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Bologna, Palermo, Torino, Napoli e qualunque luogo con pi di dieci studenti, fino a Roma.

Il passaggio, scandalizzato e scandalizzante, del 14 dicembre di fuoco che si diramato dalle vie della capitale ad ogni forma mediatica conosciuta ed ipotizzabile concepibile solo in un ottica di mera cronaca, alla stregua di una Sarah, Yara o qualsivoglia altra ara da confezionare per un pubblico distante. Non c altro, si pu cercare con ansia la novit, lo scoop, un friccicore giornalistico e/o intellettuale sul quale commentare, come si pu tentare di far passare il tutto per una casualit o rincorrersi tra le ombre dei cosiddetti Black Block (ma detti da chi poi?) e quelle degli infiltrati: lunica cosa che sorprende, tanto da far strabuzzare gli occhi, lo stupore messo in campo da chiunque avesse abbastanza fiato nei polmoni, o inchiostro nella biro, per esternare la propria sentenza personale. Il problema, come la bellezza, sembra essere negli occhi di guarda (o no). E lallarmismo improvviso dopo la caduta di Troia, anche se malelingue lasciano intendere che se di Troia si fosse trattato lo Stato ed i cittadini tutti sarebbero stati ben pi solleciti, a sbigottire chi lassedio lo denuncia da tempo e una cronografia studentesca pu partire da molto recente: lOnda che nel 2008 port in piazza migliaia di giovani; si parla di due anni fa e nel frattempo i decreti di allora sono divenuti la legge n 133 e la legge n 169, si parla di voci che sono state liquidate velocemente e sembrano appartenere ad un mondo distante ed antico quasi come si parlasse di qualche declamazione di Annibale. Eppure quelle voci sono le stesse che pi forti e furibonde si sono riviste in ottobre e novembre in ogni citt ad occupare edifici simbolo (quantomeno quelli non crollati), stazioni bloccate e strade invase, un movimento nuovamente esteso, nuovamente ignorato. Tra i lacrimogeni ed i megafoni, nella comunione tra ragazzi vestiti come libri, citt vestite da discariche e operai addobbati per il sacrifico pasquale con largo anticipo si poteva forse subodorare qualcosa? In ogni caso si preferito alzare le spalle concludendo degnamente allitaliota. E il segno di una politica di esclusione del cittadino, a maggior ragione quando il cittadino in questione non un proprietario, non ha azioni su cui speculare e magari non va neanche a messa la domenica: un cittadino escluso che si rispecchia di fatto in quei cittadini in costruzione su cui si riflettono una serie infinita di paure, una esasperazione indotta quella di essere definiti terroristi, nullafacenti, ladri, coglioni e via discorrendo; quando si grida allallarme Nuove BR e qualcuno propone di chiudere i centri sociali, quando studenti diviene sinonimo di strumenti di chiss quale arcano potere baronale, quando la parola giovane ha tanti significati e nessuno di questi assume un senso civile. Unesclusione reiterata alla quale prendono parte in misure varie tutte le forze politiche, perch se non sconcerta la logica verticistica del PDL, le ultime affermazioni di Bersani sulla possibilit di bypassare le primarie e sposarsi con Fini e Casini riprendono lo stesso tono: non importa cosa lelettorato si aspetta, cosa significava quel voto, cosa dicono i tesserati sui siti: si deciso. Scrivo mentre, invitato da Fazio, aleggia il baffetto ormai canuto di Massimo dAlema. Il nuovo che avanza, tagliare i ponti con il passato, una storia da costruire: che queste cose a me, stretto su un divano, con altri due studenti, qui a Bologna, con prospettive future rasenti lo zero, con unimpossibilit endemica di comunicazione non filtrata con il resto del paese, me le venga a dire la Volpe del Tavoliere pu far ben capire la situazione psicologica nella quale si costretti. Sia laccusa di vigliaccheria di un La Russa che passava di l per caso ad insegnare non violenza tra lacquisto di un cacciabombardiere F16 e laltro o sia un Bersani che ora sale sui tetti con sigaro tra le labbra e poco dopo sembra caduto da un pero quando vede folle agitate, non fa differenza. La domanda rimane: la rabbia che cresce in corpo alle nuove leve dItalia cos nascosta? Quale grande politologo deve informare il paese che quando si ruba a migliaia di ragazzi la sola cosa che possiedono, il futuro, la situazione potrebbe degenerare? Il problema che si detto degli studenti di tutto ma nessuno si mai degnato di ascoltare: Daspo e carceri preventive, li si fatti portatori di violenza e crisi, nuovi bombaroli, fannulloni e cretini. Ora queste identit stanno venendo accettate: li vogliono cos e cos tristemente li avranno. Se dopo chilometri a piedi, in manifestazioni ordinate nessuno ha fiatato e basta qualche cassonetto in fiamme per svegliare le coscienze la strada sembra segnata per chi vuol far sentire la propria voce. Un messaggio sbagliato, Nerone ringrazia.

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