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CULTURA 5
L’ITALIANO L’ITALIANO
4 GIOVEDÌ 26 MARZO 2020 GIOVEDÌ 26 MARZO 2020

Rapina in banca con papà: la storia (vera) dell’attore che mise in crisi il sistema bancario
di Manuel De Teffè pensarci. Vestiti bene e niente mio padre mi stava già aspet- re, possiamo monitorare.” “Certo, mi faccia controllare... battere sui tasti del computer, menti paralleli e reciprocità mio padre seriamente incurio-
maglioni ciancicati con le tando di profilo nella sua Alfa “Amico mio...” Incalzò papà Le tasse in Cornovaglia... He! mani a tarantola impazzita. selettive avevamo discontinua- sito. “Circa 500 mila lire
LE ORE PRIMA DELLA toppe. Il mio ciancicone.” coupé. Appena mi vide con la alzando lo guardo sopra la He! He!... Voi attori... Mi fac- “Ah! Magari sono sotto al to le congiunture estere di signor Steffen. Ma ne è valsa
RAPINA “Va bene, papà.” coda dell’occhio si levò gli testa dell’impiegato mettendo cia vedere... Sì effettivamente tappeto!” Riprese mio padre liquidità immediata e il suo la pena, vero?” “Bellissimo”.
“Let your plans be dark and “Let your plans be dark and occhiali da sole e li infilò in a fuoco un punto più lontano sono partiti. Mi ripete il suo con entusiasmo. “Sotto il tap- bonifico era rimasto in stand Lo leggettimò infine in quella
impenetrable as night, and impenetrable as night, and un’asola. “Bravo.” Chiosò della banca. “Sono venuto in conto? Verifico personalmen- petto...” Sussurrò fissando il by in un insterstizio di smista- mise inadatta gratificandolo a
when you move, fall like a when you move, fall like a raggiante quando entrai. Poi questa filiale già 3 volte in te. XYVATTELAPESCA. persiano vicino la scrivania mento profilattico in fase di vita. Poi si salutarono come
thunderbolt.” Esordì il papà thunderbolt.” Ripeté assapo- mise in moto e mi recitò il questo mese, i mie soldi sono Grazie, ecco, no. Ancora con il solito cambio tonale al double ceck tra Honolulu e gradi amici.
attore in perfetta pronuncia randosi la sua nuova massima monologo di Antonio dal partiti quattro settimane fa e nulla... No... Guardi non è quale ero abituato. Il rumore Miami per la green light.” DOPO LA RAPINA
british al telefono, poi il silen- preferita di Sun Tzu, stavolta “Giulio Cesare” di inizio ad avere un’età. Mi fac- arrivato nulla. Io le consiglio, dei tasti del computer del diret- “Ah.” Emise papà compunto Papà si fermò fuori la banca,
zio e il soffio delle sue narici in perfetto inglese Shakespeare. “Amici, romani, cia parlare subito col diretto- se i soldi sono stati spediti 4 tore sempre più serrato. al punto giusto, corrugando la imponente, sprimacciò la tasca
sulla cornetta. americano, sempre sotto il tor- concittadini...Prestatemi orec- re.” settimane fa... di riparlare con “Manuel mi dai una mano? fronte per dare l’impressione del suo giubbotto di daino
Quella mattina stavo ricurvo chio del suo perfezionismo chio...” Il bardo gli dava una “Ma Certo dottore, solo un la banca di Rio”. Grazie piccolo Lord. Non di seguire meglio la spiegazio- rigonfia di banconote fresche e
sulle ginocchia e i miei sedi- attoriale stile Strasberg. “Like forza ancestrale, lo caricava a attimo!” L’impiegato si allon- I dialoghi gentili continuarono sembra Little Lord Fontleroy ne. Il direttore apprezzò e si mi fissò senza espressione. Gli
cianni appena scartati, aprendo a Thunder...” molla, lo resuscitava. Ripeté il tanò verso il fondo della per qualche minuto, ma dopo mio figlio in questo Eredi sentì legittimato a continuare chiesi subito di posare per una
felicissimo una pellicola Ilford Attaccai il telefono e finii di monologo con devozione e in banca, parlò rimanendo sul- l’ennesimo diniego circostan- Pisanò, direttore? Arrotola la farsa. foto: fece automaticamente
400 iso in bianco e nero pronto caricare la macchina fotografi- varie tonalità, finché non l’uscio di una porta aperta in ziato del direttore in maglione, bene...Così... No... Neanche “...Solo io con una password qualche passo laterale, si tolse
a caricare la mia nuova Dana ca. Mia madre sicilianamente posteggiammo vicino alla lontananza e fece ceno di avvi- vidi la prima cosa che mi sotto al persiano. Peccato. personale esecutiva ho potuto il giubbotto, slacciò un bottone
120, quando mi arrivò la tele- non mi fece nessuna domanda banca. Poi, come al suo solito, cinarci. inquietò profondamente nella Grazie Manuel. Ma forse verificare la partenza del della camicia e ruotò sapiente-
fonata di mio padre che mi e io la fissai senza darle roma- biascicò a mezz’aria qualcosa Quando entrammo nel grande vita: mio padre corrugò la chissà direttore, forse sono vostro danaro e rintracciarlo. mente il busto di tre quarti
svoltò l’estate. Dopo il solito namente nessuna risposta. di in una lingua sconosciuta e ufficio del direttore del Banco fronte e allungò il braccio sotto il divano... Nzù, zù, zù. Sono costernato. Comunque li tenendosi i polsi. “Shostal.”
incipit da “l’Arte della guerra” Ora, io di banche non ne mi spiegò come stavano le di Roma, rimasi subito stupito sulla grande scrivania di Neppure qui. Che strano. Ma abbiamo disimp... Li abbiamo Lo sentii biascicare pregustan-
di Sun Tzu che sostituiva da avevo ancora rapinate, ma cose, gli occhi trionfanti. per lo zelo scattante dell’omi- mogano con studiata lentez- dove si saranno cacciati? trovati! Il bonifico è partito ma dosi qualcosa di misterioso
tempo i suoi buongiorno, con- detta da mio padre, la cosa “Ascolta ciancicone. Però no in maglioncino blu che si za, mise la sua grande mano Magari dietro? Può essere.” tecnicamente non è ancora mentre io mi preparavo a scat-
tinuò così: “Manuel, prepara- aveva i suoi misteriosi mar- bello questo completo, bravo. inchinò di fronte a noi. “Che su un posacenere verde sme- Mentre Il direttre continuava a arrivato, però la banca glieli tare la mia prima foto in bian-
ti, papà passa a prenderti alle gini di fattibilità. Corsi in E brava mamma... Lo ammet- onore signor de Teffé , benve- raldo e lo alzò in slow lavorare a non so cosa e io mi può anticipare in misura del co e nero. 1/50 F5,7 e passò la
10:30. Andiamo a rapinare bagno, provai a piegare la ver- to. Antonella ha sempre avuto nuto... Cosa posso fare per lei? motion, inclinando il volto rialzavo per rimettere a posto il tutto eccezionale per l’affetto paura. Entrammo in macchina
una banca. Vestiti bene e tigine bionda che si ergeva da gusto. Dunque, a papà tuo Questo è suo figlio immagino, ad altezza bordo tavolo tappetto e ingannare il tempo, che nutriamo per lei come trionfanti, entrambi col sorriso
niente ciuffi selvaggi.” Poi dietro i capelli come una ron- tempo fa gli hanno spedito 3 molto piacere. Come si chia- come per scrutare sotto l’og- mio padre con sforzo erculeo cliente premium e comunque a stampato sulle labbra, papà si
una pausa e l’attesa del suo dine impazzita e con una milioni dal Brasile. I dindini ma? Bene, spero sarai anche getto. Poi, occhi a fessura, prese un’estremità del grande prescindere. Le erogo io stesso rimise i Rayban, mi allungò un
respiro sulla cornetta che mi manata bagnata la abbattei con non sono ancora arrivati ma tu un giorno nostro cliente. allungò progressivamente il divano di cuoio e iniziò a sco- tutta la liquidità, mi segua centone e mise in moto ripren-
arrivava come il rantolo di un rigore. Chiusi la porta della ho tutti i documenti della spe- Come posso servirla dottore? collo verso l’ombra del posa- starlo dalla parete con tre forti signor de Teffé.” dendo il monologo di Antonio
vento alieno sul deserto del mia stanza per contenere l’in- dizione. Apri il cruscotto, Siamo qui per lei”. cenere per vedere meglio. Il strattoni. Poco dopo il direttore infilò 3 come se niente fosse. Al sema-
Gobi. In un angolo del salotto vasione dei pensieri tentacolari guarda. Ancora non lo puoi “Vede direttore... un mese fa direttore sbiancò in viso. La “Ecco... No...non sono nean- foro, sotto il ponte di Corso
mia madre stava dipingendo di mamma e mi immersi nel capire ma la banca sta giocan- da Rio de Janeiro è partito un mia vertigine bionda si erse che qui. Dietro il divano
un quadro astratto con delle completo blu “Eredi Pisanò” do con i miei soldi, li trattiene bonifico di 3 milioni diretto a come le penne di un capo nulla. Ma dove saranno, Papà Francia, interruppe brusca-
mente Shakespeare e sfidò
bombolette spray fumando
una marlboro rossa, accanto a
che mi aveva comprato per il
mio ingresso in società qual-
e ci marcia. Ma adesso papino
tuo se li riprende tutti. Ora.
questo conto. Ma ancora, per
qualche motivo intellegibile,
Sioux prima della battaglia.
“Cosa sta facendo signor
direttore? Nella libreria? In
un volume della Treccani?
si fermò fuori ancora una volta il mio Status
Quo seguendo il filo di un pen-
lei mio fratello piccolo si spu- che mese prima: era la mia Insieme a te. E non ti mettere non è arrivato. Dove sarà Teffé? “ Domandò il direttore Nel decimo? No. la banca, siero nuovo.
pazzava beato Donkey Kong seconda occasione di sfoggiar- paura di ciò che vedrai, asse- secondo lei ?” “Beh, signor de dissimulando un terrore in Nell’undicesimo? Neanche. Mi guardò solenne, abbassò la
Junior su un mini Nintendo. lo, avevo appena compiuto condami e basta. Ok?” Teffé... Io, se le hanno detto fieri. Eureka! Il portaombrelli! Ma imponente, mia vertigine selvaggia con
Mio padre aspettò incuriosito sedici anni ed ero ancora l’uni- “OK”. E fu così che entram- così mi dispiace veramente, Mio padre scosse la testa, certo! E’ il luogo più sicuro
una mia reazione che tardò a co tra la mia cerchia di amici mo, io ignaro ed elegantissi- non so cosa potrei fare, ... senza guardarlo, rimanendo in dove mettere dei soldi, nessu- sprimacciò una carezza paterna e pervaso
da infinita dolcezza, quasi
che aveva i genitori separati,
venire, perché per lo stordi-
mento emotivo, nella mia cosa di cui non mi resi mai
mo, con una macchina foto-
grafica desueta al guinzaglio,
Sicuramente deve aspettare
ancora un pochino. Deve por-
posizione. “Sto controllando
se magari i miei soldi sono
no potrebbe mai immaginar-
lo. E se fossero lì, io ne sarei la tasca del commosso, mi disse: “Shostal,
Manuel. Domani romperemo i
mente i termini “rapina” e conto grazie all’iperbolicità di
entrambi, due fuoriclasse asso-
lui un panzerdivision con gli
spiriti di Giulio Cesare e
tare pazienza. Ma è sicuro
comunque che glieli hanno
sono sotto questo posacene-
re... Non si può mai dire, diret-
proprio felice direttore, per-
ché è il luogo più improbabile
suo giubbotto coglioni a Schostal.” Poi mi
“ciuffi” figliavano combina- descrisse la strategia nei mini-
zioni caleidoscopiche di signi- luti nei rispettivi campi. Fino a Macbeth che gli srotolavano spediti?” tore. Ma no, sotto a questo e dunque adattissimo. di daino mi dettagli. “Lo faremo insie-
ficati inutili che stavo vaglian- quel momento le mie gioie tappeti rossi mentre incedeva “Come le tasse in posacenere vedo che non ci Andiamo a vedere”.
do con sospettosa flemma: erano due, disegnare con i raggiante. Si tolse i Rayban e Cornovaglia. Ecco i documen- sono....no. Nzù, zù, zù. Poi il capolavoro attoriale: rigonfia me. Hanno prezzi fuori merca-
to e si danno arie di grandi
rapinare ciuffi, pettinare ban- Caran D’ache e fotografare puntò l’impiegato che masti- ti, direttore. Dopo mi può dare Mmmmm... Ma da qualche papà, si mise in ginocchio vici-
che, la rapina dei pettini, il con la Polaroid. La Dana 120, cava una gomma americana. un’occhiatina anche sul suo parte devono pure essere. Vero no al portaombrelli, li scostò e di banconote negozianti. Sai cosa fa papà?
Chiederò un maglione color
ciuffo vendicatore... La banca?
Cosa vorrà esattamente dire
regalo di mia madre, era un
grande passo in avanti, ma mai
LA RAPINA
“Buongiorno buon uomo,
terminale?” Manuel? Vediamo un po’”.
Il direttore emise dei risolini
ci mise dentro la testa come
uno struzzo, senza muoversi
fresche e mi prugna.
Ovviamente non possono
papà? Diedi un sorso al mio avrei immaginato che una conto XYvattelapesca”. Intonò Quella insipidi per esorcizzare la più. “Manuel! Manuel!” La fissò senza avere questo colore, Manuel...
lattefreddomacchiato e rimasi rapina in banca in pieno giorno papà al tizio allo sportello. situazione, quando papà portò sua voce rimbombava nel
in ascolto ricurvo sulla mac- si sarebbe frapposta tra quei “Sono qui per la quarta volta mattina stavo veloce l’indice alle labbra cilindro di metallo, io non espressione... Brasile Ma io gli spiegherò che in
la prugna va per la
due bastioni artistici regalan- e vorrei sapere se il bonifico come a intimargli un silenzio avevo più il coraggio di voltar-
china fotografica aperta, men-
tre il suo respiro scrutatore mi domi una masterclass indi- da Rio de Janeiro partito un ricurvo sulle foriero di una grande idea, mi, gli occhi bassi sulla scriva- Gli chiesi maggiore eche a Rio è l’ultimo
grido, così li metto in sogge-
drammatizzava l’attimo sof- menticabile di vita reale. mese fa in gran spolvero da ginocchia “Sss...” E guizzò in piedi nia del direttore che con una
subito di zione. Allora mi faranno vede-
fiando dalle narici sui buchi Ritornai dalla pittrice fumante Copacabana è arrivato o si è andando di falcata maggiore a paresi di sorriso batteva i tasti
della cornetta. Da una parte che rimase perplessa dalla mia perso in qualche Casinò di e i miei scostare una grande stampa di ed emetteva strani suoni con la posare re subito un maglioncino di
tinta secondo loro vicino alla
Darth Vader che sibilava oscu-
ro dal Fleming, dall’altra parte
tenuta regale.
“Dove vai così elegante? ”
Montecarlo.”
“Buongiorno signor Steffen,
sedicianni Roma dall’altra parte dell' uffi-
cio. “Vediamo se sono dietro
bocca per continuare a comu-
nicare con noi in qualche per una prugna.
della stanza una madre che “Vado a rapinare una banca certo! Controlliamo appena questo Piranesi... Un grande modo. Dopodiché chiederò uno scon-
intuiva tutto attraverso la nube con papà”. subito...Teffé. Mi Scusi. Qui: il Piranesi! Immenso artista. “Hai per caso una torcia foto: fece to. Mi daranno lo sconto. Ma
“In pieno giorno? Mettiti i ecco... XYVATTELAPESCA. scartati, Ecco... No... No... Non sono Manuel? Un fiammifero? Qui poi decido di non comprare
di una marlboro rossa che si
innalzava da dietro un quadro. gemelli. Farai un figurone. No, mi dispiace molto... vedo... aprendo neanche dietro a questo qua- è tutto buio!” La mia macchi- automatica- nulla perché in realtà ripiega-
re su colori non alla moda per
Non sapevo cosa dire e mi sen-
tivo sotto osservazione, quel
Quando rapini una banca ci
si da’ un tono.”
cioè sono desolato ma non
vedo nulla. Ma lei è sicuro che felicissimo
dro. Ma dove saranno finiti i
mei soldi? Non bisogna mai
na fotografica stava per esplo-
dermi tra le mani, due luccico-
mente qualche avere un risparmio della
rantolo di vento naricioso “Sì lo so. Li ho già messi. sono partiti?”
una pellicola disperare però... ni in agguato. passo laterale perdenti. micragna è un lurido gesto da
Margini ridotti e
paterno sulla cornetta mi stava Guarda.” Mio padre socchiuse la bocca Continuiamo a cercare, “Una pietra focaia! Non mi
interpellando. L’iride di Mia madre, che assecondava senza parlare, fece un primo Ilford 400 Manuel.” dire che non hai neanche una senso di colpa. Are you in?”
“Come le tasse in
mamma velato di fumo fece l’imperscrutabile e non inda- movimento di labbra a tradi- Il direttore mi guardò ed io, pietra focaia!”
capolino dal perimetro ovest gava mai su nulla perché si mento senza emettere suono e iso in bianco che non mi stavo affatto muo- Morii. Poi il colpo di scena.
milioni di lire in una busta Cornovaglia.”
color avorio e li porse a mio Papà si inorgoglì sommessa-
della tela. L’occhiata sincrona
e cisposa di mio fratello incu-
aspettava sempre da me un
primo passo che puntuale non
bofonchiò qualcosa tra sé e sé
alzando le sopracciglia e scuo-
e nero pronto vendo, abbassai gli occhi sulla
Dana per poi voltarmi veloce-
“Signor de Teffé, ho trovato i
suoi soldi!” Esclamò il diret-
padre con le più sentite scuse mente di una delle sue risposte
del CDA del Banco di Roma e evergreen in bocca al figlio,
riosito. L’ultimo pezzo di torta arrivava mai, si caricò dignito- tendo la testa. Poi, con occhi a caricare mente verso papà che stava tore con un aureola rotante di tutti i direttori passati pre- annuì appagato e diede di gas
mimosa sul tavolo. samente l’ennesimo mistero malandrini e luccicanti, inarcò squadrando l’ufficio da destra sulla testa e il viso livido e
“Ti sei perso nei tuoi pensieri, sulle spalle e tornò al suo il suo metro e novanta sull’im- la mia nuova a sinistra, spettrale. L’omino in paonazzo. Mio padre estrasse
senti e futuri. Mio padre accet- inseguendo altri pensieri, più
tò le scuse con umiltà e glissò veloce dei suoi stessi pensieri,
vero? Ma adesso papino tuo ti dipinto astratto scuotendo la piegato e sussurrò con l’aria Dana 120, maglione blu timidamente pre- elegantemente la testa dal por- andando a sfregare senza per- imbastendo mentalmente lo
stana e ti mostra come si bomboletta spray per troppo più complice possibile: “Ma occupato: “...Cosa sta facendo taombrelli, due solenni falcate
piega il Banco di Roma. Oggi. tempo. Io agguantai la Dana, lei è sicuro di non vedere quando mi dottore, se posso chieder- e tornò al suo posto assumen-
messo il maglioncino blu del show dell’indomani nel nego-
direttore per saggiarne la con- zio Schostal di via Cola di
Lo mettiamo insieme in
ginocchio. Noi due. Sarai mio
qualche scatto a vuoto e la
salutai. Se nella vita ho svilup-
nulla?” L’opaco cassiere
sbiancò e rise infingardo.
arrivò la le?...” “Sto cercando i miei
soldi, direttore. Da qualche
do un aria genuinamente
meravigliata, un altro capola-
sistenza. Like a thunder. Rienzo.
“Cashmere?” Domandò inse- A fine corsa, tra un pensiero a
complice. Ci stai?” pato un sesto senso lo devo “Cosa vuole dire dottore? No telefonata parte devono pur essere!” Il voro indimenticabile di espres-
guendo un pensiero originale. Strasberg e uno a Sun Tzu, gli
“Ok.” Vagheggiai atono per proprio a quei momenti di guardi, non è arrivato nulla. direttore, che sino a quel sione. “Davvero?
non destare l’attenzione di maestose incomunicabilità Può accadere... le assicuro. di mio padre momento non aveva staccato Dov’erano?” “Erano... erano “No. Ma sembra! Vero? E’ scappò anche un sorprendente
uno Schostal signor Steffen. “Buon compleanno!”
nessuno. elettive dei quali non ne rinne-
go uno. Alle 10:30 scesi soler-
Ma la posso chiamare diretta-
mente io quando arrivano in
che mi svoltò gli occhi dall’attore, fiutò il
pericolo e sparì dietro il grande
qui signor de Teffé... cioè,
erano arrivati ma... per una L’ho preso la settimana scor- Like a thunder.
“Bene! Mi piace quando mi
dai la risposta giusta senza te senza aspettare il citofono, filiale. Non si deve preoccupa- l’estate monitor Olivetti iniziando a procedura interna di smista- sa, per essere più agile in uffi-
cio.” “A quanto?” Domandò
Manuel De Teffè
Director/Writer

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