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Politecnico di Torino CeTeM

Fisica II 5 Richiami di teoria

Forza di Lorentz, definizione di campo magnetico

v Una particella di carica q, in moto con velocit v in presenza di un campo magnetico, soggetto ad una forza, detta forza di Lorentz, data da: v v v F = qv B, v dove B un vettore che prende il nome di campo di induzione magnetica o semplicemente di campo magnetico. Se siamo interessati solo al modulo della forza possiamo anche scrivere F=qvB sin, v v dove langolo formato dai vettori v e B . Lequazione che esprime la forza di Lorentz pu essere considerata come la definizione v v (operativa) del campo magnetico, in perfetta analogia con la F = qE che definisce il campo elettrico. Lunit di misura del campo magnetico, detta tesla (simbolo T), risulta quindi essere 1T = 1N = 1N . (C m / sec) ( A m) Si osservi che la forza di Lorentz risulta essere ortogonale sia al campo, sia alla velocit, e quindi non compie lavoro, essendo v v v v v dL = F ds = F v dt = 0. Ci significa che un campo magnetico induce solo una variazione della direzione del moto della particella, senza alterare il modulo della velocit. Un caso particolare piuttosto interessante quello di una particella avente carica q e v massa m che si muove con velocit iniziale v in una regione in cui presente un campo v v uniforme B , ortogonale a v . Il suo moto risulta essere un moto circolare uniforme la cui accelerazione centripeta data da a= F qvB = , m m

da cui utilizzando la cinematica del moto circolare uniforme, possibile ricavare il raggio mv della traiettoria R= e la velocit angolare w = qB m , detta anche pulsazione di qB ciclotrone. v v Quando invece la velocit iniziale v non ortogonale al campo (uniforme) B , il moto della particella avviene lungo unelica, cio il moto la composizione di un moto circolare nel v v piano ortogonale a B con un moto rettilineo uniforme lungo la direzione parallela a B .

Politecnico di Torino Data ultima revisione 29/06/00

Pagina 1 di 2 Autore: Giovanni Alberto Ummarino

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Fisica II 5 Richiami di teoria

Forza magnetica su una corrente


Si consideri un tratto infinitesimo dlvdi un conduttore percorso da corrente di intensit i, in presenza di un campo magnetico B . Ciascun portatore di carica avr la carica elementare v i v v j q 0 e la velocit v d = , dove n il numero di portatori per unit di volume e j = ut nq0 A v la densit di corrente, essendo A larea della sezione del conduttore ut il versore tangente al conduttore stesso, Su ogni portatore agir quindi la forza elementare di Lorentz v v 1v v v F = qv d B = j B , n e su tutto il tratto di filo, di volume dV=Adl, agir la forza di Lorentz v v v v v v dF = nF0 dV = i dl ut B = i dl B v v dove si posto dl = dl ut . v v Per un filo rettilineo di lunghezza l avremo quindi, posto l = lut v v v F = il B .

Spire e dipoli magnetici


Ad una spira (che per semplicit supponiamo giacente in un piano) percorsa da una v v corrente di intensit i si associa un momento di dipolo magnetico = iAn , dove A larea v della superficie delimitata dalla spira ed n la normale al piano. facile verificare (cfr. v Esercizio 5.3) che, in presenza di un campo magnetico uniforme B , la spira soggetta ad un momento meccanico v v v = B al quale corrisponde unenergia potenziale v v U = B , in perfetta analogia con la teoria dei dipoli elettrici.

Politecnico di Torino Data ultima revisione 29/06/00

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