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M

edicina
&solidariet
Periodico dellAsae-Ail di Cagliari Anno IV n.1

Emanuele Angelucci

A.Mamusa - M.P. Simula

Lucio Salis

Franco Mandelli

Accreditamento internazionale
per il centro trapianti

Intervista
a Franco Mandelli

Ambulatorio guariti
In ventanni raddoppiati i successi

Cittadino onorario
di Cagliari

I NOSTRI INCONTRI

Concerto di
beneficenza
di Piero Marras
nella Base RSSTA
dellAeroporto militare
di Decimomannu
il 14 dicembre 2013

Sommario

Medicina & Solidariet

Periodico dellAsae-Ail di Cagliari


Registrazione n.5 del tribunale di Cagliari
in data 14/04/2010
Direttore Responsabile
Ottavio Olita
Direttore Scientifico
Emanuele Angelucci
Segretaria di Redazione
Sandra Saba
Redazione
c/o Asae-Ail Ospedale Reg.le Businco
Via Jenner - Cagliari
E mail: asae.cagliari@tiscali.it
Progetto Grafico
Diego Dess
Nuove Grafiche Puddu
Stampa
Nuove Grafiche Puddu srl
Ortacesus (Ca)
Tel. 070 9819015

I nostri incontri

Sommario

Editoriale

Il programma trapianti del Businco


accreditato a livello internazionale

Se il Centro trapianti un modello

Intervista ad Angelucci

11

Ambulatorio guariti

14

Franco Mandelli
cittadino onorario di Cagliari

16

Umanit, passione, rigore scientifico

18

Conferimento cittadinanza onoraria

20

Il data manager
nelle sperimentazioni cliniche

23

Il racconto de LUnione Sarda

25

Il nuovo libro di Mandelli

27

I ricordi

30

La leucemia mieloide cronica

32

Alpini: presenza fondamentale


sul territorio

EDITORIALE

uesto numero del giornale dedicato al rigore


scientifico e al necessario rapporto di umanit
tra pazienti e medico. La sintesi di questi due

princpi fondamentali rappresentata da Franco Mandelli, prestigiosa figura di scienziato. E a lui Medicina
& Solidariet dedica tutto lo spazio che merita.
Ma rigore scientifico ed umanit non devono e non
possono essere solo la cifra distintiva di una persona
fuori dal comune. Devono essere la prassi di chi si occupa della salute degli altri, perch, come dice il bel titolo
dellultimo libro di Mandelli, Curare prendersi cura.
Questo enunciato ha una corrispondenza nella realt?

Nel reparto e nel centro trapianti Vilma Deplano dellospedale Businco


di Cagliari rigore scientifico ed umanit hanno trovato una cos significativa applicazione da ottenere un importante riconoscimento internazionale da parte del Jacie, un ente no-profit fondato nel 1998 e che analizza
il funzionamento dei centri trapianti di cellule staminali ematopoietiche.
Allinterno del giornale troverete nel dettaglio il racconto di quanto accaduto. Racconto nostro e del collega dellUnione Sarda Lucio Salis che ci
ha gentilmente messo a disposizione i suoi articoli.
Quel che mi preme sottolineare qui che per ottenere questalto risultato,
ben sessanta operatori sanitari, tra medici, infermieri, biologi, tecnici di
laboratorio dellUO Ematologia dellospedale Businco hanno accettato
lidea di rimettersi in discussione per applicare cento parametri standard.
Perch lo hanno fatto, andando oltre gli ambiti della routine quotidiana?
Per dare applicazione al criterio di umanit sempre pi necessario nelloccuparsi dei malati e dei loro familiari.
Il riconoscimento non quindi andato, come troppo spesso accade, ad
un uomo solo al comando in questo caso il professor Emanuele Angelucci -, ma anche a tutto il reparto da lui diretto. Tutti e sessanta hanno
cos meritato quella forte definizione con cui si chiude il libro Curare
prendersi cura: Ecco, questo il vero dottore, uomo di scienza, ma soprattutto di coscienza.
Ottavio Olita

RICERCA SCIENTIFICA

Il programma trapianti
del Businco accreditato
a livello internazionale
del prof. Emanuele Angelucci

Unit Operativa di Ematologia e Centro Trapianti


dellospedale oncologico di
riferimento regionale Armando
Businco aveva iniziato nel 2010 il
percorso per Accreditare il proprio
Programma Trapianti secondo gli
standard internazionaliJACIE.
Nello scorso mese di giugno
giunta la comunicazione formale
che dopo una verifica durata due
giorni, da parte di quattro ispettori esterni laccreditamento stato
raggiunto. Il programma trapianti
del Businco accreditato JACIE.
Laccreditamento stato in seguito confermato anche da specifico
documento del Centro Nazionale
Trapianti (CNT) e del Centro Nazionale Sangue (CNS).
JACIE (JoinAccreditationCommitteeISCTEBMT, http://www.jacie.org), un entenon-profit fondato nel 1998 per valutare laccreditamento nel campo dei trapianti
di cellule staminali ematopoietiche. Lobiettivo di promuovere
la qualit e la sicurezza in tutto
il percorso trapiantologico (dalla raccolta delle cellule staminali
emopoietiche, alla loro lavorazione
e conservazione fino al trapianto)

seguendo paziente e donatore per


tutto il percorso terapeutico. Que-

sto standard formalmente riconosciuto dalle autorit regolatorie

RICERCA SCIENTIFICA

in Europa ed stato elaborato in


congiunzione con la fondazione
statunitense FACT (Foundation
for the accreditation of cellular
therapy, http://www.factwebsite.
org).
Laccreditamento raggiunto valido nelle seguenti aree del paziente
adulto: trapianto autologo, allogenico, raccolta e manipolazione
di cellule staminaliemopoietiche
sia da midollo osseo che da sangue periferico. Il processo di accreditamento ha coinvolto anche il
centro Trasfusionale dellAzienda
Ospedaliera Brotzu in particolare
quando raccoglie cellule staminali
emopoietiche per il Businco.
I punti salienti del percorso sviluppato sono stati: istituzione di un
team qualit, sviluppo dellorganigramma, elaborazione della mappa dei processi, standardizzazione
di tutti i processi con redazione,
codificata e implementazione di

tutta la documentazione (oltre 250


documenti tra procedure, istruzioni operative e moduli).
Il percorso di accreditamento
un cammino di squadra che non
pu essere fatto in solitario. Infatti sotto la spinta del programma
trapianti hanno lavorato al progetto oltre 60 persone tra medici,
infermieri, biologi, tecnici di laboratorio e operatori di supporto
di tutta la UO di Ematologia.
Tutti gli operatori si sono messi in
discussione e hanno modificato le
loro attivit per allinearsi a oltre
1000 parametri standard. Laccreditamento raggiunto quindi un
successo di tutta lematologia del
Businco. Imprescindibile stato il
contributo di altri settori aziendali
come lufficio tecnico di presidio e
aziendale, la Direzione Sanitaria e
la Direzione Generale Aziendale.
LAccreditamento del Programma
Trapianti del Businco il primo in

Sardegna in quest ambito. La cosa


pi importante da sottolineare
che il processo di accreditamento non stato calato dallalto ma
stato condiviso e portato a termine con la partecipazione attiva
e convinta di tutti gli operatori.
Questa la migliore garanzia che
il programma di accreditamento costituisca un reale, concreto e
continuo miglioramento dellattivit clinica dassistenza e di ricerca quotidiana. Il risultato non
pu essere visto solamente come
un traguardo raggiunto, ma come
un punto di partenza per il miglioramento continuo dellattivit
dedicata allassistenza dei nostri
pazienti.
(Ufficio Qualit U.O. Ematologia
e Centro Trapianti - Ospedale Oncologico di Riferimento Regionale
Armando Businco)

RICERCA SCIENTIFICA

Per gentile concessione de LUnione Sarda pubblichiamo gli articoli di Lucio Salis con i quali il quotidiano ha dato notizia dellimportante riconoscimento

Premio internazionale al Businco di Cagliari

Se il Centro trapianti
un modello

ccreditamento
internazionale
per il Centro
trapianti di midollo
dellospedale Businco
di Cagliari. Un passo
avanti lungo il cammino
dellassistenza di qua-

di Lucio Salis
lit per un reparto ma
anche per un ospedale
che annovera gi diversi punti di eccellenza. Il
riconoscimento premia
limpegno dellUnit di
Ematologia diretta da
Emanuele
Angelucci

nellaccreditare il programma trapianti secondo gli standard internazionali Jacie. La notizia


arrivata al termine di un
controllo, durato 2 giorni, da parte di 4 ispettori
esterni, che hanno mes-

so la lente di ingrandimento su un progetto


elaborato in 3 anni, al
quale ha partecipato con
entusiasmo, ma anche
con inevitabili perplessit, tutto il personale
dellEmatologia. Il risul-

RICERCA SCIENTIFICA

tato ottenuto non una


semplice certificazione,
nella quale si esaminano
le procedure senza entrare nel merito: accreditamento significa controllare anche i dettagli.
Un importante traguardo stato raggiunto, ma
non stato facile. Anche
perch limpegno profuso ha messo in discussione certezze ed equilibri
che si creano in tutti gli
organismi nei quali si lavora in team.
In effetti ammette
Angelucci abbiamo
analizzato tutto quello
che facciamo, magari
per pura consuetudine.
In parte, ci siamo dovuti adeguare a nuovi
standard e procedure
previste da Jacie, ma
molte cose le facevamo
gi. Quella che a volte
mancava era la traccia-

bilit, molto importante, si pensi, ad esempio,


agli eventi avversi.
Sono emerse, tra voi, resistenze nelladeguarsi alle
nuove metodologie?
In effetti, in alcuni casi
si lamentata una certa burocrazia. Tipo:
perch scrivere come si
fanno certe operazioni? Ma anche scrivere
importante, perch
abbiamo tante procedure e devono essere
tutte registrate in modo
che vengano poi ripetute correttamente. C
stata anche paura di
porre in discussione la
propria autorevolezza.
Ma meglio mettere
tutto nero su bianco e
aggiornarlo. Sfuggendo
allautoreferenzialit.
Si trattato, in effetti, di
avviare una macchina imponente, per elaborare un

progetto che ha coinvolto


circa sessanta persone, tra
medici, infermieri, tecnici
di laboratorio e operatori
di supporto. Questo significa che ha partecipato
tutta lEmatologia?
Il processo di accreditamento
riguardava in particolare il
Centro trapianti Vilma
Deplano, ma ha interessato tutta lEmatologia,
perch noi facciamo un
lavoro in connessione.

Il paziente, infatti, prima di essere sottoposto


a trapianto, viene curato per la malattia ematologica.
Lispezione Jacie ha sottoposto a verifica un
progetto che ha compreso lintera attivit del
reparto, messo a punto
con un impegno capillare, che ha permesso di
predisporre una mappa e
una standardizzazione di
tutti i processi. I risultati
sono riportati in una imponente documentazione che comprende ben
250 elaborati, fra procedure, istruzioni operative
e moduli. In pratica tutti
hanno dovuto adeguare la propria attivit per
adeguarsi a oltre mille
parametri standard. E
anche questo rappresenta una garanzia che laccreditamento condurr a un miglioramento
dellattivit di assistenza
e ricerca.

RICERCA SCIENTIFICA

Intervista ad Angelucci
La certificazione della qualit
del nostro lavoro
Il riconoscimento importante, anche perch unico in Sardegna. Ma
cosa aggiunge laccreditamento Jacie
alla carta di identit del Centro
trapianti Vilma Deplano dellospedale Businco?
Ci ha permesso di scoprire che
certe operazioni possono essere fatte meglio.
Questa significa una
migliore tutela per i pazienti e per gli operatori,
perch si agisce secondo
procedure validate anche
da altri. Insomma: nessuno inventa niente, si
agisce sempre seguendo
strade ben determinate.
Ci hanno impiegato 3
anni, nellospedale di viale
Yenner, per raggiungere un
traguardo che significa soprattutto implementare il
valore del proprio lavoro.
Obiettivo centrato (secondo
Jacie) puntando sul concetto
di qualit.
E stato infatti istituito
un team che controlla
il livello di qualit di
ogni aspetto della nostra attivit . Questo vuol dire documentazione, tracciabilit, stesura e
adeguamento dei protocolli, reporting di tutti gli eventi avversi
e anomalie, comprese le piccole
deviazioni dallo standard. Tutto

ci che facciamo deve essere documentato e certificato attraverso un sintema di autocontrollo.


Anche perch laccreditamento
non viene concesso, una tantum,
in via definitiva, ma prevede visite
ispettive successive da parte degli
inviati Jacie, durante le quali si
accerta come si agito nei 4 anni

precedenti.
Ma non c il rischio che questa codifica delle procedure, cosi rigida da
poter apparire ossessiva, possa condizionare lattivit del Centro trapianti?
In effetti, tutta la mappa dei

processi stata oggetto di elaborazione, ogni fase ha un suo responsabile, quindi se si verifica
unanomalia, se c qualcosa che
si blocca si sa a chi fare riferimento, ma questo non vuol dire
inquisire o colpevolizzare nessuno. Si analizzano le cose che non
vanno bene e si cercano i perch.
Tanto rigore giustificato dal tipo e dalla mole
di attivit del reparto. In
Ematologia si trattano le
patologie oncologiche del
sangue, come leucemie
acute, croniche e linfomi.
Ovviamente, non tutte le
terapie hanno come punto
di arrivo il trapianto di midollo. Anzi, i progressi in
campo farmacologico tendono a ridurre la necessit
di ricorrere a questo tipo di
intervento. Attualmente,
si eseguono in media 60
trapianti allanno: 35 autologi (cio con cellule
staminali emopoietiche
prelevate dal midollo osseo dello stesso paziente)
e 25 allogenici (con cellule di un donatore). In casi
particolari, quando si deve agire
in tempi brevi, si pratica anche il
trapianto aploidentico, cio con
cellule prelevate da familiare non
completamente compatibile.
Lucio Salis

RICERCA SCIENTIFICA

Dietro le quinte
anche una medaglia allumilt di medici e infermieri

accreditamento Jacie, ottenuto dal Centro trapianti Vilma


Deplano, non rappresenta solo
un riconoscimento prestigioso. Per il
tipo di ente che lha concesso (organismo europeo che promuove la qualit dellassistenza) ma soprattutto per
come stato ottenuto. In un mondo
come quello della Medicina, dove
non fa difetto lautoreferenzialit, c
un team di medici, infermieri e operatori vari che ha deciso di mettersi
in discussione, sottoponendo a rigidi
controlli il proprio lavoro, in modo

che tutto sia sempre e comunque verificabile, compresi gli eventi avversi
(incidenti di percorso). Jacie premia
certamente la qualit del loro operato, ma soprattutto la loro umilt.
Lucio Salis

10

RICERCA SCIENTIFICA

Lefficacia delle terapie in continua evoluzione

Ambulatorio guariti
In ventanni raddoppiato il numero delle persone curate e salvate
delle dottoresse Angela Mamusa e Maria Pina Simula

egli ultimi anni sono stati fatti importanti progressi nel trattamento
delle malattie tumorali ed in particolare nella cura delle patologie
oncoematologiche (leucemie, linfomi, mielomi, etc). Grazie alla disponibilit di farmaci sempre pi
efficaci, malattie prima considerate
incurabili, oggi possono non solo
essere curate, ma anche guarite. Perci la diagnosi di cancro
non deve essere pi considerata
una sentenza di morte, ma linizio di un percorso di cura che pu
concludersi con la scomparsa della
malattia e la sopravvivenza del paziente cos come per altre malattie.
Secondo i dati AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica)
pubblicati ne I numeri del Cancro in Italia 2013, in Italia, lo
scorso anno, sono state stimate
2.800.000 persone viventi con una
precedente diagnosi di tumore,
numero pressoch raddoppiato rispetto a ventanni prima(vedi grafico). Si sta quindi osservando un
nuovo fenomeno: laumento nella
popolazione di persone che hanno
vissuto e superato unesperienza di
malattia oncologica.

Figura 1. Persone viventi dopo


una diagnosi di tumore in Italia.
Stima per gli anni 1993 e 2006.
Proiezione per lanno 2013.

Questa tendenza evidente soprattutto nel campo ematologico,


se solo consideriamo i linfomi, dagli anni 60 ad oggi, la probabilit
di sopravvivenza libera da malattia

11

RICERCA SCIENTIFICA

a 5 anni dalla diagnosi raddoppiata (dal 31% al 69%).


Continuando a seguire i pazienti
con tumori ematologici dopo la
fine della terapia (follow-up) si
osservato che man mano che passa il tempo si riduce il rischio di
ripresa della malattia (recidiva),
ma possono presentarsi altri problemi medici che rappresentano
una conseguenza a lungo termine
dei trattamenti chemioterapico,
radioterapico, immunoterapico o
chirurgico utilizzati per curare la
neoplasia.
Quando si visita una persona considerata guarita da una malattia
tumorale (in genere dopo 5 anni
dalla fine della terapia), importante non solo cercare segni di
ripresa della stessa, evenienza peraltro rara, ma soprattutto individuare eventuali nuovi disturbi
secondari alla precedente terapia al
fine di curarli precocemente.
Inoltre affluendo queste persone
agli ambulatori e al DH insieme
agli altri pazienti e aumentando
ogni anno sottraggono risorse e
spazi alle persone che sono ora in
terapia e hanno necessit che venga dedicata loro ogni attenzione.
Ma quali sono le complicanze a
cui possono andare incontro queste persone?
Nella popolazione dei sopravvissuti ai linfomi si osservato un
maggior rischio di sviluppare un
altro tumore sia ematologico (mielodisplasia, leucemie), che solido
(polmone, vescica, mammella, colon, stomaco, melanoma).

12

Ma ancora pi comuni sono altre patologie, in particolare quelle


cardiovascolari, la cui incidenza
aumenta con il tempo, e se non riconosciute precocemente possono
essere unimportante causa di invalidit per soggetti anche giovani.
Altri disturbi che possono comparire sono le tireopatie ed altre
disfunzioni endocrine, malattie
polmonari, problemi psicologici,
riproduttivi e sessuali.
Il fatto che una persona che ha
vinto la propria battaglia con
un linfoma o una leucemia pu
sviluppare altre malattie non vuol
dire che si ammaler di queste. Infatti la possibilit che compaiano
tali complicanze dipende dal tipo
di terapia praticata e dalla dose.

Conoscere il rischio significa per


anche adottare le misure per evitare che le malattie si presentino
e per riconoscerle il pi precocemente possibile.
In che modo tutto ci pu essere
fatto?
innanzitutto fondamentale il
comportamento del paziente stesso: infatti alcune delle patologie
che abbiamo citato prima (per
esempio: tumori del polmone,
del colon, patologie cardiovascolari, pneumopatie) possono essere
prevenute conducendo uno stile
di vita sano, seguendo una dieta
equilibrata, abolendo il dannosissimo fumo di sigaretta, evitando
una vita sedentaria e assumemdo
regolarmente leventuale terapia

RICERCA SCIENTIFICA

ambulatoriale che sono invece preferibilmente utilizzati per gestire i


pazienti nella fase acuta di malattia
e che necessitano di terapie.
Anche nel nostro Centro da Settembre 2014 stata iniziata lattivit ambulatoriale destinata al follow- up dei pazienti guariti da linfoma di Hodgkin e non Hodgkin.
Sar curata da due medici ematologi che collaboreranno con vari
specialisti (cardiologi, pneumologi, oncologi, endocrinologi e

Valutazione oncologica

Ambulatorio lungo
follow up

antiipertensiva o antidiabetica.
Certo, questo potrebbe non bastare, ed compito del medico cercare ed individuare precocemente
la presenza di segni e sintomi di
nuovi disturbi.
La conoscenza delle problematiche che un ex-paziente neoplastico pu avere, ha fatto nascere una
nuova sensibilit negli oncologi e
negli ematologi, che hanno iniziato a dedicare parte della loro attivit anche alla ricerca delle complicanze a lungo termine della precedente terapia antitumorale.
Ci ha portato alla creazione di
ambulatori dedicati alla popolazione delle persone cosiddette
guarite dal tumore o lungosopravviventi, in modo da poter seguire queste persone nella maniera
pi completa possibile al fine di
programmare interventi di screening delle patologie tumorali e no
a cui sono esposte.
Poich tali visite possono essere
anche complesse e lunghe in genere pi opportuno condurle al di
fuori dei normali orari di attivit

Valutazione
pneumologica

Valutazione cardiologica

Valutazione
endocrinologica
Valutazione ginecologica
o andrologica
Valutazione
psichiatrica /psicologica

neurologi); inizialmente le visite


verranno condotte due giorni la
settimana nel pomeriggio e sar
disponibile anche la consultazione
con una psicologa per chi lo desiderasse. Oltre che ad offrire un
servizio medico di qualit finalizzato alla miglior tutela della salute
dei lungosopravviventi con linfoma, il nuovo progetto ambulatoriale dovrebbe servire ad arricchire
le conoscenze in questo nuovo
campo di studio.

13

RICONOSCIMENTI

Franco Mandelli cittadino


onorario di Cagliari
La cerimonia al consiglio comunale riunito in seduta straordinaria
di Ottavio Olita
Da cinquantanni vivo a Roma e l
mai a nessuno venuto in mente di
propormi per la cittadinanza onoraria. Pensate, quindi, con quale orgoglio, commozione, riconoscenza, la
ricevo oggi qui da voi, a Cagliari.
Queste le parole pi significative
pronunciate dal professor Franco
Mandelli il 28 maggio del 2013
dopo che, nel corso di una apposita
seduta solenne, il sindaco Massimo
Zedda e il presidente dellassemblea
Civica, Goffredo Depau, gli avevano conferito il massimo riconoscimento che una citt pu attribuire
ad un cittadino.
La delibera era stata approvata un
mese prima come documentato
nella scheda pubblicata qui accanto
-, in accoglimento di una mozione

14

presentata il 9 aprile nella quale si


motivava cos la proposta: Grazie

ai suoi insegnamenti e studi, riconosciuti a livello internazionale, ed


ai risultati terapeutici ottenuti nelle
cure delle malattie ematologiche tumorali, migliaia di bambini e adulti
sono rientrati in possesso di una vita
normale.
Tra questi numerosi cittadini cagliaritani e conterranei che si sono
sottoposti alle cure presso il Centro
di Ematologia dellOspedale Businco, aderente al gruppo cooperativo
GIMEMA.
Quel 28 maggio del 2013 il professor Mandelli aveva compiuto da 16
giorni 82 anni. Originario di Ber-

RICONOSCIMENTI

Comune di Cagliari
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 25
Sessione ordinaria. Convocazione Prima Seduta Pubblica
Oggi ventotto del mese di maggio dellanno duemilatredici in Cagliari nella sala delle adunanze del Palazzo
Civico, regolarmente convocato ai sensi dellart. 3 del Regolamento Consiliare, si riunito il Consiglio di
questo Comune per il Conferimento della Cittadinanza onoraria di Cagliari al Professor Franco Mandelli.
Presiede il Presidente del Consiglio Comunale Goffredo Depau con lassistenza del Segretario Generale
Renzo Serra.

Il Consiglio Comunale
Vista la mozione prot. N. 148 del 9 aprile 2013 con la quale, richiamato limpegno nellattivit di ricerca in
campo medico con importanti riconoscimenti anche a carattere internazionale, si propone di conferire la
cittadinanza onoraria di Cagliari al Prof. Franco Mandelli, medico ed ematologo di fama internazionale,
presidente del GIMEMA, Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dellAdulto, e dellAIL, Associazione
Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma, sulla base delle seguenti motivazioni:
Grazie ai suoi insegnamenti e studi, riconosciuti a livello internazionale, ed ai risultati terapeutici ottenuti
nelle cure delle malattie ematologiche tumorali, migliaia di bambini e adulti sono rientrati in possesso di
una vita normale.

gamo, si era laureato in medicina e


chirurgia a 24 anni. Poi la passione
per la ricerca, linsegnamento universitario, lintuizione geniale che lo
port ad eseguire il primo trapianto
di midollo osseo in Italia, lintensa
attivit di volontariato come presidente onorario dellAIL, la forte
spinta alla collaborazione tra medici, scienziati, ricercatori con la costituzione del GIMEMA, il Gruppo Italiano Malattie Ematologiche
dellAdulto.
Instancabile, amorevole con i pazienti e i loro familiari, inflessibile
sullimpegno professionale profondamente convinto che un corretto rapporto malato-paziente sia
di grande aiuto in tutte le misure
terapeutiche e, da scienziato, diffida
di tutti i ciarlatani e i venditori di
false illusioni.
Migliaia di pazienti devono la vita
alle sue ricerche, alle sue terapie, alla
sua scuola. Basta questo per capire
limportanza della scelta fatta dal
capoluogo di una regione nella quale le malattie del sangue hanno una
pesante incidenza.

Tra questi numerosi cittadini cagliaritani e conterranei che si sono sottoposti alle cure presso il Centro di
Ematologia dellOspedale Businco, aderente al gruppo cooperativo GIMEMA;
Ritenuto pertanto di conferire lalto riconoscimento al Prof. Franco Mandelli per limpegno civile profuso e
per i risultati terapeutici raggiunti nella cura dei tumori del sangue, risultati dei quali hanno potuto
beneficiare numerosi concittadini;
Visto lart. 5 dello Statuto Comunale;
Visto il parere favorevole di regolarit tecnica espresso dal Responsabile del Servizio ai sensi dellart. 49,
comma 1, del D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267;
Udito il dibattito, riportato nel verbale generale della seduta;

DELIBERA
di conferire, per le motivazioni esposte in premessa, la cittadinanza onoraria di Cagliari

al Professor Franco Mandelli

Il Segretario Generale

Renzo Serra

Il Presidente del Consiglio Comunale

Goffredo Depau

Il Sindaco

Massimo Zedda

[ Riproduzione del documento ufficiale]

15

I NOSTRI INCONTRI

Presentato a Dolianova il libro Curare prendersi cura

Umanit, passione, rigore


scientifico
Tutto il ricavato delle vendite devoluto in beneficenza allAil

na lezione di umanit,
fatta con sincerit e passione, accolta con commozione da quanti hanno affollato
la platea della Sala J delle Cantine
di Dolianova il 13 ottobre scorso
in occasione della presentazione
del volume Curare prendersi cura.
Secondo ed ultimo mio libro ha
voluto precisare il professor Mandelli facendo intendere quanta
fatica gli costata la stesura di un
testo che dovrebbero leggere tutti:
medici, pazienti, familiari, amministratori. Un libro scritto seguendo un principio a lui molto caro:
Uomo di coscienza prima ancora
che di scienza. La sua precedente
opera letteraria era stata Ho sogna-

16

to un mondo senza cancro, anche


quello edito da Sperling &Kupfer.
Questo instancabile giovanotto di 83 anni, sempre sorridente,

che porta con gioia la sua candida


chioma in ogni angolo dItalia, che
ripete con ostinazione la sua incrollabile fiducia nella sconfitta del
cancro in tempi ragionevoli, sa parlare al cuore e alla mente cos come
con rigore scientifico ha saputo
aprire la strada alla rivoluzionaria
terapia del trapianto di midollo osseo. A Dolianova ha ripescato dal
pozzo dei ricordi la commozione
per alcuni bambini che le cure non
sono riuscite a salvare, ma anche
lira contro quei ciarlatani che ancora oggi promettono miracolistici rimedi senza alcun fondamento
scientifico e creano inutili, terribili
illusioni in chi soffre.

I NOSTRI INCONTRI

Generosit non solo di parola,


quella di Mandelli, visto che lintero ricavato della vendita del libro
sar devoluto allAssociazione Italiana contro le Leucemie, i linfomi
e il mieloma.
E stato proprio il presidente della
sezione di Cagliari dellAIL, Renzo
Pili a dare il benvenuto al professor Mandelli nellaprire lincontro
di Dolianova. Gli onori di casa
sono stati poi svolti dal presidente
della Cantina di Dolianova Sandro
Murgia e dal dottor Antonio Secci,
del Molino Artigianale di Senorb.
Il professor Emanuele Angelucci, nella sua introduzione, ha poi
ricordato la formidabile carriera
scientifica del professor Mandelli,
per 30 anni docente nellUniversit
La Sapienza di Roma, poi primario del Policlinico Umberto Primo
di Roma. Quindi i riconoscimenti
pubblici attribuitigli, quali lonorificenza di Cavaliere di Gran Croce
della Repubblica Italiana, Medaglia dOro al merito della sanit e
infine, ma non meno importante,
la Cittadinanza onoraria della citt
di Cagliari. E infine le centinaia di
Il professor Mandelli, ospite
delle cantine di Dolianova,
firma un barrique
pubblicazioni scientifiche in Italia
e allestero.
La serata si chiusa con la lettura
commentata di alcune pagine del
libro da parte del dottor Ottavio
Olita e con i ringraziamenti del
professor Mandelli, colpito dalle
tante e sincere manifestazioni daffetto ricevute.

17

RICONOSCIMENTI

Il conferimento della cittadinanz


da parte della citt di Ca

Il professor Mandelli ascolta le


motivazioni con le quali gli viene
conferita la cittadinanza onoraria

Lapplauso dellassemblea

Il saluto e il ringraziamento alla


citt da parte di Franco Mandelli

18

RICONOSCIMENTI

za onoraria al professor Mandelli


agliari: 28 maggio 2013

Il sindaco Massimo Zedda, il presidente dellassemblea civica Goffredo Depau consegnano


lonorificenza

19

RICERCA SCIENTIFICA

Istituita presso la UO Ematologia e Centro Trapianti dell Armando Businco una nuova figura professionale per la
pianificazione e organizzazione del lavoro che operer con il supporto dell AIL

Il Data Manager nelle


sperimentazioni cliniche

a sperimentazione clinica
o clinical trial rappresenta
una forma di esperimento
pianificato condotto su pazienti
e disegnato allo scopo di definire
quale sia il migliore dei trattamenti
possibili per i futuri pazienti affetti
da una specifica condizione patologica. La pianificazione della sperimentazione clinica prevede che
ipotesi sperimentale, osservazione,
misurazione, classificazione dei
dati ed interpretazione dei risultati obbediscano a criteri di rilevanza
scientifica, fattibilit etica e correttezza metodologica nel rispetto
di specifiche direttive comunitarie
e mondiali (Direttiva 2001/83/
EC, Direttiva 2001/20/EC) e linee guida (ICH Guideline For Good
Clinical Practice, GCP, GMP e
Dichiarazione di Helsinki).
Il clinical data manager si inserisce
allinterno di uno studio clinico
nella fase detta Data Management.
I suoi compiti sono:
Raccolta dati mediante la compilazione delle CRF (Case Report
Forms),
Organizzazione delle procedure
generali dello studio,
Mantenimento dei rapporti con
il centro di coordinamento, con

20

il promotore, con lo sponsor e


con il Comitato Etico.
Supporto dei ricercatori in alcuni aspetti critici degli studi
clinici quali analisi di fattibilit
gestionale Valutazione di numerosit campionaria,
Valutazione di eventuali studi
concorrenti,
Sottomissione di documenti agli
organi regolatori,
Conduzione dello studio (apertura del centro, verifica dei criteri di inclusione e esclusione,
gestione documenti, invio campioni e documenti, gestione del
farmaco, segnalazione eventi avversi, stesura di report di avanzamento, organizzazione audit,
ecc. ecc.).

Il data manager pu operare a livello centrale oppure locale: nel primo


caso la sua attivit, svolta presso
il centro di coordinamento e prevede la collaborazione con lo sperimentatore responsabile e lo statistico per la gestione degli aspetti
pratici ed organizzativi dello studio
clinico; nel secondo caso lattivit
svolta allinterno di un reparto
ospedaliero o di un istituto di ricerca, coordinando gli aspetti tecnici

e gestionali della sperimentazione,


occupandosi della raccolta e della
qualit dei dati. Pertanto, al data
manager sono richiesti dei requisiti
scientifici (conoscenza della diagnosi e stadiazione delle patologie
studiate, dei criteri di valutazione
delle tossicit), tecnico organizzativi e gestionali degli studi clinici
(comprensione di un protocollo,
stesura di protocollo e report, conoscenza della metodologia dei
trials clinici, delle ICH Guideline
For GCP, GMP e Dichiarazione di
Helsinki), informatici (ottimo uso
di programmi di videoscrittura e
gestione dei database, conoscenza
dei principali siti web per i trials) e
linguistici (ottima conoscenza delle
lingua inglese scritta e parlata).
Il data manager, dato il suo ruolo
centrale di coordinamento e interazione con tutte le figure professionali coinvolte negli studi, viene
attualmente definito anche study
coordinator. La presenza di un equipe di ricercatori e data manager
esperti e di elevati standard di qualit sono dei requisiti fondamentali
per la partecipazione a studi clinici
multicentrici internazionali.
La ricerca clinica riconosciuta
come attivit istituzionale del servi-

RICERCA SCIENTIFICA

zio sanitario nazionale SSN e strumento fondamentale per apportare


miglioramenti nel SSN stesso.

Figura 1 Sperimentazioni cliniche attive e in attivazione dal 2007 al


2014.* Studi aggiornati al 01/08/2014

Sono attualmente attivi presso la


Unit Operativa di Ematologia e
CTMO del P.O. Businco circa 100
progetti di ricerca clinica (Fig. 1 ),
grazie al lavoro altamente specializzato e congiunto di medici (principal investigator, sub investigator)
farmacisti, infermieri e biologi supportati in tutte le loro fasi da un ufficio per la ricerca clinica composto
da un data managemer.

Unit Operativa di Ematologia e


Centro Trapianti Midollo Osseo
Ospedale Oncologico di Riferimento Regionale Armando Businco
La Struttura Complessa
di Ematologia e Centro
Trapianti suddivisa in settori specialistici specifici. Ci
permette un approccio diagnostico e terapeutico aggiornato e permette di affrontare
le sfide poste della costante
evoluzione delle conoscenze.
La presenza di un ufficio
ricerca clinica e un ufficio
qualit interni garantiscono
la qualit, laggiornamento e
la disponibilit delle nuove
tecnologie.
Tutti i servizi fondamentali
sono allinterno del reparto
o allinterno del Presidio per

condividere le conoscenze e
lesperienza e non dover inviare i pazienti presso altre
strutture per singole prestazioni.
Strutturazione interna
Degenza di Ematologia - posti letto 20 6 piano
Centro Trapianti Midollo
Osseo - posti letto 8 7piano
Day Hospital (posti letto
13) 6 piano
Settore Aferesi e Raccolta
Cellulare 6 piano
Laboratorio Specialistico
Ematologico 6 piano

Direzione 7 piano
Ambulatorio piano terra
EMATOLOGIA
Settori specifici con personale
dedicato e specializzato nelle
specifiche aree
Degenza con personale
Medico e infermieristico dedicato (6 piano)
Settore Malattie
Mieloproliferative (ambulatorio 2 piano terra)
Settore Malattie
Linfoproliferative (ambulatori
3-4-5 piano terra)
Settore Mieloma Multiplo e
amiloidosi (ambulatorio 8

21

RICERCA SCIENTIFICA

piano terra)
Settore Lunghi follow-up
(ambulatorio 7 piano terra)
Settore Leucemie Acute e
Sindromi Mielodisplastiche
(ambulatorio 1 -6 piano)
Settore Prime visite ambulatoriali (ambulatorio1 piano
terra)
Settore dedicato al
DayHospital e consulenze
(ambulatorio2 - 6 piano)

CENTRO TRAPIANTI
MIDOLLO OSSEO.
Centro accreditato JACIE
1000 trapianti eseguiti. Personale Medico ed
Infermieristico esperto e dedicato al trapianto.
Degenza (7 piano)e DH dedicato con sala dattesa dedicata (6
piano)
Tipologie trapianti eseguite regolarmente:
- Autologo
- Allogenico familiare
- Allogenico non correlato (da
Banca)
- Allogenico familiare non
compatibile
- Trapianti ablativi e a ridotta
intensit

DAY HOSPITAL. Personale


infermieristico dedicato
Aperto 12 ore al giorno.
Terapie programmate anche
nei giorni festivi.
Ambulatorio Accessi
Intravascolari con personale
specificatamente addestrato,

22

medico per impianto CVC e


infermieristico per impianto
PICC (oltre 400 cateteri/anno)

SETTORE AFERESI E
RACCOLTA CELLULARE
Tecniche aferetiche eseguite in accordo col Centro
Immunologico-Trasfusionale
dellAzienda Ospedaliera
Brotzu):
- Plasma-aferesi terapeutica
- Leucocito-aferesi terapeutica
- Linfocito-aferesi per fotoaferesi
- Stamino-aferesi produttiva
- Deplezione midollare meccanica

LABORATORIO
SPECIALISTICO
EMATOLOGICO
Settore Ematologia
Settore Criobiologia
Settore Citofluorimetria
Settore biologia molecolare

SC Complessa Chirurgia generale


SC Chirurgia Sperimentale
SC Ginecologia Oncologica
SC Rianimazione con Terapia
del dolore
SC Cardiologia
SC Radiologia con radiologia
interventistica
SC Medicina Nucleare
SC Radioterapia
SSD Fisioterapia
SSD Farmacia
SS Unit Preparazione
Farmaci Antiblastici (UFA)
SC Patologia Clinica
SC Anatomia Patologica
SC Direzione Sanitaria

Allinterno del Presidio e allinterno della Unit Operativa


sono presenti i volontari dellAssociazione Italiana contro le
Leucemie, Linfomi e mieloma
(AIL) Associazione Sarda
Assistenza Emopatici (ASAE) sezione ANTONELLA OLLA di
Cagliari.

ALTRI SETTORI.
Oltre 100 sperimentazioni cliniche in atto. Regolare attivit
di implementazione qualit.
Ufficio qualit
Ufficio ricerca clinica

Servizi e Reparti in costante collaborazione con la UO


Ematologia
Direttamente ed immediatamente disponibili allinterno
del Presidio:

E presente servizio dedicato


allaccoglienza e informazione e
servizio di Assistenza Domiciliare
Ematologica.

IL RACCONTO DE LUNIONE SARDA

sabato 18 ottobre 2014 LUNIONE SARDA

www.unionesarda.it

57

alute

CASI. D

Tro
Non
della

PERSONAGGI. IL LUMINARE FRANCO MANDELLI

Ma un giorno
la leucemia
non far paura

il padre dellEmatologia italiana: 83 anni,


docente emerito alla Sapienza di Roma,
autore del primo trapianto di midollo

Professore, che messaggio vuole

considerato il padre dellEmatologia


italiana: Franco Mandelli, 83 anni, docente emerito alla Sapienza di Roma
con oltre 750 pubblicazioni, specialista
nella cura di leucemie e linfomi. Autore,
nell83 a Roma,
primolibro?
trapianto di mimandare
con del
questo
dollo eseguito in Italia con donatore familiaIl
malato haun
essere
umano,
re compatibile,
creato
un centro
di avanguardia nellospedale Umberto 1. Ha semquindi
non deve
essere
assistito
pre pubblicizzato
vittorie
e sconfitte,
con
autorevolezza
scientifica
e
impegno
civile.
solo
con
la
chemio,
la
radio
e
la
Ottenendo gratitudine dai pazienti e prestigio
internazionale.
Successi
mal
digeriti
chirurgia, ma anche con umanit.da
una parte dellhestablishment. Oggi presidente della
Fondazione
Gimena
dellAil
Stargli
vicino,
assisterlo
nel ecorso
(Associazione italiana contro le leucemie
della
malattia
linfomi
mieloma).significa
Ha scrittoassicurargli
Sognando un
mondo senza cancro e, di recente, Curarmolte
pi possibilit
di essere
cu-le
si prendersi
cura, presentato
presso
Cantine
di
Dolianova.
rato
bene e addirittura di guarire.
Professore, che messaggio vuole mandare
con questo libro?
Il malato un essere umano, quindi non
Lei
scritto:Il
medico
deveha
essere
assistito solo
con lacondotchemio, la
radio e la chirurgia, ma anche con umanit.
to
il vecchio
dottore
una
volStargli
vicino, assisterlo
nel di
corso
della
malattia significa assicurargli molte pi possibita,
dicurato
scienza
e ediaddirittura
coscien-di
lituomo
di essere
bene
guarire.
za.
Oggi ancora cos?
Lei ha scritto: Il medico condotto il vecchio
dottore diessere
una volta,
uomoCi
di scienza
Dovrebbe
cos.
sono e
coscienza. Oggi ancora cos?
tanti
medici
di cos.
famiglia,
Dovrebbe
essere
Ci sonomagari
tanti medici di famiglia, magari in centri sperduti,
in
sperduti,
chedeihanno
lo
checentri
hanno lo
stesso spirito
vecchi condotti. Ai miei specializzandi ho sempre racstesso
spirito
deiquesto
vecchi
condotti.
comandato
di avere
rapporto
coi pazienti.
Oggi i medici sono assediati dalle denunce: questo ha cambiato la professione?
Assolutamente s. Spesso prescrivono
analisi e indagini radiologiche non necessarie ma che li salvaguardano dalle querele.
Come succede negli Usa. E si arriva allassurdo di avvocati che si fanno pubblicit in Tv

per promuovere cause.


cambiato il rapporto medico-paziente,
rispetto a quando lei ha iniziato la professione?
Ai miei specializzandi ho sempre
Almeno sino a 10 anni fa, quello che diraccomandato
avere questo
ceva
il medico eradi
considerato
verit rapassoluta e il malato gli era grato qualunque cosa
porto coi
facesse.
Oggipazienti.
il rapporto mutato perch il
paziente crede di capire tutto collegandosi a

Oggi
i medici sono assediati dalXDOLIANOVAX
Cantina
le Cultura
denunce: in
questo
ha cambiato
Quando
la
Medicina
la professione?
amore e rispetto
Assolutamente
si. Spesso prescrivono
analisi
e indagini
Cultura
in Cantina.
Guestradiologiche
star, lematologo
Franco
Mandelli
presenta
la sua
non
necessarie
ma
che
li
salvaguarfatica letteraria Curarsi prendersi
cura,
manuale
per medici,
dano
dalle
querele.
Comepazienti,
succede
politici e ciarlatani dellassistenza. Nonostante
il prof
dalla chio-di
negli
Usa.gliE83sianni,
arriva
allassurdo
ma di neve non si
avvocati
cheAil,siAsfanno pubblicit in
risparmia.
sociazione contro
Tvleper
promuovere
cause.
leucemie,
fa gli

onori di casa. Il
presidente delle
di Dolia Cantine
cambiato
il rapporto mediconova Sandro Murgia interpreta
lo
paziente,
rispetto
a quando lei
spirito della serahata:iniziato
laMeprofessione?
Anche in
dicina i risultati
Almeno
sino a le10cose
anni
fa, quello
arrivano quando
si fanno
con
amore. Laltro sponsor, Antonio Secci di Senorb, si commuove. Lematologo del Businco Emanuele Angelucci
presenta lospite, il giornalista Ottavio
Olita interpreta con passione brani del
libro. Diffusa, civile, commozione in
platea. (l.s.)

Internet. Cosa nefasta. Certo, ha il diritto di


chiedere spiegazioni, ma il medico spesso si
trova spaesato. Internet confonde le idee e
cambia
il rapporto
medico-paziente.
che diceva
il medico
era considera cambiata anche letica della professione?
to verit assoluta e il malato gli era
Abbiamo avuto un periodo in cui peggrato ma
qualunque
cosa
giorata,
adesso forse
infacesse.
ripresa. Oggi
In altre parole. I medici giovani e bravi ci sono
il rapporto
mutato
perch
il paancora.
Il numero
assoluto forse
lo stesso
diziente
quandocrede
io ho cominciato,
ma
come
perdi capire tutto collecentuale sono meno, perch i laureati sono
pi
numerosi.
gandosi
ad Internet. Cosa nefasta.
La politica nuoce al sistema sanitario? OggiCerto,
i primari ha
li nominano
i politici.
il diritto
di chiedere
Le nomine dovrebbero essere fatte da
spiegazioni,
ma
il specialisti
medico spesso
una
commissione
con
italiani esi
stranieri che valutino i curricula e scelgano
spaesato.
confonde
letrova
persone
meritevoli.Internet
Anche i manager
delleleAslidee
dovrebbero
essere
scelti,
al
massimo,
e
cambia
il
rapporto
medifra una terna di nomi.
Tagli alla Sanit: non si rischia di incideco-paziente.
re sulla qualit dellassistenza?
Nel mio libro, in materia di spending review, metto in guardia dal tagliare in maniecambiata anche
letica della
raindiscriminata
e do suggerimenti.
Per
esempio, puntare su farmaci equivalenti che
professione?
permettono
di risparmiare il 30 per cento rispetto
agli originali.
Inoltre,
centralizzare
gli
Abbiamo
avuto
un periodo
in cui
acquisti per eliminare le differenze di prezzidapeggiorata,
una Asl allaltra.
ma adesso forse in
Lei ha scritto anche il libro: Sognando un
mondo
senza
arriveremo?
ripresa.
Incancro:
altre ci
parole.
I medici
Credo di s, per il cancro del sangue. Una
giovani
e bravi
ci inguaribili
sono ancora.
volta
avevamo
malattie
come leIl
leucemie acute del bambino. Oggi guarisconumero
assoluto
forsel80
per
lo cento.
stesso
no
in percentuale
che supera
Anche la leucemia acuta promielocitica viene sconfitta nella stessa misura. Noi la stiamo curando senza chemio, con un derivato
vitaminico: il protocollo pi utilizzato nel
mondo. Un giorno la leucemia non far pi
23
paura.
Lucio Salis
RIPRODUZIONE RISERVATA

sem
niere
profe
tirato ind
Com avv
pianto di
Il pazien
so?
La stra
guita, in m
saro, Bolo
nuare, no
Giunchi, u
avesse ca
chiesto un
aprire il p
Non glielo
Linterv
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speranza.
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stampa,
Messagge
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mi e linfo
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Ora, co
le cure alt
pensa?
Mi son
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avuto gioc
che David
laureato i
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ni malati m
capisco. Q
da fare e
chiaro ch
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questo. Pe
todo Stam
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hanno pra
Ma, fin
esperti no
stata ultra
na. Daltr
che si abu
gi succes
rio di Agro
la. Col pro
chiamati
Di Bella:
nulla dei r
figlio cont

IL RACCONTO DE LUNIONE SARDA

di quando io ho cominciato, ma
come percentuale sono meno, perch i laureati sono pi numerosi.
La politica nuoce al sistema sanitario? Oggi i primari li nominano i politici.
Le nomine dovrebbero essere fatte da una commissione con specialisti italiani e stranieri che valutino
i curricula e scelgano le persone
meritevoli. Anche i manager delle Asl dovrebbero essere scelti, al
massimo, fra una terna di nomi.
Tagli alla Sanit: non si rischia
di incidere sulla qualit dellassistenza?
Nel mio libro, in materia di spending review, metto in guardia dal
tagliare in maniera indiscriminata
e do suggerimenti. Per esempio,
puntare su farmaci equivalenti che
permettono di risparmiare il 30
per cento rispetto agli originali.
Inoltre, centralizzare gli acquisti
per eliminare le differenze di prezzi
da una Asl allaltra.
Lei ha scritto anche il libro Sognando un mondo senza cancro: ci arriveremo?
Credo di si, per il cancro del sangue. Una volta avevamo malattie
inguaribili come le leucemie acute del bambino. Oggi guariscono
in percentuale che supera l80 per
cento. Anche la leucemia acuta
promielocitica viene sconfitta nella
stessa misura. Noi la stiamo curando senza chemio, con un derivato
vitaminico: il protocollo pi utilizzato nel mondo. Un giorno la
leucemia non far pi paura.

24

CASI. Da stamina a Di Bella

Troppe bugie
Non abusiamo
Della sofferenza
sempre stato un precursore, un
pioniere che ha battuto strade difficili. Il professor Franco Mandelli
non si mai tirato indietro, anche
in caso di sconfitta. Com avvenuto col primo, sfortunato, trapianto di midollo eseguito in Italia
nell83.
Il paziente morto, dopo cosa
successo?
La strada da noi indicata stata
poi seguita, in modo eccezionale,
a Genova, Pesaro, Bologna. Io non
sono riuscito a continuare, nonostante il professor Giuseppe Giunchi un grande maestro della Medicina, avesse capito limportanza
del metodo e chiesto un finanziamento al ministero per aprire il
primo centro trapianti in Italia.
Non glielo hanno concesso.
Lintervento, per, era andato
male.
Avevamo trapiantato un bambino, dopo aver detto ai genitori che
non cera altra speranza. Ci impegnammo al massimo, ma non and
bene. Contro di noi si scaten una
terribile campagna di stampa, soprattutto sul Messaggero. Ma eravamo tranquilli perch avevamo
detto la verit. Credo che a provocare certe reazioni abbia contribuito linvidia. Oggi il trapianto una
terapia che, per alcune forme di

leucemie, mielomi e linfomi, pu


far guarire il malato. Si migliorer
ancora, anche se rimane un 30 per
cento di mortalit.
Ora, complice Internet, c una
corsa alle cure alternative, tipo
Stamina: lei che ne pensa?
Mi sono sempre schierato contro
queste cosiddette cure alternative.
Ma Stamina ha avuto gioco facile,
nel senso che le malattie che Davide Vannoni (patron di Stamina,
laureato in lettere ndr) diceva di
poter curare erano incurabili. I genitori dei bambini malati mi fanno
una tenerezza infinita, li capisco.
Quando sanno che non c niente da fare e gli offrono ununica
possibilit, chiaro che accettano
di provare. Non hanno speranza.
Vannoni ha giocato molto su questo. Perci io sono contrarissimo al
metodo Stamina.
Per magistrati dei Tar impongono le infusioni di Stamina e
gli Spedali di Brescia le hanno
praticate a lungo.
Ma, finalmente, una commissione di esperti nominata dal ministro Lorenzin stata ultranegativa
nei confronti di Stamina. Daltro
canto, non c niente di nuovo:
che si abusasse della credulit dei
malati gi successo col siero Bonifacio (il veterinario di Agropoli
ndr) e la pseudo cura Di Bella. Col
professor Umberto Veronesi fummo chiamati a esaminare le cartelle cliniche di Di Bella: non cera
nulla dei risultati che millantava.
Eppure il figlio continua lattivit
del padre.

BRANI DA CURARE E PRENDERSI CURA

Il nuovo libro di Mandelli


Riportiamo di seguito alcuni brani da Curare prendersi cura la cui sintesi racchiusa in questa frase scritta nellultima pagina di copertina: Ecco, questo il vero
dottore, uomo di scienza, ma soprattutto di coscienza
Dato importante e decisivo per chi
volesse ragionare in unottica di
convenienza economica, la spesa a
carico del sistema sanitario di circa tre volte maggiore nel paziente
ospedalizzato rispetto a quello curato a casa. Il che si traduce in un
risparmio di circa 3.000 euro per
assistito ogni settimana.

Cap. Lassistenza domiciliare


Molto tempo fa ebbi una lunga
discussione con un famoso e apprezzato oncologo. Sosteneva che
il nostro obiettivo dovrebbe essere
quello di arrivare ad avere ospedali comodi come alberghi di lusso,
cliniche a cinque stelle dove i malati possono essere curati con tutto il comfort possibile. Ma nessun
hotel, per quanto splendido, sar
mai come casa propria. Non sono
il lusso o una struttura moderna a
fare la differenza, ma il calore, il
conforto, quella sensazione di ritorno anche momentaneo alla
tua vita di prima che solo il rientro
nellambiente famigliare pu darti.
Ecco, nella mia esperienza, che
cosa fa la differenza nel difficile
percorso attraverso la malattia.
()
Servono soldi. Servono investimenti. Serve lungimiranza. A
maggior ragione in un momento,
come questo, di crisi economica
strutturale e dunque di necessit di razionalizzare la spesa pubblica. Si parla tanto di spending
review, ma non si considera che
lassistenza domiciliare conviene.
Certo, la sanit pubblica che ha
in carico la vita delle persone non
dovrebbe ragionare secondo criteri

Cap. Il dolore

di mera convenienza economica.


Ma tant: in questo caso parliamo
anche di un risparmio vero, consistente, per le casse dello Stato.
Se lospedale e ora parlo dei malati ematologici non pi lunico luogo di cura e gestione del
paziente, ma diventa il riferimento
delezione per le terapie pi complesse, liberiamo risorse, non solo
posti letto. Se spostiamo sullassistenza domiciliare tutto ci che
pu tranquillamente essere gestito
da personale specializzato, se portiamo lospedale a casa dei malati,
facciamo unoperazione di risparmio e razionalizzazione con la
quale nessun taglio lineare potr
mai competere.
()

inconcepibile come il miglioramento del miglioramento della


qualit di vita dei pazienti finisca
con lessere sacrificato sullaltare del denaro. Succede anche per
la legge sul dolore. Non ancora
a pieno regime perch per lennesima volta mancano i soldi.
Cos, i reparti previsti negli ospedali rimangono sulla carta, mentre
i manager della sanit pubblica
continuano a percepire stipendi da
capogiro. Per quanto la questione
sia sotto gli occhi di tutti, non si
prendono provvedimenti. Si parla
di spending review, ma quei compensi non vengono toccati. Eppure, quanti centri di terapia del dolore potrebbero finalmente nascere
se solo si provvedesse a sforbiciare
laddove serve, avendo come unica
bussola il bene dei malati.
Ripeto, la legge c ed importan-

25

BRANI DA CURARE E PRENDERSI CURA

te. Sancisce un diritto e istituisce


una figura professionale, il terapista del dolore, il cui compito
controllare e alleviare la sofferenza
della malattia. In ospedale come a
casa. Proteggendo il paziente ed i
suoi famigliari. Ma servono fondi,
soprattutto per il personale e per la
sua formazione.
()
Non si pu tagliare il diritto del
malato a essere curato nel migliore dei modi. Ecco perch, per
esempio, per le malattie croniche,
indagini di laboratorio e farmaci
devono restare gratuiti. Si tratta
infatti di forme morbose congenite o acquisite, e laccesso alle cure
deve prescindere dal reddito.
Per tutti gli altri malati, invece, si
deve tener conto del livello di reddito. Se questo supera i 100.000
euro lanno, i pazienti dovranno
pagarsi farmaci e analisi di laboratorio. Peraltro facile che chi
abbia entrate cos alte abbia anche
unassicurazione privata che copre
le spese, dunque per la sanit pubblica questo un risparmio mirato.
()
Per agire sulle spese superflue o comunque eliminabili, dovrebbe essere creata unautorit sovra regionale

26

che controlli i contratti pubblici e


intervenga per armonizzare un quadro oggi inutilmente frammentato.
Si potrebbe cos individuare una regione virtuosa e farla diventare un
modello di riferimento per quelle
che invece presentano bilanci con
passivi pi alti, come in genere succede nel Centro-Sud, dove peraltro
vi sono anche gravi carenze in settori essenziali come la radioterapia,
la chirurgia e i centri di Terapia intensiva.
()
Una volta assicurata la copertura
numerica, si pu per intervenire
sulle piante organiche, che possono essere riviste e adeguate, anche
agendo sulla mobilit interna. Perch pure su questo fronte vi sono
differenze inaccettabili tra le regioni e tra le stesse aziende sanitarie.
necessario eliminare le rigidit
burocratiche e programmare ferie
e permessi in modo da non lasciare scoperto nessun settore e nessun
periodo. Le malattie non si prendono vacanze, nemmeno a Natale, ed bene tenere a mente che
i pazienti non devono mai restare
soli. Per quanto riguarda in particolare gli infermieri, va ricordata
limpressionante carenza di base:

in Italia ne abbiamo la met rispetto a Germania e Gran Bretagna, e


comunque da noi questa categoria
presente in numero inferiore rispetto a qualsiasi nazione dellEuropa occidentale.
Anche nellottica di una gestione
pi attenta ai costi e ai ricavi, non
si pu poi procedere alla chiusura
di piccoli ospedali e a un taglio lineare di posti letto. Se pure indispensabile una razionalizzazione, si
devono valutare con attenzione la
tipologia di pazienti, la struttura,
la percentuale di letti occupati, ma
anche la durata del ricovero legata
al tipo di patologia e alle prestazioni. Se si tagliano i posti, deve allora
essere al contempo potenziata lassistenza domiciliare, di cui abbiamo parlato, che comporta grandi
vantaggi psicologici per il malato e
la sua famiglia, ed enormi risparmi
per il Servizio sanitario nazionale.
Cap. Il malato
Valgono sempre, nel rapporto con
i pazienti, alcune regole: bisogna
che il medico parli con gentilezza
e dolcezza, trasmettendo loro la
sua umanit. Un sorriso, un abbraccio, possono aiutarli a curarsi
meglio e perfino a guarire prima.
bene che i malati parlino con i
dottori dei loro problemi e disagi,
senza timori o reticenze; hanno
infatti diritto ad essere ascoltati
senza avere la sensazione di dare
fastidio o di rubare tempo. Questo dialogo senzaltro pi utile di
integratori e ansiolitici. E la stessa
disponibilit e affidabilit devono
essere riservate ai famigliari.

CURARE E PRENDERSI CURA

I ricordi
Alcune testimonianze di quanti hanno avuto il privilegio di entrare in contatto
con il professor Mandelli, riportate nellappendice del libro
Rosy Lanari
Volontaria RomAil, responsabile Residenza Vanessa
Non dimenticher mai quando il
professore mi affid la Residenza Vanessa. Lemozione fu tanta,
come anche la paura di non essere
in grado di far fronte ad una simile
responsabilit. Qui ho vissuto gioie e dolori, condivisi con le tante
persone che mi sono state vicine.
E il prof sempre stato una presenza costante. Aveva realizzato un
suo sogno, una casa per ospitare
i pazienti lontani dai loro luoghi
dorigine, ed proprio qui che
ho vissuto con lui i momenti pi

emozionanti. Non dimenticher mai labbraccio caloroso di un


medico-padre a Ilka, la bambina
albanese alla quale avevano dato
sei mesi di vita e che oggi invece
ha ventinove anni. Recentemente
venuta a trovarlo per ringraziarlo
di tutto ci che ha fatto per lei, per
averla guarita e restituita alla vita.
Loredana Elia
Dirigente biologo, Diagnostica molecolare malattie linfoproliferative, Ematologia, Universit Sapienza, Roma
Nel 1999 mi venne diagnosticato
un tumore alla mammella e, nello sconforto pi totale, decisi di

parlarne con il professore. Lui fu


meraviglioso, mi indirizz subito al professor Chirletti e poi dal
professor Tonato, e continu a
seguirmi in tutto il mio percorso,
non facendomi mai mancare la sua
attenzione. In quel periodo non
smisi di lavorare, poich limpegno
professionale mi aiutava a combattere. Sempre con il professor Mandelli al mio fianco, che notava le
mie tristezze e i miei cambiamenti.
Non lo ringrazier mai abbastanza.
Francesca Mancini
Dirigente biologo, laboratorio di Citomorfologia, Ematologia, Universit Sapienza, Roma
Nel 1990 lavoravo nel laboratorio di Citomorfologia, un incarico
di responsabilit. Sentivo tutto il
peso della responsabilit di essere
sotto il diretto controllo del prof,
che spesso, quando gli portavo un
vetrino da vedere, mi dava utilissime lezioni di Ematologia. Un giorno mio padre venne a trovarmi e
gli domand come andasse la sua
figliola. Molto bene, altrimenti
non le avrei affidato un incarico
cos importante, rispose lui. Ecco,
penso che solo in quel momento
mio padre abbia smesso di considerami unadolescente e iniziato a
vedermi come unadulta.

27

CURARE E PRENDERSI CURA

Paola Fazi
Ematologa, coordinatore del Centro
dati GIMEMA

Sergio Amadori
Professore ordinario di Ematologia,
Universit Tor Vergata, Roma
Tra i tanti ricordi, ce n uno a cui
sono particolarmente legato e che
ha segnato profondamente la mia
vita personale e professionale. Lo
definirei il mio giorno fortunato.
Ero uno studente appena iscritto al
terzo anno di Medicina, nel 1967.
decisi di cominciare a frequentare
un reparto clinico e scelsi di fare
domanda dinternato presso listituto di Medicina interna diretto
dal professor Michele Bufano. Mi
fu detto di rivolgermi al professor
Franco Mandelli per cominciare il
periodo di formazione. Non sapevo chi fosse Mandelli e mi presentai nel reparto di cui era responsa-

28

bile, attendendo che concludesse


la sua visita quotidiana ai degenti.
Terminata questa, mi avvicinai timidamente e mi presentai. La reazione fu alquanto brusca: Ah, va
bene! Non creder per di venire
a frequentare una volta ogni tanto,
perch in tal caso le consiglio di
andarsene subito!
Non so spiegare, ma qualcosa scatt dentro di me, del tipo adesso
gli faccio vedere chi sono, e da
quel giorno cominci per me una
vita nuova, fatta di frequenza quotidiana (festivi inclusi) con orari
fuori norma, arrivo allalba e uscita la sera tardi. Mi impegnai come
mai prima e cos ho continuato a
fare per tutta la mia carriera. Di
ci non finir mai di ringraziare il
professor Mandelli.

Ricordo il periodo in cui le scuole


di specializzazione delle facolt di
Medicina di tutta Italia erano in
subbuglio con comitati e manifestazioni per far valere i diritti di
noi giovani medici. Andammo dal
prof per comunicargli che il giorno dopo avremmo scioperato. Le
sue grida ci rincorsero per le scale:
se volete non timbrate il cartellino, la causa giusta, ma a lavorare ci venite ugualmente. Domani
mattina alle otto controllo chi di
voi qui, e peggio per chi decide
di non esserci. E ricordatevi: il malato non centra niente con i vostri diritti, il suo diritto quello di
guarire. Non lho mai pi dimenticato. Curiosa al vita non pi di
qualche mese fa mi sono trovata a
fare un discorso simile a mio figlio
a proposito delloccupazione delle scuole da parte degli studenti.
Grazie, professore!
Maurizio Martelli
Ricercatore universitario, Ematologia, Universit Sapienza, Roma
Le nevicate a Roma sono molto
rare, ma quando arrivano il disagio diventa enorme. Era il mattino dell8 gennaio 1985 e la citt si
svegli dopo unabbondante imbiancata notturna. Tutto era gi
paralizzato, compresi i trasporti.
Al tempo frequentavo come specializzando listituto di Ematologia diretto dal professor Mandelli e
il nostro orario di arrivo in reparto

CURARE E PRENDERSI CURA

al mattino era stabilito alle 7.30,


non pi tardi.
Non era possibile n pensabile restare a casa, quindi decisi di scendere in strada per raggiungere la
mia macchina gi semicoperta
di neve. Allepoca avevo la mitica FIAT 500 gialla. Quellauto,
grazie alla sua trazione e al motore posteriore, si rivel molto pi
adatta sulla neve di altre. Con
molta cautela, tra una sbandata e
laltra, dopo circa unora e mezzo
riuscii a raggiungere listituto, allora sito in via Chieti. Larrivo nella
strada in discesa fu caratterizzato da un piccolo testa-coda e dal
tamponamento di una macchina
parcheggiata. Comunque ero l e,

soddisfatto, mi diressi con il mio


cappello di lana e i doposci verso
lingresso.
Sulla porta trovai Mandelli.
Buongiorno professore. Buongiorno, Martelli. Ti sembra questa
lora di presentarsi? Sono le 10.30.
Ma professore, Roma paralizzata per la neve e sono riuscito per
miracolo ad arrivare con la macchina, provai a replicare. Secondo te bastano venti centimetri di
neve per poter venire al lavoro in
ritardo? In tal caso io non sarei mai
andato a scuola, visto che a Bergamo la neve era la norma per molti
giorni ogni inverno. Scommetto
che quando vai a fare la settimana
bianca, la neve non ti blocca pi di

tanto. Ovviamente aveva ragione.


Mentre ascoltavo la reprimenda, lo
sguardo mi cadde sulle sue scarpe e
vidi che indossava i soliti mocassini neri di tutti i giorni, rispetto ai
miei ridicoli doposci.
Come avesse fatto ad arrivare alle
7 anche in quel giorno di neve a
Roma, con i mocassini, rimarr
per me un mistero.
Alcuni miei colleghi si presentarono ancora pi tardi e qualcuno
non arriv per nulla. Tutti gli assenti di quell8 gennaio 1985 furono convocati lindomani per un
colloquio privato nello studio del
professore. Nessuno ha mai osato
chiedere che cosa Mandelli abbia
veramente detto loro
Maria Concetta Petti
Direttore UOC di Ematologia e trapianti, Istituto Regina Elena, Roma
Gi da qualche anno ero responsabile del reparto in prima persona. Mentre ero in ferie per qualche
giorno, si ricover una paziente
con leucemia mieloide acuta e
problemi cardiologici. In quel periodo stavamo utilizzando un protocollo terapeutico con una nuova antraciclina. Quando tornai, il
marito della paziente mi disse: La
aspettavamo per iniziare la terapia,
perch il professore voleva sentire
il suo parere. Il professore voleva
sentire il mio parere?!
Durante la visita discutemmo del
caso, concordando che la paziente era eleggibile per il protocollo e
potevamo partire con la terapia.
stata la pi bella manifestazione di
stima della mia vita.

29

RICERCA SCIENTIFICA

La leucemia
mieloide cronica
Un incontro al Businco su terapia e problematiche della malattia
di Emilio Usala

ella giornata
del 24 ottobre
2014, presso
la sala conferenze del
nostro ospedale, si temuta una riunione sulle
problematiche della leucemia mieloide cronica.
Lincontro, organizzato
dallAIL, ha coinvolto

30

medici esperti sulle problematiche della malattia provenienti dalle


strutture operanti in tutto lambito regionale.
La riunione stata aperta dalling. Bombacci
che ha illustrato le problematiche che emergono dalle terapie che,
ormai, sono di lunga
durata e le esigenze sentite dai pazienti. Il dr
Angelucci ha descritto
la malattia in tutte le sue
sfaccettature, mettendo
laccento sui brillantirisultati delle terapie mirate e sulla importanza
del monitoraggio. Gli
interventi successivi, fatti dal dr Emilio Usala e
il segretario della associazione nazionale dei
malati di Leucemia Mieloide Cronica Ing. Felice Bombacci, pazienti,
alcuni dei quali provenienti da altre regioni
dItalia e il presidente
della ASAE-AIL di Cagliari. Sono intervenuti

dalla dr.ssa Maria Pina


Simula hanno messo a
fuoco le problematiche
della qualit della vita
dei pazienti in trattamento cronico. E stata
rimarcata limportanza
che assume la aderenza alla terapia. Son stati
illustratati i questionari
di qualit della vita attualmente disponibili e
anticipato che, a breve,
verranno migliorati con
linserimento di tematiche relative alle terapie
e ai loro effetti collaterali. Sono stati illustrati,
anche, progetti in corso da parte della Unit
Operativa di Ematologia del Businco quali la

RICERCA SCIENTIFICA

ma, soprattutto, hanno


dimostrato di aver capito che, oggi, la malattia
trattabile e forse curabile
e che soprattutto le moderne terapie permettono
la conduzione di una vita
normale, a patto che si seistituzione del Registro
Sardo dei pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica nonch uno
studio che prevede la sospensione del trattamento in alcune categorie di
pazienti.
La riunione proseguita
con lintervento dei pazienti che hanno posto
domande agli esperti, tra

guano le indicazioni degli


specialisti. La discussione
si protratta a lungo e ha
suscitato diversi temi di
grande interesse. La riunione si conclusa con
lauspicio di futuri incontri simili.

i quali la dott.ssa Pardini


della ematologia di Sassari, la dott.ssa Liguori della oncologia di Oristano
e la dott.ssa Monne della Ematologia di Nuoro.
E nata poi una proficua
e bellissima discussione
grazie alla attiva partecipazione dei pazienti che
hanno descritto le loro
esperienze ed emozioni

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SOLIDARIET

Alpini: presenza
fondamentale
sul territorio
In occasione ne terremoto in Friuli - 1976 - gli alpini si adoperarono come una prima
vera struttura di protezione civile
di Pierluigi Pascolini
Presidente ANA - sez Alpini Sardegna

uella degli Alpini


unAssociazione dArma
che raccoglie tra le sue
fila chi ha prestato il servizio militare nelle truppe da montagna, ma
aperta anche ai cosiddetti Amici, o pi correttamente Soci Aggregati; sono, queste, persone che
condividono lo spirito e gli ideali
degli Alpini e collaborano in maniera costante alla vita associativa.
LAssociazione Nazionale Alpini
(A.N.A.) nacque nel 1919 a Mi-

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lano per volont di un gruppo di


reduci della 1^ guerra mondiale e
nel giro di pochi anni vide crescere
in maniera vertiginosa le adesioni,
tanto che fu necessario conferirle
una struttura articolata.
Si cre un organismo di vertice,
il Consiglio Direttivo Nazionale,
e tante Sezioni (minimo 500 soci
iscritti), a loro volta costituite da
Gruppi (minimo 10 soci iscritti).
Lattuale situazione sociale vede 81
Sezioni in Italia e 34 Sezioni alle-

stero (Europa, Nord e Sud America, Africa e Australia), per un totale di circa 360.000 iscritti.
La Sezione Sardegna fu costituita nel 1930 a Cagliari dopo che
la nascita di Mussolinia (oggi
Arborea) nella zona bonificata
del basso oristanese, aveva visto
giungere come emigrati molti Alpini, cittadini del Friuli e del Veneto. I primi due Gruppi furono
quelli di Cagliari e di Mussolinia.
Soci fondatori della Sezione furono alcuni ufficiali alpini sardi volontari della guerra 1915-1918 che
elessero quale primo Presidente, il
Capitano Giuseppe Putzu, decorato di Medaglia dArgento al Valor
Militare.
Lo spirito di solidariet e cameratismo che aveva contraddistinto la
vita di questi soldati durante il loro
servizio militare, non venne meno
una volta rientrati alle loro case.
Oltre a commemorare i caduti o
a realizzare monumenti, si adope-

SOLIDARIET

rarono per aiutare, senza clamori,


chi ne aveva bisogno.
Voglio ricordare la Fondazione creata dal Beato Don Carlo Gnocchi,
cappellano della Divisione Alpina
Tridentina durante la guerra di
Russia, per aiutare i mutilatini e
le famiglie dei caduti, come aveva
promesso ai suoi Alpini che vedeva
morire tra tante sofferenze.
Ancora oggi la Fondazione riceve
offerte, con cadenza annuale, da
tutte le Sezioni dellAssociazione.
Il momento nel quale i volontari
dellAssociazione Nazionale Alpini
si misero, loro malgrado, in evidenza, fu nel maggio del 1976, a
seguito del terremoto che il giorno
6 di quel mese devast il Friuli.
Il 15 dello stesso mese il Consiglio
Direttivo Nazionale, presenti tutti
i Presidenti delle Sezioni italiane,
approv un piano per allestire 11
cantieri di lavoro in altrettanti paesi e cittadine del Friuli ed il lancio
di una sottoscrizione le cui somme
sarebbero state utilizzate per lacquisto di materiale da costruzione.
Ogni cantiere venne affidato ad
una o pi Sezioni e dopo due mesi
e mezzo di lavoro, oltre tremila
case furono rese abitabili.
La proficua e disinteressata attivit degli Alpini venne notata anche
allestero e cos il Governo degli
Stati Uniti dAmerica, tramite
lAcency for International Development, mise a disposizione, non
del Governo italiano, ma dellAssociazione Nazionale Alpini, un
consistente stanziamento di 10,5
milioni di dollari per la ricostruzione del Friuli.
La stampa nazionale non diede al-

cun rilievo allavvenimento.


Lingente cifra fu utilizzata per la
costruzione di 4 centri per anziani
ad Osoppo, San Daniele, Majano
e tra Artegna e Majano in Riviera.
Nel 1976 la Protezione Civile Nazionale non esisteva ancora e gli
Alpini si attrezzarono in proprio;
oggi sono invece inseriti nellorganizzazione nazionale e, con migliaia di volontari, operano in Italia e
allestero ogni qualvolta ne sia richiesto laiuto.
Un moderno ospedale da campo
aviotrasportabile, fornito di strumenti medici allavanguardia e con
personale medico e paramedico di
primordine prontamente disponibile su chiamata, custodito in
un hangar dellaeroporto di Orio
al Serio (BG); esso il fiore allocchiello dellAssociazione ed stato
utilizzato in tante occasioni, dal
terremoto in Armenia del 1988,
allo tsunami nello Sri Lanka del
2005, ai terremoti in Umbria,
Marche ed Abruzzo.
Un altra opera che vide gli Alpini protagonisti e che mi piace ricordare, ricorrendone nel 2013
il ventennale della costruzione,

lAsilo Sorriso.
Era la fine dellanno 1991 ed il
Consiglio Direttivo Nazionale stava pensando alla realizzazione di
un monumento che ricordasse le
migliaia di Alpini caduti in terra
di Russia.
Unidea innovativa, scaturita dalla mente del Vice Presidente Nazionale Ferruccio Panazza, reduce
della tragica campagna di Russia,
trov, per, l immediata adesione
di tutti i Consiglieri.
Perch non costruire un monumento vivo a Rossosch il villaggio russo ove aveva avuto sede
il Comando del Corpo dArmata
Alpino durante la guerra?
Si pens ad un asilo che potesse
ospitare 140 bambini da realizzare con mano dopera fornita dalle diverse Sezioni, ma ci si trov
di fronte ad oggettive difficolt
sia per la iniziale diffidenza delle autorit locali (ricordiamo che
si doveva trattare con funzionari
dellUnione Sovietica), sia perch
portare a termine un progetto a
tremila chilometri dallItalia e in
un paese di cui si conosceva davvero poco, presentava uninfinit di

33

SOLIDARIET

incognite.
Una volta ottenuto il benestare
delle autorit russe, la Sede nazionale apr una sottoscrizione che a
dicembre 1992, raggiunse la bella
cifra di un miliardo e cento milioni di lire, oltre al valore delle offerte di materiali e derrate.
Il progetto, denominato Operazione Sorriso, part il 3 aprile 1993
con il primo turno di volontari.
Con lalternanza di 12 squadre
di lavoro e con tonnellate di materiali fatti giungere direttamente
dallItalia, il 19 settembre 1993,
alla presenza di autorit russe ed
italiane e di circa 1.500 alpini, sinaugur lAsilo Sorriso in grado di
ospitare ben 170 bambini.
LAssociazione si assunse anche lonere della periodica manutenzione
della struttura con linvio di specialisti tratti dai soci delle diverse
Sezioni. Si onora, cos, il motto
coniato oltre ventanni or sono da
un Presidente Nazionale, il bergamasco Leonardo Caprioli, e che
ancora oggi puntualmente applicato dagli Alpini: ricordiamo i
morti aiutando i vivi.

34

Anche la Sezione Sardegna con i


suoi quattro Gruppi (Cagliari, Arborea, Barbagia e Sassari), opera
sul territorio isolano e nazionale a
favore della collettivit; gli ultimi
interventi nei mesi di novembre e
dicembre 2013 hanno riguardato:
gli aiuti prestati per lalluvione
nel centro e nel nord Sardegna, con limpiego delle squadre di Protezione Civile dei
Gruppi di Sassari, Arborea e
Cagliari;
la raccolta fondi per gli alluvionati organizzata a Nuoro
dalla Protezione Civile se-

zionale con la collaborazione


dellamministrazione comunale, del Gruppo Barbagia e
del suo coro alpino, che ha
fruttato circa 11.000 euro;
la vendita di stelle di Natale
effettuata dal Gruppo di Cagliari per conto dellAIL;
la raccolta di viveri a lunga
conservazione da parte di tutti e quattro i Gruppi a favore
della Fondazione Banco Alimentare, denominata colletta
alimentare, presso supermercati diversi dellIsola.
Per concludere, va ricordato che
lAssociazione Nazionale Alpini
non riceve dallo Stato la sovvenzione ministeriale prevista annualmente per le Associazioni dArma,
avendovi rinunciato gi a partire
dal 1975 (la cifra per quellanno
era di 18 milioni di lire).
Lallora Presidente Nazionale
Franco Bertagnolli, con una lettera
indirizzata al Ministro della Difesa
Forlani, dichiar, tra laltro, che il
gesto a noi pare tanto doveroso, in
un momento in cui la Nazione sta
attraversando gravi difficolt.

I NOSTRI INCONTRI

Lincontro in
Ammiragliato
a Cagliari tra
il Comandante
Marisardegna,
Contrammiraglio
Gualtiero Mattesi
e il professor
Franco Mandelli

Il professor
Mandelli e
i volontari
della sezione
Ail di Cagliari
Antonella Olla
ricevuti nella
Base Aerea di
Decimomannu

La presentazione
del libro Curare
prendersi cura al
sindaco di Cagliari
Massimo Zedda da
parte del professor
Mandelli e dei
volontari dellAil

35

edicina
&solidariet

Auguri per un felice Natale 2014

Auguri per un 2015 ricco di serenit, salute e gioia

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