenne nella toilette di un hotel. Pi che beccati, i due si
sono autorivelati. Perch il video sarebbe stato girato col
telefonino dagli stessi calciatori, che l'avrebbero inviato
agli amici prima che finisse tra le mani dei giornalisti...
Un video particolarmente osceno, e per certi versi esilarante: il cellulare che squilla, i protagonisti dell'orgia
che non si bloccano... 3.
2 Cinzia Sasso, "la Repubblica", 22 dicembre 2007.
3 Ivo Romano "La Stampa", 24 dicembre 2007.
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L'ottavo re di Roma
Il fuoriclasse carioca Paulo Roberto Falco all'inizio degli anni Ottanta era l'ottavo re di Roma con la maglia
giallorossa. Una trionfale carriera pallonara, la sua, accompagnata da voci di bisessualit, di avventure sia etero che gay nelle notti romane.
Dicono che Paulo omosessuale, protest indignata
la madre del giocatore nel dicembre del 1983, forse se
Paulo si decidesse a darmi retta e a sposarsi queste voci
finirebbero. Pronta la replica del figliolo: Non ho nessuna intenzione di sposarmi per far tacere certe voci
scandalistiche. Per a un certo punto, attaccate le scarpette al chiodo, l'ex campione romanista cede e prende
moglie con regolare matrimonio.
Nel 1999 il Tribunale dei minori di Roma attribuisce
a Falco la paternit di un figlio ormai diciannovenne,
nato da una relazione del campione brasiliano con la
rampolla di una dinastia di commercianti di Trastevere.
Una love story risalente al 1980, quando appunto Falco
vestiva la maglia giallorossa e se la spassava in lungo e
in largo nelle notti romane.
Poco tempo dopo la sentenza giudiziaria, colpo di scena: la signora Falco chiede il divorzio, attribuendo il
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PIEDI NUDI

fallimento matrimoniale all'omosessualit del marito. E


nel corso di un'intervista, la moglie dell'ex campione romanista racconta: Un giorno sono tornata a casa nostra, a Porto Alegre, e ho sorpreso Paulo Roberto nudo
davanti allo specchio del bagno, mentre un'altra persona stava facendo la doccia; sul momento ho pensato che
fosse un'altra donna, invece era un uomo.
Passano i decenni, ma le notti romane dei pallonari giallorossi sono sempre di attualit.
Nell'ottobre del 2002 la polizia scopre nella Capitale
un bordello di lusso frequentato da vip e da alcuni giocatori di Roma e Lazio. I giornali fanno i nomi di quelli che sarebbero stati i clienti pallonari del bordello, cio
il fior fiore delle due squadre romane, e allora scoppia
il finimondo: polemiche, smentite, querele, minacce di
querele, e cos via. La smentita dell'avvocato del centravanti romanista Gabriel Batistuta da antologia: Il mio
assistito non ha mai incontrato "squillo" n di alto n di
basso bordo.
La reazione pi divertente quella della societ giallorossa: Sono notizie false e diffamatorie nei confronti
dei nostri tesserati, gravemente lesive della loro reputazione, nonch arrecanti un evidente danno agli azionisti
dalla nostra societ quotata in Borsa. Nel baraccone
pallonaro del Duemila cos: pi tira l'uccello, pi si
ammoscia la Borsa...
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Pigs without wings


Londra, settembre 2003. Una ragazzina diciassettenne
accusa di stupro collettivo otto pallonari della Premier
League. Nella denuncia, la giovane afferma di essere
stata portata da un calciatore nell'hotel di lusso Grosvenor House (cinque stelle) per un rapporto sessuale consensuale; ma all'improvviso nella camera hanno fatto irruzione altri sette pallonari, e due di loro l'hanno violentata a turno costringendola a pratiche sessuali innaturali. Dopo un'accurata indagine, la polizia di Scotland Yard mette sotto accusa i calciatori Carlton Cole
(del Chelsea) e Titus Bramble (del Newcastle). Ma quattro mesi dopo i due accusati vengono prosciolti: gli inquirenti non hanno trovato elementi di prova sufficienti
per dimostrare che la ragazza non fosse consenziente al
rapporto sessuale di gruppo.
Madrid, marzo 2004. La squadra britannica del Leicester, durante una pausa della Premier League, nel
ritiro spagnolo alberghiero-golfistico di La Manga, sulla
Costa del Sol. Dopo aver partecipato a una festa organizzata dai pallonari britannici, tre turiste tedesche di
colore denunciano di essere state stuprate da loro. La
polizia di Cartegna ferma 9 giocatori, e l'indomani ne
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PIEDI NUDI

trattiene in arresto tre - il capitano Paul Dickov, il giamaicano Frank Sinclair e il nordirlandese Keith Gillespie - con l'accusa di violenza sessuale e violazione di
domicilio. Secondo le tre accusatrici, i 9 pallonari del
Leicester, ubriachi dopo la festa, avrebbero fatto irruzione nelle due stanze dove le ragazze alloggiavano, e
tre di loro le avrebbero violentate. I tre accusati dicono
invece di essere stati adescati dalle tre turiste, e in pratica costretti a fare il loro dovere di maschi... Risultato del
match: pareggio e denuncia archiviata.
Londra, ottobre 2005. Il ventenne Cristiano Ronaldo,
attaccante del Manchester, e un suo amico trentenne
vengono arrestati dalla polizia di Scotland Yard e rilasciati su cauzione. Due ragazze, che Ronaldo e l'amico
hanno portato in una camera dell'Hotel Sanderson per
fare sesso a quattro, li hanno denunciati per stupro. Ma
le prove della violenza sessuale non vengono trovate, cos Ronaldo e l'amico se la cavano indenni.
Londra, dicembre del 2006. Il portiere Ben Alnwick,
il centrocampista Liam Lawrence e l'attaccante Chris
Brown, pallonari del club di seconda divisione Sunderland, fanno un'ammucchiata con una ragazza; per aumentare l'eccitazione, l'orgia viene filmata. Non si sa come, ma il video comincia a circolare... Morale: le cronache dei tabloid scrivono che i tre pallonari inglesi ripresi durante l'orgia rischiano pesanti sanzioni disciplinari. Ma perch i tre porcelloni debbano subire le sanzioni disciplinari non viene spiegato.
Londra, dicembre 2007. La redazione del giornale britannico "News of the World" riceve in forma anonima
un filmato "a luci rosse". Riprese con un telefonino, lunghe un minuto e mezzo, le immagini non lasciano dubbi: mostrano il pallonaro Micah Richards del Manchester City, e un altro calciatore della Premier League non
identificabile, impegnati in un rapporto sessuale a tre
con una ragazza all'interno della toilette di un albergo.
I giornalisti del settimanale britannico prima si guarda-

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CARLO PETRINI

no e riguardano il filmato, poi gridano allo scandalo e


fanno i moralisti indignati.
Londra, gennaio 2008. I tabloid scrivono che Cristiano Ronaldo, attaccante del Manchester United, ha fatto
un'ammucchiata con un amico e due prostitute d'alto
bordo in una stanza dell'Hotel Hilton di Roma. Stavolta niente accuse di abusi n denunce per stupro: solo vagonate di moralismi da parte dei giornalisti, frustrati,
repressi e invidiosi.
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Il ragazzo modello
A met degli anni Novanta una vistosa prostituta brasiliana d'alto bordo, la biondissima ventinovenne Marilda Antonelo, racconta a un giornale la sua relazione con
il divo pallonaro Massimo Crippa. Lui, all'epoca, centrocampista del Parma e della Nazionale, viaggia in Porsche e dice di avere un unico hobby: Le donne.
Arrivata in Italia nel 1991 per tentare la carriera di attrice, la bonazza Marilda, che ha una certa somiglianza
con una copia di Marylin Monroe, invece del cinema si
dovuta accontentare di fare la squillo di lusso a Milano. La fanciulla ha la fica d'oro: mezzo milione per un'ora, tre milioni per una notte. Tariffe adatte a uomini col
portafoglio pieno, come per esempio i calciatori, che per
questioni di fica (e di macchine) non badano a spese. E
difatti la mancata diva brasiliana diventata famosa come squillo di "serie A" nel giro pallonaro di serie A.
Il racconto di Marilda all'inizio sembra la trama del
film Pretty Woman, ma subito dopo la sua "love story" col
centrocampista diventa una commedia all'italiana:
Una sera di novembre del 1994, nell'appartamento dove
lavoro, a Milano, si presentano in quattro: Massimo Crippa,
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CARLO PETRINI

Ruben Sosa [centrocampista dell'Inter, ndr] e due loro amici, di


quelli specializzati nel trovare le donne ai giocatori. Non li riconosco: di calcio, fino ad allora, non sapevo niente. Chiedo
come sono arrivati a me, e Massimo spiega: A letto sei famosa. Vogliono che io esca con loro, ma non mi fido: quattro sono troppi. Allora Massimo dice: Secondo te ho la faccia del ricercato?. Io scherzando gli rispondo: No: piuttosto
del calciatore. Lui sbianca: Come hai fatto a indovinare?.
Mi mostra la sua carta d'identit: c'era proprio scritto calciatore. Lui insiste: Vieni con me. Ti voglio. Era carino, cos
timido che non riusciva neanche a guardarmi negli occhi. E
poi era un campione, io ero un po' depressa, avevo voglia di
divertirmi... Cos mi sono fidata e ho accettato l'invito.
Li ho seguiti: un bar di Brera, la discoteca "Hollywood". Mi
hanno chiesto perch facevo quel lavoro: Perch la vita mi
andata cos, ho risposto. E Crippa: Adesso finita. D'ora in
poi starai con me. Al momento non gli ho creduto: Perch
mi dici questo? Perch proprio a me? Tu puoi avere tutte le
donne che vuoi.... E lui: No, tu sei diversa. Tu mi piaci.
Quella notte Massimo ha dormito nella mia camera. Abbiamo fatto l'amore. Alla fine voleva pagarmi, ma ho rifiutato.
Da lui non ho mai voluto una lira. Gli unici regali che mi ha
fatto sono due casse di vino fragolino, e 50 paia di calze a rete perch aveva un vizio: sempre, prima di fare l'amore, voleva strapparmi le calze di dosso. E io l'avevo avvertito: Se
continui cos, mi manderai in fallimento.
Dopo quella prima notte, Massimo tornato a Parma, per
allenarsi. Il pomeriggio mi ha chiamata, e da allora ogni giorno cos: Ci vediamo, stasera?. Se non mi trovava voleva sapere: Che cosa hai fatto oggi?, e io: Perch mi fai queste
domande, se gi conosci le risposte?. Poi lui a met dicembre si deciso: Da oggi in poi smetti davvero. Ho smesso.
Sono andata a casa sua a Parma, e poi ospite nella villa del
suo compagno di squadra Asprilla. Una festa dietro l'altra,
donne sempre diverse, quasi sempre pagate, alcol a fiumi...
A Milano c' un calciatore [dell'Inter, ndr] che organizza orge in piena regola: a lui piacciono gli uomini, soprattutto i

travestiti, ma ai festini chiama anche ragazzine, fotomodelle,


donne a pagamento... Si comincia con lo spogliarello, poi tutti vanno con tutti, in casa ogni porta resta aperta in modo che
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PIEDI NUDI

nessuno si perda niente. Un paio di volte sono stata l con


Massimo, ma eravamo innamorati e non partecipavamo...
Droga? Io non ne prendo, e non ne ho vista.
La notte di Natale, Massimo aveva bevuto dieci caipirinha,
io almeno tre. Fuori dal ristorante, nella Porsche, mi ha strappato le calze, voleva fare l'amore in mezzo alla strada. Gli dicevo: Ma se passa qualcuno ci vede!, e lui: Non me ne frega niente!. Quella sera sono rimasta incinta, l'avevo avvertito che non prendevo la pillola...
Eravamo a Milano, in via Montenapoleone, volevo comprarmi un vestito per Capodanno. Incontriamo un amico suo
con la moglie; quello saluta, mi guarda e se ne va. Entriamo
in un negozio dove, per essere elegante davanti a Massimo,
compro un abito da cinque milioni (quante idiozie ho fatto in
quel periodo!). Torno al residence, squilla il telefono, era il tizio che avevamo incontrato [in via Montenapoleone, ndr] poco
prima: Ho scoperto chi sei, mi fa, e aggiunge: Quanto vuoi
per uscire con me? Cinque, dieci milioni, non un problema. Gli ho riattaccato in faccia.
Il 31 dicembre io e Crippa abbiamo fatto festa insieme.
Quella notte aveva bevuto parecchio, correva come un matto,
e per evitare un palo ha provocato un incidente - non ci siamo neanche fermati... Allora, per amore, io gli perdonavo tutto... Lui mi diceva sempre: Marilda, tu sei tre persone in
una: femmina, amica, donna. Ma F8 gennaio 1995, la sera di
Parma-Juventus, ho avuto un assaggio di come sarebbe andata a finire [la partita la vnse la Juve per 3 a 7, e il Parma perse
in
pratica lo scudetto, ndr].
Io ero ospite di Asprilla. Oltre a Massimo, che era ubriaco
e molto nervoso per la sconfitta, c'erano il giocatore portoghese Fernando Couto [difensore del Parma, ndr] e due
ragazze.
Mi stavo truccando per uscire a cena. Crippa entrato in bagno, era stravolto, mi ha detto: Adesso ti ammazzo!. Forse
scherzava, ma io ero terrorizzata. Gli altri, alla fine, l'hanno
convinto a piantarla. Comunque siamo usciti. Cena, altre be-

vute, discoteca, e al ritorno, alle 5 del mattino, in autostrada,


Crippa e Asprilla erano ubriachi fradici. Ogni tanto facevano
fermare la macchina, scendevano, si spogliavano. Massimo,
poi, voleva anche fare sesso - quella volta mi sono rifiutata.
Mi ha chiamato a Parma dopo una partita, sono arrivata
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CARLO PETRINI

con due amiche. Lui aveva bevuto ancora. Mi ha insultata, ci


siamo presi a schiaffi, e me ne sono tornata a Milano. Un giorno gli ho telefonato per dirgli che ero incinta, e lui: Ma sei sicura che sia mio?. Ho messo gi e ho deciso di abortire.
Qualche domenica dopo mi hanno telefonato due giocatori della Sampdoria: Sappiamo che a letto sei grande. Dobbiamo festeggiare una vittoria. Vieni?. Ci sono andata, ma a
pagamento '.
La pubblicazione di questo bel raccontino (con tanto
di foto del focoso pallonaro abbracciato alla prostituta brasiliana) scatena un gran casino. Con i giornalisti,
Crippa nega tutto: Sono tutte falsit! E vero, l'ho conosciuta, ma lei adesso cerca solo pubblicit. Il procuratore del giocatore commenta: Se Crippa facesse davvero questa vita da assatanato, sarebbe difficile vederlo
giocare bene come gioca... Certi particolari inventati da
quella donna danneggiano l'immagine del mio assistito. Interviene anche il padre del giocatore, per annunciare una querela del figlio sputtanato contro la brasiliana sputtanatrice: Adesso si passa agli avvocati. L'ultimo a dire la sua l'allenatore del Parma: Crippa un
ragazzo modello, io lo porto sempre come esempio a tutti gli altri giocatori.
C' da aggiungere ancora un particolare sul "ragazzo
modello". In quello stesso periodo, il nome di Crippa
(che prima di passare al Parma aveva giocato nel Napoli) saltato fuori in un'inchiesta della Procura napoletana sul night "La Cachaca". Il locale, frequentato da vari
calciatori del Napoli, stato chiuso dalla polizia perch
sospettato di essere al centro di un giro di cocaina. Non
ci sono calciatori n tra gli arrestati n tra gli indagati:
1 Raccolta dai giornalisti Marco Gregoretti e Jacopo Loredan, la testimonianza della Antonelo stata pubblicata da "Panorama" il 23
giugno 1995.
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PIEDI NUDI

il consumo personale di droga non reato. Ma i pentiti


della camorra fanno i nomi di ex giocatori del Napoli,
come Bruno Giordano, Vincenzo D'Amico e Massimo
Crippa, frequentatori abituali del "Cachaca" 2. Interrogato dai carabinieri, Crippa ammette:
La notte del secondo scudetto vinto dal Napoli [30 aprile
1990, ndr] ci fu una festa sulla nave chiamata Angelina Lauro, c'eravamo tutti noi della squadra, le mogli e le fidanzate,
i responsabili della societ. A un certo momento si avvicin
una barca che non avevo mai visto, subito dopo andai in un
bagno e tirai la coca. Posso dire che anche altri compagni di
squadra, di cui non so riferire con certezza i nomi, tirarono
cocaina. Fu il manager di Maradona, Guillermo Coppola, a
dirmi che, se volevo, avrei trovato la cocaina nel bagno della
cabina. Data l'euforia del momento, mi feci accompagnare da
Coppola e vidi sul lavabo la cocaina, che presi in piccola dose. Ricordo che fu Coppola a sistemarne una striscia per farmela prendere. Vidi entrare nel bagno anche alcuni compagni come Andrea Carnevale, Ferdinando De Napoli, Tebaldo
Bigliardi, Alessandro Renica e Maradona....
2 "Panorama", 23 giugno 1995.
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Le positivit di Mutu
Il pallonaro romeno Adrian Mutu, attaccante del Chelsea, nella primavera del 2004 finisce tra le braccia della
pornostar Laura Andresan (ex modella nuda di "Penthouse"). Ma sono scopate "cinematografiche"...
Infatti la Andresan, specializzata in cazzi dei calciatori, ha organizzato nella sua alcova di Bucarest, all'insaputa dei suoi partner, una specie di reality per guardoni.
La scena funziona cos: mentre lei si fa scopare dal pallonaro di turno, dalla finestra di un appartamento di
fronte un suo amico-complice filma tutto nei minimi
particolari. Cos, nel pornoreality casereccio della Andresan ci finiscono prima Cosmin Contra (ex milanista
in forza all'Atletico Madrid), poi i nazionali romeni Marian Aliuta e Alexandru Piturca, e infine - appunto Adrian Mutu, noto attaccante del Chelsea.
Poi, a ottobre, l'esame antidoping dice che Mutu ha
preso cocaina. Il pallonaro romeno ammette di avere
sniffato, ma dice che lo ha fatto solo per migliorare le
sue prestazioni sessuali. A quel punto la pornostar Andresan esce allo scoperto: racconta ai tabloid britannici
il suo primo incontro erotico con Mutu, e conferma che
lui sniffa cocaina per scopare meglio.
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PIEDI NUDI

Da un comune amico avevo saputo che il calciatore Mutu


mi aveva visto in giro per locali, e che gli ero piaciuta parecchio. Poi una sera lui mi ha telefonato chiedendomi di uscire.
Io l'ho invitato a casa mia, e lui ci venuto insieme al nostro
comune amico Crang e alla mia amica Anca. Quella sera
Adrian era bellissimo, vestito dalla testa ai piedi Dolce &
Gabbana, ma all'inizio era stranamente timido. Abbiamo bevuto qualche drink, poi Crang e Anca hanno cominciato a
darsi da fare tra loro.
Io sono andata in cucina per preparare un dessert di ananas, ma mentre stavo affettando il frutto mi sono ferita un dito con il coltello, e mi scappato uno strillo. Adrian corso
a domandarmi se avevo bisogno di aiuto. Quando ha visto il
taglio, mi ha sollevato la mano, si messo il dito ferito in bocca e ha cominciato a succhiarmi il sangue come un vampiro.
La timidezza di Adrian scomparsa all'istante: prima che potessi rendermene conto, tutti i suoi vestiti firmati sono finiti
sul pavimento, e lui stava l nudo in piedi davanti a me. Si
messo a baciarmi e palparmi il seno con passione, poi mi ha
strappato di dosso i vestiti e si messo a leccarmi la fica. A
un certo punto mi sono seduta sul tavolo e gli ho stretto le
gambe attorno ai fianchi, e lui ha cominciato a scoparmi.
Sono molte le ragazze che vorrebbero fare sesso con Mutu,
ma io devo dire che mi ha un po' deluso. Ha un gran bel corpo, e finch abbiamo parlato stato affascinante e sexy. Ma
all'atto pratico, in fatto di sesso si rivelato un dilettante: non
molto dotato, ce l'ha piuttosto piccolo e scopa come un ragazzino con pochissima esperienza.
A un certo punto Adrian ha voluto che andassimo nel letto, dove c'erano gi Crang e Anca che stavano facendo sesso.
Ci siamo infilati nel letto anche noi, e abbiamo cominciato a
scopare accanto a loro. Dopo un po' che si dava da fare con
me, Adrian deve essersi accorto che non stavo partecipando,
cos ha cominciato a interessarsi a Anca, che una rossa piccoletta molto sexy. Lei si messa a fargli un pompino, mentre io sono rimasta l a guardarli, perch non mi andava di fare sesso con Crang. Poi Adrian ha spostato di lato Anca, e ha

ricominciato a scopare con me: niente da dire, ci dava dentro


con foga, era parecchio eccitato dalla situazione, per devo
confessare che non mi faceva un grande effetto, e aspettavo
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CARLO PETRINI

solo che finisse. Con tutti i soldi che ha, e con quell'aria da
bellone tutto elegante, il grande Mutu a letto non poi cos
grande. E quando tutto finito, mi sono resa conto che non
mi piaceva pi molto.
Non mi ha sorpreso, dice ancora la pornostar Andresan, che Mutu sia risultato positivo al test antidroga: so che lui fa uso di cocaina. Ha cominciato poco tempo fa, quando ha avuto una relazione con la mia amica
Diana, e con lei sniffava regolarmente prima di fare sesso. Diana era arrivata al punto di considerare normale il
fatto di sniffare una pista di coca prima di fare l'amore,
lei me lo raccontava come un fatto normale, ma poco
tempo dopo ha cominciato a pagare un duro prezzo...
Diana ha la mia stessa et, anche lei stata su "Penthouse": era bellissima, con lunghi capelli neri. Ma adesso la
droga l'ha resa magrissima e con un'aria da malata....
Dunque il povero Mutu un pallonaro coglione ma
sincero. E vero, sniffava cocaina per scopare meglio, come testimonia la Andresan, che per, da vera esperta
del ramo, precisa che i risultati erano scarsi.
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L'ultimo bastione
Nel dicembre del 2005 il giornale britannico "Financial
Times" annuncia che l'ultimo bastione dell'omofobia
sta vacillando. Il bastione vacillante del pregiudizio antigay quello del calcio. Secondo il giornale, tre calciatori gay tedeschi sarebbero disposti a fare coming out se
altri colleghi pallonari e gay faranno altrettanto.
Ecco il testo dell'articolo, firmato da Simon Kuper e
pubblicato dal giornale britannico il 16 dicembre 2005:
Tre calciatori professionisti tedeschi si sono detti disponibili a fare coming out, ma solo se i responsabili della
campagna
troveranno altri giocatori gay disposti a dichiararsi insieme a
loro. Uno dei tre un calciatore di primissimo piano, mentre
gli altri due giocano in campionati minori tedeschi. E un
altro segno che l'ultimo bastione dell'omofobia - le squadre
maschili - sta vacillando.
Si avvicina l'ora che lo sport prenda atto della rivoluzione
avvenuta nel costume sociale. La prossima settimana la Gran
Bretagna diventer l'ennesimo Paese occidentale a riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso. Il penultimo bastione, le forze armate, sono gi crollate in molte nazioni occidentali. Le forze armate britanniche non solo ammettono
i gay, ma mandano soldati in T-shirt attillate a marciare nei
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CARLO PETRINI

cortei del gay pride per promuovere il reclutamento.


L'aviazione canadese ha ospitato un matrimonio gay in una base aerea. In Europa e in Nord America cresce di anno in anno la
percentuale di popolazione che dichiara di non avere alcuna
preclusione verso l'omosessualit.
Certo, il senso comune dice che i team sportivi e i loro sostenitori sono troppo idioti per tollerare i gay. In parte, le
squadre sono sempre state terrorizzate dall'idea di essere associate all'omosessualit proprio perch molti dei loro rituali
sembrano omosessuali. Le comunit monosessuali, le docce
in comune, l'ossessivo culto del corpo, gli abbracci e i baci
dopo i gol, i fan che cantano inni d'amore per un giocatore:
ammettere che l'omosessualit sia anche solo possibile, sarebbe come strappare a questo mondo la sua innocenza erotica. Con questo non si vuole sostenere che tutte le squadre
sono fatte da omosessuali non dichiarati, bens che possono
scambiarsi effusioni, completamente nudi, senza che nessuno
metta in dubbio il loro orientamento sessuale.
Per il luogo comune antigay arrivato al capolinea. Anche
se alcuni atleti sono dei veri idioti, la maggioranza sempre
pi tranquilla rispetto all'omosessualit. Il solo giocatore di
uno sport di squadra che abbia dichiarato la propria omosessualit nel corso della sua carriera stato il rugbista australiano Ian Roberts, autore di un coming out nel 1995, e la maggior parte dei giocatori di quello sport proletario e macho ha
preso le sue difese [...]. David Beckham sta cos bene nei panni di icona gay, che arrivato a posare come una pin-up per
la
rivista gay "Attitude". In Olanda, nel 2002, quando la rivista
di calcio "Johan" ha svolto un sondaggio tra i calciatori professionisti, solo il 20 per cento si detto d'accordo con l'affermazione "Nel mondo del calcio non c' posto per gli omosessuali". E lo scorso anno negli Stati Uniti il 74 per cento dei
750 giocatori professionisti di baseball intervistati dal "Tribune" ha affermato che un compagno di squadra gay non gli
creerebbe nessun problema. E probabile che molti di loro sa-

pessero gi di avere dei compagni di squadra gay... Lo sport


professionistico, come l'esercito americano, ha gi adottato una politica all'insegna dell'io non chiedo, tu non dici [...].
Alcuni club calcistici della Bundesliga tedesca hanno gi
gruppi di tifosi gay, i quali di solito sventolano bandiere ar99

PIEDI NUDI

cobaleno con il nome della squadra: quasi tutti sono emanazioni delle societ. Si pu dire che il mondo dello sport sta cominciando a muoversi. E stranamente, la prima a muoversi
stata la Football Association inglese: derisa per decenni per il
clima di omert che vi regnava, il mese scorso ha organizzato un convegno sull'omofobia - per i canoni del calcio, una
vera stranezza. La mossa della federazione inglese ha messo in imbarazzo la Uefa, cio l'autorit calcistica europea, costringendola a muoversi a sua volta. A febbraio, durante la
conferenza dell'Uefa a Barcellona, un gruppo di lavoro discuter di omofobia. E William Gaillard, direttore comunicazione Uefa, ha dichiarato: "Per quanto ci compete, i calciatori gay possono essere certi che saranno protetti".
Il primo impegno trovarli. E prevedibile che i giocatori
gay usciranno allo scoperto quando riterranno l'ambiente
sufficientemente amichevole. Non ci siamo ancora arrivati.
Bandire gli idioti che gridano insulti omofobici sarebbe gi
d'aiuto. E lo sarebbe anche indurre i club e i giocatori etero
a parlare della questione. Gerd Dembowski, il responsabile
tedesco della campagna contro la discriminazione nel calcio
che sta tentando di riunire i calciatori gay, mi ha detto di non
essere riuscito a convincere i calciatori eterosessuali a sostenere pubblicamente la sua causa: gli hanno spiegato che erano tutti molto disponibili verso i gay, per no, spiacenti, anche troppo impegnati per partecipare.
Due anni dopo questo articolo, l'ex cestista britannico
John Amaechi, atleta della Nba fino al 2003, dichiara di
essere omosessuale. Ho parlato con una decina di calciatori gay attualmente in attivit, e ho sconsigliato loro
di fare coming out: finirebbero subito al rogo. E gi successo al povero Justin Fashanu, distrutto per avere dichiarato di essere gay. Non servirebbe a niente, e la nostra causa non ha bisogno di altri martiri. Secondo Amaechi, nel calcio i tempi non sono ancora maturi per
una reale accettazione sociale della diversit sessuale. E
parlando dell'omofobia nel basket e nel calcio, afferma:
I miei compagni di squadra sapevano benissimo che

ero gay, e mi accettavano perch ero un gay silente: ero


101

CARLO PETRINI

In alto, a sinistra: Caniggia e Maradona festeggiano un gol. A destra:


Guti, centrocampista del Real Madrid, con un amico. Sotto: due giocatori del Liverpool festeggiano la Champions League.

102

PIEDI NUDI

accettato perch non facevo riferimenti alla mia condizione... Anche nel calcio regna il conformismo di un rigido ideale di mascolinit per paura di essere considerati gay anche se non lo si : nel calcio non portarsi a letto qualunque donna che respira significa essere gay, come pure avere amicizie femminili non a sfondo sessuale.
Nel calcio perfino chi legge un determinato giornale, o
usa parole con pi di tre sillabe, considerato gay....
Dopo aver lasciato il basket, Amaechi lavora a Londra
come psicologo comportamentale. Perch non viene un
po' in Italia, a studiare l'omofobia tricolore negli spogliatoi e fuori? Potrebbe divertirsi (in tutti i sensi).

Sederini d'oro
Nel marzo del 1999 la trentaduenne brasiliana Lzara
Souza De Morais, detta Lara, finisce nei guai: accusata
di essere l'organizzatrice di un giro di squillo d'alto bordo a Milano, viene arrestata con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e traffico di cocaina. Durante l'inchiesta salta fuori anche il nome di qualche calciatore.
Il primo riferimento a un pallonaro lo fa una del giro,
la ventiquattrenne brasiliana Ohana: Io sono stata anche a delle feste nella casa del calciatore Nicola Berti
[centrocampista dell'Inter, ndr] e del suo amico Max... Ho
avuto un incontro sessuale presso l'abitazione del calciatore Berti: oltre al giocatore, c'erano Lara, Vera, Max
e una ragazza italiana... Mi invit Lara, e mi diede 800
mila lire. Interrogato dal magistrato, Berti conferma:
Ho frequentato Lara nel periodo dal 1994 al 1997, e
sapevo, come del resto sapeva il mio amico Max, il tipo
di vita che lei faceva... A volte le davamo una somma di
500-700 mila lire a testa, che andavano a coprire le sue
prestazioni e quelle delle altre ragazze portate da Lara.
Confermo che fui io a presentare il collega giocatore Ronaldo a Lara, se non ricordo male nell'ottobre del 1997;
l'incontro avvenne nella mia abitazione.
104

PIEDI NUDI

Un'altra fanciulla del giro, Sandra Regina, dice ai magistrati: L'unico incontro sessuale [che ho avuto] con il
calciatore [brasiliano] Ronaldo avvenuto in un appartamento di Milano; a questo incontro era presente, oltre
a Lara, un ragazzo brasiliano, Sergio, forse suo cugino,
Ohana e un'altra ragazza russa. L'incontro venne organizzato da Lara, che mi contatt invitandomi all'incontro in quanto Ronaldo voleva conoscermi avendo sentito
fare il mio nome. Mi pag personalmente Ronaldo dandomi un milione e mezzo in contanti. In occasione dell'incontro con Ronaldo c'era della cocaina e, oltre a me,
ne fecero uso la ragazza russa e il cugino di Ronaldo.
Lara dichiara a verbale che Berti le chiedeva di andare a casa sua o di amici per incontri sessuali a pagamento: In occasione di un Natale, era presente anche un suo
amico di nome Shalimov [centrocampista dell'Inter, ndr] con
cui ho avuto un rapporto sessuale pagato da Berti
Due anni dopo lo scandalo, Lara Souza De Morais si
lascia andare con un giornalista e racconta qualcosina
dei suoi casini coi pallonari, per non fa nomi:
C'era un calciatore superdotato che io chiamavo "Sederino d'oro" perch ha veramente un bel didietro. Il primo soprannome che gli ho dato Niky, e la sua casa [di Milano],
per anni, stata meta trasgressiva all'eccesso... Si andava avanti fino alle 6-7 del mattino, quasi tutte le settimane. Finita la partita, si andava a mangiare al "Porco" o al "Picanhas", che sono ristoranti brasiliani, o al "Santa Lucia", dove fanno anche la pizza fino a tardi. Poi in discoteca - "Hollywood", "Shocking", "Beau Geste"... Poi si finiva a casa di
Niky. A volte andavamo direttamente da lui, anche a cena.
Non sempre succedeva qualcosa di strano: potevamo anche
mangiare, bere e chiacchierare fino alle 4 del mattino. Quando per succedeva, beh!, era senza sosta. Generalmente restavamo io, "Sederino d'oro" e i suoi amici Paolo, Max e Fa1 Cfr. "La Stampa", 22 luglio 1999.
105

CARLO PETRINI

brizio. Poi, a rotazione, c'erano anche altri calciatori. Chiamavamo ragazze e travestiti, o solo travestiti, dipendeva dai
gusti e dalle voglie dei presenti. E ale, si andava avanti fino
alle 6-7 di mattina, e anche oltre. Io per guardavo, al massimo facevo qualche pompino, non scopavo mai. "Sederino d'oro" era molto generoso: mi pagava bene e in fretta...
Ho cominciato a uscire col calciatore R., che mi corteggiava. Siamo stati fidanzati per un bel po'. Come fa adesso R. a
dire ai giornalisti che non mi conosce?! Non mi piaceva molto andare in giro con lui, n al ristorante n in discoteca: ci
voleva la guardia del corpo perch tutti lo riconoscevano, volevano parlare con lui. E allora ci rintanavamo a casa sua. Mi
piaceva moltissimo baciarlo sulla bocca, per lui a letto non
era un granch, anzi.
La signora Lara conclude l'intervista con i fuochi d'artificio: Anche i calciatori sniffano cocaina, ma poco...
E non sono solo quelli dell'Inter che vanno a prostitute, pippano e fanno le orge, ma anche quelli delle altre
squadre. Per non parlare dei presidenti: quelli s che se
ne intendono di feste - ce n' uno che ne fa di tutti i colori... Poche sere fa alcuni calciatori dell'Inter e del Milan ci hanno di nuovo provato con me, mi hanno chiesto
di andare alle loro feste... 2.
2 Intervista a Lzara Souza de Morais di Marco Gregoretti, "GQ",
maggio 2001.
106

Cazzi, culi e seghe


Nel circo pallonaro certi personaggi che in pubblico
portano la cravatta, in privato mangiano, razzolano e
ruttano proprio come se fossero in una porcilaia. Lo dimostra bene il linguaggio che usano al telefono: una parlata da Vernacoliere spinto piena di sessismo da caserma, pecoreccia come un film di Alvaro Vitali, dove il
cazzo, il culo e la sodomia impazzano.
Ecco qualche esempio di linguaggio telefonico tra Innocenzo Mazzini (vicepresidente della Federazione italiana gioco calcio ') e Lucianone Moggi padrino della Juventus:
1 Nel curriculum biografico del Mazzini raccontato dai carabinieri
dell'inchiesta Calciopoli c' scritto: Nel 1997 ha fatto la sua apparizione a livello nazionale quale commissario straordinario del settore giovanile e scolastico della Figc (stagione sportiva 1997-98). Nei
quattro anni successivi (1998-2001) stato presidente del settore
giovanile e scolastico della Figc e per l'anno 1999 anche delegato
Uefa per il calcio giovanile e amatoriale. Dal settembre 2001 al gennaio 2002 stato Commissario straordinario del settore tecnico
Figc, per poi essere nominato il 28 dicembre 2001 vicepresidente
della Figc con delega sul doping, delega congiunta alle altre ine107

CARLO PETRINI

renti le modifiche allo Statuto della stessa Federazione e alla valorizzazione e tutela vivai. Mazzini , altres, responsabile organizzativo del Club Italia. Tutti gli incarichi sono stati confermati con la
rielezione di Carraro a conferma del disegno criminoso portato avanti dall'organizzazione facente a capo a Moggi. Gli elementi acquisiti raffigurano Innocenzo Mazzini come elemento centrale della compagine abilmente organizzata da Luciano Moggi, del quale
risulta essere alter ego fedele e prodigo che con continuit lavora a
favore degli interessi del gruppo di cui un importante promotore,
svolgendo sottile opera per la conservazione del potere del gruppo
stesso nel sistema.
108

Testa di cazzo
Mazzini: Senti, per caso tu hai mica risentito tra le varie
cose quel testa di cazzo di B.?.
Moggi: No, no, quando lo risento lo mando affanculo e
via.
Mazzini: Ma una volta che gli chiedo un piacere io... Ma insomma, proprio una testa di cazzo.
Moggi: Eeee... questo qui proprio una testa di cazzo, di
quelli mica male eh?.
Altamente in culo
Mazzini: Ma che cazzo ci stai a fare a perder tempo?... Lucianino...[...].
Moggi: Nooo, per se lo son preso talmente altamente in
culo, questo qui gi il primo passo, per tirarglielo in culo anche in un'altra maniera, guarda!.
Mazzini: [...] Ma io ho paura di romperti i coglioni... Un
abbraccio amore mio. Ciao! Ciao!.
Moggi: Ciao!.
Otto seghe
Moggi: S, ma tanto nun c'... L che cazzo ti vuoi incontra?.
Mazzini: Abete si incontrato con Della Valle.
Moggi: S ma... e fanno flop tutti e due!.
Mazzini: Madonna! Guarda, mi farei... mi farei otto seghe!.

PIEDI NUDI

Anche il presidente-padrone della Lazio, Claudio Lotito, un noto dicitore di cazzi e culi rotti: Porca puttana,
porca, poi quel cazzo di arbitro... Allora un pezzo di
merda!... Che cazzo ne so... E allora quello che ci rompe il culo questo?... Gli ha rotto il culo e ridevano... Aiutalo e num me rompe il cazzo... Io tra l'altro mi sono rotto i coglioni di aiutare le teste di cazzo... Adesso fuori dai
coglioni!... E cazzo, allora significa che me fai incula... Mi
fai inculare da Franco... Forti per rompermi il culo... Mi
sono rotto i coglioni di aiutare le teste di cazzo.
Comunque il numero uno della parlata pecoreccia e
sessuomane sempre lui, Lucianone Moggi, fine dicitore di culi e cessi: Eh... ma lui deve accetta, perch noi
stiamo dando il culo, eh? Aho!... Oggi mi telefona il... un
personaggio che praticamente prima ce lo tirava in culo,
ora non che ci fa favori, per cerca di dimostrarsi della ditta!... Ma vaffanculo, va!... Mi rompo i coglioni, e se
me li rompo io me li rompo bene... Allora, quindi, gli
faccio il culo... Gli faccio passa le feste a Torino a pul i
cessi!... Proprio a presa per il culo... Gli faccio il culo!.
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A fin di bene
Negli anni Settanta in molti avevamo qualche metodo
personale per migliorare le prestazioni in campo - cose
innocenti, non intendo il doping. C'era chi il giorno prima mangiava cibi "miracolosi", chi prima di entrare in
campo prendeva due aspirine oppure beveva tre-cinqueotto caff; c'era chi alla vigilia dormiva 14 ore, chi andava a messa per chiudere aiuto a Dio, e chi la domenica
mattina si masturbava per scacciare la tensione negativa.
Io per un periodo mi ero ficcato in testa che se entravo in campo da arrapato rendevo di pi. Come se la voglia di sesso potesse essere una specie di molla che sul
terreno di gioco mi dava pi carica, pi energia, pi vigore. Cos la domenica mattina, mentre gli altri prendevano raffiche di caff o dormivano o si facevano una sega o andavano a messa, io mi mettevo a leggere qualche
paginetta erotica.
Cominciai la terapia con Henry Miller. Oh Tania, dove sono ora la tua fica calda, le tue grosse giarrettiere, le
tue morbide cosce piene? C' l'osso, nei miei venti centimetri di cazzo. Ti stiro tutte le grinze della fica, Tania,
gonfia di seme... Il tuo Sylvester! S, lui sa accendere
il fuoco, ma io so infiammare una fica... Io ti chiavo, Ta110

PIEDI NUDI

nia, in modo che tu resti chiavata. E se temi di farti chiavare in pubblico io ti chiaver in privato. Ti strapper
un pelo dalla fica... ti morder la clitoride... Mi sorprendo a domandarmi cosa si debba provare, durante il rapporto sessuale, a essere donna: se il piacere pi acuto,
eccetera. Cerco di immaginare qualcosa che mi penetri
l'inguine....
Per le partite importanti mi caricavo di pi facendomelo venire duro con Emmanuelle. La scopata in aereo
era il massimo:
Era sdraiata sul lato destro, con le cosce e le ginocchia ripiegate... L'uomo la stringeva ai fianchi, da dietro. Fece scivolare una gamba tra quelle di Emmanuelle e le entr dentro
con una spinta perentoria, facilitata dalla durezza del suo
cazzo e dall'umidit della carne di lei. Solo dopo aver raggiunto il punto pi profondo della vagina e avervi indugiato,
previo sospiro di piacere, lui cominci a muovere ritmicamente il suo cazzo con forti colpi regolari.
Superata l'angoscia, Emmanuelle ansimava, pi bagnata
e calda a ogni movimento. Quasi fosse stato nutrito da lei,
il cazzo aumentava di volume, ampliando e velocizzando il
movimento. Attraverso la nebbia della felicit, lei riusciva a
stupirsi che la corsa dell'ariete nel suo ventre potesse essere
cos profonda...
Quando cap, dall'accelerazione dei movimenti, dalla rigidit delle mani che abbrancavano le sue natiche, e da un improvviso, ulteriore gonfiore del cazzo che la penetrava, che
il suo partner stava per venire, si lasci andare anche lei. La
frustata dello sperma port il suo piacere al parossismo. Mentre si svuotava dentro Emmanuelle, l'uomo si trattenne il pi
a fondo possibile nella sua vagina... Perfino nel mezzo dello
spasmo, lei manteneva lucidit sufficiente per godere al pensiero delle colate cremose, aspirata dall'apertura oblunga del
suo utero, attiva e golosa come una bocca....
L'idea che il fatto di andare in campo col cazzo duro
migliorasse il mio rendimento svapor piano piano, partita dopo partita. Quando girava male io giocavo male,

112

CARLO PETRINI

Emmanuelle non c'entrava niente, anzi a volte un di pi


di energia causava danni e appannava la lucidit. Nonostante Henry Miller e Emmanuelle spesso giocavo male,
cos alla fine uscivo dal campo incazzato nero, e della
voglia di scopare per qualche ora non me ne ricordavo
neanche pi.
113

Tacchi e tacchetti
Il campionissimo ucraino Andrij Shevchenko, attaccante del Milan berlusconiano, comincia a mettere in mostra le sue grazie come superpagato testimonial di una
marca di scarpe da calcio. In cambio di un pacco di milioni, si mette nudo, seduto per terra con le gambe incrociate e le mani sui piedi, mentre con le due ginocchia
stringe la scarpa da reclamizzare, coi tacchetti bene in
vista, messa di profilo a strapiombo sull'uccello (oscurato col computer). L'espressione facciale del testimonial
un po' ebete, ma tanto la faccia non interessa a nessuno:
ben pi importante il tatuaggio che si vede sulla spalla sinistra (ormai i tatuaggi sono obbligatori, ce li hanno
cani e porci, non se ne pu pi fare a meno).
Poi il pallonaro ucraino, convinto di essere un irresistibile simbolo del sesso, posa per un servizio sexy (a pagamento) in coppia con la sua signora, la modella americana Kristen Pazik. Il servizio viene pubblicato da una
di quelle inutili riviste di carta patinata. In copertina,
con il titolo Pallone + moda + passione = Sheva & Kristen, ci sono il pallonaro e la modella americana avvinghiati: lei in mutandine e reggiseno di pizzo nero (firmati), con lo sguardo voglioso; lui a torso nudo, l'elasti114

CARLO PETRINI

Il pallonaro Andrij Shevchenko posa nudo per reclamizzare una marca di scarpe.
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PIEDI NUDI

co degli slip (firmati) che esce dai jeans (firmati), con lo


sguardo da pesce lesso. I due si stringono nell'estasi fissando il lettore.
All'interno il servizio fotografico sembra ambientato
in una clinica svizzera. Prima lui, il pallonaro ucraino,
seduto da solo sul letto, sempre a torso nudo, con i jeans
(firmati) sbottonati e ai piedi un paio di anfibi (firmati).
Poi tocca a lei, da sola sul letto, in sottoveste nera (firmata), scarpe di vernice nera (firmate) con tacchi a spillo (firmati). Nella terza foto sono tutti e due sdraiati uno
vicino all'altra, e nel quarto scatto c' lui che dorme sopra il seno di lei (tutto firmato, chiaro, anche il sonno). Titolo del servizio: Storia di passione tra pallone
e sfilate. Le didascalie sono da sbellicarsi dal ridere:
Che coppia... Insieme vivono l'amore inseguendosi per
il mondo tra partite e passerelle. E in esclusiva ci svelano i loro sogni segreti e ricordano il primo bacio. Lui:
La mia storia con Kristen non finir mai. Anche se ora
abbiamo cos poco tempo.... Lei: Tra amore e carriera
scelgo l'amore. Ho incontrato Andrij e non me lo faccio
scappare. Insieme: Sfruttiano ogni attimo per vederci.
Magari anche pochi minuti nell'Hotel di una citt qualsiasi. Alla domanda su chi abbia fatto la prima mossa,
lei risponde: Sono stata io. Eravamo a una festa di Armani e io, tifosa del Milan, quella sera volevo fare i complimenti a Andrij per come aveva giocato la partita. Ma
che love story meravigliosa, sembra un sogno (firmato)!
Da ricordare i precedenti sentimental-milanisti della
Kristen, vera tifosa del Diavolo. Prima di diventare la signora Shevchenko, lei era fidanzata con Piersilvio Berlusconi, il rampollo del presidente-padrone del Milan. E
un bel giorno, in preda al sacro fuoco artistico della top
model, aveva posato nuda, sdraiandosi come mamma
l'ha fatta addosso ai tronchi (beati loro!) delle piante nel
parco della villa di Arcore. Foto bollenti, condite da dichiarazioni tipo: Sono una ragazza che ha avuto la fortuna di incontrare il Principe azzurro Piersilvio, Pier-

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CARLO PETRINI

Kristen Pazik, fidanzata di Piersilvio Berlusconi e futura signora


Shevchenko, posa nuda nel parco della villa berlusconiana di Arcore
per il settimanale "G()" (Foto di Fabrizio Ferri).
118

PIEDI NUDI

Silvio come un dio, punto e basta, senza dimenticare

il Re: Silvio Berlusconi la persona pi affascinante del


mondo, conquista tutti. Il nudo arrapante della top model nel parco di Arcore, e le sue parole devote per il Padre e il Figlio, non avevano commosso il presidente-padrone Preoccupato che le elettrici borghesine di Forza
Italia si scandalizzassero per tanta bellezza non rifatta
e senza silicone, il Nano di Arcore aveva scacciato la
povera Kristen dal paradiso terrestre come Eva dopo la
mela. Ma lei non aveva fatto in tempo a disperarsi: era
finita tra le braccia di Andrij.
Nell'estate del 2006 il campionissimo Shevchenko e il
Milan berlusconiano hanno messo in scena la pi squallida commedia mercenaria della storia pallonara. Il centravanti milanista ormai trentenne e la societ rossonera avevano l'ultima occasione di incassare una montagna di milioni di euro dal Chelsea di Roman Abramovich, ma il Nano di Arcore voleva farlo senza inviperire
i tifosi-elettori del Diavolo. Cos ha allestito una penosa
commedia a base di dichiarazioni pubbliche false e spudorate.
Shevchenko: Andr al Chelsea, ma non per soldi o perch al Milan non mi trovo bene: perch voglio che i miei
figli imparino a parlare inglese. Galliani: Il Milan di
Berlusconi non ha mai venduto un suo campione per denaro, e Shevchenko ha ancora tre anni di contratto con
noi. Deve essere chiaro ai tifosi che noi Sheva non vogliamo cederlo: lui che se ne vuole andare al Chelsea,
per motivi familiari.... Berlusconi: Sheva se ne vuole andare in Inghilterra, sua moglie vuole vivere in un Paese
anglosassone. Shevchenko: In questa mia decisione i sol1 Le foto nude della Pazik erano state pubblicate dal solito mensile
patinato con il titolo Forza Kristen!.
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CARLO PETRINI

I coniugi Shevchenko nel servizio fotografico sexy pubblicato dal settimanale "GQ," del novembre 2003 (Foto Gian Paolo Barbieri).
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PIEDI NUDI

di non c'entrano niente: assurdo tirare in ballo il discorso economico!.


Morale della commedia. Per la cessione del giocatore,
il Milan ha incassato dal Chelsea l'astronomica cifra di
45 milioni di euro. E il signor Shevchenko, che al Milan
intascava 5 milioni di euro l'anno, al Chelsea guadagner quasi il doppio: 9 milioni di euro netti a stagione,
per quattro anni - totale: 36 milioni di euro... Cos, grazie al "sacrificio" del Milan berlusconiano, i figlioletti
del campionissimo ucraino potranno imparare l'inglese.
E grazie alla sensibilit coniugale di Andrij, la signora
Shevchenko potr coronare il sogno di vivere in Gran
Bretagna (allontanando cos il fastidioso fantasma gay
del modello di Armani di cui mezza Milano spettegolava...).
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Insufficienza di prove
Nel giugno del 1997 una ragazza olandese, la ventenne
Marielle Boon, denuncia Patrick Kluivert (centravanti
del Milan e della Nazionale olandese), e tre amici del giocatore, per stupro. La violenza sarebbe avvenuta la notte del 13 maggio, nell'appartamento di Amsterdam del
campione pallonaro, dopo che i quattro l'avevano prelevata in una discoteca.
Ecco il racconto della ragazza:
Avevo bevuto quattro birre e due bottiglie di "Shooter",
un cocktail alcolico piuttosto pesante. Alle 4.30 sono uscita
dalla discoteca, e l si trovava Kluivert in compagnia di tre
persone. Hanno fermato un taxi, e lui mi ha detto: "Vieni con
noi?". Mi ricordo solo di avere riso, non capivo... Mi hanno
spinto dentro il taxi, e l hanno cominciato a mettermi le mani addosso... [Arrivati nell'appartamento di Kluivert] loro mi
hanno strappato i vestiti di dosso. Uno di loro mi teneva per
le braccia, un altro per le gambe. Mi hanno obbligata a inginocchiarmi vicino a un divano rosa costringendomi a fare
quello che volevano loro... Hanno continuato a toccarmi, poi
mi hanno stuprato uno dopo l'altro. Ricordo che gridavano:
"Adesso tocca a te!"... Non potevo muovermi. Ricordo che si
sono fermati solo quando li ho pregati di lasciarmi andare al
122

PIEDI NUDI

bagno. Dopo mi hanno trascinata sul letto matrimoniale di


Kluivert, le lenzuola erano di seta, accanto al letto c'era una
culla, e hanno ricominciato... Ero stanca, avevo bevuto troppo... Ogni tanto mi davano degli schiaffi in faccia per farmi
stare sveglia... mi volevano cosciente. Kluivert era l'unico nero, e era l'unico che si era messo il preservativo... Sono andati avanti fino alle 7... Alla fine mi hanno ripetuto pi volte di
scordarmi di dove ero stata... Uno di loro voleva portarmi
fuori lasciandomi in una siepe, ma Kluivert ha chiamato un
tass, e siccome non avevo un soldo lui mi ha buttato 85 fiorini dalla finestra.
In quel periodo, il ventenne Kluivert una stella di prima grandezza dell'Ajax, ma da poche settimane il Milan
10 ha ingaggiato a colpi di miliardi per il campionato italiano 1997-98. Negli stessi giorni in cui sarebbe capitato
11 fattaccio, la moglie del giocatore era in clinica perch
stava partorendo il loro primo figlio. Due anni prima,
Kluivert al volante di una Bmw aveva provocato un incidente stradale che era costato la vita a un uomo, e si era
preso una condanna in primo grado per omicidio colposo. Tutti requisiti perfetti per venire a giocare in Italia,
dove c' il calcio pi spettacolare del mondo.
Nell'ambiente pallonaro olandese, il giovane campione famoso per le sue "amicizie pericolose" e per le sue
notti brave nelle discoteche. Cos, nessuno sembra mettere in dubbio che Kluivert e tre suoi amici, dopo una
notte in discoteca, si siano "divertiti" tutti insieme con
una ragazza, proprio mentre la moglie del giocatore era
in clinica a partorire: il problema solo se la giovane era
d'accordo o no... Non voglio soldi, dice Marielle Boon,
voglio giustizia: in Olanda c' lo stato di diritto, e la
violenza sessuale un delitto.
Nella denuncia, la ragazza ha precisato particolari
dell'appartamento di Kluivert che solo chi c' stato pu
sapere. E chiaro che la ragazza stata in quella casa, e
che ci sono stati dei rapporti sessuali fra la ragazza e
Kluivert e i suoi amici, dichiara un funzionario della

124

CARLO PETRINI

polizia di Amsterdam, ma la domanda cruciale : rapporti volontari o forzati? C' stato il reato oppure no?
Toccher alla inchiesta accertarlo. Il presidente dell'Ajax commenta: Non ci sentiamo responsabili di come si comportano i nostri giocatori nel loro tempo libero. La nuova squadra di Kluivert, il Milan, manda subito a Amsterdam un avvocato per seguire da vicino gli
sviluppi della storiaccia: l'investimento miliardario in
pericolo, perch il giocatore rischia una condanna a 12
anni di prigione.
A luglio la magistratura olandese archivia la denuncia
della ragazza per insufficienza di prove. Un giornale italiano commenta: Kluivert non verr processato per violenza carnale: l'accusa stata archiviata. Per i dirigenti
del Milan non poteva esserci miglior viatico per la presentazione ufficiale del centravanti. L'amministratore
delegato rossonero Adriano Galliani euforico, l'affare
non sfumato: Per Kluivert, l'Atletico Madrid ci aveva
offerto 30 miliardi di lire, ma noi abbiamo risposto di
no.
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L'omofobo sputtanato
Invece di andare a nascondersi dopo la sputtanata di
Calciopoli, Lucianone Moggi sempre sulla scena pallonara, e lo vedi ospitato da giornali e televisioni come
se niente fosse. Si sa che la faccia di tolla non gli ha mai
fatto difetto.
Quasi nessuno si ricorda pi che i carabinieri hanno
scritto che Lucianone capeggiava una organizzazione
criminale, una piovra moggiana... poggiata su ricatti,
violenze psicologiche e connivenze di ogni genere, che
era il capo di una compagine delinquenziale. Del resto, nell'Italia berlusconiana sono note di merito.
Una delle ultime stronzate che Lucianone ha detto
questa: Il calcio non adatto agli omosessuali: infatti
nel mondo del calcio non ce ne sono, n tra i giocatori
n fra i dirigenti. E dopo la cazzata numero uno, ecco
la stronzata numero due: Non so se i calciatori siano
contrari ai gay in squadra, sicuramente io lo sono. E
posso affermare che, nelle societ dove sono stato, non
ne ho mai avuti, mai... Non lo avrei mai voluto, un giocatore omosessuale, e anche oggi non lo prenderei. E se
mi sbagliassi e ne scoprissi uno, farebbe prima ad andarsene... Sono all'antica io, ma conosco l'ambiente del
126

CARLO PETRINI

calcio dall'interno, e in questo ambiente uno che gay


non ci pu stare. Un omosessuale non pu fare il mestiere del calciatore. E sapete perch? Perch si sta nudi sotto la doccia....
Fin troppo gentile il commento sarcastico del giornalista Maurizio Crosetti: Nella visione forse un po' schematica di Lucianone, il calcio dunque quella cosa che
si fa senza vestiti, lavandosi tutti insieme sotto un getto
di acqua bollente, e nel caso ci fossero gay nei paraggi
altamente sconsigliabile lasciarsi sfuggire il sapone, e soprattutto chinarsi per raccoglierlo... La sua ultima esternazione un clamoroso falso: perch in campo, ieri come oggi, gli omosessuali ci sono sempre stati, e ci mancherebbe altro... Eppure Moggi sa che il calcio un ambiente molto tollerante: non solo con i gay, ma anche
con gli ex dirigenti truffatori.
Il povero Lucianone straparla, ma c' da capirlo: l'omosessualit, antica come l'umanit perch un aspetto
della natura umana, un argomento eccessivo per la sua
modesta levatura intellettuale e per la sua ridotta capacit di comprendonio. Lui al massimo pu intendersi di
fica, quella una tematica facile e alla portata di tutti.
Infatti i carabinieri che si sono occupati delle porcate
moggiane hanno scritto anche: Il Moggi dispone di un
servizio di scorta e accompagnamento per permettere
alla donna con la quale ha una relazione extraconiugale, S.G., di effettuare in breve tempo una visita dentistica e un incontro presso gli studi della Rai.
In fatto di sessualit, Lucianone cos retrogrado anche perch si dimenticato di farsi schiarire le idee dal
suo caro amico Lapo Elkann, uno a cui piacciono parecchio i travestiti, cio finte donne con venti centimetri
di birillo vero. Poteva farsi spiegare da Lapo se nel calcio ci sono gay o no fra i giocatori e fra i dirigenti, invece di star l a parlare con lui delle 60 macchine Fiat con
supersconto a disposizione della Juve, cio del maneggione Moggi...

128

PIEDI NUDI

Certo, i signori giornalisti che ancora oggi raccolgono


e diffondono le stronzate moggiane antigay sono sempre
ben attenti a non ricordare ai lettori e ai telespettatori di
quando Lucianone, direttore generale del Torino calcio,
ingaggiava prostitute per "ammorbidire" arbitri e guardialinee, al punto da essere indagato nientemeno che
per il reato di favoreggiamento della prostituzione (prostituzione eterosessuale, sia ben chiaro!)... Allora sempre il caso di rinfrescare la memoria servile dei pennivendoli-lecchini.
Le puttane per arbitri e guardalinee uno scandalo dei
primi anni Novanta. Salt fuori quando i magistrati torinesi che indagavano sulla contabilit "nera" del Torino calcio trovarono nella agenda del ragioniere della
societ granata un appunto datato dicembre 1991 con
scritto: Ieri si presentata una certa Riva, faccia, fisico
e abbigliamento da puttana di alta classe: voleva 6 milioni per le prestazioni sue e di colleghe per gli arbitri
Aek-Atene. Nessuno mi aveva avvisato.
Interrogato in merito all'appunto, il ragioniere spieg ai magistrati che il Torino calcio, per le tre partite
di Coppa Uefa giocate nell'autunno-inverno 1991, aveva
"regalato" alle terne arbitrali, per allietarne il soggiorno
torinese, un terzetto di prostitute, le cui prestazioni erano state poi pagate dal Torino con i fondi neri: Ammetto il pagamento in favore di terne arbitrali. Erano
pagamenti che compiacenti signore vennero a chiedermi, sia nel caso della terna arbitrale Aek-Atene, sia in altri due casi, per un arbitro turco e uno svedese. L'importo fu sempre lo stesso, e anche le signore compiacenti erano sempre le stesse... Era stato Luciano Moggi [direttore generale del Torino, ndr] a combinare questi incontri... Una volta io avevo mandato via la signora, ma Moggi mi disse che aveva ragione lei [ a voler essere pagata, ndr],
cos liquidai il compenso... Torino-Aek ci cost quasi 10
milioni per intrattenere piacevolmente l'arbitro e i guar
129

CARLO PETRINI

dalinee. Era chiaro che Moggi si occupava delle prestazioni amorose per gli arbitri
Interrogato dai magistrati, il presidente granata Gian
Mauro Borsano non ci gir intorno: Per alcuni arbitri
internazionali confermo che sono state pagate delle
somme per procurare loro delle donne. Se ne occupava
sempre Moggi. Anche la signora Riva conferm ai magistrati che lei e due colleghe si erano occupate, per conto del Torino, di sollazzare il soggiorno torinese di arbitri e guardalinee, raggiungendoli la sera nell'albergo dove alloggiavano. L'unico che invece neg tutto fu proprio lui, Lucianone Moggi: sotto inchiesta per favoreggiamento della prostituzione, si difese dicendo che quelle tre signore erano solo delle hostess-accompagnatrici,
delle interpreti ingaggiate dal suo segretario Luigi Pavarese per ragioni di lingua parlata...
Lo scandalo finito come di solito finiscono gli scandali in Italia: in cavalleria. Due o tre episodi erano troppo poco per dimostrare il reato di favoreggiamento della prostituzione, e quanto all'illecito sportivo la legge
non comprendeva le competizioni organizzate dalla Uefa: cos l'inchiesta fu archiviata. Ma nel decreto di archiviazione, i giudici confermarono che il Torino calcio
aveva ingaggiato prostitute per le terne arbitrali, che la
decisione era riferibile al Moggi, e conclusero esprimendo un severo giudizio sulla slealt della dirigenza
granata con queste parole:
L'iniziativa di rendere pi ameno il soggiorno degli arbitri a Torino, in occasione di partite di Coppa Uefa, qualun' Il ragioniere della societ granata si riferiva a tre partite Uefa: Torino-Reykjavik del 2 ottobre 1991, finita G a l , diretta da una terna
arbitrale jugoslava; Torino-Boavista del 24 ottobre 1991, finita 2 a
0, diretta da una terna arbitrale inglese; e Torino-Aek di Atene
dell'11 dicembre 1991, finita 1 a 0 e arbitrata da una terna belga.
130

PIEDI NUDI

que siano state le reali finalit dell'ingaggio di avvenenti signore addette al dopocena, rivela una chiara volont di addolcire la severit degli arbitri, rendendoli obbligati verso la
citt che li ospitava con tanto riguardo e quindi sicuramente
meno liberi nell'esercizio del loro incarico. La lesione degli
interessi sportivi, nonch la frustrazione delle regole che animano il gioco del calcio e qualunque altro tipo di competizioni sportive, si stagliano in modo anche troppo evidente J.
Se il mondo pallonaro fosse una cosa seria, "il regista"
della lesione degli interessi sportivi, cio Lucianone
Moggi, avrebbe finito l la sua carriera. Invece la sua carriera andata avanti, avantissimo, anzi di pi, fino alla
poltrona di direttore generale della Juventus. L'uomo
giusto al posto giusto. Fra gli applausi dei giornalisti
servi del potere pallonaro.
' La storia di questo scandalo, e la carriera pallonara di Lucianone
Moggi, sono raccontate in Lucky Luciano di Ala sinistra e Mezzala
destra (Kaos edizioni 1998): una biografia censuratissima dai pennivendoli dei vari giornali sportivi.
131

La commedia coniugale
Da quando si sono sposati (luglio 1999), per qualche anno il pallonaro inglese David Beckham e la sua consorte Victoria Adams hanno recitato la commedia pubblica
dei coniugi perfetti: lui maritino impeccabile, e lei mogliettina devota, con tre bei bambini intorno. Sempre
mano nella mano, innamoratissimi, fichissimi, ricchissimi, con lui che da vero padre-modello si faceva fotografare col bimbo in braccio o mentre spingeva la carrozzina col pupo per strada... Una bella sceneggiata, raccontata come una favola. Una favola, appunto.
La messinscena franata all'inizio del 2004, quando
venuto a galla un pezzo di verit: cio che la signora
Beckham, come quasi tutte le mogli dei calciatori, ha
pi corna di un cervo. Infatti il suo supermaritino (un
figo della madonna, un vero sex symbol), come e di pi
di qualunque pallonaro, ha un uccello che non si accontenta del dovere coniugale. Anzi, sempre alla ricerca
di novit, che naturalmente trova a piene mani.
Il fotoromanzo mediatico dei Beckham-Giulietta &
Romeo ha cominciato a stracciarlo la ventiseienne Rebecca Loos, raccontando ai tabloid britannici le sue scopate clandestine con il bel David - e la fanciulla non
132

PIEDI NUDI

noiosa come una mogliettina: Io sono bisessuale, e a


letto raccontavo a David i miei rapporti lesbici nei minimi dettagli. Lui si eccitava terribilmente... Del resto
anche a David piacciono gli uomini attraenti, lui un
animale da sesso e un amante esplosivo... Comunque,
precisa Rebecca, sia chiaro che io non sono una rovinafamiglie: il matrimonio fra David e Victoria era gi in
crisi da tempo.
Dopo la Loos, una mezza dozzina di altre fanciulle testimoniano che sotto la maschera di Beckham maritino-modello si nasconde uno stallone sempre pronto alla monta. La ventinovenne anglo-malese Sarah Marbeck,
per esempio, ha raccontato di essere stata scopata dal
superpallonaro biondo addirittura negli spogliatoi, subito dopo una partita. Niente di strano: chi pu credere
che un tipo come Beckham possa recitare per tutta la vita la parte dell'impiegato del sesso coniugale?
Poi nel 2007 i coniugi Beckham si sono trasferiti con
la prole negli Stati Uniti, naturalmente a Los Angeles,
e nell'America ipocrita e bigotta hanno ricominciato la
commedia della bella famigliola superstar. Lei dichiara:
Abbiamo passato un periodo veramente difficile, ma
sapevamo che il matrimonio non una passeggiata. Abbiamo incontrato degli ostacoli, ma ne siamo usciti ancora pi forti. Le cose, tra noi, vanno addirittura meglio
adesso di quando eravamo appena sposati. Il consorte
conferma tutto. E per convincere gli scettici, i Beckham
si fanno fotografare cos: lui sdraiato a torso nudo, mentre lei gli appoggia la faccia sull'inguine e una mano sulla patta; lei in posa provocante sdraiata a gambe aperte
sul cofano di una macchina, in costume e stivaloni alti,
con lui seminudo che sembra l l per scoparla; tutti e
due seminudi a letto, pronti per accoppiarsi; lui in slip
che le sta sopra come se la stesse montando...
In Usa, Beckham gioca nel Los Angeles Galaxy (contratto da 250 milioni di dollari in cinque anni, pi altrettanti di merchandising all'anno), si tinge i capelli e si

134

CARLO PETRINI

I coniugi Beckham in versione erotica sul settimanale "Vanity Fair"


del 20 settembre 2007 (Foto Steven Klein).
135

PlKDI NUDI

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CARLO PETRINI

fa fotografare con le unghie smaltate di rosa. I compagni


di squadra lo chiamano Marilyn, e lui sta al gioco: anzi,
si dice onorato del fatto di essere un idolo della comunit gay californiana perch bello sentirsi amati e
ammirati.
Intanto in Italia la divetta televisiva Beln Rodriguez
commenta: Beckham non mi piace: mi sa di gay....
Non sar la storia della volpe e l'uva?
137

Zibaldone gay
Nei primi anni Novanta l'olandese John Blankenstein,
arbitro internazionale, ha dichiarato a un giornale sportivo tedesco: Sono gay, come lo sono tanti calciatori.
L'ho sempre detto, lo sa anche la Federazione olandese,
che non mi ha mai creato nessun problema. Mi dispiace
solo che il mio compagno non segua la mia attivit sportiva perch a lui il calcio non interessa... Gli insulti del
pubblico non mi fanno paura, prima o poi ci si abitua e
non ci si fa pi caso.
In Italia, a met degli anni Novanta, la Federcalcio ha
commissionato alcuni spot pubblicitari per la tv. Nel primo, un tifoso baffuto diceva: Con gli amici ci troviamo
tutti insieme, tutti uomini, e sono momenti di grande
passione, quasi d'amore, a volte capita che ci abbracciamo... Oh, ma cos'hai capito, a me mi piacciono le donne!, ma allo stadio ci vado con gli amici. Il presidente
dell'Arci gay Franco Grillini ha giustamente protestato:
E come dire: "Ehi tu, bada che non sono mica frocio, io
sono uno normale!". E il solito vecchio stereotipo che
viene riproposto, in forma di pubblicit, alle 8 di sera
davanti a milioni di telespettatori, e che fa leva sugli
schemi omofobi e razzisti.
138

CARLO PETRINI

Alla fine degli anni Novanta il giocatore della Nazionale brasiliana Vampeta ha accettato di posare nudo per
la copertina del giornale brasiliano "G", un mensile gay:
Sono eterosessuale ma non ho niente contro i gay... Ce
ne sono tanti, nel calcio professionistico. Cos Vampeta
si guadagnato il soprannome di "Svampita", e secondo
certe voci ha poi scoperto nuovi orizzonti.
L'attore di teatro Gianluca Ferrato, interprete di Ultima stagione in serie A (una commedia che racconta l'amore clandestino fra due calciatori), ha spiegato a un giornale di avere avuto, negli anni Ottanta, una relazione
gay - patita sulla mia pelle - con un famoso pallonaro. Fu una passione devastante come lo possono essere solo le passioni giovanili, ha raccontato Ferrato, ma
siccome il campione giocava in un grande club la storia
clandestina fin come doveva finire: il calciatore gay si
spos con un'ingenua signorina recitando la parte del
marito. Mi capita di rivederlo in televisione, si sa che
anche i "reduci" vengono chiamati a dibattere, e provo
ormai molta tenerezza per quest'uomo che non mi fa
pi pensare a cose straordinarie. E mi chiedo dove sia il
ragazzo che mi diceva: "Pensa se la societ sapesse dove
sono, li sto fregando e loro nemmeno se lo immaginano". Invece se lo immaginavano, cos lui si spos.
Nel Duemila, in Inghilterra, i lettori di alcune riviste
gay hanno eletto loro idolo erotico-sportivo il fuoriclasse David Beckham, allora nel Manchester United. L'interessato ha commentato: E fantastico essere amati e
ammirati, da uomini o da donne fa lo stesso. Altri calciatori mi criticheranno perch il calcio uno sport cos macho, ma io trovo che questa ammirazione dei gay
sia molto eccitante. Per qualcuno dei miei colleghi potrebbe essere un problema, per me no.
All'inizio del Duemila, in Spagna, il centrocampista
del Siviglia (e nazionale under 21) Francisco Gallardo,
per festeggiare un compagno che aveva fatto gol, gli ha
messo la testa in mezzo alle gambe e ha fatto finta di

140

PIEDI NUDI

succhiargli l'uccello. successo il finimondo: giornali


e telegiornali hanno gridato allo scandalo, e la Federazione ha processato Gallardo per lesione della dignit
sportiva e della decenza. Anche in Spagna il baraccone
pallonaro ha delle idee un po' confuse su cosa siano la
"dignit" e la "decenza".
Il 7 gennaio 2002, durante la partita Bologna-Brescia
(finita 2 a 0), i giocatori rossoblu Claudio Bellucci e Carlo Nervo hanno festeggiato un gol baciandosi sulla bocca. E bastato questo per agitare i bacchettoni e gli omofobi, e un giornale ha scritto: E un modo di festeggiare che ha creato molte polemiche. Polemiche per un
bacio: siamo arrivati a questo punto...
Nel gennaio 2010 il centrocampista argentino Jesus
Datolo, in forza al Napoli, posa seminudo (con indosso
solo gli slip) per la rivista gay argentina "Romeo Mag".
Foto semplici, senza malizia, perfino banali. Eppure...
eppure il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis
s'incazza. E il Napoli calcio decide di multare il giocatore: il pretesto che non poteva farsi fotografare per vincoli contrattuali relativi alla gestione dell'immagine, riservata al club partenopeo.
141

Il bordello dei massaggi


L'estate del 2002 la scalda anche il "Viva Lain", un
centro massaggi di Torino scoperto e chiuso dalla polizia perch accusato di essere un eros center a pagamento (cio prostituzione). In pratica, certi clienti si facevano "massaggiare" l'uccello con seghe e pompini, ma c'era anche qualche "servizio completo". La faccenda diventa uno scandalo nazionale da prime pagine e da titoli
dei telegiornali: non solo per il moralismo nazionale,
ma soprattutto perch fra i clienti del locale ci sono un
tot di pallonari della Juventus e del Toro (pi qualcuno
di serie B).
Il vero casino, come al solito, lo fanno i mass media:
come se si trattasse di un fatto grave, di un delitto, come
se non si sapesse che i calciatori con il sesso se la spassano in tutte le maniere. Il giornale torinese "La Stampa", giocando in casa, non si tira indietro, e d la notizia a tinte forti (titolone: Diciassette calciatori per i
match a luci rosse) scrivendo:
Mezzo campionato utilizzava i servigi delle fanciulle del
centro massaggi scoperto nell'elegante casa d'epoca della Crocetta [quartiere bene di Torino, ndr]. Diciassette sono i
calciatori
142

PIEDI NUDI

clienti delle squillo, in rappresentanza di sette squadre. La


classifica guidata dalla Juventus, con 5 calciatori, a ruota segue il Torino con 4; il derby finisce in parit solo se calcoliamo un quinto granata che da tempo ha appeso le scarpette al
chiodo. Con juventini e torinisti, tra i clienti del "Viva Lain"
figurano due interisti, un atalantino e un piacentino. Poi, a ribadire che la casa chiusa per vip godeva di una nomea che
correva chilometri e chilometri, ecco un altro derby: quello
tra
Verona e Chievo. In questo caso, parit assoluta: 2 a 2, ciascuna squadra contando una coppia di propri elementi.
I diciassette calciatori godevano di un servizio personalizzato a domicilio... Nell'abitazione di una delle ragazze arrestate la polizia ha sequestrato hashish e cocaina, il carburante
per le performance personalizzate e domiciliari delle "massaggiatrici": qualcuna avrebbe ammesso che pi di un giocatore si sarebbe corroborato con la droga approfittando del
fatto che un infortunio o una squalifica l'avrebbero tenuto fermo
la domenica, e dunque al riparo dal controllo antidoping.
Come mai tanta serie A cliente del "Viva Lain"? Secondo gli inquirenti, una delle prostitute era l'ambasciatrice del
"sesso a pagamento" tra i calciatori, ne bazzicava i bar, ristoranti e anche i ritiri... Nel bordello della Crocetta erano assidui anche due collaboratori di un noto direttore sportivo... La
fama interregionale del bordello si spiega con il passaparola
tra gli eroi della domenica, in qualche caso con una passata
comune militanza al soldo della tale societ, con l'interesse
per questo tipo di svaghi che, unitamente a quello per le auto, spopola tra i miliardari della serie A. Lo scrisse gi Carlo
Petrini (centravanti degli anni Settanta, autore di Nel fango del
dio pallone, libro sacrilego per il football) che negli spogliatoi
sono sempre circolate guide con gli indirizzi delle case chiuse pi lussuose di ogni citt '.
Una delle massaggiatrici del "Viva Lain" arrestata per
sfruttamento della prostituzione, la trentenne L.B. in
arte Sophie, una delle fanciulle specializzate nel fare

1 Claudio Giacchino, "La Stampa", 2 luglio 2002.


144

CARLO PETRINI

Il settimanale "Panorama" dell'11 luglio 2002 dedica allo scandalo


del "Viva Lain" la copertina e un ampio servizio all'interno.
145

PIEDI NUDI

massaggi pi o meno "completi" ai pallonari. Lo racconta lei stessa in un memoriale, pubblicato da un settimanale col titolo Diario della squillo amata dai campioni; l'articolo illustrato con foto della fanciulla seminuda a gambe spalancate, oppure con un pallone sulla passera per coprirla. Sophie racconta:
Uno dei primi a cui ho fatto il "massaggio" stato M.M. [ex
calciatore di Napoli e Juve, ndr]. Quando l'ho visto l'ho riconosciuto subito. Allora, il Genoa come va? gli ho chiesto, ben
sapendo che dopo avere giocato nella Juve aveva ricoperto un
incarico nello staff della squadra ligure. Io del calcio so tutto, sono tifosa del Torino da quando avevo cinque anni, e soltanto adesso, dopo l'arresto e la vergogna per lo scandalo,
penso che non riuscir mai a realizzare il mio sogno di diventare una giornalista sportiva... Un giorno M. chiede un
massaggio con me e Diana (anche lei arrestata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione). Io con M. avevo gi avuto un rapporto completo, ma la seconda volta andata male. Per me, almeno. E successo prima dei Mondiali:
nella vasca per l'idromassaggio, comincio a parlare delle convocazioni per Corea-Giappone: Che dici, Montella far bene?; lui si arrabbia da morire: Ma come ti permetti? Sai cosa me ne frega dei Mondiali. Qui dobbiamo concludere, e
mi sbatte fuori dalla cabina.
Ho avuto rapporti con vari calciatori. Con I.T. e N.A., M.I.
e C.Z. li ho incrociati in segreteria [del "Viva Lain", ndr], e una volta ho visto entrare R.C.: abbiamo provato entrambi un
grande imbarazzo, R. un mito del Toro, ci conoscevamo
gi. Con I.T. c' quasi amicizia: ho ancora memorizzati sul
cellulare i messaggini che mi mandava quando partiva in trasferta. Non gli ho mai chiesto soldi: n a lui n a A. Non me
la sentivo. Perch andavo soltanto con i giocatori della Juventus? Forse quelli del Torino venivano bypassati in segreteria, era di dominio pubblico che io avevo delle frequentazioni nell'ambiente e seguivo sempre la squadra tra gli ultras
della curva. I giorni dei calciatori erano il gioved o il venerd, e qualcuno veniva quando sapeva che la domenica sa-

rebbe stato in panchina o non era convocato...


147

CARLO PETRINI

Con P.M. sono stata fidanzata. L'ho conosciuto tre anni fa


al "Pick Up" di Torino, una discoteca dove la domenica sera
si trovano sempre i calciatori sia del Toro che della Juve. Lui
era con M.I.: Eccoli qui i gobbi li avevo salutati chiamandoli con il nome che usano i granata per gli juventini. Ma la
storia con lui iniziata dopo. Una cartomante mi aveva detto: Ti innamorerai di un uomo in divisa. La sera incontro
M. nella pizzeria "La Lampara", e finisce che andiamo tutti
nel bellissimo appartamento di I. Saremo stati in cinque o
sei, c'era anche un calciatore della Fossanese che soprannominato "Attila". Ma parlare di P. non una cosa che faccio
volentieri: ero innamoratissima di lui, e questo mi ha portato
a passare sopra a certi suoi comportamenti violenti.
Sono andata "a casa di A.S. [calciatore del Torino, ndr] con
Emanuela, la ragazza che poi ha fatto la denuncia alla polizia. S. fidanzatissimo, come calciatore lo stimo: quella sera
(era il 21 settembre 2001) sapeva che mestiere facesse la ragazza che era con me. Anzi, gli avevo raccomandato di non
lasciare in giro indizi compromettenti e invece, appena entriamo, vedo sullo schermo del computer la sua foto in campo. Su un mobile c'era una fila di bottiglie di vino numerate
con lo stemma del Toro, mi ha preso un colpo. Sono rimasta
l con loro per un po'... Cosa sia successo tra loro non lo so,
sono partita per andare a vedere Roma-Fiorentina. Un paio
di settimane dopo, durante una discussione, la Emanuela mi
rinfaccia: Devi ancora darmi i soldi di S. 2.
In difesa dei pallonari "massaggiati" si schiera subito
il pontefice dei giornalisti sportivi, Giorgio Tosatti, che
scrive: Quando si scopre un giro di squillo d'alto bordo
i mezzi d'informazione impazziscono e, dimenticando
ogni deontologia professionale, gareggiano nella ricerca
del cliente illustre... Nessuno dovrebbe rivelarne l'identit, n la magistratura n le forze dell'ordine n i giornali n la tv. Perch ci li espone alla gogna pubblica, ne
2 Cfr. "Panorama", 25 luglio 2002. Tutti i giocatori, citati con nome
e cognome, hanno smentito il racconto della massaggiatrice.
148

PIEDI NUDI

danneggia l'immagine, e ne pu compromettere vita familiare e lavoro... Perch ci sono sempre di mezzo i calciatori? Perch frequentano le prostitute anche loro, come la valanga di italiani salvati dall'anonimato. E perch
10 fanno pur essendo cos ricercati dalle donne? Perch
ci sar pure la volta che vuoi fare sesso senza coinvolgimenti sentimentali. Il concetto chiaro: si fa ma non si
deve sapere, per non rovinare "l'immagine", e per non
far incazzare la moglie cornuta turbando la famigliola...
Giornali e tv mettono in croce la responsabile del "Viva Lain", Tiziana Maritano, fatta passare per una criminale tenutaria di mignotte, e tirano in ballo il racket
internazionale della prostituzione, lo spaccio di stupefacenti, il riciclaggio di miliardi... Sono tutte balle, robe inventate per ingrossare lo scandalo e rincoglionire
bene l'opinione pubblica. Il moralismo scandalistico di
giornali e tv diventa indignazione verso i calciatori, giovanotti belli-ricchi-famosi perci ancora pi colpevoli di
essersi fatti massaggiare l'uccello, o di essersi fatti fare
un pompino a pagamento, sui lettini del "Viva Lain".
Mentre i mass media seguono lo scandalo per settimane, il magistrato ascolta come testimoni vari pallonari juventini e granata. I varbali delle deposizioni sono
uno spasso.
S.A., calciatore del Torino
Sapevo dell'esistenza del centro, nel senso che me ne aveva parlato qualcuno, ma non l'ho mai frequentato personalmente, forse mi sono limitato in una occasione a accompagnare un conoscente che salito e ha lasciato subito il centro.
11 conoscente che ho accompagnato, di cui conosco solo il
nome Marco, mi disse che andava a salutare una persona senza precisare altro.
Ho conosciuto la B. [massaggiatrice del "Viva Lain", ndr] circa
3 o 4 anni fa nel corso di un ritiro precampionato. Era una
tifosa del Torino che seguiva la squadra sovente. Per quello
che ne sapevo era soltanto una appassionata di calcio, e dopo
questo primo incontro ci siamo sentiti per telefono, ricordo

150

CARLO PKTRINI

anche che segu la vicenda relativa al mio infortunio nel 2001.


Non sono mai uscito da solo con lei, in alcune occasioni l'ho
incontrata presso ristoranti unitamente a altre persone. Una
sua amica bionda, di cui non ricordo il nome, forse S., aveva
una relazione sentimentale con M.B. [calciatore del Toro, ndr] e
pertanto poteva capitare di incontrarsi in locali pubblici.
Domanda delpm: La B. le ha fatto conoscere delle sue amiche?.
Risposta: S, ho conosciuto delle sue amiche ma non ricordo i nomi. Una l'ho conosciuta presso un ristorante in quanto
aveva una relazione con C. [calciatore del Toro, ndr], credo che si
chiamasse P. Un paio di altre amiche le ho incontrate in locali che si trovano nella zona della mia ex abitazione, in via....
Domanda del pm: Nell'ambito della frequentazione della B.
e delle sue amiche, ha mai ricevuto presso la sua abitazione
la B. unitamente ad altre ragazze?.
Risposta: S, in un paio di occasioni la B. salita a casa mia
unitamente a una sua amica. In un paio di occasioni sono
passate dopo cena e si sono limitate a prendere un caff, in
una terza occasione, forse durante l'estate dell'anno scorso,
una sua amica accompagnata da lei rimasta presso la mia
abitazione da sola fino all'una o alle due.
Domanda delpm: Ricorda il nome di questa persona?.
Risposta: No. [Il magistrato mostra una foto di E.P., e l'interrogato conferma che lei.]
Domanda del pm: Con

questa ragazza ha avuto rapporti ses-

suali?.
Risposta: S,

ma si trattava di rapporti consenzienti, nel


senso che io non mi sono accordato con nessuno, n con la
ragazza, per il pagamento di alcunch.
Domanda del pm: Sapeva che la B. si prostituiva?.
Risposta: No, quando sono andato al centro ad accompagnare il mio amico ho visto che lei era l ma non sapevo cosa
facesse [...]. Devo dire che qualche tempo dopo la B. mi telefon dicendomi che la ragazza si era invaghita di me e che
mi voleva rivedere, ma io le dissi che non mi interessava, cos come in un'altra occasione rifiutai di trascorrere una sera-

ta con un'altra amica della B. perch effettivamente non mi


piaceva.
La ragazza che venne a casa non mi disse che si prostitui152

PIEDI NUDI

va, e io pensai che era l perch le piacevo. Del resto anche B.


mi aveva detto che m'avrebbe portato un'amica alla quale io
piacevo. Durante la serata non ho mai avuto la sensazione
che la ragazza fosse l per denaro, ma pi semplicemente perch ritenevo di piacerle. Del resto a noi calciatori capitano
spesso amici o amiche che propongono incontri con ragazze
che ci vogliono conoscere. Per sentito dire nell'ambiente posso precisare che si diceva che alcuni calciatori frequentavano
il centro "Viva Lain".
C.Z., calciatore della Juventus
Ho frequentato il centro "Viva Lain" nel settembre-ottobre 2001 e sono stato accompagnato da A. [calciatore della Juve, ndr]. Il luogo era stato indicato da T. [calciatore della Juve,
ndr] come un centro dove le ragazze si prostituivano. E stata
l'unica occasione dove sono stato presso il centro, ma non ricordo la ragazza con la quale andai... Non ricordo quanto ho
pagato, ma comunque pagai alla cassa.
M.L, calciatore della Juventus
Sono stato presso il centro "Viva Lain" in un paio di occasioni. Poich conoscevo la titolare del centro [Tiziana Maritano, ndr] in quanto mi era stata presentata come amica del
calciatore D.M. che io frequento, la stessa mi invit ad andare presso il centro che lei gestiva. Pertanto un paio di anni fa
mi sono recato una prima volta per salutarla, e la stessa Maritano mi ha mostrato i locali. In quella occasione non ho ricevuto massaggi o altro.
La Maritano mi spieg per come funzionava il centro, e
che si potevano avere rapporti sessuali con le ragazze che ci
lavoravano. Non fu esplicita, ma mi fece intendere che le cose andavano in quel modo. Sono tornato dopo circa un anno
in compagnia di T. [calciatore della Juve, ndr] che sapevo frequentare il centro. Anche in quella occasione non ho avuto
rapporti con le ragazze, ma mi sono limitato a prendere un
caff con la Maritano.
Domanda del pm: Ha frequentato altri centri o locali come
il "Viva Lain"?.
Risposta: S, nel senso che ho frequentato in qualche occa-

sione il circolo "Jonny club" sito in Torino in compagnia di


154

CARLO PETRINI

T. e M. [calciatori della Juve, ndr]... Presso il locale non ho mai


avuto rapporti sessuali con le ragazze, anche se sapevo che le
stesse si prostituivano. Non ricordo con quali modalit ho pagato le consumazioni.
I.T., calciatore della Juventus
Sono andato per la prima volta presso il centro "Viva
Lain" circa due anni fa. Sicuramente sono stato consigliato
da qualcuno, anche se non ricordo da chi. Quando sono andato sapevo che l lavoravano ragazze che si prostituivano.
Presso il centro ho conosciuto la proprietaria e una decina di
ragazze che ci lavoravano. Non ricordo in questo momento i
nomi.
Al di fuori del centro, ho anche ricevuto presso la mia abitazione di via... D., in una occasione da sola, e una brasiliana
in un'altra occasione. In queste circostanze erano presenti
anche miei amici, tra cui uno di nazionalit croata.
In un'altra occasione T. ha organizzato una cena presso un
ristorante messicano di Torino, e con lei c'erano alcune ragazze, sempre del "Viva Lain". Alla cena erano presenti anche D. e I. [calciatori della Juve, ndr] e alcune persone che non
c'entrano col calcio. Preciso che quella sera nessuno ha avuto rapporti con le ragazze e la serata terminata in quel locale.
Per quanto riguarda le mie visite al "Viva Lain", ho sempre
pagato le prestazioni sia in favore del centro che alla ragazza
con la quale andavo [...].
Domanda del pm: Ha frequentato altri centri o locali come
il "Viva Lain"?.
Risposta: S, nel senso che frequentavo il circolo "Jonny
club" sito in Torino. L'ho frequentato decine di volte, e in
quel luogo consumavo rapporti sessuali con le ragazze appartandomi nel piano interrato. Nel locale il prezzo delle
ragazze era pi alto di quelle del "Viva Lain". Un rapporto
completo costava 300 mila lire, e spesso pagavo tramite carta di credito o assegno direttamente alla cassa del bar... Al
"Jonny" andavo con i miei amici, non ricordo se ero andato
anche con M. [calciatore della Juve, ndr]. Non ricordo chi sia il

proprietario del locale, credo di non averlo mai conosciuto.


156

PIEDI NUDI

P.M., calciatore della Juventus


Non ho mai frequentato il centro "Viva Lain". Sapevo che
esisteva, ma non mi sono mai recato preso il centro.
Domanda delpm: Conosceva o ha frequentato una ragazza...
il cui nominativo L.B. [massaggiatrice del "Viva Lain", ndr].
Risposta: S, l'ho conosciuta in una discoteca di Torino circa 4 anni fa. Dopo il nostro incontro l'ho vista un paio di volte a casa di un amico. Non la conoscevo come prostituta, e
credo che mi frequentasse perch voleva stare con me. Tra
noi non vi mai stata alcuna relazione. Da allora non l'ho pi
incontrata.
Domanda delpm: Ha frequentato circoli o locali dove si prostituivano ragazze?.
Risposta: S, il locale notturno denominato "Jonny club" a
Torino, dove ci sono andato anche con amici e con T. [calciatore della Juve, ndr]... Ci sono stato molte volte, e ho sempre
pagato in contanti o con la carta di credito. Il prezzo era variabile tra le 150-300 mila lire. Ho avuto rapporti sessuali con le
ragazze e con altre che non sono riprodotte nell'album mostratomi anche perch le ragazze cambiavano spesso. I rapporti sessuali avvenivano o nel piano interrato, oppure al piano superiore del locale....
Domanda delpm: Ricorda di aver preso parte a una cena nel
2001 che si svolta presso il ristorante messicano "Tacos Locos" e alla quale presero parte T, D., I. [calciatori della Juve,
ndr] oltre ad alcune ragazze?.
Risposta: S, ricordo quella serata, c'era stata presentata da
T., e tutti abbiamo partecipato pensando di concludere con le
ragazze, ma in realt io me ne sono tornato a casa senza concludere nulla. Per quello che ne so, anche gli altri hanno concluso la serata allo stesso modo.
A.N., calciatore della Juventus
Lo scorso anno, nel mese di settembre-ottobre, con T. [calciatore della Juve, ndr] ci recavamo insieme al "Viva Lain" di
Torino, unitamente a Z. [calciatore del Torino, ndr]. Detto centro

era conosciuto da T. In quella occasione effettuavo un massaggio con una ragazza che al momento non ricordo il nome.
Mi ci sono recato in seguito in un'altra sola occasione, in
cui mi ci ero recato unitamente al mio compaesano M.L. abi158

CARLO PETRINI

La massaggiatrice del "Viva Lain" Sophie, fotografata da "Panorama" del 25 luglio 2002 (Foto di Guido Argentini}.
159

PIEDI NUDI

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CARLO PETRINI

tante a C, di circa una trentina d'anni. In quest'ultima occasione il massaggio si concludeva con un rapporto manuale,
motivo per cui io da allora non mi recai pi presso il centro.
Non ricordo se ho pagato per i due massaggi sopra descritti
[...]. Escludo di essere andato presso altri centri o circoli simili a quello del "Viva Lain".
Anche il verbale dell'interrogatorio della massaggiatrice pi vivace del "Viva Lain", la B.L. col nome d'arte
"Sophie", uno spasso. Comincia con note biografiche
impeccabili: Mi sono diplomata nel 1990, ma gi prima
avevo iniziato a lavorare. Ho fatto la commessa presso alcuni negozi di Torino. Ho lavorato come segretaria
presso la Fiat e la Sai... Ho svolto attivit giornalistica
per conto di Telepi e Stream in merito a trasmissioni
sportive... Fino a quando non ho svolto l'attivit di massaggiatrice il mio reddito era piuttosto basso, nel senso
che non potevo permettermi particolari lussi. Quando
il magistrato le mostra le foto dei pallonari juventini e
granata, lei ne riconosce alcuni: Riconosco I.T., un frequentatore assiduo [del "Viva Lain", ndr], al quale ho praticato in due occasioni rapporti orali senza compenso...
Riconosco C.Z. che frequentava il centro... Riconosco
M.I., che ho visto al centro in un paio di occasioni... Riconosco N.A., che era un frequentatore assiduo e che
con me ha avuto un rapporto orale dietro il compenso di
60 euro. Poi Sophie va a ruota libera:
Quando arrivavano i calciatori, o altre persone che volevano rimanere anonime, venivano chiuse le porte del centro
e l'interessato veniva accompagnato direttamente in cabina
dove poi lo raggiungeva la ragazza che veniva scelta.
Per quanto riguarda altri sportivi che frequentavano il centro, preciso quanto segue. Un paio di mesi fa, quando il campionato era in corso, si present M.M., ex giocatore della Juventus e poi presidente del Genoa e deputato, al quale praticai un massaggio con masturbazione manuale ricevendo il
compenso di 60 euro. In seguito il M. si present e chiese un
161

PIEDI NUDI

"quattro mani" che iniziammo io e Diana. Poich io sono appassionata di calcio e vorrei fare la giornalista sportiva, continuavo a fare domande che forse non interessavano il cliente tanto che mi allontan in malo modo dalla stanza e Diana
termin da sola la prestazione.
Restando nell'ambito sportivo, ricordo un altro cliente del
centro, tale P.G. che credo sia un dirigente dell'Udinese calcio. P.G. era un mio cliente al quale praticavo massaggi con
prestazioni sessuali complete, ricevendo in alcuni casi un corrispettivo e in altri casi gratuitamente. Recentemente gli parlai al telefono mentre lo stesso si dirigeva verso Roma [...].
P.G. mi venne presentato da un altro cliente, P.C., attualmente in forza all'Udinese e gi direttore generale della Roma. P. venuto solo due volte al centro, e gli ho praticato un
massaggio con rapporto orale o manuale. La seconda volta
era andato con un'altra ragazza.
Sempre in merito agli sportivi che frequentavano il centro,
un'altra ragazza che lavora come massaggiatrice e che si chiama Kim, mi disse che aveva avuto rapporti sessuali con il giocatore del Venezia M. - ma io non l'ho mai visto personalmente.
Le memorie di Tiziana
La responsabile del "Viva Lain" ha poi raccontato la storia del suo allegro eros center nel libro Massaggi proibiti
(Kaos edizioni). Libro censurato col silenzio da tutti i
giornali, specialmente da quelli che dedicano paginate
alle pi deprimenti stronzate del mondo pallonaro. Eppure nel libro ci sono scritte cose divertenti.
Fra le centinaia di clienti del "Viva Lain", scrive Tiziana Maritano, c'era di tutto: imprenditori, commercianti, professionisti, industriali, avvocati, medici, qualche politico, e attori... C'era addirittura un tizio che di
mestiere faceva il prestigiatore. Potevano mancare i calciatori, una categoria cos bisognosa di relax? No di certo! Infatti proprio perch ci venivano calciatori di serie A (ma non solo) che il "Viva Lain" diventato uno
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CARLO PETRINI

scandalo nazionale. E parlando dei pallonari che ha


conosciuto, la Maritano utilizza dei soprannomi per
non rovinargli l'immagine.
Ecco qui di seguito le pagine dove l'ex titolare del "Viva Lain" ha raccontato le prodezze erotiche dei pallonari bianconeri e granata.
Il "benessere dei campioni" cominci pi o meno nell'estate
del 1999. Io ero amica d'infanzia di un calciatore del Torino,
un bel ragazzone mediterraneo che era poi passato a giocare
per un'altra squadra di serie A. Io e lui, in passato, avevamo
avuto una breve storia, dopo la quale eravamo rimasti in contatto.
Mediterraneo una sera mi telefon e mi invit a una festa
in casa di un suo amico, chiedendomi di portare un paio di
amiche. Ci andai insieme a una ragazza del "Viva Lain" (capitava spesso che ci si frequentasse anche fuori dal lavoro),
Gabry, e sua cugina Lisa.
Salimmo la scalinata a spirale di un lussuoso palazzo del
centro (sul citofono c'era solo il numero), e entrammo in un
salone con divani in pelle blu oltremare; le luci erano basse,
la musica a un volume altissimo. Mediterraneo ci present
due ragazzotti che l per l non riconobbi, anche se le loro facce non mi erano nuove: erano due calciatori della Juventus,
gli amiconi Cip e Ciop; con loro c'era un venticinquenne belloccio con occhialini e capelli rasati a zero, Dino. Costui chiese subito a Gabry di accompagnarlo a comprare le sigarette,
e uscirono; Mediterraneo, Lola e io sedemmo sprofondando
nei divani.
Cip e Ciop andarono in un'altra stanza, e quando tornarono, poco dopo, erano tutti e due completamente nudi. Due
corpi che erano una meraviglia, veramente, sembravano i
bronzi di Riace; ma quello loro nudit esibita a freddo, senza
una ragione, coi batacchi che gli sballonzolavano mosci in
mezzo alle gambe, mi pareva un po' ridicola (ho sempre trovato che la nudit maschile abbia qualcosa di comico). Loro,
nudi dalla testa ai piedi, vennero a sedere sui divani e si misero a chiacchierare con noi come se niente fosse. Chiaro che

la festicciola sembrava avere intenzioni piccanti.


164

PIEDI NUDI

Al ritorno di Gabry e Dino, Cip and all'ingresso ad aprirgli in quello stato, ma loro (a parte un momento di stupore di
lei) sembrarono non farci caso: si capiva che i due erano molto distratti. Infatti si diressero subito nella camera da letto che
dava sul salone, accesero la luce, entrarono e chiusero la
porta.
Pochi minuti dopo Cip e Ciop si avvicinarono in punta di
piedi alla camera, e si misero a origliare i gemiti che provenivano dalla stanza; poi, a turno, cominciarono a guardare
dal buco della serratura. A giudicare dalla prepotente erezione dei loro batacchi, lo spettacolo audio-video era dei migliori. Noi tre, dai divani, osservavamo divertiti la scena di Cip e
Ciop "guardoni" e arrapati come se fossimo stati al cinema,
mentre Mediterraneo, a bassa voce, li incitava a farci la telecronaca "minuto per minuto".
La scena and avanti cos per una mezz'oretta: i due campioni nudi, col batacchio sempre pi ritto, indaffarati a spiare, ascoltare e riferire. E quando l'amplesso fra Dino e Gabry
arriv al culmine, loro spalancarono la porta della camera
gridando e ridendo...
Dopo ci trasferimmo tutti nella camera a fianco per assistere a un altro spettacolo. Cip e Ciop, coi batacchi ancora
per aria, si infilarono nel letto matrimoniale nella posizione
del "69", si coprirono con un lenzuolo, e incominciarono a
muoversi come se stessero "succhiandosi" a vicenda. Dopo
un po' Cip invit Lisa nel letto, lei accett senza neanche spogliarsi; i due campioni le saltarono addosso, uno davanti e
l'altro di dietro, tenendola stretta in mezzo - lei vestita, loro
nudi, si capiva che avevano solo intenzione di giocare. Infatti Cip, ridendo, disse rivolto a tutti: Ve l'immaginate se adesso entrasse qualche giornalista, un fotografo... Questo s che
sarebbe un bello scoop!.
Mentre in camera si giocava alle luci rosse, io girai un po'
per la casa, che era piena di tappeti persiani. C'erano due bagni, uno con la doccia, e uno doppio con due lavabi e due
specchi. La cucina era all'americana, con marmo chiaro e un
grande frigorifero vuoto (solo una tavoletta di cioccolato e

una bottiglia di Iimoncello). Un poster di calcio attaccato al


muro e un libro sulla Juve appoggiato su una mensola mi
chiarirono l'identit di Cip e Ciop - ecco perch la loro faccia non mi era sembrata nuova.
166

CARLO PETRINI

Si era fatto tardi, e Dino se ne and dicendo che l'indomani mattina doveva lavorare. Ciop ci chiese di dormire l con
loro: Non vogliamo scopare, vogliamo solo un po' di coccole.
Ma anche noi l'indomani dovevamo lavorare, cos preferimmo andarcene. A dormire con loro rest il solo Mediterraneo,
che in quell'appartamento si muoveva come a casa sua.
Di quella seratina mi rest l'impressione che i simpatici
Cip e Ciop fossero due giocherelloni un po' esibizionisti, e mi
divertivo a immaginare che fossero legati da una segreta passione gay. Tutto sommato era stata una serata piacevole, tanto vero che fu la prima di una serie. In quel lussuoso appartamento, che era la casa di Cip (ma in pratica ci viveva
anche Ciop), ritornai pi volte, senza mai dimenticarmi di lasciare sul tavolo i bigliettini da visita del "Viva Lain".
Quando Mediterraneo non era impegnato con la sua squadra, veniva a Torino e si piazzava in casa di Cip. A volte la sera, anche a tarda ora, mi telefonava invitandomi l. Per lui
ero solo un'amica (Mediterraneo non ha mai messo piede al
"Viva Lain", nonostante i miei ripetuti inviti), mi chiamava
perch sapeva che in quel periodo ero single.
La seconda volta che accettai il suo invito, una domenica
sera, la passammo tutta davanti alla tv insieme a Cip e Ciop:
bevendo birra e limoncello, seguimmo le due trasmissioni
sportive della Rai e di Mediaset. Fu uno spasso sentire i loro
commenti ai commenti della tv. Conduttori e opinionisti si
presero pernacchie, battutacce e fischi. Era la loro rivincita
sugli odiati giornalisti, sulle cazzate del calcio parlato. Quando sullo schermo passarono quelle tabelle con le percentuali del possesso palla, dei falli fatti o subiti, dei tiri in porta
o fuori dalla porta, Cip e Mediterraneo lanciarono verso il
televisore una scarica di insulti, il pi gentile dei quali fu:
Guarda 'sti coglioni cosa cazzo si inventano!.
Cip era un tipo un po' snob, per era simpatico; Ciop, invece, era un ragazzo umile e alla mano. Mi piacevano perch
- a differenza di tanti loro colleghi - non se la tiravano da
campioni e non erano assatanati di sesso femminile. Non mi

vedevano come una da scopare, cos mi fu facile diventare loro amica.


Contrariamente a quello che scriveranno i giornali, n Cip
168

PIEDI NUDI

n Ciop vennero mai al "Viva Lain" per farsi massaggiare;


Ciop non ci mise mai piede, mentre Cip veniva qualche volta a trovarmi (ma non si ritir mai nelle cabine con le nostre
ragazze). In compenso, al "Viva Lain" cominci a venirci
qualche loro amico, grazie ai bigliettini da visita del centromassaggi che gli seminavo in casa: ricordo che i primi furono
un buttafuori di discoteca e un art director, due tizi che avevo visto una sera nella casa dei campioni.
Un gioved sera la casa di Cip era un bordello indescrivibile:
eravamo in una dozzina, e ballavamo nel salone con una musica a volume cos alto che tremavano i vetri (i vicini di casa
dei campioni di calcio sono pronti a perdonare tutto ai loro
idoli...).
Quella sera Mediterraneo era su di giri come non lo vedevo da un pezzo. Prima ci prov con una delle ragazze presenti, ma gli and buca; poi trov la tipa disponibile e la
port in bagno: torn dopo un quarto d'ora tutto scalmanato
(Mediterraneo, che un po' esibizionista, mi sussurr in un
orecchio che avevano scopato in piedi contro il muro senza
togliersi di dosso un solo indumento). Non pass mezz'ora
che il focoso campione era pronto per un bis, e che bis! Mediterraneo si appart in camera da letto con la stessa tipa e
con un ragazzo, e si scaten in un bel triangolo erotico (a un
certo punto, nudo, venne a chiedermi se volevo partecipare,
ma gli dissi che ero troppo tradizionale per l'ammucchiata).
Cip e Ciop, invece, si comportarono come sempre da veri
virtuosi: ballarono e si divertirono nella maniera pi casta
che si potesse immaginare. A notte fonda, quando quasi tutti
gli invitati se n'erano andati, chiacchierammo di rapporti di
coppia, amore, sesso e corna. Mediterraneo spieg che per i
calciatori la vita sentimentale un gran casino pieno di stress
e di problemi, che molte donne usano il sesso per accalappiargli la notoriet e il conto in banca, che lui comunque trovava assurdo mettersi in coppia da giovani e rinunciare cos
a tutte le occasioni... Cip e Ciop gli diedero ragione. Io fui sincera e feci la mia solita figura da fotoromanzo: cercavo l'amore, volevo l'uomo dei miei sogni, stavo aspettando il Prin-

cipe azzurro, e a quasi trent'anni il sesso senza sentimento ormai non mi interessava pi.
170

CARLO PETRINI

Ricordo una domenica sera passata a casa di Cip aspettando


che lui e Ciop tornassero da Firenze, dove avevano giocato e
perso contro la Fiorentina. Insieme a me c'erano Mediterraneo e due ragazze del "Viva Lain". Pensammo di accogliere i
campioni di ritorno dalla sconfitta preparandogli una pastasciutta di consolazione.
Cip e Ciop arrivarono a casa che era gi notte. Erano cos
incazzati per la partita persa che si rifiutarono di mangiare,
mostrando di non gradire troppo neanche la nostra presenza.
E quando io, rimettendo a posto la cucina, senza volere ruppi il vetro di un'anta, Cip and su tutte le furie e si chiuse in
camera da letto a farsi sbollire l'ira. Per fortuna l'amico Mediterraneo riusc a fargliela passare, e quando ritorn nel salone noi ragazze ce ne stavamo andando in punta di piedi.
Il primo calciatore juventino che venne al "Viva Lain" come
cliente fu un marcantonio alto e possente, un vero stallone.
Nessuna di noi l'aveva riconosciuto come un campione di
calcio, sembrava piuttosto un playboy internazionale; venne
da noi accompagnato da un amico, dissero che di mestiere facevano i businessman.
Lo Stallone era cos bello, cos gentile e cos elegante, che
io - non so perch - diventai subito diffidente. Appena si accomod nella cabina, dissi alla ragazza che lo avrebbe massaggiato, Luna, di fare molta attenzione perch di quel tipo
non mi fidavo. (Si fece massaggiare anche il suo amico, in
un'altra cabina.)
Mi accorsi dopo che si trattava di un campione bianconero,
perch sulla scheda che gli avevo dato da compilare aveva
scritto il suo vero nome e cognome (non credevo ai miei occhi!).
Cos pretesi che Luna mi raccontasse come era andata in cabina.
Lo Stallone aveva voluto il massaggio "completo", anzi completissimo (cio sia con la mano sia con la bocca), le aveva lasciato una mancia generosa, e nudo - diceva Luna, entusiasta
- era ancora pi bello che vestito, aveva un corpo incredibile.
Dopo quella prima volta, lo Stallone divent un nostro af-

fezionatissimo cliente. E ogni volta che arrivava lui - bello come un adone, elegante e gentile come un lord inglese, generoso come un nababbo - il "Viva Lain" si trasformava per
un'oretta in un club di scatenate tifose juventine...
172

PIEDI NUDI

A volte lo Stallone arrivava da noi insieme a un altro giocatore della Juve, il Tucano. Un timidone che faceva tenerezza,
un tipo dal carattere dolcissimo.
Il Tucano si faceva fare sempre e solo il massaggio "semplice". Lo so perch le ragazze, ogni volta, uscivano dalla cabina perplesse oppure incavolate, a molte piaceva parecchio.
Ma lui, a quanto pare, voleva solo il relax senza varianti, veniva al "Viva Lain" solo per il massaggio platonico - e ci trovava un gran gusto, tanto vero che una volta, durante il trattamento, si addorment. Marta si invagh del Tucano, e tent
in tutte le maniere di fargli il massaggio "completo", ma non
ci fu verso. Per me, quello non normale, disse, rassegnata, l'ultima volta che ci prov inutilmente.
Un bel giorno lo Stallone invit me e le ragazze del "Viva
Lain" a una festa serale in casa sua. A scanso di equivoci, io
ci andai in compagnia del mio uomo. Solita via del centro, altro citofono col numero, nuovo appartamento superlusso: salone con divani in pelle nera, un grande televisore appoggiato sul pavimento, un hi-fi modello fantascienza con casse
ultrapiatte a pieno volume; poi cucina full-optional, doppi
servizi con lavandini rossi, due camere da letto, e un bel terrazzo.
Insieme allo Stallone c'erano due suoi amici atleti, pi tre
calciatori: Cip (senza Ciop, che aveva un altro impegno); il
Rustico (giocatore di una squadra di serie B); e una delle star
juventine, il Divino, un tipo altezzoso con la faccia da capretto e l'aria spocchiosa. Del "Viva Lain" c'erano cinque ragazze, pi io col mio uomo.
Cenammo tutti insieme - pizza con birra e coca-cola - seduti intorno a un grande tavolo. Il clima era leggero, lo Stallone era un amabile padrone di casa che rendeva piacevole
la conversazione; l'unica nota stonata era il Divino, sempre
chiuso nel suo altezzoso mutismo da divo costretto a stare
con i comuni mortali. Dopo la pizza arrivarono in tavola scaglie di parmigiano e bottiglie di rum, mentre la musica aumentava di volume.
L'atmosfera divent calda quando quel giocherellone di Cip

prese sulle sue ginocchia Deborah e cominci a infilarle le mani nello spacco della gonna. Fu come un segnale. I due muscolosi amici dello Stallone si imboscarono in bagno con Va174

CARLO PETRINI

nessa, la quale poi mi raccont di averli sollazzati contemporaneamente con una doppia fellatio (giusto per non fare preferenze). Lo Stallone allung le mani su Selene, le abbass le
spalline del vestito, le tir fuori i seni e cominci a giocarci a
tempo di musica. A quel punto, ecco il colpo di scena: il Divino balz in piedi come un agile capretto, trascin Cinzia in
mezzo al salotto, e si lanci in uno show indimenticabile.
Dimenandosi a suon di musica appiccicato alla ragazza, il
Divino si tolse senza slacciarle le firmatissime scarpe da atletica che calzava, poi, una dopo l'altra, le calze. Sempre muovendosi al ritmo della musica appiccicato a Cinzia, si sfil la
aderentissima maglietta di microfibra grigia che indossava,
quindi cominci a slacciare la camicetta di lei, gliela tolse e
la butt per terra. Cinzia rimase in reggiseno, ma il Divino,
sempre muovendosi sinuoso e lascivo al ritmo della musica,
la afferr per i capelli e glielo strapp di dosso... Poi, lentamente, si sbotton i jeans neri che fasciavano il suo bel posteriore e le sue preziose gambe da gol, se li sfil, e rest con
un paio di slip grigi superfirmati - che fisico bestiale da fotomodello! Il mio uomo cominci a sbuffare, ma io ero interessatissima allo spettacolo, che stava entrando nel vivo (assistere allo striptease integrale di un campionissimo di calcio
un privilegio che una donna non pu perdere!).
Il Divino pos le mani sui pantaloni di pelle di Cinzia, glieli slacci, glieli abbass, e anche lei rest in mutandine. Continuavano entrambi a ballare, il campione stava addosso a lei
sinuoso come un serpente. Poi caddero gli slip di lui, e il Divino schiacci il suo batacchio d'oro mezzo sveglio contro il
deretano danzante di lei. Mentre stava per sfilarle le mutandine, il Ruspante gli si avvicin e gli disse qualcosa nell'orecchio; visibilmente scocciato, il Divino bofonchi parole incomprensibili.
Lo spettacolo fin sul pi bello: il Divino, il Ruspante, pi
uno degli atleti amici dello Stallone, portarono Cinzia in camera da letto, chiusero la porta, e l si scaten una furibonda ammucchiata 3 a 1. Lei, poi, mi raccont che i campioni
andarono in gol tutti e tre, ma che nel groviglio - forse per un

errore dovuto alla foga - ci fu anche una autorete... Che bello sarebbe stato poter rivedere i gol, e soprattutto l'autorete,
alla moviola!
176

PIEDI NUDI

Lo Stallone e il Tucano furono dei portafortuna: dopo di loro, al "Viva Lain" cominci ad arrivare qualche altro calciatore della Juventus, ma anche del Torino. Mi procurai un
paio di foto di gruppo delle due squadre per poterli riconoscere (la curiosit, si sa, femmina).
Diventarono nostri clienti sia lo juventino Azzurro dall'aria malinconica, sia il suo compagno di squadra Timidone.
Azzurro era un tipo tranquillo e riservato, pareva un ex chierichetto tutto casa e chiesa; quando capitava, mi divertivo a
guardare in tv i suoi tiracci sbilenchi - per al "Viva Lain" la
mira ce l'aveva giusta. Timidone, invece, era un ragazzone
bruno che diventava rosso come niente; ma appena entrava
in cabina non arrossiva pi, e la sua timidezza perdeva un po'
di pudore.
Dei granata venivano il bell'Acquario, il compagnone Biondo e il libidinoso Indio (ci veniva anche un dirigente della societ). Loro, anche se erano decisamente meno famosi degli
juventini, erano ossessionati dalla riservatezza: quando telefonavano per fissare l'orario volevano parlare solo con me
(e se per caso ero assente mi chiamavano sul telefonino), pretendevano che io fossi presente al loro arrivo, mi pregavano
di non farli stare in sala d'attesa neanche un minuto, non volevano incontrare nessuno, avevano paura di essere riconosciuti. Erano anche simpatici: un giorno ci portarono foto e
gagliardetti del Toro, perch dicevano che al "Viva Lain" c'era troppa Juventus.
A ogni nuovo arrivo di campioni le ragazze squittivano:
non solo i giocatori erano gagliardi giovanotti dai corpi bellissimi, ma sapevano essere generosi con le mance - praticamente, per le ragazze era come unire l'utile al dilettevole. E a
parte il Tucano, tutti volevano un bel massaggio "completo".
Dopo un po' alcuni dei calciatori e qualche ragazza del "Viva
Lain" cominciarono a vedersi "fuori orario" la sera. L'indomani le fortunate ci raccontavano la loro serata coi campioni.
Non volevo che le ragazze mischiassero lavoro e vita privata,
ma nel caso dei calciatori la mia era una battaglia persa in
partenza, cos non ci provavo neanche.

Una mattina Corinne arriv al lavoro sventolando due paia


di slip appartenuti a due fuoriclasse juventini: disse che non
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CARLO PETRINI

glieli aveva sfilati lei, ma li aveva raccolti ai piedi del letto durante una festa con ammucchiata finale. Erano i nuovi trofei
dei campioni del pallone: non pi le maglie, ma le mutande...
Terry aveva tentato di farsi un giocatore bianconero fidanzatissimo (uno di quelli che al "Viva Lain" non ci hanno mai
messo piede, l'aveva conosciuto a casa dello Stallone), per
non ci era riuscita: perch lui voleva farlo solo col preservativo, ma appena si era infilato il guanto il batacchio gli era crollato come per uno svenimento e non c'era pi stato verso di
risollevarlo.
Sul cellulare di Carmen una sera arriv una strana telefonata. L'uomo le disse di essere il celebre campione juventino
di lungo corso (mai visto al "Viva Lain"), disse che con altri
due compagni di squadra stavano festeggiando in casa il compleanno di uno di loro, e la invit ad andare l con due amiche: se li avessero fatti divertire, c'erano pronti tre assegni da
un milione l'uno. Lei gli domand come avesse avuto il suo
numero di cellulare, lui rispose che glielo aveva dato lo Stallone (che per non partecipava alla festa di compleanno).
Carmen declin l'invito, ma il campione di lungo corso non
si rassegn: disse che se era un problema di soldi, si poteva
aumentare la cifra... Io non sono una puttana!, sbott lei
chiudendo la telefonata.
I rapporti "privati" fra le ragazze del "Viva Lain" e vari
campioni della Juventus a volte provocavano degli equivoci. Dopo una serata a base di sesso, Cip mi telefon per lamentarsi
che una delle ragazze aveva piantato una grana a un suo compagno di squadra perch voleva essere pagata. Cosa c'entro
io?, gli risposi. Le mie collaboratrici, fuori dal locale, sono
libere di fare quello che vogliono... E voi, mi pare, siete persone adulte e vaccinate. Seppi poi che la fanciulla venne "pagata in natura": i campioni le diedero le loro maglie di gioco
che - dissero - avevano un certo valore da collezionisti.
Gisella me ne raccont un'altra. Una sera, dopo una cena
di gruppo, sua sorella aveva accettato la corte dello Scatenato (altro campionissimo della Juve mai venuto al "Viva

Lain"), che l'aveva portata in un albergo extralusso. Lo Scatenato era una furia non solo in campo ma anche a letto: un j
animale da sesso, un maschione instancabile, ore e ore di am180

PIEDI NUDI

plessi fino alla mattina dopo, quando la povera sorella di Gisella era uscita dal letto con le parti intime infiammate. Lo
Scatenato, tutto soddisfatto della sua virilit atomica (chiss
se gli avessero fatto l'esame antidoping...), prima di lasciare
l'albergo aveva dato alla stremata fanciulla un assegno di 2
milioni dicendole: Non ti offendere: che voglio farti un regalo ma non ho tempo di andare a comprarlo.
Oltre agli equivoci, c'erano anche episodi piacevoli. Un giocatore della Juve, il Tucano, si merit per esempio l'oscar della gentilezza. Gli chiesi se mi faceva avere due biglietti per assistere al derby Toro-Juve; lui fu cos gentile che invece di due
biglietti mi regal due abbonamenti omaggio in tribuna per
tutto il Campionato.
Un giorno capit un fatto divertente. Arriv lo Stallone per
farsi fare il solito massaggio "completissimo", era in compagnia di Cip che mi voleva salutare; siccome entrarono ridendo come dei matti, gli domandai cosa ci fosse di cos divertente, e Cip me Io raccont.
In via Antinori avevano visto la macchina di Azzurro parcheggiata; e mentre stavano suonando il citofono del "Viva
Lain", dal portone era uscito proprio lui. Trovandosi davanti
i due compagni di squadra, Azzurro era avvampato come uno
scolaro sorpreso a copiare, e aveva balbettato di essere stato
dal dentista (nel nostro palazzo c'era infatti anche uno studio
dentistico); loro erano scoppiati a ridere, e ridevano ancora.
Risi anch'io. Il malinconico Azzurro si era appena fatto
fare un bel massaggio "completo" effettivamente attinente
qualcosa di orale, ma i denti non c'entravano; e la ragazza
che glielo aveva fatto non poteva assolutamente essere scambiata per un dentista. Peccato solo che dopo quella volta l'Azzurro-paonazzo da noi non si fece mai pi vedere.
Ricordo una cena organizzata in un locale messicano con
quattro campioni juventini e qualche loro amico; c'eravamo
io, Vanessa, Deborah, Ale e Tina.
Fra birre e tortilla, passammo un paio d'ore piacevoli. A un
certo punto lo Scatenato salt in piedi incazzatissimo: si era
accorto che il proprietario del locale, da dietro il banco, sta-

va riprendendo la nostra tavolata con una piccola telecamera


182

CARLO PETRINI

- l'uomo si scus e consegn subito il nastro allo Scatenato.


Chiss se il filmato aveva colto le scintille erotiche che c'erano nell'aria, specialmente fra lo Stallone e Deborah, che sedevano vicini. Lei aveva cominciato a tirare cubetti di ghiaccio che cadevano sempre sulla patta dei giocatori; e loro rispondevano con lanci di cubetti che cadevano sempre nella
generosa scollatura di lei... A un certo punto Deborah si alz
per andare al bagno; un momento dopo lo Stallone la segu;
tornarono dopo una decina di minuti, prima lui, poi lei, e tutti ci stupimmo in silenzio per quel frettoloso ritorno.
Pi tardi, mentre si tornava a casa, Deborah ci raccont
quello che era successo in bagno. Lei si stava lavando le mani, e nel grande specchio che c'era sopra il lavabo aveva visto
entrare lo Stallone: lui senza parlare le aveva abbassato le
mutandine, si era tirato fuori l'arnese e l'aveva presa da dietro,
all'impiedi, mentre lei stava appoggiata al lavandino. Il vedersi nello specchio, e il "pericolo" che entrasse qualcuno, li
aveva fatti godere entrambi a tempo di record.
Spesso il Timidone juventino arrivava al "Viva Lain" per il
massaggio in compagnia del suo amico del cuore, un giocatore di serie B che aveva occhi, capelli e carnagione scuri come un corvo.
Il Corvo giocava in una squadra del Sud, e dopo qualche
massaggio con Ketty la invit a trascorrere l qualche giorno
di vacanza, ospite a casa sua. Lei ci and, e pass tre giorni
da favola: quando non era impegnato con gli allenamenti, lui
la accompagnava a fare compere in centro, di sera la portava
nei migliori ristoranti della citt e a ballare in discoteca, poi
di notte la faceva sentire femmina fino in fondo.
La mattina che Ketty torn al lavoro, ci raccont quella
bella vacanza dicendosi invaghita del Corvo, cavaliere di
giorno e grande amatore di notte. Quella stessa sera, il Timidone bianconero si mise ad assediarla di telefonate: la invitava a casa sua, voleva uscire con lei, voleva fare una vacanza
con lei, voleva fare l'amore con lei... Probabilmente, aveva
saputo dall'amico Corvo delle belle giornate di vacanza con

Ketty, ma soprattutto delle belle nottate, e il Timidone non


voleva perdere l'occasione di fare altrettanto. Dopo la decima
telefonata, Ketty perse la pazienza e gli disse: E inutile che
184

PIEDI NUDI

insisti: non voglio venire a letto con te!. Allora il Timidone


si rassegn e non la chiam pi.
I calciatori sono convinti di essere uomini irresistibili per
qualunque donna, e quando ricevono un rifiuto fanno fatica
a capirlo.
Dopo averlo massaggiato un po' di volte, Deborah fece l'errore di prendersi una sbandata per lo Stallone. Ce ne accorgemmo tutte, e le colleghe cominciarono a prenderla in giro.
Ma un bel giorno, all'improvviso, l'idillio fin: Deborah si rifiutava di massaggiare lo Stallone, e quando lui arrivava lei
manco lo salutava e evitava di incontrarlo. Le domandai spiegazioni.
Era successo che lo Stallone, di fronte agli occhi dolci di
Deborah, per un po' aveva fatto finta di niente, poi, quando
lei era stata cotta al punto giusto, le aveva domandato il numero del cellulare, e subito dopo, con un sms, l'aveva invitata a casa sua per una serata speciale. Ecco la "serata speciale" raccontata da Deborah:
Avevo il cuore in gola all'idea che anche lui, forse, era preso da me... Dopo il lavoro sono corsa dal parrucchiere, e ho
passato un'ora davanti allo specchio a truccarmi e vestirmi da
superfiga. Gi me la immaginavo la serata: una cenetta intima con tanto champagne, poi baci e carezze fra le sue braccia davanti alla tv, e alla fine una notte d'amore... Sono arrivata a casa sua in taxi, lui mi ha accolto sulla porta come in
un film: prima mi ha baciato a lungo, poi mi ha preso in braccio e mi ha portato sul divano. Ma non era da solo: in casa
c'erano altri tre atleti, me li ha presentati - uno lo conoscevo
gi, era un campione di nuoto, gli altri no (mi pare di aver capito che fossero giocatori di pallavolo, ma loro non parlavano
l'italiano)... Beh, ho pensato di essere arrivata troppo in anticipo, e che quei tipi, di l a poco, se ne sarebbero andati lasciandoci soli. Abbiamo cominciato a bere e a chiacchierare
del pi e del meno; ero a stomaco vuoto, cos dopo il primo
rum ero gi mezza ubriaca... A un certo punto lui mi ha chiesto se potevo fare ai suoi amici un massaggio dei miei, dato
che fra tutte le ragazze del "Viva Lain" ero senz'altro la pi

brava. Mi sono detta: come al solito non hai capito niente, ti


ha invitata a casa sua non per una serata romantica ma per
186

CARLO PETRINI

farti fare gli straordinari... Ero un po' delusa, per quel complimento di essere la pi brava mi faceva molto piacere; e poi
ho pensato che se l'avessi accontentato coi suoi amici gli sarei piaciuta ancora di pi... Cos ho accettato. Il nuotatore si
spogliato nudo per primo, e si sdraiato per terra, sul tappeto; io mi sono tolta le scarpe, mi sono avvicinata, e ho cominciato a massaggiarlo, mentre gli altri tre, seduti sul divano, guardavano. A un certo punto si spogliato il secondo,
che si sdraiato vicino al primo, e ho cominciato a massaggiare anche lui. Poi arrivato il terzo... Avevano dei corpi incredibili, uno pi bello dell'altro, muscolosi e lisci come delle statue - dopo il massaggio stavano l per terra sul tappeto,
tutti con l'uccello duro... Per ultimo si spogliato lui, che si
sdraiato vicino agli altri; ma invece di lasciarsi massaggiare,
mi ha tolto tutto quello che avevo indosso, mi ha sdraiato sui
corpi dei suoi tre amici e ha cominciato a leccarmi in mezzo
alle gambe... Io non capivo pi niente... Due si sono messi a
succhiarmi i capezzoli, il nuotatore mi ha ficcato la lingua in
bocca, e mentre loro facevano questo, lui ha cominciato a scoparmi lentamente... E stata una esperienza scioccante, forse
perch non avevo mai fatto un'orgia (invece loro erano degli
esperti, lo si capiva da come si muovevano)... Ho perso completamente il controllo, non ero pi io, ho fatto delle cose che
non avrei mai immaginato di poter fare - eppure successo,
successo tutto, dico tutto, quello che pu succedere nel sesso... Io da sola con quattro uomini, mi sembrava di essere in
un film, specialmente quando sentivo la voce di lui che mi incitava dandomi della troia, e io appena sentivo la sua voce godevo... Non so quanto sia durata. So che alla fine sono andata in bagno e sono rimasta sotto la doccia per mezz'ora: avevo sperma dappertutto, anche nei capelli. Quando sono tornata di l, con indosso un accappatoio che mi arrivava fino ai
piedi, due se n'erano gi andati, c'erano solo il padrone di casa e il suo amico nuotatore; ero convinta che mi avrebbe ospitato per la notte, che avrei dormito con lui, ma appena mi ha
vista ha detto: " ora che vai, tardi, domani devo fare l'allenamento". Sono rimasta zitta: ho raccolto i miei vestiti, so-

no tornata in bagno a truccarmi, con il mio cellulare ho chiamato un tass, e me ne sono andata senza salutare sbattendo
la porta... vero: non mi aveva obbligato a fare l'orgia, non
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PIEDI NUDI

mi aveva promesso dei soldi. Ma quel bastardo si era approfittato del fatto che avevo una cotta per lui, mi ha usato per
divertirsi insieme ai suoi amici, e alla fine mi ha trattato peggio di una puttana, perch non mi ha neanche pagato... Sar
un gran figo, sar un campione, sar miliardario, ma per me
solo un gran bastardo, e non voglio averci pi niente a che
fare.
Povera Deborah pasticciona! Non aveva capito che lo Stallone, anche se era gentile come un lord, era comunque un
maschio, e in pi era un calciatore. E in ogni caso, ben le stava: quante volte dicevo alle ragazze che non dovevano assolutamente mischiare il lavoro con la vita privata? Mi dispiaceva solo che fra i clienti del "Viva Lain" non ci fosse uno psicologo (almeno, credo che non ci fosse...): gli avrei domandato perch ai campioni gli piacciono cos tanto le ammucchiate dove ci sono pi maschi che femmine...
In base ai racconti che facevano poi le ragazze, nelle cabine
del "Viva Lain" i due campioni juventini nostri affezionati
clienti non erano precisamente dei fuoriclasse.
Il Timidone cominciava la seduta sempre molto imbarazzato, al punto che teneva indosso gli slip; se li toglieva solo
quando il massaggio era a buon punto e il batacchio minacciava di saltargli fuori comunque - allora la timidezza gli passava... La conclusione del trattamento preferita dal Timidone
era quella di farselo succhiare, ma gli piaceva anche masturbarsi guardando la massaggiatrice in atteggiamenti osceni.
Non voleva di pi, perch diceva che l dentro non era a suo
agio, non c'era l'atmosfera giusta, aveva sempre paura che
potesse entrare qualcuno. Era come ossessionato dalla paura di
essere sorpreso in quella situazione, ma non si sa da chi (forse dall'allenatore?)... Un vero peccato - dicevano le ragazze
sospirando - dato che era dotatissimo, e non solo in fatto di
statura!
Lo Stallone era tutta un'altra cosa, lui non era mai timido,
anzi!, le mutande se le toglieva al volo come prima cosa. Mentre la ragazza cominciava il massaggio, lui le mormorava fra-

si sconce, e pi il trattamento andava avanti pi lui diventava scurrile alzando la voce e allungando le mani. Di solito la
conclusione era che la ragazza gli praticava la masturbazione
190

CARLO PETRINI

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orale mentre lui le dava della troia e le tirava i capelli. Oppure voleva che lei si sdraiasse sul lettino e si masturbasse,
mentre lui, in piedi, faceva altrettanto venendole addosso.
Gli altri giochi erotici preferiti dallo Stallone per il culmine
del trattamento erano la masturbazione reciproca, oppure lei
che lo faceva venire masturbandolo col seno.
A quanto dicevano le ragazze, n il Timidone n lo Stallone chiedevano mai di fare sesso completo, e se glielo si proponeva loro rifiutavano come se gli si fosse chiesto un azzardo troppo pericoloso.
Queste pagine delle "memorie di Tiziana", e i verbali
degli interrogatori dei calciatori coinvolti nella faccenda, sono stati censurati col silenzio da giornali e tv, cio
da quegli stessi giornali e televisioni che avevano montato lo scandalo del "Viva Lain". Perch i media italiani,
pi che informare, pilotano e manipolano e censurano
le notizie. Come dimostra la storia del "massaggiato speciale".

Il massaggiato speciale
Fra i clienti del centro massaggi presunto bordello "Viva Lain" di Torino, oltre ai giocatori juventini e granata, c' anche un altro personaggio supervip del mondo pallonaro: nientemeno che il designatore degli arbitri Pier Luigi Pairetto. E questo dovrebbe essere il vero
scandalo: il designatore degli arbitri che frequenta in segreto una specie di bordello insieme a giocatori di serie
A! Eppure di Pairetto al "Viva Lain" giornali e tv non
parlano, censura, "La Gazzetta dello sport" zitta e mosca. La consegna della mafia mediatica il silenzio, questo personaggio non deve assolutamente comparire.
Silenzio e censura anche quanto Pairetto, convocato
dal magistrato che segue l'inchiesta, dichiara a verbale:
Ho iniziato a frequentare il "Centro Viva Lain" circa tre
anni fa in quanto avevo letto un annuncio su un giornale [...].
Le prime volte che mi sono recato al Centro ho effettivamente effettuato massaggi con una ragazza che ricordo chiamarsi
Mirella e un'altra della quale non ricordo il nome. Successivamente, in occasione di un massaggio con Marzia, quest'ultima mi ha chiesto se desideravo fare anche un massaggio intimo e io ho accettato. Nell'occasione la Marzia mi massaggi
masturbandomi e mi disse se per quel tipo di massaggio ero
192

CARLO PETRINI

disposto a farle un regalo: io le lasciai 50 mila lire all'interno


della cabina, e quindi pagai poi normalmente il massaggio alla cassa.
In seguito mi sono recato qualche altra volta al Centro e ho
fatto massaggi intimi con masturbazione manuale con altre
ragazze delle quali ricordo Diana e Giorgia; anche in queste
occasioni ho sempre lasciato la mancia di 50 mila lire alla
ragazza, in cabina, pagando poi il prezzo del massaggio alla
cassa [...].
Non ho mai sentito, neanche negli ambienti calcistici che
pure frequento, che calciatori ovvero altri personaggi particolari frequentassero il Centro. Preciso tuttavia che io non ho
mai parlato con nessuno del fatto che frequentavo il Centro,
e quindi non ho neanche riscontri circa la frequentazione da
parte di altre persone. Preciso, tra l'altro, che non ho mai saputo, n mi stato riferito, che all'interno del Centro si facesse uso di sostanza stupefacente.
Dunque il signor Pier Luigi Pairetto, dal 1999 designatore degli arbitri del campionato di serie A, aveva
rapporti sessuali con massaggiatrici all'interno di un locale chiuso dalla polizia con l'accusa di essere un bordello. Un locale pubblico che era frequentato, allo stesso scopo, anche da alcuni calciatori della Juventus (e del
Torino).
Eccolo il vero scandalo del "Viva Lain", la vera notizia!
Il designatore arbitrale e vari giocatori della Juve (e del
Torino) si facevano fare pippe e pompini (e forse qualcos'altro) dalle stesse fanciulle nello stesso "bordello"! Una
notizia che se fosse stata pubblicata avrebbe provocato
un puttanaio e costretto Pairetto a dimettersi da designatore arbitrale. Ecco perch la mafia pallonara ha censurato tutto col silenzio. Cos il signor Pairetto, tra un
"massaggio" e l'altro, ha potuto continuare a fare il suo
mestiere, cio a manovrare, pilotare, truccare i sorteggi
arbitrali nell'interesse della Juventus (e non solo...).
Non finita qui. Mentre l'omert dei pennivendoli e
la censura della mafia pallonara lo tenevano fuori dallo

194

PIEDI NUDI

scandalo, il designatore arbitrale Pairetto in quella stessa


estate del 2002 metteva il culo su una seconda poltrona,
stavolta addirittura internazionale: in agosto veniva nominato vice presidente della Commissione arbitrale europea (Uefa). Una seconda carica ottenuta proprio grazie
al fatto che era stato tenuto fuori dallo scandalo.
Nel mio libro Scudetti dopati. La Juventus 1994-98: flebo
e trofei (Kaos edizioni), pubblicato nel maggio del 2005,
ho scritto che Pairetto - designatore arbitrale, nonch
vice presidente della Commissione arbitrale Uefa - era
stato tra i clienti del "Viva Lain", e ho riprodotto il verbale del suo interrogatorio. Ma tutte le "Gazzette", e
i vari pennivendoli delle pagine sportive, hanno continuato a far finta di niente: censura e silenzio, le cose che
gli riescono meglio. Nel frattempo il designatore Pairetto, dietro le quinte, ne combinava di cotte e di crude
protetto dall'omert.
Per esempio: la Fiat Auto metteva a disposizione della Juventus moggiana decine di automobili nuove con
sconti anche del 50 per cento, e il designatore Pairetto
ne approfittava a piene mani, per s e per un tot di amici - decine di milioni di lire risparmiati grazie allo
"sconto Juve". Ecco cosa ha testimoniato l'addetto Vittorio Pastore: Nel 2002, su segnalazione di Luciano
Moggi, si presentato da me l'ex arbitro di calcio, allora designatore arbitrale, Pier Luigi Pairetto, il quale ordinava una vettura, credo fosse una Fiat Bravo di colore
blu, che gli veniva consegnata con lo sconto Juventus.
La prima di una lunga serie: infatti erano seguite una
Lancia Thesis, una Lancia Musa per la fidanzata, una
Lancia Lybra, due Croma, ben 8 Panda per un amico
imprenditore... L'avvocato del designatore arbitrale ammetter davanti alla Caf: E fuori di dubbio che la compagna del dottor Pairetto o i suoi amici abbiano potuto ottenere delle condizioni pi favorevoli nell'acquisto
di autovetture... Per quanto a sua conoscenza, lo sconto
proveniva direttamente da Fiat Auto per intercessione

196

CARLO PETRINI

Il verbale dell'interrogatorio del designatore arbitrale Pairetto, frequentatore dell'eros center "Viva Lain" come alcuni giocatori juventini, nascosto dai giornali.
197

PIEDI NUDI

del Moggi, a titolo di mera amicizia e a prescindere dai


rispettivi ruoli in ambito Figc. Detto atteggiamento potrebbe forse essere criticabile, ma certamente non foriero di tentativi di alterazione del normale andamento del
campionato.
Davanti ai magistrati di Calciopoli, il secondo designatore arbitrale, Paolo Bergamo, a proposito delle schede telefoniche "schermate" fornitegli da Moggi per poter parlare senza essere intercettati dalla magistratura,
accenner anche al collega Pairetto:
Moggi mi consegn tra dicembre 2004 e gennaio 2005 un
apparecchio cellulare contenente una scheda di nazionalit
sicuramente non italiana affinch comunicassimo con tale
apparecchio. Mi viene chiesto di indicare la marca e il modello del telefono cellulare, e io rispondo che non lo ricordo.
Mi viene chiesto attraverso quale azione materiale io effettuavo la ricarica della scheda telefonica, e rispondo che, su
indicazione di Moggi, digitavo un codice numerico sull'utenza cellulare sapendo che attraverso questa semplice operazione la scheda veniva ricaricata...
Ho ricevuto telefonate su questa scheda solo da Luciano
Moggi e Pier Luigi Pairetto... Mi sembra di aver parlato con
Pairetto per cui si deciso di utilizzare l'apparecchio anche
per nostre comunicazioni su argomenti pi delicati, e cio relative a commenti pi specifici sull'arbitraggio di alcune partite, con particolare riguardo a eventuali errori commessi dagli arbitri... Mi viene chiesto se Pairetto si dot di tale apparecchio prima o dopo il momento in cui ebbi la disponibilit
dell'utenza da Moggi: probabilmente ci avvenne dopo. Colloco in quel periodo la circostanza in quanto mi sembra di ricordare che ebbi una discussione con Carraro piuttosto animata e quindi intesi commentarla con Pairetto su un'utenza
riservata.
Perch il duo Moggi-Pairetto a un certo punto comincia a utilizzare cellulari non intercettabili? Perch devono nascondere i loro incredibili maneggi basati su
telefonate tipo queste. Nella prima, Moggi chiama casa

199

CARLO PETRINI

Agnelli; nella seconda, di qualche minuto dopo, Pairetto chiama un suo amico, tale Enzo:
Voce maschile: Casa Agnelli, buongiorno.
Moggi: Sono Moggi, buongiono. Avrei bisogno di Nalla.
Natta: Ciao Luciano.
Moggi: Io avrei bisogno in tempi rapidi per un amico importante... di una Maserati.
Nalla: S.
Moggi: Quattroporte.
Nalla: Quattroporte?.
Moggi: S... Ti diamo tempo una settimana-dieci giorni, va
bene?.
Nalla: Va bene.
Enzo: Pronto?.
Pairetto: Enzo?.
Enzo: Ciao Gigi.
Pairetto: Ascolta, volevo dirti: la macchina ce l'ho gi praticamente.
Enzo: Quale?.
Pairetto: ... Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c' a disposizione praticamente una Maserati.
Enzo: Ma dai!.
Pairetto: S, quindi....
Enzo: Madonna!.
Pairetto: Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale.
In un'altra telefonata intercettata dai carabinieri, Bergamo afferma che il collega Pairetto risponde al Milan,
alla Sampdoria, all'Inter, al Verona, al Vicenza, al Palermo... A tutti quelli dove ci sono grandi magazzini....
Infatti Pairetto, mentre con una mano fa il designatore
arbitrale, con l'altra impegnatissimo come imprenditore nella grande distribuzione, ha le mani in pasta con
varie societ commerciali, e traffica con macchine Fiat e
Maserati a prezzi superscontati.
"Viva Lain", macchine a met prezzo, affari e maneg200

PIEDI NUDI

gi di vario tipo: tutte faccende che non si potevano raccontare, perch il designatore Pairetto era uno dei cardini del baraccone pallonaro. E il marted commentava
pubblicamente in forma giornalistica - a quattro mani
con l'esimio collega Bergamo - la domenica arbitrale
del campionato: naturalmente sulle ospitali pagine della
"Gazzetta dello sport", rosa dalla vergogna.
201

La censura e l'immagine
I protagonisti di questa storia sono due celebri pallonari degli anni Ottanta e Novanta, Michele Padovano e
Gianluca Vialli. Entrambi attaccanti, entrambi per anni
con la maglia della Juve, i due erano accomunati anche
dalla fama di playboy.
Negli anni d'oro, Padovano veniva descritto dai giornali sportivi come uno scatenato donnaiolo, un vero collezionista di femmine. La fama di Vialli sul tema era ancora pi ricca: considerato un sex symbol, gli veniva attribuita una quantit di relazioni scoperecce con attricette e cantantine; lui, esibizionista e narcisista, si calava con gusto nella parte del dongiovanni, e volentieri si
calava pure i pantaloni facendosi fotografare in mutande, e spesso anche senza.
La fama da playboy di Vialli aveva per qualcosa in
pi: gli veniva attribuita anche qualche avventura gay.
Per quest'ultima voce, riportata da un giornale milanese a met degli anni Novanta, il Gianluca nazionale aveva sporto querela per diffamazione, e il tribunale gli aveva dato ragione con una sentenza motivata in maniera
veramente ridicola: infatti il giudice stabiliva che, sicco202

PIEDI NUDI

me un calciatore un simbolo per lo sport e per la societ, dire che un calciatore gay significa rovinarne
gravemente l'immagine e diffamarlo in quanto essere
gay non consono a un soggetto che viene preso a esempio da migliaia di giovani.
Sar per un'altra coincidenza, oppure perch al sesso
spesso si accompagna la droga, fatto sta che il duo Padovano-Vialli nel 2006 finito, a diverso titolo, in una
vicenda giudiziaria di spaccio internazionale di stupefacenti.
Il 10 maggio 2006 un'operazione antidroga della magistratura di Torino porta al sequestro di 23 quintali di
stupefacenti e all'arresto di 33 persone. Fra loro c' l'ex
giocatore juventino Michele Padovano, 39 anni, incarcerato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
Secondo gli inquirenti, Padovano (che da gennaio era
direttore generale dell'Alessandria, serie D) finanziava a
colpi di decine di migliaia di euro i viaggi della banda di
trafficanti, specializzata nell'importare in Italia, dal Marocco via Spagna, hashish e cocaina che poi venivano
smistati, da Torino, in tutto il nord Italia. Fra le persone
indagate, ma non direttamente coinvolte nell'associazione criminale, c' un altro ex pallonaro juventino, Nicola Caricola, 43 anni, con l'ipotesi di accusa di cessione
di stupefacenti.
Nelle intercettazioni telefoniche fatte dagli inquirenti, ce ne sono un paio dalle quali salta fuori il nome di
Gianluca Vialli (che per non risulta indagato). Il 28 ottobre 2004, alle ore 14.44, prima di assistere alla partita
Juve-Roma al Delle Alpi, e prima di passare la serata insieme, Vialli chiama Padovano utilizzando il telefonino
di Caricola:
Padovano: Dopo ti fermi o vai via?.
Vialli: Ci vediamo dopo.
203

CARLO PETRINI

Padovano: Va bene, va bene.


Vialli: Abbondante, eh!.
Padovano: Sar fatto... ragazzaccio!.
Vialli: Eh, ragazzaccio... Perch poi me le porto a Milano,
le scarpe!.
Padovano: Va bene, va bene....
Il 16 dicembre 2004 Padovano consegna a Caricola
una imprecisata quantit di cocaina, che a sua volta [avrebbe ceduto] a Vialli per uso personale '. Padovano
telefona a Vialli:
Padovano: Senti, ho pensato di lasciargli qualcosina in modo tale che quando vai a Genova non rompi pi i coglioni e
sei a posto.
Vialli: Sarebbe perfetto!.
Padovano: Va bene?.
Vialli: Va bene!.
Padovano: Ho gi fatto.
Vialli: A chi, a Nick [Nicola Caricola, ndr]?.
Padovano: ... [Incomprensibile].
Vialli: Grande, grandissimo, perfetto!.
Padovano: Va bene?.
Vialli: Bravo Michele, sei un grande!.
Padovano: Pensatemi, quando siete insieme.
I giornali pubblicano la notizia dell'arresto di Padovano per faccende di droga, e riportano i suoi contatti sospetti con Caricola e Vialli. Vialli nega tutto: Non ho
mai fatto uso di cocaina in vita mia, e sono estraneo a
tutta la vicenda. Le intercettazioni telefoniche hanno un
significato completamente diverso.... Nega tutto anche
l'avvocato di Caricola: Il mio assistito afferma la sua totale estraneit a qualsivoglia partecipazione a reati in tema di stupefacenti.
1 "la Repubblica", 11 maggio 2006.
204

PIEDI NUDI

Padovano un cocco della stampa sportiva, che scrive: Sui campi di calcio ha fatto fino in fondo il proprio
dovere, calciatore di ottimo livello e buono anche per le
grandi squadre. Un quotidiano sportivo racconta la sua
carriera pallonara titolando: Due anni alla Juve, e una
fama di sciupafemmine. Un altro giornale informa che
Padovano un "atleta di Cristo" perch si avvicinato
alla religione evangelico-battista. Ma tutti i media censurano gli anni di Padovano al Cosenza calcio 1987-90,
anni culminati con la morte violenta del suo amico centrocampista Donato Bergamini (18 novembre 1989).
Tutti i giornali l'il maggio 2006 scrivono dell'arresto
di Padovano per fatti di droga, ma tutti nascondono
quanto dichiar il padre di Bergamini nel 2001: Donato mi aveva confidato che Padovano fumava spinelli...
Mi aveva raccontato che Padovano a Cosenza era stato
fermato dalla polizia per faccende di droga - non mi ricordo se arrestato o solo fermato - e lo avevano rilasciato perch era intervenuta la dirigenza della societ,
che era riuscita anche a non far finire la faccenda sui
giornali... Sono convinto che Padovano sa tante cose che
potrebbero essere collegate alla morte di Donato, ma
non le ha volute dire, probabilmente per paura 2.
Per i giornali sportivi basati sulla censura, scritti da
pennivendoli che sbrodolano paginate di cazzate, i precedenti di Padovano non sono gli anni "tossici" di Cosenza e la morte violenta del suo amico Bergamini, ma
sono il fatto che racconta la leggenda, trov l'affetto
delle tifose: belle donne e macchine potenti.
2 Cfr. C. Petrini, // calciatore suicidato, Kaos edizioni 2001, pag. 113.
Questo libro - nel quale ho ricostruito il delitto Bergamini, dimostrando che il povero Donato non si suicid e neanche mor per una
disgrazia (come dice la versione ufficiale della magistratura) ma fu
ucciso, probabilmente per faccende di droga - stato censurato da
tutta la stampa sportiva.
205

CARLO PETRINI

Alcuni degli show di Gianluca Vialli, sex symbol e playboy con e senza mutande.
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PIEDI NUDI

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CARLO PETRINI

Oltre a nascondere con la censura i trascorsi di Padovano, le "Gazzette" si preoccupano di tutelare con forza
l'immagine del divo Gianluca Vialli. Lo fanno riportando a caratteri cubitali le solenni parole di smentita dell'ex superpallonaro diventato telecronista di Sky:
Non ho mai preso cocaina in vita mia, nel modo pi assoluto. Non sono un santo: a carriera finita e prima di diventare padre, in qualche serata fra amici mi capitato di fumare
una canna. Ma dalla cocaina sono sempre rimasto distante
perch so quanto faccia male...
Metto la mano sul fuoco per Caricola, un ragazzo perbene
che certamente non ha nulla a che fare con la droga. Quanto
a Padovano, lo ritengo un grande amico oggi pi di ieri, e
spero tanto che riesca a dimostrare la sua innocenza, per lui
e per la sua famiglia. Se poi ha sbagliato, ma deve essere dimostrato, giusto che paghi...
Questa storia ha messo a dura prova il mio equilibrio di padre, di figlio e di marito. Nel corso della mia carriera sono
stato definito gay, e non lo sono pur non avendo nulla contro
gli omosessuali; sono stato definito dopato, e non lo ero; cocainomane stata l'ultima etichetta, e per quanto abbia le
spalle larghe questa mi ha fatto vacillare. Mia figlia ancora
piccola, ma con mia moglie e con i miei genitori ho dovuto
parlare, rassicurarli....
In pratica Vialli ammette di essersi fatto qualche spinello, per nei tempi "giusti": cio solo dopo aver smesso di giocare, e prima di metter su famiglia (che bel tempismo da piccola borghesia!). Fa finta di non sapere
niente dei trascorsi di Padovano con la droga, infatti la
mano sul fuoco la mette solo per Caricola. E poi fa la
vittima alludendo a complotti: Qualche cattivo pensiero mi venuto: troppe coincidenze in questa storia!.
Resta la domanda delle cento pistole: perch Vialli finito in quelle strane intercettazioni dal linguaggio perlomeno ambiguo? Risposta: Ci ho pensato un po' senza trovare una risposta, e dopo un po' ho deciso di non
spaccarmi la testa.

209

PIEDI NUDI

Anche Padovano si proclama innocente, dice che ha


solo prestato dei soldi [40 mila euro, ndr] a un vecchio
amico: non sapevo cosa volesse farne. Ma rester in
carcere per 3 mesi, pi altri 7 agli arresti domiciliari. E
quando verr rimesso in libert, dir di avere capito le
cose vere della vita: la famiglia, mia moglie, mio figlio e
alcuni amici.
L'interrogatorio di Vialli, il 4 ottobre 2006, parecchio divertente:
In effetti, come mi viene chiesto, ho fatto uso di sostanze
stupefacenti, ma escludo di avere mai fatto uso di sostanze diverse dall'hashish. Quindi del tutto falso quello che comparso sui giornali. Qualche volta ho fumato spinelli, ma mai
cocaina, n eroina n altre sostanze.
La mia prima esperienza di spinelli risale a quando avevo
17 anni e abitavo a Cremona. Era l'inizio degli anni Ottanta.
La seconda volta stata a 32 anni, cio dopo il 1996, quando
non svolgevo pi l'attivit di calciatore in Italia. All'epoca
giocavo a Londra nel Chelsea. Mi capitato qualche volta,
durante l'estate, di fumare in Italia e in Inghilterra. Ma faccio fatica a dire le persone da cui ho ricevuto lo stupefacente,
nel senso che mi sempre capitato di farne uso in occasioni
sporadiche, come una festa in cui magari qualcuno mi passava una canna.
Ho conosciuto Michele Padovano in maniera stabile nell'anno 1995-96, quando giocavamo entrambi nella Juventus.
Solo dopo il campionato ebbi modo di accorgermi che Padovano faceva uso di hashish in quanto ebbe a offrirmi una canna. Eravamo insieme in Costa Smeralda. Preciso che non ricordo se fossimo nello stesso albergo... Con lui non c' mai
stato alcun rapporto d'affari, quando ci vedevamo a Torino ci
incontravamo in vari posti come lo stadio, i ristoranti, ecc.
Siamo stati insieme pure nella casa di Riccardo Grande Stevens, che era ed un mio grandissimo amico. L capitato
che io e Padovano fumassimo dell'hashish all'insaputa di Riccardo Grande Stevens, che non ne faceva uso. Lo tenevamo
all'oscuro.

Richiesto ancora di dire tutta la verit in merito alle perso211

CARLO PETRINI

ne con cui ho fatto uso di sostanze stupefacenti, in quanto


agli atti risulta qualcosa di meno riduttivo di quanto finora
ho esposto, confermo da un lato che Riccardo Grande Stevens mai ha fatto uso - che io sappia - di sostanze stupefacenti e mai ne abbiamo fatto uso in sua presenza... Ho letto
sui giornali la trascrizione della telefonata tra me e Padovano
e ammetto che, in quell'occasione, a casa di Riccardo Grande Stevens venne anche Nicola Caricola con il quale facemmo uso di hashish nel mondo che ho detto. Al riguardo dichiaro che io non so se Padovano abbia fatto un regalo a Caricola, escludo in modo categorico che Caricola mi abbia
passato alcunch.
[Con la parola intercettata "Abbondante, eh!"] alludevo all'hashish. [Quanto alle "scarpe" da portare a Milano] in questo momento non so spiegare a cosa mi riferissi, quello che so
con sicurezza che io non ho mai portato dell'hashish in giro, e meno che mai da Torino a Milano 3.
vens, legale della famiglia Agnelli nonch ex presidente della Juventus) dichiara ai magistrati: Conobbi Vialli quando ancora giocava nella Sampdoria. L'occasione fu data dalla necessit di Vialli
di trovare un albergo in Sardegna dove trascorrere le vacanze estive. Si rivolse a Beppe Dossena, ex calciatore del Torino che io conoscevo, il quale mi telefon sapendo che mio padre in quel periodo era presidente della societ Ciga-Hotel. Mi chiese quindi se potessi interessarmi per risolvere il problema... Quando due anni dopo Vialli pass alla Juventus ci frequentammo diventando grandi
amici. I giocatori che vedevo pi spesso erano anche Peruzzi, Pessotto, Torricelli, Conte, Di Livio e Padovano. Spesso andavamo al
ristorante insieme... Quando Vialli inizi a commentare le partite,
se seguiva la Juventus veniva ospite da me. Ricordo che raramente
frequentavano la mia abitazione anche Massimo Mauro e Nicola
Caricola... Vialli non mi ha mai detto che a casa mia ha fatto uso di
sostanze stupefacenti. Non me lo ha detto neppure dopo lo scandalo connesso all'arresto di Padovano. Fino a questa sera, pur venendo qui insieme, non mi ha mai confidato di aver fatto uso di stupefacenti nella mia abitazione.
212

PIEDI NUDI

Il 26 febbraio 2009 Padovano viene rinviato a giudizio, mentre Caricola viene prosciolto. La vicenda giudiziaria non riguarda Vialli, che per protesta per la sua
"immagine": La mia immagine stata sporcata per un
fatto che penalmente era comunque irrilevante. Oggi,
quando vado al ristorante, evito di andare a fare pip anche se mi scappa, perch ho paura che la gente pensi:
"Ecco, Vialli va alla toilette a tirare cocaina"....
213

Il potere dell'eros
In ritiro, alla vigilia della partita pi importante della
stagione (la nostra classifica disastrosa, siamo arrivati
all'ultimo appello), la tensione si respira nell'aria. Ognuno ha un proprio modo di calmare il nervosismo. Il mio
la Storia di 0, che leggo a singhiozzo, una paginetta per
volta a intervalli regolari come una medicina:
... Lo sconosciuto, dopo averle accarezzato i seni e le natiche, le chiese allora di allargare le gambe. "Ubbidisci" le intim Ren, il quale la sosteneva all'impiedi appoggiandosi
contro la sua schiena, e con la mano destra le accarezzava un
seno, e con l'altra le stringeva una spalla. Lo sconosciuto, seduto sul bordo del letto, tirando il pelo lentamente apr le
labbra che proteggevano l'incavo del ventre. Ren la spinse in
avanti in modo che fosse pi accessibile, e le circond la vita
con il braccio destro cos da reggerla pi saldamente... Gemette quando quelle labbra estranee, premendo sulla protuberanza di carne, la infiammarono repentinamente; poi si ritrassero per consentire che la calda punta della lingua la infiammasse di pi; gemette pi forte quando le labbra la ripresero; sent indurirsi la punta nascosta che quei denti e
quelle labbra aspiravano in un morso interminabile, un morso lungo e dolce che la fece ansimare... Il sesso dell'uomo
affond nella guaina del suo ventre....
214

PIEDI NUDI

Sempre a legge 'sti cazzo di libri!? mi interrompe T.


Lui, invece, ha sempre nelle mani "La Gazzetta dello
sport", "Il Corriere dello sport", "Tuttosport", "Il Guerin sportivo", ce li ha in mano anche quando va al cesso. Gi, e senti cosa c' scritto, gli rispondo, e leggo a
voce alta: Il movimento della bocca, rinchiusa attorno
al cazzo che aveva ingoiato, saliva e scendeva, il viso le
si inondava di lacrime ogni volta che il cazzo turgido la
colpiva nel fondo della gola, respingendole la lingua e
provocandole una forte nausea... Sentiva di avere una
bocca bella poich il suo amante si degnava di penetrarla, e infine la irror: ricevette lo sperma come si riceve
una divinit....
T. spalanca gli occhi. Per!, dice con stupore sincero. Ma ci sono anche dei libri cos?! Cazzo, fammi vedere... Io pensavo che sui libri ci fosse scritto solo roba
da intellettuali che si fanno le seghe mentali... Mi sa che
mi metter anch'io a leggere qualche bel libro!.
215

La confessione
Nel febbraio del 2000 la rubrica "Questioni di cuore",
curata dalla giornalista Natalia Aspesi sul supplemento
"Venerd di Repubblica", ospita la lettera di un ex calciatore. La lettera comincia cos: Ormai sono pi vicino ai 40 che ai 30, ho una moglie, ho un figlio. Loro mi
amano molto e io li amo moltissimo, sono la mia vita.
Ho loro, ho un bel lavoro, ma io non so chi sono. Poi la
confessione:
Fino a qualche anno fa la mia vita era completamente diversa. Facevo il calciatore, giocavo in una squadra di serie A,
avevo i soldi, l'attenzione della gente, della televisione, avevo
chi mi diceva cosa fare. Non avevo tempo di pensare, di farmi le domande che ora invece non mi fanno dormire. Io so
che sono omosessuale, anche se questa parola mi fa schifo. Mi
hanno insegnato che non si pu essere omosessuali, e negli
spogliatoi ce lo dicevamo come accusa scherzosa. Avevo il calcio che mi riempiva la vita. La societ mi aiutava, mi seguiva
passo passo, si preoccupava anche di quel lato della vita. Mi
hanno detto che era ora che mi trovassi una moglie. Adesso
tardi, ho fatto delle scelte, ho moglie e figlio. Ma dopo una cena di lavoro, in macchina, sto male perch mi sento solo. E
capisco che da quella parola non posso scappare.
216

PIEDI NUDI

Ci sono posti in cui ci sono altri come me, che per non hanno paura di quello che sono. Allora divento anch'io come loro,
e faccio tutto quello che mi sembra giusto, ma poi devo tornare a casa, da mia moglie, da mio figlio. E torna il sole, e io non
so pi chi sono. Ho paura di innamorarmi e che una notte non
torno pi a casa, poi penso a mio figlio e vado avanti.
La gente ancora mi ferma per strada, mi chiede autografi,
parliamo di calcio, ma se sapessero anche loro mi odierebbero. Hanno ancora i miei poster ma nessuno accetta un calciatore omosessuale. Se fossi uno scrittore o un attore nessuno penserebbe male. Ma nel mio mestiere non si pu. A volte ho pensato che altri calciatori avessero il mio stesso problema, ho anche avuto voglia di confidarmi. Ma poi devo
continuare a fingere, di giorno. Cosa posso fare per non sentirmi fuori posto? Devo scappare lontano o essere sempre legato a quello che la gente pensa di me? Loro hanno i miei poster, ma io ho questa parola, omosessuale, che mi tormenta.
Bella la risposta della giornalista: E vero che lo sport,
e soprattutto il calcio, sono simboli di virt virili, tanto
che i tifosi spesso scadono nel virilismo pi assurdo e pericoloso... Capisco il suo drammatico dilemma, che per
dovrebbe riguardare meno i suoi tifosi e pi le persone
che ama e le sono vicine. Se lei stato un atleta amato e
ammirato, le sue imprese non potranno essere cancellate da quello che lei ritiene un marchio infamante, e che
invece il suo modo di essere uomo. E il sotterfugio,
il silenzio, sono l'ipocrisia e l'inganno a turbarla e renderla infelice.
217

Il bellone e la bonazza
Xra la fine del 2006 e l'inizio del 2007 la coppia Marco
Borriello-Beln Rodriguez - lui bellone pallonaro, lei
bellezza argentina strafica - finiscono alla ribalta delle
cronache per una faccenda di doping e sesso.
Lui, attaccante del Milan, nel novembre del 2006 risultato positivo all'esame antidoping, e si giustificato
dicendo che colpa di una cura che gli ha prescritto il
dentista. Lei, aspirante showgirl televisiva, si presa la
colpa spalancando le gambe davanti ai media: Marco
non prende mai medicine, sempre molto attento. Gli
esami [antidoping, ndr] hanno evidenziato che la sostanza
trovata contenuta in una pomata e negli ovuli che stavo utilizzando io in quei giorni per curare un'infezione
vaginale. Lui non l'ha usata, ma noi abbiamo rapporti
sessuali non protetti. La ginecologa mi aveva dato anche
delle compresse che dovevamo prendere tutti e due...
Credo che presto verr dimostrato che si trattato di
uno scambio intimo di... cortisone.
Gi che in argomento sesso, e dato che ha bisogno
di farsi notare, la bellona non si tira indietro e parla volentieri dei cazzi suoi con la stampa:
218

PIEDI NUDI

A proposito di sesso: Marco ama la biancheria intima, le


guepiere tanto di moda?
Abbiamo solo vent'anni! Lui va subito al dunque, non vede niente: ho provato con le autoreggenti, ma per lui meglio
togliere tutto immediatamente.
Quanta schiettezza, Belen! Il vostro proprio un grande amore...
Quando ho conosciuto Marco ero da pochissimo in Italia.
L'ho visto al Billionaire, in Sardegna - una noia! - e subito
ho esclamato: "Ma chi questo, quanto bello!". Anche lui si
stava annoiando, cos siamo andati via insieme. Marco non
perde tempo e io nemmeno: ci conoscevamo solo da mezzora
e gi ci stavamo baciando! A me non importava niente del
suo giudizio, n di quello degli altri....
Lei gelosa? E chi dei due il pi vanitoso?
A periodi, Marco, da buon napoletano, a volte si fa prendere dalla gelosia, mi chiama e mi chiede: "C' qualcuno che
ti d fastidio? Dimmelo, Belencita". Smettila, tronco subito
io... Il pi vanitoso Marco di sicuro. Si veste alla moda, si
informa su tutto, cura i suoi capelli. Erano lunghissimi prima
che andasse al Milan, poi li ha dovuti tagliare '.
Rotto il ghiaccio mediatico con la faccenda del doping
per la pomata vaginale, il bel pallonaro e l'aspirante telefica, coppietta rampante, nell'estate del 2008 finiscono
in posa sulla copertina del settimanale "Max". Lui mostra con orgoglio i bicipitoni da palestrato; lei indossa
solo uno slippino nero, dal quale spunta l'ala di una farfalla tatuata in zona strategica. Lui, da dietro, tiene la
mano destra sulle tette nude di lei come se volesse coprirle: invece lascia due dita aperte per mostrare alla
plebe il bel capezzolo della morosa bonazza.
All'interno c' da ridere: Il gran pezzo di bomber e la
1 Anna Maria Di Luca, Dopato per... l'amore, "Sport Week" (cio
il settimanale della "Gazzetta dello sport"), 13 gennaio 2007.
219

CARLO PETRINI

Per la serie "Eros e pallone", la coppia Borriello-Rodriguez mostra le


sue grazie erotiche sul mensile "Max" del giugno 2008.
220

PIEDI NUDI

bella che gli ha fatto perdere la testa. Lei dice di lui:


il giusto mix di tenerezza e virilit, e poi bello come
pochi. Lui dice di lei: Sono orgoglioso che sia la donna pi desiderata dagli italiani. Questo solo l'antipasto, il meglio arriva adesso. Lui: Io uno sciupafemmine? Sono tutte balle! Sono sempre stato un timido con le
donne, sono maturato tardi: i primi peli mi sono cresciuti a 18 anni, e la prima storia di sesso l'ho avuta a
19.... E lei, mostrando al lettore cosce, culo e tette: Dopo essere andati a letto la prima volta pensavo di non vederlo mai pi, una notte di sesso sfrenato me l'ero presa, poteva bastare... Ma lui non si dava pace, e dopo una
settimana gi mi diceva "Ti amo". Io lo snobbavo, era il
mio modo di sfidarlo, sapevo che aveva fama di stracciafemmine. Lo torturavo, lo mettevo alla prova, volevo
vedere se aveva le palle. Le aveva, e dopo quattro mesi
ho ceduto. Mi piacciono gli uomini decisi. Il mio corpo
possono averlo in tanti, ma la mia mente se la meritano
in pochi.
La mente, capito? La bonazza dalle labbra tumide, accoppiata al bomber sciupafiche, una specie di femminista all'incontrario: L'uomo che non capace di farmi
stare zitta in due secondi non lo rispetto, lo mando affanculo in due secondi. Anzi, una post femminista:
Per me finito il tempo di mostrare il culetto in giro,
mi sento pronta per l'intrattenimento televisivo. Ecco,
appunto, lei proprio pronta come intrattenitrice tv. Le
tv del Nano di Arcore, chiaro.
221

Lo svedese bergamasco
L'ex pallonaro svedese Glenn Peter Stromberg, capitano dell'Atalanta negli anni Ottanta ricordato per i lunghi capelli biondi da vichingo, oggi collabora con la tv
nazionale svedese come commentatore di calcio. Per
vive ancora a Bergamo, citt che non ha lasciato nemmeno quando ha smesso di giocare: Mi sono sposato e
ho tre figli. Dopo vent'anni mi sento italiano. Anzi bergamasco.
Stromberg si sente cos italiano che durante le sue telecronache gli capita di sbagliare lingua: Spesso mi succede che mentre parlo in svedese, involontariamente
uso qualche parola italiana: allora, ma v, ecco... Per fortuna nessuno se ne accorge - pensano che siano mezze
pernacchie.
Durante una intervista, Stromberg ha raccontato un
episodio di quando giocava nella squadra bergamasca:
Dopo la retrocessione in B dell'Atalanta, alcuni tifosi
per punirmi incominciarono a chiamarmi "Marisa". Io
non capivo, finch il massaggiatore mi spieg: "Glenn, ti
prendono in giro dicendo che sei omosessuale"... Io soffrivo molto. Mi domandavo: "Possibile che un imbecille
dice cose infanganti senza diritto su una cosa assurda e
222

PIEDI NUDI

tutti ci credono?". E la notizia era arrivata anche in Svezia... Un giorno mi telefona mia madre: "Glenn, qui in
paese dicono che ti chiamano Marisa perch sei gay. Mi
sa che meglio che lasci l'Italia, non meriti di essere
trattato cos"...
Effettivamente Stromberg sembra proprio italiano, un
italiano medio. Infatti considera l'omosessualit una
cosa infangante, e considera una cosa assurda l'ipotesi che possa riguardarlo; poi tira in ballo la mamma...
E pensare che il popolo svedese noto da sempre per
apertura mentale e liberi costumi sessuali! Forse tutta
colpa del fatto che Stromberg ha vissuto troppi anni a
Bergamo.
1 Cfr. "Libero", 7 marzo 2004, intervista di Alessandro Dell'Orto.
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Il trombatore
Aiutato dal telecronista Pierluigi Pardo, il campione
pallonaro Antonio Cassano promette di dire tutto in 180
paginette di autobiografia.
Incomincia con una negazione rassicurante: L'unica
cosa di cui sono sicuro che non mi sarei mai rovinato
la vita con le droghe. Mi fanno schifo. Tutte. Non fumo
e non bevo. Al massimo un dito di vino bianco, annacquato. Lo so che non il massimo per uno che dovrebbe essere il ribelle del calcio italiano. Ma le cose stanno
cos. Spero di non avervi deluso '.
Prosegue con una sbruffonata un po' ridicola: A uno
che mi stava veramente sulle palle dopo l'ennesimo tunnel ho detto: "Sei come tua madre, stai sempre con le
gambe aperte". Non l'ha presa con ironia....
Poi racconta che quando giocava nella Roma, lui e il
divo Francesco Totti erano una coppia straordinaria,
amici per la pelle, anzi per la fica, infatti insieme si scopavano bonazze e donne della tv, una vera strage di fi1 Cfr. Antonio Cassano con Pierluigi Pardo, Dico tutto, Rizzoli 2008.
Ibidem tutte le successive citazioni.
224

PIEDI NUDI

che: Due amici single con una filosofia semplice: prendiamo tutto e basta... Poi con il passare del tempo lui si
fidanzato e ha lasciato il testimone all'allievo. Ma in
quei mesi penso che la strage che abbiamo fatto insieme
sia stata pazzesca. Nessuna coppia di amici al mondo ha
mai fatto questo.
Del resto la scoperta del sesso per Cassano stata precoce e devastante come una malattia della crescita che
non passa pi: a 10-11 anni il mio corpo ha cominciato
a cambiare e cos anche la testa, che inizia seriamente a
occuparsi dell'argomento [sesso, ndr]. In poco tempo sono
diventato un vero appassionato della materia. Un vero
malato. Oggi lo sono ancora, e ho affinato tecnica e stima di me stesso....
Certo, ha avuto solo quattro fidanzate in undici anni, e lo riconosce lui stesso che sono poche. Per
in compenso ho avuto qualche altra avventura. Diciamo
tra seicento e settecento donne, una ventina della quali
appartengono al mondo dello spettacolo, ragazze bellissime alle quali sarebbe stato difficilissimo dire di no. Infatti io dicevo s. Nomi non ne faccio, sono un signore...
- questo sicuro!
Per adesso il buon Cassano ha messo la testa a posto,
cio si fidanzato, o meglio ha trovato l'amore vero (gli
altri erano finti):
Le strafighe sono un motivo per cui vivere, o meglio lo
erano fino a quando ho trovato l'amore vero, cosa che mi
successa da poco tempo ma mi ha gi cambiato la vita. Prima, resistere alle tentazioni per uno come me era impossibile. Mi piacciono troppo le belle donne. E io non ho talento solo in campo. Sono bravissimo, perch ci metto la passione e
la tecnica. Soprattutto le donne di alto livello, con loro sono
perfetto. Con le altre, a volte, posso essere sbrigativo, due secondi e via. Non ho mai fatto cilecca, a meno che per cilecca
non si intenda appunto essere veloci e pure un po' egoisti. Ma
la donna mi piace troppo. Io ho lo stesso vizio di Michael
Douglas. L'unica differenza che lui stato ricoverato, io an-

226

CARLO PKTRINI

cora no, non sono andato in clinica. Il sesso piace a tutti, si


sa, ma a qualcuno di pi. Ecco, io sono quel qualcuno l.,..
Se il lettore non l'avesse ancora capito, a Cassano la fica piace veramente tanto: Io ho sempre bisogno delle
donne. Ne ho trombate molte, anche in ritiro. E ci spiega come: E piuttosto facile... Andavamo negli spogliatoi delle giovanili, spesso usavamo i lettini dei massaggi,
ogni tanto se ne spaccava uno, e la mattina big surprise...
Anche se lo scoprivano non mi dicevano nulla, chiudevano un occhio. Anche perch spesso ho giocato grandi
partite dopo aver fatto sesso.
Ma non si deve pensare che Cassano sia tutto cazzo,
ha anche un cuore: Ho avuto tantissime donne, poche
per mi sono rimaste dentro veramente. A livello sessuale forse una dozzina.... E poi via cos, con una raffica di spunti: Cosa c' di meglio di un gol decisivo al
derby... dopo che hai passato la notte con una strafiga?.
Il suo compito era portarmi tre o quattro cornetti dopo
aver trombato, perch normale che ti viene fame alle
due o alle tre di notte. E allora che fai? Dopo che trombi devi mangiare: e io quello facevo. Anche [Ronaldo]
ha una passione sfrenata per le donne. Da questo punto
di vista siamo veramente simili: due malati. Cos in ritiro, prima di un'amichevole, cerco almeno di far fruttare la trasferta e trombo tutta la notte con una modella
olandese.
Basta cos...
227

Spionaggio con ricatto


Nel giugno del 2000 l'attaccante Roberto Rambaudi,
ex della Lazio e della Nazionale, in finale di carriera
come ala destra del Treviso (serie B), denuncia per tentata estorsione il presidente della societ veneta. Secondo il giocatore, il Treviso calcio voleva liberarsi di lui, e
per costringerlo a rompere il contratto prima della scadenza prevista lo ha fatto pedinare da alcuni detective
privati armati di macchine fotografiche per poi ricattarmi con la mia famiglia. Inutile precisare che l'obiettivo dello spionaggio erano le eventuali scopate extraconiugali dello spiato.
Fra spie, donne, soldi e pettegolezzi, il caso Rambaudi ha messo in subbuglio tutta Treviso, per anche il
mondo del calcio, scrive un giornale. Nel dossier raccolto sul giocatore ci sono venti foto ma, pare, nessuna
compromettente. Alcune lo riprendono con un altro calciatore del Treviso e due donne riprese di spalle... Sesso
presunto, sesso immaginato ma usato come arma di ricatto.
Regolarmente sposato, con dei figli, Rambaudi si dice umiliato per lo spionaggio organizzato dalla societ
sulla sua vita privata. Ma non certo la prima volta che
228

CARLO PETRINI

una societ fa pedinare un proprio giocatore per spiarne


la vita privata e le eventuali scappatelle extraconiugali.
Il presidente del Treviso replica dando a Rambaudi
del bugiardo, e precisando che quei "pedinamenti" erano solo controlli sul comportamento extracalcistico del
giocatore nell'interesse della squadra e della societ. Infatti ben noto che gli "interessi pallonari" arrivano fin
dentro le mutande dei giocatori.
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Cazzate fenomenali
Ronaldo detto Fenomeno venuto in Italia nell'estate del 1997 con quell'aria da chierichetto accompagnato dalla mamma e dalla fidanzatina Ronaldinha. Con la
mamma andato dal Papa per far vedere al mondo che
lui tanto religioso; con la Ronaldinha andato in televisione per far vedere agli italiani che lui un gran bravo ragazzo tutto mamma, morosa e preghiere. Poi, come
tutti i bravi pallonari, si sposato (con un'altra, perch
Ronaldinha non andava d'accordo con la mamma) e ha
fatto un bel bambino (chiamato Ronnie).
Ma intanto che metteva su la sua bella famigliola in
pubblico, il Fenomeno in privato se la spassava: per esempio, con una pornostar ucraina, la slavata bionda-ossigenata Oksana Klocko (in arte Axen). Lo ha raccontato la
pornodiva a tv e giornali, precisando che lei si faceva scopare da Ronaldo "per amore" (cio senza farsi pagare) anche se il superpallonaro brasiliano, Fenomeno in campo,
non lo certo a letto... La pornodiva ha aggiunto di non
poter essere smentita in quanto sarebbe in grado di esibire "le prove" della sua relazione con Ronaldo, e ha lasciato intendere che tra "le prove" ci sarebbe qualche altro giocatore dell'Inter. Nessuno l'ha smentita.
230

CARI.O PETRINI

Da asso pallonaro conosciuto nel mondo come Fenomeno, Ronaldo pu dire cazzate in libert, che i giornali sono sempre pronti a pubblicare parola per parola. E capitato anche nel 2004, quando il Fenomeno, a Madrid, si
messo a straparlare di sesso con la stampa spagnola. I
giornali italiani - anche quelli che di solito fanno i bigotti con la puzza sotto il naso - non si sono lasciati scappare lo scoop senza mutande, e hanno riportato anche
loro, con il dovuto risalto, le cazzate dette dal Fenomeno:
La mia donna ideale deve essere bionda e romantica,
un po' santa e un po' puttana... Le donne che preferisco
sono quelle con la minigonna e i tacchi a spillo... Ho gi
soddisfatto tutte le mie fantasie di sesso: una volta sono
andato a letto con due lesbiche che vivevano insieme... Il
particolare del corpo femminile che preferisco il seno,
naturale o siliconato fa lo stesso... Faccio sesso tre volte
alla settimana, e tutte le volte che mi capita di farlo prima della partita poi gioco meglio, ma molti allenatori
non me lo permettono... A letto mi capitato di fare cilecca, ma non voglio dire n dove n con chi.
E pensare che quando il Fenomeno giocava nell'Inter,
la tifoseria nerazzurra - sempre troppo generosa - aveva confezionato uno striscione con scritto: Sesso o Ronaldo? Ronaldo!. E la sua fidanzata di allora, la bionda
Ronaldinha (con minigonna e tacchi a spillo), aveva raccontato che a "Ronnie" capitava di fare ancora la pip a
letto, forse perch a volte dormiva ancora con l'orsacchiotto di peluche. Che tenero cucciolone!
Un ritrattino di Ronaldo senza mutande l'ha fatto l'ex
prostituta brasiliana d'alto bordo Lzara de Morais Souza, nel libro II mio nome Lara (di Michele Focarete, Aliberti editore).
Nel libro Lara spiega che la prima volta che ha visto
l'uccello di Ronaldo rimasi alquanto delusa: niente di
eccezionale, tutto nella norma. Anzi. Poi racconta che
a lui piaceva indossare le mutandine di lei: Spesso si
231

PIEDI NUDI

Il fenomenale Ronaldo con la prima fidanzatina ufficiale, Ronaldinha (foto piccola), e con una modella sul settimanale "Sport Week"
(giugno 2004, foto C. Carpi).

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CARLO PETRINI

spogliava completamente e appariva in cucina con le


mie mutandine addosso... Mi ero tolta gli slippini neri,
trasparenti, con le piume rosse, e glieli avevo lanciati affinch li indossasse. E lui lo fece, venendomi incontro
come fosse una vamp.... E infine racconta che il Fenomeno aveva un problemino "tecnico": Il suo problema
maggiore? L'eiaculazione precoce. Anzi precocissima.
Appena mi penetrava non riusciva a trattenersi. Allora
cercavamo di supplire con dei giochini erotici. Con dei
falli finti o con delle zucchine, dei cetrioli....
Col passare del tempo, per, il coniglione Ronaldo
diventato porcellone. Infatti Lara racconta di un mnage trois che - verso la fine del nostro rapporto - si
consum tra lei, lui e Carmine, il factotum onnipresente del campione. Una sera che lei e Ronaldo si erano messi a scopare nel lettone, il fido Carmine [assisteva] alla scena spiandoci dalla porta che era rimasta socchiusa, finch all'improvviso si gett sopra al bomber
nella mischia.
Certo, poi Lara finita nei guai giudiziari per una faccenda di sfruttamento della prostituzione con giro di
droga. E a quel punto come si comportato il campionissimo Ronaldo? Cos: Da buon opportunista, come
trad la sua squadra [l'Inter, ndr] trad anche me. Non fu
mai convocato per rispondere ufficialmente nell'ambito
dell'inchiesta, ma ai giornalisti e agli amici neg persino
di avermi conosciuta.
La seconda moglie di Ronaldo, la modella brasiliana
Daniela Cicarelli, ha resistito a fianco del marito Fenomenale 86 giorni. Poi, nel dicembre del 2005, sbottata: Nel matrimonio con Ronaldo l'unica cosa che ci ho
guadagnato sono delle belle corna. Secondo la fanciulla, Ronaldo ha sempre 200 donne a sua disposizione in
qualsiasi momento, pronte a buttarsi nel suo letto, cos
dopo 86 giorni ha fatto la valigia: Sono successe cose
gravi perch arrivassi a andarmene. Mio padre ha ten233

PIEDI NUDI

tato di farmi cambiare idea ripetendomi che non potevo


mollare tutto in quel modo, ma io gli ho risposto che
quello che non potevo era dormire con tutte quelle corna in testa.
E pensare che una delle 200 amanti a disposizione del
Fenomeno, la modella Fabiola Francois, ha dichiarato
che dal punto di vista sessuale Ronaldo esprime la potenza di sette gorilla.
Arrivato al crepuscolo, il Fenomeno stato ingaggiato dal Milan, e allora avanti coi miracoli! All'Inter e al
Real Madrid era grasso e lento, ma a Milano il potere
mediatico del Nano di Arcore lo ha fatto diventare snello e agile come un gatto selvatico.
Imbottito di soldi come un tacchino ripieno a Natale,
Ronaldo ha cominciato a dire ai quattro venti di essere
innamorato del Milan, che l'ambiente milanista fantastico, che Milanello meraviglioso, che Berlusconi magico, e cos via a colpi di miliardi... Quello che diceva
dell'Inter quando incassava i miliardi dell'Inter, e quello che diceva del Real Madrid quando li incassava dal
Real...
Un mercenario fatto e finito. Si perfino lasciato crescere i capelli per fare contento il Nano pelato di Arcore. In fatto di mignotteria, Lzara de Morais Souza in
arte Lara era una dilettante.
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Povera Italia
Ho gi scritto da qualche parte che la differenza tra
l'Inghilterra (patria del football) e l'Italia (patria del calcio come furbizia) pu essere riassunta da questi due
esempi: loro hanno avuto i Beatles, noi i Ricchi e Poveri; loro i Rolling Stones, noi i Pooh. Oppure: loro sono
la patria di Oscar Wilde, noi di Alberto Sordi.
Le differenze fra britannici e italiani sono di tutti i generi, e si manifestano in tutti gli ambiti. Quindi vanno
dalla musica ai giornali, e arrivano anche nel calcio e tra
i pallonari. Ecco un parallelo che d bene l'idea.
Londra, febbraio 2006. Il giornale inglese "News of
the World" racconta una vicenda "a luci rosse" con protagonisti due calciatori:
I giocatori - uno dei quali convocato diverse volte nella Nazionale inglese - sono stati ripresi con la fotocamera di un telefonino, mentre erano avvinghiati insieme a un amico molto
noto nell'industria musicale, intenti a un'orgia omosessuale
capace di scioccare l'ambiente del calcio. I tre uomini - la cui
identit non pu essere rivelata per motivi legali - sono ritratti mentre indossano solo canottiere e boxer e sono impegnati in "contrasti" che i loro tifosi non si sarebbero mai
aspettati di vedere.
235

PIEDI NUDI

Nelle sorprendenti fotografie (viste dal titolare della nostra


rubrica dedicata allo showbiz Rav Singh) il Giocatore A - un
noto campione famoso per i suoi atteggiamenti ribelli e anticonformisti - si infila il cellulare nei boxer, e con quello si
esibisce in un atto sessuale troppo osceno per essere descritto. Poi il Giocatore B compone il suo numero, in modo che il
telefonino vibri. Il Giocatore A anche ritratto sul letto mentre il Giocatore B - un centrocampista-goleador valutato molti milioni di sterline - si inginocchia per praticargli un coito
orale. Nel frattempo, il "musicista" chino sui due, intento a
baciare e accarezzare i due calciatori, che giocano a tutto
campo.
La fonte che ci ha fornito le immagini ha commentato: I
tifosi resterebbero scioccati, se sapessero chi sono i giocatori.
Entrambi hanno avuto delle ragazze, e uno dei due ha ancora una storia in corso. Inoltre sono entrambi noti come playboy, sul genere cacciatori di sottane nei locali notturni. Sono sempre sui giornali con qualche bella ragazza. Nessuno
avrebbe mai immaginato che fossero coinvolti in una cosa del
genere.
Lo scabroso convegno sessuale si svolto nell'appartamento di uno dei due calciatori. La fonte ha aggiunto: Si sono
spogliati fino a rimanere in canottiera e boxer, che non esattamente la tenuta adatta a una tranquilla chiacchierata. Poi
sono finiti in camera da letto, dove la partita cominciata; in
breve sembrava il set di un film porno. Uno, il Giocatore A,
steso sul letto, mentre il suo amico, il Giocatore B, gli si inginocchia sopra e gli fa un pompino. La faccia del Giocatore
A fa smorfie di piacere. Mentre avveniva questo, il tipo dell'ambiente musicale stava chinato sui due, baciando e palpando ogni pezzetto di pelle che riusciva a raggiungere. Poi il
Giocatore B si alzato ed andato dall'altra parte della stanza, a cambiare la musica. Mentre lo faceva, l'altro, il Giocatore A, ha preso il cellulare, e lo si vede mentre se lo infila
nelle mutande. Allora si vede il primo, Giocatore B, che si affretta a chiamarlo al telefono, attivando la vibrazione. Poi il
Giocatore B continua a ripetere la chiamata, mentre il Gio-

catore A chiude gli occhi.


Dalle immagini sembra che sia il Giocatore A a condurre
il gioco porno-erotico, mentre il "musicista" sembra accon237

CARLO PETRINI

238

tentarsi di stare a guardare. Erano cos a loro agio, che non


sembrava essere la prima volta che lo facevano, ha commentato la nostra fonte. Non sarei sorpreso di sapere che
hanno gi fatto altre volte questo tipo di giochino.
Milano, maggio 2006. Il settimanale italiano "Vanity
Fair" intervista Fabio Cannavaro, e il lettore si rotola
nell'ipocrisia. Il superpallonaro della Nazionale definisce una bufala il fatto che i giocatori italiani se la spassino con le divette della tv, perch nella stragrande
maggioranza dei casi i calciatori sono fidanzati o sposati, e fanno una vita assolutamente normale. E a proposito di omosessualit dice: Io non ho mai visto un calciatore gay, n ho avuto sospetti su nessuno. Ma prima
o poi succeder, e bisogner affrontare anche quello.
Alla domanda: E vero che gli spogliatoi sono pieni di
prodotti di bellezza?, il prode Cannavaro risponde: E
vero, soprattutto per i ragazzi di colore. Nella Juve, per
esempio, Thuram e Vieira sono sempre l a incremarsi e
profumarsi - ma guarda: non viene in mente lo schifoso luogo comune razzista che i negri puzzano? Povera
Italia!

Il padre spirituale
del baraccone pallonaro
Stavo scrivendo il libro sulla morte del centrocampista
Donato Bergamini, cos nel maggio del 2001 andai a
Cosenza accompagnato dal mio amico Vasco. Dovevo
incontrare padre Fedele Bisceglia, il capo degli ultra del
Cosenza che al telefono si era detto disposto a raccontarmi qualcosa di interessante sulla morte di Donato.
Di padre Fedele sapevo che era un frate cappuccino
missionario, che fin dagli anni Settanta era un fanatico
di calcio, che era supertifoso della squadra calabrese di
cui faceva l'assistente spirituale, e che il 20 novembre
1989 aveva celebrato la messa funebre, nella chiesa della Madonna di Loreto, per la morte di Bergamini. Sapevo anche - me lo aveva riferito una fonte sicura - che
il frate aveva un debole per le donne (specialmente per
quelle giovani).
Quello che invece non sapevo che nel luglio del 1985
padre Fedele aveva organizzato il primo convegno nazionale degli ultra pallonari dichiarando: Per vivere da
cristiani non occorrono chiese e basiliche. In Africa ho
fatto il missionario all'ombra di un albero, qui a Cosenza lo faccio alla domenica allo stadio insieme agli ultra
del Cosenza.
239

CARLO PETRINI

Non sapevo neanche che nel novembre del 1994 padre


Fedele era diventato amicissimo della pornostar Luana
Borgia, e che andava allo stadio insieme a lei. Cosa c'
di strano, diceva il frate marpione, Luana una star
della carne, io dello spirito!. Questa "amicizia" tra il
frate pallonaro e la stella dei cazzi aveva fatto scandalo,
dato che Luana era una vera porcona. Lei diceva che a
tavola il suo piatto preferito era il pesce e il frutto la banana, e i titoli dei suoi film lasciavano poco spazio alla
fantasia: Alcuni cazzi fa, Un culo un mito, Amiche del cazzo,
La calda ninfomane, Luana la porcona, Puttana per gusto,
Maialate, eccetera. Ma il padre francescano la perdonava volentieri: Luana non il diavolo, una sorella peccatrice come tutti noi... Nemmeno Ges Cristo era imbarazzato dalla Maddalena... E poi io sono anche medico: una coscia o un seno non mi fanno impressione....
Luana ricambiava dicendo che gli sarebbe piaciuto fare
un film hard col frate intitolato Sotto la tonaca, tanto.
Il mio incontro con padre Fedele, nel maggio del 2001,
all'Oasi francescana che il frate aveva messo in piedi, fu
una mezza barzelletta. E vero che l'abito non fa il monaco, ma lui sembrava un frate come io assomigliavo a
una suora! La nostra chiacchierata su Bergamini dur
un paio d'ore, ma pareva un dialogo fra sordi. Lui continuava a dire che Donato era stato ammazzato, altro
che suicidio!, per non spiegava il perch; e invece di
rispondere alle mie domande, voleva che rispondessi io
alle sue. In pratica, lui voleva sapere se avevo scoperto
qualcosa di nuovo sulla morte del giocatore del Cosenza, da chi mi stavo informando sulla faccenda, se avevo
intervistato qualcuno dei giocatori di allora, e cos via...
Per la notte, padre Fedele ci ospit nell'Oasi. Facemmo un'ottima cena nel refettorio insieme a lui, al suo segretario e a due gradevoli signorine che ci present come sue collaboratrici. Pi che un convento, quel posto
mi sembrava un ostello. Io e Vasco dormimmo in una
cella con due letti gemelli, mi ricordo che feci attenzio-

241

PIEDI NUDI

ne a chiudere bene il catenaccio dall'interno. L'indomani il frate cominci a dire in giro che io ero l a Cosenza perch stavo scrivendo un libro sulla morte di Bergamini; questo fatto mi disturb parecchio, laggi c'era un
clima che non mi piaceva per niente, con Vasco decidemmo di andarcene subito. Nel salutarci, padre Fedele
si raccomand con me che lo tenessi al corrente delle
mie ricerche per il libro.
Quando ho saputo la notizia dell'arresto di padre Fedele con l'accusa di avere stuprato una suora, nel gennaio
del 2006, non mi sono affatto meravigliato. Certo, pu
darsi che sia tutto uno sbaglio e che lui sia innocente,
pu darsi che la suora stuprata si sia inventata tutto. Ma
la faccenda non inverosimile, come dimostrano certe
telefonate del frate nel ruolo di seduttore, tipo questa
del 19 novembre 2004:
Padre Bisceglia: Ah... ah... ah... Digli: "A padre Fedele la coscia gli interessa"....
Donna: Le tiene belle!.
Padre Bisceglia: Ah, le tiene belle! Me le farebbe vedere?,
stuzzicante!.
Donna: Te le fa vedere quando viene... quando viene primavera, adesso non te le fa vedere.
Padre Bisceglia: E va bene!.
Donna: Quando viene primavera perch d'inverno porta
sempre i pantaloni.
Padre Bisceglia: Io me la devo cuocere a questa qua, me la
devo cuocere... [...].
Donna: Io ti metto per iscritto che ci sei stato.
Padre Bisceglia: Che ti posso dire? Come ti ho detto di Maria Assunta, ti dico pure di questa, no? Se Maria me la d te
lo dico subito. Guarda, ha della labbra Maria, sensuali....
Per non parlare della telefonata del 10 dicembre 2004,
durante la quale il frate pallonaro immagine di scopare
con la sua interlocutrice Milly: Mi piaci da morire, ti
242

CARLO PETRINI

voglio... S che sei vicino a me, forza, ti sto toccando tutta... S, forza che ti faccio impazzire, forza.... La telefonata finisce con lei che dice: Mi fai impazzire, sei un
diavolo!, e lui che risponde: Non sono un diavolo, sono un uomo!... Grida, grida, amore mio, forza... Grida!
Dimmi che mi vuoi!.
Sentite quest'altra telefonata del frate con una donna,
fatta il 6 dicembre:
Donna: Volevo dirti che ho fatto un sogno.
Padre Bisceglia: Dimmelo, descrivimelo....
Donna: Ho sognato che mi avevi versato addosso della
cioccolata....
Padre Bisceglia: Addosso a te?.
Donna: Eh.
Padre Bisceglia: Bello!.
Donna: Un sogno che mi ha fatto un poco piacere. Non volevo farlo, ma stato bellissimo!.
Padre Bisceglia: Sei cattiva, sei una birichina....
Donna: Stavamo in un albergo, mi hai fatto svestire e mi
hai messo addosso questa cioccolata....
Padre Bisceglia: Tu sei restia a parlare... Abbiamo fatto tante belle cose, questo voglio sapere! Ti piaciuto?.
Donna: Molto, per poi ho pensato: sono una zozza.
Padre Bisceglia: Ti piacerebbe fare dal vivo quello che hai
visto nel sogno? Se ti piaciuto molto lo puoi fare....
Secondo la suora stuprata, padre Fedele l'avrebbe violentata anche insieme al segretario del frate, Antonello
Gaudio, e in un'occasione i due avrebbero addirittura
filmato lo stupro. Dopodich, per costringerla al silenzio, padre Fedele le avrebbe detto: A Cosenza conosco
tutti: magistrati, politici, giornalisti, poliziotti e carabinieri. E sono amico del mafioso Carmelo De Pasquale.
La tua parola non vale niente contro di me.
Gli sviluppi giudiziari del casino che ha per imputato il
"padre spirituale" del Cosenza calcio una vera com243

PIEDI NUDI

media all'italiana: il solito rosario di ricorsi, cavilli, sentenze, controsentenze, tribunali del riesame, e cos via,
mentre gli anni passano.
Non mancano le note di colore, come quella di un misterioso pornovideo:
Nella vicenda di padre Fedele Bisceglia spunta anche un
porno amatoriale intitolato "Il diavolo in convento". Alcuni
fotogrammi del film sono fra gli atti depositati dal sostituto
procuratore di Cosenza, Claudio Curreli, ai giudici del Tribunale della libert di Catanzaro che si occupa del caso...
Non chiaro chi siano i protagonisti del filmato. Gli agenti della polizia di Stato che hanno visionato il film evidenziano nel loro rapporto che la donna avrebbe un saio nero e delle calze corte, e che l'uomo avrebbe egli occhiali e la sua immagine non sarebbe compatibile con quella di padre Fedele.
Gli investigatori, inoltre, evidenziano che il film, di natura
amatoriale e della durata di 4 minuti, sarebbe stato girato in
una camera di albergo o comunque in un ambiente diverso
da quello dell'Oasi francescana. Non sarebbe dunque il video
che, secondo la deposizione della suora che li ha accusati, i
due \padre Bisceglia e Usuo segretario, ndr] avrebbero girato mentre la violentavano. Gli investigatori, per ritengono che la figura maschile potrebbe essere compatibile con quella di Antonio Gaudio... '.
Ma padre Bisceglia consegna al giudice per le indagini preliminari una letterina contenente il giuramento
dinnanzi al mondo intero e con le mani sul Vangelo
che il delitto-peccato di stupro, singolo o di gruppo,
ascrittomi da suor G.A. non solo non l'ho commesso,
ma neanche pensato.
A un certo punto i difensori del frate dichiarano che
padre Bisceglia non avrebbe potuto commettere la violenza sessuale di cui imputato in quanto affetto da
"la Repubblica", 27 marzo 2007.
244

CARLO PETRINI

una patologia alla prostata che lo renderebbe impotente. Intanto, anche per il frate pallonaro i guai non vengono mai da soli: prima l'Ordine dei cappuccini lo sospende a divinis, poi lo espelle.
Durante l'udienza processuale a porte chiuse del luglio 2008, suor G.A. racconta che il primo stupro lo avrebbe subito andando nella cella del frate a portargli
il pranzo: Quando entrai nella stanza padre Fedele mi
afferr i polsi, mi scaravent sul letto e mi violent per
la prima volta. Padre felele si macchi il saio con il sugo
della pasta perch durante la violenza il vassoio con il
pranzo cadde a terra. Secondo le cronache giornalistiche, il racconto della suora proseguito con la descrizione degli altri quattro presunti casi di violenza. La religiosa ha raccontato anche di un episodio durante il
quale padre Fedele, tenendola per un braccio, l'avrebbe
trascinata nella sua stanza dove successivamente avrebbe abusato di lei '2.
Il seguito alle prossime puntate.
1 Ibidem, 10 luglio 2008.
245

INDICE
Premessa, 7

Il casto di Cristo, 9
Porci con le ali e senza, 13
L'intoccabile, 17
Senza piet, 19

Cazzi con l'anima, 22


Troppo bello, 25
Depravato, 27

Amor patrio, 33

L'Anatroccolo iguaiato, 35
<<Dove non previsto essere gay, 39
Fantasmi e rimozioni, 47
Il timidone sexy, 51

A difesa dell'immagine, 57
La malattia come tab, 58
Scopate milionarie, 61

Pornostar di provincia, 65
Luci rosse, 68

L'ottavo re di Roma, 72
Pigs without wings, 74
Il ragazzo modello, 77

La positivit di Mutu, 82
L'ultimo bastione, 85
Sederini d'oro, 90

Cazzi, culi e seghe, 93


A fin di bene, 96

Tacchi e tacchetti, 99

Insufficienza di prove, 106


L'omofobo sputtanato, 109

La commedia coniugale, 114


Zibaldone gay, 119

Il bordello dei massaggi, 122


Il massaggiato speciale, 151

La censura e l'immagine, 108


Il potere dell'eros, 168
La confessione, 170

Il bellone e la bonazza, 172

Lo svedese bergamasco, 176


Il trombatore, 178

Spionaggio con ricatto, 181


Cazzate fenomenali, 183
Povera Italia, 188

Il padre spirituale del baraccone pallonaro,

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