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,

GABINETTO
DEL

GIOVANE NATURALISTA
O

V V

R
3

Descrizione della natura e de costumi"


dei

principali

Quadrupedi

Uccelli

Pesci, Arnibj, Rettili e Insetti, disposta


in bell'ordine e adorna di

72

incisioni*

Edizwne posta
delle

sotto la tutela

Leggi

ir.

ir

IL

GABINETTO
DEL

GIOVANE NATURALISTA
D

TOMMASO SMITH
CON ELEGANTI FIGURE

La

che tutto

gloria di colui

move

Per l'universo penetra, e risplencte


In questa parte pi e meno altrove.
Dante.

TOMO

SESTO.

TT&fiano

Presso Omobono Manini


Tipografo ne' Tre

Be 3 N. 4a85.

1826.

7' 2cj

MFIBT ^ 'RETTILI

IL
1 L

GABINETTO
DEL

GIOVANE NATURALISTA.
CAPITOLO PRIMO.
*

e fatto al nuoto

Non men che

al

passo

dall'

1/ acquatico destriero e

il

arena rompe

coccodrillo.

Milton.

INTRODUZIONE.
DEGLI AMFIBJ IN GENERALE.
Il nome
naturalisti

mente
in due

amfibj dato da Linneo e dagli altri

d'

agli animali

sulla terra
classi,

che

uni e gli

altri

dividono

cio in rettili e in serpenti;

mi con gambe ed orecchie


senza piedi

vivono alternativa-

e nell' acqua. Si

senz' orlo

senza pinne e senza orecchj,

hanno

il

essi

pri-

secondi

sangue freddo, e per

gli
la

singolare conformazione de' loro organi sospender

DEGLI AMFIBJ IN GENERALE.

possono
soffrirne.

umidi, ombrosi, ove forse la natura gli


onde prevenire V eccessiva moltiplica-

riposti,

ha

respiro e cangiar d'elemento, senza


Si tengono essi ordinariamente in luoghi

il

collocati,

zione

degli

animali

preservarli ad

acquatici e

un tempo da

che non conosciamo.


Essi non masticano

il

degli insetti, e

insidie e

da pericoli

lor nutrimento

ma

l'

in-

ghiottono intero: e trattasi spesso d'animali poco

meno

grossi

di

loro

ond' hanno stomaco

e gola

capaci di grandissimo allargamento. Alcuni di

come

di carni,

si

essi,

cibano pure di piante. Altri par

quasi possano far senza mangiare,

dacch

il

di-

giuno d pi mesi loro non toglie ne salute n


vivacit. Dice qualche fisiologo che gli amfibj non
abbiano che un solo ventricolo; pi

esatti osser-

ne assegnano loro due , che hanno


P uno coli' altro una comunicazione immediata.
Il sangue di siffatti animali rosso, ma freddo
e in picciola quantit. I polmoni, nella pi parte
di essi, consistono in un pajo di grandi vesciche,
o serbatoj membranacei , divisi come in pi celle,
vatori per

nelle quali sono distribuiti in

modo ammirabile

vasi sanguigni.

Gli amfibj in generale sono dotati di singoiar


facolt

riproduttiva

membro

sicch

quando alcuno lor

altro ne rimettono
corpo talvolta difeso da
una corazza cornea durissima, o da un tegumento

leso o troncato

un

in suo luogo. Il loro

LESI

DEGLI ARTFIBJ IN GENERALE.

pure hanno

coriaceo. Alcuni

scaglie,

beranze molli, simili a bitorzoli.

Le

7
altri

protu-

ossa loro sono

pi cartilaginose che quelle de' mammiferi o degli


costole; alcuni sono
uccelli. Parecchi non hanno
armati di denti formidabili, mentre altri ne sono
interamente privi. Chi di essi d' indole feroce
e vive di preda ehi mansuetissimo. Il pi gran
;

numero certamente

poco pericoloso.

corpo degli amfibj al tatto quasi


cio; la qual cosa ha molto contribuito
Il

di ghiaccoli' orri-

dezza delle loro forme a farli credere velenosi.


Pochi fra essi per, ove se ne eccettuino i serpenti, e di questi tutt' al pi una sesta parte, sono

propriamente da temersi. Essi tutti hanno tenacissima la vita; e molti continuano a moversi e ad
eseguire in parte ci che alla vita appartiensi
anche privati della

testa o del cuore. I lor colori

sono spesso lividi e spiacevoli ; ma in alcuni sono


assai brillantissimi. L odore di quasi tutti assai
3

fetido, o ci

provenga dai loro

schifosi nascondigli,

o sia effetto del lor nutrimento. In quelli che non


sono affatto muti la voce roca, o poco armoniosa.
Gli amfibj sono in generale ovipari, ond' che
quelli fra loro , i quali hanno quattro piedi, vengono appellati quadrupedi ovipari, per distinguerli

dai vivipari.

Grandissima suol essere

la loro fe-

uova sono o racchiuse in un guscio


calcareo, o coperte d'una pelle liscia, simile in
certo modo a pergamena ; o una specie di gelatina,
condit. JLe loro

BEGLI AMlFIBT IN

Appena
dr

GEI-TER ALE.

deposte, Tengono abbandonate dalle ma*

e lasciate aprire ai raggi del sole.

Le poche

specie d' amfhj vivipari, anch'esse

hanno uova che per

Non pu

dirsi

altro

che

aprono nella matrice.


sebben se ne
,

si

amfibj

gli

trovino talvolta molti insieme,

La

vivano

in societ.

uova di alcuni tra essi porgono un


alimento egualmente gustoso che sostanzioso.
Quelli fra essi , che abitano i climi freddi o
carne e

le

temperati, sogliono

d'inverno

ne' lor covaccioli sotto Y acqua

trovarsi

od

il

intirizziti

ghiaccio.

Al

tornare poi della primavera si rianimano a cangiar


di pelle; anzi molti ne cangiano d ne volte l'anno,
eccetto
la

rettili

che son

corazza ossea,

vestiti di

quale non cade loro mai.

La classificazion linneana de' rettili


ma come la terrestre

testuggine;

comincia dalla
chiamata da

molti un quadrupede oviparo, noi gi ne abbiamo


data altrove la descrizione. Comincieremo qui dun-

que

dalla marittima

che pu a ragione

esser an-

noverata fra gli amfibj.

LA TESTUGGINE DI MARE.
Le

testuggini marine

pe' loro

piedi

lunghi e

distinguono
in

schiacciati

dall' altre

forma di

pinne, entro cui vi nascondono le ossa delle dita,


fra le quali sol le due prime sono armate di grife
come quella
che appariscano. La loro scaglia
,

L TESTUGGINE DI MARE.

una coperta ossea , a cui


stan riunite le coste. In alcune questa scaglia
pi grossa e pi forte che quella delle testuggini

dell' altre

testuggini

terrestri.

Sembra veramente che il mare abbia la proil volume degli animali, che
esso albergano. La gran testuggine del Medi-

priet di accrescere
in

terraneo di tutte la maggiore.

Ma

la sua utilit

non per nulla proporzionata alla grandezza. Non


parlo della sua carne, s poco buona a servir di
alimento, che

si

scaglia istessa,

simile a cuojo,

a nulla.

Fu

Loira una

crede perfino avvelenata: la sua


si

getta

come buona

presa nel 1739, all' imboccatura della


testuggine, lunga quasi otto piedi e

due con mascelle guernite di denti, e coda


ben separata dal corpo. Altre
ne furono prese in diversi tempi sulle coste d'Ingrossa

di quindici pollici

ghilterra, le quali pesavano sette ed ottocento lib-

Ma ogni volta che si tent di mangiarne, se


ne provarono spiacevoli ed anche gravi conseguenze.

bre.

Di

da vent'anni in qua ci
per delizia delle mense
de' nostri epicurei , pare che si possano far corpacciate impunemente. Si traggono esse in gran parte,
se non tutte, dall'Indie occidentali.
quelle invece, che

sono portate di

lontano

Malgrado le loro aspre apparenze, le testuggini


sono generalmente pacifiche e mansuete e appena
;

quella detta maggiore e Y altra detta feroce op-

pongono

resistenza

quando

si

prendono.

Non

avvi

i A TESTUGGINE DI MARE.

IO

animale, di qualunque specie egli sia, in cui pi


in esse abbondi la vitalit ; poich, anche

che

dopo che

troncata la testa e aperta la


si loro
continuano a vivere per pi giorni. Passano T inverno in una specie di letargo.

pancia

Quattro sorta di testuggini si sono trovate nei


mari del sud e dell' India , la franca, la maggiore,
e la nasicorna.

la caretta

Le

testuggini franche

son numerosissime

sulle

coste delle isole e de' continenti della zona torrida

e nel nuovo mondo; ove si nutrono


marine , di cui sempre
abbondando, mai non hanno occasione di guerra
nell'antico

d' alghe e d' altre piante

Come

fra loro.

che

tutti gli

giare

altronde sono abituate, del pari

amfibj, a passar pi mesi senza

nemmeno

disturberebbe la

la

mancanza

di

man-

quelF alimento

pace della loro unione, a cui

non daremo nome di societ.


Sono spesso lunghe al di l di cinque piedi, e

per

altro

pesano talvolta pi di cinque in seicento libbre.

La
lor

loro

forza tanta che possono continuare

cammino, con

tanti

uomini

sul dorso quanti

il

ve

ne possono stare seduti. Le loro gambe sono cos


conformi a pinne , che a nulla son proprie fuorch al nuoto. Il loro guscio (pi largo sul dinanzi che verso la coda , ove

si

restringe in punta

ottusa) dvidesi in tredici compartimenti di color

bruno

orlati

loro bocca,

si

di venticinque fasce marginali,

La

larga che s'apre da ciascun lato al

LA TESTUGGINE DI MARE.
d l degli orecchi,

ha Y

II

non armata di denti,

ma

ossa delle mascelle durissime e fortissime,

guernite di punte che servono

all'

istesso uso.

&

Con

queste mascelle esse non solo triturano Y erbe terrestri

le piante

marine

ma

banchi d' arena;

de' bassi fondi e dei


possono anche frangere le

conchiglie de* testacei , di cui talvolta

Pasciute che siano


dolci

all'

si

si

nutrono.

ritirano spesso nell'acqua

imboccatura de' gran fiumi

ove galleg-

giano alla superficie, tenendo la testa al di sopra

ma , come si trodell' acqua , forse per respirare


vano cinte da molti nemici , alla minima ombra
;

di pericolo

precipitano al fondo.

nativi

dell' isole

di

Bahama

si

distinguono

maniera di prenderle. Perocch


si recano essi in aprile
entro le loro canoe sulle
coste dell' isola di Cuba , e d' altre vicine , ove

fra tutti

la sera al

per

la

lume

di luna, stanna spiando quelle be-

per deporvi le loro uova,


ovvero gettano loro un
giavellotto di tre o quattro braccia in fondo all'acqua
non lungi dalla sponda. Nel che spesso impiestie,

che vanno a

terra,

le rovesciano sul dorso,

gano

molto

le tartarughe

tempo,

bisognando

che

veggono

se

prima stancare

d' essere

scoperte

mettono a fuggire. Alcuni di loro anche attuffandosi e mettendosi loro a cavallo , ne comprimono 1' inferiore estremit , in modo che le obbligano a sporger la testa dall' acqua o a montare
si

alla superfcie

ov' altri stanno pronti

per gettar

LA TESTUGCTN DI 1&AR.

1-2,

loro al

un nodo

collo

Sloane riferisce che


alla

Gdamaica

impiegavano

mercati

nostri

lo

dell' isole n'

possono

di Porto

tartarughe

erano provveduti

essere

Reale

altra volta sino a qua-

ranta vascelli alla caccia delle


i

Hans

Il signor

scrritojo.

gli abitanti

carni

di

d'

sicch

quanto

animali

da

macello.

Gateshy dice che


pariscono
nell'

arena,

il

franche non ap-

le testuggini

che per deporvi le uova


che avviene in aprile. Esse scavano

sulla riva

a quest' uopo una buca profonda, circa due piedi


al di

sopra di quei punto ove

si

arrestano

nel pi forte delle maree; ed ivi lasciai!

flutti

cadere

le uova ciascuna pi d'un centina] o. Il che per


fanno in tre o quattro volte , ad intervalli di quindici giorni, sicch le tartarughe novelle nascono

ad epoche differenti. Queste uova sono della grossezza di una palla da giuocare, bianche, rotonde,
con pelle simile a pergamena. Coperte di sabbia
e abbandonate al calore de' raggi del sole nascono
in capo di tre settimane.

Le

testuggini dette maggiori sono

grandi specie di testuggini

che

si

una delle pi
conoscono. Si-

mili quasi in tutto a quelle della precedente

per

la

quiudici

testa

divisioni

tondeggianti dai
forti,

le

testuggini

pi grossa,

sul dorso

lati, le

il

guscio
fra

gambe

larghe

posteriori

abitano

il

pi

cui

hanno
largo

le

medie

anteriori grandi e

pi brevi. Queste

mare che bagna

le

isole

LA TESTUGGINE DI MABE.
America, e

dell'

l3

trovano pure nel Mediterraneo,

si

particolarmente sulle coste dell' Italia

Fanno

cilia.

gite

mentre dormiva alla


trentesimo grado di

mezza

strada delle

Bahama
pi

che son

notabile

e della Si-

una fa trovata
superfcie dell' onde sotto il

lontane, che

latitudine boreale,

forse

Azre e da quelle di

isole

le terre

pi vicine

eh' era allora

1'

aprile

cosa tanta

ordinaria

stagione dell' accoppiamento di simili animali.

Queste tartarughe sono fortissime e ferocissime,


capaci di difendersi vigorosamente colle loro gambe,
e di spezzare colla loro bocca de' corpi assai duri.

Narra Aldrovandi che essendo


canna ad una tartaruga, che

Bologna
abboccatala, in un

strava al pubblico, essa

una
mo-

stata presentata

in

si

istante

nutrimento delle beconsiste in chiocciole , che

la fece in due. Il principal


stie

di cui parliamo

esse strappano dagli scogli

colla forza delle loro

mascelle. Dicesi che la loro voracit le porta perfino

ad

assalire

giovani coccodrilli

sovente, mangiandone

uopo
riva

piedi

la

che mutilano

coda.

tal

nascondono esse ne' bassi fondi presso la


ove i coccodrilli si ritirano talvolta, cammisi

nando retrogradi, poich


loro impedisce di

la

lunghezza del corpo

volgersi con facilit, e

li

sor-

prendono tanto pi facilmente, che nulla hanno


a temere dai loro denti formidabili.
Esse pure , come le testuggini franche, depongono le loro uova neh' arena. La loro carne

IA TESTUGGINE DI MARE.

rancia e di cattivo sapore,


tit

ma

una quanimpiega utilmente


particolarmente per far lume e per la

considerevole , che

d' olio

in pi usi,

fornisce

s'

concia de'cuoj. Il guscio d queste tartarughe non

n grosso n forte

abbastanza, perch

se

ne

possa fare qualche cosa.

Kondelet,

il

quale era nato in Linguadocca

serb viva lungo tempo una testuggine di questa


specie , la quale era stata presa sulla costa di Pro-

venza. Essa facea sentire spesso uno strepito sordo,

molto simile ad un gemito.

La

carne

della

tartaruga

nasicorne

dell'altra, che

dicemmo chiamarsi

cattivisima

non che

se

il

e quella

caretta,

pur

guscio di quest' ultima

impiegato a pi usi vantaggiosamente, non es-

sendo

poroso come quello

sottile e

ma

dell' altre spe-

ben ferma. Esso


graziosamente marezzato , e composto di
cie,

di

sostanza

compartimenti
visibili col

parte piani , parte concavi

inoltre
tredici
,

e di-

fuoco, allorquando dal guscio cavata

che siano, trasparentissimi.


lamine di tartaruga da noi pi ordinariamente adoperate provengono da' gusci di quelle
specie, cui si d il nome di imbricata, molto si-

la carne, e raschiati

Le

raigliante

all'

altra detta

maggiore, e

solita ritro-

varsi ne' mari d'Asia e d'America, e talvolta an-

che nel Mediterraneo.

Questi

gusci

sono

assai

onde servono
a varj ornamenti. Si ammoliscono prima nell'acqua

trasparenti e d' assai

vario colore

TESTUGGINE DI MARE.

LA.

bollente. Indi

che pi aggrada.
Vi hanno circa
acqua dolce.

La

loro prendere

fa

si

diciotto specie

l5

quella forma

testuggini di

<3i

Quando

serpentina originaria dell'America.

giunta al termine della sua cresciuta pesa quindici in venti libbre.

Il

suo guscio

un

ovale e

po' depresso, con tredici compartimenti nel mezzo,

quali

s'

alzano in forma di punte ottuse.

testa grossa

d'

una pelle

schiacciata

tutta bitorzoluta

mascelle taglienti. Sebbene

e corto quando

dimeno

Le

l'

dita

il

de' suoi

piedi

un

sua

con bocca larga e


sembri grosso

collo

animale in riposo

essere allungato

La

triangolare e coperta

terzo di tutto

pu nonil

guscio.

sono legate fra loro per

mezzo

di una membrana; le grife sono lunghe e


senza punta; la ceda diritta, e due terzi della

lunghezza del guscio. Il color suo generalmente


castagno-bruno, meno carico sotto che sopra.

Suo

cibo sono

piglia allungando

pesci e le giovani gallinelle, cui


il

collo e zufolando. Si nasconde

entro V acque fangose


lasciar

vedere

alla

sempre per

superficie

che le d apparenza
di legno, e le facilita

d'
il

in

modo da

parte del dorso;

una pietra o

mezzo

animali, che senza avvedersi di


nano.

d'

il

un pezzo

di sorprendere gli
lei,

se le avvici-

COCCODRILLO.

IL

La

coda di quest' animale

arabo

d'

I piedi sono triangolari; e fra

stata.

ere*

lati

essi gli

an-

hanno cinque dita, mentre quelli di dietro


nonne hanno che quattro. La sua bocca armata
d' un gran numero di denti acuti , forse pi di
teriori

trenta per parte. I suoi occhi sono grandi e scintillanti

pu vedere

La

ossee
se

parte superiore del

siste in

chi

del capo , ma incassati


ed immobili , ond' egli non
non gli oggetti che ha di faccia.

sporgenti fuori

orbite

entro

orlo

muso

un' ossatura che

si

base tocca la

scella superiore

hanno un piccolo

grandi, ed

quali sono

e la cui

e della fronte con-

stende fino agli orec-

d'

ma-

giuntura della

onde partono

le

pi

grandi

fra le sue scaglie.

Alcuui

coccodrilli

piedi anteriori che


questi secondi.

La

hanno

che non

si

altri

soltanto a

parte superiore del loro corpo

coperta di scaglie romboidali,


loro

uncinate cos ai

dita

ai posteriori

pu scorgere

ben legate

fra

le giunture, e or-

insieme da una fascia circolare.


Tale armatura che forma una specie di giaco
di maglia sul dorso del coccodrillo veramente
una delle cose pi singolari, fra gli artifcj della
late tutte

maestra natura. Cresciuto che

deve, essa

forte, che

sia

l'animale quanto

pu respingere una

d'archibugio. .Riesce anche

bellissima

all'

palla

occhio

IL COCCQDKILL..
le sue

per

sposte nel
Il

modo pi

colore del

che trae

giallognolo di sotto.

dir

regolare.

adulto

coccodrillo

nero di sopra

al

chiamerebbonsi cesellatore

che

al

un bruno

corpo, e un bianco

L' alto delle sue gambe e i


bruno , in qualche

fianchi sono chiazzati di giallo

luogo misto di verde.


Il coccodrillo e il caimano, cheappena differisce dall' altro per qualche particolarit, sono forse

che hanno bocca pi


asserito che le loro
mascelle fossero mobili , ma le pi leggieri osservazioni anatomiche ci convincono che non si
muove, se non la mascella inferiore. Credesi pure
generalmente che non abbiano lingua, eppure
1' hanno pi grassa che
nou i buoi, ma tanto adeche non pu allunrente alla mascella inferiore
animali quelli

fra tutti gli

grande. Varj

pittori

hanno

garsi

come

In
gonsi

pi,

quella, degli altri animali,

contrade dell' Asia

coccodrilli.,

dell'

che oltrepassano

Africa vegventicinque

Essi hanno

generalmente i lor nascondigli


ne' gran, fiumi , come il Nila, il Gange e presso
le rive del mare. Sono eccessivamente voraci, e
piedi..

nondimeno*possono digiunare pi settimane consecutive. A meno che non siano stimolati dalla
fame o dal bisogno, di deporre le loro uova, quasi
mai non escono dell' acqua ove nuotano alla superficie, per gettarsi sopra altri animali
oppur si
,

tengono presso
^

Gabinetto T.

la riva,

VI.

aspettando che cani,

buoL

l8

COCCODRILLO,

IL

tigri,

o anche uomini

tale

per

accostino

dissetarsi.

di

il

talvolta a qualche animale

ci riesce

guono

si

malgrado

peso del loro corpo,


che riesce impossibile scamparne. Glie se

Il loro slancio,

nuovo, e

lo strascinano in

essi

l'

inse-

fondo alP acqua,

nel qual atto vien soffocata.

Di rado s'allontanano dai fiumi, ove non sia


per entrare in luoghi coperti di giunchi e paludosi, onde in Oriente riesce assai pericoloso l'entrar ne' primi

per bagnarsi

il

passeggiarne le

non che Y avvicinarsi ai secondi.


Sebbene il loro corso sia molto rapido in linea
retta, non lo per tanto da raggiugnere un
rive

uomo, che

sapesse conservare la sua presenza di

spirito. Essi

ghiottiscono

onde
uccelli

non masticano
per ci che
la

facilitare

che

si

loro alimenti; e in-

digestione,

dice

delle pietre

come fanno

certi

nutrono di grano.

Assicurasi che

sommamente

si

la

femmina del

circospetta

coccodrillo sia

e schivi d'esser veduta,

quando depone nell' arena in tre giorni consecutivi


le sue uova. Queste ordinariamente sono ottanta
o anche cento per volta, non pia grosse di quelle
d'oca, e coperte di una pelle bianca e coriacea.
In capo a un mese, covati dal caor del sole
quasi tutti si aprono, e i coccodrillet appena
,

usciti

,
ove sono spesso divoche diminuisce pi particoloro numero, la caccia che danno

corrono per Y acqua

rati dai pesci.

larmente

il

Ma

ci

COCCODRILLO.

IL

ed

uova
non che i negri, che le trovano
Malgrado ci che dicono Linneo ed
gli avoltoj

alle loro

vori,

ralisti distinti

hanno de

cui

in

renza degli

lor

altri

Gli antichi

Vi

forniti di

piccoletti

si

una specie

rifuggiano al
,

a diffe-

sono' vivipari.

amici delle favole

dissero strane

lunghezza della vita de' coccoSembra per verosimile 1? opinione d'Ari-

cose intorno
drilli.

coc-

coccodrilli denominati dalla tasca, poi-

primo timore di qualche pericolo. Essi

stotele,

natui

prole, moltissimi ne dubitano.

ch dalla natura sono appunto


di tasca

deliziose.
altri

intorno al mangiare che fanno

codrilli la loro

O,

animali carni-

altri

alla

che loro assegna presso a poco quella della

umana specie.
Abbiamo pi

relazioni intorno ai

impiegano,

di

affin

prendere

siffatti

mezzi che

si

animali. Tal-

volta gli abitanti dell' isola di Java usano a quest'

uopo un amo e una lenza

il

che deve sem-

brare incredibile, pensando quai denti abbiano

Pure questi denti poco lor giovano con


una lenza di bambagia, poco attorta, di cui apcoccodrilli.

pena dividono le fibre , senza poterla troncare.


Molti cacciatori intanto si fanno loro addosso con
lance , e in poco tempo gli uccidono.
In altre parti del mondo si d loro la caccia
con cani assai forti,

armati di collare pieno di


punte, e benissimo addestrati.
I Siamesi prendono i coccodrilli cpn tre o quattro

20

COCCODRILLO.

IL

ad un fiume, a poca distanza


une dalle altre, di modo che, sfuggendo dalle
prime, debbono necessariamente incappare nelle
refi, elle attraversano

le

seguenti. Sentendosi circondati

i fieri animali, percuotono per ogni verso colla loro enorme coda,
ma inutilmente; fino a che sfiniti a forza di dibat-

tersi,

e percossi nelle parti pi tenere del corpo

dalie lance dei cacciatori che corrono co' lor bat-

ad assalirli perdono la vita.


Se dobbiam credere al missionario Labat, un

telli

negro, armato

solo

un pugnale,

di

e avvolto

braccio sinistro in grosso cuojo, osa sfidare


codrillo nel suo elemento.

il

coc-

il

Al vederlo apparire

gli

stende egli quel braccio, in cui Y animale pianta

denti; e intanto col pugnale gli apre larga ferita


sotto

il

mento, per cui passando l'acqua

tosto lo

soffoca.

In varie contrade dell'Africa


domesticano

mantengono

si

coccodrilli

in

si

ad-

grandi stagni o

come prova della magnificenza de'regnanti.


Dai Romani si esponevano spesso agli occhi del

laghi,

pubblico negli spettacoli o nei trionfi questi terIn alcuni paesi del mondo sono essi

ribili animali.

tuttora

Fu
per

un oggetto

detto che

attirare

di venerazione.
coccodrilli usino diverse astuzie,

viaggiatori; fra

talvolta de' gemiti

come

fa bisogno avvertire

conti son favolosi.

1*

altre

che mandino

di persona che soffre.

con

Bosman che

Non

simili rac-

ai

V ALLIGATORE
COCCODRILLO AMERICANO.

simile al coccodrillo

di cui

pur dianzi

si

con questa sola differenza che parte della


sua testa e del suo collo pi liscia, e il suo
muso pi schiacciato e rotondo verso 1' estremit.

parlato

La

sua lunghezza suol essere di sedici in diciotto

piedi. I suoi denti sono bianchi al par dell'avo-

da polvere
, borse
ed ogni specie di giuocherelli pei
fanciulli.
Quelli che hanno mangiato della sua
carne, assicurano che bianca ed eccellente e
dicesi che varie popolazioni d'America non hanno
rio

per

e se ne fanno tabacchiere

la caccia,

altro cibo fuor eh' essa.

Probabilmente l'animale di cui parliamo, mai


non si sarebbe conosciuto sotto altro nome che
quello di coccodrillo, se i navigatori spagnuoli,
percorrendo il Nuovo Mondo, di cui esso proprio , non avessero osservato in lui grande rassomiglianza colla lucerta, onde cos il chiamarono,
finch poi dagli Inglesi fu detto alligatore.

La voce di quest' animale fortissima anzi spaventevole, e si paragonerebbe al muggito bovino.


Esala poi esso un odore di muschio si disaggradevole ed acuto, che, siccome narra

il signor Puges,
acque d'un fiume, le quali ne erano impregnate , lo comunicarono a tutte le sue provvisioni,
Yeggonsi spesso gli alligatori galleggiare alla

le

L ALLIGATORE eC

33

come pezzi di legno, onde


rimangono ingannati molti improvidi animali, cui
essi strascinano al fondo e divorano a loro agio.
Dicesi che scavino talvolta buche in riva a'fiumi,
superficie dell' acqua

alquanto al di sotto
salgono

pesci

della superficie,

e di l as-

che stanchi della rapidit della

corrente cercano riposo.

Come

per, in grazia del

sempre possono procupreda abbondante, la natura gli ha fatti,

terrore che spirano, non


rarsi

come

coccodrilli, molto sofferenti del digiuno.

Trovansi ordinariamente nel loro stomaco pietre


ed altre sostanze durissime. In quello di parecchi
esaminati dal signor Gatesby non v' era che mucilagine e pezzi di legno, di peso vario e fin di sette
inghiottiti
per quanto parea , da
o otto libbre
pi mesi. Il dottor Brickell vide pur egli due al,

ligatori uccisi nella Carolina settentrionale,

il

cui

stomaco racchiudeva serpenti e legni , e fino pietre


di quattro libbre.
Il signor Navaretti riferisce ne* suoi viaggi un
esempio della voracit di questi animali da lui
udito a Manilla , ed questo. Una giovane donna , che si lavava i piedi in riva ad un fiume , fu
presa e portata via da un alligatore. Lo sposo
suo, a cui si era unita quel giorno stesso, avendo

udito le sue disperatissime grida, precipitatosi col

capo in gi nell' acqua , si diede , armato di un


pugnale, ad inseguire il mostro. Lo raggiunse infatti, e lo combatt con tanto coraggio, che giunse

l'

alligatore

a3

ec.

a togliergli di bocca la sua sposa infelice

ahi

che questa

da' suoi

traftta

denti

ma

gi era

morta.
Gli alligatori
testuggini

come

depongono

tempi differenti,

gli

le

e in

uova

numero

coccodrilli

altri

loro

le

due o tre

in

di venti o venti-

quattro ciascuna volta.

Dicesi che quelli di Gajenna e del Surinam


formino una picciola eminenza in riva a' fiumi, la
scavino poscia nel mezzo, vi adunino foglie ed
altre parti

adagino in questa specie di

vegetali,

uova (ci avviene in aprile), ricoprendole con nuove foglie; e che ci produca una
fermentazione , che aggiunta al calore de raggi
solari le fa maturare ed aprire. Gran quantit di
immenso
queste uova sono distrutte dagli avoltoj
letto le loro

numero poi

di alligatori ancor piccioli divorato

da varie specie di pesci appena entra neh' acqua.


Presi giovani

modo

gli alligatori

essere addomesticati.

possono in qualche

Il dottor Brickell

ne

vide uno in un grande vivajo, ov'era nudrito con


trippa e carne cruda,
entrare nella casa d'

e da cui usciva talvolta

un colono che
,

gli stava

per
rim-

e tenervisi alcuni istanti. Dopo sei mesi


,
scomparve, rifugiandosi, per quel che si crede,
in una picciola baja poco distante.
Alcuni naturalisti sono d' avviso che gli alliga-

petto

tori sieno
altri

una variet della specie

ne fanno una specie

distinta.

de' coccodrilli;

.4

L'IGUANA.
La

coda di quest' animale

nariamente
tonda
sta

di

qual trovasi ordi-

il

Bahama

dentellata. Egli

ha

sotto

il

lunga e ro-

suo dorso stretto stretto

il

nell' isole

la

sua cre-

mento una borsa

o tasca, per la cui enfiagione viene a riuscir lungo


i

quattro e

mune
Le
sono

cinque piedi.

un Terde

frane delle

il

Il color

suo pi co-

bruniccio.

rupi e

cavit degli

le

suo albergo pi gradito.

Il

alberi

suo nutrimento

quasi non si compone che di vegetali e d' insetti


ehe tranguggia interi , e il grasso del suo abdomine prende sempre il colore dell' ultimo inghiottito. L' esteror suo tanto schifoso , quanto son
pigri i suoi movimenti. Sebbene ei veramente
non appartenga alla classe degli amfibj, pu, necessitatovi , star lungo tempo sott' acqua. Nuotando
tiene le gambe strette al corpo, e si spinge in-

nanzi

coli'

ajuto della sola coda.

la femmina dell' iguana lascia


montagne due mesi circa , dopo la
fine del verno, per andar a deporre le sue uova
Dell' arena in riva al mare.
Queste uova sono
sempre di numero dispari dalle tredici alle venticinque
pi lunghe ma non pi grosse di quelle

Ordinariamente

boschi e

le

di piccione

con inviluppo esternamente bianco e


viaggiatori ne assicurano
i

cedevole. Quasi tutti

che sono preferibili a quelle


ne fanno salse squisite.

di gallina, e

che se

l'

La
mento

iguana.

a>

carne degli iguana forma

Bahama,

de' nativi dell' isole di

recano entro

loro battelli in tutti

nud-

principal

il

quali

si

luoghi vicini

per dar loro la caccia, usando a quest' uopo cani


di buon'ora ammaestrati. In diversa guisa sogliono
cacciarli i Negri. Labat riferisce d'uno di questi,
da cui fu preso un iguana sotto i suoi occhi, che
egli portava una lunga bacchetta con nodo scorritojo all' estremit, e battendo i rovi, e scoprendo
animale che scaldavasi al sole, mand un fischio,
onde quello allung il collo e rivolse la testa come

1'

per intender meglio. Allora


guitando a fischiare, gli
targli

eolio,

negro, sempre se-

il

accost,

si

fece a grat-

si

soavemente colla bacchetta i fianchi e il


della qual cosa ei parve molto compiacersi,

onde essendosi rovesciato sul dorso come il


presso il fuoco, e alfine addormentato, gli

gatto,
strinse

col laccio la testa e lo atterr.

Appena
la

iguana son presi,

gli

bocca onde non mordano

di portarli a vender
si

uccidono

prima

si

arrostire

averne levato

il

vivi

salano
la

s'

principio

ammans,

alle

oppur
si

facendone

bollire

fonde e

si

dopo

depura.

ove siano ancor teneri,

Uno

gi ben cresciuto
mani del dottore Browne era a

addomesticarsi facilmente.

che venne

ha intenzione

imbarilano

che

Possono questi animali

suol loro cucirsi


si

Carolina. Talvolta

alla

carne

grasso

se

molto cattivo,
a segno

ma

fra

poco tempo

che stava tutto

il

si

giorno nel

a6

IGUANA,

1/

suo letto

ne usciva

sol

la

sera.

Aggirandosi

intorno alla casa , presso cui gli era dato alloggio,

una lingua forcuta. Per


tempo che Browne lo tenne e fu oltre
a due mesi 3 mai non lo vide mangiar cosa alcuna*
cacciava fuori dalla bocca

tutto

il

LA LUCERTA COMUNE.
La

lunghezza ordinaria di quest'animale


coda,

estremit del naso e quella della

pollici

mezzo

della testa

d'

all' incirca.

La

parte

dalla

di sei

superiore

un bruno chiaro; il dorso e la


e spruzzati di bruno chiaro, e

coda son rigati


cupo, di nero e di bianco; il di sotto del corpo
d' un bianco sporco. La coda lunga quasi il

doppio del corpo

termina in una punta acu-

tissima.

Le
deboli

vertebre, di cui essa composta,


,

che facilissima a spezzarsi ove

sono
si

ma*

neggi un po' duramente , ma in tal caso non


difficile a ripullulare. Talvolta anche spaccata pel
lungo da qualche accidente, rotondandosi nel guarire
1'

le parti

una delle

divise

quali

viene a

contiene le

nel centr dell altra non

formare due code .


vertebre , mentre

avvi che una specie di

tendine.

La

lucerta

ed anche

la

comune
pi

utile.

fra tutte

Si

muove con

corre con tanta prestezza, eh

la

pi innocua
tanta agilit,

quando alcuno

la

LA LUCERTA COMUNE.
turba

scompare

in

un

batter

'

2,-y

Gode-

<T occhio.

molto il calor del sole , ma ne teme gli ardori


onde in estate ricerca V ombra. Ne' bei giorni di
primavera si vede spesso distesa mollemente sul
verde pendo d' una collina, o sovra un muro
esposto

a*

raggi

del

gran pianeta,

agitare

per

ed esprimere cogli occhi il


piacere , ond' animata. Se scorge qualche piccolo animale , di cui fa suo pasto , salta sovr' esso
con celerit sorprendente, ed ove si crede in pericolo, cerca con eguale rapidit un asilo pi sicontentezza la coda

curo.

Al minimo
gomitolo

si

strepito
lascia

si

avvolge essa in forma di

qualche

cadere e per

istante

sembra morta di questa caduta. Altra volta


slancia d'

V erba

improvviso fra

1'

ombra

La

si

dei rovi o fra

mirabile

rapidit

de' suoi moti specialmente osservabile

ne paesi

caldi

folta

si

dilegua.

sicch al confronto essa deve

sembrar lenta

ne' temperati.

tanto mansueta che presa nelle

mani non d

alcun segno di voler mordere o graffiare. In


cuni paesi

giungono

fanciulli

al-

ne fanno oggetto di giuoco,

a renderla

assai

familiare.

La

sola

fame sembra renderla talvolta alquanto fiera. Il


signor Edward vide un giorno una lucerta in atto
di battersi contro un' augelletta

che

si

tenea sul

nido sopra un ceppo di vite presso ad un muro,


a guardia d' un suo pulcino appena nato; e crede

A LUCETTA COMUNE.

-3

che si sarebbe impadronita di questo , se avesse


potuto cacciar la madre. Egli stette a guardar la
alcuni istanti ; ma come si accost un
lite per
poco, la lucerta si lasci cadere, e V augelletta
toI via.
Onde prendere gli insetti , di cui si nutre l'animale di cui parliamo, vibra loro con incredibile
celerit la sua lingua
cb' lunga , forcuta , di
,

color

asprezze impercettibili

coperta di

rosso e

ma opportunissime in
Come la pi parte
pu

questa caccia.
degli altri quadrupedi ovi-

lungo tempo senza alcun cibo,


e se ne fatto esperimento , tenendola digiuna per

pari essa

star

pi di sei mesi in una bottiglia,


Sul principio di maggio la femmina depone la
sue uova ( globetti di cinque linee di diametro )
in luogo caldo come il pie d' un muro esposto
al meriggio , ove si schiudono a' raggi del gole.
Prima per ed essa e il maschio si veggono cangiar di pelle j il che pur fanno al principio del
verno. Passano questa stagione in una specie di
sopore pi o meno grande, secondo eh' essa pi
o

meno

rigida

or nel cavo degli alberi, or

fori delle muraglie, or in

abbandonano
torna.

al

primo segno

Nel mezzo giorno

d'

di

primavera

Europa

nei
cui

che

ci fanno as-

e la loro vivacit, che tosto ripigliano,


va di giorno in giorno accrescendo coi calore

sai presto,
si

luoghi sotterranei

dell'

atmosfera.

CAMALEONTE.

IL

La

testa del

pesce, poich

un

camaleonte
attacca

si

cortissimo

collo

membrane
branchie

somiglia quella

al

da ciascun

coperto

d' ira

mezzo

corpo per

lato

di

cartilaginose, simili agli operculi delle


di

animale

quel'

fn

acquatico,

mezzo

proprio nella sommit, egli ha una cresta e due altre da ciascun lato, al di sopra degli
occhi , fra i quali sono all'alto due cavit. Il suo

alla testa^

muso non

punto acuto

quello di una rana.

muso

istesso

Ha

poco da
F estremit del

e differisce

egli verso

due aperture per

narici

ma

in nes-

suna parte della sua testa appariscono orecchie.

La lunghezza

del suo corpo e circa dieci pol-

coda cilindrica presso a poco


lunga egualmente. Della sua bruttezza non si pu
dir male abbastanza, tanto schifosa, ma l'ine

lici,

la sua

dole sua molto dolce. Ei


genere d alimento,
,

non

insetti

particolarmente

nutre che

si

di

cui la sua lingua e

poich lunga, sottile,

adattata,

viscida, tubeiforme, e capace di gran dilatazione.

Volendo prendere

insetti ei la

bocca, e la ritrae quasi nel

preda

Le

di

istante colla

che trangugia intera , fissa nella punta.


sue mascelle sono armate di denti , o piut-

tosto di

non

dardeggia fuor della

medesimo

fa

un osso che ne

tien

che pochissimo uso.

bitorzoini

granelli

luogo

La

e di cui egli

sua pelle coperta

e verso

il

mezzo

s^

3o

IL

CAMALEONTE.

hanno cinque diia, legata


onde pu tenersi fermo sui rami

raggrinza. I suoi piedi

due

tre e a

alberi

degli

suo

ordinario

asilo.

flessibile anch' essa gli serve a tal

gli

sempre

collocato
s

grandi

il
,

rabiimente

la volge intorno

a'

La

rami

coda
dacch

sua

uopo

finch siasi

meglio che pu. I suoi polmoni sono


che gonfiandoli , egli ingrossa consideproprio corpo. Grandi sono

il

pure

suoi occhi e di forma sferica, e mentre V

uno

si

move, l'altro talvolta sta in riposo; mentre l'uno


guarda innanzi , 1' altro guarda indietro oppura
mentre quello mira all' alto , questo mira al basso.
I suoi movimenti sono lentissimi.
;

Il

camaleonte originario dell'Indie, dell'Africa,

e delle provinci e meridionali della Spagna e del


Portogallo. Egli

soprattutto

rimarchevole per

la singolare facolt ricevuta dalla natura di cangiar

colore a

piacer

onde

parla

si

suo.

di

Varia per

essa

maniera,

la

dagli scrittori. Il

signor

Hasselquist dice di non aver mai veduto per espe-

che

riemze fatte,

il

camaleonte prenda

il

colore

Secondo lui il suo


color naturale grigio ferreo, oppure nero misto
con un poco di grigio e si cangia talvolta in un
dell'

oggetto

postogli innanzi.

giallo di zolfo,
lori, di cui lo

chino,

il

rosso,

pi o

meno

ha veduto
il

chiaro. Gli altri co-

ricoprirsi,

purpureo. Passando

dal nero al giallo, questo,

primieramente sul basso

ai

il

tur-

camaleonte

si

manifesta

zampe,

indi sulla

dir suo,

delle

sono
il

IL

CAMALEONTE.

Si

tasca al di sotto del ventre, e in seguito sull'altre

parti del corpo.

Prendendo

gliando

il

giallo, si contrae

brutto.

Pi brutto ancora

al

bianco;

orribile

il

fa bellissimo; ripi-

si

sai

se

color grigio ferreo

il

dilata la pelle, si rotonda,

sembra magro e asse questo giallo trae

colore

screziato.

Lo

un camaleonte quasi
un mese. Durante questo tempo il picciolo animale
si mostr molto agile e mollo gajo
cerc sempre
la luce, e tenne i suoi grandi occbi in perpetuo
moto. Ma come non prese mai alcun nutrimento,
divenne alfine s magro e s debole, che non potendosi ornai sostenere, cadde
ed una testuggine,
eh' era seco nell' istessa gabbia , mordendolo , affrett la sua morte. Il poter sostenere un lungo
digiuno ha fatto che volgarmente si creda che il
camaleonte non viva che d' aria.
stesso signor Hasselquist serb

Russel asserisce che se al camaleonte


ei non cangia per colore all'istante, n prende sempre quello del suolo su cui
si pone
o non sempre almeno immediatamente*
Il dottor

si

cangia posto,

Se voi lo posate dice sull' erba supposto eh'


sia d' un
color leggiero di terra , questo si
dapprima pi scuro poi volge al nero poi
,

giallo e alfine diventa verde.

parisce verde ad
al

fondo su cui

un
si

tratto,

il

al

o nero o altro conforme

pone. Malgrado

suo calor

fa

Altre volte per ap1'

irregolarit

sovraccennata specialmente osservabile nella sua


ritazione,

ei

ir-

pi costante nello stato di

CAMALEONTE*

IL

yiposo quello del fondo su cui

questo non

non pu

meno

rosso o turchino

sia

Nella cattivit

vestirsi.

trova,

si

purch

colori di cui egli

cangia colore

ei

facilmente.

Obsonville pensa che il color nasia il verde , ma vasatiscamaleonte


turale del
simo nelle sue gradazioni , dal pi cupo a quello
che appena si distingue dal giallo^ Quando Y aniIl signor d'

male

libero

bellissimo

grossa e

sano e tranquillo

tranne le

parti

meno morbida

ove

il

suo verde

la pelle essendo

veggonsi alcune sfuma-

verde chiaro.
ad aria aperta un camaleonte ben
nudrito diviene di colore verde azzurro , ma debole e rinchiuso apparisce piuttosto verde giallognolo. Altre volte, massime all' avvicinarsi di

ture di bruno

di rosso e di

Provocato

qualche animale

d' altra specie simile alla

sua

quando assediato da gran numero d' insetti ?


prende a vicenda e quasi nel medesimo istante
che dicevamo, Morendo
le tre tinte di verde
per fame, si fa quasi tutto giallognola, e cominciando a putrefarsi prende colore di foglia caduta.
Varie sembrano le cagioni de' suoi cangiamenti.
Primieramente il suo sangue d' un color violetto
azzurrino, il qua! si conserva per alcuni minuti
sulla tela e sulla carta, massime su quella che fu
immersa in acqua di alumine. Secondariamente -il
,

color giallo delle

miiacazioni

tuniche

de' vasi

tronco e delle ra-

del

sanguigni

la

trasparenza

CAMALEONTE.

IL

epidermide

deli'

3S
me-

o sia pelle esteriore. Dalla

scolanza di quell'azzurro e di questo giallo vengono,

secondo che opina Obsonville


del verde

Ove
irriti

questo

si ammirano.
ben nudrito , se tu

sano e

sia

suo sangue

il

le varie gradazioni

che nel camaleonte

porta in pi grande

si

lo

ab-

bondanza dal cuore alle estremit; ed a misura


che gonfia i vasi sparsi sotto la pelle , il suo colore azzurro domina sui giallo de vasi medesimi,
e produce il verde giallognolo, che si scorge at5

traverso

F epidermide. Quando

male

debole

vandosi pi vti

riacquisti

il

di' egli apparisce

finche

rinchiuso

d'
la

risulta

fluidi

ne

all'incontro
vasi

riacquista

dall' equilibrio

il

o riparto

l'ani-

esterni tro-

colore predomina

lor

un verde ancor
sua libert. Ove

pasciuto e non turbato

che

sie-

pi

giallo

sia

meglio

suo colore

eguale

,.

dei-

rispettivi loro

vasi.

Questa differenza nelle opinioni dei dtti per


ci che riguarda i colori del camaleonte ci ricorda
la favola

quei

dotti

ci

cui

quest' animale

sembrano

ha dato motivo

in certa

:.

maniera simili

agli interlocutori di tal favola.

Prima

d cangiar colore

lunga ispirazione

il

M camaleonte

suo corpo

si

una

fa

gonfia e

s'

in-

doppio del suo volume ordinario, ed a


misura che questa gonfiezza si accresce , i suoi

grossa

olori

il

variano successivamente.

Il solo

segno esteriore permanente in quest'ani-

Gabinetto T. VI.

q-

34
male
si

CAMALEONTE.

*L

due righe brune, e

consiste in

estendono lungo

il

che

sottili,

suo dorso.

LA SALAMANDRA.
Ha

la

coda Breve e cilindrica; quattro dita ai


corpo ignudo e poroso , di color
;

piedi anteriori

nero lucente, con


d'

un

della

macchie grandi ed oblunghe

bellissimo ranciato
testa

alquanto

gli

occhi alla

schiacciata

neh" interno del palato

ed

sin

ivi circondati di pic-

ciolissimi denti, simili a quelli


l'

sommit

penetranti

che spuntano dal-

osso della mascella (come proprio delle Incerte

e alcune specie

di pesci)

ventre azzurro <jon

il

belle macchie gialle, sparse irregolarmente anche


sul resto del

pebre, e
reste

corpo, fino

paludose

dell'

vate salamandre
il

sui piedi e

talvolta punteggiate di nero.

ventre giallo

il

Alemagna per
cui dorso

come

nell' alpi

si

sulle

pal-

Nelle fosono tro-

era affatto nero e

ne fu trovata dal

signor Laurenti una tutta nera.

La

salamandra non ha costole niente pi che


a cui molto somiglia nella parte ante-

la rana

riore del suo corpo.

Quando

alcuno la tocca,

si co-

pre essa d' una specie di vernice trasparente, che


come un latte il qual trasudi da molte papille.
e assaggiato si trova accerrimo, anzi produce nella
lingua un bruciore. E ottimo, dicesi, per far ca-c
dere i peli e i capelli , ed ha certa affinit con
quello che ttiensi dal titimalo e dall' esula.

LA SALAMANDRA.
L' ordinaria lunghezza della

35
salamandra

di

in otto pollici. Si trova essa in pi parti


Germania, dell'Italia e della Francia. Schiacciata o compressa fortemente esala un odore di&aggradevole , che le affatto particolare.
Gli antichi, per ragioni che sarebbe difficile
sette

della

spiegare

attribuirono alla salamandra la propriet

di poter vivere nel fuoco.

Ma

ci

che

una

tal favola sia stata

cor inconcepibile,
inserita

sofiche.

pede
a

si

come fatto positivo nelle


Udiamo come ne ragiona

nella sua storia de'

Mentre

alla forza dell'

che
sunta

ma

favole

mente

il

filo-

conte Lace-

quadrupedi ovipari.
non possono

elemento

certa lucertola
,

transazioni

duri corpi fuggir

pi.

che riesce an-

non

del fuoco
solo

preteso

si

non ne

pervenisse ad estinguerlo.

con-

fosse

come

lo

che piacciono , acquistano merito facilnon stato punto difficile il far bene ac-

cogliere quella d'

un animaletto

cos superiore

agente pi attivo della natura,

che dovea
poesia

all'

fornire

tanti

tante belle

emblemi

galanti

cos privilegiato,

comparazioni
1

ali

amore

-alla

tante

divise brillanti al valore


Gli antichi prestarono
fede alla vantata propriet della salamandra, e,

bramando che
prendente

la sua origine fosse

ricorsero

poeti, e scrissero

alle

finzioni

che dovea

non meno

sor-

ingegnose

dei

la sua

esistenza al

pi puro degli elementi, il quale non potea consumarla 2 onde la chiamarono figlia del fuoco
s

LA SALAMANDRA.

36

dandole per altro un corpo

di ghiaccio.

derni hanno adottato le favole


tichi

come

impossibile

mo-

ridicole degli an-

arrestarsi

oltrepas-

una volta i confini del verosimile ,


si giunse a dire che il fuoco pi violento poteva
essere estinto dalla salamandra terrestre. I ciarlatani vendendola, come smorza incendj accrescevano
che

sati

siansi

la volgare credulit, e

che
ci

si

che

strare

bisognarono

prendessero la pena
la

fisici

e filosofi,

provare

di

co' fatti

ragione per se medesima potea dimo-

cio che la povera salamandra

deY avere la virt

che

le

ben lungi

viene attribuita

Essa pure annoverata fra i rettili velenosi


ma troppe esperienze dimostrano erronea anche
questa persuasione. Maupertuis , che esamin

curatissimamente qual
teso veleno,

sopra di

potesse essere

ha pur dimostrato che

come

lei,

su tutti gli altri

ch' egli dice del fluido latteo


sta

nelle

fiamme

sua pelle, e tosto

con

esso

s'

il

ac-

suo pre-

fuoco opera
ammali. An-

che quando potutti

pori

della

indurisce; e che dello spegnere

ardori

gli

trasuda per

il

all'

intorno

non da

farsi

parola.

La salamandra

ordinariamente

vive

montagne, o
vede che di rado

delle foreste, sul P alte


litarj

ruscelli

ne

si

piovosa. In inverno
di vecchi alberi,

si

all'

ombra

in riva a' so-

e in stagione

tien nascosta sotto le radici

entro

buche sotterranee o nei

crepacci de' muri, unita spesse volte e ben stretta

ad

sue

altre

LA SALAMANDRA.
3%
Essa vive egualmente

compagne.

nell'acqua che. sopra la terra. Gli insetti, le lumachette, gli scarafaggi sono il suo cibo principale. 'Si strascina essa con molta lentezza, e

teme

nascono vivi ,
dopo essere usciti dall'uovo nella matrice materna.
La femmina, dicesi, entra in acqua onde partoil

calor del sole, I suoi

piccioletti

ed essi hanno a principio una specie di pinne


da ambo le parti del collo, che poi loro cadono,
finito che abbiano di crescere. Il numero de'piccioletti di una sola salamandra talvolta di trenta
in quaranta. Sono essi ordinariamente affatto neri,
rirli;

e quasi senza macchie.

LA LUGERTA BITORZOLUTA.
E

lunga

sei in sette pollici

e coperta per tutto,

eccetto sul ventre, di piccioli bitorzoli.


inferiori del suo

brillante

corpo sono talvolta

e per lo pi d'

un bruno

d'

Le

parti

un

giallo

carico spruz-

zato di nero. Essa comunissima in Inghilterra,

ove

oppure in luoghi umidi.


schiacciata,
, che
le tien luogo di remo. Pi spesso ella striscia
in fondo all'acqua, d'onde sale di tempo in
tempo alla superficie per mezzo di un movimento
si

tien nell'acqua,

Quando nuota,

la

sua coda

sinuoso.

Come

in inverno

mai non si vede, credesi che


una specie di sopore

stia allora nella belletta in

38

LA.

depone

Essa
poli

uova sulla
giugno in

maggrap-

d' un bruno paluna specie di glutine.

composti di pi globetti

lido gialliccio, e coperti d

di

piccioli

fine

di

principio

o al

gio

LUCERTA BITORZOLUTA.
le sue

suoi

hanno

picciolini

che

petto,

del

parti

pinne

d'

arnbidue

quando

cadono

poi

le

son

grandicelli.

La
tili

come pi
tempo in tempo

lucerta di cui parliamo,

cangia pelle di

quindicina di giorni

che per

all'

incirca.

altri ret-

cio ogni

signor Baker,

Il

mesi ne tenne pi d' una entro


gran vaso pieno d' acqua , osserv che un giorno
o due prima di questa muta erano meno animate
che all' ordinario , e appena guardavano ai vermi
loro gettati, che in altra occasione avrebbero
pur divorato con grande avidit. La loro pelle
appariva pi floscia , i lor colori erano meno
alcuni

aggradevoli.

Alfine

la

spogliavano

cominciando dalle mascelle

coda

rovesciandola ,

pian

romperla

senza

piano,

terminando
in

colla

alcuna

parte.

Simile operazione dura talvolta una mezz'ora


e terminata che sia
vita e di forza.

Se

la lucerta apparisce

la pelle, eh' essa spogli,

da taluno portata via


inghiotte

immediatamente

alcune volte tutta

cominciando dal capo.


per accidente piena
a gonfia vescica ;

Che

intera

piena di

non

essa la

alcune volte

se l'inferiore estremit

d' aria e d'

un divertimento

acqua, simile
il

vedere come

LA LUCERTA BITORZOLUTA.
la nostra lucerta

3$

per votarla, onde

affaccenda

si

possa passare per la sua gola.


Il dottore

varie

lueerte

Townson, che conserv in un vaso


di questa specie , onde fare delle

esperienze sulla lor respirazione,


nutrivano

di

vermi

pian piano nella loro acqua,

sime, diventavano tosto

riferisce

che

si

immergendone una

e che

esse

di

tranquillis-

litigiose e arrabbiate. Il

che egli non attribuisce gi ad invidia reciproca,

ma

a finezza di odorato, e a difficolt di distin-

guere

gli oggetti

per cui mentre erano avvertite

della presenza di cosa destinata al lor nutrimento,

non sapendo precisamente ove si trovasse , urtavansi e facevansi una specie di guerra andandone
in cerca.

LA LUCERTA VERDE.
La

1 acerta

paesi d'

verde comune abita

Europa e

l'

India.

egualmente

anch' essa agilissima

quando fa caldo, e sta volentieri or sulle rive,


che trova asciutte, or sotto vecchi alberi ; ma s*
accorgesi d' essere guardata , si ritira prontamente
nel suo sotterraneo albergo. Il suo cibo,

come

di

tutte l'altre lueerte d'Inghilterra, consiste in insetti;

ed essa medesima poi serve di pasto

uccelli rapaci.

V esterior suo
in essa

un

naturale

agli

sua ndole dolcissima; pure


disgustoso

ben

che pu sospettar^

differente.

LU CERTA VERDE.

1A.

4&-

Pennant fa menzione d' una Incerta ,


uccisa nella contea di Worcester nel 17145 nel
quale avea due pie di lunghezza e quattro di cirIl signor

conferenza.

suoi piedi anteriori

otto pollici dalla

da

lunghezza, e

di

e gli

uni che

S gli

loro.

pollici

testa

divisi in quattro diti

altri

gli

le

erano

distanti

cinque

pollici

aveano

altri

due

loro estremit erano

ciascun de' quali armato di

grife acute. Un'altra Incerta dell'istessa specie fu

dopo nelF

uccisa poco

istessa

contea

ma

ignorasi

no originarie dell'Inghilterra, ove quasi mai le lucerte non eccedono


i sei pollici, ne hanno, come le due di cui paravasi, coda avviticchiata, squame taglienti, anche
se questa e quella fossero o

intorno al collo.

La

lucerta verde della Carolina cos

denomi-

nata a cagione del suo colore. Essa picciolissi-

ma, ha coda

doppio lunga del suo corpo, e in


poco i cinque pollici. Non
punto pericolosa, e divien familiare a segno di
scherzare sulle tavole e sulle finestre prendendo
mosche e in altra maniera. Il freddo le fa canil

tutto oltrepassa di

giar colore
si

passa

sicch in quel clima variabile, in cui

nell' istesso

giorno dalla pi calda alla pi

veduta mutar subitamente


verde bellissimo nel bruno pi tristo. E facile
vederla in estate ; ma ali' avvicinarsi del verno

rigida temperatura,
il
il

ritrae nelle fenditure degli alberi o in altri

ella

si

asili

pi

riposti

ove rimane in una specie di

so-

LA LUCERTA verde.

Che

se un poco di ealor solare nei


avvenga che la rianimi, esce allora del
suo nascondiglio, ma a grande suo danno, poich
ndi a poco il freddo la indebolisce a segno 3 eh
prima di potervi tornare morta.

pore.

sereni

eli

pi

CJP ITOLO
Saltellai!

Come

per
al

le

strade e su

IL
balconi

piover d'Agosto fan

le botte.

Lippi.

LA BOTTA O
Ouest' animale, che

IL

ROSPO.

facilmente

riconosce al

si

aspetto, e al suo lento an-

suo livido e schifoso


dare,

per molti rispetti somigliante alla rana.


In Europa assai grosso ; e la minor lunghezza
che abbia di sei pollici. I suoi occhi sono assai
belli, perocch si vede in essi un' indole brillante,
di color d' oro alquanto rossigno intorno ad una
pupilla assai nera. Ma al loro confronto, quanto
il resto del corpo apparisce pi brutto.
I rospi sono in s gran numero a Gartagena,
a Porto Bello, nel Nuovo Mondo, che in tempo
di pioggia non

solo

le

paludi,

ma

giardini,

veggono ingombre a segno che pare agli indigeni che ogni goccia d' acqua caduta dal cielo si converta in uno
cortili

delle

case,

le

vie se ne

di essi.
Irritati

schizzano dal loro corpo una specie di

produce al
pi una lieve infiammazione cagionata dalla sua

fluido schiumoso, che ne' nostri climi

acrimonia.

LA BOTTA O

Quando

IL ROSPO.

cani addentano

4^

qualche rospo, sof-

frono ordinariamente una lieve gonfiezza di gola,


seguita da

una salivazione pi abbondante, e nulla


Perocch il fluido, di cui si diceva, non
contiene veruna qualit venefica, anzi quasi tutto
acqueo, e l'animale non sembra gettarlo , che per
pi*.

U opinione

rendersi pi leggiero alla fuga.


venefico

sia

dovuta

alla

sua bruttezza

viene perseguitato ed ucciso ovunque


tale opinione vien

1'

usi della pretesa

maga.

La femmina

altra ch'ei sia

si

ch'ei

onde-

trova.

Da

adoperato negli

del rospo depone le sue uova al

cominciar di primavera, in forma di neri globetti


tre

d un glutine trasparente , lunga


o quattro piedi e a due file. I piccioli rospi

uniti

in collana

ne escono in capo a quindici giorni, e subiscono


allora una metamorfosi simile a quella de' ranocchi. In autunno ( tempo in cui si veggono pi

numerosi) gi sono pervenuti a quella grossezza


che la natura ad essi concede.
Essi ( per quanto ci sembri singolare ) possono
essere addomesticati a segno di lasciarsi prendere
in mano , e
portare attorno in- una camera a
prendere le mosche, le quali posano sulle pareti.
Pennant ebbe da un suo corrispondente de' curiosi

ragguagli intorno

ad un rospo

il

liva sovente gli scalini della casa di certa

del

Devonshire.

vava sempre

L' animai mio

buon nutrimento

il

qual sa-

persona

quale vi tro-

usciva quasi ogni

ILA

BOTTA O

IL ROSPO,

J/j,

buco

sera dal suo

ceso

era

il

lume

faceva

possibile per

appena vedeva

cautamente

entrarvi.

Il

v era ac-

ciie

quanto

fatto

gli

veramente

doveva la curiosit delle permalgrado 1' orrore pe' rospi ricevuto


sino dall' infanzia , anche alcune giovani donne
bramarono di veder mangiare questo di cui parsingolare

eccitar

sone, sicch,

liamo. Egli pareva appetir soprattutto


son nella carne, e
in

mi poco

di

che

si

Li seguiva

crusca.

vermi, che

conservavano

per

lui

camminando

tavola , e quando trovavasi loro vicino , li


guardava fisso ed immobile per alcuni minuti ,
probabilmente per prepararsi ad assalirli con impeto improvviso; cacciava la lingua molto fuori
della sua bocca, tirava a s quelli che vi rimanevano
sulla

attaccati all' estremit in

scida,

ond' era

batter

d' occhio.

alfin ucciso

grazia della

coperta, e

Dopo

materia viin

un

anni

fu

inghiottiva

gli

e pi

trentasei

da un corvo domestico,

dolo veduto entrar nel suo buco

il

quale aven-

nel fece uscire,

e lo fer tanto crudelmente, che alfin ne mor.

che ogni volta che un ragno e

stato scritto

un rospo

s'

essi forte litigio

destrezza

sempre s' impegna fra


primo , usando la sua
quasi sempre vincitore. La

incontrano
,

in cui

rimane

il

qual cosa, se mai verosimile, trattandosi di lontane contrade , non punto vero nelle nostre.
Si sono scoperti dicesi rospi vivi nel

dure pietre e di

solidi tronchi. Il

mezzo

di

qual fenomeno

L EOTTA O IL ROSPO.
inesplicabile

^5

supposto pure che per alcuni meati

abbiano potuto introdurvisi le uova , clie le racpoich a farle maturare ed aprire,


chiudevano
bisognava il calor del sole , ed a nutrire poi i
germi dischiusi eran necessarie altre cose non
poche. Gonchiuderemo dunque francamente che
;

Y enunciato racconto una favola.

IL PIPA.
Quest' animale

che

primo aspetto

sembra

deformissimo e schifoso, assai pi grosso che


il rospo comune. Il suo corpo schiacciato, e la
sua testa presso a poco triangolare.
grandissima

La

sua bocca

e guernita agli angoli ' una spe-

membrana. I piedi

anteriori hanno quatlunghe e sottili, divise e suddivise (ove


si guardino col microscopio) all'estremit. I posteriori ne hanno cinque riunite da una memcie

di

tro dita

brana.
l

pipa originario del Surinam., e secondo

la:

Ferman, non pu riprodursi che una


numero de' piccioletti , nati da una fem-

relazione di
volta. Il

mina

di tale specie

tantacinque

tutti

eh egli osserv, era di

benissimo conformati

il

set-

quinto

giorno dopo la loro nascita. Questa ha molta analogia

colla

nascita

delle

Perocch

sarigne.

sul

dorso della madre veggonst certe cavit molto somiglianti alle cellette di un' arnia

di

forma ch>

IL PI-FA.

colare

profonde circa

sei linee

e larghe tre

sposte senz' ordine e assai presso

tre.

un
come

In ciascuna di queste cellette

qual per altro

s'

ignora

non punto aderente

pu
in

esserne tratto

un

di-

une alle alcerto punto della covata dell' uova trovasi


le

piccolo rospo,
si

nutra

medesima

alla celletta

e poi venirvi

rimesso

astuccio, senza inconveniente.

il

poich

ma

come

Le uova,

gi

deposte dalla femmina sopra terra, furono raccolte


dal maschio, e collocate con gran cura nelle cellette

che

si

ma

aperte per la

disse, allora

feconda-

rimangono fino
al secondo nascimento , che ha luogo in capo
circa a tre mesi
quando i piccioletti ne escono
zione

tosto poi rinchiuse. Ivi

gettano la spoglia in cui

si

trovano avvolti.

La carne del pipa seoondo la relazione di madama Merian, molto pregiata dai negri del Su,

rinam , e poi eh' essi realmente non ne provano


incomodo, pu almeno stimarsi come un sano
alimento.

LA RANA.
Il colore della

rana comune un bruno

ulivi-

gno. Il suo dorso spruzzato di macchie nericce,


e di sotto a ciascuno de' suoi occhi parte
il

qual

radice

si

estende fino

de' suoi

per

cos

piedi anteriori.

un segno

esprimermi ,

Tutto

l'

alla

esterior

suo aggradevole, e nella sua nudit, sarei per


dire j

elegante.

Essa ha

un perno od osso del

7,

la rana;

ma

petto 3

zione delle

sue

suoi movimenti.

membra

Ha

propria a facilitare

pi lunghi

quattro piedi,

posteriori che gli anteriori

muoversi

si

nell'

acqua

calori della state

profondo letargo o

ove

secondi durano

questi

non ha coste u coda. La conforma-

ritrae

per fuggire

Mentre
in un

rigori

del verno.

essa

giace talvolta

pu

e palmati, onde

o ne' bu-

pantanosi ,

ne' fondi

chi delle rive al di sotto dell' acqua.

La

maniera di respirare

sua

comune con

altri

rettili,

gani ad essa destinati

e nei polmoni,

ma

non

che pur le

curiosissima. Gli

ha

gli

gi

nella bocca. Dietro

della sua lingua la picciola fenditura


la trachea arteria

intanto

si

la radice
,

che apre

e sulla sua fronte sono due na-

rici, attraverso le quali

Ove

or-

nel ventre

si

fa

osservi bene,

dilatazione e contrazione

di

aspirazione dell'aria.

vedesi una frequente


quella

specie di ve-

forma sotto la mascella inferiore della rana. Pel moto delle narici l'aria in
trodotta nella bocca produce il rigonfiamento che
dicevamo , e per la fenditura posta dietro la lingua fugge ne' polmoni. Un lieve moto allora si fa
scica

che

la pelle

scorgere ne' fianchi

mine scacciano
dirsi

che

1'

e alfine

muscoli

aria introdotta.

dell'

abdo-

Quindi potrebbe

polmoni facciano i' ufficio di mascelle


che la rana inghiotta 1' aria
,

o in altri termini

come da

noi

si

inghiottiscono gli alimenti.

Essa della classe degli ovipari

eie uova che

LA RANA.

qS

depone ordinariamente in marzo consistono in un


ammasso di globetti pieni di gelatina e trasparenai mila. In mezzo di
ti , in numero dai seicento
,

ciascuno di essi l'embrione o larva del rannocchietto,

piedi,

senza

ma

nuotare. Solo in capo ad

timane

in luce;

secondo

ed ha

il

con coda, onde pu


un mese o a cinque set-

calore della stagione, esso viene

allora

la mascella inferiore,

una specie

di succhiello sotto

con cui

attiene alle piante

si

osservato che i suoi inteda quelli delle rane adulte, es-

acquatiche. Si pure
stini differiscono

sendo in forma di

spiritale

come

funicella

in

miniatura. Giunto alla sesta settimana comincia a

metter fuori

pie

di

dietro

quindici

giorni

dopo anche quei davanti; e in tale stato somiglia


molto una lucerta. Poco tempo dopo egli prende
la sua forma perfetta , e allora si vede frequente
in riva dell' acque.

signor

Ray

nelle sue Meraviglie della creache essendo andato una sera a


passeggiare a cavallo nella contea di Berkshire ,
fu grandemente sorpreso di vedere una immensa
Il

zione, riferisce

moltitudine di ranocchi , i quali coprivano larghissimo spazio di terreno, procedendo tutti egualmente verso alcuni rovi o fossi, che stavano loro
innanzi.
distante,

Venivano da un grande stagno non molto

il quale ne era pieno (ajutatiin ter viaggio dalla pioggia dirotta) in cerca di nutrimento
di nuovo asilo.

E A RANA".

Appena
giano

il

ranocchi hanno

loro

nutrimento

pi sostanzioso , che
$i vermi e di insetti.

gua

assai

si

Ufy

perocch
sui dinanzi della bocca di

piccioli animali;

molto

ttn

altro

di lumachette

struttura della loro lin-

propria a prendere

lissimamente e

con

vegetale

compone

La

cresce/e can-

finito di

la

e ritenere questi

radice sua posta

modo che

lungi

slanciasi agi-

fuor de51a bocca; e

rimanendo inattiva, si ripiega colla punta verso


Questa punta poi s larga, dentellata,
e viscosa, che vi rimane troppo bene infssa la
preda, cui essi inghiottiscono immediatamente.
Gemica, scena intanto il vederli a combattimento con qualche serpentello o grosso verme
che pare abboccherebbero volentieri, se la natura
non avesse posto un limite alla loro voracit. Il
dottore Tdwnson avea una gran rana,, che un d
la gola.

trangugi in sua presenza un verme della gros?


sozza d'una mano, il quale dibattendosi usc pi
volte per. ben. met della sua bocca; finche inghiottito del tutto le travagli talmente la floscia pancia, che- le

fece

fare per

un pezzo

strane con^-

torsioni.

Avvi gran quantit di rane ix quelle parti deb:


l'America, le quali circondano la baja d'Hudson,
fino al sessagesimo primo grado di latitudine
settentrionale, ove frequentano le rive de' laghi,
degli
stagni, de* fiumi. Se non che all'
avvicinarsi dei.

verno

si

appiattano sotto

Gobinetto

VI.

il

m/co, a notabile
a-

di--

A RANA.

ho
stanza dall' acqua

gelate,

fino

gli

altri,

Reame. In

signor

stanno

ivi

ritorno

al

abbiamo, fra

ed

si

pu

dir con-

della primavera;

testimonio

tale stato

che

di

di veduta

loro piedi

si

il

rom-

pono facilmente come

cannelli di pipa, salvoch


Avviluppate in pelli calde , ed
esposte a lento fuoco rivengono; e sebben mutilate, non pare che nulla abbiano perduto della
loro naturai vivacit. Fate per che siano abbandonate ad un secondo gelo , e periscono infalli-

se ne

risentono.

bilmente.

certi

possono

tempi

dirsi

esse

cangiano di pelle; e non


loro perfezione che in

giunte alla

capo a cinque anni- Vuoisi che ne possano vivere


fino a dodici o a quindici. Il

buon

conto in loro

segno anche

Se

la loro

pi.

Olanda

tissimo uso

la loro
,

principio

vitale

s
il

tenace, che veggonsi darne

ore dopo aver perduta la

voce

esse dato per beffa


d'

disaggradevole

testa.

ehe fu ad

soprannome di rossignuoli

carne buonissima

come ognun

e di mol-

sa.

La

rana, propriamente detta comestibile, aspi grossa della comune, pi bianca, pi aggradevole al palalo, e pi ricercata. Il color suo
sterno un verde uivigno con macchie nere sai
sai

dorso

e righe traversali anch' esse nere sui piedi.

Altre righe bea distinte, d'un giallo pallido, si)


stendono dal muso ali' estremit del suo corpo.
Il di sotto di questo

un bianco pallido

c<?n verdi

LA RANA.
sfumature

Taluno d

brune
che comunissima in

e macchie

a questa rana

5l

irregolari.

Italia

in

Francia, in Inghilterra, in Alemagna, l'epiteto


di verde.

Di rado essa depone le sue uova prima di giugno; nel qual mese il gracidare del maschio
pi sonoro, e pi insopportabile che mai. I gomitoli,

se

cos

possiamo esprimerci,

di

queste

uova sono assai pi piccioli che quelli della rana


comune; ma i ranoechietti che ne escono, subita
che abbiano la loro metamorfosi, il che avviene
quasi sempre in novembre , sono molto pi lunghi. Sono perfetti verso i quattro anni, e campano i sedici e i diciassette. La loro voracit
tanta, che oltre ai vermi, alle lumache, agli insetti, va a toccare anche gli augelletti ed i topi.
La rana, conosciuta sotto il nome di muggente
anch' essa ottima a mangiarsi, essendo carnosa
quanto un pollastrello. Dal muso ai pie di dietro
le

di

si

pu dare comodamente un piede

lunghezza.

Il

suo colore

d' ulivo

mezzo
fosco

bruno, con gran numero di macchie nere, pi


chiare sotto il corpo che sul dorso. Le membrane
esterne delle sue orecchie sono grandi
d'

rotonde e

un rosso bruniccio con orlo giallo.


Dicesi che le rane di questa specie si tengano
due a due nelle sorgenti e ne' ruscelli dell' in-

terno

dell'America

trano.

Kalm

ove principalmente

s-

incon-

per altro assicura che non frequentino

1A RANA.

5s

non

se

Nella Virginia sono

gli stagni e le paludi.

esse in grandissima

come

le rispettano

abbondanza

e gli abitanti che

genj protettori delle fontane,

credono che ne purifichino F acqua. Le donne per


ie amano poco, dacch distruggono gli anitroccoli
e

paperi,

talvolta

anche

polli

che-

s'

inol-

trano di troppo sulle rive.

Sorprese d'improvviso, guadagnano in un salto


il loro buco, ove possono stare pienamente

o due

sicure.

piedi

quanto segue:

sisce

Que' salti sono talvolta di dieci o undici


una di tali rane saltatoci ELalm rife-

e d'

nativi dell'America sono rinomati quai cor-

ridori eccellenti
il

come

quelli che seguono anche


galoppo. Volendo pertanto
celerit con cui saltano le rane

miglior cavallo

esperimentare

la

al

muggenti, alcuni Svedesi fecero scommessa con


un giovane Indiano sfidandolo ad oltrepassare
alla corsa una di queste rane
che avesse sopra
di lui il vantaggio di due salti
e a cui misero il
,

fuoco

alla

coda.

Il

sentirsi

ardere, e

il

vedersi

inseguire fecero sulla povera bestia un tale effetto , che se i suoi salti ordinar] erano lunghissimi,
divennero smisurati, onde in pochi momenti ol-

ad uno
come termine, prima che 1' In-

trepass grandi pascoli, e pervenne in riva

stagno, indicato

diano avesse potuto raggiugnerla


1/ appellativo di muggenti dato
cui

si

parla ;

in

alle rane, di

grazia del loro gracidare simib

>

L RANA.
muggito

onde

di toro,

nella

53
calma delia notte

fanno sentire a pi di mezza lega di distanza.


Kalm racconta che passeggiando uo

si

Il gi citato

giorno a cavallo ne ud gracidar una assai vicino


e non potendo immaginare che m
,
muggito venisse da cos picciolo animale,
ne fu molto in timore, finche certi Svedesi sopragfra alcuni rovi
orribile

giunti

rassicurarono.

il

Pochi anni
rano

fa alcune rane di questa specie

portate

vive

fio-

ove rimasero

Inghilterra ,

in

tutt'

inverno nella belletta in una specie di letar-

go

non cominciarono a muggire che

al ritorno

della primavera.

La

reginetta abita l'America, la Francia,

magna

ma non

ed

l'Italia,

ed elegante, ha

il

chiccio e picchiettato

rossigna

Inghilterra.

l'

due

picciola

di
il

d'

l'

Ale-

Europa

forma

svelta

ventre bian-

Y inferior parte del corpo

una riga longi-

segnati d'

o violacea scura

sottili,

nose e concave
sughe.

contrade

dorso verde,

fianchi

tudinale nericcia

lunghissimi e

altre

piedi esterni

e l'estremit delle dita car-

simili quasi

a bocche di sangui-

in estate ella si tiene principalmente sul pi


rami degli alberi , ove si aggira attraverso il
fogliame alla caccia degli insetti, cui prende con
alti

molta destrezza , approssimandosi loro pian piano


gatto al topo, e poi slanciandosi d'improv-

come

viso, talora anche ad

un pi d'altezza. Le glan-

LA RANA.

54

abdomne
onde aggrap-

duiette di cui sparsa la pelle del sua


le servono egualmente che

piedi

parsi ai rami, e tenersi fra essi nascosta.

Verso

la fine

d'autunno

si

ritira essa nel

limo o

sotto le rive de' fiumi quasi assopita fino alla prima-

vera, che n'esce per deporre,

come

dei suo genere

acqua. In quel

le

uova

sull'

gli altri

animali

tempo

maschio gonfia la gola per istrana maniera, di


modo che forma una gran palla sotto la testa; e
fa sentire un [gracidamento pi forte e pi acuto
che mai. I piccioletti si sviluppano interamente

il

verso

il

princpio d* agosto

e subito

dopo comin-

ciano ad arrampicarsi agli alberi pi vicini. Si fanno


sentire specialmente alla sera,

quando

la

pioggia

vicina; e serbati in una camera entro un boccale, e ben nudriti possono tener luogo di baro-

metro , predicendo
di tempo.

Un

chirurgo

in

maniera sicura

cangiamenti

tedesco mantenne vva una regi-

una mezzina coperta di


una reticella. Neil' estate era da lui cibata con
mosche, nel!' inverno appena abboccava alcuni insetti ritrovati fra 1' erba e il fieno guasto, che le
si porgeva, ond' era magrssima. Giunta all' ottavo inverno , e per ci che si dice , mancandole

netta quasi

otto anni in

affatto gli insetti,

mor.

ginette in

Townson anch' egli teneva delle reun vaso pieno d' acqua sopra una fine-

stra, e a

due di

Il dottor

esse pi

particolarmente addo

LA RANA.
mesticate,

nomi

di

serbate pi

Damone

e di

55

lungo tempo

Musidora

poema

episodio bellissimo, del

diede

celebri per

un

delle stagioni.

La

non mancavano giammai di rientrare


acqua
a meno che non fosse freddo , nei

sera esse
nell'

qual caso ne stavano fuori


si

lasciavano

cadere

alcune

pi giorni. Se allora
gocce su!P orlo del

vaso, vi fissavano gli ocelli, e la loro pelle, assor-

bendole, di floscia che era,

distendeva, ond'esso

si

apparivano rotonde e carnose.


e dopo essere stata una notte

che in quella

Da

Ne

pes una prima,


acqua , e vide

nell*

sola notte era cresciuta

d'una met*

poi che le reginette

altre esperienze s'accorse


9

da pesare il
doppio dell' ordinario. Alle volte anche rigettane*
V acqua fuori del corpo con molta forza e
quantit maggiore del quarto del loro peso totale.
In autunno il dottore fece gran provvista di
mosche per la sua favorita Musidora , la quale y
allorch gliene poneva innanzi alcuna, punto non
mostrava di badarvi , ma tosto eh' ei la facea
muovere col suo fiato, Musidora le si avventava
e F inghiottiva. Un d non avendo mosche , ei
assorbiscono

alle

volte tant acqua

minuzz carne
agitandola nel
reginetta

subito
cos

mano

di testuggine

modo che

ingannata ne prese

dopo

il

rigett.

famigliare che
le

offeriva.

mosche

porgendogliela ed
insetti.

La

un pezzettino,

ma

faceano quegli

La

bestiuola

veniva a

si

era

fatta

prender nella sua

morte che

vive

eh' ei 1&

"IA RAN'A.

~S6

Si sono

api

picciole

anzi

Tedut e delle reginette mangiare delle


,

ma

le rigettano

questi insetti

Uno

degli

trovavasi in

sempre a
,

poich

fatica.

Il

pi

pungoli e

spesso
peli di

riescono loro incomodi.


ufficiali

un

Stedman che
un fiume del Su-

capitano

del

sopra

battello

rinam, fu testimonio del combattimento, che ebbe


luogo fra una reginetta ed un serpe in cima ad

un paletuviere.

All' istante ch'ei di loro

la testa e le spalle della reginetta

le

mascelle del serpe,

come un
la

s'

aTvide,

erano gi dentro

grande presso a poco

sic-

attizzatojo di cucina. Egli aveva attorta

5ua coda

ad.

un

ramo

forte

dell'

albero, men-

tre la reginetta, della grossezza circa d'

un pugno,

ad un ramoscello.
In questa attitudine combatteano Y una per la vita,
1' altro pel pranzo. Era tuttavia
sperabile che la
si

attaccava anch' essa co' piedi

povera rana
pericolo;

ma

co' suoi

riuscisse
le

mascelle

sforzi

elastiche

trarsi d

del

serpente

stendendosi ognor pi vennero ad imprigionarla in


guisa,

che ben presto

pi non

si

videro che

suoi piedi posteriori. Alfine staccati questi dal ra-

muscello, a cui

si

attenevano,

essa fu tutta in-

formando nel canale alimentario del serpente un tumore almeno sei volte grosso come il
suo corpo, mentre le sue mascelle e la sua gola
si contrassero, e ripresero la loro forma naturale.
ghiottita,

C JP ITOLO
Come

III

uscito di tenebre serpente

Poi ch'ha

lasciato ogni squallor vetusto

Del novo scoglio

altero,

che

si

Ringiovenito e pi che mai robusto

Tre lingue vibra, ed ha

Dovunque

sente
;

negli occhi foco:

passa ogni animai d loco.

Ariosto.

IL
JL

SERPENTE COMUNE.

arleremo ora

della seconda classe degli amfbj,

cio de' serpenti,

neo.

quaranta

come

giusta

la

classificazione di

Lin-

Se ne annoverano ducento trenta specie


delle

quali

soltanto

sono

riconosciate

venefiche. I serpenti che a queste apparten-

gono, differiscono dagli altri in ci che hanno da


ciascun lato della testa una lunga fila di uncini in
forma di tubi, destinati a condurre il veleno dal
suo serbatoio nelle piaghe eh' esse fanno coi loro
denti. Un altro loro principale distintivo si che
non hanno se non due file di veri denti, mentre
tutti gli

Come

altri
il

ne hanno quattro.

serpente dal collare fra

primo. Esso il pi
Francia e in Inghilterra

tutti il

pi

da noi descritto pel


grande che si conosca in

comune, ragion vuole che

sia

poich

la

sua lunghezza

IL SERPENTE COMUNE*

50

eccede talvolta
stretto

il

quattro piedi. Il suo collo stretto

mezzo

fianchi sono

del suo corpo grosso,


coperti

e
ventre vestito di
i

di

lamine

dorso, dalla

testa

traversali,

strette
,

il

ed
ove

mezzo del
coda, corrono due file di

un bruno scuro
alla

dorso

il

scaglie; e

dorso e de* fianchi

oblunghe. Il colore del


questi son nudi

picciole

nel

macchiette nere; le lamine del ventre son nercce; le scaglie de' fianchi sono d'un bianco,
trae

all'

il

qua!

azzurro. I denti sono piccioli e serrati, e

disposti in

doppio ordine in ciascuna mascella.

Mitissima

Ei si
luoghi , da

tratta.

natura

la

del

serpente di cui

letama j o fra rovi in umid


raro che si discosti , eccetto

ritira ne*

cui

mezzo giorno, per riscaldarsi al sole


cerca per prima cosa di fuggire; ma

d' estate sul

Assalito ei

inseguito con troppa furia ei comincia a fischiare,

e a mettersi in

attitudine

minaccevole, quantun-

que far non possa verun male.


In inverno ei si nasconde entro buche, ove sta
aspettando in una specie di letargo il ritorno della
primavera, tempo in cui cangia di pelle, il che
sembra fare anche in autunno. Terso la met di
settembre il signor White trov in un campo
presso una siepe la spoglia d' un gran serpente
che gli parve ancor fresca. Essa era arrovesciata
come calza o guanto di donna, intera, anzi coperta di scaglie, cominciando dal luogo degli occhi,

ove

le

aperture somigliavano un pajo d'occhiali*

SERPENTE COMUNE.

IL

Le femmine
pongono
presso

Styi

della specie di cui parliamo, de-

uova

le loro

l'acque

buchi posti

in

ma

stagnanti,

al

meriggio'

pi comunemente

forma di catena, e ih numero


Sono esse della grossezza circa
dell' uova di corvo
bianchicce e coperte d' una
membrana simile a pergamena. I piccioletti vi
ne'

mondezza j

in

di dodici o venti.

stanno avvolti in spirale in

mezzo

alla parte fluida,

che somiglia il bianco d' un uovo di gallina


non ne escono che nella primavera seguente.

La

stagione pi precoce , in cui

minciano a mostrarsi
alla

met

di

maggio

il

mese

di

serpenti co-

marzo

trovano in gran

si

e fino

numero

all' acque poste al sole o nelle paludi. Indi


ne veggono pochi, verosimilmente a cagione
do grandi calori. Si nutrono essi ds insetti , di

in riva
se

vermi

di sorci

di rane

a procacciarsi le quali'

ove nuotano con gran leggie-s


rezza. Quando uno di loro ha divorato una grossa
rana, o un picciolo augello, diviene pel tumore
che formasi nel suo corpo, s stupido e s indoentrano in acqua,

lente, che

non

difficile

il

prenderlo. Dicesi che

onde sovente s'insi5


nuano nelle cascine per bere quello eh' ivi si conserva ne' vasi. E aggiugnesi che si attorcano talvolta ai pie delle vacche , onde giiignere alle loro*
poppe che suggono fino a sangue;
siano molto avidi del

latte

Questi serpenti possono in qualche


addomesticati. Il

sig.

White ha

modo

essere

conosciuto persona

%0
;

IL

SERPENTE COMUNE.

ne aveva uno

ohe

familiarissimo,

non" elle,

se

presentandosi cane o gatto, o forestiere qualunque,

ed empiva tutta la camera


,
d'una specie di bava di cos spiacevole odore ,
clie non vi si potea resistere.
Valmont di Somare parla di un altro ces\ affezionato alla sua padrona , che le saliva su per
cominciava a fischiare

le cosce

e le braccia

vesti

alla

sua voce

con

le

lei

seguiva

presso
il

praggiunse

nascondeva

si

al

flusso

modo

obbediva

suo moto

Un

stava

come

lasciando

giorno che

Senna,

in sulla

disparve

sotto le sue

grembo

fuoco in inverno.

suo battello
il

in

distingueva ogni

drona sua oltre

IL

accovacciava

si

so-

la pa-

sconsolata.

SERPENTE DAGLI OCCHIALI.

Vi hanno cinque

o sei specie di questo terribile

serpente, comunissimo in pi parti dell'India. I suoi

occhi sono pieni di ferocia e di fuoco; la sua testa


piuttosto picciola che grande; dietro di questa,

ina

non

in

mezzo

lunga quattro pollici

un

all'

callo

incirca

qual si proscendendo o di-

il

minuendo gradatamente , finch si perde nella


forma cilindrica del resto del corpo, ma estendibile a piacer dell' animale.

Suol questo esser lungo tre o quattro piedi, e


pi d' un pollice di diametro. Porta

avere poco
al di

sopra degli occhi una gran macchia^

la

quale

SERPENTE DAGLI OCCHIALA

IL

6l

un pajo di occhiali. Il suo


un bruno rugginoso pallido al

rassomiglia appunto ad

colore ordinario
di sopra

filata

un bianchccio

azzurro

all'

al di sotto

che trae

La sua coda

variato di giallo.

af-

e termina in punta acuta.

Quand^esso

irritato

si

prepara a mordere.,
piega la te,
che sembra impar-

drizza sul dinanzi del suo corpo

si

sta

gonfia

callo

modo

morso cagiona talmassime se i

ruccato o incappellato. 11 suo


volta la morte fra

due o

ore

tre

-,

veleno penetra ne' vasi sanguigni o ne' grandi

Un

mu-

da uno d
tali
serpenti spir ih capo a ventisette minuti
un altro pi grosso non sopravvisse ohe cinquantasei, un pollo mor fra un minuto secondo, altri
scoli

del

ferito.

sopravvssero
l'attivit

cane, addentato

un pajo

d'

del veleno dal

dalla disposizione

ore

dipendendo forse

calore della

del serpente nel

stagione e

momento che

ferisce.

Gli Indiani lo portano


blico, entro
gli uncini

per sollazzo del pub--

un paniere, dopo averlo privato de-

o tubi, che

servono- di veicolo

al

ve-

onde impotente a nuocere, e gli insegnano


ad eseguire una specie di danza al suono di un

leno,

flauto.

L' abitudine che ha questa serpente di cammisul suo corpo, e di volgere e rivol-

nar diritto

gere continuamente

la

iniorno a s con gran

testa, quasi

cautela

gli

per guardare
1' onore

valse

'&

Iti

-SERPENTE DAGLI 'OCCHIALI.

d'esser considerato dagli Indiani


della prudenza. Egli

de' loro

d' alcuni

razione

come un emblema

pur l'oggetto

popoli

della vene-

fondata sulle

loro leggende mitologiche, onde quasi sempre aggiungono al suo nome gli appellativi di regale 3
di

buono

di santo.

IL

SERPENTE NERO.

Abita P America settentrionale assai lscio


nero al di sopra e d' un azzurro palaffilato
lido al di sotto, eccettuando il petto che bianco,
lungo ordinariamente sei piedi e poco o nulla vele;

ed

noso. Agile a segno, che


vallo in celerit

pu agguagliare un

diverte moltissimo co' suoi

ca-

mo-

vimenti. Si vede talvolta arrampicarsi per gli


beri

prendervi delle reginette

onde

volta

rotolarsi

quanto

raggiungere

altri

mezzo

ritto

senta

titudine
sissimi

il

lungo

animali.
sul

Tal

suo capo e
contemplarsi.

suoi occhi
Scintilla

ed

al-

altra

per terra, onde

fiata

suo corpo

anche
in

si

pre-

quest' at-

sono grazio-

dai secondi

un

rende immobili gli uccelli e i


piccoli quadrupedi. Il suo corpo si fragile, che
a quanto dicesi preso per la coda , allorch inseguito nasconde il capo in qualche pertugio,
esso va in pezzi.
Sebbene quasi niente venefico per tanto arfuoco,

il

quale

dito

da

assalire

un uomo, a ui per

altro fa-

TL
elle difendersi

SERPENTE NERO.

63

misurandogli un colpo di bastone,

arme qualunque , che si trova avere


mano. Se questi fugge per mancanza di coraggio, dicesi che il serpente gli si attortigli alle
gambe in modo da farlo cadere, e dopo averlo
morso pi volte dovunque pu si ritiri precipio

di quell'

in

tosamente.

Nella primavera del 174$ SI dottor Golden


avea parecchi manovali nella sua casa di campagna, fra cui uno arrivato di fresco d' Europa, il
quale conoscea poco le abitudini de' serpenti neri.

Per

divertirsi

di lui

compagni poco

che videro un giorno due di


schio e

femmina,

accovacciati

tali

discreti

serpenti,

ma-

insieme, lo eccita-

rono

ad ucciderne uno. Egli si accost dunque


alla terribile coppia con un bastone, di che il
maschio accorgendosi e venendogli risolutamente
incontro

all'

si

quegli

impaurito gett

diede a correre a precipizio.

segu, lo raggiunse; gli

si

l'

arme

sua

Il rettile lo in-

avvolse alle

gambe

fa-

ragione, non che Y equilibrio

cendogli perdere

la

n pi

che tagliato in due o tre pezzi

lasci,

il

dal suo coltello.


Il serpente

mavera.

ficilissimo
si

nero non periglioso che in pridi latte , che riesce dif-

tanto avido

il

tenerlo lontano dal luogo ove questo

serba, qualora abbia

trarvi. Si

preso Y abitudine di en-

a bere nella tazza,


eh' era st&a empita per alcuni fanciulli; ai quali per
veduto andarlo

SERPENTE NERO.

IL

(jj,.

sebben cercassero di allontanarlo percotendolo coi


loro cucchiai, non faceva verun male.

Di grande

un

utile

poich distrugge

bile agilit fin sotto


tivi

de granaj

mondo T hanno

uova, per

ne proteggono le

inseguendoli con mira-

tetti

di quella parte del

serpente in America,

tal

topi,

onde

na-

assai caro,

moltiplicarne la

specie.

Dicesi pure die uccida


attorcendosi

al

corpo

loro

serpenti da' sonagli,

soffocandoli

uri

tal

un poco

servigio con

con alcune uova

di

polli,

colla

pu bene pagargli

violenza onde gli stringono. Si

di latte,

nel

ed anche

cui nido

si

trova

spesso aggomitolato..

LA VIPERA.
La

vipera comune giugne dirado oltre

pie di lunghezza

onde

1'

meraviglia. Il fondo del colore

un

sporco

giallo

ai <lue

averne pi di tre gran


dei suo ventre

pi scuro nella femmina^ ^neno

maschio. Il suo dorso segnato in tutta la


sua lunghezza da macchie romboidali , che si toccano cogli angoli; e i suoi fianchi presentano al-

nel

cune macchie triangolari.


Si

distingue

la

vipera dal

serpente

comune^

cos pel colore, che in questo pi vario

piacevole

come per

del corpo

ma

la testa

che

P 1U

in lei pr> grossa

pi particolarmente, pe'

cocl-*

LA VIPERA.
assai

meno

affilata.

65

comonissima

in tutto

il

con-

tinente europeo, non che in Inghilterra, ove abita

particolarmente le contrade aride, pietrose e calcaree.

Fortunatamente per V uman genere la sua f*


sua celerit sono molto limitate. Poich le sue uova, che si aprono nel suo corpo,
condita e la

giungono
3iioi

appena a dieci o dodici. Dicesi che i


quando ne han rotto il guscio si
ad uscire dal carcere del seno materna

piceiolelti

affrettino

per respirare un' aria libera, e stieno pi giorni


senza prender nutrimento.
Il signor White di Selborne, diportandosi eoo
un amico, sorprese una vipera molto gonfia, che
fra l'erba ri scalda vasi al sole,

ed uccisala,

le trov

nel ventre quindici viperette, della grossezza circa


di

un verme da
si

terra

diedero a fare

fidenza e di

le

tutti

minaccia,

quali $osto v ne uscirono

saiti ed i moti di difproprj della loro specie


i

sebbene non si potesse, nemmen con occhio armato, scoprire nella loro bocca le vescichette che
contengono il veleno.

costume di

tali

viperette

il

ritirarsi

al

mi-

nimo pericolo, nella bocca della loro madre,


come altri rettili in certa tasca, di cui altrove s
parl. Es-se non possono dirsi perfette
che verso
il

loro settimo anno

nondimeno gi cominciano

a riprodursi in sulla fine del

nutrimento delle vipere


Gabinetto T. VI.

Il

secondo o del terzo.


si

compone
1

di rettili.

LA VIPERA.

66

vermi , di augellini , cui esse inghiottono interi,


quantunque talvolta sieno tre volte pi grossi di
loro. Possono per sostenere un lungo digiuno,
di

come

si veduto da qualche esperien"


mesi senza cibo in una cassetta
nulla perdono della loro vivacit. Libere, nell' inverno , si assopiscono ma la prigiona pare che

se tenute

za

per ben

sei

anche

Le

in tale stagione le tenga svegliate.

vipere

prendono

si

ordinariamente per la

per mezzo di mollette di legno

il che non
non potendo esse in tal posizione mai drizzarsi, onde mordere chi le tiene.
L' organo per cui si trasmette il lor veleno }

coda

porta alcun pericolo

somiglia molto a quello degli


fici.

I sintomi poi

un dolore

che seguono

altri
il

serpenti vene-

loro morso, sono

un tumore
, con
che si estende alle parti
circonvicine; una gran debolezza, con polso frequente e talvolta interrogo; gran mali di stomaco,
con vomiti di bile, accompagnati da convulsioni,
da sudori freddi , ed anche da doglie intorno al
bellico. Di rado in Inghilterra almeno succedono
acuto nella parte ferita

prima

rosso, indi livido,

effetti

pi

Il

tristi.

dottor

Mead

pera, stemperato
applicato

e ardente

all'
,

assicura che
in

estremit

ma

che

la

cessa nello spazio di

condo

eh' ei

il

veleno della

vi-

un poco d'acqua calda, e


della

lingua molto acre

sensazione da esso prodotta

due o

narra, avendo

tre ore.

posto

Taluno
sulla

se-

propria

LA VIPERA.

67
non stemperato ,
aliene segui enfiagione e infiammazione, che dur
due giorni. Altri accertano all' incontro che il
veleno

lingua una goccia di tal

veleno di cui
e

accosti

si

si

parla

per sapore

non abhia nulla


all'

olio o alla

di acre

gomma.

Quanto agli effetti ch'esso produce interiormente , le asserzioni non sono fra loro meno diverse. Borhaave assicura eh' esso non fa verun
male; ma l'abate Fontana, sebben conceda, che
non ha nulla di sgradevole al gusto, vuol per
che non si possa prendere impunemente. Si narra
frattanto, che mentre in presenza del gran duca
di Toscana i naturalisti andavano disputando se
ricevuto nello stomaco riesce o non riesce perico-

un uomo

dar caccia alle vipere

,
e
ne trangugi con tutta
sicurezza e grande lor meraviglia buona quantit,
e che non lo offese niente pi che Y acqua.
Varj antichi popoli d'Europa ne faceano uso,

loso

solito

presente alle lor questioni,

per

ungerne

loro

le

come varj popoli


medesimo fine di quella

frecce,

selvaggi usano tuttod al


de' serpenti.

Quanto al morso della vipera, il qual veramente pu avere cattivi effetti, si rende innocuo,
ove

si

applichi alla piaga da esso fatta olio d'uliva.

Guglielmo Oliver
il

primo, dicesi

cacciatore di vipere a Bath,


,
che abbia scoperto questo rime-

Nel giugno del 1785 ei si fece mordere a


sangue in presenza di gran numero di persone
?

dio.

LA VIPERA.

68

da una vpera nera


destra. All' istante

tutto

braccio,

il

Indi

simo.

1'

un vivo dolore lungo

sent

che fra poco

suoi

articolazione del pollice della

ei

divenne ardentis-

occhi cominciarono

a divenir

lagrimar fortemente. Aldi un' ora , egli si accorse che il

rossi e scintillanti, e a
fine

meno

in

veleno

gli

prendeva

il

simo, e poi debolezza,


dori freddi,

enfiagion

cuore

cagionandogli sparespiro, su-

difficolt di

ventre, dolor di reni,

vomito e diarrea , e per alcuni istanti perdita totale


della vista. In altre esperienze egli sempre avea
fatto uso del suo rimedio, prima di sentirsi colpito il cuore
questa volta volle differirlo , per
maggiore soddisfazione della compagnia e gli cost
non poco. Un' ora e un quarto circa dopo il morso
;

ricevuto
distese

il

gli

fu portato un bragiere

su cui egli

suo braccio pi presso agli ardenti car-

boni che fu possibile, mentre

minci ad ungerlo con

olio.

moglie sua co-

la

La

forza del veleno,

com'egli assicur, disminu allora bentosto;


enfiagione rimase presso a poco la stessa.

1'

evacuazioni intanto, e quasi tutti

ma
Le

dolori seguita-

rono, finch un bicchiere o due d'olio d'olivo,


che beve , gli diede un poco di calma. Come per
la

sua fiacchezza era estrema

e la situazione sua

sempre pericolosa , fu posto a letto; e dietro l'avviso del dottor Mortimer, si ripigliarono le frizioni del braccio, ma con olio riscaldalo prima
sulla

bragia entro un cucchiai a.

Da

questo punto

LA VirEk.

69

(egli poscia narr) sent rimettersi a poco & poco ?

finch cadde in

ore

riposo,

di

trov bene.

rhum

Ma

un sonno profondo
risvegliandosi
nel

in

sul

dopo novo
mat:ino,

si

dopo pranzo, avendo bevuto

e birra forte fin quasi all'ebbrezza, ricom-

parve il tumore accompagnato da dolori e da su*dor freddo , che al rinnovarsi delle frizioni oleose
al

braccio,

Malgrado

si
i

dissiparono.
terribili effetti del

morso della

vi-

pera, la carne di questa era una volta stimatissima


per le sue virt medicinali e il brodo ristretto ,
che se ne faceva mettendola a bollire con poca
acqua , veniva risguardato come il pi valido cor;

roborante. Oggi veramente di poco uso in pr*

porzione almeno del suo credito antico.

IL

CROTALO

O SERPENTE DALLA CAMPANELLA,


Il colore di questo serpente che abita le due
Americhe, ne si trova in alcuna parte del Vecchio
Mondo, bruno giallognolo al di sopra di larghe

fasce nere traversali.

Le

sue mascelle sono armate

di piccioli denti acuti;

quattro

Alla base

grandi uncini.

la

superiore ha inoltre

di ciascuno di
questi un' apertura rotonda, la quale comunica

con una gianduia, ond' esce quand'egli morde un


liquor venefico, il qual entra nella piaga che i
denti fanno.

IL

70

La
mata

CROTALO

ec,

una campanella , for-

sua coda munita

d'

d' articolazioni,

cui

deboli, e

il

modo

in qualche

le

giunture sono assai

numero indeterminato e dipendente


dall'et dell'animale, poich

si

crede eh' egli ne aggiunga una ogni anno. Molto


giovane

cio

di

al

qua dei due anni non ha

campanella.

Come

sua coda

la

movimento

le

fa strepito al pi leggiero
persone vengono cos avvertite del

suo avvicinarsi. Ci per altro s'intenda nel tempo


sereno

che nel piovoso non sempre

gii Indiani

traversano allora

cosi,

onde

boschi con grandis-

sima precauzione. L' otlore che esala il terribile


qnando si scalda al sole
oppure irritato, lo fa esso pure discoprire molto
da lungi. Quindi i cavalli e i bestiami che lo
sentono, fuggono a gran distanza; ma se il rettile

serpente di cui parliamo

sotto vento del loro

corso

gli

uccide col suo

veleno.

La

sua lingua,

come

quella di pi altri serpenti,

composta di due parti lunghe e rotonde, unite

insieme dalla radice fin quasi alla met. Ei la vibra sovente fuor della bocca, e la ritira tosto agilissimamente. Uccide la preda cogli uncini , che
gi si disse
e adopera i denti , che sono assai
pi piccioli , per ritenerla. Non ha denti mascellari, poich non mastica i suoi alimenti, ma gii
,

inghiottisce interi.

Egli strascina

d'

ordinario la sua testa per terra,

CROTALO

IL

ma

turbato

si

nel centro. I

lora

all'

avvolge sovra
suoi

intorno

il

difficile sfuggirli

e poco
nelle

atto

agii

e rizzando

71

s stesso e la

drizza

occhi infiammati spandono alterrore.

Fortunatamente non

poi eh' egli lento ne' suoi moti,

Entra per spessissimo

assalti.

case, portandovi

porci, cani, polli,

eC.

tutti

lo

scompiglio;

perocch,

esprimono colle loro grida,

piume

piedi e le

il

lor terrore e la

loro costernazione- 11 signor Gatesby riferisce che


nella casa d'

un possidente della Carolina un fa-

miglio andando un giorno per acconciare un letto


vto

lasciato

terreno

poco prima

in

una camera a pian

vi trov sdrajato e ravvolto in s stesso

un serpente

fra le coltri

di quelli di cui

Costoro sono della classe de' vivipari.

si

parla.

Le fem-

mine producono ciascuna dodici serpentelli all'incirca nel mese di ghigno; e questi verso il settesobre all' incirca sono lunghi un piede. Sembra
ormai fuor di dubbio eh' esse in caso di pericolo
li

ricevano nella loro bocca, siccome fanno

le

vi-

pere. Il signor Beauvois racconta di aver ci ve-

duto e replicatamente coi propri occhi.

Come

il

serpente dalla campanella divora ogni

specie di piccioli animali fu creduto generalmente

che avesse

la

facolt

ammaliarli, e di farseli

di

venire da s medesimi fra le mascelle.

Pennant dice, riportandosi a


pente di
di

cui parliamo

un albero, su

si

cui vide

Kaim

apposta

uno

che

il

ser-

sovente al pie

scojattolo

tenen^

'*;.&

SI*

dolo ben

di vista

CROTALO
e

CC.

mandando un grido lamen*

tavole. Il picciolo animale intanto va su e gi con

mon

so quale strana agitazione

tpgnor pi

basso salta in

scendendo

finch

bocca

all'

ne-

insidioso

mico, il qnal tosto lo inghiotte.


A conferma di questa specie di incantesimo Le*
vaillant soggiunge di aver veduto sopra un ramo
un albero un uccello tremante e quasi con*
<3i
valso
altro
collo

gei lo

e alla distanza di quattro piedi sovra un


?
ramo, un gran serpente, che allungava il
e teneva F occhio fisso in lui. Alfine F au*

divenne immobile

mentre uccise
che avesse in

il
s'

dire per solo

agonizzante alla
,

da

casi

quel

che quanto

Poco dopo

lui

lo

topo anch' esso

distanza di sei piedi

che lo guatava

curarono che simili


i

da chi in

terrore.

Ottentotti, che aveva in

In estate

fu

ritrovato morto; senza

vide un piccolo

ciato questo rettile, fu

GH

indizio di piaga

effetto del

stesso Levaillant

altro serpente

serpente

circa d'

un

e poich discac-

preso in

mano

compagnia,

spir.

lo assi-

sono frequentissimi.

serpenti dalla campanella

si

trovano

pi spesso coppia a coppia; in inverno poi si


raccolgono in gran numero , e si ritirano entro

il

terra,

onde preservarsi dal freddo. Ai primi tepori

di primavera ne

escono poi

talvolta

deboli e

che facile F ucciderli con un bastone


come Pennant racconta di un uomo, che ne spacci in poco d' ora una settantina, e avrebbe pelanguidi

II.

CR O'X alo

tato farne strage pi

fetore

incredibil

ec,

grande,

che

"*i%

non

se

fosse stato

costrinse a ritirarsi.

lo

Nella calda stagione il veleno di tali serpenti


attivissimo; e lo non meno ogni volta che sono

Leggiamo

irritati.

filosofiche

di tino di essi

quale

il

nelle transazioni

legato contro

terra, ed ecci-

mordere un robustissimo cane in un quarto


di minuto, con una piccioia puntura ai piedi antato a

morire fra spasimi terribili e fra


ne f' perire un secondo , addentato in un orecchio, sebbene questo sopravvivesse
due ore. Quattro giorni dopo un terzo cane assai
grosso da lui morso nell' interno della coscia siniteriori

lo

f'

eguali spasimi

stra spir in
pi.

Halle,

aveva
se

il

mezzo minuto

esteriormente

abitante della
fatto queste

un

in quattro

altro

toccato

minuti. Il capitane

Carolina meridionale, che

esperienze

veleno del serpente

volle

alfin

sapere

fosse mortale al rettile

medesimo. Quindi sorpesolo per met sopra terra


fece ad irritarlo con bas'one armato di picciole
punte, finche nel suo furore non potendo mordere il bastone , morse s stesso e in otto o dieci
si

minuti giacque senza

vita.

Tagliato poscia in cin-

que pezzi fu dato ad un porco, il quale lo divor impunemente.


il dottor Brikell riferisce ci' essere stato testimonio d'un combattimento fra un cane e un serpente dalla campanella, attaccata al suolo da una
lunga fune. Qsesto si ravvolgeva, drizzava la

crotalo

IL

74
testa

facea

suonare

la

contro

voea strascinarlo,

morso

all'

lasci.

Ma

ad

cane

Il

spintogli

e non riusciva,

finch

parve mezzo istupidito e il


eccitato dalla compagnia torn di nuovo

orecchio

assalirlo;

del

ec.

coda.

ma

questa volta

serpente che subito

dopo

preso
fer se

nel

labbro

medesimo

divenne affatto insensibile ad ogni cosa, anche alle


carezze

del

suo

Il

padrone e in meno di
pur fece il rettile feritore.

crudele

niezz' ora mor; ci che

cane di un Indiano avea fortemente

un serpente dalla campanella,


tempo schivare il suo morso.

e
Il

irritato

saputo ad
rettile

un

intanto

muscoli
che fanno muovere le sue
i
onde il suo corpo apparve tutto brillante.
Se non che , avendo egli ferito se stesso, in breve
scomparve ogni suo splendore.
Al riferire di un americano, degnissimo di fede,
un fitta] uolo essendo un giorno uscito a mietei e
con un suo Negro, mise per caso i piedi sovra
un serpente dalia campanella che si rivolt contro di lui, e gli morse gli stivali. Come il buon
uomo and la sera per riposarsi sent di stare
assai male; si trov tutto gonfio; e prima che il
medico potesse e sere chiamato , mor. Pochi
giorni dopo uno de' suoi figli
essendosi messi gli
stivali da lui lasciati
quando la sera fu per cavarli
venne sorpreso da dolori, di cui fu vittima
il padre,
e all' indomani eg'i pure spir. Il mecontrasse

scaglie,

dico frattanto giunse;

ma

incapace di congetturare la

IL

CROTALO

eC.

7.J

causa di cos strane morti,

pronunci seriamente
erano stati ammaliati. Al-

padre e ii figlio
vendute le loro masserzie, ed un
vicino , avendo comperati e calzati gii stivali di
cui si disse, ne prov effetti niente dissomiglianti
dai sopranarrati. Questa volta per altro , chiamato in tempo un medico abile, che gi avea so-

che

il

fine essendosi

due casi antecedenti, fu da


rimedio e salvato F infermo.
Indi esaminati diligentemente i fataissimi stivali,
i due
si trov che vi erano rimasti piantati
unspettata la causa, de'

lui apprestato sicuro

cini

del serpente,

venefici

tutta

pelle de' quattro infelici,

quali

oltrepassando

ed entrando nella
aveano cagionato la morte

grossezza del cuojo

la

degli uni, e

il

perico dell' altro.

Goldsmilh racconta anch' egli d'uno


della Virginia, che diportandosi per la campagna
calc per caso co' piedi un serpente dalla campaIl dottor

nella, appiattato fra

sassi,

dosi lo morse in una mano.

accorse

del

cendo
cisore!

famiglia,

io

Il

presto

si

sono

assassinato

che

innanzi

ed ecco

il

reco
e di

mio uc-

suo braccio che cominciava a gonfiarsi,,

fortemente presso

della sua

mano

perch

trattavasi

tosto rizzan-

rettile

il

gettandoglielo

fu legato
tutto

quale

L'uomo ben

pericolo che correva, e non volendo

morire invendicato uccise


tosto alla

il

il

fu unta

la

spalla;

con olio

si

la

assai

robusto,

ei si

di

Come
ristabil, mz

veleno non passasse oltre.

d'uomo

piaga

fece

Ih CROTALO C.

>f6

non

serica

provare

p-er

pi settimane

dintorni

ben

dolorosi. Il suo braccio al di sotto della legatura

avea pi colori, e

de muscoli
rappresentava alla sua immaginazione atterrita i movimenti dell' animale che lo avea ferito -Preso in
seguito da ardente febbre ne perde i capelli , sofla

varia contrazione

fr vertigini,

sfinimenti, attacchi di nervi, fioclb

la forza

temperamento ebbe

del

trionfato

della

malignit del veleno.

Ove

serpenti dalla campanella non sieno promai non riescono pericolosi, dacch la vista di un uomo li spaventa a segno, che lo schivano quanto possono , e mai non sono i primi ad
assalirlo. Il signor John dice di averne veduto
uno, eh' era domesticissimo. Andava egli all' acqua
vocati

e nuotava ogni volta che da' padroni venivagli ordinato e ad un loro cenno pur ritornava. Essi lo
sollecitavano spesso con una spazzoletta , di che
prendeva molto piacere , dandone segno visibilis;

simo co suoi movimenti. Gli erano stati tolti di


bocca gli uncinetti velenosi.
I nativi dell' America si regalano spesso carne
di serpenti dalla campanella , cui prendono, mentre giacciono addormentati
il

piantando loro sopra

un bastone forcuto che li rende immoe dando loro a mordere un pezzo dicnojo,

collo

bili,

con cui

tirandolo

venefici

di cui pi, volte

fagliano

loro

a s

la testa

strappano
si

fatto

loro uncini

parola.

tratta ad essi

la

Indi

pelle

-*:

Ili

l?OA

CROTALO eC

IL
l

tanno cuocere come

anguille.

dicesi, bianchissima e

ff-

La

carne

loro

mollo nutriente.

IL BOA.
animale (eh'

Il colore di quest*

il

pi forte della famiglia

il

pi grande

de' serpenti)

un

forma
di lunghe catene, macchie ovali d'un bruno rossigno, talvolta anche affat'o rosse, con altre pi
picciole sparse meno regolarmente all'intorno. Ei
si distingue degli altri serpenti , anche per la sugrigio alquanto giallo. Il suo dorso offre

Vi hanno

in

coda, coperta di scudi o

perficie inferiore della

lamine legate fra loro

e simili a quelle del ventre.

tre specie di

boa che abitano

l'Afri-

ca, l'India, le grandi isole deli' India e l'America

meridionale, ove

luoghi

meno

si

tengono particolarmente nei


, in fondo a' boschi e nelle

frequentati

paludi.

grande boa ha spesso trenta o quaranta pie


lunghezza e grandezza proporzionata. Un signore, che aveva grandi possessioni in America,
Il

di

mand un giorno un

soldato

caccia di certi uccelli selvaggi.

pre andava avanti

assise

ed un Indiano a

U Indiano che

per

tirar

meglio

semcol-

Y archibugio- su qualche cosa, che a lui parve un


tronco d'albero; se non che sentendolo moversi,
e accorgendosi eh' era un serpente , cadde agonizzante per ispavento. Il soldato che nory era lungij

II*

78
vedendo

E A

prese la mira giusta

al capo del
che il suo infelice
compagno era gi morto. L' animale trasportato
poi a casa, si trov lungo trentasei piedi, e fu
il

fatto

mostro e l'uccise;

ma

indarno

imbalsamato pel gabinetto del principe d'Orange.


Leggesi nel Corriere di Bombay, del 3i agosto 1799, quest'accidente, che essendo giunto un
porto d'Amboine, e

vascello malese presso al

piloto

non giudicando a proposito

l'entrarvi

il

prima

della fine del giorno, e gettando l'ancora innanzi

Glbes, uno de'maiinaj scese a terra,


per discoprire ne' boschi noci di betel. Al ritorno
questi 8 addorment, per quanto sembra, in riva
all'isola di

al

mare

quando verso mezza notte , gettando egli


e i suoi compagni accorrendo vi-

altissime grida

dero un immenso serpente, che gi l'avea soffocato e messo a morte. E come il mostro stava
tutto intento alla sua

preda,

essi

procedettero ar-

ditamente contro di lui, e troncatagli la testa lo


portarono via. La sua lunghezza era circa di trenta
piedi, la sua grossezza eguale a quella d'un

abbastanza

grande perch passar


capo umano.
Il capitano

sul

uomo

e l'apertura delle sue mascelle

di taglia media,

vi

potesse

un

Stedman trovandosi in una scialuppa


al Surinam, ebbe avviso da uno

fiume Collina

de' suoi schiavi, che un gran serpente s'ava disteso

fra

Quindi

rovi in
ei sce^e

sulla

riva

terra

a non molta distanza.


per far fuoco sopra di

EOA.

IL

esso, e

una

un primo colpo

cT

palla.

infatti lo trapass

79
con

L' animale allora divincolandoci, abbaile


all' intorno con quella facilit con cui

ogni pianta

falcierebbesi

1'

erba

percuotendo

colla

coda

f*

saltare grandi spruzzi di fimo contro gli assalitori.

Indi

si

rimise

in

calma

sicch

il

fuoco per la seconda volta contro di

capitano fece
lui,

ma

senza

prima, perocch il serpente sollev tanto fango, quanto avrebbe potuto


miglior successo che

fare

un turbine; e

la

Stedman il quale era


Pure eccitato dal comdopo alcuni istanti tentare

costrinse

valetudinario, a ritirarsi.

pagno
con

lui

mira

il

vuole questi

un terzo colpo; e ambidue, preso ben


serpente spararono ad un tempo e lo
,

di
fe-

testa. Il Negro corse allora con una


fune per strascinarlo fino al battello fermo alla
spiaggia il che non pot eseguire senza gran difficolt, poich l'enorme animale, sebben ferito
mortalmente, continuava a dibattersi in modo da
rendere pericoloso l' avvicinarglisi. Legato alfine

rirono nella

al battello,

per esser condotto

segu a nuoto

La

come

alla

scialuppa, lo

un' anguilla.

sua lunghezza, sebbene al dire del

ei fosse giovane e
la sua cresciuta,

passava

Negro

che per met


ventidue piedi; e la

non avesse

fatta

sua grossezza era eguale a quella d' un fanciullo


di dodici anni.
il

Quando

si

fu per levargli la pelle,

buon Stedman confessa,

eh' ei

non

che sebben convinto

potea pi nuocere

vide con

sommo

IN

BOA.

un uomo ignudo

che

ribrezzo

arrischiasse

si

sdruGciolarsi intorno al suo corpo viscoso e ancor

grondante di sangue. Si estrassero

tvo, e tutto

da

lui

pi di sedici pinte di grasso ben depurato,

piuttosto d' olio

uso negli ospedali

sarebbero

sta'e

di cui

chirurgi fanno grande

e le sue carni, fatte a pezzi,

mangiate da' Negri, se questi aves-

sero avuti utensili di cucina

onde apprestarle.

Narrasi che nell'isola di Java, uno degli aniparla, uccidesse e divorasse

un bu-

lettera inserita nelle Effemeridi

germa-

mali di cui
falo.

Una

si

niche contiene

il

racconto d'

un combattimento

fra

un enorme serpente ed un bufalo, del quale


scrittore

si

dice spettatore. Il serpente

nuto per qualche tempo in


nella speranza di
il

primo che

gli

riva

si

lo

era te-

ad uno stagno

qualche preda; e un bufalo fu


si present. Avendogli il rettile

si fece
ad annodarlo colle
immense, e ad ogni giro si udivano
scricchiar ossa dei bufalo con quello strepito che
farebbe lo s oppio d' un' arme da fuoco. Invano
che
ii tormentato animale s dibatteva e muggiva,
il suo mostruoso nemico stringevalo ognor pi, fin
che
ebbe tutto franto come un malfattore sotto

lanciato

sue

suo dardo

il

spire

1'

Indi scioltolo

la ruota.

cilmente

onde- inghiottirlo pi fa-

diede a leccarlo e coprirlo tutto di


jnucilagine; e alfine cominci il gran tranguggia,

si

meuto

delie

gola

rinatamente com'era pur d'uopo, onda

s.

%i passasse

parti

meno

un corpo

resistenti

di triplo

dilatando

volume

del suo*

la

IL

8s

BOA.

Alcuni viaggiatori assicurarono pure di avere


dalla cui bocca uscivano corna di
trovati serpenti
,.

ervi

pur dianzi trangugiati. Fortunatamente per

V umana specie

la voracit di questi animali di-

viene spesso la causa della lor

rocch quando sono rimpinzati


facile avvicinarsi loro ed

fine crudele;
,

come

si-

pe-

diceva

Sopportano
ma dopo una
essi la fame per lunghissimo tempo
gran corpacciata, come qtie' ghiottoni che hanno
sopraccarico lo stomaco di alimenti, divengono stupidi , pesanti e si abbandonano al sonno. Allora
assaliti raro che oppongano la minima resistenza*
Fatta per la loro digestione escono in campo
cos terribili come prima ; se non che , ove la
fame non gli stimoli, mai non mordono ; e il loro,
mordere senza veleno..
ucciderli.
;

V ANFESIBENA.
1/ anfesibena specialmente rimarehevole per

che cammina cosi all' innanzi che alPindietro,


onde s' immagin che avesse due teste. Il suo
corpo d' egual volume alle due estremit. Il
ci

colore della sua pelle dura, scabra e maculata,

hanno detto che il suo morso


non pu essere, mancando
organi che preparino, e di veicoli che tras?

terreo. Alcuni autori


sia

velenoso,

ella d'

mettano

Un

il

ma

ci

veleno.

altro serpente

che

formidabilissimo, n poi

si

all'

aspetto giudicato

ritrova tale pel fatto*


'

Gabinetto

T. VI,

t' ANFE5IB-ENA."

Ha

quello a cui per

mente

nome

il

di

la

sua lentezza

Ha

pigro.

la

d volgar-

si

testa picciola,

gli occhi rossi, e il dorso cinericcio con picciole


macchie o righe nere. Dal collo, che strettissimo, il suo corpo cresce di volume, e serba eguale

grossezza fino
tutti

alla coda, la

serpenti

nell'inverno; e allora

con

si

quale ottusa.

climi

de' nostri

ei

Come

giace assopito

trova spesso raggruppato

della sua specie. Appartiene alla classe

altri

dei vivipari.

Ricorderemo ora alcuni serpenti quasi


Snnocui,
si

come

permette

affatto

quello d'Esculapio in Italia, al quale

d'

andare e venire a piacer suo nelle

camere, ed anche di sdrajarsi nel letto colle persone. Esso giallo, avr

un'

auna di lunghezza,
non sia irritato,

di natura mitissima, e mai, ove

aion

morde.

Il serpente

detto

boyuna ,

dell' isola

di Geylan egualmente accarezzato. Cos un


tro del Surinam, che gli abitanti del paese

al-

godono

sommamente di vedere innanzi alla loro capanna.


I colori di questo serpente sono si varj e s belli,
che

impossibile

riesce

sono certamente
zione che

si

ha

la

dipingerli

colla parola;

principal eausa della predile-

per

lui.

Un

serpente ancor pi

caro e pi favorito nel Giappone quello a cui


si d l appellativo di principe. Le scaglie che
5

coprono

il

suo dorso

sono rossigne

marezzate

non pu immaginarsi cosa


pi piacevole air occhio di chi mira. Credo che
d' altri

colori

sicch

aaessun altro serpente eguagli

il

principe in bellezza.

jp.l*f

jpjii?

ISTSta Ti

capitolo
Poi de' color

piti

ir.

vaghi, onde l'estiva

F aspetto;

Stagion delle campagne orna

de* freschi ruscei smalta la riva

ale spruzzasti al

le

vagabondo

insetto

lubriche anella serpentine

Del pi caduco vermicciuol negletto.


Monti.

DEGLI INSETTI IN GENERALE.


V/uesta

da alcuni

classe 'd'animali considerata

pi imperfetta di tutte, mentre


altri le danno fra tutte la preferenza. Un segn
d' imperfezione, dicono i primi, il potere molti

come

naturalisti

la

vivere lungo tempo, quantunque privi degli

insetti

organi necessarj alia vita degli animali

gono

che ten-

primo luogo nel regno della natura. Parecchi hanno un polmone ed un cuore come gli
animali pi nobili
mentre altri
per esempio i
bruchi, possono vivere anche senza tali visceri.
N per la sola conformazione gli insetti sono da
il

loro trovati inferiori agli

pel loro
ci

istinto.

offrono

quanto

la

quella che

vero

esempi di

animali
la

singoiar

ma

formica e

altres
1'

sollecitudine

ape

ma

scompare in paragone di
osserva in animali di maggior dimen-

loro
si

altri

che

sagacit

DEGLI INSETTI IN GENERALE.

84

Un

ape separata dal suo sciame, incapamedesima, quasi ridotta


all' inazione. Nella corsa pi rapida d'un cane da
caccia pu sempre osservarsi qualche specie di
scelta; ne labori dell'ape tutto sembra necessit.
Gii altri animali tutti sembrano capaci d'un certo
grado d* educazione il loro istinto pu essere
sione

cissima di bastare a s

soppresso o cangiato. Infatti


cercare e a portare

all'

insegna

qualche cosa che

cantare; al serpente

Solo agli

al danzare.

si

al

cane a

uccello un' aria che deve

insetti

non pu

si

farsi

accosta

appren*

dere nulla; e gi la brevit della loro vita non


basterebbe

alla loro istruzione.

costante che gli animali pi nobili


pi tardi a crescere e svilupparsi ed an-

regola

sieno

pi rari di numero quasi la natura serbi


una dignitosa economia , mentre gitta gli

che

con

essi

altri sulla terra

con profusione, per sovvenire

ai

bisogni dei primi.

Fra

tutti

per, gli insetti


pi numerosi. I vege-

gli esseri organizzati

sono incontrastabilmente

che coprono la faocia del mondo , non sono


in proporzione colla loro moltitudine , e
sebbene a prima vista Y erba dei campi ci sembri
di tutte le naturali produzioni la pi abbondante,

tali

certo

troviamo per che

una quantit

in qualche giorno

della

ciascun

di animaletti

filo

appena

compiono

il

di essa contiene
percettibili,

che

giro della giovent,

matura et e della vecchiezza. Nella Laponi^

85

DEGLI INSETTI IN GENERALE,

e in alcune contrade dell'America gli insetti sono


tanti

che

all'

accendersi di una candela ti

bano sopra a sciami


la estinguono

piom-

che quasi sempre

in guisa,

e gli infelici abitanti sono costretti

corpo con catrame, od altra

di spalmarsi viso e

composizione untuosa per salvarsi dalle loro punture.


Altri

vantando

ove

si

pi

perfezione

bene

esamini

Swammerdam

particolarmente

e
la

degli

natura de' piccioli

la

dicono che

insetti,

e dei

primi non sono


punto meno ammirabili dei secondi. Anzi , se notomizzando questi, riesce veramente siupenda l'armona delle parti che li compongono, quale sorgrandi animali

presa nel

trova

si

vederla

poi

che

cos

esattamente ripetuta

negli altri?

eppure
quando consi-

Picciolissimi animali sono le formiche

come non
deriamo

preferirle ai pi grandi

la loro attivit instancabile

e soprattutto

il

loro

Perciocch non solo


copia

di

amore per
la

la

loro forza s

la

propria prole

portano ove possa trovar

nutrimento, finch

sia in istato

di pro-

da se medesima il proprio nutrimento;


ma se avvenga che sia uccisa e fatta a pezzi, ne
raccoglie gli avanzi con incredibile piet. Ove trocacciarsi

vare negli animali che

un esempio

Gli insetti hanno


incisioni 3

si

chiamano pi

perfetti

cos singolare?

ricevuto

che dividono

il

il

loro

nome

loro corpo in

dalle

due o

tre

DEGLI INSETTI IN GENERALE,

86

congiunte insieme da quasi impercettbili


legami. Essi respirano pei pori distribuiti sui loro
parti,

fianchi

sono coperti di una

parecchi piedi;

sono privi di cervello

palpebre.

Non

pelle

ossea

solo

di narici

il

fegato,

dule secretorie hanno in

essi il

d' orecchie e

ma

compenso

bocca in generale collocata

di

glan-

tutte le

ghi vasi, che fluttuano nelf bdomine.


e fornita di

hanno

e taluni anche hanno ale. Tutti

di lun-

La

loro

al di sotto della testa,

mascelle laterali

di

labbra

d'

una

specie di denti, d' una lingua e d'

un

hanno per

sei tentacoli,

la

pi parte quattro o

palato. Essi
e

che escono ordinariamente


dalla parte anteriore della testa, e che sono dotate d'una grande irritabilit.
il quale
Il signor Guvier
non ha potuto trovare il cuore e le arterie negli insetti, che secondo
ogni probabilit ne mancano, dice che la loro
nutrizione sembra farsi per un pronto assorbimento,
delle antenne

mobili,

come

ne* polipi e ne' zoofiti, la cui organizzazione

tanto meno perfetta.


Quasi tutti gli insetti, ove se ne eccettuino i
ragni, e pochi altri delia famiglia degli apteri

che escono per cosi dire dall'uova belli e compiti, subiscono una metamorfosi in tre epoche differenti della loro esistenza. In generale la loro
vita s corta che i vecchi di rado possono ve-
dere i lor figli , ond' che ne hanno latte come
gli animali vivipari, n come gli uccelli hanno

DEGLI INSETTI IN GENERALE.


bisogno di covare

le loro

8?

uova. Alcuni fra

essi le

depongono sulla scorza degli alberi , ovvero gli


avvolgono entro foglie o altre sostanze vegetali;
altri in nidi fatti apposta, e provveduti di cibi
convenienti e diversissimi da quelli ond' essi si
pascono:

altri

nel corpo di varj

animali; altri

li

lasciano cadere neli' acqua.

L' insetto appena uscito


(

uovo fu d Linneo

dell*

lasciando le antiche denominazioni

chiamato larva, poich allora

la

meno

esatte

natura sua

come

una maschera. Swammerdam anzi


Y esistenza della farfalla coperta
dalie sue ali in un bruco, la cui struttura era
poco fatta, per lasciar indovinare la sua futura
perfezione. Le larve sono per la pi parte pi
grandi che i veri insetti, e- molto voraci, ne perci la loro cresciuta corrisponde- a questa voracit.
Dallo stato di larva Y insetto passa a quello di
nascosta sotto

ha dimostrato

come una

crisalide o aurelia,

di ninfa,

come

rocch a pochi

si

volta di ce vasi, ossia

dice oggi pi esattamente.

insetti

Pe-

dato lo splendor dell'oro,

mentre tutti rassomigliano da principio (il lepidoptena specialmente) a' bamboli nelle fasce. Eccetto quelli della classe degli emipteri

dono
Il

non pren-

allora alcun nutrimento.

nome

Linneo all'insetto
quando cio apparisce nella

di tonago fu dato da

nel terzo suo stato

forma e colori che gli son proprj; e come allora


pi non soggetto ad alcuna trasformazione si

DEGLI INSETTI IN GENERALE.

B8

chiama perfetto. In fatti


propagare la stia specie, e
ornata di vere antenne
percettibili.

fossero

presenta colla fronte

che prima erano appena

Alcuni hanno immaginato che queste

suoi organi dell' udito

sitissimo

gi vola, abile a

ei
si

che in

lui squi-

e di cui, in grazia della sua picciolezza,

non si possono scoprire le vie.


Varj insetti dice il signor Barbut sono assai
noti pei suoni che mandano , come i grossi scarafaggi
le api
le vespe
le mosche comuni , le
zanzare. La sfinge dalla testa di morte fa sentire,
quando urtata, un grido quasi egualmente forte,
che quello del topo. Or ci non sicuramente
senza qualche fine. E come i suoni e i gridi che
,

scono dagli

pu

insetti

variano secondo

credersi che esprimano ora

dolore, or

altri

affetti,

il

le occasioni

piacere, ora

benissimo

siano

il

intesi

dalla propria specie o dalla propria famiglia.


Assalite, egli dice,
il

loro alveare

il

che par che chieda soccorso a quelle

lamentevole

di dentro

le quali

una o pi api o vespe presso


un grido

loro nido, e udrete

escono

tosto

sinch voi ten-

tate invano sfuggire alla loro vendetta.

Un

grosso

ragno, egH dice, da lui veduto nel parco di San


James, avea fatto una grandissima tela sopra una
griglia di legno

vasi a

sicch stando nel entro ritrova*

fili

da

tutti

punti della cir-

Avvenne che una mosca si avvilupp


della tela medesima in uno di questi

conferenza.
tra

molta distanza

DEGLI INSTTI IN GENEBAL.

ma

punti

89

nella parte superiore a quella abitata dal

nondimeno accorse all' istante sopra


quantunque per certo non avesse potuto
vederla. Questi fatti, secondo il signor Barbut,
provano ad evidenza che esiste squisitissimo negli
insetti il senso dell' udito , sebbene , quanto al
ragno, possa opporsi ch'egli fu, per avventura,
avvertito della presenza della mosca dallo scuotimento della tela , distintissimo per lui da quello
che 1' aria era solita cagionarvi.
L' organo auditivo degli insetti si colloca dal
ragno. Egli
di

lei

succennato autore nelle loro antenne

per

cos

la

situazione di queste assai propria a far loro ricei suoni , come per
la loro interna struttura
che somiglia a quella delle orecchie di varj pic*
cioli animali. Egli non le ha mai considerate come
armi n offensive n difensive, sebbene abbia trovato in esse un' estrema irritabilit. Al minimo

vere

tocco
esse

infatti

Gli

gli insetti le

sembrano

all'

insetti destinati

le osservazioni del

ritirano

offesi in

agona.

a vivere

medesimo

sott'

acqua giusta
hanno le

scrittore,

quelli che vivono sopra


che volano lontano, le hanno lunge
e sottili. Tutte queste antenne poi sono molto flessibili in grazia delle articolazioni che le compongono , e scavate internamente come tubi
onde
trasmettere i suoni proporzionatamente all' indole

antenne, pi

corte che

terra. Alcuni,

e ai bisogni

di

ciascuna specie

d' insetti.

Osser-

DEGLI INSETTI IN GENERALE".

)0

per la loro delicatezza sembra ad alcuni

vando

che sieno destinate ad

ben

officio

differente, e a

noi tuttavia sconosciuto.

pur sembrato dubbio, che

scopre in

essi

ver un organo,

che

sebbene sembri evidente che


lazioni aggradevoli

come

insetti sieno

gli

poich non

dal senso dell' odorato,

dotati

lo

di-

si

indi ehi

e-

distinguano le esatuttora oscuro

dalle fetide,

Barbut pensa
organo risegga ne' loro tentacoli , che
essi applicano ad ogni sorta di cose,
come il
porco fa col suo grifo , per fiutarle , e tengono,
ci sia loro possibile. Il signor

che un

in

tal

movimento continuo.

Parecohi insetti non hanno lingua, n formano


ma a quest' uopo
colla loro bocca verun suono
',

gli

uni

si

servono dei loro piedi,

ale, altri di qualche

natura

gli

altri delle loro

stromento elastico di cui

ha provveduti. In alcuni come

falla; la lingua filiforme a spirale:

nosa e simile a tromba,

come

in altri car-

nella mosca.

La pi pa^te degli insetti non hanno occhi,


V arganello ne ha quattro, lo scorpione sei
ragno otto, e

lo

di sopracciglia,

la

nella far-

ma
,

il

scolopendro tre. Tutti sono privi

ma

la

membrana esterna de' loro


come un cristallo di

occhi dura e trasparente,

oriuolo. Questi occhi non hanno movimenti esterni


e non sono come si dice, facetati, so non nelle
farfalle e

mosclie,

in alcune

specie

di

scarafaggi,

di

DEGLI INSETTI IN GENERALE.

La bocca

un gran numero

d'

nella parte anteriore della testa e

poco verso

basso del corpo,

il

<^

posta

d' insetti

stende alcun

si

in altri

trova

si

hanno una tromba, la


quale non che una bocca allungata che termina
in punta acuta. Essi hanno in generale due mascelle, taluni quattro, altri di pi, armate qualche
sotto

il

Parecchi

petto.

volta di piccioli denti.

Per

la

alcuni,

otto, gli

pi parte

come

gli insetti

ragni

hanno

quattordici, ed

assilli

sei

gambe

scorpioni, ne

gli

conda tutta eguale


nosciuta sotto

sempre doppia
riori

in ge-

appella femore; la se-

si

detta tibia

nome

il

ma

anche di pi.

altri

L' articolazione superiore de' loro piedi


nerale la pi grossa, e

hanno

di tarso, e

chiamasi

la terza co-

l'ultima quasi

unghia. I

piedi

ante-

terminano in due picciole grife, che fanno

officio di dita.

Le

sono membranacee

loro ale

cetto quelle

dell' alucita

ed intere, ec~
che veggonsi alquanto

ne hanno due ma quasi tutti gli


ne han quattro. La coda generalmente

divise. I dipteri
altri insetti

semplice

pu

raccorciarsi e allungarsi a loro

grado,

In varie specie
mina non possono
in altre

trebbero

la

maschio e la femche difficilmente ;


loro differenza si grande , che poil

distinguersi

credersi individui di

come accade
sesso.

d' insetti

nelle falene,

il

specie

differenti

cui colore, varia coi

DEGLI INSETTI IN GENERALE.

9&

Come

possono

gli insetti

nuo-

strisciare, volare,

non avvi, per cos dire, luogo tanto riposto


od oscuro, ov' essi non si ritrovino. Quindi il loro
numero e la loro variet deve sembrarci superiore ad ogni calcolo , ad gni completa descrizione. Qual bisogno, per, di questa ove si prenda
a guida la lor rassomiglianza di forma, il lor
tare,

modo

di propagarsi

Tutta

la

pi recenti

visa dagli autori

primo

Il
ali

loro costumi

gran famiglia degli

compone

si

e strisciano

sulle

in quattro ordini.

di quelli che

piante e sul

questi insetti, eccetto la pulce e


restre

nascono

dall'

uova ,

forme

infin

non

possono vedere.

insetti stata di-

il

non hanno

suolo.

Tutti

porcellino ter-

mai cangiano

di

che vivono,
Il secondo ordine componsi di quelli, che hanno
ali, ma disposte in maniera, che all'uscir dell'uovo
si

terzo

Il

comprende

le tignuole

Esse hanno tutte quattro


vecula

sottile,

colori variano
alle dila e

farfalle.

le

coperte di una pul-

simile a pieciolissime scaglie,


all'

infinito,

e che toccata

cut

si

attacca

quegli

insetti

scompare.

quarto ordine

Il

ale,

si

compone

di

che si producono d' un verme e non d' un


bruco, e nondimeno provano una specie di metamorfosi, simili a quelle delle tignuole e delle
alati

farfalle.

Pu

aggiungersi

come un quinto ordine una

3>EGLI INSETTI IN GENERALE.

numerosa
si

classe

recentemente scoperta

appella de' zoofiti.

le

vie

per
degli

ordinarie

incisione.

animali

saggio fra

gli

Non

della

si

generazione

Sembrano

essi

e de' vegetali

uni e gli

producono

altri.

tener

G;3

la

essi

ma
della

e formare

qual

per

sibbene
natura

un pas-

CAPITOLO

V.

Tedi o leggiadra Fillide ,


Quel fraudolento insetto
,

Che

ascoso sta nell' angolo

Dell' obbliato tetto?

che nel foro piccolo

Mezzo

mostra e cela

si

Attento

ai

moti tremuli

Della sua fragil tela?

PlGNOTTl.

IL

Vi
e

RAGNO.

hanno pi specie

ciascuna

ci

offre

d' insetti di

nel

questo

suo corpo due

nome

divisioni.

che contiene la testa e il petto , e


,
separata dall'altra o dal ventre per mezzo di un
filo sottilissimo, pel cui voto interno per aiabidue comunicano insieme. L' una coperta ,

La prima

come
1'

da una pelle dura ed aderente;


rivestita d' una membrana duttile e tutta

le

altra

gambe

sparsa d peli.
I ragni hanno pi occhi brillanti e acuti, spesso

due dinanzi, due

otto e qualche volta sei,

tro

e gli

altri

due

occhi di tutti gli

di

ciascun

anche

insetti,

mobili e senza sopraecigli


cie di crno trasparente.

lato.

ma

questi

difesi

di die-

Simili

agli

sono im-

da una spe-

9B

IL HAGtfO.

Sul davanti della testa de' ragni stanno due ruvide punte dentellate come seghe e terminanti
in grife

un

come zampe

liamo, gettano

ma

di gatto.

Un

po' pi sopra

picciolo foro, d'onde gli insetti di cui par-

un veleno poco dannoso

peli'

uomo

capace di dare pronta morte alla loro preda.

Possono i ragni aprire o stendere la loro punta


che F occasione il richiede. Hanno poi

secondo

otto piedi, articolati

mare, a

come

quelli

di

gamberi di

cui somigliano per altri riguardi, poich

strappati o spezzati

si

come prima. Alla

rifanno

stremiti di ciascuno di essi sono tre grife mobili

e uncinate, una picciola, con cui

si

attaccano ai

due pi grandi

che si
branche
de' gamberi. Col loro ajuto i ragni tener possono
i pi piccoli oggetti e camminare sopra superficie
assai lisce, di cui veggono le pi impercettibili
disugguaglianze. Glie se trattasi , per esempio di

fili

della tela

e le

altre

incurvano Y una verso

1'

altra

come

le

un vetro o di un marmo levigatissimo allora essi


camminano sopra una picciola spunga, che cresce
,

in punta colle loro grife

e di passo in passo get-

tano una materia viscosa, che gli attacca ad ogni


pi sdrucciolevole superficie. Oltre gli otto piedi
I

hanno due specie di braccia, onde s'ajutano nei


loro movimenti a volgere, come pi loro torna
acconcio, la preda di cui si sono impadroniti.
Tanti istromenti, peraltro, poco loro varrebbero
wella loro caccia ; ove non li secondasse la tela.

IL RA.GNO,

f&>

che hanna distesa, implicando


non possono inseguire.
Il

ragno domestico

si

gli

ammali

essi

nutre principalmente di

mosche, a cui tende agguato

aspettandole

e le settimane dal centro della sua tela.

mar

eli'

giorni

Per

for-

questa egli abbondantemente fornito d'una

materia viscosa,

contenuta

in

un serbatojo

alla

estremit del suo corpo, e di cinque mamoaellette

con

orifizj

Ei

ch'egli chiude

dischiude a piacer

dapprima uscire una goccia della


materia che dicemmo, la quale tenacissima indi
suo.

lascia

arrampicandosi lungo
posto ond' partito

il
il

muro,

attacca al lato op-

primo suo

rendolo innanzi e indietro

filo;

lo rinforza,

e percor-

dipendendo

da esso la stabilit di tutta la sua opera. Altri fili


va poscia incrocicchiando in varia guisa partendo
da questa base, e nel centro di essi forma un*,
picciolo imbuto, ove tiensi nascosto.
La tela del ragno differisce dalle nostre per ci
she in questa i fili dell' orditura sono intrecciati
mentre in quella non sono
a quei della trama
che in contatto, e non stanno uniti che per la loro
viscosit. Gli ultimi che forman l'orlo della tela,
sono doppj triplice doppj sono pure quelli che
la sostengono, onde non divenga ludibrio de' venti.
Di tempo in tempo il ragno volendo scuotere
la polvere dalla sua tela, spinge questa d'un piede,
java in modo che nulla si rompa. Come tutti i fili
tendono ad un centro x l'insetto avvertito dal
,

RAGNO.

IL

&r tremito, se fra essi ritenuta

97
qualche preda,

onde subito vi accorre sopra. Trattala nel suo


nascondiglio, ivi ne occulta gli avanzi che potrebbero ispirar diffidenza ad altri piccioli volanti.
Avviene spesso che per 1' accostarsi di qualche
grosso animale o per altra cagione rimane distrutta

un minuto

Passato

il

ristorarla,

scosa

la

lunga opera

pericolo ei cerca

Che

a quest'

se

per

uopo

dell' insetto laborioso.


il

meglio che pu di

vecchiezza

necessaria

la

gli

materia vi-

manca

ei si

trova in preda a tutte le necessit. Solito a viver


d'insidie ei cerca ove possa discoprirne la tela di

im ragno pi giovane
lui,

va

il

e insieme pi debole di
onde cacciamelo e prenderne egli il possesso*
pi delle volte gli riesce. Che se il colpo gli

fallito

lo-

allora

ei

si

assira misero- cacciatore

poco cibo e la molta


riducono a morte.

finch

il

Quando due ragni


trano e combattono
tanta forza,

d'
si

fatica in poco,

eguale grossezza

prendono per

che mai non

si

s'

tempo
incori-

le grife

con

separano, se alcun

di loro non perisce.

Leeuwenhoek per ne vide uno, il quale non


rimase che ferito in un piede, onde usc una goccia
di sangue grossa come un grano di sabbia , e che,
mentre fuggiva, tenendolo sollevato, gli cadde dal
corpo. Quando un ragno ferito nella testa o in.
altra delle parti superiori , sempre ne muore.

Come

pi

insetti della

Gabinetto T. VI.

famiglia degli scarafaggi.


7

IL -ragno;

ty$

quand' spaventato dal tocco di un dito , s d a


fuggire con gran celerit ma trovandosi per ogni
parte cinto da ostacoli, e disperalo della propria
;

salute,

ritrae a s

in guisa che

uno

spillo,

piedi,

e scontraff

il

morto

anche mettere in pezzi con


senza dar segno di movimento, come
si

lascia

pot farne esperienza il signor Smellie. Sciolto


<T ogni timore ei si mette a correre con quanta

maggior

celerit gli dalla sua natura conceduta.


ragno , a certe epoche , muta pelle d esaminandolo da vicino gli si vede allora un' apertura
Il

sul ventre, dalla quale trae successivamente tutte


le sue

membra y

ad un

filo.

Come
preda
sero

lasciando

l'

accade sovente che

gli

tutt'

uni degli

altri,

insieme maschi

si

antica spoglia sospesa

ragni divengono la

supposto che fos-

femmine.

opinione contraddetta da Lister 3

il

Ma

questa

quale assicura

che il maschio fra essi molto meri grosso che


la femmina.
Il ragno de' giardini fa la sua tela d'altra ma*
niera che il domestico, non per con meno d'arte.
Quando vuol trasferirsi da luogo a luogo, getta
da questo a quello i suoi fili, facendosene una
specie di ponte, che poi rinforza con

altri.

me getta alcuni che scendono fino a terra


randone de' traversali vien cos a formar
,

tela,
<s

nel

mezzo

della quale

si

Indi
e

ti-

la sua

colloca colla testa

basso, onde spiar la sua preda.

,,

RAGNO.

IL
Il signor

che

Le

99

Vaillant, avendo spesso osservato

ragni di giardino

cercano luoghi

mosche
ne conchiuse ch'essi debbano
appartati

ove

alle

difficile

solitarj

penetrare

stare a lungo senza


ne prese uno delia
grossezza d'una nocciuola, e lo chiuse in un vaso
di cristallo, in cui il tenne per sei mesi digiuno,

nutrimento.

Ad

senza eh' egli

accertarsene

perdesse

della sua vivacit

nulla

quantunque alfine si riducesse niente pi grosso del


pomo d' una spilla. Allora ei pose con lui un altro
ragno della medesima specie , che dopo alcuni
istanti

fu

vivamente

dall' ospite

perde

varj combattimenti

quegli alcune ,

assalito.

tutte

le

sue

Questi io
grife,

divorando colle altre subito


cominci a rimettersi. Il d seguente poi, essendo
mangiato il grosso compagno che rimaneva privo
cui

d'

ogni mezzo di difesa

in ventiquattr' ore torn

qual' era all' istante del suo imprigionamento.

Le femmine

fanno in agosto o in settembre sei

o settecento uova in una specie di sacco foderato


colla calugine che

molle

al di

dentro

si
,

strappano dal petto, e tanto

quanto duro

quindici o sedici giorni

al di fuori.

In

novellini escono dal gu-

secondo che il tempo pi o meno caldo,


anche dal nido. Poco tempo appresso i vecchi seri

scio, e

muojono.
Si tentato di filare la materia di quella specie di sacco,
la polvere,

che dicevamo,

e battendone

prima

mettendola a lavare in acqua calda,

RAGNO.

IL

IG~8>

per due o tre ore in mia lisciva


composta di sapone, salnitro e gomma arabica,
poi lavandola di nuovo, facendola asciugare al sole,
indi a

bollire

e pettinandola colle dita


dassatore

se

facile a filarsi

ebbe

n'
,

prima di darla

seta

allo scar-

assai bella

cinericcia

pi forte cbe quella d filugello

e abbastanza copiosa, poich si fece conto di


quattr' once cavate da tredici di quella materia.
Se le difficolt non fossero molte, si potrebbe fra

una cinquantina

specie

d' a'tre

sete d'altri colori,

come

ragni ottenere

di

grigia, bianca, cerulea,

e color di caff.
Il

ragno

saltellante

singolarissimo nelle sue

Poich a differenza
procurano la preda per mezzo
non usa a quest' uopo che della
ed agilit , facendo salii come
mandosi , alzandosi sulle gambe
vando instancabilmente i suoi
Brookes dice di averlo veduto
abitudini.

atto d' istruire alla caccia

che se

allora avviengli

degli

corre qua e l per vergogna

una locusta
di dietro

qualche
figli
il

Il

assalti.

fallire
,

che

si

propria destrezza

propri

di

altri

della loro tela, ei

fer-

rinno-

dottor

volta in

e assicura

suo colpo,

onde nascondersi

in

qualche crepaccio.
Il

ragno acquatico

gli abitatori

il

quale comunissimo fra

delle nostre acque dolci

sembra

co-

perto d'una vernice argentea, la quale altro non


che una bolla

d' aria

che traspirano

dal

formata dagli umori oleosi,

suo

corpo,

si

oppongono

RAGNO.

IL

IOI

immediato dell' acque. Per mezzo di


questa bolla eh' ei forma, attaccando pi fit alle
piante che in esse crescono, indi levandosi alla
al contatto

superficie, alzando

mente

gli

umori

il

ventre, ond' escono principal-

oleosi di cui

diceva

si

e tosto

acque medesime la sua


dimora. La bolla del maschio, quantunque distinta,
trovasi sempre riunita a quella della femmina, la
quale ha special cura de' piccioletti , e li provvede
ritirandosi stabilisce fra

1'

di bollicine simili alla propria.


si

Ambidue

alloggiano in conchiglie vote, che

di chiuder

Una

bene con una

in inverno

danno cura

tela.

delle varie specie di ragni campestri tanto

picciola che riesce impercettibile, a

meno che

l'os-

servatore non abbia vista assai buona. Si distingue

per

grigi disposti
, con otto occhi
per
corpo
d'
un
bruno
scuro
assai lu,
cido, abdomine in forma d'uovo, e piedi giallola testa allungata

in circolo

gnoli.

ssa pu

come V

leggiera

rendersi

aria

gettando per la coda tutta la materia viscida, ondo

compone
agli

altri

suoi
si

fili

che talvolta

estendono

"White, nel settembre del 177*5


forzato di rinunciare alla caccia
cani rimasti a

La

un

uni aggiunti

gli

alcune miglia.

si

Il

signor

vide per essi

essendone

suoi

tratto quasi accecati.

specie di ragni

di

parliamo, propria-

cui

mente non forma tela, ma


dere dall' un luogo all' altro

si
i

accontenta di sten-

suoi

fili, i

tanto fini eh' impossibile vederli, se

quali sona

non quando

IOa

IL

RAGNO.

non compare che in


autunno, mentre il ragno comune si vede per
tutta F estate. Viaggia essa ed portata dal vento

il

sole vi batte contro. Essa

co' suoi molti e lievissimi

pano ragni

ragno diadema

Il

che

che spesso avvilup-

il

pi grande di

trovano nelle nostre contrade.

si

mine
giallo

fili

d' altra specie.

di

forma ovale

rossiccio

bambagino

variabile

Il
,

suo abdod'

stagioni

colle

quelli

tutti

un color
cio or

pi pallido or pi scuro. Il di sopra del suo corpo


adorno di circoli e di punti neri e bianchi, disposti in maniera che rappresentano uno di quei
diademi, che circondano la fronte de' re indiani.

Taluno
domine

de' giovani ragni di questa specie

di color

chi, e
scuri.

purpureo

piedi gialli, con anelli pur

Tal

altro

ha

1'

ha

l'ab-

ornato di punti bian-

abdomine

d'

gialli

ma

un bel

pi

rosso

adorno anch' esso di bianco , ma i piedi d'un verde


pallido con anelli di color purpureo scuro o anche nero. Amano per dimora le betulle.
Il ragno errante ordinariamente di color giallo
pi o meno scuro, talvolta bianchiccio, e pi spesso
verde.

Ha

ventre grosso

largo

quasi quadrato

con due righe rancie, che scendono obblique sui


fianchi (oltre due longitudinali di colore verdiccio
e fra esse alcuni piccioli punti neri, che formano una specie di triangolo nel mezzo del ven)

tre.

I quattro

simi

suoi

piedi

anteriori sono lunghis-

posteriori brevi, ond' ch'egli

cammina

IL

eome

RAGNO.

IO-3

ed cacciatore instancabile. Sebbene mai non mova n la


testa n gli occhi, vede tutte le mosche, le quali
ira

volano
verso

granchio. Abita fra le pftmte

all'

di

piume,

intorno,

senza

zampe

le sue

esse

in cui esse

preda. Dicesi eh'

spaventarle
fornite

stende

di picciole

avviluppano, e cos ne fa
uova, almeno ei

si

covi le sue

ei

le porta seco avvolte in

una specie di

tela serica

e bianca.
Il

ragno aviculare come ragno di grandezza


Ha muscoli d'incredibil forza; e quando

gigantesca.

stende le sue zampe, copre uno spazio almeno di


dieci pollici.

Dalla

suole averne non

grosse

eome penne

con grifo acute e


celli rapaci.

nanzi otto

Il

testa

meno

all'

di tre

estremit del ventre

Le

sue

zampe sono

e coperte di folto pelo,

forti al

par di quelle degli uc-

d'

oca

suo corpo bruno; ed ha sul di-

occhi,

quali formano

u quadrata

oblungo.

Tale insetto non raro nelle due Americhe,


massime nelle parti meridionali e particolarmente
alla Guiana, ove pu dirsi il terrore di tutti i
volatili. Perocch stando sugli alberi, egli spesso
ne prende i pulcini e ne succia il sangue, dopo
averli feriti colle sue grifo, d' onde fa scorrere
,

bui

veleno nelle loro piaghe.

Il capitano S-tedman, nel suo soggiorno a

Su-

rinam, avea un ragno di questa specie, che posto


da lui in un boccale alto otto pollici e pieno di

tx>4

a"L

spirito di vino

ragno.

toccava colle

cima. Ei dice che questo

zampe

dal fondo alla

animale era

che facea fremer d'orrore

brutto

gente pi avvezza

la

alle deformit della natura.

ragno rigato originarlo di Barharia. Esso


grossezza d'un pollice, ha righe gialle

Il

della
intorno

Abita

ventre, e anelli scuri intorno alle zampe.

al

le siepi e roveti,

ove

tiene nel centro

si

della sua tela a larghe maglie,

prendendone mo*seoni, vespe, scarafaggi ed anche cavallette, che


mangia in parte se ha fame, e parte serba sotto
aride foglie coperte con una specie di tela, spalmata d' un glutine nero e abbondante.
,

I pi giovani della

In pace;

ma

fatta la

sua specie
loro

vivono insieme

intera cresciuta diven-

gono i pi mortali nemici gli uni degli altri, Essi


mai non s' incontrano senza battersi furiosamente,
fino a

che

il

pi debole

soccombe, e serve

pasto al vincitore. Dodici di questi ragni, essendo


lana

volta

stati

chiusi insieme

la

loro battaglia

non sopravvisse che il pi forte.


Dampier ci narra che a Gampche nella Nuova
Spagna avvi una specie di ragno della grossezza
quasi di un pugno, con zampe sottili ma lunghe

dur otto

giorni, e

simili a quelle de' ragni

ciascuna

d'un

pollice e

comuni, armate d grife


lisce, curve, ap-

mezzo,

puntate. Alcuni ne fanno uso per nettare le loro

per stuzzicadenti, massime quelli, a


male , stimando che siano atti

pipe;

altri

cui

denti fanno

IL
i sopirne

il

parliamo

BAGNO.

16&

dorso

dolore. Il

del

ragno, di cui

coperto d' una peluria di color giallo-

come

gnolo scuro e morbida

suo veleno , se

piamo dire

sia

vero o

velluto.

supposto

Quanto
nulla

al

sap-

di certo.

Alla Giamaica avvi una specie di ragno

femmina scava

la cut

un buco obbliquo di tre


pollici , aH' incirca , di profondit sovra uno di
diametro e lo tappezza internamente di una grossa
tela , che quando vien tratta fuori somiglia ad una
borsa di cuojo. Ma il pi curioso si , che questa picciola casa ha una porta, la quale si aggira
sopra i suoi cardini, ed simile in certo modo
alla cerniera delle conchiglie marine. Il ragno e
la sua famiglia, ohe vi annidano, V aprono e chiudono ogni volta che escono od entrano.
Neil' isola di Java si sono trovate ragnatele
in terra

ordite con

derle

fili

forti

eh' era

impossibile divi-

senza servirsi d' un coltello.

LA TARANTOLA.
E

anch' essa una specie di ragno

ed ha poco

pi di un pollice di lunghezza. Il suo petto e il


suo ventre sono di color cinericcio con anelli traenti
al nero verso l'inferior parte del corpo. Le sue
grife sono rosse al di dentro
(rossi

anch'essi)

due

de' suoi occhi

sono pi grandi degli

altri

sporgenti dalla sua- fronte, che ha due antenne;

LA TARANTOLA.

Io6

quattro disposti traversalmente

due

altri

pi presso

verso la bocca j e

al dorso.

La tarantola abita Italia, 1' isola di Cipro, la


Barbaria e Y Indie Orientali. Ama i campi , ove
si tiene in ritiro profondo di quattro pollici all' incirca, e

largo sei linee.

Non

intero, e lascia fino a 780

dono

vive mai

uova, che

si

un anno
dischiu-

in primavera^

suo morso,

produce infiammazione
dopo da difficolt di
respiro, da gran debolezza, da delirio e talvolta
da profonda melanconia, che si riproducono ogni
anno e finiscono col dar la morte. Pretendevasi
ima volta che la musica fosse 1' unico rimedio
contro un tal morso, sforzando 1' ammalato a danzare
e cos pr ducendo in esso una salutare
Il

nella

piaga,

dicesi,

seguito poco

traspirazione.

Kircher nel suo musurgia fa menzione, fra le


d' una giovinetta , che essendo stata morsa
,
dall' insetto di cui parliamo, non pot esser guarita che dai suono d un tamburo. E dice pure
di uno Spagnuolo, che per fare esperienza della
vantata efficacia della musica si fece mordere da
due tarantole di differente colore. Vennero suo-

altre

natori d' arpa

di flauto e d' altri stromenti

che

sforzarono di trarlo dallo stupore in cui era


caduto. Se non che, mentre per effetto del ve-

si

leno d' uno degli insetti era portato a danzare,


per quello dell' altro ne era impedito;,, e m questo
conflitto

mori.

LA TARANTOLA..

107

medesimo autore aggiunse che

Il

veleno della

il

tarantola acido, acuto, bilioso e s'incorpora nella

midolare delle fibre , e che per farlo


il suono delle corde , che rarefa l'aria, la quale pei pori dilatati viene a porre
in gran movimento le fibre medesime.
sostanza

svaporare ottimo

Per quanto simile teoria sembrar debba chimeha per trovato sostenitori ne' pi abili moderni
come Tommaso Brown che cita il dotto
Kircher. Il celebre medico Baglivi
nato nella
rica

Puglia, ove trovasi la tarantola, nella descrizione


anatomica di quest' insetto , riferisce anch' egli

molte cure del suo morso fatte per mezzo della

musica

e si appoggia a testimonj
eh' ei dice
Roberto Boyle , confessando di avere
avuto molti dubbj intorno a ci che si narra in
tal proposito, dichiara d'essersi con attento esame
convinto che il tutto era vero. Il dottor Mead fi,

oculari.

nalmente aggiunge alle altrui relazioni i proprj


ragionamenti che le confermano.
Nelle transazioni filosofiche per dell'anno 1673
leggesi

1'

estratto

d'una lettera del dottor

Cornelia di Napoli

al

britanico a Venezia ove narra che

giudiziosa gli disse che

Tommaso

signor Doddington residente

durante

una persona
il

assai

suo soggiorno

nel ducato di Otranto, ove le tarantole sono assai

comuni,

si

trov un

da una, mostr
intorno a cui

si

uomo, che credendosi morso

sul collo

certa picciola macchia,

formarono fra poco alcuni

figlioli

oS

5LA

pieni d' un

umor

TAHANfOLA.

sieroso

e in seguito

fa

preso

da violenta agitazione da vertigini e da vomiti


che il trassero fra due giorni a misera fine, senza
,

mai il minimo desiderio d dano di sentir musica . E aggiunge che la


persona gli assicur che quanti asserivano

eh' egli mostrasse

zare
stessa

d' essere

stati

morsi

nella prodigiosa

dalla

tarantola

maniera che

si

poi guariti

racconta , erano

impostori o malati un po' sciocchi, e specialmente

ragazze dolci di

sale.

Nel che concordano

il

Sera in un' epera

gegnosissima stampata su tale argomento, e


rillo

in

una

lettera inserita

il

in*

Ci-

nelle transazioni filo-

non dubita che il calore del clima


Taranto contribuisca ad accendere V immagi-

sofiche. Questi
di

nazione,

specialmente delle persone volgari, e a


produrre in esse un delirio, che pu fino a certo
segno essere guarito dalla musica. Accerta per
che, dietro replicate esperienze, chiarissimo che
il morso della tarantola altro non produce sia ne*
gli uomini , sia negli animali , fuorch una lieve
infiammazione , senza pericolo , la qual guarisce

da s medesima.
Il signor Swinburne
durante il suo soggiorno
in Italia, vide una vecchia la quale si dicea tarantata, e fece dinanzi a lui, secondo il suono
,

strani salti del mondo.


,
i pi
ebbe pi orrore che spasso. AI dir
suo, quando una volta i tarantati doveano danza-

varj

Ma

egli

stromenti
n'

LA TARANTOLA.
re,

apparava loro una piazza con

ed

poli,

fOO,

nastri e grap-

varj colori, specialmente

essi vestivansi a

rosso, verde e giallo, rappresentando poi co

mo-

vimenti una specie di baccanale, a cui forse fa-

cevano allusione.

LO SCORPIONE.
E

ed ha molta rasnon che la sua bruttezza assai maggiore. Come il gambero anche
egli rinnova il suo guscio. I suoi occhi non sona
meno di otto, tre de' quali da ciascun lato del suo
corsaletto, e due nel mezzo. L' inferiore dellesue mascelle divisa in due, ed ha un dentellato, che fa officio di denti. Dalle due parti della
testa esce un braccio composto di quattro articolazioni, e terminato in doppia branchia: non molto
diversa da quella del gambero. Il ventre di-

uno

de'

pi grandi

somiglianza col gambero

insetti,
,

se

viso in sette segmenti, nell' ultimo de' quali inserita la coda,

co,

il

armata d'un pungulo duro ed adun-

cui veleno attivissimo.

Vi hanno

circa

nove specie

differenti di scor-

pioni, distinti principalmente pei loro colori, al-

cuni essendo

gialli,

nosi, verdi,

d'un

bruni e cinerei,

altri

ruggi-

giallo pallido, neri, bianchi e

grigi
o di colore di claretto. Sono comunissimi
massime ne' paesi caldi intorno alle vecchie case
e ai muri, che vanno in ruina. Mostrano molta
,

HO

LO SCORPIONE.

la loro coda minaccevole


nemico, e quasi sempre si fanno uccidere piuttosto che fuggire. Nelle contrade di
Oriente essi hanno fino ad un piede di lunghezza,

ardimento

drizzano

aspettando

ed per

il

movere un mobile

cos dire impossibile

Europa

senz'esserne punti. In
ordinaria non eccede

veleno di rado

due o

grossezza

la loro

tre pollici, e

pericoloso. In

trovato

il

loro

alcune

per della Francia e dell'Italia, sono essi


come uno de' pi. gran flagelli che af-

parti

riguardati

fligger possano

1'

umanit.

Se non che Maupertuis facendo parecchie esperienze sullo scorpione di Linguadocca , nel trov
per nulla cos temibile come si diceva. Ma come
suo veleno furono varj , sebbene il
pi spesso pochissimo pericolosi, pare eh' essi dogli effetti del

vessero attribuirsi piuttosto a circostanze particolari

che

Fra

alla

natura del veleno medesimo.

lo scorpione , essendo assai pi


che in Europa
dovrebbe anche essere
molto pi velenoso. Nondimeno Elbigezio , che
soggiorn pi anni in Oriente, ci assicura che la
sua cuspide ivi mai non gli cagion altro die

tropici

grosso

un'enfiagione, da cui sempre guar, fregando la


ferita con un pezzo di ferro od una pietra, come

avea veduto

Moore

e sembra
dello

fare

agii

Bosman danno
,

al dir loro

scorpione

sia inevitabile la

non

si

Indiani.

Seba

peraltro,

ragguagli ben differenti;

che quando

alla

puntura

applicano pronti rimedj,

cancrena.

in

LO SCORPIONE.

Nessun animale pi

irascibile di quello, di cui

parliamo. Preso egli entra in tanta furia


slancia contro

del vaso

in cui

che

si

rin-

pungere colla sua cuspide


Maupertuis mise un giorno
scorpioni ed un sorcio insieme. Questi, punto

chiuso

quanto
tre

le pareti

cerca

di

gli si avvicina.

da loro in differenti parti del corpo si tenne un


pezzo sulla difensiva. Straziato alfine gli uccise
T uno dopo F altro e sopravvisse alle ferite ricevute. Volkamer mise a conflitto scorpioni e ragni
della pi grossa specie, i quali si sforzarono invano di avvolgere i primi nelle loro tele; perocch feriti a morte dovettero soccombere. Egli
per di parere che, senza la durezza della loro
,

pelle,

gli

sarebbero

La

scorpioni, invece d'essere


stati

vincitori

vinti.

loro naturai ferocia tanta

che si distrug,
che pure ci testimonio Maupertuis , il qual ne mise in un boccale un centinajo , che in pochi giorni si ridussero a quattor-

gono

fra loro; di

dici

essendo

stati uccisi e in parte divorati tutti


Egli poi narra cosa ancor pi crudele

gli altri.

che una femmina pregna da


cale si mangiava i suoi figli
uscivano del ventre

vendic

che

suoi

un boc-

a misura che gli


5
finch uno salitole sul dorso

fratelli,

lo scorpione

lui posta in

dandole

nella sua

la

morte. Dicesi

rabbia uccida perfino

stesso ; e Goldsmith , sulla testimonianza di


persona che in America ne avea fatto esperienza.

LO SCORPIONE.

13

d'uno, i] quale posto fra carboni ardenti,


non potendo uscirne , si fer da se medesimo nella
riferisce

testa

e mor.

maschio e
di cui parliamo
Il

la
,

femmina

della specie d' insetti,

possono facilmente distinguersi

primo pi picciolo , e meno peloso,


della seconda. Questa fa i suoi figli ( in numero

dacch

il

dai venti in quaranta) belli e vivi e perfetti,


color latteo, che poi

si

fino a divenir rugginoso. I

sono

di insetti

In America

il

vermi e varie specie

lor principale nutrimento.

avvi

quale oviparo.

di

scurisce di giorno in giorno

Le

una specie

di scorpione

il

sue nova non sono pi grosse

punta d' uno spillo , e stanno rinchiuse in


che 1' insetto formar d' un glutine che
,
esce dal corpo , e che porta seco fino a che

della

una
gli

tela

gli scorpioncini sian nati.


al

Questi allora

dorso della madre, che stende

di essi,

li

la

si

attaccano

sua coda sopra

difende colla sua cuspide*

LA PULCE.
Sebbene incomodissimo

e universalmente sprez-

zato, quest'insetto non per disaggradevole alla


vista.

Quando

si

servarsi eh' egli

esamina col microscopio pu os-

ha una picciola

testa

grandi oo-

due antenne a quattro giunture, e in mezzo


ad esse una tromba. Il suo corpo sembra avere
un'armatura nera e politissima, sparsa d' un gran
chj

li

numero

Ha

tali

per ripiegarsi
saltando,

egli,

forze,

pu

3I&

simili a quelle del porcospino

zampe con

sei

fatte

di punte

A PULCE".

le

articolazioni

raccoglie

assai

che

diresti

altre.

Come

une, sopra le

bene

su

tutte le

ed
anche ad un' altezza, che pi di ducento volte

volume

il

slanciarsi a distanza considerabile,

del suo corpo.

Alcuni naturalisti credono quest' insetto egualmente astuto che agile, poi ch'egli, dicono, si
prepara all' assalto con tanta avvedutezza , che
ugaglia la sua prestezza nel fuggire. Se non che,
oltre alla, sua avvedutezza, ei deve altres la sua
sicurezza propria alla pieciolezza ed elasticit delle

sue

membra, essendo

visibilissimo

sta,

senza riguardi,

corpi caldi, ove sono pi aperti

da cui pu trarre

pori,

La

ai

il

come

egli

si

acco-

sangueuonde si pasce.
poich pu
,

sua forza veramente mirabile

una catena cento volte pi pesante di


che a mantenerla ei prende talvolta
in un giorno una quantit d' alimenti , eh' dieci
strascinare

lui,

volte

ond'

suo

peso. Il signor Boverich abile oroche


viveva qualche tempo fa a Londra
,
mostrava al pubblico una carrozzetta d'avorio a
quattro ruote, con omicino a cassetto in guisa di
il

logiajo

cocchiere, la quale

era strascinata

un'altra carrozzetta

sone

sedute

cagnolino

fra

entro,
le

postiglione sopra

Gabinetto T.

pur

cocchiere,

gambe,
uno

VI.

da un pulce.

fece, con quattro per-

che

servitore

si

un

teneva

di

dietro,

de' sei cavalli bardati

eh

LA PULCE.

$l4
pareano

tirarla;

un' altra

pulce.

ma
Ad

veramente non
essa

la

faceva pure

tirava

die

strascinare

una catena di rame 5 lunga all' incirca due pollici


composta di ducento anelli, con uncinetto all'una
delle estremit, e chiavistello e chiave dall'altra.

Le

pulci nascono da uova, che le

taccano per

mezzo

una materia

di

radice del pelo de' gatti,

mali, o

femmine

at-

viscosa

alla

de' cani e d'altri

ani-

coperte del letto o di

alla lana delle

si-

mili arnesi. Queste uova deposte a dieci o dodici

per giorno
nell' istess'

in

pi giorni successivi si aprono


cinque o sei giorni dopo. Gli

ordine

somigliano dapprima a
che ne escono
,
vermi bianchicci , come quelli generati nelle carni,
nel formaggio o ne' frutti. Si nutrono degli umori
naturali o assorbiti del corpo a cui sono attaccati,

insetti

si volgono, si aggomitolano come gli altri vermi.


Undici giorni dopo esser nati , cessano di mangiare
<e rimangono quasi come morti. Esaminandoli per
col microscopio si trovano occupati a formarsi in-

un serico inviluppo, in cui prender debbono


forma di crisalidi. Dopo nove giorni veggonsi
cambiar colore , che poi vanno facendo pi scuro,
torno
a

a misura che- acquistano

forze. Usciti finalmente

dal picciol bozzolo sono pulci perftte e gi abili

a saltare.

Gli insetti di cui parliamo trovami in abbondanza nei climi caldi, e particolarmente nelle proTncie meridiorali della

Francia e

dell' Italia

113

LA PULCE.

incomodano non

solo gli

ma

uomini,

anche

tutti

domestici animali.

PIDOCCHIO.

IL

L'esteriore deformit di quest'insetto, eh' uno


de'

compagni

inseparabili della miseria

deve, esa-

minata specialmente col microscopio, ispirarci schifo


insieme a ribrezzo. La forma della parte anteriore
della sua testa,

sembra essere presso a poco ob-

lunga, e la posteriore alquanto rotonda. Questa


sua testa ha pelle dura

che quando

distesa

riesce trasparente e coperta d' alcuni peli brillanti.

Sul dinanzi porta una picciola tromba che di rado


visibile

e da ciascun lato

ha cinque

due antenne, ognuna

ove distinguonsi
pi vasi bianchi. Dietro le antenne sono gli occhi,
delle quali

quali non

articolazioni,

sembrano avere

le

divisioni,

osservano in quelli d'altri insetti,

che

dati di pochi peli. Il collo cortissimo, e la


cia divisa in tre parti. I suoi piedi in

pan-

numero

di sei, sono anch'essi coperti di peli brillanti,

hanno

si

e sono circon-

ed

armate di due grife, l'una picciola l'altra pi grossa, che gli serve a prendere e a
ritenere le cose che a lui convengono. Il suo corpo
terminato da una coda uncinata; ha fianchi ricoperti di peli; sembra nel tutto insieme di perle estremit

gamena chiara e compresso scoppia con strepito;


Non ha il pidocchio n becco n denti, n sorta
;

Il6

IL

alcuna di bocca
si

disse, vota

ma

PIDOCCHIO.
invece ha una tromba,

interamente

fora la pelle, e sugge

mento.

Il

suo

stomaco

pancia, parte nel suo

il

com

appuntata, con cui


sangue, suo solo nutrie

trova parte nella sua

si

ma

dorso,

principalmente

non ha colore; ma
empito pu facilmente discernersi, massime dai
suoi moti , tantoch si direbbe un animale entro
un animale. Questo agitarsi proviene dalle mistioni
mei ventre.

Quando

vto

de' nuovi co' vecchi alimenti.

Se l'animale,

stato

digiuno per due o tre giorni,

vien posato sul rovescio della

mano

o su qualche

massime dopo una


fregagione, china la testa fra le due zampe anteriori , cerca nella pelle qualche poro , vi applica

parte pi tenera del corpo

la sua tromba, e sugge


d'

sangue, che

il

un microscopio pu vedersi

salirgli

coli'

ajuto

alla testa.

Egli sovente vittima della sua voracit, poich


si riempie talmente ,
che basta la pi leggiera
pressione per farlo scoppiare,

Troverebbesi

difficilmente

altro

animale

gos

pronto a moltiplicarsi, onde stato detto piacevolmente, che gli basta lo spazio di ventiquattro
ore per divenir nonno. Che se questo non pu
, per verissimo che appena la lendine,
F uovo del pidocchio si liberata dalla soverchia sua umidit, il pidocchietto che v' racchiuso spezza il suo inviluppo , e tosto egli pure

accertarsi
eh'

ivien fecondo.

IL

II7

PIDOCCHIO.

I pidocchi erano altra volta nel Messico

merosi, che

nu-

re di quel paese non seppero tro-

vare miglior espediente per liberarne i loro sudditi, fuorch Y obbligarli a darne ogn' anno in tributo certa quantit. Fernando Gortez ne tro\

Montezuma

nel palazzo di

Questi

insetti schifosi

dei sacchi pieni.

sono egualmente incomodi

Fu

a tutte le parti del corpo umano.

gi

comune

chiamiamo pediculare, di cui Antioco, Erode, Epifane, il poeta


Alcmar, Ferecida, Gallistene, Siila e pi altri si
dicono morti. Forse l'uso del mercurio, ad essi
sconosciuto, ne ha liberati i moderni.
Chi chiamasse i pidocchi gli insetti pi universali, mal non si apporrebbe, vedendo come oltre
F uomo ne sono infestati ammali e piante. La peagli antichi la malattia che noi

cora,

il

cavallo,

pesce cane,

il

porco, l'elefante, la balena,

salamene,

il

il

granchj di mare, tutte

hanno a

le serre calde de' nostri giardini

soffrire

di questi insetti distruttori.

IL

BACHEROZZOLO.

della grossezza d'

lante o traente

all'

un pulce ,

d'

un verde

bril-

azzurro, e di corpo quasi ovale.

La

sua estremit posteriore

"pi

rotonda;

la

la pancia assai stretta

Gli occhi possono essere

pi larga e
la testa

la

ottusa.

distinti facilmente, e

per-

ch sono sporgenti 3 e perch di un nero luccicante,

IL BACHEROZZOLO,

Il8

Come

pi

altri insetti

ei

cangia pelle in quattro

epoche differenti.
li maschio di questa specie ha quattro ale,
mentre la femmina ne ha due soltanto. Ambidue
hanno zampe lunghe e sottili , atte a farli camminare sopra la peluria delle piante e delle foglie,
e a trasportarli da luogo a luogo. La loro tromba
sotto la loro pancia ed essi se ne servono onde
penetrare ne'porri delle piante, per suggervi il succo
dacch non masticano come i bruchi. Ma il sugger
loro s forte, che le foglie si coprono di macchie,
come se fossero ulcerate, e sempre si raggrinzano.
Pi le piante hanno delicatezza, pi sono maltrattate dai bacherozzoli, che generalmente pigliali
da esse il lor colore. Quelli che si nutrono di erbaggi o stanno sui pruni sono di color cinericcio,
dopo essere dapprima stati verdognoli quelli che
si tengono sull'alno, sul ciliegio, sulle fave e su
alcune altre piante , son neri ; quelli che vivono
;

sulle foglie

come

e de' meli son bianchi. Ma


maniera delle cavallette furono

de' rosaj

saltano alla

da alcuni annoverati

men comune
che

quelli

gati colle

si

il

fra

le

pulci.

trovano sulle foglie

mani

Il loro colore

rossigno; e per esso distinguonsi

essi

le

tingono

dell' atanasia.

Fre-

un

non

di

rosso

dispiacevole.

Gli insetti di cui parliamo, sono vivipari. Escono


essi

dal corpo materno primieramente colle loro

corna

indi colle

zampe

anteriori, e

pi

coll'altre.

BACHEROZZOLO.

IL

ma

rimangono

tuttavia

attaccati

per

I O,

1'

ultima

]oro estremit, fino a che le loro picciole

mem-

vi

bra

siano abbastanza consolidate per sostenerli.

si

Allora essi cominciano ad andare in traccia da s


stessi del proprio nutrimento , e per tutta estate
vanno arrampicandosi dovunque con grande agilit.
In inverno si procurano un ricovero presso quegli
alberi e quelle piante che potranno alimentarli al

ma non mai

tornar della primavera,

come

Non

ismoveria.

poich

zampe sono troppo lun-

crepacci, poich le loro

ghe , e

loro corpo troppo

il

pu

picciolo scoscendimento

insinuano

nelle fessure

essi

sotto terra,

non hanno organi per


possono neppure introdursi nei

altri insetti,

tenero

sicch ogni

Quindi

guastarlo.

delle

scorze

si

o nelle

,
d' onde poi si slanciano
rami e le foglie, quando il calor del sole comincia a farsi sentire.

cavit de' pi forti steli


sui

LA CHIC A.
Quest' insetto importuno una specie di pelliccilo tanto picciolo,

lue sue

pulci

che quasi riesce impercettibile,

zampe non hanno T elasticit


e

buono per

animali

gli

di quelle delle

anzi pel genere

umano, poich potendo

saltare, credo

struggerebbe da

Esso

comune

dell'America

solo
al

che ne

di-

tre quarti.

S urinai, e in varie parti

e sempre

si

trova nella polvere

ix cure A.,

i2bo
5

massime ne luoghi impuri. Si attacca alle gambe


alle piante de' piedi , ed anche alle dita e penetra
fra pelle e carne, massime sotto V unghia del dito
grosso, in maniera che a prima giunta impossibile avvedersene; e guai se non si riesce in tempa
a trarla fuori. Perch dopo aver succhiato tutto il
sangue vi forma nido, vi si moltiplica, e il suo
rodimento va fino all' osso.
;

Bravissime son

le

giovani

Negre

a far di chi

nirghe in queste occorrenze; ma f operazione


lunga e dolorosa. Essa consiste in separare colla
punta di un ago la carne che copre la membrana
in cui le uova si trovano annicchiare, levandole
tutte, non meno che l'insetto, il quale lasciatovi
ne farebbe delle nuove, ben pi difficili ad estrarre.
Guai se nei gran calori si bagnasse la parte malata
le conseguenze ne sarebbero pericolosissime.
;

ILa cenere del tabacco applicata all'apertura gua-

pochissimo tempo. Trascurando


l'amputazione; e
talvolta ne segue la morte.

risce

il

male

queste cure

in

si

fa poi necessaria

L CIMICE

Ha

il

COMUNE.

dorso schiacciato, le zampe fatte apposta

per correre , la tromba ricurva e le antenne pi


lunghe che il corsaletto. Si tiene appiattato du,

rante

ma

il

giorno ne' crepacci o in

la notte

si

altri

nascondigli

aggira per tutto con grande abilit.

IL 'CIMICE

COMUNE.

I&S

onde succhiare il sangue delle persone addormentate. Che se non le morde, sempre per le incomoda col camminare sulla loro faccia, e col suo
abbominevole odore.
Il suo nutrimento favorito , oltre il sangue ,
la pasta secca , 1' abete , il frassino , il vetrice ,
qualch' altro legno da costruzione; di cui sugge
cedro, V acail midollo. La quercia, il noce, il
ju , si provato, per esperienza che noi mantengono in vita.
Hia femmina di questa specie depone generalmente in marzo, maggio-, luglio e settembre una
cinquantina d' uova per volta , bianche , jcoperte
d'una materia viscosa e tenace, che ordinariamente si aprono in capo a tre settimane. Quindi
ciascuna ha almeno ducento

sono bianchicci,

indi

figli

fra tre

che dapprima
si fanno

settimane

bruni, e fra undici giungono alla loro perfezione.


I ragni ne

sono avidissimi

ma

anche senza di

esi (ed gran ventura) hanno spesse cortissima


vita, combattendosi ed uccidendosi gli uni gli
altri.

I letti, che furono infestati da cimici,

debbono

primavera, ed ogni
cosa ad essi spettante va lavata con acqua bollente e spirito di vino o di terebinto. Indi ogni
fessura de' legni debb' essere empita di sapone liquido , misto verdegrigio o di tabacco polverizessere disfatti a buon' ora in

zato.

Questa composizione

se

mai fossero rimasti

COMUNE.

IL CIMICE

jaa
5

rie pi riposti nascondigli alcuni di que' fetidi insetti , da loro mangiata finirebbe di ucciderli.

Abbondan

cimici in lutti

paesi caldi, ond

che

pi parte de nostri vascelli mercantili ne

la

sono pieni. Credesi che

non

in inverno

sia

gi

cagione del lor ritira

la

letargo, siccome potrebbe

il

maggior parte degli


minor bisogno di nutrimento.

asserirsi della

Il

di

cimice singolare, che Sparrmar* vide

Buona Speranza, somigliava per

colore ad un' arda foglia


fossero

affatto rosi dai

perta di picciole spine.

mente con
uccelli

ed

ma

insetti,

la

al

il

Capo

forma e

il

orli arrovesciati

cui

bruchi , ed era tutta conatura volle probabil-

La

ci nasconderlo e garantirlo contro gli


altri

pi piccioli nemici.

LA SCOLOPENDRA.

all'

aspetto

pi formidabile fra quanti

il

mali compongono

la

tuato lo scorpione.

Si trova nelle due Indie, e in

differenti parti dell' Africa

larmente

ne' boschi, e

serpenti.

Vedesi

che

ove

nelle

talvolta

si

tiene partico-

nutre di varie specie di


case,

e assicurasi

in alcuni distretti sia tanto frequente,

abitanti sono obbligati


letti

ani-

famiglia degli insetti, eccet-

entro vasi pieni

di
d'

tenere

che

gli

piedi de' loro

acqua per non riceverne

ingiurie.

Il colore e la grossezza

della scolopendra

non

LA SCOLOPENDRA..
le

sempre

lo stesso.

signo

scuro

giallo

livido o

altre d'

1^3

Alcune sono d'un bruno

un

color

leggiermente

giallo

ros-

d' ocra

spruzzato

di rosso.

Se ne veggono, ma di rado, alcune che hanno


pi di un piede di lunghezza. Le molte loro
zampe sono terminate da un uncino od unghia
acutissima, d' un nero brillante e d' ineguale grandezza. Essi hanno otto occhi picciolissimi, quattro
da ciascun lato della testa presso le antenne. Il

numero

degli anelli

colla loro

del

loro carpo

et, ci che rende

talvolta

accresce

si

difficile il

determinare la specie.

zampe di questi
arme pi formidaper sembrano due stromenti in forma di unacuti posti sotto la loro bocca, per mezzo dei

Grenovio
bili

cini

ci

dice che tutte le

sono velenose.

insetti

Le

loro

quali esse distruggono la loro preda. All' estremit

una picciola aperun tubo, pel quale supponsi

di ciascuno di questi stromenti

tura, onde estendesi

che

centipedi, di cui parliamo, gettino

il

fluido

velenoso nella piaga fatta colle loro grife.

Per determinare la natura di questo velno ,


Leeuwenhoek present una grossa mosca ad una
che la prese colle due zampe di
scolopendra
mezzo, e di zampa in zampa la pass fino alle
,

grife

sotto le quali

tosto

mor. Bernardino di
il suo

Saint-Pierre dice che nelF isola di Francia

cane fu morso da una scolopendra, lunga pi d


sei piedi,

e che la piaga essendosi ulcerata, stette

^A

1-^4

S'COLOfcEflDRA.

ben tre settimane a guarire. Egli s diverti molto,


ad osservare un'altra vinta da gran numero di
formiche,

le quali l'assalirono tutte insieme,

portarono via le zampe

e le

come pi manovali

fa-

rebbero le travi duna fabbrica. Il veleno di tale


insetto non pi pericoloso di quello dello scorpione

e di rado riesce fatale ai grandi animali.

Il signor

cimici di quest' ultima

rato dai

persona

Staunton assicura che

1'

orrore

specie

che seguirono lord Macarteney

ispi-

ad alcuna
alla

Gina

fu tale, che rese loro odiosissimo quel paese.

LA ZECCA.
La bocca di quest'incomodo insetto non armata d'una tromba, ma piuttosto di una specie di
succhiello, che ha una guaina cilindrica, composta di due valvole. Le sue antenne sono compresse e lunghe

La

come

il

succhiello, che

si

diceva.

sua testa ha due occhi, uno per ciascun lato,

suo corpo otto zampe.


Ordinariamente la zecca vive sopra altri animali ? ma si trova anche nell' acqua , e su vari
e

il

sostanze vegetabili. Nulla di pi

comune

di essa.

IL TARLO,
Veduto ad occhio nudo non sembra essere che
un atomo animato, ma. coli' ajuto del microscopio

ia5

Ih TARLO,
i

'

trovaci animale perfetto


altri.

come

suo capo piccolissimo

Il

zione del resto del suo corpo.

armate

all'

delle quali

Le

ma

in propor-

sue

zampe sono
per mezzo

estremit di picciole grife,


l'

insetto

sostanze entro cui


d'

pi parte degli

la

un lungo pelo ,

si

pu

attaccarsi

fortemente alle

trova. Il suo corpo coperto

cui

pu deprimere

quindi

passare per le fessure, ove altrimenti non gli rle

scirebbe.

La femmina che facilmente pu distinguersi dal


maschio, ovipara. Le sue uova sono tanto picciole che secondo i computi fatti, novanta milioni
?

non empirebbero il guscio d' uovo d un


piccione. Si aprono esse, quando la stagione calda
di esse

in dodici giorni

ma

nel'

inverno vi

si

richiede

tempo. I neonati cangiane pelle pi volte


prima che siano giunti allo stato di maturit.

pi

La

vista de' tarli

penetrantissima

e tanta

mangiano spesso gli uni


gli altri. Punti con un ago facile accorgersi con
qiial destrezza cerchino di evitare una seconda
puntura. Hanno vita s tenace, che si pu conservarli pi mesi fra due vetri concavi applicati
al microscopio. Leeuwenhoek tenne viva una femmina della specie di cui parliamo in punta ad un
la loro voracit

che

si

ago, lo spazio di dieci giorni, durante il qua!


depose due uova che divor per mancanza d'altro
nutrimento.

TARLO CAMPESTRE.

IL

pi picciolo

dell' ordinario, sicch sulla pelle

forma rotonda, ventre


ed di color rosso
brillante. In agosto e in settembre diventa importunissimo
e per mezzo di due picciole brac-

pu appena

scorgersi;

verso

setoloso

l'

ria

estremit

cia

poste

appiglia

al di

sopra delle

forte

alla pelle

zampe

anteriori

che non

si

facile di-

Ovunque si fissi cagiona un tumor


come un pisello accompagnato d' un forte
pizzicore. La tromba per mezzo della quale si

staccamelo.
grosso

ciba ordinariamente nascosta.

Gli insetti

bondano

della

specie

sui vegetali, e

si

di

ture specialmente camminando fra

campi
fire

di biade. Nelle

sono

essi,

parliamo, ab-

cui

esposti alle loro pun-

cave di

1'

alta

erba e

Hamssignor Wrthe

creta dell'

giusta la relazione del

numerosi, che spesso le reti distese nelle conigliere se ne trovano coperte, e i cacciatori s
crudelmente punti, clie loro ne vien la febbre.

CAPITOLO
Altri piglia le

VI.

mosche, un

altro

grilli,

Lippi.

GRILLO.

IL
Il
il

grillo

domestico

di cui

si

ode

il

canto dietro

focolare, nelle sere d'inverno, somiglia per la

maniera di saltare e per altri rispetti alla cavalletta. Se non che ne differisce pel colore, che
tutto bruno ruggineo, pel nutrimento, che pi
vario

e pel luogo

ove sceglie

il

suo

asilo

che

spesso , come si accennava pur dianzi, dietro al


cammino, di cui per altro esce talvolta, per venir a cantare allo splendor

ch, mentre

il

degli animali

grillo
il

della fiamma. Peroc-

campestre

il

pi timido

domestico pare che non

si

sgo-

menti di nessun rumore.


Una membrana molto asciutta , la quale contraendosi per mezzo di un muscolo e di un tendine posti

sotto

1'

ali

del grillo, cade

sopra s

poco come un ventaglio la cagione del grido acuto e penetrante , che quell' animaletto fa sentire. Dicesi, che, anche troncatagli

stessa presso a

qualche tempo e cantare


Certo che anche dopo morto, al

la testa, ei possa vivere


al

suo

solito.

tocccargli

il

tendine, di cui p oc' anzi


il suono usato.

facile destarne

si

favellava,

IL GRILLO*

J2&

Come

il

grillo vive

ordinariamente nelle tene-

sembrano fatti per esse; e chi


voglia sorprenderlo non ha bisogno che di accendere d' improvviso un lume, che lo abbaglia; gli
bre,

suoi occhi

fa gettare alcuni

altri

nelle

gridi acuti, e

impedisce di

gli

camminino del suo ritiro. Se vi sono


grilli all' intorno udendolo , fuggono tosto
loro fessure, onde evitare il minacciato pe-

trovare

il

ricolo.

il

qual

si

grillo

un

nutre

di

piccolo animale

voracissimo

pane, di farina,

ogni sorta d' alimenti;

ma

il

carni e di

di

gusla lo zuecaro par-

mai non eessa di cantare che


quando preso dal freddo. Mai non beve secondo
ticolarmente. Egli

rna stando pi mesi dietro


la comune opinione
mn cammino e respirandone F aria ardente avviene forse , come osserva il signor Wnite, che
,

sente assentissimo

si

annegato ne' vasi ove

od
fa

ond' poi che


si

si

trovi spesso

tiene acqua, latte,

brodo

altro liquido.

Egli ama di preferenza le cose umide , onde


buchi ne' panni lavati posti ad asciugare al

fuoco.

In estate

vedesi talvolta

oscuro, prendere

il

quando

il

tempo

volo fuori delle finestre e sui

onde si spiega e il suo improvabbandono del proprio asilo , e la comparsa


improvvisa in luogo ove prima non era.
Si osservato che pi specie d' insetti sem-

tetti

viso

delle case

IL GRILLO.

brano non

mai uso

fare

cangiar vogliono

lStq

delle loro

quartiere, e

di

cbe quando

ali,

stabilire

nuove

muovono essi nell' aria in linee curve


pivieri, aprendo e chiued ondeggianti come
colonie. Si

dendo

ad ogni battimento,

ali

l'

e alzandosi e ab-

bassandosi alternativamente.

Quando

grilli

domestici

moltiplicano

si

di.

troppo, divengono assai incomodi, volando contro

lume ed avventandosi al viso delle persone. Si


pu diminuirli, per altro, con polvere da. schiop-

il

spara ne' crepacci ove

po, che

si

ebe

gatti,,

loro

li

mangiano,

come fanno

tengano

si

de'loro

di ampolle piene

altri liquidi

birra o

asili,

possono.

Un

pone spesso

con

coi topi, servono ottimamente a

liberarne le case. Si pigliano ancbe e

gono per mezzo

ascosi,

giuocando prima

die

si

pongono

distrug-

met

per

alla

e nelle quali essi entrano quanti

pregiudizio

popolare, per

alla loro distruzione,

questa rechi sventura

di

bocca

si

mai
op-

credendosi cbe

o per contrario

la loro

pre-

senza cagioni prosperit.

compiaceva particolarmente
grilli
e ne serbava parecebi in una gabbietta, cbe avea cura di tenere
in luogo ben caldo. Altri invece banno per malinIl dotto Scaligero

ad

ascoltare

il

si

canto de'

conico un simil canto

e cercano per ogni

mezzo

non averlo negli orecchi.


Ledei narra d' una femmina, cbe avendolo grandemente in avversione, e non essendo mai riuscita

di

Gabinetto

T. VI.

j3o

il grillo.

a cacciare

grilli di

casa sua

quando meno

alfine ci le

venne

pensava, per mezzo di


certi pifferi e tamburini, che chiam a suonare
in una festa di nozze. I poveri insetti, che non
fatto,

aveano mai udito

vi

strepito, fuggirono tutti

siffatto

e non tornarono mai pi.

GRILLOTALPA.

IL

Questo picciolo

insetto, perfetta

due

talpa, lungo circa

nove linee

eh'

sono

e cos formate

forti,

larghezza.

anzi destinate al

un

nel suolo

asilo

pollici

Le

sue

come

il

zampe

anteriori

quelle della talpa,

medesimo uso,
,

immagine della
mezzo ed ha

di scavarsi cio

che fa con rara industria e

prestezza.

La femmina
gillosa

lina,

si

forma una

colletta di terra ar-

d' un uovo di galuova proprie, che quasi mai

della grandezza circa

ove depone

non sono meno

le

di centocinquanta, bianche e pic-

per garan,
che dalle insidie
d' una specie di scarafaggio nero , che sovente le
distrugge. Quindi ella si colloca all' ingresso del
nido 5 e quando viene il nemico insetto, s'adopera
di scacciarlo , mordendolo pel di dietro.
Non a dirsi quanta sollecitudine si diano e il
maschio e la femmina per la conservazione della
ciolette

da

lei

coperte diligentemente

tirle cos dalle ingiurie dell' aria,

lor prole.

Perocch

il

loro nido

sempre circondato

GRILLOTALPA.

IL

l3l

terrapieni con vie segrete

di fortificazioni, fossi,

e distorte, onde a pochissimi insetti riesce di penetrarvi.

AH' avvicinarsi

dell'

inverno

a tale profondit che non


freddo.

di

Ma

come

la

scavano un asilo

si

possono avervi timore


stagione

anch' essi innalzano gradatamente

il

si

raddolcisce

loro nido, finch

portano alla superfcie della terra per ricevere

il

benefiche impressioni

le

sole

come fanno

le

I grillotalpa verso la

bello, fanno
tristo e

un

sentir

discorde

tettacapra.

sul principio

che avendo

dell' aria

e de' raggi del

formiche.

met
sulla

che poco

tempo
un grido cupo,

d' aprile, se il

sera

differisce

da quello di

Le femmine depongono le loro uova


di maggio. Il signor White riferisce

giardiniere d' una casa da lui visitata,


tempo troppo avanti la sua falce nel
tagliar l'erba in riva ad un canale, e smossa cos
una grossa zolla , venne a scoprire una scena molto
il

spinto in tal

singolare di domestica economia. Perocch vfde


pi caverne con obbliqui passaggi, che conducevano ad una specie di camera liscia e rotonda,
della grandezza circa d'

Nel

una tabacchiera ordinaria.

segreto interno di questa specie di topaja gia-

cevano quasi cento uova

d'

un color

giallo sporco,

avviluppate in una pelle coriacea , e piene di

linai

Esse stavano certamente esposte


al sole , poich non erano ricoperte che di un lieve
strato di terra appena smossa, o piuttosto di uri

sostanza viscida.

cumulo ; qual sogliono

alzarlo le formiche.

GRILLOTALPA.

IL

l3a

Il ciel preservi dai grillitalpa le serre, ov' essi

fanno incredibil guasto

rodendo

radici delle

le

zampe anteriori, le
cui estremit sono dentellate come una sega.
Il signor Gould conserv un insetto della spe-

piante, e tagliandole colle lor

cie di cui

parliamo per pi mesi

d' estate

nu-

trendolo con larve e crisalidi di formiche, da lui

mangiate avidamente.

LA CICALA.
Il colore di quest'

animale verde qua! foglia,

eccetto sul dorso, rigato di .bruno

del ventre, eh' dietro le

due righe,

d'

zampe

un verde pi

e sulla parte

j;

ove

pallido.

veggono

si

Del

resto

il

capo e il corsaletto formano tre parti


separate. Il capo oblungo, inolinato a terra , siventre,

il

mile in certo modo a quello di cavallo, colla bocca


ricoperta d' una specie di scudo rotondo, e armata
di denti uncinati di color bruno , e internamente
fornita d' una gran lingua rossiccia , attaccata alla
mascella inferiore; con

antenne

lunghissime ter-

minate in punta; e con occhi somiglianti a picciole


macchie nere , e poco sporgenti. Il corsaletto
rilevato , stretto , e armato di punte sopra e sotto.
Il

dorso difeso da saldo scudo, a cui

gono fortemente
ai

quali

inanelli

veggonsi

come

neve.

musooli
gli

delle

organi

zampe

della

Le due zampe

si
,

atten-

intorno

respirazione

di dietro sono

LA CICALA.

l33

pi lunghe che non le due paja di quelle


davanti , ed i muscoli onde si afforzano, le fanno
propriissime al salto. Quasi alla radice delle zampe
assai

mezzo sorgono

di
to

e presso

le

due

ale anteriori dell' inset-

ne sorgono altre due

posteriori

le

pi fine e di maggior estensione quand' ei


vola. Il suo grosso ventre composto di otto anelli,
e termina in coda forcuta , coperta di peluria come
assai

quella d'un

sorcio

Esaminando il suo interno,


un picciolo ventricolo;

trovasi al di l della gola

dietro questo

un

tutto solcato

e poi

considerarsi

come animale ruminante,

l'

interiore

Appena
la

pi grosso e

un terzo , sicch

dentro

pu
ha

di cui

pu dispiegare

le sue ali,

riempie

de' suoi canti, prodotti, secondo Lin-

da una membrana

al di sopra d'

secondo

al di

la cicala

conformazione.
essa

campagna

neo,

altro

un pertugio

fina e
,

altri naturalisti dallo

trasparente posta

e
;
sfregamento reciproco

alla radice dell' ali

delle due zampe posteriori. Non canta propriamente che la cicala maschio a cui quasi sempre

qualche altro risponde, finche dalle voci si viene


combattimento, di cui ordinario premio la

al

femmina

che

il

vincitore piglia co' denti pel collo,

e tiene cosi per pi ore.

Verso la fine di autunno si prepara essa a deporre le sue uova, che le gonfiano stranamente il
corpo , non essendo quasi mai meno d' una cinquantina, olire

un

centinaio.

Armata

la

coda

d'

una

LA CICALA.

l34
specie di spada a

fodero

due

tagli

rimettere a

pu

cui

piacer suo,

trarre

terra, pi profondamente che possibile

d poi

dal

essa scava
,

ed

la

ivi

uova convenevole ricetto. All'aved essa e il maschio, o mal-

alle sue

vicinarsi dell'inverno

freddo , o mangiati da vermi, o conda malattia periscono. Ma quelF uova si conservano senza veruna alterazione, sia pur rigido
tempo, sia pur tardo il ritorno de' giorni migliori.

trattati dal

sunti

Sono

esse bianche, ovali, grosse

come

grani d'ani-

ce, di durezza quasi cornea, venate, e scoppiatiti

con isirepito ove


interna

un

comprimano. La loro sostanza

si

fluido trasparente, vischioso, e bian-

chiccio. Bianchicci son

pure

gli insetti, della

gros-

sezza d' una pulce, che ordinariamente sul princi-

pio di maggio ne nascono


si

fan neri, e

per

erbe

1'

grande
s

ma

fra

due o

tre giorni

quasi appena usciti del guscio

agilit;

paurosi

poi d'un bruno rossiccio. Saltano

ma

che

al

difficile

con

vederli, poich sono

minimo rumore

si

rintanano

precipitosamente.

Sebbene

di cui parliamo, abbiano


lunghe zampe di dietro assai
proprie ai salti , tratti per dal loro buco , siccome
il signor White ne fece prova, si strascinano lentamente, e non si servono neppure delle loro ali.
Presi in mano non fanno verun tentativo per di-

cosce

fendersi

con

gli

carnose

ma

furore.

insetti,

compressi

Ove

si

sgarbatamente mordono

piglino

per una zampa

di

LA CICALA.
dietro, non raro che,

1-35

affin di liberarsi,

ed essa poi pi non rinasce.


Si nutrono indifferentemente di tutte

lascino

ve

la

che crescono all'ingresso del loro

asilo,

V erbe

posto or-

dinariamente in terra bassa e feconda. Ivi cantano


e notte da mezzo maggio fino alla met di

Volando fanno

luglio.
Il

bia

signor
di

White

cartone

piante inumidite

morosi

al

calor

al
si

strepito colle loro

ali.

una gab-

assicura che posti in

del

sole

maggior segno

ma

nudriti

faranno grassi ,

ove

di

ru-

allegri e

man-

le piante

chino di umidit, non sar facile tenerli in vita.

LA CAVALLETTA.
Ha

eirca Ire pollici

di

lunghezza;

un

color bruno; le antenne (lunghe

medesimo
pe

un

colore;

zurro parimenti

l'

di

la testa

del

pollice)

orlo azzurro alla bocca; az-

interno delle sue pi forti zam-

verdiccio lo scudo che le copre

il

dorso

il

bruno macchiato di nero, e il


con
di sotto purpureo
le ali superiori brune
picciole macchie pi scure ed una pi larga alla
di sopra del corpo

loro

estremit;

dell'altre,

le

ali

pi trasparenti
di verde, con

inferiori

d'un bruno chiaro misto

macchie nere verso

la punta.

Gli sciami pericolosi di cavallette, che infestano


l'Africa, non visitano che di rado l'Europa.

alcune

part meridionali

di essa

per,

si

Ad
sano

IA

2 35

pi
numerevoli)

AVALUEl'IA.

Spesso (tanto sono inne ricoperta per pi leghe. Lo strepito eh' esse fanno , sbrucando le foglie degli alberi e gli erbaggi, sentito a gran
velie resi formidabili.
la terra

distanza, e par quello di


di nascosto.

Per

cendio abbia seguito

un

esercito, che foraggi

ove sono

tutto
i

state

loro passi.

par che

Ovvero

l'

in-

di-

rebbe che la verdura de' camp sia stata levata


come un tappeto , o che l orrido inverno sia suc5

ceduto d'improvviso alle scene ridenti della primavera. Quando le cavallette s mettono in cammino, sempre hanno a capo una, e d cui seguono i movimenti. Il loro volo quello d una
nube , che oscuri il giorno in mezzo al deserto.
Gli abitanti della Siria osservano eh' esse generalmente sono pi numerose al succedersi Y uno

due inverni molto dolci; e che semdeserto d' Arabia. Non avendo
il freddo distrutte le loro mova, e mancando loro
1' erbe
necessarie al nutrimento , bisogna che ne
vadano in cerca ne' paesi coltivati. Al loro comparire gli uomini di questi luoghi alzan nubi di
all'altro di

pre vengono dal

fumo per

allontanarle, o aprono fosse per seppe!

lirnele;

ma

non

ajuta$sero

gli

non riuscirebbero a liberarsene ove

che danno ad esse

venti meridionali,

tordi

la caccia.

si

passaggio non dannoso che quando


fermano, poich rivolte altrove; ma guai

la

vegetazione ov' esse discendono.

Il loro

non
pen

ben

di-

,,

LA CAVALLETTA.
verso, per,
pici

l3j

guasto, che producono sotto

il

tro-

e quello che fanno nel mezzogiorno d'

Poich

ropa.

la

ivi

vegetazione

tanto

Eu-

attiva

che in pochi giorni pu riparar le sue perdite


e qui a tal uopo necessita un anno. Una cosa
che sempre

ha sorpreso, dice

ini

il

signor

Adam-

son nel suo viaggio al Senegal la mirabile ra-

con cui

pidit,

neggiati

paese

tal

ivi

gli

alberi pi

rimettono in buono stato;

si

dan-

n mai ri-

masi pi attonito d' allora che , quattro giorni


dopo una terribile invasione di cavallette che)
aveano divorata ogni verdura, vidi gli alberi coperti di

nuove fronde,

Le

avessero sofferto.

quanto

pi a lungo

pochissimo

quasi nulla o

piante erbacee portarono

segni

della

al-

devastazione

ma in breve esse pure tornarono rigogliose .


Non il solo morso delle cavallette ma anche
,

il

semplice loro tocco

meno

cui per lo
infestano

Orozio

l'

aria

si

vuol fatale

indeboliscono.
d'

narra che

un puzzo
V anno del

ai vegetabili,

Quando son morto


insopportabile.

mondo 38oo

E
es-

sendosene annegata una gran moltitudine ne' mari


d' Africa , la loro putrefazione fu di tale effetto

che maggiore non

lo

avrebbe prodotto quella dei

cadaveri di cento mila uomini.

Nel i65o

<y

90 gran sciami

di cavallette

si

sero sulla Russia e di l sulla Lituania e la


lonia

facendo piegar

gli alberi sotto

suolo

mucchi delle

e lasciando

sul

il

ste-

Po-

loro peso,

loro spoglie

LA CAVALLETTA.

l38

morte, ben

alti

quattro piedi.

Il

danno che ca-

gionarono indescrivibile.

Quanto

Shaw

Barbaria si
5
che narra ne suoi viaggi il dottor

siano esse formidabili alla

argomenti da

ci

Nel 1724 comparvero


prima volta verso la fine di marzo
cavallette in gran numero, condotte dal vento di
mezzogiorno, cbe soffiava da qualche tempo. Al
principiar di aprile gi il loro numero s era talmente accresciuto, che nel massimo calore del
col

testimonio oculare.

per

la

giorno parevano nubi

mezzo

cominciarono

maggio

esse

che oscurassero
a

il

sole.

disparire

traendosi alla pianura, per deporvi le loro uova,

onde nacquero in giugno altre miriadi di cavalche coprirono pi. centinaja di metri quadrati, e poi, essendosi mosse, cominciarono a fare
guasto infinito
Gli abitanti, onde arrestarne il
corso, formarono intorno a campi e a' giardini
fosse che empirono d' acqua, o d" immensa quan-

lette,

canne e di rovi
a cui diedero il fuoco.
Tutto peraltro fu inutile poich al sempre crescente numero delle cavallette, che sopravvenivano , appena sarebbe bastato il pi gran lago e il
pi grande incendio. In capo ad un mese queste
cavallette avendo conseguita tutta la loro naturale

tit di

grossezza

giata pelle

bolezza

si

incredibile

lasciarono

il

loro stato di larve

e can-

dopo alcun poco di deabbandonarono pi che mai alla loro


voracit. Denoite al fine le loro uova

e rinvigorite

LA CAVALLETTA.
volsero

si

settentrione

al

l3g

ed probabile

che

molte perirono in mare.


Il signor

Barrow

che nell'Africa meridio-

dice

nale da lui percorsa

nel 1797, una superficie di


quadrate era affetto coperta di

settecento

leghe

cavallette.

Le acque

appena

visibili

tanti insetti

canne che

annegatisi nel

pi larghi riuscivano
cercar di divorare le

Non

crescevano.

vi

non amino

eh' essi
le

de' fiumi

a cagione dei carcami fluttuanti di

biade, alle cui spiche

si

la

il

Dopo

direzione del vento,

condano

gli arboscelli

Ma

spingono
montoni,

avere viag-

quasi sempre secondo

giorno,
si

dividono in grappi sopra


rora

creda peraltro

avventano prima che

alle loro foglie e al loro stelo.

giato per tutto

si

cibi assai migliori, specialmente

per

fermano

la

sera e

si

cespi erbosi, che cirrialzarsi poscia coll'au-

sono spesso prevenuti dai contadini, che


sovr' essi
i

greggi

quali ne

di

due e

di tre

co' piedi

schiacciano

mila

un nu-

mero indicibile. L'anno 1797, in cui il signor


Barrow viaggiava, fu il terzo del soggiorno delle
il quale per
cavallette nel paese di Sneuwberg
,

dieci

anni

ne era

prezzo. Perocch

stato

tutte

libero
le

pi

sebbene
grosse

a caro

cavallette

un decennio innanzi da tempestoso vento


mare ed indi risospinte morte alla spiaggia
formarono dicesi , un banco di tre o quattro

cacciate

nel
vj

e lungo forse diciassette leghe


onde usciva tal fetore, che si facea sendistanza di pi di cinquanta.

piedi d' altezza,


francesi

tire alla

la cavalletta.

i_jo

Non

hanno forse animali in tutta la creazione,


a moltiplicarsi, quando il sole caldo,

vi

pi

facili

suolo

Ma

se questo

umido, possono appena conservarvisi.

Le fem-

il

sti

cui posano, asciutto.

mine per deporre


sano

d'

luogo

ordinano una

solitario,

uova

le loro

tre

che non oltrepas-

quarantina
quattro

della superficie del suolo

si

piedi

ritirano in
al di

sotto

ond' essere sicure dagli

insulti dell' aria e degli animali.


gli uomini volgendo
che sembrava non poter
essere che flagello, prendono le cavallette entro
picciole reti , le fanno friggere entro gran padelle

In alcune parti d'oriente,

a loro vantaggio quello

di terra, e se ne cibano. Dampier, che anch' egli


ne ha mangiato, le loda; ed altri assicurano che
abbiano lo stesso sapore de' gamberi.

Vaillant
totti

ci

descrive la gioja de' suoi servi otten-

allorch viaggiando nel

1781 per l'interno

dell'Africa, vide uno sciame di cavallette, di cui

presero gran numero, e ne fecero avido pasto, invitandovi

il

padrone, che non volle prendervi parte.

Nel Tonquin

vi hanno cavallette particolari della


d'un dito e lunghe come la falange,
che esceno di terra \ ove furono deposte le loro
nova) in gennajo e in febbrajo. Come a principio possono appena volare, e cadono ne' fiumi,
g*li abitanti le pescano con reticelle, e le mangiano
fresche o sulla graticola, oppur le salano per conservarle. Gonvien dire ch'ivi siano stimate assai

grossezza

CAVALLETTA.

LA.

f^I

buon cibo, poich si portano regolarmente sul


mercato, come si farebbe i-n Europa le quaglie e
le allodole.

La
tali,

gran cavalletta o locusta

dell'

Indie occiden-

considerata individualmente, di tutte la pi

formidabile

pi nociva. -Essa della grose il suo corpo


,

la

sezza circa d' una penna d' oca


diviso da

dieci giunture

nove o

che formano in

tutto una lunghezza di sei o sette pollici.


piccioli occhi sporgenti

come

Ha

due-

quelli de' granchii

e due antenne simili a lunghi capegli. Tutto il


corpo coperto di escrescenze, niente pi

suo

grosse d'una testa di spillo,

e senza perdere- la

va sminuendo verso la coda, l


quale forcuta, e forma due corna, fra cui
una specie di fodero, che racchiude un pungolo
periglioso. Se qualcuno tocca la cavalletta di" cui
sua rotondit

si

parliamo,, sicuro d' esserne ferito. Allora


in tutto

suo corpo un tremito

il

pu recare spavento;
di

palma

la

parte

se

ei

sente

un brivido, che
non che ungendo con olio

ferita,

si

possono far cessar

questi sintomi.

GLI SCARABEI.
Ve

ne hanno pi specie

le quali

per

tutte

si

rassomigliano in una singolarit della loro confor-

mazione esteriore
le loro ali.

cio nell' avere

due foderi per

Questi riescono loro utilissimi per ga-

rZjH

SCARABEI,

<J-LI

medesime

rantire le ali

buchi

quando

sebbene non

e lisce,

zamelo he

fanno

le

introducono nei

s'

per mantenerle pulite

scavati entro terra, e

ajutino al volo.

gli scarabei

Il ron-

alzandosi in aria,

prodotto dal percuoterla che fanno quei foderi.

Fra

non sono maggiori

della testa d'

come lo scarafaggio
di un pugno. Alcuni

altre,

nori

per

rimarchevoperocch alcune

le differenze delle varie specie

lissima quella della grossezza

tutte

sola stagione

uno

mentre
non sono mi-

spillo;

elefante,

scarafaggi poi passano


nel corso di una
mettono quattro anni,

metamorfosi

loro

le

mentre

altri vi

i quali vivono un quinto come insetti alati.


beccamorti che abita i deserti della Tartaria,
e pi altre parti del continente si tien d' ordina-

oltre
11

rio sotto

carcami degli ammali disseccati

Gli astucei delle sue


teggiati

come alcune

erano scomparse

al

sole.

sono di color nero, pun-

alquanto scabri.

rigati e

Il signor Gleditsch

volte

ali

il

quale avea osservato pi

talpe lasciate morte sul suolo,

un giorno cercar di scoQuindi ne prese


una, che pos sovra il terreno leggiero ed umido
del suo giardino; e tornato dopo due giorni per
,

volle

prire onde ci fosse

vedere

ci

avvenuto.

che ne era avvenuto,

fondit di quattro dita sotto


in

una

corpo
Il

il

la

trov alla pro-

terreno medesimo,

fossetta corrispondente alla

misura del suo

e in quella positura che gi le avea data.

d seguente

la fossa

era

colma per met

ed

,,

GLI SCARABEI.

traendone

egli allora

un

la

talpa,

fetido odore, vi trov sotto,

chi, quattro beccamorti ,

\ifi

che gi mandava
entro piccioli bu-

cui

la talpa,

restitu

gettandole sopra un poco di terra. In capo a tre


settimane

essendo tornato a discoprirla

vide che

era putrefattissima, e tutta piena di vermi bian-

che sospett esser prole de' beccamorti.


gli provarono poi eh' egli

chicci,

Successive esperienze

non

era ingannato nella sua congettura.

s'

occupano ordinariamente de'loro


e industria
straordinaria , dai primi giorni d' aprile alla fine
di ottobre. Essi gli intraprendono meno per pr-"
I beccamorti

interramenti

curarsi

il

si

ne' quali spiegano forza

,
che per preparare un
uova, e il cibo delle larve

lor nutrimento

comodo nido

alle loro

che ne provengono.
d'

Gli scarafaggi hanno gli astucci delle loro ali


un bruno rossigno, coperti d* una polvere bian-

chiccia

che

si

distacca facilmente. In alcuni di essi

coperto d' una lastra rossa, e in

il

collo

d'

una nera.

Le zampe

e proprie insieme
insetti

a scavar

molto nocivi

depongono

ai

altri

anteriori sono cortissime


la

terra,

vegetabili

ove questi

fanno dimora

Escono da queste vermi


zampe, testa rossa, e forti grife,
lunghi circa un pollice e mezzo, e destinati a
vivere in questa forma quattro anni, duranti i
e

le

uova.

bianchicci con sei

quali cangiano pi. volte di pelle , fino a che pren-

dono

la

forma di

crisalidi.

Mentre soggiornano

GLI

2 _|_j,

SCARABEI..

sotterra

nutrono delle radici degli alberi e

ijiante

commettono

incredibili

poi alla fine del quarto anno


bire la loro metamorfosi

mai, e

d'elle-,

Giunti

preparano a

su-

profondandosi pi che

un bozzolo molle, ond' escono poi

filandosi

In febbrajo perfetti scarafaggi,

chi, finch in

guasti.

maggio ben

ma

teneri e bian-

fortificati

si

traggono

fuori anche dalla terra.

Gli scarafaggi

si

aggirano sul declinar del giorno

in que' luoghi particolarmente che sono pi. arborosi.

Essi mangiano foglie di sicomoro


di salice

frassino,

di

d'altri

di tiglio,

liberi

fruttiferi.

Sono per men voraci che quando erano nello


stato di larve.

Leggesi

transazioni

nelle

delF anno

filosofiche

1662, come sulla costa di Galloway in Irlanda


comparvero tanti sciami di scarafeggi, che per lo
spazio circa di una lega quadrala V aria ne era
oscurata, e

lo

strepito

delle

loro

-ali

somigliava

Chi viaggiava sul traquand' essi erano in movimenmontar del sole


to
era ben sicuro d' esserne morso in viso
il
che non avveniva senza gran dolore. Fra poco
quello di lontani tamburi.
,

tutti

gli alberi

furono spogliati delle loro foglie

per lo spazio d'alcune leghe, anzi tutta la campagna , sebben fosse mezza estate, rimase nuda

come

nel fitto inverno. I porci e

polli

intanto,

mangiando questi scarafaggi, che divoravano


gran parte,

loro

cibi

in

divennero grassissimi; e

Gii
Irlandesi

gli

stessi,

SCARABEI.

per

quasi

*4'5
rifarsi

danni

dei

che ne soffermano , si diedero a prenderli , e a


che loro , per quanto sembra , nora
,

farne pasto

Verso la; fine dell' estate i malefici inscomparvero s prontamente-, che in pochi
giorni non ne rimase un solo.
Molte industrie usano i fitta juoli per farli uscir
di terra e distruggerli. Il meglio scuotere di
mezza notte gli alberi, ove si trovano addormen~
tati e assopiti , raccoglierli ed ucciderli.
Il verderame il pi bello di tutti gli scarafaggi- Le parti superiori del corpo della sua femmina sono d'un verde brillante, che varia secondo
il giorno in cui si osserva e gli astucci delle sue
ali sono attraversati dalle sue righe bianche e giallodispiaceva.
setti

gnole. Il maschio del colore del rame brunito


con una sfumatura di verde. Questi insetti hanno
circa un pollice di lunghezza e talvolta pi. Si

trovano
la

sui

fiori,

e particolarmente sulla rosa e

peonia, e talvolta su'formicaj.

cano

babilmente

un,

Quando

un umor fetido che


mezzo di difesa ontro

essi spandono,

si

toc-

proi

loro-

nemici.

Le

larve dei

verderame

delle radici degli

alberi

si

nutrono

sotterra

ne mai compajono

alla

ove non siano turbati da scavi o da


altro accidente. Nascon verso la fine di giugno ,
e appena hanno acquistato forza sufficiente, si dividono F una dall' altra , cercandosi un proprio:
superficie,

Gabinetto T. VI.

io

gli scarabei:.

i46
asilo.

Giunte in quattro anni

cangiano pelle
si

all'

fanno color di

clie

fabbricano

si

terra

della

superfcie

in ciascuno de' quali

eccetto la testa e le

latte,

sono brune,

epoca della loro metamorfosi,


assai

zampe

presso

alla

un bozzolo della grossezza


eompajono in forma di veri

d'una noce, e alfn


scarabei. Sebbene onorati del titolo di re , sono
per altro laboriosi come gli altri, coi quali si
trovano spesso faticando.
Il

bovino ha poco pi d'un

ghezza, e

il

pollice di lun-

suo colore di un nero cupo

tal-

volta verdiccio al di sopra, e azzurro al di sotto

oppure

un verde

di

delle sue ale e

il

brillantissimo.

corsaletto sono assai

con righe longitudinali;


drato ed

un

solco nel

Quest'insetto
in

America, e

si

il

Gli astucci
lisci; i

mezzo.

trova egualmente in

nella

primi

secondo con orlo qua-

Europa e

sua maniera di vivere dei

Egli esce dalla sua crisalide , in


met di settembre pi non si
vede. Le sue occupazioni pi costanti sono quelle
che si riferiscono alla propagazione della sua specie. Ei prepara comodi nidi di sterco bovino, in

pi

singolari.

aprile; e verso la

forma di
pone uno

picciole palle, e in ciascuna

d'esse deIn settembre le profonda


ove rimangono sino a pri-

de' suoi uovi.

tre piedi nella terra,

mavera, quando

le larve, rotto

il

loro inviluppo,

risalgono alla superficie del suolo.

I bovini sono industriosissimi, e

si

ajutano in-

GLI SCAHABET.

sieme a trasportare
zio d' alcuni metri,

iA'J

le loro pallottole
il

per lo spache fanno alzando il ventre,

zampe

e prendendole colle loro

di

dietro.

Due

mettono talvolta intorno ad una sola pallottola , cui sono spesso obbligati ad abbandonare
per la disuguaglianza del terreno. Allora altri prendono il loro posto, a meno che la pallottola non
sia caduta in una buca o in una fessura profonda,
onde il trarla riesce loro impossibile. Sembra eh
o tre

si

nostri insetti

non facciano veruna distinzione

pallottole e pallottole,
tutte.

ma

Si veggono con esse precipitar

picciolo

eminenze

ma

non

si

sovente

da

lasciano scoraggiar

da leggieri, e rinnovando pi volte


sormontano ordinariamente tutti gli

La

fra

abbiano egual cura di

loro sforzi,

ostacoli.

loro attivit e la loro forza sono

tali,

che

giungono talvolta a muovere corpi assai pi pesanti dei loro. Una sera che il dottor Brickell
cenava in casa di un colono della Carolina set-,
tentrionale, furono messi

due o tre di questi scache ad un colpo dato


sulla tavola cominciarono a muoversi , con sua
grande sorpresa, non potendo egli intendere il
come. La sua meraviglia, peraltro, fu ancor maggiore, quando sollevato ciascun candelliere, vide

rabei

sotto

candellieri

chi era causa del movimento.

Lo scarabeo muschiato prende il nome dal suo


odore di muschio. Le larve della sua specie rassomigliano a vermi assai molli e spttili; sono or-

GLI SCARAEEr.

1^8

bianche; hanno

dinari amente

sei

zampe, e

forti

penetrano ordinariamente F interno degli alberi


affine di procurarvisi nutrimento ed asilo, quando
sono trasformate in ninfe.

mento

suo nascondiglio,
,

Dopo F

muschiato

lo scarabeo

ultimo cangia-

traendosi fuori del

manda un odore che

si

sente a

un suono,

considerabile distanza; e preso produce

che deve per avventura ascriversi ad uno sfregamento del corsaletto e dell' abdomine.
grande scarabeo muschiato un bellissimo
un color verde azzurrino , lucente con

Il

insetto d'

una

La

tinta di giallo dorato.

parte superiore del

suo corpo turchina, e le sue


le guaine, son nere.

verdi

azzurre

Le

ma un

sue

po' pi

fianco del suo corsaletto

ali,

nascoste sotto

zampe sono

anch'esse

Ciascun
d'una protu-

pallide.

armato

beranza con punte, e fra queste sono tre piccioli


tubercoli presso Fali, e tre altri presso la

testa.

ed hanno tre
righe un po' rilevate e longitudinali. Le antenne
sono lunghe quanto il corpo , e composte d' un
gran numero di picciole articolazioni , che si imGli astucci

piccioliscono

parliamo,

si

dell' ali

verso

sono oblunghi,

l'estremit.

L'insetto

tiene sulle foglie di salice

di

cui

ed ha egli

pure un odor di muschio aggradevole.


Il

cervo volante cos appellato dalla forma


delle sue grandi mascelle mobili , che

singolare

somigliano alle corna di un cervo, Si prolungano


esse dalla testa sino quasi

ad un terzo del corpo

SCARABEI.

GLI

parte interna, esse hanno


estremit,

corta

larga ed irregolare

che

stretto

la testa

dentellatura

cupo; e

il

verso la

picciolo ramo, le cui

che

testa

le sostiene

pi

corsaletto

il

ventre

e orlato d'

una

generale dell' insetto bruno


sue

sono affatto

ali

del cervo volante

appena

grandi

Ambidue per

del maschio.

come

il

gli astucci delle

corna

sue

ed

Il color

La femmina
le

un

La

sono forcute.

1^9

Nel mezzo

e sono larghe e schiacciate.

si

lisci.

distingue per

met di quelle
hanno rosse

la

altro le

corallo, e bellissime a vedersi

In alcune parti

dell'

Inghilterra

animali

questi

sono rarissimi. Sebbene crescano a tale grandezza,

che nei nostri climi son reputati

pi grandi fra

della classe de' coleopteri

tutti gli insetti

questa

grandezza picciola cosa in paragone di quella


a cui giungono ne'paesi caldi, ove le foreste sono
pi estese. Ivi

le

offensiva

loro

il

un armo

loro corna divengono

morso formidabile a chi

le prova.

Lo

scarabeo

lante, e

si

colarmente
dell'

elefante

rassomiglia al cervo vo-

trova nell' America meridionale


alla

Orenoco.

Guiana
Egli

al

Surinam e

di color

nero

parti-

sulle rive
tutto

il

un guscio durissimo e
grosso, come quello d'un picciolo granchio, La
suo corpo

coperto

di

il dialunghezza quasi di cinque pollici


e
metro del suo corpo di due e qualche linea
la larghezza di ciascun de' suoi astucci d' uno 9

sua

l5o
tre

GLI SCARABEI.
linee. Le

sue antenne sono di sostanza cornea;

e sembra supplire ad esse la sua mobile tromba,


lunga quindici linee, curva all' ins, e termi-

ma non

nata da due corna, di tre linee ciascuna,


forate

Tre

all'

come

estremit

quelle degli altri insetti

o quattro linee al di sopra della bocca evvi

un'altra specie di corno pi picciolo, cbe, troncata

V estremit

somiglierebbe al corno

d'

un rino-

ceronte.

Lo
ove

cappuccino depone

scarabeo

nella terra

o nelle crepature di

rimangono

larve

le

loro trasformazione.

fino

al

le

ma

che

caso

il

si

della

Appena pu esprimersi quanto

esercita

si

anche contro

superiorit

la

alberi

momento

esse siano voraci.. Ne la loro voracit

vegetali;

sue uova

vecchi

limita ai
gli insetti

di forza

loro

sot-

tomette.
Il

lor

carabo violaceo di forma oblunga, di codi

scuro

viola

corsaletto

gitudinali e

con una

tinta

purpurea sul

profondi. Quest' insetto, comunissimo

nel legno fracido


Il

e sulF ale, segnate d' alcuni solchi lon-

per grazioso a vedersi.

bombardiere ha

zampe d'un

testa, antenne,

corsaletto e

rosso bruno, occhi neri, astucci dell'ali

ed abdomine azzurri, questo orlato di nero, quelli


con solchi larghi e poco profondi. L' insetto di
ove
cui parliamo
trovasi talvolta in Inghilterra
e sembra
si tiene smpre nascosto fra le pietre,
,

fare

poco uso delle

sue

ali.

Camminando va

GLI

l5f

SCARABEI.

e toccato fa uno strepito simile allo sparo


una pistola, e manda dalle sue estremit un
fumo azzurrino. Questo sparo si ottiene, ogni
Rovolta che gli si gratti il dorso con un ago
lander, che il primo ce ne parla, dice fino a venti
volte. Esso prodotto da una vescica posta nella
parte posteriore del suo corpo
e il vapore o
fluido che esce d questa gli serve di grandissima difesa , poich lanciato negli occhi cagionerebbe colla sua acrimonia il dolore stesso che uno
spruzzo d'acquavite. Quando il bombardiere
salti;

inseguito e stanco

si

riposa dinanzi

suo avver-

al

avanza per abboccarlo; ma confuso


dalla sua scarica improvvisa si arretra, e gli lascia

sario,

il

qual

il

tempo

s*

di nascondersi in qualche crepaccio vicino.

IL

La femmina
del maschio;

forma,

LA LUCCIOLA
VERME LUCENTE.
del

verme lucente

ma ambidue hanno

pi

grossa

testa dell' istessa

ed egualmente nascosta sotto V osso del

corsaletto.

La

differenza principale fra

sessi

con-

che Fabdomne del maschio coperto


di guaine brune, e segnate di due righe longisste

in ci

tudinali; e la

mandano

meno

punti
dell'

femmina

senz'ali.

certo splendore;
brillante, e

due

L'uno

e l'altra

quello del maschio

non ischizza che da quattro

de' quali

abdomine.

ma

pressa

agli

ultimi

anelli

XAX.UCCIOlLA.ee.

afSis

S'incontrano spesso questi

insetti,

durante

il

gis

gno, ne boschi, ne' prati, per le -vive siepi. Come


si movono la loro luce pi viva, il che parrebbe
indicare che la dovessero alla loro respirazione.
5

probabile che V acido fosforico

combinazione
sangue

loro

dell'

esca

fuori

prodotto dalla

con alcune

ossigeno

attraverso

fanno

trasparente. Contraendosi

parti

del

loro corpo

il

essi disparire

la

luce interamente; e stando in riposo non ne man-

Templer, che ha
non averne
mai veduto alcuno spander luce, senza un sensibilissimo movimento del corpo e delle zampe
e
aggiunge che quando essa pi brillante manda

dano che pochissima.

Il

signor

fatto sovr'essi pi osservazioni, dice di

certo calore.

Schiacciando alcuni di questi


sene la testa e

come
una
si

se

le

fossero

e fregando-

insetti,

mani, queste divengono lucenti,


fregate

con fosforo.

Mettendo

lucciola in un'ampolla, e l'ampolla nell'acqua,

vedr questa raggiar di luce.

LA FORMICOLA PINZAJU0LA.
Ha le antenne "in forma di sega, le ali grandi
ed insieme eleganti, una delle quali distesa pu
coprir
corti

1' insetto
quasi per
che appena coprono

capire le

prima

si

ali

entro

questi

intero
il

cogli

corsaletto.

astucci

astucci

Per

bisogna

far

che

pieghino pel lungo, come un ventaglio,

LA

Fli MI COL A

PlNZAJUOLA.

poi a due doppi di traverso

l'5-S

ad osservarsi

cosa

graziosissima.

La

formicola pinza juola ordinaria facile a di-

da

stinguersi

che

tutti

trovano

si

stato di larva

fezione

gli

scarabei

per

forbicelle,

le

estremit della sua coda. Nello

a cui poco

un

all'

picciolo

manca per

animale

per-

la sua

vivo

assai

corre con grande agilit fino dall' istante

che

in cui

esce dall' uovo. All'istante della sua metamorfosi,

parte

del

suo corpo

lascia

che

le ali

Una
uova

si

scoppiando per di dietro,

sviluppino liberamente.

singolarit di queste formicole

si

si che le
covano dalle pi picciole, allevate dalle

vecchie. Il signor de Geer trov sotto una pietra


una pinza juola accompagnata da pi altre picciolette

che pareano sua prole, e

sotto

il

si

collocavano spesso

suo ventre, come pulcini sotto

della

l'ali

una cassetta piena


di terra nuova , nella quale non si addentrarono,
ma seguitarono a fare gran moto intorno alla pi
lor madre. Egli le mise tutte in

vecchia che

si

tenea tranquillissima.

Avendo loro

dato, per nutrirle, un pezzo di mela maturissima,


la

madre

appetito

subito vi corse,

ma

le figlie

e ne mangi di

con un poco

meno

buon

di gusto.

In capo ad una settimana trov che queste aveano


mutato spoglie senza per altro gran cangiamento
,

nelle loro forme.


"

Lo

stesso

un'altra

naturalista,

pinza juola

sopra

trov

sotto

molte

altra pietra

uova, di

cui

LA FORMICOLA PINZAJUOL A.

l54

prendeva grandissima cura. Ei pose Y una e l'altra in una cassetta piena per met di terra nuova,
sparpagliandovi per altro e sopra e dentro le seconde.

Ma bentosto

la

madre

diede a raccoglierle

pochi giorni form di


nuovo il suo mucchio che mai non abbandon.
In capo a cinque settimane nacquero le piceolette,
colle sue mascelle, e

in

ove poteva scorgersi


una materia bianca attraverso la pelle, con occhi e
denti rossign. Nutrite d mele esse crebbero di
tutte bianche, eccetto la coda,

morendo la madre ne divoracarcame ci che il signor Geer


attribu a mancanza d' altro cibo. Fra due mesi
non ne rimase viva che una sola, che pass in
giorno in giorno

rono quasi tutto

il

seguito allo stato di crisalide.

Gran danno cagionano

le

pinza ju|$e ne' giardi-

ni; e de' guasti che fanno ne' fiori, ne' frutti, nei

legumi,

si

accagionano sovente le lumache e

gli

mezzo di distruggerle sarebbe


tempo di notte, quando si ab-

scarafaggi. Il miglior
il

sorprenderle in

bandonano

alle

ordinariamente

loro

depredazioni.

cannelli

di

pipa

Si

con

attaccano

zampe

gamberi dietro le bacchette che sostengono i


oppur canne dietro lo stelo degli alberi e le
liere, perch le pinzajaole introducendovisi
prigionano da se medesime.

di

fiori,

spal-

s'im-

Si creduto eh' esse potessero introdursi negli

orecchj

penetrare fino al cervello degli animali,

e dar loro morte.

Ma

la verit

che

se talvolta

l55

LA FORMICOLA PINZAJUOLA.

introducono siccome fanno le mosche, le pulci y

vi si

ed

cercano tosto di uscirne

altri insetti,

L'ANOBIO.
E

di colore oscuro, in qualche

con macchie brune irregolari,


linee.

Malgrado

fra

volgo gravi timori

il

tempo

in certo

la

modo

vellutato,

e lungo circa tre

sua picciolezza cagiona spessa


,

per lo strepito che fa

dell'anno, ond' stato soprannomi-

nato orologio della morte, traendosi da tale strepito

un

augurio per alcuna delle persone


ove sentito.

triste

della casa

Verso

primavera specialmente >


si parla, ed altro non che un segnale che si danno gli uni
gli altri battendo otto o nove volte una sostanza
dura colla parte superiore della testa. Si drizzano

fanno

essi,

gli

fine

la

della

anobii lo strepito di eui

giusta le osservazioni del signor Stackhous-e

riferite nelle

zampe

transazioni filosofiche, sovra le loro

ed indibattono con eguale agiche forza, sicch talvolta rimane impresso il


colpo che danno. Il signor StacTdiouse ne prese
di dietro,

lit

uno

ed

difficilissimo

lo

scoprirli in grazia del

lor colore bruno grigio simile al legno) e lo pose


in

una cassetta , che poi all' indomani apr per


godere il calor del sole. L' insetto si mostr

fargli

svegliatissimo

arrampicandosi

con gran

celerit

sovra pezzi di giunco e di legno fracido, finch

l'anobio.

i56

trovandosi loro in vetta, stese le sue

ali

per vo-

larsene via. Allora avendo Stackhouse rimesso alla


cassetta

il

coperchio

V insetto ripieg

le

sue

ali,

stette tranquillo, e sopravvisse altri quindici giorni.

Per quanto

strana sembrar possa la cosa

si

altri

Il dottor

insetti,

cer-

riesce a domesticare gli anobj

tissimo che

Derham

tenne

come

maschio

ed una femmina in una cassetta per ben tre settimane , e imitando or coli' unghia , or colla punta
di una penna il loro strepito, giunse a farsi da
loro intendere e rispondere quante volte gli piaceva. Quando il maschio fu morto , la sua compagna rosicchiando il legno si apr un passaggio
-e

disparve.

LE TARME,
Hanno d'ordinario mia linea di lunghezza, e
primo aspetto rassomigliano molto ai pidocchj.
La loro bocca, per, osservata con un micro-

scopio rossigna, e gli occhi son gialli.

antenne sono lunghe e appuntate


talvolta , sebbene di rado

il

fornito d'

Gli insetti, di cui parliamo,

si

Le

loro

loro dorso
ali.

trovano comu-

nemente nel legno fracido, ne' vecchi mobili, nei


musei e ne' libri trascurati. Il maschio e la femmina fanno talvolta , per chiamarsi uno strepito
poco differente da quello di un oriuolo. La femmina depone le sue uova in luogo arido e poi,

LE TARME.
veroso, ove suppone di trovarsi

al sicuro.

1
57
Queste

uova molto simili alle lendini de' pidocchio si


aprono generalmente verso il principio di marzo
o poco pi tardo. I piccioli tarli, quando ne
escono, sono quasi impercettibili ad occhio nudo.
Rimangono nello stato di larva molto simili ai
vermicelli del formaggio per quasi due mesi ,

dopo

subiscono la loro metamorfosi.

quali

nutrono d mosche e
loro

numero, come

d' altri

loro

la

insetti

morti

voracit

Si
e

il

cagionano

spesso gran guasto ne' gabinetti di storia naturale.

Quasi ogni sorta di sostanze serve alla loro vita ;


si pu osservarli frequentemente occupati a cer-

car briciole nella polvere

volgendole colla loro


5

poco alla maniera de porci.


Nell'inverno, onde evitare gli incomodi del
freddo, questi insetti si caccian nella polvere profondamente. Nell'estate, stagione in cui sono numerosissimi, corrono, appena turbati, a nascondersi con tanta agilit
eh' impossibile scorgerli: fanno allora sentir di rado il loro strepito;
ma ove non abbiano timore, non solo il fan
testa, presso a

sentire

come

in ogni altra occasione

ma

rispon-

dono a chi batte colf unghia. Ad ogni colpo il


loro corpo prova una scossa, ed come preso da
uno slancio improvviso. Questa osservazione la
dobbiamo al dottor Derham, che ebbe agio di
esaminare un giorno questi insetti in uno fascio
di carte poste sotto la finestra del

suo gabinetto

LE TARME.

l53
Egli ne dice che
si

il loro strepito, il qual dirado


prima di luglio, e dopo la met di
nel primo di questi due mesi quasi con-

fa sentire

agosto
tinuo

il

giorno e la notte.

CAPITOLO
Come

talor

VII.

veggiam per lunga riga

Le prudenti formiche innanzi


Or andar or venir dal chiuso

e indietro

albergo

Ai campi e i colli che involando vanno


Chi tien la preda in sen, chi l'ha deposta,
Chi ricercando ancor novello incarco
,*

Va

quinci e quindi

Quando

il

verno

le

perch poi non manche

assai

V amato cibo.
Alamanni.

LA FORMICA.
Ira

le

formiche comuni

d'

Europa ve ne hanno

Quelle
ne servono per ferire chi
le assale; le altre fanno schizzare dalla parte inferiore del loro corpo un fluido acido, che fa
di rosse e di nere, con pungolo e senza.

armate di pungolo,

se

sulla pelle ristesso effetto dell'ortica.

Si distingue nel corpo di questi insetti la testa


il

corsaletto

ed

il

ventre. Nella testa sono gli oc-

chi affatto neri, e al di sotto di essi

due picciolo

antenne composte da dodici articolazioni coperte

La bocca fornita di due mascelle


adunche, sporgenti, e guernite d'una specie di
denti incisivi. Il corsaletto coperto d'un fino
di setole fine.

velluto

e dal mezzo di esso escono sei

zampe

EA FORMICA.

l6o-

lunghe e anch'esse vellutate con picciole grife


per arrampicarsi. Il ventre pi rosso che il
resto del corpo (il qual trae alla nocciuola bruna)
brillante come uno specchio, e coperto di finissimo velluto.

Quanto sono pi grosse,


pi ardite; anzi talune

temono

il

tanto le formiche sono

sono a segno, che non

di assalire animali dieci

volte pi

grossi

Vivono esse in comunit composte di


maschi, di femmine e di neutri, che soli sostengono la fatica della fabbricazione. Formano questi
in terra un nido oblungo, in cui si trovano pi
passaggi ed appartamenti; e a formarlo qual di
essi alza le fondamenta con un misto di terra e
loro.

di

che trasuda dal loro corpo; qual racfili di ramoscelli o di germi,


per

di glutine,

coglie piccioli

farne travicelli e correnti


chi

d' aride

erbe

qual compone di giun-

i tetti

sotto

cui mettere

al

coperto le provvigioni.

raccogliere queste

le

dano incessantemente. Una

formiche
di loro,

si

affaccen-

come ognuno

pu avere osservato , porta un grano un* altra


una mosca morta; e spesso molte insieme si danno
;

a portare
incontrino

il

capo di un insetto pi grosso. Ove


loro confacente , ma troppo

sostanza

luogo, fino a che


ben raro che tornino
al formica jo senza bottino , o non vengano almeno
per chieder compagne in qualche nuova depre-

voluminosa,

la

divorano

possano recarla altrove.

sul

LA FORMICA.

Se una

dazione.

,,

ll

di esse reca avviso di aver disco-

di zuccaro , di pane,
( un pezzo
anche nel piano pi elevato della casa
schierano sopra una linea, e seguono fin

perto qualche cibo


di frutto
tutte

si

lass la loro conduttrice.


Il dottor

piccioli

sti

comunicarsi

Franklin, essendosi persuaso che queanimali

avessero

loro

pensieri

mezzo di

qualche
o

loro desiderj

ebbe ricorso a pi esperienze, che tutte pi o


meno lo confermarono nella sua opinione. Una
gli parve pi convincente, Mise
fra l'altre, per
egli una pentola di terra, con entro un po' di
teriaca, in un gabinetto. Molte formiche accorsero
per divorare la droga; ma egli ne le cacci. Indi
con una funicella appese alla soffitta la pentola
ove essendo rimasta per caso una sola formica,
fece gran corpacciata; ma quando volle andarsene,
non sapea come. Alfine dopo molti tentativi s
attacc alla fune, sali per essa alla soffitta, indi
guadagn la parete, e alfin scese a terra. Mezz'ora
dopo si vide uno sciame di formiche, le quali
per la parete rimontavano alla soffitta, e da questa
,

per

la funicella

scendevano nella pentola; e di

il

a poco, mentre le une venivano, le altre gi pasciute

si

partivano

righe parallele;

il

onde si formavano due lunghe


che continu fino a che la te-

riaca fu affatto consumata.

Ordinariamente

le

formiche ammucchiano con-

siderabile quantit di differenti specie di grani> e

Gabinetto T. VI.

ia formica-;

i-Ga

per impedir loro di germogliare nelF umidit delle


celle che abitano , il loro istinto le porta a morderne la parte, ond' esce lo stelo.

Le

larve, che

provengono dalle loro uova, e

rassomigliano a vermi senza zampe, sono ben tosto trasformate in crisalidi bianche, di cui spesso
si

fa uso per

nutrire

de' fagiani, delle

pulcini

Ove

scomposto il loro
formiche ne formano un altro , recando
in esso confusamente quanto poterono salvare del
primo ; e poi separando le larve delle uova dili-

pernici e de' rcssignuoli.

nido

sia

le

gentissimamente.

Nella calda stagione esse ogni giorno dalle dieci


della mattina alle cinque del

dopo pranzo acco-

loro piccioli vermi, alla superficie del loro

stano

asilo.

Neil' altre ore

li

tengono

al

fondo

e co-f

minciata la stagion delle piogge, tanto pi.

Le
una

formiche alate hanno fra P


scaglia

picciola

corpo

al

ispida

a'itre

sul filo,

distinzioni

che

lega

il

corsaletto.

I maschi di qualsiasi

specie sono pi piccioli


hanno gli occhi pi grandi di
loro, e frequentano poco l'abitazione comune. La
delle

femmine,

ma

occupazione unica delle femmine quella di de-

porre

uova, e

le

il

rigore del

freddo spesso

le

distrugge. I neutri, che soli possono sopportarlo,

passano

per

Questi come
golo, che

1'

le

inverno

uno

stato

di

letargo.

femmine sono armati

di

un pun-

in

maschi non hanno.

LA FORMICA.

l63
femmine.

attenzioni mostrano essi per le

Grandi

Gould

Il signor

narra ch'ei ne avea posta una,

ci

appellata regina delle specie delle picei ole formi-

che nere nere in una

un

Quindi
vigio

Le
si

si

dopo due mesi, aperta

portarono
dicesi

ma non

essa.

1'

distaccarono da lei,
la cassetta

formiche

sforzano
assai

Ottiensi

ne

tras-

insensitiva spoglia.
s'

arrampicano agli

che facciano molto danno. In

bruchi

per

neutri andavano e venivano pel suo ser-

ne come fu morta

finch

coperchio era

cassetta, nel cui

forellino bastante pei neutri,

stare sovr' essi

per

alberi
1

a cui

svizzera per

distruggervi

pi perniciosi.

per quanto

si

asserisce

dalla loro di-

un acido molto gustoso. Il signor Gonsett, passeggiando in un bosco presso Gothembourg


in Isvezia, osserv un giovane seduto presso una
tana di formiche , il quale se le mangiava con
gran piacere dopo aver loro strappato ali e testa.
Ei disse che il lor sapore era presso a poco quello
stillazione

del succo di cedro,

Assicurasi che le

dano mai

in letargo

ma

pi aggradevole.
formiche dell' Africa non ca,

e costruiscano

loro nidi

e facciano le loro provvisioni in maniera differen-

da quelle d'Europa. Sono esse, per ogni


assai pi formidabili; e vene hanno di
tre specie , rosse , verdi e nere. Il loro pungolo
cagiona un dolore insopportabile; e il guasto che
fanno immenso. I montoni, i polli, i sorci,
accostandosi ai loro asili, ne sono spesso uccidi.

tissima

riguardo,

LA FORMICA.

l64

La

grande formica nera

punge

nale

in

dell'

America meridiopericoloso che

modo egualmente

e dopo di essa la picciola formica


pi terribile, poich il dolore della
sua puntura somiglia a quello prodotto da una
Queste formiche hanno i lor
scintilla di fuoco.
lo scorpione;

gialla la

nidi

grandi

come

talvolta

di

barili

quaranta

rami o nel tronco de' grandi alberi.


Nella stagion delle piogge per si ritirano a certe
loro cittadelle sotterranee, ove conservano le loro
uova. Traccian ne' boschi de' sentieri larghi tre o
quattro pollici, e sempre riportano sul dorso al

pinte) fra

loro formicaj o

cariche pesanti,

tutte della stessa

natura e grandezza.

Tre

differenti sorta di

formiche

sono osser-

vate nella nuova Galles meridionale. Alcune sono

come

verdi

uno

le foglie

grossezza varia

loro

de' suoi pugni.

vivono sugli alberi

della testa

I loro nidi

d'

la

un uomo ad

sono formati

di

come una mano ripiegata, e unite


insieme (con un fluido glutinoso che la natura
ha loro dato) in guisa di borsa. Altre formiche
foglie larghe

sono affatto nere, hanno


dei rami d' un albero
dollo

senza che

1'

il

loro asilo nell'interno

onde trassero

tutto

il

mi-

e vanno ar-

albero ne soffra ,

mate di un pungiglione. Altre finalmente furono


che cresce
osservate nella radice d' una pianta
,

come
radice

il

vischio sulla scorza


suol essere

degli alberi.

della grandezza

media

Questa
di

un

IA FORMICA.

l65

ravanello, e le formiche, abitandola, non le fanno

quasi verun danno essendo pi picciole delle for-

miche rosse comuni. Esse hanno de' pungoli ma


poca forza per farli sentire, sebbene, attaccandosi
,

mano

alla

e scorrendo pel corpo di chi talvolta

svelle la radice lor prediletta, cagionino

un prurito

peggior del dolore.

La

formica del zuccaro

comparve per

la

prima

volta nell'isola di Granata, o saranno quarantanin una piantagione di canne da zuccaro presso
una baja distante due o tre leghe della citt di
San Giorgio. Indi si diffuse a tutte le coste
e
non a dire quanto guasto cagion. La sua grandezza media; il suo colore un rosso cupo.
Essa fa il suo nido non solo sulla canna da zuc-

ni,

caro

ma

anche

sul tiglio

ove si trova protetta


piogge; e per compenso
cio

sul

fin le radici.

vasse

il

fuoco,

cedro e

contro

il

sull'

vento

dell' ospitalit

arane

le

ne rode

Essendosi proposti premj a chi tro-

mezzo

di

distruggerla

l'arsenico e

si

che

trov

sublimato corrosivo

il

il

riusci-

vano meglio che ogni altro. Pi efficace per fu


l'uragano, che sopravvenne nel 1780, fatalissimo
all'altre

isole

in certo

modo

dell'Indie occidentali,

ma

benefico

a quelle di Granata, ove altrimenti

potea quasi rinunciarsi

alla coltura dello

zuccaro.

Le
tali

formiche bianche si trovano nelf Indie oriene in pi parti dell' Africa e dell' America

meridionale,

ove

guasti

che cagionano

fanno

LA FORMICA.

l66

inorridir gli abitanti. Il signor

Smeafhman,

Transazioni filosofiche le divide in tre

operaje,

di combattenti,

alate o

e di

nelle

classi

di

perfette,

maschj e femmine, che altra cura non hanno che


di propagare la specie. Le operaje sono le pi
numerose, ed avranno tre linee di lunghezza. Le
militari o combattenti sono larviformi , lunghe
circa sei linee , con bocca fatta per forare , mentre quella delle prime fatta per masticare. Le
perfette hanno testa, ventre, corsaletto differenti
affatto dall' altre , e di pi quattro ali brune e
trasparenti, con cui, a stagion convenevole, si
trasportano da luogo a luogo, e formano nuovi
stabilimenti. La loro lunghezza allora di nove
o
linee circa; e ciascuna delle loro ali avr due pollici e mezzo. Assalite dai rettili e dagli uccelli
che le divorano
sono spesso salvate dalle operaje , che formando per ciascuna coppia di esse
una cameretta d'argilla, le rifugiano, le manten,

gono,

le trattano

per

Come

la

le sue interne divisioni tutte le

fortezza
di

mentre

quai regine,

vegliano alla loro difesa.

cos 1 militari

adempiono

una vera guarnigione. /Snza

provvidenza non

si

le militari

cameretta ha
parti di
tutti

una

gli offici

di questa mirabile

conserverebbe

la specie.

167

FORMICOLEONE.

IL

un

la larva di

fa

di

molto somigliante

insetto

damigella, e prende

il

nome

Nella maniera

formiche.

nella figura differisce

sporco,

il

alla

egli

Il suo

corpo

suo colore d'un

di macchie

sparso

eli'

prenderle

di

poco dal ragno.

composto di pi anelli, e
grigio

dal pascersi

nere.

La

sua

ed escono da essa
due corna, lunghe ciascuna due linee, dure,
vote al di dentro, adunche all'estremit, e ripullulanti ove gli cadano. Invece di bocca egli ha
testa picciola e schiacciata

mascelle incavate, con cui sugge la sostanza degli


insetti di cui

La

si

nutre.

sua abitazione ordinaria

ed arenoso,
coperto

sotto

del vento. Ivi

ei

una specie d'imbuto, di cui


tando

un luogo arido

qualche vecchia

pazientemente

la

si

muraglia,

forma

nella

al

sabbia

tiensi in fondo, aspet-

sua preda.

Quando una

formica od altro picciolo incetto cammina in riva


al suo picciolo posto o nascondiglio, gli fa necessariamente cadere addosso- qualche granellino, ch'
per lui un- segnale, ond'egli si slancia fuori, opprime prima coir arena il- mal accorto, indi preu-

dendolo colle

sue corna,

carcame, ristaura

gli

succintolo

il

,
e si ritira. Vivendo in molte astinenze
ha sempre molta fame; e quando mangia il

ticello

egli

ne getta

scoscendimenti del suo mori-

sua corpo

si

gonfia notabilmente.

?6S

FOHMICOLEONE

It

Poupart avendo, per farne esperienze,


un formicoleone in una cassetta di legno
con entro un poco di rena
lo copr in seguito
d' un vetro, in modo che altro insetto non potesse
approssimarglisi. Il formicoleone form il suo cono
o imbuto e si pose in agguato coni' della sua
Il signor

posto

ma

quel si*
gnore ne mise un secondo , a cui si diede cura d
porger regolarmente mosche e formiche; n perci
pot scorgere veruna differenza tra i movimenti
natura

inutilmente. In altra cassetta

quando li fece uscire


ambidue, dopo qualche mese, dalla loro prigione
trov che il primo avea molto diminuito la sua
naturale grossezza mentre 1' altro Y avea conserdi questo e dell' altro. Solo,

vata intera.

Se il formicoleone si fa la sua caverna in un


mucchio o strato d'arena pura, il suo lavoro
facile

ma

sostanze.

trova gran difficolt se mista d'altre

Ei per non

si

perde d'animo,

di vincerle, usando la destrezza ove gli

Ed

ma

cerca

manca

la

ad osservarsi come trattanper esempio di una piedosi di grosso ostacolo


tra, mentre cerca di rimuoverlo, pensa a farlo in
modo che non sia d' impedimento alle formiche ,
forza.

mirabile

le quali vogliono accostarsi alla

Dopo

aver vissuto

di larva, egli

qualohe

abbandona

il

nell'arena. Ivi avviluppasi

sua tana.

tempo

nello

stato

suo buco e

si

d'una

fina, entro

tela

profonda

cui deve rimanere fino alla sua trasformazione in

IL
insetto alato.

di tela

che

F0RMIC0LE0NE.

Questa
1'

tela

formata

insetto fila alla

d'

j6q
una specie

maniera de' ragni

e d' una quantit di grani d' arena insem

cemen-

per mezzo d un liquor viscido che trasuda


che veramente
sarebbe per lui troppo dura , e non serve che a
ripararlo dalle ingiurie dell'aria, ei ne fila un'altra
assai pi pura e pi fina, d'un color perlino bellissimo, che copre tutto il suo corpo. Fra poco

tati

da' suoi pori. Neil' interno di essa,

diviene una ninfa oblunga, in cui l'occhio dell'osser-

vatore

pu distinguere

mosca, in cui l'insetto

la

va ad essere lentamente trasformato.

IL
Alcune specie
e gli arboscelli

PUNTERUOLO.
di punteruoli vivono sugli alberi

introducendo

tromba

la

ne' lor

pi teneri rami, e cos suggendone il succo; altre


altre di grani di
si nutrono soltanto d'erbaggi
;

legni

e d' alcune sorta di funghi

e poche altre

stanno sotterra.
Il
cio,

punteruolo del grano


e di rado

ha due

d'

un bruno

neric-

La

linee di lunghezza.

sua

bocca picciola e lunga il suo corsaletto punteggiato, e quasi cos lungo che il ventre.
;

Anche dopo che

le

uova sono aperte,

le larve,

che poc' anzi vi erano rinchiuse, continuano a vivere

qualche tempo nel grano medesimo

difficile

il

discoprir vele, tanto vi

si

ed

tengono celate.

IL PUNTERUOLO.
I^O
Crescono esse intanto di volarne col luogo della
loro dimora, a spese della farina che vi contenuta.

cangiano

Si

frattanto

ninfe

in

restando

a che divenuti

tuttavia sotto la vota buccia, sino

ne scappano. Per conoscere i grani ,


i
punteruoli e non la propria

veri insetti

che racchiudono

sostanza, co nvien gettarli nell'acqua, ove -queir indizio che

non

ha dal

si

loro volume,

ottiene

si

dalla loro leggierezza.

Onde rendere immuni


struttori di

stendere le loro biade

ne

li

granaj dagli insetti di-

favelliamo, usano

cui

al sole,

il

Vuoisi pure che

fa uscire.

struggerli, mettendo fra le biade

sambuco e

di

di giusquiamo.

Un

si

quali

le

fecero

guerra, finch
Il

gli

a'

punteruolo della nocciuola, cos detto poich

viene da una larva o verme bianco

uovo bruno

gi

deposto

tal

verme

sia

l'

nel

frutto

pro-

uu
medesimo

uscito da

frutto

Serve di nutrimento a

qund' era ancor tenero.

che

ostinatissima

cacciati del tutto.

trovasi spesso neh' interno di questo

un

giunga a di-

molte formi-

punteruoli

ebbero

di

essi,

medesime rami
parigino imma-

gin di introdurre nel suo granajo

che,

ftta juoli

che, dicono

inviluppo della nocciuola

fino a

diventato troppo duro o troppo secco. Al-

meglio la polpa della nocciuola


rode intorno intorno regolarmente,
respirando pel foro gi fatto in essa da chi vi
introdusse l'uovo., e mandando per quello gli
lora

gli

medesima

piace

eh' ei

escrementi.

PUNTERUOLO.

IL

Verso
la

nocciuola matura cade

setto allargandone

fuori, e

sinch verso

In breve

lungo

d'

ne esce

il

al

divien ninfa,

diffatti

in

color

di

forma
brano

con tromba rossa e d'egual


corpo,

il

quale posterior-

finisce in punta*

CAPRICORNO;

IL

disse

si

linee,

tre

alquanto ovale

lunghezza che tutto

mente

che

maggio seguente apparisce

il

di scarafaggio
,

terra, e allora l'in-

foro

il

nasconde nella terra, ove preparasi

si

suo cangiamento.

grigio

171

settembre e talvolta un po' pi tardo,

il

un colore violaceo scuro

punteggiato

un

po' vellutato e

e talvolta verdiccio sulla testa e sui

corsaletto. Questo rotondo e spongioso, e le sue


antenne sono quasi cos lunghe come il suo corpo.
Gli: astucci delle

sue

ali

sono

tondeggianti

stretti,

Le

verso la punta, e tronchi alla base.


scelle sono, graudi

sezione di

forti

un cono

diviso

La

la

lunghezza di tutto

mezzo fino alle


come larva e come insetto

quattro linee e

dilige fra gli altri

qualche tempo,
scorza.

La

sua

riore del corpo

ma

il

ma-

longitudinalmente,

servono alla triturazione degli alimenti

mole.

sue

formano ciascuna

legno di

il

come due

corpo dalle
mezzo.
capricorno pre-

sette e
il

abete

tagliato

da

non ancora spogliato della sua

femmina ha nell'estremit posteun tubo, compresso ? che allunga

IL CAPRICORNO.

ir-2

o raccorcia a piacere

e pianta fra la scorza e

il

legno alla profondit di tre linee , per deporvi le


sue

uova,

Levando

la

scorza

facile seguire la

punto ove usci dell' uovo


sino a quello ove compie per cos dire s stessa.
Vicina a divenir ninfa si profonda essa obbltqua~
traccia della

mente

nella parte solida del legno

addentro; e
drica.

larva dal

il

fin tre pollici

suo pertugio di forma semicilin-

Essa non ha zampe

pallida

peluria, divisa in tredici anelli,

ed ba

coperta di

testa

grande

Generalmente viene fuori dell' uovo


in ottobre, verso marzo divien ninfa; e in maggio poi o in giugno compare fuor del legno come
vero insetto. Gredesi eh' esso non vada attorno
volando se non di notte.
Il capricorno veramente uno de' pi begli
insetti. Esala un odor forte e non disaggradevole;
e

convessa.

e preso fa sentire una

specie di grido prodotto

dallo sfregamento del corsaletto o della parte su-

periore dell' abdornine contro gli astucci dell'

ali.

CAPITOLO

VII!

Adunque V api nell' aprir dell' anno


Son tutte di dolcezza e d amor
J

Allor son vaghe di veder

la

dolce famiglia e

piene

lor figliuoli

adulti,

gli

llor con artificio e industria fanno

Loro
Tiran

edifici e celle,

Lineando

sei facce

Piedi ha ciascuna

con

certi angoletti

perch

cera

la

eguali a

filo

tanti

uiagisterio grande

Dell* api architettrici e geometre!

RUCELLAI.

1/

APE DOMESTICA.

prima e pi osservabile parte, che deve


nell ape domestica, la tromba di
oni essa fa uso, onde estrarre il succo dai fiori.
Questa non gi, come nell' altre mosche, in
forma di tubo per cui il fluido possa essere aspiJ_ja

considerarsi

rato,

ma

L' ape

somiglia piuttosto a spazzola o a lingua.

inoltre

ha denti, con

cui

cera, che trae da' fiori insieme col

d forma
mele, di

alla

cui

empie le cavit delie sue cosce posteriori, finche


non potendo caricarsi davvantaggio torna all' alveare. Il

suo ventre

raccorciano

il

diviso in

corpo, scorrendo

sei

gli

anelli

uni

sopra

che
gli

l'ape domestica.

i^jj,

altri.

Nel

ventre, oltre

pungiglione

mele

un

racchiude un

intestini,

gli

sacchetto

veleno

di

raccolto, porzion del quale

ed uno di

da

versata

lei

onde comporne

nelle cellette dell'arnia,

favi,

porzione mangiata , o serbata pel nutrimento dell'

inverno.

Il pungolo che le serve d difesa, contro i suoi


nemici composto di tre parti, cio del fodero
e di due dardi picciolissimi e con pi punte, che
cagiona un gran dolore
e la cui ferita sarebbe
,

meno

non fosse anche avvelenata.

pericolosa, se

Talvolta

il

fodero

stesso piantasi

talmente nella

che Y ape costretta di lasciarvelo , onde


ella poco appresso ne muore. Parrebbe a prima
giunta desiderabile eh' ella non avesse un pungolo

piaga

tanto crudele,
d' insetti

ma

poi riflettendo al gran

nuo a godersi il
che quell' arme
Vi hanno tre

numero

che tendono di contifrutto della sua industria, si vede

pigri e aifamati

di necessaria difesa.

le

differenti specie d' api in ciascun

alveare, le opera j e (e son le pi numerose) che


credonsi neutre, nate soltanto a falicare e nutrire
quelle, che per la loro picciolezza non possono

ancor cercarsi

cibo

il

fuchi, pi scuri, pi lun-

ghi e pi grossi di un terzo,


siano

alveare

di sette o otto mila

grosse de" fuchi

pone

quali

maschi e non oltrepassano

api: le

si

crede che

cento

in

ciascuna delle -quali, dicesi

quante uova

bastano

un

regine, pi

formare

un

de-

intero

l'

ape domestica.

i^S

sciame. Secondo alcuni naturalisti non avvene che

una per alveare secondo altri pi recenti e pi


esatti se ne contano cinque o sei.
,

Le

comune

api vivono in

Quando cominciano

sono modelli di

d'industria, e di

attivit, di vigilanza^

faticare ne' loro

regolarit.

alveari

si

dividono in quattro compagnie, V una delle quali

campi in cerca de' materiali necessarj


si occupa della disposizione del fondo e
cellette
che si compongono di cera , una

vola pe'
un' altra
delle

terza impiegata ad addolcirne gli angoli interni,


e la

provvedere al nutriquando sono

quarta incaricata di

mento

dell' altre

e al loro

stanche. Tutti questi

offici

sollievo

sono spesso commutati

fra loro.

Tanto

un giorno

1'

ardore di cui sono

far possono in

animate

che in

un alveare quante

celle

bastino a contenerne tre mila. Queste cellette sono


il geometra Pappo,
pi convenevole , come quella per cui perduto il minore spazio possibile) si alzano le une

perfetti esagoni (figura, secondo


la

sopra le altre , e si combaciano fra loro esattissimamente. Gli alveoli, che racchiudono i favi del
mele son doppi , e chiusi al piede.
Come P abitazione dell' api ha bisogno d' essere ben chiusa, ci che le manca per ignoranza
o incuria di chi
;

ligenza

dell' api

le

fabbrica

medesime

ogni picciola fenditura

con

,
,

supplito della dile

quali

gomma

d'

ne

turano

odore

assai

l' ape domestica


2 76
aggradevole e pi salda che la cera. Quand' esse
cominciano a farne uso, questa gomma ancor

ma

tenera,

acquista di giorno in giorno pi con-

sistenza, fino a
assai dura.

Le

che preso un color bruno , diviene


api la portano sulle lor zampe di

dietro, e credesi che la raccolgano

sulla betulla,

sul salice e sul pioppo.

Se

esaminano questi

si

veare di vetro, a
renza, non
fusione

trova fra

si

ma

mente e con

poi

insetti attraverso

un

al-

giudicarne della prima appaessi

che anarchia e conquanto util-

facile accorgersi

tjuale costanza ciascun di essi

cupi. I loro denti sono

si

oc-

loro grande strumento

il

maCominciano sempre dalla


sommit dell'alveare, gettando prima le fondache accrescono di mano in
menta de' loro fiali
mano secondo l'uopo, ripartendosi fra loro le
onde tutta Y opera proceda con invarie fatiche
finita prestezza. I fiali che racchiudono varie cellette sono quasi sempre disposti parallelamente gli
uni agli altri e fra essi avvi un intervallo via
per cui possono cammidi sufficiente grandezza
nare due api di fronte. Altre viuzze coperte abdi costruzione, e l'intelligenza che in questa

nifestano sorprendente.

breviano loro, all'uopo,

per

le

passaggi.

Le

cellette

pi giovani sono formate con pi cura

quelle pei fuchi sono pi grandi

quella dell'ape

regina la maggiore di tutte.


Il

miele non

la sola

sostanza, di cui le api

,,

Ijy

L APE DOMESTICA,

La

nutrano.

si

polvere seminale dei fiori, di cui

forma anch' essa uno de' loro


mentre se ne pascono nell'estate,
ne fanno ampia provvisione pel verno, La cera
onde i loro fiali o favi sono composti , serve anche
cera

a loro

si

cibi prediletti, e

essa al loro alimento.


si

e quindi

non

ciente-, esse

stami

gli
i

Quando

i fiori, su cui ordina-

posano, non sono interamente dischiusi

riamente

offrono loro quantit

pungono

che

la

di,

polvere

co' loro denti le

suffi-

antere de-

racchiudono, ed affrettano cosi

mag-

progressi della vegetazione. In aprile ed in

gio-

sono esse occupate da


questa

gliere

quando

polvere

ina

fa grandissimo

mane

a racco-

a sera

verso

mezza

state

caldo, noi sono, che di

il

bel mattino.

Due

stomachi hanno

l'altro pel mele.


-

cangiata e

bianca
sta

gi

ridotta

tro

de-'

la

uno per

la

cera

polvere dei

fiori

quasi

nell' alveare.

dapprima

divien
Il

nera

mele

se

come

per mezzo della loro tromba


e dalla loro bocca passa nell'al-

disse, estratto

dal nettare de'fiori

rente,

api

cera, che

in

poi ingiallisce

troppo a lungo,
si

le

Nel primo

loro stomachi; la cui


sicch

si

vede

membrana

facilmente

e traspa-

quand' esso

pieno.

Esse vanno e vengono dai fiori all'alveare per


il mele raccolto , e dall' alveare ai fiori
per raccoglierne del nuovo. Avviene talvolta chesi incontri un'ape affamata con una piena, e que
scaricarvi

Gabinetto T. VI.

Ia

ape domestica,

i7

17-3

sta allora stende la sua

tromba, apre

in essa dal suo stomaco riduce

parimente

colla

sua tromba

il

la bocca e
mele, che l'altra

per

sugge

alimen-

tarsene.

Nel

cattivo

tempo

le api

gna
cano

serbatojo

nutrano del mele


fin che la campa-

qualche raccolta mai non toc-

lascia sperare
il

si

ma

deposto nelle celle aperte;


d'

inverno

che ben

sigillato

con cera.

Per quanto le api d' uno sciame sembrano numerose, esse provengono tutte da una sola madre.
Raumur dice che ove si apra in certa epoca
dell' anno il corpo di un'ape , si trover eh' esso
contiene pi rnigliaja d' uova. Egli stesso ne ha
numerate ben cinque mila.

La

regina

dall' altre

corpo.

Da

forma

d'

per

dell'

la

api

facilmente

grandezza e

la

distinguibile

forza

del

suo

dipende il ben essere e la conservazione di uno sciame, ond' ella oggetto delle
cure comuni. E facile vederla di tempo in tempo,
seguita da numeroso corteggio, andar di cella in
cella , immergervi 1' estremit del suo corpo , e
lasciar cadere un uovo in ciascuna. Un giorno o
due dopo esce da quest' uovo la larva, sotto la
lei

un vermicello

dolcemente adagiato in mi

avvolto

in

se

stesso e

letto di bianca gelatina

su cui incomincia a nudrirsi di ci che gli porgono le api comuni, piene di tenerezza per lui.

Fra pochi

altri

giorni interamente cresciuto da

l'

con

chiuso

esse

ape domestica.
nella sua

cera

179
celletta

eh' egli

tappezza interamente di cera, ed indi subisce la


sua trasformazione. Quando comincia a mostrarsi
insetto alato assai debole e indolente, ma
poche ore acquista forza abbastanza per prendere il volo ed accingersi alla fatica. All' istante
che quest' insetto esce dalla sua celletta , le api

come

fra

operaje le accorrono in folla d'intorno, e leccano

umide del suo corpo


apportano mele per

le parti

Altre

nutrirlo;

danno a pulire il luogo da lui


pararlo per un nuovo abitatore.

Le

api

operaje o

neutre

lingua.

loro

colla

gli

altre

si

lasciato e a pre-

sono sempre in un

alveare da sedici a diciotto mila, armate di pungiglioni, che

mancano

ai

settembre sono da esse

mento

fuchi,

uccisi.

della

lavori

comunit,

il

attacca-

morendo

fra queste e la regina, che

cessano tutti

verso

quali

Tanto V

essa,

anzi tutto

disperdesi , ove d' altra regina non sia


provveduto. Cos una regina, ove sia tratta dall'ar-

lo sciame

nia

e separata dall'api operaje,

Il
setti

minimo grado
di cui

tengono ben
scono. I

che

muor

man-

di fame.

di freddo intirizzisce gli in-

parliamo
stretti

di

ricusa

giare, e fra quattro o cinque giorni

gli

se

nell'

uni contro

inverno

non

si

gli altri, peri-

loro nemici sono le vespe,


fendono in due co' loro denti

calabroni,

onde suc,
mele, che hanno nella vescica. Si veggono talvolta anche le passere portarne via nel
becco e nelle zampe.
li

chiare

il

l'ape domestica.

1S0

Wildham

L' ingegnoso signor

greto, per cui potea fare che


attaccasse

si

alla

sua

testa

possedeva un se-

uno sciame
alle

d'

api

sue spalle o al

suo corpo in maniera sorprendente. Pi persone

hanno veduto bere

lo

un bicchier

di vino col

tutto gremito d' api, alcune delle quali ca-

volto

ma il conoscevano
nel bicchiere stesso
troppo bene perch si sentissero spinte a ferirlo
col loro pungolo. Egli talvolta facea con loro da
devangli

generale, schierandole in ordine di battaglia sopra

una tavola

,
e dividendole in reggimenti , battacompagnie. All' istante eh' ei pronunciava
la parola: marcia! tutte si avanzavano regolarissimamente come truppe ben disciplinate. Ei le
avea rese tanto mansuete, che mai non pungevano

glioni

alcuna delle persone, le quali venivano ad ammirare questo singolarissimo spettacolo.

L'APE MINATRIGE,

come

grossa

dio, e

si

Compone

vede
il

la

prima falange del dito mecampi e su tutti i fiori.


i

in tutti

suo

nido

entro

foglie aride, cera e pelurie,

buchi sotterra con

coprendolo con

mu-

onde preservarlo dalle ingiurie del tempo.


Questo nido., per lo pi solitario, presso a poco
della grossezza di una noce moscada, rotondo;
e il mele vi contenuto in una specie di sacco.
Talvolta parecchi nidi sono riuniti in forma di

sco

grappolo

d'

uva.

L'APE MINATRICE.

Poche sono
somigliano

le

femmine

vespe.

l8l

questa

di

specie

Quando hanno deposte

le

loro uova nei nidi, che si disse, i maschj, le ricoprono con cera. Ignorasi se abbiano o no una
regina. Si vede per una tra esse molto pi
grande dell'altre, la quale non ha ali n velluto

ed tutta nera e lucente , come


ebano levigato. Essa visita di tempo in

sul suo corpo

legno

d'

tempo T opere dell' altre ed


come per esaminarle.
Alla mattina
pigre,

le

nelle

celle

giovani api minatrici sono molto

a che verso

fino

entra

le sette

ore una delle

pi adulte, mostrandosi a met corpo fuori della


sua celletta , posta al di sopra dell' altre , e ron-

zando per una ventina di minuti , le mette tutte


in movimento. Il mele di queste api non s fino
e
la

aggradevole, come quello delle comuni, e


molto men chiara e solubile.

lor cera

L'APE CARDATRICE.
Quasi tutte

le api cardatrici

periscono nell'in-

verno, e non ne sopravvive che un picciol


di

femmine

in primavera.

a fiorire

mele

si

le quali

poi compajono

Appena

infatti

veggono occupate

salici

numero

assai presto

cominciano

a raccogliere

il

femmine e il polline dei


maschj. I neutri si mostrano un poco pi tardo;
e i maschi son pi comuni in autunno , quando
sui gattoni delle

l'ape cardatrice.

iSll

vicina la fioritura

de' cardi

su cui

veggono

si

spesso quasi ioebbriati di dolcezza.

I nidi delle api, di cui parliamo, sono ordina-

riamente posti

o in altri luoghi di paanche ne' boschetti, e nelle siepi,


radici sono pi intricate, o anche fra cune' prati

scolo, e talvolta

ove le
muli di pietre. Quand' esse non trovano qualche
cavit , che serva al loro uopo , se ne formano
una a gran fatica, ricoprendola con grossa volta
di musco, e intonacandone interiormente le pareti con una specie di cera comune. Il musco di
cui dicevamo, se lo fanno passare dall' una all' altra schierate in fila di quattro o cinque, strappan-

dolo talvolta a molta distanza dai nidi

deposto

lavorato

hanno spesso

strezza. Questi nidi


lici

di diametro

intrecciato

s'

,
ove alfin
con molta de-

sei

di sopra della superfcie della terra.

coperta di musco

sopra T altro
differenti.

si

o sette pol-

alzano quattro o

cinque

Ove

si

scoprono favi irregolari, l' uno


congiunti , e di grandezze

ma non

Consistono

essi in certo

numero

di cel-

oblungo d' una sostanza serica , attaccate


sieme e formate dalle larve prima di subire

lette

lor

al

levi la

metamorfosi.

proporzionate a

Sono
quelle

esse

di

dei tre

tre

in-

la

dimensioni

sessi.

Lo

spazio

vto fra cella e cella riempito di pasta bruna


fatta con grossa cera o polline preparato con mele.

Al

di sopra del favo stanno tre o quattro cellette

di cera

comune

all'alto^ e

in

forma

di

pallottole

ricolme d'un mele dolcissimo.

aperte

i/ape cardatrice,

i83

Quelle masse di pasta bruna, di cui facevasi


cenno poc'anzi, sono destinate al nudrimento delle
larve, e in esse son deposte le uova dalle tre

Di

trenta.

alle

rado

un nido pi

trovatisi in

di

cinquanta abitanti, fra cui le femmine son le pi


grosse.

coi

Ed

esse e

maschi

insieme

alfaticano

si

nutri alla costruzione e riattazione della lor

casa, esposta alle invasioni dei topi

delle puzzole,

Le

campagnuoH 3

e d' altri nemici.

larve di questa specie sono simili a

dell'api domestiche,

macchie nere

ma hanno

trasversali

quelle

fianchi segnati di

e irregolari. Cangiate ia

ninfe tengon la testa rivolta verso

il

fondo

pel

quale poi escono.

Quando le api cardatrici camminano sopra terra,


ove si faccia suonare un dito dietro di loro, alzano tosto tre zampe dell' uno de' lati onde difendersi; ci che d loro un' aria grottesca.
Alia stessa specie di api appartengono quella
di color rancio, quella dei papaveri, la spaccatrice 3

ciascuna delle quali ha


forme e di costumi, che sa*
descrivere. Gi limiteremo a dire

la foratrice-, la vellutata

certe particolarit di

lungo il
qualche parola della muratrice.
Essa ha circa nove linee di lunghezza
ria

un

il

suo

nero nella

corpo

vestito

femmina

e rosso nel maschio; le sue mascelle sono

di

folto

velluto

grandissime, sporgenti, e terminate in due


itasi;

le ali

san nere

con una tinta

di

denti

violetto j

L APE CARDATRICE.

F ab domine un po' conico, ed ha al di sotto


una ciocca di velluto di color rancio; e le estreme
articolazioni delle

zampe sono rossigie.


suo nome dal
il

Quest' ape prende


il

nido con limo o calcina

fuori,

ma

far

irregolarmente

con molta regolarit

rocch vi sono distribuite molte

al di

essa
al di

dentro, pe-

cellette

conve-

una larva, simile assai a quella


dell' ape domestica. Tali cellette
che non oltrepassano il numero di quindici hanno tutte egualmente un pollice d'altezza sopra uno di diametro,
e prima che l'ingresso ne sia chiuso, rassomigliano
per la forma ad un dado.
Quando una celletta formata, l'ape muratrice
vi depone in ab( che sempre una femmina )
bondanza polline misto con mele pel nutrimento
di chi deve abitarla; e depostovi il suo uovo la
ricopre , ed indi passa ad una seconda. Fra le
varie cellette sono pi spazii voti , che 1' api
riempiono del cemento , di cui quelle sono formate , e spargono su tutto grossa arena , sicch
alla fine l'opera diviene di tal durezza, che nemmeno colla lama di un coltello si giugne a romnienti ciascuna ad

perla.

Potrebbe credersi che siffatta durezza , e la


che le nostre api dimostrano, onde
proteggere la loro prole contro i nemici , che
1' insidiano
fossero a tal uopo assai pi -che
,
sufficienti. Ma avviene che se dai nemici di fuori
tanta industria

tl'

AFE CARDATRICE.

lo%

non hanno a temere cosa alcuna, hanno per a


temere moltissimo di quelli che loro nascono in
casa, e sono una specie d'icneumone e una spefurono introdotte le uova
prima che fossero terminate.
Le api, di cui parliamo, si fanno pur la guerra
fra loro
il pi delle volte per usurparsi i nidi,
che sogliono durare pi stagioni. Quindi si veggono in aria andare Y una contro dell' altra con
molto impeto ed ora cadere ambidue a terra 3
cie di scarafaggio, di cui

nelle loro cellette,

or questa alzarsi sopra di quella per avere


gior vantaggio, ora per ischivarne

lateralmente, oppure
servarsi fra le

all'

indietro;

mosche comuni ed

mag-

colpi volare

che pu os-

il

altri insetti.

Li VESPA.
Vi hanno almeno ventotto specie di
comune pi lunga, in proporzione
grossezza

vespe.

La

della

sua

che non Y ape, Il suo corpo d' un


con macchie triangolari al di sotto,

giallo dorato

e nere da ciascun lato.

a crescenza

e per

Le

mezzo

mascelle sono intagliate


di

esse

tagliare e trasportare checche sia,

1'

insetto

pu

malgrado ogni

durezza.

Sogliono le vespe divorar frutta, carni, cose


e particolarmente il mele delle api

zuccherine

gran numero
laro vittime.

delle

quali

divengono annualmente
di vespe, non diver-

Ogni comunit

LA VESPA.

86

samente da quelle dell' api medesime , composta


di femmine o regine, di fuchi o maschi e di
operaje.

Le due prime

classi

propagazione della specie

sono destinate alla


altra al

nutrimento

e alla difesa della generazione nascente.

Come

r api, anche

le

vespe costruiscono degli

alveari e quasi con ugual arte.

Scelgono ordinariamente un Luco incominciato da qualche topo


campestre o talpa, o altro animale a livello del
suolo, o pi spesso in riva

d'un luogo

elevato;

lo ingrandiscono, lo rivestono interiormente di

bre

sottilissime

di

legno da loro segato

fi-

e quasi

impastato con un glutine che esce dal loro corpo.


Indi formano di questa pasta medesima, che sanno

render

sottile

co me carta

le loro cellette

con geo-

metrica esattezza. Sono esse destinate alle larve

provenienti dall'uovo (di color bianco, trasparente

cadere
) che la femmina lasci
Queste larve sono nudrite dalle operaje, che danno loro di tempo in tempo una spe-

e di forma oblunga
in ciascuna.

imbeccata come gli uccelli ai proprj pulQuando sono s grosse da empire interamente

cie d'
cini.
la

la

una

di

seta finissima,

propria abitazione.

insetti
il

mangiare, e cominonde chiudono


Trasformate alfine in veri

propria cella, cessano

ciano a filare

escono di questa, e prendono a poco a poco

colore e la forma delle grandi vespe.

Durante Y

estate la

vespa madre continua a far

taova a fkich abbia prodotto quindici

sedici

mila

LA VESPA.

187

neutre o operaje oltre cinque o

sei

cento fra

ma-

femmine. A misura che il sole si allontana


freddo sopravviene , le vespe divengono pigre,
e non escono che a poca distanza dalla loro abischi e

il

tazione, per lo pi sul

diventando rare

le

mezzo

giorno.

Quando

provvigioni, comincia

la

poi,

fame,

allora cominciano fra loro le stragi;, ove le larve

sono gettate fuor del nido

tutto furore e conuna malattia di languore,


che le fa quasi perir tutte nel verno , prima le
operaje poi i maschi , poi anche varie delle femmine. Quelle che sopravvivono , divengono la primavera seguente fondatrici di nuove repubbliche.
Le femmine sono pi forti, e sopportano meglio che i maschi e neutri i rigori del verno.

fusione. Alfin

succede

I maschi,
si

la
il

assai

meno

indolenti di quelli dell' api

mostrano di rado prima della fine d' agosto , e


loro sola occupazione sembra quella di nettare
nido. Del resto, come appunto i maschi delle

api, sono privi di pungiglione,

laddove le femmine

un liquor velenoso
che introdotto nella ferita produce infiammazione
e considerabile dolore. Questo pungolo consiste
in un tubo internamente vto , la cui estremit
acutissima, e alla cui radice un sacco il qual
e

neutri lo

hanno pieno

d'

contiene quel liquido, di cui si detto. In esso


tubo poi stanno, come in un fodero, delle picciole
lance 9 colla punta F una un poco al di sotto delV altra ., e 1' astice! uola uncinata, onde si piantano

,,

LA VESPA.

l38
nella

piaga che

quando

le

fanno

talora

vi

rimangono

vespe impaurite sono forzate a fuggire.

LA MANTIDE.
Hanno

le mantidi figura

veramente straordinaria

e romanzesca pi che nessun altro animale; onde


che la superstizione della gente ignorante e cre-

dula ha loro attribuiti poteri, che non

si

trovano

P estensione della natura.


La maniera straordinaria particolarmente con
cui esse stendono le zampe anteriori, ha loro
acquistato il nome d'indovine, e l'opinione che

in tutta

siano atte a
in seno

all'

svelare

avvenire.

i misteri che riposano


poich stanno quasi sem-

tutti

pre sedute sulle zampe di dietro


alzate e incrociate quelle

davanti

mentre tengono
,

si

supposto

che fossero in una specie di commercio colle potenze superiori. Si pure immaginato, vedendo
come allungano talvolta queste zampe or a dritta
or a sinistra , che additino cortesemente il cammino
a chi noi conosce.
Il dottor

Smith nel suo viaggio

racconta di loro cosa la quale

sul continente,

tutt' altro

che cor-

Perocch dice che avendo un gentiluomo


presi di tali insetti , un maschio ed una femmina
e messili sotto un vaso di vetro la femmina, che
anche in questa specie sempre la pi grossa
divor prima la testa e la parte superiore, poi il
resto del corpo del suo compagno.
tese.

Le uova

specie di sacco

spongosa,

fissato

289

sono

conservate in una

oblungo d' una sostanza densa e


pel lungo fra i rami di qualche

pianta.

Le

lice di

lunghezza.

gli

LA MANTIDE.
delle mantidi

larve

all'

hanno un mezzo polmaschi e femmine prima

uscirne,

uni e poi r altre,

muojono quasi sempre

in

ottobre.

La

pazienza di questi

insetti nel!' aspettar la loro

preda veramente singolare, e l' atteggiamene),


di cui si parl , accennando come fu interpretato
dalla superstizione, non che un mezzo onde
impadronirsene. Allorch hanno fissato cogli occhi
un altro insetto, di rado il perdono di vista, ben-

ch

talvolta passino

assalire.

pi ore prima che

Se accade che

sopra della loro testa,

piano

il

loro corsaletto, coli ajuto

flessibili,

sulle loro

che

legano

il

zampe

il

possano

veggano alquanto al di
alzano ed allungano pian
il

al

posteriori

ventre;
,

di

indi

vanno

parti anteriori del loro corpo.

Ove

membrane
tenendosi

drizzando

le

cos riescano

ad approssimarsi all' insetto quanto necessario


aprono ed allungano le estreme articolazioni delle
zampe dinanzi, il prendono e le stringono fra le
punte schierate sulla seconda di queste articolazioni. Ove non riescano, bench ritirino le zampe,
sempre le tengono distese, aspettando momento
pi opportuno.
lo

seguono

Che

se l'insetto

volando o

dietro di esso

si

allontana, esse

strascinandosi pianamente

come farebbe un

gatto, e se quello

LA MANTIDE.

IOO
si

arresta, esse

si

drizzano

due pupille nere^

le mantidi

come prima. Hanno


le quali si muovono

per ogni verso, di modo che possono in ogni


punto vedere la loro preda.
La mantide foglia morta rassomiglia talmente
per la forma e pel colore ad una foglia disseccata, massime quando ha piegate l'ali, che a
prima vista facilissimo ingannarsi. Perocch essa
d'un color bruno giallognolo, e col suo corpicristretto pare una costa o picciuolo
Questa mantide si trova nelF India.

ciuolo in s
di foglia.

LO SFESSE.
Gli insetti di questo nome si trovano particolarmente ne' boschi e fra le siepi. Le loro larve

nutrono

si

d' insetti

femmine depongono

morti, ne' corpi de' quali le

uova. Essi hanno an-

le loro

tenne composte di dieci articol azioni


di bocca armata di mascelle

ali

una specie

che non posson

piegarsi, e pungiglione neutro nascosto nell' interno


dell'

abdomine.

Il torniajo selvatico
sto

genere

mini ,
male;

cui

ma

si

mai non
il

una della specie di queabitati degli uo-

tiene in luoghi

fa

valontariamente

alcun

terrore di tutti gli insetti pi pic-

Egli abita de' buchi entro terra sul


pendo delle colline o delle rupi, o ne' muri delle
capanne e delle case isolate. Le uova delfa sua

cioli di lui.

LO SFESSE,

femmina sono deposte


vedute di carcami

in

I9I

fondo a

d' insetti

cellette

prov-

pel nudrimento

delle

larve, e in seguito ricoperte.

Lo sfesse della sabbia comune, 1? a due antenne,


composte di tredici articolazioni, sul dinanzi della
testa 4 F abdomine in forma di mazza , riunito al
corsaletto per mezzo di un peduncolo di doppia
articolazione
e il colore cos del corpo come
;

dell'ali, alternativamente

nero e ferrugineo.

Quest' insetto comunissimo

ne' dintorni delle

montagne sabbiose esposte al sole nelle contee di


Norfolk e Suffolk, ma di rado si vede in quelle di
Londra. Si distingue facilmente pel peduncolo prolungato di cui

mine

si

disse, e

Quando

aliai picciole.

in aria, di

per

le sue ali,

ebe sono
l' abdo-

vola porta sempre

modo che forma

quasi

un angolo

retto colla parte del suo corsaletto, che vi

si

trova

attaccata.

Lo
ha

sfesse della sabbia azzurra

circa nove linee di lunghezza.

son nere e
di nero.

le ali

sfumate

Quest'insetto

in alcune altre parti

Lo
d'un
ali

della

sfesse

si

dell'

sabbia

d'

Le

azzurro

trova nella

America

sue antenne
e frangiate

Carolina

settentrionale.

di Pensilvania

ha pi
con

pollice di lunghezza, di color nero,

traenti

al

violaceo.

Si

trova

nell'America settentrionale, ove


ste

quand' alato

frutta.

d' altri

insetti

si

comunemente
nutre di locu-

non che di varie

sorta

di

LO 3FESSS.

I(}2-

Le

ultime due specie di

parlato,

formano

il

abbiamo

di cui

sfessi,

loro nido con molta intelligenza.

LA CICADELLA.
Si trova nell'Oriente e nell'America. Gli astucci
delie sue ali sono verdi

le ali

sono macchiate

con orli rossi e ricurvi


di nero.

debbono

lei

che tanto
stimata nell' Indie orientali , e veramente vai
meglio di quella delle api. La raschiano in autunno
dai rami degli alberi , su cui la cicadella suol
deporle, la fanno fondere e coagulare ed indi
mischiandovi olio, ne compongono candele.
Quando la cicadella ancor larva, si fa ammij

Cinesi quella cera bianca e

fina,

rare per la sua forma veramente elegantissima.

Altra

specie

d'America,

genere

questo

di

quale comunissima

la

nella Pensilvania.

la cavalletta

specialmente

Essa apparisce dapprima nello


Per qualche

stato di ninfa, e poi d' insetto alato.

tempo

affatto bianca,

ha

gli

bra molto debole e delicata.

occhi rossi, e sem-

Ma

busta, acquista un colore bruno

tosto si fa roscuro, e spiega

quattro ali graziosamente colorate e trasparenti.

Volano gli
da un albero
schio

insetti della specie, di cui


all'

femmina

attira la

Questa depone
foraado a

tal

altro con

le

col

molta

parliamo,

agilit.

Il

ma-

suo canto strepitoso.

sue uova sulla fine di maggio,

uopo

rami pi teneri degli alberi

LA CICA.DELLA.
col

dardo della sua coda.

I0,<5

Le uova

poste a dodici a diciotto in linee

sono

molto

ivi

de-

strette

e le larve che ne escono vi trovano nel midollo


un cibo molto conface vole alla loro debolezzaGiunte a maturit si lasciano cadere a terra ove
forse pi
si formano asili profondi due piedi e
In breve poi divenuti insetti si spargono per la
campagna, e cagionano danni grandissimi a tutti
gli alberi

fruttiferi.

Altra specie di cicala la cecrepide schiumosa

bruno con alcune macchi


bianchicce all'orlo dell' ali superiori, Essa coe tanta agile che ove
munissima ne' pascoli
la

quale

di

color

tenti

di

prenderla

la

vedi

Le

saltare

alla

distanza

che escano dalle


sulle foglie delle piante una
sostanza schiumosa, entro cui in un quarto d' ora

due o tre piedi.


sue uova depongono
di

si

larve

cangiano in ninfe e poi in insetti

alati.

LA COCCINIGLIA.
La

testa

il

tranco dell' insetto conosciuto

sotto

sembrano non formare che


un sola eorpo compressa, ovale e rosso, della
forma presso a poco e della grandezza d'un picciolo pidocchio. Questo corpo presenta all'occhia
dodici anelli trasversali; il dorso ha la forma d'una
il

nome

di cocciniglia

chiglia di nave, e

il

ventre schiacciato.

antenne eguagliana in lunghezza la met


Gabinetto T. VI.
*3

Le sue

del'

corpo.

LA COCCINIGLIA.

igj

sono filiformi e divergenti, e guernite di due o


tre peli. La sua coda un picciolo punto bianco,

onde partono in direzione orizzontale due peli


egualmente lunghi che tutto il corpo.
Le larve di questa specie escono in novembre
e dicembre dal ventre della loro madre. Per qualche tempo esse percorrono i rami su cui vennero
alla luce, e

si

fissano alfine sulle estremit succu-

lente de' giovani germogli,

ove

si

vedono ancora

verso la met di gennajo entro un liquido gelatinoso


e semitrasparente, che accrescendosi, forma una specie di celletta o sacco rosso, ond' escono
setti

verso

la

met

di

poi

in-

marzo.

Nell'indie orientali trovansi le cocciniglie special-

mente sugli
sulle due

montagne non coliate ,


Gange, ove la na4frv -ne
stata cos liberale, che, malgrado la continua loro
distruzione, i mercati sempre ne sono abbondantemente forniti. Esse non richieggono altra fatica
se non quella Wi rompere i rami, i quali ne sono
alberi delle

rive del

gremiti.

Le

cocciniglie dell' America

sono

originarie del

mezzo giorno di questo continente; hanno forma


convessa, zampe d'un rosso chiaro e brillante, e
antenne moniliformi. Il maschio un insetto delicato e assai bello, di colore quasi di lana rossa;

con corsaletto dittico e leggiermente attaccato alla


testa; con antenne un poco pi lunghe della met
del suo corpo ; zampe d' un rosso pi brillante

LA COCCINIGLIA.
che quello

dell' altre parti

come V

bianchi, lunghi circa tre volte

quali escono dal suo abdomine, e


d'

un

tessuto delicatissimo e d'

al pagliarino.

forma

elittica

10,5

due filamenti

due

convessa di

velluto bianco finissimo. Il

il

insetto
ali

sopra

ali

ma

e
i

diritte,

un colore che

La femmina non ha

particolarmente sul dorso,

fini

trae

di
sotto

di

quale coperto d'un


suo

abdomine

se-

gnato di righe trasversali; la sua bocca posta nei


corsaletto ha una tromba d' un color bruno purpureo che penetra nella pianta su cui vive. Le

sue sei

zampe sono

d'

un

rosso

chiaro

bril-

lante.

Questi

insetti presi nello stato di letargo in


trovano sulle foglie del cacterio , formano
quell' articolo di commercio , che chiamasi cocci-

cui

sk

niglia,

il

dipintori.

quale di tanta utilit ai tintori e

ai

C J P IT O

LO

IX.

Scorre ogn erba, ogni arboscello}

Ogni

pi vago annasa

fior

Per iscegliere

pi bello

il

fondarvi la sua casa.

Sulla querce

Non

sul pin

Troppo rozza

La

farfalla

non

arresta

non

sull' oliva

quella e questa

troppo schiva.

PlGNOTTI.

LA FARFALLA.
fer

pu considerare

diviso

in tre

parti;

il

la

corpo delle
testa,

il

farfalle

come

ed il
compone

corsaletto

ventre. Questo la parte posteriore e

si

di anelli, ordinariamente nascosti sotto lunghi peli.


Il corsaletto

pi

duro che

il

resto

del corpo

e ad esso sono attaccate le ale anteriori e le zampe.

Sebbene queste siano sei, le farfalle non fanno uso


che di quattro , due delle quali, cio le anteriori
vengono talvolta coperte dai lunghi peli del corpo.
Gli occhi delle farfalle sono or pi or meno grandi, or pi or meno sporgenti, ma la loro cornea
tale che possono di scoprir visi tutti i colori
dell'arco baleno, e rassomiglia ad uno specchietto
di varie facce , o piuttosto ad un diamante riccamente

tagliato,

la farfalla:

197

Questa moltiplicit di faccette degli ocelli comune alla pi parte degli insetti, e Leeunwenhoek
pretende che in ciascuno di quelli d'un pulce ve
ne abbiano pi di sei mila. Puget, collocandone
la cornea sotto un microscopio, in maniera che
veder

potessero

si

oggetti

gli

tutti

di

traverso

che per essa un soldato rappresentava un


esercito di nani , il ponte d' un fiume una serie
dice

fiamma d' una candela una superba illuminazione. Ignorasi per altro se Y inquando tale , e
setto vegga un oggetto unico
d'archi infinita, la

un numero

d'insetti

corrispondente a quello delle

sue facce.

Le

delle

ali

farfalle

tutti gli altri insetti

di quattro,

ma due

da quelle di
Sono %sse in numero

differiscono

alati.

sole,

ove

tronchino le due

si

Per la sostanza
compongono, dovrebbero essere traspa-

altre, bastano ancora al loro volo.

di cui

si

renti, ma per la polvere che le ricopre, sono


opache. Osservate con un buon microscopio appariscono gremite d' una quantit di piccioli grani
di varie

forme o dimensioni

sostenute da pic-

cioli steli.

Come
farfalle

la

pi parte degli

hanno sopra

la

altri

mili a corni, appellati antenne,


alla

base, e composti

insetti

loro testa

di certo

alati

due organi

le
si-

quali sono* mobili

numero

d' artico-

Qual vero uso esse ne facciano non


cora ben certo, Fra gli occhi la pi parte

lazioni.

an-

dello

LA FARFALLA,

JG.3

hanno una specie di tromba, che, quando


esse non sono occupate a ricercare il loro nutrimento , si ripiega in se stessa e sembra arricciata , ma si allunga onde penetrare nel calice dei
fior, qualunque sia la sua profondit. Essa coni'
posta di due tubi eguali , internamente vti 5 ed
esattamente congiunti Y uno all' altro.
La farfalla de' cavoli una delle specie pi
comuni ne' giardini, e quando ancor bruco vi
fa gran guasto massime dal giugno all' ottobre.
Il suo colore ordinario bianco, sebben sull' ali
del maschio appariscano alcune macchie nere. Si
mostra essa primieramente verso la met di maggio
e sulla fine dell' istesso mese depone le sue
uova in gomitoli sulla foglia de' cavoli. I bruchi
ne escono poco dopo, e continuano a nutrirsi infarfalle

sieme sino alla fine di giugno, allor che cercano


luogo pi convenevole per trasformarsi in ninfe.
Trovatolo, ciascun attacca la sua coda, per mezzo
di

un

filo

che stende

in seguito

d' intorno

alla

sua testa, e cos sospeso spoglia in poche ore la


veste di bruco. Quindici giorni
insetto alato. I

bruchi

cangiano in ninfe
essere stati

se

sospesi

muri che circondano


luoghi sicuri
scono poi

dall'

dell'

non
tuit'
i

covata

settembre

inverno

alle

non

si

dopo

schiene dei

giardini, ai pali, o ad altri

intemperie delle stagioni

al principio di

trasformazione.

in

appresso diviene

ultima

maggio

la

subi-

loro ultima

LA FARFALLA.
$99
piccola farfalla, la quale
una

non lia pi di un pollice e mezzo d' aprimento


d'ali. Il color suo un rancio bruniccio, sparso
Il corrdone

giallo e

di

chiaro

il

di

nero. Il

I bruchi di questa

larmente

uno

in

in

di sotto

pi

dell' ali

pi dominante.

giallo vi

specie

abbondano partico-

settembre. Passano V inverno

stato di letargo

avvolti in

una

quasi

tela fina,

che si filano intorno, per non sentirne i rigori.


In primavera, rompono il loro inviluppo; everso
la fine
fili

di aprile

d' erba,

facendosi quasi

dagli uccelli, sotto di esso

Dopo

un

onde preservarsi dal

quindici

giorni

arco d'alcuni

cattivo

tempo e

trasformaci in ninfe.

diventano

veri

insetti,

quali, sebbene errando alla ventura, conservano

singolare

La

amore pel luogo

testuggine una
rosse, e segnate

nativo.

delle farfalle pi belle e

pi comuni in Inghilterra.
sono

un

Le

sue

ali

alternativamente

nere e rance pallide , con


bianche; le inferiori sono

superiori
di

righe

varie macchie nere e

anch'esse

rosse, con

una gran macchia nera alla base. L'orlo di tutte


r ali nero , adorno di macchie azzurre.
Questa farfalla esce dallo stato di ninfa, e compare alata verso l'aprile, e poco dopo sparge alcune gocce d' un fluido rossigno , che ha 1' apparenza del sangue, e fu gi preso come segnale
di terribile augurio. Depone le sue nova in grandissimo numero al principio del seguente mese

SOO
sogli

FARFALLA.

LA.
steli piti

levati delle ortiche,

ed

indi se ne

muore,

IL

BACO DA SETA.

Questo mirabile insetto ritrovasi naturalmente


China sovra i gelsi , e in alcune altre contrade orientali, onde fu introdotto in Europa sotto
il regno
dell' imperadore Giustiniano. Gola egli
vive libero , e forma all' aria aperta il suo bozzolo prezioso, onde si trae la seta. Fra noi ha
d' uopo d' essere custodito in camere ben chiuse,
onde preservarlo dal freddo che gli fatale e
nutrito con sempre nuove foglie del suo albero
nella

prediletto.

Le

uova, ond" escono

bachi da seta

sono a

principio di color di paglia, e della grossezza, circa

d'una

di spillo. All'istante della lor nascita

testa

questi bachi sono lunghi presso a poco

come una

formica, e di color nero che serbano per otto

nove

giorni.

vetrice

Tengono

o cannini

collocati sopra tavolette

coperte a

principio con

o
di

carta

ed uno strato di foglie tenere di gelso, che formano un letto. In capo ad otto giorni i nostri
vermi sono lunghi circa tre linee, e allora provano
una specie di sonno letargico durante il quale
mutano la pelle. Indi stanno desti per un' altra
;

settimana

volume
sonno. Ne'

di

mangiando e crescendo notabilmente


quando sopravviene loro un secondo
dieci giorni,

che succedono, fanno

al-

IL
tre

due dormite

BACO DA SETA.

dopo

le quali

pollice di lunghezza sopra

due

aq*

hanno pi

d'

un

linee di grossezza.

Mangiano

in seguito per cinque giorni ancora


coir appetito pi vorace, indi ricusano ogni nu*
trimento, divengono trasparenti con una tinta leg-

giera di giallo, e lasciano sulle


tolose

che indica

foglie tracce se-

a formare il
bozzolo in cui debbono trasformarsi in ninfe. Si
piantano allora ne' lor graticci felci e ginestre , a

cui

arrampicano

si

filano

il

il

esser vicini

e in cinque

giorni al pi

si

prezioso tessuto, entro cui stanno chiusi

quarantasette o cinquanta.
L' esterno del loro bozzolo composto d' una
bambagia non lavorata, che appellasi borra; e
altri

che
d'una incredibile finezza. I
migliori bozzoli sono duri, suonanti, d'un colore
puro e senza macchia, e rotondi alle due estremit. Quelli d' un giallo brillante danno pi seta,
ma i pallidi sono generalmente preferiti poich
prendono meglio certe tinte, e contenendo meno
gomma, fatti bollire perdono meno.
Fra due o tre settimane gli insetti di cui parliamo si trasformano in farfalle e si apparecchiano
ad uscire dalla prigione, che li chiude, e ch'essi
rodono a quest'uopo, all'una delle estremit. I
maschi non durano che assai poco; e le femmine
loro non sopravvivono che quanto tempo necessario per deporre le uova 3 le quali si aprono poi

1'

interno di sete pi regolari e pi distinte,

poi

filate

si

trovano

nella

primavera seguente.

203

LA TIGNUOLA.
Trovatisi le tignuoe

principalmente ne' panni

ove per istinto depongono le loro uova. Uscite


appena da queste le larve cominciano a farsi un
nido, filandosi una veste serica adattata al proprio
corpo, e facendo a questa veste una specie di fodero colia lana del panno su cui si trovano, e che
esse tagliano co loro denti. Volendo nutrirsi, sporgono la testa dal lor bozzolo , e volendo ( sebbeu
5

di rado

cangiar posto

ne escono colle

anteriori, rimanendovi entro colle

due

sei

zampe

posteriori,

e strascinandoselo dietro. Divenute troppe grosse


bisogna che lo dilatino, il che fanno fendendolo

longitudinalmente

co' loro denti simili a forbicette,

e poi aggiugnendo quanto occorre

Fatta
ninfe,
falle

la loro intera cresciuta

si

trasformano in

e in capo circa a tre settimane escono far-

con

genteo.

ali assai piccole

Poco

si

veggono

e di color grigio ar-

di giorno,

piacendo lor

meglio- aggirarsi nella notte in cerca di nutrimento.

Se tu accendi un lume, eccole volare

e rivolare

intorno ad esso, fino talvolta a rimanervi arse.

LE MOSCHE.
Fra
le

le varie specie di questo

nome, sceglieremo

pi notabili.

La mosca

carnivora e la

mosca azzurra delle

LE MOSCHE.

molto

earni

si

assomigliano

20-3

fra

La prima

loro.

peraltro un poco pi picciola


e d' un color
brano brillante che apparisce grigio per certe righe irregolari del corsaletto e del ventre. Le sue
,

zampe

son nere,

sotto delle sue ali

i
,

bilancieri,

suoi

sono bianchicci

chi reticoferi sono rossigni.

vive

posti

al

suoi oc-

Questa mosca depone

sue larve, che rassomigliano in tutto per

le

forma e per costumi a quelle della mosca azzurra,


e fra sette o otto giorni abbandonano le carni che
le han nudrite
e vanno a nascondersi in qualche
terriccio per subirvi la loro metamorfosi.
La mosca d'Assia non ha forse tre linee di lun,

ghezza.

11

suo corsaletto di colore scuro, segnato

longitudinalmente di due righe

gialle.

Le

sue larve

son bianche, e lunghe circa due linee, hanno dieci


anelli,

la testa

entro lo

stelo

che termina
de' grani

in punta,

si

alloggiano

subito al di sopra delia

radice, e sono voracissime.

Trasformate

in ninfe

sono gialle, brillanti, lunghe poco pi d'una

li-

nea, e composte di anelli.


La mosca del formaggio lunga circa il decimo
di un pollice , di colore oscuro , con ali bianchicoe, e segnate ciascuna di una riga nera. Le loro
larve , che sono que' vermi che trovansi nel for-

maggio, sono vigorosissime, e facendo anello di


eh' quattro
se stesse saltano ad una distanza
,

volte la loro lunghezza. Vicine a cangiarsi in ninfe

escono dal loro asilo nativo, e tre o quattro giorni

&o4

L S MOSCHE.

appresso rimangono come senza

vita.

Alfine, de-

compajono vere mosche avendo


1' ali a
principio mal formate, ma in un quarto
d'ora spiegandole perfettamente. Ducento cinquantasei uova furono trovate in una sola femmina di
posta la pelle,

questa specie.

La mosca
ale

camaleonte uno degli

insetti di

due

pi comuni. Proviene da un uovo deposto

nel tubo di

una canna o d'altra pianta acquatica,

ond' esce dapprima una larva di singolare struttura

che corre

erbe, o anche galleggia alla superacqua stagnante > ha il corpo composto


d'undici anelli, la pelle alquanto simile a pergasull'

ficie d' un'

mena

e di colore verdiccio. L' ultimo anello del

suo corpo aperto

Da

e serve di conduttore all'aria.

questo anello escono

col microscopio

si

pi peli

che esaminati

trovano essere vere piume, le

all' acqua di penetrare nel tubo^


che serve di passaggio all' organo della respirazione. Quando l'insetto vuol attuffarsi nell'acqua
ritira i filamenti del suo anello, dando loro la
forma di una palla e 1' aria che nelF interno del
suo corpo gli serve a tenerlo in una posizione

quali impediscono

verticale.

Da

vasi o trachee

del suo corpo


si

cui parliamo, ha
che occupano quasi met

ciascun lato la mosca di

due gran

detto. In

e mettono capo

mezzo

alla

all'

anello di cui

sua bocca una sostanza

cornea, appuntata e immobile, con due

membrane

LE MOSCHE.
sporgenti da ciascun lato

zampe

o braccia, onde

mescolando

Di

porco.
la

met

larva

si

camminando, e

pantano

il

fa ninfa e

come

ri-

fa

il

poi vera mosca verso

mascherata depone sempre le

nova in luoghi umidi


lucer ta

come

a quella

quelli

In

nera ordinaria.

un poco

rassomiglia
la

ajuta

come due

sono

di luglio.

La mosca
dalla

si

melma

la

HO 5

le quali

sue

frequentati

istato

larva

di

d'un rospo, avendo

parte anteriore molle, grossa e rotonda, e la

coda picciola e

sempre

d'

un

affilata.

fluido

Essa bianca, ma coperta


sembra color del

vischioso

fango, in cui per esso trovasi avvolta. L'estremit


del suo abdomine per essa l'organo della respirazione. Si attuila Dell' acqua onde cercarvi

il

suo

nutrimento.

La

zanzara provveduta di una tromba lunga

e delicata, o d'una guaina flessbile, che racchiude

cinque setole appuntate ed ha due antenne filiformi o guernite di piume. Frequenta i luoghi
;

boscosi e vicini

all'

acque

e vive del sangue

che

sugge ai grossi animali.


In istato di larva ha la testa armata d' uncini ,
e quattro pieciole pinne, con cui pu nuotare o
strisciare

sul suolo.

Trasformata

fra

due o

tre set-

timane in ninfa s'astiene dal mangiare, e rimane


quasi

immobile

alla

superficie

dell'

pochi giorni poi diviene zanzara


allora

s'

alza

un vento che

faccia

acqua.

perfetta

Fra
e se

entrar V acqua

LE MOSCHE.

200

nel bozzolo, onde non

ancora bene uscita, l

fa annegare.

La

zanzara femmina depone le sue uova sulla

circonda d'una mateonde vi si sostengano, mentre le assicura con un filo attaccato al fondo, perch non
ondeggino in bala d' ogni aura.
Il mosquito una specie di grande zanzara, e
superficie ,deu" acqua, e le
ria crassa

trovasi
tutti

frequentissimo

ne' boschi

e ne' paduli

di

paesi caldi. Nella corta stagione estiva tro-

vasi anche nella

Laponia, nella Norvegia e nella

Finlandia, e in altre contrade presso

femmina

punge

polo.

il

La

sangue
con tanta forza , che alza vesciche , e fa piaghe
di tarda guarigione. Il maschio fa com' essa un
ronzo da turbare a chiunque il notturno riposo,
ma non morde.
di questa specie

e sugge

il

Il tafano de' buoi , s conosciuto nelle campagne pel male che fa a questi ammali , ha 1' ali
brune senza macchie , P abdomine segnato d' una
fascia nera nel mezzo, e de' peli la cui punta
d' un giallo scuro. La sommit del suo capo

bianca e vellutata;
vanti
.

nero nel

La femmina

il

corsaletto giallognolo da-

mezzo

differisce

e cenerognolo

di

del maschio per

dietro.
ci

che

ha un dardo nero all' estremit dell' abdomine.


Essa depone le sue uova sul dorso de' buoi, e le
larve
la

che da esse nascono vivono fra la pelle e


cellulare de'buoi medesimi. Al prin-

membrana

LE MOSCHE.
sono

cipio

lisce

bianche

207
trasparenti

poi

si

fanno brune scure, e divengono armate di molti

che mossi nell'interno

uncinetti,

abscesso da

dell'

loro prodotto e che serve loro di nido

ne fanno
una secrezione d' umori pi o meno abbondante per proprio nutrimento. Vicine a can,

uscire

(che

giarsi in ninfe escono di quest' abscesso,

lora

si

chiude e in pochi

guarisce

giorni

al-

si

un co-

lasciano cadere a terra. Indi nascoste sotto

si fanno mosche , fra tutte le


d'Europa, veramente bellissime, se non che
riescono al bestiame troppo terribili.
Il tafano del cavallo si distingue per una riga

perchio triangolare
altre

nera nel mezzo


sue

ali

due punti

bianchicce. Il

all'

estremit delle

suo ventre

d'

un

giallo

bruno, con macchie nere alle giunture degli anelli.


La femmina pi bruna che il maschio; e il suo
ventre

termina in

un dardo

munemente

nello

stomaco

ne' loro intestini in gomitoli

naio.

La

talvolta

e talvolta

un

d'

centi-

e ad affrettare il loro nascimento


uova deposte fra i loro crini.

scaldandone
Il

de' cavalli

loro

trovano co-

si

lingua de' cavalli medesimi serve ad in-

trodurvele

simi.

Le

spaccato.

larve sono que' vermi schifosi, che

tafano

1'

della

Quando

bestia scuote

pecora ha movimenti

esso le
il

capo

tocca
,

il

battendo

muso
il

la

prontis-

povera

suolo co' piedi

fugge guardandosi sempre intorno; per vedere se da lui inseguita;

anteriori; indi lo china e

LE MOSCHE.

SO&
ed

fuori

non potendo

neir acqua, caccia

vere

teme di sentirlo saltar


come il cavallo attuffarsi
muso nelle tane o nella pol-

erba che annasi

o^ti'

il

per garantirsene. Indi

strade

delle

che

questa parte del suo corpo divieti sovente infiam-

mata, e piena

Le

d' ulceri dolorose.

forma alle
breve e
membranosa, sull'esterno della quale una scanalatura, die racchiude una setola, due tentaroli
ricurvi, pi lunghi della testa, e le antenne per
tignole rassomigliano per la loro

Hanno

zanzare.

pi parte

la

sono

esse

filiformi.

una tromba

Le

lisce e cilindriche.

grande

si

assai

zampe

larve prive di

Quelle della specie pi

nutrono della radice delle piante, o del

midollo de' vecchi alberi. Quelle della specie pi


picciola abitano Y

grossezza e

polipo

il

acqua , e variano molto per la


Perocch alcune, simili al

colore.

hanno due braccia

altre

si

stanno

entro

tubi cilindrici, aperti alle estremit. Queste


tano agilissimamente;
tro

buchi

un bozzolo
loro

fatti

ma

in riva ai

si

setoloso intorno al proprio corpo

costituzione

nuo-

rimangono enruscelli. Alcune filano

quelle

delicata-

che

e la

un semplice

tocco basta per ischiacciarle.

La mosca

delle biade, della specie delle figliuole,

lunga circa una linea e di colore giallo sporco,

ma
si

con

ali

tengono

salgono

la

bianchicce e frangiate.

longitudinalmente
sostanza lattea

nel

che

il

Le

sue

grano
gonfia

,
,

larve
di

cui

tal-

a O^

LE MOSCHE.
volta

il

privano di tutta

tristisce

Guai

e dimagra.

non
icneumone

la

sua umidit, onde iu-

pe' nostri

delle

biade,

larve

di

stessa

della

qual

il

se altri

mosca
uova nelle

grandezza della

depone

parliamo^

cui

campi

specialmente un certo

le distruggessero,

insetti

Di

sue

le

questa notizia

siamo,

debitori ad alcune curiose esperienze del signorKirby.


L'icneumone dalla lunga coda ha circa un poi
lice di lunghezza dalla testa all'estremit dell'abdo"
mine; la sua coda ne ha uno e mezzo; e le antenne ne hanno poco pi di mezzo. Il suo corpo
nero; e le zampe sono di un colore oscuro.
Tutti gli icneumoni depongono le loro uova
nel corpo di qualche altro animale come in un
nido. Il signor Marsham ne osserv uno della
specie sopra descritta sull'alto d'un travicello nei
giardini di Ivinsinghton, il quale correva tenendo
le antenne curvate in forma d' arco fino a chetrov il buco d'un altro insetto, ove potesse cacciare la testa. Indi v'introdusse anche il suo tubo
e chi sa cos'avrebbe fatto, se non era spaventato
dall'

osservatore, che volle aecostarglisi di troppo.

Se non che un

vedendone parecchi
,
medesimo giardino intorno ad un

altro giorno

affaccendarsi nel
altro

buco,

il

qual

delle giovani api,

racchiudeva

ebbe ragione

probabilmente;

di sospettare

che

loro nido. L' industria, l'attivit^


la costanza con cui lavorano, difendendosi ad u.

volessero

farvi

il

Gabinetto T. VI.

ri

LE MOSCHE.

aio
tempo contro
sciarli, gli

vento

che minacciava di roveparvero ammirabili.


il

L'insetto conosciuto sotto

lungo circa quattro

il

pollici,

porzionata. I suoi

occhi sono

suo corsaletto

chiazzato

il

nome

di damigella

ed ha grossezza proazzurri
di

grandi

verde

di

giallo

e di nero; il suo ventre d' ordinario azzurro e


nero; la sua bocca armata di mascelle; le sue

antenne sono
ei

si

sottili,

e pi corte del corsaletto; le

e la coda del maschio forcuta.

ali estese;

compiace

al

tenendosi nascosto

sole,

Molto
fra

rami degli alberi quando il tempo coperto; ed


dei pi belli, forse, che possono vedersi.
Verso la fine di maggio, quando la femmina
presta a deporre le sue uova, cerca i luoghi pi
caldi e pi difesi in riva agli stagni ed ai fossi
e lascia da quelli cadere nell'acqua, onde poi
escono le larve di color bruno sporco con sei
jzainpe, e con mascelle in forma di branchie. Le
ninfe non differiscono dalle larve, che per un cominciamento d'ali, chiuse entro brevi astucci sul
loro dorso. Due anni dopo, queste ninfe, lasciata
;

la

loro

spoglia

acquatica,

si

sullo

volo per V asciutto

L' effimera
altri insetti.
il

stelo

di

qualche

pianta

cangiano in veri insetti e spiegano

campo

differisce a

Come

il

dell' aria.

pi riguardi da

tutti gli

larva essa vive nell'acqua,

limo sembra essere per tre anni

trimento. Quand' per cangiarsi

il

ove

suo solo nu-

in ninfa

s'

alza

LE MOSCHE.
alla superficie

scia la spoglia

sciando tosto

il

fmera perfetta.

ma

Indi

antica.

muro o

sen vola a qualche

SII

movimento

suo rapido

e nei

fornita

albero vicino

e la-

suo secondo inviluppo diventa

La

sua

la-

coni' d' ali

ef-

bocca non ha mascelle

guernita di quattro tentacoli picciolissimi e

iiformi.

Le

somiglianti a

sue antenne sono brevi e anch' esse


fili.

Le

sue ale sono diritte

corte le inferiori che le superiori

mina

La

in

due lunghe

ma

pi

e la coda ter-

setole.

vita dell'effimera perfetta cortissima: tal-

non oltrepassa la mezz' ora, eh' appena


tempo bastante per riprodursi. Quantunque
chiamata insetto d' un giorno raro eh' essa
vegga la luce del sole, accadendo quasi sempre

volta
il

in

una breve notte di

estate

e la sua trasforma-

zione e la sua morte.

La

gran mosca lanterna getta

basta, dicesi, alla


tori,

sicurezza

quali la portino

Essa ha la

seco

si

gran luce che

de' notturni viaggiaattaccata

ad un ba-

lunga e schiacciata , e le ali picchiate, con una macchietta in


forma d' occhio sulle inferiori. Le sue antenne
sono composte di due articolazioni, Festerior delle
quali globulare; la tromba ne ha due, e serve
mirabilmente a trarre il succo dalle piante ; le sue
stone.

zampe

testa piuttosto

La lunghezza
la quale suol vedersi in
mosca
America meridionale ? di tre o

sono opportunissime al salto.

totale di questa

pi parti

dell'

quattro pollici.

aia

LA SANGUISUGA.
corpo della sanguisuga cartilaginoso, oblungo

II

e tronco

quasi fosse stato tagliato a ciascuna delle

sue estremit. Si
e

muove

essa

allungando

la testa

coda, e contraendosi in forma d'arco.

la

La

medicinale

sanguisuga

degli stagni

e de' fossi.

trova neh" acque

si

suo colore ulivigno

Il

nero

con sei righe giallognole al di sopra e al,


cune macchie gialle al di sotto. Il suo corpo lungo
spesso due o tre pollici, formato d'anelli, che
essa stringe o stende a volont. La sua coda ter-

mina

in

un muscolo

circolare o succhiello

applicato a qualche sostanza vi


cos

che

movimenti

ne' suoi

si

resto

il

fissa,

del

che

e assicura

corpo. Ci

sanguisuga fa della coda, fa anche della

la

abbaun cavallo. Il sangue eh' ella sugge dai fori


che ha
aperti, scorre entro un serbatojo membranoso ,
composto di ventiquattro cellette che ha nello stomaco, ed ivi si si ferma pi mesi, quasi senza
testa, la quale

armata di

tre denti, forti

stanza per forare la pelle d'

un bue o

d'
,

coagularsi,

svapora per
perficie

forma

La

del

luogo

tien

di

la traspirazione,

corpo

onde

si

nutrimento.

fermandosi
distacca

Alfine

alla su-

talvolta

in

di piccioli filamenti.

sanguisuga, di cui parliamo vivipara, e

non produce che una sola piccioletta per volta ,


verso il mese di luglio. Conservata a un vaso di

LA SANGUISUGA.
cristallo

21 3

entro una stanza d colle

sue

agitazioni

cangiamento di tempo.
Avvi una specie di sanguisuga, la qual depone
sue uova sulle piante acquatiche: qualche altra
porla sotto il ventre. Parecchie specie si pos-

sicuri indizii del

le
le

sono moltiplicare , tagliandole a pezzi.

LA CHIOCCIOLA.
corpo della chiocciola oblungo, ed ha sul
,
con un disco

Il

dorso una specie di scudo carnoso


longitudinale al di sotto

mento

qual serve

il

al

movi-

un'apertura sul lato dritto quattro corna


o antenne al di sopra della bocca; e un occhio a
ciascheduna estremit delle due pi grandi.
;

La chiocciola animale voracissimo e cagionerebbe grandi guasti ne' campi e ne* giardini , se
pi quadrupedi e uccelli non mettesero un limite
;

alla

sua moltiplicazione.

La maggior

parte delle

chiocciole

pu vivere

lungo tempo, anche pi mesi , senza cibo. Troncando loro la testa o la coda, queste parti divengono chiocciole intere.

La
ci,

chiocciola agreste, di color bianco grigiecon scudo giallognolo, ed ha comunemente

nove pie

di lunghezza.

ne' luoghi ombrosi. Essa

del suo corpo la seta, che

rando alternativamente

frequente ne' boschi

trae

dall' inferior

fila,

la testa

allungando e
con molta

parte
riti-

agilit.

VERMI.

Comineieremo da
di differenti

quelli

animali.

che abitano

tengono

Si

mente nel canale alimentario


verso

il

corpo

il

ordinaria-

essi

pi

sovente

parte superiore, ove avvi grande abbon-

la

danza di

che sembra essere

chilo,

il

princi-

loro

pale nutrimento. Essi quindi non sono provveduti


degli organi usuali della digestione. Il loro corpo

compresso e composto d'articolazioni numerose,


la loro bocca quasi sempre coronata d'una doppia specie di uncinetti, e
quattro

orifizii

al

di sopra di essa sotto

mezzo

quali corrispondono per

un tubo corto con due canali del ventre.


Fra i vermi che travagliano la specie umana
presentasi prima il verme solitario comune. Il
suo corpo composto d'un gran numero di pezzi

di

distinti , uniti insieme , ciascun de' quali si attacca


per mezzo di un organo suo proprio alle pareti

interne dell' intestino.

Le

articolazioni

sono sempre picciole

alla testa

pi

vicine

e divengono pi

grandi a misura che se ne allontanano; eccetto verso


la

coda

che

micircolare

estremit

guardasi
duttore,
tutte

parte

le

una

finisce in

senza

apertura.

articolazioncella

La

testa

mostra un' apertura rotonda

come la bocca
con due canali
articolazioni

esterna

di

5
,

del

queste

alla

e comunica per

che

un

se-

sua
ri-

coi>

che circolano intorno a


corpo del verme. La
articolazioni

rivestita

aie

r vermi.

d'una pellicola

un

l'elle

le

une

simile a

fina;

membrana,

strato di fibre longitudinali

sottile

La

alle altre.

la

sua

sostanza

alla

parte

para-

struttura interna cel-

un poco

lulare e vasculare

Bianco, somiglia

sotto cui

di

color

linfatica

del

La

sangue umano coagulata.

lunghezza del verme,


di cui parliamo , varia dai tre ai trenta piedi; e
se ne veduto qualcuno di pi di sessanta, composto di pi centinaia
Il

verme

articolazioni.

filiforme della

due Indie. Ei

s'

Guinea comune nelle


ignudi degli

introduce- ne' piedi

schiavi, e loro cagiona prurito

incomodissimo, ed

anche infiammazione con febbre. Entra anche nei


muscoli delle braccia e delle gambe, e non pu
estrarsi che con un filo di seta aggruppato al suo
colio; operazione delicatissima, perocch ove rompasi, la parte che ne rimane cresce rapidissimamente, e diviene vie pi terribile. Questo verme

ha cinque- o sei aune di lunghezza ma


sezza sua non corrispondente;
La furia, comune in Isvez-ia-, ha corpo
;

d'

ugual grossezza in ogni sua parte,

da ciascun

lato

vicinissime

le

circa

un

la

lineare-,

guernito

d'una fila di punti cine ricurve, &


une alle altre. Suol esser lunga

pollice, di color incarnato, e spesso

all'estremit.

gros-

S insinua lungo

nero

lo stelo dei giunchi

e dell'altre piante paludose, d' onde spesso portata dal

vento sopra

le

persone che

ne provano

dolorose puliture, infiammazioDe ; cancrena ed an-

i;6

che morte
loro carni.

se

il

vermi.

verme non

giovare un cataplasma di
eli

tosto levato dalle

quest' uopo, secondo


latte

Finlandesi pu

rappreso ed anche

cacio.

Fra

vermi

distingue

pi grosso

acque stagnanti o correnti si


il quale
non
un crine di cavallo, ma giunge fino
dell*

dracuncolo comune;

il

d'

La

a dodici pollici di lunghezza.


po' lucida e

d'

sua pelle un

un bianco giallognolo

eccetto la

che son nere. Egli ama V acque,


il cui fondo
d'argilla pura, e in cui nuota
come un pesce. Trovasi talvolta nella terra, massime ne giardini dopo la pioggia. Egli porta an-

festa e la ^oda,

che

il

nome

di orinone, ch'ei

deve

alla

sua

miglianza con un crine cavallino, che fosse


gettato nell'acqua.
ello,

io

per

modo

Linneo

gli

ha dato quello

la sua abitudine di piegarsi

complicatissimo.

Tenuto

in

sostato

di gor-

e ripiegarsi

un vaso pieno

acqua sembra talvolta senza movimento. La


puntura, ch'egli fa, cavandonelo, cagiona un' ulcere
T

appellato panericcio.

Fra

vermi di terra tutti rotondi anulari , e


il pi rimarchevole quello detto
della rugiada. Esso non ha ne ossa ne cervello ,
n occhi, n zampe. Bens ad ogni anello del
suo dorso ha un'apertura, per cui respira. Questi
i

ruvidi al tatto,

anelli sono guerniti di muscoli a spirale, ond' egli


-pu facilmente penetrare il suolo; e coperti di

picciolo spine., eh' ei drizza o

deprime a suo grado.

VEBMt.

.X-*

V apertura degli anelli trasuda una


materia viscida, che facilita ogni suo movimento.
Presso la testa collocato il cuore, di cui pu

Attraverso

osservarsi
Il

battito assai distintamente.

il

dracunculo comincia a comparire in marzo

o in aprile,
piovose

stagione

se la

aggira intorno al

si

dolce. Nelle

suo asilo,

notti

come ap-

parisce dal sentiero sinuoso ch'ei traccia nel molle

terreno

e anche nelle pi serene se ne allontana

di poco,

per potervisi rifugiare

Fra

colo.

mente

gli

animali

in guardia

ov' egli

di cui

minimo

peri-

continua-

la talpa , la qual lo insidia

Un

tiene pi sicuro.

si

al

egli sta

filo

d'

erba

una

foglia caduta basta al suo nutrimento. Neil' inverno


ei

si

a grande profondit

ritira

non cade

Tengono
il

entro terra,

ma

in letargo.

il di

ZOOFITI.

mezzo

fra

il

regno animale ed

vegetale, dacch la pi parte di essi prendono

radice, e

son

lisci

mandano

fuori

tronco e rami. Alcuni

e nudi; altri coperti di

un duro inviluppo.

I coralli sono composti di tubi capillari, le cui


estremit passano attraverso di una

crosta

calca-

rea, e s'aprono alla superficie in forma di pori.


Si tengono interamente

come

l'acqua del mare;


danno ad essi molta
furono per lungo tempo
sotto

le loro ramificazioni

somiglianza coi licheni

8"

ZOOFITI.

annoverati dai botanici fra le

Se

peraltro la loro forma

genere vegetale,

piante

criptogame.

farli

credere del

pu

loro involucro

il

calcareo

a provare che appartengono a una classe

basta

pi

ri-

levata.

Le spongbe

consistono in una

massa di ramiche parecchi hanno


supposto essere F opera d' una specie di vermi,
trovati spesso nelle loro cavit. Alti-i hanno immaginato che fossero semplici vegetali. Ma ben
di

ficazioni

tubi

capillari

evidente che sono dotate d un principio di vita,

contraggono e dilatano alternativamente

poich

mano che

loro pori, e si ritirano sotto la

neh' acqua

Le

ove

nate

son

di

cui

si

le tocca

nutrono.

une delle alper la struttura.

loro specie differiscono molto le

tre,

sia

per

la

Le sponghe
pori, formano

nosa

forma

esteriore, sia

officinali

lobi

sono elastiche, piene di

irregolari d'

una sostanza

e aderiscono agli scogli per

mezzo

di

la-

una

Base assai larga. Trovansr principalmente intorno

Mediterraneo, ove son rse e peneda gran quantit di animaletti marini; e tagliate perpendicolarmente
vedesi che consistono
all'isole del

trate

in piccioli tubi ramificati


lari sono le

bocche

le

cui aperture circo-

e la cui sostanza viscosa in-

terna la carne delle sponghe

non dubiteremo
sono tratte

pesce,

e.

si

di dare

il

nome

medesime
di animali.

a cui

Quando

dall' acqua hanno un forte odore di


costuma di ben lavarle, onde si pre-

servino dalla putrefazione.

ZOOFITI.

I polipi

sono

animali di

sato colla inferiore estremit,

Le

braccia o tentacoli.

modo

hanno

gelatinosa,

un lungo corpo tubolare,

qnai consistono in

il

2.icy

natura

e cinto alla bocca di

particolarit della loro

della loro propagazione

dopo essere

di riprodursi,

fis-

"vita,

e la facolt che
in

stati tagliati

pi pezzi, sono invero sorprendenti.


II

pu dare

verde

polipo

sufficiente

tutta questa famiglia di zoofiti.

limpide,

specialmente

canaletti che circondano

ed

in

maggio. Ei

o sui rami

delle

si

ne' piccioli

prati

fissa

piante

idea

di

Trovasi nell'acque
o

fossi

massime

nei

in aprile

sul rovescio delle foglie

acquatiche.

Ha

guernita di otto o anche dieci tentacoli

la

testa

e turbato

pu contrarsi in modo da sembrare una macchia


verde oppur nera. Egli voracissimo, e si nutre
di varie specie di vermi e d' altri animaletti, die
attira nella sua

bocca, e inghiotte

come

il

serpente

le rane.

Talvolta due polipi

si

combattono per

l'istessa

preda, l'uno entra nella bocca spalancata dell' altro


e poi ne esce non solo^ incolume ma an,

che vincitore.

Il

di estendersi che

corpo di un polipo ha

pu riceverne

in se

tal facolt

un

altro

il

quale abbia tre volte la sua grossezza.


Tagliato in quante parti si vuole 1' animale di
cui parliamo, nulla soffre, ma ogni parte anche

non ben

distaccata

perfetto.

Rovescialo

dall' altre
-

diviene

un polipo

ancora quel di prima, e

ZOOFITT.

ricomincia tosto a nutrirsi, e a fare tutto ci che

Ove

della sua natura.

pongansi a contatto due

sezioni trasversali di polipi,

si

riuniscono pronta-

mente e non formano che un solo animale. Quindi


la testa d' un polipo qualunque pu essere innestata sul corpo d' altro di specie differente. Se un
polipo introdotto per la coda nel corpo d'altro
polipo

le

due

teste si uniscono e

formano un solo

individuo.

I polipi conservano la loro attivit per la pi


gran parte dell' anno , finch il freddo dell'inverno
li riduce al letargo. Se in questo tempo si asten-

gono da ogni nutrimento, se ne compensano poi


ampiamente colla loro voracit in primavera, simili in ci a tutti gli animali soggetti a rimanere
assiderati, a cui

il

un giorno

pasto d'

potria ba-

stare pi mesi.

Il

II signor

FIORE ANIMALE.

Hughes

lo riguarda

di sensitiva, dotata di varie


mali.

Fu scoperto nella parte

come una

propriet

specie

degli ani-

settentrionale dell'isola

una caverna a pie d'una rupe


bagnata dal mare. bellissimo e radiato , d' un
giallo pallido o pagliarino , brillante , con una
sfumatura di verde. La sua corona composta
della

Barbada

di gran

in

numero

di petali simili per la grandezza

e la forma a quelli del norrarnio de' giardini.

IL FIORE

Tent

i toccarlo,

sua canna

ANIMALE.

32

Hughes di coglierlo, o almen


ma invano. Quando le sue dita o la

signor

il

gli

avvicinavano

si

il

piegava

fiore

suoi petali e rientrava ne' fori della caverna, d'onde

non usciva che di l a quattro o cinque minuti


e con molta precauzione.
nostro

Il

quattro

osservatore

un ragno

di
gli

parve

penna

sempre

e quasi

colore,

dell' istesso

di corvo

suo

centro

simili alle

zampe

nel

distnse

di colore scuro

pistilli

in

moto.

grosso

Il

corpo

come una

e fisso nella rupe.

GLI ANIMALETTI MICROSCOPICI.


Trovansi principalmente nelle sostanze animali
o vegetali messe in infusione.
La vorticella fra essi la pi rimarchevole

per

la struttura

riproduce.

fi

le abitudini

Ha, come

e la maniera onde

polipi,

e contrattile, con tentacoli intorno


picciolissima
l'

acque chiare

e trovasi

ma

pi

piccioli di lei

alla

bocca,

d' ordinario in estate nel-

stagnanti, attaccata alle pianti-

ove

celle acquatiche,

un corpo nudo

si

che

nutre d'animaletti ancor


attira eccitando

intorno a

con un movimento notatorio una specie di riflusso. Si trova spesso riunita in gruppo con molte
altre; e a questo gruppo, fu dato da alcuni na-

turalisti il

mina porta

nome

di mazzolino di polipi; la

la sua prole racchiusa in

fem-

un inviluppo

GLI ANIMALETTI MICROSCOPICI.

SS2,

d'onde a suo tempo,

ovale esteriore,
uscire torcendosi

Altro fra

gli

il

1'

ajuta ad

il

vibrione

corpo.

animaletti

pi noti

anguilla che trovasi nella pasta inacidita, in quasi

sedimenti de' grani ed anche nell' aceto. Il

tutti i

suo

corpo

trasparente

verso

affilato

le

due

estremit, e molto somiglia a quello dell'anguilla


eccetto nella lunghezza, che di rado oltrepassa

Ove

linea.

mina

cioletti

una

si

per mezzo quelo della femvede uscire gran numero de' suoi pic-

aggomitolati

si

tagli

chiusi ciascuno

in

una

membrana.
Il

proteo ha preso

il

suo

nome

dalla ingoiar

facolt compartitagli dalla natura di

ferenti

forme, ond'

talvola

prendere

difficile

dif-

riconoscerlo

pel medesimo animale. Si trova spesso, fra molti

un

altri animaletti, sulle pareti di

vaso, nella cui

acqua siasi tenuta alcun giorno qualche sostanza


animale o vegetale. trasparente e gelatinoso
nuota con gran facilit, ha comunemente un lungo
collo e un corpo bulboso. Turbato si raccorcia,
divien opaco e lento. Si avvolge a ruota, onde
attirare in una specie di corrente la sua preda;
indi

guise.

si

allunga di

Gon

nuovo e

si

nessun microscopio

tuti scoprire

trasforma in
si

pi

sono ancora po-

suoi occhi.

ha un corpo ovale, simile


a bolla di sapone. Pi volvoci uniti in vaso pieno
Il volvoco globuloso

d acqua

di

mare descrivono

intorno ad

esso

un

GLI ANIMALETTI MICROSCOPICI.

Sa3

colla sola
a cui ciascuno contribuisce
3
compressione del suo corpo, effetto probabilmente

circolo

della reazione dell' aria di cui pieno.

Chiunque esaminer attentamente,


classi d'

la descrizione

sar costretto di riconoscere

nipotenza e la saggezza di chi

form

mirabile catena d' esseri diversi,

con

Thomson

Oh

se fia

il

rida in

si

mai, eh'

raggio

di

am-

esclamare

mezzo
il

argomento eccelso
primo fior si mostri

1'

io
il

dell' estate

rinfoschi

Irrigidisca

on-

1'

quest'

in obblio ponga, o
a'

arda le arene

suoi te sor

F aer

ne' d

1'

autunno

pi brevi,

labbro mio; sien l'ali

Tronche per sempre

Di

differenti

le

animali, di cui questi volumi contengono

palpitarmi

il

al

mio pensiero, e

cor spento alla gioja.

FXHM BEL SESTO ED VITJUO TOMO-,

cessi

INDICE.
BEL

TOI.O

c.APITOLO

SESTO

Il Coccodrillo

iti

generale

di fepre

L'Alligatore o Gocc^drtta

L' Iguana

KKEIMCt

Introduzione. Degli Amfifoj

La Testuggine

ED'

mer

3tB

ai
26

La Lucerta
La Lucerta

>7

fi

bitorzoluta

&
lf>

La Lucerta comur^.
Il Camaleonte
La Salamandra
.

171

verde

29
34
S7
39

Capitolo II

La

Botta o

il

Rospo

Pipa

Il

5>

La Rana

Capitolo III

45
46
57

Il

Serpente comune

Il

Serpente dagli occhiai

Il

Serpente nero

6i2,

La Vipera
Il
,

Crotalo o Serpente dalla campanell


Gabinetto T. VL-

ivi

i5

60,

INDICE DEL TOMO SESTO.

2^6
Il

Boa

L' Anfesibena

Capitolo IV.
Degli Insetti in generale
Capitolo V.
Il

Piagno

La Tarantola
Lo Scorpione
La Pulce
.

Il

Pidocchio

Il

Bacherozzolo

La Ghica
Il

Cimice comune

La Scolopendra
La Zecca

Il

Tarlo

Il

Tarlo campestre

Capitolo VI.
Il Grillo

Il Grillotalpa.

La
La

Cicala

Cavalletta

Gli Scarabei

La Lucciola o
La Formicola

U Anobio
Le Tarme

Verme L ucente

il

pinza juola

Capitolo VII.
La Formica

INDICE DEL TOMO SESTO.

Formicoleone
Il Punteruolo
Il Capricorno
Capitolo Vili.
Il

Ape domestica
L' Ape minatrice
L' Ape cardatrice
La Vespa
La Mantide
Lo Sfesse
La Cicadella
La Cocciniglia
L'

237
Pag. l67
I69
))

))

))

171

173

ivi

180

181

i85
188

190

))

192.

19^

Capitolo IX.

196

La

)>

ivi

200
202

Il

Farfalla

Baco da

seta

La Tignuola
Le Mosche
La Sanguisuga
La Chiocciola
I Vermi
I Zoofiti
II

))

ivi

212
2l3
2l4
217
220

221

))

Fiore animale

Gli Animaletti microscopici

FINE DELL INDICE.

REGISTRO
DELLE TAVOLE INCISE
CONTENUTE

IN GUEST' ULTIMO

TOMO

Prontispizio

Pag-

Amfibj e Rettili

))

L'Alligatore o Coccodrillo Americano

2,1

Il

Camaleonte

29

Il

Pipa

45
5a
62

La Rana Mugghiante
Il

Serpente nero

Il

Boa

))

Insetti.

La Tarantola
Il

Baco da Seta

e la Farfalla

77
83

io5

2,00

GENERALE

INDICE
QeMe

contenute

luctteue

iveitct

teoente

nezou-

DISPOSTO PER ORDINE ALFABETICO

A
Aboumra
Acciuga

tomo IV

(L')

(L')

Pag.

3oo,

228

t.

Agami

(L')

t,

III

2,5 1

Agouti

(L')

tt

II

2,2,

2 52,

3ia

Agucchia (L') t, V
Ai (IAj t, I
Airone (L'j t. IV
Airone (L') bianco t.
Alano (L') t. II.
Albatro (1/) t.
Alce (L') t. II

IV

...
;

IV

335

n4

244

226

Alligatore (L') o Coccodrillo Americano t.VI.

Allodola (L')

Allodola (L

Ili

t.

dei boschi

Allodola (L') di mare

t.

t.

Ili

Allodola (L') mattolina o de' prati

Aiosa

(L')

Alupato

o Laccia t. V
o il Cantore

(L')

Anatifero (L')

t.

Anfesibena (L')

Amfibj (Degli)

t.

III.

V
t.

IV

VI.

in generale

t.

VI

t,

III.

OI

21

234
288
45
239
1

22 7

2o3

278

81

Si

INDICE '-GENERALE.

3.&

..Anguilla (L

tomo V.

^ a g-

i58

i6.3

2,21

33 7
l64

Anguilla (L7) elettrica o tremante t. V.


Animaletti (Gli) microscopici t. VI
.

Aninga (L

*.

IV
IV

Anitra (L')

t.

Anitra

altera

t.

Anitra (L') artica

t.

(L')

Anitra (L

clipeata

IV
IV

*77
I

JV

t.

Anitra (Uj dal becco adunco


Anitra (L') dalla coda lunga
Anitra (L') selvatica

t.

?4

179

IV

t.

t.

IV
IV

r7 5

180

167

t. IV
178
Moscovia ovvero Moscada t.IV 177

Anitra (L') del Madagascar

Anitra

(L') di

Anitra (L') -dalla testa grigia

t.

IV

Anitra (L') piccola dalla testa grossa

Anitra (L') penelope

t.

174
t.

IV.

Anitra (L

Anobio

(L')

Antilopa (L

Ape
Ape
Ape

sibilante

t.
5

IV

t.

IV
IV

t.

domestica

(1/) minatrice

73

176
I721

l8l

VI

iS5

Boscli-Bock

(L') cardatrice
(L')

t.

182
2,01

(L') selvatica ordinaria

Anitra (1/) ridente t. IV


Anitra (L') selvatica dal collare

Anitra

IV.

t.

t.
t.

VI
VI
VI

Aquila [IL') barbata t. Ili


Aquila (V) dorata t. III
Acmila (L') vocifera t. Ili
Argalo (L'J o grande Gru

t.

II

173
180

60
5a

77

t.

64
181.

IV<

no

2 33

INDICE GENERALE,
5

Argentino (L

tomo

Argonauta (L') t.
Armadillo (L') o
Aringa (L') t.

Taton

il

Pag. i3a

t.

II

Aringhe
Arzavola

(L')

Arzavoia (L

Asino

(I>)

t.

IV

II

t.

IV

Attagaso (L')

t.

Avoltojo (L')

t.

III

Avocetta (L')

t.

IV

ivi

280

dattila

t.

i83

di Francia

t.

t.

IV

t.

Ascidia (L')
Ascidia (L

2l4

re delie)

(Il

277

ivi

28
2.8

47

1-16

2,16

B
Babiroussa

Babbuino
Eabbuino
Babbuino

(II)

(II)

orsino

(II)

Bacherozzolo
Baco (II) da

II

t.

propriamente detto t. I
con muso, di cane t. I

(li)

(II)

t.

seta

t.

t,

VI
VI

Bandoliera (La)

t.

Barga ^a) t. IV
Barga (\ a) -abbajatrice
Barbo (I) t. V
.

Bassotto

(1)

t.

Beccaccia ^ a )

II
t.

221

))

224

ivi

117
200

Baleia (La) del Groenlanda


Balish (II) t.

t.

IV

i.

33

101

237

i3i

335

>;

IV

121

119
127

INDICE GENERALE

234

IV

Beccaccina (La) tomo


Beccafico

(II)

Ili

t.

Becco (II) d'uccello


Beluga (II) t. V.
Berretta (La) Cinese

Bertuccione

(II)

Bissonte

(II)

Boa

t.

(II)

Botta

Bracco

Branta (La)

Bue

Bufalo

IV
t.

II

II

t.

t.

II

(II)

VI
t.

IV

t.

(II)

(II)

t.

Rospo

il

del Bengala

(II)

B ubalo

(II)

(1!)

I.

t.

VI

Borgomastro

t.

t.

t.

t.

G
Calao (II) t. IV.
Calderugio (II) t. III
Callionimo (II) t.

Callitrice (La)

Camaleonte

(II)

Camelo

t.

(II)

Camoscio
Canarino

Cancroma
Cane (II)
Cane (II)
Cane (II)

(II)
(II)

t.

VI

I.

II

t.
t.

(II)
t.

t.

II

Ili

IV

t.
.

dell'Isola

di Siberia

di
t.

Terra Nuova
II

a35

INDICE GENERALE

Pag.

ni

n3

Cane (II) da caccia tomo II


Cane (II) da seguito t. II
Cane (II) da pastore t. II
Cane (II) marino t. V
Cane (II) marino azzurro t. V
Cane (II) marino bianco t. V
Cane (II) marino calorifilo t. V
Cane (II) marino tigrato o scorzone
Canuto (II) t. IV
.

59

63

64
68

24

99
144
ao4

Capinera (La) sarta t. Ili


Capogrosso (II) t. V

la.'j

Capo (II) Moro t.


Capra (La) t. Il

i3a
53
63

Capra

azzurra

(La)

Capretta (La)

Capricorno
Caracal

Ili

(II)

VI

t.

II

t.

Carasoo (II) t. IV
Carbonaj a (La) picciola
Garpana (La) t.
Cascialoto

t.

(II)

II

t.

(II)

t.

V
V

171

3oa
66
a3o

43

t.

III

a 99

Casoara

(II)

t.

Ili

35

Castoro

(II)

t.

93

69
i3i

i3a

Cavaliere

Gavalier
Cavalier

(II)

(II)

(II)

t.

IV

verde

t.

rosso

t.

Cavallo

(II)

t.

Cavallo

(II)

marino

Cavalletta (La)

IV
IV

II

t.

t.

VI

io3

l35

aS6

INDICE GENERALE.

Cavopollino
Cefalo

t.

t.

II

(II)

Cervo

(II)

Chacal

tomo

(II)

187

12,

Lupo

(II)

Pag. a 6

dorato

t.

Ghacal (II) di Barberia o l'Adivo


Chica (La) t. VI
Chiocciola (La)

Ghiozzo

(II)

Cicadella (La)

Cicala (La)

t.

VI

t.

t.

VI

t.

VI

Cicogna (La) t. IV
Cicogna (La) Brasiliana
.

Cignale

(II)

t.

IV

Il

t.

Cigno (II) t. IV.


Cigno (II) selva! <co t. IV
Cimice (II) comune t. VI
Cingallegra (La) barbuta t. Ili
.

Cingallegra

azzurra

(jua)

t.

Ili

Cingallegra (La) della coda lung

Capo

Cingallegra (La) del

Ciprino

(II)

Giufolotto

Coa

(II)

Coaita
Coati

t.

l'

Iti

t.

II

t.

(II)
(II)

dorato e

(XI)

o Battone

t.

mondi t. II
Cobite (La) t. V.

Coati

(II)

Coccodrillo

(II)

Cocciniglia (La)

t.

t,

VI

VI.

t.

Ili

argenteo

t.

t.

Ili

s3 7

INDICE GENERALE.
Colbri

o l'uccel Mosca tomo III

(II)

Colligiano

(II)

Combattitore

Ili

t.

Commendatore (11)
Condoo (II) t. Il
Condor (II) t. Ili
Conepato
Coniglio

(II)

Corifena

362,

(II)

picciolo o

(II)

Pigmeo

IV

Crick

(l)

Crotalo

Cuculo
Cuculo
Cuculo
Cuculo
Cuculo
Cuculo
Cuculo

il

Balordo

IV

Ili

t.

Ili

(II)

brillante

d'America

(II)

del

(II)

della Giamraaica

(II)

indicatore

(II)

sacro

Gurvirostro

(li)
(II)

Gutrettola (La)

t.

t.

t.

III.

t.

Capo

t.

90

3o4

III

122

VI

69
i5a

(I!)

Culobianco

o Serpente dalla campanella

(li) t.

97
94
ria

.-....

dal capo e dal petto giallo

(11)

i35

II

III.
t.

267
265
267

IV.

Ili

t.

Ili

t.

t.

Cornacehietta (La)
(II)

1-34

4i

t.

Cornacchia (La)
Coraica

193

12,9

I.

t.

a 33

t.

Corvo (II) t.
Couguar (II)

IV

II

t,

(II)

Ili

t.

(II)

(II)

Cormorano
Cormorano
Cormorano

o Pavone di mare

(II)

Pag. 208

t.

t.

t.

Ili

Ili

159
i5S

Ili

Ili

t.

Ili

i58
154
i5 7

III.

I96

III.

240

III.

I 9'7

a83

INDICE GENERALE.

D
Darnan

(II)

di

Daman

(II)

del

tomo II
Capo t. II
Damigella (La) di Numidia t. IV
Dattero

(II)

Delfino

(II)

t.
t.

Diana (La)

Dodo

(l\)

t.

149

V.
V.

2,76

5o

a44

76

3a5

146

Donnola (La) t. I
Dnnlino (II) t. IV

Eglefino (L

t.

i8a

Eider (L') o l'Anitra morbidissima


Elefante (L
t.
I

t.

IV

Eiorio (L')

t.

2,87

IV

t.

Pag. a8i

Siria

IV

Elorio (L') dalla testa nuda

t.

IV

i65

189
3s5
3s8

IV

32-9

Eperlano (L') t,
Etiope (L') o ilPappagallodelaGuineat. Ili

i85
iao

Fagiano (II) t, III


Falarope (Le) t. IV
Falcone (II) segretario

a54
ia4

Eiorio (L') rosso

Emen

(L')

t,

t,

3a

III

Fanello

(II)

t.

Farfalla (La)

t.

III
t,

VI

III

65
180

J96

INDICE GENERALE.

Fiammante
Fiore

(II)

Flesso

Fletano

Foca
Foca

animale

(II)

VI

t,

22,0

t.V.

194
192

2,70

a8a

(II)

(La)

&3g
tomo IV. Pag. i5i

o Fenicontero

(II)

t.

t.

(La) dal naso a bottiglia

Folaga (La)
Forbicifero

t.

IV

(II)

t.

IV.

Formicola (La) pinzajuola

Formica

(La)

Forrnicoleone

t.

VI

(II)

t,

t,

VI.

VI

t.

Formicofago (II) t. II.


Fragola (La) o Quaglia della China
Fregata (La) t. IV

III

121

3u

i5a

159
167

2,63

284

2-5

Ili

Frisone

(II)

t.

Frisone

(II)

cardinale

Frisone

(II)

granatiere

Frisone

(II)

dell' Abissinia

Frisone

(II)

del Bengala

Frisone

(II)

socievole

Fulmar

(II)

o Procellaria

Furetto

(II)

t.

Ili

t.

III

t,

t.

t.

III.

III

t,

III

Falombara

IV

II

242
344
ivi

245
246
248
293
267

G
Gallina (La) regina

t,

III

Gallina (La) regina di Laponia

III.

t.

Gallina (La) regina dei Namachesi

Gallina (La) regina dei Itenaj

t(

t,

III

Ili
,

290
293
294
^96

INDICE GENERALE,

^4o

tomo IV

Gallinella (La) e la Folega

IV,

Gallo

(II)

t,

Gallo

(II)

di

Gallo

(II)

d'India

Gambero
Gambero
Garrese
Garrulo

montagna dal

IV

t.

(II)

di

mare

(II)

di

fiume

(II)

IV
IV

't,

(II)

t,

t,

(II)

aculeato

(II)

pungigio

Gasteroteo

(II)

t,

spinacchia

V
V
V

t,

t,

Gatto

(II)

selvatico

Gatto

(II)

domestico

Gatto

(II)

d'Angora

Gatto

(II)

tigre

t,

II

t,
t.

II
II

t,

II',

Gazza (La) t, III


Gazza (La) bruna del Canada

(II)

Ghiottone

Gnou

(II)

(II)

t.

III

t,

II

t,

t.

Giraffa (La)

II

t,

Genetta (La)

Gerbo

IV

Gasteroteo

Gazzella (La)

t,

V
V

t,

Gasteroteo

Garzetta (La)

collare'
.

t,

t.

II

I
.

Goelando (II) e il Laro t. IV


Goelando (II) vario o ,grigiccio t, IV
Goelando (II) del mantello nero t, IV
Goelando (II) del mantello grigio-bruno o
Borgomastro t, IV
,

INDICE GENERALE.

Goelando

bruno o

(II)

Gracchia (La)

Grampo

(II)

(II)

Grillivoro

II

t.

t.

IV. Pag. a84


59

t,

t.

(I)

Graiichivoro

Grebo

Ili

t.

241

Cateratta

o Delfino orca

(II)

Granchiero
Granchj (I)
Granchivori

IV

t.

t.

IV

(II)

t,

III

VI.

Grillo

(II)

t.

Grillo

(II)

talpa

336
33 7

>

ia5
180

*">

Grimmo (II) t. II
Gru (La) t. IV.
Gufo (II) t, III,
Guibo (II) t. II.
Gurnardo (II) t. V

a83-

VI

t,

31o

IV

t,

azzurro

(II)

I04
56

12,

i3o

a35

107

04

64

2,54

H
Hamster

(L')

Itao (L')
Icneumone
leti (L')

t.

178.

IV

t.

(L')

t.

Imbrim

VI
t. IV

(L')

Settentrionale

Gabinetto T.

il

VI.

33*

53;

59

0.

..

..

t.

t.

..

..

grande

t,

0.

Iena (La) picchiettata

Iguana (L') t.
Imantopo (L )

70
34r

t.

IV.

-.

Boccamele

il

Iena (La)

II

0,

142.

Smergo- del mar


)>

i.

*6

ilio

INDICE GENERALE,

2/Ja

Ippoptamo (L

tomo I

Indetti (Degli) in generale

Pag.

t,

VI.

94

83

343
292

Jacana

(II)

t.

IV

Jaguar

(II)

t.

II.

K
Kamichi
Kanguro

(II)
(II)

Lagopede

t.
t.

II

t,

(II)

II

t,

IV

(II)

bruno

(II)

ridente

(II)

bianco

(Il

gran)

t,

t.

IV

<

t.
t,

t,

IV
IV
IV

cinericcio

t,

(li)

V.
t,

IV

>

piedi
,

t,

dai

2.69

277
278
8o

tzzurri
,

85
3i6
3a e
195

148
a 62

bianca

pezzato

Lasca (La)

regina

(II)

Latermo

ina

(La)

(II)

Gal

la

Lampreda

t.

Lamentino

Laro

(II)

IV
Lama (II)
t.

Laro
Laro
Laro
Laro
Laro

IV

ivi

a8&

12,8

aay

INDICE GENERALE,

Lemingo (II) tomo


Leone (II) t, I
Leone (II) marino
Leopardo (II) t, I
Lepre (II) t, I

s4-3

II,

Pag. 186

t,

Leroto (II) t,
Levriere (II)

t,

Lima

(La)

t,

II.

II

ii

285

45

355

a 77

122,

Lince (II) t, I
Liocorno (II) di mare t, V,
Locusta (La) di mare t, V,
Lontra (La) t. II
Lontra (La) di mare t, II
Lori ([!) tardigrado t, I
Lucerta (La) comune t, VI
Lucerta (La) bitorzoluta t, VI
Lucerta (La) verde t, VI

IOI
a 99

192
201
2,52,

26
37

Luccio

(II)

V.

t,

Lucciola (La) o

i54

verme

il

Lumache (Le) t.
Lupo (l) t. I
Lupo (II) marino

94

5o

lucente

t,

fi

i5i

3oo

63

t,

249

M
Macao

(II)

Mainate

(II)

1'

t,

Ara verde

IV
t,

IV

Mantide (La) tomo

VI

Mangiavespe

(II)

Manicou

t.

(II)

t.

Ili

124

76
70

208

188

i.

INDICE GENERALE.
^44
Manucode (II) o re degli uccelli
diso tomo III
Marangone (II) t, IV
Marangone (II) col ciuffo t, IV
Marangone (II) dalla Cina t, IV
Marmotta (La) t, II

Fara-

p^.

i38

ai6

Martin

Pescatore o l'Alcione

(l)

Martora (La)

Mergo
Mergo

(II)

rosso

t,

ivi

324

184
3o5
33 7

Ili

t.

t.

IV

t,

coronato e

(II)

IV

Merg

il

dal

Merino (II) t. II
Merlo (II) t. III.
Merlo (II) azzurro t, III
Merlo (II) acquatico t, IV
Merluzzo (II) t, V
Mioteria (La) Americana t, IV
Molosso (II) t. II

5o

32,3

i>

335

n8

178

IV

(II)

t.

(II)

magellanico

(II)

crestato o saltatore

Montone
Montone
Montone

t.

IV

d'Islanda

(l)

di larga coda

(II)

selvatico

Moriglione

(II)

Morso (11) t.
Mosche (Le)

I
t,

Motaciila (La)

Motteggiatore

t,

IV

t.

t.

t,

Il

1-47

119

334
338
380

IV

Il

(II)

II

t,

(II)

t,

49
176

388
303
i34
383

III

46
48

VI
IV

2.1

Monco
Monco
Monco

2,30

petto

INDICE GENERALE.

Muschio (II) tomo II


Muscicapa (II) t. IV
Musetta (La)

245

Pag. 3 3
81

II

t,

389

390
88

294

i85

N
Nibbio

(II)

Nil-Ghau

....",

III

t,

(II)

t.

Nottola (La)

Ili

t.

69
.

Nottola (La) o Pipistrello

I.

t.

O
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca
Oca

(L') selvatica
(L')

t.

domestica

IV
IV

t.

(L') delle isole Ebridi

IV
IV
bronziana t. IV
del Canada t. IV
di neve t, IV

(L') bermela
(L')

(L')
(L*)

(L')

187
193

IV

t.

t.

armata

t.

(L') grigia delle isole Falkland


(L') delia cuffia nera

(L') dal collo rosso

t,

IV

t,

Kasarka t, IV
(L') della Guinea t, IV

(L')

Oceloto (L')
(L>)

t.

IV

t,

ivi

196

197

ivi

199
aoo
aoa

ivi

2,o3

ivi

>>

204

5a

V.

176
34^

aoa

t.

t.

Ombretta (L')
Orangotano (L
Orata (L')

IV.

(L') artica

Ombra

IV.

IV

t.
5

t.

a 49

INDICE GENERALE

2,^6

IV

Organista (L') tomo

Orso (L') bianco t, I


Orso (L') comune t. I
Orso (L') d' America t.
Orso (L ) marino t. I.

Pag.

79
121

io5

114

2,77

Ortolano (L')

IV

t.

Ostralega (L') o Beccaccia di mare


Ostrica (L

t.

Ottarda (L')

t.

(L')

Ouistiti (L')

Ili

Palombo

IV

I,

2,33

purpurea

t.

III.

(II)

bianco III

(II)

con pennacchio ed

Pazzi

(I)
(li)

(Il
(li)

t.

IV

IV

t,

III.

di

t.

274

2,49

49

n4

218

>

221

altri

t,

Ili

comune
gran)

269
82

Pazzo
Pazzo
Pazzo

2,69

;a3i7

Pappagallo (II) cenerognolo t. Ili


Passere (II) t. Ili
Passera (La) mattuggia o di montagna
Passere (II) pesce t.
Pavone (II) t. Ili

Pavonella (La)

Pangolino (II) t. II
Pantera (La) t. I

Pavone
Pavone

ia3

t.

dalla colanna

(II)

72,

t.
t.

IV.

Ottarda (L'j piccola

Ouarino

t.

IV

t.

IV

Bassa

t.

IV;

193
140
148
149
f 37

3i4
39

321

32a

a 4?

INDICE GENERALE.

Pecora (La) tomo II


(II) o porco del Messico

Pag.

Peccari

IV

Pellicano

(II)

t.

Pellicano

(II)

rosso

Pernice (La)

IV

t.

IV

t.

persico

(II)

29

t.

air

V.

t.

Pesce (II) volante t.


Pesce (II) spada t. V.
Pesce (II) re t,
Peloncino (II) t,

V
V

Pettirosso (II)

Pica (La)

III

Piccione

(11)

(II)

di passaggio

Piccione

(II)

verde dalla

t,

t.

263

2,67

testa grigia d'Anti

Piccione

(II)

pompadour

Piccione

(II)

dell' ali rosse

t,

III

,-",

III

III

t,

del mare del

del

2.?r.

(II)

mar

Piccone
Piccione
Piccione

cenerognolo ferrugigno dell'Isole

Pacifico

(II)

t.

III

del becco ricurvo

t,

III

ivi

272
273

(II)

bianco muscadivoro

(II)

violaceo dalla testa rossa d'An-

t,

III

III

Picchio
Picchio

Picchio

268
270

Sud

III

Piccione

9t

107

Piccione

gua

247
a 74

III

t,

2,2,9

a38

III.

t.

43
3^4
334
28

Pesci (Dei) in generale

Pesce

Il

t.

(II)
(II)

(Il

verde t. III
nero t, III

ivi
;

gran) nero con becco bianco

t,

III

160

ivi

164

a48

INDICE GENERALE.
nero con ciuffo rosso

Picchio

(II)

Picchio

(Il

gran) variato

Picchio

(Il

piccolo) variato

Picchio

(II)

III

t.

t.

III.

t,

Picchio

(II)

grigio

(l)

con ciuffo

Picchio

(II)

piccolo detto rampicatore

Pidocchio

(II)

Ili

VI

t.

il

Pilcardo

(II)

t,.V

Pinguino
Pinguino

(Il

crestato

t.

Piviere

(II)

(II)
(II)

Piviere

(II)

Piviere

(Il

terra

Piviere

Porco
Porco
Porco
Porco
Porco

t.

t.

IV

171
172

n5
aa3
aa5

IV

t,

t,

67

ai8

140
143

144

ivi

t,

gran) volgarmente detto

IV
dal collare

(II)

II

(II)

t,

(II)

spino

(II)

d'Etiopia

(II)

d'India

(II)

marino

Procellaria (La)

t,

IV

t,

t,

t,

t.

t.

II

II

E Iorio
orio

di

33t

>}

a5
ao5
3i6

ari

ai8
5a
a8 7
ago

IV

Procellaria (La) cinericcia

45

IV
IV
pavonella
IV
dal collare t, IV
piccolo

t.

dorato

Piviere

Ili

germano magellanico
ot.IV a 17
semplice t, IV
ai8
,

Piviere

gran) o

(II)

(II)

167
167
169

Mergo

Pipa (II) t, VI
Pipra (II) o il Manaldno
Piteco

t.

65

166

Ili

piccolo

Pietta (La) o

t.

III
L

Picchio

t.

Pag,

Ili

Merlo doralo

detto

t.

t,

IV

INDICE GENERALE.

2^9

Procellaria (La) bianca e nera o lo Scacchiere

tomo IV

Pag, 391

Procellaria (La) azzurra

IV

t.

Procellaria (La) palombara o


Procellaria (La) massima

Pulce (La)

t.

VI

il

Fulmar

IV

t.

t,

IV

394
295
299

112,

169

Q.'Jl

Punteruolo (II) t, VI.


PUZZOIO (II) t, II

Q
Quaglia (La)

t.

Ili

Quaglia (La) della Gajenna t. Ili


Quaglia (La grande) del Madagascar t. Ili
Quaglia (La) dell'Isola di Logon t. Ili
Quaglia (La) della Virginia t. Ili

Quaglia (La) del Bengala t.


Quaglie (Il re delle) t. IV

IV

380
286
288

ivi

2,89

83
84

R
Ragno

(il)

t,

Rampicator

Rana

(La)

VI

(II)
t.

>>

rosso

t.

Ili

VI

Razza (La) pastinaca t. V


Razza (La) clavata o perosa

Reattino

(II)

Reina (La)

t,

t.

Ili

(II)

t,

V,

91
a 02,

i3i
aa^

334

Remiz (II) t. Ili


Remora (La) t, V
Renne (II) t, IL
Riccio

t,

94
174
46
89

3ai

INDICE GENERALE

3 So

marino tomo V.
Riccio (l) marino i>.
Rinoceronte (II) t, I

Riccio

Pag.

(II)

Rinoceronte

Rombo

(II)

Rondine
Rondine
Rondine
Rondine

a doppio corno

(II)

mare

(La) di

t,

IV
agreste
IV
di riviera t. IV
di mare t. IV

(La) casereccia
(La)

t,

t,

(La)

Rondine (La)

iv

Rondone

Saiga

187
189

a3a

4a

5x

55

399
3oa
3o6

IV

Spauracchio

lo

Rondine (La)
Rondine (La)

t.

(II)

mare dalle grandi ali t, IV


mare screziata t, IV

di

di

(II)

(II)

Saimiri

mare nera o

di

IV
t,

t.

Rondini (Le)
Rondine (La gran) di mare t.
Rondine (La piccola) di mare
t.

94
261
180

IV

t,

II

Sajou (II) t. I
Salamandra (La)

VI
IV

t,

Salangane (La)

t.

Salmone

(li)

t.

Sanguisuga (La)
Scarabei (Gli)
Scojattolo (Lo)

t.

VI
VI

t,

t.

t.

Scojaltolo (Lo) grigio

t,

67

2,43

&A2,

34

59
i38

aia

i4*

344
347

a5i

INDICE GENERALE.

tomo

Scojattolo (Lo) volante

Scolopendra (La) t. VI
Scorpione (Lo) t. VI
Scorpione (Lo) di mare
Scorticatore (Lo) t. Ili
Seppia (La) t.
Serpente (II) comune t.

t,

Servai

(II)

nero

t,

t.

jSoIene (II)

V.

t.

Spatola (La)

IV

t,

Squadro (Lo)

Ili

t.

t.

t,

t,

t,

VI

t,

II

t,

III

t,

Struzzo (Lo)

t.

Ili

t,

Subusa (La)

t.

III

t,

II

(II)

204
191

282,

190
75
i5o

97
3oo
60

2,59

260

70

214
86

Svegliarino (Lo) o Quaglia di Java


Suricate

Storione (Lo)
Strige (La)

i~99

mare arborescente
Ili

190

Stella (La) di

299

t.

Stella (La) di

Stornello (Lo)

V
V

Stambecco (Lo) t, II
mare t.

12,2.

67
60
62

',

delle messi

Sparviero (Lo)

Squilla (La)

263
78
257

VI

bastardo

Sogliola (La)

(II)

VI

t.

Sgombro (Lo)
Sgombro (Lo)

Sorcio

IO9

II

t.

Sfesse (Lo)

VI

dagli occhiali
t,

(II)

(II)

Serpente
Serpente

Pag. 349

t,

III

at

284

74
3o8

a5a

INDICE GENERALE.

Talpa (La) tomo I


t.

IV

(II)

t.

II

(II)

t,

T'angari (I)

Tanrec
Tapiro

"

Pag. 3o3

Tarantola (La) t, VI.


Tarlo (II) t, VI.

Tarlo

campestre

(II)

Tarme

(Le)

t,

VI

t.

Tasso (II) t. I
Testuggine (La)
Testuggine (La)

VI.

124

126
i56

II.

t,

di

mare

VI

t,

IV

8
2,0

o gran Gallo di montagna

Tetrao

(II)

piccolo o Gallo di montagi ia dalla

Tiranno

(II)

(II)

IV

t.
t.

Ili

Tonno (II) t. V
Topo (li) t. II
Topo (II) muschiato t, II
Topo (II) economo t. II
Topo (II) campagnuolo t, II
.

Torabuso
Torcicollo

(II)
(II)

t.

IV

n3'

7a

t,

174
176
189

o l'Ortolano

26
202

34
124
268

82
204
1 70

Tingmik

34

(II)

coda biforcuta t, IV
Tignuola (La) t. VI
Tigre (La) t. I
Tinca (La) t. V.

2,55

Tetrao

t.

1 98
io5

79
3o 7

I\ r

INDICE GENERALE
'

Tordella (La) tomo III


Tordo (II) t. Ili

Tordo

(II)

viscivoro

Tortorella (La)

t.

2.53

Pag.

Ili

Ili

t.

Tortorella (La) sanguigna

t,

III

Tortorella (La) del Surinam

III

t.

Tortorella (La) dell'ali dorale

Touraco (II) t, IV
Toucan (II) t. III
Tremola (La) o Torpedine

t,

III

Triglia (La)

Troglodita

(l'I)

Troilo

(II)

t.

Troilo

(II)

piccolo

t,

Trottola (La)

Tzeiran

(II)
(II)

III

t,

IV

t.
t.

t.

Ili

o Antilope azzurra

t.

II

Vampiro (II) t. I
Vermi (I) t. VI.
Vespa (La) t. VI
Vipera (La)
Volgipietra

t.

VI

(I!)

t.

IV

Volpe (La) t, I
Volpe (La) del Polo Artico

a 74

a 77

278

ivi

64

12,7

Si

139

t-

I.

2,00

119

aaa

i48
i5a

3<4

i3i

240

299
214

i85

64

145
76
82

i
75
178

IV

Trota (La) t.
Trota (La) Salmonea
Trupialo

t,

t.

2,2,1

INDICE GENERALE.

a54

u
tomo III

Uccelli (Degli) in generale

t.

Ili[

del Paradiso

t.

Ili[

(Il

Uccello

(Il piccolo)

Uccello (1/) Mosca del petto rosso o


bino t. Ili
.

Uccelli (Degli) acquatici

Uccello (L') reale

t.

IV

Usignuolo (L')

Zeca (La)

Zebro

Zibellino

Zibetto

t.

(II)

(II)

3o6
186

ia4

Ziccliio (II) o

Zoppo

Ili

a 97

384
33 9
334

t.

t.

t.

t.

(II)

Zoofiti (I)

7>

IV

aia
88
146
a48

VI.

t>

(II)

t.

II

t.

Ru

IV

i33
i36
jt

(L')

il

IV

t.

Uccello (L') del Tropico t.


Uccello (L ) delle tempeste

Ursone

Pag.

grande) del Paradiso

Uccello

I.

Tordo

vi scada

t.

Ili

VI.

o piccolo

a2-3

ai 7

Smergo

t.

IV

FINE DELL WVICE GENERALE.

ai3

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