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49
Le pareti contigue sono mal ammorsate (ad esempio realizzate in periodo differente o in altra tecnologia)
500
ESEMPIO 1(*):
Ribaltamento ortogonale allorditura del solaio il cinematismo pi semplice possibile Interviene un unico blocco senza altre azioni. La risoluzione prevede lequilibrio riferendosi ad un unico polo di rotazione
50 500
Vano con terrazzino calpestabile t= 50 cm, spessore del muro b= 500 cm, lato del vano w= 21 kN/mc, peso del muro (pietra) h= 3 m, altezza parete
Tutti gli esempi proposti sono tratti da Galasco e Frumento, Analisi sismica degli edifici in muratura, Edito Sistemi Editoriali
50
(*)
ESEMPIO 1
0=Mstab/Mrib= 0.17=17%
n+m Pi x,i = P / g = M = 15.7 ton M * = i =n1+ m 2 g Pi x,i
i =1 2
e = gM / P i =1
* * i =1
n+ m
Non abbiamo informazioni sperimentali sul materiale (prove di caratterizzazione) ed abbiamo assunto la cerniera esattamente sullo spigolo (resistenza infinita a compressione) quindi FC=1.35
* a0 =
0 g
e*FC
= 1.2ms2
ESEMPIO 1
0g
e FC
*
= 1.2 ms 2
Il cinematismo si attiva a partire dal piano di campagna quindi non necessario considerare lamplificazione dovuta alledificio
Verifica a SLU (unica obbligatoria su edifici esistenti) (C8A.4.9) a laccelerazione definita a secondo dello stato
* a0
a g PV R S q
( )
limite di riferimento (espresso dalla probabilit di superamento P(VR) S definito al 3.2.3.2.1 e vale S=SSST q fattore di struttura vale 2
52 52
ESEMPIO 1
0g
e*
= 1.2 ms
a
* 0
a g PV R S q
( )
(C8A.4.9)
a
* 0
a g PV R S q
( )
1.2
( )
(C8A.4.7)
53
500
50 500
ESEMPIO 1bis
Il carico indotto dal solaio partecipa al cinematismo G=5.5 kN/mq peso proprio del solaio (G1+G2) Qk=2.0 kN/mq variabile (terrazzo calpestabile) 2j=0,3 Categoria A Psolaio=(5.5+0.32)52.5=6.1 kN/mq12.5 mq=76 kN
54
500
50 500
ESEMPIO 1bis
Il baricentro verticale YsG allimposta 3 m, mentre nello spessore dipende dalla distribuzione del carico sul muro, in questo caso assumendo il solaio continuo sul muro sino allesterno sar XsG=2/3t=0.33 m Il muro ridotto della finestra, si sposta il baricentro! Pmuro=157.5-0.91.50.521=144.3 kN YmG = 1.48 m ad esempio ottenibile direttamente via CAD Nello spessore invece resta posizionato a XmG = t/2=0.25 m
55
ESEMPIO 1bis
P [kN]
144 76
Xg [m]
0.25 0.33
Yg [m]
1.48 3
x
1.48 3
y
0.25 0.33
n+m 2 n+m m m s s Pi x,i 19.9 g + P P * * x x i =1 * e = gM / P = = 0.89 = = ton M = 19.9 i n+m m m2 s s2 144 + 76 ( ) + g P P = i 1 2 x x g Pi x,i
( (
i =1
* a0 =
0 g
e* FC
ag P VR S q
( )
ESEMPIO 1
Calcolo dellaccelerazione ultima (sicurezza)
Nel caso di suolo A (SS=1) ed ST=1: a* 1.2 2 u 2 0 q % ms a = = = 2.4 u g a g (PVR ) S S 1 *
a0 =
* 2 %u % u =a a S = a q = 1.2 2 = 2.4 ms g 0
Qui il calcolo immediato, in generale invece aug legata ad una specifica probabilit di superamento (periodo di ritorno). Il calcolo diretto, invertendo le formule di verifica, da quindi un risultato approssimato [indicato con la tilde].
u u * * % % a a a q 1 a %u = SLV = SLV o = o SLV = SLV g a g (P a g (P a (P S a g (P VR ) S VR ) VR ) VR )
ESEMPIO 2
Verifica di un cinematismo su pi livelli con suolo non di classe A
Si procede al calcolo per unit di lunghezza di muro (trascuro le aperture) Trascuro (a favore di sicurezza) lammorsamento dei muri ortogonali)
1800
154
20
12 24
295
Solaio sopra 1P: G=4.0kN/mq Q=- kN/mq Copertura: G=2.5 kN/mq Q=- kN/mq (ordito parallelo al muro)
24 214 36 300
NB: I carichi in copertura (sottotetto non abitabile, neve in sito 58 sotto i 1000 m slm) non si considerano!!! 2j=0
ESEMPIO 2
PT PS2 PB2
PS1
PB1
Y X
ESEMPIO 2
154
Il ribaltamento a partire dal piano di campagna identico a prima ( conveniente aiutarsi con foglio elettronico)
M stab = Pi x,i1 = 10.98kN / m
i =1 m
214
0 =
M stab
M rib
= 0.05
e = gM / Pi = 4.82 g
* * m i =1
( 58.8)
= 0.8
* a0 =
0 g
e FC
*
=Mrib =Mstab
Nuovamente il comune di Carezzano ma su suolo D (il peggiore!)
a
* 0
ag P VR S q
( )
60
ESEMPIO 2
(*)
In questo caso unaccelerazione su roccia ag di 0.05 g corrisponderebbe ad un evento con Periodo di ritorno di circa 125 anni (compreso quindi fra SLV e SLD), per cui SS varrebbe ancora 1.8, la soluzione rigorosa coincide con il calcolo approssimato.
ESEMPIO 2
Il ribaltamento a partire dal piano di campagna non lunico possibile; siccome lanalisi limite fornisce una stima per eccesso del moltiplicatore (sfavore di sicurezza) devo considerare tutti i meccanismi possibili (probabili) e scegliere il peggiore Va considerato anche il ribaltamento a partire dal primo solaio; Lattivazione in quota comporta un effetto filtro operato dalla struttura sul segnale sismico, per cui la verifica pi articolata
PS2
PB2
Y
PS1
PB1
I parametri fondamentali per il calcolo del moltiplicatore sono gli stessi di prima, salvo lorigine traslata al primo livello (sono ininfluenti gli elementi sottostanti) 62
ESEMPIO 2
M stab = Pi x,i = 3.91kN / m
i =1 m m
0 =
M stab
M rib
= 0.066
e = gM / Pi = 2.45 g
* * m i =1
( 26.59 )
= 0.90
* = a0
0 g
e*FC
La norma prevede sia la verifica come prima senza lamplificazione delledificio sia un ulteriore verifica con amplificazione Verifica a SLV (C8A.4.9) piano campagna come prima
a
* 0
ag P VR S q
( )
ESEMPIO 2
Se il cinematismo parte da una quota Z S (T ) ( Z ) * a0 e 1 (C8A.4.10) q
750
(dipende dalla probabilit di superamento P(VR) ovvero dallo stato limite) in funzione di T1 (= il periodo proprio della struttura, non disponendo di unanalisi modale si pu calcolare come al 7.3.3.2)
SeSLV (T1 ) = a g S F0 = 0.9 1.8 2.425 = 3.94 SeSLV (T1 ) ag = S F0 = 1.8 2.425 = 4.365
64
T1 = 0.05 ( 7.5 )
= 0.23sec TB T1 TC
ESEMPIO 2
Se il cinematismo parte da una quota Z
750
a
* 0
Se (T1 ) ( Z ) q
(C8A.4.10)
=32/(22+1)=1.2
a
* 0
Se (T1 ) ( Z ) q
ESEMPIO 2
Calcolo dellaccelerazione ultima
Oltre al parametro SS variano sia F0 sia T*C. Assumendo lo spettro costante secondo SLV:
750
Per eseguire una valutazione pi precisa sul meccanismo pi punitivo occorre definire laccelerazione di collasso ed il coefficiente di sicurezza (0.56). Da cui si evince che il meccanismo in quota pi penalizzante.
ESEMPIO 2
PROGETTARE UN INTERVENTO: Serve un dispositivo che inibisca il ribaltamento: Tiranti metallici Cordolatura da realizzarsi in c.a. (MAI IN BRECCIA!!) , metallica o in fibre(possibile anche ai piani intermedi) Lintervento pi semplice consiste nellinserimento di tiranti metallici (catene gi storicamente utilizzate) Sicuramente sono pi efficaci tanto pi in alto agiscono, in questo caso poi le verifiche sono disattese anche per il ribaltamento a partire dal piano primo quindi inserirle sulla copertura del piano terra non basterebbe. Se il muro fosse edificato contestualmente alla catena questa sarebbe posizionata nel mezzo, operando su esistente pi semplice affiancarla (lavora solo in trazione per cui lefficacia pressoch la stessa) Ipotizziamo di inserire una catena per ogni parete portante al livello del secondo solaio (possiamo posizionarle anche nel sottotetto evitando di intervenire nelle stanze abitate). Questi dispositivi vanno collocati nellintersezione fra la parete che devono trattenere ed un muro ortogonale: hanno la funzione di trasferire lazione lazione ribaltante in azione di piano sul muro di contrasto 67
750
Ti
750
ESEMPIO 2bis
I TIRANTI NELLA CINEMATICA LINEARE: Il metodo prevede lequilibrio al ribaltamento su blocchi rigidi pertanto il tirante pu partecipare solo in virt del suo precarico. Esso contribuir solo al momento stabilizzante mentre non dar alcun contributo ribaltante.
t1
t2
n n Essendo poi unazione priva M P Y P Y = + di massa non comparir nei rib Bi PBi Si PSi i =1 i =1 successivi termini M* ed e* n n n M = P X + P X + T Y stab Bi PBi Si PSi i Ti i =1 i =1 i =1
t3
Analizzando il problema per unit di lunghezza devo ripartire il tiro delle singole catena sulla larghezza effettiva del fabbricato T=ti/L Il tiro sar ripartito mediante un bolzone o una piastra sulla muratura sottostante; non dovr essere tale da danneggiare il muro. Tiri ragionevoli sono dellordine di 5-10 kN.
68
ESEMPIO 2bis
M stab
2
M rib
= 0.10
* = a0
0g
e FC
*
* a0
ag P VR S q
( )
e = gM / Pi = 4.82 g
* * m
i =1
( 58.8)
= 0.8
Ti
750
ESEMPIO 2bis
Ribaltamento in quota (ora laltezza efficace della catena 2.95!!)
M stab = Pi x,i +T1P hT = 3.91 + 1.67 2.95 = 8.55kN / m
i =1 m
M stab
M rib
= 0.15
* a0 =
0g
e* F C
0 .1 5 g = 1 .1 9 m s 2 0 .8 9 1 .3 5
M* = 2.45ton / m e* = 0.9
a g PV R S q
( )
a
* 0
Se (T1 ) ( Z ) q
Verifiche soddisfatte, risulta pi punitivo il calcolo del ribaltamento complessivo della parete 70
La catena si fissa alla muratura mediante piastre metalliche o bolzoni che hanno lo scopo di ripartire il carico sul muro. La dimensioni di tali elementi deve essere sufficiente in ragione del tiro che si vuole dare (5-10 kN). Il tiro va limitato per non danneggiare il muro
71
Piastra di ancoraggio
t/2
45
L A=a+t
a
Concio di muro solidale alla catena
b
t
L B=b+t
Barra filettata S670 diametro 18 mm, pretiro 10 kN In questo esempio si ipotizza inoltre una piastra di ancoraggio 200x400x15 [mm]
T = min {T1 , T2 , T3 }
Questo meccanismo non in genere dimensionante!! Il pretiro previsto di 10kN 11.5kN soddisfa i requisiti
Limpianto di verifica proposto molto conservativo (avendo trascurato il contributo del muro ortogonale) pertanto il margine molto superiore al risultato ottenuto dal 73 calcolo.
Per il calcolo delle murature esistenti si pu far riferimento al paragrafo C8A (Appendice al cap 8) della Circolare 617 in particolare :
FC il fattore di confidenza (qui assumiamo conoscenza minima FC=1.35) - 0 la resistenza media a taglio della muratura (Tabella C8A.2.1) - m coefficiente parziale di sicurezza della muratura (analisi lineari) che nel caso sismico vale 2 (7.8.1.1 del D.M. 14.01.08). Nel caso di analisi non lineare non si applica alcun coefficiente di sicurezza ma solo il fattore di confidenza FC.
74
E (MPa) 1200
G (MPa) 400
w (kN/m3) 18
Nel calcolo dellesistente ragionevole luso dei valori medi ridotti secondo il fattore di confidenza in luogo dei valori caratteristici usati nel nuovo (interpretazione per analogia con il punto C8.7.1.7):
75
Meccanismo di riferimento in presenza di un cordolo (*) (*) un calcolo che nella maggior parte dei casi risulta ampiamente verificato
76
Si ipotizzi che la costruzione esaminata sia stata originariamente edificata con cordoli intermedi. Si consideri per primo il cinematismo che potrebbe avere luogo fra il primo ed il secondo solaio, assumendo uno spessore costante del muro ed assenza di solai intermedi. Calcolo della posizione del baricentro G1 con perno in A
ESEMPIO 3
A h1 h1 x 0 = = G1 2 2 =1 A y = s 0 = s G1 2 2
295
A xG 1 = A y = G1
h1 2 s 2
s B
h2
C
h
G1 G1
h1
A xC = h1 =1 A xC = h1 A A yC = s yC = s
s A
Y X
77
ESEMPIO 3
s
Operando in piccoli spostamenti il punto B allineato con C, pertanto trasla della stessa quantit (s ). Questa traslazione interesser tutti i punti del blocco superiore
B Generico punto P in xP = (YP YB ) rotazione attorno a B B yP = ( X P X B ) s
B B G2 C G2 s
h2
h1
B h1 h) h h1 ) ( ( h2 = = xG = 2 2 2 B y = s 0 s = s s G 2 2
s A
h1 xC = xC h1 = h2 = h2
B A
ESEMPIO 3
Nel caso si imponga la rotazione unitaria oraria =-1 si possono esprimere gli spostamenti virtuali di qualsiasi punto in rotazione rispetto ad A o B
A xP = (YP YA ) A yP = ( X A X P )
B B G2 C G2 s
h2
h
Y X s A
h1
h1 B xP = (YB YP ) h 2 B y = ( X X ) h1 + s P B P h2
In questo modo possibile calcolare qualunque configurazione con il PLV NB: la posizione della cerniera (pto C) non nota a priori ma sar ottenuta per tentativi: corrisponder cio alla configurazione con minimo
79
ESEMPIO 3
S
s a
Ps
0 (W1 A xW 1 + W2 B xW 2 + Ps B xP ) W1 A yW 1 W2 B yW 2 Ps B yP = 0
S
0 =
h2
Soluzione parametrica:
s A
h h1 = h h1 h2 = h h1 = (1 ) h h 1h = (1 ) 2
0 =
2 (Ws Ws + Pa s +P ss P s s )
(1 )Wh
B y = s h1 + s = s +1 2 (1 ) W 2 2 h2 B xPs = 0 h1 B = + = +s y a s a Ps h2 (1 )
80
h A = x W1 2 Ay = s W1 2 h h h B xW 2 = 2 1 = 2 h2 2
ESEMPIO 3
Spessore costante e solo carico superiore Ps si pu risolvere in forma chiusa:
s a
Ps
0 =
h2
0 =0
h h1
2 PaWs + P s s as Ws P ss
Pa s Ps s Ws
s A
0 =
2 (Ws Ws + Pa s +P ss P s s )
(1 )Wh
81
ESEMPIO 3
Si ipotizzi che la costruzione esaminata sia stata originariamente edificata con cordoli intermedi
Spessore costante del muro Assenza di solai intermedi Descrizione Solaio 1piano G [kN/m2] 4.5 Qk[kN/m2] 2 2j 0.3
275 24
PaWs + Ps 2as Ws Ps s s Pa s P s s Ws
Caratteristiche
= 0.77
Pi [kN/m]
36
295 270
Peso specifico Spessore Altezza totale h Altezza blocco inferiore (h1) Altezza blocco superiore (h2)
ESEMPIO 3
Si ipotizzi che la costruzione esaminata sia stata originariamente edificata con cordoli intermedi
Blocco h1 = = 1.04 m X 2 Inferiore = s = 0.12 m Y 2
Blocco
Solaio
295
0 = 0 =
9.00 0.12 + 2.66 0.65 + 12.75 0.38 = 0.62 9.00 1.04 + 2.66 1.04
83
ESEMPIO 3
Si ipotizzi che la costruzione esaminata sia stata originariamente 2 n +m edificata con cordoli intermedi 2
M* =
P
i =1 n +m i =1
i x,i
g =
*
i x,i
= 1.19ton / m =1
e = gM /
1.19 g = P i
( 9.00 + 2.66)
295
Poich il solaio non induce spostamento orizzontale, non contribuisce al calcolo della frazione di massa partecipante e*, che dipendendo solo dalle due porzioni del blocco di muratura
* a0
Ampiamente VERIFICATO! Se (T1 ) ( Z ) 3.94 0.39 1.2 * a0 = = 0.93 4.53 ms2 > 0.93 ms2 q 2
84
0 g
ESEMPIO 4
Caso pi frequente, assenza di cordolo intermedio, cambio di spessore fra i livelli, cordolo sommitale (realizzato sfruttando il rifacimento del tetto) Ipotizzo la posizione della cerniera
25
24
b a
100 200
300 36
300 300
85
ESEMPIO 4
Caso pi frequente, assenza di cordolo intermedio, cambio di spessore fra i livelli, cordolo sommitale (realizzato sfruttando il rifacimento del tetto)
Solai
Pc P2 B W2sup P1 W2inf W1
H1 H2
G [kN/mq] 4.5 4
Q [kN/m q] 2 -
P [kN/m] 12.75 10.00 3.85 0 0.17 x 1.50 3.50 3.00 2.00 0.00 0.00 86
P1 P2
Pc 2.5 H1 4 Descrizione POLO A Muro1 Muro2_inferiore solaio P1 POLO B Muro2_superior e solaio P2 tetto
1.54 0.12 h W2 sup 2 0.67 P [kN/m] y 19.44 4.32 12.75 8.64 10.00 3.85 0.18 0.12 0.28 0.48 0.32 0.48
ESEMPIO 4
h W1 3 3 3 3 3 3 3 3 3
e f
H2
g h i
H1
0.166
0.167
0.168
0.169
0.17
0.171
0.172
0.173
moltiplicatore 0
87
ESEMPIO 4
W x +W x ( = g (W x + W
1 W1 2inf 1 2 W1 * *
W 2inf
2 2inf W 2inf n+ m i =1
+P 1 x
2 P1
= 4.08ton / m
Pc P2 B W2sup P1 W2inf W1
H1 H2
4.08 g e = gM / P i =
* a0 =
45.15
= 0.89
0 g
e FC
*
* 0
%u a g =
a q = 1.51 S
%u =
%u a g
SLV ag
= 1.67 1
u au [ms-2] (rapporto) Stato di fatto Inserimento di tiranti Inserimento del cordolo 0.50 1.01 1.51 0.56 1.12 1.67
ESEMPIO 5
La cinematica non lineare si presenta come una verifica in spostamento in modo analogo a quanto previsto per la risposta globale in statica non lineare. *0 rappresenta ancora laccelerazione di attivazione, oltre cui si ha il meccanismo vero e proprio Il metodo si propone di determinare la relazione fra laccelerazione spettrale corrente * e lo spostamento spettrale d* fino alla condizione di collasso d*0 Attraverso un procedimento di calcolo convenzionale vengono individuati sulla curva *-d* due punti caratteristici ovvero :
Capacit ultima di spostamento (SLV) Spostamento di definizione di T*s Periodo secante T*s
ds* Ts = 2 * as
89
ESEMPIO 5
d*s
d* u
90
ESEMPIO 5
* du SDe (TS )
* SDe (T1 ) ( z) du
TS T1
2
In quota
TS TS 1 + 0.02 T1 T1
91
214
d * a* = a0 1 * d0 Si determina k,0: noti per ogni blocco R (distanza radiale dal centro di rotazione assunto come origine degli assi) e langolo di inclinazione di questultimo, in funzione dalla rotazione del sistema (grandi spostamenti):
x = R cos( + ) y = R sin( + )
n n PBi RPBi cos PBi + PSi RPSi cos PSi i =1 1 k ,0 = i=n n P R sin P R sin + Bi PBi PBi Si PSi PSi i i = 1 = 1
In questo caso si ottiene k,0=0.05305 radianti e dk,0=31.55 cm, questultimo corrisponde allo spostamento di un punto in sommit (nodo di controllo)
d = dk ,0
* 0
P P
i 2 x,i i x,k i i
x,i
ESEMPIO 5
214
S De (Ts ) = 12.37 cm
0.06 0.05 0.04
TC TS TD
La verifica risulta non soddisfatta seppur in modo meno punitivo della lineare
* 1 du (TS ) = SDe (TS ) = au SDe SLV * * d a d u g u %g a = 1 u = SDe (TS ) SDe (TS )
a*s
a*[g]
Ts
d*s
d*u d
15 20 25
d* [cm]
u %g a = 0.68ms2 = 0.069g
%u = 0.75
93
ESEMPIO 5
* SDe (T1 ) ( z) du
750
TS T1
2
TS TS + 1 0.02 T T1 1
94
PBi e PSi indicano rispettivamente i pesi dei blocchi e dei solai, mentre fm la resistenza a compressione (media) della muratura, t lo spessore del blocco e il coefficiente di stress-block che usualmente vale 0.85
a =
* 0
0 g
e FC
*
Larretramento della cerniera penalizza la verifica tuttavia il calcolo della accelerazione spettrale beneficia di un valore di FC pi basso: Per LC=2 FC=1.20 Per LC=3 FC=1
95
RIASSUMENDO:
Gli edifici in muratura correttamente progettati garantiscono un comportamento scatolare: in cui le azioni orizzontali (sisma/vento) possono essere efficacemente ripartite sulle pareti ortogonali In assenza di una corretta cerchiatura dei vani possono innescarsi meccanismi locali anche per basse accelerazioni Tali meccanismi sono particolarmente pericolosi specialmente in zone a modesto rischio sismico dove i dispositivi di cerchiatura sono generalmente assenti Durante una ristrutturazione opportuno valutare la possibilit di inserire dei tiranti (se assenti), o nel caso del rifacimento della copertura un cordolo sommitale Non realizzare MAI cordoli in c.a. in breccia!!! Se utile un cordolo intermedio usare acciaio o fibre
96
RIASSUMENDO:
Il calcolo pu avvenire mediante la cinematica lineare ed il meccanismo pu essere ricondotto ad un equilibrio fra azioni ribaltanti e stabilizzanti Il non soddisfacimento della verifica (lineare) solitamente indice di una carenza strutturale cui comunque opportuno porre rimedio (la scatolarit andrebbe garantire a prescindere dallesito delle verifiche) La cinematica non lineare un approccio di calcolo meno conservativo, tuttavia piuttosto convenzionale. Restano dei dubbi sullimpianto generale specialmente in presenza di elementi collegati ad altre parti delledificio (vibrano in fase, controfase??) Operando su edifici monumentali, quali le chiese, lanalisi dei cinematismi lo strumento principale di riferimento Il calcolo, specie nel caso del ribaltamento delle facciate, piuttosto semplice e pu essere sviluppato anche senza programmi dedicati (basta un foglio di calcolo) Limpianto generale del metodo cinematico richiede meno pre-conoscenze rispetto al calcolo globale (per cui opportuna una buona base di dinamica)
97
BIBLIOGRAFIA:
1) AA.VV., 2007. Repertorio dei meccanismi di danno, delle tecniche di intervento e dei relativi costi negli edifici in muratura". Parte Seconda - Modelli cinematici per l'analisi strutturale degli edifici in muratura. Sisma Marche 1997 - Decreto del Commissario Delegato per gli interventi di Protezione Civile n. 28 del 10 aprile 2002. Tipografia Grafiche Scarponi s.r.l., Osimo (AN)" DOGLIONI F. (a cura di) "Codice di pratica (linee guida) per la progettazione degli interventi di riparazione, miglioramento sismico e restauro dei beni architettonici danneggiati dal terremoto umbro-marchigiano del 1997", Bollettino Ufficiale della Regione Marche, Edizione straordinaria n. 15 del 29/09/2000, Ancona, 2000 Giuffr A (ed) (1993) Sicurezza e conservazione dei centri storici: il caso Ortigia, Roma-Bari, Laterza, 1993 Griffith, M.C., Magenes, G., Melis, G., Picchi, L., "Evaluation of out-of-plane stability of unreinforced masonry walls subjected to seismic excitation", Journal of Earthquake Engineering, Vol. 7, Special issue 1, 2003, pp. 141-169. Galasco e Frumento, Analisi sismica degli edifici in muratura, Sistemi Editoriali
2)
3) 4)
5)
98
Ringraziamenti
Si ringraziano: