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VEGETARIANESIMO, CRISTIANESIMO E SOCIETA OCCIDENTA...

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VEGETARIANESIMO, CRISTIANESIMO E SOCIETA OCCIDENTALE


Scritto da Renato Criscuolo Sabato 09 Aprile 2011 15:05

VEGETARIANESIMO, CRISTIANESIMO E SOCIETA OCCIDENTALE

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Se volessimo paragonare lincidenza del vegetarianesimo sulla societ occidentale a quella che ha avuto su altre civilt molto pi antiche sviluppatesi in Asia, noteremmo che da noi non c, come in Oriente, una tradizione unitaria e sostenuta dalle tradizioni religiose locali. Il vegetarianesimo in Occidente ha sempre avuto un che di elitario starei per dire di settario- o almeno di riservato a una parte ristretta della societ o a categorie ben precise e, di solito, ristrette. Ci nonostante, non si pu dire che nella storia dellOccidente ci sia stato periodo alcuno che non ha avuto i suoi vegetariani. Per compiere un breve viaggio nel vegetarianesimo occidentale, che serva da preambolo a una pi approfondita analisi del vegetarianesimo cristiano, ho scelto di procedere per aforismi. La mia analisi partir dunque da frasi ed aforismi pronunciati da personalit di spicco del pensiero occidentale nei riguardi del vegetarianesimo, o, pi in generale, sul rapporto uomo-animale. Inoltre, allinterno del mondo vegetariano occidentale, mi preme operare una discriminazione tra coloro i quali operarono la scelta vegetariana per amore nei confronti del Creato e delle Creature e quelli che invece lo fecero per qualsivoglia altra motivazione, in quanto ritengo che sulla prima categoria che si possa fondare la base per un cattolicesimo vegetariano. Questo perch il comandamento nuovo che Ges ha dato ai Cristiani, e che li distingue da tutti gli altri monoteisti di matrice giudaica, fondato proprio sullAmore, che non abolisce ma completa le tavole della legge. Cos lAssociazione Cattolica Vegetariana non vuole abolire n le scelte vegetariane fondate su altre motivazioni n tantomeno i precetti della Chiesa Cattolica, ma vuole completarle, le prime con lAmore cristiano, i secondi con lestensione di questo a tutte le creature. Ovviamente, come punto di partenza di questo breve viaggio, ho scelto la madre di tutto il pensiero occidentale, ovvero lantica Grecia. Il fiorire di numerose filosofie nellEllade non precluse un certo avanzare di prospettive vegetariane. Anzi, vegetariana fu proprio la prima grande scuola di un pensiero filosofico organizzato e coerente, quella pitagorica. Pitagora fond la propria scuola filosofica a Crotone, verso il 530 a. C. Sullesempio delle comunit orfiche che avrebbe conosciuto in precedenti viaggi in Egitto e a Babilonia, Pitagora fond un pensiero in cui, in una dimensione misterica, confluivano matematica, astronomia, musica e filosofia. Analizzare gli aforismi di Pitagora molto interessante, poich essi costituiscono il nocciolo della sua filosofia, fondata proprio sull Ipse dixit . Fintanto che luomo continuer a distruggere senza sosta Tutte le forme di vita che egli considera inferiore non sapr mai Cos la salute e non trover mai la vera pace. Leggendo questa frase, essa sembra di unattualit sconcertante! Potrebbe essere stata scritta al giorno doggi invece che nel VI secolo a. C. Agghiacciante il

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senza sosta , soprattutto se pensiamo che luomo si


macchiato di un genocidio lungo ben ventisei secoli! Interessante che Pitagora afferma che luomo

considera inferiori le altre forme di vita non che esse lo siano realmente. Ma quello che davvero
fondamentale che Pitagora, nel 530 a. C. aveva gi perfettamente chiare le due motivazioni che da

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sempre si oppongono alla dieta carnivora: quella salutistica ( non sapr mai cos la salute ) e quella etica
(

Il Santo del giorno

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non trover mai la vera pace ). Quello che certo che nella scuola pitagorica una delle poche a cui
erano ammesse anche le donne, da sempre estromesse alla cultura nel mondo greco- il divenire vegetariani era un passo obbligatorio delliniziazione. Non sappiamo se il vegetarianesimo pitagorico fosse una scelta damore per il creato; sicuramente una scelta damore nei confronti di s stessi, dato che il filosofo di Crotone dichiara apertamente i benefici salutistici della dieta vegetariana. Il riferimento alla pace comunque denuncia certamente la ricerca di unarmonia tra le creature che il presupposto per una scelta damore. Alcune curiosit sul vegetarianesimo pitagorico: il termine fu coniato nella seconda met del XIX secolo, prima il termine usato per definire i vegetariani era quello di . Oltre alla carne e al pesce, Pitagora proibiva le fave nella dieta dei suoi seguaci, proibizione quanto mai misteriosa. Il vegetarianesimo fu sostenuto in Grecia da vari filosofi e uomini di cultura, tra cui il grandissimo filosofo Platone, ma il suo pi grande sostenitore fu senza dubbio Plutarco, vissuto tra il 46 e il 127 d. C.,

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decisamente uno dei vegetariani pi arabbiati di tutta la storia. Scrisse unoperetta sullargomento, Sul
mangiar carne

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.
A chi gli chiedeva il perch della sua scelta alimentare (ma anche di quella di Pitagora), Plutarco rigirava abilmente la domanda:

"Tu ti chiedi per quale motivo Pitagora si astenesse dal mangiare carne? Io per parte mia mi domando stupito quale evenienza, quale stato d'animo o disposizione mentale abbia spinto il primo uomo a compiere un delitto con la bocca, ad accostare le labbra alla carne di un animale morto e a definire cibo e nutrimento, davanti a tavole imbandite con corpi morti e corrotti, membra che poco prima digrignavano i denti e gridavano, che potevano muoversi e vedere. Come poteva il suo sguardo tollerare l'uccisione delle vittime sgozzate, scuoiate, smembrate, il suo olfatto resistere alle esalazioni, come ha fatto il senso di contaminazione a non dissuadere il palato, a contatto con le piaghe di altri esseri, nel ricevere i succhi e il sangue putrefatto di ferite mortali? Sarebbe il caso di discutere su chi cominci per primo a mangiar carne, non su chi troppo tardi smise!" Plutarco tende a sottolineare, come vedremo anche negli altri aforismi, linnaturalezza del mangiare carne, attraverso immagini forti che ne suggerirebbero il disprezzo. Inoltre, come vedremo nellaforisma successivo, lautore de

Le vite parallele fu il primo a discutere sul fatto che il mangiar carne non fosse

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realmente nella natura delluomo. E questo lo dimostra con il fatto che la maggior parte degli uomini ha ripugnanza a uccidere lanimale di cui vuol mangiare la carne, n ne ha i mezzi naturali:

Se sei convinto di essere naturalmente predisposto a mangiar carne, prova anzitutto a uccidere tu stesso Lanimale che vuoi mangiare. Ma ammazzalo tu in persona, con le tue mani, senza ricorrere a un coltello, a un bastone, o a una scure. Facome i lupi, gli orsi e i leoni, che ammazzano da s quanto mangiano. In seguito, in un altro aforisma, egli rivela lessenza etica del suo vegetarianesimo Chiamate selvaggi i serpenti, le pantere e i leoni, ma voi stessi uccidete con ferocia non cedendo ad essi in niente quanto a crudelt: per essi infatti lanimale ucciso nutrimento, per voi solo un manicaretto Vediamo come Plutarco ritiene luccidere un animale un atto crudele e feroce, tanto pi che, nel caso umano, esso dettato non dalla fame quanto dalla gola, non lo si fa per nutrimento, come nel caso degli animali carnivori: nel caso umano il nutrimento potrebbe essere soddisfatto anche da pietanze a base vegetale. E la gola, non a caso uno dei 7 peccati capitali, che porta luomo a passare sopra a violenza e a crudelt pur di ottenere variet di gusto. Il vegetarianesimo di Plutarco, se non sullamore per il Creato, fondato sicuramente sullempatia per tutti gli esseri viventi e sulla ripugnanza per le crudelt esercitate sugli animali. Anche il mondo romano ha prodotto dei vegetariani illustri, anche se in questo caso minori sono le testimonianze letterarie a riguardo. Sappiamo che furono vegetariani Marco Tullio Cicerone e il poeta Quinto Orazio Flacco. Vegetariano fu anche un altro grande poeta latino, Publio Ovidio Nasone, anche se nellopera Remedia amoris egli accenna alla caccia e alla pesca come passatempi per dimenticare un amore
infelice: dobbiamo dunque desumere che il vegetarianesimo di Ovidio non fosse dunque dettato da ragioni etiche. Non sappiamo se fosse vegetariano Virgilio, ma sovente egli si rivolge al mondo animale con accenti di notevole empatia e commiserazione. Anche Lucio Anneo Seneca fu vegetariano in giovent, ma poi fu costretto a mangiare carne sotto il regno di Tiberio, apertamente ostile al vegetarianesimo. Veniamo ora allargomento pi delicato, ma che pi ci interessa: i rapporti tra il vegetarianesimo e il nascente cristianesimo. Nel mondo ebraico, in cui il cristianesimo nacque, leconomia era basata prevalentemente sullallevamento degli ovini e quindi vi era un grande consumo di carne, oltre che un uso costante di questi animali nei sacrifici. Tuttavia la cultura ebraica ammette, nella Genesi, che luomo fu creato vegetariano. Solo dopo la sua cacciata dal Paradiso Terrestre gli fu permesso prima di offrire animali in sacrificio e poi di cibarsene. Anche nel Nuovo Testamento non si trovano inviti espliciti di Ges al vegetarianesimo. Anzi, dopo la Resurrezione il Messia mangia una porzione di pesce. Esistono poi inviti alla pesca (che oltretutto era una delle attivit su cui si basava leconomia della Galilea) da parte di Ges nei confronti dei discepoli. Tutto ci ovviamente vero se ci si attiene allodierna traduzione della CEI delle Sacre Scritture, senza ricorrere invece a interpretazioni di tipo simbolico (la pi celebre

ICQUS, Iesus Cristos, Qeou Uios Soter)

o a revisioni della traduzione, che vedono in molti casi


polpette di alghe o acqua sostituirsi al pesce. Esistono poi numerosi scritti, sui quali la Chiesa Cattolica o ancora deve pronunciarsi o li ritiene apocrifi, che affermano il vegetarianesimo di Ges. Anche alcune correnti del cristianesimo e dellebraismo primitivo, in seguito ritenute eretiche, come gli Esseni o gli Gnostici, praticavano regolarmente il vegetarianesimo. Non mi sembra questo il momento per tali discussioni e mi preme piuttosto sottolineare come invece il vegetarianesimo fosse assai diffuso allinterno delle prime comunit cristiane, senza per costituire una

conditio sine qua non si potesse essere considerati discepoli di Ges. Una delle fonti pi attendibili
Tertulliano, un cristiano vissuto a Roma nel II secolo d. C., il quale difendeva i cristiani dallaccusa di praticare luccisione rituale dei neonati:

Arrossisca la vostra aberrazione davanti a noi cristiani, che non consideriamo il sangue degli animali neppure come cibo ammesso nei pranzi, e per questa ragione ci asteniamo dagli animali uccisi per soffocamento o morti naturalmente, per non essere in alcun modo contaminati dal sangue, anche se giace sepolto fra le viscere. Infatti, per torturare i cristiani, voi presentate loro delle salsiccie ripiene di sangue, ben sapendo che quei cibi non sono loro permessi, e che questo un mezzo sicuro per farli deviare dalla loro fede. Come potete mai credere bevano sangue umano coloro che siete ben persuasi abbiano orrore di quello degli animali, a meno che, per caso, voi non abbiate fatto l'esperienza che esso pi gradevole? Tertulliano, Apologia del cristianesimo , IX, 13-15
Non sappiamo se questo orrore per il sangue animale sia stato per dettato dallamore o da alcune concezioni derivate dallebraismo e ancora sussistenti tra i primi cristiani. Sappiamo che molti padri della Chiesa furono vegetariani, anche se non tutti fecero questa scelta

alimentare per amore. Sicuramente fu vegetariano per amore Basilio Magno , dottore della Chiesa,(Cesarea
di Cappadocia 329-379), che difese la Chiesa dalleresia ariana, appoggiata addirittura dallimperatore Valente. Egli, dottore della Chiesa, fu autore di una preghiera per gli animali:

O Signore, accresci in noi la fratellanza con i nostri piccoli fratelli; concedi che essi possano vivere non per noi, ma per se stessi e per Te; facci capire che essi amano, come noi, la dolcezza della vita e ti servono nel loro posto meglio di quanto facciamo noi nel nostro. Altro dottore della Chiesa vegetariano, contemporaneo di Basilio, fu

Gregorio Nazireno (329-390),


sulla cui scelta si hanno meno notizie rispetto a Basilio. Anche

Giovanni Crisostomo (Antiochia, 344/354


Comana Pontica, 14 settembre 407), altro dottore della Chiesa, fu vegetariano, anche se il suo

vegetarianesimo si accompagn a un risentito antigiudaismo: nelle Omelie contro i Giudei egli considera gli
ebrei

<< animali feroci: mentre infatti le bestie danno la vita per salvare i loro piccoli, i giudei li massacrano con
le proprie mani per onorare i demoni, nostri nemici, e ogni loro gesto traduce la loro bestialit. e i cristiani non devono avere niente a che fare con quegli abominevoli giudei, gente rapace, bugiarda, ladra e omicida

Veniamo ora al Medio Evo: se il vegetarianesimo fu spesso appoggiato da correnti ereticali, esse non lo adottarono come scelta damore, come invece fecero alcuni grandi santi della Chiesa Cattolica, vissuti proprio in questo periodo. Esaminiamo prima il vegetarianesimo delle sette ereticali e perch esso non pu essere considerato una scelta damore. Il Bogomilismo fu una setta eretica cristiana, sorta nel X secolo come derivazione dalla setta affine dei
pauliciani che si erano trasferiti nella Tracia e successivamente in Bulgaria. Successivamente si svilupp nel XIII secolo anche in Serbia e Bosnia. Il bogomilismo rappresent uno sviluppo del dualismo orientale, che riteneva che la realt fosse retta da due principi bene e male ed influenz la nascita e lo sviluppo del movimento dei catari. Era vietato ogni tipo di contatto con la carne: il matrimonio e la procreazione erano rifiutati dagli adepti all'eresia perch attraverso il coito si perpetrava il mondo materiale di Satana. La loro ripugnanza era tanto forte che avevano l'abitudine di sputare e tapparsi il naso ogni volta che incrociavano un bambino in et da battesimo. I fedeli non potevano inoltre mangiare animali, anch'essi frutto del coito, e digiunavano nei giorni di luned, mercoled e venerd. Anche bere vino era vietato: la distribuzione di vino da parte del Cristo alle nozze di Cana era considerata una mistificazione e come tale era ignorata.

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catari rappresentano la versione occidentale del Bogomilismo. Anche loro avevano una visione dualisticomanichea
della realt. La convinzione che tutto il mondo materiale fosse opera del Male comportava il rifiuto del battesimo d'acqua, dell'Eucarestia, ma anche del matrimonio, suggello dell'unione carnale, genitrice dei corpi materiali - prigione dell'anima. L'atto sessuale era infatti visto come un errore, soprattutto in quanto responsabile della procreazione, cio della creazione di una nuova prigionia per un altro spirito. Allo stesso modo era rifiutato ogni alimento originato da un atto sessuale (carni di animali a sangue caldo, latte, uova), ad eccezione del pesce, di cui in epoca medievale non era ancora conosciuta la riproduzione sessuale. Era proibito quindi collaborare in qualsiasi modo al piano di Satana. La vittoria massima del Bene contro il Male era la morte, che liberava lo spirito dalla materia, e la perfezione per il

ctaro era raggiunta quando egli si lasciava morire di fame ( endura)[2] .


Pur convinti della divinit di Cristo, gli albigesi sostenevano che Egli fosse apparso sulla Terra come un

angelo (un "

eone " emanato dal Dio e dalla Luce) di sembianze umane (di natura angelica era considerata
anche Maria) e accusavano la Chiesa cattolica di essere al servizio di Satana, perch corrotta e attaccata ai beni materiali Vediamo come entrambe le eresie (anche se i Catari non erano vegetariani poich ammettevano il pesce)rifiutavano la carne solo perch frutto di un atto sessuale e non per un atto damore. Se cos fosse stato avrebbero rifiutato anche il pesce, che invece era ammesso solo perch non si conosceva ancora la riproduzione sessuale.

Riguardo a San Francesco dAssisi rimarremo forse stupiti di come il suo immenso amore per gli animali
non corrispondesse a una scelta vegetariana. Egli respinse infatti il consiglio dei suoi discepoli di adottare una dieta vegetariana, sostenendo che essere vegetariani sarebbe stato un lusso che solo chi pu scegliere cosa mangiare pu permettersi, mentre nella sua regola bisogna accontentarsi di cosa offre la Provvidenza.

Diverso il caso di un suo celebre discepolo, San Francesco di Paola (1416-1507). Alcuni miracoli di San
Francesco di Paola sono veri e propri atti di carit nei confronti degli animali. In particolare, egli , per almeno 3 volte, fece risorgere animali che erano stati uccisi per procurare cibo. Infatti, durante i lavori di costruzione della sua Basilica, gli operai uccisero e mangiarono prima una trota e poi un agnello. Il santo si limit a gettare nellacqua de la Cucchiarella (sorgente scaturita dalla roccia per un altro miracolo) la lisca della trota e a chiamare per nome lagnellino ed essi ricomparvero vivi e vegeti. Anche a corte resuscit un piatto di pesci fritti che gli portarono come pranzo. San Francesco di Paola visse coltivando un orticello, da cui traeva il nutrimento, per la bellezza di 91 anni in unepoca dove la longevit non era certo quella odierna. "Prima che il mondo dicadesse dalla sua integrit, non si usava in esso mangiar carne.." e che gli uomini si contentavano di ci che produceva la terra; la vita della selvaggina era tranquilla, perch non si era ancora appreso a sostentarsi con la morte degli animali.

Altra grande figura di santa vegetariana, vissuta allincirca nello stesso periodo, fu

Santa Francesca Romana (1384-1440), prima sposa e poi consacrata. La mirabile opera di carit che la santa svolse nella Roma del XV secolo si accompagn a una dieta fatta esclusivamente di legumi e di verdura, come testimoniano i documenti riportati alla luce nel suo processo di canonizzazione. Nel secolo successivo abbiamo un'altra figura di santo vegetariano di grandissimo spessore spirituale:

San
Filippo Neri

(1515-1595): sappiamo che egli mangi carne e pesce solo in condizioni di grave malattia e in
genere evitava anche uova e latticini. Proverbiale fu la sua benevolenza verso gli animali, tanto da essere ricordata anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Si dice che a Roma, quando passava di fronte ai mattatoi, San Filippo ringraziasse Dio per non dover basare il proprio sostentamento su quella crudelt atroce. Nel caso di S. Filippo Neri e di S. Francesco di Paola, non si pu non parlare di scelta damore, dato che, nel loro caso, il vegetarianesimo era accompagnato a unestrema benevolenza nei confronti degli animali.

Di poco anteriore a San Filippo vi fu uno dei pi grandi geni mai vissuti,

Leonardo da Vinci (1452-1519),


anchegli vegetariano convinto. Di lui riporto due aforismi

Verr il tempo in cui luomo non dovr pi uccidere per mangiare, e anche luccisione di un solo animale sar considerata un grave delitto. I nostri corpi diventano sempre pi le tombe degli animali Si dice inoltre che Leonardo, allorch passasse davanti a un mercato dove si vendessero uccelli e pollame, li acquistava per poi donare loro la libert. Non sappiamo se fosse vegetariano o no il grande umanista Erasmo da Rotterdam (1466-1536), ma di certo aveva ben compreso le barbarie a cui luomo sottoponeva gli animali, come dimostrato dal seguente aforisma: e a forza di sterminare animali si era capito che anche sopprimere luomo non richiedeva un grande sforzo A cavallo del Rinascimento molte furono le personalit di spicco che optarono per la dieta vegetariana: i filosofi

Michel de Montaigne, Giordano Bruno, Pierre Gassendi erano tutti rigorosamente vegetariani. Wiliam Shaekespeare

(1564-1616) , non vegetariano, afferm: vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii
misericordioso con gli animali: la dolce misericordia il vero segn

o della nobilt Anche lera moderna ha conosciuto diversi vegetariani: tra i pi celebri il fisico

Isaac Newton (1642-1727), il


biologo

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Carlo Linneo (1707-1778) e luomo politico statunitense Benjamin Franklin (1706-1790). E con
lIlluminismo che la dieta vegetariana cominci ad essere adottata sistematicamente dagli intellettuali

aderenti a questo movimento. Ne un esempio il poemetto satirico didascalico

Il Giorno di Giuseppe Parini (1729-1799), dove, in un banchetto in una casa patrizia, un intellettuale spiega le ragioni della scelta vegetariana, contrapponendole alla visione del mondo decisamente carnivora della maggior parte della nobilt dell

ancien rgime. Vegetariani furono i philosophes V oltaire e Rousseau , che scrisse Gli animali che voi mangiate non sono quelli che divorano altri; voi non mangiate gli animali carnivori, bens li utilizzate come modelli. V oi siete affamati esclusivamente delle creature dolci e gentili che non fanno alcun male a nessuno, che vi seguono, che vi servono e che sono da voi divorate quale ricompensa ai servigi che vi rendono. Per primo Rousseau aveva notato che le vittime della voracit delluomo sono quasi esclusivamente gli erbivori e gli animali pi innocenti. Daltra parte un altro grandissimo filosofo del Settecento,

Immanuel Kant (1724-1704), pur non essendo


vegetariano, afferm

Puoi conoscere il cuore di un uomo gi del modo in cui tratta le bestie. Gli animali infatti non hanno diritti e il nostro comportamento nei loro confronti dunque del tutto scevro da convenzioni sociali e rivela quindi le vere intenzioni del cuore. NellOttocento, grazie allopera del filosofo

Arthur Schopenhauer (1787-1860), entra nella cultura


occidentale il concetto dempatia che il filosofo di Danzica, studioso delle civilt ind, indica come uno dei gradini verso lascesi. Letica della piet non da confondere con lAmore cristiano, bench ne potrebbe costituire una prima fase. Schopenhauer, anche a livello morale, affermava:

La Piet per ogni essere vivente la prima, valida garanzia per il buon comportamento delluomo Una singolare figura di artista cristiano vegetariano fu quella di

Lev Tolstoj (1828-1910): il grande


drammaturgo russo infatti inizi ad adottare una dieta vegetariana proprio quando si riavvicin al cristianesimo, anche se, allepoca fu scomunicato perch accusato di avere idee anarchico-cristianopacifiste.

L'etica di Tolstoj non si limita ai rapporti infraumani, ma si allarga in uno sforzo di amore e rispetto verso tutte le forme di vita che popolano il pianeta, compresi gli animali, perci Tolstoj stesso scelse per s uno stile alimentare vegetariano e, nell'articolo

Il primo gradino , condann la crudelt con la


quale l'uomo alleva, imprigionandoli e uccidendoli, esseri assai simili a lui - come i maiali e le mucche - solo per il piacere della propria gola. Secondo Tolstoj, giacch l'uomo il pi evoluto fra gli animali, deve prendersi cura degli animali inferiori e del loro benessere, anzich sfruttarli con la violenza. Tolstoj affermava che

Il vegetarianismo non soltanto una lotta contro la barbarie ma il primo gradino di un progresso spirituale. Un altro suo bellissimo aforisma: non si applica allomicidio di una sola specie, bens a tutti gli esseri viventi, e questo comandamento fu scritto nel cuore delluomo molto prima di essere proclamato sul Sinai Unaltra importante testimonianza sul rapporto tra luomo e le altre creature ci viene da un altro grandissimo scrittore russo, anche se non vegetariano, Anton Cechov (1860-1904): Luomo stato dotato della ragione e del potere di creare, cos che egli potesse aggiungere del suo a quanto gli stato donato. Ma finora egli non ha mai agito da creatore, ma soltanto da distruttore. Rade al suolo le foreste, prosciuga i fiumi, estingue la flora e la fauna selvatica, altera il clima e abbrutisce la terra ogni giorno di pi. Cechov sottolinea la posizione delluomo nel Creato: egli colui che dovrebbe far le veci del Creatore ma luomo si comporta in tuttaltro modo, rovinando la Creazione invece che tutelarla. Anche lo scrittore francese Alphonse de Lamartine (1790-1869), vegetariano in giovent, sosteneva che
ladozione di tale dieta doveva essere una scelta damore: sosteneva infatti che

Noi non abbiamo due cuori, uno per gli animali e laltro per gli umani. Nella crudelt verso gli uni e gli altri, lunica differenza la vittima. Altro grande scrittore vegetariano, lirlandese

George Bernard Shaw si espresse cos sulla caccia: Quando un uomo vuole uccidere una tigre, lo chiama sport; quando una tigre vuole uccidere lui, la chiama ferocia. Mentre il naturalista e biologo Charles Darwin (1809-1882) affermava che lempatia per il pi piccolo degli
animali una delle pi nobili virt che un uomo possa ricevere in dono.

E siamo arrivati finalmente al XX secolo. In questo secolo le grandi personalit vegetariane sono numerose, da Rudolf Steiner a Paul Mc Cartney, da Adolf Hitler a Michael Jackson, da Franz Kafka a Martin Luther King, da Umberto Veronesi a Pamela Anderson, da Bob Dylan alla regina Sofia di Spagna, da Nathalie Imbruglia a Margherita Hack, impossibile citarli tutti. Numerose inoltre sono le motivazioni e le scelte che indussero tali personaggi ad adottare questo tipo di dieta. Ne citer solo alcuni, tra i pi significativi. Il grande filosofo Theodor W. Adorno (1903-1969) affermava a proposito delluccisione degli animali e dei
mattatoi:

Auschwitz inizia quando si guarda un mattatoio e si pensa: . Adorno


aveva capito che luomo in grado di tollerare e di giustificare le peggiori atrocit, purch gli sia fornita una scusa, un appiglio o una giustificazione, anche se del tutto inverosimile. Il nazismo aveva giustificato i campi di sterminio con la presunta e assurda inferiorit e pericolosit del popolo ebreo e facendo apparire questa crudelt come necessaria cos come si giustificano i mattatoi con linferiorit degli animali e la necessari et

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del mangiare carne.

Albert Einstein (1879-1955), una delle pi grandi menti di tutti i tempi, vegetariano convinto, affermava: Nulla dar la possibilit di sopravvivenza sulla terra quanto levoluzione verso una dieta vegetariana Il vegetarianesimo di Einstein, oltre che dallempatia per gli animali, dettato dai profondi benefici (che da scienziato qualera non poteva non conoscere approfonditamente) che tutto lecosistema trarrebbe da una conversione al vegetarianesimo di tutta lumanit. Vediamo ora la testimonianza di una donna,

Marguerite Yourcenar (1903-1987), scrittrice e prima donna


de l

Acadmie franaise che si scagli con decisione contro la dieta carnivora: Mangiare carne digerire lagonia di altri esseri viventi Ci sarebbero meno bambini martiri se ci fossero meno animali torturati, meno vagoni piombati che trasportano alla morte le vittime di qualsiasi dittatura, se non avessimo fatto labitudine ai furgoni dove gli animali agonizzano senza cibo e senzacqua, diretti al macello. Voglio terminare questa mia carrellata di illustri vegetariani occidentali con il pedagogo e filosofo Aldo
Capitini

(1899-1968), fondatore dellAssociazione Vegetariana Italiana, nonch uomo dalla grande


spiritualit.

Dice Capitini:

Il vegetarianesimo contribuisce alla trasformazione delluomo perch fonda in esso una


solidariet con tanti esseri che egli prima teneva per cose e sviluppa un senso corale della vita e non egocentrico.

E soprattutto: Sono convinto che gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro quando
arriveranno a non uccidere pi gli animali.

Da questultimo aforisma comprendiamo quella che una grande verit: una vera pace tra gli uomini sottintende una pace tra luomo e le altre creature. E qui si chiude il cerchio, un cerchio durato 2500 anni che aveva aperto Pitagora affermando che luomo, Fintanto che continuer a distruggere senza sosta tutte le forme di vita che egli considera inferiore non sapr mai cos la salute e non trover mai la vera pace. Gi da 2500 anni i vertici del pensiero occidentale hanno compreso che non ci sar pace nel mondo finch il vertice della catena alimentare, lUomo, smetter di essere un feroce tiranno verso le altre specie, per ridiventare quel pacifico e amorevole amministratore del Creato che Dio aveva pensato in Genesi 1,26 26 E Dio disse: < uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche, e su tutti i rettili che strisciano sulla Terra 27 Dio cre luomo a Sua immagina; a immagine di Dio lo cre; maschio e femmina li cre. 28 Dio li benedisse e disse loro: < sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra>>. 29 E Dio disse: < frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali alito di vita, io do in cibo ogni erba verde>>. E cos avvenne. 31 Dio vide quanto aveva fatto ed ecco, era cosa

molto buona. E fu sera e fu mattina il sesto giorno. Interessante notare e concludo come Dio avesse finora definito cosa buona le sue opere, mentre definisce cosa

molto buona questordine primordiale che dette alluniverso e che lAssociazione Cattolica
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