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Il vero pentimento nasce nel cuore

Anticamente il sacramento della Penitenza sterità, la sua veste logora era portata con ta-
non si svolgeva come oggi, ma avveniva in le dignità da farla apparire una veste regale,
due tempi: dapprima il sacerdote riceveva e provò forte un senso di inferiorità. Ma si
l’accusa dei peccati, poi imponeva la peni- riprese subito e con fare quasi canzonatorio
tenza, poi, con la dimostrazione di aver as- rispose: «Vado e torno!» e pensò: «Va bene
solto l’obbligo penitenziale, il penitente ri- la manica larga, ma così… è proprio uno
ceveva l’assoluzione e poteva essere piena- stupido! È andata bene anche questa!»
mente reintegrato nella Comunità. In quei Prendendo la via del ritorno si fermò alla
tempi è ambientato il nostro racconto. prima fonte che sgorgava dal monte, ma
Non conosco l’autore della storia, la sua let- grande fu la sua sorpresa quando si accorse
tura risale ai tempi della mia infanzia, ma il che benché l’acqua entrasse, la borraccia ri-
suo contenuto mi è sempre rimasto impresso maneva sempre vuota. E da quella fonte pas-
e oggi qui lo riporto riscritto da me. sò alla successiva, poi a un’altra, poi a
______________________ un’altra ancora e così via per lungo tempo.
L’acqua entrava, la borraccia non aveva fori,
Tanti anni fa, in un paese di cui non ricordo era piccola, ma era sempre inesorabilmente
il nome, viveva un signorotto, ricco, potente vuota! «Maledetto eremita! - penso – poteva
e prepotente che aveva accumulato le sue chiedermi metà delle mie ricchezze! Anche
immense ricchezze a furia di soprusi d’ogni di più gliene avrei date! No! Proprio questa
genere: furti, violenze, assassini e ogni sorta maledetta borraccia doveva darmi da riempi-
di nefandezze. Il pensiero di Dio non lo ave- re!».
va mai sfiorato. Intanto gli anni passavano, le forze venivano
Un giorno, circa a metà della sua vita, per la meno, e l’inquietudine che lo aveva spinto a
prima volta, provò una certa inquietudine. salire il monte in cerca di un facile perdono
Come poteva, si fermò a riflettere e pensò: cresceva paurosamente di fronte ad ogni ten-
«E se davvero ci fosse l’inferno? È bene fare tativo andato a vuoto di riempire il piccolo
qualcosa. D’altra parte sono tanto ricco che recipiente. Con il cuore carico di angoscia
sicuramente il Paradiso posso comprarmelo! cominciò a viaggiare, di paese in paese alla
Metterò a posto anche questa faccenda! Ho ricerca dell’acqua che potesse ottenergli il
sentito dire che in cima al monte vive un e- perdono dei suoi peccati. Ma nessuna fonte
remita che gode fama di santità e soprattutto possedeva quell’acqua!
di essere di manica larga. Andrò da lui: an- Un giorno, ormai vecchio, stanco per il lun-
che se mi chiedesse la metà dei miei beni, go viaggiare, sconfitto e lacero come un
fare sempre un affare!». mendicante, si sedette presso l’ultima fonte.
Detto fatto, s’incamminò per l’erta del mon- Come un film, la sua vita gli passò davanti
te. Giunto alla sommità, s’incontrò con agli occhi della mente, rivide tutti i suoi mi-
l’eremita e con fare imperioso gli ordinò di sfatti, ebbe orrore di se stesso, comprese.
ricevere la sua confessione. L’eremita Toccato dalla Grazia, provò dolore di tutto il
l’ascoltò con pazienza con un sorriso velato male commesso ed esclamò in un pianto di-
di tristezza e al momento di imporre la peni- rotto: «Mio Dio, quanto ti ho offeso! Non
tenza, trasse dalla tasca una minuscola bor- c’è acqua che possa lavare i miei peccati!
raccia e porgendola al manigoldo gli disse: Perdonami! Lavami con il tuo sangue!» i-
«Per penitenza, mi riporterai questa piccola navvertitamente una lacrima cadde nella
borraccia piena d’acqua». piccola borraccia che fu subito piena.
Per la prima volta il signorotto rimase senza
parole. Guardò stupito l’umile persona di Diana Malcangi
quel ministro di Dio, grande per la sua au-

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