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In Italia Nel mondo
Londra. Unodegli errori di JohnMajor, che
TonyBlair eradecisoanonripetere, eraquel-
lo di farsi coinvolgere troppo nelle elezioni
americane. Nel 1992, lallorapremier toryper-
mise ai suoi consiglieri di andare inAmerica
per lavorare con i repubblicani. Fu una scel-
ta perdente per il successore di Margaret
Thatcher chestatopoi boicottatodallam-
ministrazione del vincitore Bill Clinton. Se
nel 96, uomini dello staff di
Blair hannocollaboratoalla
campagna di Clinton, stato
a titolo personale. Nelle re-
centi elezioni letesteduovo
blairiste si sono tenute alla
largadai democratici. Il cau-
to Blair inoltre, che pure
sperava in una vittoria del-
lamico Al Gore, negli ultimi
mesi, ha tentato di stabilire
buoni rapporti con lentou-
rage di George W. Bush. Eha affidato il com-
pito al suo rappresentante a Washington,
lambasciatore, Sir Christopher Meyer, il qua-
le ha coltivato una stretta amicizia con Con-
doleezza Rice, consigliere per la Sicurezza
nazionale, ColinPowell, segretariodi Stato, e
altri Bushbabies. Meyer inottimi rappor-
ti persinoconil senatoreJessieHelms, presi-
dentedel comitatoper gli Affari esteri, consi-
derato unfalco della destra repubblicana.
Bush e Blair hanno anche un amico in co-
mune: Bill Beaushire stato compagno di
banco del premier britannico a Fettes, il col-
legedi Edimburgo, ei suoi genitori sonoami-
ci di George e Barbara Bush. Tra George e
Bill, negli anni, si creato un rapporto di
grande complicit. Ora, come complice di
Downing Street, proprio Bill lavora per apri-
re vie preferenziali tra Blair e Bush.
Ma se Irwin Stelzer, consigliere per la po-
litica estera di Bush, ha ragione, il premier
britannicoavrbisognodi altrecartevincen-
ti. Secondo Stelzer infatti, i rapporti tra Lon-
dra e Washington nei prossimi anni saranno
pi difficili, soprattutto per via dei calcoli
sbagliati di Blair. Inunarticolosul Times (del
4 gennaio), Stelzer elenca gli errori commes-
si daDowning Street nei confronti del team
di Bush. NontantoperchBlair abbiapunta-
to troppo sulla vittoria di Gore o abbia cre-
duto agli stereotipi lanciati dai media di un
Bushstupidoeprovinciale, quantoper lasua
insistenza su una serie di proposte che lam-
ministrazione repubblicana non disposta a
tollerare. Inmateriadi difesa, lentusiasmodi
Blair per laForzadi reazionerapidaeuropea
e i suoi dubbi sul progetto americano di scu-
do spaziale per il team di
Bushsono inaccettabili. Per
John Bolton, probabile vice
di Colin Powell al diparti-
mento di Stato, la Rapid
Reaction Force una spa-
da puntata al cuore della
Nato, un tentativo dei fran-
cesi per strappare i vicini
britannici dal loro patto se-
colare con i cugini america-
ni. Il prezzo per Londra, se-
condoStelzer, potrebbeesserelaperditadel-
la collaborazione dellIntelligence america-
nachelaCasaBiancarepubblicananonvuo-
le condividere con i francesi.
Non abbiamo bisogno di ponti, ma di alleati
Nei prossimi mesi, Blair deve rispondere
con un s o un no alla richiesta america-
na di installare gli impianti radar per lo scu-
doaFylingdales (Yorkshire). Nonbasteranno
pi i forse. Un altro problema per il pre-
mier nasce dal fatto che n Bush, n Cheney,
nPowell, nRicesostengonolideadegli in-
terventi militari come ingerenze umanita-
rie o progetti per utilizzare (come inKosovo
e in Bosnia) truppe da combattimento per
missioni di NationBuilding. Inquesta otti-
ca, il possibilestrappotraLondraeWashing-
tonsui bombardamenti inIraq, solounpar-
ticolare. La notizia, poi smentita, che Downi-
gnStreet vorrebbeinterromperei raidsuBa-
ghdad, non preoccupa i repubblicani che so-
noinvecemoltopiindispettiti per lalentez-
za del processo di allargamento a Est dellU-
nioneeuropea. Il Bushteaminoltrevuoleche
lEuropaaccolgaprestoanchelalleatoturco.
Per i repubblicani, la sicurezza e il consoli-
damento della democrazia sono temi pi im-
portanti della difesa con la forza dei diritti
umani: Blair ora deve scegliere le sue prio-
rit, commentano gli osservatori a Londra.
Le irritazioni americane per il protezio-
nismo europeo nei negoziati allOrganizza-
zione mondiale del commercio sono destina-
te a moltiplicarsi, conunpeggioramento del-
la posizione, finora privilegiata, di Londra.
Tony poteva chiamare Bill al cellulare, e
strappargli una concessione per il cashmere
scozzese nella guerra commerciale tra i due
blocchi, ma ora non pu pi. Per la squadra
di Bush, il regime del commercio di Bruxel-
les controllato dal paladino del protezio-
nismo, Parigi, e Londra ha ceduto il suo vo-
toai continentali. Finora, il governolaburista
se l cavata proponendosi come ponte tra
lAmerica e lEuropa. Ma gli Stati Uniti se-
condo la battuta micidiale di Irwin Stelzer
non hanno bisogno di ponti, ma di alleati.
Roma. Silvio Berlusconi, che lha speri-
mentato come portavoce prima e come capo-
gruppo europeo poi, ad Antonio Tajani ha
concesso subito una promozione con aggetti-
vi in technicolor, sar uno splendido ammi-
nistratore e un capacissimo e onestissimo
sindaco. Quelli di Alleanzanazionale, nono-
stanteil lanciodecisodi FrancescoStoracee
la composta adesione di Gianfranco Fini, un
po mugugnanoeunpo si adeguano. Laspie-
ga in questo modo Maurizio Gasparri: E
chiaro che Fini sta tre piani sopra tutti gli al-
tri. Antonio, pi modestamente, al livello
nostro: mio, di Storace, di Urso. Un sospiro:
Certo, Romalacittdi An, comeMilanodi
Forza Italia.
Propriounapasseggiata, il tentativodi sca-
lare il colle del Campidoglio, non sar. I son-
daggi, al momento, sonoimpietosi. Equalche
alleato, sempreal momento, impietrito. Ri-
schiamodi farelafinecheginegli anni pas-
sati abbiamofattoconMichelini eBorghini,
recita cupo (e anonimo) un popolare parla-
mentare romano di An. Fini poteva andare
alla grande, trascinare tutti i collegi. Anche
Gasparri fortementeavrebbevolutoil leader
di An, in versione chiracchiana, nella con-
tesa con Veltroni, mentre cos Antonio sem-
bra lo sfidante e laltro il favorito, ma tra un
sospiro e laltro coltiva la speranza, pu an-
che vincere, se ci sono le condizioni.
Un gran lavoro dentro lo stesso centrode-
sta attende Antonio Tajani. Luomo che, im-
pietosamente, proprio il Giornale dove era
stato redattore per anni - e poco benevol-
mente scrutato da Montanelli - fulmin con
un titolo feroce, Il miracolo meno riuscito
del Cavaliere, dovr nello stesso tempo di-
mostrare a una parte degli alleati che hanno
avuto ragione (nel proporlo) e a unaltra par-
te che hanno torto (nel diffidare). Del resto,
qualchemiracolosaoperazioneinpassatogli
pure riuscita. Ad esempio, quando fre-
quentava il liceo Tasso, nei primi anni Set-
tanta, arriv con i suoi giovani monarchici a
superareinnumerodi militanti persinoquel-
li del missino Fronte della giovent, che nel-
lastessascuolaavevanoil loropuntodi forza
proprio in Gasparri. Anche se la quantit,
rammenta il deputato di An, scarseggiava in
entrambeleconventicole: Noi eravamodie-
ci, loro, i monarchici, quindici. Einvece, di l,
i comunisti erano cinquecento. Eci menava-
no come volevano a tutti e due.
Limpegno europeo
Del resto, da quando ha preso la strada di
Strasburgo Antonio si messo parzialmente
al riparo da pitempestosi eventi che aveva-
no segnato il suo percorso in patria, dal fa-
mososchiaffoinpienoTransatlanticodapar-
te dellallora capogruppo del Msi Alfredo
Pazzaglia allintercettazione da parte di Stri-
scialanotiziadi unaconversazionepocopo-
listicamente corretta con
Rocco Buttiglione. Un even-
to che avrebbe potuto se-
gnare disastrosamente la
sua carriera, e invece il Ca-
valiere lo difese e lo fece
avanzare. Al Parlamentoeu-
ropeo dove stimato per il
suo raccordo con il gruppo
dei Popolari, ha avuto qual-
cheoradifficilequandopre-
sentundocumentodel cen-
trodestrasul verticedi Nizzadiversodaquel-
lo di Montecitorio. Un documento falso e
manipolato, partirono allattacco tutti i ca-
pigruppo dellUlivo, praticamente una folla,
da Fabio Mussi a Roberto Manzione. Tajani
dovette incassare, anche se con grande ga-
lanteria non diede la colpa alla solita segre-
taria, piuttosto a uninvolontario errore nel-
linviodi unfax. Unaprova, del resto, di sal-
de convinzioni. Ripetuta quando, orgogliosa-
mente, omaggiil capogruppodi tutti i socia-
listi del continente, BaronCrespo, del volume
di Berlusconi LItalia che ho in mente.
Quisquilie, rispetto alla prova che latten-
de. Per avere unidea di che razza di monta-
gna gli toccher scalare (senza contare le
volte che dovr spingersi da solo), suffi-
ciente unocchiata al sondaggio di Datame-
dia, chepubblicaoggi Panorama, sullasfida
capitolina: Veltroni controDAntoni finireb-
be 52,2 per cento a 47,8 per cento, Veltroni
contro Fini 47,5per cento a 52,5 per cento,
Veltroni contro Tajani 60,4 per cento a 39,6
per cento. Picheundivario, unabisso. Ma
pure Storace allinizio aveva 20 punti in me-
no del candidato di sinistra, ribatte lavvo-
cato Giuseppe Consoli, uno che nel centro-
destra romano conosce tutti e che tutti co-
noscono. E che pronto a lanciare in soc-
corso i magnifici cento - borghesi e picco-
li imprenditori, professionisti e dirigenti ca-
pitolini - che gi sostennero la candidatura
di Storace. Se Berlusconi, Fini e Casini me
lo chiedono - promette Consoli - io li schiero
con molto piacere. Candidatura debole,
quella di Tajani? Berlusconi, Fini e Casini
sanno il fatto loro. Anche perch, come di-
ce in maniera asettica Filippo Mancuso,
dobbiamoaugurarci lasuavittoria. Chi co-
nosce la Capitale, la sua borghesia popolare
che gli snob chiamano generone romano,
pensa che Tajani sia uno che sa come muo-
versi. E scelto il sindaco, ora tocca al vice-
sindaco. Nel Polo, quasi tutti giurano che,
nella sua dura lotta, Tajani potr contare su
Publio Fiori. Chi non ne tanto convinto
Fiori: Non credo. Poi precisa: Ma stasera
vado a cena con Fini.
BERLUSCONI A BERLINO: PRONTI
ALLA RIVINCITA SULLA SINISTRA. Il
leader della Casa delle Libert si presen-
tato cos al XIVcongresso del Partito popo-
lareeuropeo. Undiscorsobreve, incui hari-
cordato gli inizi di FI, un partito nato da
una necessit, che oggi ha radici profon-
de. Primadi saliresul palco, Berlusconi ha
parlato a lungo con i giornalisti. Sui partiti
di centro: Nonchiederlespulsionedi Ppi
eRi dal Ppeacausadellalleanzaconi post-
comunisti. Sulleventualevittoriaallepros-
sime Politiche: Sar un premier silenzioso
e operoso. Nonfar la ballerina come Ama-
to. Il segretario generale del Ppe, Alejan-
droAgag: Ladesionedi ForzaItaliaal Ppe,
avvenuta a fine 99, stata una delle miglio-
ri scelte strategiche della nostra storia.
Il Ppi ha ritirato la mozione con cui chie-
deva che i partiti del Ppe non facessero al-
leanze con movimenti xenofobi (tra i quali
veniva citata anche la Lega Nord).
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LItalia crescer meno del previsto. Ignazio
Visco, capo del Dipartimento economico
dellOcse: La programmata crescita del pil
al 2,7 per cento nel 2001 deve essere rivista
al ribasso. Forse al 2,5 per cento.
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Legge elettorale: il Polo continua a dire no,
il centrosinistra continua a insistere. La
pretesadellUlivodi trasformarelafinedel-
la legislatura in una nuova stagione rifor-
matrice non sta in piedi neppure con le
stampelle. Questa la risposta di Giuseppe
Pisanu, capogruppo FI alla Camera, alla
propostaavanzatadai capigruppodellUlivo
che ieri hanno chiesto per lennesima volta
unintesa sulla legge elettorale.
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Il Pdci dice s al Girasole, la terza compo-
nente dellUlivo insieme a Quercia e Mar-
gherita: Nessun problema con Verdi e Sdi.
Solo qualche divergenza con i radicali.
Il Pdci ha trovato il modo per legittima-
re lintesa Ulivo-Prc: Facciamo un accor-
do politico, non programmatico, sulla base
della pregiudiziale antifascista. Fausto
Bertinotti: Nonc alcunapossibilitdi ac-
cordo perch il centrosinistra sta portando
avanti una politica troppo moderata.
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Campidoglio, verso la sfida Tajani-Veltroni.
Per linvestitura di Tajani - ha detto ieri
Berlusconi - dobbiamoattendereil prossimo
vertice della Casa delle Libert. Ma, dopo
lappoggiodi Fini, quasi scontata. Verdi e
Pdci: Veltroni il candidato giusto.
Antonio Di Pietro appogger la candida-
tura di Mario Capanna (leader del Movi-
mento studentesco nel Sessantotto) a sin-
daco di Citt di Castello (Perugia).
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Rischiate sei collisioni fra aerei civili emi-
litari tra il 13 e il 16 dicembre. Lo sostiene
lAgenzia nazionale sicurezza di volo. Se-
condo lEnav, per, nei cieli di Palermo tra
il 15 e il 16 dicembre non ci fu alcun perico-
lo. Ma fonti Nato non escludono la possibi-
lit che fossero in corso delle esercitazioni.
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Dadi pazzi, il Codacons chiede controlli a
campione al ministero della Sanit e allI-
stituto superiore di Sanit. Scoppia anche
lallarme per le farine animali: sarebbero
ammassatenei magazzini di tuttaItaliaoltre
30 mila tonnellate di farine a rischio. Il mi-
nistero della Sanit ha revocato il blocco
delle importazioni di bovini dalla Francia.
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Contessa Vacca Agusta, trovato laccappa-
toio. Era a 18 metri di profondit nel mare
davanti alla sua villa di Portofino. Lo ha ri-
conosciuto Maurizio Raggio. Due le ipotesi
degli inquirenti: suicidio oppure disgrazia.
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Borsa di Milano. Mibtel: 30.082 (+1,33%).
Leuro (0,9523) guadagna 0,0111 sul dollaro.
ISRAELE TOGLIE I BLOCCHI NEI TER-
RITORI. LANP TORNA ATRATTARE. Ieri
sera israeliani e palestinesi si sono incon-
trati per riprendere i negoziati politici. Sh-
lomo Ben Ami, ministro degli Esteri israe-
liano: E improbabile un accordo di pace
definitivo prima del 20 gennaio, ma po-
tremmo concordare una dichiarazione di
principio. Ieri mattina gli israeliani, dopo
un vertice notturno con i palestinesi a Erez,
avevano ritirato i carri armati e riaperto il
confine tra la Striscia di Gaza e lEgitto. Tol-
ti alcuni blocchi anche in Cisgiordania. Tra
dieci giorni, inoltre, ricominceranno i pat-
tugliamenti delletruppemiste (israeliane
e palestinesi) sospesi dopo linizio degli
scontri a settembre. Per Saeb Erekat, capo
dei negoziatori di Arafat, queste misure
parziali non sono comunque una soluzio-
ne. Dennis Ross, inviatodellaCasaBianca,
potrebbe arrivare la prossima settimana.
A Gerusalemme, nel quartiere ebreo di
Mea Shearim, la polizia ha trovato una
bomba nascosta in un bidone dei rifiuti.
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LOcse: Nel 2001 il pil crescer del 3 per
cento in Europa, tra il 2 e il 3 negli Stati
Uniti. Horst Kohler, direttore del Fondo
monetario internazionale: Una recessione
in America improbabile.
Negli Stati Uniti, nella prima settimana
di gennaio, le richieste per i sussidi alla di-
soccupazione sono calate oltre le previsioni.
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LOnusulluranio impoverito: Potrebbero
essere state usate scorie nucleari. Lo dico-
no i laboratori incaricati di analizzare i siti
segnalati dalla Nato nel Kosovo: finora 8 su
11 avrebberolivelli di radioattivitdi poco
superiore aquelli normali. Il generalerus-
so Leonid Ivashov, capo delle relazioni in-
ternazionali del ministero della Difesa: La
Nato dovrebbe risarcire i danni in Jugosla-
via. Londra smentisce unvecchio rapporto
dellesercito sui rischi di contaminazione:
Era sbagliato. In Francia scoperti altri
due soldati ammalati di leucemia.
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Biljana Plavsic: Non sono una criminale
di guerra. Ieri lex collaboratrice di Ka-
radzic ha risposto alle domande dei giudici
dellAia: Respingo laccusa di genocidio.
Hu Sen, premier cambogiano: Que-
stanno processeremo i khmer rossi.
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Bush ha scelto Robert Zoellick come mi-
nistro al Commercio Internazionale.
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Barcellona, la polizia arresta due dellEta
con venti chili di esplosivo nellauto. Il go-
verno: Avrebbero fatto una strage.
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Yahoo: Nel 2001 risultati inferiori alle at-
tese. Gi i titoli. Altavista rinuncia a quo-
tarsi al Nasdaq: La borsa va troppo male.
Microsoft, Unisys e Dell vogliono inven-
tare un nuovo sistema per votare alle ele-
zioni: Cos eviteremo il caos delle ultime
Presidenziali americane.
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Mitterrandjr uscito dal carcere. Ieri mat-
tina la madre ha pagato la cauzione miliar-
daria raccolta con una colletta tra gli amici:
Ho versato il riscatto.
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Praga: si dimesso il direttore della tv di
Stato, Jiri Hodac, per motivi di salute.
Aveva avuto un infarto dopo una manifesta-
zione dei giornalisti per farlo licenziare.
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Guerra di Corea, Clinton si rammarica
per il massacro degli abitanti di No Gun Ri
(1950), ma non risarcir i familiari. Conclu-
sa linchiesta dellesercito: I soldati erano
mal addestrati e impauriti.
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Test di volo per il Concorde. Gioved de-
coller da Parigi e atterrer a Istres.
LE MONTAGNE RUSSE ROSSO-VERDI.
Adesso rischiano Eichel, Fischer e Riester
Frai commenti dellastampatedescadi ie-
ri circaledimissioni dei dueministri federa-
li Andrea Fischer e Karl-Heinz Funke (Sa-
nit e Agricoltura) sacrificati a fronte del-
lenorme pressione dellopinione pubblica
per come stata gestita lemergenza mucca
pazza, nonostante, solo poche ore prima, il
cancelliere avesse loro confermato la sua fi-
ducia emerge una comune osservazione: se
ogni tre mesi si cambia un ministro (sette in
due anni), allora nel governo c un eviden-
te problema di management (Frankfurter
Allgemeine) ovverouncaos tuttofattoinca-
sa (Die Welt). Due mesi fa si era infatti do-
vutodimetterepureil ministrodei Trasporti,
per unapiccolafrodefiscale, seguitopocodo-
podaquellodellaCulturaMichael Naumann
chehalasciatoil cancellierepreferendogli la
codirezione del settimanale Die Zeit (li han-
no preceduti Oskar Lafontaine, Guenther
Muentefering, Bodo Hombach, ciascuno per
motivi diversi). Il punto che queste dimis-
sioni potrebberononessereleultime: orain-
fatti Hans Eichel, a capo delle Finanze, deve
difendersi dalle accuse di aver utilizzato gli
aerei di servizio per viaggi privati, mentre
Hans Riester, ministro degli Affari sociali,
ritenutoindifendibiledallastampaper i suoi
pasticci sulla riforma pensionistica. Per non
parlare poi del capo della diplomazia Jo-
schka Fischer, travolto dalla propria confes-
sione sui trascorsi eversivi e di cui loppo-
sizione chiede ora lallontanamento dallese-
cutivo(lultimonumerodi Der Spiegel gli de-
dicalastoriadi copertinaeuninchiestadi 17
pagine, insinuando il sospetto che Fischer
non abbia raccontato tutta la verit). Dove
stanno lautorevolezza, la continuit, la soli-
dit, la maturit, laffidabilit di un governo,
se lunica sua costante sembra essere linco-
stanza?, si interrogata ieri la Sueddeut-
sche Zeitung. Le montagne russe rosso-ver-
di, titola invece la Berliner Zeitung.
CDUCONTROCSUper la scelta del candida-
to premier. Ma per ora la battaglia rinviata
Nel suo tradizionale convegno invernale
a Wildbad Kreuth, terminato marted, la
Csu ha ribadito la propria intenzione a non
rinunciare al ruolo di king-maker dellop-
posizione, ovverodi grandeelettoredel can-
didato premier che dovr sfidare il cancel-
liere Gerhard Schroeder nel 2002. E questa
volta non nemmeno seguita la rituale
smentita del premier bavarese Edmund
Stoiber, diretto interessato in questa corsa
dei nipotini di F. J. Strauss verso la cancel-
leria. Ad agitare gli animi dei delegati ba-
varesi stata lindiscrezione che la Cdu sa-
rebbeintenzionataadannunciarelaKanz-
lerkandidatur di Angela Merkel il marzo
prossimo, dopo le elezioni regionali in Ba-
den-Wuerttemberg e Renania-Palatinato,
ponendo cos la Csu di fronte al fatto com-
piuto. Un colpo di mano che i bavaresi non
accetterebbero di buon grado, e che ha fat-
to resuscitare per un giorno il fantasma di
Kreuth, termine con cui, nel vocabolario
politico-giornalistico tedesco, viene defini-
ta la minaccia della Csu di sciogliere la fe-
derazioneconlaCdu(comeavvennenel 76,
quando a Kreuth i parlamentari bavaresi
decisero di uscire dal gruppo unico con la
Cdu nel Bundestag). Ha poi contribuito ad
infuocare i congressisti la sortita del brac-
ciodestrodellaMerkel, chehaipotizzatoun
avvicinamento ai Verdi. Ma questa volta,
lapparizione del fantasma di Kreuth
stata fugace: a chiarimenti avvenuti, il con-
vegnoterminatoconlassicurazionechela
candidatura sar decisa allunanimit pi
avanti, magari lanno prossimo.
IL PRESIDENTE DEL BUNDESTAG (Spd)
rompe i cori ottimistici sui nuovi Laender
Helmut Kohl aveva loro promesso prate-
rieinfiore eancheil cancelliereSchroeder
non fa che pubblicizzarne i progressi ottenu-
ti anche grazie al suo governo, ma una voce
fuori dal corohainfrantoambeduegli scena-
ri: i nuovi Laender sono sullorlo del bara-
tro. Questo infatti il bilancio tracciato da
Wolfgang Thierse, presidentesocialdemocra-
tico del Bundestag. Thierse, ex esponente di
punta dellopposizione al regime comunista
della Ddr, stato sommerso dalle critiche,
specie dei suoi colleghi di partito. Ma anche
la stampa non ha condiviso questa spietata
analisi, in quanto potrebbe demotivare gli
abitanti dellest (Berliner Zeitung).
Roma. E troppo moderato, troppo li-
berale? Ma questo un dibattito che a Tori-
no aperto da ottantanni, se lOrdine nuo-
vo di Antonio Gramsci si sia innervato sulle
intuizioni della Rivoluzione liberale di Pie-
ro Gobetti, o se sia vero il contrario. A par-
lare in questo modo uno dei capi cittadini
di Alleanza per Torino, la lista laica prota-
gonista per due volte dellelezione a sinda-
co di Valentino Castellani. E a essere difeso
dallaccusadi esseretroppomoderato, trop-
po liberale, il possibile neocandidato sin-
daco del centrosinistra emerso in questi ul-
timi due giorni allombra della Mole. Mario
Deaglio, professore di Eco-
nomia Internazionale al-
lUniversit di Torino. Ap-
prezzato columnist econo-
mico della Stampa. Ex di-
rettore del Sole 24 Ore ne-
gli anni Ottanta, conunara-
racapacitdi unirelachia-
rezza della divulgazione al-
le analisi tecniche dei pa-
per presentati in raffinati
convegni internazionali,
lultimo a dicembre alla prestigiosa Trilate-
ral. E Deaglio, appunto, liberale. A essere
precisi, persino laggettivo gobettiano gli
suona un po troppo di sinistra. E sicura-
mente non fa impazzire nemmeno laltro
partito del centrosinistra che lha gi candi-
dato, cio i Popolari, che in caso contrario
minacciano di correre con il proprio candi-
dato Gianfranco Morgando.
Loccasione giusta la Quercia torinese
lha persa un paio di mesi fa. Allora, sem-
brava essersi esaurita la ricerca di un can-
didato della societ civile che ripetesse il
successo di Castellani, professore al Poli-
tecnico. I vari Rinaldo Bertolino, rettore di
palazzoNuovo, RodolfoZich, rettoredel Po-
litecninco, Evelina Christillin Galateri di
GenolaeSuniglia, arteficedel successodel-
le Olimpiadi bianche assegnatele dal Cio
per il 2006, tutti i diversi candidati indipen-
denti sondati da Bruno Manghi, lex cislino
depositario subalpino del marchio Prodi,
per una ragione o per laltra risultavano im-
praticabili. Allora, non sarebbe stato im-
possibile ai diessini far pesare le ragioni di
un ritorno a un candidato politico.
Ma la regia fu pessima. Un sondaggio sul-
la cui commissione ancor oggi aperto un
sordo dibattito nella federazione torinese,
invece che lanciare lipotesi di Domenico
Carpanini, luomo che da ventanni per con-
to del partito conosce ogni piega della vita
amministrativa cittadina, fin per danneg-
giarla. Si fin per presentarlo come un gri-
gio burocrate di partito. La segreteria pro-
vinciale affidata ad Alberto Nigra e quella
regionale a Pietro Marcenaro si rimpallaro-
no le responsabilit, i liberal come Sergio
Chiamparino alzarono le spalle, arrabbiati
ma non troppo, Piero Fassino assicur che
avrebbe tentato lui, al momento giusto, di
far tornare il boccino su Carpanini, mentre
Pietro Folena e Walter Veltroni avevano al-
tre gatte da pelare. Ufficialmente, da allora
la palla passata a Castellani, incaricato di
sondare le diverse ipotesi. Ma a furia di
aspettare, Democratici e Popolari hanno
lanciato Deaglio. Per evitare che il candi-
dato di Verdi e Comunisti italiani, lavvoca-
to Gian Paolo Zancan, prendesse quota. E
appoggiandosi alla velata minaccia di Gian-
ni Vattimo di presentare una lista civica se
i Ds tornassero chiusi nelle loro mura.
Con Carpanini la societ civile popolare
I Ds, di fronte allipotesi Deaglio, si ritro-
vano divisi. Innanzitutto dal sospetto che
qualcuno, in Federazione (o al Regionale,
aggiungequalcunaltro) abbiadatounviali-
bera preventivo. Quella parte della societ
civile che guarda allUlivo ha gi detto che
il candidato che le piace Carpanini. E lo
dicono non solo Cgil e Uil, che pure pesano
per il voto di sinistra, ma anche i commer-
cianti come Pino De Maria, che alle Regio-
nali stato un grande elettore di Enzo Ghi-
go, dicono. E gira una lettera di protesta,
con una decina di firme pesanti.
Anche a Castellani non piacerebbe Dea-
glio (Come si fa a scegliere uno che si
sempre contraddistinto per posizioni con-
servatrici?). Ma lex sindaco in difficolt
per il fatto che in apparenza i cattolici
avrebbero dovuto considerare Deaglio un
po troppo moderato, vista la tradizione to-
rinese del Gruppo Abele di don Ciotti e del
Sermig di Ernesto Olivero. Senonch il nuo-
vo vescovo, Severino Poletto, un sodania-
no di ferro e un sindaco laico ma rispettoso
gli spiace meno di uno che volesse far pre-
diche. La forza di Deaglio unaltra. E il
primo nome vero capace di unire dietro
di s la Fondazione Agnelli; intellettuali di
anime diverse come Augusto Viano, leco-
nomista Terenzio Cozzi e Luciano Gallino;
con lanima new economy della citt, forte
dei recenti insediamenti dellaMotorolaedi
Colt, di aziende di successo come la Vitami-
nic di Gianluca Dettori e Adriano Marco-
netto, elaDirectadi MassimoSegre. Nel se-
gno del Centro Einaudi, il cenacolo liberal
in cui da decenni regna il progressismo mo-
derato di Valerio Zanone, Giovanna Zinco-
ne ed Elsa Fornero (tra laltro signora Dea-
glio, oltre che economista sociale). La sini-
stra, alla fine, punterebbe su un sindaco ca-
vourriano, pi che gobettiano. Mentre For-
za Italia, ormai, maggioranza a Mirafiori.
IL FOGLIO
ANNO VI NUMERO 11 DIRETTORE GIULIANO FERRARA VENERD 12 GENNAIO 2001 - L.1500
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quotidiano
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GEORGE W. BUSH
TONY BLAIR
DESTRA GENERONA SINISTRA CAVOURRIANA
Euro
Bruxelles guarda con apprensione a
Vienna, dove la settimana prossima si riu-
nisce il vertice dellOpec. Solo la sera di
mercoled 17 gennaio verranno rese note le
decisioni dei paesi esportatori di petrolio
in materia di eventuale contenimento del-
la produzione, e, quindi, di un nuovo rialzo
dei prezzi del petrolio dopo il calo delle ul-
time settimane (che ha portato, allinizio di
gennaio, il Brent sui 25 dollari Usa al bari-
le, rispetto alla media di 30 dollari al bari-
le registrata nel 2000). Fonti Ocse afferma-
no che la produzione Opec stata di poco
meno di 30 milioni di barili al giorno negli
ultimi due mesi. Se al verticedi Vienna
hannolameglioi falchi (Iran, Kuwait, Ve-
nezuela), loutput verrebbe ridotto di due
milioni di barili al giorno; ci comporte-
rebbe un aumento del 5 per cento dei prez-
zi e agirebbe da freno sulla crescita dellU-
nioneEuropea, stimataper il 2001 al 2,7 per
cento, allultima conta del Fondo moneta-
rio, invece del 3,1 indicato in settembre. Se
prevalgono le colombe (guidate dallAra-
bia Saudita), il taglio sarebbe di 1-1,5 milio-
ni di barili al giorno e non inciderebbe sul-
la congiuntura. I mercati sembrano scom-
mettere sui falchi: alla borsa merci di
New York, le quotazioni sfiorano i 29 dolla-
ri. Leuro si indebolisce, per, se vincono i
falchi.
Tg5 delle ore 13 di gioved 11
gennaio. Gustoso il dado da
brodo che pazzo non . Son-
tuoso Capuozzo sulluranio.
Delicata lintervista alla di-
ciottenne in provetta. Ma
eclatante, per favore, no. Se sua
Altezza Reale la principessa Margaret dIn-
ghilterra, sorella della Regina, sta male, e
beve, e fuma troppo, e quandanche corres-
se nuda per il Meadow, il suo non : Un ca-
soeclatante. Eclatantesarlastelladei sa-
lami Negroni. Come rigorosamente dram-
matico sar sempre lincidente. Drammati-
co con bilancio tragico, o viceversa. O sem-
pre secca, mai umida, la smentita. E rosa la
valanga. O la manifestazione: imponente,
oceanicalabbiamogispeso. Ocomelama-
dre affranta con la voce rotta, mentre il pa-
dre a stento, immancabilmente, trattiene le
lacrime. Pazienza per tutto: per il barbaro
assassinio (civile raro), latroce delitto, il
cieco furore, la rabbia furibonda, lautomo-
bilista di passaggio (stanziale da ricovero)
e perfino per linondazione che da tre mesi
si chiama esondazione. Al Tg1 vanno forte
anche il modesto aumento del costo della
vita e il lucido intervento del presidente
del Consiglio. Ma la principessa col mal di
vivere un caso eclatante? Enrico, am-
menda.
MARIO DEAGLIO
ANTONIO TAJANI
Parte sfavorito rispetto a
Veltroni. Qualcuno ne ricorda
le gaffe. Ma un combattente
Il sindaco Tajani
I guai di Schroeder: ha perso
due ministri e il vero problema
che forse non sono gli ultimi
Taccuino tedesco
OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO
TARICONE
TRA I FILOSOFI
PIETRO GIGANTEGGIA al Mauri-
zio Costanzo show. Perdono La Pio-
vra e gli intellettualini snob del fi-
ghettismo (editoriale pagina tre)
LA SCUOLA PUBBLICA viola la
Costituzione, dice la corte di New
York. E povera, inadeguata e im-
preparata (pagina tre)
IL PROGRAMMA DI COFFERATI.
Un modello di sviluppo per blocca-
re le sortite liberiste di Francesco
Rutelli (editoriale pagina tre)