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IL

GABINETTO
DEL

GIOVANE NATURALISTA
OVVERO
Descrizione della natura e de' costumi
dei

principali

Quadrupedi

Uccelli

Pesci, Amfibjj Rettili e Insetti, disposta

m.beli

ordine adorna di 72 incisione

Edizione posta sotto


delle Leggi.

la

tutela

IL

i
DEL

GIOVANE NATURALISTA
D

TOMMASO SMITH
;

CON ELEGANTI FIGURE

La

gloria di colui

che tutto move

Per l'universo penetra, e risplende


la questa parte pi e meno altrove.
Dante.

TOMO QUTNTO.

TO6ano
Presso Omobono Manin
Tipografo ne Tre

Re

182,6.

N. o85.

0w***ini^
J
\

\m

*j

GABINETTO
DEL

GIOVANE NATURALISTA.

CAPITOLO PRIMO.
Ed

ecco

stretti e

Ir popolati

Che

golfi e

infiniti

di lucide

squame

Ali vestiti, pe' cerulei

mari e seni

pesci
e remiganti
flutti

Senza prefissa via vanno a

talento.

Chi sol, chi a schiere guizza, e chi dal tergo

fior

d onda

fa scoglio.

Altri di algoso

Pasco andar gode in traccia


Errar fra

labirinti

Celeri slanci della sparsa

Occhiuta veste

Entro conca
Il

al

e de' coralli

e con giulivi
5

d oro

vivo sol far mostrai

di perla altri a riposo

nutrimento suo rorido aspetta


in arnese guerrier posto

Sotto

gli

ad agguato

scogli di rapina vive.

Milton.

INTRODUZIONE,
DEI PESCI IN GENERALE.
esperienza ha provato che

JLi

menso oceano

gli

abissi dell'im-

racchiudono miriadi innumerevoli

di cui non conosciamo che


forme , e sulla cui natura e sui costumi de' quali non abbiamo sinora che idee molto
imperfette. Questi esseri, per altro, e per la conformazione del corpo e per la loro maniera di

d' esseri organizzati

pochissimo

le

vivere

e per le loro

naturali

disposizioni

certamente non meno ammirabili che

sono

gli abitanti

della terra e dell' aria.

La

e la loro organizzazione

struttura de'pesci,

cos propria

parire

all'

in cui abitano, deve approva luminosa della sa-

elemento

ciascuno qual

divina. Sono
due estremit e

quasi

pienza

essi

alle

rigonfi nel

sommamente

tutti

assottigliati

mezzo

il

che

conferisce alla celerit de' loro moti

per le liquide vie ove si aggirano. Questa loro


forma, senza dubbio, ha suggerito agli uomini
1' idea de' vascelli ,
che fendono 1' acqua s rapidamente. Nondimeno il corso del migliore vascello portato da larghe vele e ajutato da favorevole vento lungi dal poter emulare quello dei
pesci.

Un

vascello infatti

beo

rapido

se fa in

DSI

DEI

FEST!I

IN GENERALE.

trafora dieci o dodici miglia;

non

sci

intorno,
il

solo gli

come

tengono dietro

non-

si

mentre

movesse.,

grossi pe-

scherzano

e gli

ma

anche di molto

precedono.

La maniera

d moversi dei pesci differisce interamente da quella* degli uccelli e dei quadrupedi.

Essi non hanno bisogno di piedi, n anteriori

ma

sono provveduti di macchine composte d' un certo numero di punte elastiche legate fra loro da fine membrane. Di simili punta
pur composta la loro coda e conformata in
posteriori,

quand'
pu restringersi
torcere cammino
e tenersi distesa
guisa che

vogliono*

essi

quando an-

per diritta via. Quindi per mezzo


di essa e delle pinne, di cui si diceva , si mo
vono come barche con timoni e con remi.
dar

vogliono

Le pinne

dei

pesci

ricevono

dalla loro

posi-t

che le distinguono fra loro.


Le pettorali poste alquanta all' indietro dell' apertura delle branchie, sono larghe e forti, e servono- insieme a tenere il corpo equilibrato e ad
accelerarne il movimento. Le ventrali guerniscono
il basso
ventre e giovano principalmente all'alzione degli aggettivi

zarsi e

all'

immergersi che i pesci fanno. Le dorsulla pi alta parte del dorso sono

sali collocate

larghissime ne' pesci

come

contribuiscono a tenere

in equilibrio

ad accrescere

retane
_

schiacciati

torali anch' esse

poste presso
.

ai pesci facilit

all'

ano e

la

le pet-

il

alla

di rizzarsi eoa trito

coda
il

corpo

Le

celerit.
,

de-

danno

corpo.

MCl

PESCI l G^E&'Dife.

Negli ni le pione sono Io pi gran numero


che negli altri. Un pesce monito di tutte quelle,
ohe gli son necessarie per nuotar rapidamente, ne

ha ordinariamente due all'aito e due al basso -opposi V una all' altra sul fianco opposto. Quello
per che ha il pi gran numero di pinne non.
,

sempre quello che nuoti meglio. Il pesce cane


il quale passa per uno dei pi
rapidi nuotatori ,
non ha pinne ai basso ventre
Y eglefin intanto
eh' uno dei pi muniti di pinne , e che per
conseguenza sembra dover essere in istato di muoversi pi presto 3 ben lungi dal nuotar cosi

bene.
Alle pinne
-sci

il

loro

come accennammo 'debbono

potrebbero

pinne,

si

nuotar

pesci

di fianco o supini

Quando

fossero troncate

ancora

ma

pe~

ben

caduti o

tengono inquiete, stendono tutte

Volendo

pi non potrebbero drizzarsi

ma sembrano

le anali.

Ove

equilibrio.

star sovra

quella pinna del petto

Volendo retrocedere
zione opposta alla

le loro

riposare sovra le pettorali e

che

danno

loro

un

fianco

piegano

vi posta al di sotto.
alle

pinne una dire-

direzione ordinaria.

Vo-

lendo torcer cammino, basta che pieghino la loro


coda da un iato; che se la movono alternativa-

mente da un

il loro movimento
uopo osservare che alcuni
quali non hanno pinne, come

lato e dall' altro,

divien progressivo.
animali acquatici,
1

granchi! di

mare

si

movono con maravigliosa

DEI PESCI IN GENERALE.

mezzo

rapidit per

come

oggi

della loro coda, che

principale

strumento

Q
si

riguarda

del moto

pro-

gressivo di tutti gli abitatori dell'onde. Perocch

ove

pesci ne siano privi, forza che

si abbanonde stesse , n
pi sono in istatOjiii moversi a grado loro.
Una materia viscosa e glutinosa, di cui la pi
parte de' pesci sono coperti, garantisce il loro corpo
dal contatto immediato del fluido che li circonda,
e secondo tutte le probabilit, facilita anche i loro
movimenti. Sotto questa materia glutinosa stanno
le scaglie, le quali formano una specie di cotta
di maglia, e prestano ai pesci una difesa potente.
Sotto le scaglie trovasi una materia oleosa, che
coprendo le parti muscolari del corpo, loro conserva il calore e il vigor necessario. Queste scaglie sono disposte sulla pelle in maniera che si
ricoprono le une le altre come i tegoli d' una
casa. 1! loro officio il medesimo cbe quello
i

donino

affatto

all'

impulso

del pelo, della lana, delle

dell'

piume

degli altri ani-

mali.

Onde provare che i pesci , i quali hanno ricevuto un' organizzazione appropriata all' elemento
che abitano
signor

non possono

Hawkshe ha

fatte

sussistere senz' aria

pi esperienze

il

che sono

Transazioni filosofiche dell'AccadeLondra. I pesci da lui prescelti a tal uopo

riferite nelle

mia

di

furono chiozzi
vita, e

specie che nell' acqua piena di

che pu vivere

altres

fuori d'acqua per

DEI PESCI IN GENERALE".

TO
tino spazio

tempo

di

il

quale

conteneva tre

doveano

pirite

farsi

Ma

un vaso
all'

di

tali*

di vetro

incirca d'

esperienze.

l'

pi picciolo, e pieno sino


tit d'

in

acqua

a servir di paragone a quelli

fresca, e destinati

su cui

Tre

considerabile.

pesci vennero da lui messi

acqua pose egli

In altro vaso

all' ofllo d'

uguale quan-

in seguito altri tre cliozzi.

copr questo vaso d'una lamina d rame, al

foderata di cuojo , onde impedire ogni


comunicazione dell'aria esteriore colFacqua, lasciandone per un poco alla superfcie, onde meglio rassomigliasse ad uno stagno coperto di ghiac-

di sotto

Un

vaso conteneva altrettanta acqua,


onde purgarla d'aria il meglio possibile, e tenuta per un' intera notte nel vto; e in
essa pure furono messi tre chiozzi. In capo a
mezz' ora questi cominciarono a dar segno di disagio con un movimento pi accelerato della bocca
e delle branchie. Quelli che non erano in contatto
cio.

ma

terzo

bollita,

coli' aria

esterna

salivano

spesso

alla

superficie

acqua e ridiscendevano tosto al fondo ci che


continuarono per lungo tempo , senza dare alcuna
dell'

prova sensibile

que ore dopo

d' un'
si

alterazione qualunque. Cin-

scosse alquanto

il

vaso che con-

moto

della

bocca e delle branchie de' pesci eh* erano in

essa,

teneva l'acqua purgata dall'aria, e


cess d' essere cosi agitato

ore pi tardo questi


col

ventre in aria,

si

come

il

a principio.

trovarono in fondo

al

Tre
vaso

pi non poterono movere

DEI PESCI IN GENERALE.

IX

ne pinna, ne coda, per iscuotere che


vaso medesimo.

Un

leggier

facesse

si

movimento per

il

altro,

si osserv nella loro bocca


diede prova elio
non erano morti del tutto. Scoperto allora il vaso,
due o tre ore dopo si rianimarono essi e all'indomani stavano a maraviglia. In questo mentre
anche i pesci posti al contatto dell' aria furono

che

coperti, e

racchiudeva.
tutti
fissi

onde estrarne quant'aria

Com'

ne rimasero

essi

vi si

affatto privi

morirono. Stavano intanto, per cos dire, afalla superficie dell'

nuovo
dero

fu assoggettato alla mac-

loro vaso

il

china pneumatica,

lasciata

acqua

ma

poi che fu di

penetrare l'aria atmosferica , cad-

al fondo.

Si supposto che le branchie de' pesci servano

ad un' operazione assolutamente simile a quella


polmoni negli altri animali. Il loro movimento
infatti ha molta analoga col movimento della noo
de'

stra respirazione.

qual uso

Sarebbe per

difficile

definire

il

pesci facciano dell'aria, e l'indicare

mezzi che impiegano per procurarsene quando ne


mancano. Ecco ci che pu dirsene in generale.
I pesci prendono primieramente in bocca certa
quantit d' aria, che indi passa nelle branchie, le
quali la

osseo,

ritengono per

fino

quantit d'

chio

si

mezzo

del lor coperchio

che i pesci ne abbiano


aria che loro abbisogna. Indi
a

tratta
il

la

coper-

riapre, lascia uscire quest'acqua, e d pas

saggio ad altra nuova

che

entra a

prendere

il

PEI PESCI IN GENERALI.'

12

luogo

prima.

della

Se

dell' uso delle branchie

i
,

pesci

vengono privali

cadono in convul-

tosto

sione e spirano.

Questa maniera, per, di spiegare il fenomeno


da risolvere una gran
difficolt. Che diviene 1' aria nej corpo de' pesci ?
Sembra che questi animali non abbiano organi

della lor respirazione lascia

destinati a riceverla,

fuorch

la vescica natatoria,

moderni credono servire bens


di sorgere dall' acqua od immergervisi ?

che molti
all' atto

filosofi

non ad alcuna operazione essenziale della vitalit*


Tutti i pesci, forniti d'ossa, hanno una vescica
natatoria, la quale manca ai cartilaginosi o cetacei. Essa collocata nella regione del dorso , e
composta d'una, di due ovvero di tre parti. Si
creduto che gli animali, in cui questa si trova,
abbiano la facolt di gonfiarla o comprimerla
il
che diminuisce od accresce il loro peso specifico.
e fa che possano alzarsi alla superficie dell'acqua,
,

o lasciarsi cadere

al

fondo, a loro volont. L'espe*

che riferiremo, sembra confermare questa


opinione. Un carpione posto sotto la macchina
pneumatica si gonfi presto a segno, che gli occhi
^li uscirono del capo, e la vescica scoppi. Esso

ri mento,

per

altro

nuovo

nell'

superficie.
vescica,

continu
acqua,

ma

vivere

Una puntura

per

cui l'aria,

fuggirne, produce gli

gettato

che fu di

senza potersi innalzare alla

o altra piaga, fatta

che

vi

racchiusa,

stessi effetti

alla

pu

poich in

tal

EX PESCI IN GENERALE.

\ >

non possono che strascinarsi in fondo


I gamberi d' acqua dolce , quelli di
all' acqua.
mare, le ostriche, i granchii, che mai non lasciano
non hanno vescica aerea.
il fondo
La pi parte degli antichi filosofi hanno creduto
che questa vescica servisse non solo a variare il
peso specifico de' pesci , ma ancora ad alcuni usi
necessari alla vita. Anche il dottor Priestley ha
pensato che le sue funzioni nell'economia animale
non siano limitate a favorire l' elevazione o la
precipitazione de'pesci in fondo all' elemento che
caso

pesci

abitano.

X/argomento pi
appoggia

vittorioso, a cui tale opinione-

che i pesci cartilaginosi


egualmente senza la menoma difficolt, quantunque manchino di vescica ,
natatoria; e che altronde le anguille, sebbene fornite di questa vescica, non s'alzano che a stento.
si

s'alzano e

si

dottor

Il

interessanti

questo

attulfano

Munro ha

pubblicati

relativamente a

tal

diversi

fatti

questione.

noto da lungo tempo, egli dice, che i pesci schiacciati non hanno vescica natatoria; ma si trovato

mancava pure ad alcuni di forma allunlo sgombro. Si pur veduto che


questa vescica comunica , per mezzo di un vaso

eh' essa

gata

come

col canale alimentario .

Nel

corso delle

chiarire questi fatti


dello stomaco d'

esperienze
3

trov nella

uno storione

eh' e

parte

fece

per

superiore

un' apertura tonda

DEI PESCI IN GENERALE*

li
la

quale avea quasi un pollice di. diametro e

co-

municava con una vescica larghissima. In un


landone trov un'apertura capace

sa-

per

abbastanza

potervi introdurre facilmente la pi grossa penna


d' oca

conducea direttamente

apertura che

traverso

canale

il

alimentario

nella

que' pesci, che hanno due vesciche, siccome


pioni, siffatta apertura

verso

dirige

si

at-

In

vescica.

la

car-

vescica

da cui avvi un passaggio in quella


davanti. Da questi fatti ei conchiude che 1' aria
rinchiusa nella vescica natatoria vi arriva passando
posteriore,

pei condotti di cui


infatti

parlato

si

e che sembrano

opportunissimi a quest'uopo. Poich siccome

partono dall' alto dello stomaco , facile il


vedere che 1' aria , la quale entra nella bocca dei
pesci, o che per qualche operazione meno appaessi

rente

sviluppa dall'acqua,

si

condotti.
il

Per un

diretta verso tali

naturale

pesci distinguono

onde
,
una entro la vescica, e rigettano l'altra.
nel gade e nell' eglefin , sebben abbiano la

contatto

spingono

Ma

istinto

dell' aria

da

quello dell' acqua

1'

vescica grandissima e fortissima

il

dottor

Munro

non pot discoprire veruna comunicazione della


vescica colla bocca

col

canale alimentario

collo

stomaco o cogli intestini. Non pot nemmeno trovare alcun prolungamento nella loro vescica , la
quale

si

estende fin

nel

canale

alimentario

votarla senza romperla.


Si rinvenne d' altronde nell' interno della vescica

UE! PESCI IN GENERALE.


elei

gade,

dell' eglefin

d'altri

l5

un corpo

pesci

rosso, la cui superficie era estesissima, e

era composto d' un gran

numero

il

quale

di foglii o

mem-

brane doppie. In quei pesci per-,

ne' quali la

comunica col canale alimentario, questo


corpo rosso picciolissimo e d' una struttura molto

vescica

semplice

come

nell'

anguilla di

rione, salamoile, carpione

mare

nello sto-

manca

anzi ad alcuni

interamente.

Quindi

il

dottor

Munro suppose che

l'aria

po-

tesse essere contenuta in questo corpo rosso, della


stessa

maniera

presso a poco che sembra esserlo

nelle picciole vesciche natatorie delle piante acqua-

uova delle galline e d' altri


vi hanno parecchi naturalisti,
i quali pensano che il merluzzo , P eglefin ed altri
abbiano un condotto aereo , il qual comunica colla
vescica, e che fino ad oggi sfuggito all' occhio
tiche

uccelli.

ovvero

nell'

Nondimeno

dell' osservatore.

Egli ha trovato in tutti i pesci da lui notomizche il cuore non consisteva che in un solo
ventricolo, il quale comincia dall'una dell'ultime
zati,

che per

arterie e passa ai di sopra delle branchie,

questa ragione

il

sangue, partendo dalle branchie,

spande in tutte V altre parti del corpo , senza


che sia d' uopo d' una seconda valvola come nelT uomo. Dietro queste osservazioni ed esperienze,

si

il

signor

Munro

asserisce

che

siccome

il

circola ne'pesci cartilaginosi delPistessissima

sangue
maniera

BEI PESCI IN GENERALA

x6

che nei cetacei e nei pesci che hanno ossa ; e


come la massa intera del sangue passa nelle branchie, assolutamente d'uopo che respirino, e non
che

polmone permeabile all' aria,


hanno loro attribuito.
numerosi vasi linfatici sparsi sopra

avere

possono

il

naturalisti

I grandi e
le branchie, e

il

posti in- acqua,

morire che fanno i pesci ove siano


da cui venne estratta l'aria, men^

tre quest' acqua atta a ricevere la materia esalata dalle

hanno

branchie ed a caricarsi di flogistico >


pensare al signor Munro , che 1

fatto

i polmoni servano non solo a rigettare


che sarebbe malefico, ma altres ad introdurre
l'aria mista all'acqua; e che quest'aria sia la base

branchie o
ci

della vitalit de'pesci, su cui peraltro non giunse


formarsi idee esatte,

malgrado

suoi numerosi

esperimenti.

Gli animali acquatici hanno, generalmente parlando, ricevute delle facolt fisiche

meno

perfette

che i quadrupedi e gli uccelli. Alcuni autori


pensano che il senso del tatto non sia ne' pesci
ben determinato , a cagione delle scaglie che li
coprono. Ma a ci potrebbe rispondersi che queste medesime scaglie possono essere dotate di
brande

sensitivit,

per nulla

poich

pi proprio

il

senso del tatto non

agii

organi molli che

ai duri.

Altrettanto
ohe

non

si

pu

dirsi dell'odorato de'pesci, poi-

saprebbe spiegare P

come l'odore

si

DEI PESCI IN GENERALE.

spanda nell'acqua;

mento contro

l'

queste esalazioni miste


1'

organo

nostro

dell'

miste

odorato

eh' essi

sentano,

lo

acqua pu assorbire

dell' aria

putride

lazioni

possibilit

la

poich

All' incontro

IJ

che per altro non argo-

il

coli'

de' pesci

coli' aria.

le esa -

probabilissimo

eh a
acqua, possano toccare

come

Questa idea

toccano

si

ii

present

pure alla mente d' un naturalista celebratissimo 5


quaf cos si esprime. L' organo dell' odorate*,
de' pesci grande; ed essi hanno facolt di esten-:

il

derlo o di restringerlo secondo che le circostanza


richieggono. Colla finezza principalmente del,

il
l'

odorato

essi

discoprono

loro alimenti, nella ri-

cerca de' quali sembra che la vista sia loro assai

meno

utile.

Quando un verme che si trae di terra,


il pesce sene accorge a gran

gettato nel!' acqua,

Ma

che a ci- non gli giovino gli occhi


da questo, che se il verme
stato molto tempo nell' acqua, sicch abbia perduto in gran parte l'odore, nessun pesce gli si
accosta. Che se tolto, il verme dall'acqua, gli si
facciano alcune lievi ferite , onde promovere nuove
esalazioni , pu con questo ottenersi V effetto di
prima. Per supporre che il pesce avesse- discoperto.
distanza.
soli

pu

la sua

rilevarsi

preda per mezzo degli occhi

bisognerebbe

che vi si fosse accostato in ambiane i casi .


Poich adunque l' odorato quello che giova
principalmente a' pesci, per trovare il nutrimento,
avviene che si lascino andar volentieri alla correli*Gabinetto T.

DEI PESCI

1-8

GENERALE.'

XI?

acqua , per risalirla in seguito


polene di
questa maniera le parti odorifere, che T'acqua
seco strascina , toccano pi fortemente organo

deli'

olfatorio

e vi producono pi vive sensazioni*

Alcuni naturalisti hanno

pure opinato, che

pesci non possano accorgersi jdi veruna differenza


nei sapori. Il palato della pi parte di loro, di-

duro ed osseo, e per conseguenza


delle diverse sostanze che il
toccano. Quindi si sono spesso vedute queste specie d' animali inghiottire avidamente lo scandaglio

cono

essi,

insensitivo al gusto

de' pescatori

come un

alimento.

Infatti

il

palato

degli animali voraci sembra in generale non essere

capace di grande
accordarsi

coli'

quanto loro
la cui

si

irritabilit

impeto che

qualunque

presenta.

voracit non
altro

la

li

per certo che i pesci,


possono al pari di
distinguere il cibo che

tanta

animale

quale non potrebbe


porta a trangugiare

oro conveniente da quello che loro nuoce.

Del

resto, in proposito di questi

due

sensi del

osserveremo che in tutti i pele aperture esterne per cui odore perviene
organo dell' odorato sono evidentissime. Esse

tatto e del gusto,


sci
all'

comunicano dai due lati della testa con quest'orha superficie molto
gano il quale composto
estesa, e tocca due gran nervi , che chiameremo
,

olfatorj.

In alcuni pesci, dice

tali nervi,

passando fra

il

Munro

come

cervello e

il

1'

eglefin

naso, tra-

DEI PESCI IN GENERALE.

I f)

versano una palla, composta di una sostanza simile

materia cineraria

alla

nervi nel nostro

che accompagna

avvi dubbio che anche

Pu

dell' odorato.

guardo

pesci posseggano

per

credersi

altro

sensitivi alle esalazioni

sciolti

senso

il

avuto

ri-

conformit della lor natura con quella

alla

dell'elemento onde sono circondati,

pi

stessi

gli

Per conseguenza non

cervello.

eh' essi siano

de' corpi odoriferi di-

nell'acqua, di quello che noi non possiamo

esserlo .

dei pesci , in proporzione del loro

Il cervello

corpo, pi picciolo che quello dei quadrupedi o


degli uccelli ; ma i loro nervi sono , in proporzione cogli

ne' pesci

due

organi

altri

due generi

in questi altri

istessa

egualmente

si

che
puro

gran divisione del cervello

egualmente vote
racchiudono pi ventricoli.
parti

Ogni giorno

grandi

d' animali. Si trova

dentro,

al di

fanno esperimenti,

le

in

quali

quali pro-

vano che i pesci hanno vista buonissima, non solo


per gli oggetti che trovansi nell' acqua , ma ancora per quelli che sono nelP aria. I

fanno
le

fuori

mosche,

del

loro

le quali

si

elemento
aggirano

al

salti

eh' essi

onde prendere
di sopra, ce ne

sono argomento. Divertonsi in simile caccia, massime nella bella estate , anche quando il cielo
gi cos bruno

che

gli

occhi

degli

uomini pi

nulla possono distinguere.


Il

signor

Munro,

le cui osservazioni e

sperienze

BEI PESCI IN GENERALE,

SO
tendono

dimostrare che

eccellentissima

mente

de pesci

vista

sia

ha osservato che, proporzionata-

taglia,

alla

wmore che

la

occhi contengono

loro

pi

quelli degli animali, che vivono nell'aria.

Gli occhi del merluzzo sono quasi


e cos pesanti

come

cos

quelli del "bue. Il

profondi
principale

vantaggio della forma perfettamente sferica


lenti cristalline de' pesci, e della

principalmente

parte

della

che nel merluzzo

un

rantesimi

d'

un

spazio

anteriore

sopravanza

pollice

delle

grande convessit
(

quello

convessit

sette

l'iride
d'

qua-

abbracciare

ci che la poca mobilit del


rende necessariissimo.
Quattro cose, in ispecie, concorrono a dare ai

vasto

collo de' pesci

pesci la facolt di riunire

dalla

densit

dell'

acqua

i
,

raggi di luce,
in

riflessi

un centro comune

della retina, essendo l'asse del loro occhio egual-

mente lungo che nei quadrupedi.


Primo: la lor lente cristallina pi convessa e
composta di segmenti di sfera pi piccioli che
negli animali terrestri.

Secondo:

le parti

che compongono questa lente

son pi vicine fra loro, che negli animali che vi-

vono in aria.
Terzo: la lente de' pesci ha

la facolt di riflet-

tere la luce assai al di l de'calcoli di quegli autori,


cifico

che

la

supposero proporzionata

al

peso spe-

del corpo.

Quarto: come l'umor

cristallino

de' pesci pi

DEr PESCI IN GENERALE.

fii

chiaro che quello degli animali terreni,


flette

pi fortemente

nisce in

meno tempo

Alcuni naturalisti

esso

raggi della luce, o

li

ri-

riu-

un centro comune.
immaginarono pure che i pesci
in

fossero interamente destituiti dalla facolt di udire.

Ma

provato che* quando sono chiusi in uno stagno , si pu abituarli a venire a riva , fischiando
e suonando una campanella; e che un grande
strepito, come un tuono o 1' esplosione d'un' arme
da fuoco sembra spaventarli a segno che si precipitano in fondo dell' acqua.
La pi parte degli antichi autori pensavano che
i pesci
possedessero il senso dell' udito , sebben
non fossero giunti a determinare la situazione

dell'organo di

un

senso, e a rischiarare questo

tal

punto con esperienze. Aristotele, Scaligero, Nieremberg, Geoffroy e Iohnson sono del medesimo
avviso. Il dottore Giorgio Serger ( autore d* una
dissertazione sopra questo soggetto, inserita nelle
Effemeridi alemanne) dice che passeggiando un
giorno con alcuni de suoi amici nel bel giardino
dell'arcivescovo di Salisburgo, il giardiniere li
condusse ad una vasca d'acqua chiara, il cui fondo
5

era selciato di pietre di diversi

colori

e in

cui

non videro da principio alcun pesce; ma che appena quell' nomo ebbe suonato nn campanello,
vennero trote d'ogni parte in gran quantit a prendere ci eh' egli loro apportava, e disparvero tosto

che

l'

ebbero

inghiottito.

Il

giardiniere

assicur

DEI PESO! IN GENERALE.

22

Serger e i compagni ch'ei sempre chiamava le


trote a mangiare col suo campanello; e a mostrare
dopo
di nuovo com' esse lo intendevano bene
,

alcuni

pel

giri

con que' signori

giardino, torn

e con loro grandissimo diletto replico


*
prima.
signor Geoffroy diede in un suo discorso in-

allo stagno

la scena di
Il

all' udito una descrizione compiuta di questo


organo in varie specie di pesci. D'altra parte non
si pu credere che l'acqua, come vogliono alcuni,
sia un cos malvagio veicolo del suono
poich la
giornaliera esperienza ci prova che questo si propaga non solo attraverso un tal fluido, ma anche
attraverso i corpi pi solidi.
Il signor Mauro avendo notomzzato un cetaceo,

torno

dopo molte

diligenti ricerche,

proposito:

nuotano

poich

gli

ebbe a dire

animali

alla superficie dell'

oceano,

in tal

di questa classe

organi del

gli

loro udito ricevono le impressioni de' suoni della

maniera che quelli dell'uomo

stessa

Troppe esperienze hanno


che

suoni

facilit

come

quest' ora provato

propagano nelF acqua eoli' istessa


Una campana che suonisi

nell'aria.

prima manda voce s chiara come se fosse


almeno, siccome osserv Derham non che di un quarto pi bassa. I naturalisti hanno in generale creduto che il suono producesse soltanto una forte impressione sui pesci

nella

agitata nell'altra; o
,

che

si

tengono

in

fondo

ai

fiunii.

Le

ricerche

DEI PESCI IN GENERALE.

2,3.

per di quel dotto naturalista, pur or nominato,

provano

maniera evidente l'esistenza dell'organo

in

quegli

auditivo in

Munro

animali.

Nel

1780

il

dottor

fece gli esperimenti che or diremo,

poter giudicare degli

effetti

onde

del suono nell'acqua.

Prese due campanucce , F una delia grandezza di


quelle che sogliono tenersi sopra un tavolino dai
th, l'altra assai maggiore e pi grossa , e di un
suono tanto forte, che poteva sentirsi benissimo
distanza di un quarto di miglio. Come le
ebbe immerse ambidue nell' acqua agitandole, si
alla

avvide che

loro voce

la

ai

era abbassata,

ma

se-

Per rencerc de*

guitava ad essere facilmente distinguibile.

dere pi esatta
terminare

il

la

sua esperienza

suono che mandava

egli
la

campanella

pi picciola, quando sospendessi in aria, e trova


essere il sol pi alto del gravicembalo , mentr

acqua dava V ut diesi , cio a dire la quinta


minore bassa del sol. In seguito ei cacci la testa
sott' acqua
e scosse ad un tempo la campanella
sospesa in aria , di cui ud la voce assai pi distintamente , che non istando egli fuor d' acqua e

nell'

la

campana suonandosi

in

acqua. Poi tuffandosi

intero entro questa, e tenendo

spensori, le

due campanucce

gran meraviglia

della

diverso; n l'ebbe
sassi,

per mezzo di soal

chiarezza

minore dello

di

fuori,

ebb

del loro suono


strepito di

dua

che avea presi seca, a che percosse P uno

contro T altro.

M5CI IK GENERALE.

"

'4

I) SI
9

Quest ultimo esperimento conferma 1' opinione


del dottor Franklin, il qual dice: che il suono si
spande pi lungi e pi facilmente nell'acqua che
nell' aria. Egli assicura che immerso in un fiume
ud V acuto rumore di due sassi urtati l'uno contro F altro nel fiume istesso, ad un quarto di lega
di distanza. Chi sa , com' egli dice , a qual distanza
maggiore si sarebbe potuto sentire
poich quel
rumore non gli parve punto indebolito , mentre
Bell' aria appena gli giugneva all' orecchio.
Il signor Munro cal, entro una gonfia vescica
attaccata ad una fune, la sua campanella pi
grossa in uno stagno profondo sei piedi sott'acqua
indi immergendosi egli stesso, e suonandola per
mezzo di un' altra fune a dodici aune ( V auna
lunga tre piedi e otto pollici) di distanza, comprese che gliene veniva immediatamente la voce
gli sugger 1' idea di far altri
all' orecchio. Ci
esperimenti per cercar di determinare qual delle
due 1' aria o 1' acqua propagasse il suono con
,

maggior celerit;
di

presso

Edimburgo,

una

invincibile difficolt,

costruire

cui

si

senza contar

1'

altra di

uno speciale apparecchio, per mezzo di

potessero

decisivi.

or

ma come

non eravi lago, che avesse pi


gli parve questa
ottocento pie di lunghezza

ov' egli trovavasi

ottener

risultati

Egli ci nondimeno

f'

soddisfacenti
il

tentativo

che

diremo. Caric tre picciole bottiglie di sei


all' incirca , di polvere da schioppo; iatro,

once

DEI PESCI IN GENERALE.


ciascuna

classe in

tro piedi

un tubo

imped

viluppando e

collo delle bottiglie stesse e

il

altre
dell'

un

due once

la riva;

gran

cartoccio

distanza

incirca

acqua,
esca,

all'

Empiti

tubi attacc

imfiammabile

di polvere

proprio

tubi

in se-

alla

loro

in cui

pose

di sopra

al

sue bot-

le

un lago, a due pie di profondit, presso


entr egli medesimo nelP acqua alla pi
,

possibile

sue orecchie
l'

intorno.
i

di vescica bagnata

apertura de' tubi. Indi immerse

tiglie in

all'

anche

di polvere

estremit

un pezzo

fortemente

leg loro

clie

di stagno lungo quat*


acqua di penetrarvi , av

all'

in quello piantati, d'

guito

2^3

si
si

Un'

cio

distese supino

altra

modo che

persona diede allora

mezza

notte

vide la fiamma del cartoccio

che

in

le

trovassero sotto la superficie del-

e com' era

lo strepito,

piedi

d' ottocento
,

produsse

1'

il

il

fuoco

Munro

signor

e subito

dopo ud

esplosione

della pol-

ma conobbe ad un
tempo ch'era impossibile determinare esattamente

vere chiusa nella bottiglia


in

la celerit del suono , poich


comunicava con abbastanza prontezza il

questa maniera

non

si

fuoco del tubo

adunque

all'

intorno

delle bottiglie.

Come

non era molto esteso, e l'apparecchio non abbastanza opportuno ad una compiuta esperienza, il signor Munro altro non pot
dedurne, che non avendo, allo scoppiar delle botinvece
tiglie
sentito se non una sola esplosione
di due (perocch prima scoppiarono i tubi) con,

lo stagno

DEI PESCI IN GENERALE.

26

vien dire die

acqua propaghi

1'

a poco dell' istessa maniera che

Noi dobbiamo
zione assai

suono

il
1'

organi

organi

egli dice

cranio o della cavit, che racchiude

ma

cranio

il

come

desimi,
alcuni

simile

parti

a quello

cranio

compongono

che
,

a abbiano
razze

delle

merluzzo, e

il

dei

lati

cervello,

non forma parte degli organi me


ne' quadrupedi e negli uccelli. In

vente cartilaginoso

come

il

pesci tali organi sono interamente

dati dalle

dei

Que-

sono posti dai due

descri-

dell' udito

pesci, che piacer di veder qui riferita.


sti

pressa

Hunter una

al signor J.

diligente degli

aria atmosfera.

di questi

il

o.

essi

salmone.

circon-

cranio

il

so-

la scheletro

abbiano

La

osseo

cavit

del

due racchiude facilmente quegli

organi prolungandosi sui fianchi.

Gli organi dell' udito de' pesci sembrano aca misura che questi ingrossano, poich
misura sempre in proporzione di quella

crescersi
la loro

de' pesci medesimi; il che non pu dirsi de' quadrupedi , in cui a tal riguardo non vedesi differenza da quando appena son nati a quando sono
adulti.

che

Siffatti

organi poi sono pi semplici ne'pesci

in tutte

periori,

le altre

classi

come quadrupedi,

d'

animali ad essi su-

uccelli, amfibj.

Avvi

per in ci una gradazion regolare dalla prima


di tali classi fino ai pesci.
jk

Variano

gli

organi dell' udito nelle varie spe-

DEI PESCI IN GENERALE.


di

eie

pesci

unione
st'

di

tubi

tre

per

tutte

in

curvi

unione forma negli uni

consistono

nella

legati fra loro.

Que-

come

merluzzo

nel

un semplice canale; negli altri, come


un assai grande cavit. Nel luccio
avvi un sacco o foro allungato, il quale non
che il prolungamento di que' tubi. Nel meri uzza
la ior riunione si fa al di sopra d' una
cavit
ovale
e nel luccio si trovano due cavit addizionali, che sembrano dover servire al medesima
nel salmone,

nelle

razze

scopo che la cavit delle razze o de' pesci cartilaginosi

in cui

si

congiungono

tre tubi.

Tali cavit sono composte d'una sostanza car-

dura , e

tilaginosa e

ossicino sottilissimo

in alcuni pesci coperte d'

come per

un

da ogni

garantirle

accidente, poich le scaglie sono loro affatto estranee.

Ogni tubo descrive una curva pi grande che

un semicerchio, siccome
degli

Due

animali.

di

vedesi nella
tubi

questi

pi parte

semicircolari

sono posti perpendicolarmente; il terzo, meno


lungo degli altri, in alcuni pesci posto orizzontalmente di modo che par che serva d'appoggio alle loro estremit. Nella razza dal becca
acuto non
nali

si

attacca se

perpendicolari.

contatto

si

non ad uno

Questi presso

solo
al

dei ca-

punto

del

allargano in piccioli globi.

Nelle razze, come


si
disse y mettono tutti
capo ad una medesima cavit
nel merluzzo si
;

riuniscono

in

un

solo

canale

posto al

di

sopra

DEI

IN GENERALE.

fSGl

della cavit primaria o delle addizionali in cui vi

hanno due o pi ossi o talvolta uno solo, oppure invece d' osso una sostanza calcarea. In alcune specie di pesci V organo esterno deli' udito
al punto di contatto de' due tubi perpendicolari. Ci vedesi in tutti quelli della famiglia delle
razze

in cui

Poche

testa.

1'

di tal organo picciolo

orifizio

nella parte

e posto

compressa della
per , sono fornite

superiore e

specie di pesci

di qnest' apertura esteriore.


I nervi auditivi

fuori del cervello, e


perficie dell'

uno

hanno il loro passaggio al di


sembrano terminarsi alla su-

de' globelti o

enfiagioni de' ca-

non sembrano gi passare attraverso questi canali per ritornare nelP interno come par che avvenga nei
quadrupedi. Quindi io inclino a credere che quello
che negli ultimi passa attraverso i canali anzidetti
non sia gi un nervo , ma una specie di penali semicircolari, di cui

riostio

ancora

animali acquatici siano

se

tutte le

fornite

dell'

specie di

organo

del-

udito, massime quelle che sono prive della vi-

sta

come

testacei.

disse. Essi

Dubbiosissimo
l'

si

si

le ostriche,

Perocch

ritirino

talvolta

sembra meno V

mare

datteri di

sebbene questi
nelle loro

effetto del

si

e tutti

contraggano

conchiglie,

ci

senso dell' udito che

di quello del tatto.

Sebbene

gli

animali

acquatici

abbiano denti

S^

DEI PESCI IN GENERALE.

sembrano questi piuttosto destinati a prendere e


preda che a masticarla. Siffatti
ammali si nutrono principalmente di pesci pi
piccioli di loro , o d' altri animaletti , che non
hanno bisogno d' essere triturati coi denti
e si
tener ferma la

un liquido chilo. All'estremascelle essi hanno due corpi

dissolvono facilmente in

mit interiore delle


rotondi

che

bronchi,
lasciar

non

diversamente

sono guerniti

dalla

uncinetti in

di

base

dei

modo da

un passaggio libero a quanto deve entrarvi

o da chiuderlo a quanto vorrebbe uscirne.


pesci non
chiamasi collo.

hanno

La

stomaco

distinta dallo

propriamente

egual parte nella

menti.

Lo stomaco
In

che

Y una e P altro
preparazione degli ali-

poich e

hanno
lungata-

quello

loro gola assai corta e poco

de' pesci

quello

d'

alcuni

pur grandi

d'

assai

una

forma

grandi

se

al-

ne

che hanno conservato


la loro forma naturale, e che si riducono ad una
specie di gelatina quando si toccano. Questa circostanza e la molta quantit di liquido, eh* entra
nello stomaco de' pesci , induce a pensare che la
trovano

loro

altri

digestione

menstruo
intestini

si

faccia

senza bisogno

per

mali la longevit
osservato.

min;

forza d'

triturazione.

un

I loro

sono cortissimi.

Rimarchevole sopra quella


|

la sola

di

gli

La pi
dice,

dei

di tutti gli altri ani-

pesci

come Bacone ha

parte delle malattie degli uo-

provengono dalle variazioni

-DEI PESCI IN GENERALE.

3o

dalle alterazioni dell' atmosfera

stanno in

ma come

un elemento poco soggetto a

loro esistenza uniforme,

Le

loro ossa, es-

sendo insieme congiunte da cartilagini

una

'

che

molta et,

la

mento

negli

accrescimento

la

possono
fatti

in

corpo va-

sempre diventar pi

grossi

quale cagione d'indeboli-

animali terrestri,
,

veggonsi di

sola specie di pesci proporzioni di

riatissime. Essi possono

pesci

loro movimenti senza

sforzo, la loro vita senza pena.

estendersi indefinitamente,

variare, la

lo

e di novello vigore.

cora potuto determinare

la

per loro di

Non

si

an-

probabile durata della

un pesce: forse la vita d'un uomo a


uopo non bastante .
Due indizii per altro si sono trovati, che sembrano disvelare un tal segreto il numero de' circoli, che si veggono sulle
scaglie d' un pesce e
di

vita

quest*

nelle spaccature

trasvessali dell'osso dorsale.

di pesce

trovasi

quantit di

cerchj

gliano in certo

Esa-

un microscopio una scaglia


ch'essa composta d'una gran

minando per mezzo

di

concentrici

modo

a quelli che

quali
si

rassomi-

veggono

sul

un albero, onde possiamo forse


trarne la medesima deduzione, cio che ogni circolo sulle scaglie provi, come nell' albero un anno
di esistenza. Quanto ai pesci che non hanno scataglio trasversale d'

pu riconoscere la loro et dal numero


circoli che si veggono sulla superficie trasver-

glie

de'

sale

si

per cui le vertebre

e formano V osso dorsale.

si

combaciano

insieme

DEI PESCI IN GENERALE,

"Withe parla della morte de' pesci in


questa maniera. Quando un pesce vicino a
mandar Y alito estremo , la sua testa comincia a
penzolare; indi sempre pi gravita verso il fondo,
Il signor

sino a che, avendo egli perduto ogni equilibrio,

coda
nuota senza

la sua

trova in alto

si

vita

ventre rivolto

all'

alla

ins.

Poich

ei sor-

fine

alla

superficie

dell'

acqua

col

pinne di questo

le

pi non fanno F usato officio di tener cio bilanciato il corpo dell'animale, convien che il dorso
per la sua gravit si rovesci e tenga il luogo, che

prima

il

ventre teneva

I pesci, in generale, son voracissimi. Nella pi


parte di

essi lo

stomaco posto

vicinissimo

alla

gola, e sebbene non sia fornito di molto calore

pure

grandissima, e sem-

la sua forza digestiva

bra accrescersi colla quantit degli alimenti. Si


osservato che un luccio divor cento triglie nello
spazio di tre giorni, I pesci sembrano preferire

per

che vivo. Quelli di gola molto


si
accontentano di vermi e del fregolo
pesci
quelli di gola pi larga divorano

nutrirsi, ci

stretta
d' altri

pesci, senza distinguere se siano della loro o d'altra specie.

Quelli poi di grandissima gola

gliano sopra tutti gli esseri

viventi,

si

si

sca-

danno

fra loro sanguinose battaglie, nelle quali la sorte

del vinto Y essere divorato.

compenso

di tanta voracit

digiosamente fecondi

o siano

essi

pesci

sono pro-

ovipari, o vi-

BEI PESCI IW GENERALE,

g2

meno dei primi. Nondiabbondanza ancor grandissima e


se ne ha la prova nella balena, la quale partorisce
duecento o trecento figli ad un tempo. Gli ovipari,
o in fondo
il cui fregolo abbandonato al caso
delle profonde,
all' acque basse o alla superficie
moltiplicano in proporzione dei pericoli che
si
corrono. Leeuwenhoek pretende che il merluzzo
-faccia pi di nove milioni d'uova in una stagione.
vipari, sebbene questi

meno

Il

la loro

fregolo del flezzo contiene ordinariamente quasi

u milione

d'

uova

sgombro pi
Se non che appena uno in
produr V animale
il resto

e quello dello

di cinquecento mila.

tempo

cento ha

mangiato dai
le rive,

di

che

piccioli pesci,

si

tengono presso

o dagli uccelli acquatici nell'acque basse

o alfine da' grandi pesci nelle profonde. Guai

se

non fosse V oceano colla sua immensit contener non potrebbe e molto meno nutrire met ,
cos

de' suoi abitatori.

d'uova

di pesci

Intanto la prodigiosa

adempie due

fini

quantit

saggismi d'im-

pedire che, fra tanti perigli che corrono, le spenon si annientino; e che a quelli che nascono

cie

mai non manchi un cibo


I pesci
solitarj

come

gli

o riuniti. Alcuni

mone, abbandonano

adattato alla loro natura.

animali
le lor

terrestri,

come

le trote

vivono
e

dimore ordinarie

il

sal-

nella

stagione di deporre l'uova; altri cornei merluzzi

e l'aringhe

si

raccolgono in

eserciti

innumerevoli

e percorrono cos gli spazii immensi dell' oceano.

CAPITOLO

d'indole e figura

tosto varj

Guizzaro

IT.

pesci, e fin dall'ime arene

Tutta increspar

la liquida

pianura:

delfin snell colle

curve schiene

Uscir danzando

mezzo

il

mar

coprir

Gol vastissimo ventre orche e balene*


Monti,.

LA BALENA DEL G&OENLAJNTDA.


Jua balena
danno

della

la loro prole

smisurata

grandezza

fra gli abitanti

degli

Gli
;

antichi

abissi

dissero

la

oggi appena se

tanta nel

mare

viva

assegna

le

prendiamo a descrivere V
piedi

di cetaoei,

elasse
beli' e

dell'

alla
il

quali-

luce.

Una

primo posto

oceano

di

cui

istoria.

balena

l'unga

n& trovano alcune

settentrionale

seicento
di

ot-

eia loro larghezza

non eccede i venti. Quando la loro pesca era


meno comune, e si lasciava: ad sse il tempo di
crescere, se ne prendevano d'assai maggiori. Secondo Adanson si veggono ancora balene di cento
sessanta piedi di lunghezza ne' mari della zona
torrida , ove non ha chi le turbL
Questi cetacei han narici tortuosissime e mancano di pinne dorsali.
Gabinetto T. V.

La

loro testa fuori d'ogni

&

A BALENA DEL GROENLAWDA.

34

proporzione col resto del corpo , poi eli' un terzo


delia grandezza di tutto questo ; il labbro inferiore
la lingua com molto pi largo che V altro
;

posta d' un grasso molle e spongoso


trarsi

cinque o

onde possono
gola (cosa da
enormi animali ) non ha che
,

sei barili d'olio; la

lon credersi in cosi

quattro pollici di larghezza.

In mezzo

alla testa la

balena ha due aperture,

attraverso le quali essa getta l'acqua ad un'altezza

considerabile,

quando

con

grande

strepito,

massime

I suoi occhi non

perseguitata o ferita.

sono pi grossi di quelli d' un bue, anzi quando


cristallino notoroizzato non apparisce maggiore

il

di

un

pisello.

della testa

dare

all'

(il

Questi occhi sono posti molto

che d all'animale

innanzi,

all'

all'alto

facilit di

guar-

indietro, e al di sopra di s,

ove ordinariamente ritrova

suo

il

veggonsi guerniti di palpebre e di

nutrimento

ciglia

come

) ;

nei

quadrupedi, e sembrano acutissimi. Il suo udito


non meno buono poich si accorge per mezzo
,

si prepara contro
L' organo esterno di quest' udito impercettibile; ma dopo aver levato la sottile epidermide che sta dietro gli occhi , si vede non so che
di nero, sotto cui nascosto il tubo auditivo, che

di esso a gran distanza di ci che

di

lei.

coli' organo regolare dell' udito,


I bargigli sono collocati nell interno della bocca , e si attengono alla mascella superiore. Sono

comunica

essi

della natura del corno, interamente compisti

LA E4LENA DEL GROENLANDA.

di sostanze animali, elastici, sottilissimi, e in ai-

cune specie lunghi ssimi. Veggonsi


pi linee

come
gli

denti negli

uni agli

a lamine

schierati sovra

agli orli estremi della mascella superiore,

uno

1'

altri

animali

Hanno

altri.

essi

e parallelamente

poich somigliano

de' tagli rivolto verso

ferenza della bocca,

1'

altro verso

gigli schierati al di fuori sono

il

la circon-

centro. I bar-

pi lunghi

e sem-

pre in proporzione della distanza delle due ma5

ne diversi individui:

scelle

giungono
Quelli

quattordici o quindici piedi.

nanzi

fondo

nel

nell' uscire

larmente

della

mascella

dalla

bocca
s'

sono

cortissimi;

inalzano perpendico-

o sette pollici, indi

sei

talvolta

posti sul di-

si

ripiegano al-

Questi bargigli

cadono continuamente;
ed altri continuamente ne rinascono in vece loro.
La coda delle balene larga e in forma di

l'

infuori.

mezza luna
e quando stanno posando sovra un
ha movimento tremulo. Essa sola pu farle
,

fianco,

inoltrare nell' acqua.

Fa veramente

meraviglia

il

vedere con qual forza e con quale rapidit queste


masse enormi fendano i flutti. Le pinne servono
loro unicamente per volgersi e per dirigere
corso.

tare

il

nerselo

La femmina
figlio

se

il

loro

ne vale anche per traspor-

suo quand' inseguita, ossia per

ben fermo

Il colore della

dorso rosso,

balena

ma

te-

onde non cada.


molto vario. In alcuna

sul dorso

ii ventre per lo pi bianco.


Altre son nere; altre di color misto; altre affatto

il

LA BALENA DEL GROENLANDA.

36

bianche. Martin, dice che


hellissirno effetto nell'

un

loro colori fanno

acqua, e che

la

loro pelle

molto liscia e molto lucida. L' epidermide

pi grossa della pergamena; e

non

sotto di essa

vera pelle, alta forse un pollice, la quale co-

la

pre un
lici

che sar

adipe

d'un

Sotto l'adipe sono


rosso

1'

in

d' otto

dodici

bellissimo giallo, nello stato

istessa

muscoli

ruvidezza

pol-

di sanit.

che hanno

1'

istesso

carne de' qua-

della

drupedi.

La mutua
(il

primo

fedelt del maschio e della

femmina

de' quali cercato dalla seconda,

due anni

volta sola ogni

ma

una

pi riguardevole che

quella di tutti gli altri animali, e degli stessi au-

Anderson

che avendo alcuni pescaramponi all' una di due balene


(maschio e femmina) che trovavansi insieme, mengelli.

tori lanciato

riferisce

lor

lunga e terribile resistenza, tanto


che rovesci con un sol colpo di coda una scialuppa, entro cui erano tre uomini, che tutti pretre questa fece

cipitarono nell'abisso, l'altra le prest ogni possibile ajuto:

che, quando alfine

vette soccombere sotto


la sua fida

distese

il

numero

la

prima do-

delle sue ferite,

compagna, sdegnando sopravviverle

mandando gran muggiti

e divise cosi

la

La femmina

si

sul suo cadavere,

sua sorte.

grembo il suo portato per


nove o dieci mesi, ed allora grassa pi che
all' ordinario
massime quando vicina al parto.
3
tiene in

LA EALENA DEL GROStfLAftDA.

3j
per volta, e
mentre che il nutre sei trae appeso alla mammella, su per la superficie del mare. Ella lo ama
Essa uon

mai pi

fa

molto, poich mai non

un

di

figlio

distacca

si

da

pi vivamente inseguita, lo serra

lui;

che per

al

mare

non farebbe,

se

quando
si

disse,

ma

il

porta

fra le sue pinne; e ferita noi lascia,


seco in fondo

come

tornando poi pi presto

alla superficie

onde farlo

respirare.
Il

che riferiremo oltre lo scrittore , da


ha Goldsmith ed altri per mallevaUna balena e il figlio suo erano entrati

fatto

cui tratto,
dori.
in

un

braccio di mare, ove a cagione del riflusso,

trovaronsi bentosto rinchiusi. Il popolo


riva

ne avvide,

se

scialuppe,

armi pot

in fretta

si

diede

percuoterli

sicch

onde

1'

sfuggire

la

ali'

Dopo

tutte erano tinte del loro sangue.

per

che dalla

con varie
con quante

I due animali ri-

ritrovare.

cevettero molte ferite

sforzi

accorse loro sopra

madre pervenne a varcare

alcuni bassi fondi e a mettersi in sicuro.

pena

lo fu,

lasciato

di

il

guardando

figlio,

li

al

Ma

ap-

pericolo, in cui aveva

rivalic in fretta, risolutissima

dividere con lui

la

sua sorte

poteva a salvarlo. Giunse

ambidue

intorno

cento vani

alfin la

se riuscir non
marea a liberare
,

dai loro nemici, ai colpi de' quali avreb-

bero altrimenti dovuto soccombere

L'aneddoto

raccontato in questi termini da Waller.

Le

picciole balene

prendono

latte

pey un anno

LA BALENA DEL GROENLANDA.

33

tempo sono grassissime, onde


pu dare oltre a cinquanta barili
ma la madre allora assai magra. Lasciata
olio
mammella, per un altro anno non crescono
qual

nel

intero,

ciascuna di esse
d'

la

punto, e pi non danno die venti in ventiquattro


la lor cresciuta rapida , ne
pi si distinguono esse per la loro et.

barili d' olio. Indi

Pi

ma

d'

ogni specie senza distinzione, per

gran numero grandi

in

fare

balene ricusano di accoppiarsi;

specie di

uniscono

si

da un mare

corse

altro.

all'

Le

balene banno due nemici giurati nel ragana

o dragon marino, e in una specie di pesce cane.

Esse per natura sono animali pacifici anzi timidi,


poich non banno armi ne offensive n difensive,
ove

si

eccettui la loro coda.

Vivono

riunite, e

il

loro principal nutrimento consiste in certi grandi}


e in meduse.

Un

picciolo animale

della famiglia

delle conchiglie, appellato pidocchio di balena


attacca

fortemente

al loro

si

corpo , che ogni sforzo

per liberarsene riesce inutile;

egli

si

ficca nelle

crespe della lor pelle, e vive del loro grasso.

La

loro carne molto arida e insipida.

Una

certa specie di balena

ha un adipe

colare, appellato bianco di balena,

perso in tutte
nella testa
Il

le

parti del corpo,

il

ma

parti-

quale disspecialmente

e misto col grasso ordinario.

gibbaro

si

distingue dalla balena

una pinna che ha

sul

dorso

comune per

posta per mollo

L BALENA. DEL GROENLANDA.


abbasso e presso

alla

nore.

La

La

coda.

ma

eguale a quella dell'altra,

la

S9

sua lunghezza

grossezza mi-

superior mascella h egualmente guernita

di bargigli e di rozzi peli, assai corti per, ag-

gruppati

e di poco valore. Il suo grasso poco

abbondante. I pesci di questa specie


simi,

e per conseguenza

son ferocis-

la loro pesca difficilis-

sima e pericolosa. Indi avviene che

pescatori la

mari ove 1 gibbari


si mostrano. I
Groenlandesi ne fanno pi caso,
poich li trovano molto carnosi e di loro gusto-.
Le labbra di questi pesci son brune e simili a
eorde ritorte; le narici o sfiatato] sembrano esser
trascurino

e schivino

anzi

fatte a

colpo d'accetta

nell' alto

della loro testa,

onde gettano 1' acqua con assai pi forza e a molto


maggiore altezza che te balene ordinarie.
La balena, chiamata dal becco in grazia del
lungo prolungamento del suo muso , ha tre pinne
come la precedente; due aperture sulla fronte;
e il ventre coperto di pieghe longitudinali. La
sua lunghezza talvolta di quarantasei piedi, e
di ventidue la circonferenza.
Il

quorale anch' esso ha due sfiatato] sulla fronte,

e tre pinne

la sua mascella inferiore assai pi


grande che la superiore. Si trova frequentemente
come la balena dal becco sulle coste di Scozia ,

si

nutre di aringhe.

Il

narvale

si

distingue

dalle specie precedenti

per una gran zannala ispecie, che

gli

esce dalla

LA BALNA DEL GROENXANDA.

mascella superiore e giugne a dodici o quattordici

arme

piedi:
gli

terribilissima

fra tutte quelle di cui

animali marini vadano provveduti.

meno
anche meno
e assai

d'

adipe

timenti.

Vive

in

compagnia degli
si

precipitosa, cbe

bra a

il

come

quelli

tranquillo cio e avverso ai combat-

specie e di rado

derlo, se

lungo

com' naturale. I suoi co-

stumi, l'umor suo sono assolutamente


della balena

Meno

grosso della balena ordinaria abbonda

trova isolato.

mai non

si

altri della

La

sua fuga

riuscirebbe a pren-

il qual semper sua maggior difesa , fra la turba


compagni egualmente dentati non gli

lunghissimo suo dente,

lui dato

degli altri
riuscisse d'

impedimento

non

contribuisse a fari

divenir preda de' pescatori.

Questa singoiar arme ordinariamente

come uno

strale,

diritta

grossa quasi otto o dieci pollici,

pi bianca, pi pesante e pi dura che l'avorio.


A cagione di tanta sua lunghezza i naturalisti
1' hanno piuttosto
riguardata come un corno ohe
come un dente, sebbene somigli rper ogni riguardo
alle zanne del cignale e dell' elefante. Ella esce

un fodero posto all' estremit della mascella superiore dal lato sinistro della testa, in cui la sua
radice entra pi di diciotto pollici, si stende

&'

quindi in linea retta col corpo. Il maschio e la


femmina ne sono muniti egualmente.

La
tre

delle balene fornisce al commercio


famiglia
o
utilissimi^ l' olio del pesce ; quel che

articoli

<
'J

Ph

LA BALENA DEL CROENLNDA,


chiamasi bianco,

rendono

bargigli

pesca molto importante.

la

remo questo

articolo con

jfo

o barbe, cbe ne

Noi termine-

una succinta descrizione

medesima
Essa ba luogo principalmente ne' mari del settentrione. Gli Inglesi fanno accompagnare ciascun
della

vascello cbe vi

impiegano

in ciascuna delle quali

di sei o sette scialuppe,

un

fiociniere,

un timo-

uno scandagliatore , e quattro rematori, con


entro due o tre ramponi, pi lance, sei scandagli, lunghi ognuno cenlo venti braccia, e attaccati

niere,

gli

uni agli

Toste che

altri.

la

balena sentesi colpita dal rampone

mare, portando seco lo


stromento che l'ha ferita. Il suo moto s rapido
che ove la fune del rampone sia arrestata da

si

precipita in fondo al

qualche ostacolo
la scialuppa

si

si

rompe come un filo


Quindi un uomo

rovescia.

sottile,

incari-

cato unicamente di far scorrere questa fune, e

un

ove passa, onde impedir che il legno non prenda fuoco per la confricazione. Fa veramente meraviglia che un animale
s enorme , come La balena
possa fender l' acqua
con tanta velooit, poich la sua fuga rapida
altro d'ingrassarla di continuo

quanto

volo dell' aquila.

il

Quand

rare,

il

la perdita

Allora

essa

rimonta

superficie per respinuovi colpi, fino a che


abbia affatto indebolita.

alla

fiociniere le porta

del

sangue

gli altri della

l'

scialuppa dirigono

il

legno

LA BALENA DEL GROENLANDA.

/\2

contro di lei, e le feriscono

la pancia ed altre
con lunghe lance armate d' ac-

parti del corpo


ciaio.

Allorch

cadavere sornuota, le

suo-

il

de' fori nelle pinne e nella coda, ove

cono funi, per mezzo delle


verso

si

quali

fanno

si

introdu-

strascinata

ed attaccata lungo il basso bordo,


col dorso in acqua e la pancia in aria.
Pi uomini scendono in seguito sul suo cadavere, onde tagliar la coda, che si alza sulla tolda
e per non scivolare si attaccano degli arpioni di
vascello,

il

ferro alla

Oltre

calzatura.

coda poi tagliano

la

un gran peso
ponte per mezzo

de' pezzi quadrati d' adipe d^


si

alzano parimenti

argano
quali

ed

son

ivi

sciano tre o

il

poi

glia

bargigli

Indi

si
il

volge

in.

la

stiva, e

alla

onde

giorni

svelgono

si

lamine, raspandoli e nettandoli.


all'

medesimo

carcame all'onde

lasciano sul ponte,


sarte,

si

nettano,

mettendovi sotto
1'

olio

la-

asciugare.

ins
e

e-

si

si

che

si

attaccano alle

onde

racco-

che appartiene

dkitto. al capitano del vascello..

ta-

finisce

Prima per di
due

de' vaselloni

che ne goccia

si

tagliano lo

pi grandi ossa della mascella superiore

gliere

si

separano fendendo

col tagliar quello dell'altro fianco.


il

farli

vi

un
,

barggli e le gen-

si

balena col dorso

grasso del dorso

abbandonar

che

di

grasso del ventre e d' uno dei

portano sul ponte,

si

pezzi pi piccioli

in

fondo

quattro

che tutto

fianchi tagliato,

give

fatti

gettano in

si

Dopo

sul

di

LA EALENA DEL GROENLANDA;

Tre a quattro
d'

dopo

giorni

adipe deposti nella

part pei buchi del

stiva, e

si

cocchiume

fi

cavano

si

pezzi

gettano in picciole
botti

entro;

eia

preparate.

Una

ha nove
lunghezza, d presso a poco
trenta botti di grasso; ma le pi grandi ne danno
pi di sessanta. Una di simili balene vale quasi
o

balena,

dieci

un

il

pollici

miglia j<)

cui pi lungo bargiglio

di

di sterline; e

carico intero

il

di

un

che contiene circa trecento botti, propi di cinque mila lire sterline in un sol

vascello

duce

viaggio.

S distribuiscono premj

scuna balena a
fina

tutto-

per

rematori delle scialuppe,

ai

presa di cia-

la

equipaggio

l'

il

dal

capitano

che riesce di

grande eccitamento.

La

pesca della balena comincia nel mese

maggio

e dura

tutto

giugno e luglio.

o cattivo che ne

sia

gati di ritornare

per

impegnarsi fra

ghiacci

1'

esito,

Il

signor

sono obbli-

vascelli

d'agosto

di

renti

di

buono-

onde non
maniera che in setaspettano, I pi avven-

la fine

tembre al pi tardo, si
turati prevengono talvolta

IL

1'

agosto.

CASCIALOTO.

Pennant ha contato sei specie diffenome. Uno de'princi-

di cetacei di questo

pali e distintivi caratteri del caacialoto. di avere-

rL CASCIALOT.
44
una quantit di denti nella mascella inferiore,
mentre non ne ha che nove nella superiore. Egli
ben lungi dell' enorme grossezza della balena

ordinaria. La sua testa , con muso ottusissimo


non ha proporzione col resto del corpo , poich
essa sola ne forma quasi la met. Questo corpo
egualmente schiacciato , egualmente atticciato
all' estremit che nel mezzo.
La sua pi grande

lunghezza di sessanta piedi, e, la sua circonferenza di trenta. La sua lingua picciola, ma la


s larga , che d' un sol tratto pu ingran quantit di pesci; anzi inghiottir
potrebbe un bue. Crantz, dice che un cascialoto,

sua gola
ghiottire

vomit un pesce cane


lungo cinque metri, e che si trovarono
poi nel suo stomaco ossa di pesci della lunghezza
il

quale era stato ferito

intero

di

-,

una

tesa.

I pesci del genere di cui parliamo danno


olio

che

balena comune;

la

il

meno

che largamente

compensato dall' abbondanza di bianco di balena


o sperma di cetaceo, che trovasi nella cavit della
loro testa, e dal

che

si

profumo appellato ambra grigia,


intestini quando sono am-

forma nei loro

malati.
II

bianco

semidiafana

di balena

composta

di

una materia lucnte e


lunghi

bioccoli

leggieri e molli al tatto, infiammabili

neh" olio
sostanza,

assai

solubili

ma non gi ne' liquidi acquosi. Questa


quando fresca, non ha che poco odore,

GASCIALOTO.

TL

ma

quando

cida facilmente

bianchi

I fiocchi

che sono anche i pi


piccioli anche per que-

preferiscono ai

si

tiene chiusa.

si

pia grandi e pi pieni


sto

(Turi gusto molto aggradevole, Diventa ran-

che vanno meno soggetti a inraneidire.

Sembra che

bianco di balena

il

sia stato

onde

a prin-

mari
che gli
scrittori , non conoscendone 1' origine , lo annoverassero fra i minerali, credendolo un bitume formato nelle viscere della terra, ed indi strascinato
dalla violenza dell' acque
tale fu 1' opinione di
Schroeder e di alcuni de' suoi contemporanei. Si
cipio raccolto

dalla

superficie

del settentrione, onde non

dell'

ne'

meraviglia

scopri poi che

la

testa

d'

una

specie di balena

racchiudeva una sostanza crassa,

quale

la

bollita

e preparata d' una maniera convenevole somigliava

perfettamente a quella travata fluttuante, e se ne


conchiuse che

potesse essere la

stessa-.

Chi pens

che fosse una materia oleosa, uscita dal


corpo deir animale, o alla sua morte, o in altra
per

altro,

maniera, indi lavata dall'acqua salsa e imbiancata


dal

sole;

della

chi

sostenne,

sua bianchezza,

in

grazia

che fosse

specialmente

il

seme

dello

stesso animale.

Come
soltanto

a principio
dal

del cascialoto,

oggi che

si

il

cervello e
il

bianco di balena
dalla

suo prezzo

trae

dall'

sostanza

era

assai

si

traeva

midollare
caro.

W&

olio di tutte le specie d

baleue, ossia dai loro sedimenti, fatti bollire eoa

IL CASCIALOTO.

A6

d'Alemagna o

certa quantit di potassa

La

cenere

eli

prezzo ne molto minore.


miglior qualit del bianco di balena

di perle,

il

trae

si

per sempre dalle cavit della testa del cascialoto. Xia prima di queste cavit contiene il pi
puro, che per conseguenza il pi caro. Un' alcavit

tra

ben

posta al di sopra

sette piedi

considerabile di tale sostanza

lore che la prima.

gola

della

cosa

ma

minor va-

di

osservabile che a mi-

sura che una tale cavit viene surnotata

si

di nuoto pel grasso che vi concorre da

La

parti del corpo.

non

sostanza, di cui

ne fanno

meno

belle, e molto

L'ambra

se

riempie
tutte

le

parla serve

anche

candele non

alle

meno

costose che quelle di cera.

grigia, una sostanza solida, opaca,

grassa, e infiammabile

di superficie

non

liscia

che esprime

del colore

suo nome; venata come

quando

si

ma

medicina,

solo agli usi della

manifatture

larga

anch' essa una quantit

contiene

il

marmo;

e di

un

eccellente odore

scaldata. Si trova surnotante sull'acqua,

sulle rive del

nell'Atlantico

mare, o nelle arene


,

il

leggierissima,

principalmente

sulle coste del Brasile e dell'isola

Madagascar, su quelle dell'Africa, dell'Indie


orientali, della China, del Giappone e delle
Molucche. La pi gran parte di quella che ap-

di

portasi in Inghilterra viene dall'isole di

della Provvidenza. I pescatori

gliono

trovarne

anche

nell'

di

Bahama,

balene

abdomine

di

so-

questi

IL CASCIALOTO.
4?
ammali , in pezzi di differenti forme e grandezze,
che pesano dalla mezz' oncia alle cento e pi
libare.

Quelli che non si mandano alla pesca,


per far provvisione del bianco di balena

cano soltanto nel cascialoto dal


Allor eh'

muso

non

se
il

cer-

schiacciato*

ramponi su qnest'
vomita quanto ha nello stomaco, e
gettano

essi

male, esso
volta anche

anital-

ventre gli escre-

correr dal

lascia

si

lor

menti, nel qual caso pi non trovano in lui ambra grigia. Ma se ne incontrano uno , maschio o

femmina,
lascia

intirizzito e

Si osservato
intestini

si

quasi sicuri di ottenerne.

che tutte

rinviene

e pi magre

che

ammalato, come allora non

escrementi, sono

dell' altre.

balene

le

ambra

gli tagliano

che

fosse ordi-

di

tali

pescatori

cetacei

della
il

lor

ammalati

protuberanza di cui

gi

si

gli strappano gli intestini: l'ambra grigia

vi trova

sei in

subito la

cui

inferirsi

sostanza

loro morte. Gettato che abbiano

rampone sopra alcuno

Di che potrebbe

mal essere ed anche

naria cagione del loro

disse, e

entro

inferme

gran quantit di tale

la

grigia, sono

dodici

no ora

una , ora in pi masse di

in

pollici di

diametro pesa ordinaria-

mente dall' una alle venti o trenta libbre.


Tutta l'ambra grigia, al momento che si trae
dal corpo della balena, ha quasi lo stesso odore,
lo stesso color nericcio

che

male. Messa in contatto

gli

escrementi dell'ani-

coli'

atmosfera non solo

1E CA&GItOTo.

ij&

diventa pi dura e pi bianca , ma perde a poco


a poco il suo cattivo- odore, e ne prende uno che

pu chiamarsi aggradevole. La buona

qualit di

quest'ambra sembra dipendere principalmente dalla


sua et, e se quella che trovasi fluttuante sull'acqua
si
come pi vecchia, e stata
pi lungo tempo all'aria* I maschi ne
contengono , generalmente parlando, in maggior
copia, e di qualit pi pregiata che le femmine*

migliore

stimasi

esposta

La

seppia

scialoto.

principal nutrimento

il

pescatori ne

del ca-

sono cos convinti, che

quando veggono alcuni avanzi freschi di quel pesce


sovr' acqua, ne concludono che qualche cascialoto
si trovi ancora in vicinanza. Per vero, ogni qualvolta quest' animale ferito dal rampone rigetta la
materia che ha nello stomaco, si trovano in questa

alcuni avanzi

spiegare

perch

seppia.

di
si

veggano

pezzetti di tentacoli di

tal

quindi

spesso

facile lo

tentacoli

pesce nell'ambra grigia.

d una
onde passano, senz'essere
dallo stomaco negli intestini ove si

Questi tentacoli

o.

braccia della seppia sono

sostanza nera e eornea,


stati

digeriti,

mischian cogli escrementi.


cogli escrementi istessi, o

o sono deposti
por qualche ostacolo

Indi
se

economa animale , questi escrementi


formano con essi una concrezione, che
produce una durezza di ventre della quale il
cascialoto o pi non guarisce, o guarisce soltanto
ger. un abscesso, all' abdomine. in ambidue i casi

che turba
son

1'

ritenuti^,

IL CA3CIALOTO.
qq,
ventre scoppia, ed ecco in qual maniera la sostanza conosciuta sotto il nome d' ambra grigia
il

trovasi nuotante

sopra.

Y onde , o sulle rive

dei;

mare.
E. cosa

singolare che questa droga

lissima fra tutti

quanto
le

all'

pi puzzolenti.

Il

signor

alcuni escrementi umani,

tempo

in

,,

aggradevo-

profumi , possa essere imitata >


odore, da una composizion di materie
i

Hornbey

osserv elio

quali erano stati lungo

un vaso a- putrefarsi, diedero alfin un s^


d'ambra grigia, che ognun eredea

perfetto odore

ne fosse

stata

fu uopo

toglierli

mescolata con
dal

essi

gran quantit; e
Ove si trova-

laboratorio,

vano,, tanto quell' odore era, penetrante.

Gabinetto T.

V.

r
t

CAPITOLO

III.

Come

i
delfini quando fanno segno
A' marinar coir arco della schiena

Che

argomentili di campar lor legno.

Dante,

DELFINO.

IL
Il corpo
si

del delfino sottile e diritto, checch

dica del suo dorso

mente incurvato.

come

ciato

il

becco

quale non che leggier-

il

Il suo
d'

muso lungo e
un oca. Egli ha

schiacventuri

denti nella mascella superiore, e diciannove nella


inferiore, tutti pi lunghi d'

un

pollice, in

cono molto acuto, incurvantisi

di

al

di

forma

dentro,

poco distanti 1' uno dall' altro e disposti in maniera


che quando la bocca (la quale assai larga) sta
chiusa, quelli

fianchi sono

bianchiccio.

fa

che

di color

Nuota

sua preda

affilato

il

s'incastrano con quei di

alla testa

coda semicircolare;

la

sopra

di

In mezzo

sotto.

il

sfiatato] o
;

il

dorso

bruno scuro;

delfino

il ventre
con molta rapidit,

Egli pi lungo e pi
marino, poich ha nove e

pesci.

porco

dieci pollici di lunghezza, e


sezza.

un foro o

la pelle liscia

due

soltanto di gros-

IL DELFINO.

Tutte
sul

5r

genere hanno pinne


come il rimanente della fa-

le specie di questo

dorso, gran testa

miglia delle balene, e somigliano tutte le une alle


altre
la

per l'indole,

vivacit

costumi,

la voracit

pesce potria

sfuggire

ai

la

conformazione,

continuo moto. Nessun

il

delfini

modo

in certo

La

sotto la testa.

bastanza grande per salvarli

non

a ci

se

opponesse la posizione della loro bocca

si

situata

loro agilit abpresi essi

dall' esser

medesimi. Di rado essi rimangono un istante


sopra acqua. L' ardore onde inseguono la loro
preda, gli espone a molti perigli, Una moltitudine
d' aringhe gli attira talvolta in fondo all' abisso ?

che punto non


a
li

che diano

arresta

gli

contr' esso

il

nella

capo

loro caccia, fino


e

la

marea non

porti in alto.

Quando sono

presi

lamentevoli, fino
I vascelli

si

al

mandano talvolta alcune grida


momento che spirano.

veggono sovente

da molti

seguiti

delfini, a cagione dell' esca loro gettata da'


5

na] nell onde, o delle chiocciole che


ai fianchi de' vascelli

d'Europa e
Erano i
riguardati

il

mar

delfini

come

medesimi. Essi abitano l'oceano

Pacifico.

rinomatissimi

sacri agii

Dei

fra

due

classi,

ai fanciulli,

favole

si

di affezionati

gli

antichi,

e rispettati

loro attaccamento agli uomini. Quindi


in

mari-

attaccano

si

si

per

il

di v ideano

cio, particolarmente

e di benevoli verso gli adulti.

Molte

come

quella

spacciavano intorno ad

essi

IL DELFINO.

$2,

che insorgendo qualche fortuna di mare venivano


spontanei a prendere i naufraghi sul loro dorso

onde

Oggi

trasferirli a terra.

marinaj

piuttosto con orrore che con piacere

li

veggono

poich

gli

scherzi, onde folleggiano sulla superficie del mare,

sono

il

pi delle volte forieri di procelle.

Quand'
in

modo

fanno

essi

salti

fuor d'acqua s'incurvano

ma

furono rap-

attitudine

da' pittori e

che non loro naturale

presentati

sempre

da' poeti

che prestandosi a vicenda un tale errore

lo

tale

in

hanno reso generale.

La

carne del delfino era stimata altra volta

Cajo dice

cibo delicato. Il dottor


questi pesci,

il

quale era stato preso

il

degno

d'

il

quale ne distribu parte


altra arrostita

a'

suoi amici ;

mangi

con salsa fatta di mica di pane

bianco, aceto e zuccaro

marino

al

un

che uno di
suo tempo,

regno d'Elisabetta, fu giudiessere offerto al duca di Norfolk 9

cio a dire sotto

cato

Sebbene

la

come

si

costuma col porco

carne de' delfini non possa

sapore , per dura ed insipida


ed oggi appena se ne mangia quando son giovani.
Dicesi che i delfini cangino colore prima e dopo
Y istante della lor morte.

dirsi di cattivo

IL
Quanto

alla

molto somiglia

PORCO MARINO.
sua

esterna

al delfino.

Non

conformazione

egli

per cos grande;

53

porco marino;

il

muso o grugno pi largo e pi corto.


Egli ha comunemente sei o sette piedi di lune

suo

il

ghezza. Presso

la testa il

ma

suo corpo grosso,

sminuisce verso la coda e forma cos una specie di cono. In ciascuna mascella sono quarantotto
si

denti, piccioli, puntuti, mobili e posti in maniera

che quelli
tra.

dell'

una

Gli occhi anch'

nella

s'

incastrano con quelli dell'al-

essi

sommit un foro

ma

bianchiccio;

son
il

piccioli

la testa

dorso nero

il

ha

ventre

questi colori non sono invariabili.

I porci marini abbondano

in tutti i mari che


bagnano 1' isole britaniche ma segnatamente nei
fiume San Lorenzo ove ne ha una specie bianca,
l dottor

Borsaio nel suo

osserv una qualit

di

cagione delle

spinose a

larghe, con raggi

viaggio

all'

loro

guarniti

isole Scilly

chiam razze

cetacei, che

pinne

dorsali assai

punte. Alcuni di

di

altri ma,
non fossero specie
particolari di porci marini , ovvero d' orche ? Il
porco marino rimarchevole pel molto adipe entro

questi erano bruni


culati.

cui

un

il

Chi

altri affatto

bianchi

sa accertare eh' essi

suo corpo

involto,

quale

dal

si

trae

muso guernito di muanimale pu servirsene, onde

olio eccellente. Il suo

scoli fortissimi

smuovere

la

indi gli viene


tiene

il

1'

sabbia,
il

e trarne anguille e verrai:

nome che

porta.

Dormendo

ei

grifo al di sopra dell' acqua.

I j3orci marini
cioli pesci,

si

nutrono in gran parte di pic-

Nella stagione in cui

gli

sgombri,

le

IL

54
aringhe,

PORGO MARINO.

pilcardi e

salmoni pi abbondano,

inseguono con grande


avidit sino entro a' fiumi. In quel tempo , massime, che si pescano i pilcardi , fanno talvolta gran
guasto sulle coste di Cornovaglia , stracciando tutte
cetacei di cui

le reti, e

luoghi

interrompendo
trovano

si

quando

tratta, gli

si

essi in

cosi la pesca.
cos

In alluni

gran quantit

che

alzano al di sopra dell' acqua per pren-

der fiato, ci che fanno spessissimo, il mare ne


tutto ricoperto. Come i porci marini hanno
l'abitudine di

risalire

bassi fondi, ecco

Canada

fiumi, e di entrare nei

qual

di

guisa

gli

indigeni del

ingegnano di prenderli. Tagliano, a stagione opportuna, molti giovani rami di salice o


d'altri alberi, e li piantano saldamente ne'bancld
s'

d'arena d'un fiume,


allo scoperto.

stesso

un

che

la

bassa

marea

Questi rami formano entro

labirinto

che

d'

Quando

la

lascia

fiume

una parte mette capo

alla riva, e dall' altra aperto

a porci marini.

il

per dare ingresso

marea

ingrossa, questo

scompare del tutto, e que' cetacei, seguendo la loro preda vi entrano e vi si aggirano
fino a che il riflusso li sforza di pensare a ritirarsi. Si volgono essi verso il mezzo del fiume;
ma il moto dei rami d'albero, che appariscono allora sopra l'acqua, e che sono agitati dai flutti, li spaventa, e li fa tornare addietro quanto loro possibile. L' acqua intanto diviene sempre pi bassa,
ed essi tentano pi volte di uscire dal lab er iato
labirinto

PORCO MARINO.

IL

ma

55

senza poter vincere la loro paura

rano

intorno fino

all'

secco. Allora

insidia,

uccidono

senza

che rimangono

si

aggi-

affatto in

che hanno teso loro questa

quelli

ben armati, e gii


maniera se ne

sovr essi

slanciano

si

Di

difficolt.

tal

prendono fino a cento in un solo riflusso.


Fino al regno di Enrico Vili il porco marino parve cibo degno della mensa degli in-:
glesi monarchi: ne perde il suo credito sotto
quello di Elisabetta. Si mangiava con salsa di zuccaro e d'aceto; oggi non v' salsa che potesse
farlo assaggiare.

In America

eoncia la

si

sua

pelle

con molta,

cura: essa tenerissima sebben alta quasi

se-

un

pol-

raspata divien quasi trasparente. Gli indigeni

lice:

ne fanno

vesti,

ed anche,

dicesi,,

eccellenti co*

perte pei loro carri.


L'acidit

con cui

lini li

Sovente

sanno

porci marini

inseguono la

quindi

tanto al di

dra.

grande, che un pugno di p e scio


attira ne'fiumi, d'onde poi escono a fatica.

loro preda,

l,

se

cosa piacevole
essi

derli, e

presi nel Tamigi ^


qua del ponte di Lonvedere con che destrezza

ne sono

come

al di
il

ingannare quelli che

come vengono a

vorrebber ucci-

respirare

di sopra dell' acqua. Quattro

un

istante

al

o cinque scialuppe

spargono intanta su quella parte del fiume, ove


stati veduti; e appena riappariscono, gli uomini che stanno in esse fanno fuoco
e non di rado li colpiscono.

si

que' cetacei sono

il porco ftA&iAb.

56

Un

porco marino dar circa un barile d5 oli 3


ond' che si usa nel prenderlo molto ardore. La
sua carne, quando egli giovane
si

dice

buon sapore

ha, per quanto

somiglia

a quella

di

vitello

Le femmine

figli

della sua

specie

portano in

seno

loro per sei mesi; di rado ne

luce pi d'

mettono in
uno per volta; e questo generalmente

in estate.
Si fa dell* uova di

questi pesci una specie di


che si mangia con certa concia e col pane.
Credesi che i porci marini vivano pi di 3o anni.

caviale,

GRAMPO O

IL

IL

DELFINO ORCA,

Plinio lo chiama una massa enorme di carne,


armata di denti formidabili. Egli ha quindici in
Tenticinque pie di lunghezza: la sua larghezza
poi affatto sproporzionata. Perocch, supposto un grampo lungo diciotto piedi , avr per 16
meno un diametro di dieci o undici. In ciascuna

mascella egli ha trenta denti. Quelli davanti sono


sono grossi

negli altri

come

spiraglio
collo. Il

scuna

ma

rotondi, e piccioli;

ottusi,

sfiatato] o

trovasi

fianchi

s'

quelli

del

una

grampo
color

gli

uni

marino.

Lo

gran

sono marezzati

nero,

mezzo

ma

macchia
di

dietro

di

incastrano

denti del porco

suo dorso di

spalla

suoi

appuntati

il

su ciabianca,

bianco

e di

il

nero; e

il

grampo

ventre bianco

al

5'7

ec.

par della neve Le


sei pi di lun-

sue pinne dorsali hanno talvolta

ghezza.

Esso

d'

indole ferocissima, e d la "caccia ai

grandi pesci. Si attacca alla balena come il cane


a segno di farle gettare grida dolorose.
3

al toro

il
delfino n
s vorace che non risparmia n
porco marino, e dicesi che divori anche i marini vitelli , che trova addormentati sugli scogli ?

il

dopo

averli percossi colle sue pinne dorsali e pre-

cipitati in

mare.

Di rado veggo nsi grampi


terra,

vegia.

sulle coste d' Inghil-

ma abbondano presso al capo Nord in NorNon facile il prenderli poich sono

troppo destri e non rimangono che qualche istante

appena

L'accanimento, per, con cui


preda
gli espone talvolta a
grandi pericoli, conducendoli ne' bassi fondi. Anche allora per essi proseguono , senza posa , la
loro caccia, fino a che siano colpiti da chi sta a quo*
sto fine in aguato ovvero il flusso del mare venga
sopr' acqua.

inseguono la loro

in loro soccorso,

IL

BELUGA.

Questo pesce ha dodici


ghezza, testa corta,

muso

in diciotto pie di lun*

schiacciato, occhi piccio-

lissimi, bocca stretta, guernita di

corti

smussati.

Le

pinne del

trentasei

suo

petto

denti

sono

58

EELUGA.

IL

presso a poco di forma ovale, e vicino alla pelle


le ossa di queste pinne sono fesse in cinque parti,

formano come tante dita. La coda divisa


due parti orizzontali e alquanto forcute. Il beluga non ha pinne dorsali. Quando nuota ripiega
che
in

la

coda sotto

la

muove

ventre

il

di questa

per essa acquista

Abbonda
specialmente

grandi j marini, e

la rapidit della freccia.

esso ne'
,

come

maniera con tanta forza, che

come

mari
il

settentrionali, e

porco marino

si

pesca

nel fiume

molto olio, che entra nel comsi adopera a fare una specie di marrocchino: sebben sottile essa tanto
dura da resistere alle palle d' archibugio. Il pi
sovente si prende il beluga nelle reti ; e talvolta
S. Lorenzo.

mercio; e la sua pelle

anche si uccide a colpi di fiocina. La femmina


non d in luce che un solo figlio per volta , il
quale dapprima di color bruno , ma imbianca
a misura che ingrandisce, principiando dal venire.
Amano i beluga di seguir le barche , come vi
fossero accostumati, e fanno in acqua assai bella
vista.;

a cagione

della loro lucida bianchezza.

capitolo
Della tempesta
li

gli

ir.

spaventi accresce

can raarin. Di

triplice

guernito
5

Schiera di denti, e dal fetor de morti

da lunge,

Allettato

Flutto

veloce

al

il

furioso

par del vento, fende;

all'Europeo, che spopol de' figli

La misera Guinea,

chiede

la

preda

Thomson,

IL

CANE MARINO..

ottener deve il primo p*


dopo la balena a cagione della sua mole, che
talvolta non meno di trenta piedi in lunghezza
ed ha larghezza proporzionata. La sua pelle
\^/uest' animai vorace

sto

ricoperta di scaglie minute

e la parte superiore?

della sua coda ordinariamente pi lunga dell'altra.

La

sua gola e la canna

di

essa,

enor-

memente larga, eh ei pu ingojare il corpo d'un-:


uomo e non raro il trovarglielo nel ventre.
Egli ha la testa grande e schiacciata, e il musa
5

allungato; e

suoi grandi occhi loschi,

escono dalla testa

fanno eh'

ei

quali gli

possa discoprir la

preda da ogni parte. I suoi denti soprattutto sono


quelli,

che

il

rendono formidabile. Sono

essi forti,

CANE MUHO.

IL

6
acutissimi, d

forma conica

in

rantaquattro, disposti in sei

riposo

per

numero

file.

di cento qua-

Quand'

egli in

per una particolarit affatto sua, li piega


cos dire li mette a giacere ; ma poi

valendosi di molti e gagliardi muscoli,

suo onde assalir la

drizza

li

preda, a cui
recar pu cento ferite ad un tempo.
Al primo aspetto del cane marino ben si scorge
la malignit dell' indole sua. Spaventevole ai pesci di pi picciola specie che la sua non meno
periglioso a quelli
che sono assai pi possenti
a

piacer

sua

di lui,
agilit,

pinne

come

la

balena cui vince

quelle della pi parte degli

La

di

forze

di

quanto vince ogni altro di avidit. Le sue


sono proporzionatamente pi grandi che

sua pelle ruvida

abitanti

dell'

oceano.

dura, piena di punte

*e

ne fa zigrino per astucci di stromento ed altro.


Il suo poter distruttivo non ha altro impedimento
che la difficolt d' impadronirsi della sua preda ;
se

poich

la

mente

l'altra,

sua

mascella
ch'egli

superiore

oltrepassa

obbligato

sdraiarsi

tal-

di

onde ottenere il suo intento; e di questo


snodo ei d alla sua vittima il mezzo di fuggirgli. La sua carne coriacea e dora, e d'un sapore s disaggradevole che non si pu mangiare
nemmeno quando giovanissimo. Nelle tenebre
il suo corpo riflette una luce fosforica. Il ^uo fegato d pi quarti d' olio.
Il signor Pennant osserva che fra i pesci cane
fianco

IL CANE MARINO.
6r
femmina pi grande che il maschio, il che
sembra caratterizzarli , assomigliandoli agli uccelli
di rapina. Quanto alla loro fecondit, Belonio
dice d'aver veduto una femmina mettere in luce
undici figli ad un parto.
Fra le singolarit del cane marino, notabile

la

la

sua inimicizia peli'

avidit di carne

uomo

o piuttosto

la

sua

umana. Poich quando una volta


non cessa di frequentare i luoghi

ne ha gustato y
ove spera di ritrovarne. Lungo le coste dell'Africa,
ove i pesci cani si trovano in gran quantit , sor-

prendono ogn' anno e divorano buon numero di


Negri, cui preferiscono a quelli d'altro colore. Sebbene il pesce cane sia in guerra con tutti i viventi
non prova, per, resistenza che dalla parte dell'uoil
quale ha immaginato pi. mezzi di distruggerlo I marinai inglesi impiegano questo di attaccare un pezzo di porco ad un grande uncino; che
gettano in mare con una catena di ferro da poter
resistere al dente del pesce, e a cui si lega una
grossa fune. Ei s'avvicina all' esca , l'esamina , vi
gira all'intorno; fa per qualche tempo vista di sde-

mo,

gnarla,

come

se

si

accorgesse dell'inganno; alfine la

di nuovo, ei torna, e
sembra pronto ad addentarla , ma i suoi sospetti
ancora il raffrenano. Somigliante ad un giovane
vicino a commettere la prima cattiva azione egli
ondeggia cos fra il desiderio e il timore per
tatto il tempo, che i marinai gli presentano l'esca

sua

voracit

lo

stimola

I^

(5

"Quando

CANE MARINO.

mostrano di volerla ritirare,

alfine

getta avidamente sopra

si

la

inghiotte

ei

vi

d'

un

all' uncino , che gli si pianta nella


Egli fa allora grandi sforzi per trarnelo

tratto insieme

gola.

tenta di spezzare

la catena

co' denti, di

la corda a forza di crollarla, e tanto

lo stomaco gli

rovescia; le forze

si

romper

s'

agita che

lo

abbando-

nano , e in qneli' abbattimento i marinai il traggono a bordo , ove Y uccidono a colpi di leva in
sulla testa. Non per cosa facile l'alzarlo sul
ponte, anzi riesce loro pericolosa, perch il pesi mostra terribile nella sua agona. Essi, per
meglio riuscire, percuotono la sua testa e la sua
coda ad un tempo; e spesso anche gli troncano
la seconda con un'accetta onde assicurarsi dell'im-

sce

peto de' suoi movimenti.

La

vitalit nel

cane ma-

che l'estinguerla riesce assai


pi difficile che in qualunque altro animale. Egli
s' agita ancora lungo
tempo dopo che la coda
separata dal corpo
ed anche dopo essere" stato

rino

grande,

ridotto in pezzi conserva ne' muscoli per qualche

tempo un moto

di vibrazione.

Goldsmith parla di un vascello, il


quale dalla Guinea fu spinto dalla burrasca nel
porto di Belfast nell' Irlanda. Esso era carico di
Il

dottor

infelici

per
sul

schiavi

gettarsi

ponte ad

nel

quali coglievano

mare

effetto di

essendosi accorto

di

quando

si

ogni occasione

faceano

prendervi aria.

salire

Il capitano

una femmina, che

si

dispo-

IL

neva a
tristo

CANE MARINO.

sottrarsi nella

servaggio

si

guisa

63

che

si

dicea

suo

suo sup-

dare col

risolv di

al

un esempio, che spaventasse gli altri. Ordin adunque che si prendesse, e legata con fune

plizio

braccia

le

salso

elemento. Poco

ella fece

urlire

dapprima

al

molto

fosse calata

sotto

dopo che

un grido acuto

fondo nel

immersa

vi fu
,

che

si

attibrui

suo timore di annegarsi. Se non che

F onde a farsi rosse intorno a lei 9


venne da esse tratta fuori, e si vide allora che
un cane marino , il quale seguiva il vascello ? la
aveva orribilmente divisa in due.

principiando

CANE MARINO AZZURRO.

IL
Il

corpo

di quest' animale

colore azzurro
fianchi.

Le

sporco;

il

cupo

d'

un bellissimo

dorso e pi chiaro sui

sul

pinne e la coda sono di un azzurro


parti inferiori sono di

ventre e Y altre

color bianco. Dietro

suoi occhi guerniti di

mem-

brane bianche a guisa di palpebre, non veggonsi


aperture
come nella pi parte delle specie di
,

questo genere.

Quando

la sua testa piegata sul

petto, una grandissima borsa bianca gli esce dalla


gola. Eliano

crede eh' essa

serva di

asilo a' suoi

quando corrono qualche pericolo; e il


signor Pennant conferma quest' avviso
pensando

piccioletti

che

la

natura potrebbe aver dato

parliamo, ci che diede

al

al

sario;

pesce, di cui

ma

altri

sono

CANE MARINO AZZURRO.

IL

&4

Nel 1779 un cane marino azzurro fu preso sulla eosta di Devonshire , e im-

di contrario parere.

pagliato

si

IL

Ha
forma

iione

la sua

eh' egli agita

criniera indicano

a sua

suoi occhi loschi,

assai

come

il

chiaramente

sua natura dissimulata e feroce. Quest'animale

la

terrore de' marinai in tutti

il

segue costantemente
ci
l'

pu piegare e drizzare

sua gola aperta,

sue gran pinne setolose

le

britanico

denti fortissime, acutissime e di

conica, ch'ei

La

museo

CANE MARINO. BIANCO.

sei file di

volont.

colloc nel

che da

vascelli

gettasi in

essi

climi caldi, ove

affin

mare; e

di prendere

se taluno del-

equipaggio cos sventurato di cadervi

divien

infallibilmente sua preda.


Il capitano d'

Guinea, narr

una nave, la qual tornava dalla


signor Pennant, che avendo il

al

furore del suicidio invaso

devano per morte

suoi schiavi, che cre-

d' essere restituiti alla loro pa-

famiglie, onde convincerli che i


non possono pi. rianimarsi, ordin che
quello d' uno di loro che si era ucciso fosse legato pei piedi , e gettato con una fune in mare.
Quand'esso n fu tratto, cio quasi subito, dopo,

tria

e alle loro

loro corpi

cani marini lo aveano divorato in gran parte.


11

signor

Brook Watson, aldermanno

dra, nuotava

di Lonun giorno a poca distanza da un

IL

CANE MASINO BIANCO.

quando vide a

vascello,

se venire

6S

un oane ma-

Preso da terrore grid tosto al soccorso, ondegett una fune ; se non che mentre per
mezzo di essa ritraevasi dall' onde, il mostro si

rino.
gli

si

slanci sopra di lui, e<d' un-

sol.

colpo* di denti gli

ruppe una. gamba.


Nella pesca delle perle
ogni

rica meridionalej

sulla cesta dell'

Negro che discende

in

Amefondo

mare, armato d'un coltello tagliente per potersi difendere contro i cani marini. Gli officiali

al.

di vascello stanno attentissimi a questi animali

quando veggono

raci e
tono, la

corda

a cui

Negri sono

attaccati, per-

avvertirli di mettersi in guardia, o talvolta


si

vo-

accostarsene alcuno scuo-

anche

gettano in acqua armati di coltello per andare

Ma

troppo spesso avviene che

loro,

precauzioni

in loro soccorso.

loro

zelo e le

alcuna

noia,

il

riescono di

utilit.

Ughes

riferisce

che pi uomini

dell' 'equipaggio-

d'un vascello mercantile, giunto d'Inghilterra

Barbada

alla*

tempo della regina Anna, s, gettarono, in mare per bagnarsi., quando un gran pesce
cane- comparve, evenne dirittamente contr' essi.
Taluno

al.

intanto, avendoli dall' alto, del vascello,

vertito del loro pericolo,


il

vascello

eccetto

un

medesimo

pezzi vicinissimo
colo

solo di loro,
ai

essi affrettaronsi

av-

verso

ove giunsero sani e salvi,


che il mostro mise in due

remi.

quest' orrido spetta-

un camerata ed intimo amico dello sventu-

Gahinetto T. V.

MAR USO BIANCO:

IL CAN'E

,66'

rato entr io tal furore che avendo veduto

inarino percorrere la superficie


l'

onde, per cercarvi

si

come

bravo
eli

il

mare

il

deciso di scan-

suo caro compagno. Il

giovane era armato

e acutissimo; e come

cane

avanzi della sua preda,

gli

gett disperatamente in

narlo o di perire

il

insanguinata del-

di

un pugnale lungo

mostro, piegandosi alquanto

enorme sua bocca onde prenmanca un poco al


pinne superiori, gli immerse quel

fianco, apriva

1'

derlo, ei raggiungendolo colla

di sotto delle

ferro pi volte nel ventre, l cane marino


furioso

ogni

dolore,

dal

verso

onde

si

dibatteva

liberarsi

dal

reso

volgeva per

suo nemico. Gli

nella rada
combattimento era deciso, ma
non sapeano qual dei due campioni fosse morto ,
sino a che finalmente il mostro indebolito per la

equipaggi

intanto

videro bene che

de' vascelli

riuniti

il

perdita del sangue fu spinto dai

flutti

verso la riva

col suo vincitore. Questi orgoglioso della sua vittoria


il

raddoppi

1'

ardor suo, onde toglier di vita

nemico, e trattolo a terra coli'ajuto della gonfia

marea,

gli

cav

avanzi del corpo

gli intestini

del

ne trasse

tristi

suo amico, che in seguito

depose cogli avanzi del pesce cane

in

un sepolcro

istesso.

Un

Indiano, essendosi gettato in

ste delia California, fu

mare

sulle co-

preso da un simil mostro,

ma grazie alla sua estrema destrezza pervenne


a sfuggire, e sebben fosse gravemente ferito gli

CANE

IL

'RINO 3IANCO.

67
veder quanto
crudele animale lo assal alIVI

onde

lanci sangue ed acqua,


beffasse di lui. Il

lora per la seconda

un

istante al

volta

fargli

e lo strascin seco in

fondo, senza che

camerata di lui

sebbene vicinissimi, e dolentissimi di

tal sciagura,

potessero prestare alcun soccorso.

gli

Negri dell'Indie

occidentali, osano spesso ve-

nire col cane marino

Come

a singolare

combattimento.

sanno che la conformazione della sua bocca

gli toglie di

poter impiegar tutte le sue forze,

acqua appena lo

si

e
rimontando subito dopo alla superfcie lo feriscono
prima che abbia potuto prendere la positura che
la sua difesa richiede. Cos il coraggio unito alla
attuffano essi

nell'

scorgono

destrezza trionfa della forza e della ferocia.

Secondo ci che
del

more

pesci

dei

presso di loro.

sei

il

capitano Portlork,

cani

Ho

e nuotano

veduto,

ti-

intrepidamente

egli

dice,

gran pesci cani aggirarsi intorno

quando
d'

riferisce

mare del sud non hanno verun

gli isolani

alla

cinque

nave

incontrammo un centinajo d' isolani


sessi, che si bagnavano in mare. Essi

noi

ambo

parvero

affatto tranquilli

riguardo a

e que' mostri non diedero appena

que' mostri

vista di volerli

quantunque nel medesimo tempo si getavidamente sull' esca ad essi presentata.


Convien dunque conchiudere che la imperturbabi-

assalire,

tassero

lit di

quella gente fondata sulla sua sicurezza di

poter sempre resistere agli

assalti di siffatti animali.

68

IL

CANE MARINO BIANCO.

Assicurasi che
voracit

i pesci cani ,
malgrado
mai non toccano vermi uccello

che

getti nel mare; laddove corrono avidissimi

che loro si offrono insidiosamente


,
ad un uncino di ferro.

IL

at-

CANE MARINO CALORIFILO.

Sebbene questo pesce


per ne

si

pezzi

ai

di carne
taccati

loro

la

cos vorace

sia assai

grande,

n cos feroce, come

parte del medesimo genere

4
.

non
la

pi

Sta egli sovente sdra-

moto, or boccone or supino sulla suacqua e teme s poco gli uomitalvolta carezzare da loro. Il
si lascia

jato senza
perfcie
ni

dell'

che

suo corpo affilato , lungo da


aune, d'un color plumbeo scuro
bianco

al

di sotto.

La

tre

sua mascella

ottusa e molto pi lunga che V altra

in

dodici

di sopra e

al

superiore
;

la

bocca

al di sotto della testa e guernita di piccioli denti,

quelli dinanzi curvi, quelli di dietro conici e


acuti.

Da

molto

ciascun lato del collo sono cinque aper-

ture branchiali, per cui mezzo il pesce respira.


Esso ha due pinne dorsali , due pettorali , due
ventrali, ed una presso dell' ano. In fondo alia
bocca presso alla canna della gola ha una specie
di picciolo harbiglio. Il suo fegato s grande
che pesa spesso quasi mille libbre. Se ne cava
ond' ricercatissimo
una gran quantit d' olio
,

dai

pescatori scozzesi,

poich secondo Anderson

CANE MARINO CALRIFlL.

IL

di

olio

un

fegato

solo

vende

si

69

talvolta

venti

in trenta sterlini.

I
dall'

cani

marini

perficie dell'

calorifili

il

che hanno di

abitudine

cui

nome

stendersi

acqua per riscaldarsi

deriva

sulla

al sole,

su-

abitano

i mari, che circondano 1' isole Britanniche 5 e si mostrano regolarmente in branchi numerosi sulle coste del paese di Galles e della

in estate

Scozia, dopo
tervalli

lo spazio

appena

dalle loro bande.


se

le

ne

se

d' alcuni

anni:

veggono alcuni

Quando

caldi sono

negli indisviatisi

maggiori

ne incontrano anche nel golfo di Glyde e fra


Ebridi, ora in numero di sette o otto, pi

due a due

spesso a

dopo

la fin di luglio scorn-

pajono.

nudrimento, sembra consistere in sole


marine e in alcune specie di meduse. I
loro moti non sono troppo animati, e ordinariamente le loro pinne superiori si mostrano alla superficie dell' onde. Veggonsi talvolta questi pesci
scherzare coli' onde medesime, e saltare all'altezza di pi piedi al di sopra di esse.
II loro

piante

Gli abitanti delle coste settentrionali deli' isole


Britanniche danno loro vigorosamente la caccia, e
sanno ucciderli con molta destrezza. Quando i cani
marini

celerano

,
sono inseguiti , non ac^movimenti, se prima, per
scialuppe non li toccano, e il fioci-

di cui parliamo

gi

cos dire, le

loro

niere non lancia a loro

il

suo ferro

mortale pi

7
che pu. Non sembra per
alle branchie
che sentano molto il dolore di questa ferita
poich ancora non fuggono , finche due uomini
presso
altro

riuniscono le loro forze

pone pi

nel loro

avanti

per far entrare

pitano essi a testa bassa in fondo


loro agona

si

cui attaccato
rarsi.

Quando

inutili,

avvolgono
si

tutt*

al

la

fune, a

vorrebbero

accorgono che

libe-

loro sforzi sono

risalgono alla superficie

rampreci-

si

mare, e nella

intorno

ferro, da cui

il

il

corpo. Allora

con una rapidit

maravigliosa, da spingere contro vento, siccome

si

veduto, a qualche distanza dal luogo ov' era

fermo un

vascello di settanta tonnellate.

Conviene

qualche volta fino a duce rito braccia


di corda, anche quando hanno ricevuti nel corpo
due ramponi; e sovente stancano essi per ventiquattrore l'equipaggio prima di spirare. Appena

lasciare loro

morti,
alla

pescatori gli strascinano a riva, o presso

nave,

in pezzi e

dalla

se

trarne

riva son lungi,

fegato, che

il

per metterli

la sola parte

del loro corpo, da cui sappia trarsi qualche proQuesto fegato si fa struggere in caldaj

fitto.

preparati a tal

ne trae

fino

ad

uopo

e se

il

otto bariglioni

grande se

pesce
d' olio

ed anche

di pi.

LO STORIONE.
Sebbene questo gran pesce abbia
non per niente cattivo, e

ribile,

aspetto terla

sua carili

LO STORIONE.
ciotto piedi, e

il

Ha

il
,

di

gran tu-

file

si

stenda

me-

dorso, due altre da ciascun lato del

due che rimangono fanno orlo al


muso lungo ed ottuso coli' estremit

le

ventre. Il

guernita

file

termina in punta

curva; una di queste

fortissima e

desimo

cinque

ossei, ciascun de' quali

bercoli

lungo

forma un pantagono

suo corpo

dalia testa alla coda.

71

Egli lungo sedici in di-

d'eccellente sapore.

di

barbigli

sua bocca posta

la

sotto della testa, rassomiglia in

qualche

al di

modo ad

una borsa, poi ch'egli pu aprirla, e restringerla


esattamente

come

si

fa

quest' arnse.

La

parta

superiore del corpo d' un colore d'oliva sporco,


tubercoli nel mezzo
muso lunghi pi pollici, rassomigliano talmente a vermi di terra, eha
a primo aspetto si prendono per tali. Gredesi eha
eoi loro mezzo questo gran pesce si mantenga in
il

argenteo,

di aotto

son bianchi. I barbigli del

i-stato-,

poich sebbene

mezza

delle

sia

privo di denti,

la fer-

sue carni prova evidentemente eh'

animale di preda ed ecco di qual modo egli se


ne impadronisce.
Dicesi eh' ei nasconde il grosso suo corpo fra
?e piante

marine presso alle coste, o all' imbocca


non lasciando vedere che r suoi

tura de' fiumi,

barbigli. I piccioli pesci o gli insetti acquatici


li

prendono per veri vermi

pascersene
il

quale non

e divengono

si

che
onde
nemico ?

avvicinano

preda del lor

ha che ad allungare

le

labbra per

XO

-*%_

Inghiottirli.
il

S'0RT>7S.

Taluni hanno pensato

fondo del mare o de' fiumi;

die

dal

muso discendono

ma

rimovess

ei

eli
i

suoi barbigli

al di sotto

della bocca,

debbono essergli in ci di non piccolo impedimento. Com'egli non ba mascelle, non pu prendere i suoi alimenti che succhiando; ed ecco perch trovansi d' ordinario nel suo stomaco insetti
marini. Dalla sua abitudine di tenersi in fondo
all' acqua gli viene il
nome che porta, derivato
da

una parola tedesca,

la

quale significa voltol-

arsi nella belletta.

Trovansi gli storioni ne' mari d' Europa e di


America. All' approssimarsi della primavera essi
abbandonano i lor profondi ritiri marittimi , ed
entrano ne fiumi , per deparvi il loro fregolo -e
'da maggio a giugno , quelli di America ne sono
pieni. Veggonsi spesso , dice Catesby , saltare
fuori dell' acqua ali' altezza di pi aune in posttura affatto diritta e ricader poi sui fianchi con s
grande strepito, che nel silenzio delle sere di
5

estate si sentono a gran distanza. Avviene talora


che, cadendo nelle barchette o canoe degli indi-

geni, le

mandino

al

fondo, e facciano perire chi

vi dentro, ond' pericoloso frequentare

ghi da loro frequentati.

Ma

come non

incomoda dalla quale non possa


comodo, usando barche pi grandi
d'
sti

alcune contrade

luo-

cosa

qualche
Americani

trarsi

approfittano dei

pesci per prenderli senza fatica

v' h

gli

salti
.

di que~.

LO STORIONE.

Come

gli storioni

ne prendono

7S

non son voraci, mai non se

coli' esca

ma

si

usano piuttosto a

uopo reti di un fino tessuto, attraversate


foce di un fiume 3 in modo che non possono
tal

sere strascinate
alcuni

della Virginia

fiumi

trovati in

ne dal flusso ne dai


,

grande abbondanza

es-

In
furono

riflusso.

storioni

gli

alla

che nello spazi

due giorni se ne presero seicento , immergendo


soltanto una pertica armata d' un uncino di ferro,
e rtraendola appena che vi si sentiva attaccata la
di

preda. Ordinariamente

prendono
faci

la

notte

di legno

pesci di cui parliamo*,

con ramponi

d' abete.

Si

si

attirandoli con

veggono spesso sulle

rive cadaveri di storioni, che ricevettero colpi di


lancia, e ne morirono alcun

tempo dopo.

Gli Americani danno loro talvolta la caccia nel


laghi anche di giorno.

tale effetto

due uomini

tengono in una canoa, V uno a poppa onde metterla in moto, F altra sul davanti. Quest' ultimo
si

armato d' una lancia di quattordici piedi


circa,

tiene

all' in-

capo
ad uno de' traversi della canoa. All'istante
a cui

si

attacca

una lunga corda,

che scorge uno storione a sua portata

il

cui

gli scaglia

corpo ove la pelle


pi tenera, e se essa vi entra, il pesce fugge
colla pi gran rapidit , strascinando la canoa dietro

la lancia in quella parte del

s. Non va per lontano pi di due o trecento


aune che muore, e allora tirando pian piano la
corda si riduce fin presso alla canoa e si prende.

di

o STORIONE.

^4
Talvolta pure
storioni

gettano lance senza corda a quegli

che veggonsi sdraiati in fondo

all'

acque

tranquili e in vicinanza delle cataratte , poich allora


il

bastone delle lance stesse, che sopravanza al-

l'acqua, impedisce che

Gli

perdano d

&

risalgono

storioni

estate

vista.

anche

fiumi

d'Inghilterra e di Scozia, e particolarmente l'Eden

e l'Esk, mai per in gran numero. Sono essi tanto


stupidi, che presi, come avviene di tempo in tempo,
in quelle reti, in cui

prende

si

d rado qualche resistenza, e

si

il

salmone, fanno

traggono dall'acqua

minimo segno di vita. Saranno


ne pes uno nell'Esk, il quale
pesava quattrocento sessanta libbre ; e fu il pi
grande di quanti mai se ne fossero presi ne'fiumi
senza che diano

trent' anni

che

il

se

d'Inghilterra. Nei 1768 ne fu pescato uno in Italia


che pesava cinquecento cinquanta libbre, e venne
presentate al Papa dal duca di Carpenetto. Pontoppidan assicura che in Norvegia la testa d' un solo
storione d spesso un barile d' ole, e che s hanno

pesci di questa specie del peso di mille

libbre.

dicono gran cose.. Catesby assicura che le femmine hanno spesso tanto
fregolo , che se ne empirebbe un moggio
e
Leeuwenhcek trov- in una di esse cento cinquanta
migiiaja d' uova. Tutti sanno che la carne degli
storioni d'un sapore eccellente sul gusto di quella
Della loro fecondit

si

di

vitello.

Al tempo

pregiava tanto,

dell' imperador Severo si


che portavasi in tavola da' servi

LO STORIONE.

75

coronati e precedati dai suonatori.

La

sua delica-

pu aver dato origine all' uso che il lordmaire di Londra presenti ogn* anno uno storione
tezza

al re.

Oggi un

Wolga

nel

pesce

tal

nel

Don

si

prende nel Danubio 7

e in altri gran fiumi.

Quand' esso marinato -, la sua carne pi stimata in Inghilterra che altrove. I pescatori sogliono
lungo in gran pezzi

tagliarlo pel

sospendono

onde

in aria,

farli

che salano

e>

asciugare al sole,

ed indi lo vendono in tutte le parti di Levante


ove supplisce a migliori provvisioni. In Olanda &
sulle coste del Baltico lo

versali

che mettono

moja, e dentro
Dell'uova di
tatissima fra

riducono in pezzetti tras-

in

piccioli barili con sala-

di essi lo portano in Inghilterra.


storioni

golosi

si

in

fa una composta ripuforma di picciola stiac-

che porta il nome di caviale. A quest'uopo


uova tutte le fibrette che leganlo
fra loro , si lavano le uova medesime in vino
bianco o in aceto
s distendono
in seguito per
farle asciugare, indi si mettono in un vaso, si
salano, si comprimono colle mani poi si chiudono
ciata,
s

levano alle

in

un

sacco di canavaccio per farne gocciare tutta

l'umidit, alfine

si

pongono ben

calcate in vaselli

fondo perch ne esca il resto dell' umido, e in tale stato si conservano per l'uso.
Dicesi che i' ossa dello storione siano cosi dure

forati in

che

g'

come

indigeni d'America se ne servano

raspe e di gratugle per la noci mosc


pelle d' c'alino uso pel coperto

-de.

deUe

La

di

sua

carrette.

LO STORIONE.

^o"

Lo

storione ruteno

streleto o

comune

si

distingue dal

che non ha se non tre file di scaglie ossee , una lungo il dorso ed una da ciascun
lato. Le punte di queste scaglie non sono cos
salienti ne cos curve , come quelle dello storione
comune.
in ci

Trovansi

grande abbondanza nel


i pi
piccioli del lor genere, poich hanno di rado pi
che quattro pie di lunghezza e non pesano al di
streleti in

gli

mar Caspio,

Wolga

nel

e nel Jaick; e sono

l di trentacinque
i

libbre.

pi delicati pesci che

che

Bruyne
trovano

si

dice che sono


nella Russia;

uova una specie di caviale


s eccellente che riserbasi per la famiglia imperiale. Essi le depongono in maggio o in giugno ;
in agosto ritornano al mar Caspio, cai lasciano
di nuovo in primavera per risalire il Wolga, il
Jaik ed altri fiumi e riviere, che mettono foce
fa delle loro

si

in quel

mare o gran

prestissimo, e
pesci

onde

ma

lo

si

lago.

nutrono

di

moltiplicano essi

Si

vermi e

soprattutto d' uovi

seguono costantemente.

tenera e bianca

di piccioli

comune
La loro carne
e quindi buona

di storion

facile a digerirsi

anche per gli infermi.


Il grande storione rassomiglia molto al comune,
e Linneo gli ha riferiti ambidue al medesimo genere. Esso trovasi ne' fiumi di

nubio. Il suo corpo ignudo,

tuberanze

-,

la

sua pelle

Russia e nel Dacio non ha pro-

coriacea e

forte

LO STORIONE.

rjrj

che se ne fanno corde per carrette ed altre vetture; la sua carne molle e viscosa, ma salata
acquista buon sapore e diventa rossa come quella

giugne spesso

Esso

del salmone.

di ventiquattro piedi;

tobre fino a gennajo

grande

utilit

pesa dalle settanta

non cercato che per la


di quella sostanza che da lui si trae

e chiamasi colla di pesce

come d'un

in medicina

nomia domestica per


che

gli antichi

non

si

di cui

fa tanto uso

si

conglutinativo

chiarificare

e nell'eco-

vino.

il

Sembra

conoscessero questo duplice impiego

di tale sostanza.
essa

alle quat-

ma

libbre,

trocento

lunghezza

alla

pesca dal principio d'ot-

si

Bingley ed

pretendono che

altri

ottenga che dall' interno

natatoria di questo pesce


di quella che ne porta

che

la

della vescica

pi gran parte

nome provenga da una

il

specie di delfino appellato beluga, di cui noi ab-

biamo data a suo luogo


L' arte

di

preparare

la descrizione.

la colla

di pesce fu per

lungo tempo un segreto dei Russi;


recata a cognizione di tutti

Jackson

un conto

ne ha

reso nelle

esattissimo,

il

poi stata

Humphrey

transazioni filosofiche

che vogliam

Ne' primi esperimenti

ma

signor

riferire.

eh' io feci, egli dice,

per discoprire quali sono le parti costituenti della


colla di pesce, e qual la maniera di fabbricarla,
ogni mia fatica riusc infruttuosa, per essermi io

soverchiamente fidato all'autorit di chimici, che

altre

occasioni

avea

trovata

rispeUahiisshii&o

LO STORIONE.

r?S

mi

un viaggio fatto
premio
di mia perseveranza 3 non solo trovai quello che
cercava, ma di pi potei avvedermi che una sostanza resinosa, che altri pesci forniscono in gran
copia, ha tutte le qualit richieste per essere adoInfruttuoso parimenti
in

Russia

come

perata

al

noto

medesimo

riusc

intento. Alfine, in

la colla di pesce.

di presente

che

ed

laghi

sono pieni

dell'America settentrionale

fiumi
pesci

che diconsi essere della medesima specie che


grandi storioni di Russia, e che dar possono
colla pi lina.

incoraggiamenti

La
,

lor pesca favorita

|
i

la

di necessarj

servirebbe a provvederne tutta

Europa.

Non si ha d' uopo di vermi calore artificiale per


preparar la colla di pesce che la materia onde
si ottiene non deve esser punto disciolta. Distruggendosi, infatti, per la dissoluzione il legamento
jj

delle fibre, la massa nel disseccarsi divien fragile,

e va in minuti pezzetti

non mai

forte,

inconveniente della colla

della colla di pesce.

vero che con acqua bollente

si

pu can-

giare quest' ultima sostanza in colla forte


lora non
eh'

il

si

pu pi renderle

il

ma

al-

tessuto delle fibre,

principal carattere, onde la colla naturale

di pesce distinguesi dalla fattizia.


a

Le

vesciche aeree de' pesci d'acqua dolce sono

conservate all'uopo di
le

pi trasparenti,

le

siffatta

pi

colla

flessibili,

come
le

sostanze

pi deli-

LO STORIONE,

7g

cate; e danno infatti la pi fina delle colle. Quella

chiamasi colla ordinaria fatta cogli intestini

clie

di simili pesci
lato peritonio.

e probabilmente di quello appel-

beluga ne fornisce

pi

gran
pi frequente nei fiumi di Russia. Molta pur se ne trae
da piccioli pezzi che trovatasi nel Caspio, e a pi
di cento leghe al settentrione d'Astracan nel WolIl

quantit poi eh'

ga, nel Jaik, nel

Le

mente

parti

il

Don, ed anche

che

la

pesce pi grasso e

la

il

in Siberia.

compongono

particolar-

da ciascun
mentre ancor molle e fresco. Questo
si fende primieramente
in due, onde toglierne
le parti che si diceva, e sciolte da una membrana
fina che le ricopre, esporle all' aria per farle un
poco irrigidire. Indi si fanno di esse rotoli della
grossezza di un dito; e di lunghezza proporzionata , che si uniscono insieme per mezzo di caviglie ) si comprimono in forma di cuore , e si espongono sovra essi o si sospendono per lasciarli ben
asciugare. Questi rotoli sono ciascuno or pi or
meno lunghi di un pollice, secondo la lunghezza
le vesciche natatorie sono cavate

pesGe,

membrane, che lor si avvolgono


Quando sono bei secchi si tolgono loro

delle

glie, e s'infilzano con fiscelle

per

la

intorno.
le cavi-

comodit del

trasporto.

Come

le

membrane

dinaria, son grosse,


d"

ugual maniera

di cui

si

fa la colla or-

non possono essere preparate

ma

si

piegano come

si

farebbe

LO STORIONE.

dO,

un panno e per mezzo di una caviglia piantata


mezzo si tengono ferme insin che sieno
5

loro nel
asciutte.

La

colla di

pesce in pane fatta colle raschia-

ture di quella in rotoli , che

si

gettano in una. cal-

daja di metallo con un poco d'acqua,

scal-

si

dano fino a che se ne formi una specie di pasta


che poi si fa diseccare. Se furono poste a troppo
gran fuoco , la: colla, che ne esce pi non serve
a depurare i vini, e se ne fa quindi pochissimo uso.
Per lungo tempo si generalmente pensato
che lo storione, per sua natura. molto cartilaginoso,
dovesse fornire colla

ma

esaminandolo

si

della sua vescica natatoria era

D'altronde questa

in gran

di pesce

trovato, che

quantit;

solo interno

buono a

tal

uopo.

piena di rughe, e

vescica,

fortemente attaccata alla

il

membrana

esterna,

che

pena di separamela il picciol vantaggio


ne trae. I suoi intestini, intanto, lunghi
pi aune in alcuni individui ove si nettino- bene

non
che

vai la

se

,.

loro mucosit,

dalla

si

asciughino a dovere,

riescono assai forti ed elastici

de,

che

dalla,

potrebbero

meccanica.

utilmente

e se ne fanno coressere

impiegate

CAPITOLO K
B

morbida nel corpo

La Tremola e
N di scorgerla

e tutta frale

gravata da lentezza i

gi notar diresti;

Ch'ella s'aggira per occulte vie

per l'acqua canuta serpeggiando:

Ma

neMombi inganno, eh

lei

Della vilt

fortezza

piantate enunci e quindi

costa son gemelle acute mazze,

Le

quai

Tosto

alcun

s'

OD

dentro

il

Ne muover

Ma
Gon

coli'

vi^or, eli

il

delle

membra

,
*

sangue
la

appressarsi tocca

ammorta
si

rappiglia e ghiaccia >

persona

ei

punto puote;

dolcemente intormentisce }

fuori.

stupido torpore esce la forza.

OepUsOo.

LA TREMOLA O TORPEDINE.
Vi Hanno all' incirca vent* specie d razze, a*
pi rimarchevole delle quali la torpedine a
razza elettrica. Quanto alla struttura del corpo in
generale essa punto non differisce dall' altre spemedesimo genere. I due organi elettrici
lei collocati di qua di l del cranio o.
branchie, d'onde si prolungano fino alle

cie del

sono in
delle

cartilagini

estendono

semicircolari
dall'

Gabinetto T.

delle

grandi

estremit della testa

pinne

si

fino- alla; caj-^

TREMOLA O TORPEDINE*

LA.

$.<2

che separa il petto dall' abdoriempiono tutto lo spazio circoscritto da


questi limiti fra le due pelli. Ciascuno di questi
organi tiene alle parti che lo circondano , per
tilagine trasversale,

me

mezzo

un

di

forti,

attaccano alle cartilagini semicircolari,

esteriore

di cui

diceva;

si

molto fitto e di
che colla loro estremit

cellulare

tessuto

ma

tendini corti

alcune fibre longitudinali sono

sparse immediatamente al di sopra di essi; e l'epi-

dermide ricopre

La

lunghezza

d'

le une
ognuno

e le altre

da ambo

lati.

di tali organi di cinque

pollici all' incirca, e la sua

larghezza all'estremit

anteriore di tre. Consistono essi in picciole co-

lonne perpendicolari, che


fcie

pesce

del

volte in

passano

membrane,

inferiore

sottilissime

variano di lunghezza

sono av-

trasparenti, e

numero

e di

super-

superior

dalla
all'

secondo la

grossezza de' corpi. In una torpedine presentata


alla societ reale

di

Londra

dal

signor

Hunter

questo numero era di quattrocento settanta


altra

assai

grande di mille

ciascuno de' due organi.

Le

e in

cento ottanta per

membrane erano
medesime e l'in-

loro

parallele alle basi delie colonne


tervallo che passava fra esse

era forse la cento-

cinquantesima parte di un pollice.

Ove suppongasi dice ii signor Hunter, che


membrane siano cariche d' elettricit; che
,

queste

ciascuna di esse abbia

la

trecentesima parte di un

pollice di grossezza; che

una torpedine di mezza

LA TREMOLA O TORPEDINE.
taglia contenga mille

colonnette

ci'

un

lunghezza ciascuna in ambidue gli organi

finalmente la base di queste colonne abbia

il

di

un

pollice quadrato,

si

pollice di

e che

terzo

otterranno quattro milu

e cinquecento pollici quadrati. Ci prova eviden-

quadro elettrico ha trentasei volte


che i due organi elettrici della
torpedine
i
quali non dando ad essa che una
grandezza media, presentano una superficie eguale
a quella di un quadro di cento sessantadue mila
che mettono capo a ciapollici quadrati. I nervi
scuno di questi organi , escono da tre grandi tronchi i quali hanno radice nel cervello. Sono essi
temente che

meno

il

capacit
,

numero e

in gran

rami

assai

grandi

stendono

loro

fra le colonne nell' interno degli organi

servono, per quanto credesi , a raccogliere e con-

servare

il

fluido elettrico .

Nulla indica i limiti fra la testa e il corpo della


torpedine. Essa di forma quasi circolare in
mezzo grossa due o tre pollici, e va cos sminuendosi verso le estremit, che queste divengono
quasi taglienti. La pelle liscia, di color bruno,
fosca al di sopra
e bianca al di sotto
le pinne
ventrali formano ai due lati ed all' estremit del
corpo quasi un quarto di circolo la coda eorta a
e le due pinne dorsali sono poste presso alla sua
;

base

al

basso

e come quella delle


ha da ciascun lato, e molto

sua bocca picciola

la

altre specie di razze


3

cinque aperture branchiali.

LA TREMOLA. O TORPEDINE.

84

Trovasi la torpedine in pi mari


i

ne veggono

pescatori

molte a

d'

Europa, e

Torbay

porto

del Devonshire in Inghilterra, le quali sono talTolta s grandi , che pesano fino a venti libbre.
Esse amano soprattutto le acque, la cui profondit almeno di quaranta braccia, e il cui fondo
tutto d'arena, in cui esse nascondonsi, gettans con movimento animatissimo.
prendono come gli altri pesci nelle
reti
e si ha qualche esempio che siansi attaccate all' amo. Esse generano in autunno.
La loro facolt di intorpidire una delle forze
pi possenti e pi straordinarie nell' economia
della natura. L' ignorante crede maneggiare una
semplice razza, e si sente tutto a un tratto
privo di forze per effetto improvviso del fuoco

dola

sopra

Torbay

di

si

elettrico.

Chi tocca
non sempre

col dito
,

in sino al gomito,
testa.

una torpedine sente spesso,

certo dolore e

ed anche

Questo dolore

paralisi

nel braccio

fino al braccio o alla

affatto particolare,

ne pu

con parole essere descritto. Lorenzini, per, Borelli,

Redi, Raumur, che lo hanno provato

di-

cono che rassomiglia presso a poco a quello che


un corpo
si sente urtando forte il gomito contro
duro. Se non che

Raumur

aggiunge, che questo

non ne d ancora che un' idea molto imperfetta.


Tal dolore non dura che pochi momenti, e di
acutissimo eh' a prima giunta, diventa subita-

L TREMOLA O TORPDINE.

0-*

Se tu non tocchi la torpedine gi


noi senti, bench vi accosti le mani il pi presso
possibile. Toccandola con un bastone, provi comse non che quanto
mozione leggierissima
pi
mente

nullo.

il

bastone o altro che in ci

adoperi picciolo

tanto l'intormentimento maggiore.

Premendo poi

con molta forza la mano contro l'animale, si sente


minore scossa che in qualunque altro caso, ma
pur tanta che obbliga a levarla*
Raumur spiega cosi questo fenomeno:
La torpedine non gi pesce assolutamente
schiacciato , perocch ha il dorso o piuttosto la
super ior
si

parte del

corpo

alquanto

convessa.

Or

veduto che volendo intormentire chi la tocca

non solo diminuisce d' improvviso questa convessit, ma talvolta V appiana^ o anche la fa diventar
concava. Uscita intanto la scintilla elettrica la quale
passa nel braccio della persona che tocca, e la
obbliga a ritirar la mano; ecco la torpedine ripigliare lo stato di prima, con tanta rapidit, che
appena ti accorgi del cangiamento. Non pi celere il moto d' una palla eh' esce dall' archibugio
di quello della torpedine nel ripigliare la sua convessit; o

almeno Y uno ugualmente impercettidolore del braccio un ef-

bile che F altro. Il

fetto necessario della

to

la

prontezza del colpo ricevu-

quale pur causa che

la

persona creda a

prima giunta d'esser fortemente percossa


dita .

in sulle

LA TREMOLA O TORPEDINE.
86
Raumur per atro aggiunge che il
mai prodotto da un solo colpo
tosto da molti dati nel

pedine

appiana con

si

restringendo

ma

medesimo

Io piut-

La

istante.

graduato movimento

suoi cilindri aumenta ad

dolore non
tor-

un tempo

V estensione della loro base. Indi allargandoli di


nuovo prestissimamente d una scossa a'nervi del
Braccio di

scossa

sospeso in

chi la tocca, ond'

corso della

vitalit.

ben

Quando

distinta

essi il

sensazione di tale

la

provasi nelle fibre de' nervi

un* ondulazione, opposta affatto a quella naturale

medesimo

braccio

ilei
il

torpedine
scoli

e di qui viene

dolore. Questi effetti non

si

1'

inazione

provano, ove

si

tocchi altrove che ne' grandi suoi

come per esempio

nella

la

mu-

coda; siccome ce

10 dimostra Y esperienza giornaliera de' pescatori.

Lorenzini ed
sugli
11

effetti

del

altri

hanno del pari

fluido elettrico

fatto ricerche

della

torpedine.

primo oppone a Raumur pi argomenti

gnosi, e osserva che

duce

il

pesce di cui

si

inge-

parla pro-

intormentimento nella mano

attraverso di

un corpo duro

che la tocca
,
non gi attraverso

dell' aria.

Risulta dalle esperienze

torpedine

le

di

Raumur che

sue scosse costano

qualche

alla

sforzo.

Secondo Kempfer e tutti gli altri esse molto rassomigliano a quelle che si ricevono dalla macchina
elettrica, e producono un dolore di pari durata.
Ci che supera fino ad ora le nostre cognizioni

LA TREMOLA O TORPEDTWE.

87

onde venga alla torpedine la sua elettricit


come non si dissipi, come se ne rinnovino colpi.

sr

Appena,

torpedine
il

braccio

Kempfer,

dice

un piede con scarpa, non

essa
tutta

la

con

toccasi

mano

la

prova una paralisi dolorosa in tutto


fino quasi alla spalla. Mettendo sovra

si

ne risente

coscia se

solo

ma

piede,

il

non

come

gi

quando un nervo per alcun tempo compresso,


se un vapore, penetrando i pori, tocchi

ma come

}a sede della vitalit, e faccia


]'

ossa del corpo.

sciamento

Un

di stomaco

tremito
,

credere slogate tutte

un roveuna sointelletto accom-

generale

spension totale della facoh dell'

pagnano d'ordinario

moti convulsivi

dolore prodotto dalle scosse

il

della torpedine.

Questo dolore,

ei

continua,

acuto, cTm

promesse, tutta la nostra autorit


Bon poterono una volta indurre un marinajo a
toccar di nuovo i] pesce di cui si tratta. Se non
che un Negro, il qual era presente, si fece a ma,
tutte le nostre

neggiarlo senza

ne provano
disse

rienze fatte poi

sue parole

ci

altri.

Il

ritenere

degli

suo
il

fiato

confermarono

effetti

segreto,

la

che
ei

ci

P espe-

verit

delle

forza elettrica della torpedine si diminuisce


sue forze, e cessa interamente alla

colle

altre

morte

giarsi

gli

consisteva nel

La

provarne alcun

tutti

sicch

questo

pesce pu allora

ed anche mangiarsi

in tutta

manegTal

sicurezza.

OO

LA TREMOLA O TORPDINE.

forza potentissima

segnatamente quando il pe^


appena tratto dal mare e pi ancora per
ci die s dice) nella femmina, che nel maschio.
Il dottore Ingenbousz conservava entro gran
Taso pieno d' acqua marina una torpedine
che
ci' inverno parea venir meno. Infatti presa in mano
e compressa dalle due parti della testa non cagionava che un tremito nelle dita, il quale durava appena due o tre secondi
sebben poi si ripetesse a varj intervalli pi volte , sempre rinsce

forzandosi alcun

mano per

la

elettriche P

La

poco.

tremito somigliava a

scarica di

una dopo P

pesce fu causa

sensazione

questo

di

proverebbe

quella che

una

alcuue pcciole bottiglie


altra.

probabilmente

La

debolezza

che

il

suo

de V

non si comunicasse per mezzo d' una catena


rame, e che una boccia applicatagli non ne
manesse carica.
Risulta da alcune esperienze che

il

che sebbene un

tilla

si

ancor veduto

uscir dal suo corpo

mai non oper sopra

ben portan-

pesce aver sembri molte pro-

tal

priet elettriche, non

di
ri-

signor "Walsh

fece sopra una torpedine molto forte e


te

fluido

una

sola scin-

e che la sua elettricit

pallottole di midolla.

Quella

torpedine toccata dava una scossa, la quale conrunicavasi a quanti si teneano per mano e formavano una catena con chi la toccava. Ripetendosi
V esperienza quaranta o cinquanta volte di seguite-, la scossa non perdeva alla fine che pochissimo

LA TREMOLA O
della primitiva sua forza.

TORPDllNfE.

A ciascuna

8^

di esse Fani-

male abbassava gli occhi, massime applicandogli^


corpi non conduttori. Sebbene esso fosse in pieno
vigore mai non pot lanciare il fluido elettrico attraverso il minimo spazio d' aria, nemmeno da un
anello all' altro d' una picciola catena che in aria
stava sospesa.

LA RAZZA PASTINACA.
Questo pesce (terror
pi destri

affatto

de' pescatori pi arditi e

liscio

d'

una forma quasi


mezzo die

circolare, pi grossa e pi rilevata nel

non

gli

molto

altri

sottile.

del

medesimo genere ma

Ha muso

picciola e piena di denti, che

La

dai

lati

acutissimo e corto, bocca


si

direbbero

gra-

molto grossa alla base , e


rinchiude un pungolo lungo cinque pollici all'incio uti terzo presso a poco della coda mecirca
desima. Questo pungalo piano di sopra e di
sotto, e guernito di denti molto fitti ed acuti per

niti.

sua coda

tutta

l'

estensione

de' suoi

due

lati

durissimo e

pungentissimo.
Gli scrittori greci e romani, eccetto Aristotele,

ne hanno

fatto descrizioni terribili.

Eliano e Pli-

nio dicono che le sue ferite sono incurabili.

il

primo narra di un pescatore che avendo preso


una razza della specie di cui si parla, credendola

un

passere, altro pesce che le somiglia., tocco dal

suo pungolo cadde estinto

A RAZZA PASTINACA,

OG

Sembra che

maga Circe

desse al suo figlio


un pungolo di razza pastinaca qual arma invincibile, e che questi uccidesse con esso, senza volerlo il suo padre Ulisse.
Malgrado per gli effetti spaventevoli che a tal
pungolo si attribuiscono, i pescatori dell'isola di
Helgoland, se dobbiam credere a Schoneved
punto noi temono; e Kempfer ci dice cbe quelli
del Giappone lo riguardano qual rimedio infallibile contro il morso de' serpenti, quando si frega
con esso, la piaga, ond' che il portano sempre
addosso. Oonvien per notare che non hanno in
concetto di sanatore che il pungolo tratto alla
razza mentre ancora viva. Linneo fra parecchi
altri il crede velenoso; ma il dottor Bloch vuole
che non faccia pi pericolose ferite che qualunque altro simile str omento.

ima

la

lancia guernita cT
,

Il terrore

cagionato

forse

dalla

profondit

di

queste ferite, ha potuto far nascere l'idea di ve-

Negri specialmente si mostrano


mai non mo irono di tali
ferite; e la semplicit del rimedio che per esse
usano ( Fappicarvi cio il corpo aperto del pesce)
prova quanto siano po<x> pericolose. Del resto, se
pure il pungolo della razza pastinaca doloroso
come si dice non ha per in s cavit ove naleno, del quale

convinti. Essi per altro

sconder

onde
tato

si

possa

il

veleno, o glauclule

schizzi quel fluido

nella

micidiale.

adjacenti,

Esso pian-

coda del pesce x come una piuma

in

fcA

RAZZA PASTINACA.

quella d'un uccello,

ogni anno.

La

91

rinnova

si

al

par di essa

razza lo adopera per arme di di-

fesa e di offesa contro altri pesci


e divorarli pi facilmente

onde prenderli
assicura che

e Plinio

con esso rendesi formidabile fino al cane marino.

E possibilissimo, diee Pennant, che gli antichi


abbiano guernito Festremit delle loro lance con
siffatto pungolo , a guisa di ferro. A' nostri giorni
pure alcune popolazioni americane ne armano la
punta delle loro frecce.
Trovansi le razze pastinache in tutti i mari di
Europa, d'Asia e d'America. Sono esse meno
grandi che quelle dell'altre specie: Pennant dice
che una da lui esaminata non passava in grossezza
i
diciotto pollici, e si stendeva per due piedi e
nove pollici dalla puuta del muso all' estremit

della coda, la base della quale era di tredici pol-

Accennammo com'

esse gettano il pungolo


nuovo spunta, che 1' altro
non ancora caduto, onde par di vedere una
lici.

ogn' anno: talvolta

il

triplice coda.

LA RAZZA CLAVATA O PROSA.


Ha

tre ordini di spine sul dorso

una

lagine traversale nel ventre. Il suo capo e

cartiil

suo

corpo sono schiacciati e compressi; e il secondo,


senza la coda, sarebbe quasi quadrato. Questa
coda lunga, stretta, piana; il ventre forma nel

LA RAZZA CLAVATA eC

9&

mezzo una

pcciola convessit. Gli occhi alquanto

una pelle ignuda

salienti e coperti d'

nella parte pi elevata del corpo

del

picciola
sta

muso:

traversalmente

sono posti

a distanza

non

bocca grandissima podi sotto , a distanza non mi-

la

al

nore.

La

razza detta rovo ha tutto

di spine

il

corpo coperto

sparse senz' ordine.

Quella detta dal lungo becco non ha che dieci


punte in mezzo al dorso.
La razza cenerognola o bavosa ha il dorso tutto
bitorzoluto e una sola fila di spine sulla coda.
molto conosciuto, schiacciato e lungo sino
La sua pelle nera, s dura, e s
aspra che si adopera sovente come quella della

pesce
a

sei

foca

piedi.

a pulire

terribili denti,

legno

il

quali

si

1'

avorio.

convengono

alla

armato di
sua estrema

voracit, nondimeno suole aver ricorso all' insidie


onde impadronirsi della preda, e si asconde a tal

uopo neir arena. I Francesi fanno della sua cenere un sapone


eh' rimedio eccellente contro
una malattia della pelle, solita guarirsi col zolfo,
,

e lo appellano sapone d' angelo. Plinio attribuisce


alla

sua carne una singolare virt, quella d'impe-

dire che
fresca)

s'

il

seno delle donne (ove gli

ingrossi

valevano a

tal

troppo.

di

uopo

si

applichi

Le Romane

e Rondelet

uno

de'

se ne
primi

naturalisti del sedicesimo secolo, assicura di averla

veduta esperimentare con ottimo

esito.

LA RAZZA CLAVATA

noto che

eC.

pescatori inglesi

0,3

hanno

sovente

preso delle razze che

pesavano pi di duecento
Questo peso per altro poca cosa in
proporzione della grossezza enorme di quelle che
abitan altri mari che gli Europei. Noi qui riferiremo ci che Labat scrive d' una razza uccisa
a colpi di lancia dai Negri della Guada-lupa.
Questo pesc& avea tredici piedi ed otto pollici di larghezza, e pi di dieci pie di lunghezza
libbre..

dall'

estremit del becco

che

sola era

base.

alla

pollici

all'

inserzione della coda,

lunga quindici

La

e larga venti

piedi

sua pelle era

grossa

come

cuojo e piena di macchie, che in tutte le razze


non sono che glandule, onde stilla una mucosit

che rende

pelle-

la

medesima

anzi viscida.

liscia

Europei non poterono mangiare di questo


enorme pesce, ma i Negri ne tagliarono le parti
pi delicate le salarono e le misero in serbo come

Gli

cosa prelibata

Le

razze figliano in aprile ed

m maggio,

e sono

fecondissime. Si sono cavate dal ventre di una soia


trecento uova, coperte di una sostanza eornea, a

qua!

forma

si

nella matrice

per la concrezione dei

che vi sono sparsi. Pervenute le uova a


maturit si aprono, e i piecioletti escono dal corpo
materno l'uno dopo V altro ad intervallo di tre o

fluidi

quattro ore.

Da

maggio ad ottobre

magrissime, indi s'impinguano sino


guente

le

al

razze sono

maggio

se-

sragione in cui la loro carne pi buona.

LA RAZZA CLAVATA

t^

I pescatori Olandesi

cominciano
noi

glesi

medesimo buon
prendono

buon'ora

assai di

fanno

eC.

infaticabili Dell'inseguirle,

in inverno; gli In-

coli' istessa

successo.

premura ne

gli uni e

col

gli altri le

incomodissima e peri-

colla lenza; cosa

colosa, quantunque ordinariamente abbastanza

lu*'

Perocch e la razza cenerognola, e quella


detta rovo sono d'ottimo sapore e di molto peso,
dalle dieci alle duecento libbre , sicch il rischi

erosa.

ben compensati.

disagi della pesca sono

MARTNO.

IL RICCIO

Il carattere distintivo di questo

quasi tutto rotondo

l'

pesce Tessero

avere la bocca simile a

ha da sette pollici fino a


due pie di lunghezza; coperto di lunghe spine,
che pungono da tutti i lati e quando in collera
si gonfia come una vescica.
quella delle rane. Egli

Si annoverano pi

specie di

uni non hanno altre armi

che

ricci

marini. Gli

loro spine;

al-

hanno la loro testa coperta d' una specie d


metto osseo; altri sono forniti dalla superiore

el-

le

tri

l'

inferiore estremit d'una specie di cotta di

glie, altri muniti


sive

d'arme

cos difensive

al-

ma-

che offen-

cio d' ossa e di spine formidabili in tutti

e in alcune velenose.
Il riccio

dorso

detto centrino o dalla corazza

coperto d'una

scaglia

ossea

ha

il

molto polita,

IL BICCIO MARINO.

o5

he termina in pungolo acutissimo, sotto cui la


coda, ed abita i mari che bagnano Y Indie orientali. Quello detto dal becco o rostrato trovasi nel
mediterraneo , ed ha il corpo tutto rostiglioso q
lunga la coda. Arrcbidue hanno il muso acuto, la
bocca assai larga , il ventre in forma di chiglia
d' un vascello , le pinne ventrali riunite in una
sola, e molto pungenti.
Quello, che si chiama cornuto, abita i mari
dell' India , ha un lungo pungolo dinanzi a ciascun occhio e alle due parti dell' ano
e corpo
quadrangolare coperto alla superficie d una reti,

cella rilevata.

da cinque spine abita anch' esso i mari


ha corpo triangolare, con reticella rientrante a maglie esagone ed eptagone orlate in
dentro di nero , un pungolo breve ma forte dinanzi a ciascun occhio , un altro in mezzo al dorso
e un altro da ciascun lato del ventre presso all'ano.
La parte compresa fra questo e la coda coperta d' una pelle morbida e polita , e la coda
Il riccio

indiani;

rotonda

alla

sua estremit.

Sembra che

il

riccio

di

abbia, in caso di pericolo,

la

cui

ora parliamo

facolt

di ritirare

<melle parti del suo corpo, che sono rimaste senza


difesa sotto la sua rete ossea.

vicine alle

pinne e

specialmente

tal

uopo

alla

le

pi

coda sono

coperte di pelle pieghevole, dacch questo pesce

va meno aiutandosi

colle

suo corpo a sbiescio.

pinne, che movendo

il

IL RICCIO MARINO.

g)6

Un

altro riccio,

mare

il

qual nomasi vecchia,

si

trova

ed ha corpo triangolare ,
dorso tagliente, armatura ossea a maglie esagone
che il copre dalla te^ta alla coda, picciole punte

nel

disposte
trici

dell'

fra

Indie

maglia e maglia

in

un pungolo durissimo da

circoli

concen-

ciascun lato del

ventre.

Fra

gli oggetti

di curiosit, conservati nel col-

Gresham

in Inghilterra fatto menzione


un pesce che in tutto si assomiglia a questo
se non che ha la coda codi cui or dicevamo
perta di una crosta in forma ovale.
Variano i ricci marini cos per la grandezza
come per la forma. Ve ne hanno di grossi come
un harile e come un pallone e irritati gonfansi
in modo che il loro corpo ne acquista perfetta

legio di
d'

rotondit. Essi abbassar possono e rialzare le loro


spine,

come

midabile
il

la

pericolo

loro torna meglio, e render pi for-

propria difesa, quando pi grande


da cui sono minacciati. Quindi gli

Americani che ne prendono spesso pel solo piacere


di distruggerli, adoperando a quest'uopo un amo
a cui attaccano un pezzo di granchio, fanno ogni
opra per trarli fuori d' acqua, ove rimangono
senza forze e spirano.
Si trovato nel ventre della pi parte de' ricci

marini una specie di

mezzo

vescica

della quale gonfiar

siccome dicevamo*

piena

possono

d'aria,
il

loro

per

corpo

IL RICCIO MARINO*
Il

9^

loro esterno tanto schifoso;

cos

cercati

pien

di -veleno, che

onde servir

il

loro interno

non possono

esser

di nutrimento. Gli indigeni de'

si danno cura
Europei del pericolo , che corre*
1 ebbero mangiandone. Un marinajo, che si trovava
al Capo di Buona Speranza, non volendo badare

paesi , sulle cui rive se ne trovano

di avvertire gli

a ci che gli Olandesi


risoluto di farne egli

distruggere

gli

dicevano in

tal

proposito,

medesimo l'esperienza, per

un pregiudizio che credeva fondato

deformit del pesce, ne mangi di

sulla soia

Fatti,

imprudenza gli cost cara, poich cadde


ammalato, ed indi a pochi giorni mori.

e questa
tosto

LO SQUADRO*

del genere

de' pesci

cani

ma

si

distingue

agli altri pel suo corpo schiacciato, e forma, per

un passaggio da questi alle razze o


rombi, poich la sua forma partecipa a quella
cos dire

dfegli uni e delle altre. La sua testa rotonda e


pi larga che il resto del corpo; la bocca gran-

dissima e posta

all'

estremit

della

testa.

Maturo

ha pi denti che giovane , come vedesi in


tutti i cani marini. I due infatti, lunghi un piede
che il dottor Bloch possedeva, non mosoltanto
stravano che due file di denti nella mascella su-

egli

e tre nell' altra; mentre Willoughby


Bondelet assicurano che ne hanno tre nella supe^

periore

Gabinetto T.

XO SQUADRO.

96

quella
riore e cinque in

di sotto.

Le pinne

delio

squadro sono grandi e larghe, e la somiglianza


cagione che in
loro colie ali fu probabilmente
paesi si desse a questo pesce il soprannome
alcuni

fanno di certa parte delia sua


di angelo. I turchi
per casse d'orinolo, e
pelle il pi bel zig rmo
il legno e l'avorio.
pulire
a
in Italia se ne usa
abbia la facolt
squadro
lo
che
Aristotele vuole
quello del
prendere
di
e
colore,
di
di cangiar
questo non
cai sta per impadronirsi.
pesce di

Ma

quanto egli dice della fem niente pi vero di


che posta in gran
mina dello squadro medesimo,
proprio corpo.
nel
piccioletti
pericolo riceve i suoi
ch'essa
Oppiano,
narra
che
quel
probabile

Pi

.cio
ao-li

le

li

copra colle sue pinne, e

li

sottragga cos

Secondo Rondelet
occhi de' suoi persecutori.
sono un rimepolvere
in
ridotte
essa
di

uova

la diarrea.
dio eccellente contro
a quella classe di peGli squadri appartengono
covano le uova
femmine
le cui
,
sci cartilaginosi
in luce i loro
mettono
non
,
e
nel proprio corpo
quando sono giunti a certa maturit.

parti, che

nascere
primavera e l'autunno il tempo del
sette o otto alla volta
sempre
squadri,
de' piccioli
dice Gronovio, tutti luned anche fino a tredici,
La loro carne, migliore
ghi pi di otto pollici.
tanto cattiva, che la
per

vecchi,

La

di quella de'
delle coste del Mediterraneo
sola gente pi misera

pu

cibarsene.

LO SQUADRO.

Tro varisi

gli

99

squadri non solo in questo mare,

ma

anche in quelli d' Alemagna, e d'Inghilterra,


quantunque non cos grossi come nel primo. Pi
enormi ancora s' incontrano ne' golfi d' Olanda e
tali che
forse oltrepassano il peso di duecento
libbre; la massima lunghezza a cui giungono di
,

sette

o otto piedi.

Come
tempo

pesci voraci

si

tengono

la

in fondo al mare, e di l

pi parte del

danno caccia

ai

rombi , che si trovano sovente nel


loro stomaco. Sono anche tanto arditi da assalir
T uomo , e Pennant riferisce che un pescatore il
quale ne avea preso uno in uria rete, ne ricev
pi ferite, essendosegli accostato imprudentemente.
Per solito si prendono con un uncino, a cui si
passeri

ai

attacca qualche specie di esca.

IL

CAN MARINO TIGRATO


O SCORZONE.

lungo

rotondo in mezzo

al corpo,
coda, piuttosto lunghetta
che no. Ha testa picciola, che termina in punta
breve ed ottusa; bocca assai grande; mascelle

e sottile,

verso

schiacciato

guernite

la

ciascuna di tre

palato aspro

file

di denti

lingua cartilaginosa

acutissimi;

sfiatato; dietro

occhi e presso di loro le aperture branchiali,

gli

ano fra le pinne ventrali e le anali. Come il


maschio ha presso di esso anche due organi care

1'

GAN MARINO TIGRATO

IL

IOO

che non

tilaginosi,
turalisti

natura

vedono

nella

eC.

femmina,

credettero essenziali alla

li

ma

si

dottor Bloch

il

na-

sua maschile

alla cui diligenza si

naturale, ha
mani, composte
di due ossa e d' una lunga cartilagine, che possono muoversi per mezzo de' muscoli, come nei
rombi.

debbono

scoperte nella

tante

trovato che sono

Il

pesce

mente

di

due specie

cui parliamo

climi caldi ed

che circondano

storia

di

abita

freddi

si

indifferente-

trova ne' mari

isole Britanniche e la

le

nel Mediterraneo,

Norvegia,

Canarie, sotto

all'isole

la li-

nea e al Capo di Buona Speranza. Giugne alla


lunghezza di cinque o sei piedi; appartiene alla
classe dei voraci , e non perdona neppure agli
uomini. Osbeck racconta d'aver trovato nello stomaco d' uno scorzone pi polli colle piume che
erano siati gettati in mare, non che una quantit
di boniti, che son del genere degli sgombri.
Pigliasi

un

tal

pesce per mezzo di forti corde

con uncini, a cui si attacca un pezzo di Ir. rdo,


ovvero un pollo. Egli ha la vita si tenace che
,

troncatagli la testa e la coda, e strappategli le mi-

muoversi per un' ora. La


per non si mangia
che in caso di necessit, e quando il pesce ancor giovane. Si taglia a pezzi, che si lasciano in
molle nell' acqua , fino a che ne sia uscito tutto
l'olio, che vedesi galleggiare. I legnaiuoli fanno,
uso della sua pelle per pulire i loro lavori.
nugie

ancor seguita a

sua carne dura ed oleosa

CAN MARINO TIGRATO

IL

IOI

eC.

un pesce vivparo e si accerta


che siano stati ritrovati nove o dieci piccioletti
nel ventre della sua femmina. Essa per non ne
mette in luce che uno per volta; e i pescatori
dicono che sempre gravida. Pennant la fa pi
lo

scorzone

grande che

Tutta
in

un

maschio.

il

IL

LIOCORNO DI MARE.
lungo pezzo

dire, ond' egli

trae

suoi intestini sono


di particelle

il

non

consiste che
che vogliam.
Secondo Cateshy i

la testa di questo pesce

solo e

o corno

nome.

pieni di picciole

di corallo

materie

conchiglie

che

la forza

e
e

durezza delle sue mascelle lo pone in istato di


I luoghi marittimi , eh' esso pi frequenta sono intorno all' isole di Bahama , ove il
corallo molto abbondante. Non si mangia della

triturare.

sua carne

perocch

dice venefica.

si

IL BALISTA.

Non ha

corpo molto

grosso. Alcuni

centi gli dividono la pelle

come

solchi lu-

in tante

scaglie, di fianco a ciascuna delle quali


ticina ricurva verso la

coda.

pinne dorsali ha tre pungoli


assai grande e dentellato
il

balista fra gli inglesi

La prima
,

fra cui

picciole

una pundelle sue

1'

anteriore

come una lima

ha nome

di

onde

pesce dalla

ioa

IL BALISTA.

lunga lima. L' ultimo

di questi pungoli assai


breve e a molta distanza dai due altri. La pelle
del dorso e del ventre tesa e compressa alla
base delle pinne dorsali e ventrali , che sono di
forma triangolare , e quasi opposte fra loro.

La

pinna

dorsale

singolarissima, quella

anteriore
cio che

ha una propriet
nessuna forza sa-

rebbe capace di far piegare il suo pungolo maggiore ; e che appena piegato 1' ultimo il che si
ottiene senza difficolt, i due altri si abbassano
,

anch' essi con quella prontezza con cui scoccherebbe

una

balestra. Indi fu dato al nostro pesce

il

nome

di balista da chi lo osserv nel Mediterraneo presso

Romani.
Walcott parla di un' altra specie di balista, il
cui corpo pi compresso che quello della precedente; e i cui raggi anteriori della pinna dorsale sono appuntati, e il primo fra essi lunghissimo e scabroso. Questa pinna e la schiena, presso
gli Stati

la sua inserzione, son nere;

la testa sono

d'un

il

resto

del corpo e

giallo dorato; la pelle e la

coda

sono ruvide; e lunghi ed aspri pungoli tengono


luogo di pinne ventrali.

Una

terza

balista ispido
lina.

La

specie,
,

che

naturalisti

chiamano

fu trovato sulle coste della Caro-

sua pinna dorsale anteriore non radiata,

ha una macchia nera e rotonda. Il suo


corpo ruvido e coperto di setole presso alla
coda, Il suo pungiglione e il suo corno piantato
e

1'

altra

m
fra

occhi;

gli

un

dentelli appuntati,

Pi

Io3

BALISTA.
altro

pungolo, guarnito di

luogo di pinna ventrale.

tien

altre specie di baliste abitano

Indie e

insieme

al

mar

il

presso

dell Ascensione,

all'isola

liocorno

delle

e tutte

appartengono ad un mede-

,.

simo genere.

IL

La

testa di

CAVALLO MARINO,
pesce

questo

sta

nome

piegata

verso

il

Egli non
ha mai pi di nove pollici di lunghezza , e non
pi grosso che il pollice d* un uomo. Tutto il
ventre

e di qui trae

il

suo corpo sembra composto

membrane intermedie

le

clie porta.

d' anelli

questi

muso

cartilaginosi

sono

anelli

una specie di
con
un coperchio , che Y animale serra e disserra a
piacere:, dietro gli occhi sono due pinne, che somigliano ad orecchie e al di l di cai veggonsi
guernite di varie punte;

il

tubo-, all' estremit del quale evvi un'apertura

due aperture

branchiali

ripiegata per

di

la coda il pi sovente
lungo le coste sono due
file di tubercoli; tutto il corpo maculato, e dicesi che il davanti sia fornito di peli, che cadono
quando il pesce muore. Esso pi che ad altri
;

sotto;

pesci rassomiglia ai cavalli marini della favola.

Nel Mediterraneo

e nell'Oceano Atlantico se

ne

trova uno, che invece di tubercoli ha spine corte.

Un

altro,

che

Indie orientali

abita
,

ha

lo

stretto

della

la pelle liscia e

Sonda

nelle.

senza macchie.

I(>4

EL

CAVALLO MATURO.

Perch gli antichi lo abbiano credulo velenosis*


simo , non facile congetturarlo forse gli indussse
:

in questa credenza la singolare sua configurazione.

Un

viaggiatore

moderno

dice che sulla costa di

Pozzuolo nel regno di Napoli trovansi de' piccioli


animali ischeletriti presso a poco della lunghezza
d' un pollice d' uomo , che si appellano cavalli
marini, ed hanno infatti la testa simile a quella
di un cavallo, ma il loro corpo termina in coda
non diversa da quella del pesce chiamato capriola. Le femmine, se dobbiamo credere al viaggiatore medesimo, se ne servono per far latte pi
,

abbondante.

JP ITOLO ri
Delle scaglie porporine

Attraverso

il

bel color

Entro Tonde
Brilla al

cristalline

guardo un raggio d'f,

Gray.

IL CIPRINO

DORATO E L'ARGENTEO.

(Questi pesci appartengono al genere delle car*


pane e vincono tutti gli altri per la bellezza bril,

maschio d'un rosso, che


mezzo il corpo
nel resto , per servirci d' una frase di Le Gomte
cos aureo, che ne disgrada l'oro pi fino. La
femmina bianca; ma la sua coda e met del
suo corpo ha il luccicore dell' argento. Du Halde
per , osserva che non sempre si riconosce al color rosso o bianco il maschio o la femmina
e che
lante dei loro colori. Il

sfolgoreggia dalla sommit fino a

il

vero carattere distintivo dei due

sessi

consiste

maggiore o minor lustro delle bianche macchie, che veggensi intorno alle aperture, che loro
servono d' organo auditivi. Due fori ha il ciprino
per l respirazione , larghi e presso gli occhi
grandi scaglie coprono il suo corpo e la sua coda

nel

biforcuta.
tanto

come

Non

avvi pesce

le sue. Il

le cui pinne variino

suo colore

si

cangia coll'et;

DORATO

IE CIPRINO

Io6

60.

primi anni ordinariamente nero ; di clie non


vedi nulla di simile in altri pesci: compajono in
ne'

seguito sul suo corpo macchie argentee

, che alfine
divengono rosse e sempre
pi belle a misura che il pesce invecchia, Si hanno
per esempj di ciprini rossi dalla nascita.

tutto

ricoprono,

il

Questi pesci sono originar]

d'

un lago situato
non lungi
,

presso l'altra montagna di Tsienking


dalla citt di

Tchangou

nella Cina, presso a

i:

poco

nella provincia di
sotto

il

Kiang

trentesimo- grado

di latitudine settentrionale. Indi furono trasportati

e naturalizzati in altre provincie dell' impero

ci-

nese, nel Giappone, e alfine in Europa. In tutte


quelle provincie e cinesi e giapponesi le persone
di nobil lignaggio- ne tengono
sia nelle

vasche

le quali

come un ornamento^

abbelliscono

cortili delle

lor case, sia entro vasi di porcellana; piacendo e

divertendo moltissimo quella bellezza di colori, e


quell' agilit di movimenti le donne specialmente,
* cui spassi,

per

le

crudeli usanze degli orientali,

sono cos limitati.

I primi
1-691;

furono recati in Inghilterra nel

ciprini

ma

dopo il 172,8 furono generalmente


quando ne fu mandata s gran quantit

solo

conosciuti,
al signor

Dekker che

li

capitale,

onde poi

sparsero

Molti ne sono oggi


"YVells presso
la;

si

distribu ai contorni della

in mille

nutriti ne' giardini

d'i

luoghi.

Bagnigge-

Pancras nel Midlesex entro un' acqua,

qual proviene dalle sorgenti ferruginee e

pm>

DORATO

IL CIPRINO

gative

del

luogo

I07

eC;

che sembra

convenir loro

particolarmente. Si moltiplicano per altro

carpane in tutte

1'

come

le

acque vive;

D' Inghilterra furono introdotti in Francia , in


Olanda, e in pi citt di Alemagna, ove prosperano quanto mai. Il signor Oelrichs di Brema dice
a questo proposito: Posseggo un gran numero
da otto individui ricevuti
da me posti in un bacina
lungo circa trentasei piedi fatto fare espressamente
per loro, che mostrano di starvi assai bene. Mai
infatti io non ho veduto morirne alcuno
e i primi
otto , i quali non erano al loro entrarvi di maggior
lunghezza della met di un dito , or pareggiano
di ciprini,

dal signor

provenienti

Rowue

quasi a picciole aringhe:

un po'

a crescere

Di

gli

ultimi nati stentano

forse perch

il

bacino troppo

una volta erano


tutti nericci , ora due sono rossi
ed un terzo lo
aneh' esso eccetto sul dorso. Fra i giovani ho
potuto vederne di affatto rossi
che ancor non
erano della lunghezza di un dito. Dal rosso, che
impallidisce cogli anni, i ciprini passano appoco
appoco ah' argenteo, e finalmente al bianco semplice. Osservo che le macchie purpuree cominciano sempre a comparire all' estremit della coda
e negli occhi. Io nutro questi miei pesci con pane
pieno.

que' vecchi

quali

bianco, siccome le carpane


Si danno peraltro a
vasi

tali

pesci da chi

li

tiene in

di vetro o di porcellane, e chicche sminuzzate,

1L CIPUTNO

to8

dosato

ec.

e torlo uovo duro e ridotto in polvere, e carne


di majale sottilmente tagliata, e lumachette , e mosche, di cui si dicono avidissimi. Pensano alcuni

che non abbiano bisogno d'alcun cibo; e diffatti si


veggono farne senza lungo tempo, purch 1' acqua
si cangi loro sovente. Convien per dire che trovino
in essa o animaletti o altre parti nutritive, poich

mandano

spesso escrementi dal loro corpo, indizio

certo di presi alimenti.


il

digiuno, certo non

si

Che

se potesse lor piacere

avventerebbero con tanta

avidit alle miche di pane che loro si gettano, e


riguardo alle quali uopo essere parchi, onde
V acqua non si inaridisca e si corrompa. Essi man-

giano anche lenticchie palustri


sciolini.

In estate

e fregolo di pe-

uopo rinnovar

loro

1'

acqua

due volte la settimana, e pi spesso, ove il caldo


sia molto grande. A tale effetto si adopera, travasandoli, una reticella, poich il minimo tocco
di mano li farebbe perire. In inverno basta dar
loro acqua fresca ogni otto o quindici giorni. Se
il

fondo del bacino

in cui si

conservano

limac-

non si ha bisogno di dar loro


a mangiare; ma ove sa arenoso, convien dar loro
pane fatto di farina di semi di canapa o di frumento. Gom' essi amano i luoghi ombrosi, bene
cioso o argilloso,

far piegare sul bacino qualche ramo d' albero


o
porvelo dentro, purch non sia di natura da dar
,

cattivo sapore all'acqua ci


;

morte.

che loro cagionerebbe

DORATO

IL CIPRINO

I09

eC;

I sintomi di questa sono particolarmente osser-

Quando

un bacino.

vabili in

pesci

ammalano

tosto bassaio la testa; e a misura che

aggrava

pi vanno colla

pare che

si

sostengano

all'

di

ingi

es^a.

male
,

si

sicch

Indeboliti

perdere ogni equilibrio

segno di

alfine a

testa

sopra

il

danno

una volta colla coda e sornuotano alla superficie


dell' acqua col ventre all' ins. Dopo la morte non
hanno pi lustro.
Gredesi generalmente che gli occhi de' pesci
,

siano immobili;
farli

ma

questi di cui parliamo, possono

uscire dalla propria cavit o rientrare in esse

loro. Non mostrano di badar pi che


ad una lucerna o candela accesa, quantunque
si tenga lor vicina alla testa. Fanno per de' salti,
e mostrano di molto spaventarsi, quando si d un
subito colpo contro il loro vaso, massime ov'essi

piacer

ftanto

tengansi tranquilli o siano addormentati.

del pari che

gli

altri

impossibile accorgersi se

sempre

si

Ma

come

non hanno palpebre


dormono o no, poich

pesci,

veggono cogli occhi aperti.


che nella Cina tutte le persone di

Dicemmo

condizion distinta serbano de' ciprini entro vaschette

o gran vasi di porcellana.

brano

essi

Di

questi alberghi sem-

moltissimo compiacersi

e vi guizzano

vanno sovente saltando fuori dell'acqua


con grande vivacit. Ma sono talmente delicati,
che un colpo di cannone sparato non lungi , un

lieti,

oloc forte

come

di

pece

o di catrame bruciato

DORATO

IL CIPRiNO

IO

ne

vicinanza,

in

eC.

perire in gran numero. In

fa

ciascuno de' piccioli stagni o bacini ove


suol collocarsi col fondo
di terra perforata

coverano, quando

all'

si

tengono

ins una gran pentola

sotto cui

graziosi pesci

si

ri-

raggi del sole divengono troppo

ardenti.

Si abituano spesso

ciprini,

domesticamente con-

servati, a venire alla superficie dell' acqua al suono

un campanello, quando si vuol dar loro da


mangiare , poich hanno 1' udito buonissimo. I
Cinesi usano per chiamarli un fischietto
e dicesi
pure che insegnino loro a riconoscere il passo di

di

chi solitamente porta ad essi

il cibo , onde il vengono a prendere senza bisogno d' altro segno. A


Pekino, per tre o quattro mesi d'inverno, i ciprini non ricevono nulla del tutto
e vivono con
quel pochissimo che ritrovano nell' acqua. Per non
,

lasciarli esposti al gelo si trasferiscono


all'

in casa. Nella
toline

Ne' paesi

Gina

si

caldi questi pesci

pidissimamente , se per
il

dai bacini

che sono
danno loro in estate pallotdi pane e di rosso d' uovo cotto e durissimo.

aria aperta entro vasi di porcellana

si

si

moltiplicano ra-

ha cura di raccogliere

loro fregolo, che sornuota all'acqua, e ch'essi

quasi sempre divorano tutto quanto. Si mette questo

fregolo in

del sole;
sciolini.

il

ctondi entro

altro vaso,

che

si

espone

al caloi

qual lo matura e ne fa nascere

pe

per altro che i ciprini siano f


vasi in cui si tengono rinserrati. Per

raro

IL

renderli

CIMINO DORATO eC

che ne allevarono
profondi

III

altri

naturalisti

bisogna metterli in

e in cui

Le Gomte ed

secondo

tali,

1'

acqua

si

serbato]

rinnovi

continua-

mente.

In certo tempo dell'anno, generalmente verso

maggio, dice Grosier nella sua descrizione della


Gina, veggonsi barche senza numero riunite nel
gran fiume di Yang-tse-hiang, per andare in cerca
del

fregolo

di

questi

le stuoje

contro

pesci

il

graticci

qual

onde

si

gli

arresta
abitanti

delle rive interrompono a tal uopo il corso del


fiume medesimo. Gom'essi il distinguono a prima
vista, mentre lo straniero, per osservar che si
faccia, nulla vede, attingono l'acqua, che ne

carica

poi

a'

per versarla in grandi vasi

e venderla

la

trasportano in tutte le

impero

la

rivendono per misure a

parti dell'

ciii dilettasi

mercanti, che

AH'

aver pieni di ciprini

uscir dell'

serbatoj.

uovo questi pesci son

neri,

indi

gradatamente si fanno bianchi e poi dorati , cominciando dalla coda e poi via via per tutto il
corpo. Pei vasi di vetro sono preferiti

pi pic-

non solo perch vi fanno pi bella vista;


anche perch vi stanno in maggior numero,

cioli,

ma

e scelgonsi

ove

ordinariamente vasi di vetro bianco,

loro colori appariscono

prini cos rinchiusi

pi

ma

otto

anche

dieci o ai quattordici .

pollici

ci-

lunghezza
nelle vasche giungono

di sei o
ai

brillanti,

mai non passano

la

L CARPANA.
La
denti

bocea delle carpane del tatto sfornita di

hanno

loro branchie-

le

tre raggi

pinne ventrali spesso ne hanno nove.


e

d'

un colore azzurro

che trae

al

verde

fianchi sono

d'un verde

bianchiccio

e la coda gialla o violacea.

e le loro

Il loro

giallognolo;

dorso
i

loro

ventre

il

piuttosto pingui, e coperte di grandi

Sono

esse

scaglie.

Da

ciascuna parte della bocca hanno una barbetta di


giusta misura, e al

pi

La

corta.

estende

fin

loro

di

sopra

questa un'altra

di

pinna dorsale lunga, e

presso alla

coda,

quale forcuta.

la

Esse abitano i fiumi di non rapida corrente, non


die 1' acque stagnanti dell' Europa e d'alcune re-

come

gioni dell'Asia,

la

Persia,

specialmente ne' bassi fondi

ove

si

trovano

o tra giunchi o sotto

Di rado oltrepassano in lunghezza i quattro piedi, e in peso le venti libbre.


Giovio parla d' alcune prese nel lago di Como
che ne pesavano dugento. Presso Angebourg in
le radici degli alberi

Prussia no sono state pescate di quaranta

Francfort
assicur
tria ella

e presso

Oder di settanta. Madama Garrick


signor Hawkins
che in Italia sua pa-

sull'

il

vide portar in tavola una testa di carpana

empir sola un gran piatto. Nei


hanno carpane di tal misura che so-

tanto grande da

Dniester

si

gliono farsi delle loro ossa manichi di coltelli.

Gredesi che

tali

pesci

siano

stati

apportati in

LA CAIIPANA*

PC >

Inghilterra nel i5i4 da Lionardo Mascal

uomo

della contea

di

Susse,

ove

gentil

trovano

si

in:

pi grande abbondanza che forse per tutto altrove. Siffatta opinione per, che non manca di fon-

damenti, combattuta, citandosi

scritti

del t^).

che gi fanno menzione delle carpane , sebbene


come cosa rara. Esse mancano tuttavia

considerate
alla
se-

Russia propriamente detta;

in.

Isvezia

non

ne veggono che ne'vivaj delle persone distinte.

laghi della Polonia prussiana


i
He hanno in copia, e s grosse, che trasportate
ne' due paesi pur ora mentovati,, riescono d' uta,
commercio assai lucroso.
li sapore della carne di questi pesci differisce*
I fiumi invece e

secondo Tacque in cui vivono;

guono

le

di stagno.

quindi; si distin-^

carpane di fiume, quelle di lago^ e queMe

Le prime

stagni riescon.

son riputate pi, buone,

Ma

ultime assai meno.

buonissime

anche ne'
,

se questi

laghi;

le

negli

sono regolar-

mente rinnovati da una corrente. Il colore delle


carpane indica in quali acque furono prese. Perocch quelle de' fiumi o gran laghi sono gene*
ralmente gialle; mentre quelle degli stagni sono>
d' un verde scuro o nericcio. Come vengono dalla
belletta, hanno anche un sapor pantanoso
cui per
altro perdono, poste per alcune settimane in acqua:
,

viva,

tenute

corrente d'

Per

per

alcuni

giorni

sospese

nella

un fiume.

la prestezza

Gabinetto T.

V.

concai crescono, e per.-la* loro


8"

LA CARPALA.

I^j,

indicibile fecondit le carpane sono fra tutti

di stagno

di

pesci

che diverrebbe
sapesse meglio allevarle.

moltissimo lucro

anche maggiore, ove si


stagno che ne sia pieno, pu produrre be-

Uno

nissimo quanto un giardino.

L'abitudine le addomestica a segno, che sempre esse vengono da quella parte, ove si d loro
qualche cosa a mangiare. Il dottor Smith, nel suo
viaggio sul continente , parlando di Chantilly, gi
castello de' Principi di Gond , annovera fra le
cose in esso pi osservabili uno stagno o serbato jo
pieno di carpane enormi , a cui

la

vecchiezza avea

dato un color d' argento simile a quello de' ciprini,


e tanto domestiche da

venir a riva in gran nu-

mero,

si

tosto

che alcuno

accostava: saliar le une

il pane
che loro gettavasi , e lasciarsi perfino accarezzare.
Il signor Hawkins ud da un ecclesiastico amico

sopra le altre fuor

d'

acqua onde abboccar

suo, che nella bada di S. Bernardo presso

An-

versa era una carpana, la quale correva dall'una


all'

altra estremit

stagno

dello

ad un

fischio di

quello che la nudriva.

Le

carpane vivono lunghissimo

tempo. Ledei

dice che negli stagni della Lusazia se ne trovano


di duecent' anni.

Buffon

sapeasi averne

cento

Gharlottenbourg,

averne veduto
Pont-Ghartrain una, che

riferisce di

egli stesso nelle fosse di

cinquanta.

castello

del

Nel

giardino

re di Prussia,

di

un'altra carpana vecchissima, di cui avr pi sotto

LA.

/HO

CAMPANA.

occasione di favellare. Gessner parla aneli' egli di

una che avea

cent' anni; e nel giardino del colle-

gio

Emmanuel

gi

da pi

Cambridge

se

ne nutriva una

di settanta.

Come gli altri pesci del medesimo genere, le


carpane vivono di piante acquatiche e di vermi
che trovano entro la belletta. Esso depongono

le

anche in maggio,
cercando a quest' uopo luoghi erbosi ; ed ogni
femmina ordinariamente accompagnata da tre
maschi. In quella stagione le carpane de' fiumi si
trasferiscono in gran numero neh" acque tranquille,
che con essi comunicano, varcando le dighe non
molto alte che si frappongono , e poi ritornano

loro

uova

dopo

in giugno e

essersi

sgravate.

diverse specie di pesci

talvolta

Sebbene perseguitate da
e di uccelli

acquatici

si

moltiplicano celerissimamente. Il dottor Bloch trov

duecento trentacinque mila uova in una sola carpana, la quale non pesava che nove libbre e tre

Qualche

quarti.

gnor
vaj

tempo

dopo

die' egli

il

si-

De

Schlegel gliene mand una de' suoi vidicendo che non sapea come liberarsi d'una

infinita

moltitudine di carpioncini, che

r un V altro

il

ben cento mila

si

rubavano

ed erano
da poche madri. Questa, <K

nutrimento necessario,
nati

cui parliamo, pesava diciannove libbre; e le sole

sue uova una libbra e quattordici once. Per essendosi numerate mille e duecento novantacinque

uova per dramma

si

fece ragione che

non

do-.

LA CARPANA.

Il6

vesser in tutto essere

meno

di seicento venticinque

Le

mila oltre

sei

centinaia.

del signor

De

Schlegel divenivano grassissime;

che Bloch attribuisce


acquatiche

gli

ci,

gran quantit di piante


appellate najacli che ivi crescevano.

Dell' uova di

per

carpane degli stagni

Ebrei

tali
,

alla

pesci

fa

si

che hanno

una specie di caviale

lo storione

in orrore.

Forster nelle transazioni filosofiche dell'anno

1 771
che nella Polonia prussiana, e in alcune parti
dell' Alemagna, ove il prodotto della vendita delle
carpane una delle principali entrate de' signori,

dice,

governo di

il

pesci

tali

ridotto a

dato sull'esperienza di molte

sistema fon-

generazioni;

e ag-

giunge

d'

ghezza

un braccio, e del peso di venticinque


ma non accenna di quale et. Nel serba-*

libbre;

averne

ivi

osservati

alcuni

della

lun.-*.

d'

tojo poi di

Gharlottenbourg , castello del re di

Prussia, vide pi di due o trecento carpane, lun-

ghe

fra

due e

tre piedi, molto

di grande appetito

die

il

familiari e

custode assicur esser

da cinquanta o sessanf anni.


carpane possono vivere buono spa7o di
tempo anche fuor d' acqua e persino ingrassare.
Pi che Forster medesimo fu testimonio nel soggiorno che fece in casa d' un nobile del princi-*
pato d' Anhalt-Dessau, e cosi ne discorre:
Appena le carpane sono tratte dall' acqua si
involgono in buona quantit di musco umido, e
s mettono cos in un sacco, di canavaccio; lasciando
ivi

Le

LA CAPUANA.
k>f o qiiant' aria basti
il

sacco

una

ne 11' aequa,

cantina.

tre o quattr'ore;

sospendono

si

principio

ma

per respirare

indi

volta

alla

bisogna bagnarle

alla fine sufficiente

tuffato

il

di

ogni
farlo

danno loro alcune


picciole miche di pane inzuppate nei latte; ma
in seguito esse ne possono prendere di pi grosse
e in pi gran numero; e questo nutrimento, che
ogni sei o

sette;

a principio

si

par s contrario alla loro natura, le ingrassa .


Barrington , parlando d' un pescajo de' contorni
di Claremarket in Inghilterra, conferma in parte
siffatte parole, poich narra, che quell'uomo poneva in un vaso senz'acqua moltissime fra tinche
sei o sette ore esposte alla
vendita; e che poi le non vendute continuavano

e carpane, tenendole

per pi giorni a star benissimo; quantunque altro


non prendessero che aria.
Le carpane sono astutissime , ond' che vengono chiamate volpi fluviatili. Sfuggono esse talvolta alle reti , saltandovi per di sopra, o tuffandosi tanto addentro nella belletta, che le reti passano sopra loro; n facilmente

attaccano all'amo.

si

tanto

man-

solleticarsi,

pren-

Nella [stagion degli amori per sono

che possono maneggiarsi


dersi con ogni specie d' esca.

suete

Non

cominciano le femmine a

verso l'ottavo o
i

viva]

il

nono anno; e chi

per far razza

unisce

dodici di esse quattro maschi.

far

uova che

le tiene entro

ordinariamente

Una

carpana ; eh'

IA

tre pollici;
si

dice

CARPANA.

suole allungarsi

sul crescere,

ma

un anno due o

in

immonde

nell'acque

va, per quanto

fino i diciotto.

Pare che le carpane


mente dell' acque le cui

si

compiacciano special-

rive sono marnose, o

il

amino essere ben ricoventi, ed aver erbe all'intorno,

cui fondo argilloso, ed

verate contro

che

come
mare

nutrano

le

ne' calori dell' estate.

Cos esse

vengono benissimo in vicinanza al


nell'acque salmastre, ma non hanno il buon
sapore di quelle d' acqua dolce. Si pu gettar
le tinche

tempo

loro di

minugie di
grassano

in

polli

ma

il

pi giova; e ci
l'

tempo
,

ed

farvi
si

nel vivajo grano, sangue,

altre

cose

simili

spuntar erba

ottiene

che

le in-

quello che

se minando vela

quando

acque son basse e lasciano scoperti almeno

gli

orli.

Il signor

Tuli molto stimato per

rose esperienze in tutte


rale,

le parti

le sue

dell'

nume-

economia ru-

per ingrassar le carpane usava

castrarle

movimenti,
onde si pu ottenere prestissimo il fine che si diceva. Le carpane castrate, sono per isquisitezza
di sapore, preferibili all' altre, come il cappone
operazione che rallenta

al gallo

il

bue

tutti

loro

saginato al toro.

Molta cura si deve alle carpane tenute ne' vii


vaj, massime in inverno, guardando bene che non
si soffochino sotto il ghiaccio per mancanza d'aria.

Quando un

yiyajo gelato ; bisogna lasciarvi scor-

H'9

LA CARPANA.

un

rere

po'

d acqua
alquanto

ghiaccio resti

affinch

vto;

questa e

fra

che

se

il

il

ghiaccio

non molto forte , basta far in esso de' fori legAl cominciar del gelo, le carpane cercano i
luoghi pi profondi dello stagno , in cui si cacgieri.

ciano, e

si

e passano

stipano,
la

come

le

aringhe in un barile

fredda stagione senza moto e senza

cibo; n per questo digiuno

perdono

pi. di quarta

parte del loro peso*


Si osservato, che ove cada

il

fulmine in uno

stagno o in un lago, i pesci che 1' abitano , muoiono pochi giorni appresso. Trattandosi per altro

d'un

serbatojo

tale accidente,

pu prevenirsi almeno in parte un


facendo tosto rinnovar l'acqua.

carpane vanno soggette a due malattie apil vajuolo e il muschio. La prima si ma-

Le

pellate
nifesta

per alcune pustulette fra

la pelle e le sca-

e di rado mortale. L'altra

glie;

alcune piceiole

escrescenze

si

simili al

riconosce da

muschio

le

quali appariscono sulla testa e sul dorso. Essa pro-

viene dalla corruzione dell' acqua

cagionata dalle

grandi piogge; ed sovente fatale, n


rirsi

che rinnovando

pu gua-

acqua del serbatojo.

1'

Le

inferman pure, s& in un disgelamento


improvviso gran quantit di ghiaccio o nevi di-

carpane
sciolte

s'

introduce ov' esse fanno dimora.

Le rane sono

le mortali

ne, piuttosto pel guasto

uova,

che per

1'

nemiche delle carpa-

che cagionano

abitudine (poco

alle

loro

verosimile) di

IS-O

CARPALA.

"LA.

attaccarsi

al loro

capo

fortemente

tanto

staccamele difficilissimo

che lo

e le povere sofferenti

vengono meno.
Daniel, autore dei passatempi rurali,

Il signor

dice, che la pazienza di chi pesca colia lenza

sovente messa alla

mentre

le picciole

La

lentieri.

prova dalle
si

lenza, che per esse

esser guernita di una

e F

amo

grosse

carpane

appigliano all'amo assai vo-

piuma che

si

adopera, vuol

fluttui sull'acqua,

vuol essere pendente da un cordone di

seta, a cui si attacca

una picciola palla di piombo,

pi sotto all'amo

dodici pollici

istesso.

Per pi

adoperano anche tre lenze ad un


tempo, la prima delle quali si lascia andare fino
a mezz' acqua
la seconda fino ad un piede dal
fondo; e la terza sornuotare alla superficie, nasicurezza

si

scondendo quanto
luoghi ove

si

gue e vermi

si

pu e lenze e

vuol pescare

tagliuzzati,

il

si

pertiche.

Nei

gettano grani, san-

tutto impastato insieme

con limo. L' esca dell'amo poi suol essere di vermi


rossi tratti di

mezzo

sotto

alle radici de'

alle

scorze

giunchi

degli alberi

di

dal fondo delle pa-

ovvero di piselli verdi non pi cotti di quel


che bisogni perch la buccia intenerisca senza crepolare. Le grosse carpane, prendendo l'esca, si
ludi

slanciano

addirittura

verso

il

lato

opposto dello

stagno o del fiume.

In molto pregio sono le carpane fra tutte le


Gran Mogol 5 prima di andare

nazioni orientali. Il

XM

CAMPANA,

TLA

imprendere cosa eli rilievo, 'fa la


sua preghiera posando la mano sovra uno di tali
alla

guerra o

d'

pesci.

Ih

BARBO.

Questo pesce, che abita


nali

d'Europa,

tutti

distingue

si

paesi meridio*

dall'altre

specie del

genere delle carpane pel prolungamento della sua


mascella superiore forte e contrattile a volont, e

per
che

barbette, quattro pi lunghe e due pi corte,

le

guerniscono

gli

nome

in quasi

tutte

la

bocca

le

hanno dato il
Quanto alla sua

e gli

lingue.

forma esterna ei somiglia molto al luccio. Ha la


testa oblunga terminata in punta; il dorso, onde
s' alza una sola pinna composta di dieci raggi
un
,

po' arcato

piano;

e color d' oliva

le scaglie

il

ventre argentato e

molto inerenti

mero, secondo Kichter,

alla pelle, in

nu-

d'un color
dorato pallido, orlate di nero; la coda forcuta; e
fra questa e 1' ano un' altra pinna , che ha sette
di diecimila,

raggi.^

Egli vive di lumache, di vermi, e di pesciolini


e Bloch

un
gran barbo un picciolo pesce persico. Gusta pur
la -carne umana
poich nel 1 683 quando dopo
l assedio di Vienna furono gettati indistintamente
nel Danubio cadaveri di Turchi e di animali di
assicura

di aver

in gola di

trovato

pi specie,

si

videro barbi

in

gran

numero

at-

trupparvisi intorno, e se ne fece grossissima presa.

ras
11

BARBO.

IL

nutrimento di

pesci

tali

vario e copioso,

he non fa meraviglia se crescono con tanta facilit. Ne sono pescati nell'Oder della lunghezza di
tre piedi e del peso

Weser

libbre ; e nel

sei in otto

di

di dodici in quindici libbre

angi secondo

Pennant, perfino di dicitto. Il seme di canapa,


che in questo secondo fiume si getta, li rende s
grassi e saporiti,

che

salmoni lo sono poco pi.

de' barbi nel

3La pesca

Jaik una delle princi-

de Cosacchi durante Y inverno.


Tali pesci si trovano pure in tutti gli altri fiumi
e laghi della Russia , ove se ne prendono talvolta
del peso di trenta libbre. Ad Astracan e a Terek
lingue , e si trasportano poi
si marinano le loro
in barili a Pietroburgo. I Cosacchi che abitano le
occupazioni

pali

rive del Jaik fanno colla di pesce della lor vescica

aerea

ma

inferiore di molto a quella che

si

trae

dallo storio ne.

I barbi non figliano prima


di

quattro o

amori

in

cinque anni

maggio o

in

d'esser giunti all'et

la

giugno,

stagion
se la

de' loro

primavera

un po' tarda.. Risalgono allora i fiumi, e depongono le loro nova sopra pietre ne' luoghi ove
la corrente ha maggior rapidit. Mentre son gio-

vani

si

i pesci

In

trovano esposti a divenir


voraci

ma

un barbo del peso

stato

la

particolarmente
di

preda di
della

tre libbre

tutti

cobite*

mezzo

preso in aprile, vale a dire poco prima del

tempo

di deporre le

uova r

il

dottor Bloch trov

a3

IL BARBO.

che queste, non pesavano pi di


cia;

erano in numero

di ottomila

tre quarti d'on-

venticinque,

e somigliavano per grossezza e colore a grani di


miglio Li' opinione che tali uova siano velenose

medesimo Bloch affatto smentita , dietro la


sua personale esperienza e quella di sua famiglia.

dal

Klein parla

un re

d'

specie particolare

de' barbi,

distinta dall' altre

come
per

d'
la

una
lun-

ghezza delle- sue pinne. Come per egli confessa


di non aver veduto che un solo individuo di siffatta specie in una collezione a Dresda, e nessun'
altro autore ne fa motto, probabile che le lunghissime pinne fossero in queir individuo uno
scherzo della natura, non un distintivo degli altri
barbi.

Gli antichi faceano di

essi pieciolissimo

conto,

non ne ragionano. Solo Plinio, parlando


onde
che
quello
Mudano dice pescato nel mar rosso
di
ne
che pesava ottanta libnre, quam^, <>o~in
inai

avrebbero dato
i

men

pregiati e

golosi de' nostri d! I barbi sono


i

pi fra

pesci

comuni d'acqua

facendolidolce e non ne mangiano che i poveri,


dar loro
per
lardo,
po'
di
un
con
cuocere
talvolta
pi
sapore. Frequentano i luoghi pi tranquilli e

profondi de' fiumi, nel cui limo cacciano il muso*


e*
e vivono riuniti. Si lasciano toccar facilmente,
quantit
gran
le persone del popolo ne prendono
solo entrando sott'acqua.

tano verso la superbie,

Nelle
solo-

notti d'estate

per cercarsi

monil

nu~

IL BARBO.

in inverno
diimento, u vero die in autunno e
poich i pescatori ne
si seppelliscano nel fondo ,

pigliano colle reti,

Verso

come

in tutte l'altre stagioni.

fine dell' estate

la

sono

un

po' migliori

gi non vara mangiarsi che prima o dopo ma


fosse per
non
se
pescarli,
rebbero la pena del
si atdacch
lenza,
colla
massime
divertimento,
formaggio
di
o
vermi
di
massime
taccano all'esca,
gentiluomo
fresco, facilissimamente. Nel 1795 un
tre
Hampton
inglese ne pigli di questa guisa ad
;

de' pi graudi

che pesavano

tf entanove libbre.

LA TINGA.
Secondo Artedi

essa appartiene al genere delle

molto grossa anzi troppo massiccia in


proporzione della sua lunghezza; il suo dorso e
le sue pinne ventrali e dorsali sono d' un color
u , i~ t^ici, 1 nancni , e il ventre d' un color
verdiccio misto d' oro, che nella bella stagione
carpane.

Ama le acque tranrado ne' fiumi: quando per


altro viene da essi pi stimata. Comincia a depor le uova in giugno, e in alcune parti continua
in ispecie, riesce brillantissimo.

quille e

fino a

si

trova

settembre

a mangiarsi.

di

nel qual

tempo

meno buona

stupidissima e facilissima ad esser

presa.

Accade rare volte che una tinca pesi pi di


si ha come cosa straor-

quattro o cinque libbre; e

ia5

LA TINGA.
dinaria quella di dieci

Inghilterra

un

di cui

pesce

tal

Permani ragiona.

stima

si

In,

cibo assai deli-

come Gessner possa chiamarlo


Veramente pare che anche gli
mal non interpretiamo il loro silenzio,,

cato e salubre; ne so

insipido e malsano.
antichi, se

lo dispregiassero

primo,

lo fa

e Ausonio

il

qua! ne parla pel

con aperto dileggio.

onde

Dicesi che la materia viscida,


coperta, abbia propriet

si

la tinca

benefiche per gli al-

pesci, che il luccio, il quale ne divora quanti


prender ne pu, mai alla nostra tinca non d la
caccia. Di ci per altro avvi ragione pi naturale, ed il tenersi che fa la tinca in fondo all'acqua
o net limo, lungi probabilmente dagli assalti del
tri

suo formidabile coabitante.

Essa

trovasi

puzzolenti

pu

talvolta

piene di

acque

in
tant'

erba

vi

si

gettare la pi picciola rete. Ivi divien gros-

sssima, e la sua pelle prende


letta.

fangosissime,

che non

Ove

si

faccia ouocere

sapore disaggradevole,

ma

il

colore della bel-

appena presa il sua


tenuta prima nell'acqua
,

buona abbastanza.
Nel i8oa, volendosi a Thornville-Royal nella
contea d'Yorck, rinnovar l'acqua d'uno stagno y
se ne trov il fnda cos ingombro di legna e di

fresca riesce

rottami d'ogni specie,

che
mentre fra

anni,

si

si

credette

gettativi

necessario

le piante e la

melma

nel corso di pi
il

nettarlo.

al di

Or

sotto nort

pensava di rinvenire che poche anguille,

se

xm

LA TINCA.

I2;6

cavarono con molta meraviglia di

buone tinche ed

altrettanti

quattrocento

tutti

pesci

Come

persici.

poi ogni cosa fu a termine, taluno si accorse di


un animale nascosto fra le radici, che si congettur poter

una

essere

Ma

lontra.

circondato

il

luogo ove fa introveduto e presolo, si scoperse


per una tinca di forma singolarissima , e precisamente del foro in cui era per molti anni stata
.

rinchiusa

ventre dipinto di vermiglio

col

quello del salmone rosso. Essa avea

nove
di

lunghezza

pollici di

Dopo

due piedi e

pesava

circonferenza, e

quasi

come

due piedi e
tre pollici

dodici libbre.

essere stata esaminata da molte persone fu

rimessa pienamente nello stagno, ove tenutasi al-

cun tempo
nuotare e

Come

superficie

alla
alin

gi

si

mise in seguito a

disparve.

accennammo, non agevole

dere

la tinca colla lenza.

tuna

si

compone

il

pren-

L' esca a ci pi oppor-

che trovansi
vespe, o di
stagione di adoperarla con

di vermicelli rossi

sotto i legni infraciditi, di larve, di

vermi

di palude ; e la
pi profitto dal settembre
ai

attacca

all'

amo

in

al

giugno.

La

ogni ora del giorno;

tinca

ma

pescatori pi sperimentati scelgono per lanciarglielo


la mattina e la sera.

IL

CAPOGROSSO.

Rassomiglia molto

alla carparla,

ma

pi lun-

go, pi rotondo, e di grossezza quasi uguale nel


mezzo, ohe alla estremit. Le sue scaglie sono larghe; Tiride e
del capo e

sto

le gote di colore

chi argentei, *na gialli in estate;


le

argenteo;

dorso di un verde cupo;

il

pinne pettorali

d'

un

il

il
i

refian-

ventre bianco;

giallo pallido; le ventrali

e le anali rosse; la coda forcuta e bruna, tendente

Quanto per bel pepoco per la tavola, non solo

all'azzurro verso la fine.


sce, altrettanto vai

perch comunissimo, e di scarso sapore, ma anche perch pieno di picciole reste. Il meglio che
le sue uova. Gotto per in
si abbia di lui sono
istufato pu sembrar carpana bella e buona anche a' gustaj.
Esso abita di preferenza
bioso, o argilloso

fiumi di fondo sab-

e le cavit di essi ombreggiate

acquatiche. Si trova anche


neir Esk in Inghilterra, fiume i cui umori cristallini corrono su letto
ghiajoso. Talvolta esso
d' alberi e di

nuota alla

Tenuto
sai

Va

superficie,

talvolta

imi gorghi.

negli

che abbiano corrente, cresce asdi rado oltrepassa le quattro o cinque

in vivaj,

bene,

libbre,

piante

ma

sebben Salviani dica otto o nove.


in

amore nel mese

stagione di mangiarlo

Diverte chi

lo

il

di aprile,

e la miglior

dicembre e

pesca colla lenza 3

il

gennajo.

ma non

quanto

CAPO GROSSO.

IL

f$j$

Mordendo, i' esca fa talvolta colle mauno strepito simile a quello d' un cane clie
abbocca ci cbe gli si getta. Se il cielo coperto,
o l'aria temperata, si, pu prenderlo in qualunque
ora del d. Facendo molto caldo bisogna scegliere
a

trota.

scelle

il

levar del sole, e

il

poi pi opportuno
dall'

agosto

al

marzo

tramonto.

mezzo

il

riesca

si

Nel gran freddo,


giorno. Sebbene
sempre

bene iu

questa pescagione, pure nel crudo inverno

si

riesGe

ancor meglio, L' esca per essa adoperata consiste


in varie specie di

ed

vermi, in cavallette, scarafaggi

altri insetti.

LA LAS G A.
La
d'

testa di

un color

esile; il

questo pesce

giallo pallido

piccola, e

P iride

suo corpo lungo, ed

il

dorso chiazzato di bruno cupo e di verde

gialliccio;

fianchi e

'1

ventre

sono

argentati; le

pinne ventrali, anali e caudali sovente di un rosso


pallido , e la coda fessa per buon tratto.

Sogliono le lasche vivere molte in compagnia,


e

mostrano vivacissime

si

scherzando

estate sulla superficie dell' acqua.

queste sono pi profonde

rente

come presso

ma hanno meno

sk

e sotto la schiuma., che copre


torrenti..

cor-

ed anche
del giglio acqua-

piloni de' ponti;

ne' buchi ombreggiati dalle foglie


tico,

spesso in

trovano, ove

Si

bassi fondi

LA

LASCA'..

I.2.0

che una lasca pesi pi di ima libbra o


mezza, non essendo mai, per ci che Pennant as
serisce , pi lunga di dieci pollici^ sebben. piaccia
a

rarov,

Linneo

La

di assegnargliene

perfn diciotto.

fecondit delle lasche grandissima. Esse de-

pongono le loro uova in marzo ; n la loro frega


dura pi di tre settimane. Indi ingrassano, e gi
Terso la fine di settembre sono assai buone da,
mangiare, sebbene non siano ottime che in febbraio. Allora yuolsi che poste sulla graticola ap*
pena fuori dell' acqua abbiano un sapore pi aggradevole delle aringhe.

Altri

La

figliare.

esca

le roste.

loro pescagione diverte assai,

V anno, eccetto
sul

trovano, quasi

le

sempre insipide e nojosissime per

mese

il

Vermi

a cui

si

d'

di

si

fa tutto

marzo quando sono

ogni sorta

mosconi

in

son

appigliano- pi volentieri.

Nel M'ersey, fiume


un pesce , che molto

dell' Inghilterra,

lor

rassomiglia

prende

si

ma

pi.

pi smilzo, e lungo appena otto pollici.


Il color del suo dorso argenteo mescolato di
azzurro ; le pinne ventrali ed anali sono pi palpicciolo

,.

lide che quelle delle lasche, le pettorali


il

sapor delle carni

assai,

pi

rosse>:

migliore.

LA TRIGLIA.
Questo grazioso pesce

ha, grandi occhi;,

cerchio color d'oro, e l'iride rossa.

Gabinetto T. V.

Usuo
9

il

cu

corpo.

LA TRIGLIA.

l3o

molto vto e mediocremente carnoso , il suo


dorso rilevato, e la sua coda forcuta. Ei tiensi
nelF acque profonde e tranquille, ove si vede spesso

con

altri

quenta

parecchi della sua specie. In estate frefondi

bassi

ove

tiene

si

sotto

1'

erbe

ne' luoghi ombreggiati dagli alberi

acquatiche, e

o dove P acqua torbida.

La sua carne , quantunque sanissima , non


troppo gradita a cagione del gran numero di reste, di cui piena. Le sue uova, che sono verdi

fanno

si

per

rosse

la

cottura

e d' ottimo

sapore.

La

stagione di prender le triglie comincia verso

fine di settembre, e

il

sta
dell'

che

anno producono
i

gusci

dura sino a marzo. In quemolto lisce; nel resto

sono

loro scaglie

le

medesimo

al tatto il

effetto,

Si osserva che le loro

dell' ostriche.

pinne, terminato che abbia

il

corpo di crescere

sono ordinariamente rosse.

Una

triglia far

viene verso la fine

mila uova

per quanto
di maggio

dicesi
)

e per tre o quattro

(e ci av-

cinquantaquattro
settimane

ma-

grissima, e malsana a mangiarsi, Comincia poi ad


ingrassare in giugno,

ma

per averne miglior boo

cone convien aspettare P ottobre, anzi il febbrajo


ed il marzo. Quella di fiume di gran lunga
preferibile

quella

di

stagno.

Vive di piante

acquatiche e di vermi; e varia di peso dalle otto


oncie

alle

due

libbre, e

per singoiar caso,

alle

LA TRIGLIA.

cinque.

si

l3l

stupida che le fu dato

il

soprannome

di pecora acquatica.

Essa insegue
l'

mosche

le

superfcie

alla

acqua, le osserva alcuni istanti

del-

poi le assalta e

Quindi , onde prenderla , oltre varie


specie di vermi , si adopra Y esca di tali insetti.

le inghiotte.

LA REINA.
Ha
liscia

largo corpo

sommit

alla

e
;

assai

vto

picciola e

testa

grandi occhi

hocca

stretta

non denti, ma in loro vece un osso in forma di


rombo, con cui mastica gli alimenti; palato liscio
e carnoso
guisa di

come
maglia

quello- della
,

bianchi tubercoletti; dorso

chino

fianchi giallognoli

molto grande e alquanto

carpana

scaglie a

veggonsi talvolta

su cui

molti

convesso di color turventre rossiccio

falcata.

La

sua

coda

carne

tenera e pastosa, facile, secondo alcuni, a digerire pi nutriente, che quella della carpana. Piace

si,

a parecchi marinata

come

salmone, e se in In-

il

ghilterra poco gustata, lo assaissimo in Francia.

Trovasi la reina entro


rapidi,

sebbene

ma
la

fiumi profondi e poco

principalmente ne' grandi stagni, ove,


sua cresciuta

sia lentissima,

giugne

alle

e talvolta fino ad
o quattro libbre di peso
otto. Essa fecondissima, poich il maschio ha
un doppio latte, e la femmina due ampie borse
piene d' uova ; il cui numero si fa ascendere a

tre

LA REINA.

Sz

cento trenta mila, che

pi. di

gonsi lucci,

pesci persici

ed

ove ten-

ne* vivaj,
altri,

servono

loro

d'eccellente pastura.

La

stagion degli amori

in

della reina

giugno. Chi la vuol migliore

fin di

maggio

e chi in settembre

ma

verso la

mangiarsi

in generale

si

crede tale quando piena d' uova.

A
di

pescarla

pan bigio

setti;

paste

rosse

ed

fatte

altri in-

mosche verdi, e
gambe. Essa va
sua specie, e si prende

e in giugno e luglio anche

cavallette
in

adoperano

si

col mele, vermi, vesp*?,

a cui

truppa con

si

strappano

altre della

le

facilmente neh" acque tranquille, allor che queste


s'

il

intorbidano, e

il

vento fresco. Ne' vivaj

vento forte e vi forma onde, meglio

L'

pi

riesce.

ARGENTINO.

chiamato

altres

si

laterino

d'

acqua dolce

rondinella acquatica a cagione della sua destrezza


a pigliar mosche.

ghezza

Ha

cinque o

picciola testa

cranio

d'

un

giallo
;

occhi

ed iride
pallido; mascella inferiore pi lunga

grandi con macchie sanguigne


dell' altra

di lun-

sei pollici

trasparente

branchie ,

lore argenteo;

fianchi

scaglie

grandi

al di sotto,

e ventre d'

un

co-

cadono facilcorpo molto esile e


che

mente; coda forcuta. Il suo


compresso dai lati somiglia a quello del laterino.
A certi tempi ei sembra all'agona; si rovescia

L ARGENTINO.

I J I

presso alla superficie dell'acqua, non


di

(in

tale stato

pescatori

pu

togliersi

d' Inghilterra

lo

chiamano argentino folle): ma fra qualche ora


egli rinviene e scompare. Spesso anche cos
tormentato da una specie di verme del genere
de'gordi, che ne muore. E vivacissimo; va a truppa
cogli altri della sua specie , ed or frequenta le
acque profonde e tranquille, ora i torrenti. E sempre buono a mangiarsi, eccetto in maggio quando
sue

autunno eccellente,

e in

figlia,

come

scaglie,

quelle

Si

fanno

delle

perle ar-

della lasca,

tificiali.

Goldsmith, e Pennant riferiscono, che durante


Blackwall e
Greenwich quantit innumerevole di pesciolini

il

giugno vedesi nel Tamigi presso

ivi conosciuti sotto

il

nome

di polverini bianchi.

Fritti con erbe fine son deliziosi, e attirano

molta

gente a mangiarli

luogo

ove

si

nelle

taverne

vicine

prendono. Chi de' naturalisti

specie loro

Pennant

propria

li

e chi novellini
dire che

al

crede d'una
d' un' altra.

appartengono
al genere delle carpane; che veramente hanno cogli argentini maggior conformit che cogli altri
pesci; ma non posson essere della loro specie ,
poich quelli si trovano in tutti i fiumi d' Inghilterra;

si

accontenta

ed

di

essi nel solo

Tamigi.

i34

IL CHIOZZO.
Il corpo di questo pesce rotondo colla membrana branchiale guernita da sei spine; e la testa
pi larga, che tatto il resto del corpo , con due
;

picciole aperture fra gli occhi,


l'

una innanzi

1'

al-

altra.

La

specie

principal

del

genere de' chiozzi

vede co-

quella chiamata cazzola di fiume,

munemente

d' Inghilterra

Tiensi

in tutte

acque chiare

la cazzola quasi

depone

le pietre;

da

1'

fra la ghiaja,

lei fatto

Non

acquatici.

mezzo

pollici e

sempre
uova

schiacciata alla

in

sue

le

oltrepassa

in
si

si

fondo

,
o sotto
qualche baco
nutre d'insetti

ordinariamente

gialla

in

mezzo

all'

opercolo delle branchie una

picciola spina ricurva


e

scio,

che

si

tre

con iride

sotto le pietre; occhi picciolissimi

ciarsi

di lunghezza ; ha gran testa , ma


circonferenza, il che 1' ajuta a cac-

all'

indentro; corpo assai

sminuisce verso la coda.

Il

li-

suo co-

lore brutto

come

mescolanza di

giallo sporco, e bianchiccio sul ven-

tre

ma

la

la sua

sua carne d* ottimo sapore.

accerta che la cazzola

Un

altra specie di

mare;

forma, scuro cio con

non ha vescica

Il

Redi

natatoria.

chiozzo appellato scorpion

vede spesso per le coste petrose


affine
dell' Inghilterra , ove si acquatta fra sassi
di spiar la sua preda. Ha di rado pi d' otto in
nove pollici di lunghezza j la sua testa grande
di

si

l35

IL CHIOZZO.

e d'aspetto formidabile, poich fornita di grandi

pu opporre

spine, che

gote e

a'

suoi nemici, enfiando le

branchie; d'altre spine pi picciole,

le

pur fornito

acutissime

torno degli occhi;

il

suo

muso

il

ma
con-

opercolo delle branchie an-

1'

ch'esso termina in spina lunghissima e fortissima;


le sue mascelle
la sua bocca molto grande
sono guernite di denti molto piccioli e alcuni ne
ha pure il suo palato , ove formano una specie
;

di triangoli.

Lo

scorpion d mare comunissimo fra banchi


Terra Nuova, non che sulle coste d Groenlandia nelP acque profonde presso la riva, e forma
uno de' principali nutrimenti degli indigeni, i quali
il trovano
eoa aggradevole, che sano. Si attacca
di

esso

all'

amo

assai facilmente, finch

stagione. Allora, ove

andarne

tramonto
1'

ore del

rossi

pesca dal levar del sole

alla

nel

dura

resto

mezzo

fin

si

calda

pu

quasi al

anno bisogna scegliere


Giova adescarlo con vermi

dell'

giorno.

ed anche

la

cielo sia coperto,

il

di altre specie.

CORIFENA.

IL

Si annoverano dodici specie di corifene, la pi

parte delle
carattere

quali

abitano

generico

quasi tronca

la

mari

d'avere

stranieri.

la testa

membrana che copre

fornita di sei raggi

la

Il loro

obbliqua e

le branchie,

pinna dorsale estesa per

il 'copj.vt.yx.

ra-6

tutta

specie

sono

lunghezza

la
il

della

corifena cernie

il

Gatesby dice del primo che

varie

bocGa picciola

sua testa di

la

bizzarra

affatto

quella del fsetero macrocefalo o


stia

le

corifena pappagallo

pi rimarchevoli.

una conformazione

La

Fra

schiena.

e rassomiglia

gran cascialot.

ogni mascella guerita

una sola fila di denti uguali e tanto serrati-,


che sembrano formare un sol osso; l' iride de'suoi
occhi rosseggiante; sul suo dorso una lunga
pinna pieghevole , un poco dentellata alla sua
estremit; dietro le branchie sono due pinne, l'una
di

posta sotto

1'

abdome

altra

dietro

1"

ano

la

coda forcuta, e tatto il corpo di colore azzurro. Questo pesce si prende sulle coste dell'isole
di
i

Bahama,

e nella pi parte de' mari situati fra

tropici.
Il corifena

per

pappagallo

"ha

la

bocca grande, e

cosi dire coperta di denti ottusi e serrati,

come

lupo marino; scaglie verdi su tutto il corpo;


occhi rossi e gialli; la sommit del capo bruna;

il

la parte inferiore, non che le branchie turchine,


con orlo rosso carico; e dietro queste una riga
vermiglia, che va dalla gola a quella sommit ,
ve si vede una macchia gialla e lucente. Egli lia
inoltre cinque pinne, l'una delle quali si stende
lungo quasi tutto il dorso , ed color di coccola
e cannella; due altre, poste dietro le branchie ,

sono chiazzate di nero,

di verde, di

purpureo,

Ti CORIFENA.

e oriate di tutelano

lo 7

un' altra dietro

1'

ano, lunga

e stretta, di color verde con riga rossa nel

che pur comune

mezzo

coda forcuta, la cui


estremit descrive una curva e termina in punta.
Pi stimato per la sua bellezza, che per la bont

il

il

corifena,

di cui parliamo

coste

dell' isole

di

delle sue carni

pesca

Cuba,

sulle

e di

alla sua

Bahama.

Porto Hieo

si

CAPITOLO

VII.

Raggiata, e rombo, occhiata

La

triglia

ragno,

il

il

pesce cane,

corvallo

'l

salmone.

Pulci.

IL
Xjra

conosciuto dai

Si distingue dagli
dorso,

sul

SALMONE.

la

Romani, ma non dai Greci.


pesci per due pinne molli

altri

posterior

gua

scaglie rotonde

quali

delle

senza raggi; ha denti nelle

carnosa e

mascelle e sulla lin-

segnate da solchi finissimi

schiena, fianchi, opercoli delle branchie d'


lor grigio talvolta

genteo;

un

co-

spruzzato di nero; ventre ar-

muso acutissimo;

talvolta

la

mascella

inferiore curva a guisa d'uncino.

Si compiace
il

particolarmente

cui fondo sassoso e senza

de' fiumi rapidi

limo.

Sembra per

mari del settentrione, poich


vede nel Mediterraneo , o nelF acque
d' alcun clima caldo. Ma vive egualmente bene
anche in altre acque, che nelle marine, poich risale i fiumi talvolta a pi centinaia di leghe da
esse, affin di deporre le sue uova.
Ei non si lascia arrestare in suo corso da verun
altro appartenere ai

mai non

si

ostacolo; e salta perfino le cateratte di considerabile altezza. Si

arretra

un poco,

dicesi; osserva

1%

IL SALMONE.

immobile per alcuni minati ci che gli impedisce


torna addietro; ndi racil cammino; si avanza;
con subito slancio oltrepassa.
fondi o i banchi d' arena

colte tutte le forze,

Per traversare
ei

si

bassi

getta di fianco

si

strascina cosi finche trovi

nuove profondit.
Nel Liffey, fiume d'Irlanda, avvi una cataratta
alta forse diciannove piedi. Al tempo del passaggio de' salmoni

gran numero degli abitanti del

vicinato vanno a vederli a saltarla.


in ci fare avviene

pongono presso

E come

spesso

che questi pesci cadano

si

alle rive delle paniere di vetrice,

onde prenderli nella loro caduta. Simili passaggi


sono dovunque opportunissimi a farne gran pesca,
e fornirne

mercati

la

loro carne stimata ge-

neralmente cibo sanissimo.


Alla cataratta di Kilmorack in Iscozia, ove passano salmoni in molta

quantit

sogliono

nativi

de contorni piantar rami d' alberi negli scogli


delle rive
e per mezzo di essi pigliar quelli
che fallarono il loro salto; il che avv'en di frequente pel gran spumeggiare, ohe fa l'acqua. Lord
Lovat , che fu spesso testimonio di questa sorta
di pesca, ne immagin un'altra pi bizzarra. Fece
collocare sopra una delle rive una caldaja piena,
e accendervi il fuoco sotto. Aveva es;a appena
cominciato a bollire, che un salmone ben grosso,
,

fallato

il

salto

medesimo.

venne

lessarvisi

dentro da s

SALMONE.

IL

I^ZJTO

Giunti che siano i pesci di cui parliamo,


luogo da lor divisato, si ajutano maschio e femmina a scavar nella rena o nella ghia j a un buco
profondo circa diciotto pollici , ove depongono, e

per quanto credesi , coprono le loro uova, le quali


vi rimangono , se P acque non le portano via, fino
al principio di primavera, quando alfn n' escono
i pesciolini.
Alla fine di marzo cominciano gi
questi a farsi vedere; e al principio di maggio hanno
gi cinque o sei pollici di lunghezza. Si veggono
allora a

cresciuta

miriadi ne' fiumi; e aspettano la prima

mare

per andarsene al

sono da gran

tempo

ove

Verso

ritornati.

la

vecchi

met

di

giugno sono gi lunghi dodici o sedici pollici;


sulla fine di luglio pesano gi sei in nove libbre.
Il tempo di depor l'uova ( di che i salmoni si
spediscono in sei o otto giorni ne' paesi meridio)

nali, e in Inghilterra

maggio

ne, per esempio in Isvezia,

ma

di osservazione in tal proposito


i

pesci di cui

ove deposero

si

le

si

Cosa degna

questa

sanno ritrovare

tratta,

uova un'

rondinella riconosce

nel settentrio-

luglio.

altra

casa,

la

volta

il

come

ove gi fece

che

luogo,

il

'

la

suo

G ne sia di prova un' esperienza del celebre Lalande. Egli comper dodici salmoni dai
pescatori di Ghteaulin picciolo borgo della Bassa
Brettagna, ove ne prendono talvolta quattromila
nido.

in

una sola stagione

rame

intorno alla coda,

e
li

posto loro

un

anello di

rimise in libert. L'anno

IL

SALMONE.

seguente que' pescatori


ripresi cinque de'

gliarono

/\l

fecero sapere di avere

medesimi salmoni

secondo,

il

gli

ed.

altrettanti

principi orientali, che generalmente


la

pesca, fanno

anch' essi

tre

nel

ne

ripi-

terzo.

amano molto
sovente anelli

attaccar

non di rame bens d' oro, o d' argento ) ai salmoni, ed indi ridonarli alle loro acque native.
Dicesi che questi pesci furono causa che si scoprisse la comunicazione del mar Caspio coli' Oceano
,

settentrionale, e

Appena

il

sulle rive,

trovansi

in

golfo Persico.

il

ghiaccio

comincia

sciogliersi

in

salmoni cercano l'acque dolci, onde


copia

specialmente ne' fiumi

di

non

addentrano in mare. Nei


paesi temperati d'Europa ci accade in febbrajo
larga foce

che pi

si

o in marzo , nel settentrione per

non mai prima

d'aprile o di maggio. Verso l'autunno, se

come

non sono talvolta prevenuti dal ghiaccino , elio gli obbliga a rimaner ne' fiumi tutto
l'inverno, i pesci di cui parliamo, ritornano onde
sono venuti. Osservasi che la loro pesca assai
copiosa , quando gli insetti che si attaccano alle
loro branchie e si chiamano pidocchi di salmone,
in Isvezia

sono in gran numero. Allora


a pi grosse schiere che
correnti,

onde

scuotersi

infatti

mai a
di

importuni, che appena fuori

salmoni vanno

cacciarsi entro la

dosso
del

quegli ospiti

mare muojon^

e cadono.

TaJi schiere, composte: di due linee obblique-^

SALMONE.

IL

lp*

come

un triangolo, presentano, secondo

di

lati

Bloch, l'ordine seguente. Un gran salmone (orfemmina ) sta a capo di ciascuna


schiera
alla distanza d' un braccio seguono due

dinariamente
;

altri

ed indi

il

rimanente

schiera composta

contano quindici per parte,

Ove

precede.

di

di trentuno

le loro

linee

modo che

oltre
si

se la

ne
che li
rompano per una
individui,

se

quello

cascata d'acqua o diga o altro, essi le ricompon-

gono, tosto che l'ostacolo superato.

Ove

incon-i

una rete si fermano, intanto che alcun di


loro cerca un passaggio o di sotto o di fianco; el

trino

trovatolo, ripigliano poi

il

solito loro

ordine,

Le

femmine si avviano ordinariamente le prime; vengono in seguito i pi grossi tra i maschi; indi
i

pi

piccioli

stanno al retroguardo.

Tutti insieme

formano

talvolta un s forte esercito da romper


che si frappongono al loro viaggio, e da
cagionare grande strepito ne' fiumi , ove si tengori

le reti,

mezzo presso la superficie eccetto che in


tempo burrascoso e caldissimo, che fa loro pre-

nel

ferire

il

fondo, sicch passano senza che alcuno

se

ne avvegga.

Le migrazioni di questi pesci non sono brevi;


perocch dal mare d'Alemagna essi entrano nell'Elba, cui risalgono fino in Boemia, ove alcuni
se

ne veggono

rimontano
vogliono

il

nel

Moldava, mentre

Reno van

oltrepassare

quelli

fino in Isvizzera.

una

diga,

una

che

Quando
caduta

IL
d'

acqua

indi

si

si

SALMONE.

prendono

la

coda in bocca

il

che per altro

contraddetto da Pennant) e percuotono

con

.13

riposano prima sovra grandi pietre;

forza eh' essa

gli slancia

cinque o

1'

acqua

piedi
sopra della superficie. Anzi in vicinanza del
mare quando il vigor loro non per anco indetal

sei

al di

bolito,

per

essi

quattordici piedi

tal

mezzo possono

d'altezza,

far

salti

di

di tre volte tanto

una direzione orizzontale. Se volendo oltrepasche cadano


non per ci si
scoraggiscno , ma dopo alcuni istanti di riposo,

in

sar cataratte avviene

replicano
l'

il

tentativo fino a che riescano

o veduta

impossibilit di vincer gli ostacoli, se ne ritornano

pel cammino, onde sono venuti. Nella loro caduta

sempre

si

di fianco

tenendo la

per tema di urtarla contro

le pietre.

veggono un cane marino , eh' uno


loro nemici, in riva ad un fiume, o sentono

Quand'
de'

piombar

lasciano

testa in aria

essi

qualche rumore straordinario , tornano tosto al


mare. Cos nel 17^ accadde in Isvezia, che spaventati dallo scoppio d' alcuni pezzi d' artiglieria
interruppero

il

loro viaggio.

Secondo le osservazioni di Giessler, essi non


fanno che una lega e mezza all' incirca nello spazio di venti quattr' ore , e la met se il sol risplende
sul lor cammino
poich allora si divertano a
,

scherzare e saltare fuor d' acqua.

Ma

questo cal-

deve apparire inesatto , ove si consideri


qual lungo spazio essi percorrano talvolta in un

colo

*L

I;"44-

SALMONE.-

Per esempio essi non entrana


nel Reno prima di febbrajo
eppure gi alia fine
di marzo se ne prendono a Rusheim, picciolo
sicch in un mese
villaggio del paese di Baden
hanno fatto almeno cento sessanta leghe volendosi
mese o

sei settimane.

Onde prender

contare tutte le sinuosit del fiume

si appoggiano d'ordinario colla coda contro


una gran pietra; ed altrettanto praticano incontrando
per via qualche pericolo , fino a che sia passato.
Nella stagion degli amori i salmoni diventano
magri, ma ingrassano poi subito dopo il loro ri-

riposo

torno al

timane

mare

essendosi osservato, che in sei set-

raddoppia

il
loro peso. In Inghilterra
ne sono pescati di settantaquattro, e in Isvezia
di ottanta libbre. Denys dice di aver veduto nella
Lnigiana salmoni lunghi sei piedi
che si nutri-

si

se

vano

di pesciolini, d' insetti,

e di vermi,

esca usata

onde prenderli colla lenza.


Della pesca solita farsi di loro nel Tweeld
Pennant dice esser tanto abbondante, che spesso
in una sola mattina pu caricarsene un battello
se questo pur basta. Perocch il prenderne cinquanta o cento insieme in una rete cosa ordie qualche volta si giunge fino ai settecento.
Tal pesca su quel fiume dovrebbe cominciar veramente presso alla met di novembre , ma si anticipa sempre d'un mese, odi un mese e mezzo;
e mentre dovrebbe finir col dicembre si protrae

naria,

fino a genr.ajo inoltrato.

Suol

essa affittarsi ogni

IL SALMONE;
armo- cinque mila e settecento

I'45
sterlini all' incirca

a cui aggiugnendosene altrettanti che


tori sborsar

debbono per

altre spese,

che per non iscapitare hanno bisogno


almeno ducente diecimila salmoni.

La

gli appaltasi

fa conto

di

prendere

Scozia, l'Irlanda, l'Inghilterra tutte danno

prendono

di questi pesci in abbondanza. Ivi

o con reti o con porte

oppur

cos disposte

di ferro

che malgrado

essi

di legno

la corrente,

e-'

aprono

o per forza

per dar loro

libero passaggio,

della corrente

medesima o pel proprio peso chiu-

dendosi

indi

troncan loro la ritirata. I salmoni

cidono pure con lance a pi punte


tori

che

si

uc-

pesca-

sanno maneggiare con gran destrezza nel cuor

que' pesci col lume di una


un torchio acceso di paglia.
Certo Graham , affittuale d' una pesca a Whitehaven, immagin un mezzo particolare di prendere i salmoni, eh' egli chiam caccia, e che riesce
benissimo. Quando la marea bassa , o lascia quei
della notte, attirando

lanterna, o di

pesci fra banchi di sabbia presso-

all'

imboccatura

de' fiumi o alla riva, facile scoprirli

zione

cagionan

eh' essi

fondo. Allora

punte con

asta

a cavallo di

un uomo,
lunga ben quindici

senza mai scendere,

piedi percorre

picciolo,

infilza via via e getta


i

cinquanta per giorno.


Gabinetto T. V.

agita-

galoppo , il
a terra,
salmoni quaranta ed anche

gran trotto

fondo medesimo, e

all'

acqua rimovendo il
armato di lancia a tre-

nell'

io

SALMONE.

IL

1^6

Nella provincia di Ghristiansand se ne fa un'altra

ma

pesca singolare,

pericolosa. Essa

ha luogo

alcune montagne dirupate, sul fiume detto


presso

ponte di Bieland, ove l'acque

il

fra

Medel

si

preci-

pitano dall'alto di una rupe, e formano una bella


cascata. I pescatori

arrischiano sotto di essa entro

si

ad un trave per mezzo


una corda, sicch se F una o l'altra si rompe
sono perduti andando a battere contro gli scogli,

panieri di vetrice

attaccati

di

come pi

volte avvenne.

Che

se la fortuna gli asse-

conda, sicch penetrino sani e salvi sotto la volta


della rupe, ne fanno uscire i salmoni, che vi si
tengon nei
affacciano

fori
all'

Dacch

si

prendono

li

all'

istante

che

si

apertura.

adoperano

in

Norvegia

le

grandi

reti,

la pesca de' salmoni divenuta cosa di riguardo,

due mila in un giorno.


prendono in Isvezia nel golfo
di Bornia presso la Laponia , non che in Olanda
alla foce del Reno e della Mosa.
Un mezzo usuarissimo sul continente per conprendendosene

talvolta

Molti pure se ne

servare

uopo
si

si

salmoni

fende loro

quello
il

ventre

tolgono le spine del dorso

giorni in sale,
il

filino

di
,

affumicarli.
si

tal

indi tenutili quattro

nettatili e rasciugatili si

per tre o quattro

tronca la testa

settimane.

d ad essi
Ci riesce

benissimo con quelli che pesano diciotto o venti


libbre , poich i piccioli si guastano troppo presto,
e

grandi non prendono

il

fumo

a dovere.

IL

ma

mento;

SALMONE.

muojono appena

I salmoni

I !{

tratti

dal loro ele-

quantunque grassissimi possono durare


corrompersi. Bloch riferisce

pi setlimane senza
di

averne

spesso

ricevuto

alla distanza di cento e

esposti

senza

all'

aria

tre piedi

di

venti

impagliati

Egli assicura, che nel loro canale

alimentario trovasi

peso

freschi

conserv ancora qualche tempo

li

difficolt.

due o

di

pi leghe; e che avendoli

comunemente un verme lungo


una femmina del

e neh" ovaja d'

libbre

si

annoverarono

ventisette

mila ottocento cinquanta uova.

Nei fiumi

Kamtschatka

i salmoni di diffegrande abbondanza , che s


cacciano innanzi Y acqua a grandi ondate , e pro-

del

renti specie sono in

ducono

talvolta allagamenti.

Nel qual

caso

ov

l'acqua trovi nuova escita, ne restano tanti a secco

da cagionare una pestilenza , ove gli orsi e le fo*


che non li divorassero, e i venti violentissimi non
tenessero l'aria purgata.

Vuoisi che questi pesci abbiano


in

grande

avversione

schivano ne' loro abiti.

il

color rosso

che i pescatori lo
Pontoppidan parla della lor
ond'

ripugnanza pei corpi fracidi , sicch dice , ove so


ne getti alcuno neh' acque in cui trovansi tosto
,

le

abbandonano.

nell'

acque

mamente

stesse

Ad

Norvegiani lancian
una torcia accesa , e credono ferarrestarli

di ottenere

il

fine desiderato.

i48

LA TROTA.
In generale

ed

esile;

il

corpo di questo pesce smilzo

nondimeno

Scozia divien

in varj fiumi

que libbre, sebben


pollici di

scelle

La

lunghezza.

muso alquanto simo


pesce vorace

ma

sua testa rotonda;

il

come

di

bocca larga,

denti non solo nelle ma-

ancora nel palato, e sulla lingua

scaglie sono picciole;


i

la

piena di

d'Irlanda, e di

da pesare tre e fino cinnon abbia diciotto o venti

grosso

il

le

sue

dorso di color cinericcio

fianchi gialli; la coda larga, e nella stagion mi-

gliore tutto

corpo e

il

gli

opercoli delle branchie

macchie rosse e nere.


Vi hanno diverse specie di trote che differiscono fra di loro cos per la taglia, che per le
forme e i colori, i quali gi variano in una spesegnati di picciole

medesima secondo la stagione e le acque. La


femmina ha la testa pi picciola e il corpo me

cie

pieno, che

il

maschio;

la

sua

carne

anche di

miglior sapore.

Malgrado la squisitezza di questo sembra che


non facessero delle trote il minimo conto.
Esse abbondavano nella pi parte dei laghi del
romano impero ma gli autori non parlano che
,

gli antichi

della bellezza dei loro colori.

In alcuni fiumi le trote vanno in frega nell'otma pi generalmente aspettano il novembre. Verso la fine di settembre esse abbandonano

tobre

l49

LA TROTA.
le

acque profonde, ove

erano

si

ritirate nella

calda

stagione, ed entrate nelle correnti cercano luoghi

convenevoli a deporvi
ghiajosi,

od acque

tre, e

cui letto sia

il

In quel tempo

le

loro

un misto

loro capo e

il

uova,

cio fondi

abbondino di pie-

le cui rive

di rena e di ghiaja.
il

loro corpo diven-

gon neri e la loro carne molle e malsana. Esse


non sono mai buone a mangiarsi , che quando si
trovano piene d' uova e in ci veramente differiscono da tutti gli altri pesci. Abbattute e inferme, poich si sono sgravate, cercano Tacque tran,

quille

ove credesi che seguitino a languire tutto


In marzo poi, e talvolta pi presto

l'inverno.

tempo bello, si accostano alle foci , e


un po' alla volta le forze scelgon nei
fiumi la loro stanza d' estate dietro un sasso , un
tronco d' albero un rialto di terra, contro di cui
quando

il

ripigliate

batta

la

corrente

fra radici d' alberi

dentro cavit
,

esse ottime navigatrici

cinque o

ombra

all'
,

fatte dall'

acqua

de' cespugli.

Sono

e fanno al par de' salmoni

piedi d' altezza

per oltrepas,
frappongono al lor passaggio.
Si osservato che ne buoni vivaj esse ingrassano meglio, che ne' fiumi. Quanto al moltiplicarsi,
quantunque non facciano moltissime uova, se non

salti

di

sei

sare gli ostacoli, che

si

si

divorassero a vicenda

apparirebbero oltremodo

feconde. All' et di quattro o cinque anni sono per


lo pi giunte a tutta quella grossezza,

natura comporta. Nei

tre

seguenti

che la lor
non crescono

LA TROTA.

l5o

poco; indi dopo due altri la loro testa


allarga, il loro corpo vien meno, e nell'inverno

die
si

assai

seguente

muojono

sen

sicch

lor

la

vita

pu

essere in tutto di nove o dieci anni.

In

certi

fiumi

settentrione prendonsi trote

del

rosse, che sono d' ottimo sapore, e le cui ossa

Quanto

sciolgono per la cottura.

si

loro gran-

alla

dezza basti dire, che due pescate non molto


erano lunghe ciascuna ventotto

pollici.

Una

tratta

dallo Stour, fiume d'Inghilterra, nel 1797 pesava


ventisei libbre ; ed un' altra , che proveniva dal

Hong-Neagh
Vuoisi che
al

d'

Irlanda

ne pesava trenta.

la stagion delle trote

duri dal marzo

dicembre. Dalla met d'agosto per a settem-

bre inoltrato sono pi grasse che in altro tempo


qualunque.
che di rado
prendere colla lenza, a cui non si attacca
ordinariamente altra esca, fuorch di vermi e moSi tengono esse tanto in guardia

si

lascian

sche

artificiali.

La

stagione pi opportuna a questa

pesca dal marzo all'ottobre, in qualunque ora


della giornata

massime

se

il

cielo

un po' nu-

voloso.

Ne' paesi ove abbondano le trote si marinano


i salmoni,
oppur si salano come le aringhe.
che esce da una rupe
Alla sorgente dell' Orbe
liei cantone di Berna , in Isvizzera vi hanno trote
del sapor de' granchii
e d' un odore graziosissinio ; quando si mangiano fresche.

come

l5l

LA TROTA.
In pi paesi

sovrani

si

sono riserbati

diritto

il

esclusivo della pesca delle trote, vietandola a chic-

chessia sotto gravissime pene. In Sassonia


v'

era la prigiona

pi anticamente

d Alemagna
5

vincie

regno di Congo
In due o tre

taglio

il

con una

eli' ivi

pur

stagni

o tre laghi

mano; e nel

della
si

parte settentrionale

trovata una singoiar

uncino presso

d'

coda,
In due

la

in alcuni pesci persici.

Irlanda poi avvene un' altra appelcon stomaco grossissimo e muscolo-

d'

lata gillaro,

sissimo

specie

vede

si

fa

in Africa ne va ancora la vita.

del principato di Galles


trota

della

poco

in varie pro-

come

il

ventrio-lio deg-li uccelli.

Del

resto

anche le trote comuni lo hanno molto forte e


muscoloso , come quelle che lo riempiono non
solo di pesciolini e vermi fluviatili , ma anche di
corichi ghette

d'

acqua dolce, e

inghiottono pietruzze

al

par degli uccelli

per ajutare

la triturazione

dure de' loro alimenti.


La trota bruna non che una variet della
comune , da cui si distingue e pel colore e pei
luoghi che frequenta. La sua testa grande e di
un bruno carico la mascella superiore s' avanza
alcun poco oltre 1' altra ed ambidue son fornite
delle parti

di denti acuti;

l'

iride dell' occhio azzurra, e la

pupilla nera orlata di rosso;


i

fianchi

sparsi di

sono

di

color bruno,

macchie violacee;

il

il

dorso rotondo;

come

la

testa

ventre bianco e

pi esteso 5 che nella trota comune. Essa abita

XA TROTA.

l53

tome

questa

Y acque chiare e fredde dei torrenti

di fondo ghiajoso,

colla sola differenza

ferisce i ruscelli ombreggiati.

La

che pre-

sua carne, fatta

cuocere

diventa rossa , ed di miglior sapore


,
che quella della trota comune.
Nello Tweeld se ne trova un' altra ( nei soli
mesi per di gennajo e di febbraio) molto grande

e in proporzione pi. lunga della trota salmonea,


di cui or ora parleremo. Essa pesa talvolta fino
a dodici libbre, e

-si

vende

in

Londra per salmone.

LA TROTA SALMONEA.

cos

detta

a cagione della

colla trota, e col salmone.

Ha

la

somiglianza

sua

grossezza minima

ed macchiata come l'altra; abita come


primo ora il mare ora i fiumi cui risale per
deporre le sue uova
e come la seconda sceglie
pe' suoi amori la stagione invernale. lascia, per
vero dire, pi tardo che il salmone V acque del
mare, poich non si vede nell'acque dolci prima
di maggio, e vi rimane poi fino al novembre o
al dicembre. Egualmente che gli altri pesci del
medesimo genere essa vive d' insetti di vermi
di questo,

il

di pesciolini, ed

ama

torrenti rapidi,

sabbioso o ghiajoso.

La

buon sapore massime

innanzi

.,

il

cui fondo

sua carne rossa e di


alla stagion

degli

amori se non che varia secondo la maggiore o


minor limpidezza dell' acque, in cui questa trota
;

LA TROTA SALMONE.A.
si

53

prende. Tratta dal suo nativo elemento la me-

schina tosto perisce.

Essa

di tal

mole da pesare talvolta otto o


Bloch ne descrive una lunga
sopra uno e mezzo di grossezza,

dieci libbre. Il dottor

ventidue pollici
la

qual pesava cinque

osserva che la trota


pesci di

mare

libbre e

di cui

che spnde luce

specialmente dal palato


chie e dagli occhi.

quarti. Egli

tre

parliamo

uno dei

tenebre

nelle

dalla lingua

dalle bran-

poich, toccando dopo queste

corpo della trota niente luminose,

altre parti del

vide che a un tratto lo divenivano, conchiude che


la virt

di dar luce

scida che ricopre

attaccava alle dita.

vedendo

per

sia

posta nella

le parti

materia

Di che ebbe pure

altra

che a misura, che quella materia

cava

la virt

di cui

dicevamo

si

prova

otto giorni con-

un' esperienza di

tinui,
,

vi-

nominate, e che gli

si

dissec-

appoco

veniva

appoco a mancare.
Affine di conservar le trote salmonee,

si

salano

marinano, o si affumicano. La loro carne tenera delicata e d' un odore gradevole , specialsi

mente quando son

grasse.

Trovasi

nel lor canale

verme quantunque
salmone. Secondo Pontop-

alimentario la stessa specie di

pi picciolo, che nel


pidan esse vanno soggette ad una malattia di consunzione, per cui la loro testa cresce di volume,
il

loro corpo dimagra, e gli intestini

i pustule.

si

riempiono

i54

IL
La
cioli

LUCCIO.

testa del luccio

compressa;

gli ocelli

sono pic-

e di color d'oro; la mascella superiore larga,

pi corta dell' altra, un po' curva all'estremit, e leggiermente punteggiata; i denti sono taglientissimi

ed

attaccati

non solo

palato, e talvolta alla

alle mascelle

ma

anche

lingua o alla gola. Oltre

al
i

da ciascun lato delle mascelle, la cui aper


tura molto grande, vedesi un osso simile a mascella di vpera , per mezzo del quale il luccio
pu allargar vie pi la bocca e la gola , quando
vuol inghiottire la preda. Il suo corpo tende al
lungo; ii dorso largo e quasi quadrato, se il
pesce grasso; il ventre sempre bianco. Nella
stagione che precede quella del depor l'uova egli
d'un bel color verde screziato di giallo brillante
colle branchie d' un rosso vivissimo; ma nel resto
dell' anno il verde si cambia in grigio, e le macchie gialle perdono il loro lustro.
Questo pesce era dagli antichi non molto conosciuto. Dicesi, ma l'asserzione non sembra avere
gran fondamento, ch'egli sia stato introdotto in Inghilterra sotto il regno di Enrico Vili, al qua!
tempo per la sua rari pagavasi il doppio d'un
agnello. Oggi comunissimo in tutte acque di
Europa, della Lapponia e del settentrione della
Persia , ove talvolta ha pi d' otto pie d lunghezza. Esso vive isolato, n mai si vede andare
denti,

ia isctera con altri pesci*

l55

IL LUCCIO.

Non

avvi fra' suoi pari in grossezza chi l'ugna-

gli in voracit.

Udimmo

narrare di un luccio che

volendo fare di un altro della sua specie un solo


boccone, e questo essendo troppo grosso
ne ri,

mase

Autentica poi

soffocato.

rinchiuso nel canale

che prese

la

di lord
d'

testa

la

storia di quello

Gower

un cigno

all'

Trentham 5

che

istante

si

per cercar nutrimento , e serrandogliela e


cercando inghiottirla ne mor insieme a lui. Walton
riferisce che un suo amico, il quale avea alcune
tuffava

lontre addomesticate vide

un giorno un

luccio af-

famato battersi contro una di esse per una car*


pana che avea presa , e che le fu tolta dal suo
nemico.

Boulker racconta

come

padre

il

suo

avendo

preso un luccio lungo un'auna, del peso di trentacinque libbre, e fattone presente a

mondeley,

questi

il

fece mettere

lord Chol-

nel

vivajo del

suo giardino pieno allora di gran quantit di pesci.

Un

anno dopo,

sto vivajo,

tutti divorati

di

nove

parecchi

cangiandosi

trov che

si
,

l'acqua di queospite gli avea

una grossa carpana del peso


libbre, a cui per altro avea dato

morsi. Posti

nel vivajo

secondo anno

lasciato vivo alcuno;

pappate anitre ed
avea potuti avere.
allora in poi

nuovo

eccetto

in dieci

capo ad un

il

si

e ci

il

pesci

non ne

non bastandogli

altri uccelli

Fu

altri

luccio

in

avea
si

era

acquatici quanti ne

quindi dato ordine, che da

nutrisse di trippe

provvedute

al

i56

luccio.

iti

macello ;

il

qual ordine essendosi eseguito trascu-

ratamente, egli ne mor, per ci che sembra, di


fame.

Nel dicembre del 1765 fu preso nell'Ouse,


fiume d'Inghilterra , un luccio , che pesava oltre
a ventotto libbre, e fu pagato una ghinea. Quando
venne aperto si trov nel suo stomaco un oriuolo
con nastro nero e due sigilli , che apparteneva ,
come poi seppesi, ad un cameriere annegatosi un
mese prima.
Narransi da varj
Gessner, fra
del

Rodano

bevea

scrittori

della ferocia del

golari

gli
si

altri

storie

pesce

veramente

che un luccio affamato


un mulo, che

dice,

attacc alle labbra di

e fu cos tratto fuor d' acqua

recchie persone, bagnandosi ne' fiumi

dare

alle

sin-

di cui parliamo.

gambe morsi

crudeli

e che pa-

si

che poi

sentirono
si

accor-

sero venire da pesci di questa specie.


Il
si

pi smisurato di

Lillishall, presso

ceasi uscir

tutti

lucci, cbe,

per quanto

crede, siansi veduti in Inghilterra, fu preso a

1'

memoria

Newport, in uno stagno, da cui faed ove non era^stato pescato

acqua
<T

uomini:

esso pesava pi

di

cento

settanta libbre.

Se devesi prestar fede

alle

asserzioni di

pi

tempo. Gessner
parla di uno, preso nella Svevia, a cui si davano

autori

cento

lucci vivono lunghissimo

sessanta

sette

anni

eh' era

di

grossezza

enorme^ e mostrava realmente una decrepita

et.

t5y

IL LUCCIO.

Esaminatolo

gli

trov al

si

muso un

anello

di

a Federico II imperarame, su cui era scritto


dore mi gett di sua mano in questo stagno il
5 ottobre 1262 , onde si conchiuse che vi era
:

duecento

stato al di l dei

Le uova

di luccio

priamente insalubri

il

grasso

il

mascelle ridotte

le ossa delle

fiele,

ma

sessant' anni.

sono poco sane

anzi pro-

fegato

il

in polvere

adoperano utilmente dalla medicina.


I poeti hanno chiamato questo pesce

il

si

tiranno

dell'acque; e realmente egli tale, poich assalta

e divora quanti gli cedono in forza, siano d'altra


specie o anche della sua propria; e chi gli sfugge
noi deve che alla propria picciolezza e agilit, o

proprio coraggio.

al

gli

ispira

l'

sua presenza produce fra

dorme

egli

acqua,

augelli

piccioli

ai

Quand'

La

medesimo, che

pesci minori quel terrore

altri

il

che

gli

il

sdrajato

nibbio

accade sovente

girano d' intorno in gran

numero

ed

il

falco.

del-

superficie

alla

essi

ma

gli

si

ag-

non senza

grande sospetto, e moltissima circospezione.

Come
raro che
in

il

luccio riputato boccone eccellente,

si

lasci

invecchiare, poich la sua bont

ragione della sua giovinezza. Sul continente,

3ve abbonda,

si

La

fa disseccare, e

si

trasporta a luo-

ben
femmina si sono trovate
cento cinquanta mila uova. Il tempo di deporlo
1' aprile.
per essa il marzo

ghi

lontani.

grande,

se in

sua

una

fecondit debb' essere

sola

l53

IL LUCCIO.

Molto divertimento d

pescarlo colla lenza , poi

il

morde Y amo arditamente.

eh' esso

Il

chiozzo e

la

che si
possa offerirgli. Il pi gran luccio, che, per quanto
sappiasi, abbia mai dato onore alla lenza, quello
preso nel 1784 dal colonnello Thornton in Iscozia,
poich pesava quasi cinque libbre. Egli stette at-

lasca di grossezza

media sono

l'esca migliore,

all'amo per cinque quarti

taccato

di sottomettersi

alla

sua sorte.

prima

d'ora,

Avea

nel ventre

ima piaga cagionata da un uncino entratovi forse


diec' anni prima, per quanto si congettur dietro
certe relazioni di pescatori.

I lucci

si

prendono sovente, mentre dormono

alla superfcie dell'acqua;


al di

passando loro pian piano

sopra della testa un laccio attaccato ad una

pertica,

il

quale

pu

si

con

stringere

somma

prontezza.

L'ANGUILLA.
Le
in

anguille hanno la testa assai

forma

raggi;

il

sguscia.

di tubo; le

membrane

corpo quasi cilindrico, e

La

liscia

il

muso

branchiali di dieci
s

molle, che

loro testa e le pinne dorsali e caudali

non formano, che una

sola cosa; e l'apertura bran-

chiale dieiro la testa o le pinne pettorali.

Si annoverano circa r,ov

Romani non ne
le

specie di anguille. I

faceano gran caso;

pregiavano moltissimo.

ma

Sibariti

Per

non

ed

desti-

natura a formare un anello fra i serpesci, e non che somigliano ai primi

nate dalla

penti

conformazione sembrano esse

la loro

per V esterno

solo

ma

anche per diverse

abitudini.

noto, che le anguille lasciano sovente

elemento, e

si

aggirano la sera e

lumache,

prati in cerca di

ed anche

si

la

d' insetti

trasferiscono per

terra

il

loro

mattina pei

e di vermi,
da un vivajo

Ci provato dal trovarsene talvolta ove


non ne furono mai, di che Plott fa menzione nella
e da alsua Storia naturale dello Staffordshire
cuni versi d'Oppiano pare, che se ne fossero arall'altro.

yeduti anche

Possono
che

le arresti

loro

in

sormontare
corso

medesimo. Anderson

l'ostacolo

sue

antichi.

gli

le anguille

transazioni

filosofiche

numero

d' anguille

infatti

del giugno

visitando egli le chiuse presso


I

ocfni

ostacolo

agglutinandosi

al-

narra nel

1746, che

Norwich vide gran

arrampicarsi alle sponde e alle

palanche vicine cinque o sei piedi sopr' acqua


con grandissima agilit , sebbene i legni fossero

molto secchi e lisci. Prima di uscir dei tutto daY acqua teneano per alcuni istanti la testa e met
del corpo alla superficie , applicandole contro i

legni

derson che ci

all'

onde venne in pensiero ad Anper lasciar condensar


loro glutine, affinch meglio 1 so-

medesimi

aria

stenesse.

il

facessero

L ANGUILLA.

6o

Lo

stesso

una singolarit da
grazione

riferisce

riguardo

anguille ne' fiumi.

all'

emi-

Tro-

campagna d un mio amico


contea d'Aberdeen, sovente io prendeva di-

vandomi
nella

lui osservata

delle giovani

Ape

sua

autore poi nella

letto a

egli dice

alla

diportarmi pe' banchi

di

rena del fiume.

mie passeggiate mi accorsi un


giorno di non so che , somigliante ad un cor don
nero, che si agitava ne' bassi fondi del fiume medesimo. Guardando pi da vicino vidi essere un
gruppo di giovani anguille cos strette le une alle
altre, che a prima giunta si potevano credere un
solo corpo. Ad evitare ogni ritardo, e a non essere

In una

di

queste

impedite dalla corrente esse teneansi contro fi letto


tutta la lunghezza del loro viaggio, seguendo

per

Ogni volta che entravano


uno spazio comodo e tranquillo, il loro gruppo
si allargava in maniera
che aveva allora un pie
di estensione; ma dovendo passare una punta di
le sinuosit del fiume.

in

terra, ove la corrente era rapida,

si

restringevano

nuovo, fino a che ne fossero uscite.


Cos camminarono d e notte senza interruzione per pi settimane; e sarebbe stato facile il
prenderle sebbene agilissime. Esse erano interamente formate, ma non aveano che due pollici
di lunghezza; e poich tutto il gruppo appariva

di

di

dodici

in

fossero molte.

venti pollici

Mai non

convien dire

potei sapere

eh' esse

d'onde venis-

sero o dove andassero. Il luogo ov' io le vidi era

^ANGUILLA.
a due

anno

mare; e

teglie del

alla stessa stagione

l6l
che ogni

fui assicurato

vedrei simile cosa .

Gli antichi credettero che le anguille fossero


generate dal limo de' fiumi , o prodotte dalle spo,

che le lor madri deponevano qua e l sulle


Queste opinioni ed altre simili, che fanno
sorridere ogni persona di mezzano buon senso,

glie

pietre.

hanno anche

Le

tempi recenti trovata accoglienza

in

fra quelle che

stimano dotte.

si

anguille tengonsi pi volentieri che altrove

nella belletta, sotto l'erbe, le


d'

albero

acque

vipare.

-,

ne'

banchi

d'arena,

radici o

cui perci

amano

Vengono

per la loro specie

tronchi

fondo

in

allo

tranquille. Esse sono vi-

ad enorme

grandezza^ perocch nel 1667 ne fu presa un*


vicino a Pietroburgo lunga quasi sei piedi;
del 1799 un' altra nel Kennet
la qual pesava quindici libbre.

Quelle che

si

presso

Newbury ?

serbano negli stagni, distruggono

le picciolo anitre;

di

che

il

signor

Hawkins ebbe

prova nella sua campagna di Twickenham. E


quando fece mutar t* acqua al suo vivajo , trov,
nel fondo anguille grossissime , nel cui stomaco
erano ancora le teste od altre parti delle lor vittime, che non aveano potuto, digerire.
Mai le anguille non escono dai loro nascondigli
e allora si cerca di prenderle
se non la notte
con lenze, a cui sono attaccati pi ami. In inverno,
si profondano nella belletta, ove rimangono carne
;

Gabinetto T. V.

l' ANGUILLA.

ifi

serpenti in una specie d' intirizzimento.

il

lor timore del freddo

stagno un fascio di paglia


sicch

si

che gettandosi

"tosto

usa non di rado un

tal

vi

s\

tanto

in

uno

rifugiano

mezzo per averle

con poco disagio.

Hanno

, che anche
scuojate
muoversi per buon
tratto. Nessun pesce poi regge al par di loro fuor
d'acqua s lungo tempo. Il signor Swallow, andando
da Pietroburgo a Mosca, ove le anguille sono
assai rare
ne prese con se alcune per farne un

esse la vita

tenace

e fatte

a pezzi

regalo.

Prima per le espose all' aria per farle


e come in breve parvero morte e ghiac-

seguitano a

gelare

rinchiusele in un canestro o sporta con neve,


and pel suo viaggio. Arrivato quattro giorni
dopo a Mosca, e fattele mettere inacqua fresca,
ove disgelarono, esse diedero a poco a poco segni
di vita , e fra non molto furono interamente rista-

ciate

se ne

bilite.

La

miglior stagione per le anguille dal mag-

ma si pescano colla lenza fino in


Dopo un tempo di pioggia si pu pescarle tutto il giorno; male pi grandi e migliori
si
prendono di notte. La loro esca consiste in

gio al luglio;

settembre.

vespe, lumache, piccioli ciprini e chiozzi. Nell'isole


britanniche la miglior

Ban

pesca

d'anguille

si

fiume d' IrlandaVaria il loro colore dal nero di fuliggine

fa nel

chiaro d' oliva.

Quelle appellate

al

verde

argentee hanno

l'anguilla.
il

ventre bianco

colore che vi

si

e tutto

Le

accosta.

i63

resto del corpo d'

il

un

anguille che chiamansi

nere (pochissimo bnone a mangiarsi, massime tratte


da acque stagnanti) han nero il dorso e il ventre
giallo.

L' anguilla , detta di sabbia , non oltrepassa un


piede in lunghezza; ha testa schiacciata e meno
grossa che altra parte del corpo , il quale di

forma

cilindrica; la mascella superiore pi picciola

che l'inferiore; e le scaglie appena visibli. Ella


e sfonda 1' arena nel centro
si avvolge in cerchio
colla sua testa. In estate si trova sopra la maggior
,

parte delle

rive

Quando

sabbiose.

la

marea

nasconde ne luoghi ove resta appena un piede d' acqua , e si cava di l profonbassa

ella

si

dandovi uncini

apposta a quest' uso.

fatti

delle sue carni esca per


siano

cibo

altri

anche

delicatissimo

piacciono molto al porco marino


il

muso

nella rena

come

il

Si fa

quantunque
,
peli' uomo. Esse

pesci

il

quale caccia

majale nei fango.

L'ANGUILLA ELETTRICA
O TREMANTE.
Il

dottor

Garden

stando a

Carolina meridionale

ci

pesce, che per la forma e


all'

anguilla

comune

la

fa
il

di

Carlestown nella
questo

singoiar

colore molto somiglia

seguente descrizione:

L ANGUILLA ELETTRICA ec.

if4

maggiore de' pesci che ho qui veduti, avr


forse tre piedi ed otto pollici nella sua pi gran
lunghezza , e la circonferenza della pi. grossa

Il

La

parte del suo corpo sar di quattordici pollici.

sua testa grande,

schiacciala,

piena di

liscia,

aperture, che sembrano fatte con un ago spuntato,


e sui fianchi specialmente sono in grandissimo nu-

mero e

in

Il

fila.

muso

due mascelle sono

le

muso

rotondo e senza punta;

dell' istessa

lunghezza del

Da

e la loro apertura assai grande.

muso

scun lato del

sono due

istesso

cia-

sfiatato]

primi pi capaci e in forma di tubi elevati al di


sopra della superficie; gli altri pi piccioli a livello della pelle, distante

un

pollice l'uno dall'altro.

Gli occhi sono piccioli addentrati, di colore azzurrognolo, e posti dietro

tre

quarti

pollice

di

un po' pi verso i lati della


qual mi parve ben ferma, ma non potei

dietro quegli sfiatatoj


testa, la

assicurarmi se avesse ossa o cartilagini.

ma

pi oltre

mente verso
fianchi

qualche

corpo grossissimo e rotonda,


impicciolisce , e si svta maggior-

distanza da essa
s'

la

il

coda

sono

che come tronca. Il dorso


di macchie d^ un color

coperti

e i
lucente, disposte sovra pi linee ad intervalli considerabili

e verso la coda in ispecie pi

numerose

e pi appariscenti.
.

Tutto

il

corpo del pesce, cominciando quat

tro pollici sotto la testa

quattro parti ben

distinte.

sembra essere

La

superiore o

diviso in
il

darsa

l'anguilla elettrica

laterali

che vengono dalla base della

La

profondi.

testa al di

corpo, essendo la pi forte di tutte,


azzurro pi chiaro e pi lucido che il

appellarsi

d' un

dorso;

seconda parte

di linee

formano solchi
che pu propriamente

sopra delle branchie pettorali,

si

i65

c"

mezzo

rotonda, separata dall'altre per

si

il

ma

rigonfia sui fianchi,

verso

il

basso

restringe, e forma in seguito la terza divisione.

Questa pu chiamarsi

carena o la chiglia, e

la

si

distingue dalle due parti antecedenti pel suo im-

sua poca tensione,

picciolimento,

la

lore grigiccio.

Quando

in un' acqua

quest' ultima

profonda

si

il

suo co--

pesce nuota pian piano

il

distingue facilmente sovra

parte una

romboidale

maglia

ma

forma che
vederla molt

nei bassi fondi raccorciata essa pi non

pieghe longitudinali. Sembra al


muscolosa, e dove si attacca alla division precedente, larga forse un pollice e diciotto
assottiglia

pi gi presso

la

Si

linee.

quarta parte

eh'

una pinna lunga, soda,

liscia,

ondeggiante che

comincia a tre o quattro

pollici

dalla testa

estende

coda

lungo

la

carena fino

all'

allargandosi anch' essa nel

gendosi nel

pesce

fine.

affatto

menterebbe

La

estremit

mezzo

si

della

e restrin-

posizione dell' ano del nostro

singolare, poich nessuno

di trovarlo

ad un pollice

si

argo-

incirca

da-

vanti alle pinne pettorali.


Queste , se pure si pu chiamarle di tai
nome, sono due; cominciano alquanto al di sopra

l'anguilla elettrica

166

ec.

dell'aperture branchiali, non hanno che un pol-

lunghezza

lice di

com-

son di forma rotonda e di

Sembrano

posizion delicata.

servire pri nei pai meni e

a sostener la testa, quando l'anguilla elettrica vuol

respirare

che fa ogni quattro o cinque minuti,

il

mettendola fuor d'acqua. Di qui pu conchiudersi


ch'essa abbia polmoni e sia di genere amfibio. "Veg-

gonsi sulla sua pelle molte linee trasversali o di-

che le danno crta somiglianza coi


Termi, accresciuta dall' allungare e raccorciare che
essa fa il proprio corpo a piacer suo. Quella da
pie misurata, che aveva tre piedi ed olto pollici
visioni anulari,

di lunghezza

e due pollici.

medesima
avanza,

il

all'

carena

alle parti inferiori

coda va innanzi,
cia

all'

riori.

per

innanzi

Quando

facilit.

estremit

riposare

1'
,

vermi

le

indietro

nostra

colla

anguilla

si

delle sue pinne

dall' alto,

finisce

retrograda

e la

ondulazion delle pinne comine si comunica alle parti supe-

possono

si

si

sdraja di fianco, quasi

vedersi

distintamente

descritte.

acqua e distesa

rena e le pinne
le

co'
all'

la

comincia

quattro divisioni da noi

come

ma quando

Ogni volta ch'ella

tratta dall'

riduceva a tre piedi

movimento ondeggiante

sua

della

si

somiglianza

Altra

nuotare

poter

il

contraendosi

sul

ripiegano

Quando

suo ventre
sull'

un

le

poi
la ca-

de' fianchi

pinne ventrali del riccio marino, quando

strascinasi sul

Piacciono

fondo

all'

anguilla elettrica le acque chiare.,

l'anguilla elett r ica


ond' ella
del

mare ed

167

ee.

tien volentieri presso le

si

rive pietrose

foce de' fiumi, cui spesso risale,

alla

anzi entra talvolta ne' laghi che vi comunicano. Si

alza frequentemente

del salso elemento

La

al

sopra

di

della superficie

e priva d' aria tosto sen muore.

sua carne grassa e d' ottimo

sapore; quella

del dorso pi soda e piena di piccole reste; quella


del ventre pi molle e pi viscida. I Bianchi e

Negri

La

propriet

come

la

mangiano indistintamente.'

la

quest' animale

galvanica di

torpedine elettrizza uno

quali comunicano insieme, eccit


studiosi della natura.

1'

che

pi corpi,

attenzione degli

Richer, mandato nel 1671


Ga Jenna per farvi al-

dall'Accademia di Parigi a

cune osservazioni relative

primo

piedi

il

matematiche

fu

il

Grande sorpresa,

vedere un pesce lungo

tre o quattro

conoscere

tale propriet.

cagion

alle

Europa una
egli dice, mi

far

ai

simile ad un' anguilla

filosofi

d'

privar di

movimento

per un quarto d' ora il braccio e la parte pi


prossima al braccio di chi lo toccava col dito o
col bastone.

ma

l'

ben

solo fui di ci testimonio oculare,

espeiimentai ih

me medesimo

con uno, sel>

che i selvaggi aveano tratto dall'acqua.


Essi non poterono dirmi come si chiamasse; ben
ferito,

mi accertarono che percuoteva

gli altri pesci colla

sua coda, onde instupidirli e in seguito divorarli;


il

che mi parve probabilissimo, considerando


che il toccarlo produce va negli uomini

fetto,

l'ef-

l'anguilla, elettrica ec,

i63

La

relazione di RicHer per altro

impressione sui dotti

uno

quali

fece

s\

poca

professavano allora

scetticismo eccessivo, che per settant' anni

non

se ne parl. Verso la met dello scorso secolo

nalmente

il

fi-

signor de la Condannine ne' suoi Viaggi

d'America ece menzione di un pesce che produgli stessi effetti che quello descritto da Richer. Il signor Ingram in una lettera del febbra jo
iy5o venne a parlare del pesce medesimo (chiamandolo per altro torpedine) e disse eh' era cinto
d' un' atmosfera carica di fuoco elettrico , poich
volendolo toccare con un pezzo di ferro , il suo
braccio senti una s forte scossa, che fu costretto
desistere. Il signor Gravesende pel primo scopr
ceva

definitivamente

la

natura di questa scossa, scrivendo

da Rio Essequebo ad un professore tedesco nel


novembre del 17 05 che la scossa era propriamente la stessa della bottiglia di Leida colla sola
differenza che non si vedeva uscire scintilla dal
corpo del pesce, sebben questo quando grande,
crolli interamente ed anche abbatta il corpo di
,

chi lo tocca .

Gronovio pubblic in seguito alcune esperienze


che persona da lui conosciuta avea fatte in America sul pesce di cui parliamo;

onde

si

prova

in-

contrastabilmente la propriet galvanica del pesce

medesimo. Da esse risulta pure che il fluido elettrico si comunica a pi persone , la prima delle
quali tocchi di sua mano la testa del pesce, e

i/anouilla elettrica
Y ultima a qualche

ifjm

ec,

tenga la

disianza

mano

nel-

l'acqua; e che d'altra parte non vi ha scossa, toc-

pesce con sostanze elettriche per se mede-

cando

il

sime

come

seta o cera lacca.

Muschembroeck, gran

partigiano dell'elettricit animale, diede subito con-

queste esperienze al suo amico Noli et ;


non bastarono a togliere ogni dubbio attribuendosi da alcuni ci che dicevamo della notezza di

ma

esse

stra anguilla a certi suoi

muscoli

simili a quelli,

che Raurnur assicura di avere scoperti nella torpedine. Ma Vander Lott venne con nuove espe-

appoggio dell'opinione de' galvanici


che se toccavasi V anguilla con
diversi metalli si sentiva un forte colpo, e se con
cera lacca o altro della stessa natura, non se ne
sentiva alcuno. Fermili aggiunse questo fatto, che
quattordici schiavi, i quali si tenevano per mano,
avendo Y ultimo di essi la manca rdV acqua, provarono tutti insieme una scossa, quando il primo

rienze

in

facendo

vedere

tocc

pesce con un bastone.

Il

il

dottor

Wiliamson

una lettera inserita


che toccando cobi
nostra anguilla si prova una sensain

nelle transazioni filosofiche dice

una mano

la

zione simile a quella prodotta dal toccare

il

con-

duttore d'una macchina elettrica; e toccandola con

una certa bacchetta di ferro si prova la sensazion


medesima quantunque meno forte. Mentre altra
,

persona eccitava
sua

mano

neli'

il

pesce,

acqua

alla

il

dottore, che mise la

distanza di

tre

piedi

L ANGUILLA ELETTRICA

1<J0

ec

non

che di spiaacqua stessa


furono dall' anguilla immediatamente storditi
e
poi divorati. Rimase del pari stordito un pesce
pi grosso gettatovi poco dopo; ma quanto al divorarlo non ne fu nulla. Altro pesce somigliante
fu offerto all'anguilla, che si mosse contro di lui
e poi torn senza fargli verun male: se non che
fra pochi istanti gli si accost nuovamente
lo
guard fiso , indi il percosse in modo che il
sent rielle giunture delle dita

cevole. Alcani

pesciolini gettati

so

nell'

rovesci sul dorso e

mano

il

immobile.

rese

acqua

Il dottore

prov di nuovo

che teneva
punto

alle dita quella sensazione,

poc' anzi

cenno.

la

in questo

si-

f'

nell'

Un

terzo pesce

guito percosso dall'anguilla, che

non

averlo ucciso

gli

diede

un

forte del primo, e gli tolse di

di cui

fu in se-

accorgendosi di

colpo pi
moversi mai pi.
altro

Quand' essa era toccata con una mano, e si teneva l'altra a qualche distanza nell' acqua, si sentiva nelle due braccia ed attraverso il petto un
colpo fortissimo simile a quello d' una bottiglia
elettrica.
Otto o dieci persone, che si tenevano
per mano, la prima delle quali toccava all' anguilla il capo , 1' ultima la coda provarono simile
scossa.

Un

persone

si

cane, messo
diede

in

a guaire

schiera

candosi la nostra anguilla con seta,

non conduttore
queste

replicate

pi non

si

esperienze

con

queste

dolorosamente. Tocvetro o altro

parlava di scossa.

Da

YfUiiatuson credette

tore

lo era altres

fluido elettrico

al

galvanico dell' anguilla

di cui

l-

serviva di condii t

poter eonehiudere che quanto

del fluirlo

ragiona

si

e re-

ciprocamente. Osserv egli per altro, ch'essa non

adopera

cme un mezzo

suo fluido che irritata e

il

palpata lungo

poich avendola egli

di difesa;

dorso e da

giermente

tutti
dall'

lati

ed

anche

il

leg-

sollevata

acqua; non ne prov la minima

sensazion dolorosa.
signor Bryant

Il

inserita nelle

apparir ben

11

T acqua

sent

in cui era
il

scossa

un

anguilla

elet*

sollev, per farne

un colpo tanto violento che


Bryant chiam allora

un altro perch lo ajytasse;


cendavano ambi lue a rilevare
nessero

che

mattina

cadere. Il signor

lasci

versarne

una

sottile,

Una

singolare.

che questi

All' istante

uscir

parla d

guardando un suo servitore a dar or-

stava egli

dine ad un vagello
trica.

egualmente

un legno non

scossa ricevuta attraverso


al racconto

lettera

in altra

transazioni filosofiche,

il

pel

che

rimanente
di
li

fuori

ma

mentre

affa-

si

vagello,

il

onde:

acqua , sehhen Io teprovarono una fortissima

dell'
,

costrinse a desstere.

Della forza di

tali

scosse basta

il

dire,

che

es-

sendo stata un' anguilla elettrica pescata entro un?v


rete

e da

questa

r)O

fatta

cadere

marinaj o inglese, che, malgrado


timenti, volle

prenderla, fu

senza sentimento

e in

da

aspetto d'

gli

in

terra,

un

altrui avver-

essa

rovesciato

uomo che

sog-

l'anguilla elettrica

172,

giacque

a orribile

iica

rinvenne

sent

il

dolore.

Gom'

che

dichiar

atto

all'

a gran
di

fa>-

toccarla

dal braccio

elettrico passargli

fluido

ec.

egli

nel

corpo , e andargli a ferir dritto al cuore. Un Negro , che volea raccogliere colle due mani altre
anguille di questa specie , ebbe le braccia per
lungo tempo paralizzate.

Per riceverne

scossa, dice

sogna tenere toccandola una


dall'altra;

asserzione

sola

dottor Garden, bi-

che chi lo
non la toccasse

certissimo

come

che adduce

a certa distanza

poich, non ostante ogni contraria

mano

il

mano

la

se

fa
;

con

una

intorno a

propria personale esperienza. Indi

ho spesso osservato che toccandosi la


nostra anguilla con una mano, e mettendo l'altra

prosegue:
nell'

acqua sotto

il

suo corpo

senza toccarla

si

un colpo violento e che ove pi persone


fra la prima che tocca e l'altra, che non tocca
si tengono unitamente ad esse per mano, il colpo
per tutte il medesimo. Pu asserirsi della nostra
anguilla ci che non si potrebbe della torpedine,
riceve

che tutti i fenomeni cio della sua elettricit animale somigliano a quelli dell' atmosferica. La
scossa eh' ella d si comunica attraverso gli stessi
conduttori
ed impedita dagli stessi non conduttori , come quella prodotta dalla macchina
elettrica. Quegli, da cui io ebbi la mia anguilla
mi assicur eh' era stata pescata nel Surinam a
gran distanza del mare , ove mai non penetra
,

L* ANGUILLA

ELETTRICA

ec.

tjS'

ed aggiunse che in molti luoghi sarebbe mangiata e riputata boccone eccellente.


Le anguille elettriche si nutrono di pesciolini , di vermi e d' altri animaletti che possano inacqua

salsa

Quando si gettano loro nell' acqua pesci


percuotono tosto onde ucciderli o almeno

ghiottire.
vivi

li

renderli immobili

divorarseli poi a loro agio.

Se sono alquanto grossi, danno loro pi colpi di


ma vedendo di non poterli trangugiare
seguito
gli abbandonano. Avendone io esaminato alcuni di
questi pesci abbandonati non potei scoprire in
,

essi

alcune

tracce

Altri pi piccioli

mezzo morti
gono. Quando
,

dalla

di denti

o piaga o scalfitura.

che dopo

posti in

le nostre

fame, inseguono

la

scossa

sembrano

acqua fresca spesso rinvensono

anguille

la loro

stimolata

preda con ardore;

ma presto si trovano soddisfatte poich il lorostomaco di picciola capacit. Un'anguilla di tre


,

piedi e pi di lunghezza non

pesce di tre pollici e


rato che nel

Surinam

pu

inghiottire

mezzo. Sono
si

stato

un

assicu-

trovano talvolta anguilla

lunghe pi di venti piedi e che una


loro scossa morte per chi la riceve .
elettriche

La

Stedman differisce da
Garden in un punto essenziale; perocch dice che non punto necessario toccar l'anguilla con ambidue le mani, onde ricever la scossai
relazione del capitano

quella del dottor

e ne reca anch' egli in prova la sua propria espe^


?ienza.

Per guadagnare una scommessa

egli tenta

l'anguilla elettrica

i^i

ec.

pi volte di prenderne una con una sola mano


ma ad ogni nuovo tentativo riceveva un colpo che
;

gli

si

faoea sentire sino alla spalla

onde

ven-

al

tesimo fu obbligato darsi per vnto.


Il signor

intorno

all'

organi

gli

Hunter nelle sue ricerche ingegnose


animale, di cui parliamo, osserva che
in cui contenuta la materia elettrica

prendono forse

pi

un terzo

di

tutto

di

il

suo

corpo. Questi organi (due per ciascun lato), sono

d'una struttura semplicissima

cio

lamine com-

membrane d' inegual lunghezza


poste parallelamente le une sopra

poste di picciole
e larghezza

con intervalli proporzionati

le altre,

alla grossezza

del pesce, e destinate, per ci che sembra, all'istesso


delle

officio

Sono

ma

colonne

munite

esse

di

delicate a segno

elettriche

torpedine.

della

pi nervi , quasi di molle


che poco basta a lacerarle.
;

Ancora non si potuto spiegare , n forse mai si


spiegher come organi tanto semplici producano
maravigliosi

effetti s

in

un elemento

cos

poco

adattato alla loro natura.

Sebbene
guilla,

l'esistenza della virt elettrica nell'an-

di cui parliamo, sia provata

in

maniera

troppo convincente da gran numero d'esperienze,


certi naturalisti seguitano a negarla, per la ragione
che non accompagnata da scintilla visibile. Pure
il

signor

zioni

Walsh,

riputatissimo per le sue osserva-

sulla torpedine,

scintilla,

riusc

e rende conto del

ad ottenere

come

siffatta

in una lettera in-

X ANGUILLA ELETTRICA eC
un vetro

metallo sopra di
dall'acqua,

lo

due pezzi
la scintilla

Ei mise

signor Leroi.

dirizzata al

di

pesce

il

all'uno

allora vide

di quei

distintamente

passare nell'altro. Quest' esperienza fu

ripetuta dieci o dodici volte

mini intelligenti

col

mede-

molti uo-

fra

Pringle

signori

sempre

testi mouj

simo risultato, ed ebbe

In

trasse

lo applic

irrit,

metallici

indi

7 75

cine pezzi

e Mageilan.

aggiungeremo

com' egli
che ventisette persone, le quali formavano
circolo, tenendosi per mano, avendo la prima di
proposito

del quale

scrive,

esse toccata un'anguilla elettrica

ima

ricevettero tutte

che produce

scossa simile a quella

la bottiglia

di Leida.

Prendonsi
le

sciolini,

mente
materia

effetto del suo

iluido elet-

ne

alcune pic-

conservano

apposta

fatti

avventano

il

con

dar loro

volta al giorno,

una

sa

si

nutrono
ai

grande

pe-

Molta

pelle,

ond'

almeno una

acqua fresca

facendo prima

cori

quali special-

avidit.

dalla loro

viscosa trasuda

necessario

trovino

all'

con vermi e con insetti,

si

ne

l'uccidono a colpi di leve per

non essere esposti


trico. Al Surinam
ciole in vasi

pescatori ve

alquanto grande,

cui parliamo, entro

le anguille,

ed ove

reti;

uscire la

sporca

per mezzo di un tubo piantato in ciascun vaso.


In tal occasione esse rimangono spesso ore intere
all'asciutto e senza

tanto forte,

come

moto

ma

toccate

danno scossa

se fossero nel loro elemento

476

ANGUILLA. ELETTRICA eC.

li

Garden, die si sono


lunghe pi di venti
piedi , le cui scosse cagionavano la morte di tutti
quelli che le toccavano, formalmente contraddetta
dal capitano Stedman, il quale nel suo lungo
soggiorno nel' America meridionale, ove trovansi
tali pesGi in gran quantit, pot fare esatte ricerL'asserzione del dottor

vedute anguille

elettriche

che su tale proposito.

L'OMBRA,
Questo pesce alquanto meno grosso d'una
,
e di forma assai elegante. Ha la testa pic-

trota

ciola;

gli

occhi sporgenti; l'iride di color argen-

teo, spruzzato di giallo; la bocca di

dezza

l'altra.

media granpi grande che


palato, sono piene di

mascella superiore

la

Queste, come

il

denti picciolissimi che fanno al tatto

lima pi

effetto della

bruno

e gli opercoli

il

medesimo

fina.

La

delle

branchie sono di un

testa

d color

verde lucido ma e F una e gli altri anneriscono^


allor che il pesce ha fatto la sua cresciuta; nel
che veramente egli differisce dal resto degli ani;

un verde scuro,
un grigio argenteo all' istante
per eh' ei viene tratto dall' acqua sembra coperto di pagliuzze d' oro e di macchie nere,

mali acquatici.
e

suoi

Il

suo dorso di

fianchi

sparse senz'ordine.
-solle

estremit

sono

Le

inferiori

d'

sue
d'

scaglie

sono grandi,

un bruno cupo

si

l'ombra-,

trovano disposte in linee

i'77

diritte

dalla

testa alla

coda, profondamente spaccata. Il suo dorso- rie la pinna- dorsale a varj colori , ma le
levato
,

altre sono di

un

solo.

Gredesi che queslo pesce cerclii il pi spesso


la sua pastura in fondo all'acque. Egli ama quelle
che son rapide e chiare, e massime i torrenti
nelle montagne. Trovasi in Inghilterra comunemente; e in Lapponia ove pur comunissimo 3
gli abitanti adoperano i suoi intestini in luogo di
gaglio per far rappigliare il latte di renne, onde
compongono il loro formaggio. Di rado un tal
pesce ha pi che sedici pollici d lunghezza. Pennant ne cita come cosa straordinaria uno di mezza
auna che pesava quattro libbre e sei once., ed era
stato preso a Ludlow. Se ne pesc un altro presso
,

di

Shrew.bury,

qual

il

era

del

peso

di cinque

libbre.

La

carne dell'

bianca e

d'

ombra

molto pregiata , poich

ottimo sapore per gran parte dell'ari-

no , cio dal settembre- al gennajo-, disputando


per alcuni se pi in ottobre o in dicembre. Non
bisogna per altro mangiarla subito d.opo la pescagione.

Le ombre

tengono tranquille e ristrette 1


per tutto inverno
e non
cominciano ad andare in frega che in aprile- od
in maggio. Allora e durante l'intera estate danno
caccia ad ogni specie^ di mosche^ di sui. 33&Q avi--

une contro

si

le altre

Gabinetto T.

r-Q

n$

1/

torrenti.
s

OMBTlA.

e che trovano in riva

dissime,

Fanno

lasciano

pi

salti

arditi

da

scoraggiare

all'

che

origine dei

le trote,

tentativi

quando

Malgrado per

la

tono

amo rimangono immobili

prese

all'

loro vivacit,

ri

infruttuosi.
si
,

senforse

perch hanno gli orli della bocca s teneri , che


ad ogni poco di scossa si straziano. Nel mese di
settembre si ritirano entro alcuni fori, ond'escono
a prendere le picciole mosche, lanciate loro alla
superficie dell' acqua. Walton dice che vengono a
galla anche per mangiare certi piccioli ghiozzi;
ma i pescatori sperimentati non trovano che quest'esca sia molto opportuna. Se il tempo fresco e coperto ogni ora del giorno opportuna a
pescarle. Nella stagione calda pi buono il levare

il

tramontar

del

sole;

nella

fredda

il

meriggio.
Il

nome d'ombre

viene ad esse dalla rapidit

de' lor movimenti. Altri


le appellano timalli

(e

Linneo

fra

questi)

a cagione dell' odor di timo

falsamente loro attribuito.

IL

La

MERLUZZO.

merluzzo liscia; il dorso e i


pura con macchie gialle;
il ventre bianco;
una linea bianca laterale va
dritta insino all' ano ove un poco si curva
le
scaglie sono picciolissime e molto inerenti alla
testa del

fianchi sono color d' oliva

IL MERLUZZO.

I 7)
son
piccioli;
all'angolo
pelle; gli ocelli essi pure

una

delle mascelle
di

un

dito;

guernita

laccio

pi

di

non pi lunga

sola barbetta

lingua larga, e

la

come quella

di denti;

file

del

denti

altri

ne veggono presso alla


pinne si attaccano al
dorso , due alle branchie , due alla pancia , e
due dietro 1' ano la coda non forcuta.
Non si trovano merluzzi che ne' mari del settentrione
ma abbondano sopra tutto presso i
banchi di Terra Nuova , della Nuova Scozia e
ha

ed

palato;

il

gola

se

altri

branchie; tre

alle

Nuova

Inghilterra, ove trovano gran quanvermi, loro cibo favorito, e a cui, dopo
aver deposto le loro uova alle rive de' vicini mari
del polo , tornano appena i ghiacci, cominciando a
della

tit di

Non

ne danno loro

la via. Si possono quindi


merluzzi a capo de' pesci di passaggio.
se ne prendono che pochissimi nel setten-

sciogliersi,

collocare

trione dell' Islanda

ne mai

alla latitudine dello stretto

Prima
cipali

della scoperta di

pesche

Islanda

de' merluzzi
dell' isole

essi si

avanzano fino

di Gibilterra.

Terra Nuova
si

situate

facevano
all'

le prin-

ne'

occidente

mari
della

il regno di Giacomo Primo gli Inimpiegavano a quest' uopo fino a centocinquanta vascelli.

Scozia. Sotto
glesi

Oggi

la baja del

luoghi pi celebri per

Canada,

e quelli dell' isole di

il

tali

pesche sono

gran banco di Terra

San Pietro e

Nuova 3

di Sable. S' im-

l8o

MERLUZZO.

IL

piegano in esse vascelli di cento e fino a ducente


tonnellate: ciascun de' quali porter nn carico di
trenta e pi mila merluzzi. L' uncino e la lenza
sono

mezzi adoperati onde prenderli ad una

soli

profondit di sedici in sessanta braccia.


Il

gran banco

Terra Nuova rassomiglia ad

di

un'immensa montagna

cento settanta

alta

sopra quasi cenlo di larghezza

marinaj
mila.

ivi

La

impiegato

stagione per

alla

essa

il

legbe

numero

dei

pesca sar di quindici

pi

favorevole

principio di febbrajo alla fine di aprile

dal

e quan-

tunque ciascun pescatore non pgli che un pesce


per volta, se destro, pu prenderne fino a
quattrocento per giorno. Il freddo del clima e il
peso del pesce rendono questa fatica molto penosa.
il merluzzo tratto fuor
d' acqua gli si

Appena

taglia la testa,
in

fondo

sventra,

si

strato de' quali

si

sala

mucchio con

alla stiva in

edindi

ha cura di sparger

si

si

pone

sovra ogni

altri,

sale.

Dopo

per tre o quattro giorni, onde


ne sgoccioli l'acqua, si cangia lor posto, si sae si attende
lano di nuovo , ne pi si movono
averli lasciati cos

frattanto a

compiere

questi pesci

il

tagliano a grozzi pezzi;

si

tono entro barili per

carico del vascello. Talora

Terra Nuova

si

aerea prima che possa putrefarsi


viscosit e salata

delle lingue

si

le

si

met-

comodit del trasporto.


trae da merluzzi la vescica

la

e netta d' ogni

commercio. Cos
quali sono poste in barili , che
fa entrare in

MERLUZZO.

IL

peseranno quattro

Dal

fegato

poi

si

l8l

cinquecento

in

libbre ciascuno.

quantit d' olio

estrae

gran-

dissima.
I

Norvegi pescano

merluzzi

sulle loro

coste

spago forte, lunghe venti braccia ognu-

in reti di

na, sicch legate insieme, a diciotto a ventiquattro,

tengono spazii di quattrocento braccia ove l' acqua


ne avr cinquanta o settanta di profondit. Comunemente queste reti si distendono alla sera, e

non

il trovarvi tre o quattrocento bei merquando si levano alla mattina.


In Lapponia e in alcuni distretti della Norvegia
merluzzo ed il torsk, altra specie dell' istesso

raro

luzzi

il

genere

che

si

pescano

d'

inverno

sono disposti

in alte stipe entro bastimenti costrutti a tal

uopo

onde lasciar libero il passaggio


all'aria. Da questi, appena il tempo si raddolcisce, si trasportano in altri
per asciugarli e acconciarli. Quelli, che si prendono in primavera,
sono sventrati e rasciutti immediatamente; ma i
presi in estate non si possono conservare che a
coi fianchi aperti,

forza di sale.
I merluzzi

mare,

si

nutrono principalmente di pescio-

lini

di

chi.

Moltissima

maco,

di

vermi,
la

di conchiglie e di gran-

forza digestiva

non minore

la

loro

del loro sto-

voracit,

onde

si

gettano su quanti piccioli corpi muovonsi nell'ac-

qua, perfino

sui sassi.

Della loro fecondit basti

dire.,

che Leeuwen-

MERLUZZO.

IL

I52,

nove milioni

trov al di l di

lioek

d'

uova

in

ima delle femmine di grandezza media. Ne' mari


d'Europa esse cominciano a deporle in gennajo
tardano

(aloune
scogli;

ad aprile)

stato di

come

tramezzo agli
maschj sono di

magrezza; indi ritornano

una grande
Il

fino

e allora cos esse

al

buono

prima.

peso ordinario d* un merluzzo di quattor-

ma

dici in venti libbre;

grande forse , che

siasi

spesso assai pi. Il pi

veduto in Inghilterra

fu

pescato nel 1775 a Scarborough, edera del peso


di settantotto libbre, avendo cinque e pi piedi
di

lunghezza

parte di

e cinque di circonferenza.

Non

ogni

ugualmente buona a manpi grasse de' fianchi e della coda son

tal

giarsi: le

pesce

preferite.

L'

alla

EGLEFINO.

del genere de' merluzzi

ha picciole barbe

bocca; tre pinne sul dorso;

su-

la mascella

periore pi lunga che l'altra; la coda un po' forcuta ; da ciascun lato e sotto le branchie una macchia nera

che

dicono

superstiziosi

un

essere

segno del pollice di San Pietro, quando per ordine del suo maestro tolse dalla bocca del pesce
la

moneta con cui pag il tributo.


Verso la met dell' inverno eserciti immensi
,

d' eglefini

arrivano sulle coste del Yorckshire

di
?

18S

l'eglefino.
cui occupano lo

spazio d' una

larghezza

lega di

sopra sedici di lunghezza, dal capo Flamborough,


Tinmouth, e forse pi oltre. Per

al castello di

dare un'idea della loro grande abbondanza, il


signor Bingley riferisce che tre pescatori del porto

Scarborough caricavano spesso il lor battello


due volte al giorno di tali pesci , riempiendo ciascuno un barile. Appena hanno figliato (il che
sempre d'estate) passano, per ci che credes,
a visitare le coste d'Alemagna e del Jutland y lasciando dietro se una prole innumerevole.
Mai essi non divengono molto grandi; raro
di

che pesino dodici o quattordici libbre


quattro sono pi

sotto di

delicati.

Fra

e al
le

di

molte

specie d' animaletti acquatici fanno preda special-

mente

d'

aringhe.

Dicesi

che nelle tempeste

nascondano entro l'arena od


le

piante marine.

il

Le femmine depongono

uova presso

si

limo, ovvero sotto

sovra

cominciando
in novembre, e continuando per due mesi. I novelli sono buonissimi, da maggio a febbrajo ; gli
altri da maggio al novembre.
Altra specie di merluzzo il merlano, il quale^
fra gli altri distintivi, ha il mancar di barbette.
queste le

loro

la riva

LA COBITE.
E

un pesce viscoso, senza

oblunga; ha

la

scaglie,

bocca picciola, posta

e di forma
al

di

sotto

L COBITE.

V84
senza denti;

come

fuori

quattro

due

agli angoli

dorso,
d'

baffi

un

il

barbio e

il

ghiozzo

estremit

all'

della bocca; la

caccia.

muso

del

sua testa,

il

suo

suoi fianchi or sono di

giallo sporco

color bianco ora


graziosamente spruzzato d'un

gran numero di punti neri


dorsali e

le sue

pinne pettorali,

caudali sono anch' esse maculate

ma

il

ventre e le pinne, che da esso spuntano, sono di

imbianco puro;

la

coda larga e rotonda;

chi sono posti alla sommit della testa

gli oc-

la

mem-

brana, che copre le branchie, ha quattro o cinque


raggi
V intero corpo liscio , e quasi tutto di
;

eguale grossezza.
Trovasi

la cobite in

ghilterra ;

e dal

ve cerca

il

fiumi d' In-

varj piccioli

suo tenersi in fondo

nutrimento,

gli vieti il

all'

nome

acqua
in va-

Essa frequentissima nel torrente che


passa in vicinanza d' Amersbury nel Wiltshire; e

rie lingue.

pescatori la

un

inghiottono talvolta

bicchiere di vin

trientissima e d'

bianco.

La

beli' e

sua

viva in

carne nu-

un sapore aggradevole. Una delle

pi rare, di cui Pennant avesse udito parlare, era


lunga quattro pollici e nove linee: V ordinaria misura di tre pollici.
Si prende la cobite con piccioli vermi, che le
si

gettano attaccati alla lenza insino al fondo, ove

si

tiene; e serve essa

medesima d'esca

per

altri

d'

uova

pesci, principalmente per le anguille.

La femmina
tutto

estate.

ordinariamente

piena

*35
1/

EPERLANO.'

iSe ne conoscono

due

specie:

eperlano detto

1'

nome

di meniprimo (che si trova ne' mari del settentrione ed abbonda presso le coste d'Inghilterra
principalmente in vicinanza di Southampton)

gioele,

1'

cui

altro

si

il

dia. TI

graziosissimo pesce semitrasparente


scaglie

d'un colore argenteo misto

e
di

coperto di
giallo

con

macchie nere sotto la linea laterale ; non


oltrepassa generalmente i cinque pollici di lunghezza ; ha la mascella inferiore pi lunga deldi quattro gran denti
la coda
l' altra e munita
profondamente fessa e dodici raggi alla pinna
anale. Il menidia anch' egli picciolo pesce traspicciolo

parente

ha

spruzzato

alcuni

denti

d'una quantit

di punti neri;

ma

nessuno sulla

sulle

labbra,

lingua o nelle mascelle; e conta ventiquattro raggi


nella pinna dell'ano. Trovasi ne'fiumi della Carolina.

Pennant, parlando degli eperlani , w in generale


i mari settentrionali d'Europa n
mai s* incontrano nel mediterraneo che la Senna
uno de' fiumi di Francia da loro visitati, ma
eh incerto se visitino quelli che corrono pi a!
mezzo giorno e che volendosi credere alle relazioni dei viaggiatori , (troppo affrettati o troppo
occupati d'altre cose per darsi un serio pensiero
di queste minutezze ) nello stretto magellanico se
ne prendono di quelli che hanno venti pollici di
lunghezza e otto di circonferenza.
dice che abitano

K EPERLANO.

l86

Veggonsi tutto V anno pe' mari che circondano


V isole britanniche , n si allontanano dalle coste
che per risalire i fiumi colla marea. Se ne prende
gran quantit nel Tamigi e nel Dee dal novembre al febbrajo. In marzo e in aprile depongono
uova, indi tornano al mare, e pi non n'escono
per tutta estate-. Osservasi che mai non entrano
1'

nei

Mersey

nevi

he

fin

alle sue

acque

si

mischiano le

sciolte.

Narra Wallon che anni sono il Tamigi ne fu


pieno, che donne e fanciulli si misero a prene fra Londra e Greenwich ben.
derli coli' amo
duemila persone al giorno si vedevano occupate
in questa pesca. Vermi, paste, pan bianco, code
di pesciolini ed anche carne di pesci della loro
s

specie sono l'esca, con cui

si

cerca di attirarli.

misura il
pi grande ricordato da Fennant era lungo tredici
moltissimo di

Gli eperlani variano

pollici e

pesava

mezza

libbra.

Oltre Y eleganza

della forma, la bellezza del colore,

tutto

il.

e la traspa-

una finezza singolare


corpo, onde con un buon

renza del capo lodasi in


di pelle per

essi

microscopio potrebbe osservarsi la circolazione del


loro sangue.

Si disputa sul loro

odore,

dacch

gli Inglesi

un nome che equivale a fragranti,


e i tedeschi un altro che suona invece puzzolenti.
Quanto alle loro carni tutti si accordano in dirle

danno ad

essi

delicate e d' ottimo sapore*.

CAPITOLO
Quale

ai

amor

cefali

Poi che seguendo

Di

colei

Da

lievissimo

che

sciagura adduce \
la

belt fiorita

accese

gli

VIIL

e gi pei flutti

pian piano tratta

fil

Seco rinchiusi entro non vista rete


Sentonsi ohim! presso la ripa infida.

Oppiano.

IL CEFALO.^
modo alla lasca per rinon che molto pi grosso.
Ha la testa quasi quadrata e compressa alla sommit; il muso schiacciato; la bocca senza denti;

IX assomiglia

in

qualche

spetto alla forma; se

e invece

il

lingua con albocca un callo


pupille nere con cerchio argenteo;

labbro superiore e

cune scabrezze; fra


durissimo; le
il

coda,

non inerenti
chie,

che

si

con larghe

estendono dalla

quale forcuta; scaglie grandi

alla pelle, e

sull' alto

I pi

la

chiazzato d' az-

fianchi argentati

brune e parallele

testa alla

la

bruno cupo

colore del dorso

zurro e di verde;
strisce

la

occhi e

gli

sparse anche sulle bran-

muso.
una mezza

della testa, e perfino sul

grandi fra

amia di lunghezza;

cefali

ma

a mangiarsi eccellenti. I

avranno

e grandi e

piccioli

Romani stimavano

sono
sopra

l83

IL CEFALO.

tutto i cefali rossi,

non gi perch migliori, come

sono di maggior dimensione,


ficili

ma

perch pi

a procurarsi. Orazio e Giovenale fanno

dif-

men-

zione di quello che dai

golosi lor contemporanei


pagavano Questi golosi voleano vederli morire
per esser sicuri che fossero freschi , di che abbiamo Seneca per testimonio. Quindi nelle sale ,
ove mangiavano i gran signori, teneansi i cefali
in vasi trasparenti , onde passassero per cosi dire
dall' acqua alle pancie di quegli illustrissimi, che
prendeano pure infinito piacere a mirare i varj
riflessi de' loro colori mentre agonizzavano. Apicio, per dar loro un gusto pi delicato, li soffocava in una salamoja squisita , che appellavasi
cartaginese, e sapea fare del loro fegato una salsa
si

deliziosa.

Trovansi

cefali in

le rive arenose

ciole baje

ove

del
si

grande abbondanza presso

mare

e frequentano

gettano dai fiumi. In

le

pic-

estate ri-

salgono l'acque dolci a grandi schiere ajutati dalla

marea

cacciano

melma come

il

muso

i porci, vi

nella

fanno

tondi, indi col riflusso tornano

Sono

sabbia

grandi
al

salso

nella

buchi roelemento.

una rete,
fuggono tutti saltando per di sopra ;
poich basta che alcun di loro trovi un' uscita, e
astutissimi,

e vedendosi presi

in

spesso ne

gii altri

Si

il

seguono.

pur colla lenza in ora di flusso ,


V acqua s' intorbidi ? offrendo loro

pescano

prima che

IL CEFALO.

189
adoperano colle trote, e eh' essi preferiscono ad ogni altr'esca. Bisogna
che la lenza sia molto forte, perch sentendosi
attaccati all' amo, si dimenano con violenza.
Presso Marti gues in Provenza se ne prendono
molti entro certi serbatoj, che si formano ne'bassi
fondi, circondandoli con giunchi.. Del latte del
maschio e dell' uova della femmina si fa quello
eh' ivi detto boturgo
e si mangia ordinariamente con olio d' oliva e succo di cedreno. Il
migliore vien da Tunisi di Barberia , e se ne
consuma in levante gran quantit.
quelle

mosche

artificiali,

che

si

IL
Il

rombo come

ciati,

ROMBO.

pi altre specie di pesci schiac-

diviene talvolta grandissimo. Ei nuota costan-

temente sovra di un fianco


sola parte della testa;

il

di

ha

da una

gli occhi

sotto del

corpo d'un

, e il di sopra colorato e
macchiato
maniera da renderlo impercettibile , quando
per met nascosto nell'arena o nel limo. La qual
cosa egli mostra di saper bene
poich sentendosi

bianco brillante

in

in pericolo vi

questo
si

sia

caccia

si

passato.

fidano della

Quindi

propria

falciuole le rive

e tiene

vista,

immobile

finch

pescatori, che
solcano

non

spesso con

ove credono che possa trovarsi,


pietre che essi fanno

massime

fra certi chiusi di

apposta,

Come

il

rombo non

vorace

non

jgO

IL

ROMBO.

provveduto di veruna specie d' arme difensiva e


non deve la sua salvezza che all' inganno che usa
mentre la razza ricciuta ed altre specie divoratrici
ed armate di pungiglioni fortissimi hanno colori
pi appariscenti onde i pesci meno forti possano
,

vederle e fuggire-

In

pi luoghi vendesi

uno per Y

il

rombo

fletano

il

quantunque siano
fra loro distintissimi , poich il primo coperto
superiormente di gran tubercoli disuguali ed ottusi, mentre l'altro lo di scaglie oblunghe e
lsce, molto inerenti alla pelle. Il rombo non pesa
mai pi di trenta libbre. Quello che frequenta le
coste d' Inghilterra e d' Olanda , di miglior sapore degli altri. Sebben si tenga nascosto in luoghi profondi, non si usa per a pescarlo altro che
la lenza
ed ecco ci che si pratica per tal pesca
indistintamente

l'

altro

sulla costa del

Yorkshire.

In ciascun battello peschereccio stanno tre uomini muniti di tre lenze, a ciascuna delle quali
sono attaccati duecento ottanta uncini
uni dagli

lenze

si

altri

sei

piantano

piedi

due

distanti gli

pollici.

ordinariamente nove

Queste
nove,

formano per cos dire una sola linea guerduemila e pi uncini, la qual si estende
sovra uno spazio lungo forse una lega di traverso
alla corrente. Due degli uomini del battello intanto si riposano, mentre un terzo veglia perch
i flutti non portino via il picciol legno , o la tem-

sicch

nita di

IL

pesta non

li

ROMBO.

10,1

sorprenda. Ogni battello porta

il

ca-

una tonnellata; lungo venti piedi e cinque largo, munito di tre paja di remi e d* una
Tela , che si spiega se non in caso di bisogno e
rico di

costruito in maniera da poter resistere all'impeto

del mare. Se talvolta se ne adopera qualcuno pi


grande, vi si trovano sei uomini , oltre un mozzo.
Giunti per che siano al luogo della pesca, mettono all' acqua due legnetti che tengono a bordo,
e non hanno altro

vantaggio

sui

primi di cui

diceva 3 se non che portano un doppio

numero

si

di

lenze per sostituire di continuo le une alle altre,

n loro bisogna aspettare un nuovo flusso per


narsene, potendo adoperare quando che

scello grande.

due

costume

de' pescatori

sia
1'

il

tor-

va-

entrare

volte la settimana in porlo, alfin di deporvi

la loro preda-.

L' esca di cui si valgono comunemente col rombo, consiste in aringhe tagliate a pezzi; ma sono
pur ottime picciole lamprede, minuzzoli d' eglefino, vermi d'arena, datteri di mare, patelle; e
in mancanza di tutto ci alcuni assaggi di fegato
di vitello. Il

minimo principio di corruzione nelil rombo che su ci delicatissimo.

T esca allontana

LA SOGLIOLA.
Quest' eccellente pesce rimarchevole per ci

che fra

gli altri

prodotti

marini inghiotte anche

LA SOGLIOLA.

Ijga

sebben l sua bocca non sia ninnila


d' alcun istrumento capace di prepararle per a
digestione-. In una lettera inserita nelle Transazioni
le conchiglie,

signor Go-llihson assicura che pi di


da lui comperata avea il ventre- duro
e gonfio.-, e che sparata vi si trovarono chiocciole
quali pi, quali meno, ma pur tutte in qualche
maniera disciolte. Potendo aver uova e pesciolini
appena nati credo eh' essa lasci volentieri da parte

filosofiche

una

il

soglia

meno

cibi

digeribili.

Si trovano sogliole presso

le coste di Francia
Quelle de' mari situati all'occidente della seconda sono assai pi grandi che quelle
de' mari posti al settentrione , poich talune pesano

e d'Inghilterra.

sei

fin

sette libbre.

IL
Non

molto pi largo della sogliola, ed ha

corpo affatto
pra

FLETANO.

liscio

e senza spine

e bianchissimo al di- sotto.

schiacciati

egli forse

il

Ne' mari d' Inghilterra


che pesavano dalle cento
di maggior peso ne danno
del Groniand

bruno

Fra

il

al di so-

tutti

pesci

pi grande.
si

sono trovati fletani

alle trecento libbre.


i

Ma

mari di Terra Nuova,


ove si pescano a
,

dell'

Islanda

notabile profondit per

mezzo

di

un uncino

at-

una lenza. Essi fanno parte degli alimenti de' Groenlandesi 5 che li tagliano a grossi
taccato ad

IL FLETANOi

pezzi

fanno

li

pezzi pur

si

disseccare

9 -3

In grossi

al sole.

vendono sui mercati di Londra ma


ha ben buono appetito. E vero che
;

ohi ne mangia

parti vicine alle pinne laterali, come sono


molto grasse, sono anche di buon sapore: non vi
per stomaco, il quale possa-facilmente dige-

le

rirle.

come

I fletani vengono riguardati


e

inghiottirono

sino

il

IL

PASSERE:

si

pi voraci

ha esempio d'alcuni che

de' pesci schiacciati

piombo

degli scandagli dei

marinai*

molto
che

tutti

sinistro

dono

grasso

e<

ha una

fino

al

fila di

lor rancio

forma
sei

tubercoli,

corpo e

della
le

che

linea

si

sten-

laterale.

pinne sono di un.

con grandi macchie brillanti di co-

il

pi quadrata

assai

compressi. Dietro l'occhio^

cominciamento

Il di sopra- del suo

bruno chiaro

di

gli altri pesci

ventre bianeo.

pesci di questa specie sono comunissimi sulla:

pi parte delle coste d'Inghilterra, e se ne pren-

dono

talvolta del peso

di

spesso di otto o nove. I


si

pescano sulle

dell' Alemagna

coste

tali

pesci

grandi e

Sussex-,

migliori

dell'Irlanda

e-

e sebbene siano aneli' essi insipidi',

sono gustati da molti.


per

di

quindici libbre, e pi

pi

il

Gabinetto T. V.

Il

tempo

di

depor Y

principio di febbrajo^
pS

uova-i

s 94

LA LIMA.

Trovasi
passere

il

lima ne' luoghi

la

ma

stessi in cui

meno comune.

si

trova

I suoi fianchi

son ordinariamente d'un color hruno uniforme, e


talvolta con un orlo pi scuro. Le scaglie sono
scabre; uno

picciole e

questa specie.
sua. origine,
diritta.

La

Il di

La

ma

de' caratteri

distintivi

molto curva

linea laterale

di
alla

verso la coda divien quasi affatto

sopra del corpo bianco.

miglior stagione per mangiar le lime dal

febbrajo

all'

aprile.

gio e nel giugno

Esse vanno

e sciapite ma pur sempre


quantunque pi picciole che

di

IL
La

in frega nel

mag-

e pel resto dell' estate sono molli

miglior sapore

passere ed

il

FLESO.

parte superiore del corpo

di

questo pesce

di color bruno pallido con alcune macchie


volta di

sporco;

giallo

il fleso.

il

tal-

ventre bianco.

da ogni altra
specie del medesimo genere
guardando alle picciole spine acute, che fanno orlo al suo corpo l
appunto ond' escono le pinne, e all'altre che sefacile

distinguerlo

dal

passere

gnano

la linea

laterale

si

estendono luDgo la

met del dorso.


Pennant dice di aver inteso parlare di un
che pesava sei libbre; e questa cosa rara,
ch il peso ordinario ghigne appena a tre.

fleso

poi-

IL

Il

tempo

e giugno

in cui

in

FLESO.

fanno

flesi

tutto

resto

il

mangiarsi. Vivono a schiere

195
uova maggio
dell' anno possono
1*

s'

attaccano volen-

loro presentata in qualunque ora del

tieri all'esca

giorno massime a marea


tempo caldo con un poco
,

crescente

o quando fa

di vento. Si fa di loro

miglior pesca che altrove nelle parti superiori dei


torrenti,

cui

il

ovvero presso

uopo due

fondo coperto di ghiaja fina,


banchi d'arena. Si piantano a

o tre lenze

pallottole di

unite

forti,

piombo, perch tocchino

tal

guernite di

fondo, e

il

di ami con qualche specie di vermi.

mari d'Inghilterra e di
i fiumi che vi comunicano. Alcuni anche rimangono in questi, e vi depongono un fregolo abbondante; e dicesi che rieAbitano

flesi

tutti

Francia, e risalgono

tutti

maggior grossezza e di miglior saaltri. Sono anche tenuti ne'vivaj con


padroni, perocch ingrassano in poco
non che ivi non si moltiplicano. Possono

scano poi di

pore che
de'

utilit

tempo

se

gli

lungo fuor d' acqua, e per conseguenza essere trasportati a distanza considerabile,
altres vivere a

LA LAMPREDA.
Al primo aspetto

le

lamprede hanno molta

miglianza colle anguille

ma

so-

sono pi grasse e

d'un color pi chiaro; con bocca non diversa da


quella delle

sanguisughe P cio rotonda

e posta

LA LAMPREDA.
196
un po' obbliquamente sotto la punta del muso.
Hanno pure uno sfiatatoio all' estremit della testa,
attraverso il quale gettano 1' acqua come i cetacei

ette aperture branchiali

da ciascun lato , e pinne


(o piuttosto prolungamenti della pelle) senza raggi.
I naturalisti distinguono il lampredone dalla
lampreda. Il primo non ha che una fila di pic-

cioli denti

al

palato,

e alcuni pi

grandi al

di

appena talvolta alla lunghezza di


un piede e mezzo; l'altra ha circa, ventidue file
di denti , e giugne alla lunghezza di ventidue
sotto

e giugne

mezzo

piedi e

e al di l.

Le lamprede

erano in molto pregio presso gli


almeno presso i Romani. Gii scrittori ci
narrano che Augusto cenando un giorno presso
uno de' principali senatori famoso per la sua tavola, trov tutte di suo gusto , ma le lamprede specialmente. Volendo quindi sapere qual mezzo
usasse per renderle s buone, l'epicureo non esit
antichi,

che facea gettare ne' suoi vivaj

a dirgli

che
all'

incorrevano

la

sua

impera ore non piacesse punto


,

schiavi

la ricetta, poi-

che avesse ugual destino 1' uomo


e che indi i suoi vivaj si empissero di

ch ordin
crudele

gli

Sembra che

disgrazia.

tosto

rottami.

Probabilmente
razza stessa

le

lamprede

di quelle

d' Italia

degli antichi,

pure si tengono entro serbatoj


guardano come cosa ghiotta.

sono della

poich esse
golosi le ri-

LA LAMPREDA.

T97

Muralto , nella sua iroppo succinta descrizione


che ci fa delle lamprede, non parla de suoi pol5

moni

acqua

dell'

ciandola

sempre

quasi

tenga

si

per

particolare struttura

la cui

eh' ella

E molto

verosimile

glandole rosse intralciate fra nervi

causa

superficie

possa facilmente soffocarla

si

sotto.

alla

cac-

le

due

eh' egli

dice

che

poste verso la sommit della testa, altro non siano


dell' esistenza dei quali
i polmoni del pesce
non pu dubitarsi , vedendo in lui tanta necessit

che

di respirare aria.

Le lamprede

lasciano ordinariamente

principio di primavera,

qualche mese ne' fiumi

aver soggiornato

depongono
rono

nel!'

altre.

La

stese ai salmoni

fondo

in cui

salse riescono

meno buone

delle

miglior stagione di mangiarle dal marzo

maggio

al

uova. Quelle che mai non fu-

le loro

acque

mare al
dopo

il

e poi vi ritornano

si
,

prendono spessissimo nelle


e

ne' canestri,

reti

che pongonsi in

ai fiumi.

Alfine di deporre le loro uova esse fanno, ove

questo fondo pi ghiajoso, de' buchi, se, se incontrano un sasso alquanto grande, si valgono
della loro forza di succiare, per iscavarlo. Si di-

stinguono anche dagli

che non abbandonano

ma

altri

pesci ovipari per ci,

quell'

uova

alla

ventura

femmine vi stanno vicino, fino a che la


prole sia nata. Anzi si veggono scherzare spesso
fra di essa (che mai non molta), e alfine, se
le

LA LAMPREDA.

Iq8

pu

sostenere

nel!'

oceano.

viaggio

il

Dopo

il

condurla come in trionfo

fregolo le lamprede hanno la

molle e di poco sapore

carne

nandosi

il

massime

avvici-

caldo.

In alcune contrade d' Irlanda la gente minata


non osa toccarle. Q nelle che si pescano nel Savern

fiume

dilicatissime

Inghilterra

fra

tutti

sono riguardate

pesci.

gi

come

era antica

usanza della citt di Gloucester il presentare ogni


anno al re pel natale un pasticcio di lamprede ,

che in

essendo difficili a ritrovarsi,


qualche volta una ghinea V una.

tale stagione

venivano pagate
Sotto

il

regno

Enrico

di

due persone erano

specialmente incaricate di comperare e far pescare

per

lamprede avea la Senna fra


due quante ne avea
fra Harfleur e Lislebon
che il monarca non era
punto spaventato dall' indigestione , che cost la
la corte

Roano

quante

e Harfleur, ed altre
;

vita a

Enrico

I.

Quanto alla facolt che hanno le lamprede di


movere suggendo, come dicemmo, le grosse pietre, essa attribuita all'

bocca

alle

pietre

applicazione ermetica della

medesime, mentre per mezzo

che nella testa vien discacciata


che hanno in corpo. Quindi il peso,
eh' esse possono sollevare , determinabile d' una

dello

sfiatato]" o

tutta l'aria

maniera esattissima, dovendo essere uguale ad una


d' aria del diametro della loro bocca. Aggiugneremo che la loro facolt di suggere ac-

colonna

LA LAMPREDA.

IQO,

cresciuta dalla materia viscida, che copre tutto

loro corpo

come quello

nella pelle

pieghevolezza necessaria per

la

curar loro quel grado

gnano.

Due

il

delle anguille, e mantien

di calore,

di cui

pro-

abbiso-

glandole linfatiche, poste dai due

lati

del loro corpo, servono a segregare e fornir loro

abbondanza una

in

tale materia.

Le lamprede non hanno


solo canale

ed

il

qual

pi largo in

si

intestini

altri

estende dalla gola

mezzo che

all'

ano,

due estremit.

alle

Il loro appetito corrisponde alla

che un

semplicit della

non sembran
che delle parti glutinose che trovan nel1' acqua
de' fiumi , o di insetti s piccioli , che
sono appena visibili. Forse nel mare esse pro-

loro interna conformazione, poich


cibarsi,

vano bisogno di maggior nutrimento.


La loro vita brevissima. I>opo aver depost
inTe loro uova esse divengono molli e magi e
vecchiano assai presta, e in capo a due anni pe;

riscono.

LO SGOMBRO.
Lo sgombro comune ha
tondo e

carnoso,

il

qual

il

per

corpo
altro

grosso, rosi

restringe

verso la coda, che- forcuta. Bellissimo di forma,,

vieppi illeggiadrito da brillanti colori, azzurro,

verde e bianco argenteo, che


oco, 5

ma

non. cancella.

la

morte cangia un

LO SGOMBRO.

-SO C-

Pi

specie di sgombri

utti voraci, e

trovansi

nei

abitano l'oceano; sono


divengono talvolta grandissimi. Come

mar

Baltico,

e nel Mediterraneo, non


antichi

naturalisti

ne annovera

tele

successori

Alemagna
che

meraviglia

gli

abbiano conosciuti. Aristo-

gli

specie e Plinio sette. I loro

sei

poi ne

in quello d'
fa

Iranno

scoperte

fino a trenta

prendono sulle coste di


Francia e d' Inghilterra cio lo sgombro comune
-che dicevamo
il bastardo ed il tonno.
Gli sgombri del Baltico e del Mediterranea
sono pi piccioli che quelli del mare d' Alemagna,
poich non hanno pi di un piede di lunghezza
e non pesano che circa una libbra, mentre l'altro
spesso lungo due piedi, e pesa comunemente
quali

delle

tre sole

si

due

libbre, e talvolta, secondo Pennant, fino cinque.


gli sgombri anche intorno alle CanaSurinam, all'isola di Santa Croce, nelle

Trovansi
rie,

al

ndie occidentali e 4n pi altre parti dell'oceano.


Essi compajono

ad

epoche regolari

schiere; e sono certo de' pi


le nostre coste;

ma

la lor

delicati

carne

in

immense

che

visitino

tenera, che

non pu trasportarsi lontano. In inverno si nascondono essi negli abissi del mare. in primavera
si veggono di nuovo presso alle rive, o per deporvi

il

loro fregolo,

o per cercarvi

il

lor nutri-

mento, che trovano ivi pi facilmente che fra


alte onde. Anderson e pi altri assicurano che
inverno abitano i mari settentrionali, e come

le

m
1

LO SGOMBRO.
aringhe Tanno a

.O.

visitare le coste dell'Islanda, della

Scozia e dell' Irlanda -, ed ivi si dividono in due


bande 1' una delle quali si vede poi sulle coste
di Spagna, e l'altra su quelle del Baltico e delche gli sgombri facciano
<Y Olanda. Gonvien dire
pi lunghi viaggi che le aringhe, poich se ne
trovano fino in Egitto, al Giappone, al S urinanti,
e quasi presso tutte le isole dell' America , tanto
,

meridionale che settentrionale.

La

pesca degli sgombri cosa di riguardo per

Ne' mesi

diverse nazioni.
d' agosto,

per

di

tutto estate

ma

in

anche quelli d'Inghilterra.


e

facili

giugno

a guastarsi

si

giugno particolarmente.,
Come sono molto grassi

lasciano in questo paese ven-

dere pubblicamente anche in domenica

Tebbe

di luglio e

mercati d'Alemagna ne sono pieni, e

il

che par-

In
Norvegia essi compajono alla primavera in eserciti
immensi, con grande rabbia de' pescatori, poich
sacrilegio riguardo ad ogni altro pesce.

inseguono le aringhe avidissimamente, e spesso le


costringono ad abbandonare le coste,, se non vogliono essere tutte divorate.

Gli scombri mandano una luce fosforica all'istante

che sono
essi

tratti

muojono

dal mare. Fuori del loro elemento

tosto; e

dai flutti siano spinti


le

reti.

Si>

muojono in esso pure, ove


con troppa violenza contro

pescano anche per mezzo di uncini


pezzi d' altri pesci o di

guerniti d' aringhe o di

carne. In

alcuni

luoghi

si

prendono

altres

cor

LO SGOMBRO.

aoa
lenze dai battelli,

massime

esca,

all'

poich corrono volentierissimo


se spiri

un vento

fresco.

Una

delle pescagioni pi considerabili di tali acquatici


si

fa sulle coste occidentali d' 'Inghilterra

che

estesa,

s'

impiega un

capitale

di

ed

duecento

pescatori

si

inoltrano alcune

leghe in mare, e vi distendono

la

notte, attraverso

mila

lire sterline.

la corrente della

marea

che occupano

le lor reti,

talvolta lo spazi di tre miglia. Si veduto qual-

che volta vendere il carico d un sol battello riemuna notte quasi settanta sterlina
Dicesi che gli sgombri appetiscano la carne
umana; e se ne recano in prova alcuni fatti. Basti questo^ narrato da Pontoppidan. Un
marinajo
?

pito in

d'un

vascello ancorato in

gia

gett

si

un. tratto

con

altri nel

suoi camerata

un porto della Norvemare per bagnarsi. A


si

accorgono,

eh' egli

ma

poco dopo il veggono venire a


galla, con un gran numero di sgombri attacoati al
suo corpo. Corrono in di lui soccorso entro un
scomparso-,

battello

terono

ma

gi troppo> tardi.

scacciare

uomo dopo

quei

pesci

gran pena po-

voraci;

il

povero

alcuni istanti spir.

Gli sgombri depongono le loro- uova in giugno


fra gli scogli presso la riva; e la

loro

fecondit

veramente prodigiosa. Bloch parla dell' uova


di una femmina di questa specie, la qua! pesava
una libbra e due once, ed erano in numero di,

einquecento quarantasei mila x seicento, ottanta.

LO SGOMBRO.

In primavera
nelF inverno

gli

membrana bianca

perti d' una

cade

30-3;

sgombri sono co-

occhi degli
,

quale vien loro

la

regolarmente

al

principio

estate.

ma
Questi pesci sono un boccone eccellente
poich grassi e quindi indigesti non convengono
a persone di cagionevol salute o convalescenti.
;

In

Italia

conservano

si

salandoli,

il

che

si

doli di sale,

dopo

ricoprendoli

strato

marinandoli, in Norvegia

due maniere: o empiene di sale pur


a strato entro barili
oppur

fa di

averli sventrati,

;.

mettendoli, prima che in


entro salamoia.

Un

di Plinio provano

sgombri
i

pesci

passo di

che

tal

ad inzupparsi
Golumella e un altro

questi,

mezzo di serbare
da' Romani. Di

era pur conosciuto

gli
tali

componevano essi la loro salsa famosa apgaro; e sembra che l'avessero imparata

pellata
1

da' Cartaginesi,
si

pescavano

Plinio,

il

ne' cui

mari, secondo Strabone,

moltissimi sgombri. Anzi,

garo, adoperato

qual

altres

sentir

farmaco*

era pei Carun oggetto importante di commercio. In


Iscozia gli sgombri si conciano come le aringhe ;
e scelgonsi a tal uopo i pi grandi e i migliori.

Inelle malattie di fegato e in altre,


taginesi

Ii

Sulle coste del Mediterraneo


lor uova,

che

si

lavano prima

si

fa caviale delle

con aceto, onde

purgarle dal sangue e da ogni viscosit ; indi ben


membrane si salano e si fanno

nette da nervi e da
i

asciugare fin che siano- proprie


destinano.

all' ileo

cui

si.

a 04

LO SGOMBRO BASTARDO.
molto

Rassomiglia

al

superiormente

guerniti

fianco sessantotto

scaglie

coprono in parte

1'

un

tetto

una

comune
ha gli occhi
una membrana e sul
;

d'

o maglie ossee,
1'

come

altra

che

si

tegoli di

e sono armate di una punta che curvasi

tyerso la coda.

anch' esso molto vorace.

Presso di Kiel nell'Holstein questo pesce non ha


pi di sette in otto pollici di lunghezza; ma sulle
coste

d'Inghilterra trovasi

facilmente

lungo un

piede, ed anche due nel Mediterraneo. Gli antichi naturalisti noi conosceano

o forse noi

distirv-

gueano dallo sgombro comune.

come questo in compagnia d'altri


come questo compare in
primavera sulle coste depone il fregolo nel tempo
medesimo spesso preso con lui all' amo o nelle
Egli

vive

molti della sua specie

ma

reti;

tenera

la

sua carne non n cos grassa n cosi

come

quella dell' altro

essa difficile a digerire.

Kiel

quantunque anche
si

riguarda come

boccone delicato; ma in Italia non


ordinariamente come le aringhe.

IL
Il

ma
La

gi.

Si

sala

TONNO.

corpo del tonno rotondo, grosso, carnoso;


e la coda terminano quasi in punta.

la testa

pelle del suo dorso molto grossa e nera 3 quella

IL TONNO.

20

de' fianchi e del ventre bianca

spruzzata d'az-

zurro chiaro e di porpora pallida; la coda


cata colle punte assai distanti
le

1'

una

fal-

e
pinne, che stanno fra quelle del dorso e della

coda,

costituiscono

specie, sono in

dall' altra;

carattere distintivo

il

numero

di otto

ad

della

undici.

Questo pesce era molto ricercato dagli antichi


e da'

Romani

Si trova oggi

in ispecie.

nel

mare

d'Alemagna, nei Mediterraneo sulle coste della


Guinea, del Brasile, dell'isole d'America, del
Chili e della Gina. La sua misura ordinaria di
due piedi; nia giunge talvolta a grandezza mostruosa. Alla Guinea, per esempio, se ne trovano d'alti' come un uomo; e quelli che si prendono al Brasile sono talvolta lunghi sette piedi.
Pennant ne descrive uno il quale avea sette piedi
e dieci pollici di lunghezza, cinque piedi e due
,

pollici

circonferenza

sessanta libbre.

pesava quattrocento

Schoneveld parla

fu preso sulla eosta dell' Holstein

d'
,

un altro, che
ed era lungo

otto piedi e mezzo. Aristotele anch' egli fa

zione

d'i

un tonno smisurato, che pesava

men-

seicento

cinquantadue libbre, e Getti assicura che non sono


rari quelli che ne pesino persino mille, o mille
e ottocento.

Ma

Aristotele

in

dice ohe questo pesce ingrandisce

che pu osservarsi
e

s'

il

vita. Il

quando

rapidamente,

suo crescimento giornaliero;

inganna del pari quando

durata di sua

errore,

fissa a

due anni

tonno probabilmente

il

la

pili

IL TONNO.

jg,o6

grande fra
di cibo
lo

ba

all'

fatto

mare, che servono


enorme dimensione
riguardare da pi autori come una spedel

abitatori

gli

uomo;

sua

la

cie di balena.

Rechler dice che il tonno era fra gli antichi


l'emblema della felicit corrugale, onde quasi
sempre se ne trovava un piatto ai banchetti di
nozze. I Greci V aveano consacrato a Diana.

Vuoisi che

maschio ingrandisca

tonno

il

pi

della femmina. Il loro nudrimento ordinario sono

aringhe,

le

sgombri.

Il

ma

essi

loro

danno
gran

pi

pur la caccia agli


nemico il pesce

cane.
Aristotele e
stagione

che nella calda

Plinio riferiscono

tonni son

tormentati da un insetto non

pi grosso di un ragno e della forma d'uno scorpione, ii qual si attacca alla loro pelle sotto le
pinne
essi

ventrali.

Quando

quest'insetto

divengono furiosi e saltano

ad Oppiano,

li

punge,

deve credersi

se

sulle navi, e sulle rive. L'essere la

pelle dei tonni assai tenera,

massime

sul ventre e

che l' importuno insetto


piuttosto che ad altro pesce si avventi a loro.
sotto le pinne, cagione

Secondo l'opinion comune

essi

del settentrione al mediterraneo

cura che se ne

trova

tutt'

passano dai mari

pure Getti

presso la Sardegna. Essi


neo verso l'equinozio d'autunno;
lor

cammino una falange

assi-

gran quantit
entrano nel Mediterrainverno

formano

in

triangolare, la cui punta

IL TONNO.
a 07
mirabilmente a fendere i flutti, e la cui
base molto estesa presenta alle maree e alle correnti una gran superficie, che ne riceve ajuto al
serve

movimento, e non danno.


Essi cercano

caldi

mari della Grecia per farvi

uova, passando lungo

le loro

le

coste

d'Europa

Sebbene siano pesci molto


grandi, quelle loro uova non sono pi grosse di
un grano di miglio, e li depongono ove il mare
a centina]' a a centinaja.

pi basso,

a cento

avviano verso le coste d'Africa, e i

ritorno

si

loro piccioletti
il

piedi forse di profondit.

formano

la vanguardia.

Non

lasciano

levante che in maggio; e allora abbondano nei

mari di

il

Calabria.

della

Sicilia

dirigono verso

settentrione

In autunno si
grande stre-

e fanno

Secondo Plutarco essi procedono in dense file come le aringhe; ci che spiegherebbe un passo di Plinio, ov' egli dice della
Che le navi non
flotta di Alessandro Magno
poteano passare a traverso un grandissimo esercito

pito ne' loro viaggi.

di pesci,
strepiti

cui

cerc

si

invano di spaventarli con

onde fu uopo andar contro loro

in ordine

di battaglia .

Su

varie coste del Mediterraneo

di tonni
reti in

molto

forma di sacco

nome

si

fanno pesche

adoperandovi grandissime

grosse,
,

alle

quali unite insieme

Al principio d' aprile


i pescatori,
a cui ne presiede uno col titolo di
gran comandante, costruiscono a gran spesa e in
s

il

di

tonnaro.

ao8'

tonno*

iij

mare una

alto

specie di fortezza marittima este-

sissima con grandi reti

mezzo

d'

cui fermano al fondo per

ancore e di enormi pesi,

modo

in

che-

tempeste pi violente non possono smuoverle.


Questo il tonnare di cui dicea pur dianzi, il

le

quale tiene tanto spazio, che

Getti narra d'aver-

messi tre quarti d' ora su barchetta leggierissima

una all'altra delle sue estremit.


generalmente in stretti passaggi,
fra gli scogli e le isole, che i tonni frequentai^
pi che altri luoghi. L' ingresso di tali stretti
ben chiuso da reti, a cui non si lascia che pieper andare
Si colloca

dall'

esso

chiamata la porta esterna,

ciola apertura

conduce

prima parte

Appena

piazza.
trato

alla

certo

dell' edifizio

numero

la

qual

detta la

di tonni qui en~

pescatori che stanno in guardia, chiudono

quella porticella

un pezzo

esteriore, facendo

di- rete,

cader

d'alto

e ne aprono una interiore che

mette a quella che chiamano anticamera. Per farvi


entrare i pesci cercano di spaventarli
gettando
,

manate di ghiaja, o alzando spauracchi di


pelle di montone o in altra guisa. Quando sono
loro

chiudono la seconda porta, e


,
prima per dare ingresso a nuove schiere.

riusciti nell' intento

riaprono

la

Talvolta

il

tonnare composto

mere, ciascuna

ma

1'

ultima

si

di

parecchie ca-

ha nome particolare ,
appella sempre della morte, ed
delle quali

munita di reti pi
die l'altre* In essa

frti
i

e d' ancore pi grosse

pescatori

armati di lance,

IL TONNO.

2,09

che talvolta divenuti


furiosi si slanciano fuor d'acqua, rompono le reti^
e varino? a frangersi il capo contro gii scogli o le
assalgono gli inermi animali

Barche.
I

sono

tonni

per

gli

abitanti

delle \oste del

Mediterraneo ci che le aringhe per quelli dellecoste de' mari settentrionali. Si fa ascendere il
numero di quelli che entrano nel primo per lo

Immensa
mar Nero pei Darda-

stretto di Gibilterra a quattrocento mila.

pur

quantit
nelli.

Da

vi

dal

entra

trentanni

pesca de' tonni divenuta

eosa importantissima per V isole di Sardegna, in-

prenderanno annualmente
una dozzina di tonnari.
Fino dal tempo de' Greci e d Romani si facea
grandissima pesca d tonni al capo Bisanzio, come

torno al!a quale se ne

quarantacinque mila

in

d Aristotele

Elino ,. Strabone

e
ogni arte anche
essa fu dimenticata. Gli Spagnuol poi fecero in.
si

raccoglie

Plinio;

ma

processo di

mente.

-,

poi nella decadenza

Ma

d'

tempo una tal pesca quasi esclusivaun solo girno bast per distrugger

lor bellissimi tonnari , e fu quello in cui Lisbona^


venne rovesciata d un tremuotOi, che stacc gran,
?
quantit d arena e d altre materie dalle cost

dell'Africa, e le gett su quelle

d'Europa,

sicch

mentre i porti di Ttuan, d Sale di Barberia,


presso le rive della
se n trovarono sgombri,
Spagna il mare pi non form che bassi fondi.
La primavera seguente i tonisi al lor. passaggio.
,

G (Annetto

T.

V.

$M

aio

ii,

tonisto.

dall'Oceano nel Mediterraneo, scontrandosi in


se ne tennero a gran distanza, e

essi,

come sarebbero

bisognate reti di smisurata lunghezza per prenderli, avvenne che la loro pesca fu trasferita sulle

coste di Napoli e di Sardegna.

Quantunque

tonni, guardando alla loro gros-

sezza debbano supporsi temibili,

vece sono

primo
si

timorosi.

assai

Come

trova che

si

sentono

in-

che

il

sforzo per trarsi di rete riesce infruttuoso,

sottomettono alla lor sorte , e se ne stanno tran-

quilli.

Si mangiano e freschi e marinati. Affin di

pescatori li sospendono per la coda, loro


i
fendono il ventre, ne traggono gli intestini, separano la carne dalla spina del dorso, la tagliano
a pezzi, e la mettono in una salamoia. Gran quantit se ne manda a Costantinopoli,
e una volta
anche pi che oggi, poich le aringhe d'Olanda
salarli

e d'Inghilterra,

ghe

il

caviale di Russia, e le acciu-

di Francia attirarono a se porzion del

com-

mercio.
I tonni frequentano anche le coste d'Inghilterra,

ma

in minor numero che quelle del Mediterraneo.


Molti se ne incontrano nei golfi e nelle baje di
Scozia, ove danno caccia alle aringhe, e cadono
spesso di notte nelle reti , che si tendono a queste

e vi cagionano gran guasto.


i

Quando

pescatori vengono per portar via

tonni

montano

parte. Allora

alla superficie
si

gettano

ad

alla
le

onde averne
essi

lenze

mattina

aringhe,

la loro

con

forti

TONNO.

IL

ed
prendano.

petite

La

attaccano le aringhe

si

211

da loro apraro che di questa guisa non si

uncini, a cui

quantit di tonni che

consumano ogni anno

si

nel regno delle due Sicilie, quasi incalcolabile.

sapore varia

Il loro

in cui

prendono

si

molle

or

all'

infinito

avvicina a

s'

secondo

acque

e la loro carne or soda or

quella di vitello

or a

quella di porco.
"Nel
d'

mese

uova,

maggio

di

ogni cattivo effetto

con olio

cui

in

tonni son pieni

passano per malsani,

essi

indi

si

carne

la loro

sala.

Fresca

e a prevenire

frigge

si

prima

ella somiglia al co-

cruda di bue; cotta impallidisce, e


prende un odore simile a quello del salmone.
lore quella

IL

PESCE PERSICO.

Questo pesce era molto pregiato al tempo dei


e lo pur oggi a cagione della fermezza
e delicatezza delle sue carni. Il suo corpo piut-

Romani

tosto grosso

cato

dorata

le scaglie sono aspre

la linea laterale
,

piccioli

palato; ed
culi delle

molto

denti ,

all'alto.

cosi

alla

una gran bocca.

il

dorso ar-

Egli ha l'iride

mascella che al

Gli orli degli oper-

branchie son dentellati

all'

estremit

del pi grande fra questi una spina con punta.

Vuoisi che nella sua

testa

si

annoverino almeno

ottanta ossa. Il suo dorso e parte de' fianchi sono

IL PESCE PERSICO.

$IA.

un verde

di

carico, segnato di larghe strisce nere

basso;

dall'alto

al

qualche

mescolanza

di

meno

con

le

pinne ventrali

ma

quelle dell'ano

rosso;

sono di un bel colore scarlatto


e della coda, alquanto

ma

bianco,

ventre

il

sono

forcuta,

d'

un rosso

sfolgorante.

vanno a schiere, e si distinguono


d'acqua dolce (che pur vanno
di questa ^uisa) per la voracit che li spinge ad
I pesci persici

da

tutti

gli

altri

assaltarsi e divorarsi fra loro. Essi crescono lenta-

mente, e non giungono che a


sicch parlasi

come

picciola grandezza,

che pe-

di cosa rara d'alcuni

savano sette o otto libbre.

Il

loro peso ordinario

non eccede generalmente le due, e la loro consueta lunghezza di dieci in sedici pollici. Nel
Malham, fiume dell' Yorkshire si pescano spesso
ed osservabile che i
di cinque e pi libbre
,

pi grandi sono o guerci o affatto ciechi.

Frequentano Y acque rapide e chiare,

il

cui letto

Sembrano prefe-

ghiajoso, arenoso e argilloso.

non molto profonde, e compiacersi degli


che trovano in riva ai torrenti , sotto 1' erbe

rire le
asili

e le radici degli alberi

presso

piloni de'ponti.

che comunicano co' fiumi , e gli stagni


alimentati da ruscelli non disconvengono alla lor
I

fossi

natura.

Essi hanno

sono veduti

sebbene

tenacissima
resistere

al

la

vita

viaggio

involti nella paglia.

dacch se ne

di venti leghe,

Si nutrono principal-

IL PESCE PEBSIGO.

mente

di pesciolini

ma

2.I)

divengono a vicenda cibo

pi spesso delle anguille ed anche


Credesi per che i lucci rispettino
pesci persici un po' grandi per non avere impaccio colle spine delle loro pinne dorsali, cui drizde' Jucci

dell' anitre.

zano alF avvicinarsi del ne mico.


I pesci persici , secondo alcuni

ed

in febbrajo

in

fanno le uova
,
marzo; comunemente per si

crede in aprile o in maggio.

femmina

di ciascuna

Il

numero dell'uova

salire

fa

si

a duecento ot-

che per farli uscir dal suo


ventre si freghi contro qualche corpo duro.
La miglior stagione di prendere i pesci persici
che si fa colla lenza e d molto divertimento )
( il
tantamila;

dicesi

dall' aprile al

L'esca per

essi

rie specie di
lette.

gennajo

nell'

ore tiepide non calde.

pi opportuna

vermi,

Per mezzo

si

compone

di piccioli ghiozzi,

di essa

tanto

di va-

di caval-

sono voraci

un

pescatore un po' destro che ne trovi molti insie-

me, pu
se

uno

prenderli tutti

solo

l'uno

che abbia sentito

1*

dopo
uncino

ma

l'altro;
gli

sfugge,

strascina seco tutta l comitiva. In inverno essi non


mangiano e per non corrono a verun' esca se
non a met di un giorno ben soleggiato. In un
bel d di primavera se ne vede talvolta qualche
dozzina in un buco all' ombra de' rovi o degli
arbusti; e un pescatore che sappia fare, pu dirla
,

sua

Nel lago

di

Llyn Raithlyn,

nel Mrionetshire

l4

!L PESCE PERSICO.

in Inghilterra se

ne trovano

lare con dorso gibboso

una specie singo-

d'

e spina dorsale bizzarra-

mente aggirata verso la coda. Hanno altres da


ciascun lato una protuberanza che il signor Barrington apr con un coltello
e trov che non
,

differiva punto

dal

resto

sapore di quella degli

gobbi
delle

se

carne,

della

altri pesci persici.

ne sono trovati anche

montagne

eh' del

Di

questi

ne' piccioli laghi

della Svezia,

L'ARINGA.
L' aringa comune si distingue dall' altre pel
prolungamento della mascella inferiore che alquanto
si curva, e pei dieci raggi, onde componsi la sua
pinna anale. Ha la testa e la bocca piecioa; la
lingua corta

appuntata e guernita di denti

gli

operculi delle branchie variati ordinariamente da

macchie violacee o purpuree, che scompajono


la morte del pesce , vale a dire appena egli

dopo

tratto dall' acqua. Pennant scrive d' essere stato


assicurato che presso

Yarmouth

macchia nera
ghe ventidue pollici e mezzo.
volta aringhe con

Abbondano
tentrionali
setti

si

sul

prendono talmuso, e lun-

mari seti
una quantit d'in-

di aringhe specialmente

ov' esse trovano in

sufficiente

nutrimento,

ne' ghiacci

nel

rigore del clima quella difesa che lor bisogna per


vivervi tranquillamente. In autunno per e in pri-

l'

aringa.

aI5

mavera ne sbucano fuori da que' ghiacce! immense


schiere, che volgonsi alle foci de' fiumi , per deporvi le loro uova e cercarvi altro pasto. Il gran
numero de* loro nemici sembra essere il mezzo
con cui la natura ha voluto controbilanciare la lor

Poich si calcola che se in


una sola aringa potesse moltiplicarsi

prodigiosa quantit.
anni

venti

sicuramente senza perdita di fregolo

o d prole,

numero d' aringhe che ne risulterebbe, formeria una massa dieci volte pi grande che tutta la

il

terra.

Questi pesci, oggi cos generalmente conosciuti,

povero come del


tempi
assai remoti. Non formavano per una parte di
commercio tanto grande, poich non si aveva ancora l' arte di preservarli dalla corruzione per
mezzo del sai marino. Essa dovuta a Guglielmo
Beuckel fiammingo, il quale mor nel 1897. Cento
poich vanno sulla mensa del

ricco, lo erano anche da' nostri maggiori in

V, per
onorare la memoria di questo, che pu meritamente chiamarsi benefattore degli uomini, mangi

cinquant' anni appresso l'imperador Carlo

un' aringa sulla sua tomba.

Gredesi generalmente che in inverno le aringhe


si

ritirino nel

le loro

mar

glaciale,

e dell'America. Varj sono


tali

ed indi imprendano

migrazioni ai mari meridionali dell'Europa

migrazioni.

'pesciolini

ed

ai

pareri sulla causa di

Leeuwenhoeck
vermi, che

le

le

attribuisce

ai

aringhe vanno a

:L

AR"Mf<5*.

cercare verso
fatto

il

il

lascerebbero

dopo averne votato af,


Anderson crede che mai non

meriggio

settentrione.

loro pacifici asili sotto

e T accrescimento eccessivo del loro


le costringesse a cercarsi,

il

ghiaccio,

numero non

a guisa de' sciami d'api,

nuove dimore. Altri pensano che viaggino per


deporre V uova n climi, ove la loro prole possa
meglio avvivarsi che sotto

Un

celebre naturalista

sito cos:

mero

Le

mancanza
di misura,

esprime in

si

ritirano nel

non possono vivere

Ma

d' aria.
la

tal

propo-

aringhe spaventate dal gran nu-

de' loro nemici

o*re questi

polo.

il

si

come

mancanza

si

sotto

mar

glaciale

il

gelo, per

moltiplicano

fuor

di nutrimento le obbliga

a mandare ogn' anno in primavera, colonie in

al-

Queste formano corpi che tengono pi


di cento leghe; ma i tanti nemici che incontrano

tri mari.

via , rompono la loro ordinanza , e le dividono


due gran bande, Tana delle quali si volge
all' occidente e Y altra al levante. La prima tutta
unita cerca un asilo sulle coste d' Irlanda , ove
giugno in marzo indi torcendo fra Y occaso e il
meriggio perviene al gran banco di Terra Nuova
ov' dispersa. L' altra diretta al mezzo giorno si
suddivide in due colonne T una delle quali scende
lungo le coste di Norvegia, e passa il Sund, e i
Beiti nel Baltico , mentre Y altra piega verso le

per
in

-,

Orcadi e l' isole di Shetland poi si divide nuovamente in due schiere, Tuna delle quali oltre;

passa la Scozia, e lungo

Zelanda e

le coste della

della Fiandra entra nell'Atlantico; l'altra seguendo


le coste della Scozia e

mar d'Alemagna,
ma.

Come dopo

dell' Inghilterra

e alfin

certo

tempo pi non

si

pre-

impossibile,

che

ritornino al lor glaciale ritiro

Bloch per
le

resta trac-

d'Europa,

cia di tante aringhe sulle eoste

sume che

entra nei

ricongiunge alla pri-

si

altro

dice

essere

aringhe facciano un viaggio

d' oltre

a mille

le-

ghe nel breve spazio di tempo che si suppone,


e domanda perch mai , posto eh' esse abbandonino , per tema delle balene
setteni mari del
trione, seguitano ad allontanarsi per pi centinaja
di leghe, dopo che il pericolo passato? come
possono ritornare, per mettersi alla mercede delle
loro formidabili nemiche
e com' che non si
,

trovi traccia del lor ritorno?


tolta,

dice,

egli

immutabili, che
operazioni.

sue parole)

dimore

le

ogni difficolt

natura
altri

segue in tutte le sue


moltissimi

pesci

degli amori

escono

come

di deporvi le loro

ineguali dai torrenti affin

balene, le induce
la loro et

tre

onde pu

avuto

il

timore delle

alle loro migrazioni.

tono gi l'uova in

(sono

abituali

piano fondo del mare, e cercano luoghi

uova. Quest'istinto, adunque, non

arrivo

regole

le

aringhe lasciano le loro

alla stagione

essi, dal

resi

la

Come

Ma

prendendo a norma

riguardo

tempi

Esse metsecondo

differenti,

calcolarsi

anche

quello del loro


alla

temperatura

ARINGA.

ai 8

Per esempio nel Baltico e


Norvegia apparisce in primavera
una picciola specie di aringhe, che ha figliato pur
dianzi; in estate ne viene un' altra pi grande,
seguita poi in autunno da una pi minuta dele che sta per isgravars.
l' antecedente,
noto che i pesci de' mari e de' laghi
che
entrano in primavera ne' fiumi, non ritornano ai
loro usati soggiorni che in autunno. Cosi senza
dubbio fanno le aringhe; ed ecco perch pi non
si veggono in inverno. E anche possibile ch'esse,
non meno che varj pesci dell'acqua dolce fi g imo
pi d' una volta all' anno. Come i piccioli pesci
divengono ordinariamente la preda de' grandi
necessita che si moltiplichino pi rapidamente di
questi, onde la natura permette loro di riprodell'aria

dell' acqua.

sulle coste della

,.

dursi pi spesso.

ghe ha

La

prodigiosa fecondit dell'arin-

portato alcuni a credere che faccia l'uova

anche

sotto

tendo

agli

ghiacci del polo


se non che rifletimmensi spazj dati loro ad abitare,
;

nessuno s far pi meraviglia che siano tante .


Alcuni secoli sono le coste della Norvegia erano

come il gran banco


Terra Nuova tuttavia il pi visitato dai merluzzi , onde migliaia di vascelli europei vi si recavano per farne pesca. Ma poco prima dell' anno
1600 le abbandonarono per quelle dell' Alemagna,
e diedero cos alle citt anseatiche nuovo mezzo
per arricchirsi col venderle salate. Saranno cento
frequentatissime dalle aringhe,
di

anni, che le loro


a farvi lunga

ARINGA.

ai9>

pi grosse schiere prescelsero

dimora

coste d' Inghilterra

le

e di

Irlanda; e per quai cagione poi anche da questo


siano allontanate,

si

Pu

rarlo.

queste diserzioni,

peraltro

non

facile congettu-

malgrado

che

pei luoghi

interamente

cessato

prediletti

non sarebbe

accertarsi

gi da

loro

vantaggio

il

della

loro annua apparizione.

Le

aringhe tengono, come


deposto le uova

aver
in

pieno mare con uno

di

una pioggia

dirotta.

tutto siano esposte,

ma

merose navi
glia ja;

che

strepito

non a

sono

anche tra

gli uccelli

ai

le

stessi

dopo

giorni

ritornano

simile a quello

quanti pericoli dapperdirsi.

gli alti

spe-

non solo

flutti

con nu-

distruggono a mi-

slanciansi

alia superficie

L'uomo

continua,

alcune balene le

tengono

si

guida

tre

presso le coste,

cialmente fa loro una guerra


sulle coste

salmoni, certo or-

dine nella loro marcia. I>ue

sopra quelle,

servono cos d

pescatori, indicando.loro ove gettar posloro reti.

Quantunque

cos esposte alla voracit degli al-

mare, le aringhe sono esse medesime del genere de' pesci voraci. Il loro principal nutrimento consiste in granchj , in vermi o
tri

abitanti

del

in certi insetti crostacei

come

si

sembra probabile
insetti

detti porcellini d

prendono spesso con mosche

alati.

eh' esse diano caccia

mare;

artificiali,

anche

agli

29

ARINGA.

I'

Si possono naturalizzar questi pesci nell'acque,


che non aveano costume di frequentare, come si

fatto in Isvezia; e

modo

il

di riuscirvi

fatto

da questo passo dei viaggi di Kalm ; il


quale riferisce un racconto fattogli da Franklin.
Nella parte della Nuova Inghilterra , ove vivea
i padre di Franklin medesimo, due fiumi si gettano in mare , nelF uno de quali pescavasi gran
quantit di aringhe , mentre dall' altro non se ne
aveva una sola, quantunque le foci d' ambidue
fossero fra loro poco distanti. Si osserv che le
aringhe risalivano ogni anno il primo, onde deporvi le loro uova e il vecchio Franklin che

chiaro

stava

frarnezzo,

tentare se

volle

di farle rimontare anche


gett in questo le reti

1-

altro.

di cui

si

fosse possibile

egli

tal fine

era

servito

in

molto fregolo. La
cosa riusc, com'ei 1' avea pensata; poich in seguito si pescarono aringhe egualmente in tutti e
quello, e a cui stava attaccato

due

fiumi. Gi ne fa credere eh' esse

loro luogo nativo

amino

luoghi almeno da loro

il

vi-

prima volta che abbandonarono il mare,


per deporre le loro uova .
Il commercio delle
aringhe molto antico
poich se ne hanno memorie del duodecimo secolo e del tredicesimo. Nel i357 poi Odoardo III
d' Inghilterra stabil a Yarmouth una fiera di tali
pesci, ordinando che non si vendessero se non in
questa citt. Gli Olandesi ? che prima comperasitati

la

22 2

l' ARINGA-.

vano aringhe sulle coste, onde rivenderle ad altre genti, furono dunque obbligati di mandare

medesimi delle navi alla loro pesca. Nello


tempo il commercio delle aringhe era considerabilissimo sulle coste della Norvegia ed oggi
pure per essa una delle principali sorgenti di
ricchezza. L' abete di cui i Norvegi fanno i loro
barili, d alle aringhe un gusto, che a tutti non
essi

stesso

aggradevole

simo.

Non

ma

che

ai

nimarca ordin che que'


di

Polacchi piace moltis-

sono molti anni che

quercia;

ma

si

barili

trov

una

si

il

governo

facessero

di

d'i

Da-

legno

gran diminuzione

nella vendita, in grazia specialmente

de'PoIacchi

mal soddisfatti, onde convenne ritrattare il. comando.


Ma il gran commerci delle aringhe fatto dagli Olandesi, i quali ne ritraggono pi oro, che
non poc* anzi gli Spagnuoli dalle loro miniere del
Per e del Messico. Nel 1-4 1-6 essi fabbricarono
ad Hoorn le prime gran reti, onde farne pesca;
e da quel tempo in poi sempre impiegarono in
questa numerosi bastimenti. Nel i552 la sola citt
d' Enckhuysen usc in mare con cento quaranta,
nel 1601 la repubblica intera ne allest mille e
cinquecento. Se non che in seguito la cosa and
allentandosi. Nel 1736 non s' inviarono alla pesca
pi che duecento diciannove
questi
il

loro

si

vascelli

e nel 1773

ridussero a cento sessantanove.

numero noa

si

perch

restringesse davvantaggio 3

223

ARINGA.

uopo che gli stati generali nel 1776 concedessero un premio di cinquecento fiorini per ciafu

scuno di
infatti,

essi

il

suo

il che veramente giov. Malgrado,


decadimento la pesca delle arin-

ghe ancora una


l'

delle principali industrie

Olanda, e nutre presso a poco

del-

dieci mila uomini.

Da quasi un secolo gli Svedesi , che si provvedevano d'aringhe presso l'altre nazioni, cominciarono a farne essi medesimi tanta pesca da poterne vendere. Nel 174$ stabilirono a tal uopo
una compagnia incoraggiata dal governo , per cui
ebbero gran voga le aringhe specialmente di Gothembourg. Nel 1764 questa citt invi ad Amburgo venti vascelli carichi di tali pesci che furono riputati di cos buona qualit come quelli
di Olanda. Questo commercio and poi sempre
,

crescendo;

e aggiugnendosi quello dell' olio di


aringhe (per ciascun barile del quale son necessarj

ventitre

bariglioni

de' pesci

pu immaginarsi quanto ne

sia

il

onde

si

trae)

prodotto. Peroc-

ch nel 1782, a cagione d'esempio, si esportarono


da Gothembourg duecento mila bariglioni d'arin-

ghe, e venti o ventidue mila barili d'olio,


I Danesi non si limitano a trasportare in Alemagna le aringhe che pescano in primavera e in
autunno sulle coste settentrionali del Jutland e
dell'isole

di

Fro;

sulle rive di Scozia.

ma

inviano ancora

Nel 1767

tana una compagnia per la

si

vascelli

stabil

pesca delle

ad Al-

aringhe,

ARINGA.

2.2. ->

oggi impiega cinquanta bastimenti.

quale

la

abitanti delle coste d'Holstein esportano essi

Gli

pure

ima gran quantit d' aringbe affumicate ad Amburgo e in altre citt vicine.
Nel 1770 si form ancbe a Berlino una compagnia per la pesca delle aringbe; e nel 1776
furono all'istesso oggetto inviati da Embden verso
,

le coste di Scozia alcuni vascelli,

poi

si

il

cui

numero

accrebbe fino a cinquanta.

In Ingbilterra e in Iscozia
aringbe
citt di

assai

riguardevole

il

commercio delle

e stimasi che la sola

Glasgow ne esporti annualmente pel va-

lore di venti mila sterlini.

Nel 1778 le aringbe furono per due mesi tanto


abbondanti sulle coste di Scozia, che, secondo alcuni
abbastanza

esatti, se ne caricavano ogni notte


Terridon mille e seicento cinquanta
scialuppe che faceano quasi venti mila tonelate.
Fu tanta una volta la quantit d' aringhe sulla
costa occidentale dell' isola di Skye
da non potersi trasportare tutte quelle che si erano prese.

calcoli

nel

golfo

Dopo
veduti

averne ben cariche

esuberantemente

le scialuppe,

delle rimanenti fare ingrasso


il

prov-

luoghi vicini, bisogn

con cui

si

concim

terreno la primavera seguente.

Sar mezzo secolo che le aringhe entrarono nel


golfo

Urn

in

rono dalla foce


lo spazio di

si

immenso
all'

altra

esercito

estremit ,

che lo empi*
il che forma

pi che mezza lega, e ne ingombra-

&'

aa4
rono le rive

diciotto pollici.

ai

aringa*

ove formavano mucchii

alti

Quest'esercito era

da set

denso

forte che cacci innanzi a se quanti altri pesci

si

trovavano nel golfo,

quali tutti perirono eoa

essa.

Le

principali pescagioni dell' aringhe

Britanniche

Norfolk.

fanno

si

Si

sulle coste

adoperano in esse

piombo da un

di

nell' isole

Scozia

e di

reti guernite

e di segnali di vascello

lato

di

dal-

onde restano sospese ne 1F acque perpensi tendono che fra le te*

l'altra-,

dicolarmente* Esse non

nebre;

e la presa

quanto pi

Tutta

la

le

sicura

e copiosa

scura e agitata da venti.

gente di un vascello prende parte alla

preparazione
chi

tanto pi

la notte

delle

aringhe che

sventra, chi le

sala,

si

sono pescate:

chi le imbarilai

Le

aringhe rosse vengono poste in una salamoja, ove


restano per ventiquattr' ore , e poi sono infilzate

per

bacchette di legna e sospese in

la testa in

cammino

apposta, ove da scarso fuoco

fatto

un

rice-

vono moltissimo fumo, indi messe entro barili per


la comodit del trasporto
Le aringhe morte si guastano prestissimo. In
estate specialmente basta ehe stiano qualche ora
fuori d' acqua per non essere pi buone. Che se
T toccano appena per alcuni minuti i raggi del
sole, non vagliono pi nulla afktto; non si pu
pi nemmeno salarle. Vi hanno circa undici specie di

aringhe

di cui descriveremo, le principali.

PILO ARDO.

IL

pi picciolo dell' aringa, comune, da cui differisce in questo principalmente che ha il corpo
atticciato e rotondo. Il suo muso alquanto rivolto

all'

lungo che quello

proporzione- pi

ins, in

dell'aringa; la mascella inferiore

pi elevato;

cforso

ventre

il

fermamente aderenti

scaglie sono

affilato.

Infine la sua pinna dorsale posta

ove si' prenda per


mentre prendendo per
comune, questa rimane

essa-, colla testa

a:

la

met

Le

alla pelle,

comune cadono

tre quelle dell' aringa

Verso

pi corta;

meno

men-

facilmente.

basso, che

fa

1'

altalena

in equilibrio.

di luglio

appariscono,

pilcardi

alla fitje di ottobre

soggiornano sino

per

allora,

ci

pinna dorsale F aringa

la

grosse schiere sulle coste delle Cornovaglie

vi

sue

ritirandosi

che sembra, a qualche distanza


mare, onde passarvi l' inver-

nella profondit del

no*

Mezzo

cembre
della

secolo

non disparivano che

fa

partenza che sembra

nianze, ben singolare.

mero

in di-

inoltrato; e questo cangiamento nell'epoca

presso

l'isola

di

Si

aver buone testimo-*trovano in gran nu-

Wight

nella

Manica,

presso d' Ilfracomb nel canale di Bristol.


Il

dottor Borlase ci

dice

che

la

pesca de' pil-

cardi occupa in Inghilterra gran

numero d'uomini,

ed anche di donne e

commesso,
che portandosene

di sventrarli, lavarli

Gabinetto T. V.

fanciulli, a cui

salarli;

j,5

Sa6

IL PILCAT3D0.
all' estero almeno trenta mila botti per
ne ricavavano quasi cinquantamila lire

in passato

anno

se

sterline.
I battelli destinati alla

pesca de'pilcardi

Maton, cbe una volta volle


Fowy presso Looe nelle Gornovaglie
ordinariamente ove 1' acqua non ha die
il

dottor

cia di profondit, e

Alcuni

battelli

pi

scrive

assistervi a
si

stanziano

dieci brac-

non rotta da alcuna punta.

piccioli sono disposti a

distanza affine di avvertire

pescatori se

qualche
si

avvi-

cina qualche schiera degli acquatici aspettati. Spesso


si

metton uomini

di guardia sulle rupi vicine ap-

gridatori,

perch ne danno avviso colle


che formano un seno, hanno

pellati

loro grida.

Le

reti

spesso duecento braccia e al di l di circonferenza

e circa diciotto d' altezza. Dicesi che alcune pos-

sano contenere duecento botti


sar di tremila pesci

sempre egualmente

all'

ognuna delle

incirca.

felice,

La

quali

pesca non

talvolta

manca

del

tutto. Dieci anni innanzi alla visita dell'autore,


i

pescatori infatti

loro famiglie di

cui

mai

in

altro

si

videro costretti a vivere colle

patelle

d'altre chiocciole,

di

tempo non avrebbero volute

mangiare.
I pesci cani sono

gran nemici de' pilcardij

ne divorano spesso un' immensa quantit.

a&7

IL LATERIiNTO.
d'Europa e rassomiglia molto
ha tredici raggi
alla pinna dorsale. Si pesca nel Tamigi dal prine fornisce ai
cipio di novembre fino al marzo
poveri di Londra un nutrimento tanto pi utile y
Abita

all'

mari

aringa

ma

pi picciola ed

quanto pi viene a proposito.


Talvolta il laterino vien marinato

il

che

dona quasi il sapor delle acciughe, da cui non


le quali non
distingue che per le sue reste
,

disciolgono.

ghe

Yarmouth

si

concia

come

gli
si
si

le arin-

rosse.

L'ALOSA O LACCIA.
Le

alose

hanno

il

muso

forcuto,

nere sui fianchi. Quelle che verso

pescano entro

il

dai primi ^giorni in cui


in

maggio, o

si

ricercano

se

il

come

piene

d'

rasi quai
si

il

appariscono, vale a dira

tempo

caldo anche in aprile,

massime nei con-

cose delicate,

ove si pagano tal-,


salmoni. Esse sono sempre

torni della citt di Glocester

volta pi care

mag-

Tamigi,
cattivo sapore; ma quelle che si
Severa sono molto buone. Fino

gio o al principio di giugno rimontano

sono credute di

e macchie

la fine di

che i
uova quando risalgono

fiumi;

ma

igno-

luoghi scelgano per deporle; n ancora

potuto avere cognizione sicura dei loro pic-

cioletti.

aa8

Di tempo in tempo si prendono le alose del


Severa entro il Tamigi nella qual pesca si adoperano le reti. Il peso dell' aiosa ordinariamente
;

di quattro libbre.

Gli antichi naturalisti dicono eh' essa


sce di passaggio del Nilo

che

si

un pe-

trova anche nel

Mediterraneo presso Smirne , e sulle coste d'Egitto, dove oggi Rosetta; che in dicembre e gennajo essa rimonta il Nilo sino a Memfi, oggi il
Cairo. Essi aggiungono poi che riempita di maggiorana fa quasi ebbri quelli che ne mangiano,

L'ACCIUGA.
Non ha
pur

se

muso

che tre

ne

cita

pollici all' incirca di

qualcuna di

appuntato;

guerniti di

gli

sei

orli

delle

1'

mascelle sono

una dentatura finissima;

superiore pi lunga che

lunghezza

e mezzo. Il suo

altra

mascella

la
gli

occhi son

grandi; il corpo rotondo ed esile; il corpo d' un


verde carico; i fianchi e il ventre d' un bianco
argenteo; fra le pinne del ventre una scaglia
guernita di lunga punta; la coda forcuta. Essa
nei
abita F oceano Atlantico e il Mediterraneo
;

mesi di maggio
stretto di

La

di

Gibilterra,

giugno e di luglio entra nello


e

si

porta verso

Gorgano, isoletta situata presso le


Toscana ; ove si attirano la notte entro

il

levante.

pesca delle acciughe pi considerabile

si

fa

coste della
le reti

per

l'

mezzo

di

un lume

acciuga.

che

si

229
poppa ai

in

colloca

vascelli.

Pei marinarle
1

si

taglia loro la testa,

e gli intestini,

il

fiele

si

calcano entro barili.

si

aspergono

quasi inutile

si

cavano

di sale, indi
il

dire,

che

messe a fuoco si liquefanno pressoch interamente.


Mangiate fresche sono d' ottimo sapore.
Quanto all' altre specie di acciughe che abitano
per la pi parte i mari della Cina, anzi dell'Asia
generalmente e quelli dell'America, non hanno
,

alcuna particolarit che voglia da noi

un

partico-

lare discorso.

IL

PESCE VOLANTE.

Rassomiglia molto all' aringa anzi non ne difche per una diversa conformazione della
testa e del dorso che in lui schiacciato. Egli ha
comunemente nove pollici di lunghezza e quattro
;

ferisce

al

pi di circonferenza.

La

sua pelle

straordi-

nariamente forte; e le sue scaglie sono grandi ed


argentate. Le pinne pettorali sono lunghissime ;
quella del dorso picciola e posta presso la coda,
la

quale forcuta.

grossa sua testa in

Gli occhi sono collocati sulla

modo che

pericolo o la preda

da

pesce

uscire

li

fa alquanto

ingrandisce vie pi

Esso abita

il

tutti

scorger possono
i

lati

quando

dalle loro orbite,

il
il

ne

raggio visuale.

mari d'Europa e d'America, e

il

IL PESCE VOLANTE.

2,3o

ma trovasi segnatamente fra i troper mezzo di cui pu elevarsi in


aria, altro non sono che le sue grandi pinne pettorali
composte di sei o sette raggi legati fra
loro per mezzo di una membrana flessibile trasparente e viscosa. Escono fuori vicino alle brangolfo d'Arabia;

Le

pici.

ali,

chie

e possono essere agitate innanzi e indietro.

Servono
nell'

altres

acqua

ad accelerare

il

moto del pesce


lunghezza e

giudicarne dalla

che, a

larghezza di questa specie di remi relativamente


alla picciolezza del ccrpo , debb'esser rapidissimo.
,

Da

ciascun lato

dietro e presso alle branchie,

un osso schiacciato

il

qual corrisponde

alle cla-

vicole e agli scapulari degli animali terrestri; ed

e inserito nella medesima base che

pinne pet-

le

torali.

Quando

il

rade talvolta

ma

stende non

pesce sollevasi in aria,

solamente le sue pinne


la

ma

anche

superficie del

la

sua coda;

mare come

la ron-

per maggior rassomiglianza con essa ha il suo dorso nero , il suo


ventre bianco, e la sua coda bipartita. Ei pu
dine,

in linea rettissima; e

cos percorrere in aria

sessanta

aune

prese, toccando ogni

sommit
Il

uno spazio

e rinnovare
volta

di cinquanta in

suoi slanci

per alcuni

pi

ri-

istanti la

delle onde.

pesce volante non va mai solo,

ma

sempre

in ischiera con altri della sua specie; la qual vista

una delle pi belle che possano aversi sull'Oceano

IL PESCE
fra

il

VOLANTE

2,3l

decimo e tredicesimo grado

settentrionale

e fra

il

di latitudine

ventesimo e trentesimo di

longitudine occidentale, ed anche nel

mare

delle

Indie.
dall' una parte fanno i nemici
onde prenderli, e i mezzi che
questi impiegano dall'altra, onde loro sfuggire,
presentano anch' essi una scena, che molto diverte.
Poich veggonsi il pesce cane, il porco marino,

che

Gli sforzi

de',

il

pesci volanti

delfino e

1*

orata slanciarsi sopra

pesci volanti,

che cominciano dal cercare scampo col nuoto; ma


alfine stanchi hanno ricorso al volo. Stendono
quindi le lunghe loro pinne, s' alzano con esse
sopra dell'acqua, e via via sen fuggono, fino a
che

muscoli delle loro pinne medesime indebo-

cedono, ed obbligano il pesce ad attuffarsi di


nuovo. Se non che fra poco ripigliano la forza
necessaria per reggere ad altro volo. Ma come i

liti

nemici mai

non lasciano d' inseguirli


non possono loro

tutto svigoriti pi

quando non siano loro preda,


uccelli del

e de'

tropico,

degli

alfine
sottrarsi

del

lo divengono degli

albatri,

delle fregate,

folli.

Si ebbe torto di dire che tutti gli esseri viventi


sembrano collegati insieme contro il povero pesce
volante; che la sua doppia facolt di volare e di
nuotare non fa che esporlo a tanti pi pericoli
e che non pu eludere gli sforzi de' pesci voraci,
che per cader neU' unghie degli uccelli marini i
;

VOLANTE.

IL PESCE

sSOa

quali stanno aspettando che

.potrebbe dirsi

d' altra

a temere dagli

Poich

levi in aria.

si

parte eh' egli non ha nnlla

uccelli

nache non

elemento; e che slanciandosi

lascia

salso

il

sopra della sua

al di

superficie sfugge spesso alla rabbia degli altri suoi

La

nemici.

sua

carne

ha,

sapore

pel

qualche

somiglianza con quella dello sgombro.


pesce volante ha

Il picciolo

come

precedente

il

ma

alcune rughe da ambidue le parti del ventre;

per maggiore

-ne differisce

esilit di

gior lunghezza delle pinne ventrali


ci

che sembra, a cooperare

Il

corpo, e mag,

destinate per

suo volo.

al

gran pesce volante ha le pinne ventrali della


rna il suo corpo molto pi

roism-a del picciolo

grosso.

Egli

inoltre

lungo

mentre quello della specie


di otto pollici, e

il

quasi

3ue

comune non
non di

picciolo se

piedi

lo

che

sei.

LA RONDINE DI MARE.
Somiglia in qualche

modo

al

pesce volante.

La

su\ testa quadrata e guernita posteriormente di

due punte;

1'

operculo delle branchie termina anil suo corpo rotondo

ch' esso in spina 'durissima

ed

esile

un

solco

stende sulle sue scaglie

un ago

assai corto;

lunghissime, e toccano
o barbe stanno sotto

un nodo

la

profondo e

la

fra le

le
la

longitudinale

pinne del

si

dorso

pinne del ventre sono


quattro appendici

coda

gola,

coda forcuta.

si

riuniscono

in

LA RONDINE DI MARE.
lunghezza di

E' ordinaria
diciotto

dall'acqua,
carico;

All' istante

pollici.

il

il

^33

questo

pesce

eh' egli

vien

suo dorso d'un rosso pi o

ventre

bianco, e

le

di

tratto

meno

pinne

ventrali

mare

dell'In*

picchiettate di varj colori.

Egli abita l'oceano Atlantico,


il

o da

altri

coli' a] ut o

d'un
del

il

Mediterraneo. Quand' inseguito dall'orata

die e

pesci, sbalza fuori dall'acqua, e salta,


delle sue pinne ventrali,

trar di

continente

di Malta.

pietra.

d' Italia

comunissimo
,

alla

distanza

ne' mercati

non che della

Sicilia

CAPITOLO

IX.

ne pelaghi ancor

tieninave

la

remoFa compagna

distesa a vedere,

D' un braccio

che di vero

e di lunghezza

e di color fligginosa;,

ad anguille rassembra

il

taglio

Sotto la testa acuta bocca posta

suo.

Curva, sembiante a punta d'amo tomdo.


Della lubrica remora prodigio

barrano

naviganti

che n'iuno

Udendola nel suo cor

dariagli fede*

Oppianov

LA REMORA.
JNon
quali

si

conoscono che tre specie di remore, le


il Mediterraneo
e il mar Pacifico.

abitano

La comune
dell'

che

si

trova in

quasi tutte le parti

Oceano, ha ordinariamente un pie d lun-

ghezza; una gran testa cos grossa

come

il

corpo.,

massa del quale diminuisce verso la coda, che


picei ola e forcuta; dorso arcuato e nero; e sei
pinne, due dietro le branchie due sotto il petto,
una lunga sul dorso, e un altra simile a questa
per forma e per grandezza, sotto il ventre.
La principale singolarit di questo pesce la

la

sommit del suo capo

il.

quale compresso e di

s35

LA REMORA.

forma ovale. In essa vedesi una ruga longitudinale


tagliata da sedici trasversali , che lasciano
tra loro de' solchi profondi. Per la quale conformazione la remora pu attaccarsi fortemente ad
altro pesce o corpo qualunque, siccome pi volte
si
veduto , ed anche a fianchi di un vascello.
Quanto al poter arrestare il corso di un vascello
o di una balena favola troppo assurda perch
la confutiamo. Non per difficile che ne rallenti
un poco il movimento il che le comune colle
conchiglie
simili. Fortis racconta che
i coralli e
diportandosi egli un giorno in una barchetta nel
golfo di Venezia , un gondoliere grid a un tratto
al suo compagno di uccidere una remora
che
si
era attaccata al remo
e che , siccome Fortis
medesimo ebbe pi volte occasione di esperimentare, tardava e disviava la piacevole gita. Ci per
altro, che pu in qualche modo esser vero di una
picciola barca, fu da Plinio e da Oppiano mal
,*

a proposito asserito delle grandi navi.

La remora

aderisce

talvolta

fortemente

ai

che non si pu strapparnela che con gran difficolt. Gatesby riferisce che
se ne presero un giorno cinque attaccate ad un
solo; e aggiugne d'averne veduto nuotare libera-

fianchi del pesce cane

mente intorno
questi facesse
tare, cosa

che

bocca d' un
minimo segno

alla
il

gli

altro

parve inesplicabile.

Saint-Pierre dice che avendo

senza

che

di volerle addenIl

posate pi

signor di

remore

LA REMORA..

.o-36

un vetro

sovra

staccamele.

non

pulito,

fu mai possibile di

gli

Fra 1' altre favole degli antichi sul conto della


remora era pur questa, che in qualunque modo
fosse data a

mangiare diveniva

e distruggeva in

ambidue

amori,

fatale agli

sessi le

pi

forti af-

fezioni.

Gli

indigeni

prendere

altri

falconi

altra volta le

pesci

come

nella caccia

quindi

essi

Giamaica e

delia

Cuba adoperavano

entro

serbatoj

cacciatori

degli

dell' isola

uccelli.

eie

Le

di

onde
adoperano

remore

tenevano

con

nutrivano

In una mattina tranquilla ,


volendo alcun di loro far pesca
ne sceglieva
Tina , e la conducea seco , attaccata ad una cordie ancella sottile ma forte, lunga pi braccia
ispecial

sollecitudine.

nodata

alla canoa.

La remora

posta in

mare, ap-

pena vedea un pesce, quantunque a gran distanza,


slanciava sovr' esso colla rapidit A una freccia
e aggrappavasi al suo corpo
e 1' Indiano che
avea seguito sempre la traccia della funicella colV ajuto d' un segnale, accortosi che la preda era
sicura, traeva pianamente la remora con essa alla
riva. Oviedo narra d' aver veduto prendere di
questa guisa una testuggine marina tanto grossa
e pesante, che una sola persona non avrebbe po}

si

tuto sollevarla.
Il

gia

sapore della remora


somiglia,

graticola.

dicesi

che da alcuni
quello

si

man-

de' carciofi

in

LA BANDOLIERA.
La

bocca di questo pesce sono picle labbra, for, allungando

testa e la

ed

ciole;

egli

marne un tubo

pu

a sua

o restringerle

volont. I

numerosi denti rassomigliano alle setole di


una spazzola, poich sono flessibili e spessi. La
membrana branchiale ha dai tre fino ai sei raggi.
suoi

Il

corpo largo, compresso e coperto di


pinne dorsali ed anali sono

le

scaglie;

pi spesso guer-

il

nite di spine.

La phx

rimarchevole

fra; le

bandoliere quella

dal becco, la quale abita presso le coste e all'im-

boccatura de' fiumi dell' India e

Ha

pi di

sei"

o bruno

bianchiccio

cinque fasce

pallidissimo

trasversali

e nericce

di frma ovale e compresso


grandi

1*

delle

di lunghezza

pollici

iride di

allungato e cilindrico

color
le

d'

sue

isole.

di

color

con quattro o
il

suo corpo

suoi occhi sono

oro

il

muso

pinne dorsale ed anale

e la prima di queste abbel;


una larga macchia in forma d' occhio.
Questo pesce si nutre principalmente di mo-

sono grandissime
lita

d'

sche e d'

altri

piccioli insetti

superfcie del mare.

che sorvolano

alla

Quando vede una mosca

su

qualche pianta marina, Ghe cresce ne' bassi fondi,


le

si

avvicina pian piano e colla pi gran cautela

possibile,

mente

fin

che

si

trovi

al di sotto di essa,

quasi

perpendicolar-

Allora prende una p-

LA BANDOLIERA.

3 3-8
sizione

obbliqua

istanti

per prendere giusta

cai

in

del suo

muso

lancia

mosca

senza

mostrar

superficie;

e ci con

sempre

fa

la

un

la mira;

getto

d'

la

di sopra

della

che

quasi

destrezza

sebbene

acqua contro

testa al

la

tanta

cadere

immobile alcuni
indi col tubo

resta

alla

distanza

di

quattro, cinque o sei piedi.

signor

Il

Batavia
liere

Hommel

direttore

di

dell' ospizio

presso cui trovatisi talvolta delle bando-

volle convincersi

co'

propr j

possibile, della verit di quanto

occhi

pur ora

Fece quindi empire un gran vaso


mare e mettervi alcuni di tali pesci

si

era

s'

disse.

d'

acqua

come fu-

di

rono abituati a questo serbato jo cominci con ramoscelli e con mosche le sue esperienze. Egli ne
ebbe molto divertimento, e trov precisissimo il
racconto de' naturalisti.

La

carne della banderuola dal becco

bianca

e d' ottimo sapore.

IL
Il

nome

mento duro
periore.

PESCE SPADA.

di questo pesce
,

spadeiforme

La bocca

deriva dal

senza denti:

branchiale ha otto raggi;

prolunga-

della sua mascella su-

il

la

membrana

corpo rotondo

vi appariscono scaglie.

e giuIl pesce spada assai grande e forte


ne talvolta alla lunghezza di venti piedi e d' av;

PESCE SPADA,

IL

La

vantaggio.

ch

arme

grossi pesci colla sua

resistere

poii

a cui pochi possono

ove non

sottrarsi,

Ei trapassa

quanti incontra.

esercita su

si

<2,3)

senza misura

sua voracit

sfuggano

lo

beri

dalla lunga.

Due

conoscono

di pesce spada :
mari d'Europa; l'altro apF indiano o spadifero dalle pinne larghe

sole specie

si

l'uno non abita che


pellato

ne' mari del Brasile e dell'Indie oriencorpo di questo bianco azzurrino , ecla testa e la
cetto le parti superiori del dorso

si

tien

tali.

Il

coda

che sono
sue

liscia e le

un bruno

d'

Il

scaglie visibili.

appuntato del muso

gli

La

carico.

pelle

prolungamento

d molta rassomiglianza
si
distingue da esso,

ma

con quello d'Europa;

per una pinna dorsale larghissima,


due appendici o punte sospese al petto. ti

specialmente
e

giugne spesso

lunghezza di

alla

venti piedi e

al

di l.

Quando nel. 172$, dopo il suo ritorno dalla


Guinea e dall'Indie occidentali, il vascello inglese
detto il Leopardo fu racconciato per servir nel
canale

trov nel suo fondo

si

del pesce

di

Essa

prora.

parliamo

cui

era scabra al

parte della spada

da

volta

di fuori

somigliava ad avorio di cattiva qualit.


passato la fodera esterna alta
di

ben

tro e

tre pollici

mezzo

nel

si

legname

un

poppa a

e nel

rotto

A vea

tra-

pollice, gli assi

era profondata altri quatdi rovere. Il che i^ichie-

IL PESCE SPADA,.

^0

pure una gran forza

eleva

poich

il

vascello

in-

vece di secondarla col suo movimento; piuttosto


e il legnaiuolo dichiar che non
vi si opponeva
;

sarebbe giunto a cacciar

meno

un chiodo con
un martello del peso

avanti

nove colpi

di otto, o

d'

di venticinque libbre.

Saranno vent'anni che

signor Banks,

il

Societ reale

sidente della

dai capitano d'

un

conteneva un

altro

come

una

ricevette

pre-

lettera

vascello dell'Indie orientali che

esempio

della forza

meravi-

Poi eh' esso


avea piantata la sua arme quant' era lunga in fondo
al vascello medesimo, ed era morto per la violenza
gliosa dell' animale

dell' urto.

di cui

Quest' arme

si

si

parla.

conserva oggi colia parte

del vascello, in cui era entrata,

museo Bri-

nel

tannico.

Dicesi che
s'

sempre
d'

il

pesce spada e la balena mai non

incontrino senza combattersi e che


l'

Talvolta

aggressore.

aver briga ad

la

primo

il

sia

balena forzata

un tempo con due di tali pesci


Appena essa ne

e allora dura fatica a sostenersi.

vede alcuno pronto a


si precipita, in fondo

slanciarsi sopra di lei, ella

la

segue, e

la

pugna dura, finche

la sforza: a

di vista la balena,
lit

di lui

Stando

che

non pu
ai

sempre che

il

ove

suo nemico

il

pesce spada ha perduto

far di

vede

tornare alla superficie. Ivi

vinta, specialmente, dall'agi-

rapporti
il.

mare

al

meglio che

de' navigatori
in

lontananza

ritirarsi.

la

balena

presa

da

IL

PESCE SPADA.

sai

singolare agitazione, e cerca di andarsene per op-

posta parte. Essa non ha, incontrandolo, altra di-

che

fesa

sua coda, con cui cerca percuoterlo,

la

e, se vi riesce,

d'un

colpo

sol

annienta

lo

51

pericolo. Perocch salta in aria

balena

sulla

spada;

ma

non

gi per

per recarle

ferite

col taglio dentellato di

Jbra

il

mare

si

tinge

trapassarla

ma

colla

sua

ancor pi perigliose

quest'arme

all'

sempre schiva
indi ripiomba

egli cosi agile quanto l'altra forte

terribile. Al--.

intorno del sangue della

balena, che fa vani sforzi per offendere

l'assali-

facendo ad ogni
colpo quel Foratore che fal sparo di un cannone.
tore, e batte colia coda

flutti,

arme

del pesce spada per lei piut


che fatale, non essendo abbastanza
lunga da penetrare al di l del grande adipe, eh

I>el resto

1'

tosto dolorosa

difende.

la

IL

GASTERQSTEQ AGIJLEATO.

Di rado ha pi
ed
tre

di due pollici di lunghezza;


comunissima ne' fiumi del Ljncolnshire. Porta;
punte in sul dorso, che gli servono insieme

poich le drizza
d'arme offensiva e difensiva
alla minima apparenza di pericolo
e ogni volta,
,

che vuol assalire altri pesci. Presso la coda il suo.


corpo quasi quadrato; e i fianchi sono coperti
|di

lamette ossee trasversali. Il suo colore ordina-

rio

il

verde oliva

Gabinetto T. V.

al

di sopra; e

il

bianco al

16

di:

il GASTER0STEO ACULEATO.

aJp
sotto

qualche volta ha

bellissimo

mascella e

la

chermisi. Trovasi

presso Danzica,

nariamente

si

il

all'

anitre

a'

e pi

porci

d un

Baltico

spesso nel

ove se ne fa olio,

ventre

per

ordiin-

grassarli.

Malgrado
gli altri pesci

distruggendone

spietatamente. Il signor

divor in cinque ore

lunghe un pollice

il

fregolo e la prole

Arderon

in

settantaquattro

Dal boccale

cune esperienze sopra di

lui

ma

poi

al-

data

stata

un vaso

di

onde fare

al-

ei lo trasfer in

e osservarne le abi-

tudini per quanto poteasi in cos


il

laschettine

ove gliene fosse

vetro col fondo coperto di sabbia,

alcuni giorni

e avrebbe seguitato a fare

trettanto ogni giorno

Per

che un
un boccale

riferisce

eh' ei teneva

gasterosteo aculeato,

materia.

gran guasto fra

la sua picciolezza fa

picciolo spazio.

pesce rifiut ogni nutrimento

rinnovandoglisi

spesso P acqua

cominci

a mangiare alcuni piccioli vermi, che gli si gettavano


di tempo in tempo dal signor Arderon; e alfn
famigliare che veniva a prendere il
s
suo cibo dalla mano del signor Arderon mede-

divenne

simo. Anzi, che dico familiare? Divenne ardito;

poich

quando era sazio , o quello , che gli si


non piacevagli , drizzava le sue spine,

offeriva,

e percoteva di tutta la sua forza le dita del padrone, se questi le metteva nell' acqua. Non soffriva altro pesce nell'istesso recipiente, e

ciava contro qualunque, fosse

pure

si

slan-

dieci volte pi

IL GASTEROSTEO

gli

AGULEATO.

Per

divertirsi

mise un giorno

nel vaso

grosso

di lui.

subito

2,f

signor

il

Arderon

un pesciolino
che
un pezzo
,

gasterosteo assali, strappandogli

il

di coda
e 1' avrebbe infallibilmente ucciso , se
non si levava fuori.
L'animale, di cui parliamo, non diviene la
preda degli altri pesci voraci, che il timore dei
suoi aculei tien lontani da lui. Varj celebri naturalisti hanno osservato eh' egli soffre molto pei
vermi, che vivono ne' suoi intestini.
;

Welland

Nel

fiume

d' Inghilterra

presso

Spalding nel Lincolnshire i gasterostei sono in s


gran numero , che quando lo risalgono sembrano
formare un solo corpo, il qual ne occupi tutta la
grandezza.
tono

che

Eppure, perci che


F avanzo di

eserciti

crede,

si

immensi

raccolgono ne' bassi fondi, e di cui

si

non

che

si

fa ingrasso

Pennant dice che non appariscono


fiume se non ogni sette o otto anni.
Ond' che si congettura essere colonie spedite
periodicamente dai banchi di sabbia vicini , quando
questi pi non bastano al loro numero eccessivo.

per
in

le

terre.

quel

Gli sforzi eh'

essi

fanno nelle loro migrazioni

quando si presenta qualche ostacolo in lor cammino, sono veramente mirabili. Perocch sebbene
i pi grandi fra essi non siano lunghi oltre i due
,

pollici, veggonsi saltare

tezza di diciotto
taggio.

perpendicolarmente

all'al-

e obbliqu.arn.ente ancor d'avvan-

il gasterosteo aculeato.
%\\
Depongono le loro uova in aprile ed

gno sopra

le

Si

giu-

in

moltiplicano

ma

non vivono che poco tempo, dacil terzo


anno. Sono troppo
e forse troppo pieni di reste, per ser-

prestissimo,

ch

piante acquatiche.

toccano appena

piccioli,

vir di cibo agli uomini.

GASTEROSTEO PUNGIGIO.

IL

ancor pi

picciolo

eh'

non

pi picciolo di

il

sia di

veruna

Baltico e nel

che

assai di

il

ma

anzi

rigettano in

IL

qualunque

glie di

rano

tutti

utilit agli

mar

rado

d'

precedente, poich

del

non pesa pi di un' oncia

mezza. Bloch dice


pesci
e il solo che
,

uomini. Si trova nel

Alemagna

ma

non

si

poich passa attraverso


rete.

pescatori gi

trovatolo a caso

mare

prende
le ma-

fra altri

come buono

il

cu-

pesci

a nulla.

GASTEROSTEO SPINAGHIA.

pi grande del suo genere , e molto affilato, poich non ha che un pollice di grossezza
sopra nove di lunghezza. Il suo muso allungato

il

il

corpo

pentagonale

presso la

coda

quale compressa: la bocca picciola e la mascella superiore pi lunga che 1' altra ; le branchie

la

e le lamette ossee del corpo sono


e listate d' argento

nelle parti

brune

inferiori.

all' alto,

Egli ha

GASTERCSTEO SPINACHIA.

IL

due pinne

ed una

pettorali

Quest'ultima pinna e la
pendenti verso

triangolo.

formati

presen-

testa

quindici punte

tano

GijO

dorsale che

la

coda

le

non sono per nulla sensitive al tatto , quando


Tengono depresse. Le pinne del ventre sono composte di due punte, l'anteriore delle quali pi
quali

che

lunga

1'

La

altra.

pinna anale

contiene

una spina alquanto curva


non hanno punta di sorta alcuna, e
formano varie ramificazioni.
ch' essa

Il

pesce

cedente

parliamo

di cui

comunissimo

Bloch dice che

dinaria non eccede

vano

granchii nel

de' piccioli

mai non

lascia

il

mare

gasterostei dell' altre

la

pollici

sette

sua
e

taglia or-

che

si

specie.

tro-

suo stomaco. Egli

per entrar ne' fiumi

analtre

raggi

lor

d'

in ispecie davanti a

coste d' Olanda.

le

come il preAlemagna ed
Lubecca e sulle

ahita

mar

nel Baltico e nel

ma

attirato

come

di notte

nelle reti, accendendo fuoco in sulla riva. Si cava

da

lui

una specie

d' olio

letame pel terreno.


volta lo mangia.

si

fa

Il

primo

da ardere

La

e del

a descriverlo fu Schoneveld.

dopo non

resto

gente pi povera

tal-

I natu-

hanno creduto degno


di grande attenzione
altrimenti Linneo Pennant,
e quelli che li copiarono, non avrebbero asserito
ch'egli non ha pinne ventrali. Bloch dice che
suo fregolo diviso in due lobi cilindrici legati

ralisti

venuti

lo

il.

insieme presso

l'

ombelico

e che contiene

cento

il GASTEROSTEO spinachia.

2/J.6

attantaquattro uova d'

come

grandi

IL

mi colqr

giallo pallido

grani di miglio.

RE DELLE ARINGHE.

Questo pesce riconoscibile per una macchia


bruna, che ha su ciascun fianco. La sua forma
presso a poco quella del fleso la sua testa schiacciata dai lati , e la sua bocca eccessivamente grande; il suo dorso e il suo ventre sono armati di
punte acute, una fila delle quali guarnisce il primo
;

dalla testa

due

d'*

pinna
e

alla

sottili

egli

seconda

alla

inegnal

Le

di rivaleggiare

pesce, da cui

pagare

il

Le

coda.

eglefino

coli'

Pietro

gli

altre

valsero l'onore

meli' esser

cav

Aldrovandi

tributo.

ed

de' naturalisti dubitarono se

sue macchie

san

stendono da questa

si

sue scaglie sono picciolissime

onde alcuni

ne aveva.

pinna dorsale

lunghezza

creduto

il

onde
che , per

moneta,

la

riferisce

vedea sovente sospeso nelle


chiese. La sua lunghezza d'un piede o diciotto
pollici; e il suo peso di dieci o dodici libbre.
Egli abita il mare d' Alemagna e particolarmente, il mediterraneo. Bisogna dunque, allorch
questa

ragione

Ovidio

lo qualifica

si

per pesce raro

dell' eccellenza delle

carni.

La

intendere ci

sua grande

vora-

porta ad avventarsi ad ogni specie di esca.


tiene principalmente sulle coste del mare ,

cit lo

Si

d'onde insegue
le uova.

pesci,

che vengono a deporvi

IL

gli

che

il

eccel-

che

suo

il

bandire
celebre

dalla

attore

onde fu

cosa squisita.

PESCE RE.

IL
dell' istesso

fatto

diede gran voga,

come

in seguito ricercato

grasso. Dicesi

fino a

degli inglesi,

ed epicureo Quin

un sapore

egli di

lo avesse

aspetto bruttissimo
tavola

s4?

RE DELLE ARINGHE.

Come accennammo,
lente, massime quando

genere

dell'

antecedente

ma

molto pi grande, poich ha tre o quattro piedi


di lunghezza, e pi di due di larghezza; e pesa
talvolta fino a cento quaranta libbre. Sui fianchi
molto compresso.

Mor timer

Il signor

nelle

transazioni filosofiche

760 ne parla in questi termini. Ha


che spunta
pelle liscia; una sola pinna dorsale

per l'anno
la

presso

la

testa e

si

estende

fin

presso

all'

ano

da ciascun lato fra il dor^o e il ventre un' altra


pinna, che va fino alla coda, la quale grande
e forcuta; gli occhi non piccioli con iride color
di scarlatto, e cerchio aureopurpureo; le narici
poste al di sopra degli occhi;

corpo di

parte superiore del


rico o violaceo con
i

fianchi d'

di

bianco;

muso
e le

&'

uno

ca-

brillante anch' essi macchiati

mascelle

le branchie e

pinne

dorso e tutta la

macchie bianche ed oblunghe;

un verde
le

il

colore azzurro

il

d'un

rosso

pallido;

il

ventre di colore argenteo

scarlatto

sfolgorante; la

bocca

IL FSSOE RE.

S..1S

senza denti;

picciola e

formata come quella

la lingua

dell'

grossa e

uomo, ma aspra

quasi

e piena

d' una quantit di barbe o punte curve in mdo


die ogni cosa pu sdrucciolarvi sopra per entrar
nella gola, e nulla per uscirne; le branchie simili
a quelle del salmone; il corpo, che si rotonda
restringendosi verso la coda . Tal descrizione fu
fatta dall' autore alla vista di un pesce re preso

-sulla costa

di Scozia

presso Leith,

il

Ire piedi e sette pollici di lunghezza

quale avea
e tre piedi

e due pollici di circonferenza nella parte pi grossa


del suo corpo.

ne pesc un altro presso NewHarrison ha descritto nella sua


Zoologia Britannica; e un terzo nel 1772, a Brixham, il qual pesava cento quaranta libbre. Se ne

Nel 1767

castle,

che

il

se

sig.

conserva uno imbalsamato nel


il

quale ha

tre piedi

Museo

e quattro

Britannico,

pollici

di

lun-

ghezza, e diciannove di larghezza ove questa


maggiore.
Certo il pesce re de' pi belli che possono
vedersi per tanta vaghezza e variet di colori ,
come si accenn. N Linneo n Willoughby ne
fanno menzione , onde potrebbe concludersi che
,

Pennant dice che la sua carne


bue e pel sapore e per
l'apparenza, e che il suo petto consiste in un osso
un
tagliente
simile per la forma alla chiglia d'

sia

molto raro.

rassomiglia a quella di

vascello.

e
r-

l
o

*49

OKA T

L'
3

uno de pi
pi voraci fra

belli

A,

de' pi agili e insieme dei

pesci spinosi. Gli tocca di conti-

nuo

di far la guerra sia per difendersi dal pesce

cane

per prenderne

sia

altri

che bisognano

suo nutrimento. Si trova in ispecie fra

ed

lungo circa sei piedi

uri

gran numero delle sue pinne gli d


fender V acque con mirabile rapidit. 1

salmone.

modo

e pi grosso che

al

tropici ;

Il

di

suoi grandi e begli occhi sono resi ancor pi va-

ghi da' loro cerchi dorati;

il

suo dorso punteg-

giato di verde, d'azzurro e di argenteo;

coda e
Je

le

sue

sue tinte

trebbe

sono

tali,

che nessun dipintore poEgli uno de pi

preso

pesci pi voraci e pi feroci.

si

scaglia sovra tutto ci

suoi denti

pescatori,

il

gran
tali

cercano di rompergli
colpi

denti

dietro

che sono

quali

che

gli

temono

pi presto

al

seguito l'uccidono,

possibile quelli davanti, e in

dice di

tutte

LUPO MARINO.

presenta; ond' che

dandogli

sua

la
;

brillanti.

Si annovera fra

si

oro

d'

nemici del pesce volante.

IL

Quando

di color

cos

farle

terribili

pinne sono

la
s

testa.

forti,

Schoneveld
che lasciano

segno nelle ancore de' vascelli.

Pare che un

tal

pesce

sia

confinato

alle parti

&5o

LUPO MARISTO.

IL

settentrionali del nostro globo

die presso

sulle

l'

Olanda.

poich non si trova


,
Gronland, l'Islanda, la Norvegia,

il

Scozia,

coste di

dell'

Yorckshire e del-

Sii quella del Yorckshire si prende talvolta


qualche lupo marino della lunghezza di quattro

piedi; e secondo

il

signor Johnson ne stato pe-

scato presso l'isole di Shetland qualche

ne avea pi di

La
mit;

un

sua testa

muso

il

quasi

all'

po' compressa sulla sua som-

pur

estremit del muso. I

teriori sono fortissimi,

mascelle
al

ora cinque

di

ora

Dai due

sotto.

medesime una fila


mero di diciassette o
riore, e d' undici

de' muscoli

di

la

sei

lati

cos

al di

poi delle

po-

o dodici

sopra

mascelle

di denti pjk piccioli,


diciatto nella

in nu-

mascella supe-

nell' altra.

L'inferiore

che molto contribuisce


sua forza, e a facilitare Fazione

convessa al didentro,

ad aumentare

gli occhi,

suoi denti an-

forma conica, un poco


e molto sporgenti dalle

di

distanti gli uni" dagli altri,

che

che

piuttosto schiacciato; le narici son

picciolissime; e picciolissimi son


sti

altro.,,

sette.

il

cui la testa composta.

Le

estre-

mit de' denti molari della inascella inferiore sono


pi alte al di fuori che al di dentro, ove si ripiegano. In mezzo
di

denti

oblunga.

forti

Una

al

e piani

palato sono pure


,

piantati

cartilagine molle

davanti le due os^a che

due

file

sovra una base


lega

compongono

insieme sul
la

mascella

LUPO MRTNO.

IL

fi5r

inferiore. All'ingresso poi della gola trovans

punte

altre ossa guernite di

ma

due

picciolissime, per-

ciocch gli alimenti gi triturali pi non richieg-

gono che poca

fatica.

Il

corpo allungato, e un

po' compresso sui fianchi; la pelle liscia e quasi


e non ha linea laterale. Le pinne pettosono composte di diciotto raggi, non per vi-

viscosa,
rali

finche

sibili

l'anale

il

pesce

vivo; quella

estendono fino

si

alla

dorso e

del

coda,

quale

la

si

rotonda all'estremit, e componsi di tredici raggi.


I fianchi

piombo

livido; se

dorso e

il

le

pinne sono

non che

d'

un

primi e

color di

il

secondo

veggonsi vaneggiati senz' ordine da liste, che nel


pesce vecchio son brune e nel giovane verdiccie.

lupo marino

Il

stacei e

custe

si

datteri

di

nutre principalmente di cro-

come granchj
mare petonch j

di testacei

suo stomaco

che

gamberi , loda lui masti-

denjk molari e "trangugiati insieme


Pare che questi non siano disciolti ne!

cati co' suoi


ai gusci.

,
,

ma

l'orifizio

rigettati cogli escrementi,

dell'ano

in

lui

ond'

pi grande che

Ne' mesi di febmarzo e d' aprile la sua femmina


piena d'uova, che poi depone in maggio ed in

negli altri pesci della sua taglia.

brajo

di

giugno

Riguardo
basti

il

all'

orribile

bruttezza de' lupi marini

dire ohe a Scarborough, ove spesso ne sono

presi, nessuno vuol mangiarne, eccetto

che

li

preferiscono anzi al fletano

ma

pescatori,

che sena-

IL

at>2,

pre tagliano loro

LUPO MARINO.

la testa e

li

scuojano prima di

recarli in sulla mensa.

AGUGH1A.

X*

Ha
e

ricevuto

ha

suo corpo

coda poi

sulla

trentasei

ture.

suo rjome della forma allungata,


;

ha scudi a pi angoli,

scaglie,

ciotto

il

del

affilatissima

legati fra

Di rado

la

la

su cui

quale

loro per

invece di

numero

in

di di-

quadrata

mezzo

sua lunghezza eccede

di

ne

giun-

un piede,

e la sua grossezza un dito.

Oltre
quelli

di

Abita

1'

nome

il

d'

aguchia di mare

porta pur

helona, d' orfia e di pesce dalla pipa.

Oceano , il mar del Settentrione ed il


si prende ordinariamente con altri pe-

Baltico; e
sci

ne' luoghi profondi presso alle rive.

Essa vivipara come

cio a dire

le

raz^

in luce la sua

il

pesce cane;

prole beli' e viva

essendo questa uscita dall'uova nel seno materno.

17 aguchia, non avendo carne, servir non pu che


d' esca per alcuni pesci, i quali vi corrono tanto
pi volontieri, poich pi a lungo d' Qgn altra la
trovano in vita.
Il

gran pesce dalla pipa e un' altra specie

aguchia.

Come

questa ha

il

gona; ei l'ha d'ottagona, coperto


la sua
tasei.

coda,

Anch'

la

egli

di

corpo di forma esaeli

ventisei scudi:

quale esagona, ne presenta trensi

pesca nel mare del Settentrione

l'

e del Baltico

253

aguchia.

anch' egli serve d' esca

come

l'agu-

Pennant e Gronovio confondono 1' una colma olire che il gran pesce ha due o tre
si
piedi di lunghezza
distingue altres pe' suoi
scudi, che hanno sette angoli 3 mentre quelli dell' aguchie non ne hanno che sei.
Il picciolo spadone quasi rotondo, poich gli
chia.

altra,

angoli de' suoi fianchi non sono in gran

n quasi
il

sensibili.

numero

Egli non ha che una pinna

suo corpo diviso in anelli

come

il

corpo dei

ad una lunghezza di due piedi;


e non pi grosso d y una piuma di cigno. Abita
anch'esso il mare del Settentrione ed il Baltico 3
vermi. Giugne

e rassomiglia pel resto

ai

due precedenti.

CAPITOLO
Vibra

se

Onde

1'

Natura a

dal

tocchi

il

arcato
lui

X.
dardi

dorso

arm

compresso corpo

L'aria e l'umor disserra *

Che ad

arte radun.

Anonimo.

IL

or

GURNARDO.

possono riconoscere

nanzi alle loro

gurnardi

al

pinne pettorali certi

posti di varie piceiole articolazioni

vedere diorgani com-

mobili a pia-

che alcuni autori non senza ragione appellarono dita , poich servono* ad impadronirsi

cer loro

La loro testa grande e coperta di


una specie d' elmo osseo, guernito di punte sulla
sommit e dai lati e la loro coda picciola. Partcchj gurnardi hanno sulla fronte due pungi-

della preda.

glioni. Tutti
la
si

poi

sono

voraci.

Toccati

drizzano

pinna dorsale, armata di punte, per difendere comprimono ad un tempo il corpo , facenr

done schizzare con grande


cine

vi

ghilterra,

minuta

strepito l'acqua e Farla,

accolta. Sulle coste occidentali dell' In-

li

ove se ne prendono
fa

rana salamoja.

bollire, e

li

tiene

la

gente

in seguito

entro

molti,

a55

IL URWAfcBO.
Il
filato

la

<I1

specie

altre

l'

gurnardo grigio allungato e afsua testa pi grande che quella del-

corpo

dai

veggonsi pi

questa

di

lati

un gran numero di punti argentei e alternate con liste rosse. Un tal pesq si
trova nel mar d'Alemagna, nel Baltico, e sulle
coste dell'America meridionale. Quello, che si
prende nel Baltico, non ha ordinariamente eh
stelle

composte

d*

lunghezza;

djciotto pollici di

ma

quello delle co-

lungo due o tre piedi. Frezier riferisce che gran quantit di gurnardi grigi

ste d' Inghilterra

s'

incontra

Valparaiso

sulla
,

costa

che

Chili

del

pore. Si tengono essi in

fondo

nutrono di granchj e di datteri


in

maggio ed

giugno

in

cinano alle coste.


a

Sono

qualunque pesef loro

la

qual

si

vede

si

al
;

si

rada di

nella
d'

ottimo sa-

mare,

ove

si

e fanno le uova

nel qual

tempo

voraci che

si

si

avvi-

attaccano

offre per esca, e fino

ad un pezzo di drappo rosso.


Il gurnardo rosso prende il
lante colore

carne

la loro

nome

dal suo bril-

riconosce da una macchia nera,

prima sua pinna dorsale. Si


il gurnardo grigio; e
Buona Speranza. Non ha pi

sulla

trova nell'acque stesse che

anche

al

capo di

un piede

di lunghezza ; i suoi colori sono nlacqua bellissimi a contemplarsi , ed anche fuori


di questo elemento , allorquando fa sole , u .

di
1'

perdono per

bollitura. Egli

avvicina alle coste

se

voracissimo

non per deporvi

le

si

uova.

a.

56

GURNARDO*

li,

La

che

ferma e pi delicata,
in primavera, ed"
luglio bianchissima, e non

assai pi

carne

delF antecedente

quella

anche in giugno e in
lia che pochissime reste.
Il gurnardo azzurro anch' esso bel
guardevole specialmente
rali

assai

larghe

e d'

per

pesce;, ri-

pinne petto-

sue

le

un verde pallido elegan-

temente orlato , e punteggiato- d' azzurro carico.


Le sue pinne dorsali si trovano fra due file di
spine granite ; il dorso verdiccio, i fianchi sono
screziati

due

di rosso; e

piedi

circa

di

il

ventre bianco. Egli ha

lunghezza

si

trova

negli

mari, e cerca lo stesso nutrimento che il


gurnardo rosso; si tiene in fondo all'acque pi
alte
le sue grandi pinne pettorali gli danno fastessi

colt di nuotare rapidamente.

e in

Danimarca vien

salata e

La

sua carne dura

ben asciugata

all'aria

onde poi serve all'approvvigionamento de'vascelli.


Il gurnardo volante, secondo la descrizione che
ne porge il dottor Shaw , uno de' pesci pi belli
insieme e pi singolari. Ha circa tredici pollici
di lunghezza; al di sopra chermisi, al di sotto
bianchiccio; la sua testa ottusa, e armata da
ciascun lato
all'

di

indietro;

taglienti e

due spine grandi

tutto

il

corpo

ben legate

e forti rivolte

coperto di scaglie

fra loro,

che non

separarle interamente le une dalle altre

pinna dorsale

larghe

liste

d'un color violetto


due raggi

trasversali, e

la

pu
prima

si

pallido, con
isolati e

pi

li,

lunghi che
lida, e

gli altri

verde

lato

Le

pinne

e seminate di brillanti macchie


prolungamenti in forma di dita, non-

come

del

s5'^

seconda ancor pi pal-

grandissime, trasparenti, di color

d' oliva

separati

la

suoi raggi son rigati di bruno.

pettorali sono

azzurre;

GURNRDO.

suo

nell'altre specie,

petto

formano da ciascun

quasi una piceiola pinna.

La

coda d' un color violetto pallido i suoi raggi'


sono spruzzati di bruno, e rinforzati dai due lati
della loro base da due picciole ossa obblique.
;

Esso* abita
i

mari

della

il

dell'

sua

Mediterraneo, l'Oceano atlantico, e


,
ove vive con altri moltissimi

Indie

razza

sopra dell' acqua

si

vede spesso alzarsi al di


ad una distanza con-

e volare

siderabile.

LA SEPPIA,
Ha

due piedi e al di l di lunghezza; e la sua


veramente delle pi singolari. Perocch il suo corpo di forma cilindrica, e in alcune specie interamente circondato da una guaina
carnosa in alire soltanto per met. Essa ha otto:
tentacoli o braccia, e due antenne ancor pi lunghe di queste braccia, fornite e- le une e le altredi proposcidi circolari e fortissime, per mezzo;

struttura

delle quali ritiene la preda, o

si

attacca fortemente-

ad altri corpi duri. La loro bocca


composta d' ima sostanza simile al corno, e rassomiglia cosi per la forma, come per le sue parti
Gahinetto T. V.
17

agli scogli e

SL

LA SEPPIA.

becco

costituenti al

spezzare

il

un pappagallo

d'

guscio de' testacei di cui

al

di

laminette

sopra

osso di

pi

alle

dell' altre

estremit

sottile

nel

eh' ella

compressione,

quand'

Sion solo tinge

1'

gli

un vasellaio pieno
spande per mezzo della
irritata. Questo liquore

seppia

della

un liquor nero

tutti

Quemezzo,
quasi sempre

in triangolo.

animai vivo, trasparente come vetro.

Nel ventre

pesce a

come
meno

leggierissimo,

ciascuna da

sostenute

forma ovale,

elastico, e nell'

i'

serve a

posate parallelamente

picciole colonne disposte


st'

nutre. Sotto

ha una specie d'osso comle une

la pelle dei dorso ella

posto di

si

acqua

all'

sguardi,

intorno da occultare

il

ma

la

rende ancora

amara da cacciar tosto i di lui nemici. Swammerdam ha creduto che Y inchiostro della China altro
non fosse che il fluido nero della seppia condensato

e misto con qualche aroma. Allorch

scioglie tale inchiostro in

questa fra pochi

giorni

si

di-

buona quantit d'acqua,


si

putrefa,

chiaramente Y origine animale

che indica

il

dell' inchiostro

me-

desimo.
I piccioletti della seppia provengono dall'uova
eh' essa

depone

sulle piante

marine

in

modo che

rassomigliano a grappoli d'nva. Essi dapprima son


bianchi ; ina

il

latte

del maschio

li

rende neri;

hanno forma rotonda con una picciola punta, e


ciascun di essi racchiude un embrione , che nuota
in una specie di gelatina.

La femmina
quando viene

la seppia.
aoa
sempre seguita dal maschio, e

assalita

egli sfida tutti

perigli

salvarla anche a rischio della propria vita.

per

Appena

per essa vede il suo compagno ferito fugge, abbandonandolo alla sua sorte. Ogni seppia, quando
tratta dall' acqua , fa un rumore simile a quello
del porco , che grugnisce.
La seppia officinale era boccone pregiatissimo
dagli antichi, e lo tuttavia in Italia. L'osso del

suo dorso inaridito e spolverizzato serve agli orafi


a

le loro forine

fare

anella

ed

altri

in

gettano

cui

Se ne

ornamenti.

cucchiaj

fa altres quella

che chiamasi polvere di pomice.

La

seppia di otto tentacoli abita

climi caldi

e giugne talvolta alla misura di dodici piedi,

non

parlando delle sue braccia, che ne hanno quaranta


o cinquanta.
legnetti
in

Quando

timore che

braccia, e

gli Indiani

traversano ne'loro

luoghi eh' essa frequenta

li

gli

avvinghii

con

stanno

quelle

sempre
lunghe

rovesci: quindi vanno armati di scuri

onde poterle troncare.

LA STELLA DI MARE.
Trovasi neh" arena e
mare. E coperta d'una

fra gli

scogli in riva al

guaina

coriacea,

difende dalle offese degli

animali.

Cinque

che la
e pi

raggi partono e insiem divergono dal centro ove


la sua bocca. Ciascun raggio guernito d'una

LA STELLA Di MARE.

&6o

quantit prodigiosa di tentacoli, o

di tubi corti,

che non solo servir sembrano a


tener la preda e ad ajutare i movimenti, ma ancora ad aggrapparsi agli scogli e a resistere alla
molli e carnosi

violenza de"

Quando

flutti.

rina sul dorso, vedesi

come le chiocciole
per mezzo de' suoi

si

stende la stella ma-

uscire

dal suo inviluppo,


Essa va lenta lenta

dal loro.

raggi

cui molo ondeggiante


Se uno di questi raggi

il

la fa fluttuare nell' acqua.


si

spezza

il

che avviene spessissimo poich sono


poco tempo si riproduce. La sua
,

assai fragili, in

bocca: guernita di denti ossei


5

gusci de testacei di cui

estende un canale in tutta

con cui tritura

la

raggio, restringendosi a misura che


l'

si

avvicina

al-

estremit.

Uno

scrittor

stella di

no

Dalla bocca si
lunghezza di ciascun

pasce.

si

in

mare

recente

modo che

per mezzo
stomaco e

d'

dice

che ove pongasi

la

nell'acquavite o nello spirito divi-

una

raggi sieno ben distesi

picciola

gli intestini

dall'

punta trarne

si

pu

interi lo

apertura della bocca.

LA STELLA DI MARE
ARBORESCENTE.
Trovasi questo singoiar animale in quasi tutti
non per facilmente. Il dottor Shaw dice,
mari,
i
nella descrizione che ne porge , eh' esso ha cinque
raggi,

quali escono dal centro, e

si

dividono in

LA STELLA DI MARE ARE Oli S'UNTE.

due
che

SO I

che pur dividonsi in altri due, di modo


sue ramificazioni passano il numero di mille.

altri,

le

Ogni raggio d' un individuo di tre piedi di diametro avr cinquecento dodici estremit; le quali
fra tutte faranno duemila cinquecento sessanta.
Siffatta struttura d all' animale la sembianza d
una rete viva, e un'incredibile facilit d'impadronirsi degli animali, che gli servono di nutrimento.
questa

Il colore di

specie

di

mare

stella di

mentre essa vive un rosso incarnato carico ;


dopo morte poi divien grigio Convien farla disseccare in luogo ombreggiato e aperto ai venti ;
,

poich esposta
d' aria

sole

al

pu

sufficiente putrefarsi.

disciogliersi

Onde

e priva

conservarla in-

tera in tutte le sue parti pei gabinetti di naturale


istoria,

pescatori

molto dalla riva

romperne

sono

obbligati

di allontanarsi

e di usare gran cautela

raggi, e non lasciare che

si

per non
contrag-

gano e s' intrichino. Quelli del capo di Buona


Speranza non vendono a meno di sei o sette risdalleri

una di

tali

stelle.

IL RICCIO

MARINO.

E di forma rotonda e somiglia ad un palloue


alquanto schiacciato. Il suo corpo coperto di una
crosta

ossea,

flessibili

che

ordinariamente
il

guernita

difendono dagli

di

assalti de'

punte

nemici s

a6a

IL RICCIO MARINO.

e ad

un tempo

luogo

all'altro.

gii servono per trasferirsi da un


Queste punte in alcune specie di
ricci son numerosissime
perocch giungono al di
l delle duemila. La bocca in tutte al di sotto ;
e nella pi parte di esse guernita di cinque
,

denti.
Il riccio

nelle

di

mare comune

suo

il

teschio

presso a poco simili a quelle

d'

ha

alloggia

si

trovasi

Britanniche,

tutte le coste dell'isole

quasi globulare;

qual

il

fenditure degli scogli,

su

quasi

di

forma

sei divisioni,

un arancia

sua

la

bocca posta nella parte inferiore e guernita di


cinque denti forti e appuntati; lo stomaco e gli
,

sono lunghissimi

intestini

cerchj

il

in

disposti

forma

corpo intero sostenuto da una

ossa o colonne perpendicolari

guernito d' un gran

numero

fila

di
di

V esterno del teschio


di punte flessibili

di color violaceo e verdiccio, articolate, piene di

tubercoli,

ei

si

mare, ed usa

al
alla

bocca,

la

move

stesso

principalmente

come una

si

sta

camminare
ruota.

qualche cosa dirige verso

la

offesa, tutte le sue punte,

prepara a difendersi.

Ha

rivolta
ei

si

Appena

all'

turbato

e in tale
vita

ingi;

volga sopra

parte, onde

la

intorno

quelle

gli

da
vien

attitudine

tenace che

non raro vedersi movere le parti del suo


staccate. Secondo Oppiano

schio quantunque

Con

agilissimamente in fondo

quale allora

anzi dicesi che per


s

fortissimamente.

legate alla pelle

queste punte

tegli

263

IL RICCIO MARINO.
antichi credevano

che ove

riccio di cui

il

fosse fatto a pezzi con coltelli

mare

tati in

parla

questi pezzi get-

ricongiungerebbero

renderiano

animale.

la vita all'

Fra

si

si

punte che escono dalle divisioni del teuna quantit infinita di picciole aperture,
le quali comunicano con altrettanti tentacoli posti
al di sotto. Questi servono al riccio per avvinghiare un corpo qualunque sono flessibilissimi ,
ed egli pu allargarne 1' estremit per fissarsi
le

schio

contro

scogli o altro.

gli

quando

Il teschio di questo riccio spesso,

sian cadute le

gli

punte come avvien dopo morte, di

color rosso pallido

tubercoli

onde uscivano

quelle punte, rassomigliano allora a perle.


I

Romani mangiavano

mele

prezzemolo

ricci

menta ed

conditi con idro-

aceto.

Marsiglia

vendono i ricci
comuni, come ostriche, e si mangiano cotti com
uova. Di rado per essi hanno l'onore della mensa
e in

porti del continente

altri

si

de' ricchi.

LO SCORPIONE DI MARE.
La

scorpione di mare

testa dello

armata di

spine fortissime e acutissime, fra cui le anteriori

sono

pi.

grande

aguzzi

le
il

picciole

che

mascelle e

corpo

si

le
il

posteriori

la

bocca

palato hanno denti molte*

restringe a

un

tratto verso

li

10 SCORPIONE DI MARE.

S,6i

coda
scudi

e invece di

che

aspro

quello della femmina;


nella

femmina

il

al

di

tatto

ventre

piccioli

massime

largo,

e giallognolo nel -maschio

.pettorali di questo sono


i

coperto

scaglie

rendono

il

bianco

le pinne

pi grandi che nell'altra

raggi delle sue pinne ventrali sono di color car-

neo punteggiato di bianco,

femmina sono

listate

Questo pesce abita


tentrione

mentre quelle della

di bianco e di nero.
il

Baltico e

particolarmente

presso

mari del
le

coste

set-

del

Gronland, di Terra Nuova e della Siberia; ma


trovasi anche nel Mediterraneo. Ne' mari meridionali egli giunge appena ad un pie di lunghezza^
Mentre in quelli di Norvegia , per ci che dice
Pontoppidan, talvolta lungo due braccia. Ei si
liene il pi spesso in fondo all'acqua, e non apche quando stimolato
parisce alla superficie
,

Nuota celerissimamente coll'ajuto delle


sue gran pinne pettorali. Se all'istante in cui vien
preso si tiene in mano., fa un grande e singolare
strepito cacciando 1' aria che ha nel suo corpo
dalla fame.

aprendo

la

bocca quanto

gli

possibile, stendendo

le sue pinne, e tremando.

In

estate

ei

s'avvicina

abita le profondit.

alle

rive;

in

inverno

vorace ed ardito, onde

si

avventa ad ogni esca ? s' affronta sovente con pesci


pi grandi di lui, e d la caccia specialmente ai
piccioli salmoni e alle aringhe. Si

prende alcuna

volta col torsk e altri acquatici eh' ei segue entro

&65

io -scorpione di mari:.
Ei depone

le Tcti.

le

sue uova in dicembre o in

gennajo sulle piante marine.


In alcuni paesi questo pesce non
eh'

creduto velenoso.

si mangia poi
Questo pregiudizio pro-

viene senza dubbio dalle ferite eh' ei fa colle sue


spine. In Danimarca creduto indigestissimo , e
lasciato alla misera plebe. In

Norvegia non

si

ado-

pera che il suo fegato per trarne olio; ma i


Groenlandesi se lo assaporano cotto, disseccato e
anche crudo e il danno perfino agli ammalati
come cibo sanissimo gustano inispecie le sue uova.
,

IL
Vi hanno pi
occhi

1'

uno

operculi

CALLIONIMO.
specie d

callionimi

al di sotto dell' altro

delle

branchie

affatto

tutte cogli

e vicinissimi
chiusi

gli

una ola

picciola apertura da ciascun lato del collo; la menr-

corpo

brana branchiale

di

senza

piune ventrali bassissime. Essi

scaglie;

abitano

il

le

raggi;

sei

Mediterraneo

quelli dell'Indie; sono

il

il

liscio

mar d'Alemagna

e
e

molto voraci, e di rado

pi lunghi d'un piede.

chiamato sorcio di mare s distinlunghezza straordinaria del primo raggio della pinna dorsale, che eguaglia quella del
pesce intero. La testa oblunga, larga, arcata
alla sommit, schiacciata al di sotto; la bocca
Il callionimo

gue per

la

a66

IL

CALLIONIMO,

grande e guernita di molti


pettorali e

piccioli denti

il

corpo

e senza scaglie apparenti: le pinne

affilato, liscio

ventrali

sono

d'un

tessuto

finissimo,

grandi e rotonde; quella del dorso triangolare,


e composta di quattro

cinque raggi,

il

primo

de* quali assai pi lungo degli altri.

Quello che

prende nel Mediterraneo


bruno e di turchino, e

si

tal-

volta picchiettalo di

volta di rosso

e secondo

pescatori

v'

tal-

distin-

zione fra il maschio e la femmina, la quale


bruna con macchie rosse. Permani, descrivendo il
sorcio di

che ha

mare giunto
le

pupille

d'

alla

bruno chiaro;
il

la

corpo

d'

perfezione, dice
zaffirino;

pinne pettorali d'un


linea laterale diritta; la pancia
un color misto di giallo, bianco

V iride di vivo carbonchio

nera

sua

un bell'azzurro
;

le

e cilestro bellissimo e scintillante.

Trovasi il sorcio marino nel Mediterraneo, nei


mari che circondano l' isole Britanniche e in quel
d' Alemagna. Esso divieti lungo dodici o quattordici pollici;

pore;

si

sua carne bianca e d'ottimo

la

pesca

in

estate colle

reti;

ne'

sa-

mari

tempo
si prende nel
Mller assicura eh' esso nutresi di sanguisughe e di stelle marine. Pontoppidan, che mai non vide vivo questo pesce, e
che per conseguenza era poco ben informato a
suo riguardo, pretende che s' alzi molto al di
sopra dell' aequa, anzi che possa volare alla dideli'

America

settentrionale

stesso delle aringhe.

IL

stanza di pi

tiri

CALLIONIMO.

367

ma

cannone;

di

le

pinne

sue

pettorali e ventrali son troppo picoiole in paragone di quelle degli altri pesci volanti, per poterlo sostenere qualche tempo nelF aria.
l dracunculo che per la sua somiglianza col1'

antecedente stato da alcuni autori creduto della

medesima specie, ha la testa molto pi arcata e


il
primo raggio della pinna dorsale, cosi lungo
come la testa. Questa pinna nericcia, mentre
,

nel sorcio marino picchiettata di giallo e di az-

zurro.

La lunghezza

sorcio

non olmentre quella del

poi del dracunculo

mai gii otto


marino giugne

trepassa

pollici;
ai dodici

ai

quattordici.

La

pinna anteriore del dorso , dice Pennant,


ha quattro raggi , il primo de" quali somiglia ad

una

setola e oltrepassa

cortissimo;

pinna

la

un poco

gli

altri,

l'ultimo

dorsale ha dieci raggi, le

cui estremit oltrepassano le

membrane che

sono

composte di
venti raggi: le ventrali di cinque larghi e ramificati; le anali di dieci, e la coda d'altrettanti
biforcuti ali' estremit. I suoi colori non sono gi
cos vaghi come quelli del sorcio marino; poich

trasparenti

domina

pinne pettorali

le

in esso

chie bianche

un

sono

giallo sporco

eccetto

il

misto

di

mac-

ventre, che tutto bian-

co, e alcune pinne, che son ferruginee

Mlier

dice che di colore cinericcio; che la sua pinna

caudale

due

liste

gialla

nere.

e in alcuni

individui

adorna di

A 68

IL CALLIONIMO.

Secondo Linneo

ma

Genova

il

dracunculo

si

trova presso

Ro-

Pennant dice che abita i


mari che circondano l' isole Britanniche. Mller lo
annovera fra i pesci che si prendono sulle coste di
Danimarca e Duhamel il vide su quelle di Normandia.
,

e Lisbona.

CAPITOLO

XT.

Or quando V
Schiudendo

delle lor porte

melma leccando

la

andando

ostriche

serrami

all'

acqua

S' apron sedendo in cavit sassose

Dal

lido

il

granchio una petruzza

ascosamente

Pone

accostasi,, e la

mezzo

in

dell' ostrica

tolta

zampe,

Portala obbliquo nell'acute

pietra

ove poi

suo bell'agio stando, cara mensa

Solennizza. Ora quella

Chiuder

le

Non

ave

Finch

ancor che brami

,_

coppe quinci

ma

ella

per

muoja

l'orza

'1

quindi, polso

ella

sta aperta >

predator

satolli.

Oppiano,

L'

Jlj-

un

testaceo

dentellate

OSTRICA.

bivalve a

e consistenti

solchi trasversali,

onde

valvole disuguali
in

si

eopre

e che gli servono d'abitazione.

un

una

Ha

non-

con
buon'ora,

cavit ovale
assai di

organi alimentar j,

polmoni , un cuore assai voluminosi.


Respira per mezzo d' una specie di branchie , le
quali attirano l'acqua nella sua bocca, o picciola
apertura nella parte superiore del corpo , facendola entrare in un lungo canale y d' onde poi la
fegato

de'

L OSTRICA.

2,70

rigettano

Y aria necessaria

ritenendo

terne funzioni. S' aggrappa

per

agli scogli

in-

le

e alle ra-

dici degli alberi in riva al mare.

Le

i mari d'Europa
abbondanza sulla pi

ostriche mangiabili abitano

e dell'Indie,

e trovansi in

parte delle coste d' Inghilterra e

di Francia.

Si

prendono per mezzo di una rete guernita di rasta, che strascinasi per gli scogli; e si ammucchiano

pu

preparate a

in fosse

tal

uopo

e in

Y acqua.
diviene bentosto verde

ore di flusso penetrar

nell'

cui

Come

mas,
,
sime quando fa caldo , e tinge i gusci dell' ostriche stesse 3 che indi acquistano pregio , ma non
sono veramente buone che in capo a sei settimane
o due mesi.

questa stagnante

Gettano le ostriche ordinariamente il loro fregolo in aprile od in maggio sovra scogli , pietre
conchiglie o altri corpi duri , a cui tosto si attacca.

Prima

di coprirsi

modo

miglia in certo

Dalla stagione

color verde.

di
alla

di luglio

fine

di cattivo gusto,

verso
si

finire

riconosce da

chie

nella

il

la

d'una conchiglia,

sono

del fregolo

sino

non

si

II

loro

che

siano

stato

una piGol macchia

quale e

oei

iil

ammalate e
trovino ristabilite che

dicesi

agosto

rasso-

ma

a gocce di sego

di

malattia

sulle

bran-

-raschio e bianchiccia

femmina.

Solo in capo a
guardarsi

'

come basm

>

.>

msi

sogliono esse

ri-

tavola; e trovando-

l os rive
sene di pi giovani entro

le

a7

..

reti

sempre

gettano in mare. I pescatori conoscono


dalla distanza pi

gli anelli della valvola convessa.

bate

non

ne' fossi

attaccano

si

quelle che mai non lasciarono

Le
a

il

ri-

loro et

la

meno grande, che

si

avvi

ostriche

nulla,

fra
ser-

mentre

mare sono

fisse

qualche corpo duro. Di-

colla valvola inferiore a

che onde non perdano la loro bont nequando si ammucchiano , posarle almeno
,
in maniera che la valvola piana resti al di sotto.
La pesca delle ostriche , sulla pi parte delle
coste d' Inghilterra , soggetta ai regolamenti
cesi

cessario

deh' ammiragliato,
in

maggio.

La

quali non la permettono che

ragione della

grossa

ammenda, a

condannano i contravventori, si che di


mano in mano che si distruggono 1' ostriche si
aumenta il limo, e succedono ad esse datteri e
petronchii, i quali alfine ne usurpano affatto il
luogo. invece comandato, sotto altra ammenda,
di distruggere le stelle di mare, che quando sono
cui

si

gran numero fanno tra le ostriche incredibil


danno, poich cacciano i tentacoli ne loro gusci

in

semiaperti e le divorano.

Diquemare,
dell' ostriche

eh' esse

hanno

il

la

ha

quale

d' altri

osservato

animali

facolt

di

marini

costumi

assicura

trasportarsi

da un

luogo all'altro, schizzando con molta forza l'acqua


dalla

loro conchiglia

o supine

o di fianco,

e gettandosi

in

siccome pi loro

quest' atto

aggrada,

l'ostrica..

&y&
Egli soggiugne che

si

esperienza in un vaso,

pu

fare

qual

il

piacevo!

di ci

sia

pieno

acqua

d!

di mare.

Pareccbj autori hanno descritte le ostriche per


possano moversi , ma il vero

animali che non

che possono eseguire


porzionati ai
difesa.

Lungi

dal

que' moti che sono pro-

tutti

loro bisogni

o necessarj

non provar sensazioni

alla
,

loro

esse pos-

sono anzi acquistare esperienza e metterla a profitto.

Vediamo

elemento

ai

che ove

infatti

luoghi del tutto

si

traggano dal salso

asciutti, esse,

ignare

di ci che loro convenga, aprono al solito la conchiglia

e lasciatane

Che

fuggir

l'acqua

muojono

in

fondo dei mare


s'alzano ai luoghi, da cui esso non si ritira che
appoco appoco
allora non aprono le conchiglie
ehe al ritorno dell'acqua, poich temono il calor
del sole od il freddo
ovvero gli assalti de' loro
pochi giorni.

se invece dal

nemici.

Le ostriche, in cui si trovano le perle hanno


una grande e forte conchiglia bianchiccia, rigata
,

e scabra al di fuori,
tro.

Oltre le

perle

ma
si

liscia

e argentea al di den-

trae da

esse

quella,

che

chiamasi madreperla, ed altro 'non che lo strato


interiore della conchiglia, somigliante alle perle pel
colore e per la sostanza, ma non d' ugual pregio.

Si pescano le perle in Asia e in America; qui

meno che una

pere

assai

aca

ridotta principalmente al golfo Persico presso

volta

onde oggi

la

pe-

Bahrein.

S7$

OSTRICA.

1/

l'isola

Gli infelici, scrive Goldsrnith,

dannati a questa penosa e perigliosa fatica> sono o


Negri o Persiani poverissimi. Essi non solo corrono
rischio di annegarsi, di rimaner soffocati o divo-

ma

costretti a ritenere per


espongono quasi inevitabilmente a sgorghi di sangue. E vero che si scelgono i giovani pi robusti e pi sani; ma - raFoche la durino pi. di cinque o sei anni. Le loro
fibre si irrigidiscono; le loro pupille divengon
rati dai

pesci cani;

lungo tempo

il

fiato si

muojono

rosse;

ed

zione*

Assicurasi

il pi spesso di
consunche restino al fondo lo spazio
di tre quarti d' ora senza prender fiato , mentre
chi non vi fosse avvezzo perirebbe in capo a dieci
minuti. Essi depongono le perle, o piuttosto, le

essi

ostriche in

cui son

chiuse,

circa ventotto piedi

che

ha

ancora

sette o

e cinque

mare a

mare. Sono tutti ignudi, ecche hanno una rete intorno al collo, ove

vicenda in fondo
cetto

in

volta.

alla

otto pietre
in.

mettono

Ciascuno di
che gli servono di
otto uomini, che scendono a

trecento o' quattrocento


questi

lunghi

entro battelli

si

pongono

al

l'ostriche,

e de' guanti

difenderle dalle contusioni.

alle

di una corda, a cui sospesa una

cinquanta

libbre,

ed

essi

mani, per

Si calano per

stanno

mezza

pietra di
attaccati

ben
colla

mentre colla destra si turano il naso


manca
onde non eca la rnolt' aria a disegno aspirata; e
tengono i piedi in una specie di staffa. Giunti al
,

Gabinetto T. V.

18

L OSTRICA.

374

"

cominciano

fondo

dal

dare un

segnale a

quelli

del battello, onde sollevino la pietra; indi

tono a raccogliere conchiglie ed empirne


quanto pi presto possibile. Danno in

un

onde

altro segnale,

sia tirata

si

metrete

la

seguito

su questa

rete,

e subito dopo si fanno essi medesimi cavar dalle


onde. Tutte le conchiglie sono trasportate in sulla

ed

riva,

pesca

ivi

tenute ammucchiate
suol prendere

la quale

finch duri

novembre

il

la
il

decembre. Essa non sempre egualmente produttiva poich , oltre la maggiore o minor quantit delle perle
da guardarsi alla loro qualit
io alla grandezza, alla forma, al colore, onde
tanto differente il pregio in cui si tengono. Perocch ve ne hanno di oblunghe e di quasi rotonde; di bianche affatto e di gialliccie; di rossigne, ed anche di nere, sebbene siano queste in
picciol numero.
,

IL
Il

PETONGHIO.

peloncino pu muoversi sopra terra, e nuo

tare sulla superficie dell'acqua. Allorch la

marea

apre largamente
la sua conchiglia, indi la chiude subitamente; il
che gli d una scossa, che lo solleva spesso all'al-

bassa lo lascia

in asciutto,

tezza di cinque o

egli

e lo

sei pollici,

riporta

cos,

a pi riprese, nell'acqua.

Quando

il

mare

in calma

veggonsi sovente

PETONGHIO.

IL
i

2,^0

petonchii nuotare a picciole schiere,

er!

alzare

una delle valvole della loro conchiglia al di sopra


come una specie di vela, mentre
1' altra
posata orizzontalmente suIF acqua medesima , sembra la chiglia d' un vascello , che sodell'acqua,
,

stenga

l'animale, e

gli

sciato.

AH' apparir

d'

tosto la conchiglia

si

impedisce

un nemico

d' esser

essi

precipitano tutti

Ignorasi per quali mezzi essi risalir

rove-

chiudono
al

fondo.

possano alla

superficie.

DATTERO.

IL
Questor testaceo
bivalva

si

distingue per una conchiglia

cui cerniera senza denti, e non con-

la

Egli si aggrappa
barbe setolose.
I datteri di certa specie penetrano l' interno
delle rupi calcaree, vi si annicchiano , e si metsiste

che

un

in

solco longitudinale.

a diversi corpi per

tono cos

al

mezzo

di

coperto d' ogni periglio. Altri

si

at-

taccano esteriormente agli scogli e alle pietre, in

modo

talvolta

staccameli.

che gran forza

Altri

si

si

sono raccolti da marangoni per


lor conchiglia rinchiude.

mani faceano molto


Tutti

richiede per di-

trovano in fondo al mare

Di

le

perle,

questi anche

che
i

e
la

Ro-

caso.
forniti di un organo , che
ed una specie di lingua o

datteri sono

loro serve al moto,

di piede, che allungar possono

a piacer loro,

a?6

IL

DATTERO.

a cui danno, contraendolo, la forma di un cuore.


Quest'organo vto al didentro, e interamente

coperto

d'

una

guaina composta

fibre trasversali

d' un tessuto
d'un color carico

Volendo cangiar posto,

porpora.
dalla

e circolari

conchiglia,

lo

fanno

allungandolo quant'

di
di

uscir

possibile,

un corpo qualunque. Volendosi


poi fermare, loro di ajuto ad attaccar le barbe
che dicevamo ad una pietra di modo
setolose
e fissandolo

in

che sfidano l'agitazione de'

uopo

flutti,

come

vascelli

hanno una gianduia,


onde traggono una materia viscida, che mandano

all'

ancora.

quest'

essi

fino alle barbe,

facendola passare pel canale del

loro piede. Cosi

fissati

in

fondo

al

mare

si

nu-

trono di picei ole parti di terra e di piccioli ani-

che

1'

acqua spinge nella loro conchiglia.

Trovasi

il

dattero commestibile

mali

comune aggrup-

pato agli scogli ne' mari d'Europa e dell'Indie;


ma ingrandisce assai pi fra i tropici che verso
settentrione. Abbonda sulle coste di Francia e
d'Inghilterra, ove

si

mangia come cosa d'ottimo

sapore e sanissima. Esso per cagiona spesso alle


persone delicate gonfiezze, pustule, e tumori,
difficolt

che

di respirazione

talvolta

il

attacchi di nervi

delirio, a cagione,

per

ci

ed anche si

che si trova nella


sua conchiglia. Sembra che un poco d'olio, con
sia buon rimedio
succo di cedreno o anche aceto

pensa

d'

un

picciol granchio

contro la maggior parte de' suoi cattivi

effetti.

T.277
T-ZJP-Zte

PESCI TESTATE!

EC.

IL

DATTERO.

tissimo

colore esterno varia-

larga. Il suo

ora di verde

mare

ora castagno

listato di bianco, talvolta bianchiccio,

La

schiac-

lunga circa otto pollici e

quasi circolare ,

ciata e

un poco pi

2,77

ha una conchiglia

Il dattero dalle perle

con

talvolta

liste

verdi.

quando picciolo,
somiglia a quella de'petonchj, poich ha barbe della
conchiglia di questo dattero,

sua propria lunghezza.

La

perla, che in essa rac-

chiudesi, un calcolo o una concrezione formata

da qualche malattia dell'animale. Talvolta anche


essa

trovasi al di fuori,

come

nell'ostriche e nei

comuni. Ma le perle di questi sono ordinariamente picciolissime, e quindi di poco valore.

datteri

ARGONAUTA.

L'

Ha
poco

sei

o otto pollici di lunghezza

sottile

terraneo e
tilo

ai

come la
nel mare

degli antichi

il

carta;

si

dell' Indie.

presso a

trova nel

il

qual credesi che abbia dato

primi marinaj l'idea d' un vascello. Quand'egli

vuol vogar sul mare rigetta una grande


d'

Medi-

famoso nau-

acqua dalla sua conchiglia; ci che

leggiero

stende due
estremit da

il

fa

salire

membrane

quantit

rende pi
Ivi

egli

alla

loro

che formano

una

superficie.

alla

de' suoi tentacoli

il

ovali,

guerniti

specie di vela, mentre gli altri sei oltrepassano

due

fianchi della conchiglia, e servono di remi.

Talvolta,

quando

il

mare non

agitato

dal

278

numero

modo

alcun

signor

sono turbati,

caricano la conchi-

per mezzo di

Le

essa

Vaillant narra

molti presso

percor-

s'alza la procella o

acqua loro possibile, e

glia di quanta

cipitano

di argonauti

ma appena

rerlo lievemente
in

ARGONAUTA.

L*

\enti, vedesi gran

capo di

il

al

si

pre-

fondo.

Il

die avendone osservati


Buona Speranza, e vo,

mano

lendo pure averne in

infno

alcuni

mand

var

ma che questi
per prenderne
mai non riuscirono, tornando addietro dispettosi
d' essersi lasciati corbellare da picciole conchiglie
perocch queste al* loro avvicinarsi affondavano ,
e al loro allontanarsi sempre ricomparivano. Tali

de' suoi

marinaj

conchiglie

univalve

sono

membranose

non hanno che una


che vogliam dire.

spirale,

fatte

sola casa o

cella

ad
non ha che picciola rassomiglianza

Il nautilo perforato o dalle perle appartiene


altro genere

col precedente
si

a'

costumi.

avuto riguardo alla struttura e

Veduto

fuori

conchiglia

della

po-

trebbe piuttosto essere confuso colla seppia di otto


braccia, poich la sola differenza che passi tra
loro

che

tentacoli di questo

pianati in maniera

L'

Le

specie pi

testacei sono

nautilo sono ap-

che possono servirgli di vele.

ANATIFERO.
conosciute di

T anatifero

comune ;

questo genere

di

che trovasi spesso

l'

attaccato agli scogli

anatifero.

ed

279

alle conchiglie

stacei; e quello detto anserifero.

d' altri te-

Hanno

pi

essi

valvole disuguali, e ventiquattro tentacoli

riuniti

due a due presso la loro origine; e inseriti in


ima base comune. I dodici pi lunghi s alzano
dalla parte superiore della conchiglia, sono un
po' arcati , somigliano a piume gialle arricciate ;
appariscono trasparenti , d' una sostanza simile al
corno,

composti

giunture

cava di due

file

cui parliamo

Gli

altri

articolazioni,

di setole; e

come

servono

pi piccioli

pi pieghevoli di

numero

cui

le

lor parte conai cetacei

di

di rete per cogliervi la preda.

dodici sono

ai grandi;

gior

pi

di

veggono guernite dalla

si

dinanzi

posti

mag-

essi, coperti di

e destinati,

per

che
mani. Dal mezzo dei
tentacoli esce la tromba, pi lunga di loro, e a

sembra, a

di setole,

ci

F officio di

far

moversi agevolissima. E dessa un tubo trasparente


eomposa d' auelli, che divengono pi piccioli a

misura che

accostano

si

all'

estremit,

anch' essa circondata di setole

Nell'interno di

sibili.

fatta a spirale,

si

simile

per

le

d'un color scuro; che

Al di

gli intestini

si

fles-

lingua

raccorcia

bocca, molto

piccioli tentacoli, e guernita di

o otto lamine di

di denti.

La

la

sue pieghe all'apertura di una bor-

sa, posta fra


sette

questa tromba

secondo Y uopo.

allunga

quale

la

egualmente

corno, che fanno F

sotto della
i

tendini

bocca sono

per cui

lo

officio

stomaco,

nostri testacei

L ANATTFERO.

-2,0

stanno attaccati alla conchiglia. Degli anseriferi in

noteremo che

particolare

de

vascelli

alcuni tubi

in
3

si

appendono

gomitoli, per

guisa di

al

fondo

mezzo

che rassomigliano a ^ami di corallo.

ASGIB I A.

L'

Ha conchiglia bivalva , ed oltre la grande


apertura, parecchie pi picciolo nella cerniera,
che convessa e sguernita d' una cartilagine. lnteriormente, sotto di questa, un dente ricurvo.

Le
e

ascidie forano

legni, e talvolta

l'argilla, le pietre

trovano

si

porose,

perfino scogli da

loro pertugiati in ogni verso.

Due

delle aperture

esse allungarle in

che accennammo, possono

forma

di

tromba e farne zam-

pillar Y acqua.

La

pi parte delle ascidie contengono un liche spande nelle tenebre una


,

quore fosforescente

luce chiarissima, e comunica la stessa propriet a


tutto quello

che tocca.

L'ASGIDIA DATTILA.

E oblunga , e segnata di righe guernite di spine.


Giunta alla sua perfezione ha quindici linee di
lunghezza, e quasi cinque pollici di larghezza. E
di color bianchiccio, e rassomiglia, per la sua
forma esteriore, ad un dattero, Trovasi frequen-

L ASCIDIA BATTILA.

Sci
Ancona in Italia ed anche sullo
Normandia e di Poitou, non che su quelle

tisslma presso di
coste di
di

Scozia. I gustaj ne fanno lor cibo delizioso.

La

penetrare

facolt di

corpi pi duri

giunta alla sua apparente stupidezza,

tempo soggetto

di maraviglia

Spoglia della

natura.

corpo rotondo e

per

gli studiosi

della

mostra

sua conchiglia

liscio;

ag-

fu in ogni

un

armata d'alcun or-

gano che sembri fatto per forare nemmeno le sostanze pi molli. vero che ha due denti, ma
posti in maniera che nulla possono fuori della
bocca. La conchiglia ha due angoli salienti , che
s'aprono e si chiudono da ciascun lato, ma inetti
a servire ad alcuna escavazione. Il solo stromentd
che l'ascidia, di cui parliamo , adoperi a tal uopo
una specie di lingua larga e carnosa che vedesi uscir dal fondo della conchiglia.
Giunta eh' ella sia, a forza di perseveranza, a
,

fare

un

picciolo

nichiarvisi

vi

pertugio nella

pietra

e ad an-

continua poi a vivere agiatissima-

mente, poich l'acqua del mare penetrandovi,


fornisce di che pascersi in abbondanza.

non pu dubitarsi, vedendo come


ingrandisce

presto a

segno

di

Di

le

questo

la nostra ascidia

dover

dare

pi

estensione alla propria dimora.


Il

suo

movimento

lentissimo

nondimeno

sembra che gradatamente si ravvivi. Perocch, a


misura che la nostra ascidia cresce, scava la rocca
pi profondamente. Giunta poi a certo segno }

L'ASCI IMA BATTILA.

&8a
cangia

direzione

basso , di

modo

si

fa a perforare dall' alto al

che, quando l'abitazione

finita,

rassomiglia ad ima pipa. Ivi chiusa ella vive nell'oscurit e nell'inazione;


il

nutrimento, che

tenta
altro

ma

poich non

abbisogna, vi

si

le

manca

trova con-

e mai' non ne esce. La sua solitudine per


non assoluta, mentre si sono trovate pi

di venti ascidie

nella

le

alloggiate nel cuore

maniera che

di distanza le

une

IL

si

descritta,

di

un

sasso,

a pochi pollici

delle altre

SOLENE.

simile ad un manico di
due estremit della sua conchiglia
la quale guernita d' uno e rare volte
di due piccioli denti carvi e incisivi. Nel resto
il solene ha molta conformit coli' ascidia.
Pi, testacei bivalvi hanno la facolt di muoversi innanzi e indietro, per mezzo di un organo,
che rassomiglia ad un piede e che appellasi lingua; ma il solene pu dare a quest' organo tutte
le forme che i diversi usi;, eh' egli vuol farne,
richieggono. Ksso in lui collocato nel centro del
corpo, carnoso, di forma cilindrica, molto
lungo e pu prendere all' estremit la forma di
una pallottola. Quando il solene sdrajato sulla

E bivalvo, oblungo,

rasojo, ed aperto alle


,

sabbia e vuol profondatisi , fa uscire tale estremit della conchiglia, a foggia di paletta appun-

28

IL SOLENE.

doppio taglio, e si scava un buco di


quella misura che gli accomoda. Allor che poi
Tuoi risalire converte 1' estremit in palla , che
gli serve d' appoggio nello sforzo che fanno i muscoli

di

tata

e cos via via

Le

pertugio.

quali

si

spinge fino

cose

all'

orifizio del

chi vedesse con

quanta

, non
potrebbe che rimanerne meravigliato.
Sebbene egli abiti il mare, mostra per pel
sale grandissima avversione; poich appena se ne

destrezza e prontezza

da

poco nel suo foro

getta alcun

Quindi

sieno

lui eseguite

ei

e prenderlo.

si

dopo essere
mani dell' uomo per sale che
mai pi non ne salta fuori.

getti

GRANCHJ.

La

abbandona.

Dicesi che rientratovi,

stato toccato dalle

vi

lo

pescatori ne usano spesso per farlo uscire

pi parte di questa specie di crostacei hanno


non ne hanno che sei, ma altri

otto piedi; alcuni

ne hanno

dieci.

Essi inoltre hanno tutti de' grandi

tentacoli, che loro servono di braccia.

I loro

due

occhi sono collocati sovra protuberanze, e mobili

per

ogni verso;

microscopio

si

quantit di lenti,

e quando si osservano con un


vede che sono composti d' una

come

quelli degli insetti. I gran-

pure delle antenne; hanno un cuore


pieno d'arterie e di vene, e branchie per la re-

chj hanno

spirazione; le loro mascelle sono trasversali; forti

4B2|

e in gran

numero

GRANCHJ.
e lo stomaco interiormente

fornito di denti.

Essi gettano

regolarmente

ogni anno

loro

il

che dura qualche tempo, e

teschio; operazione

sembra dar loro molta pena. Come la loro nuova


armatura non s' indurisce che a poco a poco, essi
divengono allora pi facilmente preda de' loro nemici. In quel tempo trovansi nel lor stomaco alcune concrezioni calcaree appellate occhi di granchio. Quando un tentacolo si spezza o strappato.,

allora ne spunta ad essi

Questi granchj

un

abitano

altro.

generalmente

il

se ne trovano per alcuni nell' acque dolci

mare
;

e al-

cuni anche , ma pochi passano il pi. del tempo


a terra. Si nutrono d'ogni sorta di cose, di piante
acquatiche o marine, di piccioli pesci, di mollu,

schi, ed anche di carni

Le femmine

portano

fracide.
le loro

che in certe specie per


che quella dei maschi.

tal

uova

sotto la coda,

ragione

pi larga

I granchj di terra o violacei sono proprj delle


isole di

fra

Bahama

tropici.

migliano

e della pi parte di quelle situate

Quanto

essi

chiamati dalle

in

alla loro

certo

zampe

conformazione so-

modo ad

alcuni granchj

nere. I pi grandi avranno

circa sei pollici di

lunghezza; sono varj di colore,

ma

un

la

pi parte

d'

violetto nericcio

neri affatto, altri rossi, ed

altri

alcuni son

rabescati.

Si di-

stinguono specialmente per la giuntura de' piedi


puerilit di spine.

a85

GRANCHJ.

Taluni son velenosi, massime i neri e si narra


di pi persone perite per averne mangiato. Quelli,
;

vengono pregiati come i


,
quando sono in carne , hanno
sapore gustosissimo. Riescono in certe isole dell'America, d'un gran soccorso ai Negri, che senza
il

cui colore

migliori

chiaro

e infatti

di essi farehhero assai

magro

Questi granchj abitano


le cavit degli alberi

pasto.

le fenditure delle rupi,

pertugi eh'

essi

mede-

Ne' mesi di aprile e


di maggio scendono e si radunano in eserciti di
pi milioni sulle rive del mare per deporvi le
loro uova: ne verun ostacolo quasi mai riesce a
simi

si

sono

fatti

ne' monti.

distornarli dalla lor via. Si dividono

comunemente

ed osservano l'ordine esatto di


un esercito condotto da abile capitano. Il primo
composto de' maschj pi forti, che appianano
in tre battaglioni,

le difficolt del

cammino,

e fanno fronte

ai

peri-

corpo consiste in
femmine disposte in colonne, che spesso hanno
una lega di lunghezza. Segue alfine, alla distanza
d' alcuni giorni , la retroguardia , composta indicoli

pi imminenti.

Il

principal

stintamente de' maschj e delle

femmine pi

deboli,

che non tengono verun ordine.


Si mettono ordinariamente in

ma
i

se di giorno

raggi del sole sono ardenti,

fino

alla

sempre

le

sera.

loro

cammino

di notte

piove, ne approfittano.
Spaventati

zampe

in

si

si

arrestano

sbandano

aria,

Quando
sempre
tenendo

e scuotendole in

2,85
alio minaccioso.

Ove

GRANCHI.
si

trovi fra loro alcuno troppo

debole per continuare

il

cammino,

gettano so-

si

pra di lui e il divorano. Il loro andare


simo, perocch mettono talvolta tre mesi e
l per guadagnare il lido.
Ivi giunti
si

si

il

corpo

dopo

al

di

avanzano fino alla riva estrema, e

lasciano passar l'onde per

pra

lentis-

dne o tre volte soun ritiro entro

di che cercano

Allora lasciano scappare dal lro corpo


uova, che si attaccano alla parte inferiore della
coda in forma d' imo scrigno della grossezza d'un

la terra,

le

uovo di

gallina,

delle aringhe.

somigliano affatto

In seguito

si

fregolo

al

accostano di

nuovo

acque per deporvi quest' uova, e lasciarvele


maturare dal calor del sole. Due terzi di essi divengono la preda de' pesci , che vengono agni anno
apposta per mangiarle dal resto che rimane sotto
all'

T arena

veggono

escono

milioni

di

granchj

quali

si

poco abbandonar le rive, e guadagnar lentamente le alture.


Al lor ritorno i vecchi son deboli, magri, e si
abbattuti, che sono appena in istato di strascinarsi.
fra

Molti rimangono

al

rate le loro forze;


intatta, sicch

piano finch abbiano ricupeivi gettano la lor corazza

ed

non vedesi per dove il corpo sia


molo diventano grassissimi

passato. Ignudi e senza

e delicatissimi.

Hanno

allora

nello

tro pietruzze bianche, le quali

misura che

la

si

stomaco quatdiminuiscono a

nuova corazza indurisce, e scom-

pajono

affatto

sono in

smy

gknchj.

dopo

settimane,

sei

istato di ripigliare

il

quando

cammino

delle

alfine

mon-

tagne.

Questi grancli j vivono di vegetabili e lasciano


di rado le loro

dimore fuori

alte

dell'

occasione

accennata. Gli isolani gli aspettano nella lor discesa


alla

pianura,

colle faci.
si

li

Quando

prendono a migliaja
grandi] si veggono

d'i

noite

assaliti,

gettano sul dorso, e stringono fortemente colle

tutte le cose da cui si sentono toccare. Chi


per pratico li prende per le gambe di dietro,
e non ne resta offeso. Wafer dice che gli abitanti
dell' isole Caraibe li tengono per tre giorni
terra di patate, per rendere la loro carne pi

rampe

ferma e

di miglior sapore.

I granchj dalie
tano le coste

zampe nere o commestibili

petrose

abi-

dell'Europa e dell'Indie,
a tutte 1' altre specie. Sono

e vengono preferiti
rimarchevoli pel cangiamento del loro guscio e la

riproduzione delle zampe rotte. Nel tempo che


cangian guscio vale a dire fra Natale e Pasqua,
,

si

ritirano nelle fenditure delle rupi e sotto grosso

pietre. Intanto,

per

ci

che Darwin assicura sulla

testimonianza di persona, istruita, un granchio coperto della sua armatura fa sentinella dinanzi ai
ritiri

dei compagni

per impedire

agli insetti

ma-

penetrarvi e assalire chi privo di difesa.


I pescatori si accorgono da esso ove possono tro-

rini di

vare granchj ignudi


i

pesci.

che loro servono

d' esca

per

GRAN.CHJ>

a&8

Nella parte inferiore della corazza de' granchj


scorgesi una sutura in forma di mezza luna, che
s'

apre

sene
indi

momento

al

si

cui

in

anche

distacca

sono per svestir-

essi

un passaggio

cos

e lascia

torace

il

loro corpo;

e finalmente

Darwin aggiunge

piedi escono dalle loro guaine.

che

al
,

granchj; gettano col guscio anche gli intestini

quale serve loro di nutrimento,

e lo stomaco,

il

quando hanno

fatto

un

guscio nuovo.

un granchio
un segno
questo segno si riproduce sulla nuova
sul guscio
spoglia. Si pretende altres che gettato anche ad
una lega di distanza nel mare , sempre ritrova il
cammino verso il luogo ove fu preso.
Dicesi che se

pescatori prendono

e gli fanno con qualche ferro tagliente


;

I granchj

naturalmente

son

litigiosi

e fanno

spesso tra loro fieri combattimenti. Colle loro gran

zampe cercano
sar]

di

prendere

piedi ai loro avver-

a cui ne strappano facilissimamente qualcuno,

mostrare

la loro grande
uno in presenza
del signor Golliuson, facendogli prendere con una

e sei portano in trionfo.


irascibilit,

un pescatore ne

stuzzic

proprie zampe pi picciolo un' altra delle


pi grandi. L'animale non accorgendosene, seguit
a stringere finch s' ebbe rotta la guaina di quella
delle

zampetta; e bench

si

sentisse

ferito

ancor non

cess.

Assicurano

viver chiusi in

pescatori che
una pentola o

granchj possono
in

altro vaso

per

r GHANcnr.

289

pi mesi, senz' altro nutrimento che quello che


trovano in un po' d' acqua di mare e che questo
non diminuisce punto il loro peso.
;

L' eremita o granchio soldato ordinariamente


lungo quattro pollici. Egli non ha guscio, ma
coperto sino alla coda d'una pelle rozza, che ter-

mina

in punta.

grossezza d'

un

poi armalo di due zampe della

pollice

d'

uomo,

possono fare piaghe profondissime.

forti

Come

parte del suo corpo difesa da una corazza


supplisce

coli'

che

nessuna
5

ei

industria a quello che la natura gli

diniego, annicchiandosi nelle spoglie d'altri granchj.

cosa piacevolissima

mucchj

il

vedere quest' animale

percorrere

che

gettano in sulla riva

ilutti

di ciottoli,
,

e di conchiglie

e strascinarsi alla

coda una spoglia divenuta troppo picciola per u 3


che- ne abbia trovato altra pi comoda

fino a

provandosi a tal fine or in questa or in quella.


Talora due granchj eremiti si disputano una spoglia medesima, si danno per tal cagione acerbe
punture, fino a che- l'uno cede, e il vincitore,
superbo del suo acquisto, si aggira per qualche
tempo con esso dinanzi al suo rivale invidioso.

Ogni volta che il granchio eremita preso >


manda un grido lamentevole: n perci si resta
dal pungere con quanta forza in lui

mezzo

d liberarsi dalle sue

gliele.

Egli

si

zampe

nutre di pesei, e

sol

lo spezzar-

d' inserti

si

chiama

eremita, poich vive solitariamente ritiralo carne ia


Gabinetto T. V.
J.&

aQO

GRANCHI.

una specie

poich paragonasi

di cella, e soldato,

ad una tenda militare.


Il granchio di sabbia picciolo, e d'un colore
bruno chiaro. Ha otto piedi e due zampe, l'ima
delle quali il doppio dell'altra; e due occhi
eli forma quadrata,
che sporge e ritira a piacer
la sua abitazione

Gorre prestissimo

suo.

nasconde ne

Non

minimo

e al

che sulle coste sabbiose

d' alcune delle

il

corpo rotondo

piedi pi lunghi e pi larghi che quelli dell'

zampe

tre specie; le

rosse,

il

screziato di rosso e di bianco d'

gradevolissima.

mare

Egli

di tutti

con mirabile

abita

granchi

agilit

dai

tato

vere

che

flutti

sull' alto

sott'

acqua ,

gli

resto del

al-

corpo

una maniera agscogli

in riva

pi attivo

al

e corre

lungo, massime per

sottrarsi

che
fondo

agli uccelli di preda,

prima

Bahama.

granchio rosso screziato ha

Il

periglio

piccioli fori, ch'egli scava nell'arena.

trovasi,

isole di

il

perseguono. Traspor-

il

torna quanto
dacch non pu visebbene ne ami la vicinanza pi

in

all'abisso

degli scogJi

altro crostaceo.

Il

granchio dalla

testa rossa

grandissimo, e

prende il pi spesso in fondo all'acqua profonda dei mare. I suoi piedi son piccioli in proporzione del resto del corpo ma le due branche
sono pi che proporzionate. L'intero guscio
coperto d' una quantit innumerevole di piccioli
si

tubercoli
di

tinto d'

purpureo.

un

rosso carico

picchiettato

GHANCHJ.

fio,!

branche rosse picciolo e di


color bruno; ha due branche di grandezza ineIl

grancliio dalle

guale

rosse

estremit ,

all'

otto

piedi

cui

di

sembra servirsi ben meno che gli altri granchj


non fanno tra loro; poich in fondo all'acqua ei
si trascina piuttosto che non cammini
ma vedesi
;

pi delle volte sospeso per le sue branche alle


piante marine.
Quel granchio, che porta il nome di bernardo
l'eremita, ha un corsaletto liscio, rotondo, intero , e la coda egualmente grande, che il corpo.
il

Egli

si

alloggia nelle conchiglie de' datteri, e

a proposito creduto velenoso. Il male, che

cagionare piuttosto che da lui

mal
pu

dipende dalle di-

sposizioni di chi lo mangia. Gli antichi credettero

ed alche non avendo istinto abbastanza fino per accorgersi della preda, ne sono
avvertite da questo vigile compagno.

eh' esso abitasse ordinariamente colle pinne,


tre conchiglie bivalve

Il

te

granchio comune ha tre tacche in sulla frone cinque denti serrati per parte.

che sono

dritte

dentellata
di lesina

il

Le

sue bran-

prima giuntura della sua coda


piedi posteriori sono in forma

la

suo colore verde sporco,

ma

divien

rosso per la cottura. Abita tutte le nostre rive


si

nasconde sotto

l'

alghe

o ne fori

eh' egli

e
si

scava nell' arena.


Il granchio vellutato

ha cinque

intaccature nel

corsaletto; la sua pelle coperta di

sete corte e

GRANCHT.'

f>Q3

brune,

e cosi rassomiglia

a velluto;

trancile

le

sono sparse di tubercoli; la seconda giuntura della


coda guernita superiormente di picciole spine
;

zione
i

son larghi. Arristotele ne fa

pie' di dietro

parlando degli ammali di piedi schiacciati,

come

quali, secondo lui, servono al nuoto,

mati

men-

uccelli acquatici.

degli

Trovasi sulla

pal-

costa

occidentale dell isola d' Anglesey.


Il

granchio ispido molto grande

allungato e fesso in

corpo

cordiforme

ha
due parti divergenti

il

branche

le

muso

il

coperti di spine lunghe e acutissime. Abita le


ste orientali della

IL

suo

piedi sono
co-*

Scozia.

GAMBERO DI MARE.

gambero comune di mare ha un torace liun muso corto e stretto


lunghissime antenne, fra cui due pi picciole dell'altre; branche
bifide la maggior delle quali coperta di tubercoli
Il

scio

e nodosa; e coda d'otto piedi e


Colla branca

marine;

grande

pi

coli' altra,

si

sei articolazioni.

attiene alle

pericolosa della

pi

piante

prima,

spaccia la sua preda assai destramente.

Muta ogni anno, come


genere,
tal

il

guscio

mutazione

Mentre poi
essere

si

tutti gli

ond' vestito.

mostra

ignudo e

divorato dagli

si

altri

altri

del

Poco prima

suo
di

ammalato.
tiene ascoso, per non
pi forti dell' istessa

languido

GAMBERO DI MARE.

IL

298

sua apecie. Co] guscio rinnova anch' egli lo stomaco,


e gli intestini.
Il nuovo guscio a principio flessibile come
una membrana , e non s' indura che a poco a
poco. Finch conserva un poco di mollezza il
gambero pu ingrandire.

Trovasi questo

Gran Brettagna

ma

sulla

pi parte delle coste della

e prendesi talvolta colle

pi spesso entro pentole

rami

d' alberi

a cui

mani

trappole fatte di

attaccano busecchie per.

si

attirarlo.

Sulla

costa

del Nortliumberland

gamberi marini in

1769

il

tazione
tava

prendono

si

gran quantit, che verso

prodotto, che

si

annua a Newbiggen ed a Newton


quasi

senza contare

mille

quello

il

ricavava dalla loro espor-

cinquecento
dell' isola

Holy 5

mon-

sterline

lire
il

quale

considerabilissimo.

Tali gamberi sono fecondissimi. Il dottor

Ba-

ha contate dodici mila quattrocento quarantaquattro uova sotto la coda d' una femmina , ai
ster

quali bisognerebbe aggiugnere gli altri,

a lei ri-

masti in corpo. Allor quando le uova compajono

coda sono picciolissirne e affatto nere; ma


appoco appoco s'ingrossano, fino a che siano come
grani di sambuco maturi
e verso il tempo , in
sotto la

debbono essere deposte il loro colore si cangia in un bruno carico. Sebbene ogni femmina
deponga tutto l'anno uova in sull'arena, sembra

cui

IL

394
per che
glio

sole

il

GAMBERO DI MARE.
non

in agosto.

le faccia nascere,

Trovatisi

gran qantit nuotanti

allora

che

in quelle picciolo

acque, che

maree lasciano fra gli scogli.


Il gambero marino pu in qualunque

le

varsi nel salso elemento

in lu-

gamberini in

caso sal-

correndo o saltando colla

coda innanzi con quella celerit con cui gli uccelli


Ma cosa pi sorprendente F esattezza
della mira, eh' ei prende ne' suoi salti, andando
proprio a cadere nel buco della sua tana , quantunque strettissimo , e a distanza considerabile.
volano.

Dicesi, che al

none

rimbombo

del tuono o del can-

cadono le branche, e che quelle che indi


rimettono mai non sieno cos grandi, come le prime.
Onde prendersi spasso di quest' animale i marina]
salutano talvolta i pescatori con qualche sparo.
gli

Sebbene

il

si

il gambero di mare difforma esterna; molto per

granchio, e

feriscano quanto alla

rassomigliano per

l'

interna organizzazione, e pei

costumi. Essi non hanno sangue, che circoli nelle

vene, non hanno calorico nel loro corpo;


eppure non sono voracissimi, sino a mangiarsi fra
loro, e a fare lor primo nutrimento gli intestini,
che gettano al tempo della muta.
Appena i gamberini lasciano i gamberi grossi,
cercano un rifugio nelle pi picciole fenditure deloro

gli

scogli

senza

e ne' crepacci del fondo del mare. Ivi


verosimilmente altro cibo , che

prendere

quello fornito loro dall'acqua., che vi penetra., in-

GAMBERO DI MARE.

IL

grossano

spazio

nello

d'

alcune

2.0,5

settimane,

si

coprono ad un tempo di un guscio duro e forte,


che e per loro una vera armatura. Allora escono
dai lor nascondigli, e s'aggirano arditamente in
cerca di alimenti pi sostanziosi,
de' pesci,

sime

vermi.

stanza fra

gli

Vanno
scogli

in seguito
,

il

fregolo

come

rezza, ove,

fra

a fissare la

loro

ove niente loro manca al

e nulla mancherebbe

vivere,

come

novellini della propria specie, e mas-

pesci,

alla perfetta
i

sicu-

pi piccioli non

fossero spesso le vittime de' pi grandi.

cangiamento del guscio non solo per essi


ma anche pericoloso, poi che molti
ne fa morire. Alcuni giorni prima essi rimangono
quasi senza moto. Giuntone poi il momento si
gettano su pini; appoggiano le branche 1' una conIl

dolorosissimo,

tro H altra; agitano le antenne;

mano

in tutto

corpo

il

le

si

gonfiano, e tre-

giunture

della

loro

corazza cominciano ad aprirsi in sul ventre, e


guitano via via, finche

del

tutto liberati.

se-

sofferenti animali ne siano

Rimangono

allora

per

vero

dire, in tale stato di debolezza, che divengono a


centinaja la

preda de* merluzzi, delle razze, e


Se non che presto ripigliano forza
nuovo abito formato, si trovano d

d' altri pesci.

e quando

il

tanto ingranditi

prima

che fa meraviglia come potessero

essere contenuti in

picciola spoglia,

come

quella che hanno lasciata.

Per

spi e gare

la

prestezza, eon cui

il

gambero

0*5
si

ricopre

chiuda

CAMBER DI MARE.

altro guscio,

si

supposto cli rac-

un fluido,

in s stesso

il

quale abbia fa-

Bisogna convenire per altro ,


che tale ipotesi non fa, che sostituire mistero a
colt di petrificarsi.

mistero.

gambero di mare sfogliato ha il muso con


in forma di piramide , il corsaletto sfo-

Il

punta

gliato

d'una maniera elegante, poich


la sua

ciascuna

giuntura di corte

foglia

segnata presso

liste; le

branche pi lunghe del corpo, grosse e

coperte di

spine, e di tubercoli;

piedi

sei

mente e coda larga; e appena giunge a


lici

di lunghezza.

Abita

le coste

sola-

sei

pol-

dell' isola

Au-

glesey sotto le pietre, e le piante marine; agilissimo; e quando si prende, batte della coda il
corpo con molto strepito , e molta violenza.
le antenne
li gambero atomo ha il corpo sottile
,

filiformi; e tre paja di piedi vicini alla testa, die-

tro la quale sono

due paja di vescichette

sotto cui sono tre altre paja di piedi.


inserita fra

spesso

fu

d'

ovali

La coda

due ultimi, e tanto picciola, che


uopo d' un microscopio per sa mai-

narla.
Il pulce marino ha cinque paja di piedi e due
e il corpo composto di dobranche imperfette
dici articolazioni. comunissimo nelle sorgenti e
ne fuscelli; nuota con molta agilit rovescio sai
e tutto curvo. Tiene e protegge i suai
suo dorso
;

piccioletti

frammezzo

ai piedi.

paja di

GAMBJEBO DI MARE.

20 7
ha quattro antenne, e due
branche imperfette. Il suo corpo com-

gambero

Il

cavalletta

posto di quattordici articolazioni


ovale. In estate

si

trova

fra cui la

prima

frequentissimo per

rive sotto le pietre e le alghe

e salta con

le

molta

agilit.

IL

GAMBERO

DI FIUME.

I gamberi d' acqua dolce hanno

il

muso

allun-

ugualmente, che il dorso,


da cui non spuntano che due picciole spine per
ciascun lato; le branche grandi e sparse di tubercoli; le due paja di piedi anteriori in forma anch' essi di branchie
la coda composta di cinque
articolazioni; ed una pinna rotonda.
gato;

il

torace liscio

La

loro carne rinfresca e inumidisce lo stoma-

co, ond' che

si

giudica ottima per gli ammalati

di consunzione: dicendo carne, intendiamo la co-

da

cui

e le zampe.
si

Se ne fanno sovente zuppe, di

accrescono le virt medicinali

erbe ed

altri ingredienti.

La

mischiandovi

bont del loro odore,

e del loro sapore dipende specialmente dalla qualit

dei loro alimenti.

Questi crostacei abbondano moltissimo

nell'

Obra,

fiume che scorre sulle frontiere della Silesia , ma


se ne fa picciol conto in grazia del loro gusto
amaro e disaggradevole. Esso viene probabilmente
dai

giunco

aromatico,

il

quale

cresce

ne' bassi

2^

298

GAMBERO DI FIUME.

fondi di quel fiume


si

e delle cui radici

gamberi

pascono avidamente.

Abbondano pure nel Don in Russia, ove s


ammucchiano per farli putrefare, e trarne in seguito
calcoli, appellati oechj d gambero. Sono
ghiotti di carne
onde si attnippano intorno ai
cadaveri gettati nell'acqua, ed alle rane morte, e
i

ne divorano, finch ne rimane. Nella Svizzera vi


anno gamberi rossi o turchinicci mentre ancor
vivono. Ce ne sono pur altri, cbe non diventano
rossi per la cottura, ma rimangono nericci.
I gamberi , egualmente cbe i grandi j , gettanoil loro stomaco;
ed anehe, secondo Geoffroy, i
loro intestini nel tempo stesso che il loro guscio,
ne fanno il loro primo nutrimento dopo la
muta. Quando una delle loro branche si rompe ,
essi gettano la parte lesa; e in capo ad uno o
due d, una membrana grossa e rossa, simile ad
un pezzo di drappo chiude la loro piaga, Questa
membrana a principio tutta compressa ma fra
quattro o cinque giorni diviene convessa, e prende
alfine la forma d'un piccolo cono alto una linea.
Verso il decima giorno esso ha gi tre linee ,
pieno di carne, e mostra un eominciamento di
nuova branca. Verso poi il quindicesimo questo
cono s'inclina verso la testa, indi si curva ognor
pi, e rassomiglia a branca morta; n in capo
l'i

'?

ad un mese, o a cinque settimane l'animale pu


ancor servirsene. Alfine^ caduto ogni tegumento.

GAMBERO DI FIUME.

IL

aQCj

nuova branca apparisce, e quantunque delicae non lunga come la prima fa gli offici
,
ottimamente. Le branche ripullulano anche rotte
la

tissima

quarta

alla

mente

articolazione:

Ma

antenne.

le

se

ripullulano

cosi

facil-

gambero perde

il

la

coda, non sopravvive che pochi giorni.


Trovansi gamberi in molti de' nostri fiumi, ove
scavano fori entro banchi

si

d' argilla

si

migliore quell' acqua, in cui maggiore


di tali crostacei. Si

giudica

numero

il

prendono con pezzi di legno


e fessi all' estremit , ove
ad imprigionarsi , cercandovi.

piantati nella belletta

vanno
F esca a loro danno preparata.
gli

incauti

LA LOCUSTA DI MARE.
Ha

il

muso

e corsaletto

stretto

d' antenne filiformi e


lisoio;

rivolto

all'

lunghissime

ins

Talvolta anche

ove
si

tre pa|a

zampe

coda con cinque articolazioni >

e pinne esteriori compresse e rotonde.

su varie coste,

picciole

si

anmcchia

sotto

E comune
le pietre.

trova nel mare ad una profon-

dit di pi di trenta braccia.

Viva

di color di

cenere; e d' un bel rosso allorquando cotta.-

LA CAPRETTA.
Ha

fra cui sono

due

lamine sporgenti; zampe con una sola branca

ino-'

lunghe antenne

sottilissime

LA CAPRETTA.

3oO
bile, curva

composta
quella di

forma d'uncino;

in

di

sette

mezzo

articolazioni

piedi; coda

sei

pinne

eccetto

rotonde e guernite di frange

e due di esse guernite di spina. Trovasi frequentissima sulle coste di Francia, e della

Gran Bre-

tagna, ed d'ottimo sapore.

LA SQUILLA.
suo

Il

ne

muso

ma

marina,

rassomiglia

pi

quel della locusta

incavato e affilato;

le anten-

proporzione della grandezza del corpo


sono pi lunghe le pinne sono pi larghe. Fatta
eh' elF abbia la sua intera cresciuta ancor non
giunge alla grossezza dell'altra. Essa abita la costa
,

in

della contea di
il

nome

Kent

si

di capretta bianca

vende a Londra sotto


poich cuocendo im,

bianchisce.

LE LUMACHE.
La lumaca

de' giardini avr qui

fra le specie di

questo

genere,

il

primo posto

poich sar pi

facile

descriverne le particolarit, che d'altronde

ha

buona parte comuni con quelle, che

in

si

tro-

mare. vero che i naturalisti


le pongono insieme alle conchiglie in una classe
a parte, cui indicano col nome di testacei; men-

vano in fondo

tre

formano

al

de' granchj

de'

gamberi

simili

LE LUMACHE.
un' altra classe

Come

a cui

per noi

danno

il

3oi

nome

consideriamo

le

di crostacei.

principalmente

quali abitatrici dello stesso elemento che

pesci

abbiamo creduto dover loro assegnare un luogo


alla line di questo volume.
Le lumache a prima giunta non sembrano che
pezzi di materia inanimita
coperti da una con,

chiglia.

Ma

esaminandole dappresso

ritroveremo,

che son dotate di tutte le facolt richieste dalla


maniera di vivere ad essa particolare; che i loro
organi

sono

cos

perfetti

come

quelli

de' pi

grandi animali, ch'esse hanno una lingua, un cervello,

de' condotti

nervi, uno

salivarj

stomaco, degli

glandule

delle

un cuore de' vasi sanguigni ed una tasca


lor purpureo che fornisce in abbondanza un
,

fosso alle diverse


forti,

Ma

che

le

del corpo;

dei

di co-

fluido

e de' tendini

attaccano alle loro chiocciole.

altre singolarit

organizzazione; e

che

parti

un fegato,

intestini,

la

pi speciali offre

pi rimarchevole

si

la loro

questa,

loro occhi sono posti al? estremit delle pi

delle loro corna. Quando le lumache si


muovono, veggonsi in esse quattro corna distinte,
fra cui le due superiori molto pi grosse che le

grandi

altre.

forma

Gli occhi posti alla loro estremit hanno la

due macchie nere e brillanti. Sono du


composti d' una sola membrana e
umori non diversi da quelli, che si trovano

di

piccioli bulbi

di tre

e^li

occhi

desi

altri

animali

cio

il

vitreo

1^ LUMACHE.

3ofi
1'

acqueo, e

il

cristallino.

Le lumache dar

possono

raggi visuali tutte quelle direzioni, che vogliono,

ai

d onde preservar

gii

occhi da ogni offesa, possono

farli rientrare co' lor sostegni nel

corpo. Al di sotto

delle picciole corna posta la bocca; e sebbene

non possano alla natura di aniessi per ne hanno otto


per
mezzo de' quali fanno a pezzi le foglie , ed altre
sostanze che sembrano avere pi consistenza, che
le lumache ktesse , a etri infatti avvien talvolta di
denti convenir

mali cos molli

rosicchiar la propria conchiglia.

Un'altra particolarit di questi animali


i

due

sessi trovansi riuniti nello

si

che

stesso individuo;

1' uno feconda Y altro


pu egli me,
desimo essere fecondato da un terzo. In capo a
diciotto giorni depongono quindi le loro uova in
buchi scavati nella terra. Queste uova sono ro*
tonde, bianche e coperte d'una membrana molle,
in gran quantit, e unite insieme per mezzo di

e che mentre

un

glutine, in

modo che formano

piccioli

grap-

uovo ciascuna lumachetta non


coperta che d' una picciolissima conchiglia, composta di un solo cerchio, il qual ben tosto si allarga
che nelle lue d origine ad altri cerchj
mache de' giardini mai non sono pi di quattro,

poli. All' uscir dell'

e nelle marine giungono a pi di dieci.

Le lumache non

solo

hanno

la facolt di ritirarsi

neir interno delle loro conchiglie,

ma

possono an-

cor rifarle, o accomodarle allor che sono infrante.

LE LUMACHE.

Le

3o8

conchiglie cosi racconciate sono una specie di

rabesco,

polche

Grande

nuovi

pezzi

chiaro colore che

riescono

eli

pi

gli antichi.

delle

la voracit

lumache

le quali

nutrono principalmente di foglie , scegliendo le


pi delicate. All' avvicinarsi del verno si profonsi

dano

nella terra

si

ritirano

ove aspettano mogie, e

qualche buco

in

intirizzite

il

ritorno della

bella stagione.
Si

movono

esse sopra

lare, che oltrepassa

dendo

l'

zione,

si

1'

una pelle larga e musco-

orlo della conchiglia, e sten-

una quanto possono per forza di contrastrascinano addietro l'altra. I loro movimenti sono pur secondati da un glutine abbondante,
che trasuda dal loro corpo
e non solo agevola
ad esse il cammino, ma le pone altres in istato
,

di strascinarsi lungo gli alberi.

La

vita d' una straordinaria tenacit.


esempj di lumache rianimatesi
dopo
essere state per morti una quindicina di giorni

loro

Si hanno

in

gabinetti di

storia

naturale;

d'altre

un vaso

(cosa

empito a pi
riprese d' acqua bollente si sono vedute all' indomani arrampicarsi per le pareti del vaso medesimo, aggirarsi per la tavola all'intorno o prender

incredibile) che messe in

cibo.

Vi hanno quindici specie all' incirca di lumache marine , otto d' acqua dolce e cinque di terra,
che tutte somigliano molto a quella de' giardini.

U LUMACHE.

3o4

Le

lumache acquatiche per

hanno questo

eli

particolare, che tutte sono dotate della facolt di

montare

dell' acqua o di precipiI qua! uopo aprono esse, o chiu-

superfcie

alla

tarvisi al fondo.

dono l'apertura,

eh' a destra del collo,

e fornita

danno qualche volta la frma


di un tuho , cui stendono al dr sopra della superfcie deir acqua, onde rigettarla o aspirarla. Sono
esse per la pi parte ovipare. Alcune poche (secondo le esperienze di Swammerdam) producono
le loro lumachette helle e vive e formate } anzi

di muscoli; e a cui

coperte delle lor picciolo conchiglie.


I

Romani

mestibili

faceano gran caso delle lumache comle quali

fra

Varrone

secondo

ne

se

trovavano alcune, che aveano la conchglia del peso


di

due libbre

e mezzo;

cosa

che oggi

appena

ritrova fede.

LA TROTTOLA.
Si ascrive

comunemente

che. Essa non ha bocca,

al

ma

genere delle luma-

una specie

di

tromba

lunghissima, carnosa, muscolosa, flessibile, inter-

namente incavata

con

eie

fra le

una

estremit

cartilaginosa

Essa vive di preda,


conchiglie ci che la tigre, 1' aquila,

dentellata al pari di

sega.

mammiferi , gli uccelli


i
ed i pesci. I testacei in generale la fuggono; e
per quanto siano dure e forti le loro conchiglie, non
si sentono sicuri abbastanza contro una tal nemica.
il

pesce cane sono fra

LA TROTTOLA.
Ella, malgrado
si

move pi

la

35

grossezza della sua chiocciola,

lesta degli

altri

testacei,

assalta

la

preda con molta destrezza ed raro che questa


le sfugge. Perocch la trottola vi pianta uno dei
suoi piedi simile ad un succhiello, e , o salga alla,
,

superficie dell'acqua, o

non

la lascia,

si

precipita al fondo, pi

finch non. ne abbia

succiata tutta

la sostanza.

FINE VEL TOMO QVINTO,

Gabinetto T. Vi

ao-

INDICE
DEL TOMO QUINTO.

(rapitolo I

Introduzione.

Dei Pesci

in generale

Capitolo II

La Balena

del Groenlanda

Il Gascialoto

33

ivi

Capitolo III

^g.

*..---

4
5o

Il

Delfino

ivi

Il

Porco marino

Il

Grampo

5a
56

....
....
o

il

Delfino orca

Beluga
Capitolo IV
Il Cane marino
Il Cane marino azzurro
Il Cane marino bianco
11 Cane marino calorifilo
Il

Lo

Storione

Capitolo V
La Tremola o Torpedine
La Razza pastinaca
La Bazza clavata o perosa
Il Riccio marino

>

59

ivi

63

68

7
8i

ivi

89

$*

94

3o8

Xo

INDICE DEL

Squadro

Il

Can marino

Il

Liocorno di mare

tigrato o Scorzone.

Il

Cavallo marino

Capitolo

VI

".

Ciprino dorato e F argenteo

La Carpana
Il

Il Balista
Il

TOMO QUUTTO.

Barbo

--.

Tinca
Gapogrosso
La Lasca

-.

.'

La Triglia
La Reina

Lia

li

L' Argentino
Il Ghiozzo

-V

.....

Il Corifena

Capitolo VII
Salmone
La Trota
La Trota salmonea
Il

'.

Luccio

*.

..'...

L' Anguilla
L' Anguilla elettrica o tremante
L' Ombra
.

Merluzzo

la a

Cobite

L' Eglefino.

Il

".

Il

'

L'Eperlano

"
'

TOMO QUINTO.

INDICE DEL

Capitolo Vili
Il

Cefalo

......

Il

Rombo

La

Fletano

Il

Passere

ivi

189

194

La Lima
Il Flesso.

La Lampreda
Lo Sgombro
Lo .Sgombro bastardo
*

Il

**.=

Sogliola

Il

So 9

Pag. 187

Tonno

})

Pesce persico
L' Aringa

Il

204

ivi

air
214

ivi

195
199

a5

Il

Pilcardo

Il

Laterino

112,7

L' Aiosa o

L accia

L' Acciuga
Il

Pesce volante

La Rondine
Capitolo

di

mare

IX

La Remora
La Bandoliera
Il

Pesce spada

ivi

aa8

22,9

a3j.

a34

ivi

a37
a38
a4i

Il Gasterosteo aeuleato
Il Gasterosteo

pungigio

244

Il

Gasterosteo spinachia

ivi

Il

Re

a46

Il

Pesce ro

delle

Aringhe

INDICE DEL TOMO QUINTO.

3lO
L' orata

Lupo marino
L' Agucliia
Il

Capitolo
Gurnardo
La Seppia
Il

La
La
Il

Lo
Il

Stella di

Riccio marino

Scorpione di mare
Callionimo

Capitolo
L' Ostrica
[1

Il

mare
mare arborescente

Stella di

XI
.

Petonchio
Dattero
.

L' Argonauta
L' Anatifero
L' Ascidia
L' Ascidia dattila
Il Solene
I Granchj
,

II
Il

Gambero
Gambero

di

mare

di fiume

La Locusta di mare
La Capretta
La Squilla
Le Lumache
.

Xa

Trottola

FINE DELL'INDICE

REGISTRO
DELLE TAVOLE INCISE
CONTENUTE IN QUESTO TOMO

.Frontispizio
La
Il

pesca della Balena

Grampo

o Delfino Orca

>

I Pesci
II

Cane Morino bianco

La Trota Sulmotiea
Il Lupo Marino.
I Pesci Testacei

ec.

'

'

Pag-

4*

56

59

64

i5a

*49

Y>

a 77

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