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Il collezionista

Fin da ragazzino ero affascinato dalla natura. Vagavo per prati e boschi, e trascorrevo ore ed ore ad osservare la vita degli animali. Ma un amore cos generale per la natura alla lunga mi appariva un po' dispersivo; cos decisi di puntare tutto su di una sola disciplina. Scoprii di avere un'autentica passione per le farfalle. Mi ero procurato una moltitudine di libri e pubblicazioni riguardanti questi animali, ed andavo spesso in biblioteca comunale a sfogliare vecchi volumi sui lepidotteri. Ero avido di sapere, e volevo conoscere tutto sulla vita delle farfalle, sui loro habitat e sulla metamorfosi. Ma tutto questo per me rappresentava forse soltanto una scusa. In realt ci che mi procurava maggior piacere era il momento in cui, dopo aver stordito le farfalle con l'etere, le infilzavo con uno spillo su di un blocchetto di legno. Poi preparavo con cura l'etichetta. Il nome comune lo segnavo a grossi caratteri in stampatello; sotto invece mettevo il nome latino, che trascrivevo in un corsivo elegante nonch professionale. I miei genitori ed i parenti lodavano questa mia passione per le scienze naturali, e venivano tutti ad ammirare la mia collezione, che si ampliava di giorno in giorno. Quando mi chiedevano che cosa avrei fatto da grande, rispondevo sempre che avrei fatto l'entomologo. Pi avanti quelle farfalle mi aiutarono nelle mie prime conquiste amorose. incredibile come le ragazze di ogni genere ed estrazione sociale cadano ancora nel vecchio trucco del Vieni su a casa mia a vedere la mia collezione di farfalle?. Naturalmente io non mancavo mai, dopo, di mostrare loro ogni pezzo della mia collezione, narrando fin nei minimi particolari le circostanze della cattura, e descrivendo le caratteristiche salienti di quella specie. Di solito le ragazze per si annoiavano, e finivo la serata a sistemare e a spolverare la mia raccolta da solo. Ma nessuno seppe mai che il momento che adoravo di pi era quando il sottile ago d'acciaio penetrava nell'addome delle mie prede. stupefacente la fantasia che abbiamo noi collezionisti nel coniare eufemismi per addolcire il verbo uccidere. Alcuni di noi, come gli impagliatori e coloro che studiano insetti o piccoli animali dicono preparare l'animale; altri, come i raccoglitori di conchiglie, definiscono svuotare o pulire l'atto del togliere il legittimo proprietario dalla sua abitazione con vari tipi di ferri uncinati e spiraliformi. Non divenni un entomologo, perch le circostanze mi costrinsero a fare uno stupido lavoro dietro uno sportello; ma non mi posso lamentare, dato che ho sempre avuto molto tempo libero per dedicarmi alla mia passione.

Passarono tanti e tanti anni, ed ormai potevo definirmi un vecchio; ma ancora, di tanto in tanto, saliva su da me qualche donna, con la scusa di mostrarle la mia collezione. S, non mi sono mai sposato, perch non ho mai trovato una persona che provasse lo stesso amore per il mio passatempo. Venne il giorno in cui mi ammalai gravemente, e in un baleno mi ritrovai a letto pi di l che di qua, mentre davanti ai miei occhi scorrevano le immagini di tutta una vita. Bussarono alla porta. Io, che non aspettavo visite, bisbigliai con un filo di voce: Avanti! La porta si apr silenziosamente. Entr una vecchia pallida e curva, dalla pelle tutta grinzosa. Capii subito chi fosse; le dissi: Vieni pure avanti; non ho paura di te! La vecchia a piccoli passi attravers la stanza. Dov' la tua falce?, le chiesi. Ho una sorpresa per te!" mi disse lei; e per tutta risposta tir fuori quello che teneva nascosto dietro la schiena. Aveva in mano un enorme spillone, grosso quanto un mignolo e lungo pi di un metro. Mi sedetti sul letto, colto da sudori. Vista cos la cosa mi faceva paura, eccome! Questo spillone per te. E fra un istante dovr conficcartelo nel cuore. Chinai la testa, ormai rassegnato. E va bene, se cos deve essere. Ero gi pronto a ricevere la stilettata, quando mi balen in mente una cosa. Concedimi un attimo, un attimo ancora. C' una cosa che devo fare assolutamente prima di morire. Altrimenti non avr pace. Mi diressi verso le teche in cui conservavo le mie farfalle; le aprii e tolsi ad ogni animale lo spillone che lo trafiggeva. Non so perch, ma sentivo che cos mi sarei sentito meglio. Poi accadde il fatto incredibile. Mi accorsi che gli insetti che avevo posato sul tavolo si stavano muovendo, stavano vibrando. Intuito cosa stava per succedere, aprii la finestra. Le farfalle, che ormai a migliaia volteggiavano per la stanza, esitarono un istante, come per salutarmi, poi volarono via. Mi sentivo finalmente libero. Dissi: Ecco, ora sono pronto. Mi girai, ma la vecchia non c'era pi. Al suo posto c'era una bellissima ragazza dai capelli azzurri, che sprigionava una luce multicolore ed abbagliante in tutte le direzioni. Allung la mano verso di me, dicendomi: Vieni, le farfalle ci stanno aspettando.

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