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Conosci te stesso

Aprile 2010

Il motto della Psicosintesi conosci, possiedi, trasforma te stesso. Il primo passo, la conoscenza di s, anzitutto lo studio di s in quanto macchina. Dire che luomo una macchina equivale a riconoscere che in lui lo spazio di libert estremamente ridotto, perch si trova imprigionato in mille condizionamenti psichici e in altrettante reazioni meccaniche. Ogni stimolo esterno riporta in superficie uno dei suoi io, o subpersonalit, come si dice in psicosintesi. Ci inevitabile fino a quando luomo non raggiunga una sufficiente conoscenza di s. A tal fine, bisogna osservare se stessi con grande attenzione, registrando tutto quello che avviene in noi, qui e ora. Naturalmente, mentre osserviamo un nostro comportamento sorgono delle domande, del tipo perch avviene questo in me?, quale significato ha?, perch non riesco a reagire in modo diverso?, ma non dobbiamo interrompere prematuramente il processo di osservazione, intervenendo prima del tempo con tentativi dinterpretazione. Questi ultimi rappresentano gli sforzi della nostra mente per cercare di ottenere il controllo, spesso prospettando facili soluzioni. Sprecando la nostra energia in questi sforzi ci dimentichiamo di svolgere il compito principale, cio continuare ad osservarci, sempre pi attentamente. E si diventa come quelle persone in genere intellettuali - che hanno sempre pronta una risposta logica per tutto, ma la cui conoscenza di s rimane ad un livello del tutto superficiale. C quindi la possibilit di una trasformazione di s, ma questa trasformazione deve partire da una conoscenza accurata dei propri automatismi e dalla conseguente insoddisfazione riguardo a se stessi. Tutto ci deve condurre alla ferma risoluzione di evitare lespressione delle emozioni negative, una volta che ne abbiamo preso consapevole contatto, per non alimentare le energie che ci ancorano ad un livello di coscienza inferiore. Spesso non si capisce sufficientemente che lautenticit non consiste nellobbedire ad un impulso solo perch si scoperto che esiste. Assecondare questo impulso spesso un segnale di debolezza, unincapacit a dominarsi. Ma dal momento che non vuole confessare a se stesso la propria impotenza o il rifiuto di controllarsi, luomo chiama il suo atteggiamento onest o sincerit. In definitiva, non ha alcun senso sapere che abbiamo questo o quel condizionamento, ma invece stabilire se rimanere, per tutta la vita, schiavi dei propri contenuti emotivi, oppure diventare una persona libera di esprimere pienamente la propria natura. Appena possibile, pertanto, la conoscenza di s deve essere associata ad un certo uso della volont, a partire dalla scoperta di possedere una volont! Molti non si rendono sufficientemente conto dellimportanza della volont e del suo sviluppo. Una volont comincia ad esistere solo quando una subpersonalit ha preso fermamente la prevalenza sulle altre. A questo primo livello di conoscenza di s non si pone il problema del valore della direzione che ha preso la volont; si tratta solo di sentire che abbiamo impresso una direzione, abbiamo preso in mano la nostra vita: che siamo una volont. Tutti possono disporre almeno di un piccolo patrimonio di volont, una piccola risorsa da accrescere per il compimento dellavventura psicosintetica. Per riconoscere quanto sia fondamentale incrementare la nostra capacit di volere,

basta riflettere sulle cattive conseguenze che la debolezza della volont ha portato e sta ancora portando nella propria vita... conseguenze negative per s e per gli altri e che tendono a trascinarsi anche nel futuro. Nasce cos la volont di allenare la volont. Pu essere che un individuo si trovi gi spontaneamente a questo stadio, allo stadio, cio, nel quale pu contare su un certa determinazione, ma importante comprendere che ci costituisce solo il primo aspetto della volont, il meno evoluto: cio la forza. Sono molte le persone a questo livello: un individuo pu non conoscere nulla o quasi di se stesso e possedere ugualmente una volont forte. Pu succedere, allora, che un agire fondato sulla volont forte si risolva in una pura callistena, cio in un atteggiamento mirato a conquistare sempre pi attrattiva e controllo. Nondimeno, lallenamento per una volont forte ha una notevole importanza. Vi unampia serie di esercizi psicosintetici tesi a svilupparla: la disciplina quotidiana, lattivit manuale-fisico-sportiva, le azioni inutili... Bisogna in ogni modo superare la pigrizia, uno dei principali ostacoli del cammino. Lo scopo di rafforzare la volont consiste nellarrivare alla percezione di essere padroni di s, acquisendo un senso di energia interiore. In ci sta il valore intrinseco della disciplina. Tutto questo lavoro, dallosservazione di s allo sviluppo di una volont affidabile, prelude al secondo aspetto del lavoro psicosintetico: il possesso di s. a questo livello che appartiene un aspetto pi evoluto della volont, la saggezza. Lo vedremo in prossimi contributi. Fabio Guidi

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