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Giugno 2010

Anno 2 - Numero 6

periodico di informazione della parrocchia San Gaetano da Thiene

MARE NOSTRUM?
L
a bellezza di un luogo è sempre frutto di un gioco di squadra. No, amico lettore, non ci siamo im-
pazziti. La nostra non è una di quelle frasi ad effetto, pensate per stupire chi legge. Ma è il frutto
di una riflessione che, come redazione, abbiamo fatto nel preparare il numero che ti trovi tra le
mani. Mi spiego un po’ meglio. Se ognuno di noi si trova di fronte la parola “mare”, cosa gli
All’interno: verrebbe subito in mente? Certamente una di quelle spiagge esotiche, con la sabbia bianca,
le palme e gli alberi di cocco. O ancora, le coste vive della Romagna, dove eventi, serate,
10 anni di animazione hanno supplito ad un ambiente non certo da “top10”. Tutti questi posti, che
evocano in ciascuno di noi sensazioni piacevoli, devono la propria fortuna all’instancabile
scoutismo lavoro di squadra che lega l’uomo alla natura, gli attori economici a quelli politici e sociali,
[pag. 2] governi nazionali e locali, l’essere umano e il buon Dio che gli ha donato inestimabili ric-
chezze. I Romani amavano chiamare il Mediterraneo mare nostrum. Per loro l’aggettivo no-
strum indicava più che altro il possesso di tutte le terre che da quel mare erano bagnate. Dunque
Dossier: Mare no- un’idea di dominio incontrastato, spesso feroce, dell’uomo sull’uomo. Eppure, lo stesso aggettivo,
strum? - intervista al oggi, sta alla radice della fortuna di tante località marittime che fanno parte dello stesso mare. Il trucco
presidente del SIB di è sempre lì: lavoro di squadra! Il nostrum indica che quel mare, con le sue ricchezze, è di tutti e quindi
anche mio, di me abitante che godo di simili paesaggi, di me commerciante che grazie a quel mare la-
Ardea voro e vivo, di me turista che trascorro le mie vacanze in quel luogo, di me amministratore che devo a
[pag. 4/5] quel mare il benessere della mia città e un aiuto non indifferente al mio lavoro. Abbiamo cercato a
lungo una foto per la copertina di questo numero, che esprimesse al meglio la considerazione che il
mare riveste presso di noi, abitanti di Ardea. Ci sembra che questo cancello “allucchettato” – una delle
Terza corsia: tante villette che sorgono sulla spiaggia, impedendo a tutti la vista del mare – lo rappresenti bene. Il
Ricordando Manzù mare da nostrum diviene meum, mio. Oppure “di nessuno”. Come quando, parlando delle nostre
spiagge con gli amici e provando imbarazzo per i brutti aggettivi che ci vengono in mente, concludiamo
[pag. 7] la conversazione con un sibillino «tanto a me il mare non piace!». Speriamo che questo nostro piccolo
numero faccia intravedere ad ognuno di noi cosa questo mare potrebbe divenire, se fosse realmente
nostrum. Buona lettura!!!

@Luca Vita
luca.vita@gmail.com
2 rsoate Ragazz
Parrocchia in coEst i: un sogno realizzato!
Anche quest’anno, continuando la sua scia positiva, dal 14 al 25 giugno, nella nostra
parrocchia si è svolta l’estate ragazzi (ER). Rispetto all’anno passato, l’ER ha coinvolto
molti ragazzi in meno (circa un’ottantina contro i 130 dell’anno precedente). Ciò è
stato dettato da una sorta di “cambio generazionale” tra gli animatori: molti animatori
alle “prime armi”, infatti, hanno affrontato la loro prima ER senza l’aiuto di quelli che
ormai sono considerati i “veterani” del Grest. Non sono mancati all’ap-
pello, però, sia il divertimento che l’allegria e, ovviamente, un po’ di
sana competizione. La stessa competizione che stimolava le squadre a
dare sempre il meglio di sé e a migliorarsi costantemente. I ragazzi e
gli animatori hanno vissuto coerentemente con il tema di quest’anno:
i sogni. Molti di essi si sono realizzati a pieno! Le giornate si succede-
vano giorno dopo giorno serenamente e grazie ad uno splendido la-
voro di squadra e ad una complicità tra animatori e ragazzi, è stato
possibile costruire una bella avventura insieme. L’ER si conferma
così un piccolo miracolo nel panorama della nostra città e non solo.
Innanzitutto perché non è comune trovare giovani, ragazzi e adulti che si im-
pegnano per ben due settimane solo mosse da una passione o da una vocazione e
non dietro compenso. Inoltre lasciare un insegnamento a ciascuno dei ragazzi coinvolti
non è un gioco da ragazzi. Infine non possiamo non ricordare l’importante aiuto di
tutti quegli adulti che hanno messo a disposizione il proprio tempo, dando così una
mano e rinvigorendo le fila degli animatori che, in fondo, non sono mai troppi!

@ Daniele Iodice
iodice.daniele@alice.it

10° anniversario del gruppo scout


“30maggio 2000 – 30maggio 2010: si è raggiunta una tappa ma la strada non è an-
cora finita”. Con questo slogan ha avuto inizio la giornata per festeggiare il 10° an-
niversario del gruppo scout della nostra parrocchia. A dire la verità, la giornata
non è iniziata molto bene: durante la notte tra il sabato e la domenica, infatti, è
misteriosamente scomparsa la bandiera italiana che ci ha accompagnato in molti
campi e che per noi aveva un significato molto importante!
La festa, che si è svolta in parrocchia, è iniziata alle 9,00 circa con il quadrato
formato dal reparto e dai lupetti. Ai festeggiamenti hanno partecipato gli ex-
scout e i responsabili AGESCI della Zona Castelli. Intorno alle ore 13,00 si è ce-
lebrata la S. Messa e poi… tutti a pranzo!
Dopo pranzo, gli scout hanno preparato delle costruzioni
e hanno allestito una stupenda mostra fotografica che
ha emozionato tutti coloro che hanno fatto parte
della storia del gruppo.
La giornata si è conclusa con ringraziamenti spe-
ciali al sindaco, che ci è venuto a trovare in questo
giorno di festa, ai nostri due sacerdoti, al coman-
dante dei carabinieri di Ardea, alle persone che
hanno contribuito alla ricostruzione della sede e a
tutti coloro che in questi anni ci hanno aiutato nell’edu-
care i ragazzi (da quando don Pino e Antonio Nicolai hanno
avuto l’idea di dar vita al gruppo scout).
È stata una straordinaria giornata di festa e speriamo che
non debbano passare altri 10 anni per ritrovarsi in-
sieme e capire quanto unisca il movimento scout!

@
Giovanni Gaigher
gioscout_495@live.it
3
Missione Compiuta!
intervista doppia a Martina Di Meo
A tutto
Nome:
e suor Selina, animatrici missionarie
campo
M: Martina
S: suor Selina

Com'e’ nata l'idea di creare un gruppo missionario nella nostra


Uniti
parrocchia?
S: Credo che la motivazione più importante per cui abbiamo deciso di for-
nello
mare un gruppo del genere sia quella di sensibilizzare in qualche modo le Sport!
persone, soprattutto i giovani, alla missionarietà. Non solo nei paesi più
Con grande pia-
lontani, ma anche e soprattutto nel nostro territorio dove – anche se molte
cere abbiamo no-
volte non lo sappiamo – c'è bisogno di un fortissimo aiuto. tato che l’invito
fatto il mese scorso a
Quali sono le iniziative che avete messo in atto fino ad oggi? partecipare alla festa diocesana del 2
M: Le iniziative di quest'anno sono state: un giugno è stato accettato e gradito da
pranzo comunitario che ha visto la parteci- gran parte di voi lettori, genitori, bam-
pazione di più di 100 persone e il cui rica- bini e da tutte le squadre partecipanti al
vato è stato interamente devoluto a una torneo “Oratorio Cup” di quest’anno. Si
missione che le suore di Ivrea hanno a Na- è trattato di una vera e propria festa
minga in Tanzania. Poi una serata di ser- dello sport e della famiglia, che ha coin-
vizio alla mensa dei poveri vicino Termini volto proprio i nostri ragazzi, protagoni-
e due veglie missionarie, in una delle sti di questa grande stagione. Come
quali è stato ospite don Victor, che ha abbiamo detto, erano presenti tutte le
squadre partecipanti al torneo e per
vissuto sulla sua pelle il dolore della
ognuna di loro c’è stata una piccola pre-
guerra in Sierra Leone e che poi è diven-
miazione. Tra patatine, dolci e trofei, il
tato sacerdote nella diocesi di Makeni.
pomeriggio si è svolto all’insegna dello
Inoltre durante l'anno il gruppo ha portato avanti un percorso di cre- sport: gli animatori hanno organizzato
scita personale, guidato da padre Guglielmo, un sacerdote save- partite di calcio, basket, gare di salto in
riano che ha vissuto molti anni in Sierra Leone e che attraverso la lungo e tanto altro ancora, con l’unico
sua testimonianza ci ha incoraggiato molto nelle nostre iniziative. scopo di far divertire i bambini e di pas-
sare una piacevole giornata insieme alle
Cosa vuol dire per voi la parola "missione"? famiglie. Non è mancato un momento di
M: La missione è un atteggiamento del cuore: essere missionari riflessione che si è svolto nel Centro An-
non significa solo lasciare tutto e partire, altrimenti questo ri- ziani adiacente alla parrocchia: grazie
guarderebbe solo alcuni di noi. Ma prima di tutto significa es- all’aiuto di don Claudio Paganini, assi-
sere attenti all'altro, essere aperti ad accogliere la diversità, stente nazionale del Centro Sportivo Ita-
gli altri punti di vista. Missione significa accettare e mettersi liano, si è aperto un dibattito sullo sport
al servizio dell'altro, è testimoniare la nostra felicità a chi e sul suo valore educativo. La domenica
invece è affranto e non trova una via d'uscita. La missione precedente alla grande festa, si è svolta
nasce dall'Amore. a Roma la finalissima tra i vincitori del-
S: Missione per me è mettermi in gioco con tutto l’Oratorio Cup di Albano e quelli della
diocesi di Roma: i nostri Under 10 non
quello che posso donare, dicendo sempre
sonno riusciti a portare a casa anche
di sì davanti alle situazioni più difficoltose
questa sorta di “Supercoppa”. Tuttavia
e cercando di portare sempre il sorriso e
l’amarezza non ha vinto sulla gioia e la
quella serenità che il Signore mi tra- soddisfazione, ancora vive nei loro
smette ogni giorno senza andare troppo sguardi! Ora, dopo importanti partite,
lontano. Per questo si può essere mis- sconfitte, vittorie, tutti si possono ab-
sionari anche rimanendo nel proprio bandonare alla meritata vacanza! Alla
quartiere. prossima partita!

@
Maria Laura Fabbri

@ Federica Fioravanti
lalli1994@yahoo.it
pekora_nera92@hotmail.it
4
Un litorale da riqualificare
A quattr'occhi con Angelo Cavola
Stagione estiva, litorale laziale, Ardea. Come combinare queste tre parole? Per capire meglio cosa si-
gnifica la stagione estiva per il nostro territorio, abbiamo scelto di intervistare Angelo Cavola, impren-
ditore locale e presidente del Sindacato Balneari Italiani (SIB) di Ardea. Il SIB è la sigla che raccoglie il
95% delle ventimila aziende balneari italiane. Ad Ardea essa è l’unica associazione che raggruppa le
aziende che gestiscono strutture balneari, chioschi e ristoranti che si trovano sulle spiagge del territo-
rio.Il sig. Cavola, oltre a presiedere il SIB locale, ne è anche vicepresidente regionale, oltre che consi-
gliere nazionale (in rappresentanza della Regione Lazio).

Cosa pensa della situazione del nostro litorale? Quali po-


tenzialità, quali aspetti da migliorare e come?
«Le aziende balneari in un luogo di mare rappresentano, se-
condo me, il motore dell’economia locale. Attraverso il turismo
balneare, infatti, è un territorio intero a vivere: lavorano i negozi, si
affittano le case. Il Comune di Ardea, però, se confrontato con le zone
costiere limitrofe, rappresenta sicuramente il fanalino di coda del litorale
pontino. Il nostro territorio è circondato da zone più sviluppate: mi riferisco
innanzitutto ad Ostia, che è il “mare di Roma” e come tale ha un’antica cultura
del turismo balneare e strutture più belle e più grandi. A sud, Anzio e Nettuno
rappresentano anch’esse una zona più attraente: entrambe le città, ad esempio, hanno un porto turi-
stico. Noi che ci troviamo “a metà strada”, abbiamo un turismo balneare che non beneficia di tutte queste infrastrutture.
Ciò non significa però che noi balneari non facciamo del nostro meglio! Facilitati certamente dal fatto di esser rappresentati
ad Ardea da un’unica associazione di categoria – che ci rende più omogenei e compatti – cerchiamo di sviluppare sinergie
con il territorio, organizzando in prima persona numerosi eventi, accanto a quelli programmati direttamente dall’ammini-
strazione comunale».
Nei mesi scorsi lei ha più volte incontrato l'Amministrazione comunale per concordare "una strategia e una program-
mazione comune mirata alla riqualificazione e alla promozione del litorale di Ardea" (parole tratte dal sito del Comune
di Ardea). Di cosa si tratta? Può fornirci qualche particolare in più?
«La parola “riqualificazione” è una bella parola che noi rincorriamo da tantissimi anni, ma si basa soprattutto su un aspetto
tecnico che è quello del PUA (il piano di utilizzo degli arenili). Si tratta di una sorta di pianificazione comunale di quella
parte demaniale costiera, che non è ricompresa nel piano regolatore generale. Il PUA stabilisce quali sono le aree della
spiaggia che devono restare libere, le aree che si possono dare in concessione, le aree che possono avere un’autorizzazione
per permettere l’ingresso delle barche in acqua. Il PUA darebbe anche l’opportunità alle strutture balneari di farsi una
sorta di “lifting”. È una misura che noi aspettiamo da circa 30 anni. Vi faccio alcuni esempi: se io all’interno della mia strut-
tura balneare volessi creare una piscina, oppure volessi cambiare le cabine e renderle più “moderne” – noi abbiamo delle
strutture che risalgono a 20-30 anni fa, senza neanche la doccia! – non potrei farlo, in assenza di una specifica regolamen-
tazione presente nel PUA. Il Comune di Ardea ha adottato il PUA due anni fa, ma ora deve essere approvato dalla Regione
Lazio. Ci troviamo quindi in un momento di attesa. È vero che si è riscontrato un notevole ritardo nella fase di pianificazione,
ma anche la Regione sta impiegando molto tempo nella fase di approvazione. E così, da diversi anni, durante l’inverno,
come SIB andiamo sempre a sollecitare l’amministrazione comunale affinché possa interagire con la Regione e possa sol-
lecitarla ad approvare il PUA. Solo una volta entrato in vigore, esso permetterà una seria riqualificazione».
Si parla spesso della necessità di "fare sistema" come condizione essenziale per garantire uno sviluppo turistico al nostro
litorale. Lei è d'accordo con questa affermazione?
«Non soltanto sono d’accordo con l’affermazione, ma credo che come balneari
stiamo cercando di metterla in pratica. Lo dimostra la nostra adesione al Consorzio
Mare di Roma, un consorzio turistico che abbraccia più comuni (da Nettuno a
Fiumicino). Grazie a Mare di Roma, si è sviluppato anche il consorzio parallelo di
“Non solo shop”, a Tor San Lorenzo. Si tratta di un centro commerciale naturale
che cerca di ritagliarsi uno spazio nella nostra zona e di sviluppare il turismo
nel periodo estivo.
Noi cerchiamo, insomma, di interagire con tutti gli attori economici, cercando
di mettere assieme queste tutte le sinergie necessarie, finalizzate alla promo-
zione del turismo».

Il resto dell’intervista al sig. Cavola è disponibile sul nostro blog http://sullavia.wordpress.com. Al sig. Cavola va il nostro
grazie per il tempo messoci a disposizione. A lui e agli altri imprenditori balneari della nostra città, va il nostro augurio
per una stagione estiva bella e proficua.
Mare Nostrum? 5
La qualita’ del nostro mare
Nonostante il burrascoso inizio di stagione,
l’estate sembra davvero arrivata, e con essa torna d’attualità il tema della
qualità delle acque marine. Come se la cava il nostro litorale?
Purtroppo non vi sono le famose “bandiere blu”, che vengono assegnate ogni anno alle
spiagge che si contraddistinguono per la qualità delle acque, della costa, dei servizi, nonché
per l’educazione ambientale. Sono invece presenti delle “bandiere nere” a denuncia di un
avanzato stato di inquinamento. Secondo i rapporti di monitoraggio “Goletta Verde” di Le-
gambiente, il Canale Biffi, nella zona sud del comune, risulta da tempo gravemente inqui-
nato. I rilevamenti nella foce parlano della presenza di sostanze (coliformi fecali ed
escherichia coli) ben oltre la soglia di tollerabilità. Una seria riqualificazione del litorale deve
necessariamente poggiare sulla qualità delle acque marine. Per questo Legambiente chiede a
tutti i cittadini di collaborare con “Goletta Verde” attraverso il servizio SOS GOLETTA, che pre-
vede l’invio di segnalazioni di anomalie, scrivendo a scientifico@legambiente.it, o
inviando un sms o mms al numero 346/0080726.

@
Daniele Reitano
La piaga dell’abus dan.reitano@tiscali.it

È ormai tristemente ivismo


noto che il nostro litor
endemica fortemente ale è preda da anni di
oppressiva ed infetta una malattia
nomeno, come un ve : l’abusivismo edilizio
ro e proprio virus, ha . Questo fe-
non indifferente del già corroso e infettato
litorale, appropriand una porzione
tutti gli effetti terreno osi di quello che dovr
demaniale (e dunque ebbe essere a
ministrazione comun di tutti!). Da qualche
ale ha deciso di dare anno l’am-
delle abitazioni abus il via ad un’opera di
ive in questione. Qu abbattimento
anno – non hanno te esto finché i proprie
ntato la strada del ric tari – lo scorso
una sentenza ha dato orso al TAR. Nel dicem
ragione agli interess br e scorso, però,
dichiarato, all’indom i del Comune di Arde
ani del responso del a. Il sindaco ha
tutti i ricorsi degli uti Tribunale: «La senten
lizzatori illegittimi di za del Tar rigetta
evidente di come il beni demaniali ed è
nostro operato sia co la dimostrazione
dei cittadini di buon rre tto e vada incontro
senso. Nei prossimi alle aspettative
sentanti delle Forze giorni il Comune di
dell'Ordine interessat Ardea, in collaborazio
interrotte proprio a ca e, riprenderà le oper ne con i rappre-
usa del ricorso al tribu azioni di demolizion
zioni in questione». Or nale amministrativo e sul lungomare,
a il nemico numero un da parte dei proprieta
proprio che la questio o dell’opera di abbattim ri delle abita-
ne trovi una soluzione ento rimangono i costi
quanto più possibile . Speriamo
efficace e rapida.

@
Daniele Iodice
iodice.daniele@alice.it
A due passi dal mare: il Castrum Inui
Ardea dispone di un vasto patrimonio cul-
turale che ben si inserisce tra le infinite meraviglie archeologiche italiane. Purtroppo, parlando di
archeologia, Ardea ha aspetti positivi e negativi: arrivando nel paese dei Rutuli, un turista può rimanere
spiazzato dalla quantità di ruderi che si trova davanti, ma spesso non trova il modo e la persona giusta
che sappia presentargli la storia del luogo. Proprio nei pressi del mare, si staglia la “ciliegina sulla torta”
del nostro patrimonio culturale, il Castrum Inui. Si tratta di un insediamento portuale e mercantile,
che può vantare il ritrovamento di un impianto termale con pavimentazioni di mosaici e cisterne per
la riserva idrica, pareti con affreschi, e tre santuari: il tempio A, il tempio B e il tempietto di Esculapio.
Nelle fonti letterarie uno dei templi è associato al culto del dio Inuo (Priapo), protettore della fer-
tilità della terra, da cui il sito prende il nome mentre la fondazione dell’insedia-
mento è unita al mito di Enea: nel 1300 a.C. Latino Silvio, nipote di Enea,
fondò l’area portuale presente sulla foce dell’Incastro e nominata nel
VI canto dell’Eneide di Virgilio. Il Castrum Inui è stato aperto il
9 luglio per la visita annuale ma durante l’anno non è
visitabile poiché lo scavo, su cui opera la So-
printendenza per i Beni Archeologici
del Lazio, è ancora in corso.

@
Giulia Pieraccini
lia.pieraccini@gmail.com
6
Incrocio culturale
Ci e’ piaciuto
Green zone è l’area internazionale centro della Coalition Pro-
visional Authority, situata nella zona centrale di Baghdad in Iraq. Pro-
prio qui viene ambientato il film, tratto dal libro del giornalista americano
di origine indiana Rajiv Chandrasekaran. Nel 2003, dopo l’occupazione
della città e la fuga di Saddam Hussein, l’esercito americano con l’ausilio
della CIA sta rintracciando le armi di distruzione di massa, affidandosi ad
informazioni che però non li portano a nulla. L’ufficiale Roy Miller (Matt Damon)
è un uomo animato da un senso patriottico e morale che lo spinge ad agire fuori dagli schemi:
vuole saperne di più, così, seppur senza l’appoggio dei suoi superiori, si affida alle informazioni
di un informatore iracheno che lo porteranno a sfiorare la cattura di un importante latitante.
Ben presto, però, si rende conto delle macchinazioni inventate da alcuni rappresentanti del
governo americano che, per ingannare l’opinione pubblica mondiale, hanno diffuso false voci GREEN ZONE
sulle armi di distruzione di massa. Miller cercherà, con l’aiuto della CIA, di trovare prove per USA, 2010
smascherarli, mettendo a rischio la sua vita.

@
Regia: P. Greengrass
Maria Bonfa’ Genere: drammatico
sullavia.redazione@gmail.com Durata: 120 min

Non ci e’ piaciuto
Steven Russell conduce una vita tranquilla insieme alla
sua famiglia finché un incidente stradale gli farà aprire gli occhi:
Steven è un omosessuale e decide di vivere la sua vita “al massimo”.
Nel farlo, l'uomo avrà molti problemi con la legge, che lo porteranno
in carcere. Qui Steven incontrerà Philip. Il grande amore che nutre nei
suoi confronti lo indurrà più volte a tentare la fuga e a mettere in atto
una serie di imprese impossibili. Gli sceneggiatori Glenn Ficarra e John Requa sembrano
voler dare a questa storia vera un sapore del tutto inverosimile. La movimentata storia di
Steven avrebbe potuto dar vita a un film interessante, se i registi avessero seguito il filone
narrativo con coerenza. Davanti a un film che vuole essere d'amore, d'avventura, ma
anche di rappresentazione della vita carceraria e di inganni, il pubblico finisce per essere
disorientato. Neppure la bravura del comico Jim Carrey ha saputo evitare agli spettatori COLPO DI FULMINE
USA, 2010
una certa noia. Peccato!!!

@
Regia: John Requa,
Giada Farneti Glen Ficarra
giada.farneti@alice.it
Genere: commedia
Durata: 97 min

Lo andremo a vedere
Ha fatto “faville” al festival di Cannes: era l’unico film italiano in
concorso e nonostante ciò ha portato a casa il premio come miglior at-
tore, attribuito ad Elio Germano.
Trionfo niente male per il film di Luchetti, ambientato nella periferia di
Roma e nella piccola realtà familiare propria a tutti noi. Tre figli, un la-
voro, una casa, una moglie: Claudio vive così.
La sua vita però andrà incontro ad un grande e devastante cambiamento, allora lui si tro-
verà a confrontarsi con situazioni più grandi di lui. Un film che parla della vita in tutti i suoi
risvolti, anche di quelli negativi; un film che sicuramente ci commuoverà tutti nel profondo,
ci farà riflettere e magari anche apprezzare di più tutto quello che abbiamo.
LA NOSTRA VITA
ITALIA, 2010
Regia: D. Luchetti

@
Genere: drammatico
Valeria Presti Durata: 100 min
kairi-4ever@hotmail.it
Terza corsia
La rubrica culturale di Sulla Via
7

Ricordando Manzu’
Torniamo anche in questo numero con zione di figure professionali del settore terribile dei peccati e porta alla gret-
la nostra pagina culturale. Questo mese come il cantautore Giuseppe Palazzo». tezza e alla miseria. Perciò sii sempre
abbiamo scelto un tema a noi molto “vi- Coniugare creatività artistica e valoriz- signore pur tenendoti ad una disciplina;
cino”: ripercorrendo le orme di molte zazione del patrimonio artistico e cultu- 6. Non temere la bella e legittima ami-
iniziative svolte negli ultimi anni nella rale del nostro territorio, facendo leva cizia della donna, ma tieniti sempre lon-
nostra città, vorremmo dedicare questo proprio sull’artista più illustre della no- tano dalla volgarità: questa uccide
spazio ad un grande artista contempo- stra città, è stato dunque il risultato più l’anima;
raneo: Giacomo Manzù. evidente dell’iniziativa. 7. Non essere mai debole, anche se
questo ti costa doloroso sacrificio; ma
nello stesso tempo, sii sempre dolce;
Il progetto Sii sempre dolce 8. Il tuo vivere e la tua concezione della

“Scrivi una canzone”


Anche la redazione di Sulla Via ha pen- vita sia libera da ogni pregiudizio; ma
sato di ricordare Giacomo Manzù. E la sostenuta da quella disciplina morale
scelta di farlo proprio in apertura della che fa l’uomo libero e coraggioso;
stagione estiva, ha come obiettivo pro- 9. Non prendere l’abitudine di racco-
prio quello di consigliare ai nostri lettori mandarti a Dio, ma ringrazialo sempre
– turisti e residenti – di non perdersi di quello che fai di bello e di buono;
una visita alla Raccolta Manzù. Abbi- 10. Non dimenticarti mai le preghiere.
amo deciso così di far parlare lo scul-
tore, proponendovi la splendida lettera Ti benedico e ti abbraccio.
scritta al figlio Pio, celebre designer, Tuo papà
morto nel 1969 a soli 30 anni, in un in-
cidente stradale.
È piuttosto difficile apporre una L’opera d’arte
qualunque sorta di commento al testo, Agli studenti dell’Accademia estiva di
Da molti anni i professori e gli inse- non per la complessità dei temi, ma per Salisburgo, Manzù disse: “L’opera d’arte
gnanti delle scuole che si trovano sul la lucidità e la consapevolezza con la scaturisce unicamente e solo da un
nostro territorio (una delle quali è de- quale sono espressi. Vi riportiamo qui moto d’amore… La condizione essen-
dicata proprio allo scultore bergama- di seguito il testo integrale della lettera, ziale per la vostra opera è che dal vostro
sco), svolgono una preziosa opera di scritta il 5 settembre 1960, la quale, intimo scaturisca un fuoco che investa
sensibilizzazione nei confronti degli stu- non a torto, si può definire come una la materia che non può restare sem-
denti. Lo scopo è quello di guidare bam- vera e propria “regola di vita”. plicemente tale, perché sotto le vostre
bini e ragazzi verso la scoperta di questo mani dovrà sublimarsi in spirito. La
grande artista e dei suoi valori. L’ultima Carissimo Pio, concezione plastica non deve essere
tra le lodevoli iniziative, realizzata dalla ora che ti appresti a partire ed inizi i ispirata da pregiudizi formali, ma
Scuola Media Statale Virgilio e dalla primi passi decisivi per quello che sarà soltanto dall’amore”.
Raccolta Manzù, è stato il progetto la tua vita, mi permetto raccomandarti

@
“Scriviamo una canzone”. Gli alunni si i seguenti punti: Daniele Iodice
sono cimentati in un inedito laboratorio 1. Non temere la solitudine perché è in iodice.daniele@alice.it
musicale, con lo scopo di scrivere in- essa che i nostri propositi si fortificano;
sieme una canzone. «Il progetto di pro- 2. Segui solo il difficile, non lasciarti
muovere un laboratorio di scrittura tentare dal facile: il difficile è virile e
creativa e musica – si legge nel comuni- può portare anche al miracolo, il facile
cato stampa degli organizzatori – ri- è per i pigri e per i deboli;
sponde a un preciso bisogno formativo 3. Fa’ che ogni tua azione sia sollecitata
che è quello di far fronte a fenomeni di dalla bellezza, dall’onestà e che sia sem-
disagio scolastico, emarginazione e de- pre avvolta nell’umiltà e nella bontà;
motivazione sempre più frequenti nei 4. La bontà, la chiarezza, la sincerità e il
ragazzi di oggi, creando momenti di ag- coraggio devono essere i pilastri dei
gregazione positiva, di integrazione fra tuoi pensieri e soprattutto tieni bene
culture attraverso l’interazione di di- fisso nella mente, che con la bontà si
versi linguaggi espressivi. Il progetto ha può conquistare tutto e tutti;
inoltre evidenziato, accanto all’aspetto 5. Non lasciarti mai affascinare dal
creativo e artistico, il processo produt- denaro; consideralo un mezzo, non
tivo che porta alla realizzazione di una un’aspirazione. Non essere mai avaro,
canzone, avvalendosi della collabora- né con tè stesso, né con gli altri; è il più
Appuntamenti di sosta
Il 21 giugno 2010, a partire dalle ore 21, si terrà il musical “Reality Sciò”, organizzato dai
ragazzi del gruppo 3D: tutta la comunità parrocchiale è invitata a partecipare.

Dal 22 al 25 giugno si terrà la terza edizione di Boschetto in festa!, la festa patronale della
nostra comunità parrocchiale. Sul nostro blog trovate il programma dell’evento.

Seguici sul blog http://sullavia.wordpress.com


tra i post, questo mese, puoi trovare:
BOSCHETTO IN FESTA 2010
Il programma dettagliato della nostra festa patronale

Diario dell’ESTATE RAGAZZI


resoconto dettagliato delle due settimane trascorse in oratorio con i ragazzi del quartiere.

E vai col FARMER’s MARKET!


Al via il mercato dei produttori agricoli a largo Milano.

oto d el mes e
le f
Alcuni momenti
signi-
ficativi della
festa
dello sport del
2 giu-
Sulla Via
gno, con la pr
emia-
zione delle
nostre
squadre e dell’

dolcimetro
reg. 18/04 del 29/07/04 Estate
presso il Tribunale di Velletri. Ragazzi 2010 (a
Gelato al te’ verde fianco)
Redazione e sede:
Largo Imperia snc
00040 - Nuova Florida,
Ardea (Rm) Ingredienti:
tel. 06 9130127 30 g di té verde, 120 g di zucchero semolato,
e-mail:
sullavia.redazione 5 tuorli d'uovo, 5 dl di latte, una scorza di limone.
@gmail.com Preparazione:
Direttore responsabile:
Mettere in una casseruola il latte con la buccia del limone. Far bollire, quindi ag-
Fabrizio Fontana. giungere il té. Lasciar riposare per circa 10 minuti e nel frattempo sbattere i tuorli
Direttore: Luca Vita. con lo zucchero in modo da ottenere una crema spumosa. Filtrare il latte in un co-
Redazione:
Maria Bonfà, Enrico lino da té molto fitto e mescolando unire il latte caldo al composto. Rimettere
Cappellacci, Aura Del il composto in una casseruola e lasciarlo sul fuoco basso, sempre mesco-
Frate, Maria Laura Fabbri, lando, per 10 minuti facendo attenzione che non raggiunga l'ebollizione.
Federica Fioravanti,
Giovanni Gaigher, Daniele Quando il composto si sarà addensato, toglierlo dal fuoco, passarlo
Iodice, don Paolo Pallipa- in un setaccio e sempre mescolando farlo raffreddare. Versare la
rambil, Giulia Pieraccini,
Valeria Presti, Giada Farneti, Da-
crema fredda nella gelatiera. Far funzionare l'apparecchio e,
niele Reitano. senza aver bisogno di metterlo in frigo in circa 20 minuti
Progetto grafico: Giulia Pieraccini. sarà pronto un ottimo gelato.
/06/2010.
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