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Convegno Corso di formazione

RETI DI SCARICO E IMPIANTI FOGNARI


ANCONA Sede Multiservizi Spa 4 ottobre 2007

Ing. Davide Vitali via Valle Miano 49 Ancona Tel. 0712804273 ing.vitali@ingegneri.an.it

RETI DI SCARICO E IMPIANTI FOGNARI


SISTEMI PER L'ALLONTANAMENTO DELLE ACQUE REFLUE SISTEMI PER L'ALLONTANAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE

SISTEMI PER L'ALLONTANAMENTO DELLE ACQUE REFLUE


Conoscere i principi di funzionamento Conoscere le problematiche degli scarichi all'interno delle abitazioni civili Conoscere i parametri utili alla progettazione Calcolare la rete di scarico
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Normativa utile
Normativa generale Legge 36/1994 (Legge Galli) Legge 319/1976 (Legge Merli) D.M. 12/12/1985 D.P.C.M. 5/12/1987 UNI EN 476/99 UNI EN 1610/99
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Normativa utile
Normativa UNI EN per gli impianti di scarico all'interno degli edifici UNI EN 12056-1/2001 UNI EN 12056-2/2001 UNI EN 12056-3/2001 UNI EN 12056-4/2001 UNI EN 12056-5/2001 (Sistemi di scarico funzionanti a gravit all'interno degli edifici - ...)
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Definizioni
Acque reflue: sono le acque contaminate dall'uso e tutte le acque che confluiscono nel sistema di scarico: Acque di scarico domestiche Acque industriali Acque di condensa Acque meteoriche Si dividono in: Acque nere o fecali Acque grigie saponose o grasse (non contaminate da materie fecali o urine) Acque bianche o meteoriche

Note generali
Le due reti (acque reflue e acque bianche) devono essere separate fino al recapito nei rispettivi corpi ricettori (pu essere anche il medesimo). I discendenti delle acque meteoriche non dovranno essere utilizzati come condotti di esalazione delle reti di scarico dei reflui. Le rete di scarico in nessun modo deve essere fissata alla struttura portante dell'edificio.

Requisiti
La rete interna di scarico dovr possedere i seguenti requisiti: Rapido smaltimento delle acque Perfetta tenuta per acqua e gas Resistenza alla corrosione Essere autopulente (autopulibilit garantita se la velocit supera almeno una volta al giorno 0,7 m/s)

Requisiti
Dispositivi per dilatazioni termiche Elasticit per gli assestamenti del fabbricato Dispositivi per consentire ispezione e pulizia Dispositivi antiriflusso

Principi
Negli impianti il deflusso delle acque usate deve avvenire per: gravit occupando solo parzialmente la sezione delle tubazioni Con il minimo rumore possibile Favorendo la circolazione dell'aria nelle tubazioni

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Parametri
Pendenze minime consigliate: Diramazioni di allacciamento degli apparecchi sanitari >=2% Diramazioni di raccolta di allacciamenti di sanitari >=2% Collettori di scarico di acque usate interni all'edificio >=1,5% Fognature interrate (fino al recapito esterno) >=2%
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Parametri
Gradi di riempimento consigliati: Diramazioni di scarico e di raccolta 50% Collettori entro il perimetro dell'edificio 70% Collettori interrati esterni all'edificio 80%

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Parametri
Per scarichi con presenza di liquidi grassi deve essere previsto un separatore, prima dell'immissione nella rete comunale Il collettore in prossimit del recapito dovr essere dotato, nel verso del flusso di scarico, d'ispezione e sifone
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Materiali

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IMPIANTO

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Principi di funzionamento Il sifone

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Principi di funzionamento Il sifone


Assicura la tenuta idraulica verso i gas presenti nell'impianto di scarico (tappo idraulico) Posto alla fine della rete interna, prima dell'immissione nella rete comunale Ogni apparecchio sanitario ha un proprio sifone attraverso il quale allacciato alla diramazione di scarico Tappo idraulico di ordinari sifoni ha un'altezza pari a 5-8 cm, con pressione di 500-800 Pa al fondo (3,5 cm inadeguato)
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Caratteristiche:

Principi di funzionamento Il sifone


Autopulibilit Superficie interna esente da scabrosit Facile accessibilit e smontabilit

Depressioni massime consentite:250 Pa Dopo uno scarico l'acqua scende a 10 m/s Il liquame spinge l'aria verso il basso e risucchia aria dall'alto
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Principi di funzionamento Il sifone


Aspirazione aria 25 l ogni litro di scarico (sistema I) Dispositivo di ventilazione idoneo, altrimenti gorgoglii Se il deflusso a valle ostacolato, si creano delle pressioni che possono immettere cattivo odore
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Principi di funzionamento - Il sifone


Sifonaggio per depressione

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Principi di funzionamento Il sifone


SIFONAGGIO PER ASPIRAZIONE (DEPRESSIONE)

L'acqua in fondo al sifone, messa in movimento dalla depressione, risucchiata verso il canotto L'aria aspirata dall'ambiente, nella rete Parte dell'acqua immessa nello scarico e il sifone diminuisce o perde completamente efficienza Lo stesso pu avvenire anche per compressione
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Principi di funzionamento - Il sifone


Sifonaggio per aspirazione e compressione

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Principi di funzionamento Il sifone Sifonaggio per aspirazione e compressione


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Sistemi di scarico
Tipi di sistema Configurazioni di sistema
Con ventilazione primaria Con ventilazione secondaria
Parallela diretta Parallela indiretta Diramazioni di scarico ventilate

Miste

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Sistemi di scarico
Tipi di sistema
(in funzione del grado di riempimento da 50 a 100% - e della separazione dei condotti di raccolta tra le acque grigie e nere) In generale, sono consigliati: - diramazioni di scarico riempite al 50% - ventilazione primaria - colonne di scarico separate per le acque grigie e nere

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Sistemi di scarico
Configurazioni del sistema Diramazione di scarico o di raccolta
Con ventilazione Senza ventilazione

Colonne
Ventilazione primaria Ventilazione secondaria
Parallela diretta Parallela indiretta Diramazioni di scarico ventilate
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Sistemi di scarico
Configurazione di sistema con ventilazione primaria Circolazione aria e controllo pressione nella colonna avvengono nella colonna stessa Il diametro della colonna consente lo scarico dei reflui e la libera circolazione dell'aria L'immissione dell'aria nella colonna, risucchiata dagli scarichi, avviene attraverso l'apertura in cima alla colonna della ventilazione
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Sistemi di scarico

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Sistemi di scarico

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Sistemi di scarico
Configurazione di sistema con ventilazione secondaria parallela La ventilazione della colonna di scarico avviene attraverso una tubazione parallela, direttamente collegata alla colonna di scarico Il pistone idraulico non crea problemi

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Sistemi di scarico

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Sistemi di scarico

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Sistemi di scarico
Configurazione di sistema con ventilazione secondaria parallela indiretta La colonna di scarico ha una tubazione parallela di ventilazione alla quale indirettamente collegata La movimentazione dell'aria avverr nella colonna parallela, passando sempre attraverso i collettori
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Sistemi di scarico

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Sistemi di scarico

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Sistemi di scarico
Configurazioni miste

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Sistemi di scarico
Configurazioni miste

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Sistemi di scarico
Configurazioni miste

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Il funzionamento
Lo scarico deve avvenire per gravit, occupando solo parzialmente la sezione delle condotte Minimo rumore Favorire la circolazione dell'aria Miscela di reflui in caduta libera entro la sezione ed in parte lungo le pareti
Davanti sovrapressione, tanto pi quanto maggiori sono le resistenze alla circolazione aria Dietro depressione, tanto pi grande quanto maggiori sono le resistenze all'entrata dell'aria 39

Il funzionamento

Quando il fluido si arresta bruscamente (piede colonna) avr una compressione e poi una depressione (a causa del pistone idraulico) mai allacciare apparecchi vicino ai tratti molto perturbati!

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Il funzionamento

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Il funzionamento

(Codificato dall'UNI e suggerito dalla UE)


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Il funzionamento
Unit di scarico e tempi di svuotamento

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LA VENTILAZIONE
VENTILAZIONE DI TIPO PRIMARIO
Limiti della configurazione del Sistema I con ventilazione primaria e diramazioni non ventilate Limiti per le diramazioni di scarico non ventilate Limiti per le diramazioni di scarico ventilate Limiti per le diramazioni di raccolta Limiti per la colonna e per il collettore
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LA VENTILAZIONE

VENTILAZIONE DI TIPO SECONDARIO


Ventilazione di tipo parallelo diretto Ventilazione di tipo parallelo indiretto

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LA VENTILAZIONE
I tratti di ventilazione delle colonne non possono essere adibiti ad altra funzione se non a quella d'aerazione della colonna La colonna per la sua completa lunghezza (tronco di ventilazione compreso) deve necessariamente lo stesso diametro Il tronco di ventilazione deve fuoriuscire dal tetto, deve restare libero e non deve avere alcuna copertura o altri dispositivi che possono limitare l'ingresso dell'aria.
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VENTILAZIONE

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO


Il metodo pi semplice ed economico, consigliato

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO


LIMITI DELLA CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA I CON VENTILAZIONE PRIMARIA E DIRAMAZIONI NON VENTILATE Limite principale: la portata carico inferiore del 40% rispetto agli altri sistemi di ventilazione Aumento della pressione al piede della colonna (compensata solo dopo una certa distanza dal piede) --> evitare allacciamenti al piede delle colonne
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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

Diametro minimo DN50 Se limiti non rispettati allora ventilare la diramazione

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

Diametri come quelli delle diramazioni non ventilate con ventilazione di un diametro inferiore in realt potrebbero essere tutte un po ridotte)
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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO


LIMITI PER LE DIRAMAZIONI DI RACCOLTA Per gli ordinari bagni di appartamento (lavabo, bidet, vasca da bagno) sufficiente il DN 60 dello scarico della vasca --> si usa il DN della US pi elevata (limiti della figura 5) Per le diramazioni di raccolta di servizi collettivi si esegue il calcolo tenendo conto della contemporaneit (aggiungendo eventualmente le portate continue):

Qww (l / s) = K Qtot (l / s )
Per i servizi collettivi il diametro interno deve essere >=83mm.
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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

Limiti per diramazioni di raccolta con DN70 o inferiore

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO


LIMITI PER LA COLONNA ED IL COLLETTORE Piede della colonna e cambi di direzione del collettore: repentine ed eccessive variazioni di pressione Tratti della colonna soggetti a pressioni: nessun allacciamento Scarico ai piani superiori: per ogni litro di reflui sono aspirati 25 l di aria Se l'altezza del tratto di scarico supera i 10m allora maggiore il tratto soggetto a pressioni dannose
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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO PRIMARIO

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VENTILAZIONE TIPO SECONDARIO


Consente portate di scarico superiori del 40% rispetto alla primaria Il diametro della colonna di ventilazione deve essere pari ad almeno i 2/3 della colonna di scarico e le diramazioni di ventilazione hanno lo stesso diametro delle diramazioni di scarico
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VENTILAZIONE TIPO SECONDARIO

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VENTILAZIONE TIPO SECONDARIO

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ISPEZIONI
Alla base di ogni colonna Ad ogni confluenza di due o pi provenienze Ogni 15m di percorso lineare, se dia<100, o 30m se dia>100 Ad ogni cambio di direzione con angolo >45 Al termine della rete interna di scarico, insieme al sifone e ad una derivazione
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IL PROGETTO
REQUISITI DI PRESTAZIONE CALCOLO
Le unit di scarico (DU) Calcolo della portata delle acque reflue (Qww) Calcolo della portata totale (Qtot) Sifoni e diramazioni di scarico Calcolo dei sifoni e delle diramazioni di scarico Calcolo delle diramazioni di raccolta Colonne Collettori di scarico 67

IL PROGETTO Requisiti di prestazione


a) non si devono provocare danni alla struttura
Devono essere previsti nel progetto strutturale il passaggio delle colonne, dei collettori, dei vani per braghe

b) l'impianto non deve arrecare disturbo


In normali condizioni non deve trasmettere rumori molesti, a qualunque ora. Nessuno scarico deve provocare gorgoglii nei sifoni degli altri servizi allacciati alla colonna

c) le tubazioni devono essere autopulenti


Bisogna verificare che, nei collettori, la velocit di scorrimento possa raggiungere almeno la velocit di 68 0,7 m/s, anche se non di continuo (UNI EN 752-4)

d) igiene

IL PROGETTO Requisiti di prestazione

Assumere precauzioni per evitare che in conseguenza di perdite o riflusso non vi sia contaminazione di acque potabili e problemi per sicurezza e salute delle persone Se il collettore attraversa una sala idrica deve essere posto in controtubo Se attraversa propriet private (ripostigli o garage) deve essere posto in controtubo o rivestito da mezzi protettivi

e) impermeabilit ai cattivi odori


Tenuta ai gas e acqua

f) resistenza meccanica e stabilit

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g) protezione dal gelo (fragilit dei materiali) h) protezione dal riflusso (nei casi possibili) i) ventilazione
L'estremit deve trovarsi all'esterno dell'edificio, lontano da aperture. Destinazione d'uso esclusiva per la ventilazione

IL PROGETTO Requisiti di prestazione

j) protezione dalla condensa


Pu accadere per perdite continue da WC. Prevedere isolamento delle braghe e colonne

k) accessibilit alla rete (ispezioni spazio idoneo) l) sicurezza alla corrosione

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IL PROGETTO Il calcolo
1) Unit di scarico: computo.

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IL PROGETTO Il calcolo
2) Calcolo della portata delle acque reflue (Qww) Si tiene conto della contemporaneit (intermittenza o continuit) con il coefficiente K

Qww (l / s ) = K Qtot (l / s )

Qww: portata delle acque reflue (l/s) K: coefficiente di contemporaneit Qtot: somma unit di scarico
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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO Il calcolo
3) Calcolo della portata totale delle acque reflue o portata di progetto (Qtot) Qtot=Qww+(portata apparecchi a flusso continuo+portata eventuali pompe) 4) Calcolo della rete - Sifoni e diramazioni di scarico partendo dal sifone del singolo apparecchio si scende a valle Regola da seguire: aumentare di un diametro ad ogni passaggio (vedi figura)
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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO

Il calcolo

Diametri minimi visti nelle tabelle

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IL PROGETTO Il calcolo
Numeri da considerare per diramazioni di scarico non ventilate: Pendenza non inferiore al 2% DN minimo 40 (solo per bacinella dentista) Per scarichi lavabo, bidet, doccia DN 50 Per scarichi lavastoviglie, lavatrice, vasca, lavello DN 60 Per scarichi WC DN 110 Per altri vedere tabelle o analisi di dimensionamento
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IL PROGETTO - Il calcolo
5) Calcolo delle diramazioni di raccolta Si dimensiona per la portata dell'apparecchio con l'unit di scarico pi grande 6) Colonne - Calcolo tabellare E' funzione del tipo di braga (squadra o ad angolo) La braga ad angolo migliora la portata del 30-40% Le colonne con ventilazione parallela hanno una portata di circa il 40% superiore La stessa colonna con braga ad angolo e ventilazione parallela ha una portata maggiore del 70%
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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO Il calcolo
6) Collettori di scarico La capacit deve essere calcolata (UNI EN 6.6.1) Equazione di Colebrook-White o Prandtl-Colebrook

k 2 , 51 v V = 2 2 gDJ E log10 + 3,71D D 2 gDJ E

con la quale si calcola la velocit del liquido

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IL PROGETTO Il calcolo
V: velocit media del flusso, in m/s g: accelerazione di gravit, 9,81 m/s D: diametro della tubazione, in metri; nel nostro caso D=4R (raggio idraulico) J : gradiente idraulico (pendenza numero puro) K: scabrezza idraulica in metri (suggerito dalle UNI 0,001m) v: viscosit cinematica del fluido m/s (suggerito dalle UNI 1,31*10 )
2 i E 2 -6

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IL PROGETTO Il calcolo
La portata si calcola moltiplicando la sezione bagnata per la velocit del liquido:

Q = V 0,5872 D

Dopo alcuni tentativi si ottiene il voluto diametro adeguato alla portata calcolata, con velocit sufficiente.

Q: portata del flusso, in l/s D: diametro della tubazione, in metri; nel nostro caso D=4R (raggio idraulico) 0.5872: coefficiente legato al grado di riempimento (0,7 e raggio idraulico)
i

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CONCLUSIONI

GENERALITA' Sistema da privilegiare Sistema I (sistema di scarico con colonna di scarico unica e diramazioni di scarico riempite parzialmente): ventilazione primaria, riempimento 50% Diramazioni di scarico ventilate se non possibile rispettare minimi diametri Continuit idraulica mai interrotta fino al ricettore Tutte le ispezioni a tenuta stagna DIRAMAZIONI DI SCARICO Pendenza >2% Diametro minimo Di/De>50mm Lunghezza massima sifone-colonna: 4m 86

CONCLUSIONI

Numero massimo di curve 90 :3 Dislivello massimo in una diramazione (tra sifone dell'apparecchio sanitario e scarico in colonna) di un metro DIRAMAZIONI DI RACCOLTA Per bagni normali non serve il calcolo Serve il calcolo per batterie COLONNE DI SCARICO Riferimento: PE 110 raccoglie 2 bagni per 6 piani massimo carico massimo 4 l/s Se ho ventilazione parallela ho il 40% in pi Accorgimenti contro il rumore
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CONCLUSIONI

COLLETTORI Pendenza minima dei collettori sotto l'edificio: 1,5% Pendenza minima dei collettori fuori del contorno dell'edificio: >2% A parit di diametro con una colonna, il collettore ha una portata maggiore (nel rispetto delle pendenze minime)
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SISTEMI PER L'ALLONTANAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE


Componenti Calcolo Tabelle

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Ipotesi: sistemi non sifonici (non in pressione) riempimento del 27%(20%-30%) 1) determinazione dell'intensit di precipitazione (0,04 l/sm2=2,5l/minm2==intensit pluviometrica 150mm/h oppure dati statistici ultimi 10 anni) 2) calcolo del carico delle acque pluviali da drenare (l/s) in funzione della superficie del tetto Q=S*r*k S: proiezione in pianta della superficie della copertura r: intensit pluviometrica k: coefficiente di scorrimento (1 per tetti inclinati)
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IL PROGETTO Il calcolo

2) calcolo della grondaia Riempimento massimo del 80%

IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO Il calcolo
3) progettazione della bocca di efflusso

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IL PROGETTO Il calcolo

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IL PROGETTO - Il calcolo
4) progettazione del pluviale (formula Wyly-Eaton)

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NOTE FINALI
Per il corretto drenaggio delle acque meteoriche bene porre in opera un pluviale per ogni 60-80 mq di tetto La distanza massima tra due pluviali non deve superare 12 metri Nelle rientranze o nelle deviazioni, la voluta non deve avere una pendenza inferiore al 15% Grado massimo di riempimento dei pluviali pari a 27% Pendenza del canale 2-4%, ma costante e stabile nel tempo La lunghezza del canale di gronda deve tenere conto delle dilatazioni
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Davide Romei Progetti e calcoli di IMPIANTI CON EXCEL, Ed. DEI Tipografia del Genio Civile, 2004 Norme UNI EN 12056-1/2/3/4/5 Altre norme UNI Testi vari

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GRAZIE PER LATTENZIONE

Ing. Davide Vitali ing.vitali@ingegneri.an.it - 0712804273

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