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SPECIALE CINEMA

LITALIANO GIOVEDI 21 FEBBRAIO 2013

Come Tornatore firma il suo 8 e mezzo e riscrive la settima arte

LA MIGLIORE OFFERTA: IL CINEMA ALLENNESIMA POTENZA

on ricordo.

Non ricordo di aver mai visto nessun film che per intensit narrativa, follia drammaturgica e maestosit attoriale abbia innalzato cos in alto la Suspension of disbelief da fare impallidire la storia del cinema in toto. Padrini, Cuculi, Kane e Straniamori hanno gi accusato il colpo, spodestati in massa da un quadro caduto a terra, un boato che ripercorre e doppia tutta la storia dei colpi di scena di qualsiasi arte. I capolavori del cinema di tutti i tempi si sono infatti appena resi conto, uno dopo laltro, di non esser mai riusciti in realt a osare un twist in the plot di simile caratura. Nessuno di loro ha scassinato lanimo umano andando a parlargli in modo cos vertiginosamente intimo mettendo il dito nella piaga fino allattaccatura della spalla. Nessuno mai riuscito a escogitare un colpo di scena cos organico e saturo di metafore da rimettere in riga tutte le pi belle metafore che memoria umana ricordi. Perch La migliore offerta di Giuseppe Tornatore anche la migliore offerta del cinema

che il capolavoro plachi per sempre e inconsapevolmente lartista il quale, da quel momento in poi, creer s film magistrali, ma senza mai poter riaccarezzare quel culmine, vetta che per una legge misteriosa e provvidenziale dato umanamente di poter lambire una sola volta a ognuno di noi, come Carl Lewis vinse i quattro ori in una sola olimpiade e amen. Samuel Taylor Coleridge, fine poeta inglese e famosissimo oppiomane, spieg nel 1800 una volta e per tutte la differenza che passa tra prosa e poesia, e lo cos fece spartanamente da mettere a tacere per sempre qualsiasi speculazione sul tema. Un giorno, probabilmente in stato di grazia e obnubilato dal fumo, disse con toni disarmanti che la prosa erano le parole nel loro miglior ordine, e la poesia le migliori parole nel loro miglior ordine. Concetto migliore non gli riusc pi. E qui, di poesia si tratta, perch a livello musicale, La migliore offerta di Giuseppe Tornatore sono esattamente gli ultimi 3 minuti dellEstate di Vivaldi: le migliori note nel loro miglior ordine. Per sbarazzarsi dellatmosfera di un film simile, sempre ce

Ricordo molto bene la prima volta che conobbi Tornatore. Una mia ex fidanzata, assunta come comparsa ne La leggenda del pianista sulloceano, mi invit sul set durante la scena del ballo. Andai a farle visita a Cinecitt, conobbi Tornatore, gli strinsi la mano e gli feci velocemente i miei migliori auguri per il film. Come regista non ho mai

Serena umilt che ho ritrovato anni dopo anche nello sguardo di un mio amico, che guarda caso stato scelto proprio da Tornatore come operatore de La migliore offerta: Fabrizio Vicari. Visto il film chiamo Fabrizio il giorno dopo e lo butto gi dal letto allalba. M: Fabrizio ma ti rendi conto di cosa hai fatto? F: Che cosa? Che successo? M: Hai girato un capolavoro, tutte inquadrature perfette, asciuttissime, non ne hai toppata una. F: Ah, lhai visto? M: Si. Capolavoro assoluto. F: Ma daiTi piaciuto? M: Capolavoro assoluto. Adesso puoi anche andare in pensione. F: Ah, sono contentoMi fa piacere. A volte i film che fai ti sono cos davanti che non sai piCi vivi troppo dentro. Sul film non voglio aggiungere nulla, qualsiasi altra parola spesa a riguardo sarebbe portatrice sana di spoiler. Il punto sul quale lopera mi ha fatto per riflettere quella che io chiamo Legge della compensazione: ci che fai o non fai ti ritorna sempre indietro a boomerang con interessi composti. Per quanto riguarda la genesi di un capolavoro sono invece giunto a una conclusione. Non ho pi dubbi: umilt e vera arte vanno di pari passo.

italiano degli ultimi 30 anni, la pi grande prova dattore di Goffrey Rush, la maturit totale del regista siciliano. Un film che segna la fine della carriera di Tornatore come 8 e mezzo segn linizio e la fine di Fellini. Accade infatti che lartista produce il suo capolavoro in stato di grazia e

ne si voglia sbarazzare, lunico trucco da adottare sarebbe quello di rinchiudersi in una stanza e spararsi senza piet tutti i film di Alvaro Vitali: solo lopera omnia di Pierino a loop demenziale potrebbe scartavetrare infatti una simile memoria.

amato dilungarmi con altri registi mentre stanno lavorando, perch la cosa disturberebbe anche me. Ci che quel giorno mi rimase pi impresso non fu il set in s stesso n il dispiego disumano di energie tecniche, ma lo sguardo sereno e umile delluomo Tornatore.

Lopera presuntuosa gronda i mamma guarda quanto sono bravo, mentre lartista umile si rende conto negli anni che larte, la sua arte per la quale ha combattuto e dato la vita, non esattamente tutto, soffre terribilmente di questa realizzazione e cessa di tallonare il capolavoro. Forse pi appagante quella verit che affiora sulle labbra dei tuoi cari amici una sera a cena, lo sguardo imperioso di una figlia raggiante, la calma dopo tutte le tempeste. E in quel momento ridimensiona larte e abbraccia il suo lavoro con sublime serenit: ha scoperto a caro prezzo che la sua adorata pittura, scrittura e musica non sono altro che una seconda lingua donatagli per parlare meglio al mondo di cose fuori del mondo; quellistante unico dove il divino trova uno spiraglio nellego dellartista ed entra in punta di piedi nel suo lavoro guidando il pennello di Michelangelo, che affranto sotto la Sistina ha improvvisamente la sensazione, commosso e grato, di non essere pi solo. Unultima cosa: Tornatore, grazie. E ad maiora. Ma s, ad maiora. Manuel de Teff Director/Writer manuel.deteffe@me.com

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