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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova

concrete
check dam
mudslide
control
slit check
dam
bottom
sills
stream
diversion
floating
debris control
concrete & steel
check dam
groynes
settling
basin
bank
revetment
ponding
area
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TRASPORTO SOLIDO
8 / v d C 2 / v A C F
2 2
w D
2
w D
t = =
2 2
w H w c r
/ v i R _ = = t
u ' t =
2
c r
d F
3
w s
d ) ( R ~
*) R e (
d ) (
R F
w s
c r
u =

t
=
Bedload transport: the threshold of movement
Shields diagram
Hydrodynamic force acting on the single grain and the weight stabilization force
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APPROCCIO SEMPLIFICATO PER LA VELOCIT CRITICA
equilibrio del grano sul fondo alveo
d ) / ( 2 g C V
w w s
c r =
ISBASH (1932 1936)
instabilit per
- scorrimento -> C=0,86
- rotolamento -> C=1,20
6 / 1
1
6
7
/
|
.
|

\
|
=
h
z
v v
z
V
cr
= V ? C=?
rolling (overturning)
sliding
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BRIGLIE
E SOGLIE
CHECK DAMS
BOTTOM SILLS
design slope
natural slope
filling
erosion
natural slope
design slope
drains
overflow section
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VERIFICHE DI STABILIT
Classe I: Costruzioni con presenza solo occasionale di
persone, edifici agricoli.
Classe II: Costruzioni il cui uso preveda normali
affollamenti, senza contenuti pericolosi per lambiente e
senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con
attivit non pericolose per lambiente. Ponti, opere
infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe duso
III o in Classe duso IV, reti ferroviarie la cui
interruzione non provochi situazioni di emergenza. Dighe il
cui collasso non provochi conseguenze rilevanti.
Per costruzioni di tipo 1 e 2 e Classe
duso I e II, ricadenti in Zona 4,
ammesso il METODO DI VERIFICA
ALLE TENSIONI AMMISSIBILI
D.M. LL. PP. 14.02.92, per strutture in cls e in acciaio
D.M. LL. PP. 20.11.87, per strutture in muratura
D.M. LL. PP. 11.03.88, per opere e sistemi geotecnici
stability analysis
Tipi di costruzione e relativa vita nominale (anni)
1 Opere provvisorie Opere provvisionali - Strutture in fase costruttiva 10
2 Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o
di importanza normale
50
3 Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di
importanza strategica
100

NUOVE NORME TECNICHE SULLE
COSTRUZIONI
(D.M. 14 gennaio 2008)
e
ISTRUZIONI PER LAPPLICAZIONE
(Cicolare 2 febbraio 2009)

STATI LIMITE
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IL CASO CLASSICO DELLA BRIGLIA A GRAVITA
Verifiche di stabilit
Riferimenti legislativi
- D.M. 11.03.1988
- D.M. 16.01.1996
Verifiche
statiche
a sifonamento
per scavi a valle

Analisi statica
a ribaltamento
a scorrimento
a schiacciamento
F
R
> 1,5
F
S
> 1,3
stability analysis
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Briglia in esercizio
Caso non drenato
F
R
= 0,89 s 1,5
F
S
= 0,83 s 1,3
Un esempio numerico: H=7 m, B=4 m, P=2 m, h=1,5 m, h
v
=4,8 m
F
R
= 1,72 > 1,5
F
S
= 3,37 > 1,3
Briglia in esercizio
Caso drenato
ANALISI DELLE SPINTE SECONDO RANKINE
(con stime speditive del processo filtrante)
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MODELLAZIONE DEL PROCESSO FILTRANTE
0 5 10 15 20 m
0 5 10 m
Ammasso poroso omogeneo (K=10
-5
m/s)
Analisi non stazionaria del movimento di una
singola fase fluida allinterno di un mezzo
poroso (saturo e/o non saturo)
Curve di
saturazione
Dominio illimitato
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Evoluzione del transitorio allarrivo di una piena
1
2 3
8
6 7
9
4 5
(briglia drenata)
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Briglia in esercizio
Caso drenato
distribuzione delle pressioni dellacqua
RISULTATI
F
R
= 1,42 s 1,5 (1,72)
F
S
= 2,11 > 1,3 (3,37)
F
R
= 1,08 s 1,5 (0,89)
F
S
= 1,14 s 1,3 (0,83)
Differenze con stime speditive
in pi in meno
Briglia in esercizio
Caso non drenato
(sempre basati sulla teoria di Rankine)
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VERIFICA SECONDO GLI STATI LIMITE ULTIMI (SLU)
-
>
+
= ??? F
h
L 3 / L
[ E E
v o
o d
carichi permanenti
carichi variabili
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SCAVI LOCALIZZATI
z 1 5 , 2 q H 3 7 8 , 0 s
3 5 , 0 5 , 0
2
m a x
A + =
1
32 , 0
90
57 , 0 2 , 0
max
y
d
q h
75 , 4 s =
SCHOKLITSCH

d
90
in mm
h e y
1
in m
q in m
3
/s,m
( )
| |
( ) T log 8 94 10
e 1 64 , 1 82 , 1
y
s
3
7 T log
2
max


=

+
( ) T log 8 94 10
x
y
3
ma x
2
=

) v / ( T
2
2 w c r
t =
local scour
downstream a bottom sill
downstream an
abrupt drop
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SIFONAMENTO
HEAVING
5 4
i
i
s / h
/ ) (
F
e
c
o
w w sa t
> =

=
2 / s h
2 / s ) (
F
w
2
o w sat


=
PIPING
-
>
+
= F
h
L 3 / L
F
v o
-
>
+ + + +
= F
h
d s 2 3 / b s 2 d
F
2 2 1 1
da limi a sabbia grossa 8,55,0
ghiaia da fine a grossa con massi 4,02,5
argilla da molle a molto compatta 3,01,6
piping & heaving
loose dense clay
gravel boulders
silt coarse sand
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SOTTOPPRESSIONI
uplift beneath hydraulic structures
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ESEMPIO DI DERIVAZIONE
example of derivation
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PORTATA SOLIDA
( )
2 / 3
3 / 2
s
d 5 , 4 2 i q 5 , 2 q =
SHIELDS
MEYER - PETER
( )
c r s s
C q t t t =
DU BOIS
bedload transport
q
s
[kg/s,m] solid discharge
q [kg/s,m] discharge
i [m/m] energy slope
d [m] grain diameter
q
s
[kg/s,m] solid discharge
t [N/m
2
] shear stress
C
s
=3,33510
-6
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BRIGLIE SELETTIVE
slit dam
beam dams
opened check-dams
window dam
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volume filled by sediment
LA FORMAZIONE DI UN DEPOSITO STABILE A MONTE DIPENDE DAL
RAPPORTO FRA LA PORTATA SOLIDA IN INGRESSO AL SISTEMA E LA
CAPACIT DI TRASPORTO DELLA FESSURA

QUESTA DEVE COMUNQUE ESSERE LARGA PER LIMITARE LA POSSIBILIT DI
INTASAMENTO CHE RIDURREBBE LA BRIGLIA SELETTIVA AD UNA NORMALE
Cassone a stramazzo
Q
max
30 l/s
Nastro trasportatore
Q
s
0,07 kg/s
Canaletta rettangolare
0,5 X 0,5 m
Similitudine Froude
1:30
Pendenza 5%
modello fisico
Materiale uniforme
d
50
6,4 mm
Briglia simulata con due
quinte in legno
Larghezza fessura
b = 22 cm

Rapporto di
restringimento
r = 0,44
modello fisico
Prova sperimentale numero 1
modello fisico
Prova sperimentale numero 2
Q=30 l/s C=0.093
Q=15 l/s C=0.187
Misura della portata solida in uscita dalla briglia
Misura del tirante nella fessura
Misura del tirante sul deposito
Portate inferiori Verifica autopulizia
Risultati prova n1
Non si realizza pendenza
di sistemazione
Capacit fessura maggiore
della portata solida da monte
modello fisico
Accumulo di materiale
Quinte libere
modello fisico
Risultati prova n2
Si realizza pendenza
di sistemazione
Capacit fessura allinizio
inferiore della portata solida
da monte
Aumenta deposito =
Gradino costante
Aumenta pendenza = Aumenta energia
modello fisico
Quinte libere Forma a dorso dasino del deposito
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BRIGLIE SELETTIVE
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BRIGLIE SELETTIVE 1/2
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BRIGLIE SELETTIVE 2/2
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BRIGLIE PER TRATTENERE I MATERIALI GALLEGGIANTI
floating debris countermeasures
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BRIGLIE PER TRATTENERE I MATERIALI GALLEGGIANTI
floating debris countermeasures
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BRIGLIE PER TRATTENERE I MATERIALI GALLEGGIANTI
detail of steel beam and concrete junction
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BRIGLIA IN ALVEO A SEZIONE LARGA
check dam in a wide section
embankment
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BRIGLIA AD ARCO 1/2
arch check dam
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BRIGLIA AD ARCO 2/2
arch check dam
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BRIGLIA AD ARCO SELETTIVA 1/2
arch windows check dam
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BRIGLIA AD ARCO SELETTIVA 2/2
arch windows check dam
stainless steel
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BRIGLIA + VASCA DI DISSIPAZIONE + CONTROBRIGLIA
PASSI LOGICI NELLO SVILUPPO DEL PROGETTO

1) DEFINIZIONE PORTATA DI PROGETTO
2) ACQUISIZIONE GEOMETRIA E GRANULOMETRIA DALVEO
3) SCELTA DELLA TIPOLOGIA
4) DIMENSIONAMENTO DELLA GAVETA E DELLALTEZZA DELLA BRIGLIA
5) PREDIMENSIONAMENTO STATICO DELLA BRIGLIA
6) VERIFICHE STATICHE DELLA BRIGLIA (RIBALTAMENTO, SCORRIMENTO,
SCHIACCIAMENTO)
7) DETERMINAZIONE DELLA LUNGHEZZA DELLA VASCA DI DISSIPAZIONE E DEL
RAPPORTO DI CONTRAZIONE DELLE QUINTE
8) DIMENSIONAMENTO STATICO DELLE QUINTE
9) VERIFICHE IDRAULICHE (PIPING, HEAVING E SCAVI LOCALIZZATI A VALLE
DELLA BRIGLIA E DELLE QUINTE)
10) PROTEZIONE DELLA GAVETA E DELLE QUINTE CONTRO LEROSIONE
11) PROTEZIONE DEL FONDO E DELLE PARETI DELLA VASCA DI DISSIPAZIONE E
DEL TRATTO IMMEDIATAMENTE A VALLE DELLE QUINTE
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BRIGLIA E VASCA DI DISSIPAZIONE SUL T. RAI
(S. CROCE-PIAVE-BELLUNO; ANNI '30)
check dam faced with regular stones
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OPERE DI PRESA DA CORSI DACQUA
Small river intake
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OPERE DI PRESA DA CORSI DACQUA
Small river intake
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OPERE DI PRESA DA CORSI DACQUA
Big river intake
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PICCOLA DERIVAZIONE
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GRANDE DERIVAZIONE
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CANALI CON PORTATA PROGRESSIVAMENTE DECRESCENTE
t cos
y g 2
q
y H
2
2
= + =
3 2
2 2
y g / q 1
q ) y g /( ) dx / dq ( q
y
dx
dy
0 dx / dH

+ =
=
H 2 y 3
) y H ( H Cq 2
dx
dy


=

H g 2 C dx / dq
q
= ) y H ( g 2 y q =
t cos
H
y
1
Cq
y
x + =

Cq
Hc
3
1
3
2
L =
Channel with decreasing discharge
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BRIGLIE IN LEGNAME E
PIETRAME SUL T. PIOVA
(PIAVE-BELLUNO; ANNI '30)
rip rap and wood
check dam
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IL LEGNAME USATO NELLE OPERE IDRAULICHE DEVE POSSEDERE,
CARATTERISTICHE MECCANICHE DI RESISTENZA E DURABILIT BEN MAGGIORI
DI QUELLE RICHIESTE PER IMPIEGHI NORMALI (SOLAI, CAPRIATE ECC.).
LEGNAME 1/2
SCARSO INTERESSE PRESENTANO GLI ABETI (ROSSO E BIANCO) PER LA LORO
POCA DURABILIT E SCARSA ATTITUDINE A ESSERE TRATTATI.
ELEVATA DURABILIT NATURALE POSSIEDE IL DURAME (LA PARTE PI INTERNA
DEL TRONCO) DEL LARICE, IL CUI ALBURNO (LA PARTE ESTERNA) PU ESSERE
RIDOTTO AL MINIMO CON UNAPPROPRIATA SEGAGIONE DEL TRONCO.
IL TONDAME MAGGIORMENTE ESPOSTO ALLABRASIONE, COME QUELLO SUL
LATO DI VALLE DELLA GVETA DELLE BRIGLIE, TALVOLTA RIVESTITO CON
MEZZO TUBO DI ACCIAIO INOX O DI ALLUMINIO.
requested durability is higher than in the usual civil works (e.g. roof truss)
red or white firs are inadequate
a proper choice: heartwood of larch (without sapwood)
faced with stainless steel or aluminium to reduce abrasion problems
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IL LARICE (E IL CASTAGNO) SOLITAMENTE RAPPRESENTATO DA TONDAME
(SCORTECCIATO) CON DIAMETRI 2040 CM. LA SUA DURATA DI CIRCA 30 ANNI,
DIPENDENDO DAL TIPO DI ESSENZA E DALLO STATO IN CUI LA STRUTTURA
OPERA: SE SEMPRE ASCIUTTO, O BAGNATO, O ALTERNATIVAMENTE BAGNATO.
LEGNAME 2/2
DURATE CIRCA DOPPIE (6070 ANNI) SONO OTTENUTE CON LEGNAME IMPIEGATO
ALLAPERTO O A CONTATTO COL SUOLO UTILIZZANDO TONDAME TRATTATO IN
AUTOCLAVE CON SOSTANZE CONSERVANTI. IL LEGNO VIENE TRATTATO ALLA
PRESSIONE DI 810 ATM. CON SOLUZIONI CALDE DI SOSTANZE ANTISETTICHE.
ESSE IMPREGNANDO LA MASSA, RENDONO INATTIVE LE SOSTANZE
FERMENTISCIBILI E IMPEDISCONO LO SVILUPPO DI GERMI.
PER I PALI DA INFIGGERE NEL TERRENO TALVOLTA USATA LA
CARBONIZZAZIONE SUPERFICIALE. ESSA PRODUCE LA FORMAZIONE SULLA
SUPERFICIE DI SOSTANZE CATRAMOSE ANTISETTICHE ED ELIMINA I
MATERIALI ORGANICI. LO STRATO CARBONIZZATO CHE SI FORMA SULLA PARTE
BRUCIATA ASSORBE LACQUA IMPEDENDONE IL DIFFONDERSI ALLINTERNO.
Barked larch and chestnut with a lifetime of 20-40 years
lifetime increases up 60-70 years after moist-heat sterilization
carbonization of surface layer was also adopted in the past
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Bologna 2004
BRIGLIA SELETTIVA A CORTINA
DAMPEZZO CORPO FORESTALE
DELLO STATO DI BELLUNO
(1968)
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BRIGLIA DI LEGNAME E
PIETRAME CON PLATEA DI
DISSIPAZIONE
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PICCOLA BRIGLIA DI LEGNAME E PIETRAME
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BRIGLIA DI LEGNAME E PIETRAME
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BRIGLIE DI PIETRAME E LEGNAME
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SCHEMI
PLANIMETRICI
DI BRIGLIE AD
ARCO
DI LEGNAME E
PIETRAME
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ESEMPIO DI BRIGLIA
CONVESSA
DI LEGNAME E PIETRAME
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SOGLIE

OPERE TRASVERSALI
NON SPORGENTI

HANNO LO SCOPO DI
FISSARE NELLA SE-
ZIONE IL FONDO
DELLALVEO CIRCA
ALLA STESSA QUOTA
DELLALVEO NATURA-
LE

VANNO ADEGUATA-
MENTE APPROFONDI-
TE AL DI SOTTO DEL
TALWEG PER GARAN-
TIRNE LA STABILIT

LE VERIFICHE DA
CONDURRE SONO DI
CARATTERE STATICO
E IDRAULICO
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ESEMPIO DI SOGLIA DI STABILIZZAZIONE
DI LEGNAME E PIETRAME
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SOGLIA IN LEGNAME
CON PROTEZIONE AL PIEDE
IN PIETRAME
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SOGLIA IN PIETRAME LEGATO
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ESEMPIO DI SOGLIA DI STABILIZZAZIONE DI PIETRAME
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ESEMPIO DI SOGLIA DI STABILIZZAZIONE DI PIETRAME
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AZIONI ESERCITATE DALLA CORRENTE (1/2)
in condizioni di moto uniforme
i R P A i
H w w
= = t /
0
tensione tangenziale
media sul contorno
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e in assenza di moto uniforme

AZIONI ESERCITATE DALLA CORRENTE (2/2)
disuniformit della corrente per
strutture in alveo (ad es. spalle o
pile di un ponte)

per il verificarsi di un risalto

in presenza di variazioni
planimetriche dalveo

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DIFESE CON MURI DI SPONDA
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DIFESE CON SCOGLIERA 1/2
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DIFESE CON SCOGLIERA 2/2
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FORZA RESISTENTE
(nellipotesi di regolarit del moto)
SHIELDS
0,06 (?)
d << h
( )
06 , 0 =

t
d
w s
c r
( )
(
(

|
.
|

\
|
+ =

t
5 , 0
67 , 0 1 06 , 0
h
d
d
w s
cr
d ~ h
0,047(?)
ZELLER
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APPROCCIO SEMPLIFICATO PER LA VELOCIT CRITICA
equilibrio del grano sul fondo alveo
d ) / ( 2 g C V
w w s
c r =
ISBASH (1932 1936)
instabilit per
- scorrimento -> C=0,86
- rotolamento -> C=1,20
6 / 1
1
6
7
/
|
.
|

\
|
=
h
z
v v
z
V
cr
= V ? C=?
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un esempio numerico
Shields d=0,33 m
Zeller d=0,42 m
Armanini d=0,24 m
Isbash
- scorr. d=0,72 m
- rotol. d=0,46 m
= 0,86 per f~0,6 e C
D
~0,8
d ) / ( 2 g f / C V
w w s D
c r =
Isbasch a scorrimento
Vcr (Isbash) < V (media)
110 115 120 125 130 135 140
102
104
106
108
110
112
114
esempi o torrente Pl an: Pl an 01
Geom: i=3%
RS = 2
Stati on (m)
E
l
e
v
a
t
i
o
n

(
m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
Q=150 m
3
/s, i=3%, V=5,54 m/s, y=1,22 m, t
o
=319 Pa
3:2 2:1
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SCOGLIERA SUL FONDO
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DIMENSIONAMENTO SECONDO FHWA
r
2 / 3
s w s
1 s
2
o
50
F
/ ) (
K / F
675 , 0
) g 2 /( v
d
(


=
Condizioni desercizio
Fattore di
stabilit F
s

Correnti uniformi; tratti rettilinei o leggermente curvilinei (raggio curvatu-
ra/larghezza canale > 30); trascurabile azione ondosa e/o del trasporto di detriti
galleggianti; limitate incertezze nei parametri di progetto.
1.01.2
Correnti gradualmente varie; tratti curvilinei con 30 > raggio curvatura/larghezza
canale > 10; moderata azione ondosa e/o del trasporto di detriti galleggianti.
1.31.6
Correnti prossime alla condizione critica; tratti curvilinei con raggio curvatu-
ra/larghezza canale < 10; rilevante azione ondosa (0,3 0,6 m) e/o del trasporto di
detriti galleggianti; marcata disuniformit planoaltimetrico della corrente; signi-
ficative incertezze nei parametri di progetto.
1.62.0

FHWA [1989]
K
1
1 = ???
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1,72 1,33
SCOGLIERA SULLA SPONDA
equilibrio del grano sulla sponda
42
( ) ( )

o
o = t o t
2
2
1 cos 0
tg
tg
cr cr
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5 . 2
1
2
1
30
(
(
(

|
|
.
|

\
|


=
gy K
V
y C C C S d
w s
w
t v s f
Condizioni S
f

Correnti uniformi; tratti rettilinei o
leggermente curvilinei (raggio cur-
vatura/larghezza canale > 30); azio-
ne delle onde o del trasporto solido
minima; piccole o trascurabili incer-
tezze dei parametri.
1,01,2
Correnti gradualmente varia; tratti
curvilinei (30 > raggio curvatura/
larghezza canale > 10; azione delle
onde o del trasporto solido modera-
ta.
1,31,6
Correnti in transizione; tratti
curvilinei con raggio curvatura/lar-
ghezza canale < 10; azione delle on-
de o del trasporto solido rilevante;
turbolenza in corrispondenza delle
opere in alveo; significative incer-
tezze nei parametri di progetto.
1,62,0

{ }
50
5 . 1 , d d m ax
to rivestim en spessore
N
100
=
IL DIMENSIONAMENTO SECONDO USACE
3
1
15
85
30 50
|
|
.
|

\
|
=
d
d
d d
s
C
= 0,300 (massi spigolosi)
= 0,375 (massi arrotondati)
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SCOGLIERA SULLA SPONDA
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LA DISTRIBUZIONE GRANULOMETRICA
La distribuzione granulometrica dei massi influisce sulla resistenza del
rivestimento: gli elementi devono avere dimensioni ragionevolmente variabili
allinterno dello spessore della scogliera (pari ad almeno 1,5 d
50
o d
100
)
Diametro masso
(m)
Peso masso (kg)
Percentuale di
passante
1,5 < d
50
< 1,7 3,0 < G
50
< 5,00 100
1,2 < d
50
< 1,4 2,0 < G
50
< 2,75 85
1,0 < d
50
< 1,4 1,0 < G
50
< 1,50 50
0,4 < d
50
< 0,6 0,1 < G
50
< 0,20 15

Lapplicazione della procedura descritta suggerita al caso di correnti che
di poco si scostano da quelle uniformi. Dallapplicazione sulla sponda di
scarpa 2:1 risulta d
50
=1,31,5 m (con Isbasch d
50
=~1,0 m)
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
LA DISTRIBUZIONE GRANULOMETRICA
La distribuzione granulometrica dei massi influisce sulla resistenza del
rivestimento: gli elementi devono avere dimensioni ragionevolmente variabili
allinterno dello spessore della scogliera (pari ad almeno 1,5 d
50
o d
100
)
Diametro masso
(m)
Peso masso (kg)
Percentuale di
passante
1,5 < d
50
< 1,7 3,0 < G
50
< 5,00 100
1,2 < d
50
< 1,4 2,0 < G
50
< 2,75 85
1,0 < d
50
< 1,4 1,0 < G
50
< 1,50 50
0,4 < d
50
< 0,6 0,1 < G
50
< 0,20 15

Lapplicazione della procedura descritta suggerita al caso di correnti che
di poco si scostano da quelle uniformi. Dallapplicazione sulla sponda di
scarpa 2:1 risulta d
50
=1,31,5 m (con Isbasch d
50
=~1,0 m)
ESEMPIO DI LEGATURA DI MASSI
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
LA DISTRIBUZIONE GRANULOMETRICA
La distribuzione granulometrica dei massi influisce sulla resistenza del
rivestimento: gli elementi devono avere dimensioni ragionevolmente variabili
allinterno dello spessore della scogliera (pari ad almeno 1,5 d
50
o d
100
)
Diametro masso
(m)
Peso masso (kg)
Percentuale di
passante
1,5 < d
50
< 1,7 3,0 < G
50
< 5,00 100
1,2 < d
50
< 1,4 2,0 < G
50
< 2,75 85
1,0 < d
50
< 1,4 1,0 < G
50
< 1,50 50
0,4 < d
50
< 0,6 0,1 < G
50
< 0,20 15

Lapplicazione della procedura descritta suggerita al caso di correnti che
di poco si scostano da quelle uniformi. Dallapplicazione sulla sponda di
scarpa 2:1 risulta d
50
=1,31,5 m (con Isbasch d
50
=~1,0 m)
ESEMPIO DI LEGATURA DI MASSI
ULTERIORI CONSIDERAZIONI (1/2)
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Lo spessore della scogliera deve essere al minimo fra 1,5 d
50
o d
100
: se
la scogliera gettata in acqua, comunque opportuno prevedere un
incremento dello spessore del 50% rispetto a quello calcolato.
Per evitare lo sprofondamento dei massi va posto al fondo della
scogliera un filtro rovescio o un geotessuto con appropriate carat-
teristiche meccaniche
Lestensione longitudinale dipende fortemente dalle condizioni locali
della zona in cui si prevede la realizzazione del rivestimento; la
scogliera deve essere continua per una lunghezza comunque maggiore
del tratto che risente dellazione della corrente.
Scavo al piede della scogliera
d
s
=1,74(d
50
)
-0,11
~2,2m (d
50
=0.1m)
Il taglione o la banca al piede
devono essere adeguatamente
approfondite (almeno 2,5 m
sotto il piano delle ghiaie)
d
s

Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
ULTERIORI CONSIDERAZIONI (2/2)
In alternativa al taglione si
possono disporre opportune
protezioni al piede, realiz-
zando una trincea o una
banca di dimensioni oppor-
tune
Si pu anche disporre un
volume maggiore di massi
dove sia previsto il
massimo scalzamento
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
INTESTAZIONE DELLA SCOGLIERA
Quando la protezione con scogliera riguardi una parte a fiume, senza
interessare l'arginatura maestra, nella sezione iniziale del rivestimento
necessario immorsarlo adeguatamente nellammasso protetto per
evitare che possa prodursi un aggiramento della testa
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
INTESTAZIONE DELLA SCOGLIERA
Quando la protezione con scogliera riguardi una parte a fiume, senza
interessare l'arginatura maestra, nella sezione iniziale del rivestimento
necessario immorsarlo adeguatamente nellammasso protetto per
evitare che possa prodursi un aggiramento della testa
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
INTESTAZIONE DELLA SCOGLIERA
Quando la protezione con scogliera riguardi una parte a fiume, senza
interessare l'arginatura maestra, nella sezione iniziale del rivestimento
necessario immorsarlo adeguatamente nellammasso protetto per
evitare che possa prodursi un aggiramento della testa
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
INTESTAZIONE DELLA SCOGLIERA
Quando la protezione con scogliera riguardi una parte a fiume, senza
interessare l'arginatura maestra, nella sezione iniziale del rivestimento
necessario immorsarlo adeguatamente nellammasso protetto per
evitare che possa prodursi un aggiramento della testa
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
MURO DI SPONDA DI LEGNAME E
PIETRAME A PARETE DOPPIA CON
TAPPETO DI PROTEZIONE
Stones and wood wall
with double frame
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
MURO DI SPONDA CON
LEGNAME E PIETRAME A
PARETE SEMPLICE CON
TAPPETO DI PIETRAME AL
PIEDE
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0
4

Stones and wood wall
with single frame
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
MURO DI SPONDA CON LEGNAME E
PIETRAME A PARETE SEMPLICE
a) IN FASE DI COSTRUZIONE;
b) DOPO 5 MESI;
c) DOPO 2 ANNI.
a)
b)
c)
B
o
l
o
g
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a
2
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0
4

Stones and wood wall
with single frame
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
XX SECOLO (INIZIO). FORNO DI ZOLDO: DIFESE DI SPONDA IN LEGNAME E
PIETRAME (ARCHE) SUL RIO PRAMPER (MAE-PIAVE)
B
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0
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Example of stones and
wood wall
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
GABBIONI (da non utilizzare in presenza di trasporto solido)
Wire-enclosed riprap (gabions)
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
DIFESA DI SPONDA CON FASCINATE
LE FASCINATE SONO SIMILI ALLE VIMINATE, CON LA DIFFERENZA CHE LA LORO
STRUTTURA, ANZICH ESSERE COSTITUITA DA UN GRATICCIO DI VIMINI,
FORMATA DA PARECCHIE FASCINE SOVRAPPOSTE.
ESSE SONO GENERALMENTE DI SALICE VERDE CON CIRCONFERENZA DI 1 M
(DIAMETRO ~33 CM). LE FASCINE SONO FISSATE CON PALI DI LEGNO DURO
DISTANTI TRA LORO DA 30 CM AD 1 M. I PALI POSSONO ESSERE PIANTATI IN
MEZZO ALLE FASCINE, A VALLE DELLE STESSE, MA ANCHE SIA A MONTE CHE A
VALLE.
LE FASCINATE SI DICONO DI 1A CLASSE QUANDO SONO COSTITUITE DA
ALMENO 3 FASCINE SOVRAPPOSTE (RARAMENTE PI DI CINQUE); DI 2A CLASSE
SE COSTITUITE DA UNO O DUE ORDINI DI FASCINE. LE FASCINATE RIDUCONO
LA LORO ALTEZZA PER ASSESTAMENTO DI CIRCA IL 20%.
(willow) FASCINES

a rough bundle of brushwood used for strengthening an earthen structure, or
making a path across uneven or wet terrain. Typical uses are protecting the banks
of streams from erosion, covering marshy ground and so on
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
DIFESE DI SPONDA CON
VIMINATE E FASCINATE
VARIAMENTE DISPOSTE
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
DIFESA DI SPONDA CON ASTONI DI SALICE
LA PROTEZIONE DI SPONDA PER UN CORSO D'ACQUA SOTTOPOSTO AD AZIONI
NON MOLTO INTENSE PU OTTENERSI CON ASTONI DI SALICE (FUSTI LEGNOSI
DI 13 M DI LUNGHEZZA CON UN DIAMETRO DI 415 CM), DISPOSTI LUNGO LA
SPONDA E ANCORATI CON FILO D'ACCIAIO E PALETTI.
GLI ASTONI SONO PROTETTI AL PIEDE CON UNA SCOGLIERA COSTITUITA DA
UNA FILA DI MASSI DI ADEGUATA PEZZATURA, GENERALMENTE COLLEGATI TRA
LORO.
LA SOLUZIONE ADOTTATA PER ALVEI CON PENDENZA MINORE DEL 3% E CON
LIMITATO TRASPORTO SOLIDO. LO SFORZO (MEDIO) TANGENZIALE CRITICO DI
QUESTO TIPO DI DIFESA PU RAGGIUNGERE I 300 N/m2.
Willow logs
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
DIFESA DI SPONDA CON ASTONI DI SALICE
B
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Willow logs
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
COPERTURA DIFFUSA CON ASTONI DI SALICE
Willow logs
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
COPERTURA DIFFUSA CON ASTONI
DI SALICE
a) IN FASE DI COSTRUZIONE;
b) DOPO 3 ANNI;
c) DOPO 5 ANNI.
a)
b)
c)
B
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Willow logs
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
RIASSUNTO: DIFESE DI SPONDA
MURI (in calcestruzzo rivestiti o in pietrame e legname)

SCOGLIERA

GABBIONI (da non utilizzare in presenza di trasporto solido)

MASSI E TALEE DI SALICE

ASTONI DI SALICE

VIMINATE E FASCINATE


SUMMARY: Linings and bank revetments
Concrete or wood and stone walls
Rock riprap
Wire-enclosed riprap (gabions)
Stones and willow quicksets
Willow logs
(Willow) fascine
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
I pennelli (o repellenti) sono manufatti che, radicati nella sponda, si
protendono verso l'alveo per definire, con la loro testa, i punti che
fissano la nuova linea di sponda. Ma anche opportuno ricordare
come anche le briglie e le soglie contribuiscano, fissando la
sezione, alla difesa delle sponde.
PENNELLI
La distanza tra due pennelli dell'ordine di 24 volte la loro
sporgenza. In queste condizioni pu ritenersi che il costo, con
l'ammorsamento alla sponda e la difesa della testa contro lo
scalzamento, sia comparabile con quello di una difesa longitudinale.
La difesa con pennelli talvolta preferita perch la disposizione d
luogo a una successione di pozze e rapide e il succedersi delle
morbide e delle piene comporta, lungo l'alveo, una trasformazione
ambientale e morfologica che pu favorire interessanti insediamenti
di flora e fauna.
Milano Sist 2003
Spur dikes (groynes)
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
TIPI DI PENNELLI E LORO DISPOSIZIONE
RISPETTO ALLA DIREZIONE DELLA CORRENTE
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
DISTANZA TRA I PENNELLI
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
PENNELLO ORTOGONALE INTESTATO ALLA SPONDA
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
PENNELLO DI
MASSI PROTETTO
CON UNA
CORTINA DI
GETTINIEZIONE
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
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ESEMPIO DI PENNELLO DI PIETRAME
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova Pennello a L di legname e pietrame con tappeto di protezione
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Pennello a L di legname e pietrame con tappeto di protezione
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Pennello dacciaio, calcestruzzo, legname e pietrame
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
DIFESA DI SPONDA PROVVISIONALE
CON ALBERI RECISI ED ANCORATI
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PROVISIONAL EROSION CONTROL
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
COLATA DI DETRITI O DEBRIS FLOW
Una colata di detriti un moto rapido di un miscuglio di acqua e
materiali, massi e fango. I detriti e i massi sono concentrati alla
testa della colata; essi avanzano rotolando e scivolando. La
massa in movimento ha un forte potere di erosione, cos da
raccogliere e convogliare lungo il percorso molti altri materiali
erosi dal fondo e dalle sponde dellalveo.
La produzione di queste colate richiede il concorso di alcune
condizioni: la presenza di un ammasso detritico in stato precario
di stabilit e dell'acqua, ovviamente, o di una massa fluida; e di
appropriate pendenze dell'alveo o del valloncello.
La fonte dei materiali sono, naturalmente, i versanti esposti a
fenomeni erosivi di varia intensit: con ammassi instabili disposti
sui versanti stessi o in alveo per precedenti depositi o frane o
colate, eccitati al moto rovinoso da piogge intense e dall'apporto
di fluidificanti - limi e argille - che caricano l'acqua; e, forse, anche
da processi di liquefazione dei materiali fini per eventi sismici.
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
BRIGLIE FRANGICOLATA
La funzione quella di ridurre l'energia della colata e favorire il
deposito dei materiali. La struttura dell'opera per lo pi costituita
da due ali radicate alle sponde. L'apertura centrale ospita una
serie di speroni di calcestruzzo o dacciaio con luci libere tra loro
di 23 m in funzione delle dimensioni previste per i materiali.
Le ali sono rinfiancate con materiale d'alveo per assorbire lurto;
gli speroni hanno il paramento di monte inclinato verso valle con
un angolo con l'orizzontale di 3050 per ridurre la forza d'urto.
Se gli speroni sono di calcestruzzo, la parte esposta agli urti viene
di norma protetta con acciaio (preferibilmente inossidabile).
Lopera deve essere, di regola, posta a valle di una varice quanto
pi ampia possibile, in modo da poter disporre della capacit di
deposito corrispondente al prevedibile volume della colata.
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
RIPRESA A VIDEO DI UNA COLATA DI DETRITI
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
BRIGLIA
FRANGICOLATA
CON SPERONI
DI ACCIAIO
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
BRIGLIA
FRANGICOLATA
CON SPERONI DI
CALCESTRUZZO
Milano Sist 2003
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
ESEMPI DI BRIGLIE
FRANGICOLATA CON
SPERONI DI ACCIAIO
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova B
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BRIGLIA FRANGICOLATA CON SPERONI DI ACCIAIO
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Sono canali a forte pendenza con sezione ristretta e rivestita e
relativamente profondi.
CUNETTONI
Sono impiegati per evitare lerosione del fondo e delle sponde, ma
anche per assicurare velocit elevate e, anche con portate
modeste, il trasporto dei materiali.
Milano Sist 2003
Il rivestimento dellintera sezione praticato per due ragioni:
la limitata sezione rende economicamente pi vantaggioso il
rivestimento del fondo piuttosto che lapprofondimento dei muri di
sponda con le fondamenta;
la elevata pendenza dalveo richiederebbe, per la stabilit del
fondo, una successione di soglie con passo assai ridotto: esposte,
inoltre, per la velocit della corrente e il diametro del materiale
trasportato, a sollecitazioni di qualche rilievo e a elevata usura.
debris flow drainage canals
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Esempi di cunettoni
rivestiti con pietrame
Cosenza 2004
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Cunettone rivestito sul fondo con pietrame
Bologna 2005
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
CANALETTA RIVESTITA CON PIETRAME CON
INTELAIATURA DI LEGNAME
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Cunettone rivestito con pietrame
Bologna 2005
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
IL DISASTRO DI STAVA (TESERO-TN) SUL RIO STAVA
Il 19 luglio 1985 crollarono improvvisamente due ritenute di
materiale di scarto minerario poste in un valloncello in destra del
rio Stava.
La corrente invest il rio Stava, affluente di destra dellAvisio
(Adige) in una sezione posta 4000 m a monte della confluenza in
prossimit dellabitato di Tesero.
Il fronte della colata raggiunse il ponte romano a Tesero, 225 s
dopo limmissione nel rio Stava.
La velocit media nel tratto alto e medio fu di 20 m/s.
Il volume mobilitato fu di 185.000 m
3
; le vittime furono 269.
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
RIO STAVA PRIMA E DOPO IL 19/07/1985 (185.000 m
3
- 269 vittime)
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
SIMULAZIONE DEL DEFLUSSO DEL DEBRIS FLOW LUNGO IL RIO STAVA
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
DISASTRO DI STAVA:
AREA CIRCA 500 m A MONTE DEL PONTE ROMANO DI TESERO
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
TESERO
Ponte
Romano
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DISASTRO DI STAVA:
AREA A MONTE DEL PONTE ROMANO DI TESERO
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
CONO DI DEIEZIONE
Il deposito che il materiale trasportato da un torrente forma,
accumulandosi alluscita dal suo bacino, si dispone secondo una
superficie conica con vertice nella parte alta: cono di deiezione.
La sistemazione del torrente in genere ottenuta portando lalveo
verso valle lungo la traccia tra cono e territorio circostante e
stabilizzando lalveo stesso con briglie, soglie e cunettoni.
La stabilizzazione del cono di deiezione, assegnando appropriate
caratteristiche all'alveo, d modo di fare defluire il materiale solido
verso valle senza depositi significativi.
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
CONO DI
DEIEZIONE
ALLUVIAL FAN

Owing to the
flow as stream
gradient decre-
ases, coarse-
grained solid
material carried
by the water is
dropped. As this
reduces the
capacity of the
channel, the
channel will
change direction
over time, gra-
dually building up
a slightly moun-
ded or shallow
conical fan sha-
pe. The deposits
are usually
poorly-sorted
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
SIATEMAZIONE DELLIMMISSIONE DA UN CONOIDE Bologna2004
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
CONFLUENZE
Piccoli torrenti (in senso relativo) possono immettersi
ortogonalmente al recipiente.
Nei casi di maggiore importanza linserzione deve avvenire con un
tracciato obliquo
Le sponde devono essere protette dallerosione
Limmissione non deve produrre rallentamenti per evitare depositi
in uno dei due rami
La soluzione ideale sarebbe quella di avere il corso secondario
con moto non influenzato dal recipiente: risultato ottenibile,
almeno idealmente, con un salto di fondo in corrispondenza
dellimmissione.
Junctions
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
SISTEMAZIONE DI UNA
CONFLUENZA
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Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Una piazza di deposito pu definirsi una sorta di sghiaiatore: per
trattenere, in luogo adatto per capacit e collocazione, i materiali
trasportati dal corso d'acqua, la cui deposizione a valle possa
rappresentare una fonte di pericolo.
PIAZZE DI DEPOSITO
L'efficacia di queste piazze pu risultare un valido strumento di
difesa, a patto che si provveda, dopo che un evento abbia esaurito
in parte o tutta la loro capacit, alla rimozione del materiale
depositato, per il quale possano immaginarsi o siano da ricercare
utili impieghi nel campo delle costruzioni.
Milano Sist 2003
La disponibilit di idonee capacit (dette piazze di deposito)
distribuite lungo l'alveo consente il deposito controllato del
materiale solido trasportato.
BEDLOAD TRANSPORT STORAGE AREAS
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SCHEMI DI PIAZZE DI DEPOSITO (DA C. VALENTINI, 1912)
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
PIAZZA DI DEPOSITO CHIUSA DA UNA BRIGLIA SELETTIVA
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
PIAZZA DI DEPOSITO CHIUSA DA UNA BRIGLIA SELETTIVA
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SCALE DI RIMONTA PER PESCI
Il manufatto deve consentire ai pesci il superamento di ostacoli quali
briglie, traverse ecc.
Il principio quello di alternare zone di corrente veloce (salti) con zone
a velocit limitata (vasche) dove i pesci possono recuperare energie e
prepararsi per il salto successivo.
La scala deve:
1) ridurre la velocit al di sotto della capacit natatoria del pesce;
2) non avere rapidi cambiamenti di portata;
3) assicurare la trasparenza dellacqua e la visibilit del percorso;
4) essere facilmente accessibile ai pesci;
5) far passare una portata sufficiente ad attirare i pesci;
6) avere luoghi di riposo;
7) operare senza lintervento delluomo.
fish ladder (or fishway, or fish pass, or fish steps)
Enable fish to pass around the barriers by swimming and leaping up a series of
relatively low steps.

The velocity of water falling over the steps has to be great enough to attract the
fish to the ladder, but it cannot be so great that it washes fish back downstream or
exhausts them to the point of inability to continue their journey upriver
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
SCALA DI RIMONTA
PER PESCI
Pool and weir
Sistemazioni dei corsi d'acqua - Paolo Salandin, Universit di Padova
Baffle fishway
(Danil)
Rock-ramp fishway
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SCALA DI RIMONTA
PER PESCI
REALIZZATA CON
MASSI NATURALI
Rock-ramp fishway
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RAMPE PER LA
RISALITA DEI
PESCI
REALIZZATA CON
PIETRAME GETTATO
ALLA RINFUSA
REALIZZATA CON
PIETRAME POSATO
SU FILTRO ROVE-
SCIO
ramp fishway

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