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La Societ dello Spettacolo il teso centrale dellopera debordiana e del Situazionismo.

. Essa corrisponde ad una fase storica di ristrutturazione del capitale, nella seconda met del 900, che consolida talune strategie di dominio nellambito produttivo e d origine a nuove direttrici del consumo massificato.Vi un filo rosso che collega l'analisi teorica del Capitale di Marx, con l'Accumulazione del Capitale di Rosa Luxemburg ed infine con la Societ dello Spettacolo. L'analisi economica che lega le tre opere il frutto dello slittamento del pensiero economico marxista moderno a quello contemporaneo, che segue ovviamente, di riflesso lo sviluppo del pensiero economico ortodosso. In prima battuta va sottolineato il compimento del pensiero capitalista economico avvenuto nei primi del Novecento sotto la guida degli economisti della Scuola Austriaca 1. Il liberismo smithiano con tutte le sue imperfezzioni e contraddizioni viene pienamente risolto nell'elaborazione di una dottrina libertarista basata sulla caratterizzazione del capitalismo non pi in termini di progresso, ma di evoluzione. Brevemente. Il capitalismo un sistema sociale attivo, basato su delle consuetudini e sulla libert individuale di scelta e di propriet, che legittima i singoli piani individuali, ma che non ha un piano globale, proprio perch, esso, solo la somma dei singoli piani dei singoli individui. Il capitalismo non ha fine e ci dato appunto dala sua origine cosmologica2 perch frutto della stratificazione delle consuetudini, elaborate di volta in volta da singoli agenti e poi adottate tramite un processo mimetico da parte della collettivit. Questo sistema ruota attorno alla concorrenza che un pocesso che serve a catturare e trasmettere informazioni nella comunit degli agenti in modo orizzontale attraverso le fluttuazioni dei prezzi e gli altri segnali di mercato. Questo il punto chiave per comprendere l'importanza cruciale della Societ dello Spettcolo intesa come il primo movimento marxista che comprende e assimila queste nozioni. L'opera, infatti, parte dall'analisi critica dell'ultimo stadio del capitalismo e cio la spettacolarizzazione:Lo spettacolo non un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra persone mediato dalle immagini3. La societ descritta dagli autori precedenti, dominata da un singolo rapporto dialettico fra le classi come entit storiche ben definite, ma diviene un processo individuale dove ogni singola persona chiamata a rapportarsi nella societ in cui vive perch la sua stessa vit merce stessa. Lo Spettacolo sottomette gli uomini viventi nella misura in cui leconomia li ha totalmente sottomessi. Esso non altro che leconomia sviluppatasi per se stessa. il riflesso fedele della produzione delle cose e loggettivazione infedele dei produttori 4. Ed questa massiva e totale applicazione alla realt a generare la sua forza in quanto lo spettacolo altro non che l'ultima e pi spietata forma di accumulazione capitalistica 5, che segue da vicinissimo l'imperialismo gi descritto da Lenin. Ed infatti: Lo spettacolo il capitale a un tale grado di

Con questa definizione Si intende quel gruppo di economisti e filosofi politici che, fra il 1871 e il 1930, si formato a Vienna sguendo direttamente o indirettamente, l'insegnamento di Karl Menger nei campi della scienza economica e della filosofia delle scienze sociali. R. Curbeddu, Il libertarismo della Scuola Austriaca. Menger, Mises, Hayek, Napoli, Morano, 1992, cit., p. 13. Questa corrente di pensiero economico ha fra i suoi massime vette in L.von Mises, M.N. Rothdard, F.A. Von Hayek, e dar vita successivamente alla corrente del Monetarismo Classico. La Scuola Austriaca si concentra sulle tematiche dello sviluppo del capitalismo come struttura sociale nata secondo uno sviluppo cosmologico dove le libert dell'individuo intesa come un fascio di diritti di propriet e di possesso legittimano il capitalismo in senso giusnaturalista. La libert il fulcro delle loro riflessioni, caratterizzata come quella distinzione umana che precede la conoscenza e che permette all'uomo di interpretare la realt come il percorso dell'individuo all'interno di un mondo in cui le conoscenze individuali sono limitate, ma che il sistema capitalistico attraverso dei segnali, quali i prezzi, condivide con tutti gli agenti economici. 2 Da Cosmos ovvero un ordine che si estende e si forma indipendentemente dalla volont umana. 3 G. Debord, La societ dello Spettacolo, Bolsena (VT), Massari Editore, 2002, cit. p. 44 (Tesi n.4). 4 Ibidem, cit. p. 47 (Tesi n 16). 5 L'accumulazione del capitale un termine tanto vago quanto chiaro. La definizione economica sottointende il continuo sviluppo delle forze produttive dato da un tasso di produzione in espansione, ovviamente supportato da una domanda crescente, che genera un flusso di investimenti crescente o costante che ampliano per capitalizzazione lo sviluppo delle forze produttive. Vale la pena notare che se fino ai primi del Novecento in tale definizione non possono essere ricompresi gli investimenti nell'immagine dei prodotti o dei produttori(pubblicit, marketing, gestione dell'immagine), dagli anni Cinquanta e ancor pi oggi, questi stessi costi sviluppano e determinano sempre di pi l'acumulazione del capitale.

accumulazione da divenire immagine6. Marx nella sua analisi aveva previsto che il percorso storico del comunismo sarebbe cominciato allorquando le forze di produzione altamente sviluppate dell'ultimo stadio del capitalismo si sarebbero sviluppate talmente da trovare nel capitalimo stesso un freno alla loro corsa. Non aveva previsto per che questo passaggio avrebbe determinato un totale adesione al capitalismo stesso delle forze produttive alla vita del singolo individuo. Lo Spettacolo il nesso che lega Capitale ad Ideologia. Esso innanzitutto capitalizzazione dellimmagine, cio la mercificazione di costruzioni teoriche, che, occultando il nesso fra forme del pensiero e le condizioni storiche in cui esse si danno, producono una falsa universalizzazione di contenuti storici determinati. Ci stato possibile grazie alla via via crescente importanza storica delle merci nella vita sociale degli individui, legate al'instaurarsi della mode e dei miti del capitalismo. Lo Spettacolo che inverte il reale effettivamente prodotto. E nello stesso tempo la realt vissuta materia invasa dalla contemplazione dello Spettacolo e riprende in se stessa lordine spettacolare, offrendogli unadesione positiva. La realt oggettiva presente su entrambe i lati.[]La realt sorge nello Spettacolo e lo Spettacolo il reale. Questa reciproca alienazione lessenza ed il sostegno della societ esistente.7. La medialit della merce attiva e tende ad occupare il desiderio, veicola i saperi atti a fondare soggettivit fittizie. Lo Spettacolo elimina la dialettica politica e ne crea unaltra non vera fondata sullalienazione e latomizzazione degli individui, ma il vero scopo lunit e ladesione formale alla matrice spettacolare (in modo conscio o inconscio). Tutto ci dato dallo sviluppo esponenziale della produzione che veicola il comportamento individuale piegandolo al bisogno di una forte e crescente domanda di prodotti,che quindi perdono la loro caratteristica principale ovvero l'utilit e acquistano sempre pi la valenza di status sociali, necessariamente momentanei e sempre pi svincolati dal realistico bisogno individuale. E questo perch, come spiegato gi dalla scuola austriaca, per Debord: Il linguaggio dello spettacolo strutturato in segni della produzione imperante, che sono nello stesso tempo la finalit ultima di questa produzione8. Dato che Nello spettacolo, l'immagine dell'economia dominante, il fine non niente, lo sviluppo tutto. Lo spettacolo non vuole che realizzarsi solo in se stesso9. Nei normali processi capitalistici, gi studiati da Marx, il capitale segue un processo di accumulazione triadico, cio DMD Si ha una valorizzazione delle merci, che per essere materialmente realizzate o costruite hanno bisogno di una data quantit di denaro, che risulta inferiore al costo finale D, ci porta a diverse conclusioni:1) La valorizzazione e la lavorazione della merce sono la stessa cosa. Ci genera nellindividuo il feticismo della merce, cio il nascondimento del lavoro dinnanzi al valore della merce che acquisisce valore in s. La merce diviene importante non solo perch necessaria a soddisfare le necessit umane, ma acquisendo valore in s diviene spinta della diversificazione consumista. 2) Lalienazione del proletariato deriva dallestrazione del plusvalore da parte del padrone, che guadagna sul lavoro non retribuito degli operai (pluslavoro). CAPITALIZZAZIONE NON SIGNIFICA DISTRUZIONE DELLA DIALETTICA. Infatti il capitale diviene un rapporto sociale, cio in ultima analisi il mercato, in cui la dialettica mediata dalle merci. Se si analizza il processo di accumulazione spettacolare: DMI10
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G. Debord, La societ dello Spettacolo, Bolsena (VT), Massari Editore, 2002, cit. p.54, (Tesi n 34) Ibidem, cit. p. 45 (Tesi n 8). 8 Ibidem, cit. p. 45 (Tesi n 7). 9 Ibidem, cit. p. 47 (Tesi n 14). 10 I= immagine percepita, cio la somma di merce e plusvalore. Si differenzia tra immagine reale e percepita, perch la prima data dalla scelta della nostra individualit, secondo canoni estetici etcLa seconda invece quella data dal valore sociale che limmagine occupa nella scala dei valori e degli status simbol. Solo la seconda esiste perch la prima richiederebbe uno sforzo cognitivo che lo Spettacolo non permette.

Si ha una valorizzazione della merce in senso metafisico. Il valore finale di questa infatti, non altro che limmagine (I) del plusvalore che il capitalista estrae dalla produzione; ci vuol dire che: 1) La Valorizzazione della merce e la sua lavorazione non sono la stessa cosa, infatti, la merce si realizza nellimmagine valore. Ci provoca un nuovo tipo di feticismo, quello dellimmagine, cio il distacco integrale dal mondo realmente rovesciato, del vero come movimento puramente interiore e la vittoria dellimmagine falsa. 2) Lalienazione estesa a tutte e due le classi in lotta fra loro, infatti, anche la classe capitalista costretta a subire la dominazione spettacolare, perch dalla merce estrae solo limmagine del plusvalore. SPETTACOLARIZZAZIONE DISTRUZIONE DELLA DIALETTICA E SOGGIOGAMENTO ALLA FALSA DIALETTICA SPETTACOLARE. Infatti lo Spettacolo diventa tiranno di un mondo in cui le due classi in competizione sono ugualmente sottomesse alla sua libera volont. Ma il processo non si ferma qui: IDI Limmagine della valorizzazione del denaro produce un plusvalore immagine ancora pi grande. Una volta che limmagine entra nel processo produttivo per distruggere esso e crearne uno nuovo per la produzione di immagini fini a se stesse , crea un circolo vizioso in cui per le sue caratteristiche il denaro e plusvalore limmagine diviene inizio e fine del processo di produzione. Fino ad arrivare allultimo stadio di sviluppo: III Fase in cui limmagine della valorizzazione dellimmagine diviene un plusvalore immagine pi grande, del valore immagine iniziale. La formula totale dello sviluppo dello Spettacolo: DMDD'ID''III Con questultima si mette in evidenza la spettacolarizzazione del capitale e la progressiva sparizione nel mercato dalle merci, esso infatti si trasforma da un rapporto sociale mediato dalle merci, ad uno invece mediato dalle immagini, con il consecutivo svuotamento della produzione, in favore di uno sviluppo massiccio del marketing.

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