Sei sulla pagina 1di 20
2.6.4, II metodo Project Work La didattica progertuale trova una sua affermazione nelfinsegnamento linguistico a partie d- gli anni Orranta, sulla scia dell'approccio comunicativo. Artraverso il Project Work (Prabhu 1987) Fapprendimento di una lingua avviene tramite interazioni con il mondo reale che hanno luoga perlopiti al di fuori dell'aula. In altre parole, questo approccio cerca di indirizzare lo studio della lingua alla realizzazione di un progetto, che viene precedentemente definito atcraverso un sistema di compiti o task finalizzati a raggiungere in un certo tempo uno scopo comunicativo. Ma cosa s'intende per “progetto”? Riportiamo di seguito una definizione di Cassandro e Maffei (2007: 236-237): ~ “Il Project learning si potrebbe definire anche come una serie di zask collegai tra loro in un perio- do di tempo pitt o meno lungo. Infatti, un progetto si caratterizza perché diamo agli student: ~ Un obiettivo da raggiungere, vale a dire un prodottofinito (un depliant, un sito web, una ricerca su un aspetto particolare della cultura italiana, una rappresentazione teatrale ecc.). — Una certa quantita di tempo a disposizione (ore, incontri, lezioni, sessioni ecc.). Un progetto ron si pud esaurire in un solo incontro o due incontei;altrimenti dobbiamo parlare di “compi- 10" (task) e non di progetto. — Abbiamo, infine, Nesposizione di questo obiettivo a un pubblico (pud essere il resto della classe, scudenti di altre lassi o persone esterne all'stituzione).. — Infine, scudentl e insegnanti dovranno accordarsi tra loro su come raggiungeranno questo obiet- tivo, sui test che dovranno affrontare per reperie le informazioni, sui titmi di avanzamento del progetto ecc. Linsegnante, quindi, dovra prevedere diversi gradi di autonomia”. Per approfondimenti sul metodo Project Work si rimanda al capitolo di Gabriele Ridarelli in Serra Borneto (1998: 173-187)”. 2.6.5. II metodo Lexical Approach Nel numero monografico della rivista SELM - Seuola e Lingue Moderne (2003) leggiamo le pa~ role di Gianfranco Porcelli a proposito della scarsa motivazione di molki scolari all apprendimento delle lingue straniere: “Un motivo-cardine pud essere che lo studente vuole imparare la LINGUA per comunicare via Internet, per ascoltare e capire i cantanti preferiti, per una vacanza allestero, ¢ noi invece ali insegniamo la GRAMMATICA. Come dice Michael Lewis, riportando nel suo Lexical Approach le parole di Jimmie Hill: «Grammar is what has always made English a school subject» ove, di nuovo, a English possiamo sostituire il nome di qualsiasi lingua. Nella per- cezione dei nostri allivi, la lingua ® una real la sua grammatica & un'astrazione, peggio: ‘una materia scolastica.” cffecci linsegnamento delle lingue si tradizionalmente concentrato soprattutto sugli aspetti ‘eec'ssintattici, mentre il piano semantico-lessicale della lingua o non veniva preso in considera~ seeeo era ridotto a puro contenitore di irregolarita del sistema linguistico. Sc corso degli anni Setanta si assiste ad un profondo cambiamento sia a livello glottodidattico S= = piano psicopedagogico: eppure, malgrado le innovazioni significative, la ricerca sul lessico I past en csi ano parla plana, Nowanax i arabia anpAossont ‘== proposto un approccio dichiaratamente incentrato sul lessco e non pitt solo sulla grammati- = Willis 1990, Lewis 1993 e 1997). ® una visione tradizionale della lingua, la grammatica rappresenta la struttura portante di = casa cil lessico ne costituirebbe i singoli mattoni di significato fisso che si inserirebbero nella seemers man mano che la casa cresce, cost da “costruirc” frasi adeguate. Secondo i rappresentanti = spproccio lessicale invece il lessico non ¢ formato da unita lessicali isolate tra loro con un Sembcato univoco, ma si sviluppa sulla base di rapporti semantici tra le parole. Pit che di singoli ~=soli dunque é giusto parlare di blocchi di parole o chunks che costituiscono una parte fonda- eves del lesico (sull’importanza del lessico si veda anche Bettoni 2001: 61-78). Sffeaivamente uno dei fattori cardine del modemno insegnamento di una lingua straniera & seers | exposizione del discente a un inpus linguistco ampio, con lo scopo di sviluppare la sua Seperenza ricettiva pitt rapidamente ¢ in modo pit: completo ¢ permettergli di conoscere una quantita di aspetti della Lingua che gli saranno util in situazioni reali. di un input linguistico ampio offre inoltre altri vantaggi: venendo a contatto contempo- Sexamente con il lessico e con le serutture della lingua, 'acquisizione delle regole sara subor 2 semunicazione di contenuti, senza avere come fine ultimo la formulazione di un determinato Sotetlo grammaticale. = approfondimenti sul Lexical Approach rimandiamo al capitolo di Carlo Serra Borneto in Ses Bometo (1998: 227-247). Se eondludere, proviamo ora a schematizzare la didattica comunicativa nei suoi tratti costitutivi: Spee’ fnzionali della lingua: Vapproccio comunicativo non si interessa esclusivamente degli aspet- = mrurturali dela lingua e delle regole grammaticali ma pone particolare attenzione al suo uso. Semensicita del mareriale linguistico: la lingua oggeto di insegnamento é il pitt possibile auten-

Potrebbero piacerti anche