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Consapevole gennaio/marzo 2011 Anno VIII numero 24 Editore Macro Societ Cooperativa Ideatore Giorgio Gustavo Rosso Direttore

Responsabile Marianna Gualazzi redazione@ilconsapevole.it Responsabile di redazione Romina Rossi info@ilconsapevole.it Responsabile settore salute Valerio Pignatta Altri componenti della redazione Angelo Francesco Rosso f.rosso@ilconsapevole.it Elena Parmiggiani elena@ilconsapevole.it Grafica e Uff. Abbonamenti Editing snc abbonamenti@ilconsapevole.it Ufficio commerciale Enrico Fedrigo commerciale@ilconsapevole.it Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Sergio Abram Fabrizia Bigoni Andrea Bizzocchi Grazia Cacciola - Erbaviola.com Barbara Martini Chiara Meriani Giuliana Mieli Martina Turola Simona Zoffoli Immagini http://www.sxc.hu http://www.shutterstock.com http://www.dreamstime.com Stampa Geca industrie grafiche www.gecaonline.it
Servizi Editoriali - Cesena (FC)

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Vivi Consapevole una rivista trimestrale illustrata, edita dal Gruppo Editoriale Macro, casa editrice presente sul mercato dal 1987 e oggi leader nei settori delle terapie alternative, dellalimentazione naturale e nel body mind spirit. Il Consapevole viene pubblicato dal 2004 e porta avanti un progetto culturale importante.

Perch leggere

Autosufficienza, permacultura, decrescita, cultura della transizione, abitudine alle buone pratiche, risparmio energetico, riciclaggio dei rifiuti, bioarchitettura e bioedilizia, terapie naturali, genitorialit sono i nostri temi, le parole chiave che ci guidano nel lavoro quotidiano, la nostra inesauribile fonte di energia.
Lapprofondimento con cui trattiamo gli argomenti, la ricchezza delle informazioni, lo sguardo rivolto alle novit del panorama internazionale, il contatto diretto con i gruppi, le associazioni, i movimenti e le persone sono i punti di forza che ci contraddistinguono dalle altre riviste che puoi trovare in edicola e in abbonamento.

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2 Consapevole

I figli degli uomini


Conservare la biodiversit impossibile, finch essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Vandana Shiva in Monoculture della mente

Editoriale

ondra, anno 2027. La citt lacerata dalla guerriglia urbana: degrado, vandalismo, tafferugli, atti terroristici sono allordine del giorno. Lumanit sconvolta dalla coscienza dellimminente catastrofe. Non si tratta di una guerra nucleare globale, dello stravolgimento del clima, di una nuova glaciazione o dellinnalzamento del livello del mare, di una carestia globale o della mancanza di acqua, n tantomeno dellinvasione della terra da parte di forze aliene. Lumanit arrivata al capolinea: la specie umana stata colpita da uninfertilit globale e da diciotto anni sul pianeta non nasce pi un bambino. The children of men (in italiano I figli degli uomini) un film che mi ha molto colpito: una distopia che immagina davvero quello che potrebbe essere il peggiore dei mondi possibili unumanit non pi fertile: come un suolo sfruttato da anni di monocultura, una foresta esausta, un fiume troppo inquinato per ospitare e generare la vita. Nel dicembre 2006, lAssemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di proclamare il 2010 Anno internazionale della biodiversit. E, dato che la scomparsa

della diversit biologica stata identificata come il fattore dal pi devastante impatto sullesistenza della specie umana, i paesi europei si erano impegnati attraverso liniziativa Countdown 2010 a fermare questo processo entro, appunto, il 2010. Lobiettivo non stato raggiunto. Per la persistenza e limportanza della questione, abbiamo deciso di dedicare il primo numero del 2011 a questo tema: con la volont di affermare chiaramente che ogni anno lanno della biodiversit. Ogni mese, giorno, ora e minuto sono da dedicare alla salvaguardia della diversit biologica, se vero che, oggi come oggi, il tasso di estinzione fra le 100 e le 1.000 volte superiore al tasso naturale, ossia a quello senza interferenza umana: anche su questo delicato tasto il fattore uomo ha giocato un ruolo decisamente importante. La diversit biologica lassicurazione sulla vita della nostra specie. E se ci dimentichiamo che il nostro habitat prima di tutto quello naturale non quello metropolitano quando avremo logorato anche le ultime foreste e prosciugato lultimo fiume, allora forse ci estingueremo anche noi. Vicino a dove abito c una

stradina di campagna, ai lati ci sono campi per il pascolo, fossi con lortica, alberi da frutto che non vengono potati da diversi anni: sono ricoperti di vischio o producono frutti piccolissimi ma molto saporiti. Ci sono anche dei roveti e qualche tralcio di uva fragola incustodito. Questanno con mia figlia ho raccolto lortica e insieme abbiamo fatto la frittata e la pasta. Abbiamo raccolto le more, che sono state la nostra merenda dallinizio di agosto alla fine di settembre. Abbiamo mangiato luva guardando le mucche che pascolavano. In ottobre abbiamo raccolto le pere e le mele che cadono a terra e che nessuno raccoglie e ci abbiamo fatto delle torte, o le abbiamo cotte al forno. Io spero che di queste stradine ce ne siano tante anche vicino a dove abitate voi, e che ci possiate andare spesso. Per approfittare e godere della ricchezza dei frutti della terra e per rubare qualche prezioso seme da piantare nel vostro giardino o sul vostro terrazzo: noi stiamo provando con un melo. Buona lettura! Marianna Gualazzi

Consapevole 3

Traduzione di Romina Rossi

Comunit consapevole 50 Celebrare Cerimonie Creare Comunit Comunit consapevole 54 Abitare Cohousing

Simona Zoffoli, architetto Clusterize

Rifiuto riuso riciclo 57 Trivelle d Italia


Romina Rossi

Curarsi da s 62 Apiterapia: il veleno che cura


La Redazione

Bambini e genitori 65 Ecologia degli affetti


Marianna Gualazzi

Eco viaggi 70 Fertilit, amore e saggezza in ecovillaggio


Chiara Meriani

10 Lintervista
Andrea Bizzocchi

Trova il tuo albero e cambia il mondo intervista a Julia Butterfly Hill

4 Consapevole

Biodiversit
18 Biodiversit: un valore assoluto
Valerio Pignatta

Speciale

24 Cera una volta un prato


Sergio Abram

28 Lattivismo del pollice verde


Martina Turola

30 La biodiversit di un orto
Grazia Cacciola

medioevale

38 Le confetture di frutti antichi


Fabrizia Bigoni

42 Lagricoltura del non fare


Francesco Rosso

Rubriche
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Piantare e raccogliere 60 secondi di saper fare

75 Eventi, corsi, formazione 76 Botta e risposta

73 Cosa leggere 76 Botta e risposta


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Televisione Off

vita on

Aiutarsi e condividere le conoscenze: per vivere con i piedi per terra e la testa tra le nuvole
Giorgio Gustavo Rosso
tetto. Mi ha detto che a Merano, ono le 6,43 di venerd 17 dicembre nella piazza centrale c un supermercato che vende solo mentre inizio prodotti dellAlto Adige, meglio questo articolo che se biologici. E che tutto questo mi suona dentro possibile perch il 95% delle magnificamente. Forse chi tasse viene speso sul posto. E ha legge Vivi Consapevole non sa aggiunto che il Trentino, invece, che venerd 17 il mio giorno molto pi indietro, come pure fortunato: pochi giorni fa in la Valle dAosta, nonostante aereo ero nella fila 17, spesso abbiano uguali o maggiori gatti neri mi attraversano la ricchezze. strada rendendomi felici, e se poi si rompe qualche specchio Mentre Francesco mi raccontava la mia gioia va alle stelle. tutto questo pensavo che Svegliandomi ho subito sappiamo e abbiamo gi tutto, capito perch non ero riuscito ma siamo incapaci e ignoranti. a scrivere prima: ieri sera Oggi possiamo fare cose tornato dallAlto Adige incredibili, capaci di portare mio figlio Francesco dove prosperit, benessere, gioia e ha partecipato a un tour felicit a tutti, trasformando al organizzato dal TIS Innovation tempo stesso la vita e il pianeta Park della provincia di Bolzano nel pieno rispetto della natura, sulle energie rinnovabili e il ma non siamo ancora capaci di risparmio energetico. Mi ha guardare oltre al nostro naso, raccontato di case passive che fidarci e aiutarci lun altro. accendono il riscaldamento 3 ore al mattino e 3 ore alla sera Francesco mi ha anche parlato (con temperatura esterna di 10 dei seminari di Charlie Fantechi gradi sotto lo zero) per avere un grande esperto di ipnosi. una temperatura costante di 21Fantechi chiama la televisione 22 gradi: i bambini vi abitano la scatola ipnotica, e spiega in maglietta e a piedi nudi. Mi le diverse fasi o obiettivi con ha parlato di un paese di 3.000 cui i potenti la utilizzano per abitanti, Prato allo Stelvio, che ha vinto il premio come comune renderci facilmente influenzabili e governabili. Il risultato pi rinnovabile dEuropa: una societ composta da qui quasi ogni casa e azienda persone totalmente schiave ha un impianto fotovoltaico sul

di un sistema (economico, politico, sociale) loro imposto e che, paradossalmente, hanno limpressione di essere liberissime. La televisione non mi mai piaciuta, ma queste affermazioni sono state il clic decisivo per smettere di gettarmi sul divano tornando a casa stanco. Fantechi chiede ai tassisti di spegnere la radio per non essere condizionato e si guarda bene dal leggere i giornali. Vi potr sembrare strano, e forse un po blasfemo, ma la vostra vita ne otterr grandi benefici. Sapete perch? Perch avrete pi tempo per ascoltare voi stessi, chi amate e chi vive vicino a voi, invece di essere informati su tutti i disastri del mondo e le vicende di Berlusconi, Fini e Bersani o tanti altri. Sono sicuro che difficilmente nella scatola ipnotica parleranno di un paese di 3.000 abitanti che autoproduce il doppio dellenergia di cui ha bisogno, o di un supermercato a chilometro zero, o di tasse spese nel territorio in cui sono raccolte. Prima di ieri sera era mia intenzione parlarvi di come cambia la vita quando si capisce che aiutandoci lun

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Parola alleditore

laltra possiamo moltiplicare per dieci il risultato finale. La scatola ipnotica ci isola e ci rende impotenti; il dialogo e la comunicazione con chi abbiamo vicino ci unisce e ci rende potenti. Parlando tra noi abbiamo la possibilit di scoprire cose importanti che possono cambiare le nostre vite in un attimo. La mia vita la storia dei miei incontri con persone e libri, conferenze e ricerche che mi hanno aperto la mente a possibilit nuove e straordinarie. Vi voglio raccontare una breve storia, ma che vi riguarda piuttosto da vicino.

sottomessi o schiavi del denaro e del potere; c chi sa costruire case e quartieri dove vivere in maniera sana e piacevole; c chi sa trasformare terreni poveri e senza in vita in boschi e campi lussureggianti e pieni di vita. In questo gruppo c chi capace di vivere con gioia e passione, e aiuta gli altri ad andare daccordo tra loro e a diventare amici, aiutandosi lun

cervello e del DNA che finora rimasto inutilizzato. Insieme questo gruppo di persone potrebbe trasformare il mondo in un paradiso in cui vivere felicemente e molto a lungo. Ma il fatto che sono persone che sembrano eguali agli altri, hanno anche loro piccoli difetti, limiti, spesso sono umili, parlano in modo incerto, hanno macchine, case, vestiti, abitudini comuni: insomma sono poco credibili rispetto a coloro che parlano dalle televisioni, scrivono sui giornali, e hanno tanti soldi o tanto potere. I benefici che la nostra vita personale e

Immaginate che ci sia un gruppo di persone che riuscito ad accumulare una somma imponente di conoscenze in svariati campi. In questo gruppo c chi sa come mantenersi in salute senza rivolgersi ai medici; c chi sa come essere equilibrato e felice senza rivolgersi agli psicologi; c chi sa come avere successo e prosperit senza essere disonesti,

altro; c chi ha approfondito religioni e filosofie e ne ha preso il meglio evitando dogmi, credenze e superstizioni; c chi ha studiato scienze, anatomia, fisica, biologia, archeologia e sa come usare il 95% del

collettiva potrebbe ottenere se lavorassimo per aiutarci lun laltro e per mettere in comune le straordinarie conoscenze e sensibilit di cui ognuno di noi portatore, sarebbero davvero straordinari. Parlarsi, conoscersi, ascoltarsi, condividere, mettere in comune: per favorire la nascita di un mondo migliore, mantenendo i piedi per terra e la testa tra le nuvole.

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Lorto dinverno dal riposo alla


uesti mesi sono per molti coltivatori i mesi del riposo. Si pu fare ben poco negli orti ricoperti di neve, a parte aspettare con pazienza che la Natura lavori per noi. Un riposo che per i coltivatori utile per studiare, aggiornarsi,
GENNAIO
Verso fine gennaio si mettono in semenzaio i pi resistenti alle gelate: lattughe, bietole, spinaci, prezzemolo, piselli, fave, zucchine, basilico, bietole da coste, cavolo cappuccio primaverile, cipolla, lattuga, porri. Ancora non consigliata. In alcune regioni del sud (dalla Campania in gi) possibile mettere allaperto fave e piselli, per le primizie. Misticanza in serra.

Piantare e raccogliere

rinascita

Q
Trapianti

A cura di Grazia Cacciola - erbaviola.com


leggere o anche semplicemente riposare e valutare quello che si fatto, progettare quel che si far, riordinare le sementi, stilare liste di scambi e sistemare gli attrezzi. Con le prime nuove semine in attesa ormai della primavera, tutto sembra riprendere vigore, ma attenzione a peccare di troppa fretta: questa
Raccolta

fine inverno si annuncia un po monella, ci far vedere il caldo per tornare repentinamente a qualche giorno di gelata. Non scopriamo quindi le serre prima del tempo e non facciamoci ingannare, che i germogli restino al caldo ancora per un po, anche se pare che il caldo sia finalmente tornato.
improvvise. Coprire con plastica almeno nei primi 4-5 giorni per permettere una germinazione adeguata.

Semina in semenzaio

Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavoli rossi, cardi.

FEBBRAIO
Anguria, basilico, catalogna, cavolo cappuccio estivo, cetriolo, cipolle, indivia, lattuga, melanzana, peperone, pomodoro, porro, sedano

Trapianti
Cipolle, aglio e patate precoci.

Semina in semenzaio

Semina in vaso / piena terra

Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavoli rossi, cardi.

Raccolta

Cipolline piantate a novembre in semenzaio (1 fila alla settimana, a scalare, per irrobustire). Cavoli, verze, cappucci, broccoli preparati in seminiera nei mesi precedenti.

Nei vasi ora di seminare a scelta: bietola da coste, carote, cicoria, fave, lattuga da taglio, piselli, prezzemolo, ravanelli, spinaci, valeriana. Ovviamente in piccole quantit cos da poterle consumare tutte e cos da evitare enormi danni a tutta la produzione annuale di una verdura in caso di gelate

Semina in vaso / piena terra

MARZO
Basilico, broccoli, broccoletti, cardi, cavolfiori, cavoli cappucci, cetrioli, cipolle, lattuga, melanzana, melone, peperone, pomodoro, sedano, sedano rapa, zucchine.

Semina in semenzaio

Semina in vaso / piena terra


Barbabietola rossa da orto, bietola da coste, carote, catalogna, cece, cicoria, fave, lattuga da taglio, lattughino, piselli, prezzemolo, rape, ravanelli, spinaci, taccole, valeriana, zucca, zucchina.

Trapianti
Bietole da costa, catalogna, zucchine, zucche. Si raccolgono ancora carciofi, cavoli cappuccio, cicoria. Se si seminato in autunno, cominciano ad essere disponibili i primi ortaggi: bietola da coste, indivia, fave, lattughe, piselli, prezzemolo, ravanelli e spinaci.

Raccolta

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60 secondi di saper fare

Piantare alberi, arbusti e altre essenze grazie alla

MicroAiuola

Elena Parmiggiani

a MicroAiuola, ovvero un terrapieno semicircolare ad U, un sistema utile per mettere a dimora le piante raccogliendo e trattenendo acqua, foglie, rametti, pacciamatura, nutrienti vari, favorendo lattecchimento in tempi brevi e con risultati ottimali degli esemplari piantumati. Questo tipo di terrapieno (microaiuola o micro bacino) utilizzabile se il terreno in pendenza. Se invece il terreno pianeggiante, baster utilizzare al suo posto un terrapieno circolare (ad O), seguendo lo stesso procedimento. Il terrapieno semicircolare raccoglie acqua in un bacino di infiltrazione. La piantumazione si compone di una linea di terrapieni in file sfalsate per diminuire il rischio di erosione.

posizionato rispetto agli altri della stessa riga sullo stesso livello, per mantenere lacqua in piano ed evitare che si presentino fenomeni di erosione. Le righe di terrapieni sono sfalsate le une rispetto alle altre, in modo tale da favorire il riciclo delle acque di tracimazione dalle microaiuole pi alte a quelle del livello successivo e cos via, evitando di disperdere lacqua piovana raccolta.

PROCEDIMENTO

Ecco i semplici passi per la preparazione di un terrapieno singolo molto semplice: scavare una buca ( al massimo 2 cm) che deve contenere il pane di terra; scavare una piccola trincea allinterno del terrapieno; in caso, mettere il terriccio fertile da parte e utilizzare il sottosuolo per costruire il terrapieno; costruire il terrapieno in strati di 10-15 cm, compattare ogni strato e bagnarlo, se possibile;

Esempio di piantumazione di piccolo frutteto: La preparazione di una serie di MicroAiuole, per la piantumazione del frutteto in esempio, va fatta seguendo le curve di livello*, ovvero le linee isometriche del terreno. Il terrapieno, raccogliendo acqua piovana, deve essere

* Curve di livello: in topografia, le curve di livello (o isoipse) sono linee immaginarie che uniscono tutti i punti del terreno situati a quota (o livello, o altitudine) uguale: risultano dalla intersezione della superficie del terreno con piani orizzontali di determinata quota. Si misurano con strumenti che vanno dalla livella a piombo (archipendolo), alla livella laser ecc. Per costruire la tua microaiuola segui le istruzioni presenti su www.ilconsapevole.it

mettere la pianta a dimora nella buca scavata appositamente e aggiungere, se disponibile, del compost (2 manciate), o il terreno fertile tenuto da parte; coprire il terrapieno con pacciamatura (paglia, cippato, lana, carta di giornale bagnata, rametti e foglie, oppure seminare una miscela da sovescio per coprire il terreno).

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Trova il tuo albero e cambia il mondo


Salire su un albero per protestare contro il taglio di una sequoia millenaria non solo un atto ambientalista, la prova evidente che salvando la Natura salviamo noi stessi
Andrea Bizzocchi
Noi siamo gli antenati del futuro. Come vuoi che sia la tua eredit? [] Ognuno di noi pu fare la differenza. Ma non siamo soli. Siamo parte di una famiglia globale. E restando insieme nellunit, nella solidariet e nellamore possiamo guarire le ferite della terra e di ognuno di noi. Possiamo fare una positiva differenza con le nostre azioni. Julia Hill, tratto da www.juliabutterfly.com
el 1997 Julia Butterfly Hill si arrampic su una sequoia nella foresta di Headwaters nel Nord della California e vi rimase per 738 giorni per protestare contro la distruzione della foresta. Tredici anni dopo Julia ci spiega come la causa di tutti nostri mali sia una e solo una: la malattia della separazione. Quando strappi le radici di una pianta dal suolo che le d la Vita questa inizia a morire. Allo stesso modo il nostro mondo ha iniziato a morire da quando ci siamo staccati dalla Terra; da quando ci siamo separati da quella che la nostra Grande Madre. Julia, il mondo contemporaneo deve affrontare crisi multiple: il riscaldamento climatico, la progressiva distruzione degli ecosistemi, la finitezza delle risorse naturali. Per di pi viviamo in una societ dove la violenza regna sovrana, dove lo stress e linfelicit hanno raggiunto livelli inimmaginabili fino a soli pochi anni addietro, e per finire il Terzo Mondo muore di fame. C una causa unica che accomuna tutte queste disgrazie? Dopo tanti anni di lavoro sono giunta alla conclusione che il problema in realt uno solo come dici tu. E questo problema una mancanza di presa di coscienza da parte della gente. Io la chiamo malattia della separazione. Quando tu strappi le radici di una pianta, la pianta inizia a morire. Noi umani abbiamo strappato le nostre radici di consapevolezza del fatto che siamo interconnessi ad ogni forma di vita, per cui la morte di tutte quelle forme di vita (che noi consideriamo risorse) anche linizio della nostra morte. Non solo da un punto di vista fisico ma anche psicologico, di mancanza di gioia genuina nelle nostre vite. Io credo che la causa prima sia il distacco dalla Vita, cio dalla Natura. La malattia della separazione. cos. Siamo sempre pi lontani dalla Natura, sempre pi divisi da essa e anche da noi stessi, da chi siamo veramente. Se tu sei lontano dalla Natura distruggi le foreste senza capire che stai distruggendo anche la tua vita. Se sei lontano dalla gente butti via cibo, lo sprechi, quando altri muoiono di fame. Butti le bombe e parli di statistiche quando quelli che muoiono sono esseri umani esattamente come te. Non difficile da capire a livello razionale, il problema a livello emozionale... S, perch una cosa semplice

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Quando strappi le radici di una pianta dal suolo che le d la Vita questa inizia a morire. Allo stesso modo il nostro mondo ha iniziato a morire da quando ci siamo staccati dalla Terra; da quando ci siamo separati da quella che la nostra Grande Madre

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Intervista a Julia Butterfly Hill


ma lontana dalle quotidianit del nostro mondo. Prendi lespressione buttare via qualcosa. Dov via? Che cos? Un posto? Una localit? Buttare via significa qualcosa di ben preciso: avvelenare il pianeta, il suolo, i mari. Significa avvelenare noi stessi. Siamo disconnessi dalla realt e dalla Vita, altrimenti non butteremmo via o perlomeno avremmo una coscienza di questo e quindi cercheremmo di cambiare questo stato di cose. A parte il discorso ambientale, c pure laspetto psicologico ed esistenziale della questione. Lessere umano non pu realizzare il senso della sua esistenza nel consumo... S, ma potremmo andare anche oltre. Lessere umano lo nellaccezione pi ampia del termine: si realizza pienamente quando connesso con tutti gli altri viventi e quindi con la Vita. credo che le nostre vite, i nostri atteggiamenti e comportamenti cambierebbero totalmente.

Mi viene subito spontaneo Insomma, le azioni concrechiederti qual secondo te la te, buone o cattive che minaccia pi grande per lam- siano, non sono altro che una biente? conseguenza della visione del Non posso che confermarti che mondo che abbiamo, della la malattia della separazione. percezione di esso? Se solo capissimo cosa stiamo Assolutamente s. Non distrugfacendo alla Terra, a tutte le sue giamo perch siamo cattivi ma forme di vita, a noi stessi, allora semplicemente perch perce-

Siamo sempre pi lontani dalla Natura, sempre pi divisi da essa e anche da noi stessi, da chi siamo veramente. Se tu sei lontano dalla Natura distruggi le foreste senza capire che stai distruggendo anche la tua vita

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Intervista a Julia Butterfly Hill


piamo il mondo e la Vita in un certo modo. Concepiamo il pianeta come un insieme di risorse a disposizione del nostro sviluppo. E questo perch siamo disconnessi da quella Terra che ci d la Vita.

2011 lanno internazionale delle foreste


LONU ha dichiarato il 2011 lanno internazionale delle foreste, per sostenere limpegno di favorire la gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste in tutto il mondo. Un invito aperto a tutta la comunit internazionale a riunirsi e lavorare insieme ai governi, alle organizzazioni internazionali e alla societ civile per fare in modo che le foreste vengano gestite in modo sostenibile, per le generazioni attuali e future. Il logo delliniziativa vuole ricordare quanto le foreste siano parte integrante e fondamentale dello sviluppo sostenibile globale, illustrando i loro molteplici valori e lurgenza per la loro gestione di un approccio a 360: le foreste assicurano rifugio alle persone e habitat per la biodiversit, sono sorgente di alimenti, di medicinali e di acque pulite e svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento climatico e ambientale di tutto il globo. Le attivit economiche legate alle foreste influiscono sulle condizioni di vita di 1 miliardo e 600 milioni di persone nel mondo, sono fonte di benefici a livello socio culturale e costituiscono il fondamento del sapere delle popolazioni indigene. Tutti questi elementi presi insieme rinforzano il messaggio che lONU vuol dare che le foreste sono vitali per la sopravvivenza e il benessere di tutta la gente del mondo.

Il paesaggio esterno uno specchio fedele di quello interno. La devastazione e la distruzione dellambiente accadono solo perch c qualcosa dentro di noi che non a posto, che ci fa soffrire. Non lo faremmo se sentissimo una profonda connessione con la Terra e con ogni vivente

Partendo da questo presupposto, ritieni che il consumismo e la nostra societ usa e getta possano essere in qualche modo trasformate e in definitiva superate? E se s, come? La cultura fatta di persone che vedono le cose in un certo modo e agiscono di conseguenza. Per cui pi gente cambier il proprio pensiero e quindi i propri comportamenti e di conseguenza i propri stili di vita per diventare pi consapevole, gentile e compassionevole, pi avremo la possibilit di influenzare quelli attorno a noi. In questo modo anche la cultura inizier a cambiare. Ma non ci sono ricette magiche. Vivere in un certo modo una scelta da perseguire con dedizione. Vorrei chiederti del tuo programma Whats your tree?, che stai portando in giro in tutto il mondo. Di cosa si tratta?

Whats Your Tree? significa trovare simbolicamente quello che lalbero della nostra vita, cio scoprirne lo scopo, il senso, la passione che poi ci spingono ad agire per migliorare le nostre vite a livello personale, di comunit di appartenenza e a livello globale. Parte dal presupposto che ognuno di noi ha dentro una forza incredibile che verr fuori in maniera compiuta solamente quando riusciremo ad incanalarla in ci in cui veramente crediamo. Sei daccordo se dico che il mondo che viviamo non altro che un riflesso del mondo che dentro di noi, dei sentimenti che abbiamo dentro di noi? Il paesaggio esterno uno specchio fedele di quello interno. La devastazione e la distruzione dellambiente accadono solo perch c qualcosa dentro di noi che non a posto, che ci fa

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Intervista a Julia Butterfly Hill


soffrire. evidente che non lo faremmo se sentissimo una profonda connessione con la Terra e con ogni vivente. Posso garantirti che tutto limpegno che ho messo nel diventare una persona migliore a livello personale mi ha contestualmente reso anche una persona capace in qualche modo di migliorare il mondo. Le due cose vanno di pari passo. Allora come possiamo migliorare dentro di noi per avere un effetto positivo sul mondo? Dobbiamo anzitutto capire che non c separazione. Non c separazione tra il dentro e il fuori, non c separazione tra la gente, tra le razze, non c separazione tra lessere umano e il pianeta, tra il pianeta e il Cosmo Tutto Uno. Tutto la stessa cosa. Il mito della guerra; ci insegna che gli umani sono sempre stati in competizione tra loro, con la Natura ecc. Ma non affatto vero. Allora io credo che possiamo iniziare a vedere le cose in maniera diversa senza preoccuparci troppo di quello che pensano o dicono gli altri, chiunque essi siano. Dobbiamo ricostruire un mondo armonico o non ci sar pi alcun mondo. A mio modo di vedere il cambiamento interiore ha a che fare soprattutto con i sentimenti, con lamore. Oggigiorno invece nessuno parla pi di amare. Parliamo di tecnologia, di economia di statistiche e ci siamo completamente dimenticati dellimportanza dellamore, della relazioni, della nostra umanit. Quando parliamo di ambiente ad esempio, facciamo calcoli complicatissimi sul livello di inquinamento ma questo ovviamente non arresta linquinamento e la distruzione della Natura. Se semplicemente iniziassimo ad amare la Natura otterremmo risultati molto pi significativi ed anche concreti. Come possiamo superare questa tremenda impasse?

Dobbiamo capire che non c separazione. Non c separazione tra il dentro e il fuori, non c separazione tra la gente, tra le razze, non c separazione tra lessere umano e il pianeta, tra il pianeta e il Cosmo Tutto Uno

separazione, quel concetto di vedere il mondo diviso, molto distruttivo. una storia lunga, potremmo andare indietro migliaia di anni ma basta vedere dove siamo arrivati oggi, separati anche da noi stessi, dal nostro essere. La storia che studiamo a scuola una storia di

Abbiamo intervistato Julia Butterfly Hill


Nata nel 1974, Julia unambientalista statunitense. diventata nota per essere rimasta, dal dicembre 1997, 738 giorni nella foresta di Headwaters in Colorado su Luna, una sequoia alta 55 metri, per impedirne labbattimento da parte della Pacific Lumber Company. Scese nel dicembre 1999 solo dopo aver raggiunto un accordo che metteva in salvo Luna e una parte della foresta per un raggio di circa 60 metri. Il suo blog consultabile su www.juliabutterfly.com. Lassociazione Whats your tree fu creata nel 2006 dalla stessa Julia, e si basava sulla sua esperienza. Oggi lorganizzazione supportata da migliaia di persone con un background diverso la cui missione creare un network internazionale di piccoli gruppi in grado di guarire il mondo. Alcuni rami di Whats your tree si sono sviluppati anche in Italia. Per maggiori informazioni: www.whatsyourtree.org.

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Intervista a Julia Butterfly Hill


Abbiamo creato un mondo che molto bravo a fare denaro ma che al tempo stesso ci fa sentire sconnessi dal posto che occupiamo in quello stesso mondo. Molta gente milionaria grazie a prodotti che sono estremamente nocivi per noi e per il pianeta. Purtroppo difficile per una persona riuscire a cambiare questo atteggiamento distruttivo, soprattutto in una societ costruita e basata su questo tipo di atteggiamento. proprio per questo che bisogna ripartire da certe cose come lamore. Lamore quella cosa che mi d il coraggio di essere me stessa e di lottare per le cose in cui credo. Lamore alla base di tutto e la mancanza di amore alla base di tutti i nostri mali. Che rapporto c tra spiritualit e attivismo? Il mio attivismo una scelta di vita che considero come qualcosa di sacro, di molto spirituale. La scelta di dedicare la mia vita al servizio del pianeta e della gente molto profonda e necessariamente abbraccia entrambi gli aspetti. Quindi credo che le due cose siano strettamente interconnesse. La paura il primo mezzo di controllo della popolazione. Abbiamo paura dei terroristi, della crisi economica, del diverso, di cambiare. Avere paura significa in realt avere paura di vivere. Come si supera la paura? C un bellissimo modo di dire in inglese: ci sono solo due emozioni nella vita. Una la paura e laltra lamore. Vince quella che noi nutriamo quotidianamente. Se nutriamo la paura, questa crescer. Se nutriamo lamore, crescer lamore. Funziona esattamente come un muscolo. Il muscolo che cresce quello che tu alleni e pi lo alleni pi cresce. Per superare la paura devi esercitare, con piena coscienza e quotidianamente, il muscolo dellamore. Non difficile, lo pu fare chiunque, ma ci vuole costanza, impegno e dedizione assoluta. Dicci qualcosa del periodo che hai trascorso su Luna (la sequoia sulla quale hai vissuto). Ho letto da qualche parte che su di lei hai sentito con tutto il tuo essere la sua forza vitale e hai capito intimamente che gli alberi sono vivi esattamente come noi La Vita in comunicazione continua. Significa che ogni forma di vita comunica costantemente con ogni altra forma di Vita. Purtroppo luomo moderno, staccandosi dalla Natura, non sa pi ascoltare la Vita. Quando vissi per 738 giorni su Luna, senza distrazioni di sorta, che fosse andare a fare shopping, guardare la tv, andare al cinema, ho iniziato, anzi riniziato ad ascoltare la Vita con tutti i miei sensi. Non si fugge da questo. qualcosa che dentro di noi. La Natura dentro di noi Assolutamente s. parte di noi. Ma non sappiamo pi ascoltarla perch labbiamo allontanata dalle nostre vite. E se gradatamente le daremo lo spazio che merita, se la rimetteremo al centro delle nostre vite, capiremo subito, naturalmente, spontaneamente, di cosa abbiamo bisogno per vivere vite felici, sane, dense di significato. E sar quello, con grande semplicit, il grande contributo che daremo al mondo.

Cosa leggere
Julia Butterfly Hill Ognuno pu fare la differenza Consigli pratici e storie esemplari per difendere lambiente.
Corbaccio Editore, 2002

Nalini M. Nadkarni Tra la Terra e il Cielo La vita segreta degli alberi


Elliot, 2010

Cercalo su: www.macrolibrarsi.it

Andrea Bizzocchi
Si interessa in particolare di ecologia profonda e popoli nativi. Vive tra lItalia e la Costa Rica. appena uscito il suo terzo libro, Pura Vida e altri racconti raminghi (Terra Nuova edizioni), una raccolta di racconti di viaggi vissuti in prima persona.

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CELLFOOD formula Everett Storey

Ossigeno per la Vita


CELLFOOD il pi importante prodotto ad alta prestazione per la salute del consumatore a base di ossigeno e idrogeno. I sintomi iniziali della mancanza di ossigeno possono includere: stanchezza generalizzata, affaticamento, disturbi circolatori, difficolt di digestione, dolori muscolari, sensazioni di instabilit e barcollamento, depressione, perdita della memoria, comportamenti irrazionali, acidit gastrica, complicazioni bronchiali. Quando il sistema immunitario compromesso da una mancanza di ossigeno, il corpo diventa pi suscettibile a batteri, infezioni virali e parassitarie, raffreddori e influenza. Inventato da Everett L. Storey, CELLFOOD una formulazione personale di un concentrato minerale colloidale super energizzato. Il solfato di deuterio bibasico e dipolo contenuto in CELLFOOD fornisce un incredibile apporto di ossigeno e un sistema di distribuzione al corpo a livello cellulare. Gli scienziati riconoscono che la maggior parte dei disturbi e delle infezioni causata da mancanza dossigeno a livello cellulare. Questa formula la cui efficacia stata riconosciuta fornisce in modo naturale il massimo livello di ossigeno e idrogeno allo stato nascente in forma supplementare. CELLFOOD una formula altamente concentrata e super energetica contenente 78 oligoelementi ionico/colloidali e minerali, combinati con 34 enzimi, 17 aminoacidi, ossigeno disciolto e tutti tenuti in sospensione in una soluzione di Solfato di Deuterio (D2SO4). Tutti gli elementi contenuti nel CELLFOOD sono sostanze naturali estratte criogenicamente (con la tecnica del freddo) e non chimicamente. CELLFOOD non ha alcol, n glucosio, n ingredienti presenti nella lista delle sostanze vietate dalle associazioni atletiche internazionali. Il prodotto deve annoverarsi tra gli integratori alimentari, ma risponde efficacemente anche a un principio terapeutico in virt della sua composizione, ma soprattutto del suo meccanismo dazione. Le importanti azioni favorite da CELLFOOD sono: 1. Depurazione della matrice cellulare 2. Eliminazione di un radicale libero dellossigeno 3. Azione antiradicalica 4. Risparmio di uno scavenger 5. Produzione di ossigeno nascente 6. Nutrizione cellulare ottimale Lintegratore CELLFOOD necessario per le azioni di drenaggio cellulare e ottimizzazione delle riserve energetiche, sia in caso di aumento delle necessit metaboliche, sia in caso di patologia e sia, infine, come coadiuvante nel corso di terapie chimiche allo scopo di ridurne gli effetti collaterali.

Per informazioni e approfondimento

EURODREAM S.r.l. www.cellfood.it info@eurodream.net tel. 800650800

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valore assoluto
Preservare la complessit e linterdipendenza delle forme di vita sul pianeta lunica garanzia di futuro: per tutti
Valerio Pignatta
uando si parla dei cambiamenti climatici e socioambientali in atto, tendiamo a immaginare le peggiori situazioni catastrofiche proiettate nel futuro: lanciamo allarmi per quello che potrebbe essere, per le irrecuperabili perdite a venire o per il superamento di tanti punti di non ritorno rispetto allattuale equilibrio geoclimatico, stabilitosi nel corso di migliaia e migliaia di anni. Eppure la catastrofe ecologica pi importante, quella che ha e che avr nellimmediato limpatto pi devastante sullesistenza della specie umana la stiamo gi vivendo. la veloce perdita di biodiversit animale e vegetale in corso. Un articolo sulla rivista Nature del settembre del 2009 (1) ha infatti posto allattenzione di tutta la comunit scientifica e, volendo, dellumanit in generale, il fatto che la perdita di biodiversit costituisce il primo problema che dovremmo

Biodiversit: un

fronteggiare, prima ancora del cambiamento climatico di cui tanto si parla. La stessa ONU in uninsolita e tempestiva presa di coscienza ha stabilito che il 2010 fosse lanno dedicato alla biodiversit.

e quel mondo di interrelazioni orizzontali e verticali tra i geni di tutte le specie e i legami che intercorrono tra esse. Lessenza della biodiversit in sostanza la complessit nellinterdipendenza.

La catastrofe ecologica pi disastrosa la stiamo gi vivendo: la veloce perdita di biodiversit animale e vegetale in corso

Ma cosa si intende esattamente con questo termine?

Una ricchezza incommensurabile La biodiversit la variet degli esseri viventi, animali, vegetali e microrganismi, esistenti in natura. Inoltre si intende la variet degli ecosistemi e dei loro equilibri. Lo stesso termine viene anche utilizzato per indicare la variabilit genetica allinterno di ogni singola specie

Luomo non pu astrarsi da questa interconnessione, sebbene gli ambienti artificiali che ha creato e in cui vive gli facciano sembrare la natura solo come un documentario per bambini in cerca di esotismo. Ma scientificamente dimostrabile che sul cemento non cresce nulla, che la plastica non nutre e che un video, per quanto avvincente sia, non pu sostituire la realt che il risultato dellazione dellessere umano nel suo ambiente

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naturale. La questione della salvaguardia della biodiversit ormai annosa. Gi al vertice mondiale delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro del 1992 venne firmata dalle controparti nazionali una Convenzione per la difesa del patrimonio genetico e delle specie esistenti. Anche a Johannesburg, nel 2002, al vertice mondiale dedicato allo sviluppo sostenibile, i paesi europei presenti si posero lobiettivo di fermare la perdita di biodiversit entro il 2010. Promessa che, come tutti possono constatare, dati alla mano, stata ampiamente disattesa. Ma ridurre la biodiversit non significa solo impegnarsi per salvaguardare lhabitat di alcune specie in via di estinzione come il camoscio o lululone appenninici (come sta facendo il WWF con lassegnazione del premio Panda doro ogni anno). Anche intervenire sulla molteplicit delle specie coltivate ha

Le attivit umane, dirette o indirette, sono a oggi il massimo fattore di scomparsa di specie viventi sulla Terra
un impatto di non poco conto in questa lotta per la vita. Per fare un esempio, si dice che solo qualche decina di anni fa le specie di patata coltivate nel mondo fossero migliaia (2). Ora ne sono rimaste pochissime coltivate su una scala degna di nota (sebbene ci siano piccoli segnali di controtendenza). Idem per frumento o riso e altri cereali di importanza fondamentale per lalimentazione umana. Questa riduzione di specie e diversit espone lumanit a maggiori rischi di carestie dovute a patologie vegetali cui piante omologate in tutto il mondo non sarebbero in grado di far fronte. Nei millenni, la saggezza contadina dei vari popoli ha saputo individuare e preservare le specie vegetali pi adatte ai vari climi e alle varie situazioni parassitarie. una pura follia procedere, come si sta facendo, a questa semplificazione ingenerata solo da necessit legate al profitto e alla commercializzazione. Ma la biodiversit anche meccanismo ecosistemico ampliato. Ad esempio, la stabilit del clima dipende anche dalla dinamica della biodiversit, con i suoi influssi sulla circolazione delle acque e sulla fertilit dei suoli. Tranne che per un 1% di gas nobili, latmosfera interamente il prodotto delle emissioni degli organismi viventi sulla superficie della Terra, umani compresi. La quantit di specie viventi non

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Speciale Biodiversit
ancora stata fissata definitivamente dagli scienziati e le cifre che possiamo trovare nei vari testi e autori sono molto discordanti. In linea di massima possiamo azzardare unipotesi di questo tipo. In natura esistono: 5.000 virus 4.000 batteri 70.000 funghi 40.000 protozoi 40.000 alghe 250.000 piante 45.000 animali vertebrati 70.000 molluschi 75.000 aracnidi 950.000 insetti Ma secondo altre fonti e altri studi le cifre differiscono di molto. Ad esempio, si parla di 1 o 1,5 milioni di specie per i funghi, di 500.000 specie per le alghe e addirittura da 8 a 100 milioni di specie per gli insetti. Periodicamente vengono scoperte nuove specie. Solo in una zona orientale dellHimalaya negli ultimi dieci anni (1998-2008) sono state scoperte 350 nuove specie, che rischiano di scomparire prima ancora di essere conosciute. In quella stessa zona, sono infatti a rischio di estinzione 10.000 specie vegetali, 300 di mammiferi, 977 di uccelli, 176 di rettili, 105 di anfibi e 269 pesci di acqua dolce (3). Quello che balza agli occhi di fronte a queste cifre comunque la ricchezza stupefacente della vita sul pianeta, risultato di 3,5 miliardi di anni di evoluzione. Miliardi di anni che stiamo vanificando in pochi decenni di distruzione pianificata a ritmo da catena di montaggio.

Lolocausto silenzioso: i numeri La perdita della biodiversit si ha quando una specie o una parte del suo patrimonio genetico o un ambiente naturale scompaiono per sempre. Le attivit umane, dirette o indirette, sono a oggi il massimo fattore di scomparsa di specie viventi sulla Terra. Nellultimo Living Planet Report (2008) il WWF denunciava la perdita, negli ultimi trentanni, del 30% di tutte le specie del pianeta (il 51% delle specie tropicali, il 33% di quelle terrestri, il 35% di quelle di acque dolci e il 14% di quelle marine). Il tasso di estinzione odierno fra le 100 e le 1.000 volte superiore al tasso naturale, ossia a quello senza interferenza umana.

pi angosciante se lo pu essere, il 70% delle piante. Il professor Norman Myers, esperto di biodiversit allUniversit di Oxford, ha affermato: La perdita rapida di biodiversit a cui stiamo assistendo, se non contrastata, sar la pi grande in 65 milioni di anni di vita del pianeta e potrebbe essere come le sei estinzioni di massa dellintera storia della Terra. La speranza rappresentata da una strategia di conservazione che tuteli i punti caldi della biodiversit nel mondo, ovvero le 34 aree con eccezionali concentrazioni di specie animali e vegetali che si trovano di fronte a una grave minaccia di scomparsa degli habitat naturali. Alcuni di questi punti caldi contengono gli

Il tasso di estinzione odierno delle specie e degli ambienti naturali fra le 100 e le 1.000 volte superiore al tasso naturale, ossia a quello senza interferenza umana
Dalle Liste Rosse dellIUCN (Unione mondiale per la conservazione della natura) (4), la pi importante fonte di studio e classificazione delle specie viventi in via destinzione, apprendiamo che su un totale di 47.677 specie studiate, circa 17.291 (il 36%) sono minacciate di estinzione. Di queste, 875 specie (circa il 2%) sono gi estinte o estinte allo stato selvatico in natura. Sono inoltre minacciati il 21% dei mammiferi, il 30% degli anfibi, il 12% degli uccelli, il 28% dei rettili, il 37% dei pesci di acqua dolce, il 35% degli invertebrati e, ancor ultimi habitat per almeno met delle specie di flora e due quinti delle specie di fauna confinate in meno del 2% della superficie terrestre (5).

Minaccia uomo Ma quali sono le attivit umane causa di questi sfacelo? Vediamo le pi importanti: agricoltura intensiva e uso di pesticidi e fertilizzanti chimici; cementificazione, urbanizzazione del paesaggio, costruzione di strade e ferrovie e disseminazione degli abitanti su territori vasti con conse-

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Speciale Biodiversit
guente frazionamento di molti spazi e ambienti vitali per gli animali; costruzione di barriere artificiali di vario tipo che riducono lo scambio fra le specie viventi e la possibilit di muoversi mari, mancata impollinazione, conservazione delle aree naturali costituiscono sicuramente un costo aggiuntivo di rilievo. stato calcolato che i costi del degrado degli ecosistemi a causa di una riduzione del tasso di biodiversit pari al 15% entro il 2050 sono quantificabili in qualcosa come 50 miliardi di euro lanno (6). Entro il 2050 la perdita di biodiversit coster allEuropa 1.100 miliardi di euro (7). Che pagheremo noi. Con il nostro lavoro e la perdita di qualit delle nostre vite. Secondo i ricercatori del progetto TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity) che si pone il fine di determinare in denaro i servizi che la natura garantisce agli esseri

Entro il 2050 la perdita di biodiversit coster allEuropa 1.100 miliardi di euro. Che pagheremo noi. Con il nostro lavoro e la perdita di qualit delle nostre vite

delle stesse; incanalamento e deviazione di corsi dacqua, scomparsa di acquitrini, stagni e laghetti, alterazione degli equilibri idrici; deforestazione; eutrofizzazione dei mari da inquinamento; mutamenti climatici dovuti ai gas serra; industrializzazione selvaggia e diffusione di sostanze difficilmente o per nulla biodegradabili (plastica, sacchetti, veleni ecc.); piogge acide da inquinamento atmosferico; inquinamento luminoso e acustico; attivit turistiche e di svago; specie invasive trasportate inavvertitamente che colonizzano territori dove non hanno antagonisti naturali; caccia e/o sfruttamento economico di particolari specie.

Il costo economico Tutto questo ha un costo astronomico per lumanit, anche dal punto di vista economico. Purificazione di acqua e aria, protezione delle coste dalle tempeste, eutrofizzazione dei

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umani senza alcun costo, la perdita annuale delle foreste ci costa qualcosa come 2-5 trilioni di dollari (8). Per avere unidea della pusillanimit politica generale basti pensare che il budget messo a disposizione dallUnione Europea per la tutela della biodiversit di 120 milioni lanno, meno dello 0,1% di quello totale europeo. Mangeremo polistirolo... Sempre secondo Myers, le cifre da mettere in campo sarebbero decisamente diverse per ottenere risultati: Si potrebbero salvaguardare i punti caldi della biodiversit con un bilione di dollari lanno. Bisognerebbe sentire questo costo economico come un investimento. Basti pensare al grande valore commerciale delle innumerevoli medicine e dei prodotti farmaceutici basati sulle propriet delle piante che si aggira intorno ai 60 bilioni di dollari lanno (9). ri appoggiandosi alle banche dei semi che stanno nascendo in vari luoghi. Ovviamente conseguenza diretta di quanto precede il privilegiare il consumo di prodotti biologici e locali. Mangiare in modo consapevole, evitando piatti a base di animali e soprattuto di quelli in via di estinzione o a rischio come zuppa di tartaruga, sushi di tonno rosso, cetriolo di isolati a causa della presenza circostante di ampie zone cementificate o con strade ad alto traffico. Consumare di meno e acquistare il necessario. Uscendo dalla mentalit dello shopping fine a se stesso eviteremo di consumare il pianeta e le sue risorse e di vederle trasformare in rifiuti intossicanti per tutte le forme viventi. Aprire la propria casa solo a

La biodiversit della vita ha un valore di per s, indipendentemente dal fatto che noi umani possiamo trarne o meno dei benefici

Le azioni personali Se non possiamo aspettarci nulla dalle istituzioni preposte e dai nostri rappresentanti politici, allora che fare? Ci permettiamo qui di elencare alcuni consigli su scelte che, se applicate quotidianamente ed estese orizzontalmente alla base della societ, possono, piano piano, fare la differenza.
Coltivare la terra in modo

organico per permettere la rigenerazione della vita dei microrganismi. Raccogliere dei semi del proprio orto e giardino e riseminarli di anno in anno anche in vasi sul terrazzo per chi non ha terreno. Seminare piante e fiori autoctoni e di specie antiche, maga-

mare ecc. Evitare anche prodotti alimentari che hanno un impatto importante sulla biodiversit come quelli derivanti da caccia o pesca che non rispettano la taglia minima, le specie protette ecc. Senza contare il cibo carneo (es. hamburger) o le colture energetiche (es. olio di palma per biodiesel) che derivano dalla deforestazione di vaste zone del mondo. Boicottare, se possibile, medicine tradizionali o cosmetici ricavati da animali o piante che stanno scomparendo (es. corno di rinoceronte, muschio di cervo, ossa e interiora di tigre ecc.). Installare nidi artificiali per agevolare la riproduzione degli uccelli in ambienti urbanizzati. Attivarsi per favorire la nascita di riserve naturali o parchi protettivi nella propria zona e soprattutto in areali rimasti

materiali naturali, evitare il pi possibile plasticoni, prodotti tossici, detersivi devastanti, imballaggi da discarica immediata ecc. Risparmiare sulle fonti energetiche utilizzate in tutte le maniere possibili (trasporto, riscaldamento, illuminazione ecc.). Di modi oggigiorno ce ne sono molti. Ogni diminuzione di gas serra aumenta le possibilit di futuro della biodiversit e quindi anche la nostra. Impegnarsi per cambiare lavoro se la propria attivit dannosa per la vita e la gioia sul pianeta. Meglio un lavoratore attivo in un comparto produttivo etico ed ecologico che mille volontari ecologisti nel tempo libero. Fermarsi ogni tanto a contemplare la natura. Basta anche osservare limpegno e la dignit eccezionale con cui si muove e lavora una formica

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Speciale Biodiversit
per la sua comunit. Percepire il senso di unione tra gli esseri viventi e la condivisione di un destino esistenziale comune aiuta a rispettare la vita in ogni sua forma. dei microrganismi che li abitano. E poi regolazione del clima e del bilancio idrico, produzione di piante medicinali e di cibo sano. Non ultimo, senza biodiversit niente possibilit di contemplare la variegata bellezza e armonia del mondo naturale. Quando avremo perso tutto questo, a ben poco varr vedere lultimo bellissimo videodocumentario del National Geographic. Per la stesura di questo articolo si ringrazia qui lopera della Federazione delle Chiese Evangeliche (valdesi, battiste, avventiste, metodiste ecc.) impegnate in un lavoro di salvaguardia della biodiversit da molto tempo. Si veda: Commissione globalizzazione e ambiente (a cura di), Materiali sulla biodiversit per il Tempo del Creato, FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), Roma, 2010. Note
(1) Rockstrm, Johan, Steffen, Will, Noone, Kevin et al., A safe operating space for humanity, in Nature, n. 46, 24 settembre 2009, pp. 472-475. (2) Si veda il lavoro del Centro internazionale della patata, di Lima in Per: http://www.cipotato.org/. (3) WWFs Living Himalayas Initiative (a cura di), The Eastern Himalayas. Where worlds collide, WWF, luglio 2009. (4) Cfr. http://www.iucnredlist.org/. (5) Myers, Norman, Biodiversit: quale la posta in gioco e come salvarla, conferenza pubblica organizzata da Federparchi nellambito delle iniziative dedicate allanno della biodiversit, Roma, 4 giugno 2010. (6) Commissione globalizzazione e ambiente (a cura di), Materiali sulla biodiversit per il Tempo del Creato, FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), Roma, 2010, p. 14. (7) Op. cit. (8) Cfr. http://www.teebweb.org. (9) Myers, Norman, Biodiversit: quale la posta in gioco e come salvarla, cit.

Il valore della vita Al di l di della riflessione che sino ad ora abbiamo portato avanti e che per certi versi ricade sempre nellalveo noto dellutilitarismo che contraddistingue purtroppo questa societ ci premeva sottolineare che la biodiversit della vita ha un valore di per s, indipendentemente dal fatto che noi umani possiamo trarne o meno dei benefici. Ossia c, a nostro parere, la necessit assillante dellassunzione di una responsabilit morale nei confronti del pianeta e degli esseri che lo abitano. Questa dovrebbe essere semplicemente la manifestazione della nostra umanit e della nostra intelligenza e rispetto per la vita in s. Se tuttavia ci non bastasse, possiamo comunque ricordare che gli effetti devastanti della perdita di biodiversit incombono su molteplici aspetti cruciali della nostra esistenza come la fertilit dei suoli, il loro consolidamento e leliminazione dei rifiuti in essi contenuti a cura

Per approfondire
Per chi volesse approfondire, disponibile in rete la Convenzione sulla diversit biologica (www.biodiversitaet2010.ch/it/): una miniera di materiali e informazioni e unottima fonte per spunti di riflessione e di azione.

Cosa leggere
Carlo Modonesi e Gianni Tamino
Jaca Book, 2009

Biodiversit e beni comuni

Valerio Pignatta
Plurilaureato giornalista e scrittore, redattore e collaboratore di riviste e case editrici, nonch direttore editoriale nellambito delle medicine non convenzionali. Ha pubblicato diversi articoli su periodici nazionali inerenti il rapporto salute/ambiente e testi divulgativi di medicina naturale. Vive con la famiglia sul Monte Amiata dove pratica attivamente la decrescita attraverso la sobriet dello stile di vita, la semplicit volontaria, lautoproduzione, lo scambio e il dono di beni e servizi.

Sylvie Coyaud La Scomparsa delle Api Indagini sullo stato di salute del nostro pianeta
Mondadori, 2008

Touring Club Italiano, 2006

Nicolas Hulot La Terra Condivisa Elogio della Biodiversit

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Cera una volta

un prato
Le conseguenze nefaste dellallevamento intensivo sulla biodiversit dei nostri prati
Sergio Abram
hi nato e cresciuto in campagna a stretto contatto con la natura (quella ancora vera dun tempo), conosce il valore di un prato ricco di specie fiorifere. Qualche decina danni fa erano tanti i prati che nel corso di alcune settimane esprimevano tutta una scala di variopinti colori, spesso combinati tra loro, nelle diverse sfumature.

va falciata, il profumo del fieno, ricco di essenze, si propagava ovunque. Questi erano i prati, che permettevano la vita a una ricchissima variet di insetti, di uccelli, di mammiferi e di altri animali. Assicuravano la salute anche a molti animali domestici, tra cui le vacche, che allora mangiavano quasi unicamente erbe e fieno, ricchissimi di specie botaniche medicinali. Allora

Il letame era convenientemente compostato e cosparso nei prati normalmente una sola volta allanno, in autunno-inverno. Era originato dallerba o dal fieno del prato, digeriti dagli animali; quindi quando ritornava nel terreno aveva una simile frequenza specifica, che, anche per effetto della compostazione, lo rendeva adeguatamente assimilabile. Un tempo, anche

Fiori, profumi, insetti e uccelli La natura stata il mio primo e pi grande maestro e il prato stato una fonte di ricerca molto importante per la mia formazione naturalistica. Quanti fiori ho raccolto in grossi mazzi, da bambino, nei mesi di maggio e di giugno, per portarli davanti alla statua della Madonna e del Sacro Cuore! Erano i mesi in cui i prati esprimevano al massimo la biodiversit: la fragranza dei profumi, i movimenti delle erbe ondeggianti, accarezzate dal vento e sorvolate da innumerevoli insetti e da allegre rondini zigzaganti. Quando lerba veni-

Chi nato e cresciuto in campagna a stretto contatto con la natura conosce il valore di un prato ricco di specie fiorifere
le stalle ospitavano pochi aniin presenza di colture fruttifere, mali, se paragonate a oggi, e le lerba tra i filari, sfalciata, venimalattie, le mastiti in particolare, va asportata per lalimentazione erano un evento raro. In alcuni del bestiame. territori le vacche, oltre che per Troppe mucche in poco la produzione del latte e di un vitello ogni anno, erano utilizza- spazio Lavvento dei fitofarmaci di te pure per il traino di carri, per sintesi molto impattanti per laratura e per altre attivit conogni elemento naturale ha pornesse al lavoro dei campi.

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tato allabbandono del prelievo dellerba e del fieno dai frutteti, dai vigneti e da altre colture, perch le essenze floreali che subiscono trattamenti sintetici venefici non sono pi adatte a essere utilizzate come foraggio. In vasti territori, al fine di aumentare la produzione di erba e di fieno, si provveduto a concimare i prati con fertilizzanti chimici sintetici, che inizialmente erano spesso aggiunti a grandi quantit di letame non adeguatamente compostato. Lavvento

di capienti stalle, spesso sovradimensionate rispetto alla capacit produttiva dei territori circostanti, induce allacquisto di mangimi, anche per forzare la produzione di carne e di latte. Ne consegue una produzione di letame eccessiva rispetto alla recettivit del territorio coltivato. Letame che ha un forte impatto ambientale, soprattutto se combinato a concimazioni chimiche sintetiche. C da chiedersi quali garanzie per la salute della Terra, degli

umani, del bestiame allevato, degli animali selvatici, possano dare quei prati concimati con fertilizzanti che contengono i residui chimici dei mangimi industriali e sono cos tristemente privi di piante fiorifere. Appare evidente che la spesa attuale per la salute degli animali domestici e degli umani notevolmente aumentata rispetto a un tempo. Un bovino adulto, allevato in pianura, dovrebbe avere a disposizione almeno un ettaro di prato per la sua ali-

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Speciale Biodiversit

I prati permettono la vita a una ricchissima variet di insetti, di uccelli, di mammiferi e di altri animali

mentazione annuale e un bovino allevato in montagna, dove la produzione di foraggio molto pi contenuta, dovrebbe disporre di unestensione territoriale molto maggiore. I dati relativi alle province autonome di Bolzano (Alto Adige-Sudtirolo) e di Trento (Trentino) evidenziano un rapporto bovini/superficie di prato disponibile, espressa in ettari, rispettivamente di 2,5 : 1 e 7,5 : 1.

Arido e senza fiori In Trentino-Alto Adige, regione in cui abito, le stalle, perlopi di medie e grandi dimensioni, sono localizzate quasi esclusivamente

in collina e in montagna, nelle aree in cui non giunta la coltivazione intensiva del melo, della vite e di altri frutti. Qui, spesso per la scarsit di territorio da utilizzare per lalimentazione del bestiame, i prati hanno perso pressoch ovunque la loro ricchissima biodiversit. Troppo spesso sono quasi privi di fiori, ne hanno in numero limitato e costituito da poche specie, o se ne hanno in abbondanza sono perlopi costituiti da bianche ombrellifere, derivanti da superconcimazioni azotate. Molto pi sovente le poche piante fiorifere non ombrellifere sono relegate nelle scarpate o nei pochi

decimetri di terreno addossati ai confini delle propriet, dove le destabilizzanti concimazioni non arrivano. I liquami e lo stallatico sono spesso cosparsi sul prato ancora in fase di compostazione, tanto che il fetore prodotto dalle loro esalazioni permane per giorni e si espande in vasti territori, rendendo laria irrespirabile. Di fronte a questo quadro si pu tranquillamente affermare che la causa della scomparsa o della riduzione di molte specie fiorifere dai prati imputabile soprattutto allinadeguata fertilizzazione che comprende un eccesso di stallatico e di liquami per di pi non convenientemente compostati, a cui talvolta si aggiunge un ulteriore apporto di fertilizzante sintetico. Questa pratica produce momentanee variazioni di valori di pH nel terreno, le quali a loro volta incidono sulla presenza o meno di determinate specie fiorifere. Spesso, uscendo nei prati

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Speciale Biodiversit
dellalta valle, in cui abito, avverto il grande disagio dei prati, che sembrano imprecare verso i contadini gridando: Tenetevi la vostra merda e lasciateci la nostra erba!. Lerba di un prato, infatti, importantissima per la salute e la vitalit dello stesso: se viene tagliata e abbandonata in loco un ottimo fertilizzante e induce la produzione di una ricchissima vegetazione fiorifera.

Il prato di casa
Labbandono dellerba sul prato, dopo il taglio, una pratica molto benefica anche per i nostri appezzamenti di terreno inerbiti, che coltiviamo davanti a casa. Invece, spesso si preferisce asportare lerba con relativi problemi di smaltimento e fertilizzare periodicamente il tappeto erboso con prodotti di origine sintetica. Il prato che subisce questi trattamenti ha sovente problemi di aridit e di biodiversit con conseguente aumento di consumo dacqua e contenuta presenza di varie specie fiorifere.

In alta montagna Anche i magri prati dalta montagna, che sono annualmente privati delle loro erbe e dei loro fiori e che non subiscono mai concimazioni, hanno strabilianti fioriture. Fino a circa una decina danni fa, gli appezzamenti prativi della mia valle, siti tra i 900 e i 1.100 metri di altitudine, sebbene gi in fase di vistoso degrado, in primavera erano ancora frequentati da diverse specie di

Cosa leggere
Autori Vari Fiori della Montagna
Giunti Demetra, 2008

Sergio Pessot, Lodovico Cusini Fiori delle Nostre Alpi


Nordpress, 2007

uccelli, che pure vi nidificavano, tra cui una ventina di maschi in canto del raro re di quaglie, decine di quaglie, di stiaccini, di saltimpali, di zigoli gialli e di allodole. Ora questi uccelli e molte specie dinsetti tra cui bombi, api selvatiche e farfalle sono quasi completamente scomparsi. A questo quadro agreste poco idilliaco, si aggiungono la drastica riduzione o la totale scomparsa delle siepi, dei fossi e delle aree umide, dei margini incolti e limpiego di pesanti e potenti mezzi agricoli, che compattano eccessivamente il terreno e che non permettono laffermarsi di una ricca biodiversit. Questi fatti dovrebbero indurci a pensare che potrebbe essere

giunto il momento di cambiare rotta e di avviarci velocemente e senza indugio verso ladozione di pratiche agronomiche naturali, rispettose dellambiente e di tutti gli esseri viventi.

Sergio Abram
Ricercatore, sperimentatore, fotografo, scrittore e divulgativo naturalistico. lideatore del termine e dellagricoltura eco-consapevole e del metodo Aula Abram, unaula didattica naturalistica allaperto. anche ricercatore e sperimentatore in ambito florofaunistico-ambientale e divulga le proprie esperienze in scritti, conferenze e corsi. un sostenitore della biodiversit ovunque. Tra i suoi libri, tutti editi da Edizioni del Baldo, ricordiamo Fruttuferi. Melo e pero (scritto con Leopoldo Tommasi), Animali da cortile e Dio tutto, tutto Dio, tutti acquistabili su macrolibrarsi.it. Per info e contatti: www.sergioabram.altervista.org; sergioabram50@gmail.com

Sergio Abram Animali dei Campi

Alberto Perdisa Editore, 2005

Gualtiero Simonetti, Marta Watschinger Erbe di Campi e Prati


Mondadori, 1986

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pollice verde
Il Guerrilla Gardening combatte il degrado delle nostre citt con piante e fiori
l Guerrilla Gardening la guerriglia verde che ha fatto capolino fra le strade italiane: Milano, Torino, Pisa, Fano, Ragusa, Macerata, Citt di Castello, Genova, Roma, Ragusa, Torre del Greco, Caserta... Se n occupato perfino Report, il programma di Rai 3, nella sezione Buone Notizie della puntata del 6/12/2009. Niente di violento, anzi, i guerrilla gardeners fanno di notte quello che le amministrazioni comunali dovrebbero fare di giorno, come ha ironicamente commentato qualcuno.

Lattivismo del

Martina Turola
La terra nostra Il Guerrilla Gardening sbarca in Europa, negli anni 90, dove le prime azioni dei guerriglieri hanno una forte valenza di

Dopo trentanni questo spazio ancora ben tenuto grazie alla cura di alcuni volontari e alla protezione del dipartimento parchi di New York.

In Italia il Guerrilla Gardening approda fra il 2006 e il 2007 a Milano, per iniziativa di due giardinieri di professione, non paghi di abbellire i giardini dei propri clienti, desiderosi di regalare alla propria citt un po di verde e trasformare il cemento in fiori
Ma del Guerrilla Gardening protesta, come quella londinese pare addirittura vi sia traccia nel- del 1996, quando circa 500 la Bibbia e, sempre su Wikipedia, attivisti affiliati a The Land si fa riferimento a due celebrati is Ours (la terra nostra), tra cui George Monbiot, giornalista giardinieri di questo genere, atambientalista del quotidiano tivi prima del conio del termine inglese The Guardian, occuGuerrilla Gardening: Gerald pano circa 13 acri di terreno Winstanley e The Diggers (gli abbandonato, appartenente alla zappatori) nel Surrey England, Guinness, per protestare contro nel 1649, e John Chapman soil terrificante misuso della terra prannominato seme di mela urbana, la mancanza di case nellOhio, USA, nel 1801.

Dalla Bibbia ai Figli dei Fiori Ma da dove viene questa forma di giardinaggio attivista? Difficile non pensare ai figli dei fiori, agli anni 70, ed infatti proprio da questa matrice culturale che nasce il movimento. Lanno di nascita ufficiale il 1973, quando Liz Christy e il suo gruppo Green Guerrilla, nellarea di Bowery Houston a New York, trasformano un derelitto lotto privato in un giardino.

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Speciale Biodiversit
non cera altro che terra brulla? Fra i progetti di Guerrilla Gardening vale la pena di menzionare quello della Darsena di Milano, dove i guerriglieri hanno prima ripulito il cantiere, fermo da anni, dalle bottiglie e dai rifiuti, poi costruito e riempito di terra minuziosamente vagliata delle vasche con materiali di recupero per accogliere piante e fiori. I primi fiori spuntarono il mese dopo, mentre nuovi guerriglieri si uniscono al progetto, e danno il loro contributo a potare, vagliare la terra dissodare il terreno Pare proprio che il Guerrilla Gardening sia contagioso!

Fra i progetti di Guerrilla Gardening vale la pena di menzionare quello della Darsena di Milano, dove i guerriglieri hanno prima ripulito il cantiere poi costruito e riempito di terra minuziosamente vagliata delle vasche con materiali di recupero per accogliere piante e fiori
popolari e il deterioramento dellambiente urbano. e cominciano a spuntare altri gruppi volenterosi di seguire lesempio milanese. Prima a Torino, con i Badili Badola in torinese bighellonare poi un po in tutta Italia, a macchia di leopardo. Qualcuno chiede consiglio ai precursori Michele e Andrea, che non negano il proprio supporto e si recano in trasferta in quel di Pescia (Pisa) per dare importanti consigli ai guerriglieri in erba, espressione mai cos indicata come in questo caso! Come riconoscere il terreno ideale per una nuova azione di Guerrilla Gardening, quali zone scegliere, come comportarsi in caso di controllo dei vigili urbani Che, a dire la verit, finora non hanno rappresentato un problema Cosa si pu dire infatti ad un gruppo di persone intente a piantare piante e fiori in una zona dove prima

Bighellonando con i Guerrilla Gardeners italiani In Italia, invece, il Guerrilla Gardening approda fra il 2006 e il 2007 a Milano, per iniziativa di due giardinieri di professione, Michele Trasi ed Andrea Zabiello, non paghi di abbellire i giardini dei propri clienti, desiderosi di regalare alla propria citt un po di verde e trasformare il cemento in fiori. La notizia degli attacchi guerriglieri si espande velocemente

Per approfondire
Michele Trasi, Andrea Zabiello Guerrilla Gardening. Manuale di giardinaggio e resistenza contro il degrado urbano
Kowalski, 2009

Le armi dei guerriglieri


Ecco unarma che tutti gli aspiranti guerriglieri possono fare: la bomba di semi. Avvolgere in carta di giornale terriccio, fertilizzante e semi di fiori che si vorrebbero veder nascere. Il tutto imbevuto di acqua. Avvicinarsi a un cantiere in disuso o a una zona abbandonata, e lanciare la flower-bomb. Dopo qualche settimana si potranno apprezzare splendide fioriture in luoghi dimenticati. Tratto da: www.guerrillagardening.it.

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Martina Turola
Martina Turola, ferrarese, infatuata delle colline dolci del Chianti, ci si trasferisce per studiare allUniversit. Dopo la laurea ha vissuto un intenso anno in Australia. Ha scritto, per diversi anni, di ambiente e tematiche sociali per un quotidiano locale. Si poi occupata di e-book, social media e dellUfficio Stampa per il Gruppo Editoriale Macro. Il web e la comunicazione 2.0 continuano ad essere il suo pane quotidiano anche adesso che lavora per unagenzia di Bologna e cura il sito web di Vivi Consapevole.

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medioevale
Allinterno del Borgo medievale di Torino un gruppo di appassionati ha ricostruito un giardino medievale, che ospita tutti i tipi di piante che un tempo venivano usate sulla nostra tavola e non solo
Grazia Cacciola - erbaviola.com
uando anni fa non si parlava ancora di citt in transizione, la Fondazione Torino Musei affid alla cura e alle idee di Edoardo Santoro quello che era uno spazio ortivo a uso privato allinterno del Borgo Medievale di Torino. Giovane e appassionato, Edoardo dal 1998 ha dato vita a un progetto che darebbe lustro a tutte le citt in transizione e che ora accoglie visitatori da tutta Europa. Ci ha guidato lui stesso, con competenza rara, alla scoperta delle meraviglie racchiuse da questi tre fazzoletti di terra che sono il Giardino delle Delizie, il Giardino dei Semplici e lOrto. Tre piccole ricostruzioni di grande valore che hanno visto passare anni di ricerche su testi e iconografie dellepoca, al fine di ricreare nei minimi dettagli

La biodiversit di un orto

Il giardino un posto sicuro, un ambiente accogliente dove tutti sono benvenuti. Le piante non giudicano, non minacciano nessuno e non discriminano. Le piante hanno una loro vita, ma rispondono alle cure che vengono loro date. Alle piante non importa di che colore abbiamo la pelle, se frequentiamo lasilo o la scuola superiore, se siamo poveri o ricchi, sani o malati, vittime di abusi o abusanti, handicappati o ciechi, tossicodipendenti o depressi. Alle nostre piante non importa se noi le chiamiamo per nome o semplicemente le accarezziamo con mani artritiche. Hank Bruce, Introduzione allortoterapia, Macro Edizioni, 2009

quelle che erano le tre tipologie di coltivazione nel medioevo italiano. Non un grande giardino botanico dove passare di corsa ed essere folgorati da fiori esotici e dalle ultime variet di rose, semmai un posto da visitare letteralmente centimetro per centimetro, scoprendo ad ogni passo qualcosa di insolito e sconosciuto o, perch no, trovando una soluzione antica ma geniale da importare nel proprio pezzetto di mondo. Si riscoprono cos antiche tecniche come quella del sentiero in tondini di castagno: bello, funzionale e naturale. Si scopre che larte topiaria non affatto seicentesca, o che criteri di posizionamento per fontane, vie di accesso e zone di riposo seguono una rigida simbologia che per anche un vantaggio pratico. Lacqua al centro, tema ricorrente nelliconografia

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Il Giardino dei Semplici

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medievale e nella moderna riscoperta del feng-shui, ha ragioni anche funzionali; lo sa bene chi cura un giardino! Tutto calibrato su un equilibrio difficile eppure riuscitissimo di utilit e piacere estetico, dove trovano spazio le cure naturali delle piante e antiche quasi magico, unoasi vicina al il Giardino dei Semplici con trafficato Corso Casale, ma cos prevalenza di piante officinali, lontana nel tempo e nella spiritessili e tintoree, e il pi popotualit. Perch un giardino e un lano Orto con ortaggi, legumi orto non sono mai solo il frutto e cereali. Attraverso minuziose di equilibri difficili, ma sopratricerche bibliografiche e iconotutto il risultato di unanima che grafiche stato infatti possibile sa ascoltare la voce della Natura. stilare un elenco di piante coltiLa divisione in tre macro aree vate soprattutto nel quattordicesimo secolo negli orti dellItalia settentrionale, riproducendone poi la collocazione e luso in un posto da visitare centimetro per questo Giardino Medievale. centimetro scoprendo ad ogni passo

qualcosa di insolito e sconosciuto o, perch no, trovando una soluzione antica ma geniale da importare nel proprio pezzetto di mondo

Esempio di coltivazione in aiuole rialzate

coltivazioni biodiverse, recuperate pazientemente negli anni. Per i lettori di Vivi Consapevole, Edoardo Santoro si prestato a fare da guida in questo posto

permette un percorso storico anche attraverso i diversi utilizzatori: il signorile Giardino delle Delizie con le piante prevalentemente ornamentali,

Il Giardino delle Delizie Grazie a codici miniati, dipinti e affreschi, come quelli del ciclo del castello della Manta, riprodotti anche in una delle sale della Rocca del Borgo Medievale di Torino, stato redatto un elenco di piante tipiche dellepoca che trovano spazio nelle aiuole del Giardino delle Delizie: rose antiche, primule, gigli, viole, iris e margherite. Secondo la concezione medievale, le piante e i fiori sono collocati nelle aiuole in modo da spiccare per la loro individualit e non per costituire ununiforme e compatta macchia di colore come impone il contemporaneo garden design. Infatti, allocchio non allenato, a tutta prima pare di vedere, pi che aiuole, un caotico ammasso di piante infestanti e qualche fiore. Nulla di pi sbagliato. Ogni pianta scelta singolarmente, posizionata in base a criteri di miglior luce e terreno, nonch estetici, per permetterne unosservazione puntuale nel corso delle stagioni. Lo scopo del Giardino delle Delizie era infatti quello di ammirare le singole piante, una per una. Una passeggiata colta per nobili e animi raffinati, potremmo definirla. Sicuramente un buono

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spunto per un giardino insolito di castagno a sostegno, rami di di oggi: invece di lanciarsi in castagno intrecciati e riempivirtuosistici accostamenti, riumento con terriccio. Si semina scire a cogliere lessenza di ogni ad erba (i sedum, cio le piante singola pianta. rustiche, sono particolarmente Anche perch le piante con cui indicati per la resistenza) e una deliziarsi non mancavano (e non volta realizzato avremo una mancano in questo giardino!): morbidissima panchina di erba fritillarie, pervinche, alchemille, su cui goderci i pomeriggi estivi. filipendule, aquilegie europee Un artificio anche estetico e asiatiche, lychnis, ornitogalo che vale la pena di riportare in bianco, aglio di Persia, cotoquesto secolo, realizzato con naria, festuche e rose antiche materiali alla portata di tutti. e botaniche tra cui variet di Il Giardino dei Semplici damascena, moschata, gallica, LHortus Simplicium, o pimpinellifolia, viridiflora, alba Giardino dei Semplici, ospie centifolia. ta le piante umili, un tempo Il giardino delle delizie forapprezzate non per la bellezza mato da quattro grandi aiuole ma per la loro utilit. Secondo quadrate delimitate da recinla tradizione storiografica quezioni basse in rami di castagno intrecciato: non in rami di salice, sto giardino era curato e fretecnica ben posteriore. Al centro quentato dalla gente semplice, come i servitori, i cuochi che

Lorto e, sul fondo, il capanno in castagno e paglia di segale

Tutto calibrato su un equilibrio difficile eppure riuscitissimo di utilit e piacere estetico, dove trovano spazio le cure naturali delle piante e antiche coltivazioni biodiverse

una fontana. La pavimentazione dei vialetti in tronchi di castagno, infissi verticalmente nel terreno luno accanto allaltro, tra i quali pu crescere lerba, permettendo un drenaggio ottimale delle acque piovane. Altri elementi caratterizzanti di questarea sono le spalliere di rose antiche e botaniche che lo cingono su due lati, un pergolato di vite e, aggiunto di recente, un bellissimo sedile erboso. Il sedile erboso si realizza con poco anche oggi: paletti

preparavano le pietanze, ma soprattutto i monaci erboristi, che qui trovavano tutte le piante medicamentose usate nella loro attivit. Tutte le piante qui coltivate erano dunque impiegate in cucina, medicina e cosmesi, e nulla veniva buttato. Storicamente, la trasformazione da orto dei semplici a luogo a carattere accademico e dedicato allo studio delle piante, permette la nascita dei primi orti botanici in Italia (Pisa nel 1543, Padova e Firenze nel 1545),

Ricostruzione di un sostegno per rampicanti medievale

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no, levistico, tanaceto partenio, betonica, ruta, mandragora insieme a qualit pi comuni che hanno attraversato i secoli giungendoci quasi identiche come timo volgare, santolina, salvia sclarea, liquirizia, cardi e camomille di diverse qualit, rafano, santoregge e rosmarini.

Ingresso al Giardino delle Delizie

Secondo la tradizione storiografica il giardino dei semplici era curato e frequentato dalla gente semplice, come i cuochi che preparavano le pietanze, e i monaci erboristi, che qui trovavano tutte le piante medicamentose usate nella loro attivit
seguiti poi da altri orti di studio nei vari paesi dEuropa. Il Giardino dei Semplici, costruito nel 2000 insieme allOrto, nasce dunque sulla base di criteri diametralmente opposti a quelli del Giardino delle Delizie. costituito da unaiuola centrale nella quale si trova un melograno, pianta simbolo della vita, della prosperit e dellabbondanza, circondato da quattro aiuole a loro volta suddivise in pi settori per coltivare un maggior numero di piante, pur a poca distanza. Tra le piante aromatiche e medicinali troviamo la salvia, la melissa, il timo, la maggiorana e lassenzio, cui si mescolano piante di uso molteplice come il lino, impiegato sia in cucina (semi e foglie) che in medicina (decotti, tisane e integratori) e nel tessile per le sue fibre qualitativamente resistenti nella media dei tessuti prodotti allepoca. Incontriamo poi presenze insolite negli attuali orti di aromatiche, come il gruppo delle piante tintorie, tra le quali spiccano la robbia e il guado, che regalavano a stoffe e tessuti tonalit uniche di rosso e azzurro, da ben prima che venisse importato lindaco. Tra le curiosit antiche e biodiverse dellHortus Simplicium possiamo ammirare marrubio, elicriso, issopo, pimpinella, verbasco, canfora, dittamo, abrota-

LOrto Gli orti medievali nellItalia settentrionale erano collocati al di fuori delle mura e avevano in genere unestensione pari a quella delle nostre attuali coltivazioni industriali. Questo orto, invece, avendo un valore filologico e didattico, pi piccolo e inadatto al sostentamento di pi di due persone ma stato pensato e realizzato per offrire un esempio concreto di un orto medievale, tipologia ormai soppiantata dai moderni orti dalle mille variet ibride e incoronati di pomodori, melanzane, peperoni, patate e tutte quelle variet che lEuropa non aveva ancora conosciuto. Lorticoltore gi terrorizzato davanti allassenza dei pomodori, imperatori degli orti moderni, si chieder quindi cosa si coltivasse nel quattordicesimo secolo... Molti ortaggi che ormai la grande distribuzione ha mandato in disuso! Grande spazio a molte qualit di rape e crucifere, dai cavoli ai broccoli, ai cavolfiori, al pi toscano cavolo nero e le verze. Abbondanza anche di molti tipi di insalate e radicchi, da usare sia cotti che crudi. Purtroppo il continuo miglioramento genetico operato dalluomo sulle piante impedisce di riproporre tutti gli ortaggi coltivati nel medioevo, e quindi, oltre alle specie botaniche sel-

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vatiche (rucola, cicoria), sono presenti le variet moderne di verdure che pi si avvicinano, negli aspetti morfologici, alle loro simili medievali. La ricerca di Edoardo Santoro comunque continua e ad ogni stagione appaiono, recuperate in ogni angolo del mondo, altre variet antiche che si credevano perse. La strutturazione di questo orto non troppo distante dalle nostre attuali e ricorda molto la disposizione a cassoni dellagricoltura sinergica. Le aiuole si alternano parallelamente, in una pianta che ha preso spunto dalla cartografia dellAbbazia di San Gallo in Svizzera, e variano di stagione in stagione e di anno in anno per le frequenti rotazioni. I precursori dei cassoni dellagricoltura sinergica sono aiuole rialzate circondate da assi di legno e da terrapieni con contenimenti in rami intrecciati e recinzioni di vario genere. Ecco cosa contengono le tredici aiuole dellorto medievale nei mesi di maggiore sviluppo, maggio e giugno. Lelenco per aiuola, se qualcuno volesse cimentarsi in un orto medievale in proprio. Alcune variet sono ripetute per ragioni di consociazione e rotazione: 1) Acetosa, borragine, coriandolo, cerfoglio. 2) Grano saraceno, lino, sedano, carota, cavolo. 3) Cavolo verde, aneto, coriandolo, finocchietto, spinacio. 4) Cavolo rosso, raperonzolo, melanzana turca, sedano, porro. 5) Senape e lino, cavolo nero e rosso, melanzane, lattuga. 6) Porro, cipolla, carota, camomilla tintoria, rucola. 7) Rapa, sedano rapa, bieta da taglio, carota, barbabietola. 8) Sedano, costina, insalate miste, prezzemolo, luppolo, cetriolo, melone. 9) Pesco, melo, ribes, cardo, melograno, cotogno, zucca. 10) Lupino, cicerchia, fagiolo, lenticchia, fieno greco. 11) Fico, lamponi, fragole, iris. 12) Nocciolo, giaggioli. 13) Alloro, menta, prugnolo. In fondo allorto stato costruito un capanno in rami di salice e paglia di segale, al cui interno si trovano strumenti di lavoro, cesteria, erbe essiccate e sementi. Il laboratorio del contadino! La tecnica costruttiva del capanno filologicamente corretta, con lintelaiatura che regge e contemporaneamente si mantiene stabile con lintreccio di paglia di segale. Decisamente da andare a vedere dal vivo, per chi intendesse costruirne uno simile nel proprio orto: a costo bassissimo visti i materiali impiegati e con una tecnica di intreccio alla portata dei neofiti.

Educare in giardino Nel Giardino Medievale si svolgono inoltre ogni anno lezioni e conferenze allo scopo di approfondire i temi legati alla conoscenza e riconoscimento delle specie botaniche, alla coltivazione di piante ornamentali e aromatiche e allimpiego di queste ultime in discipline quali erboristeria, cosmetica e alimentazione. Inoltre scuole di ogni grado possono partecipare ad attivit e laboratori. Mentre eravamo in visita noi, era in corso una mostra sulle piante del Nuovo Mondo in cui veniva spiegata lintroduzione delle nuove piante quali pomodori, patate, peperoni e mais dopo la scoperta dellAmerica. Lingresso di soli 2 euro e appena entrati, sulla destra, si trovano delle brochure esplicative che permettono di riconoscere tutte le piante presenti e la strutturazione dellarea in cui ci si trova. Infatti per lasciare il pi possibile intatta latmosfera ricreata, si giustamente evitato di mettere palette con i nomi delle piante ovunque. Brochure in mano, quindi, alla scoperta dei tesori biodiversi!

Grazia Cacciola
Grazia Cacciola (www.erbaviola.com), esperta di agricivismo e ecosostenibilit, autrice di articoli e saggi sugli stili di vita consapevoli, tra cui Lorto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti, Fag 2009 e Scappo dalla citt. Manuale di downshifting, decrescita, autoproduzione, Fag 2010. Milanese di nascita, dopo anni di esperimenti sui balconi cittadini, ha lasciato la citt per lAppennino toscoemiliano, dove conduce un orto e un terrazzo con tecniche naturali. Da anni si interessa attivamente di autoproduzione, riciclaggio, biodiversit e agricoltura naturale.

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Le confetture di

frutti antichi
Fabrizia Bigoni
Nespole, sorbe, giuggiole, kaki, pere volpine e mele decio: i frutti antichi sono un patrimonio tangibile di biodiversit. Fabrizia Bigoni dellazienda agricola Vivai Belfiore ci insegna come conservarli preparando ottime confetture
frutti antichi hanno delle caratteristiche morfologiche, organolettiche e nutritive davvero uniche e particolari, che, con il nostro metodo di preparazione delle confetture, cerchiamo di mantenere il pi possibile inalterate. I punti fondamentali da tenere presenti sono tre: 1) utilizzo di frutta tagliata a pezzi ma non sbucciata per mantenere il necessario apporto di fibre; 2) cottura breve in due tempi (un quarto dora con pochissima acqua quando necessaria, e un quarto dora con lo zucchero) per consentire una minore dispersione di sali minerali e vitamine, e mantenere colori, profumi e sapori caratteristici che altrimenti verrebbero appiattiti dalla prolungata esposizione al calore; 3) nessuna aggiunta di addensanti per rispettare la consistenza tipica del frutto in questione.

Cosa occorre per la preparazione Pentola in acciaio inossidabile Passatutto Ramaiolo Pinza a manico lungo 2 mestoli di legno Catino a due manici in alluminio Barattoli di vetro e relativi coperchi Tovaglia di cotone bianca pulitissima Panni di lana
Tutta lattrezzatura, anche se nuova, compresi barattoli e coperchi, deve essere sterilizzata facendola bollire nel catino a due manici con acqua abbondante, in modo da coprire bene ogni oggetto e con laggiunta di 3-4 cucchiai di aceto, che durante la bollitura scioglier il calcare lasciando le pareti dei recipienti limpidissime. Il tutto deve bollire allegramente per venti minuti. Dal momento in cui tutto sterilizzato, non si devono pi toccare con le mani gli oggetti

che verranno a contatto con la confettura. Tutti gli oggetti vanno tolti dallacqua, con la particolare attenzione di prendere i barattoli con le pinze e di metterli subito a sgocciolare sulla tovaglia a bocca in gi, in modo da far loro perdere lumidit grossolana. Subito dopo devono essere rigirati a bocca in s, in modo che il vapore acqueo fuoriesca lasciandoli perfettamente asciutti. A questo punto si rigirano nuovamente allingi, in modo che linterno resti il pi possibile incontaminato. Questa operazione andrebbe ultimata pochi minuti prima di invasare la confettura.

Procedimento Se si tratta di mele, pere, susine, albicocche e pesche, laviamo la frutta, eliminiamo le parti dure come noccioli e semi, e la tagliamo a pezzi. Se invece si tratta di nespole, sorbe, uva e frutti minori, terremo la frutta un pochino in ammollo per poi cuocerla intera, eliminando i semi successivamente, con il passatutto. Una volta messa la frutta nella pentola, aggiungiamo un po

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Low impact feng shui room, hotel La Residenza, Milano

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Speciale Biodiversit
350/400 grammi per chilo di polpa e rimettiamo il tutto sul fuoco. Riportiamo a ebollizione e lasciamo cuocere piano per un altro quarto dora, tenendo la pentola scoperta. A questo punto la cottura ultimata: abbassiamo la fiamma al minimo e cominciamo a invasare rapidamente un barattolo alla volta. Ogni barattolo va chiuso subito e messo capovolto su un panno di lana precedentemente steso su un ripiano. Alla fine avremo tutti i nostri barattoli a testa in gi uno di fianco allaltro. Allora li copriremo bene con un altro panno di lana e li lasceremo raffreddare lentamente nellarco di almeno ventiquattro ore. Riponiamo poi al buio in un luogo fresco e asciutto. La scrupolosa osservazione delle norme igieniche nella preparazione dellattrezzatura e la rapidit del confezionamento permettono di conservare la confettura per circa un anno.

I frutti dimenticati
Quante variet di mele e pere conosce una persona in media? Forse un paio per ciascun frutto: se si tratta di un bambino piccolo forse addirittura nessuna: una mela una mela e basta. La perdita della biodiversit davvero ampia per quel che riguarda gli alberi da frutto e preservare dalloblio le variet antiche un vero e proprio lavoro di tutela e custodia: seme dopo seme, pianta dopo pianta. Affinch la biodiversit non vada perduta, in Italia vengono organizzate ogni anno diverse manifestazioni per la salvaguardia dei frutti dimenticati. Eccone alcune! Festa dei Frutti Dimenticati Casola Valsenio (Ravenna), terzo fine settimana di ottobre Pomarium Vivai Belfiore (Lastra Signa, Firenze), in settembre Frutti antichi Castello di Paderna (Piacenza), in ottobre.

dacqua per evitare che si attacchi a inizio cottura. La mettiamo sul fuoco coperta e, mescolando di tanto in tanto, le faremo prendere il bollore, dopodich scopriamo e lasciamo cuocere piano per un quarto dora. Se in questa prima fase la frutta dovesse risultare troppo liquida, per evitare una cottura eccessiva, togliamo la polpa mettendola in un altro recipiente e lasciamo bollire solo il succo in eccesso, finch non si sar addensato un po. A questo punto si riunisce nuovamente la polpa al succo e si termina la cottura in pochi minuti. Togliamo quindi dal fuoco, travasiamo la frutta cotta in una zuppiera e la pesiamo. Calcoliamo la quantit di zucchero necessaria in ragione di

Confettura di giuggiole Le giuggiole vanno lavate e divise in due per eliminare il nocciolo interno: se sono di quelle giganti le dividiamo ulteriormente; se invece sono di quelle comuni, grosse quanto unoliva, le lasciamo divise solo a met. Le mettiamo in pentola con poca acqua sul fondo per evitare che si attacchino, copriamo e portiamo a ebollizione a fiamma moderata, ricordandoci di girare di tanto in tanto. Scopriamo e lasciamo bollire per un quarto dora. Dopodich, procedendo come descritto, aggiungiamo lo zucchero necessario, ultimiamo la cottura e invasiamo.

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Le giuggiole sono mature quando iniziano a prendere una colorazione marrone sul fondo verde chiaro che le rende davvero decorative. Sono consistenti e croccanti: il loro sapore dolce acidulo e aromatico si mantiene perfettamente nella confettura, e, unito a un aspetto trasparente e gelatinoso dal colore nocciola chiaro punteggiato di marrone, fa di questa confettura una cosa rara.

I corsi ai Vivai Belfiore


Il frutteto familiare biologico piantagione, concimazione, potatura, innesto e difesa 3 weekend di gennaio 2011 (sabato 15 e domenica 16, dalle 09.00 alle 18.00) Loliveto biologico, piantagione, concimazione, potatura e difesa (ripetuto in 2 appuntamenti distinti) sabato 19 febbraio 2011 (dalle 09.00 alle 18.00) domenica 27 febbraio 2011 (dalle 09.00 alle 18.00) La difesa del frutteto, del vigneto e delloliveto familiare con prodotti naturali Domenica 5 giugno 2011 (dalle 14.00 alle 18.00) Dolci e Salati con Frutti e Grani Antichi sabato 4 giugno 2011 (dalle 15.00 alle 20.00) Marmellate di Frutti Antichi domenica 12 giugno 2011 (dalle 15.00 alle 20.00) Tutti i corsi sono comprensivi di una merenda in cui sar possibile assaggiare prodotti della nostra azienda (crostate, torte salate, dolci, marmellate varie a base di frutta antica, accompagnati da bevande e tisane particolari sempre a base di frutta). Per info e prenotazioni Azienda Agricola Vivai Belfiore Via di Valle, loc. S. Ilario 50055 Lastra a Signa Firenze (Italia) corsi@vivaibelfiore.it Tel.:055.8724166

Confettura di kaki I kaki vanno utilizzati sempre perfettamente maturi, sia quelli duri cosiddetti a mela o vaniglia, sia quelli morbidi cosiddetti al cucchiaio. Parti non perfettamente mature al loro interno conferirebbero alla confettura un sapore astringente e leggermente allappante non sempre gradito. Quando sono al giusto grado di maturazione sufficiente, dopo averli lavati, levare loro il picciolo con la parte interna pi

chiara e filosa e metterli a cuocere cos come sono per un quarto dora senza zucchero e poi per un quarto dora con lo zucchero, che, per i kaki, deve essere di 400 grammi per chilo di polpa cotta. Il sapore di questa confettura dolce, il profumo ricorda la vaniglia, la consistenza vellutata e il colore di un bellarancio carico: tali caratteristiche la rendono adattissima ad accompagnare dolci e creme, e in particolare il gelato.

Fabrizia Bigoni
Frabrizia Bigoni, con il marito Ugo Fiorini e i figli, gestisce lazienda familiare Vivai Belfiore un parco vivaio, nei cui campi custodi sono presenti oltre 1.000 variet di piante da frutto in via di estinzione, alberi e arbusti autoctoni della macchia mediterranea. La riproduzione e la vendita al pubblico delle piante da frutto antiche rappresentano lattivit principale dellazienda. Nei mesi autunnali il tutto arricchito da interessanti mostre pomologiche, nelle quali il termine biodiversit si concretizza nelle pi svariate forme, colori e profumi di frutti moderni, antichi e storici come la mela Orcola del Botticelli, la mela Decio degli Antichi Romani, il Fico Africano di Plinio il Vecchio.

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Lagricoltura

del non fare


Panos Natural Farming: il mio viaggio in Grecia alla scoperta dei segreti di Fukuoka per favorire al massimo la biodiversit
Francesco Rosso
l progetto della Fattoria dellAutosufficienza che inizia a prendere forma e vita nelle colline cesenati, mi sta portando in giro per il mondo alla scoperta di fattorie naturali, centri ecologici e insediamenti in permacultura: si tratta di un viaggio-studio che ho intrapreso per conoscere le migliori realt a livello naziona-

ca fattoria al mondo che utilizza esclusivamente, da pi di un decennio, il metodo dellagricoltura naturale. Ma che cos lagricoltura naturale? Lagricoltura naturale un metodo basato su quattro principi fondamentali: non si lavora in alcun modo il terreno, non si usano fertilizzanti, non si usano pesticidi, non si diserba.

Pi creiamo biodiversit e strati diversi di vegetazione pi miglioriamo il suolo, limitiamo lerosione e aumentiamo la sinergia fra le piante
le e internazionale e per apprendere le tecniche della permacultura e dellagricoltura naturale. Di Panos Natural Farming situato in Grecia, nella regione della Macedonia Centrale non so quasi nulla. Le poche informazioni in mio possesso giuntemi con il passa parola ad un corso di agricoltura sinergica parlano di Panos come delluniQuesti quattro principi sono anche alla base dellorto sinergico e sono un sogno per tutti gli agricoltori alla ricerca di una maggiore integrazione fra uomo e natura. Il metodo stato ideato da Masanobu Fukuoka, ex fitopatologo, agricoltore e filosofo ed stato anche definito agricoltura del non fare.

Sogno o son desto? Io e la mia compagna Yu Yu decidiamo di passare parte delle nostre vacanze estive alla fattoria di Panos. Trovo su internet un indirizzo, chiedo se hanno alloggi e mi comunicano che meglio arrivare con una tenda. Il mese successivo al mio scarno scambio epistolare con il titolare della fattoria, siamo ad agosto 2010, raggiungo il luogo indicato nel sito internet, anche grazie allaiuto di un abitante della zona che gentilmente ci accompagna alla meta. Mi aspettavo di arrivare in un posto lussureggiante di vegetazione, abitato da tante persone, con varie strutture in bioedilizia per laccoglienza, le sale per i corsi. Al contrario il gentile nativo mi lascia di fronte a un cancello dal quale intravedo un precario capanno in legno con a fianco unaltra piccola struttura che sembra un deposito: tutto intorno erba alta e secca. Ci accoglie un uomo con la barba al quale chiedo pi volte se effettivamente sono a Panos Natural Farming per sincerar-

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Speciale Biodiversit

Per preparare i dischetti necessario avere argilla fine, una bella e varia mistura di semi, e acqua

mi di non aver sbagliato posto. Luomo mi conferma che sono nel posto giusto. Seguiamo il nostro Virgilio barbuto che conduce a un tavolo in cui alcuni ragazzi stanno lavorando largilla: ci sono due ragazze argentine, un greco, un tedesco e un albanese, tutti sui 25-30 anni. Ci sediamo attorno al tavolo e iniziamo anche noi a produrre le salsicce di argilla, mentre luomo con la barba ci fa un po di domande e si presenta.

La natura lo sa Scopriamo che luomo il signor Panos Manikis in persona. Panos ci racconta che dalla morte di Fukuoka lunica persona che cerca di diffondere

nel mondo il metodo dellagricoltura naturale. molto preoccupato per quello che sta succedendo alla nostra cara terra ed fermamente convinto che grazie allagricoltura naturale sia possibile fare un grosso cambiamento, partendo dai deserti e dalle montagne. Lagricoltura naturale necessit di investimenti economici irrisori e ha la potenzialit di far crescere vegetazione su superfici inimmaginabili. Pi creiamo biodiversit e strati diversi di vegetazione pi miglioriamo il suolo, limitiamo lerosione e aumentiamo la sinergia fra le piante. Ripetendoci i principi base dellagricoltura naturale Panos ci racconta come la forza e lef-

ficacia di questo metodo risieda nella sua filosofia profonda: luomo non sa nulla e dovrebbe comportarsi di conseguenza. Anche se studiamo per anni un terreno, la sua chimica, la sua struttura, non possiamo sapere. Questo metodo lascia che la natura sappia. Il nostro compito quello di piantare i semi di pi specie possibili e di lasciare che sia la natura a scegliere quali tra questi debbano crescere e germogliare e dove debbano farlo. Non vero che esistono piante antagoniste, animali antagonisti, male erbe: tutto funziona in perfetta armonia se noi ci mettiamo nellottica del rispetto e del non fare. Le piante si aiutano reciprocamente e pi c jungla pi stanno bene. Ecco perch Panos cerca di junglificare la sua fattoria: per avere una jungla produttiva e il pi possibile autosufficiente. Quando gli chiediamo se sia opportuno usare solo piante locali risponde che oramai al

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mondo doggi non si pu neanche sapere cos locale o no. I pomodori e le patate per esempio certamente non sono locali, ma nessuno si fa dei problemi. E perch vogliamo farci dei problemi con le altre piante?

Non vero che esistono piante antagoniste, animali antagonisti, male erbe: tutto funziona in perfetta armonia se noi ci mettiamo nellottica del rispetto e del non fare
seme cosa che con largilla spesso non avviene mentre le fibre sono importanti perch trattengono lacqua che poi potr essere sfruttata dal seme nelle prime fasi della germogliazione.

Le palline di argilla di Fukuoka Nellagricoltura del non fare le palline di argilla che contengono sementi hanno un ruolo importante: seminiamo palline e andiamo a letto diceva Fukuoka. Le palline seminate sui terreni desertici e secchi e contengono semi di varia natura: sar la natura a decidere quali piante germoglieranno in quel luogo. Al loro interno vengono posti semi di ortaggi, alberi da frutta, specie forestali, cereali e piante da sovescio che arricchiscono il terreno e creano fertilit: chiunque mangi pesche, ciliegie, albicocche, qualsiasi tipo di frutta, pu lasciarne asciugare i semi, preparare le palline e seminarle dove meglio crede. Fukuoka nei suoi libri non ha parlato di due segreti importanti per la realizzazione delle palline di argilla. La paura di Fukuoka era che qualche multinazionale brevettasse il metodo facendo pagare le palline di argilla brevettate, quando invece il suo intento era di liberare i contadini dalla schiavit delle multinazionali agroalimentari. Al giorno doggi non sarebbe pi possibile brevettare una tecnica che molti conoscono e che viene diffusa tramite la carta stampata e il web. I due segreti non svelati nei libri sono lutilizzo del fango melmoso (direi praticamente liquido) e laggiunta di fibra allargilla. Il fango liquido importante perch va a ricoprire ogni singolo

I quattro principi dellagricoltura naturale


non si lavora in alcun modo il terreno non si usano fertilizzanti non si usano pesticidi non si diserba

Palline 2.0 Il metodo classico di Fukuoka stato a lungo migliorato e sperimentato in varie parti del mondo e oggi si ritiene valido e interessante solo nel caso in cui si utilizzino semi di grandi dimensioni, come ad esempio i semi degli alberi da frutto. Il primo importante miglioramento consiste nellaver modificato la forma: dalle originarie palline a dei dischetti pi grossi. Questa forma presenta i seguenti vantaggi: a) un dischetto contiene pi di un seme, il che vuol dire pi piante; b) lacqua viene meglio assorbita; c) il dischetto tocca interamente il terreno nel lato in cui il seme germoglia: in questo si evita il rischio che la radice si scopra. Per offrire ai semi le condizioni ideali alla germogliazione si aggiunge fibra allargilla (Panos utilizza fibra di cocco, ma pu essere utilizzata anche fibra di lana o di altro tipo), geolite ( un minerale che trattiene acqua in maniera sorprendente) e

sostanza organica, se ritenuto necessario. Largilla utilizzata da Panos argilla rossa acquistata da un produttore di mattoni. Panos ci dice che esistono diversi tipi di argilla e bisogna sperimentarli per vedere il risultato. Largilla che stiamo utilizzando fa un buon lavoro, anche se ne esistono di migliori. Chiaramente largilla deve essere molto fine per cui prima la facciamo passare in un setaccio.

Come prepararle Per preparare i dischetti necessario avere argilla fine, una bella e varia mistura di semi, e acqua. Si procede con limpastare (qui usiamo una betoniera) argilla, semi ed acqua fino a che non si ha ununica poltiglia umida. A questo punto si prende un pugno abbondante della poltiglia e con il palmo della mano si crea un salsicciotto lungo circa 20-30 centimetri con un diametro di circa 4-5 cm.

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Con una tagliola si creano tanti dischetti, spessi non pi di 2-3 cm, che vengono messi a seccare per circa una giornata intera sotto il sole di agosto. Le palline essic-

Il mese ideale per spargere le palline dargilla settembre. Se nella mistura di semi ci sono anche semi di alberi sono necessari almeno tre anni per vedere

Tutto uno e uno tutto. Ci che succede alle farfalle, a un albero, a un animale, a un uomo, di grande importanza per la nostra vita. Se la natura muore, luomo muore, Dio muore. Servendo la natura serviamo lumanit. Il contrario sbagliato. Panos Manikis

cate, che diventano molto dure, vengono messe dentro ai sacchi e sono pronte per essere lanciate e creare nuova vita. Per essere sicuri che siano secche a sufficienza necessario testare se i semi intrappolati allinterno si riescono a rompere con le unghie: se non si riesce sono pronte.

leffettivo risultato della semina, in quanto le piante da frutto possono impiegare anche diversi anni per germinare.

Convivialit e volontariato Verso le tredici Panos indce la pausa frutta e io e Yu Yu abbiamo la possibilit di vedere la

cucina e sala da pranzo: tutto allaperto sotto una tettoia in legno aperta su tre lati. Ad aspettarci una gustosissima frutta dal sapore intenso e succoso, come si assaggia di rado. Ci sono fichi, susine di diverso tipo, prugne, giuggiole giganti, uva e pere giapponesi. Guardandomi un po intorno non vedo alberi da frutta in produzione e mi chiedo da dove venga questa frutta. Scopriamo allora che il posto in cui ci troviamo non la famosa fattoria naturale, ma che si tratta di mezzo ettaro di terreno che Panos ha affittato da un ente locale e che utilizza per viverci, per tenere i suoi corsi e come laboratorio per le palline di argilla. Tutto quello che vediamo intorno a noi stato realizzato con lavoro volontario: Panos non ha mai preso finanziamenti e tutto il suo lavoro lo svolge gratis. Il minimo indispensabile per vivere riesce a procurarselo grazie

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Speciale Biodiversit
alla vendita della frutta prodotta alla fattoria naturale. Il cibo per lui e per gli studenti autoprodotto o donato da altri amici coltivatori. Panos vive solo sei mesi lanno nella fattoria e gli altri li passa allestero tenendo corsi e avvicinando le persone allagricoltura naturale. Anche questo lavoro viene fatto a titolo gratuito con il solo rimborso spese. Anche a cena il cibo molto semplice. Alcune sere non tutti mangiano. non permettono allocchio di vedere oltre. Passata questa prima barriera si apre alle sensazioni un paesaggio fantastico. Da anni sento parlare di forest garden e finalmente si para davanti a me una jungla di frutta: piante delle pi disparate specie, verde rigoglioso, la leggera umidit caratteristica di una foresta, uva che si arrampica sui meli, unactinidia (kiwi) immenso che copre un attrezzaia, mandarini a un clima assurdo aiutarlo in un attivit che richiede come requisiti fondamentali lignoranza, il vivere nel non far nulla e la rinuncia al possesso di beni materiali. Rimarrei per ore ad ascoltare Panos mentre mi parla della sua filosofia di vita, cos profondamente segnata dai valori culturali dellagricoltura naturale: purtroppo per il nostro viaggio finito e il ritorno a casa ci attende. Per maggiori informazioni su come realizzare i dischetti guarda il video su www.ilcon-

Seminiamo palline e andiamo a letto Masanobu Fukuoka

Per approfondire
Sul sito dellAssociazione Basilico (www.associazionebasilico.it) stata pubblicata una bella intervista a Panos Manikis.

Una sera da Panos c festa. Vengono a trovarci alcuni suoi amici musicisti e latmosfera fantastica: cena semplice, un po di vino, una fisarmonica, un flauto e uno strumento che non conosco. Unatmosfera semplice e serena, ma di grande fascino.

Finalmente in fattoria Lultimo giorno Panos ci porta finalmente a visitare lazienda: la vera fattoria naturale. A una prima occhiata vediamo solo una grande foresta non curata ricca di alberi e rampicanti che

per loro, e unenergia di vita e unarmonia impossibile da percepire in una fattoria convenzionale. Un vero spettacolo della natura. Panos, con immensa gentilezza e saggezza, ci guida allinterno di questo paradiso e ci racconta come in questi anni la fattoria viva un periodo di crisi perch nessuno se ne occupa quando lui fuori di inverno. Come Fukuoka, anche Panos vive limpressione che delle migliaia di persone che ha incontrato nessuno abbia la passione e lo spirito giusto per

Cosa leggere
I libri di Masanobu Fukuoka
La Rivoluzione di Dio, della Natura e dellUomo
Libreria Editrice Fiorentina, 2010

La Fattoria Biologica
Mediterranee, 2001

Francesco Rosso
Imprenditore, classe 1985, si sta dedicando alla costruzione di una Fattoria dellAutosufficienza progetto agricolo e culturale basato sui principi della permacultura e dellagricoltura naturale su un terreno situato nellAppennino romagnolo.

La Rivoluzione del Filo di Paglia Unintroduzione allagricoltura naturale


Libreria Editrice Fiorentina, 1980

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CREARE COMUNIT

CELEBRARE CERIMONIE

Da Permaculture magazine n. 65 Traduzione Romina Rossi

Jackie Singer spiega limportanza delle cerimonie di gruppo: Tutta la terra sacra, ogni passo che facciamo. Tutta laria sacra, ogni respiro che facciamo, unisce le persone, siamo uno.

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Comunit Consapevole
mmaginate un grande cerchio di persone in un prato alberato. Al centro del cerchio stanno due persone, un uomo e una donna, le mani intrecciate in aria. Un nastro rosso li tiene uniti per i polsi. Il cerchio di persone sorride e recita: Vi dichiariamo marito e moglie. Phil e io ci siamo sposati cos, e in questa istantanea di una cerimonia non tradizionale appare chiaro che le persone che formano il cerchio non erano solo ospiti, n tantomeno solo testimoni del nostro matrimonio. Erano partecipanti, impegnati nella condivisione di uno scopo comune, e sebbene molti di loro non si fossero mai visti prima di quel giorno, in quel momento erano una comunit. La cerimonia, sia per celebrare funzioni stagionali che per segnare riti di passaggio, unisce un gruppo di persone. Nella religione tradizionale dei gruppi razziali, la cerimonia rafforza lidentit del gruppo e aumenta il senso di appartenenza. Per le persone che non appartengono a un gruppo tradizionale, si presenta sia un problema che unopportunit: come creare nuovi riti che esprimano il proprio senso di appartenenza e che includa tutte le persone importanti nella loro vita, qualunque sia il loro retaggio culturale o le credenze. Quando ci esponiamo per parlare di questo problema, ci rendiamo conto che latto di voler creare nuove cerimonie ha anche leffetto di creare comunit.

Le dieci turbine eoliche in mare aperto di Sams.

comunit un gruppo di persone che hanno una qualche base comune. Per definizione, ogni gruppo di persone che vive in una stessa localit una comunit. Ma quello a cui mi sto riferendo io qualcosa di pi intenzionale. Malidoma Patrice Some, un anziano sciamano che cresciuto in un villaggio rurale del Burkina Faso ma che ha vissuto la maggior parte della sua vita da adulto negli USA, ha molto da insegnarci su questo tema. Nel suo libro Ritual: Power, Healing and Community, scrive: Una comunit sempre formata da pi di ununica persona che si incontra per uno scopo Ci che uno riconosce nella formazione della comunit la possibilit di fare insieme quello che impossibile fare da soli. Questo riconoscimento anche un dissenso contro lisolamento degli individui e dellindividualismo da una societ al servizio delle Macchine. Ci che vogliamo creare una comunit che incontri lintrinseco bisogno di ogni individuo.

Negli ultimi dodici anni ho ricercato le cerimonie che le persone hanno celebrato da sole, con o senza un celebrante, per ricordare momenti importanti della loro vita. I rituali sono parte sia della rivoluzione portata avanti contro la Macchina che di altre scelte radicali fatte da persone che conducono una vita proattiva, come coltivare il proprio cibo, vivere in cooperazione o scegliere di educare i figli a casa. Emergono dallo stesso desiderio di fare qualcosa di diverso, rimanendo fedeli ai propri valori, piuttosto che limitarsi ad accettare lo status quo.

Cos una comunit? La parola comunit viene dal latino communitas, con il significato di comune; per ci una

Costruire ponti Un matrimonio, essendo sia ununione di due famiglie che di due persone, presenta una particolare sfida quando i retaggi culturali di marito e moglie sono diversi. Prendete il matrimonio fra un medico erborista di estrazione Cattolico Romana e un carpentiere di origini musulmane. La cerimonia si svolge in un prato pieno di campanule, ed celebrata da un officiante che appartiene alla

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Chiesa Cattolica, ma con un approccio talmente ampio verso la spiritualit che non si sente pi legato ad essa. Linno iniziale Morning has broken, che seguito da una cerimonia di purificazione. Ci sono letture tratte da W.B. Yeats, Jalal Al-Din Al-Rumi, la Bibbia e Il Profeta. Dopo le promesse e lo scambio degli anelli, si condivide un calice di idromele e un piatto di mandorle. Prima della benedizione finale, si piantano fiori selvatici, mentre le persone cantano: Tutta la terra sacra, ogni passo che facciamo. Tutta laria sacra, ogni respiro che facciamo, unisce le persone, siamo uno. Qui c una giovane coppia unita dallamore reciproco e dalla Terra, che trascende le differenze delle loro rispettive famiglie per creare una bella e gioiosa cerimonia. Le letture da diverse culture, fatte dai membri delle due famiglie, ha dato espressione alla larghezza della loro visione condivisa del mondo. Il celebrante stesso era la personificazione dellamalgama di diversi elementi: era formale abbastanza da soddisfare i componenti della famiglia che frequentano la chiesa, ma abbastanza aperto di mente da abbracciare le pratiche legate alla terra, pi naturali per marito e moglie. Anche se solo per un pomeriggio, sono stati spazzati via secoli di amare contrapposizioni in un prato alberato.

Dando il corpo della nostra amica al mare creammo una potente connessione con quel corpo dacqua

Onorare gli individui Un altro aspetto della cerimonia che provvede al bisogno delle persone di essere valutati e onorati allinterno della propria comunit. Questo basico bisogno non molto ben compreso

nella nostra cultura. Invece di affermare le vite di ogni singolo individuo, preferiamo concentrare le nostre attenzioni su poche selezionate celebrit, il cui successo a scapito di tutti gli altri. La cerimonia, daltro canto, offre la possibilit ad ogni persona di essere al centro dellattenzione. In un brano sulla Cura delle Persone dal suo libro The Earth Care Manual, Patrick Whitefield scrive che spesso sono le limitazioni umane, soprattutto la paura, lavidit e la rivalit a trattenerci dal mettere in pratica quei cambiamenti tecnici ed ecologici necessari, anche quando abbiamo le conoscenze e le capacit per poterlo fare. La cerimonia nutre la vita emotiva e spirituale delle persone, che in cambio ci rende pi generosi e fiduciosi. La Cerimonia del Nome per un neonato rende esplicito il benvenuto di un individuo allinterno della propria comunit. Si verifica infatti una situazione in cui la persona celebrata e consacrata non per qualcosa di

speciale che ha compiuto, ma semplicemente perch vive. Quando abbiamo dato il nome al nostro primo figlio, cantammo una canzone degli Sweet Honey in the Rock, che lo spiega in maniera egregia: Per ogni bambino che nasce, il sole sorge e canta alluniverso chi siamo. Furono versate molte lacrime durante la cerimonia e le persone fecero commenti su quanto fosse stato forte il messaggio di benvenuto. Sembra di parlare al profondo desiderio che ognuno di noi ha di essere accettato per quello che .

Cameratismo Se quando ci incontriamo per celebrare un matrimonio o larrivo di un figlio costituiamo una comunit, il nostro bisogno di comunit ancora pi radicato nei momenti di dolore. Una delle funzioni principali delle cerimonie funebri di combattere lisolamento che si pu avvertire da coloro che subiscono un lutto. Un buon funerale da il tempo e lopportunit alle persone di connettersi le une

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alle altre e con la persona deceduta per dirle addio. triste, ma Campo di collettori solari per nella societainglese tradizionariscaldare l cqua che viene le ancora unnel sistema di in poi immessa tab mostrare pubblico i propri sentimenti. riscaldamento comunale. Recentemente sono stata a un funerale di un ragazzo di 22 anni in un crematorio, durante il quale il celebrante ci disse, aprendo la funzione, che quello non era tempo di essere tristi. Le persone trattennero le lacrime che invece avevano bisogno di versare. Dopo la funzione al pub cera un senso di rilassamento e di sollievo, ma non la vera comunione che scaturisce dalla condivisione della profondit dei sentimenti con le persone. Al contrario, ricordo una cerimonia per la dispersione delle ceneri di unamica morta a 38 anni di cancro. Una folla di amici e parenti si riun nel parcheggio di una spiaggia del Dorset, e cammin a file di due o tre, lungo il sentiero della scogliera fino alla spiaggia. Quando la gente parlava, molti piangevano e io ero commossa vedendo le persone confortarsi a vicenda mentre piangevano. Quando arriv il momento, guardammo il marito, che Kate aveva appena sposato, versare le sue ceneri in mare, e poi ognuno di noi fu invitato a gettare fiori in mare per darle lestremo saluto. Il moto e il rumore del mare raccolsero tutti i nostri pianti, e quando tornammo alla spiaggia cantavano tutti insieme. La gente si ferm per tutto il pomeriggio, mangiando e suonando musica, facendo delle passeggiate o nuotando. Accendemmo un fuoco e guardammo il sole tramontare. Uno dei regali che Kate ci fece fu quello squisito giorno di primavera condiviso con gli amici sulla spiaggia.

Tutte le nostre relazioni Questo mi riporta a un punto sulle cerimonie e le comunit: ci possono portare a una relazione non solo con i nostri compagni umani, ma anche alla comunit di tutti i generi di vita, piante, animali e minerali. Le tradizioni sciamaniche o i riti che si ricollegano alla terra lo fanno in modo esplicito. Per Malidoma Some, la cerimonia unattivit eseguita dagli uomini che si fonda sullo spirito e per lui lo spirito unespressione degli antenati che rivivono negli alberi, nelle montagne, nei fiumi e nelle rocce. I riti che ho descritto qui erano pi impliciti nel loro approccio, ma per la maggior parte di questi non c co-incidenza, anche se sono celebrate allaperto, dove lazione reciproca degli elementi diventa parte dellevento. Nel matrimonio nel prato era riportato un detto degli Winnebago sul programma: Santa Madre Terra, gli alberi e tutta la natura sono testimoni dei tuoi pensieri e delle tue azioni. Nel rito della dispersione delle ceneri in mare, le pietre e laria avevano una presenza significante, e dando il corpo della nostra amica al mare creammo una potente connessione con quel corpo dacqua. Alimentare la comunit Vincere secoli di paure, ostilit verso gli stranieri e disgiungimento dal nostro ambiente naturale non una cosa facile, e nemmeno lo re-inventare potenti riti senza gli anziani che ci guidano. Non sempre funziona, e come qualsiasi altra cosa, dobbiamo perdonare noi stessi, imparare e voltare pagina. Inoltre, sebbene abbia fatto rife-

rimento a molti indigeni in questo pezzo, non vorrei idealizzare le culture tribali. Possono essere stati profondamente connessi alla terra, ma molti davano la caccia alla testa del vicino. Ci che siamo chiamati a fare a questo punto della storia qualcosa che non mai stato fatto prima: abbiamo bisogno di costruire una comunit di individui attraverso il globo, oltre la nostra trib e la nostra nazione e includere (usando le parole di Joanna Macy) il consiglio di tutti gli esseri umani. Inventare nuovi rituali inclusivi un modo per dimostrare che la comunit una piccola fetta di tempo. Cos come una cerimonia nuziale non la vita matrimoniale, sar pi semplice creare rituali che vivere di essi. Ma quando facciamo i nostri piccoli passi verso la terra della comunit globale, queste cerimonie possono offrirci una mappa. Jackie ha condotto progetti creativi e terapeutici con una gran variet di gruppi di comunit nello Oxfordshire. Nel 2001 cominci a offrire i suoi servizi come celebrante per facilitare altre persone a sperimentare i benefici di cerimonie senza una denominazione. Al momento Jackie vive a Oxford con suo marito e due bambini; da poco uscito un suo libro, Birthrites: Rituals and Celebrations for the Childbaring Years, pubblicato da Permanent Publications.

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Abitare

Cohousing
Il Progetto LeCASEfranche nel comune di Forl
Simona Zoffoli, architetto Clusterize
l Progetto di cohoausing LeCASEfranche che verr realizzato a di Sams LAccademia per lEnergiaSan Martino essere altamente progettata perin Villafranca, nella prima campagna forlivese, efficiente dal punto di vista energetico. entro il 2012 un percorso locale, ma non localistico n autoreferenziale. Non una fuga dalla realt di minoranze alternative scrive Eugenio Baronti, ex assessore al Comune di Capannori, con cui condividiamo la volont di realizzare progetti abitativi simili ma un progetto che indica unaltra via, un altro modo di vivere e abitare che migliora la qualit della nostra vita e, nel contempo, rispetta il suolo che ci da il pane, laria che respiriamo, lacqua che beviamo. Ognuno pu metterci del suo. La cosa importare cosa possiamo fare insieme, dove vogliamo arrivare e come trovare i mezzi e i modi per farlo. A ognuno di noi richiesto uno sforzo straordinario non uno sforzo economico, ma qualcosa di pi: la voglia di rimettersi in discussione, accettare la sfida di ricostruire la comunit, condividere un per-

corso insieme agli altri (facile a dirsi ma difficile a farsi perch anche noi siamo figli di questo mondo e di questa epoca in cui ognuno si abituato a vivere solo, senza il confronto e la condivisione con gli altri.

Perch coabitare? Ci troviamo in una piccola frazione di campagna prossima alla citt di Forl con la mancanza di

vicini di casa che siano amici? Si pu pensare che invece di fare in tanti le stesse identiche cose ogni giorno, ci si possa organizzare, dividersi i compiti per riprendersi il tempo del riposo, della riflessione, della calma? Chi va ad abitare in campagna ha fondamentalmente tre esigenze: contenere i costi; recuperare uno stile di vita pi sano; abitare

A ognuno di noi richiesto uno sforzo straordinario non uno sforzo economico, ma qualcosa di pi: la voglia di rimettersi in discussione e di accettare la sfida di ricostruire la comunit
punti forti di ritrovo, servizi per i residenti e abitazioni che dialoghino con il luogo. Una periferia rurale come ce ne sono tante, cos come sono tante le persone che si interrogano sul dove stiamo andando. Si pu pensare di abitare una casa bella, sana, confortevole economica? Di potere avere dei case moderne, responsabili che rispondano a nuove esigenze di comfort, dotate di servizi aggiuntivi capaci di arginare il continuo pendolarismo con il centro della citt. Il Cohousing LeCASEfranche fornisce risposta a queste domande partendo dal basso: dalle persone che sono con-

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Uno dei caldi, confortevoli e luminosi uffici dellaccademia.

LeCASEfranche e Clusterize
Il gruppo forlivese di professionisti Clusterize ideatore, promotore e futuro abitante di questo Progetto eco-socio-sostenibile. Ha al centro del proprio lavoro la cultura del vivere e dellabitare improntata a nuovi stili di vita responsabili, dando forma a esigenze espresse da sempre pi persone. Al via anche il Progetto di cohousing nella collina del faentino Ci-housing. Punti forti del progetto (realizzato in collaborazione con lo studio A+4): una grande serra solare comune, car-pooling e micro nido. Info e contatti; Clusterize www.clusterize.it tel. fax 0543.478886 simonazoffoli@email.it Cooperativa LeCASEfranche tel. 340.4983066 anto77ca@libero.it

sapevoli che unalternativa possibile.

Il Progetto Su un lotto di circa 1,5 ettari verranno costruite 18 residenze eco-sostenibili: costruzioni a secco, geotermia, solare termico e fotovoltaico, riutilizzo di acque piovane, compostaggio,

Chi siamo La Cooperativa di abitanti LeCASEfranche che si costituita il 14 giugno 2010 ed formata attualmente da 19 soci che rappresentano 15 nuclei familiari: al momento le adesioni sono ancora aperte. Il gruppo si incontra regolarmente almeno due volte al mese confrontandosi e rieducandosi a decidere insieme. Let dei soci varia. I bambini stanno insie- una comunit aperta allesterno, me agli adulti durante le riunioni al quartiere, al territorio, allam- in un angolo dedicato a loro e biente circostante per rispondere diventano interlocutori preziosi per decisioni importanti. a bisogni ed esigenze diffuse di socialit e per contrastare Cosa si condivide la solitudine e il degrado delle Il gruppo sta valutando quali relazioni sociali e umane; luoghi (fisici e non) comuni da - un luogo di educazione alla condividere: sostenibilit ambientale e alla - un parco privato con piazza cittadinanza attiva, per promuocoperta a uso pubblico aperto al vere stili di vita responsabili, quartiere e alla citt; consapevoli e sobri; - uno spazio interno polivalente attrezzato per attivit di aggrega- una risposta contemporanea zione, ricreative e ristorative con a chi sceglie di vivere in camprodotti del territorio, salone per pagna oggi: spazi funzionali immersi nel verde, rilettura degli feste, iniziative culturali, corsi di formazione alla sostenibilit; elementi tipologici ecc.

un edificio comune (cohouse) e parco ad uso pubblico gestito dagli abitanti. Gli alloggi privati saranno completati da spazi e servizi comuni per lincontro, lo scambio solidale, e una maggiore qualit dellabitare dove per abitare si intende sia il luogo fisico del rifugio domestico, sia lo spazio della relazione tra le persone. Il Cohousing leCASEfranche vuole essere:

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Comunit Consapevole
- la costituzione di un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale); - una cucina per comunit con deposito e|o cantina; - una lavanderiae stireria; - un laboratorio per gli hobby e la creativit, per gli attrezzi e le riparazioni; - due automezzi di car sharing a disposizione della comunit e da integrare con il servizio pubblico di quartiere per affermare e praticare una nuova cultura della mobilit; - alcune camere per B&B (allinterno della cohouse o insieme agli alloggi privati) al fine di promuovere a livello europeo e internazionale i soggiorni in cohousing con escursioni e corsi di formazione ambientale un modo nuovo di fare turismo sostenibile. nazionali per leco-efficienza energetica, bandi per la promozione della filiera corta, contributi per la prima casa e giovani coppie, altri canali di finanziamento disponibili per progetti sperimentali di questa valenza, ricavo attraverso il conto energia, utili da attivit collegate al progetto (spazio ricreativo, soggiorni turismo sostenibile, accoglienza).

A che punto siamo Il Piano Urbanistico Attuativo in fase di convenzione con il Comune di Forl. Lapprovazione prevista entro il 2010. In parallelo continua la ricerca di persone che vorranno aderire alliniziativa attraverso incontri informativi per solidificare i diciotto nuclei previsti. Allottenimento della convenzione verr stipulato lacquisto del terreno e la Cooperativa LeCASEfranche ne diventer proprietaria. Di seguito sar possibile partire con le opere di urbanizzazione e quelle edilizie. Quanto mi costi Limporto massimo previsto per il Progetto di 5 milioni di euro che verranno recuperati attraverso: lattivazione di mutui bancari da parte dei soci della Cooperativa, bandi regionali e

Riconoscimenti e partecipazioni Il Progetto ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Forl negli assessorati al Decentramento e Partecipazione, al Welfare, allUrbanistica, allAmbiente come progetto pilota di riferimento per interventi successivi, oltre che banco di prova per valutare e monitorare i risultati attesi e le finalit del Comune in materia sociale, ambientale ed economica. LeCASEfranche ha rappresentato lamministrazione forlivese al tavolo internazionale UE del SERN (Svezia-EmiliaRomagna Network) tenutosi a Boden (Svezia) a marzo 2010 per la forte sostenibilit ambientale rispetto soprattutto alle basse emissioni di CO2. LeCASEfranche fa parte della Rete Nazionale Cohousing costituita da associazioni e gruppi formali e informali, spontanei e senza scopo di lucro, che si occupano di promozione e/o realizzazione di esperienze di cohousing a livello locale. Siamo in attesa del Patrocinio della Provincia di Forl-Cesena.

Cosa leggere
Antonella Sapio Famiglie, reti familiari e cohousing Verso nuovi stili del vivere, del convivere e dellabitare
Franco Angeli, 2010

Donatella Bramanti Le comunit di famiglie Cohousing e nuove forme di vita familiare


Franco Angeli, 2009

Aam Terra Nuova Edizioni, 2008

Matthieu Lietaert Cohousing e Condomini Solidali + DVD Guida pratica alle nuove forme di vicinato e vita in comune con allegato il documentario Vivere in cohousing

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Trivelle dItalia
Negli ultimi anni sempre pi compagnie petrolifere chiedono i permessi per poter sondare il nostro territorio alla ricerca di petrolio, ma i rischi sono molto pi dei benefici
Romina Rossi
Recentemente in Italia partita la caccia alloro nero. Sotto ai nostri piedi ci sarebbero almeno cento milioni di tonnellate di greggio da estrarre. Per questo le compagnie italiane e straniere stanno facendo richieste pressanti per iniziare gli scavi. A rischio trivella ci sono il parco del Curone in Brianza, le isole Tremiti, la bassa padana, la costa dalle Marche alla Puglia, il mare di Cagliari e di Oristano, larea tra le Egadi e Pantelleria e il mare a sud dellElba
on il disastro verificatosi al largo delle coste della Louisiana, il 20 aprile 2010, dove il pozzo scavato a 1500 metri di profondit ha sversato in mare milioni di galloni di greggio con conseguenze disastrose per tutto lecosistema della zona del Golfo del Messico, si discusso molto sulle procedure delle trivellazioni off shore, sui rischi che comportano perforazioni in punti non troppo lontani dalle coste e a profondit troppo elevate. Da uninchiesta fatta da Bruxelles, per stabilire lo stato delle attuali

condizioni di perforazione nel Mediterraneo, emerso un dato sorprendente: lItalia al terzo posto per piattaforme attive, con 123 unit1. Il nostro Paese superato solo dal Regno Unito, con 486 piattaforme e dallOlanda che ne conta 181. Unaltra indagine di Legambiente mette in evidenza che nel Belpaese attualmente vi sono 12 raffinerie, 14 grandi porti petroliferi e 9 piattaforme di estrazione off-shore, che movimentano complessivamente 343 tonnellate di prodotti petroliferi. A questi vanno aggiunte le quantit di petrolio e affini stoccati in 482

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Rifiuto riuso riciclo


depositi collocati vicino al mare, che hanno una capacit di quasi 18 milioni di metri cubi. I numeri non si concludono qui, perch va ricordato che in tutta Italia esistono oltre 76 pozzi e altre zone sono a forte rischio trivelle. Nel 2010 sono stati infatti rilasciati 95 permessi di ricerche di idrocarburi, di cui 24 a mare che interessano unarea di circa 11 mila kmq. che rappresenta da solo l80% del petrolio italiano (che per pari al 5% del fabbisogno nazionale). Sono cifre, queste, che la Basilicata paga a caro prezzo: oltre il 70% della regione (che ha una superficie di appena 9992 km2) interessato da permessi di ricerca e concessioni. 55 pozzi, 22 concessioni di coltivazione petrolifera, 10 permessi di ricerLa Basilicata come il Texas e il Kuwait, si dice da pi parti, ma con una grossa differenza, lo scenario: aridi deserti da una parte, seppur con un loro prezioso ecosistema, terre e falde acquifere inquinate dallattivit estrattiva dallaltra. Gi dal 2008 stato messo in evidenza che nelle acque della sorgente Acqua dellAbete, nella Val Camastra, costante la presenza di rifiuti terrosi e rocce di scavo contenenti sostanze pericolose, mentre nella diga di Pertusillo, che fornisce acqua potabile alla Puglia, la concentrazione di bario tre volte superiore ai limiti previsti dalla legge. Gli effetti negativi delle estrazioni sono evidenti, e a farne le spese sono le numerose piccole aziende agricole, costrette a chiudere, a causa della scarsa appetibilit dei prodotti agricoli. Senza contare poi i danni al territorio: gli scavi, che nelle vallate lucane raggiungono quota 3-4.000 metri, fanno tremare il suolo per le continue scosse causate dalle trivellazioni. Le conseguenze sulla popolazione sono altrettanto pesanti: lincidenza di leucemia mieloide non ereditaria, che ha tra le cause anche lesposizione al benzene, in Val dAgri pi alta di oltre il 10% rispetto al resto della regione. Questo dato da solo non stato sufficiente a far scattare lallarme per i danni sulla salute, visto che in Basilicata fino al novembre scorso non esisteva una rete di monitoraggio ambientale nonostante le attivit estrattive immettano nellaria sostanze inquinanti come Ipa, Cov, benzene e idrogeno solforato (un gas incolore altamente infiammabile) il cui limite massimo di rilascio fissato dallOrganizzazione mondiale per la Sanit a 0,005 parti

Gi dal 2008 stato messo in evidenza che nelle acque della sorgente Acqua dellAbete, nella Val Camastra, costante la presenza di rifiuti terrosi e rocce di scavo contenenti sostanze pericolose

Gran parte degli impianti esistenti gestita da Eni, seguita a ruota da Edison e da altre societ minori, come Adriatica Idrocarburi o Ionica Gas. E la loro dislocazione va dallEmilia Romagna alla Puglia, passando per lAbruzzo, fino alla Sardegna, con punte nel Mar Ionio e in Sicilia (dove si trovano le principali piattaforme in mare, alcune delle quali molto vicine alla costa). E sarebbero in programma altri 16 siti di tipo mobile gestiti da societ come Northen Petroleum, Petroceltic e Puma.

La valle dellAgip Il giacimento petrolifero nella Val dAgri in Basilicata quello pi importante sulla terraferma dellEuropa continentale oltre al pi vecchio dItalia, costruito fra il 1936 e il 1945. Di propriet dellEni, si stima che il potenziale del giacimento di idrocarburi si aggiri sui 90 milioni di barili,

che e 720 chilometri di oleodotti sotterranei, rendono la Val dAgri il principale impianto italiano. Sconcertante che almeno 15 pozzi si trovano allinterno di aree protette come il Parco del Pollino e il Parco Appennino Lucano, ricchi di sorgenti e boschi ma anche fortemente instabili; quasi tutti invece sono in prossimit di centri abitati. Solo nellottobre scorso si riusciti a impedire che il nuovo pozzo dellEni fosse costruito a soli 700 metri da un ospedale cittadino e a 200 dal centro cittadino di Raia. Chi difende la costruzione di nuovi pozzi adduce la necessit di far entrare fondi, derivati da royalties dirette versate dallEni, che ammontano a circa 1 milione di euro nellarco di 30 anni (cio 6 euro a persona lanno; 200 euro ad abitante in 30 anni). Una ricchezza molto esigua che costringe il 38% della popolazione a emigrare in cerca di lavoro.

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Rifiuto riuso riciclo


per milione, mentre in Italia di 5 ppm per lemissione non legata ai pozzi e 30 ppm per lestrazione petrolifera. Il progetto di sorveglianza sanitaria delle popolazioni che abitano nelle zone di estrazione mira a raccogliere informazioni cliniche ed epidemiologiche, al fine di conoscere le patologie e i rischi per la salute nei comuni interessati.

LAdriatico risulta il mare pi inquinato al mondo per idrocarburi, per il 10% causato da piattaforme estrattive. Si tratta di fluidi e fanghi generati dalle trivellazioni e dagli scarti degli idrocarburi estratti e lavorati, che nel loro insieme risultano essere letali per la fauna marina e lintero ecosistema
menti utilizzati, chiamati air gun perch sparano potenti getti daria - sono annoverati fra le forme riconosciute di inquinamento marino. Una prima diretta conseguenza di tutto ci la diminuzione delle catture del pescato dell80% in unarea distante fino a 8 miglia dalla sorgente durante lutilizzo degli air gun. Non aiuta che lAdriatico sia un mare chiuso e poco profondo, inadatto a smaltire le sostanze inquinanti, gi interessato da un forte riscaldamento delle acque, da fenomeni di inquinamento da scarichi industriali e civili apportati dalle aste fluviali che in esso confluiscono: il fiume Po, in particolare, convoglia in mare una quantit enorme di prodotti inquinanti. A peggiorare la situazione il fenomeno di subsidenza che si verifica in alcuni tratti della costa veneta, romagnola, marchigiana e abruzzese: il lento e progressivo abbassamento verticale del piano di terreno, che pu essere indotto dalla minore presenza di fluidi interstiziali residui nel terreno causata, per lappunto, dallestrazione di petrolio e gas. Intanto, nonostante gli allarmi e le comprovate controindicazioni, nel vicino Mediterraneo, la BP ha ottenuto il permesso di iniziare le trivellazioni al largo del golfo della Sirte proprio di fronte alla costa siciliana: sono in programma 5 pozzi su fondali profondi fino a 1700 metri di profondit, 200 metri pi in profondit rispetto al pozzo Macondo, scoppiato nel Golfo del Messico. Le prospettive non sono affatto rosee.

Acque poco chiare Secondo uno studio del Norwegian Institute of Marine Research, lAdriatico risulta il mare pi inquinato al mondo per idrocarburi, per il 10% causato da piattaforme estrattive. Si tratta di fluidi e fanghi generati dalle trivellazioni e dagli scarti degli idrocarburi estratti e lavorati, che nel loro insieme risultano essere letali per la fauna marina e lintero ecosistema. Al danno conclamato causato giornalmente dalle attivit estrattive (sversamento di fanghi tossici e scarti operativi) di ogni piattaforma petrolifera, si somma linquinamento provocato dal transito in mare di ogni tipo di natanti e, soprattutto, delle navi-cisterna che trasportano gli idrocarburi. Anche le indagini sui fondali hanno un significativo impatto sullambiente: gli stru-

Il no dAbruzzo
Il piccolo Abruzzo ha vinto nei mesi scorsi la battaglia contro il gigante britannico MedOli&Gas spa, che aveva in serbo la costruzione della piattaforma Ombrina Mare 2, a 6 chilometri dalla costa, che avrebbe coinvolto lattivit di ricerca, estrazione e stoccaggio di petrolio e idrocarburi. Il Progetto avrebbe interessato il 50% del territorio abruzzese per oltre 24 anni a partire dal 2013, che nel lungo periodo avrebbe reso 3 miliardi di euro (ma appena il 10% sarebbe andato agli enti locali). In seguito al disastro verificatosi nel Golfo del Messico invece le autorit comunali hanno negato i permessi, ritenendo che il Progetto non fosse sicuro. Ancora in forse invece il progetto sui pozzi a Bomba, nella valle del Sangre, dove la statunitense Forest Oil Corporation ha presentato il piano per sfruttare un giacimento di idrocarburi in una zona vicino a due siti di interesse comunitari, ai piedi di una fragile diga, e in un territorio geologicamente instabile e sismico nelle strette vicinanze del centro abitato, con la conseguenza di forti emissioni di sostanze inquinanti, dannose per la salute umana.

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Informazione pubblicitaria
Biopiscine oggi sorprendente osservare che strada hanno percorso le biopioscine dal tempo della loro comparsa 30 anni fa. Oggi esprimono natura, sono un ambiente meraviglioso per piante e animali acquatici e sono la gioia per gli amanti della natura. In essi la natura la protagonista, il nuoto un aspetto secondario. I primi biolaghi (cos chiamati perch erano riproduzioni di laghi naturali in miniatura) sono comparsi in Austria, come sviluppo di laghetti ornamentali ed alcuni di loro esistono tuttora. Ben presto, la scintilla iniziale partita dallAustria si diffusa anche in Germania, Svizzera e man mano in tanti altri paesi europei. Sempre pi persone si dedicano a questa innovazione e di conseguenza si sviluppa, si trasforma e assume sembianze sempre nuove, favorendo la stimolazione della fantasia di progettisti e costruttori che ottimizzano la qualit dellacqua e riducono il fabbisogno delle superfici nei giardini. Ma come funziona una biopiscina? Nelle biopiscine a bassa tecnologia sono presenti microorganismi che filtrano e trasformano in continuazione le particelle sospese in acqua. Basti sapere che la popolazione di una biopiscina o di un lago capace di filtrare lintero volume dacqua, mediamente, da 2 a 5 volte nellarco di una giornata per rendersi conto quali forze invisibili sono presenti in natura. La circolazione dacqua funziona senza pompe, senza corrente ad impatto ambientale zero! Ovviamente anche le piante acquatiche svolgono un ruolo di

Foto 1 : Un Whirlpool tutto biologico con acqua riscaldata al fuoco e fitodepurazione ,Carsten Schmidt

primo ordine nei biolaghi; per, a differenza di ci che si pensa comunemente, queste hanno una funzione indiretta: le piante assorbono sostanze nutritive e producono ossigeno, due processi fondamentali per garantire

Foto 3 Hotel Stephanshof a Tirolo (BZ)

Foto 2 Cos si presentano i microorganismi filtranti

la stabilit del sistema e donarci acqua pulita. Lefficacia dei microrganismi batterici viene sfruttata nei filtri biologici, attraverso i quali viene convogliata lacqua con lausilio di pompe. Questo sistema aumenta ulteriormente lefficacia della filtrazione e viene perci usato negli impianti ad utilizzo pi intenso, come ad esempio negli alberghi o in piscine pubbliche.

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Apiterapia:

Pratica molto nota agli antichi, lapiterapia si sta diffondendo anche nel mondo moderno con risultati sorprendenti
La redazione
in dallantichit i prodotti dellalveare sono stati utilizzati in vari modi dalluomo: miele, cera, propoli e nettare sono stati ampiamente usati sia in cucina che in ambiti curativi (la descrizione delle propriet del miele come alimento e farmaco stata trovata su una tavoletta di argilla risalente al 2700 a.C. nellarea mesopotamica). Lapiterapia o apipuntura, cio limpiego di prodotti dellalveare e delle api stesse, era largamente praticata, tanto che vi si trovano indicazioni anche nella Bibbia, nel Corano e nel Talmud. Una pratica che arrivata fino a noi, che anche oggi facciamo largo uso dei prodotti dellalveare per curare raffreddori, mal di gola, sintomi influenzali, per non parlare poi delluso della cera per creare oltre che candele anche prodotti di bellezza. Ma gli antichi conoscevano bene anche le propriet curative di un altro prodotto delle api

il veleno che cura

il veleno, molto efficace nella cura di disturbi articolari.

Curarsi con i prodotti dellalveare Alimento a cui facciamo ricorso soprattutto quando abbiamo mal di gola e raffreddori stagionali, in realt il Nettare degli Dei era per gli antichi Greci depositario di benefiche qualit medicinali, tanto da far parte della medicina tradizionale delle pi antiche popolazioni del mondo. Egizi

sulle ferite, spesso anche su quelle infette che non rispondono agli antibiotici. Molto utile alluomo anche la propoli che un ottimo antinfiammatorio e un antibiotico naturale; mentre pappa reale e polline sono alimenti preziosi con un importante effetto rivitalizzante per lo stato generale dellorganismo (ottimo per sportivi, bambini, anziani e

La medicazione al miele efficace sulle ferite, spesso anche su quelle infette che non rispondono agli antibiotici

e Sumeri ne conoscevano le propriet cicatrizzanti: il miele contiene infatti sostanze quali lapalbumina 1, che un potente disinfettante naturale. La medicazione al miele efficace

convalescenti). Anche la cera usata dalluomo da millenni: gi gli Egizi risalenti al 2100-2200 a.C., che ne conoscevano alla perfezione il processo di estrazione, purificazione e di sbian-

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Curarsi da s
medico ungherese Beck arriv a una profonda esplorazione degli aspetti dellapiterapia e dei suoi effetti. Beck mise in evidenza come il veleno dapi funzionasse nei casi di reumatismi, artrite, artrosi e dolori muscolari con le relative controindicazioni e con la necessit di effettuare dei test allergologici preventivi. Pi recentemente, gli studi condotti dallI.A.S. (International dilatazione dei vasi capillari faccia abbassare la pressione arteriosa. Ma le patologie che possono trovare vantaggio da un trattamento con veleno dapi sono molteplici: patologie reumatiche (artrosi, artrite reumatoide, gotta, fibromialgia); tendiniti; neuropatologie periferiche; nefrite;

Apitherapy Study) ha messo in evidenza che lapiterapia si dimostrata efficace su oltre 12.000 persone per trattare casi di artrite, tendiniti, emicrania, gotta, infiammazioni, sindromi premestruali, facendo riscontrare Veleno dapi effetti benefici quasi immediati. Pratica ancora parecchio sconoNel 1962 gli studi del dottor sciuta in Italia, sebbene si dica Broadman di New York, confluiti che delle sue propriet curative poi nel libro che ancora oggi ne abbiano beneficiato anche tenuto in grande considerazione, Carlo Magno e Ivan il Terribile, Il veleno dellape, trattamento lapiterapia consiste nellinienaturale di reumatismi e artriti, zione sottocutanea del veleno permisero di effettuare ulteriori delle api nella zona da trattare. passi in avanti nella pratica Da oltre 100 anni lapiterapia dellapiterapia perch i suoi dati annoverata fra le terapie ricofurono supportati da serie prove nosciute dallo Stato in Francia, Austria, Cecoslovacchia, Unione cliniche. Pi recentemente, il dottor Sovietica; mentre a Cuba dichiarata di interesse nazionale. Artemov, dellUniversit di Gorki in Russia, ha osservato I moderni studi sugli effetti del come il veleno delle api manifeveleno dapi risalgono alla fine sti una spiccata azione antivirale dellOttocento, ma solo negli anni Trenta del Novecento che il e anticancerogena, e come la

camento, la utilizzavano in creme per proteggere la pelle dai raggi solari. Ancora oggi molto usata per preparati cosmetici e farmaceutici, oltre che nei prodotti per il restauro e la cura del legno e per la produzione di candele.

Pratica ancora parecchio sconosciuta in Italia, sebbene si dica che delle sue propriet curative ne abbiano beneficiato anche Carlo Magno e Ivan il Terribile, lapiterapia consiste nelliniezione sottocutanea del veleno delle api nella zona da trattare

Avvertenza!
Un individuo in buono stato di salute, non allergico o sensibile, pu sopportare normalmente da 1 a 5 punture contemporaneamente e nella stessa zona, senza avere particolari reazioni dolorose allinfuori di un forte bruciore, peraltro temporaneo, e un breve, ma fastidioso prurito. Una terapia a base di veleno dapi deve essere costantemente seguita da un medico, il quale controlla la somministrazione e consiglia di volta in volta la dose e la forma pi idonea. fondamentale prima di sottoporsi alla terapia verificare di non avere allergie alle punture delle api.

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Curarsi da s
lombalgia, cervicalgia, sciatalgia; sclerosi multipla. Una bufala, un mito, uno scherzo? No, perch gli studi condotti in Italia a tal proposito avvalorano la tesi della validit del veleno delle api: il dottor Franco Feraboli della Divisione di Ortopedia dellAzienda Ospedaliera di Cremona (lunico in Italia che insieme al dottor infatti composto principalmente da istamina (che provoca dolore locale, edema e aumento dellafflusso sanguigno e agisce anche come potente antinfiammatorio non solo a livello locale, ma anche a livello sistemico, praticando un effetto di stimolazione sul sistema immunitario), lecitinasi (ha uno spiccato effetto emolitico distruggendo i globuli rossi ed altre cellule dei tessuti) rimpiazzabili dalle circa 2.000 uova che la regina depone nelle celle, giornalmente, dalla primavera allautunno. Come e dove si punge? In genere si punge sulle zone dolenti utilizzando lape viva applicata pi volte, con laiuto di una retina finissima per estrarre il pungiglione, oppure pi api fino a un massimo di 30 punture. bene praticare un intervallo di 5-7 giorni fra una serie di punture e laltra. La terapia priva di effetti collaterali, ma pu avere effetti tossici e letali (per uccidere un uomo sono necessarie 600 punture, per un bambino di 10 anni ne bastano 90). Le dosi tossiche danno arresto cardiaco. Molto importante anche il preliminare controllo del medico che dovr accertare lassenza di allergia del paziente al veleno, onde evitare il rischio di shock anafilattico.

Non dobbiamo per pensare che il veleno dapi vada considerato come una panacea per ogni tipo di malattia reumatica, ma piuttosto da considerare un coadiuvante nel trattamento classico di queste patologie
Federico Grosso di Milano, fa uso di questa pratica), ha messo in evidenza lefficacia dellapiterapia in patologie artrosiche e degenerative delle piccole e medie articolazioni soprattutto quando larticolazione presenta i caratteri classici dellinfiammazione come il rossore, il dolore e la limitazione funzionale. Non dobbiamo per pensare, sottolinea Feraboli, che il veleno dapi vada considerato come una panacea per ogni tipo di malattia reumatica, ma piuttosto da considerare un coadiuvante nel trattamento classico di queste patologie. e ialuronidasi (che agisce come un fattore di diffusione del veleno, sciogliendo lacido ialuronico del tessuto connettivo). Ma a quale di tutti questi fattori sia da attribuire leffetto curativo del veleno dapi resta un mistero. Quello che invece certo che generalmente la terapia si suddivide in cicli variabili che durano, di solito, dalle due alle otto settimane con una frequenza di due sedute settimanali. Mentre in passato, lape veniva appoggiata sulla parte da curare fino a che non pungeva, oggi pi semplicemente il medico inietta il veleno estratto dallape. Si preferisce usare il veleno delle api giovani e ricche di veleno che non hanno pi di tre settimane di vita, non portano nettare, propoli e acqua che mancherebbero allo sciame e alla sua sopravvivenza, si piazzano sullo scivolo dingresso dellalveare e sono facilmente

Cosa leggere
Cristina Materescu Apiterapia. Come usare i prodotti dellalveare per la salute
MIR Edizioni, 2008

Dottore addio! Ma come funziona la terapia con il veleno? Non ancora del tutto chiaro, si ipotizza per che esso agisca sulle terminazioni nervose riducendo la sensibilit al dolore e migliorando il quadro infiammatorio. Il veleno

Theodore Cherbuliez, Roch Domerego Curarsi con tutti i prodotti delle Api. Le nuove scoperte nel campo dellapiterapia
Red Edizioni, 2006

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Ecologia degli
Marianna Gualazzi
una cosa sola che dobbiamo fare per cambiare e salvare il mondo. Viene prima del risparmio delle risorse. Prima

A scuola di buone relazioni: per cambiare e salvare il mondo Intervista a Giuliana Mieli, psicologa

affetti
lavorato in ospedale formando il personale sanitario e i futuri genitori rispetto allaffettivit della donna in gravidanza e ai bisogni affettivi del bambino e che ha recentemente scritto un libro su questi temi (cfr. Il

delle energie rinnovabili e della raccolta differenziata. Prima del cibo locale e biologico. Prima della nascita in strutture extra ospedaliere e dellallattamento al seno. Secondo la psicologa Giuliana Mieli che per anni ha

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Bambini e genitori
Partiamo dalla gravidanza. Mi sembra che spesso una donna in gravidanza si trovi a impersonare uno stereotipo quello della futura madre felicissima e placida sempre intenta ad accarezzarsi il pancione e che tutto quello che rientra nella sfera del dubbio, del malessere, della paura sia come oscurato: non se ne parla. Perch passa solo il messaggio di questa gravidanza infiocchettata, color rosa confetto? Quello che dice profondamente vero. Ma anche molto pi complicato di cos: o passa una visione della gravidanza e soprattutto del parto molto angosciante e spaventosa, oppure tutto roseo e perfetto: ci sono degli estremi. Quello che manca la consapevolezza profonda che la vita un susseguirsi di emozioni che non sono mai costanti e gli eventi della vita non sono mai perfetti, perch se cos fosse sarebbero anche estremamente noiosi. La gravidanza, il parto, la maternit sono eventi emotivamente molto gratificanti, ma portano inevitabilmente con s anche delle difficolt. Non c nulla di gratuito nella vita. Questa propaganda edulcorata della maternit finisce per essere assolutamente controproducente. La gravidanza e il parto sono eventi molto forti, radicali: la natura prepara questi eventi in maniera profonda. La gravidanza dal punto di vista psicologico contiene in s unambivalenza: anche la donna pi convinta e motivata nellavere figli ha i suoi momenti di dubbio e si domanda se il momento giusto, se ha fatto bene, se ce la far, se adeguata. Non si torna pi indietro: il passag-

Sul retro della casa ben visibile come nel progetto si sia sfruttata lesistenza di una roccia alla quale appoggiare gran parte del peso della struttura.

Chi ci insegna cosa vuol dire diventare adulto in termini emotivi? Nella nostra societ diventi adulto perch prendi la patente, guidi la macchina, vai a lavorare
bambino non un elettrodomestico, Urra 2009) prima di tutto questo la nostra societ deve recuperare la centralit degli affetti. Non si tratta di un discorso di carattere psicologico, ma di un necessario ampliamento del termine ecologico, a comprendere quelle che sono le condizioni della sopravvivenza emotiva, e non solo fisica, della nostra specie: non siamo solo un corpo che respira e che mangia, ma abbiamo bisogno, necessit, di buone relazioni. Linfelicit e la malattia dilaganti sono il segno della negazione dei bisogni affettivi compiuta dalla societ occidentale: se non riusciamo a comprendere e spezzare questo circolo vizioso, siamo destinati a perire

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Bambini e genitori
gio della vita che ti trasforma da figlia a madre. C anche il senso dello scorrere del tempo, di un tempo passato che non torner pi. Una volta questi passaggi venivano ritualizzati, ora dobbiamo riconoscerli e dirne la loro ineliminabile difficolt: dobbiamo accettarla e parlarne, non appiccicare unetichetta di depressione al primo segnale di turbamento. A proposito di depressione post partum, mi sembra stia diventando una tappa obbligata. Si d come per scontato che a tutte le neo mamme debba venire la depressione post partum cos: il fatto che nella donna in maternit ci sia unombra di insicurezza immediatamente trasformato in un problema psichiatrico. Nel discorso sulla depressione post partum due fatti importanti non vengono mai detti: il cambiamento totale che occorre nella tua vita quando arriva un neonato rispetto a dei ritmi di lavoro a cui siamo abituati, e unabitudine a vivere la nostra crescita solo in termini di aumento di professionalit nel lavoro. Chi ci insegna cosa vuol dire diventare adulto in termini emotivi? Nella nostra societ diventi adulto perch prendi la patente, guidi la macchina, vai alluniversit e vai a lavorare. Diventando genitori, ti trovi improvvisamente di fronte ad un mondo quello degli affetti del bambino che non conosci perch nessuno ti ha insegnato niente. Barry Brazelton un grande pediatra americano propone di inserire la materia affettivit e educazione allaffettivit nei programmi scolastici, accanto alla matematica e alla letteratura. Perch dobbiamo esser cos ignorati su una cosa che ci tocca cos da vicino? Neppure ai corsi pre-parto fanno cenno di quelli che sono i bisogni affettivi primari di un neonato. E anche quando si parla di parto naturale e io sono profondamente a favore del parto naturale si dovrebbe sempre ch deve rinunciare al possesso totale del bambino altrimenti lo ucciderebbe. Questo vale non soltanto nel momento del parto, ma nella vita: abbiamo dei genitori che non lasciano crescere i figli. Nel dolore del parto c scritto a caratteri di fuoco che il figlio tuo, ma tu non lo puoi tenere, lo devi spingere fuori, lo devi lasciare andare cos come

C unignoranza dilagante rispetto a quelli che sono i bisogni affettivi della vita delluomo

sottolineare che la naturalit del parto va preservata anche e soprattutto perch da quel processo delicato e complesso che la natura ha messo a punto, che inizia la costruzione di un legame affettivo sano, fruttuoso e maturo tra mamma e bambino. Sono gli ormoni del parto naturale quegli ormoni innescati dallalternanza ritmica della contrazione dolorosa e della pausa di rilassamento che danno il giusto accordo iniziale per questo incontro: quel modo di nascere serve a ispirarti per quello che deve essere il rapporto con il bambino anche dopo la nascita. Perch invece le donne hanno sempre pi paura del dolore del parto? Io penso che il pi grande e potente analgesico per il parto sia capire che cos un parto da un punto di vista emotivo: la natura ha previsto questo distacco lento e graduale, e il dolore il segno di una ferita che la madre deve saper tollerare per-

un domani dovrai lasciarlo alla sua vita, alla sua strada ed essere contento del tempo e del percorso che ha fatto con te. Si tratta di passaggi fortissimi a livello emotivo, molto potenti: vogliamo continuare a viverli sotto anestetico? Il profondo cambiamento, ineludibile e ineluttabile, che avviene nella donna in gravidanza e in maternit viene negato nella nostra societ. Tutto deve tornare al pi presto come prima: subito in forma dopo il parto, subito a lavorare C una forte pressione sociale a fare un figlio, ma unaltrettanto forte pressione che ti incita a liberarti del bambino appena lhai messo al mondo, in nome di quellindipendenza tua e sua che sembra essere un dictat imprescindibile dellessere umano contemporaneo. Penso che questo provochi una sofferenza atroce sia nelle mamme che nei bambini.

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Un bambino ha bisogno di poche cose fondamentali che gli vanno garantite: sentirsi amato e poter esplorare la realt

Senza donne
Sul tema della durata dei congedi di maternit in Italia e nel resto dEuropa e in generale per unanalisi della condizione delle donne nel nostro Paese, vi invito a vedere (o rivedere) linteressantissima inchiesta realizzata dal programma televisivo Presa Diretta, ideato e condotto da Riccardo Iacona. Il documentario Senza Donne andato in onda lo scorso 26 settembre 2010 alle 21,00 su Rai Tre e pu essere rivisto sul sito della trasmissione: www.presadiretta.rai.it.

Questa separazione precoce che conseguenze ha? Ritengo che un anno a casa pagata con il bambino sia la soluzione da adottare in qualsiasi Paese si ritenga moderno e avanzato: un investimento che va fatto per il benessere emotivo delle future generazioni. Dopo lanno il bambino pu anche essere inserito al nido, ma anche qui il legislatore dovrebbe imporre la possibilit di avere dei part time garantiti in modo che il rientro al lavoro sia graduale e il bambino abbia modo di capire che tu ci sei anche quando vai via. Mi chiedo: come si fa a fare delle leggi che governano la vita sociale ed economica delle persone senza

conoscere la natura delluomo? Ci stiamo giocando il futuro dellumanit e la sofferenza psicologica dilagante e crescente ne una prova pi che tangibile. Quello che fa ammalare labbandono precoce e la mancata emancipazione: questa societ propone un abbandono precoce quando il bambino non nelle condizioni di tollerare la separazione perch non ha i mezzi mentali per tollerarla; poi quando i ragazzi diventano adulti non c lavoro, non c per loro la possibilit di avere case a prezzi ragionevole e di formarsi una famiglia nel momento in cui questo deve avvenire. Quando devono crescere non li si lascia crescere, mentre quando sono piccoli vengono spinti verso unindipendenza precoce che impedisce loro il formarsi di una base affettiva sicura. A quante neo mamme stato detto da amici, parenti e anche operatori: non prenderlo in braccio che lo vizi: perch?

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Bambini e genitori
Perch c unignoranza dilagante rispetto a quelli che sono i bisogni affettivi della vita delluomo e su questo punto trovo che ci sia una grande responsabilit da parte della comunit degli psicologi. Prima che il bambino si percepisca come un qualcosa a s rispetto alla madre ci vogliono tre mesi: prima egli crede di essere ancora nella pancia della mamma. Questo noi lo sappiamo, gli psicologi lo sanno, ma non viene divulgato come dovrebbe: rimane uninformazione che circola nelle conventicole degli psicologi. Questi temi vanno divulgati ed quello che ho cercato di fare con il mio libro, con il lavoro decennale che ho svolto in ospedale nel reparto maternit e che svolgo ancor oggi formando gli operatori e i futuri genitori. Manca la conoscenza della fisiologia degli affetti, di come gli affetti hanno bisogno di un ambiente adeguato per crescere: non basta crescere fisicamente se tu non hai un ambiente intorno a te adeguato, che ti faccia maturare lentamente e gradualmente. Ecco il modello, distacco lento e graduale: un po fuori e un po dentro, un po avanti e un po indietro. Se un figlio non seguito in questo modo non matura e non diventa adulto. Mi sembra che oggi sia sempre pi difficile per i giovani essere genitori, fare proprio questo ruolo: si vedono giovani famiglie in preda ai figli, incapaci di guidarli. Quali potrebbero essere i suoi consigli a questo proposito? Io penso che questa difficolt sia data dal fatto che nessuno spiega alle giovani generazioni che cosa sia un bambino. Un bambino ha bisogno di poche cose fondamentali che gli vanno garantite: sentirsi amato e poter esplorare la realt. Il bambino deve sentire la sicurezza della contiguit con una figura affettiva di riferimento: uno stare vicino, uno stare insieme senza ansia. Se il bambino sente questo tranquillo. Per il bambino anche unesplosione di energia e gli devono essere forniti i mezzi e gli strumenti per conoscere ed esplorare il mondo, dandogli per dei limiti. Il bambino ha anche bisogno di essere contenuto, non gli si pu lasciare fare quello che vuole. Il contenimento non deve essere autoritario, ma autorevole. Per esempio: nellet in cui possibile iniziare a guardare la televisione si guarda solo ci che viene deciso insieme in base alla sua utilit; a un orario stabilito si va a letto, si condividono i pasti a tavola, eccetera. Non si tratta di regole, si tratta di cose da fare insieme, di cui godere insieme, in modo che il bambino trascorra la giornata scandita da avvenimenti che condivide con la mamma, il pap, la nonna, gli amici e che hanno una loro logica e unorganizzazione a favore della salute del bambino. Inoltre il bambino ha bisogno di essere ascoltato e di ricevere una risposta coerente alle sue manifestazioni emotive: ladulto risponde con le sue emozioni alle emozioni del bambino. Nelle modalit di questa risposta il bambino impara come laltro

Per approfondire
Giuliana Mieli Il Bambino non un elettrodomestico Gli affetti che contano per crescere, curare, educare
Urra, 2009 Siamo una societ che ignora e trascura gli affetti. A partire da questa constatazione lautrice descrive le tappe della maturazione affettiva dellindividuo e propone una riflessione sullorigine di una disattenzione filosofica e scientifica che pu avere conseguenze gravi per il futuro della nostra societ. La risposta ai bisogni affettivi di base infatti una condizione biologica ineludibile per la sopravvivenza della specie: laverlo trascurato si riflette non solo nella sofferenza psichica dilagante, ma anche nelle difficolt che sempre di pi accompagnano la maternit. Laffettivit il solo e fondamentale valore che dobbiamo recuperare e spendere per salvare e cambiare il mondo.

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risponde alle emozioni che lui ha provato e questo fondamentale per la sua crescita. Quando un bambino si trova a vivere in queste condizioni a posto: non ha bisogno di nientaltro.

Abbiamo intervistato Giuliana Mieli


Laureata in filosofia teorica in psicologia clinica, dopo aver lavorato negli anni Settanta presso i primi centri di salute mentale sul territorio, stata consulente nel reparto Ostetricia e Ginecologia dellospedale S. Gerardo di Monza.

Consapevole 69

Fertilit, amore e saggezza in

ecovillaggio
A due passi dal paese istriano di Bale, in Croazia, spiritualit ed ecologia si incontrano
Chiara Meriani

e are all one. Siamo tutti figli della stessa madre terra, diverse e peculiari emanazioni della stessa energia vitale. E per trovare lequilibrio ognuno di noi dovrebbe ricercare larmonia tra la propria immateriale coscienza e la materialissima terra. Spiritualit ed ecologia sono inseparabili, due strade da percorrere, entrambe, per dar un senso (positivo) alla propria vita. E per imboccarle si pu partire dalleko art centar Eia situato in Croazia a pochi chilometri da Bale (Valle in italiano), paese che si affaccia sulla costa occidentale dellIstria: pulita, selvaggia, originale e per questo tanto, tanto bella. Anima fondatrice dellecovillaggio Igor Drandi, due occhi ben aperti che sorridono tra le rughe: quiete il primo aggettivo che viene in mente a tentarlo di descrivere. Dopo aver viaggiato e vagabondato tra terre tanto diverse e lontane, dopo

esser stato affascinato dal Tibet e aver eletto la Sardegna pi sconosciuta a sua seconda casa, Igor tornato alle sue origini e, sette anni fa, ha creato il primo ecovillaggio croato, su un terreno dove un tempo suo nonno vi coltivava le viti. Segno di buon auspicio, la scelta del nome:

Che qui non si trova soltanto nel silenzio della solitudine, ma soprattutto nella gioia conviviale della comunit: punto di forza, assieme alla natura che a Bale regna incontrastata, infatti il calore umano, tenuto ben vivo dalle persone che vengono a cercare, e a portare, pace.

Spesso chi viene qui per riposare scopre che molto pi riposante lavorare: gli ospiti si rimboccano le mani e si mettono a tagliare legna, impastare fango e paglia, dar da mangiare agli animali, raccogliere i frutti dellorto per poi godere in compagnia di un buon pasto davanti a un fal

Eia infatti unantica divinit istriana, dea della fertilit ma anche dellamore e della saggezza. Tutte doti necessarie per raggiungere il famoso equilibrio, meta e scopo ultimo di una vita alla ricerca della pace interiore.

Lavorare per riposarsi Chi arriva per visitare questo centro ecologico e artistico vi pu soggiornare come fosse una sorta di campeggio: pu sistemare la propria tenda o utilizzare una tenda o una rou-

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lotte messa a disposizione degli ospiti; pu anche sistemarsi in una deliziosa casetta dallanima di paglia e fango, in un rifugio di legno incastonato nel bosco o magari in una piccola capanna su un albero. Pu godersi latmosfera rilassata, il contatto con la natura, imparare guardando o seguendo varie attivit proposte. Pu farsi una vacanza allinsegna del relax. Ma, ci racconta Igor, spesso chi viene qui per riposare scopre che molto pi riposante lavorare: e allora, dopo qualche giorno di ambientamento, gli ospiti si rimboccano le mani e si mettono a tagliare legna, impastare fango e paglia, dar da mangiare agli animali, raccogliere i frutti dellorto per poi godere in compagnia di un buon pasto bio, a km zero, vegetariano e magari vegano davanti a un fal. Il modo migliore per sentirsi

realizzati fare, e facendo si impara molto: dalla costruzione di casette ecologiche faida-te al bio-giardinaggio; dal composting allutilizzo delle piante medicinali; dalluso dellenergia pulita alla raccolta di acqua potabile; dalla creazione di oggetti in argilla alla permacultura. Soprattutto questultima trova attenzione alleko centar, dove ormai da anni si svolgono corsi di permacultura, sia con appuntamenti ripetuti settimanalmente durante tutto il corso dellanno che con workshop di alcuni giorni, tenuti da guru come lo sloveno Janez Boi, litaliano Dario Cortese padre della permacultura selvaggia e soprattutto laustriaco Sepp Holzer, fondatore dellagricoltura permanente e autore del libro Der AgrarRebell (Lagricoltore ribelle) per il

Eia, dea istriana della fertilit


Raffigura una donna partoriente: lantica scultura stata ritrovata nel sito archeologico di Nesazio. Lepica difesa dellindipendenza istriana, nel 177 a.C., cantata nel XVI libro degli Annali di Ennio e nel Bellum Histricum di Ostio, di cui rimane il racconto di Livio, ebbe qui il suo epilogo con il sacrificio di Epulone e della sua corte. Nesazio, distrutta dai Romani prima e dai Longobardi poi, era lunico insediamento istriano che aveva tutte le caratteristiche di una citt gi ai tempi della preistoria. Eia, la dea istriana della fertilit, dellamore e della saggezza, veniva venerata dalle genti che in antichit popolavano linsediamento insieme a Trita, Melesoco, Sentona e Histria Terra.

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Eco Viaggi

Sono molti gli asili e le scuole che portano qui i propri bambini e ragazzi per visite in giornata, partecipare a corsi di scuola nella natura o a campi estivi
Andate a vedere la Galerija dove si impara a far dellEia sul suo sito: capirete vibrare la voce (e lanima) al ritmo dei che cosa intendo dire! Mi piace insegnare quel che mi tamburi sciamanici. piace fare racconta Igor (che E i corsi di fototra le altre lingue parla anche grafia creativa: di litaliano, o dialetto istriano professione, infatti, Igor ha fatto il fotografo. Niente per meglio dire). Poi sorride e aggiunge: Ma non ho ancora a che vedere con foto da studio il diploma di illuminato. Tutto o reportage giornalistici: le sue sono immagini visionarie o atti- quel che insegno agli altri, cerco mi immobili di una realt eterna, di impararlo anchio. Ogni giorno. Ecco la saggezza dellEia. impregnata di emozioni che vanno ben oltre la foto-cartolina.

quale lEia ha in esclusiva la vendita del testo croato. Il centro si occupa anche di avvicinare i bambini alla natura con il progetto Eco education for young people for better world per il quale lEia ha ottenuto il patrocinio del Segretariato della Scienza, Educazione e Sport della Croazia. Sono molti gli asili e le scuole che portano qui i propri bambini e ragazzi per visite in giornata, partecipare a corsi di scuola nella natura o campi estivi. E per chiunque voglia ritrovare se stesso, lEia offre workshop spirituali: corsi dai nomi affascinanti come La scuola della felicit (Skola Srece), La vita in equilibrio, Intuizione e spontaneit, Meditazione nel Bosco Magico, Lesperienza della sweat lodge o capanna sudatoria che danno spazio a rilassamento profondo, trance dance, reiki, tai chi, yoga, rebirthing, terapia del sorriso, tradizioni indiane, giochi di relazione alla scoperta del mondo maschiofemmina e alla ricerca di una comunione con il vero s. E, naturalmente, cibo sano! Non mancano poi gli incontri dedicati alla musica ancestrale,

Una volta alla settimana si tiene regolarmente il corso di permacultura. Ogni mercoled dalle 18 alle 20 si svolgono gli incontri del ciclo La vita in Equilibrio. Lentrata libera, ma sono gradite delle offerte: magari cibo per gli animali della fattoria! Per informazioni aggiornate e per saperne di pi, potete contattare Igor Drandi oppure visitare le pagine su facebook (Igor Drandi e Eko-art centar EIA). Igor Drandi cell. +385 (0) 98 9160650 tel. +385 (0) 52 824342 www.eia.hr eia@pu.t-com.hr

Prossimi appuntamenti allEia

Info & contatti

Udruga za ekologiju i kulturu Eia Association for Ecology and Culture Eia 52211 Bale Croazia LEia si trova nel comune di Bale a 3 km dal paese (e a 10 km dal mare). Nascosta sulla strada che porta da Pola verso Rovigno, Bale si raggiunge facilmente in autostrada. Dista 12 km da Rovigno, una delle pi belle citt della Croazia, e 18 km da Pola: citt principale della Regione Istriana, centro amministrativo dellIstria sin dal periodo romano, del quale preserva ben intatta lArena, famosa in tutto il mondo.

Raggiungere lEko art centar Eia

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Cosa leggere ...

Tolstoj contemporaneo
A cura di Valerio Pignatta Amici di Tolstoi

1910-2010: nel primo centenario della morte dello scrittore russo ricordiamo la forza, la radicalit e lattualit del suo pensiero politico e sociale
Il 7 novembre 1910 moriva il grande scrittore russo Lev N. Tolstoj. In occasione del centenario della morte, Tolstoj stato ricordato e celebrato esclusivamente per quelle che sono le sue innegabilmente magnifiche opere letterarie. Ma il Tolstoj della svolta etica, quello della crisi interiore dei cinquantanni che lo ha spinto a dichiarare che tutto quello che aveva scritto prima (i suoi capolavori letterari) erano sciocchezze (Diari, 6 dicembre 1908) e che solo limpegno spirituale, etico e sociale in cui si stava immergendo gli dava un senso per giustificare lesistenza, non viene mai citato. Eppure fu una crisi che lo spinse quasi sullorlo del suicidio e dalla quale usc solo leggendo il Vangelo, prima traccia spirituale

che allarg poi ad altri autori orientali come il taoista Lao tze, Confucio o il Buddha.

Tolstoj, Gandhi e la nonviolenza Il neo-Tolstoj politico-religioso scrisse qualcosa come pi di duecento saggi sui temi pi disparati dellimpegno politico, religioso e sociale: nonviolenza, antimilitarismo, povert delle classi meno abbienti, alfabetizzazione per tutti, boicottaggio dello stato e delle chiese, nobilt

Amici di Tolstoi
Gli Amici di Tolstoi un gruppo di ricerca nato nel 1990 con lo scopo di far conoscere la personalit e lopera di Tolstoj nella sua interezza, con riguardo quindi anche alle sue doti di grande ricercatore di verit ed eccellente divulgatore di messaggi di pace, giustizia e amore. Approfondimenti online: http://digilander.libero.it/ AmiciTolstoi/ http://www.liberospirito.org

dellagricoltura, difesa della natura, libert dellessere umano, vegetarianesimo, abolizione della caccia ecc. Una visione a trecentosessanta gradi che si rivelata nei decenni successivi davvero profetica e che ha incantato gi al suo tempo personaggi come M.K. Gandhi che fecero dei principi di rispetto della vita tolstojani un percorso interiore e politico dalle conseguenze inimmaginabili. Influenze che portarono ad esempio un paese come lIndia a liberarsi dal dominio inglese proprio attraverso la pratica della nonviolenza di tolstojana memoria. Il principio del Vangelo che pi di ogni altro aveva colpito Tolstoj durante la sua crisi fu proprio quello che sosteneva la necessit di amare il proprio nemico. Secondo lo scrittore russo, questo concetto rompeva con tutta la precedente tradizione filosofica e spirituale e costituiva uneffettiva e travolgente novit. Da questa realizzazione, scatur il noto testo Il Regno di Dio in voi e da quello la dottrina della nonviolenza che

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Gandhi elabor e fece sua, proprio attraverso la lettura di quel libro.

Un pensatore scomodo Tolstoj fece in vecchiaia un inusitato percorso di radicalizzazione ideologica che attraverso il Vangelo lo port ad avvicinarsi alle posizioni politiche e sociali dellallora nascente movimento socialista e anarchico: con i suoi esponenti, Tolstoj intrattenne numerose corrispondenze e scambi di vedute. Tolstoj riteneva che il socialismo rivoluzionario facesse un grande errore nel contemplare la violenza come strumento di liberazione degli oppressi e pensava che i suoi esponenti in realt non amassero il popolo perch avevano messo lodio per i ricchi al posto dellamore per i poveri. Lucidamente vaticin che il socialismo, quando fosse giunto al potere, avrebbe represso ogni forma di libert. Scomodo alle istituzioni e alla Chiesa ortodossa (da cui venne

scomunicato), ma anche al movimento libertario in generale che mal tollerava la sua religiosit nonostante condividesse con esso molti ideali, Tolstoj apr la strada a riflessioni e comportamenti che oggi sono diventati parola dordine di numerosi movimenti ecologisti e della societ civile.

Le scelte personali: la chiave del cambiamento Tolstoj accus di malvagit tutti i tipi di potere, istituzionali o religiosi che fossero. Condusse una critica serrata anche contro le cosiddette democrazie che inquadr profeticamente per quello che sono: Un cittadino di uno stato costituzionale sempre comunque un servo, giacch immaginandosi di aver preso parte o poter prendere parte al proprio governo, obbedisce a ogni provvedimento del potere (La fine del secolo [1905], in Amici di Tolstoi (a cura di), Tolstoi il profeta. Invito alla lettura degli scritti filosoficoreligiosi, Il Segno dei Gabrielli,

S. Pietro in Cariano, 2000). La necessit di un cambiamento individuale immediato nel proprio stile di vita e nelle scelte personali ha quindi attualmente un valore inestimabile e lo stesso scrittore russo ci conferma che non esiste altro percorso per un reale miglioramento individuale e societario che quello che parte da se stessi, senza deleghe o attese di messia, guru e uomini del destino di qualsivoglia tendenza. Di fronte agli attuali mutamenti ecologici in atto e alla distruzione incombente del pianeta il messaggio tolstojano di autoresponsabilit ha una valenza di estrema attualit ed efficacia. Accogliamolo con entusiasmo e onest interiore. Pu sembrare azzardato e fuori moda, ma la dirittura morale, pur con tutte le sfumature soggettive che pu giustamente avere, pu dare un senso alla propria esistenza. Che di questi tempi non poco.

Percorso di lettura
Tolstoj, Lev N., Il risveglio interiore. Scritti sulluomo, la religione, la societ, Incontri Editrice, Sassuolo, 2010 (tel. 0536/981390) Tolstoj, Lev N., Perch la gente si droga? E altri saggi su societ, politica e religione, Mondadori, Milano, 2008 Tolstoj, Lev N., Una rondine fa primavera. Scritti sula societ senza governo con i giudizi degli anarchici italiani (1894-1910), (a cura di Piero Brunello), Edizioni Spartaco, Santa Maria Capua Vetere, 2006 Amici di Tolstoi (a cura di), Tolstoj e Marx. Oltre il marxismo verso la nonviolenza, Sankara, Roma, 2006 Tolstoj, Lev N., Scritti politici. Per la liberazione nonviolenta dei popoli, Sankara, Roma, 2005 Tolstoj, Lev N., Perch vivo? Riflessioni sullo scopo e il significato dellesistenza, LEpos, Palermo, 2004 Tolstoj, Lev N., Sulla follia. Scritti sulla crisi del mondo moderno, Edizioni del Rosone, Foggia, 2003 Amici di Tolstoi (a cura di), Tolstoi il profeta. Invito alla lettura degli scritti filosofico-religiosi, Il Segno dei Gabrielli, S. Pietro in Cariano, 2000 Tolstoj, Lev N., La Vera Vita - Il denaro Come leggere il Vangelo, A.I.I.-Manca Editore, Genova, 1991 Tolstoj, Lev N., Tolstoi verde. Il primo gradino ed altri scritti, A.I.I.-Manca Editore, Genova, 1990 Tolstoj, Lev N., Il Regno di Dio in voi, Publiprint-A.I.I.-Manca, Trento-Genova, 1988 Tolstoj, Lev N., Scritti eretici (a cura di Marco Bucciarelli), Edizioni La Baronata, Lugano, 1986

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v Eventi, Corsi, Formazione


EVENTI
27 / 30 gennaio Klimahouse Bolzano la sesta fiera internazionale specializzata per lefficienza energetica e la sostenibilit in edilizia, nata dallesigenza sempre crescente di costruire in maniera sostenibile, risparmiando energia e cos rispettando lambiente. Accanto alla classica manifestazione fieristica verr organizzato un convegno internazionale, al quale parteciperanno noti relatori e che permetter agli operatori del settore di aggiornarsi e ottenere informazioni utili. Per info e contatti: 0471 516000 reception@fierabolzano.it

Gennaio/ Marzo 2011

1 / 3 marzo Ecobuilding Londra Anche nel 2011 si terr a Londra Ecobuild, la pi grande manifestazione dedicata alledilizia e al design sostenibili, alle energie rinnovabili e al settore delle costruzioni. Levento, che si terr nel centro espositivo Excel di Londra, nasce nel 2005 con soli 50 espositori e 1.500 visitatori; crescendo enormemente di anno in anno, raggiunge nel 2010 i 1.000 espositori con 41.000 visitatori, divenendo cos la pi grande e completa vetrina londinese sulle costruzioni ecosostenibili, con ampi spazi dedicati allingegneria internazionale. Per info e contatti: http://www.ecobuilding.co.uk

19 26 febbraio 25 / 27 marzo Corso di costruzione naturale Fa la cosa giusta! con la terra Milano Giunta alla settima edizione, la fiera organizzata da Terre di Mezzo, Fa Nellecovillaggio Gaia, a Navarro, la cosa giusta! la mostra mercato distante un centinaio di chilometri che si propone di diffondere sul ter- da Buenos Aires, listituto argenritorio nazionale le buone pratiche tino di permacultura organizza un di consumo e produzione, dando corso intensivo per imparare la tecvita a eventi in grado di comunicare nica della costruzione in terra, il i valori di riferimento dellEconomia Natural Building sulla base della Solidale e valorizzare le specificit lunga esperienza maturata nellecoe eccellenze del territorio, in rete e villaggio stesso. Questo rivoluzionain sinergia con il tessuto istituzio- rio metodo di costruzione naturale nale, associativo e imprenditoriale emerso in risposta alla crescente preoccupazione per la crisi ambienlocale. Il tema principale delledizione di tale offre una valida alternativa questanno, che come di consueto sostenibile, il massimo isolamento si svolge nel padiglione fieristico termico uniti a creativit e design Milanocity, sar Mangia come parli. altamente estetici. Per ulteriori inforPer info e contatti: 02 89409670 mazioni contattare gaia@gaia.org.ar oppure telefonare allo +54 2272 info@falacosagiusta.org 492072.

CORSI
23 gennaio 20 febbraio 20 marzo Laboratori di panificazione urbana Presso il ristorante Necci, in zona Pigneto (RM) si tengono laboratori per imparare a fare il pane a lievitazione naturale. lassociazione Casa del Cibo insegner ai partecipanti questa antica tecnica, per ottenere un pane ricco di vitamine e fermenti lattici, biologico, fragrante, leggero (tanto che pu essere perfino tollerato dai celiaci) ed economico. Per informazioni: 3493922564; prenotazioni: 3391085351.

Da sabato 26 febbraio Apicoltura Pratica La scuola di pratiche sostenibili di Milano, organizza un corso per imparare dalla A alla Z tutti i passi necessari per la buona conduzione di un apiario con metodi biologici. Il corso, tenuto da Aristide Riccardi, esperto apicoltore, si svolge presso lapiario dellAzienda Agricola Terra e Acqua, che ospita la scuola. La durata del corso di 12 lezioni. Per informazioni: info@scuoladipratichesostenibili.it

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La rubrica delle lettere

Botta e risposta
Indirizzo Viale regione, 64 - 93100 - Caltanissetta Telefono 0934.506624 Fax 0934.599134 E-mail dapchimicocl@arpa.sicilia.it La gestione dei rifiuti riferita a un piano provinciale, ma la scelta delle metodologie in genere spetta al proprio Comune di appartenenza. Ha perfettamente ragione sulla modalit di smaltimento dellorganico, il Comune dovrebbe promuovere il compostaggio domestico, ma spesso questa sensibilit manca ai nostri amministratori. Lorganico rappresenta oltre il 30% dei nostri rifiuti, quindi il suo corretto smaltimento essenziale per ridurre il rifiuto totale da gestire. Le consigliamo, nellattesa che i suoi amministratori acquisiscano consapevolezza, di iscriversi ad unassociazione ambientalista del suo territorio (sicuramente ne esisteranno) per fare sentire la sua voce, nonch di acquistare personalmente una compostiera illustrandone i vantaggi presso amici e conoscenti. Le segnaliamo questo corso di compostaggio realizzato dal Prof. Federico Valerio, grande esperto in materia, il quale spiega come, chiunque possa sperimentare, fare il compostaggio domestico anche senza avere un terreno adeguato, semplicemente sul balcone di casa. Ci tenga aggiornati! Corso di compostaggio domestico: http://federicovalerio.splinder.com/post/15597508. Buona fortuna! Barbara Martini, presidente del MIZ (Movimento Impatto Zero, Forl)

Mi chiamo Pietro, ho vissuto per molti anni in Svizzera, dove sono molto organizzati nella gestione dei rifiuti, soprattutto nella separazione. In Italia, vivo a Caltanissetta, la situazione disgustosa: ogni giorno devo fare molta strada a piedi per la differenziata e per portare gli scarti di cucina negli appositi cassonetti. Se tutti facessero la raccolta differenziata, ogni anno ci sarebbero 1,52 tonnellate in meno di rifiuti da buttare nella spazzatura. Qualche tempo fa avevo scritto allARPA di Palermo per chiedere che lazienda fornisse una compostiera, da sistemare in un paese presso il terreno di un amico. Poteva essere una buona occasione per invogliare molti a questo tipo di cultura. Ma dallARPA non ho ottenuto risposta. Potete darmi voi qualche consiglio in merito? Si possono realizzare dei progetti sovvenzionati dallUE, in modo che il Comune possa mettere nelle vicinanze del paese una zona adibita a compostiera dove tutte le persone possano avere un pezzetto di terreno da coltivare, poter fare il giardino con relativa compostiera? Questo permetterebbe al Comune di risparmiare ogni anno centinaia di tonnellate di rifiuti, risparmiando diverse migliaia di euro. Grazie, Pietro Caltanissetta Gentile Pietro, la sua domanda pi che attuale, visto quanto sta succedendo in molte parti dItalia. La Sicilia una regione a statuto speciale, cio pu decidere leggi extra rispetto a quelle nazionali, anche in merito alla gestione dei rifiuti. Le consiglio a questo proposito di fare riferimento al suo territorio di appartenenza, che dalla sua firma desumiamo sia la provincia di Caltanissetta, quindi le richieste e le indicazioni sono da richiedere allARPA di Caltanissetta che ci risulta essere questa: Struttura Territoriale di Caltanissetta Dipartimento Provinciale (DAP) Nominativo DAP Caltanissetta

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Cividale del Friuli (UD) - La Libreria - via Manzoni 3 Gorizia Antonini - corso Italia 51/a Gorizia - Libreria del Centro - via Codelli 1 Gorizia - Antonini - via Mazzini 16 Monfalcone (GO) - Rinascita - viale San Marco 29 Santa Croce(TS) - Naturalia - Loc.Santa Croce,204 Torreano di Martignacco (UD) - Libreria Mondadori - centro Comm. Fiera Trieste - Libreria Borsatti - via Ponchielli 3 Trieste - La Bancarella - via dellIstria 14 Trieste - Libreria Svevo - c.so Italia 9 Trieste - New Age Center - via Nordio, 4/c Trieste - La Fenice - via Battisti 6 Udine - Carducci - piazza XX Settembre 16 Udine - Cebi Centro Ecobiologico - Via Tricesimo,254 Udine - Aurora - Via Bersaglio,7 Udine - Moderna - via Cavour, 13 Udine - Librincentro - via Viola 2 Albano Laziale (RM) - Il Cartolibro - via Donizetti 14/A Frascati (RM) - Libreria Cavour - piazza S.Pietro 10 Genzano (RM) - The Book di Ventucci - viale Buozzi 15 Ladispoli (RM) - Libreria Scritti e Manoscritti - via Ancona 180 Latina - Cartoleria LApprodo - corso Matteotti 3 Nettuno (RM) - Misteri Libri - via De Gasperi 5 Ostia (RM) - Libreria Europa - via Delle Baleniere 167 Rieti - Libreria Gulliver - via Roma 61 Roma - Arion Euroma 2 - Centro Commerciale Euroma 2 Roma - Il Salice - via Reggio Emilia, 61/a Roma - Arion Porta di Roma - Centro Commerciale Porta di Roma Roma - Arion Prati - via Pierluigi da Palestrina 1-3-5 Roma - Libreria Gabi International - via Gabi 30/a Roma - Il Mercatone del Libro - via Mingazzini 1/b Roma Shanti Libreria - via dei Gergofili 67 Roma - La Romanina - via E.Ferri Roma - Libreria Arethusa - via della Primavera 89/101 Roma - Libreria Doppiagi - via Duccio di Boninsegna 30 Roma - Libreria Eritrea - viale Eritrea 72/m-n Roma - Libreria Minerva - piazza Fiume 57 Roma - Libreria Mondonuovo - Centro Comm. Cinecitt 2 Roma - Libreria Mt. Cicerone - sottopassaggio Largo Chigi Roma - Libreria Nuova Europa - via Mario Rigamonti 100 Roma - Libreria Scuola e Cultura - via Ugo Ojetti 173 Roma - Libreria Scuola e Cultura - CC Dima Shopping - via della Bufalotta 548 Roma - Libreria Tiburtina - via Tiburtina 541 Roma - Libreria Village - viale Parco de Medici 131 Roma - Libreria La Conca DOro - via Conca dOro 337/339 Viterbo - Libreria dei Salici - via Cairoli 35 Albenga (SV) - Libreria San Michele - via Episcopio 1 Arenzano (GE) - Libreria Capello Sabina - via Capitan Romeo 75-77-79 Chiavari (GE) - Ars Nova - piazza Roma 48-49 Diano Marina (IM) - Biblos - via Colombo 22 Finale Ligure(SV) - Cento Fiori - via Ghiglieri, 1 Genova - Assolibro - via San Luca 58/r Genova - Synestesia - via M Novaro,2, 4, 6 Genova - Buenos Aires - corso Buenos Aires 5/r Genova - Cadorna - sottopassaggio Cadorna Genova - Porto Antico Libri - area porto Antico Imperia - Assolibro - via Bonfante 42 La Spezia - Contrappunto - via Galilei 17 Recco (GE) - Libreria Capurro - passo Assereto 5 Sanremo (IM) - Garibaldi - corso Garibaldi 26 Sarzana(SP) - Il Raggio Verde - Piazza Matteotti,36 Savona - Leggio - via Montenotte, 34 Savona - Moneta - via Boselli 8/r Bergamo - Shesat - via San Bernardino 15/c Brescia - Il Velo di Maya - via Rodi 73 Busto Arsizio (VA) - Libreria Boragno - via Milano 4 Castiglione delle Stiviere - Mare Nostrum - via Desenzani, 1 Como - Meroni - via Vittorio Emanuele II - 71 Cremona - Spotti - corso Matteotti 41 Lecco - Internazionale Cavour - via Cavour 48 Lodi - Libreria Del Sole - via XX Settembre 26/28 Lugano (CH) - Waelti - quartiere Maghetti Mantova - Libreria Nautilus Milano - Farmacia Tolstoi - via Tolstoi 17 Milano - Gruppo Anima - galleria Unione 1 Milano - Hoepli - via hoepli 5 Milano - Libreria Alternativa - via dei Transiti 27 Milano - Libreria Ecumenica - piazza San Babila Stazione MM Milano - Libreria Lirus - via Vitruvio 43 Milano - Puccini - via boscovich 61 Monza - Libri e Libri - via Italia 22 Pavia - Loft 10 - piazza Cavagneria 10 Sondrio - Libreria Esoterica Il Faro - via De Simoni 63 Tirano - Karlik - via M. Quadrio, 3

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LOMBARDIA

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Varese - Libreria Del Corso - c.so Matteotti 22/24 Vedano-Olona - Studio profess. Di Binotto Alberto - via Patrioti, 5 Ancona - Libreria Fogola - piazza Cavour 4/5/6 Ascoli - Rinascita - piazza Roma 7 Civitanova Marche (MC) - Libreria Ranieri - p.zza XX Settembre 22 Falconara Marittima (AN) - Libri e Libri - via Flaminia 508 Jesi (AN) - Libreria Incontri - costa Mezza Lancia 1 Macerata - Cavour - via 24 Maggio 3 Osimo (AN) - Non Solo Libri - via Marco Polo 124 Pesaro -Libreria Bonali - viale Repubblica 36 Pesaro - Pesaro Libri - piazzale I Maggio 4 Porto San Giorgio (AP) - Don Chisciotte - viale Cavallotti 145 San Benedetto del Tronto (AP) - La Bibliofila - via Ugo Bassi 38 Senigallia (AN) - Sapere Ufficio - via Maierini 10 Serra de Conti - Urluberl srl - via Mannucci, 10 Isernia - Libreria della Corte - via Giovanni Berta Termoli (CB) - Libreria Il Ponte - corso Nazionale 178 Alessandria - Libreria Fissore - piazza Libert 26 Arona (NO) - Librami - corso della Repubblica 106 Asti - Parola di Passo - via XX Settembre 26 Biella - Il Libro - via Losana 6/c Cuneo - Libreria Janus - p.zza Europa 24 Cuneo - LIppogrifo - c.so Nizza 1 Ivrea (TO) - La Libreria - corso Cavour 11 Novara - La Libreria - via Rosselli 13 Torino - Libreria Orsa maggiore - Corso Giulio Cesare, 56/bis Torino - Arethusa - via Po 2 Torino - Psiche 2 - via Monginevro 11/a Torino - Setsu Bun - via Cernaia 40/m Torino - Verde Libri - via Nizza 133 Verbania - Margaroli - corso Mameli 55 Vercelli - Nutrilamente Libri e non Solo - corso Libert 131/a Villar Dora - Erboristeria le Tre Nature - via SantAmbrogio, 94 Bari - Libreria Roma - piazza Aldo Moro 13 Andria (BA) - Libreria Guglielmi - via G. Bovio, 76 Bari - Libreria La Terza - via Sparano 136 Bari - Nuova Editoriale Scientifica - Viale Ennio 10/B Bari - Quintiliano Libreria - via Arcidiacono Giovanni 9 Cosenza - Nova Domus Luce - corso dItalia 74/84 Fasano (BR) - Libri e Cose - via del Calvario 29 Foggia - Dante Libreria - via Oberdan 1 Gioia Del Colle (BA) - Minerva Libreria - via Carlo Soria, 25 Lecce - Libreria Liberrima - corte dei Cicala 1 Locorotondo (BA) - LApprodo - piazza Mitrano 5 Lucera (FG) - Libreria Catapano - viale Dante,1 Maglie (LE) - Universal Service - via Ospedale 24 Manduria (TA) - Caforio - via Borsellino 7/13 Martina Franca (TA) - Libreria Colucci - via Paisiello, 27 Sava(TA) - Bottega del Mondo - via Vittorio Emanuele, 68 Taranto - Dickens Libreria - via Mezzetti 17 Taranto - Filippi Libreria - via Nitti 8c Trani (BA) - La Maria del Porto - via Statuti Marittimi 44 Cagliari - Il Portale - viale Regina Margherita 63 Alghero (SS) - Libreria Il Manoscritto - via Pascoli 43/45 Cagliari - Libreria Piazza Repubblica - piazza Repubblica 23 Cagliari - Ecopharm srl - via Giaime Pintor, 17/17a Cagliari - Libreria Succa - via Grazia Deledda 34/36 Carbonia - Bottega dello Studente - via Gramsci 12 La Maddalena (OT) - Libreria dell Isola - corso Vittorio Emanuele 14 Nuoro - Libreria Novecento - via Manzoni 26 Nuoro - Liber Libreria - via Deffenu 49 Olbia - Libreria dell Isola - corso Umberto I - 154 Oristano - Libreria Canu - via De Castro 20 Sassari - Libreria Max 88 - via G.Asproni 26/b Sassari - Messaggerie Sarde - piazza Castello 11 Sassari - Koin Libreria Internazionale - via Roma 137 Tempio Pausania (OT) - Libreria Max 88 - piazza Gallura 1 Agrigento - De Leo - via XXV Aprile 210 Agrigento - Libreria Traversa - Via Dante, 29 Alcamo (TP) - Edicola Libreria Pipitone - viale Europa 68 Bagheria (PA) - Libreria Interno 95 - prosecuzione via Dante 95 Barcellona P. di G. (ME) - Gutenberg - vicolo San Sebastiano 24 Catania - Libreria Cavallotto - viale Ionio 32 Catania - Libreria Cavallotto - corso Sicilia 91 Enna - Minerva - via Roma 383 Giarre (CT) - La Senorita - corso Italia 132 Marsala - Libreria Mondadori - piazza della Repubblica 5 Messina - Libreria Bonanzinga - via dei Mille 110 Messina - Libreria Ciofalo - p.zza Municipio 67 Noto (SR) - Liber e Liber - via Ruggero Settimo 17 Palermo - Libreria Campolo - via Campolo,86/90 Palermo - Libreria Pegaso - via Notarbartolo 9/f Palermo - Voglia di Leggere - via Pacinotti 42 Palermo - La Rosa dei Sapori - piazza Diodoro Siculo 1-1/A Palermo - Modus Vivendi - via Quintino Sella 79 Ragusa - Flaccavento - via Rapisardi 99 Reggio Calabria - Nuova Ave - corso Garibaldi 106 Siracusa - Diana - corso Gelone 57

MARCHE

Trapani - Libreria Lo Bue - via Fardella 72 Trapani - Libreria Salve - via Manzoni,15 Trapani - Del Corso - corso Vittorio Emanuele 61

TOSCANA

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

Arezzo - Edison Bookstore - via G. Verdi 22 Arezzo - Sapore di Sole - via Po, 30 Cast. Della Pescaia - Erboristeria della Maremma - via Porto Canale, 9 Cecina (LI) - Lucarelli - corso Matteotti 93 Cerbaia(FI) - Il filo di Paglia - via Empolese, 220/A Empoli (FI) - Libreria Rinascita - via Ridolfi 53 Firenze - Libreria Edison - piazza Repubblica 27 Firenze - Libreria Martelli - via Martelli 22/r Firenze - La Tua Erboristeria - via C. Franceschi F. 12/R Grosseto - Biblioth - via Cavour 9 Grosseto - Erboristeria il Cielo Stellato - via Solferino 10 Grosseto - Palomar - Corso Carducci 67/b-c Livorno - Belforte - via Grande 91 Livorno - Gaia Scienza - via Di Franco 12 Lucca - Lucca Libri - corso Garibaldi 54 Lucca - Edison Bookstore - via Roma ang. via Cenami Lucca - Libreria Mondadori - via Fillungo 211 Massa - Libri in Armonia - via Angelini 19 Montecatini T. (PT) - Vezzani - via Solferino 9 Orbetello (GR) - Libreria Bastogi - corso Italia 25 Piombino (LI) - Bancarella - via Tellini, 21 Piombino (LI) - La Fenice - via Petrarca 16/a Pisa - Pietrobelli - via B. Croce 71 Pistoia - Edison Bookstore - via degli Orafi 64 Pistoia - Libreria Orsini - via Fiorentina, 69 Poggibonsi - Biosfera - via di Salceto, 85/a Pontedera (PI) - Carrara - via XX Settembre 17 Pontedera (PI) - Roma - via Roma 15 Portoferraio (LI) - Il Libraio - calata Mazzini 10 Porto Santo Stefano - Cera una Volta - Corso Umberto I 54 Prato - Libreria Al Castello - viale Piave 12/14 Prato - Soprattutto Libri - corso Mazzoni 27 Rosignano Solvay(LI) - Bio Transito - via Catalani, 131 Sesto Fiorentino (FI) - Rinascita - via A. Gramsci 334 Siena - Senese - via di Citt 64 Siena - Feltrinelli - via Banchi di Sopra, 64/66 Siena - Ticci - via delle Terme 5/7 Vallevecchia(LU) - Bioversilia - via provinciale Vallevecchia,103 Viareggio (LU) - Galleria del Libro - viale Margherita 33 Viareggio (LU) - Erboristeria la Manna - Via A. Fratti,226 Viareggio (LU) - Libreria la Vela - corso Garibaldi 19

Bolzano - Peter Pan - via Firenze, 36/38 Bolzano - Cappelli - piazza Vittoria 41 Merano (BZ) - Libreria Buchgemeischaft - via Cassa Risparmio 117 Rovereto (TN) - Rosmini - c.so Rosmini, 34 Rovereto (TN) - Cibi Sani - P.zza della Chiesa, 15 Cavalese(TN) - La Bottega delle Erbe - Via Scario,4 Trento - Ancora - via Santa Croce 35 Foligno (PG) - Libreria Luna - via Gramsci 41 Perugia - Libreria Grande - via della Valtiera 229 Terni - Libreria Alterocca - via C. Tacito 29 Terni - Libreria Laurentiana - via Garofoli 6 Aosta - Libreria Omnibus - via Trottechien 2 Alpo(VR) - Cerchio della Luna Arcugnano(VI) - Pantheum - Via G.Galilei, 2/5 D Bassano del Grappa (VI) - La Bassanese librerie srl - Largo Corona dItalia, 41 Bassano del Grappa (VI) - Libreria Palazzo Roberti - via J. Da Ponte 34 Belluno - Libreria del Centro - piazza dei Martiri 14/a Belluno - Tarantola - via Roma 27 Conegliano Veneto (TV) - Quartiere Latino - via XI Febbraio, 34 Conegliano Veneto (TV) - Libreria Canova - via Cavour 6/b Feltre (BL) - Agor - via Garibaldi 8 Istrana(TV) - Erbosanit Erboristeria - Piazzale Roma,61 Lugagnano(VR) - Edicola Libreria Castioni Sergio - Via Cao Pr,28 Mestre (VE) - Fiera del Libro - viale Garibaldi 1/b Mestre (VE) - Feltrinelli - P.zza XX ottobre Oderzo (TV) - Becco Giallo - via Umberto I, 27 Padova - Libreria Zannoni - corso Garibaldi 21 Padova - Feltrinelli - Via S. Francesco, 17 Padova - MelBookStore - via Martiri della Libert 1 Pescantina(VR) - LAlbero - Corso S. Lorenzo,1/a Pieve di Soligo - Ariele Pieve - Via Aldo Moro,11 Pordenone - Le Risorgive - Piazzale S.Lorenzo,14 Pordenone - Gaia - Via S. Giuliano,35 Pordenone - Libreria Al Segno - piazza del Cristo 7/a Pordenone - Libreria Al Segno - via Oberdan 7 Pordenone - Libreria San Giorgio - via XXX Aprile 4 Portogruaro (VE) - Libreria Al Segno - calle delle Beccherie 8 Rovigo - Spazio Libri - corso del Popolo 142 Sacile (PN) - Libreria Al Segno - piazza Campo Marzio 27 Schio (VI) - Bortoloso - piazza Rossi 10 Thiene (VI) - Leoni - corso Garibaldi 189 Treviso - Supermercato del Libro - via Castellana 37/l/m Treviso - Libreria Canova - via Calmaggiore 31 Venezia - Goldoni - calle dei Fabbri 4742/43 Verona - Il Cerchio della Luna - via Bassani 84 Verona - Libreria Gheduzzi - corso S.Anastasia 7 Vicenza - Libreria Galla 1880 - corso Palladio 11

TRENTINO ALTO ADIGE

UMBRIA

SARDEGNA

VALLE DAOSTA VENETO

SICILIA

Consapevole 79

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