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Il Pasticciaccio di Gadda e il Maledetto imbroglio di Germi Il film che abbiamo visto a conclusione del corso di Letteratura italiana contemporanea

dedicato a Gadda e al suo romanzo poliziesco Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, del 1959 ed diretto dal regista Pietro Germi, che imperson la figura del protagonista, il maresciallo Ciccio Ingravallo; Germi inoltre scrisse (insieme a Rustichelli) la canzone che apre e chiude il film, Sinn me moro, cantata da Alida Chelli. Accanto a Pietro Germi- Ingravallo, la parte della vittima, Liliana Balducci, impersonata da Eleonora Rossi Drago, e quella della serva Assuntina (che apre e chiude romanzo e film) da Claudia Cardinale. Tra gli altri, Nino Castelnuovo impersona Diomede, fidanzato e poi sposo di Assuntina, Claudio Gora il marito Balducci, Franco Fabrizi, il cugino Valdarena. Le scene su cui punta Germi sono sicuramente gli interni del Palazzo e lambiente popolare che circonda il condominio, nonch alcune scene di strada (memorabile lultima, con Claudia Cardinale che insegue la macchina che le porta via il suo Diomede, con evidente citazione da Roma citt aperta del 1945, di Roberto Rossellini, con Anna Magnani). Molte le differenze con il romanzo di Gadda, di cui Germi tuttavia coglie appieno lo spirito: oltre a quella pi evidente, la Menegazzi vittima del furto, sostituita dal commendator Anzaloni, bizzarro collezionista derubato, si tengano presenti anche la conclusione, che nel film esplicita (mentre Gadda la lascia aperta) nellindicazione di Diomede come assassino per caso (la Balducci torna troppo presto a casa e lo sorprende e Diomede perde la testa e lammazza). Lascio a voi lindividuazione di altri particolari: Germi, ad esempio, non insiste sul corpo di Liliana Balducci, mentre Gadda lo ritrae a pi riprese nelloscenit e nella scompostezza della morte; il fascismo, fondale cos presente nel Pasticciaccio solo alluso nel film, che ambientato dopo, attraverso la grande foto del Balducci in divisa fascista nascosta nellarmadio. La parte pi complessa da rendere, resta il linguaggio: nel romanzo gaddiano un vero protagonista, nella resa cinematografica viene risolto soprattutto attraverso gag, macchiette di genere, ben costruite e al tempo stesso convenzionali Germi e Gadda condividevano la passione per il giallo (per Gadda, ne abbiamo parlato molto a lezione) e Gadda apprezz il film, come dichiar in diverse interviste (alcune delle quali abbiamo letto a lezione). Qualche riserva la espresse tuttavia alla nipote Anita Fornasini, alla quale in una lettera del 7 dicembre 1959, scrisse: Il film di Germi non mi sembra un capolavoro per gli sono egualmente grato di averlo fatto, anche se ha dato una soluzione diversa a tutto limbroglio inserendo nella matassa particolari da lui escogitati. Comunque ho dato ufficialmente segno del mio gradimento. Per chi volesse approfondire largomento consiglio il bel saggio di Emanuela Gutkowski, Un esempio di traduzione intersemiotica: dal Pasticciaccioa Un maledetto imbroglio. reperibile anche in rete: http://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/journal/issue2/articles/gutkogerm.php Buon lavoro a tutti eci vediamo agli esami, silvana tamiozzo

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