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Le crisi ed il Natale
Salvami Regina
Srgio Hollmann
i che era fin da principio, ci che noi abbiamo udito, ci che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ci che noi abbiamo contemplato e ci che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poich la vita si fatta visibile, noi l`abbiamo veduta e di ci rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vi-
ta eterna, che era presso il Padre e si resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perch anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione col Padre e col Figlio suo Ges Cristo. Queste cose vi scriviamo, perch la nostra gioia sia perfetta.
(1 Giov. 1 - 4)
SommariO
Salvami Regina
Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
Anno X, numero 68, Dicembre 2008
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Il dolce Bambino Ges di Betlemme La voce del Papa Scuola di silenzio e contemplazione ........................ ......................
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Direttore responsabile: Zuccato Alberto Consiglio di redazione: Guy Gabriel de Ridder, Juliane Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto Blanco Corts, Mariana Morazzani Arriz, Severiano Antonio de Oliveira Amministrazione: Via San Marco, 2A 30034 Mira (VE) CCP 13805353 Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD Contiene I.R. www.araldi.org www.salvamiregina.it Con la collaborazione dellAssociazione Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio
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O Outeiro da Glria
Gli articoli di questa rivista potranno essere riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
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S CRIVONO
I LETTORI
se di ottobre e non posso fare a meno di dirvi che meravigliosa. Vi assicuro che ogni numero migliore del precedente. Sono rimasta oltremodo emozionata per larticolo sulla vita di Santa Narcisa Martillo. Una giovane laica equadoregna che si seriamente impegnata nellesercizio delle virt. Lei stessa ha detto: Sono venuta al mondo per soffrire. Un vero esempio per i giovani dei nostri giorni. Mi congratulo con lautore per questo articolo. Lo utilizzer nelle lezioni di catechismo nel collegio dove insegno, mi sar inoltre di grande aiuto per introdurre i miei figli, ancora piccoli, alle verit della fede. Andrea S. de L. Rivera Uruguay
del vostro impegno ad evangelizzazare in tutto il mondo. Margherita Maria T. Esplanada Brasile
ApI ADORAtRICI
Sono molto grata di ricevere questa rivista utile strumento nelle mani del Signore. Ho appena concluso la lettura del numero di ottobre. Il suo contenuto mi ha giovato spiritualmente. Spero che larticolo Api adoratrici di Ges sia di grande aiuto per i giovani. Che Dio e sua Madre Santissima vi benedicano sempre. Suor Lucy, FMM Via e-mail
Editoriale
LE CRISI ED Il NATAlE
mento Postale
- D. L. 353/200
3 (conv.
in L. 27/02/2
004 n 46)
art. 1, comma
2, DR PD
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e I.R. - Periodic
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Poste Italiane
Le crisi ed
s.p.a. - Spedizi
il Natale
Salvami R
egina
Madonna degli Studi venerata nel seminario degli Araldi, a San Paolo del Brasile
Statua davorio
(Victor Toniolo)
n questa notte di Natale unoccasione ricolma di sentimenti di pace, gioia e speranza ci vengono anche in mente i molti drammi dei nostri tempi. Mentre avanziamo lungo i sentieri del terzo millennio, lorizzonte si oscura a causa delle molte crisi in corso, crisi che non occupano soltanto i notiziari, ma interferiscono sempre pi nelle nostre stesse vite. Tanto per cominciare, la crisi economica, destinata a perdurare per un lungo periodo, malgrado lo sforzo fatto finora per debellarla. Un problema ben pi antico quello della crescente criminalit, non pi ristretta a paesi come il Brasile, ma estesa ormai fino allEuropa occidentale. Da un altro lato ci imbattiamo nellallarme per ci che riguarda il riscaldamento globale e altri argomenti in relazione al degrado ambientale. Molto pi grave la crisi morale. Questa assume differenti caratteristiche, ma in fondo sempre la stessa. La vediamo riflessa, per esempio, nel comportamento di una giovent priva di valori, sfrenata e senza idee; nel dominio di mode stravaganti e senza pudore; nella valanga pubblicitaria di pornografia e di violenza; nella scienza che sembra essere impazzita al punto di tentare di alterare perfino la natura; infine, nelladorazione del peggiore degli idoli moderni: lo stesso individuo, egoista, relativista e vanitoso. Nellattualit, neppure linnocenza dellinfanzia rispettata e la famiglia cristiana, base della nostra civilt, sembra destinata a sparire o a rimanere ridotta ad unespressione cos esigua da equivalere allestinzione. La semplice enumerazione dei mali di oggi andrebbe ancora pi lontano, ma lelenco appena fatto sufficiente a configurare la gravit del momento presente. Tutto sembra perduto, nel caso sia considerato sotto unottica meramente umana, ma non lo se guardato con gli occhi della Fede e ricordandoci delle lezioni della Storia. Infatti, poco pi di duemila anni fa, la prospettiva del mondo non era meno critica di quella odierna. NellImpero Romano in tutta la sua estensione e anche pi in l, la societ era affondata in immoralit, disonest, egoismi e brutalit. Per quanto incredibile possa apparire, questa situazione era premonitrice di glorie e misericordie straordinarie di Dio per lumanit. Tutto ha avuto inizio quando nata una bambina concepita senza peccato, che sarebbe diventata la Madre del Salvatore, origine degli splendori dellannuncio della Buona Novella, della fondazione della Santa Chiesa Cattolica e del sorgere di una civilt modellata secondo la legge del Vangelo. Cos, laddove abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, come ci dice San Paolo (Rm 5, 20). Sembra quasi che come le porte dellinferno non prevarranno mai contro la Chiesa quanto maggiore sar la crisi, pi bella sar lepoca storica seguente. Nel momento in cui noi ricordiamo la nascita di Ges Bambino a Betlemme, cresce in noi la fiducia che stiamo procedendo verso unera cristiana di bellezza inimmaginabile, nonostante e magari a causa delle drammatiche crisi attuali. Con questa prospettiva ben presente nella mente e nel cuore, la rivista Araldi del Vangelo augura a tutti i suoi lettori un santo, felice e fiducioso Natale.
Dicembre 2008 Salvami
ociazion
e Madonn
a di Fatima
- Maria,
Stella della
Nuova Evange
lizzazione
one in Abbona
Regina5
rima di entrare in Santuario per recitare insieme a voi il santo Rosario, ho sostato brevemente dinanzi allurna del beato Bartolo Longo, e pregando mi sono chiesto: Questo grande apostolo di Maria, da dove ha tratto lenergia e la costanza necessarie per portare a compimento unopera cos imponente, nota ormai in tutto il mondo? Non proprio dal Rosario, da lui accolto come un vero dono del cuore della Madonna?. S, stato veramente cos! Lo testimonia lesperienza dei santi: questa popolare preghiera mariana un mezzo spirituale prezioso per crescere nellintimit con Ges, e per imparare, alla scuola della Vergine Santa, a compiere sempre la divina volont. E contemplazione dei misteri di Cristo in spirituale unione con Maria, come sottolineava il servo di Dio Paolo VI nellEsortazione apostolica Marialis cultus (n. 46), e come poi il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II ha ampiamente illustrato nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, che oggi ide-
almente riconsegno alla Comunit pompeiana e a ciascuno di voi. Voi che vivete ed operate qui a Pompei, specialmente voi, cari sacerdoti, religiose, religiosi e laici impegnati in questa singolare porzione di Chiesa, siete tutti chiamati a fare vostro il carisma del beato Bartolo Longo e a diventare, nella misura e nei modi che Dio concede a ciascuno, autentici apostoli del Rosario.
scrive , praticando frequentemente insieme, sogliono conformarsi anche nei costumi, cos noi, conversando familiarmente con Ges e la Vergine, nel meditare i Misteri del Rosario, e formando insieme una medesima vita con la Comunione, possiamo diventare, per quanto ne sia capace la nostra bassezza, simili ad essi, ed apprendere da questi sommi esemplari il vivere umile, povero, nascosto, paziente e perfetto (Rosarium Virginis Mariae, 15).
vuoto, ma come una presenza di senso ultimo che trascende le parole stesse e insieme con esse parla al cuore. Cos, recitando le Ave Maria occorre fare attenzione a che le nostre voci non coprano quella di Dio, il quale parla sempre attraverso il silenzio, come il sussurro di una brezza leggera (1 Re 19,12). Quanto importante allora curare questo silenzio pieno di Dio sia nella recita personale che in quella comunitaria! Anche quando viene pregato, come oggi, da grandi assemblee e come ogni giorno fate in questo Santuario, necessario che si percepisca il Rosario come preghiera contemplativa, e questo non pu avvenire se manca un clima di silenzio interiore.
Rosario, particolarmente opportuna in questo periodo in cui si sta svolgendo in Vaticano il Sinodo dei Vescovi sul tema: La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Se la contemplazione cristiana non pu prescindere dalla Parola di Dio, anche il Rosario, per essere preghiera contemplativa, deve sempre emergere dal silenzio del cuore come risposta alla Parola, sul modello della preghiera di Maria. A ben vedere, il Rosario tutto intessuto di elementi tratti dalla Scrittura. C innanzitutto lenunciazione del mistero, fatta preferibilmente, come oggi, con parole tratte dalla Bibbia. Segue il Padre nostro: nellimprimere alla preghiera lorientamento verticale, apre lanimo di chi recita il Rosario al giusto atteggiamento filiale, secondo
linvito del Signore: Quando pregate dite: Padre (Lc 11,2). La prima parte dellAve Maria, tratta anchessa dal Vangelo, ci fa ogni volta riascoltare le parole con cui Dio si rivolto alla Vergine mediante lAngelo, e quelle di benedizione della cugina Elisabetta. La seconda parte dellAve Maria risuona come la riposta dei figli che, rivolgendosi supplici alla Madre, non fanno altro che esprimere la propria adesione al disegno salvifico, rivelato da Dio. Cos il pensiero di chi prega resta sempre ancorato alla Scrittura e ai misteri che in essa vengono presentati.
(Passo della meditazione del Santo Padre Benedetto XVI nel Pontificio Santuario di Pompei, Domenica 19/10/2008)
La domenica, 19 ottobre, il Papa Benedetto XVI stato calorosamente accolto nel Santuario Mariano della Madonna del Rosario di Pompei
Dicembre 2008 Salvami
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L'Osservatore Romano
ari fratelli e sorelle, Il lavoro per il mio libro su Ges offre ampiamente loccasione per vedere tutto il bene che ci viene dallesegesi moderna, ma anche per riconoscerne i problemi e i rischi.
Altissimo livello storico e carenza di elementi teologici, nella esegesi accademica attuale
La Dei Verbum 12 offre due indicazioni metodologiche per un adeguato lavoro esegetico. In primo luogo, conferma la necessit delluso del metodo storico-critico, di cui descrive brevemente gli elementi essenziali. Questa necessit la conseguenza del principio cristiano formulato nel Vangelo di San Giovanni: Verbum caro factum est (Gv 1, 14). Il fatto storico una dimensione costitutiva della fede cristiana. La storia della salvezza non una mitologia, ma una vera storia ed perci da studiare con i metodi della seria ricerca storica. Tuttavia, questa storia ha unaltra dimensione, quella dellazione divina. Di conseguenza la Dei Verbum parla di un secondo livello metodologico necessario per una interpretazione giusta delle parole, che sono nello stesso tempo parole umane e Parola divina. Il Concilio dice, se8Salvami Regina Dicembre 2008
guendo una regola fondamentale di ogni interpretazione di un testo letterario, che la Scrittura da interpretare nello stesso spirito nel quale stata scritta ed indica di conseguenza tre elementi metodologici fondamentali al fine di tener conto della dimensione divina, pneumatologica della Bibbia: si deve cio 1 Interpretare il testo tenendo presente lunit di tutta la Scrittura; questo oggi si chiama esegesi canonica; al tempo del Concilio questo termine non era stato ancora creato, ma il Concilio dice la stessa cosa: occorre tener presente lunit di tutta la Scrittura; 2 Si deve poi tener presente la viva tradizione di tutta la Chiesa, e finalmente 3 Bisogna osservare lanalogia della fede. Solo dove i due livelli metodologici, quello storico-critico e quello teologico, sono osservati, si pu parlare di una esegesi teologica di una esegesi adeguata a questo Libro. Mentre circa il primo livello lattuale esegesi accademica lavora ad un altissimo livello e ci dona realmente aiuto, la stessa cosa non si pu dire circa laltro livello. Spesso questo secondo livello, il livello costituito dai tre elementi teologici indicati dalla Dei Verbum, appa-
esempio, che il Signore abbia istituito la Santa Eucaristia e dice che la salma di Ges sarebbe rimasta nella tomba. La Resurrezione non sarebbe un avvenimento storico, ma una visione teologica. Questo avviene perch manca unermeneutica della fede: si afferma allora unermeneutica filosofica profana, che nega la possibilit dellingresso e della presenza reale del Divino nella storia. La conseguenza dellassenza del secondo livello metodologico che si creato un profondo fossato tra esegesi scientifica e lectio divina. Proprio di qui scaturisce a volte una forma di perplessit anche nella preparazione delle omelie. Dove lesegesi non teo-
logia, la Scrittura non pu essere lanima della teologia e, viceversa, dove la teologia non essenzialmente interpretazione della Scrittura nella Chiesa, questa teologia non ha pi fondamento.
auspicabile che in una delle proposizioni si parli della necessit di tener presenti nellesegesi i due livelli metodologici indicati nel n 12 della Dei Verbum, dove si parla della necessit di sviluppare una esegesi non solo storica, ma anche teologica. Sar quindi necessario allargare la formazione dei futuri esegeti in questo senso, per aprire realmente i tesori della Scrittura al mondo di oggi e a tutti noi.
(Intervento durante la quattordicesima Congregazione Generale della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 14/10/2008)
obbiamo cambiare la nostra idea che la materia, le cose solide, da toccare, sarebbero la realt pi solida, pi sicura. Alla fine del Sermone della Montagna il Signore ci parla delle due possibilit di costruire la casa della propria vita: sulla sabbia e sulla roccia. Sulla sabbia costruisce chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi. Apparentemente queste sono le vere realt. Ma tutto questo un giorno passer. Lo vediamo adesso nel crollo del-
le grandi banche: questi soldi scompaiono, sono niente. E cos tutte queste cose, che sembrano la vera realt sulla quale contare, sono realt di secondo ordine. Chi costruisce la sua vita su queste realt, sulla materia, sul successo, su tutto quello che appare, costruisce sulla sabbia. Solo la Parola di Dio fondamento di tutta la realt, stabile come il cielo e pi che il cielo, la realt. Quindi dobbiamo cambiare il nostro concetto di realismo. Realista chi riconosce nella Parola di Dio, in questa
realt apparentemente cos debole, il fondamento di tutto. Realista chi costruisce la sua vita su questo fondamento che rimane in permanenza. E cos questi primi versetti del Salmo ci invitano a scoprire che cosa la realt e a trovare in questo modo il fondamento della nostra vita, come costruire la vita.
(Passo tratto dalla meditazione allinizio della prima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, 6/10/2008)
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.salvamiregina.it/lavocedelpapa
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Gloria e Pace!
Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP
In questo tempo di Natale, nonostante le serie difficolt ed i molteplici eventi drammatici che incombono sulla societ, echeggiano pi che mai per noi i cantici degli Angeli, come un tempo per i pastori. Essi ci offrono la vera pace, invitandoci a subordinare le nostre passioni alla ragione e la ragione alla Fede.
In quella Mangiatoia si trova, infatti, la Via, la Verit e la Vita (Gv 14, 6). In quella peculiare Aula Magna il Bambin Ges, nostro Redentore, inizia il suo Magistero sia pure non attraverso le parole ma, certamente e non con minore eloquenza, attraverso i fatti. Alla luce di ci, trovano significato, per il ristabilimento dellantica armoniosa atmosfera presente nel nostro Eden perduto, lo spirito di sacrificio e di povert. Infatti, inutili appaiono le innumerevoli conferenze internazionali che sistematicamente si tengono per discutere i drammi che, oggigiorno, affliggono le nazioni. Basterebbe porsi dinanzi al Signore per recuperare la dignit e la giustizia perduta e poter permettere allintera umanit di vivere in armonia, concordia e pace cos come era possibile un tempo nel Paradiso Terrestre. N lo sviluppo della scienza, n la politica con la sua plurisecolare esperienza, n tutte le ricchezze del mondo possono, in realt, essere sufficienti a risolvere gli innumerevoli problemi che affliggono lumanit. Se, diversamente, la societ decidesse di segui-
re le vie che il Salvatore ci offre con il ricordo del Suo Santo Natale, vivrebbe felice e potrebbe godere di una pace universale.
Egli ha voluto essere tutto per noi, e i suoi non Lo hanno accolto
Meravigliosa sarebbe stata la storia di quella famiglia che, per piet e compassione, avesse aperto le porte della sua casa, nella pi bella di tutte le notti, per dare ospitalit a quei predestinati e beati genitori! Ma, narra San Luca che non cera posto per loro in nessun albergo (cfr. Lc 2, 7) e San Giovanni ricorda: Venne fra la sua gente, ma i suoi non lhanno accolto (Gv 1, 11). Ancora pi incresciosa la condotta dei popoli e delle nazioni dei nostri giorni che, non so-
Dettaglio del Cristo glorificato dalla corte celeste, di Beato Angelico National Art Gallery, Londra
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Gustavo Kralj
lo, non vogliono veder nascere nel loro ambiente questo Bambino Dio e la Sua Santa Chiesa ma, peggio ancora, volgono loro le spalle e, oltre a calunniarli e perseguitarli, frappongono allesercizio della loro missione salvifica ogni sorta di ostacoli. Il Bambino-Maestro non avrebbe potuto scegliere un ambiente migliore per mettersi a disposizione di tutti, manifestando un carattere di universalit sin dalla sua nascita. Egli, non solo, ha scelto un luogo pubblico di libero accesso, permettendo a tutti di avvicinarsi ma, nato povero per facilitare a tutti lincontro con Lui e, nel contempo, disceso da sangue reale affinch i nobili non si sentissero inclini a disprezzarLo. Il Divino Redentore non chiam a s ununica classe sociale, ma volle essere tutto per tutti. Nonostante ci, i suoi, non solo, non Lo hanno accolto, ma anche, dopo che Egli ebbe ridato la vista ai ciechi, la parola ai muti, ludito ai sordi, la deambulazione ai paralitici, la salute ai lebbrosi, la vita ai morti, Lo hanno crocifisso. Triste ed incomprensibi-
le sorte che si rinnova ancora sino ai nostri giorni! Tuttavia, al di l di tutte le infedelt che, nella notte di Natale, anco-
N la scienza, n la politica, n le ricchezze sono sufficienti a risolvere gli innumerevoli problemi attuali
ra oggi, si ricorda quel canto: Gloria in altissimis Deo et in terra pax hominibus bon voluntatis Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama (Lc 2, 14).
II LA PACE CANTATA E
OFFERTA DAGLi ANGELi
E subito apparve con langelo una moltitudine dellesercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e pace in
Victor Toniolo
Meravigliosa sarebbe stata la storia di quella famiglia che, per piet e compassione, avesse aperto le porte della sua casa, nella pi bella di tutte le notti, per dare ospitalit a quei predestinati e beati genitori!
Maria e Giuseppe arrivano a Betlemme Chiesa Nossa Senhora do , Sabar (Brasile)
no che inaugur una nuova era storica. Quella notte stato offerto allumanit un prezioso dono che non le sar tolto nemmeno quando quel Bambino ritor-
Il Divino Infante, nascendo, offre al Padre un culto perfetto, oltre di permettere allumanit di riconciliarsi con Dio
ner alleternit: Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la d il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore (Gv 14, 27). Qual il senso di queste parole? Ecco: Io non la dar come la danno gli uomini che amano il mondo. Questi, infatti, offrono la pace, al fine di poter liberi da preoccupazioni, da processi e da guerre godere, non di Dio, ma del mondo, al quale hanno affidato il loro affetto. E quando essi offrono la pace ai giusti, cessando di perseguitarli, non una pace vera, perch non c vero accordo dove i cuori sono disuniti. Chiamiamo consorti coloro che uniscono la loro sorte. Coloro che uniscono i loro cuori, allo stesso modo, devono chiamarsi concordi. Per noi, miei carissimi fratelli, Ges Cristo ci lascia la pace e ci d la sua pace, non come la d il mondo, ma come la d Colui per cui stato creato il mondo. Egli ce la d perch tutti siamo daccordo, perch siamo uniti col cuore e, avendo un solo cuore, lo eleviamo al cielo, non lasciandoci corrompere in terra.3
Il Bambino lodato dagli Angeli il Principe della Pace annunciato sette secoli prima da Isaia (9, 5) e che, anni pi tardi, affermer che sono beati i pacifici coloro che sanno stabilire in se stessi e nelle anime degli altri il regno della pace attribuendo loro il titolo di Figli di Dio.
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pace consiste in un bene tanto nobile che, anche tra cose mortali e terrene, non c niente di pi grato allorecchio, n di pi dolce al desiderio, n di superiore per eccellenza.5 E San Beda aggiunge: La vera, lunica pace delle anime in questo mondo consiste nellessere pieni damore di Dio e animati dalla speranza del Cielo, al punto da considerare poca cosa i successi o le disgrazie di questo mondo. [] si inganna chi immagina che potr trovare la pace nel godimento dei beni di questo mondo e nelle sue ricchezze. Le frequenti perturbazioni su questa terra e la fine di questo mondo dovrebbero convincere luomo che lui ha costruito sulla sabbia i fondamenti della sua pace. 6
pio, esse stimolano il fedele a cercare di comprenderne pi a fondo il significato indirizzando, in modo particolare, la sua attenzione e la sua ricerca verso il vero senso della pace. Pur essendo ci che ogni creatura umana con impazienza desidera, in realt, quante volte luomo cerca la pace dove non possibile trovarla e, persino, erra riguardo al suo vero contenuto ed alla sua sostanza? Non consister in questo equivoco la causa principale del fatto che il mondo stato quasi sempre pervaso da guerre e catastrofi nel corso dei vari millenni? Tutto ci stato esclusivamente determinato dalla pseudo-pace che il mondo ci offre, ben diversa da quella che gli Angeli hanno cantato ai pastori, in quella benedetta notte di Natale. A questo proposito, Origene commenta: Dove non c Ges, ci sono dispute e guerre, ma dove Egli presente tutto serenit e pace4 SantAgostino afferma che la
riori, ma solamente in quello di colui che fervente e spirituale.7 Per questo, quanto pi cerco la pace nei piaceri di questo mondo, tanto pi la mia coscienza mi accuser per il fatto che mi colloco fuori dellordine delluniverso, e soprattutto se, per disgrazia, io vengo ad abbracciare le vie del peccato, sar oggetto dellodio di Dio e delle saette della Sua santa collera. Peggiore ancora sar la mia situazione se riuscir a soffocare la voce della mia coscienza; l, nel silenzio profondo del mio inveterato e perfido cuore, svaniranno i rimorsi, le angustie e i timori per la virt perduta. E in questo caso, la morte occuper il posto lasciato nella mia anima dallantica pace.
Victor Toniolo
somma Verit non illuminer la nostra intelligenza, fin tanto che il Bene supremo non occuper il nostro cuore, saranno frustrati i nostri sforzi nella ricerca della pace. In uno stes-
Non esiste pace nel cuore delluomo carnale, e neppure in quello delluomo dedito alle cose esteriori
so cuore non possono vivere uniti la pace e il peccato. Non esiste pace nel cuore delluomo carnale, e neppure in quello delluomo dedito alle cose este-
il primo principio e lultimo fine di tutta la creazione, capace di produrre questunione o equilibrio interiore. Inoltre, quando la nostra unione con Dio piena, non pu esserci turbamento perch tutto ci che non proviene da Dio non merita considerazione, come proclamava infatti San Paolo: Se Dio con noi, chi star contro di noi? (Rm 8, 31). Considerato ci, risulta facile comprendere che luomo in pace con Dio lo sar anche con se stesso e con gli altri, poich il fondamento della vera pace risiede nel vivere in pace con il Signore nostro unico Dio. Per questo San Cirillo ci dice: Vergogniamoci di prescindere dal dono della pace, che il Signore ci ha lasciato quando stava andandosene dal mondo. La pace un nome e una cosa deliziosa, che sappiamo proveniente da Dio, come dice lApostolo ai filippesi: la pace di Dio. E che lei di Dio, lo mostra anche quando dice agli efesini: Egli la nostra pace. La pace un bene raccomandato a tutti, ma osservato da pochi. Per quale motivo? Forse lambizione del potere, linvidia, lodio verso il prossimo, o qualcosa del genere, che vediamo in coloro che ignorano il Signore. La pace procede da Dio, che Colui che unisce tutto [] La trasmette agli angeli [] e si estende anche a tutte le creature che veramente la desiderano.9
teriali del dopoguerra, ma solamente la tranquillit e lordine dellanima permettono di conseguire la pace duratura e autentica. Senza di esse non
La vera, lunica pace delle anime in questo mondo consiste nellessere pieni damore di Dio e animati dalla speranza del Cielo
possibile trovare un accordo tra le nazioni e neppure allinterno delle stesse potr mai regnare la pace. E che cosa dire della crisi della famiglia! Corruzione morale progressiva, disfacimento dellautorit paterna, generalizzata violazione della fedelt coniugale, disprezzo della Legge di Dio e persino del bene sociale nel compimento dei sacri doveri verso i figli vanno sempre pi incrinando la solidit di questa istituzione. Tutti questi disordini trovano la loro origine nell uomo stesso, intimamente e perennemente scontento, fratello siamese del tedio, dellacidit e dellinquietudine. Quasi ogni creatura umana, oggigiorno, posseduta da uno spirito di insubordinazione verso qualsiasi tipo di autorit, sia questa ecclesiastica, religiosa, politica, familiare, ecc. Per non parlare infine della progressiva perdita di pudore che costituisce oggi un male che affligge tutti i popoli
Principale ragione per la quale gli uomini doggi non trovano la pace
Se la pace frutto dello Spirito Santo, il suo fondamento si trova nella vita di grazia e di carit. Ora, essendo lAutore della grazia Ges Cristo: La grazia e la verit sono venute per mezzo di Ges Cristo (Gv 1, 17), sar anche Lui l unico autore della pace: Cristo la nostra pace (Ef 2, 14). Questa la principale ragione per la quale gli uomini doggi non trovano la vera pace. Chiaro! Perch essa non proviene dai trattati o dagli accordi internazionali. Tuttal pi, limpegno e la capacit organizzativa delle nazioni riesce a riparare ai danni ma-
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pu venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dellordine stabilito da Dio. [] Con lordine mirabile delluniverso continua a fare stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli; quasicch i loro rapporti non possono essere regolati che per mezzo della forza. [] Infatti non si d pace fra gli uomini se non vi pace in ciascuno di essi, se cio ognuno non instaura in se stesso lordine voluto da Dio. Vuole lanima tua si domanda sant Agostino vincere le tue passioni? Sia sottomessa a chi in alto e vincer ci che in basso. E sar in te la pace: vera, sicura, ordinatissima. Qual lordine di questa pace? Dio comanda allanima, lanima al corpo; niente di pi ordinato.10 E in un recente pronunciamento, il Sommo Pontefice Benedetto XVI, cos si espresso su tale tema: In primo luogo per la pace va costruita nei cuori. Qui infatti si sviluppano sentimenti che possono alimentarla o, al contrario, minacciarla, indebolirla, soffocarla. Il cuore delluomo,
peraltro, il luogo degli interventi di Dio. Pertanto, accanto alla dimensione orizzontale dei rapporti con gli altri
Tutti questi disordini trovano la loro origine nell uomo stesso, intimamente e perennemente scontento
uomini, di fondamentale importanza si rivela, in questa materia, la dimensione verticale del rapporto di ciascuno con Dio, nel quale tutto ha il suo fondamento.11
Angeli, come un tempo per i pastori. Essi offrono a ciascuno di noi la vera pace, invitandoci a subordinare le nostre passioni alla ragione e la ragione alla Fede. Ci invitano a porre termine alla lotta civile, alla lotta di classe ed alle guerre tra le nazioni, ponendoci come condizione necessaria quella di osservare scrupolosamente le norme imposte dalla gerarchia e dalla giustizia. In sintesi, per noi indispensabile, per ricevere dagli Angeli il dono della pace, essere in sintonia con Dio, riconoscendo in Lui il nostro Legislatore e Signore ed amarLo con tutto il nostro essere. quanto commenta San Cirillo: Non Lo dobbiamo guardare semplicemente come un bambino depositato in un presepio, ma nella nostra povert dobbiamo vederLo ricco come Dio, e per questo glorificato anche dagli angeli: Gloria a Dio nellalto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volont. Infatti gli angeli e tutte le potenze superiori conservano lordine che a loro fu designa-
Felici
LOsservatore Romano
San Pio X Il presepio di Betlemme ci mostra lUomo perfetto che, unendo in una sola persona la natura divina e la natura umana, restituisce a questa la miglior parte dei suoi privilegi, perduti col peccato.
Beato Giovanni XXIII La Pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, pu venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dellordine stabilito da Dio.
LOsservatore Romano
Benedetto XVI In primo luogo la pace va costruita nei cuori. Qui infatti si sviluppano sentimenti che possono alimentarla o, al contrario, minacciarla, indebolirla, soffocarla.
to e sono in pace con Dio. Per nessuna ragione si oppongono a ci che a Lui piace, ma rimangono fermamente saldi nella giustizia e nella santit. Noi siamo disgraziati quando contrapponiamo i nostri stessi desideri alla volont del Signore, e ci mettiamo nelle fila dei suoi nemici. Questo stato abolito da Cristo, perch Lui stesso la nostra pace (cfr. Ef 2, 14) e ci unisce grazie alla sua mediazione con Dio Padre, togliendo il peccato, causa della nostra inimicizia, giustificandoci con la fede e approssimando quelli che sono distanti. Oltre a questo, ha plasmato i due popoli in un uomo nuovo, facendo la pace e riconciliando entrambi in un solo corpo con il Padre (cfr. Ef 2, 15-16). Infatti, piacque a Dio Padre riunire in Lui tutte le cose, e unire quelli di sopra con quelli di sotto, quelli del Cielo e quelli della terra, e dire che c un solo gregge. Cristo stato per noi pace e buona volont.12 E, non con minore spiritualit, aggiunge San Girolamo: Gloria nel Cielo, dove non c dissenso alcuno, e pace in terra, dove ci sono guerre quotidianamente. E pace in terra. E in chi questa pace? Negli uomini. [] Pace agli uomini di buona volont, cio, a coloro che ricevono Cristo appena nato.13
ditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, gloricando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, comera stato detto loro (Lc 2, 15-20).
Nella Celebrazione Eucaristica dellAurora, ossia nella seconda Messa di Natale, San Luca narra che, dopo aver compiuto la sua missione, gli Angeli ritornarono al Cielo. curioso notare che gli Angeli non ordinano ai pastori di far visita al Salvatore appena nato ma gli indicano solo il luogo. Nonostante ci, immediatamente dopo la ritirata dei puri spiriti, essi si affrettano ad andare in cerca del Bambino per vederLo ed adorarLo. Cos facendo,
Gli Angeli ci offrono la vera pace invitandoci a subordinare le nostre passioni alla ragione e la ragione alla Fede
essi ci insegnano ad essere docili, diligenti e agili nel praticare con tutta prontezza il bene ispirato, o in qualche altro modo comunicato dal Signore per non incorrere in una grave mancanza.
III LEsEMPiO Di FEDE DEi PAsTORi Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: Andiamo no a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere. Andarono dunque senzindugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ci che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose me-
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alizzare pienamente il fine per il quale sono stato creato. I canti, la Liturgia, le letture, i sermoni, ecc., di questa Notte mi faranno ricordare la Nascita del Salvatore e sar, anchio, invitato ad andare a Betlemme, come lo sono stati i pastori. Che sentimenti prover dentro di me? Avr io la stessa santa impazienza che ha colto i pastori in quelloccasione? Non necessario che io intraprenda il viaggio sino alla Grotta di Betlemme ma che abbia piuttosto la stessa reazione dei pastori, ossia, una totale prontezza nel dirigermi verso il Tabernacolo dove vive in mia attesa il Redentore, lo stesso che fu adorato dai pastori nella Mangiatoia. Quanti pretesti apparentemente legittimi essi avrebbero potuto trovare per non incamminarsi subito alla ricerca del Bambino: la lunga distanza da percorrere, i pericoli della notte, il dover abbandonare le proprie greggi, la rigidit dellinverno e cos via. Allo stesso modo, quanti cattolici, al giorno doggi, per frivolezza o superficialit, trascurano di compiere i loro obblighi di culto, adducendo le giustificazioni pi banali, o addirittura scuse fantasiose ! In realt, nulla di tutto ci imped a quei pietosi contadini di giungere a piedi sino a Betlemme e di trovare non solo Ges ma anche Maria e Giuseppe.
Gli Angeli non ordinano ai pastori di far visita al Salvatore appena nato ma gli indicano solo il luogo; nonostante essi si affrettano ad andare in cerca del Bambino per vederLo ed adorarLo
Nativit ed annunzio ai pastori di Sano di Pietro Pinacoteca Vaticana
so imperatore, meravigliati, i pastori si trovarono di fronte ad un fragile Bambino, avvolto in panni. Vicino a Lui, un bue e un asino per riscaldarLo, un povero artigiano, una donna umile e semplice. Nonostante ci, in nessun momento essi furono colti dal minimo dubbio o da una qualche insicurezza. Credettero con tutto il cuore che quel Bambino era latteso Salvatore. Sar questa anche la mia fede nella Chiesa di Dio, tanto infallibile quanto quella degli Angeli?
Victor Toniolo
espansiva. Per questo, in questepiso- mo comunicarla, facendo conoscere dio, noi troviamo i pastori come aral- Ges e le bellezze della Chiesa a tutti di della Buona Novella, predicato- quelli che ci circondano, specialmenri semplici e privi dei pi alti mezzi te a quelli sui quali abbiamo una cerdelloratoria, ma non per questo me- ta autorit. Non dimentichiamoci che la loro salvezza eterna stata in una no eloquenti. Questo anche lobbligo di tut- certa misura affidata a noi e una trati noi, battezzati. In proposito op- scuratezza a riguardo potr costituire per noi una graportuno ricordave mancanza. re lammonimenchiaro che lemto di San Beda: I Se viva la nostra pio morir nella pastori non mansua iniquit, cotennero il silenzio Fede, dobbiamo me castigo delsui divini misteri comunicarla, la sua malignit: che gli erano stati Impius in iniquirivelati, ma li cofacendo conoscere tate sua moriemunicarono a tutGes a tutti quelli tur... (Ez 3, 18), ti quanti poteroma, colui che ha no. A questo anche ci circondano lobbligo morale che sono destinadi istruirlo, e anti i pastori spiriche di rimprovetuali della Chiesa: predicare i misteri della Parola di Dio rarlo, e cos non procede, dovr rene insegnare a chi li ascolta ad ammira- der conto a Dio, nel giorno del suo re le meraviglie che hanno appreso nel- Giudizio, e pagher per la perdita del suo fratello: sanguinem autem le Scritture.14 Da questo punto di vista, spetta ejus de manu tua requiram ma anche a noi imitare i pastori. Infat- a te che chieder conto del suo santi, se viva la nostra Fede, dobbia- gue (Idem, ibidem).
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PIO X, San. Discorso del 23/12/1903 apud Lettres Apostoliques de S. S. Pie X. Paris: Maison de la Bonne Presse, t.I, pag.210. EPHREM DE NISIBE, Saint. Commentaire de lvanglile Concordant ou Diatessaron, Lc 2, 14. Paris: ditions du Cerf, 1966, pag. 73. AUGUSTINUS HIPPONENSIS, Sanctus. In Evangelium Ioannis, t. 77. Apud: dAQUINO, San Tommaso. Catena Aurea, in Mt. c.27, l.4. AUGUSTINUS HIPPONENSIS, Sanctus. De Civitate Dei. L.XIX, 11 BEDA VENERABILIS, Sanctus. Homilia XI in Vigilia Pentecostes. KEMPIS, Tommaso di. Limitazione di Cristo, Libro I, cap.6, 2. dAQUINO, San Tommaso. Somma Teologica II-II, q. 29, a. 2.
Apud: dAQUINO, San Tommaso. Catena Aurea, in Lc24, vv. 36-40. GIOVANNI XXIII, Lettera Enciclica Pacem in Terris, 11/4/1963, nn.1, 4 e 164. BENEDETTO XVI, Messaggio nel XX anniversario dellIncontro Interreligioso di Preghiera per la Pace, 2/9/2006. CIRILLUS ALEXANDRINUS, Sanctus. Commentarii in Lucam, 2, 14. HIERONYMUS PRESBYTERUS, Sanctus. Homilia de Nativitate Domini, n. 65 (Morin n. 394). BEDA VENERABILIS, Sanctus. Omelia VI In Aurora Nativitatis Domini e In Luc evangelium expositio, c. 2.
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ra notte. I pastori che pascolavano le greggi avevano appena udito lannuncio che lAngelo aveva fatto loro e dissero: Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere (Lc 2, 15). E partirono senza indugio (Lc 2, 16) per la grotta, al fine di adorare il Verbo fatto carne ed essere testimoni per le future generazioni.
Docilit dellAngelo
Comprendendo il significato della lieta novella larrivo del Messia i pastori avvertirono, nello stesso tempo, un profondo senso di timore reverenziale e di consolazione, tuttavia, non dubitarono neppure un secondo che si trattasse del Signore. Il messaggio trasmesso dal celeste ambasciatore fu sufficiente per rafforzarli nella Fede e confermare le loro speranze. Infatti, la luminosa apparizione dellangelo fu certamente accompagnata da una grazia speciale che
20Salvami Regina Dicembre 2008
permise loro di avvertire in anticipo limportanza dellevento annunciato. Flessibili alla voce del soprannaturale, non manifestarono riserve, non opposero obiezioni, anzi, lasciarono tutto, abbandonando con prontezza persino le greggi affidate loro e si diressero senza indugio a Betlemme. L, come gli Apostoli che, anni pi tardi, sarebbero stati chiamati beati dal Divino Maestro, anchessi avrebbero potuto udire dalle labbra del Neonato: Beati i vostri occhi perch vedono e i vostri orecchi perch sentono! (Mt 13, 16).
cismi arroganti. Ci permise loro di attirare gli sguardi dellAltissimo, cos come Maria Santissima che, per la sua modestia, fu scelta per essere la Madre del Redentore. In tal modo, fin dalla sua nascita, Ges mostrava, il suo amore verso i pi umili, verso coloro che, riconoscendo la loro nullit o anche il loro fallimento spirituale, pongono tutta la loro fiducia, esclusivamente nelle mani di Dio. Vi chi vede in questa sottomissione a Dio, caratteristica di tutti i santi, un segno di ignoranza o di insufficienza. Ma questa lopinione di coloro che lo stesso Ges avrebbe denominato i sapienti e intelligenti (Mt 11, 25) di questo mondo e che, in realt, si sono volutamente privati della conoscenza delle cose divine, rendondosi ciechi da soli. La vera sapienza questa s, la possedevano i pastori , la raggiunse in altissimo grado la verginale Signora che si chinava in adorazione davanti alla misera mangiatoia trasformata in trono reale. Mossi da questa
Victor Domingues
Fin dalla sua nascita, Ges mostrava, il suo amore verso i pi umili, verso coloro che, riconoscendo la loro nullit o anche il loro fallimento spirituale, pongono tutta la loro fiducia, esclusivamente nelle mani di Dio
Adorazione dei pastori Chiesa di San Rocco, Lisbona
sapienza dellumilt i pastori erano accorsi fino alla stalla per contemplare ora la Sapienza in Persona, che riposava placidamente sopra la paglia: Essa apparsa sulla terra e ha vissuto fra gli uomini (Br 3, 38).
scita di Cristo, le chiese si sono moltiplicate in tutto il mondo e nei loro tabernacoli riposa Ges come un tempo sulla paglia della mangiatoia, avvolto nei panni che Maria Santissima Gli aveva preparato. La stessa prontezza che ammiriamo nei pastori deve spingere anche noi a lasciare tutto e a correre allaltare, per incontrare il Signore che scende dal Cielo. Infatti, sugli altari di tutte le Chiese, obbediente alla
voce del sacerdote, nasce ancora una volta per noi Nostro Signor Ges Cristo, il quale rende visibile la sua divina presenza come in quella notte santa davanti agli sguardi meravigliati della Vergine Madre, di San Giuseppe e dei pastori.
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nonostante questa nascita mistica avvenga tutti i giorni sugli altari di tante chiese disseminate per il mondo, essa si riveste di un significato e di una densit particolari nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Non si tratta appena del ricordo di fatti storici avvolti nelle brume del passato, ma di una realt pi profonda di quella che captiamo attraverso i sensi. La Liturgia del Natale porta con s un congiunto di grazie vincolate a questo mistero, le quali si spargono nei nostri cuori quando, con fervore sincero, partecipiamo a tale significativa celebrazione riconoscendo la nostra umilt. Lanno liturgico insegna il Santo Padre Pio XII che la piet della Chiesa alimenta e accompagna, non una fredda e inerte rappresentazione di fatti che appartengono al passato, o una semplice e nuda rievocazione di realt daltri tempi. Esso , piuttosto, Cristo stesso, che vive sempre nella sua Chiesa e che prosegue il cammino di immensa misericordia da Lui iniziato pietosamente, in questa vita mortale, quando pass beneficando allo scopo di mettere le anime umane al contatto dei suoi misteri, e farle vivere per essi; misteri che sono perennemente presenti ed operanti, non nel modo incerto e nebuloso nel quale parlano alcuni recenti scrittori, ma perch, come ci insegna la dottrina cattolica e secondo la sentenza dei Dottori della Chiesa, sono esempi illustri di perfezione cristiana, e fonte di grazia divina per i meriti e lintercessione del Redentore.1
lappello della Chiesa che invita tutti i suoi figli: Venite gentes et adorate! Se la Fede di quegli uomini cos semplici stata tale da permettere loro di credere che in quel piccino venuto sulla terra, spoglio di tutto e riscaldato soltanto dal respiro degli animali, si occultava lo stesso Dio, tanto pi la nostra Fede potr raggiungere gradi pi elevati se effettivamente riconosciamo la misteriosa presenza di Dio nellEucaristia. Cos facendo potremo, anche noi, essere annoverati tra gli uomini che il Signore ha chiamato: Beati quelli che pur non avendo visto crederanno! (Gv 20,29). Ges, la Bellezza suprema, Si vela invano agli occhi di chi ha Fede: il suo potere si manifesta in questo giorno, nonostante linfanzia alla quale Lo ha ridotto il Suo amore, ma solo Lui sia sotto laspetto di fragile bambino, sia sotto le specie eucaristiche pu sconfiggere gli inferni e riscattare lumanit dalla vile schiavit del peccato.
laggi riposano gli sfiniti di forze. I prigionieri hanno pace insieme, non sentono pi la voce dellaguzzino. Laggi il piccolo e il grande, e lo schiavo libero dal suo padrone(Gb 3, 17-19).
la gioia comune a tutti, perch Nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo incontrato nessuno esente da colpa, venuto a liberare tutti. Esulti il giusto, perch si avvicina alla vittoria; esulti il peccatore, perch gli offerto il perdono; si senta incoraggiato il pagano, perch chiamato alla vita.2 Nel Redentore, adagiato nel presepio, vediamo la nostra umanit, riconosciamo in Lui un Fratello, in tutto simile a noi, tranne nel peccato (Eb 4, 15); nei pastori, in coloro che circondano la mangiatoia o laltare e in tutti i battezzati ammiriamo una luce che caccia le tenebre della maledizione del peccato che li avvolgeva. O mirabile scambio! Il Creatore del genere umano, assumendo corpo e anima, voluto nascere da una Vergine; e rendendoSi uomo senza linterJos Afonso Aguiar
vento delluomo, ci ha donato la sua stessa divinit!.3 Celebriamo, dunque, nel Natale, la nostra propria deificazione.
tro con la tenerezza o il secondo salga al Primo con la venerazione. Ges gi sceso fino a noi per compassione, per affetto, per tenerezza Saliamo noi fino a Lui o, meglio ancora, chiediamo, con lintercessione di Sua Madre Santissima, che Egli stesso ci faccia salire. Ben vicini allaltare, intonando a viva voce il Venite gentes et adorate della Liturgia, cantiamo col cuore e manifestiamo, senza riserve, la nostra sincera devozione al Bambino Salvatore.
Pio XII Mediator Dei, n.150. Sermo 1 in Nativitate Domini.
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Liturgia delle Ore, Antifona della Solennit di Santa Maria, Madre di Dio, I Vespri.
Presso allaltare, intonando con le labbra Venite gentes et adorate della Liturgia, cantiamo con in cuore la nostra consegna senza riserve al Bambino Ges
Adorazione Eucaristica nella Chiesa Madonna del Rosario, nel Seminario degli Araldi a San Paolo del Brasile
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Guillermo Asurmendi
Si realizzer il prossimo mese, a Citt del Messico, il VI Incontro Mondiale delle Famiglie. Qual il tema centrale proposto ai partecipanti? Il Santo Padre ha indicato per questIncontro un tema molto speciale: La famiglia, formatrice di valori umani e cristiani. questo un compito fondamentale della famiglia, poich essa deve essere considerata come la prima comunit di vita e amore, formatrice di persone ed educatrice nella Fede. I valori non sono teorici ma reali nella misura in cui diventano vita. L onest, per esempio, esiste appena come teoria, come concetto; essa comincia ad essere un valore nel momento in cui una persona la vive nella realt. I valori fanno parte della vita e le modalit in cui la vita deve es24Salvami Regina Dicembre 2008
sere vissuta si apprendono nella famiglia. Inoltre, i valori non possono essere solamente umani, devono essere cristiani, ispirati dal Vangelo, con una motivazione evangelica. I valori cristiani, infatti, vengono definiti come virt. Quali sono gli obiettivi dellIncontro? L incontro cerca di dare unopportunit alle famiglie affinch prendano coscienza di se stesse, della loro importanza, dei valori che amministrano e delle loro conseguenze, in modo che si impegnino seriamente per questi valori. anche molto importante considerare che nella Chiesa non abbiamo dato alla famiglia tutta limportanza che essa ha, per questo necessario
suscitare un genuino interesse per la pastorale familiare. Il Cardinal Norberto Rivera Carrera ha scritto una lettera, che stata molto elogiata da L Osservatore Romano, diretta ai sacerdoti dellAr cidiocesi di Citt del Messico, particolarmente ai parroci, facendo loro vedere qual il significato dellIncontro Mondiale delle Famiglie e invitandoli ad essere protagonisti di questa promozione della pastorale familiare. Che cos difendere la vita? La vita non esclusivamente naturale, biologica. I coniugi non devono solo generare, ma anche darsi vita. E darsi vita significa amarsi. Una coppia che non aperta alla vita, oltre a non essere aperta a generare un figlio, non aperta a darsi vita reciprocamente. Non aperta a vive-
no si sta incamminando verre la gioia, la felicit, la fede. so il matrimonio, si dice: Ah, L espressione del matrimonio ti vai a suicidare! Ci sono lespressione della vita. molti detti contrari al matriQuando si d la vita biomonio anche a livello dirilogica ai figli, nasce naturalgenziale e imprenditoriale. mente unapertura per questo Esistono, inoltre, amdarsi la vita. Ne consegue la bienti maschili dove le dondifesa della vita, perch quale ne vengono escluse e nei premura migliore c del proquali molto facilmente si seteggere i propri figli? parano le coppie. Sono reIo dico sempre ai genitoalt sociali in cui gli uomiri: La miglior cosa che voi ni stanno da una parte e le potete dare ai vostri figli il donne dallaltra, dove le une vostro amore di sposi. Non il ironizzano su se stesse e gli padre da un lato e la madre altri le prendono in giro. Podallaltro. L amore tra voi veretto chi resta al fianco di due quello di cui necessisua moglie! tano e sperano. DefinitivaQuesto contrario al mamente e fondamentalmente, trimonio, contrario alla fasi tratta di questo. miglia. Non pu esserci vita in senso pieno solamente per il Lei ha un messagfatto che avvenuto un progio da dare ai lettori? cesso biologico; questo non Ai lettori del mondo insignifica essere padre, esseLincontro cerca di dare unopportunit alle tero, invio questo messagre madre. Dar vita , sopratfamiglie affinch prendano coscienza di se stesse gio: che si preparino a riflettutto, dare amore. Molti matrimoni si disfano proprio perch non turale, o diamo la colpa a Dio. Dobbia- tere su come ogni famiglia potrebbe essere migliore, che lavorino per fare c vita, e non si pu, allora, formare mo per forza dare la colpa a qualcuno. In realt, non si tratta di attribuire una migliore e pi effettiva pastorale la famiglia. la colpa a qualcuno, ma di riconosce- familiare in tutto il mondo! I coniugi hanno molte difficolUnidea nostra voglia Dio che re quali sono i problemi. t per vivere, oggi, i principi che possiamo realizzarla! che nellInQuali sarebbero le inlei ha appena commentato contro le famiglie si impegnino dora fluenze contrarie? in poi a vivere i valori cristiani. Un Come per tutte le cose importanSi potrebbe iniziare dai mezzi di impegno al quale tutte le famiglie ti, questo comporta fatica. La famiglia, lamore, i valori, tutto questo esi- comunicazione. La televisione esalta giovani, di mezza et o anziane polinfedelt e gli antivalori. Per esem- tranno partecipare, attraverso i mezzi ge uno sforzo. Considerando laspetto intimo, pio, in una telenovela la sposa pre- di comunicazione. Impegniamoci a esistono i limiti umani; nel matrimo- sentata come la brutta, la nevrotica, vivere i valori evangelici nelle nostre nio si possono manifestare le dimen- la noiosa ed vista con queste carat- famiglie. sioni personali pi eccelse, pi eleva- teristiche da milioni di persone Con la semplice pubblicit, si dete, pi spirituali e le pi umane, nel peggior senso del termine. Tutti noi formano i valori: per vendere un friMonsignor Enrique Glennie portiamo una carica genetica buona e gorifero, viene presentata una bella Grau nato il 16 settembre del unaltra cattiva; tutti abbiamo limiti, ragazza, per vendere un profumo si 1947, a Citt del Messico. stadifetti, propensioni verso cose negati- dice che servir ad affascinare qualto ordinato sacerdote il 20 magcuno. Si tratta, in realt, di un contive e verso cose positive. gio del 1972. Vicario di AgenPer quanto riguarda i condiziona- nuo bombardamento di elementi neti di Pastorale e Segretario Gementi esterni, esistono influenze con- gativi contrari al matrimonio. nerale del VI Incontro MondiaNella societ, sempre o quasi semtrarie e la tendenza di sempre quella le delle Famiglie. di attribuire la colpa allaltro. Colpevo- pre si ironizza sul matrimonio. Tutti lizziamo il governo, una catastrofe na- vogliono sposarsi, ma quando qualcuJavier Prez Beltrn
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Impegnati nelled
pinti dal desiderio di santificare le realt temporali, gli Araldi del Vangelo hanno intrapreso il difficile compito di offrire agli studenti, non solo, un insegnamento di qualit, ma anche, di fargli comprendere il peculiare significato della loro istituzione, del loro carisma e della loro missione nel mondo. In tre anni di lavoro, in cui sono state valorizzate le materie classiche avvalendosi anche di nuove metodologie e tecnologie, sono stati fondati dagli Araldi 17 collegi in vari paesi: in Canada nelle citt di Toronto ed Hamilton; in Portogallo nella citt di Braga; in Brasile a Recife, Maring, Mairipor, Embu e Caieiras; in Colombia le citt di Bogot, Cali Mirando ad una formazione di primordine, gli araldi cercano di e Medellin. Realt educative sono, inolmettere a disposizione degli alunni le migliori tecnologie. tre, presenti anche nelle capitali del Cile, Guatemala e Paraguay, come anche a sviluppare la loro personalit, e a orientare tutta la cultuGuayaquil in Ecuador. Risvegliando nei giovani capacit e talenti, attraver- ra umana al messaggio della salvezza, in modo tale che so lezioni dinamiche e interattive, gli araldi cercano di le conoscenze acquisite riguardo il mondo, la vita e luooffrire uneducazione di stampo cattolico che nello spi- mo siano illuminate dalla Fede (Gravissimum educatiorito evangelico di libert e di carit aiuta gli adolescenti a nis, 8).
Nel Collegio degli Araldi a Maring, Brasile, vengono impartite lezioni di pittura ed arte per tutti coloro che desiderano sviluppare il proprio talento artistico.
Nel Collegio Araldi del Guatemala, lezioni di sostegno sono offerte per coloro che hanno difficolt in qualche materia.
ducazione cattolica
Gli Araldi del Vangelo tengono una lezione nel centro di Caieiras, Brasile.
Inoltre, nei loro collegi sono presenti varie attivit extracurriculari come scacchi, musica, sport, arti sceniche e gite. Sono anche promosse diverse iniziative tra genitori e alunni per far s che i collegi siano considerati come un ampliamento dellambiente familiare.
Chi sa di essere amato ama. E chi amato ottiene tutto. Ricordatevi che leducazione opera del cuore. Seguendo questa massima data dal santo fondatore dei Salesiani, gli araldi cercano di operare e di trasmettere nei loro istituti di insegnamento un mutuo e costante spirito di solidariet.
LEucaristia il centro della vita dei collegi. Foto della cappella dellunit centrale del Collegio Araldi del Vangelo Internazionale, a Emb, Brasile.
Rappresentazione musicale del coro e della banda degli alunni del Collegio Araldi del Vangelo Internazionale del centro di Caieiras, Brasile.
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Campagna (SA) In occasione della visita della statua pellegrina della Madonna di Fatima, un gruppo di Araldi del Vangelo, insieme da Don Marcelo Stanzione della Parrocchia di Santa Maria la Nova, ha partecipato alla Peregrinatio Mari con il fine precipuo di invogliare le famiglie del quartiere a partecipare alla vita parrocchiale
Olevano sul Tusciano (SA) La Parrocchia Santa Maria a Corte festeggia la Missione Popolare con laiuto di un gruppo di Araldi del Vangelo che si generosamente prestato nel portare in processione la statua pellegrina della Madonna di Fatima. Allarrivo della Statua iniziata la processione verso la chiesa, ove il parroco Don Enrico Pagano ed il Sindaco hanno posto la corona sul capo della Madonna. Durante la Missione numerosi sono stati i momenti di preghiera: rosari meditati, liturgia delle ore, veglia mariana, adorazione notturna, celebrazione penitenziale, oltre alla visita agli ammalati, la missione nelle scuole e nei centri di ascolto delle famiglie. Alla fine della Missione i parrocchiani hanno accompagnato gli Araldi in processione sino alla chiesa di Santa Maria la Nova in Campagna. 28Salvami Regina Dicembre 2008
Salerno (SA) Dopo aver ringraziato il vescovo di Salerno, Mons. Gerardo Pierro, gli Araldi hanno realizzato un programma per la TV della diocesi dove hanno fatto il resoconto della missione svolta nella provincia di Salerno ed hanno fornito notizie sul loro carisma.
Roma (RM) La Parrocchia di Santo Eligio a Lunghezza ha gi avuto lonore di ricevere la statua della Madonna nel mese del rosario e delle missioni. D. Joseph Alexander de Le ha incoronato la statua della Madonna di Fatima, e numerosi sono stati i pellegrini accorsi dalle diverse parti di Roma per chiedere grazie alla Madonna.
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La stella dellImmacolata
Figlia mia, non morirai. Fonderai un grande ordine religioso col nome dellImmacolata Concezione; le sue figlie indosseranno un abito simile alle mie vesti e si dedicheranno a servire Dio, in unione con me.
Michelle Viccola
ta per posare come modello, Beatrice si mantenne per tutto il tempo con gli occhi bassi, in segno di umilt. Il quadro esiste ancora ed noto come la Vergine dagli occhi chiusi. Fino ai 23 anni visse caldamente in seno alla famiglia, ma nel 1447, la sua vita sub un profondo cambiamento. La principessa infanta Donna Isabella, sua cugina di 19 anni, stava per sposarsi con Don Giovanni II di Castiglia e la invitava ad essere la sua dama nella corte spagnola. Beatrice confid alla Santissima Vergine la prospettiva aperta da questo invito. Sebbene ancora non fosse stato definito il dogma dellImmacolata Concezione, era con il nome di Immacolata che a lei piaceva invocarLa. Una voce interiore le ispirava lideale di intraprendere qualcosa di veramente grande per la gloria della Madre di Dio, ma lei non sapeva come realizzarlo. Ora, per, sembrava brillarle una luce: il suo andare a corte non sarebbe stato un mezzo per porre in pratica questo ideale? Gli onori, la posizione sociale, il posto di rilievo nella corte, nemmeno le venivano in mente. La sua preoccupazione era soprattutto quella di glorificare Dio.
on Rui Gomes da Silva, un valente cavaliere portoghese, partecip alla presa di Ceuta, e rimase in territorio portoghese in Africa, come sindaco della cittadina di frontiera di Campo Maggiore. Per il suo eroismo ed il suo coraggio, vi ricevette in matrimonio Donna Isabella de Menezes, figlia del Conte di Villa Reale, illustre discendente del primo monarca portoghese, Don Alfonso Henriques. Fu in seno a questo matrimonio che nacque, nel 1426, Beatrice da Silva Menezes, lottava figlia della nobile coppia. Allelevata origine, Donna Isabel univa singolari virt di sposa e madre e seppe educare cristianamente i suoi numerosi figli.
pra di tutte le futilit mondane e, allo stesso tempo, la rendeva condiscendente e buona con tutti, eccetto con chi poteva sviarla dal retto cammino.
Dopo tre anni dallarrivo di Beatrice a corte, le sue virt, che prima generavano ammirazione, ora erano causa di gelosia e paragoni, ai quali la stessa regina Isabella non rimase immune. Voci maligne insinuavano dubbi sulla virt di Beatrice, poich il re Don Giovanni II, uomo di carattere timido e insicuro, cercava ispirazione per goNella paura e nelloscurit vernare il suo regno nelle conversaziobrilla lImmacolata ni elevate che aveva con lei. Sorsero, allora, nella regina Isabella, idee fanLa nobile dama si vide senza tasiose circa la fedelt coniualcuna possibilit di salvezgale del suo regale sposo. za. Sarebbe morta senza i saPresa da un odio profoncramenti, senza ricevere aiudo, cerc in tutti i modi di to da nessuno, con unagomaltrattare Beatrice. Oltre nia lenta e paurosa. Cominche rimproverarla severaciava gi a sentire mancanza mente in pubblico, la isolava daria. Solo il Cielo avrebbe dal gruppo delle dame nobipotuto aiutarla. Fiduciosa, si li e le manifestava disprezzo rivolse alla Madonna: con parole aspre e taglienti. O Maria Immacolata, Sebbene la santa sopportasse soccorrimi! tutte queste umiliazioni con In quello stesso istanesemplare umilt e raddopte, pi risplendente del Sopiasse le sue manifestaziole, le apparve la Madonna veni di amore e fedelt verso la stita di bianco, con un manregina, questa decise una volto azzurro, e con in braccio il ta per tutte di liberarsi di lei. Bambino Ges. Una notte, giunta stanca Figlia, non morirai. Ti ai suoi appartamenti, Beatrimantengo in vita in modo che ce vers abbondanti lacrime realizzi ci che hai tanto deai piedi di unimmagine della siderato. Fonderai un granMadonna, Le implor forze de ordine religioso col nome per mantenersi fedele in queldi Immacolata Concezione; la drammatica situazione e le sue figlie indosseranno un poter rispondere al richiamo abito simile alle mie vesti e si che sentiva in fondo allanidedicheranno a servire Dio, ma. Subito dopo, ud forti colin unione con me. pi alla porta. Chi poteva esEstasiata da una tale visiosere a quellora? Era Donna ne, Beatrice rimase tre giorni Beatrice era formosa, degna e gentile, Isabella, che la fulminava con nella cassa, piena di consolaper attraeva, soprattutto, per la bellezza del suo spirito due occhi allucinati, tenendo zione e di gioia, senza sentire in mano una lanterna. il tempo che passava. Seguimi! le ordin, Suo zio, Don Giovanni di Santa Beatrice da Silva, venerato nel Monastero delle Suore Concezioniste, Toledo (Spagna) con voce fredda la sovrana. Menezes, che risiedeva anche
Eric Salas
La giovane dama lasci le sue stanze e segu la regina che, con passi rapidi, si dirigeva alla parte inferiore del castello. Attraversarono lunghi corridoi e scesero enormi scalinate che conducevano ad un sotterraneo. L oscurit era completa e le pareti fredde e umide. Beatrice ebbe paura delle intenzioni della sovrana. Questa si ferm davanti ad una vecchia cassa, alta e molto stretta e, con una risata sarcastica, disse: Mi hai gi ingannato abbastanza finora! Pretendi di conquistare il re, liberarti di me e salire al trono di CastigliaNon ci riuscirai! Entra l o ti ci metter io stessa.
Fissandola con fermezza, Beatrice le disse: Signora, mi volete uccidere, ma sappiate che sono innocente e non ho commesso le colpe che mi imputate. Dio, Giudice giusto, testimone del vostro atto. Che Egli perdoni la vostra pazzia, cugina mia, e vi dia la grazia del pentimento affinch purifichiate la vostra anima. Donna Isabella la spinse violentemente dentro la cassa, sbatt la porta e la chiuse con una grande chiave, sperando che la mancanza di ossigeno mietesse la vita della sua bella rivale.
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lui a corte, notando lassenza della nipote, and a chiedere a Donna Isabella sue notizie. La regina lo condusse alla cassa, dove pensava di trovare soltanto un cadavere. Quale non fu la sua sorpresa! Quando apr la porta, ne usc Beatrice ancor pi bella, splendente come un diamante.
larono profeticamente del futuro della sua fondazione. Quando per lei li invit a cenare con la comitiva, nella successiva locanda, essi scomparvero agli occhi di tutti. Ella allora comprese che si trattava San Francesco dAssisi e SantAntonio di Padova, che la incitavano a continuare nella sua impresa. Dopo aver varcato le soglie della clausura del monastero di san Domenico, la nobile dama copr il suo volto con un velo bianco, che avrebbe usato fino alla fine della sua vita per occultare la sua bellezza agli uomini e offrirla soltanto a Dio. Mai pi quella bellissima fisionomia, che avrebbe conservato la sua giovinezza ed eleganza fino alla morte, sarebbe stata contemplata dalle creature. Il silenzio, il raccoglimento e il cerimoniale la preparavano ad affrontare le difficolt che sarebbero state alla base della sua fondazione. La visione che aveva contemplato dentro quella benedetta cassa non lavrebbe mai abbandonata quando sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe vestito quellabito bianco e azzurro, simbolo dellImmacolata?
La fondazione
La notizia della fondazione del nuovo monastero corse velocemente in ogni dove. Subito si presentarono varie candidate, molte delle quali di nobile famiglia, per appartenere allOrdine delle Concezioniste Francescane, che sarebbe stato un ramo dellOrdine dei Frati Minori. Tutte quante venivano istruite da Beatrice sullausterit della vita monastica, la clausura, il silenzio e la mortificazione. Dodici di queste giovani perseverarono nei loro devoti desideri, inclusa Filippa da Silva, sua nipote. Beatrice si impegnava a formare le sue figlie spirituali. Prendendo a maestra e modello la loro santa madre, esse si modellarono interamente al suo grande spirito. Vivevano in contemplazione e vestivano, in forma privata, un abito bianco con unimmagine della Vergine attorniata da raggi e coronata da dodici stelle, manto azzurro, e si cingevano col cordone di canapa francescano. Con la fondazione di questo convento era stabilito lOrdine dellImmacolata? Ancora no. Mancava lapprovazione definitiva dellistituto
Le reliquie della fondatrice possono essere venerate nel Monastero della Concezione a Toledo, in una cappella aperta al pubblico
Chiesa del Monastero delle Concezioniste, Toledo (Spagna)
con la sua regola, abito e nome di Immacolata Concezione. Era necessario sollecitarlo alla Santa Sede. Di questo si incaric la regina, che godeva di grande stima presso il Pontefice regnante, Innocenzo VIII. Qualche tempo dopo, Beatrice fu chiamata alla ruota del monastero. Era un cavaliere con la notizia che il Papa aveva approvato la sua fondazione e che la bolla di approvazione doveva gi essere stata inviata, via mare. La gioia pervase il convento: canti, feste! Ma, trascorsi alcuni giorni, lo stesso cavaliere ritorn con una tragica notizia: la nave era naufragata e la bolla era andata perduta. Per Beatrice fu un duro colpo. Che fosse questo un segnale della Provvidenza? Si mise davanti al tabernacolo, pregando per la sua fondazione. Le sue figlie, in veglia, pregavano con lei. Provavano unincrollabile fiducia, poich la Santissima Vergine non avrebbe lasciato incompiuta lopera da Lei stessa cominciata. Era un ritardo la cui durata non potevano calcolare
Nel giorno della canonizzazione, la citt di Toledo dedic a Santa Beatrice la piazza dove si trova la Casa Madre
Beatrice era devota dellArcangelo San Raffaele fin dallinfanzia,ed era totalmente convinta che il cavaliere che le aveva portato la notizia della bolla fosse lui. Per lei San Raffaele aveva anche recuperato il documento dalle acque! Per questo lo fece patrono della congregazione.
La vera rinuncia
Nellagosto del 1490, quando le religiose si trovavano in ritiro preparatorio per la professione solenne dei voti e la ricezione ufficiale dellabito, la Vergine Maria apparve alla santa fondatrice e le disse: Figlia mia, non per mia volont, n per quella di mio Figlio, che godi qui sulla terra quello che hai tanto desiderato. Fra dieci giorni verrai con me in Paradiso. Beatrice si ammal e rivel al confessore la visione che aveva avuto. Si mantenne sempre calma e fiduciosa, offrendo a Dio quello che le era pi caro: la realizzazione della sua opera. Ricevette labito e prese i tanto desiderati voti. Per amministrarle lunzione degli infermi fu necessario scoprire il suo volto e tutti poterono allora contemplare una folgorante stella che brillava sulla sua fronte riflettendosi nel sorriso. Questa stella rimase l cos fino a che la santa esal lultimo sospiro. Era il 16 agosto del 1491.
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LA CONTRIZIONE pERFETTA
nfatti, nella sua infinita misericordia, Dio mette a disposizione dei suoi figli, per la loro santificazione, una abbondante quantit di doni e di grazie. Tuttavia, mentre, alcuni di questi favori divini, sono dispensati a qualsiasi fedele, altri sono riservati soltanto ad alcune anime elette. Per esempio, il dono della profezia, quello di fare miracoli e tanti altri sono concessi da Dio, soltanto in circostanze speciali ed a determinate persone, e sempre in base alle necessit della Santa Chiesa. Alcuni pensano che a questa categoria speciale di doni appartenga anche la grazia della contrizione perfetta. Questo non vero! Infatti, questa grazia sempre alla portata di tutti i fedeli, senza eccezione alcuna ed di fondamentale importanza nella vita spirituale di ogni battezzato. Tra i libri che ne parlano, degno di nota quello di Don Johann von den Driesch, intitolato La Contrizione Perfetta una chiave doro per il cielo. In esso, questo fervente sacerdote dellarcidiocesi di Colonia espone la dottrina cattolica a riguardo, con la chiarezza del buon pedagogo e
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Sono meravigliosi gli effetti e benefici che la contrizione perfetta ci ottiene. Esempi di vera contrizione Essa consente di ottenere immediatamente il perdono dei peccati Vediamo un bellissimo esempio di commessi, restituendo al peccatore la contrizione perfetta, tratto dal Vangelo. grazia santificante attraverso la quale Nel cortile della casa del sommo saegli torna ad essere figlio di Dio, viene cerdote Caifs, San Pietro ha rinnegato liberato dalle pene dellinferno e gli per tre volte Ges. In seguito, uscito vvengono restituiti i meriti perduti. e ha pianto amaramente (Mt 26, 75). Infine, si potrebbe pensare che la Perch ha pianto San Pietro? Se il contrizione perfetta beneficia soltanpianto di San Pietro fosse stato mosso to chi ha commesso un peccato mordalla semplice vergogna provata davanti tale ma, non cos,, poich essa irroagli altri Apostoli per aver rinnegato Gebustisce anche lo stato di grazia in cos, sarebbe stato un dolore meramente loro che non lo hanno perso. Infatti, naturale e non sarebbe vera contrizioogni atto di contrizione perfetta ne. Se, invece, fosse stato generato aumenta il grado della grazia dalla paura di essere escluso dal santificante nelle nostre aniRegno di Cristo, egli avrebbe me, rendendole pi belle avuto certamente una conagli occhi di Dio! trizione autentica ma imperfetta. *** Egli ha pianto, Ecco qui, caro invece, per un molettore, un grande tivo molto pi eledono che Dio ha vato, come dice donato a noi. SpetDon von den Drita a noi approfittaesch: Pietro si penre bene di questo te e piange, prima di dono celeste, certutto, perch ha offecando di fare quoso il suo amato Matidianamente molestro, cos buono, ti atti di contriziocos santo, cos dene perfetta. Infatgno di essere amato Un magnifico esempio di contrizione perfetta: quello della peccatrice che ti, al di l dei be[]. Ha, dunque, nefici enumerati si prostra ai piedi di Ges, bagnandoli con le sue lacrime vera e perfetta consopra, chi si abitua Maddalena asciuga i piedi di Ges, di Jaime Serra, trizione. a compiere con freMuseo del Prado, Madrid Nei Vangeli quenza atti di con presente un altro magnifico esemQuanto tempo dopo? consiglia- trizione, potr ripeterli spontaneamenpio di contrizione perfetta: quello del- bile confessarsi il prima possibile. te anche nellora della morte. la peccatrice che si prostra ai piedi di Approfittiamo dellimmensa bonTuttavia, qualcuno potrebbe penGes, bagnandoli con le sue lacrime, sare: Ma tanto difficile avere una t del Creatore che, attraverso la sua asciugandoli con i suoi capelli, bacian- contrizione perfetta?. infinita misericordia, ci offre l opdoli e, infine, ungendoli con profumi. Puro inganno! Per ottenere que- portunit di presentarci davanti a Lui Di fronte ad una cos chiara manife- sta grazia, Dio esige da noi una sem- completamente liberi dal peccato! stazione di pentimento, il Divino Ma- plice cosa e, cio, desiderare realestro dichiara pubblicamente che le mente la grazia e chiederla con insono perdonati i suoi molti peccati, poi- sistenza. Don Johann von den Dri- 1 Driesch, Johann von den. A Contrio Perfeita uma chave de ouro ch ha molto amato (Lc 7, 47). esch suggerisce, tra laltro, questa para o cu, Tip. So Francisco, Babreve orazione per chiederla: SiContrizione perfetta e confessione hia, 1913. gnore, dammi la grazia del perfetto 2 Cfr. DENZINGER HNERChe con la contrizione perfetta il pentimento, della perfetta contrizione MANN, n. 1677. peccatore ottenga il perdono dei suoi dei miei peccati.
Se rg io Ho llm an n
peccati anche prima di confessarsi, dottrina affermata nel Concilio di Trento (14 sessione, cap. 4). Nel contempo, chiarisce meglio lo stesso Concilio, essa non dispensa il peccatore dalla necessit di accusare tutti i suoi peccati mortali nel Sacramento della Confessione e ricevere lassoluzione del ministro di Dio. Pertanto, nello stesso atto di contrizione perfetta deve essere necessariamente incluso il proposito di confessarsi in seguito.2
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ra la vigilia di Natale, intorno allanno 1950. Devote sorelle Carmelitane di san Giuseppe, sotto lorientamento della loro superiora generale, Madre Paola del Divino Salvatore, percorrevano le case nella citt di Izalco, a El Salvador. Le buone suore visitavano i presepi domestici, cantando e pregando, per stimolare i fedeli a ricevere con gioia la nascita del Redentore. In una di queste case, molto povera, una statuetta di Ges Bambino richiam la loro attenzione Sembrava scolpita nella madreperla, una pasta di origine corallina che si forma sul fondo del mare. Non aveva grandi pretese artistiche, ma senza dubbio
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suscitava devozione. Era realmente molto piccola, e nel contempo incantevole! La famiglia che la possedeva narr loro la sua storia. La statuetta era stata trovata dal figlio sugli scogli della spiaggia di Las Flores, ad Acajutla, mentre suo padre stava pescando in mare. Il giovane la conserv come il suo pi grande tesoro, e in occasione del Natale, tutti gli anni veniva collocata nel presepio. Nellesaminarla da vicino, le suore rimasero incantate da questa piccola immagine. Dopo molte preghiere e suppliche, la famiglia le autorizz a portarla nella cappella del loro convento, nella citt di Santa Tecla. L, il Dolce Bambin Ges di Betlemme non appena divenne nota la
minuscola statua cominci ad esercitare una grande attrazione nei fedeli. Nel corso degli anni la devozione si intensific e il numero di visitatori crebbe. Dopo un minuzioso esame, il suo culto fu approvato da Mons. Luigi Chvez y Gonzlez, terzo arcivescovo di San Salvador. Chi visita oggi la cappella del Collegio Belm, a Santa Tecla, pu ammirare il piccolo Bambino Ges in una pittoresca sistemazione, su una conchiglia di ostrica che ricorda lorigine della sua scoperta. A coloro che Gli fanno visita, Ges Bambino sembra ripetere queste parole del Vangelo: In verit vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrer in esso (Mc10,15).
Antica casa San Paolo Apostolo degli Araldi del Vangelo a So Paulo del Brasile
Regina e Madre di misericordia, realmente con la liberalit di una Regina e lamore della pi amabile delle madri che dispensi le grazie a tutti quelli che a te ricorrono. Oggi, dunque, mi raccomando a te, spoglio come sono di meriti e virt, e per questo insolvente verso la giustizia divina. O Maria, hai le chiavi del tesoro delle divine misericordie: ricordati della mia povert, e non abbandonarmi in una cos grande penuria. Sei talmente liberale verso tutti, ed abituata a dare pi di quan-
er mezzo di suo Figlio unico, nostro Signore, Dio cerca e chiama lavoratori per la sua vigna, che Egli ama e cura con affetto. [] Attraverso questinvito a lavorare nellamata vigna del Signore riceviamo il maggiore e pi elevato onore, la pi grande soddisfazione quella di lavorare per questo Padrone, che lo stesso Dio. []
veder a noi gratuitamente, in quanto al fine di ottenere un salario di gloria non c lavoro corrispondente poich infinita la sua misericordia. Ges non si occupa di finanze o di economia, numeri o regole matematiche fisse, n si avvale di regole umane. Perch Egli Amore: lamore autentico, infatti, non misura, non erige barriere, non calcola, non pone condizioni. Di fronte a Dio non possibile accampare pretese, nulla si pu pretendere, n valgono le misure che noi uomini stabiliamo. Tutto procede da Lui. E Lui tutto generosit che trabocca per noi. Cos viene presentato da suo Figlio Ges Cristo, nella parabola di oggi, in cui il messaggio principale si riferisce alla infinita generosit di Dio anche verso coloro che sono stati contrattati allultima ora e noi siamo stati chiamati a lavorare per un Padre, come gli operai per il Padrone della vigna. Riceviamo il dono e il pagamento, che non rappresentano altro che
Dio stesso ed il suo amore generoso e misericordioso, sar nostra premura corrispondere al suo richiamo, ossia, accettare la missione di evangelizzare e servire la Chiesa. []
Il Cardinale Antonio Caizares Llovera durante i lavori dellultimo Sinodo dei Vescovi
nostra vita per i nostri fratelli e dedicarci senza riserve n calcoli a loro beneficio, facendo trasparire e portando loro lamore di Ges Cristo.
Dio vivo, che ha amato la Chiesa fino allestremo e per lei Si consegnato, non la lascia luomo abbandonato a s stesso, n permette che perisca nella tempesta e nelloscurit. Considerato ci, nonostante tutto sembri indicare il contrario, viviamo tempi di speranza. lora di Dio la vera ora delluomo. Nel Signore Ges Cristo, abbiamo tutti i motivi per superare scoraggiamenti, avvilimenti e disperazioni. In Lui, che si fatto presente tra noi, possiamo sperare contro ogni speranza, perch Lui, Figlio del Dio vivo, incarnandosi, si fatto uno di noi. La nostra umanit divenuta la sua, lumanit di Dio stesso. Questa la nuova notizia che anima la nostra speranza. Nel Signor Ges Cristo che venuto fino a noi ed rimasto con noi nel Sacramento dellAltare, Dio si manifestato, facendosi visibile e sensibile. Si manifestato come Amore infinito e incondizionato per luomo e per la vita delluomo. Non c posto per la paura n per lo sconforto, fratelli! (Passi dellomelia nella Cattedrale di Toledo, 21/9/2008 Traduzione: Araldi del Vangelo)
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LOsservatore Romano
In occasione del Capitolo Generale stato affrontato il tema: Francescane, chiamate a vivere la Kenosis di Cristo nella fedelt creativa e nella solidariet con il mondo che soffre, al fine di elaborare gli orientamenti e le linee dazione dellIstituto per i prossimi sei anni.
stata offerta come dono ha dichiarato Don Gilberto Giacomoni. Pi di cinquemila fedeli hanno assistito alla Messa dinaugurazione, celebrata dal Vescovo di Fredrico Westphalen, Mons. Antonio Carlos Rossi Keller. Un numero molto significativo, considerato che Ametista del Sud conta poco pi di ottomila abitanti.
Fondato nel 1882, lOrdine dei Cavalieri di Colombo conta attualmente circa 1,7 milioni di membri e spicca per le sue opere di carit e per lappoggio dato alla Santa Sede.
te africano, si preparano alla visita del Papa Benedetto XVI nel marzo prossimo, annunciata nellomelia della Messa di chiusura del Sinodo dei Vescovi, il 26 ottobre. Sua Santit dovr giungere a Luanda, capitale dellAngola, il 20 marzo. Secondo una notizia della Radio Vaticana, nellagenda del Papa sono previsti incontri con i giovani, con i missionari e altri settori della societ, oltre alla visita ufficiale al presidente della repubblica, Jos Eduardo dos Santos. A Laund, capitale del Camerun, Benedetto XVI ha intenzione di consegnare ai prelati del Camerun e di tutta lAfrica, il documento preparatorio dellAssemblea Speciale per lAfrica del Sinodo dei Vescovi, che si realizzer a Roma nellottobre del 2009. La Conferenza Episcopale del Camerun ha messo in moto disposizioni per far s che la visita del Papa sia unoccasione di crescita spirituale per il paese ha dichiarato allagenzia
Fides Mons. Eliseo Antonio Ariotti, Nunzio apostolico in Camerun e Guinea Equatoriale.
zbigniewburda.pl
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ne ha circa tremila anni, ossia, mille anni in pi dei pi antichi manoscritti del Mar Morto.
bistum-regensburg.de
hanno occupato la Cattedra di Pietro ha affermato Mons. Gerhard Ludwig Mller, Vescovo di Regensburg in Germania, durante la presentazione. LOpera Omnia (collettanea di tutti gli scritti) si compone di 16 volumi e abbraccia la produzione intellettuale del pontefice da quando era un giovane professore universitario fino alla sua autobiografia, intitolata La mia vita. I suoi scritti uniscono le conoscenze scientifiche della teologia a una fede viva e vivida, ha sottolineato Mons. Gerhard Mller. Il primo volume presenta la tesi di laurea del giovane sacerdote Joseph Ratzinger, scritta nel 1953, sul tema La dottrina agostiniana della Chiesa. La sua pubblicazione, in tedesco e italiano, prevista per laprile del prossimo anno. La Libreria e Casa Editrice Vaticana accetta prenotazioni per lacquisto dellOpera Omnia completa, cos come di volumi singoli. La pubblicazione integrale in tedesco ed in italiano dovr concludersi entro sei anni.
on una solenne Messa presieduta dal Cardinal Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid, stata inaugurata in questa citt una nuova cappella dedicata a San Josemaria Escriv, fondatore dellOpus Dei. Costruita con laiuto di devoti e benefattori, la cappella situata nella Parrocchia della Madonna degli Angeli, nel quartiere madrileno Quatro Caminhos. Con grande gioia, chiedo a San Josemaria la sua intercessione affinch siamo bravi sacerdoti ed abbiamo molti fedeli con identit cristia-
na ed ecclesiale, ha dichiarato in questoccasione il parroco, Don Samuel Urdina. La Parrocchia della Madonna degli Angeli riveste un significato speciale per i membri dellOpera, poich stato proprio ascoltando il suono delle sue campane che San Josemaria ha ricevuto la luce di Dio per cominciare lOpus Dei, iniziando cos un cammino di santit per molti uomini e donne, come cristiani comuni, attraverso le occupazioni professionali, familiari e sociali della vita corrente secondo una notizia divulgata da questa Istituzione.
josemariaescriva.info
Brasilia, Mons. Joo Braz de Aviz e di diverse altre personalit ecclesiastiche. (Informazioni dettagliate possono essere ottenute nella pagina web http://www.ejfbrasil.org.br).
Nuova Superiora Generale della Congregazione delle Serve di Maria, Ministre degli Infermi
RV La Congregazione delle Serve di Maria, Ministre degli Infermi nel suo Capitolo Generale re-
alizzato a Roma, alla fine di ottobre ha eletto come nuova Superiora Generale la spagnola Madre Alfonsa Bellido. Santa Maria Soledad Torres Acosta ha fondato questa Congregazione nel 1851 come servizio gioioso e generoso di carit corporale e spirituale ai malati nella loro casa. Il carisma della santa Fondatrice continua ad essere vivo oggi, grazie alle circa duemila Serve di Maria distribuite in 123 conventi, in 21 paesi
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al 17 dello scorso agosto e sar valutata la proposta del Progetto Missionario della Chiesa nel continente americano. prevista la partecipazione dei vescovi presidenti dei dipartimenti per le Missioni delle Conferenze Episcopali, di alcuni invitati speciali di tutta lAmerica e dei Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie del Continente.
tri paesi: Portogallo, Italia, Francia, Stati Uniti e Israele. Tra le sue attivit evangelizzatrici, spicca una rete di emittenti di radio sparse per il Brasile e la nota TV Canzone Nuova, che raggiunge via satellite tutto il territorio nazionale.
vato, di una certa febbre della missione, di una tentazione di visibilit e sovraesposizione, magari animate dalle migliori intenzioni, ma pericolose ha osservato - per quella gratuit e quella semplicit che autentico stile cristiano e che aiuta a comprendere la follia della croce assunta da chi nulla antepone allamore di Cristo. Dunque, ha concluso, nonostante le difficolt se il monachesimo resta fedele alla sua vocazione di cercare Dio in Cristo Ges, pu giungere a far sgorgare dalla vita la celebrazione, in modo che la fede celebrata sia forza alla trasmissione della fede e la fede vissuta sia traccia di umanizzazione e di cultura autentica.
Uomini nuovi cantano un canto nuovo. Che questo canto vi accompagni tutti i giorni. Con queste parole, il Presidente del Consiglio Pontificio per i Laici, Cardinal Stanislaw Rilko, il 3 novembre, ha dato inizio alla celebrazione ufficiale del riconoscimento pontificio di Canzone Nuova. Hanno partecipato alla solennit autorit ecclesiastiche del Brasile e di vari altri paesi, oltre a membri di lunga data della comunit. Ha cos dichiarato Mons. Jonas Abib, fondatore del Movimento: In questo momento celebrativo, vorrei esprimere il mio ringraziamento a Dio, al Papa Benedetto XVI e al Pontificio Consiglio per i Laici per la nascita del carisma Canzone Nuova. Subito dopo, ha incoraggiato i membri della sua comunit: Rimanete uniti nellamore e nella preghiera. Siate una comunit damore e di adorazione. Vogliamo portare al mondo una Canzone Nuova rinnovata dallo Spirito Santo. Fondato nel 1978, questo Movimento ecclesiale ha sede nella citt di Cachoeira Paulista e si esteso ad al44Salvami Regina Dicembre 2008
Wikipedia
se e distrutte centinaia di case ed aumentato il numero di rifugiati o scomparsi. I fedeli sono minacciati di morte, se continuano a praticare il Cristianesimo. Mons. Anthony Devotta, Vescovo di Tiruchirapalli, in unintervista del 16 ottobre a LOsservatore Romano, ha messo in guardia: Gli attacchi contro i cristiani in India corrono il rischio di trasformarsi in persecuzione generalizzata, nel caso i governi non intervengano per frenare i gruppi estremisti. (Agenzia Asia News) NellAngelus del 25 ottobre, Papa Benedetto XVI ha cercato di destare lattenzione della comunit internazionale riguardo alla situazione in Iraq e in India, dove i cristiani sono vittime di intolleranze e di crudeli violenze, uccisi, minacciati e obbligati ad abbandonare le loro case e a vagare in cerca di rifugio.
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Il povero ricchissimo
Un cugino povero aveva bisogno dellaiuto economico del cugino ricco e, per non chiedergli del denaro, decise di recarsi da lui per proporgli un affare
uando il vecchio ricco Naabot lesse la lettera che gli era giunta quella sera, meravigliato, fece un lungo sospiro esclamando: Ah, i parenti!. Colui che gli scriveva era suo cugino che lo avvisava di una sua imminente visita. Ah, Zabulon, figlio di Dibon Il ricordo di lui gli ispirava nel contempo pena ed anche una certa avversione. I due, provenienti da facoltose famiglie di Israele, erano stati molto uniti da giovani. Trascorsi gli anni, Naabot, commerciante instancabile e imprenditore, era diventato uno degli uomini pi ricchi di Gerusalemme. Zabulon, al contrario, aveva visto i suoi affari franare in una tragica sequenza di incidenti e si trovava sullorlo della completa rovina. Tuttavia, dopo anni di separazione, egli era curioso di vedere il cugino, cos fiss lincontro nella sua casa di campagna, a poco pi di sei miglia a sud di Gerusalemme. Quel pomeriggio di dicembre, il sole tramontava al di l delle colline sabbiose, quando i cugini si incontrarono. Il contrasto tra i due era quasi scioccante. Naabot era lincarnazione stes-
sa della buona fortuna. Allegro, grasso e, esalante profumi delicati, indossava una tunica di seta persiana e vistosi anelli brillavano su quasi tutte le sue dita. Al contrario, il canuto Zabulon personificava linsuccesso e la povert. Il suo volto era segnato da una continua e silenziosa rassegnazione e il corpo aveva un aspetto squallido; era coperto da una tunica talmente logora, che non si poteva indovinare il suo colore originale. Chi lo avesse visto, non avrebbe potuto supporre che un giorno sarebbe diventato un uomo benestante. Pieno di compassione, Naabot lo invit a cena, invito che fu umilmente accettato. Durante il pasto, che il povero comprensibilmente divor con avidit, chiacchierarono sul passato, ricordando linfanzia e la giovinezza di entrambi. Ad un certo punto, Naabot dichiar al cugino il suo modo di vedere le cose: Vedi, Zabulon, io rispetto profondamente il Dio di Abramo, ma lasciamo lOnnipotente nel Suo tempio, che del resto molto grande. Qui fuori, soprattutto nel commercio, dobbiamo usare ogni astuzia e tutti i mezzi alla nostra portata, per ottenere il successo e la ricchezza. Mentre
lo diceva, contraeva le mani, come se afferrasse un gruzzolo di immaginarie monete davanti a s. Il cugino povero, uomo pietoso, non concordava con lopinione materialista di Naabot e la discussione si protrasse ancora per un bel po di tempo, fino a notte inoltrata. Nonostante si rispettassero, cera tra i due una profonda divergenza nel modo di affrontare la vita. Alla fine, vedendo che non sarebbero arrivati a nessuna conclusione, Naabot interruppe la conversazione dicendo: Bene, siamo franchi, allora. Non sar stato per discutere di filosofia n per rievocare il passato, che il mio buon cugino venuto fino a qui. Dimmi allora, Zabulon, c ancora qualcosa per cui io ti possa aiutare? S disse lo sventurato, chinando il capo Ho bisogno del tuo aiuto, ma non vengo a chiedere soldi, vengo solo a proporre un affare. E che affare? chiese il commerciante curioso. Come gi sai, ho perso tutto ci che avevo. Tutto, eccetto un piccolo
pezzo di terra, quello che resta di una fattoria che un tempo era grande, non molto lontano da qui. Credi di poter comprarmi questo piccolo posto? Il ricco uomo scoppi in una risata. Ma guarda un po, mio caro Zabulon. Se posso comprare? Posso dirti, senza esagerare e senza superbia, che ho soldi per comprare qualsiasi cosa a Gerusalemme, eccetto il Tempio e il palazzo del governatore, perch questi, ovviamente, non sono in vendita. Ascolta, se questo posto per caso valesse pi di quello che sto pensando di offrirti, ti consegner nell atto tutti i miei anelli. Mentre parlava, faceva dondolare lievemente la mano e brillare i diamanti e gli zaffiri. Tu hai detto che non lontano? Prendiamo due cavalli e alcuni uomini di scorta. Vediamo questo terreno. Cos, questa notte stessa ti pago, e che non dicano i farisei che non ho aiutato un parente bisognoso. E cos fu. Era una notte meravigliosamente stellata, bella e chiara. Come Zabulon aveva detto, il luogo era vicino. Al loro arrivo, videro a una certa distanza, vicino a una collina, alcune figure di uomini, cammelli e cavalli. Oh, una carovana. Il tuo terreno occupato da beduini, Zabulon. Mi coster soldi to-
glierli da l. Andiamo a vedere pi da vicino quanti sono. Nellavvicinarsi, Naabot vide i preziosi ornamenti dei cammelli e, meravigliato, mormor: Per Elia, non sono beduini, sono uomini ricchi, forse perfino nobili! Che fanno qui? Pieni di curiosit, i due ebrei e le loro guardie si avvicinarono sempre di pi. Non prestavano pi attenzione ai membri della carovana, n questi a loro. Allora, comparvero i tre capi di quel gruppo sconosciuto. Gli israeliti rimasero a bocca aperta. Non erano semplici nobili, erano re incoronati. Talmente ricchi e sfarzosi che Naabot allimprovviso sent la sua pretesa fortuna diminuire al punto da sembrare insignificante. Ai piedi della collina cera una piccola e povera grotta, verso la quale gli enigmatici re si diressero. Guardando verso il cielo, Zabulon si rese conto che la notte era chiara non tanto per le stelle ma per una in particolare che, superando tutte in brillantezza, sembrava riposare delicatamente sopra la collina. Dentro la grotta cera, tra il bestiame, un uomo con la sua giovane sposa, che teneva in braccio un bambino appena nato, con un soave sorriso sul volto. Era qualcosa di fantastico, perch da questo bambino sembrava irradiarsi una misteriosa e tenue luce che avvolgeva la grotta e tutti i presenti. Entrati i re, uno alla volta, si chinarono in adorazione da-
vanti al bambino toccando il suolo con le loro fronti e offrendogli superbi regali. Pi tardi, i pastori della regione cominciarono ad arrivare e tutti, in ginocchio, rimasero in rispettoso e ammirato silenzio davanti allo straordinario bambino. Dopo aver trascorso un bel po di tempo, avvolti da quella serena e meravigliosa atmosfera, alla fine, Naabot e il suo gruppo capirono che era giunto il momento di partire. Facendo unultima riverenza, se ne andarono senza far rumore e poi, dopo aver camminato a lungo in silenzio, Naabot, togliendo uno ad uno i suoi preziosi anelli, li consegn a suo cugino, e disse: Mantengo quello che ho detto. Prendi, Zabulon. Tu sei il povero pi ricco che esista. Questi anelli non sono che una briciola. Il tuo terreno e la tua grotta non hanno prezzo. Non c oro in tutto lImpero Romano che possa pagare quello che valgono. Una delle guardie, osando rivolgere la parola, chiese al suo padrone: Mio signore Naabot, sar forse che un nuovo profeta venuto da noi? I due cugini si guardarono e Zabulon rispose: No, figlio mio. Davanti a noi, si sono compiuti sei secoli di profezie Questa notte, il Messia sorto in Israele.
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12. Madonna di Guadalupe, Patrona dellAmerica Latina. Beato Bartolo Buonpedoni, presbitero (1300). Vinta lopposizione del padre, abbracci la vita religiosa. Colpito dalla lebbra a 60 anni, si trasfer in un lebbrosario, dove dette assistenza ai malati l rinchiusi. 13. Santa Lucia, vergine e martire di Siracusa (305). San Giudoco, presbitero ( ca. 669). Figlio del re della Bretagna e fratello di San Giudecaele, abbandon i beni del mondo, fu ordinato sacerdote e in seguito divent eremita.
Santa Maria Meraviglie di Ges Cerro de los ngeles, Madrid
la diocesi di Taxara, Armenia, per entrare nel monastero di San Saba, in Palestina, dove visse servendo umilmente i suoi fratelli. 8. Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Santa Narcisa di Ges Martillo Moran, vergine (1869). Umile sarta, ardente devota di Ges Crocifisso, condusse una vita di continue orazioni e aspre penitenze. 9. San Juan Diego, vide la Madonna di Guadalupe, Messico (1548). 10. San Polidoro Plasden, presbitero e martire (1591). Decapitato durante le persecuzioni di Isabella I, dInghilterra, perch esercitava in questo paese il suo ministero sacerdotale. 11. San Damaso I, Papa (384). Santa Maria Meraviglie di Ges, vergine (1974). Figlia del marchese di Pidal, ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, divent carmelitana scalza. Fond numerosi monasteri in Spagna e in India.
14. III Domenica dellAvvento. San Giovanni della Croce, presbitero e dottore della Chiesa (1591). Beata Francesca Schervier, vergine (1876). Si dedic alla cura dei poveri, dei malati e degli afflitti, rimanendo conosciuta come la Madre dei Poveri. Fond la Congregazione delle Sorelle dei Poveri di San Francesco. 15. Beato Carlo Steeb, presbitero (1856). Nato in Germania in una famiglia luterana, si convert e fu ordinato sacerdote. Fond lIstituto delle Sorelle della Misericordia, di Verona. 16. Beato Filippo Siphong Onphitak, martire (1940). Padre di famiglia e catechista, fucilato durante la persecuzione in Tailandia, perch incoraggiava i cattolici a perseverare nella Fede. 17. Santa Begga, badessa (693). Nobile vedova di origine francese, fond ad Andenne, Belgio, il monastero della Beata Vergine Maria, del quale fu badessa. 18. Beata Nemesia Valle, vergine (1916). Religiosa della Congrega-
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zione delle Suore della Carit, a Vercelli, Italia. Nominata maestra di novizie della Casa Provinciale, spicc come esimia educatrice. 19. Santo Anastasio I, Papa (401). Uomo insigne per la povert e la sollecitudine apostolica, si oppose fermamente alle dottrine eretiche. 20. San Filogonio, vescovo (324). Avvocato che fu eletto vescovo di Antiochia. Insieme a SantAlessandro, diede inizio alla lotta contro larianesimo. San Giovanni Crisostomo lo glorific in un famoso panegirico. 21. IV Domenica dellAvvento San Pietro Canisio, presbitero e dottore della Chiesa (1597). Beato Pietro Friedhofen, religioso (1860) Lavoratore manuale a Coblenza, Germania. Pieno damore verso Dio, si dedic al servizio dei malati. Posteriormente, fond la Congregazione dei Fratelli della Misericordia di Maria Ausiliatrice. 22. Santo Ischirione, martire (250). Ucciso durante le persecuzioni de Decio, per essersi rifiutato di fare sacrifici agli idoli. 23. San Giovanni da Kety, presbitero (1473). San Torlaco, vescovo (1193). Nacque in Islanda e ricevette lordinazione sacerdotale a 19 anni. Nominato vescovo di Skalholt, si impegn nella formazione dei chierici, difendendo, soprattutto, il celibato sacerdotale. 24. Santa Paola Isabella Cerioli, vedova (1865). Dopo la morte del marito e dei figli, fond lIstituto delle Suore della Sacra Famiglia, dedicato alla cura dei bambini abbandonati, e poi lIstituto dei Fratelli della Sacra Famiglia. 25. Natale del Signore Beata Maria Teresa von Wllenweber, vergine (1907). Si distinse per il suo ardore missionario. Fond aTivoli, Italia, lIstituto delle Suore del Divino Salvatore. 26. Santo Stefano, diacono e protomartire. Beato Secondo Pollo, presbitero (1941). Cappellano militare durante la Seconda Guerra Mondiale. Mor colpito da un proiettile, mentre tentava di raccogliere un ferito. Nelle sue mani aveva il Santo rosario ed i Santi oli. 27. San Giovanni, Apostolo ed Evangelista. Beato Alfredo Parte, presbitero e martire (1936). Religioso della Congregazione dei Padri Esculapi, venne ucciso per il fatto di essere sacerdote, durante la Guerra Civile Spagnola. 28. Domenica della Sacra Famiglia. Santi Innocenti, martiri. San Gaspare del Bufalo, presbitero (1837). Ancor giovane sacerdote, fu esiliato da Roma, per rifiutare fedelt al regime di Napoleone. Fond la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, dediti alla predicazione e allinsegnamento. 29. San Tommaso Becket, vescovo e martire (1170). Beato Giuseppe Aparicio Sanz, presbitero e martire (1936). Eresse associazioni eucaristiche nelle parrocchie in cui esercit il suo ministero, propagando la devozione delle Quaranta Ore. Fu giustiziato dai miliziani, durante la Guerra Civile Spagnola. 30. Santo Anisio, vescovo (406). Partecip al Sinodo di Capua e, per la sua fedelt alla dottrina della Chiesa, ricevette grandi lodi da Santo Ambrogio. 31. San Silvestro I, Papa (335). So Ztico, presbtero (sc. IV). Por ordem de Constantino, foi para Constantinopla, onde se dedicou a recolher os rfos e organizar leprosrios.
Dicembre 2008 Salvami
San Giovanni Evangelista, per Simone Martini Metropolitan Museum of Art New York
Gustavo Kralj
Regina49
O Outeiro
Alla luce del sole tropicale durante il giorno o risplendendo con i suoi muri illuminati nella calda notte carioca, il piccolo tempio sembra proprio un gioiello, o un innocente giocattolo dimenticato su uno dei poggi della Baia da Guanabara.
sistono alcuni panorami privilegiati, di una bellezza cos straordinaria e attraente che, contemplandoli, non poche persone, colte da entusiasmo, pensano: Ah! Magari potessi vivere qui per sempre, inebriandomi tutte le mattine per questo meraviglioso scenario!. Tra questi eccezionali paesaggi si trova, senza dubbio, la magnifica Baia da Guanabara, a Rio de Janeiro. La bellezza del luogo ha incantato i portoghesi fin da quando sono arrivati in queste terre e, in modo particolare, un tale di nome Antonio de Caminha, originario di Aveiro. Il grandioso panorama certamente gli evocava Dio creatore, artefice di tale me50Salvami Regina Dicembre 2008
raviglia. Cercando un luogo ove vivere in incognito e in solitudine da eremita, Antonio, nel 1670, si rifugi in una grotta del cosiddetto Outeiro do Leripe, ossia Colle del Leripe, per vivere l in preghiera e contemplazione. Dotato di talento artistico, scolp egli stesso una statua della Vergine Maria, che egli venerava nel suo eremo, sotto linvocazione di Madonna dellAssunzione, o della Gloria. Col passare degli anni, il luogo cominci ad attrarre la devozione di altri fedeli, che finirono per costituire una fervente confraternita intorno alla statua. Successivamente, venne edificata nello stesso luogo una piccola cappella di paglia e fango. Decenni pi tardi, essendo cresciuta questa devozione tra gli abitanti di
Rio, nacque il desiderio di erigere una chiesa, in sostituzione della cappella originale, ormai deteriorata dal tempo. Sotto la direzione dellarchitetto Tenente-Colonnello Jos Cardoso Ramalho, la costruzione fu conclusa nel 1739. In questo stesso anno, Mons. Fra Antonio di Guadalupe, Vescovo diocesano di Rio de Janeiro, istitu canonicamente la Confraternita della Madonna della Gloria. *** Un grandioso panorama naturale, come quello della Baia da Guanabara, avrebbe meritato di essere contraccambiato da unopera architettonica di vaste dimensioni. Tuttavia, anche un edificio semplice e, per cos dire, verginale come la Chiesa di Nossa
da Glria
Gustavo Kralj
Senhora da Glria do Outeiro ha potuto perfezionare, col suo discreto incanto, la favolosa bellezza pensata l dal Creatore. Biancheggiante alla luce del sole tropicale durante il giorno o risplendendo con le sue pareti illuminate nella calda notte carioca, il piccolo tempio sembra proprio un gioiello, o un innocente giocattolo dimenticato su uno dei poggi della Baia da Guanabara. La bucolica chiesetta fa parte dei tesori dellarchitettura barocca in Brasile. Le sue caratteristiche pareti bianche, incorniciate da pietre di granito, possono essere viste da tutta la pianura dellAterro do Flamengo. Due ottagoni irregolari, allungati e intrecciati, compongono la navata centra-
le e la sacrestia. Su di loro domina il campanile, quadrangolare, sormontato da una cupola a forma di bulbo. Varcate le austere porte di jacaranda, richiamano lattenzione del visitatore le colonne di pietra, magnificamente lavorate e gli azulejos portoghesi, pannelli di ceramica, illustrati con temi biblici. I tre altari, in stile rococ, sono opera di Incio Ferreira Pinto e sopra larco della cappella maggiore si trova lo scudo della Famiglia Imperiale Brasiliana. Nel 1937, la Chiesa della Madonna della Gloria stata dichiarata Monumento Nazionale e nel 1950 il Papa Pio XII le ha conferito il prestigioso titolo di Basilica Nazionale dellAssunzione.
Dicembre 2008 Salvami
Regina51
Rodrigo Soldon
Immacolata di Antnio Francisco Lisboa detto Aleijadinho (lo Sciancato), Ouro Preto (Brasile)
Victor Toniolo
nsegnaci, Maria, a credere, a sperare e ad amare con Te; indicaci la via che conduce alla pace, la via verso il regno di Ges. Tu, Stella della speranza, che trepidante ci attendi nella luce intramontabile delleterna Patria, brilla su di noi e guidaci nelle vicende di ogni giorno, adesso e nellora della nostra morte. Amen!.