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faccia a faccia

Avvocati di strada si diventa...


intervista con Antonio Mummolo
lo studio legale pi grande dItalia, e pure quello con il minor fatturato. Lo dice con un sorriso Antonio Mumolo, di Francesco Rossi avvocato civilista e presidente di Avvocato di strada onlus, lorganizzazione di legali che presta assistenza gratuita ai senza Abbiamo cominciato a dimora, nata a Bologna e Bologna a dicembre del 2000. oggi presente in 36 citt, Il mese seguente abbiamo da Bolzano a Siracusa. aperto il primo sportello: Una realt per la quale ceravamo io e una collega Mumolo, lo scorso ottopenalista, e fuori una fila di persone. Un avvocato spiega bre, ha ottenuto il riconoscimento di cittadino a Segno come nata europeo dellanno. lassociazione, da lui stato un bel regalo, inapresieduta, che presta spettato, afferma, ancoassistenza gratuita ra emozionato, precisanai senza fissa dimora. Oggi presente in ben 36 citt do per che il premio non

per la persona, ma per tutta lassociazione. Non a caso, linvito a partecipare alla cerimonia, a Bruxelles, stato allargato a tutti i volontari ed eravamo in 25, la delegazione pi numerosa. Avvocato Mumolo, come nata lidea di fondare unassociazione che si occupasse della tutela legale di chi non ha casa? Sinserisce in una lunga esperienza di volontariato. A Bologna nel 1993 un gruppo di persone, con varie esperienze di volontariato, decise di dare vita a unassociazione per le persone senza dimora. Nacquero cos Piazza Grande e lomonimo giornale, fatto e distribuito dagli homeless. Lobiettivo non era fare un duplicato della Caritas, che lavorava e lavora bene, ma basarsi su progetti di autoaiuto per quanti vivono in strada.

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Costoro hanno delle potenzialit, con le quali possibile costruirsi percorsi di vita diversi. Da Piazza Grande nato un bicicentro, con un anziano che ha insegnato alle persone di strada a riparare biciclette: il progetto si sviluppato e oggi una vera e propria officina. Poi stata aperta una sartoria per far imparare alle donne un mestiere. Ancora, due cooperative sociali e la Fraternal compagnia teatrale, con attori che in buona parte provengono dai dormitori cittadini, che ora una onlus indipendente e ha recentemente fatto addirittura uno spettacolo in Giappone. Nellambito di tutte queste attivit, per, sempre pi spesso incontravamo persone con fame di diritti, che magari avevano problematiche giuridiche e non sapevano come tutelarsi. Cos, da Piazza Grande si arrivati ad Avvocato di strada... Siccome questa domanda era sempre pi insistente abbiamo cominciato a cercare colleghi che prestassero tre ore al mese del loro tempo per questa forma di volontariato. Lidea stata presentata alla citt di Bologna a dicembre del 2000; il mese seguente abbiamo aperto il primo sportello: ceravamo io e una collega penalista, e fuori una fila di persone. Come strutturato uno sportello? Avvocato di strada organizzato come un vero e proprio studio legale: per ciascuna persona si apre una pratica e poi diverse sono le strade. A volte basta una lettera, o una consulenza, altre volte invece si fa la causa. I volontari, cresciuti numericamente nel tempo, sono tutti avvocati? No. Tanti non lo sono, ma si occupano dellaccoglienza degli utenti, della segreteria, dellaccompagnamento, magari perch la persona deve andare al patronato per questioni previdenziali, ma da sola non ce la farebbe. Gi la prima sera, nel gennaio 2001, due anziane signore, segretarie in pensione, hanno dato la loro disponibilit a occuparsi della segreteria dello sportello.

Dal punto di vista economico, come vi sostenete? Lattivit di Avvocato di strada gratuita: se si vince una causa e si ha diritto al pagamento di spese e onorari, viene tutto devoluto allassociazione, eccezion fatta solo per le spese vive sostenute. Non chiediamo assolutamente fondi a istituzioni o altre realt che potrebbero, prima o poi, essere nostra controparte, ma partecipiamo ai bandi per le attivit di volontariato. Non solo siamo una onlus, ma anche odv, ossia organizzazione di volontariato, il che significa che i nostri soci non possono percepire utili o stipendi per la loro attivit. Dallapertura del primo sportello lattivit poi cresciuta... Aumentando i volontari abbiamo aperto un secondo sportello. Poi, rendendoci conto che ci sono persone talmente rassegnate che non hanno neppure la volont di andare dallavvocato, abbiamo deciso di avvicinarci noi, ricevendo nei dormitori e nelle mense. Oggi, solo a Bologna, abbiamo 60 avvocati e nessuno si tira indietro. unesperienza che chiede poco e d soddisfazioni enormi. Da Bologna, Avvocato di strada ha poi aperto sportelli in diverse citt...

Sopra, lavvocato Antonio Mummolo

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S, ritenendo che questesperienza fosse da replicare abbiamo iniziato a contattare associazioni di volontariato vicine ai senza dimora e altri legali. Negli ultimi dieci anni tutti i sabati, praticamente, li ho dedicati alla promozione dellassociazione in giro per lItalia. Per fortuna che mia moglie pure lei un avvocato di strada! Oggi questa realt divenuta significativa, con 36 sportelli Li apriamo dove serve, soprattutto allinterno di associazioni purch si occupino dei senza dimora. Contiamo oltre 700 avvocati, alcuni dei quali ricevono allo sportello, mentre altri, operando in luoghi nei quali lassociazione non presente, Contiamo oltre 700 hanno dato la loro disponibilit ad essere avvocati, alcuni dei domiciliatari, per seguire gratuitamente quali ricevono allo sportello, mentre altri, le cause nei tribunali nei quali lavorano.

operando in luoghi nei quali lassociazione non presente, hanno dato la loro disponibilit ad essere domiciliatari, per seguire gratuitamente le cause nei tribunali nei quali lavorano

Chi si pu rivolgere a voi? Esclusivamente chi vive in strada, nelle stazioni, nei dormitori e le vittime della tratta. Lo abbiamo specificato nello statuto dellassociazione. Nessuno si deve sentire abbandonato, ma se viene ai nostri sportelli un povero che non ha queste caratteristiche lo informiamo che, in Italia, esiste il gratuito patrocinio, magari lo accompagniamo a scegliersi un avvocato di fiducia, che per non deve essere uno dei nostri. Quali sono le principali problematiche dei vostri clienti?

Per quanto riguarda gli stranieri primeggia il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, seguito dalla richiesta di asilo politico e protezione internazionale. Particolare rilievo, poi, lo ha il diritto civile, in primo luogo per questioni legate alla residenza. Il nostro primo utente, ad esempio, era una persona che da due anni viveva in dormitorio, aveva trovato un lavoro ma non poteva farlo perch il Comune di Bologna non gli concedeva la residenza, seguendo uninterpretazione restrittiva ed erronea della normativa. Abbiamo fatto causa e labbiamo vinta cos essenziale la residenza? Premesso che un diritto per ogni cittadino italiano, senza residenza si perde tutta una serie di diritti, da quello alla salute non si pu avere il medico di base al diritto al lavoro, dai diritti politici non si iscritti ad alcuna lista elettorale per votare al poter percepire la pensione. Dopo quella prima causa, a Bologna chi ha chiesto la residenza lha

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ottenuta, cos tanti sono usciti dalla strada, magari perch avevano gi maturato il diritto alla pensione, che per lInps non paga se non si ha appunto una residenza. Purtroppo, per, i casi di residenza negata, nonostante limpegno nostro e di altre associazioni, non accennano a diminuire. Ma dove risulta residente un senzatetto? Chi dorme in un dormitorio la pu avere l, mentre per chi vive in strada vengono stabiliti dei luoghi fittizi, ad esempio via Senzanome o via della Casa Comunale. A Roma si chiama via Modesta Valenti, a Bologna via Mariano Tuccella (che dal 2009 ha preso il posto di via Senzatetto).
In alto, nella foto grande: i senzatetto, uno dei drammi sociali delle nostre citt. A fianco, il presidente dellassociazione, mentre presenta uniniziativa

preso a calci e pugni da tre ragazzi, che gli hanno rubato 5 euro mentre dormiva su una panchina. Frequentava Piazza Grande e lo conoscevamo bene: se non fosse stato in strada sarebbe ancora vivo... Dal vostro osservatorio, la crisi quale ripercussione ha avuto su quanti vivono in strada? Negli ultimi tre anni sono praticamente raddoppiate le persone assistite da noi. Paradossalmente questo incremento si registra pi al Nord che al Sud, dove i legami familiari sono pi forti e in grado di prendersi cura del parente sfortunato. Prima era frequente che, oltre alla povert, il senzatetto avesse un elemento di malattia: dalla tossicodipendenza allalcolismo, al disagio psichico. Ora, invece, sono sempre pi le persone per le quali questa vita semplicemente la conseguenza di un licenziamento, di una separazione, di un fallimento, oppure g perch sono anziani con la pensione minima. I

Due nomi significativi per chi non ha casa... Modesta Valenti era una clochard che trovava spesso riparo alla stazione Termini e l mor nel 1983. Mariano Tuccella, invece, un senzatetto bolognese morto nel 2008 dopo sei mesi di coma: era stato

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