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Nel 1944 la sconfitta tedesca provoc un nuovo e radicale mutamento nella popolazione della penisola: i suoi ebrei erano stati sterminati; molti degli slavi erano stati evacuati prima dellarrivo dei tedeschi o ne erano stati scacciati per ordine di Hitler, che voleva fare della regione un insediamento germanico; i vecchi coloni di ceppo tedesco seguirono la Wehrmacht in ritirata, e subito dopo la vittoria Stalin ordin la deportazione dei tatari rimasti, accusati di collaborazionismo con gli invasori. Si pose quindi il problema del ripopolamento della Crimea e gi nel 1944 Kruscev propose che esso fosse fatto da ucraini, cui la regione andava assegnata in ricompensa delle loro sofferenze. Stalin rifiut. Poco pi tardi, la proposta di stabilire in Crimea una repubblica autonoma ebraica, anchessa intesa come compenso per le stragi naziste, fu uno dei capi daccusa in base ai quali fu sterminato il Comitato antifascista ebraico sovietico. La regione fu quindi insediata essenzialmente da russi e ridivenne sede della flotta, simbolo del loro nazionalismo e luogo di vacanze di buona parte dellalta nomenklatura moscovita. Arrivato nel 1953 al potere, per, Kruscev torn alla sua vecchia idea, e non certo in un momento di ubriachezza decise di assegnare la regione allUcraina, di cui non aveva mai fatto parte. Allo stesso tempo egli conferm nel 1956 il divieto ai tatari di tornarvi, unico popolo che quindi non riebbe con la destalinizzazione il pieno ristabilimento dei propri diritti. Solo alla fine della perestrojka il divieto fu abolito e la Crimea riacquist cos almeno in parte il suo carattere multinazionale. Oggi una maggioranza di russi vi convive con circa un 25 per cento di ucraini e un 15 per cento di tatari: si potrebbe pensare che il problema posto da una penisola dal passato cos complesso, e con una popolazione dotata di una cos forte tendenza alla differenziazione, meriterebbe forse soluzioni politiche speciali e condivise, fondate su larga autonomia, forte apertura e garanzia dei diritti di tutti i suoi abitanti.