e della cappella dellOspedale di Domodossola dove si celebra la messa tradizionale 6 Giugno il mese del Corpus Domini. il mese della gran- de festa dedicata tutta a Ges eucaristico. Anche noi, come tutte le par- rocchie, ci apprestiamo a celebrarla Domenica 22 Giugno, visto che in Italia il Gioved della solennit non pi giorno festivo. Lo faremo soprattutto con la processione solenne dopo la Messa cantata, portando per le vie del paese l'Ostia Santa. Dovrebbe essere questa la processione pi importante dell'anno, perch in essa non si porta una statua venerata della Beata Vergine Maria o di un santo, non si porta una reliquia, ma Ges stesso, vivo e vero nel SS. Sacramento vivo e vero con il suo Corpo Sangue Anima e Divinit. Questa processione dovrebbe essere solennissima, colma di adorazione e di sacro rispetto per il Signore che passa. Sicuramente molti sentiranno affiorare delle decise e malin- coniche considera- zioni: ormai nei nostri paesi non pi cos, non si riesce a fare pi il Corpus Domini di una volta un tempo s che tutte le strade erano addobbate, le pareti del percorso tutte coperte dai drappi pi belli e vi ricordate poi gli altari delle soste? Si faceva a gara per farli uno pi bello dell'altro! E la gente come si inginocchiava...! S, non pi cos. Oggi, se va bene, quella del Corpus Domini la processione del piccolo resto dei credenti che adorano ancora la SS. Eucarestia. Per la processione della Madonna forse c' da sperare in qualche cristiano in pi, ma per il Corpus Domini...! Sono tutte considerazioni realiste, ma sbaglieremmo se ci fermassimo lamento- samente solo ad esse, senza andare pi a fondo. Perch si perso lo spirito di adorazione? Perch lanimo di tantissimi battezzati non rico- nosce pi il Signore che passa nell'Ostia Santa? Molti tra i conservatori diranno che tutto stato causato da alcuni fattori: dallo spostamento dei tabernacoli nelle chiese, che dagli altari sono stati relegati in qualche altro angolo dal non fare pi la genuflessione dal ricevere la comunione in piedi e sulla mano dalla riduzione se non scomparsa del digiuno eucaristi- co, ecc... Tutto vero, ma non siamo ancora alla causa pi profonda, quella vera. Tutto ha inizio da una disastrosa riforma del rito della Messa, seguita al Concilio Vaticano II. Con la scusa di tradurre nella lingua parlata la Messa, nel 1969 questa fu cambiata radicalmen- te, praticamente rifatta, epurata da tutti gli espli- citi riferimenti al Sacrificio Propiziatorio, e questo per piacere ai Protestanti. Di fatto la Messa si trasformava sempre pi in una Santa Cena, fatta, praticamente, solo perch preti e fedeli si cibino alle due mense, della Parola e del Corpo di Cristo in una parola, la Messa fatta per fare la Comunione. Scomparve cos nel vissuto del popolo cristiano il fatto centrale e determinante: il Sacrificio di Cristo in Croce. Per questo Ges ha istituito ANNO VII GIUGNO 2014 N. Editoriale La preparazione della Processione del Corpus Domini in una foto di inizio 900 Radicati nella fede pag. 2 l'Eucarestia, perch sia perpetuata la Sua offerta sulla Croce, quella offerta che sola cancella i peccati e placa la giustizia divina. Ogni giorno, nelle chiese del mondo, necessario che sia offerto il Sacrificio di Cristo, perch il mondo si salvi dall'abisso. Ma cosa centra tutto questo con la presenza di Ges nellOstia, con ladorazione, con il Corpus Domini? Semplice, se la Messa non pi intesa come l'oblazione di Cristo sull'altare della Croce, ma solo come pasto sacro, messa in pericolo anche la presenza stessa di Cristo nell'Eucarestia. Un grande autore scriveva: Ci sono due grandi realt nella messa, che sono il sacrificio e il sacramento. Queste due grandi realt si realizzano nello stesso istante, nel momento in cui il prete pronuncia le parole della consa- crazione del pane del vino. Quando ha terminato le parole della consacrazione del prezioso san- gue, il sacrificio di Nostro Signore realizzato e Nostro Signore in quel momento pure presen- te, il sacramento di Nostro Signore anch'esso l. (...) Questa separazione mistica delle specie del pane e del vino realizza il sacrificio della messa. Dunque, queste due realt sono realiz- zate dalle parole della consacrazione. Non si pu separarle. Ed ci che hanno fatto i protestanti; hanno voluto solamente il sacramento senza il sacrificio. Non hanno n uno n l'altro, n il sacramento n il sacrificio. E questo il pericolo delle messe nuove. Non si parla pi del sacrifi- cio; sembra che si prescinda dal sacrificio. Non si parla pi che dell'Eucarestia, si fa una Eucarestia, come se non vi fosse che un pasto. Si rischia bene di non avervi pi n l'uno n l'altro. E' molto pericoloso. Nella misura che il sacrificio scompare il sacramento scompare anch'esso, perch ci che stato presentato nel sacramento, la vittima. Se non c' pi il sacrifi- cio, non c' pi vittima. Se non c pi il Sacrificio, non c pi la Vittima: parole pesanti ma logicissime, secondo fede. Senza inoltrarci in delicatissime considera- zioni sacramentarie, possiamo tranquillamente dire che almeno nel vissuto dei cristiani si pro- prio provocato questo: loffuscamento del carat- tere sacrificale della Messa ha fatto perdere la coscienza della presenza sostanziale di Cristo nel Sacramento. A MESSA ANTICA corrisponde la sottolineatura e del Sacrificio propiziatorio e della presenza sostanziale di Cristo nellOstia Santa. A MESSA NUOVA corrisponde la sot- tolineatura del banchetto eucari- stico, della santa comunione e... guarda caso... la quasi scomparsa dello spirito di ado- razione. Non proprio un caso: se non c pi il Sacrificio, non c nemmeno pi la Vittima, non c Ges presente. Ecco perch sbagliato arginare il disastro litur- gico con qualche semplice lavoro di maquilla- ge, magari riportando i segni esterni dell'adora- zione - incenso, candele, balaustre e inginoc- chiatoi... grandi adorazioni anche notturne... - senza preoccuparsi di tornare al corretto rito della Messa, alla Messa della Tradizione. Sbaglia chi si ferma ai segni esterni, giocando con un sentimento vago della tradizione, facendo leva sulla sola estetica che inganna. La questio- ne tornare alla chiarezza, tutta cattolica, del Sacrificio Propiziatorio espresso nella Messa, quella giusta. Il tornare alla Messa giusta saner anche la pro- cessione del Corpus Domini, e saner prima ancora la vita dei cristiani, chiamati a partecipare al Sacrificio di Cristo con tutte le fibre del proprio essere. www.radicatinellafede.blogspot.it Radicati nella fede pag. 3 Sempre pi a fondo, il Pre Emmanuel ci conduce sempre pi in profondit nella contemplazione del mistero della Santa Chiesa. Qui, nella prima parte del capitolo XVI, si tratta della Verit nella Chiesa. Non stan- chiamoci di seguire questi testi, di stu- diarli anche, con pazienza, ci disintos- sicheranno da tutte le piccole e grandi menzogne che da anni siamo costretti ad ascoltare pro- prio riguardo alla Chiesa e la Verit. Beviamo con generosit dagli scritti del Pre Emmanuel, sicuri che sono tutta pura dottrina della Chiesa. da La sainte glise del Pre Emmanuel Andr Dottrina Cattolica Capitolo XVI LAVERITA E LA GRAZIA [prima parte] Nostro Signore apparso quaggi, secondo San Giovanni, ricolmo di grazia e di verit (Gv 1,14). Questa duplice pienezza, l'ha riversata nella sua Chiesa, facendo di essa, in mezzo al mondo, la depositaria della verit e la dispensatrice della gra- zia. Vi sono alcune verit in coloro che non appartengo- no alla Chiesa ma queste verit parziali si collega- no alla verit totale che essa possiede, come i raggi al sole. Allo stesso modo le grazie che Dio fa a colo- ro che sono fuori della Chiesa sono destinate a farli entrare in essa, affinch per essa essi siano salva- ti. Il male allo stato puro non esiste da nessuna parte essendo il male una corruzione del bene, non esiste che mischiato a dei resti di bene che divora come il cancro divora la carne vivente. Vi sono dunque dei resti di bene, fuori della Chiesa. Ma in essa sola si trova il bene tutto puro, il bene nella sua integrit. Sant'Agostino non esita a riconoscere che tutti i beni che sono nella Chiesa si possono trovare, in una certa misura, fuori della Chiesa, tranne tuttavia quel legame di unit che spezza chiunque esca dal- l'unit. Vi nella Chiesa, dice, questa fontana invi- sibile e sigillata, che lo Spirito Santo, ecco la sua propriet incomunicabile. Da questa sorgente pro- viene la pace, l'unit, la carit, che sono i beni pro- pri della Chiesa. Quanto al resto, lo si pu ritrovare fuori dal suo grembo. Dio nella sua unit, dice ancora, pu essere ono- rato fuori della Chiesa; la fede che una, la si pu incontrare fuori di essa; il battesimo, che unico, pu essere amministrato validamente fuori dal suo seno. E tuttavia, come non vi che un solo Dio, una sola fede, un solo battesimo, non vi che una sola incorruttibile Chiesa: non una sola nella quale il vero Dio onorato, ma una sola nella quale onorato con piet; non una sola nella quale la vera fede conservata, ma una sola nella quale conservata con carit; non una sola nella quale il vero battesi- mo esiste, ma una sola nella quale esiste per la sal- vezza. Cos parla il grande Dottore (Ad Cresc., libro 1, capitolo 29). Affrettiamoci, a riguardo dei beni spirituali che pos- sono sussistere tra i dissidenti, di fare tre sottolinea- ture importanti: - Questi beni non appartengono all'eresia o allo sci- sma, ma alla Chiesa di cui costituiscono la dote ina- lienabile. - Sola, essa ne conserva il deposito senza altera- zione, mentre al di fuori di essa i beni sono sogget- ti a corrompersi. - Essi non giovano a coloro che li detengono fino a quando non saranno incorporati alla Chiesa, alla colomba senza macchia. continua... Radicati nella fede pag. 4 ore 10.30 SANTA MESSA cantata e SOLENNE PROCESSIONE EUCARISTICA Vocogno Domenica 22 giugno 2014 ore 17.00 Santa Messa letta Lincontro di Dottrina Cattolica per il mese di giugno: venerd 13 ore 20.30 Sala Parrocchiale Vocogno INCONTRI DOTTRINA CATTOLICA A VOCOGNO DOMENICA 6 LUGLIO 2014 ore 10.30 SANTA MESSA cantata e PROCESSIONE ore 15.30 VESPRI CANTATI BENEDIZIONE EUCARISTICA FESTA DI N. S. FESTA DI N. S. DEL SACRO CUORE DEL SACRO CUORE DI GES DI GES Domenica 29 Giugno 2014: SOLENNIT DEI SS. PIETRO E PAOLO APOSTOLI - Festa di Prima Classe ore 17.00 Santa Messa letta Radicati nella fede pag. 5 Permettetemi di iniziare questo secondo sabato del mese di maggio, vissuto con Pre Emmanuel Andr che ci guida alla profonda e decisiva devozione alla Madonna sotto il titolo di Nostra Signora della Santa Speranza, con quelle parole lapidarie, profonde sono parole forti proprio del Pre Emmanuel, quelle che ascoltavamo sabato scorso, che rivelano il segreto del suo cuore sacerdotale. Pre Emmanuel dice: Mi occorrono dei cristiani come il battesimo li ha fatti parla come sacerdote di Dio, non sono opinioni personali le sue mi occorrono dei cristiani come il battesimo li ha fatti, esistono in germe, li coltiver e li otterr, mi occor- rono tali perch cos che Dio li vuole (cristiani come li ha fatti il battesimo) e io sono il cooperatore della sua grazia. Non tollerer la confusione con lo spirito del mondo che deforma il cristiano, che lo sminuisce e, anche, sotto certe apparenze religiose, lo uccide del tutto. Cristiani tutti di un pezzo, cristia- ni del Vangelo, cristiani che lungi dall'avvilupparsi in ignoranze calcolate ignoranze calcolate: facile fingere, voler restare ignoranti, per non obbedire a Dio cristiani che cercano la luce al fine di mettersi tutti in accordo con la luce. Ecco il mio programma. Aggiunge il Pre Emmanuel Andr: Mi occorrono non solamente dei cristiani, ma una parrocchia. Una parrocchia non cristiana non una parrocchia: sembra un'ovviet, non lo Pre Emmanuel viene nominato, come tutti i parroci del mondo, in questo villaggio di trecento anime, di agricoltori, poteva dire Questa la volont di Dio, sto qui... basta, s la volont di Dio che il Pre Emmanuel stia l come parroco, purch quella sia una vera parrocchia, altri- menti un sacerdote non ci deve stare, perch una parrocchia sia tale deve essere cristiana. Mi occor- re una parrocchia cio un organismo tutto intero vivente della vita cristiana, cio, tutti i membri di una parrocchia devono vivere della vita cristiana, un corpo che funziona per la stretta unione di tutti i suoi membri, preghiera comune, canti comuni, quel- li della Chiesa dei quali ciascu- no prende parte. In una parola vita di carit nella quale i forti trovano il loro esercizio e i deboli, i fan- ciulli, i neo-convertiti, il loro sostegno. Questa par- rocchia la avr perch Dio la vuole, perch la Santa Vergine la vuole, Ella ne sar la Madre, Ella la Madre della Santa Speranza. Prima ancora, Dio la vuole. Queste son parole che, prima della fine del mese di maggio, stamperemo e daremo a tutti uno deve farci la meditazione, almeno una volta alla settima- na, per tutta la vita, su questi testi. Da dove nasce questa straordinaria grazia che il padre Emmanuel ha vissuto, questa decisione che traspare dalle sue parole? Non nata per caso. Vedete, impressio- nante questo fatto, lui era arrivato da pochissimi anni a Mesnil-Saint-Loup, questo villaggio di trecen- to anime, e ad un certo punto sente il bisogno di rendere pi forte la vita cristiana tra i suoi parroc- chiani e aveva sentito che in Svizzera, forse gi in Germania anche, in Francia no, iniziavano delle societ di fedeli guidate da sacerdoti, dedicate a Pio IX il Papa di allora era Pio IX. Cos'erano queste societ? Erano delle societ che dovevano fortifica- re la fede, arginare la miscredenza, l'ateismo che stava avanzando, e dovevano aiutare gli apparte- nenti, ma di seguito tutto il popolo, a vivere pi pro- fondamente la vita cristiana. Per capirci: una sorta di Azione Cattolica dell'800, ma l'Azione Cattolica non c'era ancora. Allora, cosa fa il Pre Emmanuel che voleva un'organizzazione viva, - un uomo pieno di vigore, un giovane prete, deciso, voleva fare qual- cosa di importante - cosa fa? Decide di partire per Roma per domandare al Papa il permesso di poter fare questa cosa. Sapete che per andare a Roma, per assentarsi qualche giorno dalla parrocchia, i preti, fino a pochi anni fa, dovevano chiedere il per- messo al Vescovo, non potevano andar via cos, anche per andare a Roma, anche per andare dal Questanno stiamo vivendo i sabati del Mese di Maggio in compagnia del Pre Emmanuel Andr, secondo la devozio- ne a Nostra Signora della Santa Speranza. Pubblichiamo il testo della meditazione dettata da don Alberto sabato 10 maggio 2014. I Sabati del Mese di Maggio Radicati nella fede pag. 6 Papa. Era il 1852, ottiene il permesso dal Vescovo, parte il 14 di giugno, doveva trovarsi a una giornata di viaggio, ancora in Francia, con un altro sacerdo- te. Parte... prima dice una Ave Maria davanti alla statua della Madonna che si trovava su un pilastro vicino all'entrata della chiesa la statua che poi lui far venerare come Nostra Signora della Santa Speranza, la Madonna con in braccio Ges Bambino, con il cuore. Parte, ma prima di raggiun- gere l'altro sacerdote che lo doveva accompagnare fino a Roma, recitando personalmente il Rosario, rapito da questa espressione: Nostra Signora della Santa Speranza. Nostra Signora della Santa Speranza... era partito per tutt'altro, voleva fondare una sorta di Azione Cattolica nella sua parrocchia, voleva che questa poich aveva un cuore grande voleva che poi questa associazione si diffondesse anche in tutta la Francia, non ha mai pensato il Pre Emmanuel solo alla sua chiesa, ha sempre pensato alla Chiesa tutta perch ha un cuore cattolico. Invece decide di chiedere al Papa listituzione della festa di N. S. della Santa Speranza, nella parrocchia di Mesnil-Saint-Loup, e di ottenere lindulgenza ple- naria per quella festa. Ne parla con questo sacerdo- te che trova al punto stabilito. Il sacerdote gli dice: Se questa ispirazione veramente da Dio il Papa la approver, allora cosa fa? Cambia completa- mente programma: non domanda pi di fondare la pia societ. Arrivano a Roma in tempo per parteci- pare alla solennit dei SS. Pietro e Paolo il 29 giu- gno. Devono aspettare qualche giorno per ludienza dal Papa voi sapete che l'udienza non era come quelle di oggi, si parla tanto che i Papi di una volta erano inarrivabili... non cos, il grande Pio IX, che ha dovuto soffrire tanto, intanto faceva la passeg- giata tutti i giorni o quasi sul Pincio, la gente di Roma lo vedeva, era una cosa normale. Noi abbiamo questi miti, che siamo solo noi ad essere democratici sono tutte follie, non vero. Cos nelle udienze il Papa era pi avvicinabile. Tutti salutavano il Papa nell'udienza, non c'era la folla dei pellegrini di oggi per ovvi motivi, la gente non poteva spostarsi come oggi. Allora, ottengono questa udien- za con altri fedeli, non era un'udienza privata per loro, e quando arriva - era il 5 di luglio - quando arriva il momen- to del loro saluto, Pre Emmanuel di fronte al Papa. Si inginocchia una volta si stava in ginocchio di fronte al Papa, genuflessione con il ginocchio sinistro non con il destro che dedi- cato al Signore e in ginocchio dice: Santit, conceda alla mia parrocchia di poter venerare la Madonna sotto il titolo di Nostra Signora della Santa Speranza, di isti- tuire la festa annuale e conceda l'indulgenza plena- ria per la festa annuale. Una follia... voi immagina- te... il Papa non preavvisato su chi fosse questo pre- tino francese... e il Papa sul subito non dice niente. La cronaca fedele riporta che a un certo punto il Papa volge lo sguardo in alto un po' rapito Pio IX era un po' cos ogni tanto poi guarda negli occhi il Pre Emmanuel e dice: S, Nostra Signora della Santa Speranza, perch no, s, te la concedo. Voi pensate: una cosa folle anche per il tempo! Il Papa non ha sentito la Congregazione dei Riti, non ha sentito nessuno, nessun Cardinale, nessun Prelato della Curia Romana, perch anche il Papa per dire i s e i no deve consultarsi. E poi, prima di lasciarlo, il Papa dice a lui: Mi raccomando, passi alla Congregazione dei Riti perch le preparino il rescrit- to cio il documento ufficiale che io firmer per- ch sia concessa la festa perch non pu rimane- re una concessione a parole. Il Papa ha fatto una approvazione a tutti gli effetti, era il segno che il Pre Emmanuel attendeva dal Cielo. Perch raccontarvi questa cosa? Perch qui si capisce molto bene il nocciolo di tutta la questione: voler vivere pi profondamente la fede buonissi- ma cosa, voler che il mondo torni cristiano cosa altrettanto buona, ma potrebbe introdursi un perico- lo terribile che nessuno, se non vigila bene, pu evi- tare, neanche un sacerdote zelante o dei fedeli pieni di passione. Il pericolo quello di pensare che il mondo torner cristiano, e noi nel mondo, per il nostro darci da fare, perch siamo capaci ad orga- nizzare qualcosa di grande. Questa tentazione la Mi occorrono dei cri- stiani come il battesimo li ha fatti, esistono in germe, li coltiver e li otterr, mi occorrono tali perch cos che Dio li vuole [...] Non tollerer la confusione con lo spiri- to del mondo che defor- ma il cristiano, che lo sminuisce e, anche, sotto certe apparenze religiose, lo uccide del tutto. [...] Radicati nella fede pag. 7 tentazione del Naturalismo, il Pre Emmanuel parla anche di Pelagianesimo Pelagio un antico eretico che diceva che gli uomini si salvano a furia di impegnarsi a vive- re bene i comandamenti l'uomo capace da solo, con la sua volont, di essere fedele a Dio, quindi deve impegnarsi altrimenti inescusabi- le... Cosa dimenticava Pelagio? Che l'uomo senza la grazia di Dio, senza la grazia di Dio non pu fare nulla ebbene, c' un Pelagianesimo moderno che pu entrare nella Chiesa, che quello di pensare che noi possiamo vivere la fede a furia di organizzazioni esterne, facendo bene una parrocchia, facendo bene la nostra famiglia, organizzando tutto, decidendo tutto, impegnandoci. Uno potrebbe dire: Guarda che bei propositi...!. Sono propositi scellerati se, prima di fare questi propositi, noi non abbiamo una chiara coscienza che senza Dio non possiamo fare nulla. Questa non una cosa aggiunta al nostro impegno, prima del nostro impegno: senza la grazia di Dio tu non inizi neanche. Vedete il cambiamento? Voleva fondare una specie di Azione Cattolica, di intrepidi della fede. Gi nel primo giorno di pellegri- naggio la Madonna Dio, per mezzo di Maria Santissima gli ispira tutt'altra cosa: fondare una devozione, una festa e, legata a questa devozione e a questa festa, la preghiera perpetua (ne parleremo i prossimi sabati) a Nostra Signora della Santa Speranza. Non pi organizzare ma pregare, non pi fidarsi delle proprie capacit e della propria intelli- genza anche messa al servizio del bene, ma fonda- re tutta la propria speranza sulla grazia di Dio. E' il grande passaggio che avviene durante il pellegri- naggio, nel Pre Emmanuel, a Roma nel 1852. Pensate, uno parte per una cosa e torna con un'al- tra, uno parte deciso di chiedere una cosa al Papa e dopo gli chiede tutt'altro, tutt'altro! C' un bel tratto che chiarisce questo e ve lo leggo, proprio sull'opera di Nostra Signora della Santa Speranza: L'opera di Nostra Signora della Santa Speranza era semplicemente la restaurazione del cristianesimo il cristianesimo va restaurato, va riportato perch allo sfascio, uno deve rendersi conto della drammaticit se il Pre Emmanuel se ne rendeva conto nel 1852, chi siamo noi per non renderci conto che occorre restaurare il cristianesi- mo, restaurare il cattolicesimo? - e questo, dice, occorre farlo fra uomini battezzati, non andando a cercare i pagani, tra i battezzati che va restaurato il cristianesimo. Qui, dice il Pre Emmanuel, come altrove tutti, pressapoco, erano invasi da questo freddo e basso Naturalismo, la parola pu sembra- re difficile: Naturalismo, natura... vivere semplice- mente una vita umana, punto. Ma non cos in giro? La maggioranza dei cattolici non vivono forse una vita semplicemente umana, dove le cose di Dio non ci sono mai? Ci sono delle parole che si riferi- scono a Dio, ma quando uno non cerca la grazia pu dire di vivere una vita soprannaturale? Qui, come altrove, la ragione umana prevaleva sulla ragione divina: quanti cristiani ragionano con il pen- siero di Dio? Quante volte non prendiamo delle decisioni convinte, perch ragioniamo umanamen- te, e facciamo disastri, disastri! Noi non ci fidiamo della ragione di Dio, dobbiamo calcolare tutto, se ci conviene, se normale. Oggi dire che una cosa normale vuol dire che secondo il demonio, la nor- malit oggi il demoniaco, il peccato quando tutto il mondo era cristiano, normale era il divino. Noi non possiamo vivere come tutti gli altri, vieta- to vivere come tutti gli altri. Dobbiamo essere non- normali secondo il mondo, non-normali quando vi dicono che non siete normali, perch fate le cose di Dio, siate lieti, siete vicini al Regno dei Cieli. La ragione umana prevaleva sulla ragione divina, cio sulla fede. Noi prendiamo decisioni secondo la fede? Signore tu mi hai detto che questo bene e allora lo faccio, tu mi hai detto che questo male allora non lo faccio e non lo permetto a casa mia, e non lo permetto a casa mia!, se no che fede ? La grazia di Nostro Signore Ges Cristo era attenzio- ne una sublime sconosciuta, parla dei suoi conta- dini del 1800, La grazia di Dio era una sconosciuta sublime. Le anime stavano alla dottrina di Pelagio Mi occorrono non solamente dei cristiani ma una parrocchia [...] preghiera comune, canti comuni. In una parola: vita di carit nella quale i forti trovano il loro esercizio e i deboli, i fan- ciulli, i neo-convertiti, il loro sostegno. Questa parrocchia la avr perch Dio la vuole, per- ch la Santa Vergine la vuole, Ella ne sar la Madre, Ella la Madre della Santa Speranza. Prima ancora, Dio la vuole. Luned - Mercoled e Venerd: ore 17 Marted - Gioved e Sabato: ore 7 Per le Messe in settimana saranno possibili delle variazioni di orario. Tel. don Alberto 349.2848054 Radicati nella fede pag. 8 ORARI SANTE MESSE Vocogno Chiesa di Santa Caterina v.m. Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata ore 17.00 Messa letta Luned - Marted - Gioved e Venerd: ore 17 Mercoled: ore 7 Sabato: ore 8 Per le Messe in settimana saranno possibili delle variazioni di orario. Tel. don Stefano 348.2463990 Domodossola Cappella dellOspedale Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata (...) Gli spiriti qui spiega ne erano ingannati, le anime erano ingannate da questo modo di vivere. Tutte le virt cristiane erano sconosciute Non erano dei terribili peccatori, ma, attenzione, le virt cristiane erano sconosciute sostituite da questa virt facile e universale adesso vi scandalizzo, ma il Pre Emmanuel che vi scandalizza una virt facile e universale che il mondo chiama onest. L'onest troppo poco per il cristiano, non si pu vivere di onest, si vive di fede, un'altra cosa, un'altra cosa! Scusate, ma non cos nei nostri pae- sini? non cos nelle nostre chiese? Basta essere onesti, no! occorre aver fede, occorre vivere per Dio, in Paradiso non ci vai se sei onesto, vai se hai fede. Onesto troppo poco, umano, non divi- no... Era il 1852. Quanto dobbiamo imparare, quan- to attuale, capite come tocca i nervi scoperti la devozione a Nostra Signora della Santa Speranza. Ah, quando delle anime battezzate uno sfogo che fa il Pre Emmanuel quando delle anime bat- tezzate hanno compiuto per lungo tempo gli atti esteriori della religione beh! si andava gi bene se almeno cerano gli atti esteriori della religione, oggi non ci sono nemmeno pi quelli... ma, attenti, non facendo degli atti esteriori che uno vive la fede quando delle anime battezzate hanno compiuto per lungo tempo gli atti esteriori della religione con un movimento tutto naturale c' una festa... facciamo la festa c' una Messa... facciamo la Messa, ma in modo esterno, in modo staccato no ci estrema- mente facile dice il Pre Emmanuel quanto dif- ficile quando delle anime hanno vissuto cos, con- durle a fare gli stessi atti con un movimento sopran- naturale, con e per la grazia di Dio. Bisogna fare quegli atti esterni della religione, le pratiche cattoli- che, e come sono importanti, la fedelt alla Messa alla Domenica, il Rosario, vivere le feste, ma biso- gna fare queste cose dice con un movimento soprannaturale, con e per la grazia di Dio. Un cri- stiano non pu dire Io sono cristiano ma... mi con- fesso? no comunione? no, sei morto, non c' la grazia. Guardate che sta succedendo questo, anche tanti preti si accontentano che uno non sia contro Ges, che uno due volte all'anno compaia, che a qualche funerale tiri gi il cappello, se lo porta, e faccia il segno di Croce ma non basta questo, non basta! occorre vivere con e per la grazia di Dio cio cercare il Signore nella grazia dei Sacramenti. La devozione a N. S. della Santa Speranza, la devozione alla Madonna, porta a Ges, ma Ges d la grazia. Domandiamo di non stancarci di fare que- sto percorso che diventa anche una grande revisio- ne di vita, diventa anche un grande esame di coscienza, che pu farci modificare quelle cose che sono come delle brutte pieghe prese nella nostra vita o pu rinvigorire, invece, la decisione che abbiamo preso, grazie a Dio, di vivere secondo la grazia. LE MEDITAZIONI DEI SABATI DI MAGGIO POTETE ASCOLTARLE SU: www.radicatinellafede.blogspot.it