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QUAGLIO, A. E., E.

, Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicolb Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /giugno) p.141
,

ITALIANE LETTERE
Anno

XIX

N.

Aprile-Giugno 1967

Per

il

del di Niccolo
testo
quinto
centenario

<<

De

principatihus

Machiavelli

della nascita di Niccolo Machiavelli dell unica edizione scientifica segnera provvista cioe di una introduzione testuale e documentata da un doppio apparato contenerite le varianti della tradizione e la relativa discussione delle scelte dall editore che la cultura europea abbia riservato al fortunaoperate tissimo 1. edizione del De capolavoro Quella principatlbusz reca sulla dedica (<<A GIOSUF. CARDUCC1 fronte una che prirno e solo mi fu guida a intendere lo spirito e la forma degli scrittori italiani >>), che se da un lato ne preannuncia la serieta e la dignita, dall altro la delimita storicamente mezzi e dei della che si tecnica, negli scopi nell impiego prefisse, rielle funzioni cui ha assolto. Gli anni pesano sulla ricostruzione del Lisio la storia della diflusione attra(che delineando sistematicamente dell opera verso umori e i le di oltre secoli e gli quattro raccogliendo testigusti

IMMINENTE
i

settant anni

--

monianze
M

manoscritte

stampate,

ha meritoriarnente

impostato

per

primo

e note a cura Machiavelli. Testo critico con introduzione di ogni secolo Firenze Raccolta di opere ineclite o rare 1899 (<< della letteiratura iniziale nelitaliana ). Al norne del Carducci nell epigrafe seguono i ringraziamenti a Pio Raina, Isidoro del Lungo, Pasquale Villari, Girol /lvvertenza, lamo Vitelli, Guido Mazzoni, Guido Biagi, Giuseppe Cugnoni, Mario Menghini. Le nostre del De principatibus si riferiscono citazioni a sempre pagina e riga di questa solo grafici, e talora eccessivi, fu comnon edizione, il cui testo, con ammodernamenti mentato con intenti scolastici dallo stesso Lisio (cfr. N. MACHIAVELLI, Il Principe, con Cornmento storico iilologico stilistico a cura di G. Lisio, Firenze 1900) per la celebre nuova con una Collezione carducciana dell edito1~e Sansoni (ora riedito anastaticamente Presentazione di Fredi Chiappelli, Firenze 1957), e ripreso da altre edizioni senza Pretese scientiiche, come quelle dell Osirno (Milano 1910) dello Scherillo (Milano 1916): intorno alla quale ultima vedi le osservazioni di Plinio Carli nel << Giornale Storico della letteratura italiar1a, LXX, 1917, pp. 332-333. 2 E questo il titolo originario dell opera, garantito da parte della tradizione manoscritta nella celebre del Machiavelli superstite in accordo con la testimonianza lettera al Vettori: che andra percio decisamente preferito a quello Volgare e volgato (Hd opera delle stampe, non autorizzate dall autore)di Principe.

Il

di

Principe di Niccolo

Giuseppe Lisio,

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QUAGLIO, A. E., E., Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicolo Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /giugno) p.141
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142
il

Antonio

Enzo

Quaglio

misura in cui anche i pin pregevoli nella stessa scuola storica sembrano della manufatti oggi invecchiati nella metodologia si puo pacincamente essa non tecnica d edizione. Tuttavia e nella relegatetra le anticaglie ottocentesche, quando si pensi che olire ancor oggi il che sia dato e e testo saldo documentato, sicuro, leggere: soprattutto piil anzi, questi suoi pregi che pretendono da noi una degna continuasono, di zione, ossia un testo del De principatibus, allestito tramite Fapplicazione la in di soddisfare scaltriti canoni generazione degli Hlologici, grado piil

problema testuale)

odierni

lettori.

di un simile faticai nessun In attesa anticipo e piii utile di un bidel Lisio ripercorra e valuti che testimoniando lancio critico l impegno nel la serie disparata dei tentativi novecento compiuti per perfezionare il si il come testo critico vedremo, in una prodell opera: quale risolvera, di sistemadell intero problema. Il tentativo posta di radicale revisione
zione

e allatto immune testuale perseguito dal Lisio non da squilibri e difetti intrinseci, che globalmente si dipartono dai limiti del suo mestiere ed esternamente sono accresciuti dalla poverta della tradizione manoscritta, che di tanto esime da un troppo faticoso lavoro di spoglio e collazione di quanto presenta imbarazzanti problemi di scelta 4. Ma l edizione non meritava davvero l accoglienza che le riservo, prima pin ingenerosa che severa in una recensiones e poi in varie altre occasioni, Oreste Tommasini,

3 Che mi sono assunto durante il mio comando presso il Centro studi di Filologia italiana annesso all Accademia della Crusca di Firenze; e Vedra, spero, la luce nella collezione classici e documenti di lingua pubblicati dall Accademia degli << Autori della Crusca >>. 4 I manoscritti brevemente descritti e sfruttati dal Lisio, a parte quelli rlescripti dalle stampe, dei quali non e qui il luogo di parlare, sono i seguenti (tra parentesi le sigle posre dal primo editore critico e percio da noi adottate): 1) Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, cod. Pl. XLIV, 32 (L); 2) Firenze, Biblioteca Riccardiana, cod. 2603 (R); 3) Cirta del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, cod. Barberiniano 5093 (B: nel Lisio la vecchia segnatura LVI, 7); 4) Roma, Biblioteca dell Accademia dei Lincei, cod. Corsiniano Marciano, 43, B, 35 (C); 5) Venezia, Biblioteca cod. It. II, 77 (M); 6) Parigi, Bibliot/:que Nationale, cod. It. 709 (P). A questi si aggiunga il cod. G. 14 della Biblioteca Comunale di Perugia (E: adotto la sigla. citato nelle pagine seguenti), di cui il Lisio (pp. LXIposta dal Gerber nel lavoro LXII), su segnalazione del Tommasini, offre solo pochi ragguagli, inserendolo, sia e latamente, nella classificazione manoscritta. In totale dunque settef pure in ritardo manoscritti e una sola Stampa non descritta, la princeps del Blado (pressoch inservibile ai fini stemmatici quella dei Giunta, che pure la corregge con l aiuto di almeno il un della traclizione ha concorso a fuorviare esemplare a penna): appunto 1 angustia Lisio, segnatamente nel ripudio sistematico delle giunte e correzioni che cornpaiono in C._ 5 dal Intorno alla nuova edizione del << Principe di Niccolo Machiavelli, curata Prof. Giuseppe Lisio, nei << Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei, cl. di sc. mor. sror. e Hlol., s. V, vol. IX, 1901, pp. 321-328. Meno severe, ma anche Pill Cian nel << Giornale storico della letteratura gcneriche, le accoglienze di Vittorio biblioitaliana>>, XXXV, 1900, pp. 106-112 e di Francesco Flarnini nella <bibliograiica della letteratura ita1iana, VIII, 1900, pp. 144-148. Merita tuttavia ricordare la principale riserva, a mio parere nettamente il Cian: << E cominarbitraria: osserva ciamo dalle intitolazioni e dei vari de1l operetta capitoli ond essae composta, intitola

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Per il testo

del

<<

De

principatibus

all Niccolo

Mac/Jiavelli

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pin esperto, anzi specialista, delle opere del anche assai Machiavelli, piii sprovveduto, quanto a mestiere Hlologico, siano tutte del Lisio 6. Non che le sue censure o o completamente errate
ma

conoscitore'indubhiamente

vertono su singole lezioni7: sono quasi le sfasate soluzioni teoriche e sempre generali di ricamhio che egli proin tono cattedratico e piuttosto sufficiente,per ovviare alle mancanze pone, Il dell edizioneiiorentina. centro delle sue riserve e giustamente costituito

superflue, specialmentequando

.,.__l._.i.i

che il nuovo Ed. ha voluto darci nella forma latina. Francamente, questo mi pare la pedanteria. E vero che la maggior parte dei mss. scrupolo soverchio, che rasenta la forma volgare, e vero gli danno ragione, ma e anche Vero che alcuni altri recano Mach. (come avverte che lo stesso anche il L.) scrisse pure trattato de Principali, o del Principe e che a lui << forse piacque da ultimo il Principe, ed e fuor zrattalo di dubbio che lo statista dar egli medesimo alle stampefiorentino, se avesse potuto il suo si sarebbe deciso per la forma volgare, giusta le consuetudini lettetrattato, rarie del tempo. Cie facendo e aggiungendo magari in nota le debite avvertenze e Ed. non avrebbe trasgredito le norme della buona critica e avrehbe riserve, il nuovo evitato un brutto ibridismo>> (p. 110); e indipendentemente rincalza il Flamini: << Come accade sempre quando si tratti d un testo composito, qualche volta la lezione prescelta pub parere, movendo da riflessioni diverse da quelle che ne han consigliato meno autentica di qualche altra riferita in nota; l aver dati in latino i l adozione, titoli dell intera operetta e delle varie sue divisioni puo parere inutile pedanteria, chi il Machiavelli stesso abhia scritto de principati, trattato trattato del prinpensi come e come alcuni codici rechino le ruhriche cipe e da ultimo, pare, ll principe, senz altro, in forma volgare; inline, qualche incoerenza e qualche rigidezza soverchia nell applicazione de criterj di rnetodo non adottati sa-rebbe impossihile rilevare anche in le altre (p. 146). Sono osservaquest edizione incomparabilmente migliore di tutte zioni assolutamente irricevibili (delle quali del resto fara sommaria giustizia, pur Senza chiamarle in causa, lo Chabod), che anzich tenere direttamente conto dei fatti stemmatici latine e opera di (per cui e chiaro che la volgarizzazione delle rubriche di comodo del Machiavelli, le quali non copisti), si aflidano a posteriori citazioni infirmano di pratico richiamo, le intenzioni dell autore al affatto, data la loro natura momento della stesura in pratica rimproverano al Lisio proprio quelle e dell opera; soluzioni per le quali va lodato, e viceversa. Piuttosto d altra parte nel giudizio severo dell edizione critica si dirnostro pii1 tardi anche Plinio Carli (vedi oltre). 6 del Machiavelli, Cio, oltre che nella sua ponderosa silloge sulla vita e l opera che esamineremo in seguito, per quel che riguarda il testo del De principatibur, nella recensione del Gerber nelle seguenti pagine), (sulla quale ci intratterremo all opera Inzforno all 0pera di Adolph Gerber, nei <dellaRealeAccademiadei dei della Reale Accademia stor. e l_.incei>>,cl. di sc. mor. iilol., s. V, vol. XXIV, 1915, pp. 265-284, alle
zioni
uno

267-268. 7 In particolare sono convincenti le proposte di correzione, ovviarnente suggerite a 47, 7 (si debbono in luogo di si possono), a per la maggior parte da G, avanzate documentato dall edizione del Blado, da C, R e anche G va assunto67, 5-7 (l inciso in cui E: confinato nel testo), a 72, 26-73, 1-2 (Il re di Francie presente /aa' dall apparato al posto di uonzo bestia e rnezzo per al re di Francia, et ba), a 79, 19 (uno mezzo uno bestia et uno rnezzo mezzo uomo), a 90, 14 (Pescennio Nigro pet Nigro), a 118, 11-12 (surge per si vegga). Altre a (come quelle proposte 75, 15; 83, 11; 84, 14; la certezza, ben altra esegesi; una (a 97, 27), 110, 4-5; 119, 5-6) richiedono, per toccare tendente a il principe accolto dal Lisio sostituire con tiranno e decisamente errata, come il Gerber e il Casella, anzi essa e la spia del modo piil tardi dimostreranno supericiale con cui il Tommasini ha considerato i rapporti tra C e G: difatti egli non si accorto che la lectio singularis di C, ossia iiranno (in quel luogo a proposito di Siena essa e innovazione il manoche ha confezionato personale del copista senese inserita in G al posto della prirnitiva (principe) scritto), e stata dal Mochi stesso che in esso si trovava e che egli si incarico di sua mano a raschiare.
pp.

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144
dal manoscritto
Ma
non

Antonio

E nzo

Quaglio

utilizzto dal Lisio. di Gothas, ignorato, o, meglio, non di limita a all editore aver trascurato un rimproverare egli del tutto le difllcolta di esemplareda lui stesso segnalatogli,dirnenticando attuali purtroppo dislocati in sedi consultazione 9, ancora per manoscritti si perita di avanzare, Senza cosi scomode e ben piu gravi a quel tempo; non di redazionale: vaghe ipotesi duplicita prove concrete,
si
solo all esame del testo Ma prescindendoanche da questo, e limitandoci del Principe, ci sembra che alcune lezioni piu secche, men chiare, meno precise, ad un primo testo, che nei diversi mss. incontrano, debhano aver appartenuto che trova in un altro di cui il ms. Corsiniano di Roma ci da sentore; rinforzo manoscritto della biblioteca granducale di Gotha, di cui il -contemporaneo Prof. Lisio non ha fatto uso 1

fondate per la verita su un altro ordine di fatti, disordinatamente mesco~ lati e collegati a quelli oilerti dalla tradizione ll Tommasini manoscritta. cercava anche laddove non insomma, anzi trovava, esistevano, appunto codice di Gotha, conferme da alla sua tesi, confortato nell inesplorato un dato esterno indubitabile mutamento del De dedicatario del (il principatilour) che si illudeva di scorgere in trasparenza alla tradizione: dimenticando ingenuamente che le notizie generali (e non solo quelle generiche tramandate dal Machiavelli stesso nella lettera al Vettori) intorno all ela-

Gotha, Landesbibliotlae/e (questa l attuale dicitura), cod. B 70 (G: E: questa la sigla piu tardi iissata dal Gerber) Pur nella sua severita l accusadi imprecisione generale -che il Tommasini al Lisio si puo respingere: <nellevarianti muove non nelle varianti de codici appie del testo, attribuisce solo ad alcuni mss. lezioni che risultano anche da codici che omette di registrare; tal Volta ricusa lezioni in cui i rnss. concordano, al genio stilistico del Machiavelli per suoi preconcetti intorno (p. 325). Solo che lasciano il piano negativo e generico e puntano su quando queste accuse singoli passi, allora perdono in precisione: p. es. laddove (pp. 327-328) il Tommasini propone di sostituire alla lezione del Lisio, a redimere, quella di G (che redimirno), passata anche nel Corsiniano e nella Bladiana, aggiunge << Ma altri mss. col l anno comune
Corsiniano : il che risulta assolutamente falso. 9 Aveva umilmente alla sua biennale << S intende bene: ricerca il Lisio: premesso gli uni e gli altri (mrs) non son tutti. Chi e esperto di tali ricerche, sa per prova dolorosa come a rnala di una pena si riesca a vedere e sapere parte de rnss. sparsi italiane ed europee>> per le hiblioteche (ed. cit., p. XLI). Merita ricordare qui che l omissione del Lisio non dipese probabilrnente da pura negligenza: se e Vero che egli riusci solo in extremis a consultare il codice perugino segnalatogli dal Tommasini e ne inseri alcune impressioni in una nota a tale riguardo eloquente (p. LXI, n. 1: << ma solo da poco mi stato de ossi trascritti ), come non possibile averne pensaere che diflicolta di consultazione, tanto maggiori per un codice allogato in Germania, conto nell edizione dell esemplare ,gli abbiano impedito di tenere gothano? 1 Rec. intorno alla che seguono cit., pp. 322-323: parimenti generiche le accuse adottate dal Lisio. Cio che manca al Tomrnasini decisamente grafia e all interpunzione e il mestiere la possibilita di una filologico: non avrebbe in caso diverso sostenuto dire del doppia redazione sulla base di G e di C (anzi, si dovrebbe correttamente primo soltanto, da cui il secondo dipende quanto ai nuovi acquisti testuali rispetto all intera restante tradizione), dopo aver sostenuto, per esempio, che l inciso di 67, notato 5~7, era stato ingiustamente relegato in appararo dal Lisio, e correttamente che conveniva << l evidente riconoscere che saltarono, per negligenza d amanuensi, isvista, quanto intercedeva tra il ripetersi di due parole prossime (p. 325).

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Per il testo

del

<<

De

priacipatibus
-

di Niccolb

Machiavelli

145

di qualsiasi testo non debbono riflettersi nella possono tradizione che manoscritta, superstite rappresenta quasi sempre (o sempre) la traccia di una circolazione piu intensa, alcuni passaggi della divulgaoffre necessariamente, di fatto, le testimonianze sufiicienti zione, e non a la ritroso storia della o della elaborazione per ripercorrere progettazione privata del testo medesimo:
borazione
-

Ma, oltre

cio, puo davvero


corretto

copiato,
pur
renzo

copiando

destino in diversi tempi, Medici poi? (p. 323).

il Lisio pensare che il Machiavelli non abhia almeno un di volte suo che trattato, -paio quel a due persone diverse, a Giuliano prima, e a Lo~

Anche a Chabod
P rornuove
essi sono

prescindere dalla relativa

un

simile
smo

conclusioni
osti,

confutazione compiuta piu tardi dallo e modo di mescolare i dati storici ecdotici q uelli tendenziose nei ri g uardi di ambedue i P iani su Cui ad xnfirmare, nell a licazxone concreta le ersmo
}

proposte
se

piu plausibiliz
che
non

non

potremmo

facilmente

esser

comparativa dei singoli codici e nella determinazione fa (pag. LIV-LVIH), sia gruppi e prototipi ipotetici, ch egli
zione
tutto
ms.

il valore del testo Corsiniano trascritto Gothiano un eccellente e sia perch par ch`egli esageri compagno seguaee; del che il e la dignita (pag. XLII) l autorita del nome per porta , primato Bellacci. a Pandolfo Mediceo-Laurenziano, donato da Biagio Buonaccorsi natura Ora, i nomi sono al mondo spesso autorevolissimi, ma la intrinseca lo e mai meno delle cose non 324-325) (pp.

d accordo nella valutadi gruppi, sottoriconoscere per non nel da Teoiilo Mochi, che trova
con

lui

la tesi della doppia che si potrebbero agevolmente rivolgere contro sulla fedeclegnadei dal Tommasini redazione aprioristicamente sostenuta due personaggi, ossia dei due nomi, Cui, in tempi diversi, fu dedicato il De principatibas. Nella rassegna che spigola gli errori di collazione coma singoli luoghi del testo, piuti dal Lisio e raduna proposte di correzioni si cercherebbe e analitico amoroso invano studio dell esemplare quello di Gotha che avrebbe consentito ben piu allo scopritore di modificare in altri sensibilmente la precedente cosrellazione stemmatica, di proporre della sul solido terreno termini la prima storia del testo, di verilicare tradizione
E invece

ogni ipotesi
la

intorno

alla segreta

stesura
nuovo

del De

priacipatibus.
irutto sal-

segnalazione dell importantissimo

testimone

A parte l introdu2ione all edizione che esamineremo piu avanti, nei fondamentali contributi Sulla composizione de << Il Principe >> di Niccolb Machiavelli, in << Archivum Romanicum Machiavelli, >>, XI, 1927, pp. 330-383 e Del << Principe di Niccolb in << Nuova Rivista storica>>, IX, 1925, e quindi in vol. quale n. 8 della Biblioteca della rivista medesima: sia pure con argomentazioni piu modeste, ma piene di buon da parte la impossibilita di una revisione senso, il Lisio aveva gia sostenuto clell opera e del Machiavelli, motivandola manoscritta anche sul fondamento della tradizione la suscettibilita clello sternma toccato da lui disegriato; cio che, evidentemente, aveva del Tommasini (cfr. appunto p. LXIV ss. dell ed. cit.).

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146
tuarie correzioni

Antonio

Enzo

Quaglio

alla potenziale rivoluzione stemmatica: G veniva postulata dal Tommasini in rnodo generico ed equivoco, dato che egli non ad opera del copista del che tra i due esernplari c era stato s accorgeva il un arbitrario e senese Teofilo travaso Mochi, prirno, capriccioso di lezioni in ambedue i versi, come di chi ha dimostra l identita della mano trascritto, e quindi modificato, C, e in vari luoghi ritoccato G. Tanto e vero che il Tommasini abbandonava, tornando dopo due lustri sulla storia del testo del De principatibus, ogni residua velleita di rico struzione e di sistemazione cornparata genealogicadelle fonti manoscritte, chiarendo come la sua opposizione al Lisio non muoveva da serie e scientifiche ragioni, ma dal fatto che quella edizione critica rischiava di infirmare la tesi della doppia redazione sulla quale egli aveva una puntato accantonava ailatto lo studio larga porzione del proprio lavorolzz rnentre di G e volgeva pin risolutamente l attenzione su C, divideva acriticamente la tradizione dell opera non sulla base delle prove lachmanniane ma sul fondamento di caratteristiche ossia sulla maggiore o minore aftiesterne, nita che i suoi componenti dimostravano nei riguardi delle stampe 13. Cosi bipartisce i manoscritti in due grandi gruppi: nell uno (A) raccoglienclo gli esemplari descritti dalle edizioni, nell altro (B) quelli da esse il secondo al primo: e stima necesindipendenti, preferendo ovviamente sario comprovare la legittimita di una scelta scontata mediante una tavola
al
testo

critico,

acquisti di la medesima

dettaglio rispetto parentela tra C e

Z O. TOMMASINI, La vita e gli xcritii di Niccolo Machiavelli nella loro relazione macbiavellismo, vol. II in due parti, Roma 1911, p. I, pp. 107-110 la classificazione usati a studio codici, p. II, Appendice V (Mrs. delle Opere di N. Machiavelli texto), pp. 1013-1020, la loro descrizione. Rispetto all elenco fornito dal Lisio considerevolmente crescono gli esemplari descritti dalle stampe (i due non meglio indicati, appartenenti a quei tempo al Tommasini stesso, il secondo gia Boncornpagni, sono ora alla Biblioteca Vaticana, segnati rispettivamente Vatt. latt. 13656 e 13996) e anche quelli da esse indipendenti: oltre a G viene segnalato e descritto il cod. 303 (A: la sigla risale al Gerber) della Bibliollnque de la Ville di Carpentras (nel Tommasini la vecchia segnatura 299 della Bibliotbque el imise Inguiberl): gli uni e gli altri (21 in tutto) sono destinati presto ad aurnentare. A p. 1013, n. 1 la preziosa ammissione dell autore: <ladistinzionedellelezionisecondoidiversi la distinzione delle lezioni secondo i diversi codici indicati nella serie A e B fu fatta parecchio tempo innanzi all edizione del dal Lisio . Principe curata 13 Ecco appunto del materiale magli argomenti impiegati per la classiiicazione noscritto, marginalmente richiamata nel lungo capitolo della storia del De priizcipatibus << Noi intessuto dal Tommasini: ci accingernmo a questa ricerca; prendemmo conoscenza di diciotto del Principe [ma poi ne saranno manoscritti descritti ver1tur1o]; di alcuni tra migliori facernmo diligente collazione co testi a stampa, in modo da stabilire due diiierenti lezioni principali e caratteristiche, seconclo le quali si distinsero i manoscritti in due gruppi diversi; di guisa che nell uno parvero i pin convergere o antichi, i pin autorevoli gli esemplati da questi; nell altro si raccolsero i piil modi mani estranee, alterazioni di grammatici segnatamente derni, quelli che presentano 0 d editori;quelli che anno il titolo de capitoli in italiano, mentre negli altri pifi antichi si conserva latino; o che parimenti ofirono, recati in italiano, quei passaggi latini che il Machiavelli aveva originalmente inframmesso al testo; quelli che avevano sofferto per errori d amanuensi, passati poi nelle stampe, 0 che forse furono trascrizione da stampe a dirittura, fatte, per la proibizione, rare e desiderate (pp. 107-109).

col dei del

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,

Per

il

testo

del

<<

De

principatibus

di Niccolo

Machiavelli

147

l asseanzich documentare fcomparativa di lezioni, del tutto superflua1 , su rita superiorita del` Corsiniano tutti gli altri testi a penna, che piii altra convinzione reclamava esauriente la dimostrazione 15: d ogni
Da queste due categorie di codici parve appartarsi e spiccare un manoscritto clepiii antichi, il quale ofire caratteristiche della Corsiniana di Roma, cartaceo, assai singolari; ch mentre nella maggior parte decasi segue la lezione B, fi le de capi -in italiano, diverse da quelle che sono del intestazioni nell'edizione forme grammaticali particolari Blado e in altre recenti; presenta inoltre certe s -income nel Machiavelli ancora oscillanti; certi periodi sdegnosi di nortna, non di rado. Alcune lezioni primitive, che si comprende che furono contrano autentiche, ma ch ebbero poi correzione immediata da]l autore medesimo, vennella dall amanuense stesso nero mocliiicate copia, paragonata prontamente inolll corsiniano indicato conserva forse con altro manoscritto contemporaneo. avversecondo tre precettiva che, quel~l impronta Pill spesso nell esposizione timmo, era nell indole di Niccolo, portato a foggiar massime ed aforismi; cosi che l imperativo grammatiipotetico vi s estrinseca pii1 spesso nell im perativo cale che nell inclicativo 16. Di questo codice pertanto, singolare per certi rispetti, incluso fra quelli che seguitano la lezione B, tenemmo particolare quantunque

.-

ragione (ed. cit., Il,


ll

pp. 109-110).

lete denunziato a chiare diverso ohiettivo perseguito dal Tommasini tere dalla riga che suggella la svelta conclusione (<<ma ormai E: tempo di delle molte nell unica attenuante rifarci all esamedel lihro ) si converte se anche le sue ma cio non che poggiano proposte testuali, toglie colpe11:
esclusi P (che il Tomp. 108. Dalla accennata bipartizione restano i due gruppi: a p. 1020 tre lezioni considera oscillante tra dovrebbero proche il codice e nella varlo), E (sul quale il Tomrnasini non si pronuncia: da notare descrizione, p. 1020, stranamente sprovvisto anche di sigla) e altri due esemplari (preciil Chigiano O, II, 21 della Biblioteca tsamente Vaticana e il cod. Boncompagnidi nessun valore (il primo copiato Tommasini), i quali, privi di sigla, sono ritenuti anche dalle stampe): cfr. p. 1020. Ogni ulteriore sulla serieta commento scientihca -della sudclivisione ci sembra superfluo. 15 << Il nella descrizione Ecco quanto osserva dei mss. (p. 1018) sul Corsiniano: testo dxfferlsce da quello dell edizione Bladiana e non concorda con quello sempre del ms. barberiniano. e aggiunte marginali, da dare che lo Reca correzioni a credere la sua copia con -scrittore stesso abbia collazionato altro esemplare, probabilmente piii antico di quel che valse pel ms. B , Segue una tavola di raffronti tra alcune lezioni del Corsiniano, del Barberiniano e della Bladiana, che dovrebbe 1 assunto. provare "Sul testo del Gothano egli annota semplicemente (p. 1017): << Si differenzia leggermentc da C B >>: come la tavola di lezioni in cui vengono documenterebbe contrapdal Tornmasini, 'posti C, B ia G, allegata all uopo 16 In nota lista di casi in cui C sostituisce a debbe degli (pp. 108-109) una altri mss. la forma debba, che percio il Tomrnasini considera non solo imperativa ma lo shora nemmeno esemplihcativa della revisione stilistica compiuta dal Machiavelli: il sospetto che si tratti di una forma idiomatica del toscano (indicativa), che il copista senese introduce sistematicatnente in luogo di quella impiegata dal Machiavelli. 17 Un infortunio rnarginale dunque, ma pericolosissimo: ci esimiamo per questo di ricordal sottolineare nel hrano riferito, non appunto gli altri ahbagli contenuti una -dare che Pirnpegnata e amorosa meritava davvero fatica biennale del Lisio non di chi era in grado di proporle drastica e cattedratica da parte -opposizione tanto del Mazzoni, soltanto un ricambio. Del resto, a parte l episodio deludente artificioso i 'la critica indicata dal Lisio, modificandone sulla strada posteriore si e mossa risultati non i procedirnenti, sostanzialmente lachmanniani.
14

Op. cit., Il,

masini

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QUAGLIO, A. E., E., Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicolb Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /giugno) p.141
,

148
su

Antonio

Enzo

Quaglio
alla ricostruzione

pin ampia raggiera di fonti, appaiano, di fronte Lisio, rozze, dilettantesche, sprovvedute.
#Ei-~k

del

fondamentale monografiaseguiva a quella Adolf Gerber di 18,che tra l altro riesaminava per opera del e indipendentemente la tradizione manoscritta stampata dell opera Machiavelli, in particolare del De principatibus anche alla luce dei risultati fu notato subito, tra non raggiunti dal Lisio. Essa si distingue, come non ottenne eflettiva lievi riserve, persino in Italia, dove, come vedremo, risonanza, per la precisione delle notizie bibliografiche, l accuratezza delle descrizioni, lo scrupolo della raccolta con cui veniva utilizzato un materiale veramente imponente di dati e di fatti riguardanti il Machiavelli, lesue la fortuna del suo pensiero 19. Eppure, n allora n poi, per opere, ha tentato una descrizione quanto ne so, nessuno precisa e una valutazione critica del lavoro testuale compiuto dal Gerber intorno al De' 20: se un lato le sue non da molte e inedite principatibus perch proposte
L anno appresso
una

nuova

del Tommasini

Machiavelli. Die Handsc/Jriften, Ausgaben und Uebersetzuri ll /er/ee im 16. und 17. fa/vrbundert, mit 147 Faksimile und zahlreichen Ausziigen. Eine kritisch-bibliographische Untersuchung I. Die Handscbriften; II. Die e stata fotoAurgaben, Gotha 1912; III. Die Uebersetzungen, Gotha 1913. L opera tipicamente ristarnpata nei <politicaetphilosophicararioraexoptimis politica et philosophica rariora ex optimis editionibus phototypice expressa, curante Luigi Firpo (s. I, n. 11) in un solo volume << Con un Torino 1962. Lo stesso Gerber' prolilo dell Autore a cura di LUIGI F1R1>o>>, aver (vol. II, p. 6) confessa di non intenzionalmente, per non riceverne influenze, tenuto conto del II vol. dell op. cit. del Tommasini. 19 Si vedano, oltre a quella citata del Tommasini, la recensione del Carli nella italiana >>, XXI, 1913, pp. 272-280 e la <bibliograficadellaletteraturaitaliana>>,XXI,1913,pp.272-280ela bibliografica della letteratura brevissima presentazione di Santorre Debenedetti (con la sigla DEB.) nel << Giornalestorico della letteratura italiana, LXII, 1913, pp. 255-256, dalla quale ci preme estrarre il giudizio centrale sul lavoro del Gerber: <efattoconmoltacura, e fatto con molta cura, e se le osservazioni e sulla pure sull ortografia lingua del M. rivelano piuttosto l orec~ chiante che il Hlologo, in compenso la parte bibliografica e trattata . rnaestrevolmente 2 Ad eccezione del seguente riassunto, criticamerxte neutro, compiuto dal Carli nella citata recensione, qualilicato se mai nei riguardi del Lisio (pp. 278-279): << Mi contentero d accennare di volo alle conclusioni del paragrafo che e in esso Senza duhbio il piii importante, quello che tratta del Principe. Intorno al valore dell edizione critica dal Lisio molte riserve furon gia sollevate da varie parti fin dal suo procurata a lui noti e le conclusioni primo apparire: l esameche il G. fa di 10 manoscritti a cui giunge, specialmente tenendo il debito conto del cod. di Gotha gia indicato dal Tommasini, recano un nuovo e Pill grave del compianto colpo alla ricostruzione soltanto come un nobile giovane erudito, il cui lavoro si deve ormai considerate ed un tentativo lodevole sforzo d ingegno e di dottrina in un di ricerche Campo atnraversaro da ostacoli tali che il solo averle tentate fa onore. Le diiferenze piix importanti fra le conclusioni del Lisio e quelle del Gerber sono, per quel che riguarda i codici studiati dall uno e dall altro le seguenti: a) il Lisio faceva derivare il cod. Riccardiano la foote(R) e il Corsiniano (C) da un ms. /e, che avrebbe avuta comune col Laurenziano il Gerber considera L come fonte di tutti (L) e col Parigino (P) questi altri e fa dipendere C da R; b) il Lisio riteneva che tutti i codd. a lui noti risalissero al1 originale un unico intermediario il G. opina che per varie vie, senza ami i mss. da lui studiati derivino da una copia dovuta a qualche scrivano e non
gen

A.

Niccolo GERBER,

seiner

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,

Per il testo

del

<<

De

principatibus

di Niccolo

[Machiavelli del

149
una

hanno

incontrato

soverchia
sua

fortuna, dall altro


compensata
e
a

mancata

tutto

opposizione motivata, indici pill vistosi della


zione

tacitamente

ricostruzione, che

da stereotipati dire alla nuova

rinvii

agli

valorizza-

gothano. dunque superfluo entrare riesarne, annotando preliminarmente che


Non sara
con nuovo

del manoscritto

un accuratezza curiosissimo

Rimini il disegno del Gerber vol. I, pp. 82-100 per i manoscritti; vol. ll, pp. 22-30 per le edizioni del Blado e del Giunti procedono in ultima analisi tutti dalla teutonica volonta di semplificare,schernatizzando al massimo i rapche legano gli esponenti della tradizione, le linee che lo porti interni
stemma-

lunga di
tico

sconhna nella pezzo, il cod. 217 della Biblioteca 21. I criteri che orientano costantemente che
_

all interno di questo impegnato il censimento dei codici, descritti di un si arricchisce pedanteria,
Comunale

Gamba-

compongono.

In

piani alti, ragioni di parentela in Cui si complica la tieri de gometrie dello studioso dall esprt
situazioni

modo, non questo sempre simmetria si di armonica

prolicuo, segnatamente nei impongono alle aggrovigliate tradizione, depauperatavolentedesco.


Va

da s che

con

queste armi il Gerber dipana convincenternente, sulla seia del Lisio, l intrico delle fonti alle quali si rifanno le stampe, perch mira semplicemente ad agganciareverticalrnente dal basso in alto, mediante l utilizzazione dello stexnma gia delineato, la perileria alle strade del Centro, non di lissare, scorrono in prossimita della sorgente, i canali di diflusione che sovente anche se su in forma e Percio esauriente, piani complernentari paralleli. blale prove si possono aumentare e raflorzare, dimostra che l edizione del gruppo diana e condotta fondamentalrnente su un B (foresponente di un ms, afline a R e, mato da B, A, E, I), non senza occasionali apporti molto non di un altro nella iniziale e finale soprattutto dell opera, parte
lontano
scritti

da G, e che nessuna di queste fonti va individuata superstiti; e che la Giuntina corregge la Bladiana con un la tradizione ricercarsi, per via di esclusione, tra quelli riflettenti

nei

mano-

codice da di C o G

il testo cririeo il G. quest ultimaconsiderazione, nel ricostruire l altro fece, a qualche congettura, precluderebbe la via, come specialmente ove ad aleuna lezione del cod. di Gotha, che, secondo il G. questa si riannodasse in qualche parte una del testo contaminazione stesso, potrebbe presentare derivantegli dal proprio esernplare con quello dell origina1e Checch si debba pensare di tali e qui il luogo d illustrare piii ampiamente n di discutere, conclusioni, che non risulta chiaro da quanto abbiamo accennato, che il futuro editore critico di quest opera avra nelle indagini del G., come in quelle del Tommasini e nell edizione del Lisio, un di partenza punto e, se non proprio una guida da seguir ciecamente, almeno una serie di non il Tommasini nella citata vaghe n leggiere indicazioni . Per contrario recensione all opera dello studioso tedesco (segnatamente alle pp. 267-268) si illudeva che quelle conclusioni sternmatiche coincidessero con le proprie per il solo fatto che 1 autore stigrnatizza le delicienze del testo Lisio e conferrna l irnportanza dell esemplare gothano: tralaseio qualsiasi chiosa. 21TornerE> altrove su trascrizione, tanto questa singolare quanto capricciosa, che il Gerber ha consultata indirettarnente tramite gli spogli parziali passatigli da Aldo Francesco Massera, allora bibliotecario riminese. nella biblioteca
scevra

d errori. Per

non

si

-.

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,

150

Antonio

Enzo

Quaglio
dall uno a]l a1tro

(cio nelle lezioni Clal Mochi).


Ma zione

comuni

ai

due

esemplari, trasferite

la fragilita della preparadello stemma, quando scende al cuore hanno sotscientifica del Gerber, che gli specialisti del Machiavelli e disinvolte tolineato nelle sue spregiudicate indagini grafiche e linguidi processi e ragionarnenti logici e ortodossi. stiche, emerge sotto la scorza di una collazione integrale di P, C, B, A, G e delle due Sul fondamento prime stampe, e di un parziale sondaggiodi L, R, E, M, nonch di una saltuaria e indiretta consultazione di I, egli si distacca dalla classiflcazione del Lisio nei seguenti punti fondamentali: in tre rami le dal Lisio ordinato 1) Del sottogruppo indipendenti sarebbe disceso direttaconsidera dal (L, P, R-C), capostipite L, qualc
mente

P,

indirettamente, tramite

R, quest ultimo,

successivamente

co-

modo ben tre testimoni (P, R, C) vengono eliminati piato l intero gruppo. come descritti da L, il quale da solo rappresenta considerati portatori di diverse 2) A differenza del Lisio, che li aveva tradizioni e accostati parallelamentenei casi di opposizione alla restante tradizione, riunisce M e B (e dietro a quest ultirno A, E, I che vi si alleano) sotto un unica matrice: anche in tale convergenza due rami dello stemma
in C. In questo

Lisio

si innestano

sullo

stesso

tronco.

traconsiderazione di G lo convince che la restante Lisio dizione e discesa tutta in piu luoghi, come da una copia scorretta non sospettava. D altro canto, riunendo insieme M e G in un sottogruppo, ipotizza un archetipo corrotto per l intera tradizione, che G sanerebbe in e da vari luoghi (proprio quelli incriminati) successivarnente ricorrendo solo all autografo del Machiavelli. il sugSolo una verifica lachmanniana, che sostenga scientificamente la validita delle tre gestivo corredo delle prove allegate, pub comprovare rivoluzionarie proposte: da 1) La tesi di una discendenza di P, R, C, l uno attraverso l altro,

3) Una

attenta

L, riposa sulla convinzione


mano

che i primi due siano,

come

L, trascritti

di

di Biagio Buonaccorsi: a dimostrazione dell identita del Justus il Gerber allega alcuni facsimili (precisamente i nn. 2-3 e 5-6). Ora, a parte il fatto che la lettera autografa del Buonaccorsi esibita dal Gerber sembra a noi di mano diversa da quella che ha vergato i tre esemplari del De (le principatibus simiglianzegraiiche piu notevoli intercorrono, come gia aveva visto il Lisio, tra la trascrizione di L e quella di R), e che persino tra essi esistono notevoli che l ipotesi, riteniarno divergenze di tratto, ammessa non nella ma non a credere concessa, obblighi necessariamente derivazione cli R da P e di P da L. Dal momento che anche L postula a sua volra un antigrafo, posseduto o trattenuto dal Buonaccorsi per

che, come sappiamo da una lettera in cui il Buonaccorsi doriato a Pandolfo Belpresenta e raccomancla l'opera, fu da lui stesso lacci, E: almeno possibile che sia P sia R (posseduto da Marco Tinoro Bele

qualche tempo,

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,

Per il

testo

del

<<

De

principazfibus

di Niccolz Machiavelli

151
ma

lacci, nipote di Pandolfo), derivino


suo

indipendentementenon
La provenienza dei
stesso
Centro
non meno
uno

da L,
tre

dal

antigrafo,
almeno

come

supponeva

il Lisio.

esernplari,
consenti-

sicura
tra

per

due (L

R), da

scrittorio

rebbe insomnia

di spiegare le rilevanti

aflinita

delle diflerenze

loro intercorrenti, soprattutto tra P-R e L laddove quest ultimo rnostra, di fronte alla lezione dei primi due conlerrnata dalla restante tradizione, qualcbe guasto, intorno al quale si e cosi a lungo angosciato il Gerber 22: nel tentativo, attraverso le distinzioni di varianti reali e varianti apparenti, che in quei casi P e R hanno rirnediato con di provare soluzioni conget turali (talora indipendenti) agli errori di L, e di rimarcare anche se cib non era ricbiesto ai Hni strettamente stemrnatici, quanto piuttosto utile a deprimere il valore testuale di P e R di fronte a L la gran copia di errori e varianti erronee che qualifica singolarmente P e R nei confronti dell accurato L. Appunto l unica conclusione corretta possibile cioe che L riproduce assai pin iedelmente altri due degli Yantigrafo
_ ---

depone
parte

di per

se

stessa

contro

la tesi

del Gerber

di

una

descrizione

da

della stessa ossia del medesimo mano, copista, che dillicilrnente avrebbe mutato improvvisamente i propri criteri. Irnpeccabile al contrario la dirnostrazione, corredata da facsimili (cfr. i nn. 4 e 7) che i supplementi e le correzioni di C, apportate in un secondo tempo dalla identica mano che ba vergato l intero manoscritto, provengono da G, il quale a sua volta e stato saltuariarnente da C, e del ritoccato con lezioni cavate tutto che del il l autore probabile l ipotesi Mochi, intendoppio travaso, desse dare il proprio testo da una lettera composito (percio introdotto proemiale) alle stampe, e che l uscita della Bladiana abbia frustrato il A ragione il Gerber insiste sulle gravi sfasature insite nelle conprogetto. siderazioni introduttive e aver del Lisio, eolpevole di non nell apparato sceverato in vari casi le lezioni del testo primitivo di C, prossirno a quello di LPR e vicinlssirno, in particolare, a R, da quelle aggiunte piii tardi ed Allineandole in gran parte sullo stesso piano l e pratica frainteso in piil luoghi la natura composita della trascriscrostando dal testo zione, che il Gerber distingue accuratamente primi~ tivo di C le successive addizioni di G, apparse al Lisio, al massirno, come il conforto personali ritocchi del Mochi, anche se talvolta esse trovavano in altre sezioni della tradizione rnanoscritta (in M segnatamente). Ma in rinuncia al solito programma questa operazione lo studioso tedeseo non mostrando la di sbarazzare il Campo da C onde da R minimo, dipendenza da dei intralcio alla futura schematizzazione ogni cornplieazione, qualsiasi
estratte

da

G.

aveva

in

mi non tocca i piani alti dello stemma, sede le prove relative, anticipando che PRC rinviano sostanzialmente ad un comune di L: antigrafo, collaterale qui basti, a respingere la logica di queste la tesi operazioni riduttive, la documentazione allegata contro dal Gerber a proposito dei rapporti tra R e C (vedi oltre): vedi analoga avanzata comunque pp. 183-184.
pp.

22

Cfr.

86~88:

poich il problema
questa

risparmio dal fornire

in

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,

152

Antonio

Enzo

Quaglio

le prove contrarie ricluca fortemente offerte piani alti. Pero, nonostante non a dal ricordato dal Lisio, sovente minate equivoco, perviene, parer di C. Resterebbe descritta la testimonianza come mio, allo scopo di scartare direttamente sui due codici da climostrare che nei seguenti casi, controllati in discussione dei tenendo conto C (e quindi per posteriori supplementi, visibilmente originaria), nei quali R clenuncia sovrapposti alla trascrizione una lezione leggermente manchevole, il rimeclio di C, che s alleaalla
restante

tradizione
a

nello
sempre

sconfessare

varianti
e

singulares,
rinvia
<<

senza
>>

tuttavia
un

ricorrere

G,

<<

congetturale

non

mai

ad

anti-

grafo parallelo a

R 23: TAVOLA
I

Lezione
1. 2.

di R
Li il

Lezione
Romani
re
24

di C +

gli

altri

mss.

3. 4. 5. 6. 7.
8.

12, 8 14, 19 16, 9 16, 13


17, 2 19, 7 21, 14

Romani
tenere

il

re

tenere

tenuto tutta
e

sempre
tenere

dua volutele

considerra delle diftqculta


no

che han-

tenuti tutti a clua e volutole tenere considera che hanno delle difliculta
sempre
non era a

avuto

avute
era

53,26
55, 1-2

non era

9. 10.
11. 12.

55, 16 60,22 75,19-20


97, 11 100, 1 101, 13 102, 19 106, 7

a tempo non tempo con le bonta et infinite altre sua virtil lascero indrieto ragioa

tempo
et

con

la bonta indrieto

infinite el

altre

sua

virtil

lascero

ragionare

nare

forzata da Ferrando al credersi e al muoversi

sforzata da Ferranclo al credere e al muoversi tempo di pace -di poi hanno tenuti 2 sospesi da altra parte buone e le triste l opere
a ma

13. 14. 15. 16.


17.

a tempi di pace ma da poi hanno tenute sospesi da altre parte e le buone e le l opere
triste

27

33 In questa e le tavole seguenti riguarda pagina e riga e anche per i dispongono la lezione critica, ricostruita menti specificato.
24

mi riferisco all edizione del Lisio per quel che criteri graiciz sempre nella colonna di clestra sulla interna tradizione, quando non sia altriin

Gli

altri

rnss.

E Romarzi;

normale

C il

passaggio dell articolo

alla

forma

piix

comune.

25 In questo caso si rimane veramente nel piccolo spazio lasciato davanti incerti: al verbo dalla primitiva trascrizione, il Mochi avrebbe potuto inserire posteriormente il suggerimento di G. l artico1o dietro 26 cfr. tradizione tranne G-M: Lezione tenuto, singolare di C: la restante Tav_ VI, 127. 37 Per la lezione a G~M comune vedi Tavola VI, 138.

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,

Per

il testo

del

<<

De

principatibur
abitudini

di Nircolo

Machiavelli

155

Anche

tenendo

conto

delle

scrittorie

del Mochi,
e

non

gli

si

pub attribuire,

segnatarnente

nelle inversioni

(nn. 2-3)

nei

mutarnenti

di

lezione (nn. 7, 11-13, 17) una capacita clivinatoria tanto ingegnosa, che l altro contrasterebbe con la selva di errori di C a lui imputabili, n tra tra i due esemplari, quasi conternporanei, ipotizzare antieconomicamente ora altri anelli intermedi perduti. La soluzione piu semplice e verisimile, basata sui fatti, e, per chi non intenti riduttivi delle testimoparta con ritenere C di un manoscritto vicinissimo a R, che da esso nianze, copia si distingue per lievi laps/usdi trascrizione. dal Gerber siglato (3, al quale, gia secondo il Lisio, ap2) Il gruppo, B e e ampliato dalla partecipazione di A e I: tutti e quattro E, partengono sono considerati dal Gerber indipendenti sul fondarnento di gli esemplari ma si potranno aumenindubitabili poche prove (pp. 90-93) che facilmente tare a sostegno della libera distribuzione, da lui sostenuta, crediamo, per il fatto che B spicca su tutti i compagni per bonta e fiducia di lezioni e 28. Ma la sua opera di pub dunque impersonate da solo il raggruppamento del Lisio, sistemazione non s arresta qui: utilizzando alcune osservazioni il quale (LIX-LX) aveva elencate le concordanze B-M giungendo alla conclusione che si trattava di incroci casuali, sullo sfondo di un panorama di A, E, I, dall alt;ro di G), egli cioe da un lato piu ampio (arricchito postula (pp. 97-99) una parentela tra M e B, in quanto varie lezioni ad di fronte alla essi cornuni (talora rincalzate da G) si presentano errate testimonianza di L. In luogo di una disaniina stemmatica, qui il rigorosa che convincere non dal Lisio diversamente Gerber, 29, impiega per gli le armi spuncornune incontri M-B dipendono da un guasto dell antigrafo in tate che prima di ogni discussione Perch e evidente dell esegesi.
le a L, per a M-B o quei casi l errore rimonti di testimonianza valere la stesse risultanze del Gerber, dovrebbe G, qui i casi insieme e non credo casualmente. Ecco dunque riuniti trascurato, di di concordanza tra M e B, raccolti dal Lisio e dal Gerber, meritevoli dalla loro che attenta le considerazione per importantissime conseguenze spiegazione dipendono rispetto allo sten'1ma3:

proposito,

decidere

se

in

23 nella registradal Lisio A ragione il Gerber commessi lamenta gravi errori zione delle varianti palesate da C (e abbiamo gia visto perch) e da B (piu di ottanta lezioni che nel ms, o si trovano in altra forma): cfr. p. 82, n. 2. Del non esistono nelresto anche altrove (p. es. pp. 89-90) egli denuncia irnprecisioni e trascuratezze a l edizione critica: compie ogni edisuperiori nel nurnero quelle che norrnalmente i quali e sistemi con nel Gerber, ai contraddittori nemmeno tore; nessun accenno, confezionato 1 apparato. 29 in linea di principio che B, M avevano Veramente il Lisio aveva ailermato ma di CLPR (cfr. p. LVII): poi, nelle scelte concrete, sernpre ragione nei confronti lista Dalla sua la posizione teorica. aveva non di rado (come vedrerno) sconfessato dirnostrativa (p. LX) va depennato si debbono (47, 7) che compare per la verita anche in B, rnentre solo in M. possono, accolto nel testo, si triscontra 30 I primi Cinque esempi sono stati elencati per primo dal Lisio, che solo al n. strettatnente 3 accoglie la lezione piu piena (anche se per lui, non necessaria, come afferma in apparato) di CLPR. Nei seguenti, cavati dal Gerber, che preferisce la

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,

154

Antonio

Enzo TAVOLA

Quaglio
II

Lezione
1. 2.

di CLPR

Lezione

di

+ M

11,16 32, 19 37,4


45, 14 47, 11 51, 7 55,19 60, 20 60,21 61, 22

e piu li onoro

potenti
secondo

le quatempo
si

e potenti onorolli secondo

le loro

qualita

3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11.
12.

lita loro che in si poco


aveva

che si
o con

aveva

il favore degrandi o con considerare

quello

de grandi

exarninare

partira
mercennarie,
queste che Italia
arme

partirebbe
ausiliarie

mercennarie,

ausiliari

1 armedi Italia (M l arme in Italia) che quella (M ch ella) delli


uo-

115,24 118,
A
11

rimani alla universita

rirnane alla universita


nessuna cosa

mini
veruna
Cosa

prescinderedalla scelta, e quindi da una decisione intorno alla cordelle lezioni, molte delle quali adiafore e pero sfuggenti ad ogni rettezza, tentativo esegetico, ci semhra che, eliminate le lezioni non congiuntive 31, di la testimonianza di G si presenti di capitale importanza per assurnere dato che, nel caso fronte all intera tradizione un atteggiamenro coerente: che G confermi L o si allei con M-B, le soluzioni potenziali divergono sensibilmente. La prima evenienza costringerebbe o a postulate davvero
o a riunire insieme CLPR-G, la seconda o a caratterizzare di L, cui risalirebhero le erronee la trascrizione varianti, negativamente sulla a e da essa M, B, G (le cui relazioni andranno stabilite separate a contrapporre al grande gruppo base di altri indizi), ovvero M-(5-G la considerazioni Il momento delle trascrizione di CLPR. ossia dell esegesi, intorno alla rnaggiore o rninore correttezza delle varianti, dovra insieme tener conto della posizione sternmatica di G, se questa e determinabile per altra via. A confermare appunto il peso decisivo di G basti qui osservare che la sua testimonianza non assicura n l una n l altra ipotesi: difatti G rincalza la lezione di L ai nn. 8, 9, 11, 12, quella di M-B ai nn. una determinazione 1-2, 4-6; n manca, al n. 3, dove CLPR attestano un

gruppo

lezione

sulla base di argornentazioni non convincenti, il Lisio acsempre in genere che le premesse, la lezione CLPR: ma e da avvertire di variante di registrare la lezione di M, crede trattarsi ai nn. 11-12, avendo trascurato singolare di B a1l intera tradizione e che al n. 7 accoglie sostanzialmente la testimo1 aiutodi CLPR (mercennarie, o ausiliarie). nianza M-B, lievernente correggendola con 31 Ossia 7 (dove ausiliari e una casuale variazione i nn. graiica) e 10 (in cui esclusivamente rimane, variante graiica, non postula alcuna parentela, dato che solo nel fatto che in M intacca il successivo resti, volto in resta): la conferrna irref-utabile la in arnbedue i casi A, E, I, apparteneriti secondo lo stesso Gerber a B, recano a CLPR. lezione da lui attribuita
di

CLPR

coglie,

nonostante

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,

Per il testo

del

<<

De

principatibus

di Niccolo

Mac/Jiavelli

155)

in M-B, una lezione apparenternente (in si poco tempo) assente di compromesso (in si p0c0)32.Cosi stanclo le cose, E: evidente che prima

avverbiale

di pronunziarsi l editore dovra in ogni modo cercare di stabilire per altra di G e il suo posto nell albero genealovia il valore della testimonianza percio la discussione del grave prohlema alle pagine gico: rimandando la soluzione seguenti, ci prerne per ora sottolineare come raggiunta dal Gerber prescinda completamentedai fondamentali addentellati stemmatici sui quali incide e da cui dovrebbe essere condizionata33. 3) Esplicitamente, sin dall analisi di M il Gerber premette che il ma noscritto marciano forma anche con G un gruppo, comsia pure meno dei Auch die Handnoch beiden patto precedenti (<< ubrighleihenden schriften M und G bilden eine Gruppe, wennschon ihr Zusammenhang ein viel loserer als derjenige der bisher betrachteten beiden Gruppen ist : risale serie che ad un comune caratterizzato da una 93), (pt), p. antigrafo di lezioni (una quarantina, secondo il Gerber) assenti nella restante tradizione. A questo punto l irnbarazzo dello studioso si riflette anche esternarnente constatato nelle sue spicce argomentazioni (p. 96): dopo aver che la rnaggior parte delle lezioni nelle quali contro concordano considerarsi CLPR (non tutte n E: ribadito che esse devono dunque: che la parentela da G, Ee costretto ad ammettere spurie) sono sostenute M-G non coinvolge lmpigliato in gravissime diflicolta stemrnatiche e incapace di uscirne per via lachmanniana (indicativo a questo proposito il silenzio intorno o alle concordanze M-G: varianti erronee lezioni auten-

prigione in cui si e rinchiuso chiamando in del della ricollazione da parte di G dell originale De principatibus. Per spiegare le aflinita che stringono M a B, le concorda B, tra M e G srnentiti danze di M-B con G, i rapporti che intercorrono accernon in G, oltre a quella vistosa e facilmente gli resta che arnmettere del Machiatahile con C, una antica con contatninazione l autografo piil velli. L ingegnosa scappatoia, ripresa ampiarnente all atto conclusivo della tiche?), il Gerber
il deus
ex

causa

forza machine

la

classiicazione e ivi ribattuta

(Das Verbiltnis
con

der

Handscloriften zueimmcler:

pp.

97-100)

come non lo sforzo della disperazione, nasce, potrebhe una semhrare a qualsiasi critico del testo, dalla fantasia dello studioso: di serie da una Volta ammessa la cornune di M e B, legati dipendenza che unisce errori da L e talora da G, e accertata la parentela smentiti

a G, E: costretto a fortiori ad ammettere, onde salvare le lezioni genuine la restante tradizione tramandate contro dal solo G, e al contempo giu~ stificare la sua genesi in comune, da un lato con M, dall altro con M-(3, che l intera tradizione (CLPR compresi) discende da un archetipo man-

32

L ulteriore
sicurarnente

speciflcazione (tempo)
con

Mochi,
33

Percio tralascio Gerber in favore delle dal Lisio. opposto

stata aggiunta, nell interlinea,in G dal il conforto di C. dal le argomentazioni esegetlche, punto decisive, affacciate lezioni di L, e quelle dello stesso genere impiegate allo scopo_

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,

156
cante,
e

Antonio

Enzo

Quaglio
in in
essa e

che G, rientrante

originariamente
ha tramandato

innestato

nel
un

ramo

quale dipendono M-B, perso~ la lezione originale fraintesa ricupero dall autografo, dall archetipo. Questo fragile eastello di supposizioni scricchiola all esterno e all interno: all esterno perch, mancando ogni traecia del ricorso all autografo, non si spiegherebbecome in G abbiano resistito le lezioni spurie della sua tradizione (condannate da L) e i molti errori di trascrizione compiuti dal suo amanuense a dinanzi esatte all interno, quelle dell autografo; che non G direttamente, ma il suo perch, anche ammesso antigrafo si sia rivolto sfiora nemmeno la grossolana all autografo (ipotesi che non del Gerber), rimarrebbero chiarire i da proposta sempre segreti rnotivi i M si a G e a per B, per quale ragione G quali lega conternporaneamente non confermi sempre le lezioni di M-B, come mai M riiletta insieme a G lezioni che hanno tutta di correggere, non l apparenza peggiorare la restante tradizione. E proprio su quest ultimo un punto il Gerber conserva silenzio: se avesse a considerato erronee le lezioni cotnuni significativo in B e come G esse non ritornino M-G, avrebbe dovuto spiegare come non le abhia corrette se le avesse ritenute autentiche, sasull autografo, rebbe stato a costretto postulare anche per M un ricorso all autografo, in non esso ritorna una vasta inspiegabile perch porzione di miglioranale testuali sporgenti in G. definitiva ogni salvataggio lachmanniano, da qualsiasi parte lo si compia, e destinato all insuccesso: segno eviclente che lo sternrna proposto dallo studioso tedesco rninato alle fondarnenta da gravi errori filologici.
menti In
9:1':9<

dal

vari

casi, tramite

del malconcia anche dalla trattazione aveva Gerber, parzialmente risolto i gravi problemi suscitati da1l esemplare gothano, il suo veto cavallo di battaglia. E tuttavia quel testo veniva dalla forturiproposto alcuni anni piil tarcli sostanzialmente natissima edizione di Federico Chabod34,che con del alcuni correttivi
Lisio
usciva
34 NICCOLE) MACHIAVELLI, Il Principe, introduzione e note di F. Chabod, Torino 1924 (ristampato anastaticamente nel 1944 e con di L. Firpo, aggiornamenti, a cura nel 1961, sernpte a Torino). A p, XLIII << La della Avvertenza: presente edizione e condotta, in massima parte, sul testo critico del Lisio (Firenze, Sansoni, 1899): me ne sono scostato solo in alcune lezioni, accettando quelle proposte dal Tomrnasini e a p. XLIV a due intorno varianti accolte nel testo il parere contro del Lisio. Molto assennate le parole con cui egli respinge indirettarnente le ricordate del Cian proposte e del Flamini, opponendosi all Osimo e allo Scherillo che le avevano accolte: << Ma ho nuovamente in latino riportati i titoli dei vari capi in latino, come quelle pure chiamate curialesche dai piil recenti in voltate editori parole comunernente siano concordi nella forma latina: italiano, anche se i principali manoscritti parendomi questa non un inuti1e pedanteria, e una al testo, ma bene esagerata ossequenza il riconoscimento del non lieve valore stilistico che tali forrne assumono, per essere state la immediata e naturale espressione del pensiero del Machiavelli in quei determinati momenti (pp. XLIII-XLIV).
-

ljedizione

del che pure

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,

Per il testo

clel

<<

De

principatibus

di Nzccolo Mac/Jiavelli

157

e la ripresa da1l apparato di qualche variante Tommasini dalscartata l editore critico cristallizzava la situazione testuale gia definita, senza intaccarla con i suggerimenti del Gerber, ricordato ma non utilizzato da questo riguardo; si che non si puo a rigore parlare di un << testo Chabod (pressochdescritto da Lisio e Tommasini), quasi che a quell edizione non mancassero ben altri titoli di merito 35. i rinvii Vero e che in Italia, nonostante nominali, il lavoro testuale del Gerber intorno al De principalibus passo quasi inosservato. Che esso sia rimasto inutilizzato lo riprovano le indagini che seguirono in tempi relativamente recenti, le ultime sul testo, ad opera di Guido Mazzoni e poco dopo di Mario Casella. Negli argomenti del Mazzoni, che si coagulain un edizione quasi clandestina del De principatibus si risentono, rono use mai, in concreto, gli echi della irnpostazione data al problema dal di aver ferrnato un testo Tommasini, visto che l editore, pur avvertendo L e di C e G con fondato sulla collazione di su11 esame p-rovvisorio riscontri da altri mss. convinto suscettibile di modif1che3", si mostra 'che convenga fondarsi << sul Corsiniano, principalrnente,e sul Gothano ; si badi bene che a una e simile scelta conduce un rapido esame delle del Lisio e del non una motivata Tommasini, opinioni opposizione al esclusi'Gerber (per il quale C e descritto da R e G), chiamato in causa vamente e in per la descrizione dei manoscritti, special modo dei tre piu autorevoli sopra citati. Insieme all intenzione di proseguire gli studi intorno alla tradizione di aver alleil Mazzoni confessa candidamente dell opera,
_ -

il suo testo (che e una <principalmenteilCorsiniano(cheeuna principalmente il Corsiniano redazione preparata le stampe Mochi da Teohlo senese), rna col per raffronto assiduo e con l aiuto del Gothiano e del Laurenziano; e non senza l eventuale ricorso alle prime edizioni ; che le sue immotivate del Mochi si simpatie si rivolgano anche in linea teorica al manufatto evince sia dalle notizie che raduna, cavandole dal Lisio e dal Gerber, intorno al copista di C, sia dalla riproduzione della lettera preposta alla
stito

trascrizione

senese.

Non

e il

caso

di

insistere

sulla

arbitrarieta

di

una

simile

decisione,

35 Come ha recentemente Discorsi sopra la prima deca di di S. Bertelli, Milano 1960, p. delle Chabod sino a riprodurne

e il Bertelli (N. MACHIAVELLI, Il <e di G. Procacci e a cuma Livio, con introduzione 12), il quale, pur seguendo, nei programmi, il testo gli errori << tipograf1ci (a p. 20, r. 26 tutti insieme di Lisio, 11, 27-12, 1; fanno, come Chabod, in luogo di tutti inrieme volentieri / anno a p. 26, rr. 9-10 li quali ricognoscono, come Chabod, in luogo di li quali li ricognocon~ scono di Lisio, 18, 13), ha allestito urfedizione del De principatibus gravemente taminata, ch non sernpre i suggerimenti del Casella sono segnalati in nota o accolti

fatto Tito

efondatarnente.
E l edizione del centenario (Roma 1927) dedicata a B. Mussolini, stampata in ne E: contenuto in tre serie): il ragionamento critico pochi esernplari (283, distribuiti La ragione del testo (pp. 124~131), seguita da una Nota, che e in pratica un errata. 37 l editore Barbera, che poi Il Mazzoni annuncia gia lkrdizione definitiva presso
36

invece sara aflidata

alle

cure

del Casella, collaboratore

della

silloge.

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,

158
quanto
invece

Antonio

Enzo

Quaglio

del Gerber la dimostrazione come rimase sottolineare inoperante per uno studioso esperto di critica testuale, il quale, pur cononeutra alcuni paragrafi, fini e citandone in maniera scendo quell opera di per s le tesi e sua avallare con la superate per ripresa provvisoria la Ben altro discorso merita pin impegnata opera gracili del Tommasini. Hlologica compiuta dal Casella per le sue tre edizioni del De principatibus 38, le quali si diversificano non solo per talune diverse scelte di lezione che (oltre per i criteri grafici), ma anche per alcune oscillazioni intorno alla contributo sulla storia sistemazione stemmatica. In assenza del promesso del testo 39, e dato che esse videro la luce nello stesso tempo 40, e gioChe l edizione coforza tentare di ordinarle sulla base degli accenni interni. di

quella inclusa nella silloge dell editore Barbera, tra di loro anche da costanti preceda le altre due, legate compattamente esterne delle opere radunate, la storia della critica onde (come l antologia sono provviste, l intitolazione del frontespizio, ecc.), risulta sin dall impoche in essa e delineata, leggermentediversa da quella stazione stemmatica nelle altre due. Dopo una rapida descrizione delle testimonianze presentata
piu
nota,
per

intenderci

alla costituzione nel tempo del testo situate critico, debitamente traccia le del Tommasini del il Casella ne 0, meglio, Gerber), (quelle seguenti linee di discendenza 41:
utili
NICCOLC MACHIAVELLI, Tuite le opere rtoric/ae e letiedi G. Mazzoni e M. Casella, Firenze 1929 (il De principatibus, a cura del Casella, alle pp. 1-51); MACHIAVELL1, Il Principe. Lettera a Francesco Vetiori del 10 dicernbre di case 1513. Ritratti di Francia e della Magna. La vita di Castruccio Castracani. Testi nuovamente riveduti sui codici e sulle stampe e stabiliti criticamente da Mario Casella della R. Universita di Firenze, seguiti dalle I n t e r p r e t a z io n 1 di Ugo Foscolo, Giuseppe Ferrari, Francesco De Sanctis, Alfredo e Benito Oriani Mussolini, Milano 1929; MAC!-HAVELLI, T/'ae Prince, Letter to Francesco Vettori, afecember 10, 1513, Reporrr on the ayjtairr of France and Germany, Life of Cariruccio Castracani, edited by Mario Casella of the University of Florence. A new text, based a revision of the manuscripts and early printed editions, with a literal on rendering of Florence. And by Aldo Ricci M. A. of the University and of the British Institute studies with appendices containing critical of Machiavelli by Ugo Foscolo, Giuseppe Oriani, and Benito Mussolini, -Milano 1930. Ferrari, Francesco De Sanctis, Alfredo 3 Promesso nell /lvvertenza prelirninare della silloge Barbera (p. LXV), esso, in collaborazione dal Mazzoni e dal Casella, avrebbe dovuto intitolarsi Studii steso sul ierio delle opere, su la lingua e .vu lo stile di Nrccoro MACHIAVELLI e giustificare con il lavoro testuale, critico e filologico compiuto vari contributi singolarmente dai alle opere presentate due curatori intotno iorentinaz il fatto che nonnell antologia la provvisorieta dell intero lavoro. sia piil uscito potrebbe confermare 40 ne ordina la probabile successione entro Un esame esterno il 1929 : l edizione nell ottobre, come bilingue (pubblicata nel 1930) e stata finita di stampare appare in fondo al volume, quella italiana uscita a Milano nel magio, quella tiorentina del Barbera (come conferrnerebbe, in una delle pagine precedenti la dedica, la data neldella tipogralia: 1928-1929) tra il gennaio e il maggio: la spia sicura si trova che innanzi all Indice .vtorieo analitico l edizione dei nomi rimanda espli all anto ogia fiorentina. citamente 41 Trascrivo, rnutando le sigle poste dal Casella, dalla nota a p. 2 le argomenai e tazioni capitali (trascurando soltanto quelle relative alla datazione dei mss. in criteri modo nell /lavertenza prelinzinare (pp. LXVIgrahci), riassunte questo << La le fonti LXVII): ricognizione metodica di tutte rnanoscritte, e la soluzione
35

Vedi
cura

rispettivamente

rarie,

precedepte,

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,

Per il

testo

del

<<

De

prifzcipatibus

di Niccolo

Mac/Jiavelli

159

e le starnpe menzionati discendono dall archetipo per due divergenti da una parte G che offre lezioni originarie le quali sanano evidenti errori della linea collaterale (cfr. per qualcuna di esse il GERBER,I, pag. 95 sg.) e ne colma lacune: quelle, ma non tutte, segnate in margine di C. Dall altra parte, att-raverso un intermediario perduto, stanno i due gruppi at e B; il primo costi tuito da M, B, A, E, I; il secondo, da L, P, R e C. Ogni gruppo si scinde in due sottogruppi: on lascia isolato M e raduna, sotto un comune, generatore gli tra Cui emerge altri quattro, B anche perch cronologicamente piii vicino al un nuovo prototipo; (3 origina le due copie collaterali L, P e, attraverso intermediario, R, C. Quesfultirno poi si contamina con G e gli fornisce sue peculiari lezioni. Le stampe aderiscono ad cz, oscillando tra M e B non senza dal~ apporti d un ms. affine a G. Nessuno dei mss. discende immediatamente
mss.

linee:

lautografo.
Le

logiche conclusioni
e

al Lisio

al Mazzoni
da criteri

egli contrappone non al Gerber, (e quindi al Tommasini):


esterni di

quanto,

al

solito,

Guidato
suo

cronologia,

il

Lisio

pose,

fondamento

del

testo,

mente

L, che per noi ha valore secondario, ed accolse, con criteri strettavarianti del gruppo collaterale OL. D altra parte eli~ formali, numerose

mino con rigore sistematico le aggiunte rnarginali di C, mancandogli l indispensabile sussidio di G, da Cui esse derivno. Recenternente G. Mazzoni, nella sua edizione di lusso, ch egli dichiaro fisso e preparatoria stampata a termine cui era giunto il Tommasini (Roma, 1927), venendo alle stesse conclusioni (Il, della R. Accad. dei Lincei, Cl. di Scienze parte la, pag. 107 sgg., e Rendiconti morali stor. e filol., IX, 1900, pag. 324 sg.), si strinse alla lezione di C, che e, si pub di-re, almeno di edizione critica. cronologicamente, un primo tentativo fl Il testo G i in sul riscontro di con e I3 e, presente poggia gruppi genefre col solo cz, che as il piu conservative. Accetta la isolata testimonianza di G evidente. solamente dove l errore degli altri mss. risulta Ogni qual Volta la scelta delle varie lezioni era lasciata al gusto del critico, si die la preferenza a quella che parve meglio rispondere alle esigenze del testo.

non

Questa limpida soluzione cela nella geometrica simrnetria dello stemma se ne dai piani alti"2. Certamente pochi interrogativi, a cominciare deve essere accorto Casella, quando pochi mesi dopo per primo lo stesso

dei rapporri intercedenti tra esse e le due piu antiche stampe la Giuntina che rappresentano codiei perduti), mi ha perrnesso non solo di datare, ma di collocare nella debita luce il manoscritto della Biblioteca Ducale di Gotha, che i precedenti studiosi avevano o trascurato o insufihcientemente valutato. ljautorevolissima lezione del rnanoscritto di Gotha, accertata dei gruppi sul riscontro al Machiavelli frarnmenti o collaterali, ha rivendicato ignoti fm ora o dubitosamente accolti nel testo; ed ha ripristinato in numerosi passi la lezione genuina, eliminando

razionale

del

problema

(la Bladiana

oscurita, incertezze, errori


42

>>.

Conviene in via prelirninare stilare intorno alle aiierqualche osservazione mazioni del Casella. Anzitutto la datazione di G, legato a C, cronologicamente situato al Gerber, che ne aveva gia dal Lisio, va rivendicata gia messi in luce i pregi testuali diversamente nello affatto taciute (pur situandolo sternma). In secondo luogo sono sia le discordanze M-B sia le concordanze la sistemazione del sottoM-G, mentre CLPR si presenta in forma assai imprecisa, Inline va assolutamente gruppo escluso, come visto Lisio e Gerber, che le stampe ricorrano alla tradizione di gia avevano M: per la verita il Blado tenne presente quella di B, di G e di R.

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,

160

Antonio

Enzo

Quaglio

la riesamino nella piit ampia Notizia critica che correda la silloge minore difatti (p. 17) italiana e quella bilingue in due versioni eguali43. Vi osserva che il Marciano denuncia << le sue singolari lezioni che l accordanocon il codice di Gotha (in genere di Catattete rnutamenti grammaticale nell ordine delle parole) >>: che e ammissione nella edizione bilingue) (ribadita a mio parere piu importante degli esempi elencati per dimostrare che G sana errori il della restante tradizione, delle prove ofierte per mostrare di C (<<il piu lontano dall archetipo delcarattere senese del testo ), l elenco delle correzioni al Lisio, della caratterizzazione settenapportate trionale (anzi, forse, emiliana) della trasctizione G, della documentazione minaccia di sconesibita a favore (l ll, SlSt 1'1Z3 del1 archetipo perch , il alla stranezza volgere paciiico stemrna primitivo. Evideuternente dinanzi di questa concordanza il Casella rimase perplesso e imbarazzato: per non del suo valore lachmansconfessare le proprie conclusioni preferi tacere niano del reperto (in lezioni giuste o errate?) e diminuire l importanza con comprornissoria che si trattava l aggiunta generalmentedi accorcli nell << ordine delle parole >>. E almeuo probahile che all osservazione abbia contribuito

il Gerber;

ma

non

escluderei

che

una

piu

attenta

del suo disagio. Lo spogli sia all origine al testo lista delle correzioni precede la
Certo in questo genere di lavori critico edizione con tutto l apparato o ritocchi potra subire motivazioni

avvertiamo

valutazione dichiarazione riella

degli
che

Lisio:

nu-lla 5: definitivo e, forse, in una debitamente vagliato e illustrato,

prossima qualcosa

(p. 21)
di sostanza l edizione Barbera

lo constatiamo
e

nelle difierenze
separano

testuali

(escluse dunque grafia


dalle due

interpunzione) che

seguer1ti 5:

escludono la sua diretta discendenza Inoltre e brevemente dall autografo. preserita discute 13 correzioni da lui apportate al testo Lisio, in gran parte garantite da G secondo il Lisio, 14, 18 -, (ma quella del cap. III del terzo per di dua terzi, non e sostenuta, come di M, solidale, contro egli crede, dalla testimonianza G, con tutto il resto della tradizione), e illustra alcuni tratti settentrionali della trascriziorie di G. Quanto alle prove de1l esistenza de1l archetipo, egli si lirnita a riprendere i tre luoghi congetturalmente corretti dal Lisio (8, 9; 74, 7; 76, 22) e da lui elencati (p. LXV), afiiancando all ultimo la diversa lezione di G. 45 Colloco a sinistra la lezione dell edizione Barbera, a destra quella delle altre alla numerazione due, l una e l altra rapportate Lisio. per pagina e riga del testo Avverto che tra i due testi del Casella le divergenze grafiche e -di interpunzione sono numerosissime: sostanzialmente la sernantica del testo. queste ultime talora modificano
-

critica _tulle presenfe edizione del << Principe precedente (pp. 11' e ristampata nell edizione bilingue (pp. 5~8) e tradotta nei dell opera CriticalRemarks on the Text (pp. 9-12) e nella mezza paginetta di Notes che segue: le mie referenze, alla Nolizia dell edizione italiana. 44 di B (qui chiarnato B) nei confronti del gruppo Egli elenca 14 lezioni errate ct (qui A), varie forme dialettali senesi di C, 8 lezioni che illustrano la contaminazione di C con G, 5 lezioni inserite ad opera del Mochi in G da C, 2 lacune di G che

43

La Nolizia
testo

25) il

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,

P er

il testo

del

<<

De

principatibus
TAVOLA
III
o o

di Niccolo

Machiavelli

161

1. 2.

3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
11. 12.

5,6 5,7 5,8 11,24-25 15,19 23,5 27,18


27,23 31,9-10 31,18 31,18 31,19 33,8 36,10 37,1 47,15 54,27 55,14 57,7 58,24-25 59,3 61,7-8 63,15

0
o

esono
sono sono

sono

e sono e sono
una

da invidia

da

invidia
e non
nessuno

quando
a

non

quando
modo credere
a

modo loro creclere


tenere

loro

13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24.

Viniziani trovo e Viniziani e Franzesi amici sua e Fiorentini


e

ferocia
ma
e e

quando non
li tumulti

perch non quando sia


E Viniziani
come cominciorono delle terre rirnase eprincipi quando chi non toglie chi non dim de sudcliti tuoi odioso e contennendo quando creda imrruco el principe di animo dalla universit ma o

25.
26. 27. 28.

66,8 72,22 72,23


74
i

potere tenere e gli Viniziani e trovo Viniziani Franzesi sua arnici Fiorentini ferocit Ma quando enon e tumulti E perch e non quando esia Viniziani ecominciorono Ma come della terra e rimase e
c

prineipi qgiando tog


1
e

non

ie

29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47.

83,3 84,12 85,22 87,22-23 88,9 89,4 90,8

chi enon d di sucldlti rua odioso o contennendo

quando ecreda nimico el principe clue fussi dalle universit


o

di

animo

populi

populo

suto

SIZIO

91,16 91,18 91,21 97,18 97,21-22


102,7 104,17

mollizie
TIIOITO

mollizia
morta

ch egli
e

che
e

li fa
ne sono onorare

lui falli e ne
e sono

quando
0 e

quando
o e ma

onorando
sempre

106,15-16 ma al tenere 110,15 113,14 glorie


113,17

al

trarre

gloria
E vedesi donde erovina e lui nondimanco.

114,9 114,17
non

Vedesi donde rovina e nondimanco

1 riflettono oscillaziom si vede, le normali soltanto, come fatali pentimenti di ogni editore quando ritorna sulla propria fatica e riesamina le testimonianze. Ma nernmeno dire che dipendano da possiam

Esse

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,

162
una

Antonio

Enzo

Quaglio

di M, sibbene inferire utilizzazione piu sernplicernente che il disagio dell eclitore dirilevano le incertezze, concretano della tradizione: nanzi alla sua medesima sistemazione perch genealogica a ritocchi innovazione e taluni tardivi insierne a imrnotivata qualche acl una ulteriore utinon delle due seconde 46, assistiamo sernplicemente delle sue testimonianze lizzazione di G, ma ad una ricezione completarnente avulsa dal rincalzo degli altri schieramenti della tradizione. Un omcausata bra di scetticismo avvolge le ultime scelte 47, quasi certarnente M intuito di e di L dal Gerber, infirma che, dall ambiguo comportamento un intero braccio dello stemma, il piu allollato, e minaccia di sconvolgere le linee del disegno genealogico. Si cornprende dunque come il Casella il della tradizione in favore tenda a connnare sempre lontano coro piu di 'del monologo di G, deponendo implicitamente le armi lachmanniane fronte al groviglio stemmatico. Cosi il problema interno delle relazioni diversa
i mutamenti
tra l unoe l altro ramo genealogiche
e

della tradizione

resta

tuttora

aperto,

in

modo

drammatlco.
*ic*

data dal Casella al proassai piii seria e scientifica L impostazione blema procuro alla sua edizione vasti consensi 48: eppure incontro insieme Maanche l opposizione studi sul dell unico specialista nel campo degli

chiavelli

che l ahbiaminutarnente

analizzata 49. I difetti

che il Carli

rilevo

di CR, casualTma le prime collocheremo i nn. 34 (la lezione _vtato E: variante del Lisio, accolto nel testo forse adottata dal Blado, quando suto Barbera, in alcun riceve il conforto della restante tradizione), 35 (la lez. mollizia non si trova consims. o e nel1 intera tradizione meno mollizie G, che omette per una stampa: trova alcuno nella tradizione), tra i secondi derevole lacuna), 36 (maria non riscontro i nn. 28 (in cui il Casella, vedremo oltre l intera tradiper quale ragione, emenda soltanto dalla Bladiana), 44 (in cui zione), 42 (dove la lezione Barbera sostenuta la lezione Barbera e variante singolare di L). 47 fondate sulla esclusiva testimonianza di G (la n. 2 e conferrnata Quasi tutte la 4, la 40, la 45 e la 47; la n. 3 da L; la n. 15 e 38 da M e, dal Blado, corne del Mochi in C; la 22 da CLPR), per la prima delle due, dalla posteriore inserzione al n. 7 e preferita alla lezione Barbera tranne le seguenti eccezioni: (attestata da dal Blado) quella del Lisio rincalzata dalla restante da C, confermata G, e su rasura da tradizione; al n. 12 e ripresa la lezione Lisio contro quella Barbera, sostenuta G, M e Blado; al n. 14 la variante G, gia adottata, e esclusa in favore della lezione della tradizione, come dal resto ai nn. 20 e 43; al n. 24 la Lisio, docurnentata lezione G, M scelta in un primo tempo e abbandonata per quella del Lisio, fondata di G, accolta nell edizione Barbera, sulla restante tradizione; al n. 27 la variante di testimonianze viene espunta del Lisio basata su un rnaggior numero per la lezione e cosi stampa (ma il gruppo di B legge di tua sudditi, C corregge in de tuoi sudditi: al n. 33 rigettata la lezione in cui s accordano G e CLPR (in L il Blado); inline su tradizione, populo) in favore di quella ollerta dalla restante populi e corretto dal Lisio nel suo testo. gia assunta 45 Come da in varie edizioni moderne: dimostra Yaccoglienza del suo testo da L. Russo (Firenze 1931) a quella di A. Panella (Milano-Roma quella commentata 1939), da quella di F. Flora e C. Cordie (Milano 1949) a quella di M. Bonfantini
mente

(Milano-Napoli 1954). 49 P. CARLI, Rassegna Macbiaz/elliana, nel

<<

Giornale

storico

della

letteratura

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QUAGLIO, A. E., E., Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicolb Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /giugno) p.141
,

Per il testo

del

<<

De

principatibu:

di Niccolo

Mac/Qizwelli

165

nella ricostruzione che << non tuttavia quel rappresenta testo che il di ragdel henernerito Editore presumeva perfezionamento mosse a varie , di la delle singole censure lezioni, provengiungere 5al da un fatto che il Casella capitale: preferi risolvere gono globalrnente nelle pagine di presentazione le questioni testuali alla luce di discussioni esegetichee documentarie o storiche che oflrono il destro a varie ohie-

imrnediatamente

zioni, anzich situarle decisarnente sulle prospettive stemmatiche, in teoria e in pratica assolutamente piu cogenti. E il Carli allronta quella fatica di G traattaccando la testimonianza con gli stessi metodi, soprattutto dialettica del tutto mite una analogae dirnostrando in fondo, con le soluzioni

opposte,

la fallacia

della

metodologia che egli


editore
elernenti ad una

stesso

ahhraccia:
da un accurara cautela nell intrc>

e Un esame attento avrebhe indotto collazione

spassionato degli
il
nuovo

risultanti

rnaggior

fu attribuita termini l autorita eccessiva che al ms. Corsiniano dal Mazzoni, ha dato il primo posto, nella sua ricostruzione editore d aver collocato -critica, al ms. di Gotha. E sembrato con questo al nuovo dinanzi ai suoi predeassumere il suo da poter testo su basi ben Pill solide; tanto che si sono cessori ed ai commentatori piii famosa l opera ingegnati di illustrate del M. seguendo la lezione del Lisio e ritoccandola necessario, qua e la dove paresse e hastevole di per s a togliere non un tono ironico pregio al suo poco sprezzante, di retrilavoro (pp. 269-270). A parte questi rilievi moralistici, non tralasceremmo che <dacriteri da criteri ritiene ticare il giudizio impreciso del Casella, laddove del suo testo, L (abbiamo gia citato esterni di cronologia, il Lisio pose a fondamento della data di trascritenne conto che il Lisio questa paginetta), perch, se e Vero si che molto 'zione del Laurenziano, da lui per primo Hssata, e anche Vero spesso a lachmanniani del codice, impiegando gli strumenti scosta dalle lezioni segnarne di altri di rado, su base stemmatica, la versione e le deticienze preferendo non

del riguardanti le due edizioni CII, 1933, pp. 266-300: le osservazioni prirzcipatibus allestite dal Casella (cioe quella Barhera e quella milanese immediatamente seguente), alle pp. 269-276. All inizio del suo discorso il Carli non risuarmia << Il il tono del suo al Casella parole, forse eccessive, di biasimo per argornentare:

italiana,
De

Cas., ridotta
dal

nei

debiti

Tornmasini

stesso

Il Principe. Machiavelli. ne Le opere maggiori di Niccolb con e Guerm>> delle <] orentine,con della dell <dellaGuerm>>edelle<] orentine,concornmentodiP.Carli.Terzaedizionerivedutaecorretta,Firenze1932,p.VIIIdella ] orentine, <dell <dellaGuerm>>edelle<] orentine,concornmentodiP.Carli.Terzaedizionerivedutaecorretta,Firenze1932,p.VIIIdella della Firenze di P. Carli. Terza edizione riveduta e corretta, 1932, p. VIII cornmento scelta scolastica (giunta alla IX ed., Prefazione. In questa eccellente e fortunata Firenze 1958) il Carli corregge equilibratamente il testo del Lisio, che egli tiene a fondamento, con varie proposte del Casella (e gia prima del Tommasini). Analoga la citata con la quale egli chiude la conclusione Raxsegna (p. 276): <quamoquamo

esernplari. 50 Questo giudizio

Saggi

dei

abbiarno rilievi, i quali non farebbero che esposto in qui, tacendo altri piu minuti confermare le nostre conclusioni, sernbra di poter affermare che l edizione del Principe dall altro lato neppur in molte parti manchevole; ma certo _dataci dal Lisio risulta di quell opera. la questione del testo delinitivarnente l edizione del Casella risolve verarnente soddisfacente, da fare per giungere ad un resultato Un altro passo resta d aver dimoci basterehhe n ci arrogheremo noi d averne pur segnato la direzione: strato che, per una vera edizione critica della pih farnosa fra le opere del M., occorre e dalle antiche dai manoscritti derivante tutto il materiale riprendere in esame gli elementi la via ad un piil preciso e piu equo giudlzio di tutti e trovare stampe dar lume ed aiuto A questo indubbiamente utili alla ricostruzione. sempre potranno all ardua irnpresa . fin qui cimentati coloro che si sono notevole le fatiche di tutti che la << direzione di lavoro la Sola riserva Giudizio che si puo sottoscrivere, con sia non tanto quella esegetica proposta dal Carli, e orrnai logora, quanto quella nebulosa dopo numerosi tanto parziali assaggi. quanto stemmatica, ancora

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,

164
durre rnodidcazioni alla del codice di Gotha; e

Antonio

Enzo

Quaglio

lezione Corrente talvolta anche isolata, per l auto1-ita, come ci oiira gli avrebbe dimostrato quel manoscritto un testo ma da un forse non meno si, diligente alquanto manipolato copista Non E: il caso preciso che saccente. pertanto di fidarsene alla cieca, quando la lezione che esso ci offre non sia suffragata dall autorita di altri buoni manosoddisfacente ed inopscritti, o non appaia la sola veramente per intrinseche casi in cui fra la lezione del Lisio e quella pugnabili ragioni [...] Non mancano fondata su vari mss. e confortata dall autorita del cod. Gothano si rimanere E sono i punti dove inevitabilrnente, puo perplessi. questi in un edizione critica, entra in giuoco il gusto personale dello studioso che la [...] Ma piii numerosi sono i casi nei quali i-1 Cas., fidandosi troppoprepara dell autorita del Gothano solo o in poco numerosa n sempre buona coms e ad accettare lasciato indurre pagnia aggiunte che sanno troppo di ritoccosaccentesco e che spesso il Lisio aveva respinto con buone ragioni [...] Restanofinalmente da ricordare oltre alle aggiunte indicate alcuni casi in cui la lezione del Gothano, seguita dal Casella, appare ancora assai chiaramente correzione del diligente amanuense, e talvolta anche di qualche suo collega, e non meritava il credito che il nuovo editore le ha dato 51.
verarnente
_ -_

del Casella

liste di esempi radunate dal Carli ad avallo delle citate impressioni invano il lettore cerca qualche ragguaglio stemmatico che non sia generico e si fondi sull albero genealogico tracciato dal Casella, nem-ricche
in suo dalla lunga recensione nelle sue risultanze estreme; luogo trovera abbondanti le chiose illustrative con le quali il Carli respinge i ragionamenti esegetici avanzati dall editore nella sua Notizia critica. Per questo E: lecito aflermare che indirettamente il Casella ha favorito dichiaratamente il fianco sullo scivoloso terreno quelle critiche, scoprendo della discussione esegetica, legata all impressione personalee all iua'iciunf armi. all avversario le stesse Perch, sia ben soggettivo, anzi oilrendo
meno

Nelle

ricordato

del Carli nel loro insieme (e non as qui contrarie chiaro, le motivazioni delle una ad non minore validita con~ hanno una) possibile riprenderle vinzioni (tramite le scelte effettive) espresesplicitamenteo concretamente se dal Casella, rnentre del tutto lo stemma inoperante resta proposto i n immotivato e dall editore, quanto quasi completarnente soprattutto disinnestato dalla discussione, tutta puntata sulle ragioni semantiche del
testo.

scialo di dialettica esegetica, smagliata da ragioni irnpres~ Dopo tanto e sionistiche, giunto il momento, pensiamo, per sbloccare la questione, di della logica fortnale, che e a dire di afHdare le impiegare gli strumenti questioni al rnetodo lachmanniano, di proiettare le discordanze, le oppo~ delle fonti sulla tela ecclotica onde imhrigliarne sizioni, le contraddizioni

51 Stralcio queste atfermazioni rispettivamente Galle pp. 270, 271, 272 e 275 del citato << Giornale storico : tralascio ovviarnente l abbondante esernplificazione con cui il Carli le suffraga, non tanto di spazio, quanto per motivi perch la dialettica che le sorregge si dimosti-era utilissima solo per quelle che, una volta esperite le risorse sternrnatiche, rirnarranno aflidate alla garanzia del_l esegesi.

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,

Per il testo

del

<<

De

principatibus

di Niccolo

Machiavelli

165

le soluzioni al pii1 solido attracco della trasmissione genea logica. In altre parole crediamo che una piii attiva e scientifica utilizzazione dello sternma potra consentire di superare quelle impasses, dinanzi alle quali la critica esegetica, per vocazione chiamata a decidere in via surrogatoria quando, esperiti i canoni della meccanica testuale, la tradisi dimostrata zione si apre all intervento esterno dell editore, irnpotente. De tradizione manoscritta del L angusta superstite principatibus, deliancorarne

ciononodall edizione del Blado, mostra piuttosto precocemente 52 intensa dal 1516 al 153132 una nel periodo che va pressappoco stante lo provano i sei manoscritti circolazione di testi a penna: copiati in questo torno di tempo (L, B, R, P, C, G), ciascuno dei quali postula almeno

mitata

un non

antigrafo indipendente, lo rincalza il rifacirnento


essersi
accantonare tre

latino

del Nifo
convince
mette
a

che

pare si vuole

servito

di alcuna la Giuntina)

fonte a noi nota 53, ce ne l edizione del Blado che

(se
pro-

delle quali parrehbe identificarsi testimonianze, nessuna aflidarla con quelle sopravvissute. Se dunque il Machiavelli, pur senza sua ed essa stessa conohhe alle starnpe, si preoccupo di divulgare l opera di Firenze (il seuna fortuna, diflondendosi fuori delle mura precoce nese e dei settentrionale conhni della Toscana G), ne consegue (il C) senza che il fatto meravigli, che la tradizione quasi fatalmente, comunque si e complicata sin quasi dalle origini nelle sue linee di discendenza. Ma e le copie, un alla sorgente non dovrehhe essere esistito, tra l autografo le prove a nostro non esistono parer archetipo intermediario, perch dal Lisio suflicienti a garantire una simile ipotesi. I tre passi, gia notati ma da un a che l intera tradizione capostipite dipende impiegati provare dal Casella (con cui concordava, su base piii larga e con ragioni corrotto i mss. recano da per di, diverse il Gerber), sono i seguenti: a 8, 9 tutti che sarehhe richiesto assolutamente dal contesto (trovandosi ingannati della opinione loro e di quello future bane); a 74, 7 testimoniano povero o contennendo dove il senso richiederebhe povero e contennendo; a 76, 22 recano e delle donne loro in luogo di e delle clonne loro imposto dalle
fitto
almeno
sua cittaclini parole precedenti (quamlo _vi astenga clczlla roba cle sudditi, e dalle clonne loro). Non e chi non veda come, anche e a

cle sua volere

52 la dedica mediante E: quello nel quale oggi la critica scorge, Il primo termine Lorenzo de Medici, il completamento del De principatibus, che da allora verosiinizio la sua milmente fortuna; il secondo E: irnposto dalla stampa del Blado, che di reca una dedica dell editore datata 4 gennaio 1532. Anzi l industrioso lavoro e di collazione compiuto dal Blado potrebbe retrodatare di qualche temporaffronto il termine manoscritta. ante di questa prima diffusione quem 53 del De regnandi peritia, edito nel 1523 (ma approntato Si tratta gia l anno critico del testo innanzi), desoritto dal Lisio come potenziale aiuto alla costituzione del De principatibux (p. XII), in quanto Agostino Nifo tradusse, compendiandolo 0 necessariarnente, vista la data diluendolo, il capolavoro del Machiavelli, sfruttando la proposta senso vedi in questo pasticbe, qualche esemplare rnanoscritto: i p. 176.
a

gel

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,

166
in

Antonio

Enzo

Quaglio

scorgere

essi

,lapsus calami
ahitualmente di Foscolo,
ma

l errore,si tratti di veniali disattenzioni, di appena tre del tipo di quelli, talora piii numerosi, che s ir1contrano

anche nelle trascrizioni autografe, non dico di Boccaccio 0 non e A parte cio, nel primo caso d un Petrarca. persino far intendesse dipendere, completamente da escludere che il Machiavelli verbo (inganmzti) due proposizioni con di zeugma, dallo stesso una sorta amhedue legittimi (il secondo suona piir incidiverse, cioe due costrutti stesso laddove Machiavelli il secondo e salvato dal (83, 3), con sivo); s e non rnaggiori titoli, scrive odoso 0 contennendo, che il Casella, come nelle due ultime edizioni a visto (cfr. Tav. III, 28), e stato costretto ritoccare congetturalmentenello stesso modo. Ora, da un lato riesce diHidall altro errore in due punti diversi lo stesso cile amrnettere d archetipo,
una rilevare nell accostamento non tanto contrapposizione quanto formulare giustappositiva, impiegata a fini espressivi dal Main qualche modo (lo ammetteva chiavelli. L ultima prova e contraddetta di G che legge e da sua lmplicitamente il Casella) clalla testimonianza (da sudditi, e dalle clonne loroz amrnetterido in G un facile trascorso per che momento dal astenerci dalla correzione .depotremmo ) congetturale, nulla assicura che dalle sia a sua Volta, per analoga svista (dal primitive delle dell archetipo), stato causato dalla precedenteimprecisione. ancora I1 nodo del prohlema testuale del De principazfibusresta oggi, con le conseguenti irnplicazioni, il manoscritto di Gotha, sospetto per e Tarnmodernamento lo snaturamento settentrionale delle forme toscane cui sottopone e per la il testo, per una esterna certa qual trascuratezza rare dislocazione marginale alla Toscana della trascrizione, per le non lacune e gli innegahili errori che denuncia. N i rozzi assaggi del Tomla limpida del Gerber, e nemmeno masini, n la complicata sistemazione e avveduta difesa del Casella, gli hanno assicurato la preminenza che gli su la restante che esso, da solo, ne tutta tradizione, nel senso compete uno dei rarni due impersona portanti, sovente preferibile a quello piii froncloso. Questa posizione di rilievo, gia sostenuta giustamente dal Casella, necessita di suflragi filologici saldi e resistenti di fronte a qualsiasi rneclicati dalla sua riserva esegetica. E percio, piuttosto che sugli errori tradizione e denunciati da tutti gli altri esemplari insieme (non per niente fece il Casella, conviene risolutarnente sfuggiti al Lisio), come puntare sulle lacune, prodotte meccanicamente nei e accertahili geneticamente restanti da cui esso esce indenne 54: rnanoscritti,

naturale
una

costante

tre rilevato il primo, (rec. cit., p. 325) aveva passi il Tommasini la causa della lacuna che caratterizza l intera tradizione, meno G, nella svista rneccanica di copisti tra parola e parola uguale, il Gerber il secondo (p. 99) senza alla genesi del guasto, accennare minimamente ma solo per esaltare la bonta di G: del resto sia Gerber (pp. 96~97) sia Casella nella Notizia criiica hanno insistito meccaniche sugli errori dell inter ttadizione medicati da G, non sulle obliterazioni

54

Di

questi

additando

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,

Per il

testo

del

<<

De

principatibus
TAVOLA
IV

di Niccolo

Machiavelli

167

Lezione
Chi considera
tro

di G

Lezione
Chi considera
di

degli

altri

mst

adunque l uno e l aldi questi stati, t-roverra difhculta nello del acquistare lo stato Turco, ma, vinto che sia, facilita

grande a
trovarete

tenerlo.
per

Cosi per
lo

avverso

adunque l uno e l altro questi stati, troverra diHiculta nello acquistare lo stato del Turco, ma, vinto che sia, facilit grande a tenerlo. Le cagioni (19, 7-9)

qualche rispetto piu


occupare
stato

facilita

ad
ma

di
te-

Francia,

diflioulta

grande a

nerlo. Le cagioni Debbe, per tanto, pensiero da questo


e guerra; exercitare

mai levare el esercizio della nella pace vi si debbe piu che nella guerra: il che
uno

mai levare per tanto, siero da questo esercizio della il che pub fare (67, 5-6)

Dehbe,

el pen~ guerra:

puo
strarsi

fare
ancora

Debbe

principe
et

mon-

Debbe
arnatore

ancora

uno

principe
et
onorare

delle virti ricapito alli uomini virtuosi rando li eccellenti in una


amatore

dando
ono-

delle
in
una

virtil
arte

rnonstrarsi li eccel-

lenti

(104, 16-17).

arte

Sono,
tolineano
rimanente

queste,
senza

le

tre

<<

giunte
di

>>

piu ample di G, che d altro Canto


tre

sot-

possihilita

appello

salti

du mme

au

mme

della

di G, ossia retradizione. Pero, per sconfessare l indipendenza vocare la collocazione nello stemrna che gli ha garantito il Casella, biso~ dirnostrare nel suo gnerebhe prima copista cinquecentesco tanta e sl diabolica ahilita, preveggente canoni filologici odierni, da aver interpolato capricciosi supplementi personali chiudendoli con la stessa parola (o quasi) rihtdietro alla quale li ha inseriti. L assurdita di una simile evenienza delle lacune per tuta dalla frequenza e naturalezza in ogni tradizione omoteleuto. E d altra parte, mentre va escluso nel copista di G il gusto dell inserzione arhitraria, atteso che non esistono lungo tutto il testo altri
per ampliamenti di questa lunghezza, l esistenza di un apografo scorretto numerosa di ornissioni altri e rihadita da una lista gli esemplari pin colmate da G, in cui la caduta di qualche parola appare spiegahilmente prodotta nel contesto dagli elementi prossimi precedenti o seguenti, ini-

tutti

zianti

con

la rnedesima

lettera

terminanti

allo

stesso

rnodo55:

Cui esso sfugge. Poco rileva, dal lato stemmatico, che il primo e il terzo supplemento siano stati recuperati dal Mochi tramite G e inseriti marginalmente in C (nell ultimo ha resistito accolto dal Casella nella sua prima edizione, in luogo di pero onorare, onorando di G, ner una svista del Mochi), e che il secondo sia passato nell edizione del Blade. 55 di G anche qui che le lezioni Per sctupolo di cornpletezza soltanto, annoto state ai nn. in stato), 3, 5, 10, 13 sono traspor1, 2 (ma .vuto e ampliato e ritoccato tate da G in C ad opera del Mochi, e che il Blado ha utilizzato quelle per collazione ai nn. 1, 11, 19.

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, ,

18

Antonio

Enzo

Quaglio

TAVOLA V

Lezione
lui

di G
lui

Lezione

degli

altri

mss.

piu delettarsi la ruina sua suto trovare tutto unito


e
a

causata

delettarsi (3,6) la ruina sua causata rrovare unito (20, 1)


tene-re

(17, 12)

potere tenere alla sua futura potenzia che li Orsini medesimi, mediante aveva disegnato di diventare con inhnite sue scelleratezze n alcuno altro poten-te l amore del principe dimenticaire hanno stati, e non li defenda-no; hanno su-dditi, e non li governano alcuni altri hanno fede lo che nelle avversita con difenda e -pubmeglio per quello intendere mia stata scrisendo la intenzione
vere

(27, 23)

alla futura potenzia (30, 20) che li Orsini, mediante (33, 3-4) aveva disegnato diventare (36, 3) con infinite scelleratezze (41, 16) n altro potente (50, 20) sdimenticare el eprincipe(51, 12) hanno stati, e non li defendano; suddi(52, 13-14) ti, e non li governano altri hanno (58, 12) lo difenda (65, 12) che nelle avversita
e

puo rneglio intendere


l intento mio
56

sendo
uno

scrivere

(67,14-15) (69, 22)

-in un principe trovarsi asuoi, solum perch

golpe
tutto to

sapere

conoscere

imegrira, relligione

tutto

umanita,

cur-

principe trovarsi (70, 24) perch (73, 3) (80, 4-5) golpe a conoscere itutto inregrira, rutto relligione (81, 22)
asua,

che si sieno sendo suto dal Senato tenendo quello continuamente sieme intorno a s

in-

che sieno (89,4) sendo dal Senato (90, 19) tenendo sempre quellof" intorno

(93, 21)
a

Singolarmente questi casi,


sere

diflferenza

dei

tre

dall omhra del duhbio, ossia tacciati dimostrando a ogni attacco, sottoas stata o omofonia l intera tradizione di per ragioni diplomatiche G. La intaccato un di corruzione che non ha bipartiprocesso posta ad solo e dal Casella, riposa dunque non sostenuta zione dello stemma, non tanto su interna, ma sui fattori ragioni preferenziali e di convenienza a della tradizione, nettamente incontrovertihili spaccata in due dinanzi da e uno rami costituito Cruces dei due testuali evidentissime. Purtroppo tra la tradizione distinzione un solo manoscritto, si che la necessaria

sfiorati

globalmente resistono

precedenti, possono esdi interpolazione: ma nel loro complessoche

impersonata da
56

in s, l esemplare

portatore

di essa,

pone

sua

Volta

l im enzione mia (cfr. Tav. VI, 65): ma la caduta del participio. 57 al pronome: G nel posporre lvverbio Anche qui M da solo si allea con solo perch tradizione alla quale 2: legato non senza per questo sconfessare la restante di fronte a continuamente di G, ma pure perch palesa Fomissione mantiene sempre cfr. Tav. VI, 113. di insieme: Solo M concorda
i suoi
con

G nella

lezione

come ar1ch egli,

colleghi, denuncia

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,

Per il lo

testo

del

<<

De

principatibus di Niccolo
essa come

Machiavelli

169
e

spinoso problema di distinguere quanto ad riguarda invece personalrnente il manoscritto,


alle insidie
della
trasmissione
meccanica
e

appartiene ogni altro


del

quanto soggetto

dell intervento

copista.

E appunto via diretta sostengono

grafo,
condo

ma

le

non perch G, copiato fuori della Toscana, e certamente per (sia Gerber sia Casella hanno ragione quando dall autografo dunque che nessun esemplare direttamente sceso dall autocio non necessariamente l esistenza dell archetipo), seimplica risultanze dell esarne linguistico e il campionario delle non rare
--

e tali sono in fondo la magior lacune, la scelta delle lezioni adiafore nei casi di diventa imbarazzante. parte opposizione Ma vediamo sia possibile rinfoltire prima se non per altra via la di G, assicurare testirnonianza insomnia non semplicemente la genuinita della tradizione che esso ma bene la sua antica diflusione, rappresenta, di Che la stampa allestita dal Blado piil rigogliosa quanto oggi appaia.
-

abbia sfruttato un esemplareportatore di quella tradizione che non si e potra identificare con G per ovvie ragioni cronologiche e testuali stato dirnostrato dal Gerber e puo venir confermato anche dalle nostre indicazioni58: ma io credo che la sua storia, assai pin ricca, si sia svilupa monte stemmadella diflusione pata piil largarnente anche sul terreno
_ --

tica.

A, strettamente io Gerber, ribadito Casella, controllato imparentato (lo ha dimostrato stesso) a B, E, I, solo nell intera tradizione rimanente (escluso il mescidato C, ma cornprese le stampe), aggiunge a piccolo (41, 21) senza padre, ottenendo la lezione (accolta dal Casella e respinta dal Carli) di G, piccolo _szmza paalre; a 67, 5-6 RC accettano supplemento G caduto nella l ampio
rimanente da guerra a guerra (Tav. IV, 2). E tradizione per omoteleuto ben Vero che l aggiunta in R si trova al margine: ma che, diversamente da quanto alla il Lisio, interessato sostenne a respingerla, essa appartenga stessa che ha vergato il codice, sia pure di gralia pin minuta mano perch anche dal cloveva appunto essere al margine, E: constatabile contenuta facsimile allegato (e il n. 2) dal Gerber, che difatti non riprende, nemmeno che il supplemento del Lisio. Del resto, se e vero ipoticamente, l ipotesi alla trascrizione di C (non appartiene primitiva proviene cioe per collazione da G) e che quest ultirno non E: copia di R (non puo cioe averlo

Lo provano innanzi tutto sporadiche testimonianze di poco seguenti infiltratesi contaminazione in altre zone per un manoscritto della seconda meta del Cinquecento come

parallele
dello

stemma:

introdotto
esso

possa

si vede dai margini di quest ultimo nel suo testo), non si trovava rirnontare ad un altra mano. esso Certarnente

come

nel-

non al 1530 era in mano al Mochi si vede come abbia edizione a Roma poco pin di un anno appresso, simile servirsene. A parte che in essa non rimasta traccia alcuna di una potuto consultazione e che nella Bladiana non che lo ci sono resti tangibili degli errori caratterizzano, niente prova che G sia passato da Firenze o da Roma.

53

Se e

vero

che G intorno
la
sua

il

Blado, che stampb

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,

170

Antonio

Enzo

Quaglio

in R, dal cui gemello di R, e probahilmente ai margini come l antigrafo prima che l unico manopasso in C: dunque la tradizione di G, ancor scritto che compiutamente ce la tramanda fosse confezionato, era nota a

assicura che G abhia mai circoFirenze, dove d altra parte nessuna prova lato. Ma si puo risalire oltre: nella nota falsilicazione del Nifo, edita nel 1523, e ovviamente preparata qualche tempo innanzi, al cap. ll, 11 (Quomodo in pace Princeps militari debeat) leggiamo un facultati vacare

branosgz
rudes arbitrentur...
in

Non
posse
et

autem,

tprincipes qui

studiis incumhere. pace principem non posse militiae in pace sunt, bifariam studiis militiae operam dare

asserimus, opere atque mente Princeps qui et Regnum suum defendere tam alienum invadere cupit, pacis, quam belli temporibus nec opere nec mente a militia uno quiescat. Ab eo enim qui tuto imperitemporis momento tare adeo, ut res cupit huic potissimum studium adhibendum est, non ramen Duces rehus pacis, maiore ut Romani immo diligentia, pacis pretereat, quin
ac

virtutum

studiis, intentus

sit

del Machiavelli rifacimento il concorrente che ci persuadecome per il suo del De principatibus che a 67, 5-6 leggevacome si valesse di un esemplare G (cfr. Tav. IV, 2); e questa percio un altravisihile traccia della fortuna dall unico esemsalvata per noi concretamente che arrise alla tradizione

plare gothano. del testo convincono Le prime avventure dunque che la tradizione di una lasci intendere intensa di storia G ha goduto di una quanto piu non ma dello ai primi piani e che risale stemma, singola testimonianza manufatto che ne alla fedelta di G come assicura perentoriamente intorno
al il credito da attrihuire Per accertare fondamentali. dei soluzione nella testuali, prohlemi rnanoscritto, conferirgli cioe, pratica agli altri specialmenteladdove egli si oppone con varianti indifferenti codici, il giusto valore, e necessario misurare lo stacco e lo scarto interin esso correnti fra la tradizione sopravvissuta e le personali variazioni, di un ramo indipendente dello distinguere quanto pertiene alla sostanza
tramanda
i tratti
stemma dalle sovrapposizioni arhitrarie del copista di G, onde detrarre, le prime a quelle dell altro dalla trascrizione, le seconde, e contrapporre delle mol il raflronto assai comodamente tramite ricostruihili ramo, piu La diflicile operazione di cernita in teplici fonti che le hanno conservate. altre parole consiste nella ricerca esterna di un appoggio di G e Va esesull intero fronte stemmatico guita comparativamente tra G e i rappre-

dal Gerber (op. ci/f., II, p. 99) di G, contro il Lisio, che (p. 67) l addi la conosceva tramite per respingerla (l editorecritico si e visto) e allegava a controprova della seconda (da parte zrone del Mochi, come a quiescat), omettendo, prima e dopo, le affermazioni piu significative del Pfrmceps Nifo stesso: ho integrate e ripulito ricontrollandole dagli errori le due citazioni

59

La

prima parte

che il dimostrare 11 contrario arfermava


per

di Nifo

esso

stata

gia

avanzata

conosceva

la lezione

sulla

fonte.

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,

Per il testo

del

<<

De

principaribus
In
come

di Niccolb

Machiavelli

1'/1
argo-

sentanti
mento

dell altra tradizione.

questa prova

direzione
minime

un

fondamentale

ecdotico,

intravisto
a

in

proporzioni

che dall aH'lnit51

lega G

M,

dal Gerber, e costituito la seguenre tavola di lezioni concontro

divise C11 manoscritto noscrittiwz

gothano e

dal marciano

tutti

gli altri

ma-

TAVOLA VI Lezione all G-1-M


et

Lezione
O

degli

altri

rms.

OIH3II] 1'1tO

OI`I'13IT1CI1tO

drento
sunt
61 benvoluto tutto el mondo o esono oltre 62 di quello aria aiuto toltosli E quali

dentro sint

benevoluto el mondo
0

tutto

sono a

oltre

are aiuti toltisi E quali errori


preso divenuto li portano e non al regno del loro antiquo sxgnore

quello che

prese diventato
e a

(CR)
63

li portano

quello antiqui"4

de loro

signori
Considerate Considerato

6 la cornparazione La lezione della colonna di destra e ricosrruita attraverso fra i due sottogruppi, CLPR da un lato e B, A, E, I dall altro, detratte ovviamente Ie varianti annoto invece, nel caso, le opposizioni tra i singolari dei manoscritti: due gruppi. In quella di sinistra, a parte le casuali conferme dl qualche esemplare o di raggruppamenti rninori, che segno racchiudendo le sigle tra parentesi, registro in nota le eventuali discrepanze tra M e G, accogliendo nel testo delle tavole la lezione Il Blado accoglie pill prossima a quella dei due gruppi che ad essi si oppongono. la lezione M-G ai seguenti nurneri (tra parentesi le eventuali modilicazioni, e, in caso di discordanza fra M e G, la scelta dell editore):4; 19; 25 (i Francesi); 28; 42; 46; 58; 61; 71; 85 (saranno sempre); 93 (circa i suddili); 96; 99 (da l'dllf l1);101 (il principe d animo milizfare e cbe :ia insolente e crudele); 131; 149; 153; 154 (principi i quali); 155 (nel loro principato); 156; 158; 159 (aloe Viva); 160; 161 lrispetti); 162; 163; 165; 166; 167; 169 (come di poi); 170; 172 (prep0sto); 174 in C, nrasportandole da G, le seguenu (l'1Cque); 175; 177. Il Mochi ha utilizzato lezioni M-G (tra parentesi le forme ritoccate e quelle che, in caso di divergenza tra M 6 G, ribadiscono la loro origine da quest ultimo):nn. 4; 5; 15; 16; 22; 24; 44; 53 (in tutto e aggiunto dopo fanterie); 70; 71; 73 (Il re di Francia presenie ba); 75; 80 (el mafztenere); 99 (da lkzltrzr); 106 (Pastemio Nigro); 130; 149; 175. 61 del LISIO R ha G trascrive, staccato, ben voluto: erratamente nell apparato il posto di M. preso 62 M legge oltra. 63 In a li E: stato G non irmnnzi aggiunto dal Mochi; in M partano e SCOICIHIO in porta. 64 M: anticj
_
_ _

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,

172
18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34.

Antonio

Enzo
tutte

Quaglio
queste
cose

21, 12 22, 7 23, 21 26, 20 27, 21 29, 10 29, 15-6 31, 19 32, 24 35, 10 36, 5 37, I 37, 14 38, 12-13 39, 7 41, 20-21 42, 13-14e17 47,14-15 47, 15 49, 12 50, 20
52, 54, 57, 59, 59,
23 7 6

questecose 5
drento vi 6 maggior ad introdurre Hieronimo vissuto 67 sempre Ie spegne eFranzesi avvedutosi obsidiavano
avuto
avere

dentro
e maggior introdurre Girolamo sempre vissuto non Ie spenga Franzesi avvedutisi assediavano
ad avere ferocia remedio o a benificare
avuto

ferocita el 68 remedio
a

beniicare
69

pervenerunt
firmano

pervenere Firmiano

Firmani7
mam
e non

Firav-

Firmiani
e

Firmiani avversita
non

35. 36. 37. 38. 39. 40.


41. 42.

hai nelle
a

nelle
arte

hai

da

temerne

versita
per
arte

temerne7
ad
possa

possi
temano
con
72

temono

43. 44. 45. 46.


47. 48. 49. 50.

60, 60,

3 4 5 18

ci?) sia cosa la intenzione e sua virtuosamente

che
sua

con ci?) sia che 1 intento suo sua

virtuosissimarnente

seguirono adunque

73

seguitorono dunque
Sforzo la fatica
le
arrne
e

61, 5

61,15 61, 15-16 61, 20


61,23

Sforza la paura e la fatica (P) le sua arme 74 a difendere venga buone e utili sia pieno

la paura

sua

venga

utile siano

ad aiutare e buone

difendere

piene

65

In

G davanti
e

11 Mochi ha premesso tutte. so M: dove. 67 M: G: vexuto; vista. 68 M: il. 69 I1 Mochi ha inserito in G tra m e a una i ovviamente C. dal confronto con 70 M veramente dalla seconda mano che ha rivisto per un lapsus calami, corretto Ia trascrizione servendosi di un aItra fonte (forse di CLPR; piil probabilmente una da Firmani, ha scritto 1 erratofranzesi: 1 ana1ogia con i casi precestampa) e sostituito denti e seguenti conforta a ipotizzare nel suo antigrafo Firmani condiviso da G. 71 G in luogo di temerne reca temere di loro. 72 G: temeno. 73 G: seguirno. La lezione della restante tradizione (seguitorono) manca, per una lacuna che ha intaccato l intero gruppo, Vasta in B, A, E, I: percib teoricarnente essa una lezione caratteristica del gruppo CLPR. potrebbe rappresentare 74 G: le sue armi.

raschiata 1ettere,

ora

questa, dove si trovava del tutto illeggibile

forse una parola brevissima, un P210 ch (almeno sul microfilm, di Cui dispongo),

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,

Per il testo

del

<<

De

di principcztibus

Niccolb

Mac/piavelli

175

51. 52. 53. 54. 55. 56.


57. 58.

62, 16 64, 2 64, 16-17 64, 19 64, 24 65, 6 65, 18 66, 8 66, 12 68, 14 68, 20 68, 25 69, 13-14

non

vuole

75

vuole

non

Davit ha spento le fanterie

in tutto
7

David le fanterie
loro
0

ha spento

loro potere o le sernplice(CR)


la

di potere

prima cagione
ruina

la
a

semplici prima ruina


trovare

della
trovare
T' e do

principi

quan-

quando
li ordini
avessi

eprincipi

59. 60.
61. 62. 63.

professore (CR)
l ordine vi avessi delle vittorie la fortuna
si
muta

professo
della
Vittoria
muta

quando quando si
con

la fortuna

64. 65. 66. 67.


68.

69, 18 69, 22 70, 1


70, 70, 71, 71, 71, 72, 73,
4 25 3 3 7 11 2

sudditii o con la intenzione


in
vero
79

sudditi

mia

essere

mio l,l.I`1t I`1tO essere in vero


tosto

presto

69. 70. 71. 72. 73. 74. 75.


76.

perch le non sappi quelli vizii


nella infamia divenendo al re di Francia
n fatto n vinto 82 simulatori e dissimu-latori del guadagno piilpresto gli uomini si dimenticano
tutto
escusare

perch non sappia 8 quelle


nella fama diventando al re di Francia: fatto n vinto sirnulatori di
et

ha

presente:

et

ha

3*

73, 6

76,

76, 5
77, 3-4

guadagno
sdlmenticano
tutto
escusare

77. 78. 79. 80. 81. 82. 83.

li uomini

piu

presto

78, 10 78, 11-12 79, 2 79, 11 81, 3 81, 15-16

nascendo in Senato
delle be-

nascenclo in Senato
mantenere

il

rnantenere

proprio
stie

delle
avere

bestie
tutte
e

in fatto tutte avere Venti della fortuna dele le variazioni le cose 53

Venti

le variazioni

della fortuna

vs
76

M, G: M M: M:

volle. ba spente
om.

in

tutto

le

fanlerie;

dall altra parte

CPR

leggono

ba

spento

16

fanterie.
77

e . Fintenzione.
invero.

83

Il solo L legge quelli. G: Il re di Francie presents ba. G: n fatte n 1/inte. G: e la variazione delle core.

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,

174
84. 85. 86. 87. 88. 89. 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96. 97.

Antonio

Enzo

Quaglio
uno

81, 19 82, 82, 82, 83, 83, 83, 83, 83, 84, 84, 84,
7 8 10 3 7 8 21 25 4 21

un

principe

avere

avere

principe

(P)
sempre
saranno

Heno 84 laudati

sempre

saranno

e pochi Cfuggir da che n robass n onore e che sia reverito

laudati e li pochi

fuggir
di che n roba n e reverito
onore

drento
asudditi veggendo dubio dove per ordinario 86
circa

dentro circa sudditi

veggendolo dubio
per

30

lo
era

ordinario, dove
ordinati

85, 9 86, 3

quale
`

era
e or-

98.
99. 100. 101.

86, 5 86, 9 87, 8 87, 22-24

ben governati dinati e la sicurt

che bene
e

governati

dall a'ltra87
a

di anie che fussi crudele, insolente 85 el


mo

quello principe
milltare

sicurt da altra da quello o militare el principe che fussi d anim crudele e che fussi insolente,

102. 103. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. 111.
112.

88, 20 88, 23
".

successe

l uno dine

1 altro ore

succed l uno ordine

l altro

90, 1 90, 3 90, 91, 91, 92, 92, 93,


14
2

grandi
del

lione
9

notabili 89 della e

grandi della golpe Nigro


era

del lione

21

3 31 5-6

Pescennio 91 Nigro lui era dintorno aservizii Talmenlte di della crudeltl Massimino

golpe

intorno al servizio Tal della crudelt

sua

113. 114.

93, 12 93, 21 94, 8

abhi

avere
93

abhi
a

ad

avere

sempre da riceverlo

quello

sempre

quello

riceverlo

34 ranno 85 36

G:

#erm xempre;

dall altra parte

P insieme

al

gruppo

B, A, E, I legge

su-

sempre

G: robba. M attesta In luogo di per ordinario ordinariamente. 37 M: da l altra. 83 M varia l intera frase al plurale: e prencipi dkznimo militzzre e cbe fussino crudele, infolente. 39 z. in notabili, sostituendo alla e una notabile che il Mochi trasforrna G reca 9 G: del leone e della 1/olpe. 9* trascritto M aveva Pexcenninoz successivamente il suo copista o il revisore trattino con un l ultima n; G esibisce Pastemio. seguente ha cassato 92 M: abbino. 93 G: continuamenle: cfr. Tav. V, 22.

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,

Per il testo

del

<<

De

principatibus di Niccolo .Machiavelli


avuto

175

115. 116. 117. 118. 119.


120. 121. 122. 123. 124. 125. 126. 127. 128. 129. 130.

94,19 95,4 95,1415 95,15 96,11 96,12 96,19 97,16 97,18 97,2627
100,1

avuta

9*

alcuni
sempre
sua

li

95

ha

alcuni altri li ha sempre


Ula

131.
132. 133. 134. 135. 136. 137. 138. 139. 140. 141. 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148.

100,3 101,13 101,18 101,20 1G2,1 102,18 102,19 104,10 104,20Q1 104,21 105,1 106,6 106,7 106,12 106,19 107,4 107,19 107,21-22 107,22 108,7-8
108,11 108,13

le arme di tutto el 96 tuo tua97 soldati non credo gi 911 vuol quando la li fa e falli nel principio erano a lei poco (CR) col forestiero 111
tenuti drento

solo

tutte

l armedel

tuo

soldati tua non credo quando vuol li fa e li fa nel principio erano poco a lei co forestieri
tenuto

di
e

alcuno

c1 ingegno

oratori dall a'ltra


sempre la sua possessione che la li sia tolta
tenere
o

dentro di qualcuno e di uomo ambasciatori da altra

pigliare piglia11e11

dice
e

buone 1 opere triste le sua accio


sempre
103

le

le sua possessions che le li sieno tolte 1112 debbe tenere e dice e le buone triste l opere

azioni

(A)
ine el1 f 1

le azioni accio che el E-ne sempre di


e non

quelli eletti e di poi e in questi non si consigliava


e

quelli poi
con

si
ne

questi consigliava

con

persona

non

ne

non

lui
o

ell-i

108,16
108,27 109,45

149.
150.

disegni 105 gui s ingannano s inganna con uno pii1 d uno con piu d uno, 111 principe
o

quello

si

dise-

pi'1I`1Clp

G: aura. G: gli. 96 G: il. 97 G: tuoi. 911 G: ella. 99 M: e fagli. 10 il forestiere. M: con 101 M: pigliare sempre. 102 E questa la lezione conservata cbe li sieno tolte. 103 G: sue. 1114 G: ii. 105 G: o quello che si dixegni. 1116 Sia in G ad opera del Mochi
95

94

dal gruppo

B, A, E,

I:

l altro

(CLPR) la nduce

(da C)

con

una

croce

di

richiamo

al margme

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,

176
151.
110 per

Antonio

Enzo

Quaglio
sua

152. 153. 154. 155.

110 110 110

sua poca prudenzia lo ha perduto alcuni e populi

lo ha per

poca

prudenzia perduto

alcuno
el

110,
111 112 112 113

principi quali nel loro principa~


to
107

populo principi che nel principato loro


tempi da quell altra
resisterle che ha aparticulari
re

156. 157. 158. 159. 160. 161. 162. 163. 164. 165. 166. 167. 168.
169. 170. 171. 172. 173. 174. 175.

etempi
a

(P)

quell altra

113 113 113 113


114 114 1 14 115 115

resistere che l ha18 al particulate

respetti
per
arte

109

spet

to

con

arte

con diversi che il governo azione ferocita

con

sia

dua diversi che il governo ferocia

suo

sia

cosa

sopravenuti
al presente in Italia 110 di poi come alcuno la qua-le(CR)

venuti in Italia,

al presente

116 117 117 117 117


1 18

da
uno

poi

come

preposti
Oltrem
di
acque e testimone

quale proposti
Oltre
a

119 120 120 120

prima

acqua e testimone

el Taro

176.
177.

el Taro Svizzeri
et

"2

aiuti

le svizzere et aiuto

178.

vegga

dopo

tanto

clopo tanto

tempo,

vegga

tempo

cosi ingente di concordanze, sia pure ditninuita cli qualche in varianti possihili incontri facilioresm, suscita veramente nuovi alla prima diffusione del De principatibus. interrogativi intorno rimanendo tutfaffatto secondarie le conseguenze piil immediate intorno Una serie
numero

da

sia in M, nell interlinea, per intervento della integrato l articolo uno, sl che la loro lezione tradizione. quella della restante 107 M: ne loro principati.
'03
109

seconda mano, davanti a si presenta apparentemente

principe uguale

e
a

119 111

anc

hU2RPer
e
.

M: cbe ella ba. G: rispetti. di poi. G: some Anche qui M: oltra. una svista il Lisio

ha ritenuto

in

apparato

responsabile di

questa

lezione

113

natura

isolato

Come quelle ai rm. 2, 4, 13, 19, 25, 37, 38, 69, 87, 92, 93, 102, 128, la cui casuale qualche volta ribattuta dalla conferma, altrettanto casuale, di qualche

esemplare.

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QUAGLIO, A. E., E., Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicolb Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /giugno) p.141
,

Per il iesto

del

<<

De

principatibus di

Niccolb

Machiavelli

177

alla vitalita della tradizione G. Il primo di essi consiste nella qualificazione in lezioni errate lachmanniana degli accordi: o genuine? Data la natura del tutt0 indiflerente dal lato semantico delle lezioni, accettahili quasi nelle due versioni la contrapposte per maggior parte, esclusi casuali

poligenesil", la risposta alla domanda capitale e, immeMa si pub formularla di un conto dopo aver tenuto e aver altro ordine di fattori come di ammesso, lavoro, che ipotesi almeno qualcuna di quelle coincidenze un riiletta abbaglio della tradiin questo caso zione: uno dei due esemplari avrehbe contaminato le pro~ lezioni con l altro. E motivi non che G ovvio, per cronologici, pub prie attinto a M, ma non meno avere Vero che nemmeno M pub essersi rivolto immediatamente a G, dato che nessuna delle molte lacune, nemmeno uno dei ilagranti errori di G sono fluiti in esso. Resta percib aperta la possihilita che 0 G o M si siano serviti di altro esemplarerispecchianterispettivamente la tradizione di M o di G: a me pare che anche queste ipotesi si dehhano scartare. La prima senza alcuna tituhanza: G, che impersona da solo la tradizione sfuggita all inquinamento cui sono stati soggetti tutti altri del trascritto (M gli 1530, non si sarehhe esemplari compreso), prima mai rivolto, per rimpinguare il proprio testo, alla tradizione fatiscente di M senza, quanto meno, accoglierne la lezione plausihile (tramandata da M che nei e hen piu manchevole e difettoso stesso) laddove il suo testo casi denunciati il copista settentrionale, di accordo M-G; e d altro Canto di altri avrehhe potuto servirsi dunque periferico, di G, hen diflicilmente le cui copie manoscritte circolavano frequentemente esemplari dell opera, in terra e risulta toscana d irradiazione, (come e naturale, dato il Centro confermato dalla tradizione superstite). lntorno alla seconda ipotesi osserverb subito del che la trascrizione di M, eseguita clopo varie edizioni De principzztibus,in clima controriformistico, quando la richiesta di mercato, hloccata da ragioni ideologiche, spinse vari copisti a eonfezionare copie a mano, valendosi delle poche rima-ste, difiicilmente appub avere il avuto il suo copista avesse profittato di altri esemplari; se veramente desiderio iilologico di oilrire un testo piu preciso e sensato, e non quello, piu semplice e in arrnonia con i tempi, di allestirne uno completo e leggihile, sarebbe ricorso piu semplicementeal controllo di qualche stampa; di piu, avrehhe almeno provveduto a colmare le numerose e massicce laeune, i mortali errori che inficiarono la sua fatica 115.
incroci
a

dovuti

diatamente, incerta.

Ai nn. 28, 42 {forse), 59, 87 (forse), 94, 112, 150, 164 (forse): in questi casi, tradizione probahilmente e preferihile la lezione della restante (ma occorrera, erronee prima di un verdetto definitivo, una paziente analisi), le presume varianti essere nate possono indipendentemente nei due manoscritti: per ragioni, di Volta in Volta spiegabilissime sulla base della disponibilita contestuale con facili sviste di copisti. Del resto la tradizione del De principatibus e, ancor piu di altre, ricca di questi mcroci il Lisio e casuali, come per primo ha notato ribadiscono, ai margini, le nostre tavole esemplificative: ma il fenomeno secondario non intacca per questo con le

U4

dove

sue

infrazioni
115

le costellazioni
di queste

sostegno

stemmatiche. induzioni e deduzioni

ricorderb

che

non

poche diver-

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,

178
In verita, allo le lezioni comuni
mentre 16, scrizioni, cosi
rore

Antonio

Enzo

Quaglio

disamina capillare dimostra che a G-M resistono saldamente alla pregiudiziale dell erle singole traripetutarnente cadono, fuori dell accordo,
stesso
una

modo in cui

n indizi interni favoriscono l ipotesi di di una mescidanza in un orizzontale, casuale, capricciosa verso o nel'l altro dei due manoscritti. Ben distribuite lungo tutta l opera, le concordanze tra i due esemplari, cronologicamentee geograficamente cosi lontani tra loro, acquisterebberoallo stemma vantaggi impensati, assicurando da un lato ad una considerevole porzione delle lezioni di G il destino della maternatica certezza e percio avallando ulteriorrnente l irnportanza della loro tradizione con l esclusione che esse costituiscano sernplici ritocchi di copista, rilanciando dall altru nello sternma la posizione di M, il quale,legato per altro verso alla tradizione di CLPR e BAEI, si sarebhe dal grappolo dell altro ramo dell albero genealogicoe per primo staccato a Valle due altri respingerebbepiii l apografo degli gruppi, che con lui condividono soltanto parte delle lezioni che si oppongono a G. Percio del De principatibus si sarebhero inizialrnente staccati, sedall autografo vie mss. da un lato dall altro altri tutti (come diverse, G, guendo gli le nostre tavole IV che e radunano dei provano V, guasti prodottisi parte nel secondo ramo: attuale delle testimonianze, quanto al primo, allo stato diiiicile nelle lezioni errate di G, quanto appartiene alla traseparare, dizione primitiva da quanto rimonta ai peccati personali del suo trascritin un successivo dal secondo ramo si sarebhe tore); tempo per prirno staccato M che, pur recando i segni della sua origine (appunto le mancanze rilevate nelle Tavv. IV-V), non e stato mostra la intaccato, come Tav. VI di concordanze con G, da ulteriori meno che corruttele, gravi, qualificano il capostipite degli altri due sottogruppi (CLPR e BAEI), i n prove
esterne
una

trasmissione

all interno del loro accordo le due testimonianze: a varianti singolari, grafiche, di M (ai nn. 7, 16, ecc.), e altre decisarnente errate (ai nn. 14, 20, 23, 34, 51, 58, 95, 101, 112, 155), a parte rari casi in cui il giudizio resta sospeso (ai nn. 133, 148, 159), rispondono forme graiiche ammodernate o inammissibili in G (ai nn. 23, 38, 47, 90, 105, 115, 120, 161), e, pill di frequente, lezioni che, come e provato dal confronro della restante tradizione, rispetto a M o rappresentano varianti o riiiettono singolari della trascrizione piuttosto (come piii spesso pare) la tradizione di quel ramo indipendente, del quale M ci salva uno stadio intermedio, gia a cfr. i nn. prossimo per qualche verso quella rispecchiara da CLPR+BAEI: 35, 73, confermerebbe 74, 83, 85, 113, 169. Anche questo esame dunque che tra G e M sornmarnente di lezioni: si noti che al n. 106 improbabile ci sia stato un travaso dove G reca la forma chiaramente errata Partemio, M trascrive originariamente avvedutarnente di testa che Pescennino, dunque non corregge propria se e vero sia pur leggermente, in moclo diverso: solo successivarnente il suo copista, o il pecca, revisore, si accorge del veniale trascorso. 116 Anche muta la se1nan~ quelle (come ai nn. 14, 24, ecc.) dove eflettivamente rica del testo, che chiede percio anche una diversa puutatura; anzi in vari casi (p. es. ai nn. 39, 53, 71, 75, 82, 119) le stesse ragioni filologiche che spiegano alla Tav. V, se non della di qualche tradizione proprio alla Tav. IV, la caduta in un ramo elemento del testo, illustra anche qui in CLPR-|-BAEI le genesi della lacuna ri~ spetto a G-i-M.
genze

separano

talora

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,

Per

il

testo

del

<<

De

principatibus

di Niccolb

Machiavelli

179

quali

s accordanonella relativa
interni cosi ai

rapporti
matizzare

denuncia. Graficamente, a la situazione stemmatica si sottogruppi,


conto

prescinderedai potrebhe schetrascritte

(tenendo

in cui de11 epoca

sono

state

le

testimonianze):
Au

/
e

BAEI

CLPR

funzionale per il futuro editore critico e perb dai rilievi del Gerber, che nella loro impreciturbato irnmediatamente toccato di un fenomeno che minaccia seriamente sione hanno pur sempre che in ossia la constatazione conclusionia di infirmare queste nostre M e il a G contro insieme lqualchecaso L (ma in verite CLPR) si schiera di fronte mutamento di B (cioe BAEI). Tanto pii1 che 10 strano gruppo tedesco immadi quanto Io studioso 6: assai piil frequente e vistoso
Un

disegno si

lineare

"7: _ginasse
TAVOLA VII Lezione
1 ordine

Lezione
1. 2. 3.

di G -1- CLPR

di M + BAEI

6, 8 14, 20 15, 21 16,


19

gli ordini soprascritte


posseva
sua
ns

sopradette
le
forze
con

con

le

sue

forze

posseva

4.

obligata 119
nella
tavola

data

U7
e

Assorbo

presente

anche le concordanze

da lui

notate
come

(Tav. II, 8-9


ho

11-12), detratte

perb quelle esclusivamente

grafiche, srnentite,

gi

notato,

dagli esemplari

liadci

con B un solo raggruppamento. che formano U8 la sua forza. G: posseva con 119 e una Qui CR tramandano la lezione di M+BAEI: o ad altre tradizioni, il loro antigrafo si e rivolto aci ior?

riprova che sia sernplicemente una

pure

di lectin

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,

130
5. 6.
7.
8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22.

Anzonio

Enzo

Quaglie

23, 7 25, 3-4 37, 4


39, 16

disfacci

disfaccia
1111

mitighino

in

parte
121

mitighino
che si
uno aveva

in

parte

di molte

46, 5 51,8 56,14 60,20 60, 21 60,21 61, 7-8 66, 2 78, 12
89,2 89, 4 95, 4 115,24 118,11

molte che in si poco tempo si aveva l uno el 121 loro appetite che li e123 per alcuno

Tappetito loro
che elli
per qualcuno l arme di ltalia12 1 e stato che quella125

queste

arme

e stata che Italia

della
erano
uno o

terra

delle
erano
127

terre

dunque
di molti12"

adunque
molti
uno
o

disarmati 129 alla universita mini


veruna
eosa

principe, volendo 128 populi o soldati


delli

volendo
o

principe
soldati

populo

uo~

disarmato alla universita


nessuna cosa

massiccia della precedents,si potra depennare' lista, assai meno in dubhio e di numeri qualche altro per il (10 16), metterne paio si dimostra Concorde (al n. 4 si fatto che all interno il gruppo CLPR non 17 e 18 P da solo passa dall altra parte), e quindi spacca in due, ai nn. trasversale in qualcuno dei suoi inhltrazione sfiora il sospetto di una rappresentanti: ma anche qui il complessodelle concordanze si dirnostra Tanto e vero ai fini stemmatici. che, ignorando la cogente in apparenza saremmo portati, esistendo le parentela postulata dagli accordi G-M, in circostanze medesime condizioni analoghe, a ipotizzare una diversa

Dalla

un

storia
mente

della

diflusione

testuale, stringendo insieme


stesse

BAE1, negativa-

diG+ CLPR. N potremmo loro la data il con incontri sinvoltamente G-1-CLPR caso, spiegare gli il loro numero, e natura rilevante, o ricorrenclo all ipotesi put sempre
caratterizzati

dalle

concordanze

CLPR: mitigbi, accolto dal Lisio. Come ho gia notato a p. 155, qui G omette poi nellinterlinea tempo, inserito dal Mochi. 171 G: il. 123 G: gli . Anche qui CR si schierano con la lezione clell altra colonna (ma si in sostanza di discrepanza graiica). nratta 124 M in seguito le armi di Italia, I omette reca l arme in Italia, A varia in turte alla caduta di alcune parole da Dopo ad arme. 175 Manca la testimonianza di A a causa di una piii vasta lacuna che ne ha depauperato il testo da cbe Italia a corsa. 12 P, come la stampa del Blado, segue la lezione giustapposta, certo casualmente. 127 A conferma con Mentre quella di destra. questa lezione, P consente
121
125

12

sotto

una In L la i di populi e stata riscritta su 0, in modo la lezione comune a G-1-CPR quella di M+BAEI. 129 Tale lezione e condivisa da A.

che si scorge

nettamente

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,

Per il testo

del

<<

De

principatibus
n.
o

di Niccolb
7 in

Machiavelli la lezione

181

della contaminazione, perch, a parte il benissimo di CLPR potrebbe rimontare

cui

pin piena

ad
e

un

non

ad una lacuna di G oppure di in un solo (n. 13) CLPR, ampliamentopersonale dell antigrafo l accordo sembra vertere Et il #ne sicurissimo su un errore: caso,
uirtzl
stata

sconcordanza piuttosto come il Machiavelli; e indidi trascorso trattarsi coincidenza casuale in d altro Canto potrebbe Percio lo e veriicatosi nelle due tradizioni (G CLPR). pendentemente scambiati fra loro un paio di termini scheletro dello stemma, rispetto al il in s arebbe delineato seguente: precedenza, disegno
della
loro
ma

(per stalo) implica


in
uno

una

forte,

forse

non

inarnrnissibile

scrittore

Au

*_
CLPR

G\`
\"
`|Vl

BAEI

Due
mente

soluzioni nello
e

opposte,
e

come

stemma,

d altra parte

di

fatti,

svincolate

dal sospetto

vede, e irricevihili fondate ambedue dell inc:rocio casuale che


si

su

contemporaneaanaloghi ordini

tocca

sltuarie

che ammettere,

di poco peso. Da questo dilemma non vediamo G-M o in nell uno o nell altro caso, nelle concordanze i accennati Si sono la della contamlnazione. gia presenza quelle G-CLPR, storiche ed ecdotiche ahsemhra che le condizioni motivi per i quali non G e M nei due sensi: orizzontale tra biano potuto favorite la trasmissione da un stessi si impiegare per dimostrare ragionamenti possono quegli lato
a come

concordanze altra via d us

sia del
o

tutto

improhahile che
diretti
o

la il

sua e

CLPR

ai loro

capostipiti

incliretti,
luori

di CLPR abbia sfruttato l antigrafo difatti E: stato trascritto quest ultimo non in eui l opera del Machiavelli conHni regionali, anzi costituisce del De principatibus fuori di quei il
suo

invece

ramo

tradizione siano ricorsi dall altro ipotizzare che salvato da G. Mentre


Toscana
in
un

della

periodo

copista avreblae dilhcilmente

varcato che di rado i doveva aver della fortuna l unica testimonianza delle limiti stampe, e quindi prima consultare alrre copie del tratpotuto

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,

182
tato

Antonio

Enzo
che

Quaglio
toscano
a

CLPR, 130,

ancor

piu Horentino

(nulla vieta
Firenze
e

di pensare alla contami-

che il Mochi
si presenta, nazione,

dalla vicina per le condizioni

Siena si sia procurato

Pantigrafo di C),

storiche, il piii esposto

incline

Ahhiamo gia sottolineato la vitalita della tradizione di G orecchiata dal Nifo, ricordata dall antigrafo di CR, ripresa piu tardi per un attimo da A: a questa constatazione soltanto che la difconviene aggiungerenon fusione prima del De principatibus si svolge quasi interamente a Firenze, come Eenaturale, ma che a Firenze, come in mostrano CR (e quest ultimo particolare), la tradizione di G circolava precedentementealla fabhricazione di G stesso, anzi era tanto larga da superare per prima i confini la Esaminiarno ora situazione dall altro versante: regionali. l antigra_fo di CLPR, fiorentino P (il piii come LR e quasi certamente certamente, lontano, e se ne scorgono chiare le prove, viene da Siena), e stato fabbricato in amhienti vicinissimi L fu donato da Biagio al Machiavelli: collaboratore e Buonaccorsi, amico, corrispondente del Machiavelli, a Pandolfo Bellacci, nonno di quel Marco Bellacci possessore di R. Questi dati, se non autorizzano i privilegi che il Lisio a tale tradizione riconosceva o i rapporti interni che vi scorgeva il Gerher, confortano pero a credere che al copista dell antigrafo non mancassero le possihilita di consultare, nei luoghi che a lui semhravano del duhbi, altro rnateriale manoscritto De principatibus. Nessuno meglio di lui, di fronte ad una tradizione cosi corrotta come andava precocemente quella di CLPR, nella citta dove l opera propagandosirapidamente (e percio corrompendosi),godeva del vantaggio di avvicinare altre copie del De principalibus: e chissa se questo copista non sia stato doveva posproprio quel Biagio Buonaccorsi che certamente sedere e tenere s del1 amico. per copia dell opera Un ordine diverso di fatti, filologico non storico, conforta questa tesi. Puntiamo l ohiettivo su L, il codice che sin dal 1813 ad opera dell edizione allestita da Reginaldo Tanzini e Francesco Tassi da e stato tutti ritenuto non dico l esemplare ma almeno in assoluto, pin corretto il rappresentante piu iidato dell intero gruppo, anche da parte del Casella in fondo, che pure aveva Hutato che BAEI-i-M non CLPR era il gruppo conservativo della tradizione a G. Io credo che questa fama piu opposta sia almeno in parte da ridimensionare, perch all esterna accuratezza, alla coerenza linguistica e graiica, all antichita e al prestigio dei possessoridi L
_

(caratteristiche

corrisponde tradizione, una

incontrovertihili nel testo, sempre

che gli procurarono anche in relazione compattezza

molti
a

arnmiratori)

non

eguale,coerente

PCR e alla restante non di lezioni. La trascrizione

Tanto pin che, se lo avesse fatto, avrebbe almeno colrnato le lacune nella sua agli errori che permangono trascrizione; e parimenri strana di CLPR l ipotesiche se ne sia valso Yantigrafo, dato che la tradizione oflrire ben poco aiuto a quella da lui seguita.
diato

13

rimeappare

poteva

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QUAGLIO, A. E., E., Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicola Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /giugno) p.141
,

Per

il testo

del

<<

De

principatihus

di Niccolo

Machiavelli

185

e sedualtre, di lectiones singulares, ma assai accorte centi per qualsiasi editore: come, per fare qualche esempio che ha inganil Lisio e non ha parlato al Gerber, a 23, 21 et assicurasi in luogo di nato et assicurarsi di tutti gli altri mss. (CPR compresi), a 107, 3-4 e quando per e a tradizione (sempre corn113, 14 glorie per gloria della restante quando, non va presi CPR). Se e questo il limite naturale di ogni manoscritto 131, sottaciuto che talora L si allea con la G contro tutta pero singolarrnente restante tradizione a hai (inclusi CPR): 7, 19 recando quelli oyjzesiper a 59, 10 testimoniando che loro ehhono per che qaelli che tu hai oyfesi132, ehhono, a 110, 10 legendo in loro, prima per prima, in loro, a 111, 9 attestando credere troi/are Di piu, non mancano per creafere a'i trovare. casi in cui L s accordacon la tradizione G-M contro tutti gli altri esema 81, 1 sernpre li saccederono per li sucplari: a 55, 3 sunt per sint 133,

manca,

come

tutte

le

ceclerono _venipre 134. Per


mente
errate

altro
smentiti
te

Verso

tra

M,

non

22, 5-8 ruinarle


lasciarlo
te
a

lasciarle
lo conservino
e uno

si notano accordi in lezioni chiarasolo da G-I-BAEI ma anche da CPR: le conservino anziche in luogo di ruinarlo
a 135; 61,

amico
per
ammesso

3
a

uno

esercito 22

per

in

uno

esercito;
per

79, 19
ricorrenti

rnezzo

nzezzo;

90,

_furono da Albino.
non

CPR

che altre volte in L risalgano al loro antigrafo 136, non

Anche

da Albino furono lezioni corrotte di


si

pub

negate

131
mss.

Si

aggiunga

ancora:

89, 6 L, confermato
in

che banalizza da solo tenuio 95, 4 attesta G+Blado, diviso di BAEI.


132

(meno M

salixfare)
per

recano

diviso

lenuto

dal solo P, reca satixfarlo dove i insieme alla bladiana satisfarle; a divise di divise di M+CPR, lenute

M reca quelli quali hai ojeso, CR quelli che hai ofesi, mentre salto da che tu hai a che tu hai (e dunque confermando la lezione del loro cioe di B, A) omettono inimici tutti quelli che tu hai. Si aggiunga ancora che L s accordacon il solo G a 5, 8 (o e' sono di tutti gli altri mss.) e per o sono contro 15, 7 (e fu constreito fu corzstretto degli altri esemplari). 133 Trovandosi tale lezione in una delle rubriche (al cap. XII), che sono, come E: noto, in latino, ma furono volgarizzate, inclipendenternente dalle starnpe, anche da alcuni conviene cercare conferma alla lezione nella tramss., per questi ultimi duzione: difatti C meca sieno, P sia, il Blado sieno. Un caso un podiverso, ma non meno significativo, E: oiferto a 71, 3 dalla lezione quelli che compare solo in L (contro e viene parzialmente confermata di M-G da auelli vizii quelle di CPR+BAEl) (cfr. 'I'av. VI, 70). 134 Diversarnente stanno le testimonianze a 9, 2 dove L dopo aver trascritto o della mutato o in e, ottenendo la variante (lezione di G-i-M-Q-BEI4-CR) ha successivamente che ritorna in P e in A. 135 Questa E: propriamente la lezione di G, che la testirnonianza degli altri mss. rende inoppugnabile: difatti CPR+BAEl (con alcune varie discrepanze: P te li conservino lasciarli afnici; A roi/inargli lasciargli te lo conservi arnico; I ruinargli te lo conservino arnico) concordano in ruinarli... lasciarli... te lo conservino arnico, denunciando da s l errore di concordanza dei pronome enclitico (ribadito dal concorde te lo conservino amico) di tutta la tradizione restante, L4-M compresi, sia pure in modo diverso. Si aggiunga inoltre che a 21, 4 L+M tutta la concordano, contro restante tradizione (da' Romani), nella variante a Romani, e a 46, 2 in e l alira per o l alira: saranno tutte e sempre coincidenze casuali? 136 traCome, p. es., a 46, 24 l ornissione di loro, ignorata da L e dalla restante M e dizione, ma non, sembra, in altre circostanze: p. es. a 12, 19 dove CPR, come

Qui

veramente

E, I

per un gruppo,

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,

184

Antonio

Enzo

Quaglio
di L abbia

il che confermerehhe in deHnitiva a CPR 137. comune del l analoga prassi copista dell antigrafo rihadita da un esame L e al limite del copista di L intraprendenza da lui introdotte tra le molte correzioni paleograhco del rnanoscritto: 138 alcune piuttosto sintone sono successivamente al testo trascritto ve confermata matiche: a 50, 22 la primitiva lezione epsa (che ritroviamo con una e che ha dal sottogruppo di B meno al plurale A) E: stata corretta esse preso il posto della a finale (e difatti leggono CPR-1-M-1-G); a 89,4 sulla prirnitiva (cfr. Tav. VII, 19) populi di CPR-1-G E: lezione ottenuta a di i tramite la sulla 0 finale; 96, 4 la lezione populo sovraimpressione mostra la uno in un in, ohliterata principe num/0 prirno tempo, come lacuna medesima che si riscontra anche in CPR, per facile omoteleuto, in M la cafavorita dalle stesse ragioni contestuali che hanno provocato

di fronte a questi fatti che il copista dei suggerimenti di altre tradizioni:

stesso

approfittato talora

occasionalrnente

di in questi casi, lezione A, leggono 'in questo caso, variante erronea e a 79, 7, in cui CPR-1-M concordano in superatl contro suffragata da G+L-1-BEI; a 86, 9 L+P-1-BAEI di G-1-L+BAEl. Di contro, omettono xzzpera/0 parte, assicurata clalla
restante

tradizione: se e vero che in L la caduta semhra casualmente ora, del copista, favorita dal fatto che parte segue da altra distrazione la c. 74r) e precede conoxcendo cui termina (con cui inizia la c. 74v), il capostipite serviranno almeno ad escludere che L costituisca queste constatazioni degli altri mss. del suo gruppo, come pensava il Gerber (cfr. qui pp. 150-151). 137 Casi i sesecondari, perch con ogni prohabilit prodotti fortuitamente, sono guenti: a 51, 14 la lezione di G`(a sudditi ora speranza), diversa da quella in cui s accorclano M-1-BAEI CLPR in posizione autonoma (ora ,fperanza a sudditi) trova avviene a (ora a sudditi speranza); e cosi, pressappoco, 11, 24-25 Ove G (seguito dal da invidia di M-1-BEI (A: ad invidia), mentre CLPR Blado) reca da una invidia contro trascrivono dalla invidia. sono altri Diversamente orientati incroci, pur essi casuali: a 59, 12 G reca non potere con lui plz) vincere che Eeanche la lezione di CLR (all interno CR operano l inversione vincere piiz per piil uincere), laddove BAEI testimoda P) con lui non niano non con lui ed M (casualmente rinforzato potere piil vincere BAE in le fanterie /aa spento, quando polere pid vincere. A 64, 16-17 L s accorda con ba xpento le fanterie, lezione prossima, CPR, seguiti nell occasione da I, documentano nell ordine delle parole, a quella pin piena di M (ba spento le fanterie in tutto) e G (ba spento in tutto le fanterie): cfr. Tav. VI, 53. Inline a 92, 17-18 la lezione di G tradizione da una la restante condivisa, contro (dall'una parte viene inciclentalmente parte), da CR, 135 Ecco qualche esempio: a 16, 12 il copista dopo aver scritto perderla ha cora il trascorso la lezione in per darla, ponendo una crocetta lato per segnare retto (c. 15v); a 19, 8 mediante la soscrizione di puntolini ha cassato Faggettivo di dificulta grande (c. 17v); a 27, 2 ha aggiunto nell interlinea prima di veggono Finclispensabile ne, garantito dalla restante tradizione, e cosi ha fatto per il sf di 72, 1 e per la 0 seguente a bene di 84, 22, in un primo tempo obliterati; a 81, 19 ha tagliato il ra di e aggiunto sostituendolo interlinearmente con staranno re; a 83, 25 ha caucellato cura, al margine stieno che ritroviarno nell intera tradizione; a 91, 12 ha tagliato la i di ful con un tratto di penna e a 94, 9 il clve seguente a qualunque, addirittura provvedenclo a sottoscriverlo con puntini, a 99, 9 il che inserito prima tra quello e /aa (c. 87v: ma Pinchiostro semhra pin scuro); a 94, 16 ha premesso nell interlinea a utile un 7, si la lezione all intera tradizione; a 111, 3-4 dopo aver da ottenere (inutile) comune nella terrzpesta la d di della, tagliata, E: stata della bonaccia nell interlinea trascritto da una d (ma anche c e il sospetto che la duplice rz, e la n di nella da una surrogata sia stata correzione operata da altra mano).

originata da (le parole con

una

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QUAGLIO, A. E., E., Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicolb Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /glugno) p.141
,

Per il

teslo

del

<<

De

principatibus

di Niccol

Machiavelli

185

dura dellimmediatamente successivo in uno e stata in principato nuovo, a colmata che L margine (c. 84r) dal copista con un segno di richiamo indica il luogo del testo in cui quelle parole vanno integrate: ora e assai

indicativo
ma

M, impoverito modo; a la lezione vivorzo 96, 12-13 il copista aveva originariamente trascritto in G, in M, in BAEI): (che troviarno poi inserendo tra vo e no un va che e ritoccando la 0 di vo in e (c. 84v) ha ottenuto la lezione vivevano si legge in CPR; a 98, 20 ha inserito tra la 0 e la n di lliverzlono, vergato in un primo tempo (c. 86v), una r ottenendo la lezione clivenrorno che si riscontra soltanro in G (P cliveniofzo), leggermentediversa da quella di tutti gli altri mss. (cz'ivent0rono); a 105, 2, dopo aver trascritto exempli, ha corretto la i finale in 0 (C. 92r): mentre exempli si ritrova nel solo P, la restante tradizione (confermata da CR) si schiera con exempla Dovrebbe risultare chiaro da questi indizi che anche L per suo conto tende a perfezionare la propria trascrizione, cerca timidamente, come poi di CR in almeno un caso e C in forma piu sistematica, di allel antigrafo stire un testo criticamente piix saldo, una sorta di embrionale edizione modestae lavorando di servendosi critica, qualche suggerimento esterno '39 manimente di collazione. Se dunque i copisti dei cornponenti il gruppo festano singolarmente questi gusti e dimostrano la possibilita di soddisfarli
non,

che Pomissione si ritrovi ovviamente, in G e nemmeno

non

solo in CPR
in

ma

anche in BAEI,
in altro

per

le favorevoli

condizioni

del

mercato

scrittorio
non

toscano,

fornito
e

del

ma-

teriale

cl accatto, potra, indispensabile all operazione si E: qua e la meravigliare se anche il copista dell antigrafo ad altre voci della tradizione per migliorare in qualche luogo anche parziale non e quella piu utile ad un restauro nufatto:
rappresentata

tanto

meno,

richiamato
il
suo era

ma-

certo

decisamente dal gruppo piii BAEI, che presenta un testo e assaggiata pin tardi corrivo, ma da G, per questo utilizzata dal Nifo di CLPR rientrerebbe da CR e da A. La contaminazione dell antigrafo dell intero sottocaratterizzante nella tradizione dunque perfettamente della e le condizioni storiche armonizzerebbe con prima diliusione gruppo fortuna del De principatibus, tanto testuale, quanto, alla periferia della le diverse prospettive di una lanla mescidanza di M contrasterebbe con
guente

propagazione
stato

manoscritta.

Allo che altre

attuale

testimonianze

velliana

confermando

semplicemente ideale degli stucli, nell attesa non machiagiungano a rinverdire le fortune dell opera conclue dissipando le ombre '40,questa le certezze

139 mi pare risulti di CR, quello di C e anche, come Ossia quello clell antigrafo incidentalmente piu largadagli spogli qui esibiti e si potra altrove documentare mente, quello di P: per L il fatto era sin qui sfuggito, nel suo valore complessivo, la revisione ai numerosi studiosi che l hanno maneggiato. Diversamente s inquadra di M, assai pii1 innocente, e compiuta dopo 1 avvento delle edizioni, forse sul loro fondamento. 14 Un codice indipendente dalle stampe, gia posseduto dal Patetta e ora passato alla Biblioteca Vaticana (e ivi ancora sprovvisto di segnatura) ha segnalato e fret-

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QUAGLIO, A. E., E., Per Per il testo del del De De princqzatibus principatibus di di Nicolb Nicol Machiavelli Machiavelli , Lettere Lettere italiane, il testo 19:2 italiane, 19:2 QUAGLIO A. (1967:apr./giugno) p.141 (1967 apr /glugno) p.141
,

186
sione
si

Antonio

Enzo

Quaglio

e ben Vero, l imbadilemmi allo stermibipartito nato anehe i nodi delle Campo della critica esegetica; ma, in compenso, future scelte sono diminuiti e ristrette le cornpetenze della dialettica stostemmatica della tradizione rico-linguistica, parallelamenteal1 inquadratura entro prospettive scientifiche.

impone,
un

parer

nostro,

su

ogni altra. Resta,

razzo

di

albero

che ripropone numerosi

ANTONIO

ENzo

QUAGLIO

deseritto S. BERTELLI, Noterelle storica Macbiavelliane, nella <storica italiana, LXXVI, 1964, pp. 774-792, alle pp. 79O~792 (Una copia bolognese de << ll altri io (insieme a molti Principe >>); un altro esemplare non descritto ho trovato trascritti dalle biblioteca del Tommasini) in una edizioni, sfugglti alle ricerche italiana. Ma purtroppo n l uno (che Viene ad arricchire la tradizione di BAEI), n 1 altro (che rimpolpa il gruppo CLPR) aiuteranno Yeditore a sistemare i quartieri alti dello stemma. Ne parlerb quanto prima; e spero, nell occasione, di poter trattare anche dei due esemplari emersi fuori d Italia recentemente, i quali potrebbero celare
tolosarnente nelle

loro

carte

la chiave

della

risoluzione

defmitiva.

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