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Skopje, Accordo di Ohrid sotto esame

A 12 anni dalla sua stipulazione il patto non ha ancora prodotto i risultati sperati e il processo di decentramento stenta a essere ultimato La debolezza insita nelle maglie del suo contenuto normativo e il retaggio storico della Macedonia fanno s che lAccordo di Ohrid non venga rispettato in molte comunit locali del Paese e che il processo di decentramento, spina dorsale della riforma costituzionale introdotta dal patto, sia ben lontano dallessere completato: seguono questa direzione le conclusioni tracciate luned (riportate dal sito internet Southeast Europe Times) dal Comitato di sorveglianza dellAccordo di Ohrid di fronte al gotha dellestablishment politico macedone. A 12 anni dallimplementazione del patto quindi tempo di bilanci spassionati, nonostante sembri abbastanza difficile superare il retaggio storico nel quale avviluppato il Paese: come ricordava Risto Karajkov su Osservatorio Balcani e Caucaso, i macedoni vedono tuttora lAccordo di Ohrid come un simbolo della loro sconfitta, mentre gli albanesi apprezzano lintesa raggiunta ma lamentano la sua pigra implementazione. Del resto il patto firmato nellagosto del 2001 segn la fine del conflitto armato tra le forze di sicurezza macedoni e lEsercito di liberazione nazionale della comunit albanese: 8 mesi di scontri interni che hanno rischiato di catapultare il Paese in una guerra civile. Nonostante il confronto armato abbia provocato un limitato numero di perdite da ambo le parti (paragonato al resto dei conflitti nella ex Jugoslavia), ha comunque causato un enorme danno materiale e una massiccia e inevitabile ondata migratoria. Lintroduzione dellAccordo di Ohrid, al quale seguirono numerosi ulteriori provvedimenti legislativi, comport una pesante riorganizzazione del tessuto costituzionale e politico del Paese in modo da garantire il rispetto dei diritti delle comunit minoritarie in Macedonia. Per raggiungere questo obiettivo stato adottato un intensivo processo di decentramento che ha devoluto a livello locale varie competenze che prima spettavano al governo centrale. Ma le tensioni etniche che ribollono costantemente allinterno della popolazione macedone impediscono di formulare unanalisi il pi possibile imparziale sia tra gli esponenti politici del Paese che tra le

fila della societ civile. Secondo lUnione democratica per lintegrazione (Dui, un partito della coalizione governativa e il pi grande movimento politico albanese), lAccordo fa parte ormai dei valori fondanti della nazione macedone: Abbiamo soltanto bisogno di rivedere alcuni meccanismi e agevolare ladozione di nuovi provvedimenti legislativi, ha sostenuto Musa Xhaferi, vicepremier macedone e fondatore dei Dui. Su posizioni completamente antistanti si trova, invece, Toni Naunovski, preside della facolt di Giurisprudenza di Skopje e uno degli intellettuali pi rinomati del Paese: I macedoni sono stati discriminati: chiaro come il sole! Ora un profluvio di siti internet scritti nelle loro lingue, di bandiere raffiguranti il loro stemma e intanto i lavoratori macedoni vengono licenziati dai loro posti di lavoro. Per non parlare poi di varie disposizioni del patto che vengono sistematicamente violate in molte municipalit del Paese. Insomma giungere allAccordo di Ohrid stato un colossale errore storico. Ha sposato in pieno questa tesi Kim Mehmeti, presidente del movimento civico Diverso: Lo scandalo che la comunit internazionale possa intervenire in questo modo sulle nostre dinamiche politiche e sociali. In ogni caso il ministro dellIntegrazione europea Fatmir Besimi ha dichiarato che in assenza dellAccordo di Ohrid la Macedonia non avrebbe mai imboccato il sentiero dellintegrazione europea e secondo lex premier Vlado Buckosvski il Paese otterr lo status di Paese membro non oltre la fine del 2014.

Skopje, il poeta era una spia?


In Macedonia neanche i grandi padri della letteratura, peraltro deceduti, sfuggono alla morsa della Commissione di lustrazione che indaga sulle ingiustizie del passato Le istituzioni culturali macedoni e le associazioni letterarie hanno diramato luned un duro comunicato stampa contro la decisione intrapresa la settimana scorsa dalla Commissione governativa di lustrazione. Lorganismo, infatti, ha dichiarato che uno dei padri della letteratura macedone, il poeta e prosatore del 900 Slavko Janevski, stato un collaboratore dei servizi segreti della ex Jugoslavia, sollevando un enorme polverone nel mondo

accademico. Perci L'Accademia macedone delle Arti e delle Scienze ha preteso che la decisione venga ritirata immediatamente poich "rappresenta una pugnalata all'identit nazionale macedone". Inoltre gli accademici protestano contro la singolarit del verdetto: in base ai termini di legge, chi viene considerato colpevole di aver diramato informazioni segrete ai servizi della ex Jugoslavia non pu pi rivestire cariche pubbliche e pu difendersi durante listruttoria. Ma tutto ci non pu valere anche per Janevski, dato che il grande poeta morto 12 anni fa. Skopje sta seguendo un percorso intrapreso da molti ex Stati comunisti, approvando una legge sull'epurazione per affrontare le ingiustizie del passato e punire i collaboratori della polizia segreta. La legge sulla lustrazione approvata nel 2008 ha subito provocato polemiche e critiche da parte dell'opposizione, che accusa il governo del primo ministro, Nikola Gruevski, di aver avviato una "caccia alle streghe" contro i suoi oppositori e critici. L'Assemblea nazionale ha approvato una nuova legge nel giugno di quest'anno, dopo che la Corte costituzionale aveva bocciato molte disposizioni chiave contenute nel testo originario del 2008, limitando ad esempio il periodo di tempo e la gamma delle professioni sottoposte a controlli. Tuttavia, la nuova legge non ha messo a tacere le critiche. Il Comitato di Helsinki per i diritti umani ha nuovamente contesto la legge davanti alla Corte costituzionale, sostenendo che molte disposizioni precedentemente bocciate sono state reinserite.

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