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LA REPUBBLICA 33
DIARIO
di
Un grande arcipelago dove regnano separazioni e dubbi, pieno di veti e afflitto da miopie
Ecco che cosa serve perch la lunga diatriba tra massimalisti e riformisti trovi infine una soluzione
SINISTRE
ANTONIO GNOLI
bili e vanno in pi direzioni. Detto questo, aggiungo che il riformista non deve aver paura di affrontare in modo chiaro quelle che sono le differenze dalle altre sinistre. E soprattutto smetterla di subire veti, ricatti, condizionamenti. La chiarezza pu aiutare. Lei Amato a quale riformismo si richiama? Non appartengo alla razza dei bartaliani, i quali dicono che tutto sbagliato e tutto da rifare. Ma rifiuto altres laccezione riduttiva del riformismo come una cultura politica che sceglie i problemi minori, perch i maggiori sono al di l della nostra portata. Questo a dire il vero condiviso anche da una parte del riformismo. Lo so bene. Ma non sono daccordo con chi sostiene che in una economia globale il nostro compi-
DIFFICILE combattere contro la potenza simbolica dei nomi. E bene la sanno sfruttare i nostri grandi comunicatori. Ununica, solida, stabile radice forma il termine destra pressoch in tutte le lingue indo-europee. Una radice che indica destrezza, forza, nobilt. Sinistra, invece, chiss da dove viene. Genitori sconosciuti; figlia di nessuno. E quanti nomi per dirla! Ma tutti contenenti un senso di debolezza, di precariet, se non di sventura. Rimontare una simile china simbolica arduo da sempre. Eroica pretesa voler dimostrare che la sinistra (left) dalla parte della ragione e del diritto (right), oppure che da sinistra che traiamo gli auspici favorevoli per il nostro domani (ma cos facevano gli etruschi, a differenza dei greci). Si tratta di una asimmetria fatale? Vi sono aspetti della storia delle sinistre europee che sembrano fatti apposta per testimoniarlo: lacerazioni, settarismi, inerzia ideologica hanno spianato e continuano a spianare la strada alle destre peggiori. Tuttavia, non vietato sperare che si possa finalmente giungere a dire : siamo destri di mano perch mancini di cervello. S il nostro cervello mancino; non ama le vie diritte, non ama ripetere il gi detto; ricerca, inventa, innova. Per questo siamo malfermi, perch ci piace andare e scoprire; per questo siamo deboli, perch ascoltiamo e dubitiamo. E potremmo cos anche, forse, pensare pensare che dopo tanti tramonti di di e crolli di muri sia tempo e ora di finirla con queste metafore del tempo perduto: destra, sinistra e, perch no?, centro.
SINISTRE.
to sia quello di lavorare ai margini, perch solo su questi si pu incidere. Non sono daccordo con chi dice che la differenza fra noi e la destra solo di una migliore o peggiore gestione dellesistente. Le grandi questioni sono il futuro, ma la gente pi interessata al presente. Siamo un paese in pericolo proprio perch non riusciamo a dare la percezione di un futuro comune agli italiani. LEuropa invecchia, quale sar il destino di chi ci vivr fra venti o trentanni? Io sono convinto che queste domande hanno una risposta riformista. Limpressione che il riformismo stato spesso minoritario e non ha mai avuto vita facile in Italia. daccordo? vero sono rari i momenti in cui si avuta la sensazione che il riformismo potesse prevalere. Perfino la famosa scissione di Livorno del 1921 sembrata pi una lite fra due massimalismi che un vero confronto fra due visioni opposte del mondo. Il riformismo una identit ha provato a darsela con la svolta di Bad Godesberg. possibile immaginare qualcosa di analogo oggi? Non penso che ci sia bisogno di una nuova Bad Godesberg, che fu peraltro una illusione statalista dei socialisti del XX secolo. Immaginarono che lo Stato potesse svolgere una funzione sociale. Ma in questo i socialdemocratici tedeschi erano stati preceduti da Bismarck. Se posso dirlo con franchezza, dovremmo liberarci del complesso di non essere abbastanza di sinistra. Liberarci dalla guida di certi sacerdoti di religioni dismesse e cominciare a renderci conto che lorizzonte entro il quale agiamo e pensiamo non pi lo stesso. Che cosa cambiato? Fino a quando lorizzonte statale era relativamente finito, e saldo, non cerano problemi, il riformista ha vissuto con una specie di rendita di posizione. Prodotta da cosa? Dallet del fordismo, durante il quale abbiamo costruito sistemi pensionistici accettabili, ridistribuito ricchezza e servizi attraverso il Welfare . Non dico che tutto questo era perfetto, ma quellorizzonte oggi pi precario e minaccioso. Un riformista deve saper affrontare con chiarezza le nuove domande che provengono dai diversi strati della societ. E deve sapere che su questo piano risposte massimaliste o populiste non risolvono il problema, lo congelano. La distinzione tra un massimalista e un riformista chiara. E fra questultimo e un liberale? Potrei richiamarmi ad Amartya Sen, ma preferisco citare Bobbio: la differenza tra un liberale e un socialista che un socialista vede la libert in un senso molto pi egualitario. Il che comporta in termini di visione politica un insieme di azioni notevolmente differenti sia sul piano delluso delle risorse che delle priorit. La libert eguale diversa dalla libert senza eguale. Lei ha usato la parola socialista invece di riformista, perch? So bene che esistono altri riformismi. Ma per me, per la storia della mia vita, le due cose coincidono.
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LE TAPPE PRINCIPALI
LA PRIMA INTERNAZIONALE 1864 La riunione inaugurale si tiene a Londra nel 1864. Un emissario di Mazzini rappresenta le societ operaie italiane, mentre a Marx dato il compito di redigere lo statuto provvisorio
LA SECONDA INTERNAZIONALE Nel 1889 i rappresentanti di numerosi partiti europei si riuniscono a Parigi e fissano come principale obiettivo del movimento operaio la giornata lavorativa di otto ore
RIVOLUZIONE DOTTOBRE 1917 Con la conquista del potere dei Bolscevichi in Russia si innesca una serie di divisioni nel movimento socialista che dar luogo alla nascita dei partiti comunisti
I LIBRI
NORBERTO BOBBIO Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Donzelli 1994 AA.VV Il concetto di sinistra, Bompiani 1982 (con saggi di Cacciari, Flores DArcais, Vattimo, Giorello) V. FOA, A. GIOLITTI (A CURA DI) La question e socialista. Per una possibile reinvenzione della sinistra, Einaudi 1987 MASSIMO L. SALVADORI Tenere la sinistra. La crisi italiana e i nodi del riformismo, Marsilio 1992 G. BOSETTI (A CURA DI) Sinistra punto zero, Donzelli 1993 (con scritti di Bobbio, Rorty, Dahrendorf, Walzer, Sartori, Zincone, Veca) ADRIANO SOFRI Il nodo e il chiodo. Libro per la mano sinistra, Sellerio 1995 ALBERTO ASOR ROSA La sinistra alla prova. Considerazioni del ventennio 1976-1996, Einaudi 1996 ANTHONY GIDDENS La terza via. Manifesto per la rifondazione della socialdemocrazia, Il Saggiatore 2001
Per circa due secoli, socialisti, anarchici e comunisti, si sono identificati con il movimento operaio e i relativi partiti
trimonio di Marx, egli teorizz che occorreva unire le forze dei socialisti e dei liberali progressisti per strappare i miglioramenti possibili, che la democrazia liberale andava preservata, che il Parlamento era la palestra positiva della lotta politica e sociale. Il confronto tra rivoluzionari e riformisti domin la scena per un ventennio prima del 1914. Ma lo spirito rivoluzionario aveva ad Oriente una grande riserva vergine. Bernstein esortava al riformismo nei paesi economicamente sviluppati dove esistevano le libert politiche e civili. In Russia non vi erano n un capitalismo mo-
LATLANTE
di EDMONDO BERSELLI Edmondo Berselli, direttore della rivista il Mulino, restituisce la complessa galassia della sinistra, le sue divisioni, i suoi collegamenti. Idealmente la storia, che in parte coincide con le vicende del movimento operaio, prende le mosse da Marx, dai socialisti alla Proudhon e Blanqui e dagli anarchici come Bakunin e Cafiero. Fin dallorigine dunque la sinistra stata un movimento di separati, di massimalisti e riformisti, di velleitari rivoluzionari e di pragmatici. E oggi? Ecco quello che la mappa ci consente di capire
Le lotte, le scissioni, gli anatemi e poi la grande disillusione per un capitalismo che non crollava Oggi tutto questo sembra preistoria
derno n libert n parlamentarismo. E da quel paese il bolscevico Lenin, preso il potere nel 1917 con la rivoluzione di Ottobre, diresse il suo attacco al riformismo. La prima guerra mondiale, la rivoluzione russa, la devastante crisi sociale ed economica in Europa, il consolidamento del potere sovietico fecero dilagare da Mosca un duplice messaggio: che la guerra imperialistica aveva dato inizio allera del crollo del capitalismo e che la via del riformismo era fallimentare, mentre la via rivoluzionaria aveva portato al sorgere del primo Stato socialista. Il leninismo dila-
ni come mai prima il movimento operaio internazionale. I socialdemocratici guardarono con avversione alla dittatura sovietica considerata una forma di dispotismo intollerabile; i comunisti e i loro sostenitori considerarono i socialdemocratici alla stregua dei pi pericolosi nemici. La contrapposizione tra comunisti e socialdemocratici - con vicende che videro momenti di relativa intesa alternarsi al riaccendersi dei contrasti continuata per unintera epoca storica: gli uni aventi come obiettivo principale lespansione del campo socialista, gli altri essendo impegnati nelle riforme e nello sviluppo della loro principale creatura: lo Stato del benessere (nato dalla convergenza con la sinistra liberale e cristiano-sociale e appoggiato in via provvisoria dai comunisti occidentali). In questo generale contesto si collocata la vicenda della sinistra italiana, segnata nel Novecento: prima del 1915 dal fallito tentativo della corrente riformista di assumerne la guida; tra il 1919 e il 1925 dal gonfiarsi e sgonfiarsi del massimalismo, dalle lotte intestine tra socialisti e comunisti, dalla comune sconfitta ad opera della fascismo; dopo il 1945, trascorsa la fase dellunit socialcomunista conclusasi nel 1956, da un socialismo minoritario divenuto governativo ma incapace di elaborare una coerente e adeguata cultura riformistica di governo e da un comunismo rimasto sino al 1989 ad oscillare tra riformismo pratico e una tradizione rivoluzionaria sempre pi stanca e inconcludente. Ora la sinistra europea, crollato il sistema sovietico ed entrato in una crisi via via pi profonda il Welfare, deve trovare le sue risposte di fronte a uneconomia qualitativamente diversa da quella fondata sul capitalismo delle grandi fabbriche e sugli eserciti operai, che avevano costituito il fondamento della sua azione per due secoli; deve misurarsi con lemergere di nuovi strati sociali, di nuove forme di produzione e di scambio e di una questione sociale dal volto non assimilabile a quello di un tempo. E dunque: quale sinistra? Quali i suoi compiti? Quali i suoi scopi? Quali le sue forme organizzative? Il riformismo ha vinto infine la sua battaglia. Ma anche qui: che cosa distingue il riformismo degli uni da quello degli altri?
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IL RAPPORTO KRUSCV 1956 Al XX congresso del Pcus (febbraio 1956) il nuovo leader sovietico Nikita Kruscv denuncia i crimini di Stalin. Nello stesso anno lArmata rossa reprime nel sangue la rivolta antisovietica in Ungheria
BAD GODESBERG 1959 Con la dichiarazione di Bad Godesberg la socialdemocrazia tedesca (Spd) si impegna a rispettare la disciplina del mercato e a praticare un distacco dallinterventismo dello Stato
LA REVISIONE LABURISTA 1987 Il primo tentativo di staccarsi dai principi tradizionali si ha nel 1987 con la costituzione di un Comitato di revisione delle politiche. Tra le principali innovazioni la decisione di ridurre la dipendenza del partito dai sindacati
LE IMMAGINI
Le immagini che illustrano questo diario sono tratte da raccolte di manifesti, almanacchi, opuscoli di propaganda del movimento socialista, operaio e comunista, in particolare da Le immagini del socialismo, Almanacco socialista del 1983. Quella della propaganda sempre stata unesigenza primaria per il movimento operaio europeo e mondiale in modo particolare a cavallo tra Ottocento e Novecento quando si trattava di mettere in piedi unopera di alfabetizzazione delle masse dei lavoratori alle tematiche delle lotte per i diritti sociali, come lorario di lavoro, le condizioni sanitarie, il diritto di sciopero.
GLI AUTORI
Giuliano Amato, ordinario di Diritto costituzionale, oggi insegna Istituzioni europee allIstituto Universitario Europeo di Firenze. Militante e dirigente socialista, stato due volte Presidente del Consiglio e ministro del Tesoro. Marc Lazar insegna all'Institut d'tudes Politiques di Parigi studioso della sinistra francese ed europea, con particolare attenzione alle vicende italiane. Massimo L. Salvadori professore di Storia delle dottrine politiche allUniversit di Torino. Studioso del Novecento e del movimento comunista. La sua ultima opera La solitudine delluomo onnipotente pubblicata da Laterza
I PADRI Un manifesto di propaganda sovietica con i padri del comunismo: da destra, Karl Marx, Friedrich Engels e Vladimir Lenin
LOTTE
Sotto, due mezzi diversi di proselitismo: a sinistra, una cartolina che celebra il 1 maggio del 1902. A destra, la copertina di un opuscolo contro i crumiri
comuni, con aspetti a un tempo inediti e antichi: lostilit alla globalizzazione nella sua forma presente, la condanna del capitalismo, lantiamericanismo, la diffidenza verso lattuale funzionamento della democrazia rappresentativa e la critica al riformismo. Queste tematiche, non sempre impostate negli stessi termini ma pi o meno presenti in ciascuno di questi movimenti, costituiscono una vulgata, assai pi
che unideologia ben ordinata. Una vulgata che riattivando leredit del comunismo e del socialismo massimalista seduce, intellettualmente e politicamente, gran parte della sinistra, allinterno stesso dei partiti socialisti. Una vulgata che pu contare su una base sociale formata da giovani, da laureati e da una parte del ceto medio urbano e dei funzionari; ed veicolata da cantanti di talento ad esempio Manu
Chao capaci di raggiungere un vasto pubblico. Come dimostra il suo innegabile successo nelle manifestazioni di piazza, nelle mobilitazioni collettive o forum delle idee, si tratta di un fenomeno sociale e politico complesso, che ripropone idee di vecchia data ma esplora anche percorsi inediti. Un fenomeno che rivela tutta la profondit del disagio sociale delle societ europee (disoccupazione, po-
NORBERTO BOBBIO
MICHAEL WALZER
Per quel che riguarda il futuro della sinistra lumanit non giunta affatto alla fine della storia, ma forse soltanto al principio
Destra e sinistra 1994
Uno dei grandi fallimenti del marxismo che n Marx n nessun altro abbia mai sviluppato una teoria morale e politica del socialismo
Politica e profezia 1987
ANTHONY GIDDENS
JEAN BAUDRILLARD
Socialismo e comunismo sono defunti eppure rimangono a ossessionarci. Non possiamo sbarazzarci dei valori e degli ideali che ne erano limpulso
La terza via 1999
La sinistra Euridice: non appena il potere si volta per afferrarla, essa ritorna agli inferi, vergine e martire che lombra dei tiranni si divide
I paradisi artificiali del politico 1978
vert, rischio di tagli ai servizi pubblici ecc.) Un fenomeno che esprime lesigenza di solidariet a fronte delle ingiustizie e disuguaglianze del mondo, ma al tempo stesso anche la difesa intransigente di corporativismi spesso molto ristretti. E attesta linsoddisfazione per la democrazia, formulata a volte nei termini della tradizionale ostilit verso la democrazia borghese, con la rivendicazione di una chimerica democrazia diretta, ma spesso anche come espressione di una reale volont di allargare le basi democratiche con una maggiore trasparenza, un controllo e un potere decisionale pi estesi. Un fenomeno infine alimentato da una critica al riformismo, che talora ripete nei termini pi triti la condanna comunista dei social-traditori, ma nelle sue espressioni pi stimolanti denuncia le incontestabili difficolt incontrate dal riformismo al tempo della globalizzazione e delle trasformazioni profonde dei gruppi sociali. Tutto questo pu autorizzare a dire che esistono in Europa due sinistre chiaramente identificabili la prima radicale (non osando pi definirsi rivoluzionaria) e laltra riformista? Nulla di meno certo. Dal punto di vista dellideologia, tutto rimane aperto: sta ai riformisti separare il grano dal loglio; accettare le critiche fondate e respingere talune proposte con la massima fermezza, ma soprattutto proporre e ridefinire progetti mobilitanti e innovatori. Perch di fatto, molti di coloro che sono attratti dai partiti della sinistra radicale o dalla galassia movimentista, bench delusi, si dichiarano tuttora vicini alla sinistra e largamente favorevoli a soluzioni riformiste. Se durante il XX secolo socialisti e comunisti si erano scontrati in lotte fratricide spietate, in questo XXI secolo non si pu dire che la guerra tra le due sinistre sia veramente ricominciata. Ma certo, se i riformisti continueranno a non saper rispondere o a restare sulla difensiva, allora s che una seconda sinistra finir per cristallizzare e consolidare il proprio blocco elettorale e per erigere un edificio culturale e politico pi solido. Ai danni della sinistra riformista. E a tutto vantaggio della destra. (Traduzione di Elisabetta Horvat)
I FILM
OTTOBRE La storia della Rivoluzione del 1917, protagonisti Lenin e le masse di Pietroburgo, eroe negativo Kerenskij, capo del governo rovesciato dalla presa del Palazzo dInverno. Girato nel 1927 da Sergej M. Eisenstejn I COMPAGNI Storia di uno sciopero nella Torino di fine 800. Successi e fallimenti, divisioni in un movimento operaio che comincia a organizzarsi. Con Marcello Mastrioianni, regia di Mario Monicelli, del 1963 IL SOSPETTO La missione in Italia durante il fascismo di un militante comunista che dovrebbe scoprire una spia infiltrata nellapparato clandestino del partito. Divisioni ideologiche e debolezze umane porteranno allarresto di tutta la rete. Con Gian Maria Volont, di Francesco Maselli. 1975 TERRA E LIBERT Un giovane inglese volontario nelle Brigate Internazionali dutrante la Guerra di Spagna, testimone delle divisioni (e le violenze) tra comunisti e anarchici. Di Ken Loach, del 1995
9 770390 107009
ALVOHXEBbahaajA CIDEDRDEDU
40306
Anno 29 - Numero 56
1,20 in Italia
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AB
Il capo dello Stato: Niente clemenza per i crimini contro lumanit. A Roma il prefetto vieta le manifestazioni in programma per oggi
DIARIO
IAMO tutti un legno secco della storta pianta umana: Priebke che passa gli ultimi anni della sua vita nella casa romana del suo avvocato, Adriano Sofri che passa gli anni della sua maturit in una cella del carcere di Pisa, lignoto extracomunitario condannato per traffico di droga, la ragazza di Novi Ligure che ha ucciso la madre e il fratellino e che stata condannata a non so quanti anni di carcere. Legni secchi della storta pianta umana. Ma nessuno, salvo Priebke, ha condotto al macello e macellato, con un colpo alla nuca, non so quanti giovani e meno giovani romani un giorno di marzo del lontano 1944. SEGUE A PAGINA 15
La decisione di Cgil, Cisl e Uil. Lastensione dal lavoro forse il 26 marzo. Il ministro del Tesoro: la mia proposta a tempo
ROMA Sciopero generale di quattro ore venerd 26 marzo contro la politica economica del governo e la riforma delle pensioni. La decisione di Cgil, Cisl e Uil sar formalizzata dallassemblea unitaria dei delegati in programma mercoled prossimo a Roma. Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, intanto, assicura che, dopo la presentazione in aula al Senato, prevista per marted prossimo, la delega previdenziale potr tornare allesame della commissione Lavoro. La parziale retromarcia del governo non frena tuttavia la protesta dellopposizione, che parla di un ridicolo gioco delloca. CASADIO, DE GENNARO, LUZI e PAGNI ALLE PAGINE 2, 3 e 4
Il Consiglio dei ministri approva il ddl Fini: cade la differenza tra leggera e pesante
dal nostro inviato FEDERICO RAMPINI SHANGAI O vissuto a Los Angeles e a Parigi, oggi non ho dubbi: il centro del mondo si spostato qui a Shanghai dice Liu Tao, che per gli occidentali si americanizza il nome in Teddy Liu. 28 anni, giornalista del Jiefang Daily, Liu ha tutti i tratti della nuova middle class urbana che sta cambiando la storia della Cina. La moglie che lavora per una investment bank. La Chevrolet spider. La spesa allipermercato francese Carrefour. E lorgoglio tipico dello shanghainese, cittadino di una metropoli di 20 milioni di abitanti che secondo Time avr nel XXI il ruolo che fu di New York nel secolo scorso SEGUE A PAGINA 13
MOLA A PAGINA 9
A MAGGIORANZA dei partiti di sinistra europei ha finito per scegliere il riformismo bench in certi casi, come in Francia o in Italia, la scelta non sia avvenuta senza tormenti. Cos ricentrati, questi partiti evolvono in un panorama sempre pi complesso. Di fatto, la sinistra riformista si trova a confronto con tre grandi sfide. Quella di una destra a sua volta in piena mutazione, con la forza crescente di partiti di tipo nuovo. Quella dei populisti xenofobi, antieuropei, autoritari e difensori di valori tradizionalisti, che spesso attirano un pubblico molto popolare e si collocano talora allestrema destra, come il Fronte nazionale di Jean Marie Le Pen in Francia, mentre altre volte sono pi difficili da classificare, come la Lega Nord. E infine, la sfida della sinistra radicale, che sta risorgendo in diversi paesi europei. Questa sinistra si presenta nellarena politica sotto quattro forme. Esiste, com sempre esistita, allinterno dei partiti socialdemocratici e socialisti (ad esempio in seno allSpd, al Labour, al PS francese e ai Ds) in quanto sensibilit o tendenze espresse da correnti pi o meno forti, che cercano di influenzare lorientamento generale del proprio partito; e possono rivelarsi utili per la sua leadership quando la dialettica interna funziona bene in quanto attirano una quota di elettori. Ma la sinistra radicale pu affermarsi anche attraverso partiti minoritari che occupano larea a sinistra dei partiti socialisti, come spesso avviene nellEuropa del Nord. SEGUE A PAGINA 35 CACCIARI, GNOLI e SALVADORI ALLE PAGINE 33, 34 e 35
Nella gara degli ascolti il Grande Fratello supera il Festival. la prima volta che accade
CON REPUBBLICA