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venerd 31 agosto 2012

Intervista alleconomista Emiliano Brancaccio di Nanni Riccobono - gli Altri Ma perch le sinistre non si svegliano e non si rendono conto che il loro forsennato europeismo monetario le rende deboli e perdenti di fronte ad una destra che s populista e reazionaria, ma anche pronta a staccare la spina delleuro? Questo in sintesi quel che pensa della situazione politica leconomista Emiliano Brancaccio, autore con Marco Passarella del libro Lausterit di destra. E sta distruggendo lEuropa (Il Saggiatore). Abbiamo interpellato Brancaccio perche ci aiuti a interpretare la luce che Monti e Passera vedono in fondo al tunnel. Negli ultimi giorni sui quotidiani si sono spesi fiumi dinchiostro e di dettagli per spiegare lottimismo del governo sulleconomia eppure le aziende chiudono, la disoccupazione cresce Professor Brancaccio, c o non c la luce di Passera e Monti? Pi volte abbiamo sentito esponenti di governo affermare che la crisi stava per finire. Gi nel 2009 lo diceva Berlusconi Non mi risulta che Monti e Passera abbiano elementi nuovi per rendere il loro ottimismo pi credibile di quello dellex Premier. Le previsioni delle istituzioni internazionali parlano chiaro: a fine 2012 il Pil sar caduto di altri due punti, e nemmeno per il 2013 si intravede una ripresa. E come ha fatto Monti a far dire a Moodys che lItalia era in gran forma? Le agenzie di rating hanno commesso errori colossali e hanno perso molta credibilit, in questi anni. I loro pareri sono tuttora utilizzati per fini di lotta politica interna ma la reale capacit delle agenzie di influenzare gli andamenti del mercato ormai modesta. Quali sono le novit della crisi allora? Lunica vera novit di questa estate la presa di posizione del presidente della Banca centrale europea: Draghi ha dichiarato che far tutto ci che in suo potere per salvare leuro, ed ha aggiunto che riuscir nellintento. Queste parole hanno messo gli speculatori in stato dattesa e lannunciata vendita in massa di titoli per il momento non avvenuta. Molti ritengono che la dichiarazione di Draghi sia stata decisiva e abbia definitivamente scongiurato il pericolo di implosione della zona euro. In realt la posizione della Bce nasconde una gigantesca contraddizione interna. Quale? La Bce disposta ad acquistare i titoli dei paesi periferici solo a condizione che questi paesi proseguano con le politiche di austerit e di abbattimento del debito. Questa condizione genera una incoerenza logica: come stiamo osservando in Grecia, ma anche in Italia, le politiche di austerity non aiutano a risanare i conti. Al contrario deprimono i redditi e quindi rendono sempre pi difficile il rimborso dei debiti, sia pubblici che privati. Alcuni osservatori dicono che in realt linsistenza sul rigore corrisponde al disegno tedesco uso una parola forte di schiavizzare i paesi pi deboli. E daccordo anche lei? Di sicuro stiamo assistendo a quello che in gergo tecnico si definisce un processo di centralizzazione dei capitali europei, che favorisce soprattutto la Germania. Costringere i paesi periferici della zona euro ad attuare politiche di austerity significa aggravare la loro crisi e peggiorare la loro posizione debitoria. Di questo passo tali paesi si vedono costretti a far fronte ai debiti vendendo a prezzi di sconto gran parte del patrimonio nazionale, pubblico e privato: immobili, partecipazioni azionarie in aziende strategiche, banche, magari persino le isole e altri beni demaniali. Per chi dispone di molta liquidit si

creano quindi grandi occasioni per fare shopping a buon mercato nei paesi periferici. E la liquidit, guarda caso, abbondante soprattutto in Germania. Ci sono resistenze da parte dei governi dei Piigs? C davvero lasse MontiHollande? Se c non mi pare che funzioni. Del resto, per la cultura che incarna, il professor Monti sembra pi incline ad assecondare i processi in corso che a contrastarli. Solo per citare un esempio, per Monti la vendita di capitali nazionali a favore di acquirenti esteri deve ritenersi un fatto positivo, addirittura taumaturgico. Eppure basterebbe guardare allesperienza italiana degli anni 90 per capire che le acquisizioni estere non portano sempre benefici ma anzi possono fare molti danni al tessuto produttivo di un paese. Tuttavia c chi si augura una riedizione del governo Monti dopo le elezioni E lauspicio di chi disposto a tenere lItalia nella zona euro a tutti i costi. Monti viene presentato come un baluardo intorno al quale riunirsi per impedire la vittoria delle forze anti-euro. A sinistra questa linea dazione fa presa. Il motivo che le forze di sinistra appaiono soggiogate dallidea che leuro, nonostante le sue enormi contraddizioni, rappresenti una conquista alla quale non possibile rinunciare. Nel nostro libro cerchiamo di spiegare che questo atteggiamento il frutto di un liberoscambismo acritico che da tempo pervade la sinistra, moderata o radicale che sia. Il problema che questa posizione politica potrebbe rivelarsi fallimentare. Per come attualmente configurata, lUnione monetaria europea alimenta la crisi dei paesi periferici e fa esplodere i licenziamenti e le bancarotte. In uno scenario simile, le forze politiche che propongono luscita dalla moneta unica e magari anche dal mercato unico europeo sono destinate a veder crescere i loro consensi, a danno soprattutto di quelle che hanno scelto di arroccarsi in difesa dellUnione. Berlusconi lha imbroccata giusta allora, quando ha detto che lItalia potrebbe uscire dalleuro Al di l della sua rilevanza, quella dichiarazione un sintomo del fatto che le forze di destra appaiono pi pronte delle forze di sinistra a gestire linasprimento della crisi e ad elaborare, di conseguenza, una eventuale strategia di uscita dalleuro. Questo appiattimento delle forze di sinistra in difesa dellUnione monetaria un fatto sconcertante, che tra laltro deprime la loro stessa capacit di agire dialetticamente per riformarla. Leggo che Bersani tuttora insiste con lidea che il suo partito rester fedele alleuro a tutti i costi. Mi rincresce notare che anche le altre forze della sinistra considerano leuro un totem indiscusso. In questo modo, per, ci si appiattisce inesorabilmente sulla linea dei gi numerosi pasdaran del montismo. Io credo invece che la sinistra, per restare fedele a s stessa e maggiormente ancorata alla realt della crisi, dovrebbe dichiarare che esiste un limite ai sacrifici che si possono imporre a un paese in nome della permanenza nella zona euro. Lasciare soltanto alla destra e alle forze cosiddette populiste la elaborazione di una eventuale strategia di uscita un errore che potrebbe rivelarsi fatale.

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