1) In Sant’Agostino il cocetto di obbedienza: è la caratteristica dei monaci che ritengono Cristo come valore
assoluto.
La pratica dell’umiltà per i monaci corrisponde all’obbedienza ed è una pratica di subbordinazione a Dio.
Per San Benedetto solo chi obbedisce è umile. L'anima non possiede più nulla e Dio può farne ciò che vuole
senza più ostacoli.
Nel primo paragrafo i versi che si riferiscono a questa dote sono i seguenti:
V.1 et inclina aurem cordis tui, et admonitionem pii patris libenter excipe et efficaciter comple
2) Nel secondo paragrafo si insite sui termini “oboedientiae laborem” o la solerzia all’obbedienza compito
che anche l’Abbate deve possedere che doveva avere il compito di indirizzare i monaci tenendo presente la
norma dell'apostolo: "Correggi, esorta, rimprovera"
3) Le rime presenti sono –is (es. quisquis e sumis) e –us ( voluntatibus e militaturus) quindi con una rima di
tipo ABBA
4) Nel paragrafo 3 si inste sul concetto di superiorità divina cui deve corrispondere l’obbedienza dell’essere
umano e dei religiosi:Domino Christo vero regi militaturus, oboedientiae fortissima atque praeclara arma
sumis