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Luglio-Agosto 2013 I
di costruzioni nei confronti della Pa, il Dm Economia, copre solo 7,5 miliardi, calcola l'Ance. E si tratta delle sole risorse 2013. Il 2014 resta "vuoto" perch, fanno osservare all'associazione dei costruttori, il Governo, nel Def varato poco prima del Dl 35 sui pagamenti, non aveva previsto spazi per spese in conto capitale: quindi l'edilizia resta ancora ampiamente scoperta. Non solo, pi in generale i costruttori confermano l'ordine di grandezza di 90 miliardi stimati dalla Banca d'Italia per tutti i debiti della Pa con le imprese. Cifra che proprio ieri il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha "smontato": basata su sondaggi dei creditori, noi stiamo cercando di completare la mappatura dal lato delle amministrazioni. Su quel che resta da pagare alle imprese, il ministro ha sfumato: Probabilmente ai 40 miliardi si dovr aggiungere una somma, non sappiamo di che entit. Qualche numero per arriva sempre dall'Ance, che ragiona sulla differenza tra le risorse concesse alle amministrazioni (inclusa l'ultima tranche di 500 milioni distribuita agli enti locali lo scorso 12 luglio) rispetto alle richieste. Tra ministeri, regioni ed enti locali, a valere sul solo 2013 sono stati chiesti 28,9 miliardi. La risposta stata di 15,7 miliardi (escluso il capitolo delle spese sanitare). Restano fuori almeno 13,3 miliardi di crediti totali del sistema delle imprese (non solo dell'edilizia). Settimana decisiva per il possibile riassetto di Risanamento. Si attendono infatti ulteriori novit sulle offerte ricevute sia per l'intera societ immobiliare sia per le attivit immobiliari parigine (in Borsa ieri il titolo cresciuto di oltre il 6% sulle attese di possibili rilanci). Nel frattempo il Cda ha aperto formalmente una gara proprio sui palazzi francesi, assistito dall'advisor Banca Leonardo, dove verranno selezionate le manifestazioni d'interesse. Nel giro di qualche settimana sarebbero attese le offerte preliminari. Sullo sfondo resta la proposta dell'ex-proprietario di Risanamento, Luigi Zunino, per l'intera societ e rivolta alle banche azioniste. Quest'ultimo, a met giugno, si era detto pronto a offrire 0,25 euro per azione per rilevare il gruppo immobiliare e procedere poi al delisting. Proprio Zunino, con il supporto di Rothschild e Guido Rossi, ha messo a punto un'offerta che prevede, attraverso un veicolo di nuova costituzione, di rilevare il pacchetto Risanamento in mano alle banche e al sistema holding a un prezzo che di fatto valorizza il patrimonio francese 1,33 miliardi. Alle banche sarebbero poi stati offerti strumenti finanziari partecipativi nella societ che emerger dall'integrazione. Ma non affatto detto che l'offerta di Zunino venga accolta. Tra gli istituti favorevoli ci sarebbe il Banco Popolare: la banca guidata da Pierfrancesco Saviotti particolarmente esposta verso le holding dell'immobiliarista e sarebbe pronta a finanziare Zunino. Ma meno certa la posizione di altri istituti, come Intesa Sanpaolo e UniCredit. Di sicuro, l'asta sugli immobili di Parigi potrebbe rallentare le mire di Zunino. Alla finestra c' poi il fondo sovrano del Qatar, affiancato dall'advisor Lazard, che, alla fine di febbraio, ha gi formalizzato un'offerta che valutava oltre 1,15 miliardi gli immobili parigini. Inoltre il Qatar apriva alla possibilit di prendersi carico anche dell'area Santa Giulia a Milano. Ora, tra gli addetti ai lavori, si scommette pure che il fondo sovrano possa decidere di ritoccare al rialzo l'offerta per i palazzi di Parigi mettendo in un angolo la proposta di Zunino. Nel frattempo, il gruppo guidato da Claudio Calabi ha comunicato, su richiesta Consob, di non aver ricevuto alcuna offerta complessiva che coinvolge sia gli immobili parigini sia la valorizzazione dell'area Santa Giulia dal fondo del Qatar insieme al gruppo Hines. La societ ha precisato di non aver allo stato deliberato la vendita degli asset francesi. Tuttavia, poich la societ nel recente passato stata destinataria di sollecitazioni alla negoziazione sul patrimonio parigino da parte di investitori esteri, stato avviato un processo strutturato volto alla valorizzazione dello stesso. Un beauty contest che
potrebbe vedere proprio il Qatar tra i soggetti in gara con maggiori chance, oltre al fondo Usa Thor, che qualche mese fa si era detto interessato.
Utile in calo per Beni Stabili. Crisi e oneri pesano sui profitti.
LA STRATEGIA Il gruppo immobiliare contrasta per il trend negativo e riesce ad aumentare i ricavi lordi ottenuti dalla locazione Beni Stabili chiude met anno con dati economici in chiaroscuro. Se da una parte la societ guidata da Aldo Mazzocco riesce a tenere botta alla crisi economica con ricavi da affitti in crescita rispetto al 2012, dall'altra l'utile del semestre risulta in calo a causa degli oneri finanziari e dell'Imu. I ricavi lordi da locazione sono infatti saliti a 116,3 milioni da 113,2 milioni (con una crescita del 2,5 per cento), un dato che testimonia il buon lavoro svolto per contrastare la percentuale fisiologicamente in rialzo di spazi vacanti (cio non locati) e il trend di mercato di calo dei canoni. Insomma, in un settore in crisi il gruppo guidato da Mazzocco riuscito a tenere testa al trend negativo. Ma la crisi ha pesato su altri lati. Beni Stabili Siiq ha infatti chiuso il semestre con un risultato netto in calo a 3,9 milioni da 16,9 milioni di un anno prima, a causa anche della variazione negativa della contabilizzazione del prestito obbligazionario convertibile in scadenza nel 2018 per 7,9 milioni. Anche il risultato netto ricorrente (Epra, cio quello ottenuto secondo le raccomandazioni della European Public Real Estate Association) risultato in discesa a 35,9 milioni da 46,6 milioni. La riduzione, ha spiegato l'azienda, in gran parte conseguenza di maggiori oneri finanziari e di una leggera flessione della gestione operativa dovuta principalmente a una riduzione dei ricavi netti per servizi. Nel dettaglio, gli oneri finanziari sono saliti di 7 milioni dopo il rifinanziamento dello scorso anno con le banche creditrici. Inoltre i ricavi per servizi sono scesi per le difficolt incontrate nel business dei fondi, sotto la pressione dell'attuale contesto di mercato, dalla Sgr del gruppo immobiliare. Per quest'ultima sarebbero cos in corso alcune discussioni volte ad individuare un partner. La societ ha pagato un piccolo dazio anche sull'Imu, che era stata sottostimata lo scorso anno e che quindi ha avuto un leggero colpo di coda. L'Imu del primo semestre 2013 (-10,3 milioni) infatti risultata in crescita di 3,1 milioni rispetto allo stesso periodo 2012, in quanto nel primo semestre 2012 la stima dell'Imu non rifletteva ancora le aliquote definitive stabilite a fine 2012. Da notare che il valore complessivo del portafoglio immobiliare ha chiuso nei sei mesi sostanzialmente invariato a 4,263 miliardi (erano 4,269 miliardi a fine 2012): quindi il 0,31% in meno (a perimetro costante) con 14 milioni di svalutazione. Infine, la posizione finanziaria netta (dopo il pagamento della cedola) si attestata a -2,254 miliardi (erano -2,217 miliardi a fine 2012) influenzata appunto da dividendi per complessivi 42 milioni. L'azienda sta riuscendo a mantenere una situazione patrimoniale e finanziaria stabile nell'attuale difficile contesto di mercato - spiega l'Ad Aldo Mazzocco -. C' da sperare che la crisi economica stia per finire e che possano arrivare finalmente segnali di ripresa anche per il settore immobiliare.
In calo le vendite immobiliari negli Usa E Obama rilancia la sua offensiva economica
Arrivano dati contrastanti sulla ripresa americana, a conferma che l'incremento della produzione e dell'occupazione negli Stati Uniti procedono a passo ancora incerto. Il mercato immobiliare negli Usa calata dell'1,2% a giugno, al tasso annuale di 5,08 milioni di case vendute, contro il +3,4% di maggio a 5,18 milioni di case. Gli analisti si aspettavano un aumento a 5,25 milioni di vendite. Allo stesso tempo, per, l'indice delle piccole e medie imprese della Federal Reserve di Chicago che misura l'andamento dell'attivit manifatturiera nella regione centro-occidentale degli Stati Uniti migliorato, passando a giugno a -0,13 dal -0,29 di maggio. Ed proprio dal Midwest che Barack Obama questa settimana rilancer la sua agenda economica. L'offensiva del presidente americano inizier domani al Knox College, una piccola universit privata di Galensburg, nelle campagne dell'Illinois. Ancora non si conoscono i dettagli del messaggio presidenziale, ma certo che riproporr i termini dello scontro che si ripete da mesi fra il presidente e i repubblicani, che controllano la Camera, sull'entit ammissibile di debito e sui tagli alla spesa pubblica. Settembre segner il quinto anniversario dall'inizio della crisi economica che costata l'impiego a milioni di americani e dalla quale gli Stati Uniti non si sono ancora del tutto ripresi. Nonostante il passo dell'economia Usa stia accelerando, resta il rischio che nuovi drastiche riduzioni della spesa pubblica Usa riducano la crescita. Il Fondo monetario internazionale ha gi ridotto le stime di aumento del Prodotto interno lordo americano per quest'anno e per il seguente dello 0,2 per cento, citando proprio il rallentamento causato dalle sforbiciate automatiche su molti programmi sociali scattate all'inizio dell'anno per volere dei repubblicani.
entrati valori immobiliari per 196,2 milioni di euro e usciti per 73,7 milioni. In Sardegna entrati per 123,5 milioni di euro e usciti solo per 1,6 milioni di euro. Nel territorio laziale entrati per 441,5 milioni di euro e usciti per 168,2 milioni. In Veneto entrati per 607,6 milioni di euro e usciti per 113,7 milioni. Su base regionale solo 4 le regioni virtuose, che sono riuscite nel loro complesso a dimagrire: l'Emilia Romagna, dove sono entrati valori immobiliari per 102,6 milioni di euro, ma ne sono usciti per 271,2 milioni., Poi la Campania (49,9 milioni in entrata e 75 in uscita), la Basilicata (5,3 milioni in entrata e 20 in uscita) e la Sicilia che stata quasi in pareggio (39 milioni di nuovi immobili e 40,3 in uscita). Come immaginabile gran parte del mattone di Stato nella provincia di Roma (15,3 miliardi), cui segue quella di Napoli (4,7 miliardi), quella di Firenze (3,3 miliardi), e quella di Milano (2,6 miliardi) ormai tallonata da Venezia (2,5 miliardi). Sopra il miliardo ci sono anche Caserta (1,8 miliardi), Bologna (1,6 miliardi), Torino (1,6), Cagliari (1,1), e Palermo (1,09).
PRIMA CASA L'acquisto rende ancora Ultimi mesi per i veri affari
Nel tempo comprare rende pi che restare in affitto. I prezzi delle abitazioni scenderanno per tutto il 2013, poi prevista un'inversione del trend nnn Non basta certo il profumo della ripresa per invertire il trend negativo del mercato immobiliare. Il mattone pesa, ha bisogno del suo tempo per rimbalzare. Il problema, dando per buono il cauto ottimismo di alcuni esperti, capire semmai quando ci accadr. Fine anno? Inizio 2014? L'ultimo rapporto sull'argomento edito da Nomisma. Per il 2013 l'istituto di ricerche stima un -6% di compravendite, al di sotto delle 420.000 unit. Per il 2014 invece, Nomisma vede una risalita delle transazioni, con il raggiungimento di quota 470.000, e un altro segno pi per il 2015, quando si dovrebbe superare quota 500.000 unit vendute. Al primo trimestre dell'anno per il calo rispetto ai livelli precrisi -53,8%. Dal monitoraggio effettuato dall'Os servatorio sul mercato immobiliare dell'istituto bolognese emerge come pi del 50% degli intervistati ritiene verosimile un ulteriore calo delle compravendite e quasi il 70% prevede un calo dei prezzi delle abitazioni. Questo contraddice altri e altrettanto autorevoli studi secondo i quali il numero delle compravendite dovrebbe rimbalzare gi quest'anno. Secondo i "meno pessimisti" - e tra questi c' un altro prestigioso istituto, Scenari Immobiliari - il 2012 stato un anno nefasto per il comparto del mattone mentre il 2013 contiene i germogli per la futura e rigogliosa fioritura. Lo scorso anno, la congiuntura economica particolarmente negativa, l'inasprimento fiscale sulla propriet, gli aumenti della disoccupazione e dell'incertezza sul futuro professionale, il rinvio del ritiro dal lavoro obbligato dalla legge Fornero e la stretta sul credito, hanno dimezzato in poco tempo il numero delle transazioni. I prezzi degli appartamenti sono poi in netto ribasso ma non seguono ancora il crollo celle compravendite. I proprietari di case, se possono, tengono duro: preferiscono allungare i tempi della vendita pur di cedere il meno possibile sul prezzo richiesto. Per, in molti casi, lo sconto quasi obbligatorio. E, se davvero durer ancora a lungo la debolezza della nostra economia, saranno costretti a cedere sempre pi sul prezzo, se non vogliono tenere bloccato l'immobile. La seconda parte del 2013 per, e qui sta il bicchiere mezzo pieno di Scenari Immobiliari, segue alcuni importanti cambiamenti di fronte avvenuti nella prima met dell'anno. Il sentment internazionale sull'Italia notevolmente migliorato, le tensioni sui mercati si sono allentate con il conseguente calo dello spread tra i nostri titoli pubblici e quelli tedeschi il che rende meno conveniente investire il Btp e libera risorse per acquisti mirati sulle case. Se poi le banche allenteranno
davvero la stretta sui mutui, si potrebbe assistere a un'inversione del trend gi a fine anno. ACQUISTO O AFFITTO In ogni caso, ci che l'investitore vuole in realt capire, se gli conviene e quando comprare casa. Prima domanda: meglio comprare o restare in affitto? Facciamo rispondere a Tecnocasa, il cui Ufficio studi ha calcolato la convenienza tra l'acqui sto o la locazione di un bilocale di 52 metri quadri in una zona semicentrale di Milano. Ecco la simulazione. ACQUISTO: L'immobile costa 255.000 euro e l'acquirente ricorre ad un mutuo a tasso fisso di 25 anni che finanzia il 65% del valore, pagando una rata di mutuo di 1.067 euro. Possiede quindi un capitale a disposizione di 95.000. L'importo del mutuo comprende anche le spese legate all'acquisto dell'immobile: notaio, intermediazione immobiliare, imposte e bolli. Il calcolo finale costi/benefici, si legge nello studio Tecnocasa, tiene conto anche delle spese legate all'acquisto della casa, all'accensione del mutuo e al beneficio fiscale dovuto alla detrazione degli interessi passivi. Vanno per aggiunte le spese di gestione dell'immobile (manutenzione straordinaria e assicurazione). Per calcolare il valore futuro dell'immo bile l'Ufficio studi della societ d'inter mediazione immobiliare ha considerato una rivalutazione annua pari alla media dell'indice Istat degli ultimi 10 anni. AFFITTO: Un appartamento di 52 metri quadri nella zona semicentrale del capoluogo lombardo, costa in media un canone mensile iniziale di 800 euro. Il capitale a disposizione (di 95.000 euro) viene investito in un BTP a 25 anni. Nella simulazione di Tecnocasa, l'affitto viene aggiornato ogni anno in base all'indice Istat. L'inquilino dovr pagare annualmente la registrazione del contratto di locazione. RISULTATO: Dopo 25 anni, ovvero all'estinzione del mutuo abbiamo calcolato - scrive Tecnocasa nel suo studio - il guadagno ottenuto da entrambi: il proprietario possiede un patrimonio di 103.251 euro ottenuto dalla differenza tra il valore futuro dell'immobile e le rate di mutuo pagate. L'inquilino invece ha registrato una perdita di 18.407 euro cos calcolata: capitale investito meno i canoni pagati per la locazione pi l'eventuale differenza tra la rata del mutuo e il canone d'affitto (differenza che la sumulazione ha messo in un conto corrente bancario ordinario con tasso dello 0,35% lordo). Ora, al Btp la caldaia non si rompe, non ha bisogno di mani di bianco e , in caso di uragano, non gli gocciola nulla in testa. Chi prende in affitto un appartamento scarica sulle spalle del proprietario buona parte delle rogne che, in 25 anni, possono accadere. Ma, se si parla di investimento, innegabile che la bilancia pende su chi ha acquistato. A meno che ci si trovi in un momento di mercato come l'attua le: pessimo per chi vende se l'acquisto stato effettuato tra i dieci e i quattro anni fa (gli inquilini di lungo corso oggi cantano vittoria, sempre che chi ha investito nella casa debba vendere) e, forse, ottimo per chi acquista, visto che i prezzi delle case sono calati di un bel po': dall'inizio della crisi hanno perso in media il 25%. Ma caleranno ancora? meglio aspettare per investire? E qui si va alla seconda parte del "dubbio dell'investitore" che abbiamo riportato sopra: quando acquistare. I PREZZI DELLE CASE Dunque, per lo studio Nomisma, i prezzi caleranno ancora. Fino a quando l'economia non riparte come si deve, la domanda rester debole (paradossalmente costretta ad esserlo per l'incer tezza sul lavoro e per il braccino corto delle banche perch la voglia di mattone in Italia ancora forte) i prezzi bassi e i proprietari, dopo aver tenuto duro, cederanno a sconti sempre pi importanti. Ma attenzione, gli appartamenti belli o ben tenuti, in zone centrali, di moda o in bei palazzi, andranno sempre via prima e a prezzi poco scontati. Perci, tirare troppo la corda pu voler dire perdere l'affare, sempre che di questo si tratti. In generale per vale la regola che chi ha i soldi in mano pu spuntare ottimi prezzi. Le grandi citt del Nord hanno tenuto meglio negli anni della crisi: a Milano i prezzi delle case sono scesi del 16%, a Torino del 20% a Roma, invece, del 21% - dice a Libero Fabiana Megliola, responsabile dell'Ufficio studi Tecnocasa -. In un'ottica di investimento si potrebbe puntare su citt come Milano, che sar interessata dall'Expo ma i cui effetti ancora non vengono registrati dal mercato o sulle citt su cui verranno investiti cifre importanti in opere di riqualificazione. La zona Tiburtina di Roma, per esempio, o alcune semi-centrali
o nelle citt universitarie come Bologna. Per quanto riguarda il taglio dell'appartamento, meglio puntare sul bilocale, il pi richiesto da chi cerca casa in affitto. Chi ha soldi in mano e non ha bisogno pi di tanto delle banche, pu comprare bene. Tra qualche mese lo scenario potrebbe cambiare ma il mattone per adeguarsi a nuove prospettive ha bisogno dei suoi tempi.
rispetto al 2011. Le mete preferite in Europa sono Spagna e Grecia, per i prezzi, e Germania e Polonia per le prospettive. 4.600 Nel corso del 2012, circa 4.600 famiglie estere hanno comprato una seconda casa in Italia, con un balzo del 13,5 per cento rispetto al 2011. Ai tedeschi piace il lago di Garda, la riviera veneta e quella romagnola, mentre i russi puntano soprattutto sulla zona di Forte dei Marmi. - 17% Nel 2012 il fatturato del mercato delle seconde case sceso del 6,5% a quota 3,6 miliardi con una contrazione delle compravendite del 17%: si passati da 30 a 25 mila acquisti con prezzi in calo solo del 3%. E per il 2013? Le previsioni non sono positive: i numeri dovrebbero ricalcare quelli del 2012. L'IVIE COS' A partire dal periodo d'impo sta 2012, i soggetti che possiedono immobili all'estero, a qualsiasi uso destinati, hanno l'obbligo di versare l'Ivie. CHI LA PAGA Sono tenuti al pagamento i proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni destinati ad attivit d'impresa o di lavoro autonomo, i titolari dei diritti reali di usufrutto, uso o abitazione, enfiteusi e superficie sugli stessi, i concessionari, nel caso di concessione di aree demaniali, i locatari, per gli immobili concessi in locazione finanziaria . QUANTO SI PAGA L'ammontare dell'imposta pari allo 0,76% del valore degli immobili. Se non supera i 200 euro non dovuta.
Megliola - consigliabile puntare su zone universitarie o turistiche che garantiscano una buona domanda anche nei momenti di mercato pi difficili. Il taglio? In genere l'investitore va sul bilocale perch il pi richiesto sia dai single che dalle giovani coppie. Mentre di recente abbiamo notato una certa attenzione per i trilocali non troppo grandi intorno agli 80 metri quadri. Altri accorgimenti? Beh, acquistare dove sono stati gi approvati progetti di riqualificazione: la fermata della metropolitana, nuovi servizi o comunque migliorie del quartiere. E non sono da scartare le possibilit di puntare su abitazioni da ristrutturare magari poi in un secondo momento quando il mercato inizier a riprendersi. E poi c' l'asso nella manica: l'ac quisto in contanti. I tempi di vendita - sottolinea De Tommaso - si sono allungati di parecchio a partire dal 2008. In questa situazione chi ha la possibilit di proporre l'acquisto della casa in contanti, o per una cifra che copre la maggior parte del prezzo, pu spuntare ottimi ribassi dai venditore che arrivano da mesi di estenuanti e inutili attese. GRAZIE STRANIERI Cos, al momento, non ci resta che sperare negli stranieri. Sono loro che limitano il calo del mercato delle seconde abitazioni. Secondo Scenari Immobiliari, nel corso del 2012, circa 4.600 famiglie estere hanno comprato una seconda casa in Italia, con un balzo del 13,5 per cento rispetto al 2011. Nel giro di otto anni sottolinea Mario Breglia, il presidente dell'istituto indipendente di analisi e ricerca sul mercato immobiliare - il numero di acquirenti aumentato del 53% e gli investimenti del 290% con l'ac quisto medio che si avvicinato ai 500mila euro. Un'occasione in pi per chi stremato dal fisco e dalla crisi avesse deciso di vendere. La casa tipo acquistata spesso d'epoca o da ristrutturare e quindi il costo reale dell'investi mento pi alto, sino al doppio, di quello del solo immobile. E nel 2013? I trend continuano. Da un lato c' la contrazione delle compravendite, causata dall'Imu, da prezzi che restano ancora molto alti e da un inasprimento dei controlli, e dall'altro si accentua la voglia di Italia degli stranieri. I motivi? Tedeschi e inglesi comprano sempre di meno fuori Europa, per ovvi motivi hanno da tempo abbandonato mete come il Marocco, l'Egitto o la Tunisia e puntano sempre di pi su Grecia, dove per non abbonda l'offerta, Spagna, dove per la qualit degli immobili bassa, e Italia. Ai tedeschi piace il lago di Garda, la riviera veneta e quella romagnola, mentre i russi, che rappresentano il 15% del totale dei compratori d'oltreconfine, puntano sul Tirreno, da Forte dei Marmi all'Argentario, dove ormai i ristoranti hanno il men in russo. Poi c' un altro fenomeno interessante che si sta sviluppando negli ultimi anni e riguarda gli stranieri ricchi che comprano in Italia la loro nuova abitazione principale per trascorrerci l'et pensione. E qui le mete si allargano all'Abruzzo, alle Marche e alla Puglia con investimenti di alcuni milioni di euro in casali o ville. I proprietari di case e gli inquilini che hanno effettuato lavori di riqualificazione dell'appartamento (pagati dal 26 giugno al 31 dicembre del 2012) hanno la possibilit di detrarre il 50% delle spese sostenute. Il tetto massimo dei lavori su cui calcolare la detrazione di 96 mila euro 48.000 Una volta scaduti i termini torneranno le percentuali precedenti. Cos a partire primo gennaio 2014 il bonus per le ristrutturazioni edilizie sar nuovamente al 36 per cento con un tetto massimo di spesa a 48 mila euro. 10.000 Chi effettua la ristrutturazione e accede quindi alla relativa detrazione potr sfruttare l'occasione di acquistare mobili per arredare lo stesso appartamento, fino a un massimo di 10 mila euro. L'agevola zione dunque, spalmata in 10 anni, potr essere al massimo di 5 mila euro.
partenza, lo stato fa meglio delle regioni: 4% contro il 12%. Ma molto spesso la responsabilit non dei governatori quanto delle regole di contabilit nazionali che sovraintendono al meccanismo del patto di stabilit. E cos capita, per esempio, che i fondi erogati dalla regione a un comune capofila non possano da questo essere girati agli altri enti beneficiari del progetto per i vincoli del Patto. Ma accade anche che molti progetti locali siano bloccati perch le regioni chiedono ai municipi un certo livello di confinanziamento che per i sindaci non possono permettersi perch il Patto blocca soprattutto la spesa per investimenti. La conseguenza, allora, che i fondi di Bruxelles finiscono per disperdersi in mille rivoli invece di concentrarsi su pochi, importanti progetti. E lo dimostrano i numeri. Il 77% degli interventi complessivi ha un valore medio di 150 mila euro, mentre l'11% dei progetti che vedono come beneficiarie le imprese vale intorno ai 5.000 euro (in pratica il costo di un paio di computer e scrivanie). Come evitare questa dispersione? Trigilia, in audizione alla camera (su input del deputato Pd Angelo Rughetti) ha rilanciato l'idea di un'Authority di gestione dei fondi Ue (non necessariamente centrale, ha precisato il ministro, per nazionale, cio che ribadisca l'importanza per lo sviluppo di tutto il paese dell'utilizzo di questi fondi). Ma ha anche ribadito l'esigenza di una forte selezione e concentrazione degli obiettivi. Una mission che ha accomunato tutti i ministri per la coesione territoriale degli ultimi anni.
nell'azionariato di Prelios la Feidos di Massimo Caputi, gia' dall'8 maggio vicepresidente della societa' con delega allo sviluppo. Prosegue nel frattempo l'aumento di capitale da 115 milioni di euro in opzione al mercato, iniziato il 22 luglio scorso e che si concludera' l'8 agosto.
gruppo immobiliare. Le azioni dell'ex Pirelli Re balzano del 2,59 per cento a 0,61 euro. Ieri Fenice - newco partecipata da Caputi tramite Feidos 11, Pirelli, Intesa Sanpaolo e UniCredit - ha sottoscritto l'aumento di capitale riservato da 70 milioni di euro. ( 9.27 - MEDIASET: IN LUCE IN BORSA (+1,77%). Avvio di seduta brillante per Mediaset in attesa della Cassazione su Silvio Berlusconi. Il titolo sale dell'1,77% a 3,34 euro. 9.18 - MADRID IN RIALZO. Borsa di Madrid ha aperto in rialzo dello 0,42% con l'indice Ibex 35 a 8.468,59 punti. Positivo anche l'avvio di Parigi, in rialzo dello 0,1% con l'indice Cac 40 a 3.996,87 punti. 9.17 - MILANO IN CRESCITA. Piazza Affari in deciso rialzo in scia alla spinta arrivata dai mercati asiatici e dalla Fed. Il mercato milanese ha guadagnato quindi lo 0,68% a 16.593 punti. Sotto la lente alcuni titoli come Mps (+2,1%) all'indomani della chiusura delle indagini sull'acquisto di Antonveneta e Mediaset (+1,46%) nel giorno dei conti trimestrali e, soprattutto, dell'attesissima sentenza della Cassazione. Reazioni positive inoltre ai risultati semestrali di Eni e Generali, che hanno guadagnato rispettivamente, l'1,08 e lo 0,54%. In vetta al listino Fiat Industrial (+2,49%), al fianco di Autogrill (+2,61%). Fuori dal paniere principale debole, invece, Rcs (-0,39%) all'indomani della presentazione dei conti al 30 giugno che hanno mostrato un rosso per 125 milioni. 9.14 - OK LONDRA E FRANCOFORTE. La Borsa di Francoforte ha aperto in rialzo dello 0,54% con l'indice Dax a 8.468,59 punti. Positiva anche Londra (+0,14%) con l'indice Ftse-100 a 6.616,79