Il diario di lettura
PIERO BIANUCCI
l titolo esplicito: Un popolo di frenetici informatissimi idioti. Nel suo ultimo libro Franco Ferrarotti attacca il popolo di Google, Facebook, Twitter, quelli che sanno tutto ma non capiscono niente. Eppure non un neo-luddista, un nemico delle tecnologie: il nostro contatto per lintervista avviene via e-mail. Ma da vecchio saggio teme la tecnologia inconsapevole e fine a se stessa. Per lui, fedele alletimo greco, idiota non un insulto: significa cittadino chiuso nel suo privato, cio con i paraocchi e provinciale. Nato nel 1926, Ferrarotti cresciuto dietro una zanzariera tra le risaie del Vercellese, dove i genitori avevano unazienda agraria. Oggi il decano della sociologia italiana: la prima cattedra fu istituita per lui allUniversit di Roma bel 1961. Allievo e amico del filosofo Nicola Abbagnano, per 10 anni lavor al fianco di Adriano Olivetti, per 5 fu deputato indipendente del parlamento italiano. Ha insegnato negli Stati Uniti, in America Latina, Russia, Giappone. A Parigi ha diretto la Maison des Sciences de lHomme. Ciampi lha nominato Cavaliere di Gran Croce. E autore fecondo e lettore vorace, che per distingue, come Roland Barthes, tra crivants ed crivains scriventi e scrittori e come Albert Thibaudet tra lecteurs e liseurs, cio lettori lenti e lettori rapidi. Lui, ovvio, un lettore lento, ma nel suo caso la lentezza non ha limitato la quantit. Abito a Roma in una vecchia casa di famiglia. Cerano libri accatastati sulle sedie, sui davanzali, per terra, colonne in equilibrio precario. A un certo punto il peso ha messo in pericolo la stabilit delledificio. Ho dovuto procurarmi nelle vicinanze un appartamento al pian terreno dove ho costretto una parte dei miei libri a emigrare.
Che cosa ricorda tra le sue prime letture?
Gaetano Mosca con i loro concetti di lite e di classe dirigente. Ci hanno insegnato che anche in un regime democratico al governo c sempre una minoranza che tende ad auto-perpetuarsi. Con un pericolo: quando un governo formalmente impeccabile si auto-riproduce, non pi rappresentativo e scade nella rappresentazione della democrazia. Ci si salva solo tornando a interrogare i cittadini. Di qui il mio gusto per una sociologia su basi antropologiche, economiche, etiche. Multidisciplinare.
Chi sono i suoi poeti e scrittori?
mento di Comunit e della sua casa editrice, che proprio in questi giorni rinata.
Al contrario di mio fratello, che era grande, grosso e rubicondo, ho avuto la fortuna di nascere gracile e cagionevole di salute. Ero quindi inadatto ai lavori di campagna, rimanevo a casa, e la lettura era la mia occupazione preferita. Sono stato un autodidatta, ho dato gli esami di licenza ginnasiale e liceale da privatista, ho studiato linglese parola per parola sul vocabolario. Tra i primi libri che mi hanno nutrito spiccano i Dialoghi di Platone, letti per come romanzi di Emilio Salgari. Quelli che mi hanno pi colpito sono il Fedro, cio il dialogo sullamicizia, il Simposio, sullamore, e soprattutto lApologia, che narra la condanna a morte di Socrate. Potrei citare a memoria le sue parole quando si rivolge ai giudici: voi questa sera tornerete a casa nel tepore delle vostre famiglie, io vado verso il gelo della morte: solo Dio sa chi abbia scelto la strada migliore....
Lei ha lavorato con Adriano Olivetti, fondatore del Movi-
Olivetti ha avuto tre collaboratori stretti. Due furono Geno Pampaloni, critico letterario, e Renzo Zorzi, che si occup delle Edizioni di Comunit. Il terzo sono io, unico sopravvissuto. Un superstite superteste, potrei dire con un gioco di parole che sarebbe piaciuto ad Adriano. Noi non potevamo concepire una produzione industriale senza nello stesso tempo mettere a disposizione, come parte integrante del salario operaio, una biblioteca. La cultura deve avanzare di pari passo con la produzione. Perch non c produzione industriale che abbia senso
Non potrei vivere senza poesia. Dante, innanzi tutto. Non il versificatore teologo di certi canti della Commedia ma il Dante della Vita nova: poesia e commento dellautore alla poesia in rapporto con la propria vita psichica. In questo anticipa Joyce. Nel Novecento, Giovanni Giudici, Leonardo Sinisgalli, la Spaziani. In prosa un mio classico Agostino, Le confessioni, dove parla con Dio, ma anche Benvenuto Cellini, La vita, impudica osservazione della cruda realt. Tra gli scrittori che ho conosciuto, indimenticabile Beppe Fenoglio, che incontrai una sera ad Alba tra un bicchiere di Barolo e laltro. Di lui amo non Il partigiano Johnny ma quello straordinario documento sociologico che La malora. E poi quei pochi che sono usciti dalla letteratura fine a se stessa: Primo Levi, Gadda, Ottieri. A noi manca una letteratura operaia espressione delle classi subalterne....
Il Veblen importante per me Allestero diverso? La teoria della classe agiata, S, penso a Steinbeck, Furoche mi fu messa in mano da Cesa- Beppe Fenoglio: che documento re Pavese, carissimo amico, con sociologico straordinario lui, quando era il racconto La malora nascosto a Casale Monferrato, andavo a passeg- re, Uomini e topi. Vivo met del giare alla Madonna di Crea. Ei- mio tempo negli Stati Uniti: sonaudi pubblic la mia traduzio- no stato amico di Faulkner. Una ne della Classe agiata il 3 genna- sera a Roma lo vidi scontrarsi io 1949, il 15 gennaio usc sul Cor- con Moravia e Silone. riere della Sera una durissima Ai giovani prigionieri della realstroncatura firmata da Croce. t virtuale che cosa consiglieHo sempre avversato lidealirebbe di leggere? I saggi di Montaigne, come smo crociano, che considera la cultura scientifica inferiore a esempio di ascolto quotidiano quella umanistica: la cultura dei propri moti interiori, e Storia una sola. Croce disprezzava la di unanima di Teresa di Lisieux sociologia, ma devo riconoscere per riscoprire il silenzio e la conche fu prontissimo nellaccor- centrazione. Si corre sempre pi in fretta e abbiamo dimentigersi di quel testo. Altri suoi classici della socio- cato perch lo facciamo. Dobbiamo riscoprire la motivazione del logia? Il grande contributo italiano nostro viaggio. Glielo dice un ha i nomi di Vilfredo Pareto e agnostico.