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Joseph Halevi

La crisi qui da noi stentare all

italiana 03 Aprile 2008


Su La Repubblica del 27 marzo Nouriel Roubini sviluppa delle previsioni circa ripercussioni della crisi statunitense sull'economia mondiale. La premessa si fonda sulla sua nota tesi circa le dodici tappe verso la crisi. Gli Usa si stanno diri endo verso una profonda deflazione da debito caratterizzata! a" da perdite nel valore delle cartolarizzazioni intorno ai #.$$$ miliardi di dollari come minimo% b" da una caduta del &$' nei prezzi delle abitazioni ( o i siamo al 2$' ( e allar amento del crollo dei prezzi a li edifici commerciali% c" da un'estensione dei protesti ad altre forme di debito% come le carte da credito% d" dal fallimento di istituzioni finanziarie non bancarie. Le dimensioni del problema sarebbero )uindi tali c*e l'inondazione di li)uidit+ del sistema bancario da parte delle banc*e centrali non pu, arrestare la deflazione Usa% c*e Roubini considera prolun ata nel tempo. - li pertanto ipotizza una decelerazione delle crescita cinese e recessioni in Gran .reta na% Spa na ed /rlanda a causa dello s onfiamento delle loro bolle immobiliari e finanziarie. 0rancia e Germania dovrebbero tenere% avendo una domanda interna pi1 robusta e ma iore competitivit+ internazionale. L'/talia 2 invece combinata pe io perc*3 non possiede le caratteristic*e francesi e tedesc*e. Sinceramente penso c*e nei confronti dell'/talia Roubini si sba li% non perc*3 l'economia italiana sia forte 4.ellofiore% sul manifesto del 275&" ma perc*3 2 un'economia dis iunta% non nazionale% a c*iazze6 come i+ notava oltre trent'anni fa Gior io 0u+. - le caratteristic*e se nalate allora si sono accentuate nel corso de li anni. Roubini *a ra ione nel dire c*e sul piano interno la domanda 2 debole e lo rimarr+ per il fronte unito tra partiti 47dl% 7d"% padronato e .ce in favore della deflazione salariale. 8 )uesto si a iun e c*e il paese 2 nel mirino di 0rancia e Germania 4e .ce" per ci, c*e ri uarda il debito pubblico6 per )uesto un eventuale overno 7dl non potr+% )uesta volta% allentare la stretta di 9isco. :uindi non c'2 da sperare nella domanda interna. -' invece sul piano internazionale c*e si manfiesta il ma iore adattamento delle imprese italiane% soprattutto )uelle delle aree austro(bavaresi 4da ;onza a Udine" e social(scandinave 4le )uattro re ioni e<(rosse". Un pesante risc*io corrono invece le zone di industria classica del milanese% del torinese% li uri e pu liesi% nel caso la sta nazione europea producesse una caduta nella domanda di auto e prodotti siderur ici. 0ino a poc*issimi anni fa pensavo c*e Giacomo .ecattini avesse sopravvalutato le capacit+ di ripie o ( senza crisi drastic*e% )uindi ( e di ricollocazione delle imprese dei distretti industriali. /nvece per ora i fatti li danno ra ione. 7rendendo la rilevazione statistica dell'/ce(/stat per il 2$$= ed il 2$$7% si osserva c*e ( in euro ( l'insieme del deficit commerciale italiano si 2 pi1 c*e dimezzato% mentre l'eccedenza con i paesi avanzati 2 aumentata del >$'. / tre rossi buc*i dei conti esteri italiani sono i saldi ne ativi con i paesi dell'unione monetaria europea% con i paesi produttori di petrolio e con la ?ina. @uttavia nei confronti dell'eurozona il deficit 2 diminuito del &$'. ?i, si nifica c*e le aree di .ecattini stanno affrontando bene il vincolo dell'euro. Si osservi c*e il saldo ne ativo nei conti ener etici non comporta pi1 un deficit con l'area mediorientale. /nfatti da un deficit di un milardo e &AB milioni di euro nel 2$$7% l'e<port verso il medioriente 2 passato a un'eccedenza di 7&& milioni di euro% )uasi interamente dovuti all'enorme surplus con li -mirati 8rabi. Si allar a invece inesorabilmente il disavanzo con la ?ina. :uesta dinamica non rimpiazza la sta nazione della domanda interna e con il rallentamento in corso sul piano mondiale ed europeo la spazio economico interno si restrin er+ ulteriormente vista la abbia in cui sono stati messi i salariati. ;a credo c*e le zone austrobavaresi e socialscandinave della penisola sapranno riadattarsi senza crisi

eclatanti! ma iori ritmi% nuove produzioni ed esportazioni% compressione salariale ecc. 7er il meridione non c'2 rande speranza% eccetto i trasferimenti pubblici% la fami lia e le reti informali. Spesso dominate dalle mafie.

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