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TU - Art. 138.

Le tavole che costituiscono l'impalcato devono


essere fissate in modo che non possano scivolare
sui traversi metallici.

TU – Art. 113
Le scale a mano usate per
l'accesso ai vari piani dei
ponteggi e delle impalcature
non devono essere poste
l'una in prosecuzione
dell'altra. Le scale che
servono a collegare
stabilmente due ponti,
quando sono sistemate verso
la parte esterna del ponte,
devono essere provviste sul
lato esterno di un corrimano
parapetto.
TU - art. 128 … In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all'altezza del solaio di
copertura del piano terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall'alto. Tale
protezione può essere sostituita con una chiusura continua in graticci sul fronte del ponteggio, qualora presenti le stesse
garanzie di sicurezza, o con la segregazione dell'area sottostante.
Protezioni contro la caduta di materiali
Le protezioni contro la caduta di materiali costituite da tavole parasassi devono essere raccordate a un normale impalcato,
avere inclinazione non minore di 30 gradi rispetto all'orizzontale e proiezione orizzontale minima di:
-1,20 m dal filo dell'impalcato dei ponti di servizio, per altezza di caduta dei materiali non superiore a 12 m, ovvero
- 1,50 m dal filo dell'impalcato dei ponti di servizio, per qualsiasi altezza di caduta dei materiali. (Circolare 24 ottobre 1991 n. 132)
TU - Art. 130.
Andatoie e passerelle
1. Le andatoie devono avere larghezza non minore di m 0,60, quando siano
destinate soltanto al passaggio di lavoratori e di m 1,20, se destinate al
trasporto di materiali. La loro pendenza non deve essere maggiore del 50
per cento.
2. Le andatoie lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad
opportuni intervalli; sulle tavole delle andatoie devono essere fissati listelli
trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico.
TU - Art. 124. Deposito di materiali sulle impalcature
1. Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere e' vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneo dei
materiali ed attrezzi necessari ai lavori.
2. Il peso dei materiali e delle persone deve essere sempre inferiore a quello che è consentito dalla resistenza strutturale del
ponteggio; lo spazio occupato dai materiali deve consentire i movimenti e le manovre necessarie per l'andamento del lavoro.

PIAZZOLA DI CARICO: piani


aggettanti sui quali trasferire i
materiali da utilizzare nei vari
lavori, che in tal modo viene
distribuito direttamente al piano di
utilizzo.
La costruzione delle piazzole va
eseguita con particolare cura e
attenzione.
Le autorizzazioni ministeriali
prevedono in genere piazzole di
dimensioni standardizzate, che
possono andare
da m. 1.80 a 3.60 di larghezza per
m. 1.50 di profondità.
E' bene che un cartello indichi la
portata massima della piazzola.
Per ripiani non previsti negli schemi
tipo, è necessario procedere alla loro
realizzazione solo a fronte di una
relazione di calcolo firmata.
TU - ALLEGATO XVIII

… Impalcati e parapetti dei castelli (assimilabili alle piazzole di carico)

Gli impalcati dei castelli devono risultare sufficientemente ampi e muniti sui lati verso il vuoto, di parapetto e tavola
fermapiede normali.

Per il passaggio della benna o del secchione può essere lasciato un varco purché in corrispondenza di esso sia applicato
un fermapiede alto non meno di cm 30. Il varco deve essere ridotto allo stretto necessario e delimitato da robusti e rigidi
sostegni laterali, dei quali quello opposto alla posizione del tiro deve essere assicurato superiormente ad elementi fissi
dell'impalcatura.

Dal lato interno dei sostegni di cui sopra, all'altezza di m 1,20 e nel senso normale all'apertura, devono essere applicati
due staffoni in ferro sporgenti almeno cm 20, da servire per appoggio e riparo del lavoratore.

Gli intavolati dei singoli ripiani devono essere formati con tavoloni di spessore non inferiore a cm 5 che devono poggiare
su traversi aventi sezione ed interesse dimensionati in relazione al carico massimo previsto per ciascuno dei ripiani
medesimi.
…..
TU- art 127
Ponti a sbalzo
1. Nei casi in cui particolari esigenze non permettono l'impiego di ponti
normali, possono essere consentiti ponti a sbalzo purché la loro costruzione
risponda a idonei procedimenti di calcolo e ne garantisca la solidità e la
stabilità.
PRESCRIZIONI (ALL. XVIII - estratto)
Intavolato: tavole a stretto contatto, largh
=> 1,20
Parapetto: pieno (può essere limitato al solo
ponte inferiore nel caso di più ponti
sovrapposti);
traversi di sostegno dell'impalcato: devono
essere solidamente ancorati all'interno a
parte stabile dell'edificio (non è consentito
l'uso di contrappesi come ancoraggio dei
traversi, salvo che non sia possibile
provvedere altrimenti); le parti interne dei
traversi devono essere collegate rigidamente
fra di loro con due robusti correnti, di cui
uno applicato contro il lato interno del muro
o dei pilastri e l'altro alle estremità dei
traversi in modo da impedire qualsiasi
spostamento.
mensole metalliche: ammesse purché gli
elementi fissi portanti siano applicati alla
costruzione con bulloni passanti trattenuti
dalla parte interna da dadi e controdadi su
piastra o da chiavella oppure con altri
dispositivi che offrano piena garanzia di
resistenza.
TU - Art. 110.

Il transito sotto ponti sospesi, ponti a


sbalzo, scale aeree e simili deve essere
impedito con barriere o protetto con
l’adozione di misure o cautele adeguate
Gli ancoraggi
TU – art. 125- … Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla
costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad
ogni due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo o di pari
efficacia.

ANCORAGGIO A TASSELLO
Tipologie di ancoraggio

Ancoraggio ad anello

Ancoraggio a cravatta
Tipologie di ancoraggio

Ancoraggio a vitone

Ancoraggio a tassello
Il progetto del ponteggio o di altre opere provvisionali
CIRCOLARE 24 OTTOBRE 1991 N. 132

TU - Art. 133.

- Altezza superiore a 20 metri


- Configurazioni strutturali difformi da quelle illustrate nella nella relazione di calcolo
-Diversità di sovraccarichi
- Notevole complessità di opere provvisionali

-La relazione contiene:


a) calcolo di resistenza e stabilità eseguito secondo le istruzioni approvate nell'autorizzazione ministeriale;
b) disegno esecutivo.

Dal progetto, che deve essere firmato da un ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all'esercizio della
professione, deve risultare quanto occorre per definire il ponteggio nei riguardi dei carichi, delle sollecitazioni e
dell'esecuzione.

Copia dell'autorizzazione ministeriale di cui all'articolo 131 e copia del progetto e dei disegni esecutivi devono
essere tenute ed esibite, a richiesta degli organi di vigilanza, nei cantieri in cui vengono usati i ponteggi e le opere
provvisionali di cui al comma 1.
Carichi minimi di servizio per ponteggi a montanti e traversi prefabbricati
CIRCOLARE 24 OTTOBRE 1991 N. 132 - ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DELLE RELAZIONI TECNICHE PER PONTEGGI
METALLICI FISSI A MONTANTI E TRAVERSI PREFABBRICATI

L'entità dei carichi di servizio - comprensivi dei normali materiali e attrezzi da lavoro e degli effetti dinamici ordinari -può
essere desunta dal prospetto

Carichi minimi di servizio

Classe dell'impalcato Genere dei lavoro Carico uniformemente ripartito KN/m2


1 Lavori di ispezione
Carico di servizio - aggiuntivo rispetto alle azioni previste 0.75
per i carichi movimentati - per impalcati di mensole di e-
strazione dei tunnels

2 Lavori di manutenzione pitturazione, pulitura di superfici, 1.50


intonacatura, riparazione, ecc.) senza de-posito di mate
riali salvo quelli immediatamente necessari

3 Lavori di manutenzione con limitato deposito di 2.00


materiali necessari per il lavoro giornaliero
4 Lavori di costruzione (muratura, getti in calcestruzzo etc.) 3.00
5 Deposito temporaneo di materiali (piazzole di carico) 4.50
6 Lavori di muratura pesante, vie di transito per veicoli 6.00
leggeri
PROPENSIONE DI UN PONTEGGIO A SUPERARE 20 M DI ALTEZZA

Esempio di un montante con carico critico di collasso sperimentale = 4250 daN


al quale si aggiunge il peso proprio che grava su un montante = 250 daN
In totale il carico critico su un montante è Pcr= 4500 daN
A tale carico critico corrisponde una tensione di critica (Pcr/A) che divisa per la tensione di
snervamento dà il valore della snellezza del montante λ (ricavata in base la carico critico
sperimentale).
Ai diversi valori di λ corrispondono valori diversi di omega, il coefficiente di amplificazione
dei carichi.
La verifica della sollecitazione sigma nei montanti utilizza un’espressione nella quale figurano,
tra gli altri, i seguenti parametri:
N= carico assiale del montante A= sezione del montante (4,53 cm2)
omega = coefficiente di ampl. dei carichi W= modulo di resistenza del montante
LA TENSIONE E’ DIRETTAMENTE PROPORZIONALE A omega CHE DIPENDE DA λ:
MAGGIORE E’ IL CARICO CRITICO MINORE E’ IL COEFFICIENTE DI
AMPLIFICAZIONE DEI CARICHI
I montanti con maggiore carico critico sono più adatti ad essere sollecitati da schemi più
gravosi (Il carico critico più frequente è intorno a 28-30 tonnellate)
IL CALCOLO SEMPLIFICATO
con schemi di montaggio autorizzati
(cap. 4 libretto di autorizzazione, introdotto dalla Circolare 85/78, ma valido solo per ponteggi
a tubi e giunti e telai prefabbricati, con autorizzazioni antecedenti il 15 maggio 1990,
Circolare 44/90. Attualmente la 44/90 (telai prefabbricati) e la 132/91 (montanti e traversi
prefabbricati) escludono la possibilità di adottare il metodo di calcolo semplificato)

- E’ consentito solo laddove è autorizzato dalla Relazione tecnica


- Il calcolo semplificato comporta un maggior dispendio economico per il
sovradimensionamento della struttura, con un maggior numero di diagonali e correnti e
maggiori costi di montaggio
- Inoltre è utilizzabile solo quando variano alcune condizioni di carico, ma non lo schema di
montaggio
NUMERO DEI PIANI
N>3+H/10
N>= 5+ (H-20)/10
In particolare è richiesta una specifica verifica di calcolo nei seguenti
casi
a) h > 20 m
b) diversità dallo schema tipo (ad esempio sono ridotte le controventature)
c) si ha un numero di impalcati superiore
d) diversità di ancoraggi
e) maggiore superficie esposta al vento
f) attacchi con dispositivi di sicurezza
1) SE VARIA LA CONDIZIONE b NON SONO UTILIZZABILI I PARAMETRI
β, λ, omega
MA E’ NECESSARIA UNA NUOVA DETERMINAZIONE
2) SE VARIANO LE CONDIZIONI a, c, e, f E’ AMMESSA LA PROCEDURA SEMPLICATA
UTILIZZANDO I PARAMETRI
β, λ, omega
PROPRI DELLO SCHEMA ADOTTATO ASSUMENDO LE SOLLECITAZIONI ASSIALI N
E FLESSIONALI M DELLE PECULIARI CONDIZIONI DI CARICO CONSIDERATE
Il calcolo teorico del sistema ponteggio è difficoltoso sia per la
complessa valutazione della snellezza dei montanti, sia per i giochi
dimensionali dei giunti, sia perché è una struttura a nodi fissi solo dove i
nodi sono ancorati e diventa a nodi spostabili nei piani non ancorati.
Le circolari pertanto consentono un metodo di calcolo del primo ordine,
cioè che non considera gli spostamenti della struttura dovuti alle
deformazioni provocate dai carichi che insistono su di esse. È quindi
necessario ricorrere alle prove sperimentali sia sugli elementi che su un
parte di ponteggio (3 campate e 5 piani).
Dalle prove si ottiene la snellezza dei montanti per procedere poi alla
stabilità alla pressoflessione e si ottiene il grado di sicurezza effettivo dei
vari elementi del ponteggio.
A livello europeo si sta studiando l’applicazione di un sistema di calcolo
del secondo ordine che dovrebbe eliminare le prove sperimentali
IL CALCOLO SEMPLIFICATO
con schemi di montaggio autorizzati

TUBI E GIUNTI:
- un ancoraggio ogni 22 mq di facciata
- una diagonale per piano e per campo (sovraccarico complessivo < 450 kg/mq)
- 2 diagonali per piano e per campo (sovraccarico complessivo > 450 kg/mq)
- snellezza delle aste non superiori a 200
VERIFICARE
stabilità del montante compresso
con β = 1 in assenza di ritegni trasversali dei nodi (cerniera- cerniera)
con β = 0,8 in presenza di ritegni trasversali dei nodi (cerniera- incastro)

verifica degli ancoraggi, dell’impalcato, del traverso, dei giunti allo scorrimento, ecc.
IL CALCOLO SEMPLIFICATO
con schemi di montaggio autorizzati

TELAI PREFABBRICATI:
- un ancoraggio ogni 22 mq di facciata
- snellezza delle aste non superiori a 200 (membrature principali) e 250 (membrature
secondarie)
VERIFICARE
stabilità del montante
verifica dei collegamenti assiali dei montanti,
verifica delle diagonali di facciata e pianta,
verifica della struttura nel piano di stilata, del corrente interno, ecc.
CIRCOLARE 44/90 (esclude il calcolo semplificato per i ponteggi a telai prefabbricati;
sostituisce la 85/78 unicamente per i ponteggi a telai prefabbricati)

Nuove istruzioni di calcolo tengono conto dei progressi tecnologici e assicurano


maggior livello di sicurezza (i carichi di servizio rimangono gli stessi)
Stabilità del montante: due condizioni di carico
1.
- Peso proprio + carico di esercizio + vento verso l’esterno
- Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’esterno
- Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’esterno + neve (168daN/mq)
2.
- Peso proprio + carico di esercizio + vento verso l’opera servita
- Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’opera servita
- Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’opera servita + neve
Rispetto al ‘78 è previsto in più il carico della neve, una maggiorazione della
pressione del vento da 70 a 100 kg (fuori esercizio), le azioni orizzontali dovute ad
imperfezioni
AZIONE DEL VENTO (CNR 100121/67)
un valore costante q20, funzione della zona di vento, per strutture fino
a m 20
zona 1 2 3 4
q20 (daN/mq) 60 80 100 120

un valore variabile linearmente con l’altezza, per le parti comprese tra


m 20 e 100
q20 +60(h-20/100) (daN/mq)

un valore costante, funzione solo della zona di vento, per parti


superiori a m 100, calcolato come prima, con h = 100 m
Forza del vento calcolata con l’espressione
Vp = q x C x Sp
Sp = St+Sl (area tubi metallici + area impalcato di legname investite dal vento e comprese in un modulo di
ponteggio - 3,6 mq: 1,8x2m)
C = relativo coefficiente di pressione o forza
1,2 senza alcuna riduzione considerando come superficie esposta all'azione del vento quella effettiva,
senza riduzioni per azioni di schermo tra telaio esterno e telaio interno
1,3, per i parasassi e per i tabelloni pubblicitari purché l'altezza di questi sia inferiore almeno a cinque
volte la relativa larghezza.
1,04 con riduzione del 40% per la facciata di un ponteggio con effetto di schermo da edifico aperto
(costruzione)
0,8 con riduzione del 100% per la facciata di un ponteggio con effetto di schermo da edifico chiuso
(manutenzione)

Il carico si considera concentrato sull’asse del traverso corrispondente al piano non ancorato
AZIONE DELLA NEVE
Per altitudini < di 300 m
90 daN/mq per regioni in zona I
60 daN/mq per le restanti regioni (zona II)
Per altitudini > di 300 m il carico sarà aumentato di
0,15(h-300)
il carico unitario qn = 150 daN/mq soddisfa i valori del carico nevoso
corrispondenti ad un’altitudine di 700 m per la zona 1 900 m per la
zona II
NEVE SUL PONTEGGIO
Impalcato più alto
qn x ds = 150 x 1,8 = 270 daN/m = 2,7 daN/cm

Impalcati sottostanti
30% qn x ds = 30% x 150 x 1,8 = 81 daN/m = 0,81 daN/cm

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