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La selezione
In primo piano
14 Primo Piano
1909-2012
La famiglia
La foto della
famiglia Levi
Montalcini
Il padre
Adamo Levi (a
sinistra) e la
signora Adele
Montalcini (a
destra) e in
basso a
destra le
gemelline
Paola e Rita
(foto
Fotogramma)
In laboratorio
La ricercatrice
in laboratorio
nellagosto
del 1980:
la scienziata
ha passato
tutta la vita
a cercare
di migliorare
lesistenza
delluomo
con le sue
scoperte
(foto di Umberto
Pizzi)
Gemelle
Il premio Nobel
(a destra) con
la sorella
gemella Paola
a Torino
il 12 luglio
1929. Insieme
hanno creato
20 anni fa
la Fondazione
per aiutare
le giovani
studentesse
africane
(Fotogramma)
Dicembre 19
Vorrei un mondo
che crede nei
valori etici
e nella scienza
Mai interessata
a un futuro di
buona moglie o
di buona madre
Wojtyla era un
uomo di
progresso...
pi di Roncalli
86
ci momenti intensi. La fuga a Firenze per non finire nei campi di sterminio nazisti. Rita attut il senso di colpa per non essersi messa a combattere da partigiana sfidando unepidemia di tifo addominale nei feriti che
curava da medico e infermiera. Nel
1947, in epoca di pace, nuovo incontro con Renato Dulbecco, gi compagno di studi, su una nave diretta in
America. Rest quasi trentanni, lei,
nellUniversit di St. Louis. A chi
lha conosciuta meglio rimasto impresso un intreccio tra tenacia, capacit esplorativa e attenzione per
lestetica tra le qualit che hanno
permesso la sua principale ricerca.
Il Nobel lo ebbe per aver messo a
fuoco il Nerve growth factor, Ngf,
fattore di crescita dei nervi. Le sue
scoperte hanno spinto in avanti le
cure per patologie della vista e affinato la comprensione dei meccanismi attivati da farmaci gi in uso
per la depressione e altre malattie.
Spiega Enrico Alleva, responsabile
di un laboratorio di neuroscienze
comportamentali allIstituto superiore di Sanit: Rita Levi Montalcini si
accorse che una sostanza contenuta
nei tumori o nei veleni di serpenti
poteva stimolare i gangli dellembrione del pollo: li faceva crescere
come una capigliatura. Se ne era innamorata. In effetti, quelleffetto-alone ha un che di stupendo, e
Il genetista
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uomo ha coltivato da sempre colture batteriche, direttamente o indirettamente, dalla birra al formaggio, ma ha imparato a coltivare
le cellule del corpo solo nella seconda met del secolo scorso. Tra gli scienziati che hanno reso possibile
tutto questo spiccano gli italiani Renato Dulbecco e
Rita Levi Montalcini. Ieri, a 103 anni, Rita ci ha lasciato, dopo aver assicurato alla scienza un patrimonio di nuove conoscenze. Occorre fare un salto indietro per apprezzare in tutta la sua grandezza il suo
contributo, ma questo riassumibile in una semplice frase: Rita ha scoperto il primo fattore di crescita
cellulare della storia, lNgf, il Nerve growth factor.
Se io voglio far crescere in laboratorio alcune cellule per poterle studiare con calma, devo tenerle in
opportune considerazioni ma soprattutto devo dare loro uno o pi fattori di crescita, ovvero sostanze
che le stimolino a riprodursi, nella maniera giusta e
al ritmo giusto. Senza fattori di crescita non esiste
alcuna possibilit di far crescere cellule. Ma questo
una volta non si sapeva, non si sapeva neppure che
esistevano sostanze simili. Oggi ne abbiamo decine, ciascuna necessaria a coltivare un certo tipo di
cellule. La nostra scienziata ha scoperto la prima negli anni Cinquanta, e da allora le scoperte si sono
succedute a ritmo impressionante. In pi, quello
scoperto dalla Levi Montalcini non un fattore di
crescita qualsiasi, ma quello che serve alle cellule
nervose, o meglio, alle cellule nervose di un certo
tipo.
La sua ricerca cominci in Italia, a Torino, dove
lei aveva studiato con il grande professore Giuseppe Levi, non suo parente, e fu portata a termine negli Stati Uniti. Lo sforzo era quello di investigare a
fondo le cellule nervose, isolandole dai tessuti e cercando di tenerle in vita isolate il pi a lungo possibi-
Primo Piano 15
Ritratto
Il ritratto della
scienziata
quando
aveva 35
anni: il
quadro
stato
eseguito
nel 1944
dalla sorella
gemella
Paola, nota
pittrice,
mancata
nel 2000
Spettacolo
Con Sophia
Loren nel
giugno del
1994 a Roma.
In quello
stesso anno,
la scienziata
e lattrice
hanno
incontrato
lallora first
lady americana
Hillary Clinton
in visita in Italia
(foto Ansa)
Con Fiorello
Il premio
Nobel scherza
e si diverte alle
battute
di Rosario
Fiorello
a Palazzo
Torlonia
in occasione
della
consegna dei
premi Via
Condotti
(foto Isabella
Bonotto)
Con Fracci
La danzatrice
e ambasciatrice
di pace della
Fao Carla
Fracci accanto
al Nobel
per la medicina
durante
la Giornata
mondiale
dellalimentazione a Roma, in
una foto del 15
ottobre 2004
(foto Ansa)
Di giorno lavoro,
la notte penso
Sopravviveranno
le mie azioni
Visto da vicino, il volto notissimo
di Rita Levi Montalcini colpiva per il
colore verde acqua degli occhi e per
la bellezza dei gioielli. Li disegnava
lei: un bracciale che aveva regalato
alla sorella gemella Paola; un anello
che era stato della madre; una fede
acquistata a Uppsala, simbolo del
suo matrimonio con la scienza. Raccontava di aver deciso fin da piccola
che non si sarebbe sposata: Giurai
a me stessa che non avrei mai obbedito a un uomo come mamma obbediva a mio padre. La prima volta che
andai in America, mi chiesero chi
fosse mio marito. Non erano abituati a una donna che conducesse la
sua vita di studiosa da sola. "Im my
Camera ardente
al Senato
La camera ardente
allestita al Senato oggi
dalle 15.30 alle 21. Ci
saranno anche Giorgio
Napolitano e il
presidente del Senato
Renato Schifani
Lingresso per il
pubblico in piazza
Madama
Maurizio Caprara
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il trio
Sopra,
insieme a
Renato
Dulbecco,
premio
Nobel per
la medicina
nel 1975
(Liverani). A
sinistra
Salvador
Luria
Aldo Cazzullo
RIPRODUZIONE RISERVATA
Limpegno
pale stava nella povert degli strumenti investigativi di allora, ma soprattutto nellassoluta novit concettuale di tutto questo. Il campo dei tessuti e il rapporto con le loro cellule era una terra completamente incognita, infestata per di pi di idee completamente sbagliate, che forse la cosa peggiore. Ora
tutto molto pi chiaro, ma sono persone come la
Levi Montalcini che ci hanno permesso di arrivare a
questo punto.
Rita ha studiato la sua molecola, lNGF, da tutti i
punti di vista e ha cercato senza sosta di trovare
per quella una semplice applicazione pratica, ma
in questo compito le stata dostacolo la stessa tremenda potenza del suo fattore. talmente importante e potente che pu servire un po a tutto
cervello vero e proprio, occhi e nervi ma in ogni
caso va maneggiato con enorme cura allo scopo di
cogliere i vantaggi senza incorrere negli svantaggi.
Ho conosciuto Rita Levi Montalcini nel 1974,
quando io ero poco pi che trentenne, e mi colp
per la vivacit della sua intelligenza, per la sua insaziabile curiosit e per la memoria eccezionale. Lei
ha incontrato tutti i cervelli che contano nelle varie
parti del mondo e si ricordava tutto di tutti fino allaltro ieri: una miniera inesauribile di ricordi e di
ritratti. Una mente nel senso pi pieno del termine
e una donna senza paura.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo Piano 17
1909-2012
Con Pertini
Lincontro
con Sandro
Pertini al
Quirinale a
Roma il 18
gennaio
1980 (Ansa)
Il Nobel per la
medicina per
la scoperta
dellNgf le
sarebbe stato
conferito sei
anni dopo
Con
Napolitano
Giorgio
Napolitano
con Rita
Levi
Montalcini
nel 2007 in
occasione
del
concorso
sulle
Immagini
della Terra
(Ansa)
Palazzo Madama
Rita Levi Montalcini al
Senato per votare la
fiducia a Prodi (sopra) il
19 maggio 2006. La
senatrice a vita fu
contestata
(foto Ansa, Eidon)
Fischi Ciampi (a sinistra) e Levi Montalcini fischiati in Senato il 19 maggio del 2006
(Di Vita)
Marzio Breda
RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabiola Gianotti
Giovanni Caprara
@giovannicaprara
RIPRODUZIONE RISERVATA
Nominarla fu un dovere
Tristi quei fischi in Senato
Con Pannella
Con Marco
Pannella e
Giovanni
Negri a Roma
ad una
manifestazione del Partito
Radicale del
1986 (Ansa)
A destra,
taglia la torta
per i suoi 100
anni il 22
aprile
La lettera
Nel 38 fu esclusa
dai fascisti
Seppe resistere
Caro direttore,
ho avuto alcune piacevoli occasioni
di incontrare Rita Levi Montalcini,
in parche cene nel corso delle quali
abbiamo scambiato gradite notizie,
soprattutto su comuni conoscenti
Luzzatto, ben pi importanti di me.
Sono stato colpito dalla
straordinaria dolcezza che emanava
dai suoi occhi e dallinteresse
sincero che mostrava, lei, scienziata
famosa, per le esperienze di vita
degli altri, per i loro pensieri, i loro
problemi, le loro speranze.
Conversando non faceva
affermazioni, ma prevalentemente
domande. Mi sono per reso conto
che larte di porre domande non
molto comune: mentre la guardavo e
cercavo di rispondere non potevo
fare a meno di chiedermi se non
fosse stato questo il suo metodo
scientifico, in altre parole sapere
formulare le domande corrette;
pochi lo sanno fare. Mentre le
rispondevo mi accorgevo che stavo
imparando io da me stesso, dalle
mie esperienze, dalla mia vita
passata. Era questo il prezioso
insegnamento di una originale
ricercatrice, direi quasi il
suggerimento di un metodo. Ho
imparato da lei una grande lezione:
saper essere fedeli alla propria
spinta intellettuale e riuscire a
restare nel solco della ricerca
scientifica, anche quando un regime
demagogico e repressivo ha voluto
nel 1938 escluderla facendo violenza
alla sua stessa natura. Questa
stata la sua forma di resistenza, che
mi costringeva a chiedermi se al suo
posto avrei saputo e se avevo
saputo in momenti difficili fare
altrettanto. Quei nostri brevissimi
dialoghi sono stati per me una vera
spinta a una sorta di autoanalisi.
Ma ho anche capito che un vero
scienziato quello che apre strade
nuove senza mai pretendere di
percorrerle da solo, anzi godendo se
lalbero delle sue scoperte fruttifica
e allarga a nuovi temi e a nuovi
scienziati la spinta che deriva dai
suoi sforzi, dai suoi sacrifici, dai
suoi stessi insegnamenti. Tutto
questo da alcuni incontri conviviali?
Pu apparire strano, ma stato
cos; ed stato cos che io, Chirurgo,
ho potuto allargare il mio orizzonte
dal rapporto medico-paziente e
dalla Sala operatoria a un
modestissimo e limitato angolo del
pi vasto sapere biologico. Grazie,
Rita, sorella maggiore e Maestra
indimenticabile.
Amos Luzzatto
Ex presidente dellUnione
delle comunit ebraiche italiane
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