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Dicembre 2010

Anno 3 - Numero 1

periodico di informazione della parrocchia San Gaetano da Thiene

PENSIERI SEMPLICI A NATALE


I
nterrogarsi sul significato del Natale appena passato sembra forse una banale perdita
di tempo: si potrebbe pensare che non abbia senso chiedersi il perché di qualcosa
che si fa - ormai “di routine” - ogni anno, sin da quando siamo nati. Ma il motivo
All’interno: per cui abbiamo deciso come redazione di porci delle domande è, in fondo,
proprio questo: evitare di vivere col “pilota automatico”! Insieme, quindi, ab-
biamo tentato di snocciolare qualcosa in più su questo evento così impor-
Presepe tante. Vi proponiamo di seguito le nostre riflessioni, utili soprattutto al
artistico in tempo che viene “dopo Natale”! Natale è scoperta e conquista. Il Natale sta
parrocchia diventando un “affare abitudinario” che si dilegua nel tempo: passa senza
lasciare il segno che dovrebbe imprimere nella nostra vita. Dovremmo forse
[pag. 2] riappropriarci del nostro tempo, specialmente in questo Tempo di Avvento: un
Natale in famiglia, un film in compagnia, una buona lettura... Non è impossibile scegliere
La storia del Natale come vivere le nostre giornate, né ridare ad esse il sapore della profondità. Il tempo di
Avvento e quello di Natale ce ne offrono la piena possibilità: si tratta di un periodo dif-
che fu: il nostro regalo ferente da tutti gli altri durante il quale gli animi si distendono, favoriti dall'atmosfera
per il nuovo anno familiare e rilassante. Per questo, probabilmente, il Natale è anche occasione di “con-
versione”, cioé di cambiamento delle nostre abitudini! Il Natale è anche condivisione.
[pag. 4] E la condivisione parte dal prossimo (da chi ci sta accanto, giorno dopo giorno), per poi
allargarsi al mondo intero. Spesso quando pensiamo alla solidarietà, ci vengono in
Terza corsia: mente popoli lontani, situazioni di guerra e sofferenza che distano migliaia di km da
noi. Ma l’amore non può che cominciare da chi ci sta accanto: e forse l’incarnazione
Curiosità natalizie vuole dirci proprio questo. Natale allora può significare riscoprire il prossimo... se non
[pag. 7] si ama chi ci è vicino, come pensiamo di amare chi neanche conosciamo?

...continua a pagina 5
@ Valeria Presti
vi.postaelettronica@gmail.com
2
Parrocchia in corso
In viaggio verso Madrid
La Giornata Mondiale della Gioventù è un avvenimento ecclesiale, nel quale si esprime in un
modo straordinario la fede in Gesù Cristo. È un incontro di festa: i giovani mostrano la di-
namicità della Chiesa e rendono testimonianza dell’attualità del messaggio cri-
stiano.
Queste parole, tratte dal sito internet di una diocesi italiana, descrivono in
modo sintetico ed efficace ciò che accadrà il prossimo agosto durante l’in-
contro mondiale dei giovani con il Santo Padre a Madrid. Proprio a questo
incontro si sta preparando un nutrito gruppo di giovani della nostra par-
rocchia, molti dei quali parteciperanno ad una GMG per la prima volta.
Il tanto atteso evento è ancora lontano, ma i mesi che ci separano da
quell’appuntamento sono sempre di meno e si moltiplicano le iniziative
messe in atto dai giovani per raccogliere fondi necessari ad “ammortizzare”
una parte delle spese, che dovranno inevitabilmente essere sostenute dai
partecipanti.
I più accorti di voi avranno notato l’allestimento di una sorta di mercatino di oggetti na-
talizi durante le domeniche di Avvento, dove peraltro è stato distribuito il fantastico Calen-
dario 2011 della nostra parrocchia (se ancora non lo avete, richiedetelo, sono disponibili le
ultime copie!!!).
La risposta dei parrocchiani non si è fatta attendere, entusiasmati tanto quanto gli stessi gio-
vani da questa iniziativa. Attività simili si susseguiranno durante i primi mesi del 2011, portate
avanti dall’euforia dei ragazzi e alimentate dalla generosità dei fedeli.

@ Daniele Reitano
dan.reitano@gmail.com

Presepe Artistico a Nuova Florida


È stato inaugurato domenica scorsa, 19 dicembre, il presepe artistico realizzato quest’anno
in parrocchia in occasione del Natale. La voglia di realizzare
questo Presepe viene da lontano: basti pensare che
anche San Gaetano da Thiene aveva dato prova di
grande amore per il presepe in Santa Maria Mag-
giore a Roma (nel periodo Rinascimentale) e
nel 1534 quando, arrivato a Napoli, curò la
realizzazione di un presepe nell’Ospedale
degli Incurabili. Il nostro presepe è una vera
e propria opera d’arte, realizzata dallo scul-
tore Gino Monteleone: personaggi a dimen-
sione reale, in una scenografia presepiale
rappresentata da una grotta inserita in un con-
testo architettonico greco-romano. Lo scultore
mette in risalto alcuni particolari: i dolci lineamenti
di Maria e Giuseppe che guardando premurosi il Divino
Bambino, lasciano trasparire un sorriso rasserenante che in-
fonde un senso di pace e d’amore universale. L’acqua che sgorga dalle
rocce simboleggia la voglia di cambiamento e di purificazione. E ancora
l’umanità sofferente, rappresentata da un vecchio cieco e una donna
malata, che cerca conforto nel Divino Amore o la colomba, simbolo
di pace e serenità. L’opera, attraverso la magica atmosfera della
nascita di Cristo, intende condurre chi la osserva a momenti di
riflessione sull’importanza della famiglia e sui valori morali
della vita (amore, solidarietà, accettazione e rispetto), mat-
toni portanti del vivere civile. Essa è un vero tripudio
all’amore umano e Divino.
Sante Baldi
3
Natale in casa Saccomanni A tutto
A quattr’occhi con Emilio,
nuovo membro del Consiglio Pastorale
Nome: Emilio Saccomanni
campo
Da quanto tempo frequenta la parrocchia? Di cosa si è
occupato negli anni scorsi?
E: Frequento la parrocchia da circa sei
anni. Ho lavorato - in passato - come
professionista nel settore assicura- Prime
tivo. Ho svolto anche attività nell’as- sconfitte e
sociazionismo e nel sindacato per la pausa
categoria a cui appartenevo. Non
secondario è stato per me occu-
natalizia!
Gli atleti delle
parmi della famiglia: ho sempre squadre dell’ASD
aiutato mia moglie, che lavorava “Pier Giorgio Fras-
come impiegata a tempo pieno sati” hanno finalmente iniziato la sta-
nel privato e mi sono occupato gione! Tuttavia, il calcio di inizio è stato
della crescita e dell’educazione battuto solo dall'Under 14. All'Under
di due figli, anche seguendoli a 10 occorre ancora poco tempo prima
scuola, con presenza, sostegno, di iniziare il campionato. L'U14 chiude
stimolo, responsabilità, il suo primo match con una sconfitta
AMORE. Ho sempre frequentato la in casa contro i ragazzi del Fontana di
parrocchia, la chiesa, dando contributo come servizio: cate- Papa. Nonostante il colpo subito, i mi-
chista e tante altre attività. ster dell'U14 escono comunque, in
Ed ora? Le sue attività sono sempre le stesse o si occupa di qual- parte, soddisfatti, visto che i ragazzi
cos’altro? hanno giocato con grinta e hanno
E: Ora sono pensiaonato... da sette anni. Per quanto riguarda la messo in pratica quello che gli è stato
mia attività... ho passato il testimone ai figli. Ho comunque un insegnato. Il match inizia bene per i
impegno continuo, che svolgo con immenso piacere: nonno, nostri ragazzi, e la partita sembra es-
giardiniere, autista e... la parrocchia che continua a darmi molto sere equilibrata. Ma dopo alcuni mi-
più di quello che posso dare io! nuti di gioco ecco che il FdP passa in
vantaggio. L'U14 sembra non rispon-
A ottobre è stato eletto membro del Consiglio Pastorale della
dere bene e i ragazzi cominciano a de-
parrocchia. Qual è o quale sarà il suo ruolo?
moralizzarsi. Nella prima ripresa però
E: Bontà degli amici che mi hanno eletto! Quanto al ruolo...
i “frassatini” tirano fuori la grinta e ri-
non so quale sarà: ancora non abbiamo iniziato a vederci. spondono con una doppietta. Con la
Per quanto mi riguarda, il “ruolo” che ricoprirò è pormi al seconda ripresa il risultato si conso-
servizio della parrocchia, dei fedeli (fratelli), della Chiesa... lida, però, sull’8 a 3 per gli avversari.
essere, con l’aiuto di Dio, servo inutile. L'U14 subisce anche una seconda
Abbiamo appena festeggiato il Natale. Saremmo cu- sconfitta fuori casa, contro il Campo-
riosi di sapere come lei trascorre e vive il Natale! leone. La partita si chiude con una
E: Ho vissuto il Natale in famiglia... una famiglia “al- vera e propria disfatta: 18 a 0. Anche
largata”: figli, nuora, nipotini, consuoceri. Il tutto in se il risultato è pessimo, i ragazzi si im-
modo semplice e serena, condividendo con loro la pegneranno al meglio per riuscire a
tavola e... la tombola. Il Natale è dentro ognuno: portare a casa una prima vittoria.
anche per me è un tempo speciale e partico- L’U14, inoltre, a partire da gennaio
lare, che mediante la preghiera, la liturgia, la parteciperà al torneo DON BOSCO
frequentazione dei luoghi sacri, mi riconcilia CUP, che vedrà impegnate molte squa-
e mi avvicina a Dio, facendomi compren- dre degli oratori di Roma e provincia.
dere un po’ di più l’amore che lui riserva In attesa di ricominciare, l’ASD “Pier
per me, nonostante io peccatore non Giorgio Frassati” augura a tutti, buone
sempre sia capace di ricambiare (sia feste e buon 2011!
verso di Lui, che verso il pros-

@
Giada Farneti simo).
farneti.giada@gmail.com @ Cristiano Montini
barbossa@alice.it
4
La storia del Natale che fu
Abbiamo pensato molto, quest’anno, a quale regalo porgere ai nostri affezionati lettori. Alla fine,
abbiamo scelto di regalarvi un piccolo racconto del nostro Daniele. Da leggere davanti al fuoco o
a tavola, dopo il pranzo in famiglia, a Natale. Speriamo vi piaccia! Buon Natale da parte della re-
dazione di Sulla Via!

Era la notte più fredda che si ricordasse al villaggio da ormai molto tempo. La neve era caduta co-
piosa per tutta la giornata, calando il suo candido manto sull’intero bosco. Anche i passeri, che
spesso saltavano da un ramo all’altro cinguettando allegramente, si erano rintanati nel calore dei
loro nidi. La notte giunse più rapida del previsto tirandosi dietro il suo lenzuolo blu trapuntato di
lucenti stelle. Casualmente andavano camminando per il piccolo sentiero tre giovani fratelli, figli,
almeno assecondando le voci che circolavano nel villaggio, di un potente mago in una qualche regione
del nord. Il più grande dei tre si chiamava Gelo e, in ordine, i suoi fratelli Congelo e Disgelo. Nonostante
il cielo sereno e la notte stellata, il bosco era in quegli anni un luogo non del tutto sicuro, specie per tre ra-
gazzi che ritornavano a casa nel cuore della notte.
In un lampo un branco di lupi bianchi si avventò sui ragazzi. Rossi occhi e affamate fauci: questo fu tutto ciò che videro
i fratelli prima di chiudere gli occhi per prepararsi al peggio. Non oso certamente immaginare cosa sarebbe potuto
accadere ai giovani, se non fosse intervenuto un viandante che passava di lì per caso. Una bella bastonata qui, una
sana botta lì e i lupi scapparono, ritenendolo una preda troppo forte per loro.
Appena si resero conto dell’accaduto, i tre fratelli coprirono di ringraziamenti il
viandante che gli aveva salvato la vite e, per onorare il suo coraggio, lo
invitarono a cena nella loro dimora. Tra una portata ed un’altra Nicola
- così disse infatti di chiamarsi il viandante - raccontò cosa avrebbe
voluto fare quell’anno: voleva portare un dono a tutti i bambini
buoni del paese, poiché se c’era qualcuno che si meritava ve-
ramente un dono, quel qualcuno era un bambino.
Congelo e Disgelo furono subito presi dal discorso di Nicola e
approvavano con profondi cenni della testa e con qualche bat-
tito di mani. A Gelo invece l’ospite cominciava ad infastidire,
poiché sembrava così buono che, nonostante Gelo fosse un
bravo ragazzo, sentiva di essere molto piccolo nei suoi confronti.
Nicola disse che aveva passato molti dei mesi precedenti a confezio-
nare regali per i bambini del paese e che la sera dopo sarebbe partito
per distribuirli. Prima di lasciarlo uscire di casa, Congelo e Disgelo promisero
che avrebbero aiutato Nicola nel suo intento e che si sarebbero messi subito al lavoro.
Congelo infatti era un fabbro eccezionale e Disgelo un promettente sarto.
Lavorarono per un giorno intero sui loro doni per Nicola. Dopo un’immane fatica, riuscirono a terminare i loro doni
in tempo per la partenza. Congelo, ricorrendo come Disgelo alle sue arti magiche ereditate dal padre, aveva costruito
una slitta d’oro velocissima, con la quale Nicola avrebbe potuto girare tutto il paese in una sola notte. Disgelo porse
allora il suo dono a Nicola: un pesante completo rosso. Esso avrebbe permesso a Nicola di rendersi invisibile all’oc-
correnza e di ripararsi dalle temperature invernali. Nicola ringraziò a dismisura i due fratelli e, senza indugiare ancora
partì. Gelo nel frattempo aveva assistito a tutta la scena dalla finestra della casa. Continuava a ripetersi che in fondo
lui non doveva niente a quell’uomo, che avrebbe potuto tranquillamente prendere la sua strada e che se la sarebbe
in ogni caso cavato da solo contro i lupi.
Ma più pensava, più riteneva di aver torto. Quella notte ci fu una tormenta di neve come non se ne vedevano da anni
in quella regione. Il povero Nicola si era perso nella foresta perché, nonostante la slitta più veloce ed il vestito più
caldo, non riusciva a vedere oltre la distanza di un braccio. Congelo e Disgelo, che seguivano il viaggio di Nicola fin
dall’inizio - magicamente intendo - si precipitarono nella camera del fratello e gli si prostrarono ai piedi, chiedendo
di aiutare Nicola e di averne pietà.
Fu in quel momento che Gelo si rese conto di quello che aveva fatto e scoppiò in un prorompente pianto liberatorio.
Rialzò immediatamente i suoi fratelli dal pavimento e corse precipitosamente nel suo laboratorio. Nicola stava quasi
per rinunciare alla sua impresa, quando vide un puntino rosso all’orizzonte. Era Rudolph, il regalo di Gelo, una renna
dal naso rosso che avrebbe sempre mostrato la direzione giusta. Nicola quella sera riuscì a consegnare tutti i regali
grazie a Gelo. Era il 24 dicembre di molti anni fa!
Daniele Iodice
Natale, tradizione o consuetudine? Il nostro Natale 5
Mi è spesso capitato di sentire, specie in questo
tempo in cui tutti ci prepariamo per le feste, il termine “tradizione”.
Mi sono allora soffermato a pensare: cos’è una tradizione? Il termine tradizione ( dal latino tra-
ditiònem derivato da tràdere ) significa letteralmente “consegnare”, “trasmettere”. Dunque ciò
che noi ci apprestiamo a compiere “per tradizione” in queste feste natalizie è qualcosa che ci
è stato trasmesso dai nostri genitori, a cui a loro volta è stato trasmesso dai nostri nonni e così
via in un’infinita linea di cui spesso si perdono le tracce nella storia. Ma in questo modo non
rischiamo forse che le nostre tradizioni scadano nella “consuetudine”? Bisogna porre partico-
larmente importanza al termine “consuetudine” (che deriva anch’esso dal latino consuetudo):
esso infatti, pur essendo un sinonimo di tradizione, non ha lo stesso significato. Consuetudine
significa ripetere un’azione nel tempo che però rimane fine a se stessa e, solitamente, viene il
più delle volte effettuata senza “cognizione di causa”. È proprio questo il rischio: far degenerare
le tradizioni, che danno significato alle nostre azioni, in mere consuetudini. Il Natale,
forse, ci insegna anche questo!

@ Daniele Iodice
iodice.daniele@gmail.com

L’origine della festa


Era opinione di
di Natale
ffusa tra gli storici ch
al 25 dicembre sia so e la tradizione che fis
rta alcuni secoli dopo sa la data del Natale
legamento con la su la nascita di Gesù, se
a effettiva data di na nza alcun col-
in luce come non esclu scita. Ricerche recenti
dono del tutto che Ge hanno messo
al 25 dicembre. Sul fa sù sia nato effettivam
tto che il Natale veng ente attorno
diverse ipotesi che po a festeggiato il 25 dice
ssono essere raggrupp m bre vi sono
la data sia stata scelta ate in due categorie:
in base a consideraz la prima che
simo, la seconda che ioni simboliche intern
sia derivata dall'influs e al cristiane-
gioni praticate contem so di festività celebrat
poraneamente al cristi e in altre reli-
di ipotesi possono co anesimo di allora. Le
esistere. due categorie
Il Natale non è presen
te tra i primi elenchi
lebravano piuttosto di festività cristiane
la festa dell'Epifania, ad oggi noti. Le chie
attraverso il quale il che commemora la se cristiane ce-
25 dicembre divenne vis ita dei Magi a Gesù.
incominciò solo nel III la ricorrenza della na Il processo
secolo e durò fino al scita di Gesù per tutta
successivo e differì te la cristianità,
mporalmente second
o le diocesi.
da Chatopedia.org

Pensieri semplici a Natale


(segue dalla prima pagina)
[...]
Il Natale è poi tradizione. Bisogna fare però un’opportuna precisazione. Le tradizioni, il cui peso e
la cui forza si percepisce bene in questo periodo, non devono diventare ostacolo alla ricerca di un
senso o, peggio ancora, costrizione: non devono diventare paraocchi tali da impedirci di vivere il pe-
riodo natalizio nel suo significato più autentico. Il Natale è introspezione. È, come dicevamo sopra,
tempo di cambiamento, in cui ognuno può fare un bilancio dell'anno passato, rendendosi conto non
solo della quantità, ma anche della qualità della vita vissuta. Ma soprattutto il Natale è un Dio che si
fa uomo, e quindi vicino a noi! E quindi, forse, è anche un’occasione per decentrarci un po’, per alzare
lo sguardo dai nostri problemi, dalle nostre ansie e dalle nostre debolezze, per riuscire a scor-
gere il cielo. Come i magi. Solo così, potremmo scorgere la stella, che annuncia la sal-
vezza per tutti: un Dio che sceglie di farsi prossimo, che sceglie di amare
l’uomo, senza altre richieste, senza ulteriori sforzi da parte nostra!
Noi della redazione vi auguriamo di trovare tutto questo
sotto l'albero quest'anno, in modo che, nell'anno
che viene, ogni giorno sia un po' Natale!

@ Valeria Presti
vi.postaelettronica@gmail.com
6
Incrocio culturale
Disco del mese: Arrivederci Mostro!
Non è facile per un artista con più di vent'anni di carriera alle
spalle, sold out in tutta Italia ed un successo indiscusso, rinnovarsi ed
esprimere emozioni sempre nuove.
Questo è il tentativo di Luciano Ligabue, che con l'uscita del suo ultimo
album “Arrivederci Mostro!” (ora disponibile anche in versione acustica),
ha giocato ancora una volta il “tutto per tutto”: il suo album si rivela prin-
cipalmente un contenitore di storie. Le canzoni parlano di emozioni appa-
rentemente banali, ma vicine a chiunque ascolta. Gran parte del lavoro è realizzato dai testi,
sempre curati e originali... la musica invece, integrata perfettamente con i testi, fa un po' più
fatica a rinnovarsi, riproponendo melodie e ritmi già sentiti e tipici di quello stile con cui Liga-
bue ha conquistato il suo successo.
Complessivamente, però, un bel risultato sia per gli amanti dell'artista che della musica in ge- LIGABUE
nerale, una bella dose di qualità e attenzione che promuove ancora una volta uno degli artisti Etichetta: Warner
italiani più seguiti del momento. Bros. Records
Durata: 53 min e09
Maria Laura Fabbri
@ lalli.stic@gmail.com
sec
Tracce: 12

Libro del mese: Le cinque persone che incontri in cielo


Eddie, ottantatreenne e burbero giostraio di un luna park,
per salvare una bambina intrappolata sulla ruota panoramica, muore
in seguito alla precipitosa caduta. Questo episodio però non è la fine della
storia, ma un nuovo inizio: arrivato in cielo, infatti, Eddie incontra cinque
persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con la sua vita. Que-
ste gli sveleranno il senso della sua esistenza che, seppur banale, ha avuto
un ruolo preciso nel mondo e nell'ordine delle cose e scoprirà, una volta com-
piuto questo viaggio, se il suo sacrificio è riuscito a salvare la bambina. “Le cinque persone
che incontri in cielo” è un romanzo che stravolge per la prima volta l'idea di paradiso. Eddie
si ritroverà in luoghi e incontrerà persone che sono state importanti per la sua vita ma dalle
quali ha ancora da imparare qualcosa. Da ognuna di queste persone gli verrà chiesto un cam-
biamento, una maggiore consapevolezza di sé stesso, che lui non esiterà a mettere in atto. 2005
In questo modo il paradiso diventerà per lui un viaggio alla scoperta del suo essere e del suo Autore: Mitch Albom
ruolo nel mondo che gli rivelerà, alla fine, una piacevole sorpresa. Consigliato! Editore: BUR
Genere: narrativa

@Maria Laura Fabbri


lalli.stic@gmail.com
Pagine: 267

Film del mese: Io sono con te


«Un’educazione speciale può crescere una persona speciale». Il
commento di Marianna Cappi su mymovies.it ben sintetizza il senso pro-
fondo di “Io sono con te”, splendido film di Guido Chiesa, uscito prima di
Natale, ma subito scomparso dalle sale, per lasciare il posto ai soliti -
quanto inutili - cinepanettoni natalizi. Il film di Chiesa narra la nascita e la
prima infanzia di Gesù, attraverso lo sguardo bello della madre, una giova-
nissima Maria, interpretata dalla piccola Nadia Khlifi e da Rabeb Srairi. È proprio questa im-
magine di una Maria poco tradizionale, lontana dallo stereotipo di donna remissiva a cui anche
noi cristiani l’abbiamo troppo spesso relegata, a fare di questo film un interessante spunto di
riflessione, specialmente nel tempo di Natale che stiamo vivendo.
«Io sono con te - così lo ha presentato il regista - é prima di tutto il racconto di una maternità: IO SONO CON TE
quella di Maria di Nazareth, dal concepimento fino all'adolescenza di suo figlio Gesù. Il ritratto ITALIA, 2010
di una madre e della relazione con il proprio figlio...». È lo stile educativo di Maria a colpire lo Regia: Guido Chiesa
spettatore e la convinzione che anche per noi oggi educare (e generare persone speciali) è Genere: drammatico
possibile! Luca Vita Durata: 103 min
@ luca.vita@gmail.com
Terza corsia
La rubrica culturale di Sulla Via
7

L’origine delle tradizioni natalizie


Chi è “Babbo Natale”? Da dove l'odierna Turchia), di cui si racconta sia per un vero e proprio bombarda-
viene? Da quanto esiste l’Albero di che esortò tutti gli altri parroci della mento mediatico da parte della pub-
Natale? È questo il tipo di domande sua diocesi a diffondere il cristiane- blicità della Coca-Cola, cui si deve la
che mi sono posto in questi giorni e, simo laddove i bambini non avevano grande diffusione di questa tradi-
tramite una ricerca, ho scoperto la possibilità di uscire di casa, a zione negli ultimi anni.
cose veramente sorprendenti sulle causa del freddo invernale. Così li
origini di queste tradizioni. esortò, dicendo loro di recarsi dai
bambini con un regalo e di cogliere L’albero della vita
Babbo Natale l'occasione per diffondere il messag-
gio evangelico. I parroci, quindi, in- È difficile ritrovare le origini dell’an-
era verde! dossando un pesante soprabito tica tradizione dell’Albero di Natale,
rosso scuro (simile al bordeaux) per ma si può con certezza affermare
ripararsi dal freddo e portando con che essa derivi dalla Germania pa-
loro un sacco pieno di regali, rag- gana pre-cristiana. L’abete, essendo
giungevano i bambini mediante al- conifera sempreverde, richiama
cune slitte trainate da cani (e non facilmente il tema del perpetuarsi
renne!). La leggenda di San Nicola è della vita in inverno. Interessante la
alla base della grande festa olandese tradizione del “gioco di Adamo ed
di Sinterklaas (il compleanno del Eva” di matrice medievale: le piazze
Santo) che, a sua volta, ha dato ori- e le chiese venivano riempite con al-
gine al mito ed al nome di Santa beri da frutto, simboli dell’abbon-
Claus nelle sue diverse varianti. At- danza, che vennero poi sostituiti con
traverso delle illustrazioni d'epoca in gli abeti, a causa dei poteri magici
Per quanto riguarda “Babbo Natale”
cui è rappresentato come un signore che il popolo gli assegnava. A partire
il discorso è un po’ complesso: la
barbuto e corpulento, vestito di un dall’inizio del ‘900 gli alberi comin-
presenza di una figura contraddi-
mantello verde lungo fino ai piedi e ciarono ad essere immancabili nelle
stinta dai tratti tipici che comune-
ornato di pelliccia, possiamo ricon- case e, dopo il dopoguerra, si è
mente gli vengono attribuiti è
durre l’immagine moderna di Santa sviluppata una vera e propria indus-
presente in molte culture: nel fol-
Claus allo spirito della bontà del Na- tria consumistica degli addobbi na-
klore tedesco, la figura di Babbo Na-
tale, descritto nel Canto di Natale di talizi!
tale deriverebbe dal dio Odino. Si
Charles Dickens con il nome di "Spi-

@
narra, infatti, che il dio Odino ogni
anno tenesse una grande battuta di
rito del Natale presente". Questi poi Daniele Iodice
da verde è diventato di colore rosso, iodice.daniele@gmail.com
caccia nel periodo del solstizio inver-
sia per elementi pregressi della tra-
nale, accompagnato dagli altri dei e
dizione cristiana,
dai guerrieri caduti. La tradizione vo-
leva che i bambini lasciassero i pro-
pri stivali nei pressi del caminetto,
riempiendoli di carote, paglia o zuc-
chero, per sfamare il cavallo volante
del dio. In cambio, Odino avrebbe
sostituito il cibo con regali o dol-
ciumi.
Questa usanza è sopravvissuta in
Belgio e Paesi Bassi anche in epoca
cristiana: i bambini, infatti, ancora
oggi riempiono calze da mettere vi-
cino al camino la notte della vigilia.
Per quanto riguarda le tradizioni cri-
stiano-mediterranee, Babbo Natale
deriverebbe dalla figura del vescovo
San Nicola di Mira (antica città del-
Appuntamenti di sosta
La catechesi in preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima riprende
a partire da lunedì 10 gennaio.
Sempre lunedì 10 gennaio, alle ore 19.00, si terrà il primo incontro dei catechisti
del 2011.
Le attività dell’Oratorio Pier Giorgio Frassati, invece, riprendono sabato 15 gennaio.

Domenica 16 gennaio, a partire dalle ore 15.00 si terrà la prima riunione del nuovo
Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Il presepe artistico rimarrà aperto al pubblico fino a domenica 23 gennaio 2011.

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Le fot
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reg. 18/04 del 29/07/04


presso il Tribunale di Velletri. Aperitivi festivi dolcimetro cui vi abbiamo
parlato nel nu-
mero scorso.
Redazione e sede: Barracuda
Largo Imperia snc Prendete lo shaker e mettete il succo di due limoni, un cuc-
00040 - Nuova Florida,
Ardea (Rm) chiaino di zucchero a velo, 8 cubetti di ghiaccio, 2 bicchierini di
tel. 06 9130127 rum, 2 bicchierini di Cointreau e due bicchieri di succo di ananas.
e-mail: Shakerate bene e poi versate il cocktail nei bicchieri. Completate con lo spu-
sullavia.redazione
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Garibaldi
Direttore responsabile: Mescolate in una brocca 4 dl di succo d’arancia, 1.5 dl di bitter Campari. Mettete il ghiac-
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Montini, don Paolo Pallipa-
energicamente. Filtrate il cocktail con un colino e mettetelo in due
rambil, Giulia Pieraccini,
Valeria Presti, Giada Farneti, coppe con dei cubetti di ghiaccio. Decorate con la scorza di lime
Daniele Reitano. tagliata a spirale e una fettina di carambola.
Progetto grafico: Giulia Pieraccini. 2/2010.
in red azi one il 24/1
Chiuso

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