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La matematica primitiva

Grazie ai diversi contributi pervenutici stato possibile comprendere come la matematica avesse delle origini antichissime che affondano le radici a cavallo tra il Paleolitico e il Neolitico (30.000 anni fa circa). Lessere umano aveva gi intrapreso il processo che lo ha portato a diventare Homo Sapiens, ma non aveva ancora inventato n lagricoltura n lallevamento. Era abituato a vivere in gruppo, quindi aveva la necessit di ripartire il cibo. Proprio questa esigenza lo port ad effettuare dei veri e proprio calcoli aritmetici, che fanno pensare allesistenza di una protomatematica. Gli uomini primitivi inizialmente sapevano distinguere soltanto tra uno, due e molti, capacit che ancora oggi propria dei neonati1. Infatti gli studi di neuroscienze hanno dimostrato come, facendo osservare ripetutamente ad un neonato la stessa figura con due immagini, fosse possibile notare un calo dellinteresse. Mostrando invece unimmagine con tre oggetti, linteresse veniva risvegliato e il bambino guardava limmagine con pi interesse. Questo risveglio dellinteresse indipendente dalla forma delloggetto, ma strettamente legata alla variazione dellentit numerica. stato possibile notare come la percezione della differenza di numerosit sia una capacit innata, ovvero presente nei bambini fin dalla nascita. La necessit di enumerare in modo pi efficiente, fu dettata dal bisogno di calcolare e registrare quantit. Inizialmente luomo primitivo utilizzava mucchi di pietre per contare, per esempio, gli animali facenti parte di un gregge, ma in seguito, per rendere permanenti le informazioni relative al contare, luomo preistorico abbandon tale metodo e utilizz le incisioni su bastoni o su ossa per rappresentare i numeri. La testimonianza pi antica del senso del numero risale al 35.000 a.C. Essa ci pervenuta grazie al ritrovamento, nelle montagne dello Swaziland2, di un perone di babbuino. Questo osso veniva probabilmente usato come arma e presenta 29 tacche che si presuppone rappresentino le prede uccise da un cacciatore. Nel 1937 fu invece rinvenuto presso Vestonice, nella Repubblica Ceca, un osso di zampa di lupo di circa 18 cm e risalente al 30.000 a.C. circa. In esso possibile notare 55 tacche: una serie di 25 tacche raggruppate a 5 a 5, separate da due tacche da una seconda serie di altre 30 tacche. Anche in questo caso si suppone che sia stato utilizzato da un cacciatore al fine di registrare le proprie prede. La presenza di questi raggruppamenti fa pensare che luomo primitivo, utilizzasse le mani per contare, in quanto il loro uso gli permetteva di familiarizzare con i multipli di 5, ma in realt il contare sulle dita fu una fase successiva dello sviluppo del contare. Quindi possibile affermare che: lidea di numero precede la nascita della civilt e della scrittura! Nel 1960 fu rinvenuto ad Ishango, nei pressi del Lago Edoardo, vicino al confine tra lUganda e lo Zaire, un osso che prende proprio il nome di Osso di Ishango. Esso viene oggi conservato a Bruxelles, al 19 piano dellIstituto Reale delle Scienze Naturali del Belgio, ma pu essere visto solo dietro richiesta.
Ancora oggi esistono delle trib in Africa e in Australia che distinguono tra uno, due e molti. Losso stato rinvenuto in una caverna delle montagne Lelembo, al confine con lo Swaziland, una piccola nazione dellAfrica del Sud.
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Losso, che risale al Paleolitico Superiore (20.000 a.C. 18.000 a.C.), un perone di babbuino di colore scuro, con una scaglia di quarzo innestata ad unestremit. Presenta una serie di tacche incise e suddivise in tre righe: le prime due presentano 60 incisioni, lultima, invece, 48 (entrambi numeri divisibili per 12). La prima fila rappresenta la sequenza 9, 19, 21, 11, ossia 10-1, 20-1, 20+1, 10+1; la seconda e la terza riga rappresentano un elenco di numeri primi (5, 7, 11, 13, 17, 19). Tali tacche, non sono state incise a scopo decorativo, ma si pensa siano dovute alla necessit di sviluppare un sistema numerico. Studi recenti effettuati con luso del microscopio, hanno dimostrato la presenza di un numero di tacche maggiore e si pensa che losso venisse utilizzato come contatore delle fasi lunari. Forse una donna poteva aver bisogno di un calendario lunare per tener conto del ciclo? Sono state le donne i primi matematici della storia? Riprendiamo quanto gi detto circa il contare e poniamo la seguente domanda: la struttura anatomica del corpo, che ruolo ha giocato nel modo di contare degli uomini primitivi? Sicuramente la presenza delle 5 dita delle mani ha indirizzato luomo a contare sulle dita, ma tale fase successiva. Infatti, prima di arrivare al numero 5, luomo preistorico doveva superare il limite delluno, due e molti! Non esisteva il concetto astratto di numero, ne prova il fatto che, ancora oggi, nel nostro linguaggio esistano termini diversi per indicare la stessa quantit numerica, per esempio vengono utilizzate le espressioni un paio, una coppia, un duetto per indicare il numero 2. Riassumendo lessere umano ha attraversato diverse fasi fondamentali prima di pervenire al nostro sistema di numerazione. Da quanto detto possiamo individuarne tre importantissime: in una prima fase si distingueva tra uno, due e molti; in una seconda fase stato superato il limite del tre e utilizzato il linguaggio corporale per contare; in una terza fase luomo ha dovuto liberare il linguaggio numerico da quello corporale. Bisognava ancora che esso si liberasse dallinventare un simbolo diverso per ogni numero nuovo a mano a mano incontrato!

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Erasmo Modica www.matematica.blogscuola.it

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