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Au "46 Alfred Tomatis L’orecchio e la voce Baldini&Castoldi IL Le posture del corpo La postura dascolto Uno dei principali agenti di attivazione della funzione ascolto é senza dubbio, la postura corporea che permette di accedere a que- sta facolta d’alto livello, Questa postura chiama in causa tutte le parti dell’essere uma- no, soprattutto il cervello che ne viene stimolato e il sistema nervo- so che mette in movimento i diversi circuiti afferenti ed efferenti, motori ¢ sensoriali, Irichiamo ad alcune nozioni ci sembra indispensabile per in- trodurre il discorso sulla postura d'ascolto, la cui importanza é considerevole nell’ambito della voce cantata. Questo richiamo vertera innanzitutto sul sistema nervoso, il quale si presenta sotto fc di antastica associazione di cellule animate da un veroe proprio meccanismo «sociologico». Quest’ultimo distribuisce le fanzioni alle diverse parti del corpo chiamate a diffondere le infor- mazioni ¢ a rinviarle. In questo modo si instaura una dinamica che necessita, come é noto, di un catico di energia di due ordini; uno metabolico, che avviene cioé attraverso la nutrizione e l'ossigena- zione; l’altro, dall'aspetto fisico-chimico pit complesso, siattua at- traverso l'intervento di stimolazioni. I cervello é vivo perché viene stimolato, e cid tanto pitt quan- to piti lo stimolo é adeguato. Si @ potuto dimostrare che sel’azione di erogazione energetica venisse meno, potrebbero derivarne gravi danni. D’altra parte si é riusciti a misurare il numero di stimolazio- ni necessarie per mantenere in buono stato di funzionamento l’in- sieme del sistema nervoso. Se é vero che la dose risulta considere- vole, non & meno vero che su scala molecolare le propotzioni ap- paiono normali. E al orecchio, ricordiamolo, che compete la maggior parte 183 Alfred Tomatis del lavoro di stimolazione. Di fatto l’orecchio é il generatore prin- cipale di energia corticale, non di per sé, ma perché la ricarica energetica si realizza suo tramite, il che é una cosa totalmente di- versa. Ora si sa che il vestibolo si occupa della stimolazione di tutti i muscoli, Essi ricevono le informazioni che partono dai due vesti- boli e che regolano le loro funzioni sul piano della verticalita, della motricita e dei movimenti del corpo. Ma tutte queste sollecitazioni alla statica, al tono muscolare, ai movimenti, sono compensate da risposte di ogni genere, informazioni o stimolazioni. Queste ema- nano dunque dai muscoli, dalle articolazioni, dai cendini, dalle stesse ossa. L’enorme sollecitazione che viene cosi creata basta a spiegare l’accresciuta tonicitd provocata dal movimento, da una buona statica, da una buona posizione del corpo. Pit é agevole raggiungere una posizione corretta ¢ pil mantenervisi. Anche qui esiste un circuito chiuso che funziona se il controllo si dimostra efficace e permanente. Dunque viene a isti- tuirsi, a livello del vestibolo ¢ in seguito globalmente, un comples- so circuito di controllo, che permette al corpo di ricevere energia e, nello stesso tempo, gli garantisce la statica e soprattutto la vertica- lita ela perfezione dei movimenti. Ogni gesto eseguito viene con- trollato dal vestibolo il quale, in ogni momento, aggiusta, corregge, rettifica, compensa, bilancia l’insieme dei movimenti affinché ri- sultino armoniosi e inseriti nella globale dinamica del corpo. L'autoregolazione si effettua in maniera sistematica a partire dal momento in cui !"orecchio mette in azione i suoi diversi organi, e cioé lutricalo con i suoi canali semicircolari, il sacculo e la co- clea. A questo punto l’orecchio pud accedere alla posizione d'a- scalto. Abbiamo gia sufficientemente parlato dell’ ascolto per riusci- rea comprendere che questa facolta umana di alto livello si impa- dronisce totalmente dell’orecchio tanto sul piano del vestibolo quanto su quello della coclea, Certo & che I’ascolto s'impianta su un udito che pretende corretto, che desidera ottimale. L'ascolto é esigente ¢, per raggiungere i suoi scopi, si impa- dronisce dell’apparato cocleare ¢ dell’insieme vestibolare. Non vi, sara ascolto perfetto se il vestibolo non assume una ben determina- 184 Lorecchio e la voce ta posizione spaziale. Non visara ascolto di grande qualita se il cor- Po non si sottometteri al controllo del vestibolo labirintico. 40. ADEGUATA POSTURA DELL'ORECCHIO INTERNO 1.Utricolo 2, Canali semicircolari 3. Utricolo 4. Coclea In altri termini, per ascoltare bene bisogna adottare > una pre-e cisa postura, quella a cui abbiamo dato il nome di_«posi ‘ascolta», Avremo mado di tiparlarne pid avanti. ~~ Per la sua influenza, quindi, su muscoli e articolazioni e attra- verso l'azione esercitata su tutte le strutture ossee, il vestibolo por- ta un enorme flusso di stimolazioni di cui la corteccia potra poi be- ; neficiare. Quanto alla coclea, anch’essa gioca una parte non di- ‘ sprezzabile se impiegata — precisiamolo — convenientemente. Cid significa chiaramente che deve armonizzare la sua attivita centrata sull’ascolto; quindi dovra operare perché l’insieme del vestibolo si metta in una posizione adeguata. Infatti, la coclea contribuisce alla determinazione di quella «verticalita» tanto peculiare all’ascolto, intervenendo in modo tale che tutto il corpo ne viene coinvolto. A Partire da questo momento non é solamente l’orecchio che viene chiamato a svolgere il suo compito in maniera ottimale; anche il «corpo epidermico» é invitato a partecipare alla dinamica com- i) plessiva. La pelle beneficia asua volta delle stimolazioni acustiche,) P s 2 = in modo particolare la dove si trovano i corpuscoli sensorial quel- | I stessi che rispondono alle pressionie quindi alle stimolazioni so- | fore, ma in maniera infraliminare, Questi elementi sensibili si tro- vano sul viso, sulla parte anteriore del torace e dell’addome, sulla Parte interna delle braccia e nella regione palmare delle mani, nella 185 Alfred Tomatis parte interna delle cosce e delle gambe, cosi come nell’area delle piante dei piedi. Cid significa che il mettersi ad ascoltare altro non che un im- piegare Ia propria persona come se fosse una grande antenna di grande antenna di- spiegata nell’aria. Si tratta di una partecipazione totale del corpo aie ‘a colui che ascolta, Il tipico atteggiarsi di chi rifiuta un di- Scorso & di mettersi in disparte, assumendo spesso una posizione | incurvata, con la schiena rivolta al suo interlocutore; egli manifesta con la posizione del suo corpo cid che non sap rebbe esprimere con la parola. Dunquel’orecchio regola il controllo della posizione del cor- po attraverso l’angolazione del vestibolo. A questa prima regola- zione se ne aggiunge un’altra che ci riconduce ai procedimenti del- la comunicazione che abbiamo trattato a pit riprese, Parlare a un’altra persona significa agire sul suo corpo, vale a dire indurre colui che ascolta a beneficiare delle stesse sensazioni propriocetti- ve di colui che emette la parola. Chi ascolta viene cosi spi asso dopo passo, a rispondere con il corpo, mediante la posizione, la verticalita, apertura, il suo offtirsi, in un certo enso, all'espres- sione di chi gli parla. In questo modo tutt | suo corpo partecipa; inrealta @ solo i corpo periferico, e beninteso anche tutta il siste- ma nervoso associato, afferente ed efferente. L’informazione peri- ferica determina delle accensioni di sensibilita in direzione del si- stema nervoso centrale ¢ le conseguenti risposte. Tutto viene cosi coinvolto, anche la stessa corticalita cerebrale. Attraverso la coclea noi raggiungiamo il cervello nella sua quasi totalita, mentre il resto del sistema nervoso, quello motorio e quello sensitivo, ¢ raggiunto dal vestibolo. Non si ri etera mai, ab- ' bastanza che, per ascoltare, la coclea deve invitare il vestibolo_a | «posizionare» il corpo. In questo modo vi sara una migliore solle- citazione corporea a molteplici livelli: posturali, antigravitazionali, cutanei mediante la presentazione della parte anteriore del corpo, ecc. Dopo che i suoni sono stati differenziati sulla rampa cocleare, in corrispondenza dell’organo di Corti, si assiste a una distribuzio- ne delle frequenze in direzione della corteccia. Si pud osservare la stessa differenziazione tonotopica nel cervello temporale sinistro, settore su cui si proietta I’area uditiva. 186 L’orecchio e la voce A questo punto mi sembra necessario soffermarsi su questa zona temporale, cosi importante sia per la memoria che per la con- centrazione. Essa si divide su tre piani come indica lo schema se- guente: 41, AREA UDITIVA TEMPORALE 1. Zona di ricezione dei suoni 2. Zona di riconoscimento dei suoni o zona gnosica 3. Zona della memorizzazione nominale 4. Lobo temporale sinistra 1) il primo costituisce il piano della ricezione dei suoni (pro- priamente detti (zona 1) 2) altro, sottostante, riguarda il riconoscimento dei suoni (zona 2) 3) il terzo, situato al di sotto del precedente, svolge il compito di «serbatoio mnemonico» dei suoni (zona 3), Questa é la zona di" memorizzazione nominale ¢ interviene soprattutto nell’atto canta- to. Da essa dipende la diffusione dell’informazione in direzione di tutto l'encefalo mediante l’angolazione dei fasci che si originano nell'area precedente e che si inoltrano in direzione dei nuclei del Ponte ¢ in seguito da questo verso il cervelletto. Noi ora sappiamo quello che tale reticolo rappresenta per Pinsieme dei circuiti di controllo audio-vocali. Di tutto questo é necessario tenere bene a mente che: ‘orecchio é I'or, che induce alla postura d’ascolto 2) da esso dipende Patteggiamento ideale per l’emissione », 4)tale insieme «somatico-corporeo» deriva da un dialogo _ Permanente tra il vestibolo e la coclea i ‘. Alfred Tomatis 4) questi due elementi costituenti uno stesso e unico organo, il labirinto, sono stati formati in origine per determinare la postura d’ascolto, mentre col tempo si sono associati per ottimizzare al me- glio la funzione di ricarica tramite stimolazione dell’encefalo. C Dunque, ricapitolando, attraverso la coclea raggiungiamo | Pintero sistema nervoso. [ suoni vengono raccolti negli orecchi in- terni. Essi hanno un effetto su tutta la vescicola labirintica. Il vesti- bolo beneficia dei suoni ¢ si predispone per adattare il corpo alla _ postura d’ascolto, La coclea invece analizza i suoni, scomponen- doli nei loro differenti elementi potenzialie distribuisce questi dati al cervello. Quest'ultimo, mediante localizzazioni specifiche per la | tonalita di ciascun suono attiva il processo di differenziazione fre- quenziale, Dopo essere stati raccolti sulla corteccia temporale, i suoni si distribuiscono in tutto il complesso telencefalico della cor- teccia, cioé nella parte pit recente del cervello. In seguito l'insieme delle informazioni viene ridiffuso in tutto il corpo. In altre parole, si istituisce una dialettica tra il vestibolo e la coclea simultanea- mente allo instaurarsi del dialogo tra la corteccia ¢ il corpo. Ogni informazione rivelatasi a livello della coclea e trasferita alla cortec- cia risulta a questo punto incorporata, letteralmente incarnata gra- zie al gioco di vestibolo e coclea. Cid avviene anche in funzione delle connessioni fra corteccia e radici motrici corporee, anch’esse intimamente associate ai fasci nervosi emanati dal vestibolo. Liintimita orecchio-corpo é tanto pitt consistente quanto piit ti isponde 4 alla struttura dell’orecchio e del sistema nervoso, nel mo- mento in cui questo si presenta come dipendente ¢ “dal ricevitore uditive. I] corpo trarri ampiamente beneficio dalla dialettica tra ‘orecchio ¢ il sistema nervoso e, a partire da questo momento, tut- te le regolazioni risulteranno acquisite e operative. Sappiamo che la postura d’ascolto esige una decisa verticalita della colonna vertebrale. Questa ‘Tinea retta viene ottenuta tramite Pintervento del vestibolo che controlla, senza eccezione, tutti i mu- scoli del corpo. Grazie ad esso, in funzione dei fasci vestibolo- spinali omo ed eterolaterali e dei fasci vestibolo-mesencefalici di- rettie incrociati, tutto il corpo viene attivato muscolarmente. Le ri- sposte avvengono attraverso i fasci di ritorno sensitivi i quali ren- dono cosi controllabilel'insieme del corpo. Abbiamo gia descritto questi processi quando ci siamo occupati degli integratori. 188 Liorecchio e la voce Insomma, se il vestibolo impone al corpo un simile atteggia- mento, é per potere ascoltare meglio; cioé la coclea in questo caso interviene per disporre del vestibolo ed esigerne una certa postura. Ricordiamo infatti che si instaura una incessante dialettica coclea- vestibolo. Quest'ultimo risponde alle sollecitazioni imperative del- la coclea affinché venga realizzata la Postura piii appropriata per un ascolto efficace. E dunque, una volta ottenuta la posizione corretta ossiamo credere che l’ascolto sia assicurato. Tuttavia é anche v gna sottolinearlo, che non in virtd della | postura Pascolto diventa un bi scolto, $i pud dire che essa facilita, ma nello stesso tem- po richiede un’adeguata posizione dello stesso orecchi Che cosa significa la posizione dell’orecchio? Si pus davvero parlare di una posizione dellorecchio come si parla di una postura del corpo? Assolutamente si. Abbiamo gia visto che, nell’orecchio medio, due muscoli regolano, in funzione della loro tensione, I’an- damento della curva uditiva. Infatti, !orecchio interno & destinaro a dirigere I'udito e i suoi meccanismi sono intimamente legati alle operazioni di adattamento dell’orecchio medio, Mentre la retina é!’organo sensoriale della vista, il complesso delle cellule cigliate che costituisce organo di Corti Fapparato sensoriale dell’udito. Naturalmente la retina non vede se le palpe- bre sono aperte, se l'iride si adarta alla luminosita e se il cristallino si regola per la visione, Allo stesso modo organo di Corti verra fatto funzionare solo se l'orecchio medio sapra adattarsi all’inten- sita e riferirsi agli spettri frequenziali. [| muscolo del martello ¢ quello della staffa, ai quali bisogna aggiungere i meccanismi di re- golazione della tromba di Eustachio, hanno il compito di dare or- dine a tutte le operazioni alle quali l’orecchio dovra sottomettersi Per organizzare le condizioni richieste per l'ascolto. In funzione di questo o di quell’altro grado di tensione dei muscoli del martello e della staffa, la curva di risposta uditiva ne ri- sultera totalmente modificata, Ne sara in un certo senso modellata in funzione del desiderio di ascoltare. Tramite Porecchio c’é quindi coesione tra l'attivita della psi- chee Vapertura al mondo esterno. Questo fenomeno é riscontrabi- Je in tutti gli organi sensoriali; non é un fatto peculiare dell’udito | Soltanto ma certamente qui la risonanza é maggiore, D’altra parte e biso- NS Alfred Tomatis cid siverifica nei due sensi: la psiche agisce sull'udito enel contem- ue 0 Porecchio interviene sulla psiche. Si pud quindi intuire come, per il tramite dell’orecchio, si ottenga un effetto sulla voce, la quale del resto molto spesso riflette gli stati d’animo. Questa introduzione alla postura d’ascolto ci porta in modo del tutto naturale a cercare di comprendere qual é il modo miglio- re per realizzarla, Percid é giunto il momento di entrare nel vivo dell’argomento, interessante sia per l'appassionato di canto sia per il professionista desideroso di entrare, grazie all’ascolto, nel sacra | tempio della voce cantata. | Conte assumere la postura d'ascolto E opportuno affrontare in termini pratici la postura d'ascolto visto che da questa, ¢ da questa soltanto, dipende tutto il resto. Si tratta di una postura decisamente raccomandabile in ogni tipo di circostanza, E facile da realizzare per chi possiede un buon ascolta; si rivela invece pit complessa per chi non ne é provvisto. Dvaltra parte chi ha beneficiato di una educazione audio-vocale sotto Orecchio Elettronico ne & avvantaggiato. Assumere una po- stura d’ascolto significa riuscire a padroneggiare le tensioni del muscolo della staffa e del muscolo del martello, i due muscoli che— ricordiamolo —regolano uns l’orecchio interno ¢!'altro la tensione del timpano. In questo modo si forma un sistema di regolazioni ci- bernetiche. Sentire @ sottoporsi inconsapevolmente a questo insieme di lazioni, mentre ascoltare sig nifica dedicarvisi volontariamen- gnifica decidere di collegarsi al mondo acustico circostante € tentare di integrare, tutto cio che dov rae memorizzato. Come cominciare? Si trata di apprestarsi a un allenamento, un «training», come si usa dire al giorno d’oggi. Saaiwiat, Lideale @ mettersi seduti comodamente su una superficie ri- “Bida, sufficientemente alta da lasciare le gambe penzoloni; il bordo di un tavolo é perfetto. A questo punto, con gli occhi chiusi, Ja testa cerca la posizio- ne di equilibrio, inclinata leggermente in avanti. Il vestibolo, tra- mite la superficie anteriore dell’utricolo, @ alla ricerca della posi- 7 tione orizzontale della testa, cioé quando il piano orizzontale, in- 190 Liorecchio e la voce tersecante il bordo inferiore della palpebra superiore chiusa, si tro- y va a livello del condotto uditivo destro. | In quel momento la parte superiore della testa é veramente il suo punto pit alto, il «vertices. L’operazione consiste nello sforzarsi di percepire esclusiva- mente i suoni acuti nel complesso dei rumori circostanti. In un pri- | mo tempo la difficolta sta nel saper muovere adeguatamente i mu- scoli dell’orecchio medio. Inizialmente bisogna immaginare che tutto il cuoio capelluto scivoli come se volesse formare un piccolo chignon molto stretto e folto sulla nuca. A questo punto le pieghe che solcano orizzontal- mente la fronte tendono a scomparire. Se il tentativo riesce, pud subentrare una sensazione molto netta alle radici dei capelli. Si ha I'impressione che la fronte si ap- piani e la pelle diventi morbida come velluto; una sensazione di freschezza si diffonde in questa parte del cranio. Bastano pochi istanti per acquisire e conservare questa posi- zione. Eallora esoltanto allora che si tentera di allargare la fronte, di allargarla al massimo come se la pelle della fronte volesse toccare le '/ pareti della stanza nella quale ci si trova. Qualche istante dopo, si tiporta la pelle della fronte all’altezza del piccolo chignon situato dietro la nuca. E si stringe forte perché la pelle risulti realmente ben tesa; mentre é necessario lavorare sulla pelle, non bisogna in- vece spostare la testa, che deve conservare la posizione indicata per l’inizio del training. Le rughe verticali della fronte — soprattutto nella parte cen- trale, se ve ne sono —, scompaiono e la fronte diventa a sua volta li- scia € tesa assumendo un aspetto serico. Una volta raggiunto questo stadio, si verificheranno chiara- mente alcune modificazioni vasomotorie: il viso arrossisce e si ri- 2— scalda, poi impallidisce mentre la respirazione si fa pitt ampia profonda, tranquilla e regolare. In ogni caso, la respirazione tag-

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