McArdle, Katch, Katch. Fisiologia applicata allo sport. Casa Editrice Ambrosiana.
Diametro longitudinale
- Il movimento verso il basso del diaframma (1-10 cm) aumenta il diametro longitudinale
della gabbia toracica.
- MOVIMENTI DELLE
COSTOLE. Il movimento verso
l’alto delle costole, a manico di
secchio sul piano frontale e a
manico di pompa sul piano
sagittale, incrementa
rispettivamente i diametri
trasverso e anteroposteriore della
gabbia toracica.
IL MOVIMENTO DELLA GABBIA TORACICA
E DEL DIAFRAMMA SI TRASMETTE AL
POLMONE GRAZIE ALLE PLEURE. Non ci sono
infatti di punti di attacco fra polmone e gabbia
toracica.
- Lo spazio virtuale (pochi m) fra le pleure,
pieno di liquido pleurico, prodotto per la
filtrazione- riassorbimento a livello dei capillari
e drenato dai linfatici fa aderire il polmone al
torace permettendo lo scorrimento reciproco. In
questo modo la trazione esercitata dalle costole
e dal diaframma è trasmessa in modo uniforme
al polmone. Ciò è di fondamentale importanaza,
perché, se la trazione fosse applicata in punti
precisi, la consistenza molliccia del polmone ne
provocherebbe lo spappolamento.
-
Le forze che tendono a dilatare lo spazio pleurico rendano ancora più negativa la
pressione intrapleurica, in quanto il liquido incomprimibile reagisce alla sollecitazione
diminuendo la pressione al suo interno.
P T = PC
- Infatti, a riposo (volume polmonare
uguale alla capacità funzionale
residua), quando il volume polmonare
è al suo valore di equilibrio, non Spazio
essendovi moto a livello della pleura
viscerale, le forze che agiscono a pleurico
questo livello devono essere in
equilibrio. Si ha quindi che la PAlv PPl
pressione alveolare è uguale alla
pressione di collasso del polmone (Pc)
più la pressione pleurica..
PAlv= Pc + PPl
alveolo
Da cui si ha:
Pc = Palv- PPl = PT
I MUSCOLI INSPIRATORI PRINCIPALI SONO QUELLI SEMPRE
ATTIVI DURANTE UN NORMALE CICLO VENTILATORIO. Essi sono il
diaframma, gli intercostali esterni e quelli parasternali, che contribuiscon ad alzare le
costole assieme agli esterni. I muscoli inspiratori accessori si attivano quando è
necessario aumentare la forza esercitata sulla gabbia toracica a causa di un aumento
del lavoro inspiratorio. Questo può essere prodotto da un aumento della velocità del
respiro (iperpnea da esercizio, iperventilazione), da un’ ostruzione delle vie aeree,
oppure dalla necessità di generare un’inspirazione più profonda (questo avviene prima di
un colpo di tosse o di uno starnuto). Sono muscoli accessori gli sternocleidomastoidei e
gli scaleni, che sollevano rispettivamente lo sterno e le prime costole.
Solleva lo sterno
Sollevano
le costole
Intercostali Muscoli
parasternali principali
- Muscoli accessori:
aumento del lavoro inspiratorio
- iperpnea
- iperventilazione - Tosse
- ostruzione - Starnuto
- AZIONE DEI MUSCOLI INTERCOSTALI ESTERNI. I muscoli che producono
il movimento inspiratorio delle costole sono gli intercostali esterni, che, contraendosi
tendono ad abbassare la costola superiore e ad alzare quella inferiore. Poiché la loro
inserzione sulla costola inferiore è più distante dalla articolazione costo vertebrale
rispetto a quella sulla costola superiore, il momento rotatorio prevalente è quello verso
l’alto. Azione simile è svolta dagli intercostali parasternali, grazie al fatto che la loro
inserzione sulla costola inferiore è più distante dallo sterno rispetto a quella sulla costola
superiore.
NEL RESPIRO TRANQUILLO
L’ESPIRAZIONE È UN FENOMENO
PASSIVO (3 SECONDI), DOVUTO
AL RITORNO ELASTICO DEL
POLMONE.
•MUSCOLI ESPIRATORI. I muscoli
espiratori si attivano quando aumenta
il lavoro espiratorio perché bisogna
espirare più velocemente, le vie aeree
sono ostruite, l’espirazione deve
portare il volume polmonare al di sotto
della capacità funzionale residua.
Queste condizioni si verificano
nell’iperpnea e nell’iperventilazione,
Muscoli espiratori: nell’espirazione forzata a glottide
chiusa, nella fonazione, nella tosse e
aumento del lavoro espiratorio nello starnuto. Essi sono gli
- iperpnea addominali, che spingono in alto il
diaframma e in basso le ultime costole
- iperventilazione e gli intercostali interni, che ruotano
- ostruzione le costole in basso.
Abbassano le costole
- fonazione
- espirazione forzata
- tosse
- starnuto Alzano il diaframma e
abbassano le ultime
costole
La contrazione dgli
La contrazione degli intercostali esterni alza
intercostali interni le costole
abbassa le costole
-Volume polmonare
- Flusso respiratorio
Flusso respiratorio =
PAtm-PAlv/resistenza
Ppl Patm
Effetti dell’attivazione Ppl
muscolare Palv
Ritorno
elastico Ritorno
Palv = Tin + Ppl (Tout) = 5 elastico
Patm = Tout+ Ppl (Tout)
Tin = Tout; Palv =P atm
Palv > Tin + Ppl
Espansione Patm < Tout+ Ppl + M
Palv < Patm
Tin > Tout Veloce (o con bronchi ostruiti) : ritardo nell’ingresso dell’aria
dovuto alle resistenze
Palv e Ppl diminuiscono molto
Lenta : l’aria ha tutto il tempo di entrare
Palv e Ppl diminuiscono poco
-Per ogni volume polmonare al di sopra della capacità funzionale residua, in condizioni statiche
(cioè se siamo a bocca aperta con un volume polmonare costante), la pressione alveolare è
uguale a quella atmosferica e la forza esercitata dai muscoli pareggia la tendenza del sistema
toracopolmonare a ridurre il suo volume (la tendenza del polmone al collasso supera quella
della gabbia toracica ad espandersi). Sia la forza muscolare che i ritorni elastici agiscono sullo
spazio pleurico generando una PPl tanto più negativa quanto maggiore è il volume polmonare. A
livello della pleura viscerale, la pressione alveolare Palv pareggia la somma del ritorno
elastico del polmone e della pressione intrapleurica. Se il polmone, allo stesso volume
considerato precedentemente nella condizione statica, si sta ora espandendo, la pressione
alveolare è inferiore a quella atmosferica e deve superare la somma del ritorno elastico del
polmone e della Ppl. Poiché il ritorno elastico dipende dal volume, esso è uguale a quello
presente in condizione statica. E’ quindi necessario che in condizioni dinamiche la Ppl sia
inferiore a quella osservata in condizioni statiche. Questo avviene perché, in condizioni
dinamiche l’attivazione muscolare è maggiore di quella osservata in condizioni statiche. L’
incremento della forza generata dai muscoli inspiratori produce la maggior caduta della P Pl ,
necessaria per far calare la Palv e generare il flusso inspiratorio. Quando l’inspirazione è
finita, il volume è costante, il flusso di aria si è azzerato e la Palv è uguale a quella
atmosferica.
Palv<Patm
Palv =Patm Patm
Ppl (stat)
Ppl (dyn) Patm
Ritorno
Ritorno elastico
elastico (Tout)
(Tout)
alv > Tin + Ppl (dyn) Palv = Tin + Ppl (stat)
atm < Tout+ Ppl (dyn) + Mdyn Patm = Tout+ Pp (stat) + Mstat
Tin > Tout Palv =Patm
Tin > Tout Palv < Patm
LE VARIAZIONI VOLUMETRICHE DEL COMPLESSO TORACO/POLMONARE
SONO DETERMINATE DALLE CARATTERISTICHE ELASTICHE DEL
POLMONE E DELLA GABBIA TORACICA.
- Se si gonfia un palloncino, la
pressione al suo interno è maggiore di
quella atmosferica. Questa differenza
è necessaria per vincere la tensione
elastica del palloncino, che crea una
pressione transmurale (Ptm).
C = V/Ptm.
Volume 0.04
polmonare 5 litri
D =2.5 litri
S = 2.5
5 litri
0.04
2.5 litri
0.04
0,5
1/5 di S litri
PC = 2T/R
- Il riempimento dei polmoni con
salina elimina le forze di tensione
superficiale e aumenta la compliance.
ISTERESI E TENSIOATTIVO ALVEOLARE. Il riempimento del polmone con salina
elimina anche l’isteresi della relazione volume-pressione. L’isteresi è dovuta alla presenza di
un tensioattivo alveolare che, oltre ad abbassare T, la rende dipendente dall’area della
superficie alveolare (aumentando l’area, aumenta la tensione superficiale) e dal segno delle
sue modificazioni (a parità di volume, la tensione superficiale è maggiore quando il volume
polmonare sta aumentando). A parità di superficie la tensione superficiale è minore in
desufflazione, cioè quando il volume polmonare diminuisce. Ciò è dimostrato dal fatto che, se
si misura la tensione superficiale di un film liquido, questa è indipendente dalle variazioni di
superficie. Un semplice detergente diminuisce T, ma ancora questo parametro non dipende
dalla superficie. Se al film liquido aggiungiamo invece un estratto di polmone, la tensione
superficiale oltre a diminuire diventa dipendente dall’area su cui viene valutata (aumenta
all’aumentare dell’area) e sviluppa una curva di isteresi (a parità di superficie è maggiore in
insufflazione).
3) Ca++.
Pc = 4
100 m cm H2O
bronchioli
INTERDIPENDENZA
alveolo ALVEOLARE. Un altro
meccanismo di stabilizzazione
alveolare è rappresento dal fatto
che le pareti degli alveoli sono a
contatto come le celle di un
alveare. In un sistema di questo
tipo il collasso di un alveolo genera
forze che si oppongono ad esso.
canali di
ostacola il fenomeno del collasso
Pori di Kohn alveolare (atelettasia)che si può
Lambert
verificare quando i bronchioli sono
ostruiti.
2 PAlv PATM 1 3
Ptm
-Se il volume è uguale alla CFR (fine espirazione), la pressione transmurale ( Ptm
= PAlv-PATM) è 0 e il sistema è in equilibrio; se il volume è minore della CFR, Ptm è
minore di 0: questo significa che la pressione alveolare è inferiore a quella
atmosferica e, di conseguenza, il ritorno elastico della struttura (ricordiamo che
la pressione transpolmonare corrisponde proprio alla pressione creata dal
ritorno elastico della struttura), tende ad espandere la gabbia toracica. Infatti,
se si apre la bocca, l’aria entra e il volume polmonare aumenta. Questo significa
che se siamo al di sotto della CFR l’espirazione è attiva (dobbiamo quindi
contrarre i muscoli espiratori) e l’inspirazione passiva (possiamo aumentare il
volume polmonare sfruttando l’espansione spontanea del sistema. Se il volume è
maggiore della CFR, Ptm è maggiore di 0, il ritorno elastico del polmone
comprime l’aria negli alveoli aumentando la pressione alveolare e, se si apre la
bocca, l’aria esce e il volume polmonare si riduce. Questo spiega come mai per
questi volumi l’inspirazione è attiva e l’espirazione è passiva. La compliance
toraco-polmonare è di circa 100 ml/CmH2O
-COMPLIANCE TORACICA E POLMONARE. Se, utilizzando la stessa tecnica, si
misura la differenza fra la pressione pleurica e quella atmosferica si può calcolare la
compiance toracica. Se si misura, invece, la differenza fra pressione alveolare e pressione
intrapleurica, si può valutare la compliance polmonare. A questo scopo però si preferisce
utilizzare una metodologia diversa: il soggetto porta il volume polmonare ad un livello
prestabilito (sempre in desufflazione) e mantiene la bocca aperta, in modo da portare la
pressione alveolare a zero. Il volume polmonare viene mantenuto costante attraverso la
contrazione dei muscoli inspiratori. (o espiratori). Il polmone isolato tende sempre al collasso,
la gabbia toracica quasi sempre ad espandersi salvo che per volumi maggiori del 55-75% della
capacità vitale. Alla CFR i due ritorni elastici sono in equilibrio, al di sotto prevale quello del
torace, al di sopra quello del polmone. Se il volume è superiore al 55-75% della capacità vitale,
ambedue i ritorni elastici favoriscono la diminuzione del volume toraco-polmonare.
1/Ctot=1/Cpolmonare+1/Ctoracica
VARIAZIONI PATOLOGICHE
DELLA COMPLIANCE. La compliance
polmonare e toracopolmonare si
modificano in condizioni patologiche.
Aumentano nell’enfisema e diminuiscono
nella fibrosi.
IL FLUSSO (F) RESPIRATORIO
DETERMINATO DALLE VARIAZIONI
PRESSORIE (P) DIPENDE DALLA
RESISTENZA DELLE VIE AEREE (R)
F (l/sec) = P (mmHg) / R
10
30 25 20
20
20
Quando si respira tranquillamente, fino ad un determinato volume polmonare, il punto di
uguale pressione cade in una zona dove i bronchi sono dotati di parete rigida e il condotto
rimane aperto. Aumentando lo sforzo espiratorio e, di conseguenza, il flusso respiratorio, in
ogni tratto delle via aeree, la pressione mostra una caduta maggiore (la caduta di pressione
è proporzionale al flusso) e il punto di eguale pressione si sposta verso gli alveoli: quando
entra nella zona dove i bronchioli sono collassabili si instaura il meccanismo del collasso delle
vie aeree.
RAPPORTO FRA
BRONCHI E
ALVEOLI
Riduzione di volume e quindi
di Pel
punto di
ugual
pressione
48
2
Mano a mano che l’espirazione prosegue e il volume polmonare diminuisce, diminuisce anche la
forza di retrazione del polmone. Aumenta quindi la pressione corrispondente al punto di uguale
pressione (uguale alla pressione pleurica meno la pressione generata dalla forza elastica) che
si sposta quindi verso gli alveoli, dove minore è il calibro dei bronchioli. Se il volume polmonare
è basso, la forza di retrazione è assai ridotta e i bronchioli alla base polmonare (dove la forza
di retrazione polmonare è di per se più bassa) si chiudono. Questo avviene normalmente
quando siamo in prossimità del volume residuo. Se la forza di retrazione è inferiore al
normale, come nell’enfisema, il flusso espiratorio è molto limitato e la chiusura avviene a
volumi polmonari più vicini a quelli di riposo.
Aumento di resistenza
punto di
ugual
pressione
40 20
Il punto di ugual pressione si sposta verso gli alveoli anche quando aumentano le resistenze
bronchiali: ciò è dovuto al fatto che la pressione diminuisce a valle della zona interessata
dalla diminuzione del diametro del condotto bronchiale
IL LAVORO RESPIRATORIO COSTITUISCE IL 3-5% DEL CONSUMO
BASALE DI ENERGIA ED É FORMATO DA 2 COMPONENTI.
-Si distinguono il lavoro fatto contro le forze elastiche (dipende dal volume) e il lavoro
contro le forze di attrito generate dalla resistenza al flusso e dallo scorrimento tissutale
(dipende dal volume tidale, dalla velocità del flusso e dalle resistenze delle vie aeree).
Ricordiamo che il lavoro (L) è uguale alla forza (F) per lo spostamento (d): L = F x d. La
pressione (P) è uguale a F diviso la superficie (S): P= F/S. Pertanto si ottiene: L = P x
S x d = PxV (V=volume).
-DIAGRAMMA PV. Il lavoro respiratorio si visualizza in un diagramma PV, dove V è il
volume polmonare e P la pressione intrapleurica. Su questo diagramma il lavoro corrisponde
all’area compresa fra la curva e l’asse passante per il valore della pressione pleurica a riposo.
Nell’inspirazione, la pressione intrapleurica diminuisce e il volume aumenta e si compie lavoro
sul sistema toraco polmonare. In espirazione la pressione intrapleurica ritorna ai valori di
partenza e il sistema diminuisce di volume: in questo caso il sistema toraco-polmonare
restituisce il lavoro compiuto durante l’inspirazione. Se però la pressione intrapleurica
aumenta al disopra del suo livello a riposo nuovamente è il sistema toraco-polmonare che
compie lavoro.
Condizione - Le forze di attrito dovute alla resistenza
statica delle vie aeree fanno si che le pressioni
registrate durante l’inspirazione dinamica
siano minori di quelle osservate in condizioni
Lavoro statiche allo stesso volume. Il lavoro
(fatto):
compiuto durante l’inspirazione corrisponde,
A+B
nella figura accanto, ad A (lavoro elastico)+B
(lavoro contro le resistenze). Durante
l’espirazione il volume diminuisce e, pertanto
il lavoro compiuto ha segno opposto a quello
dell’inspirazione: il sistema restituisce
l’energia elastica immagazzinata. Però parte
di essa è dissipata per vincere ancora le
resistenze ( C ). Il lavoro espiratorio
corrisponde dunque a –(A-C). Il lavoro totale
Lavoro è dunque: A+B-A+C = B+C. In altre parole, il
(restituito): lavoro elastico compiuto nell’inspirazione
-(A-C)
viene restituito durante l’espirazione e,
pertanto il lavoro di una respirazione
tranquilla consiste solo in quello necessario
per vincere le resistenze.
- Nella ventilazione a
riposo il lavoro elastico
Lavoro è maggiore di quello
“restituito“
in espirazione
+ contro le resistenze e
l’espirazione è un
(ciclo AD) fenomeno passivo. Se
aumenta la velocità del
Lavoro respiro, la pressione
ulteriore intrapleurica supera il
da valore di riposo e può
compiere diventare positiva se il
(ciclo AD) respiro è
particolarmente veloce.
In questi casi il lavoro
contro le forze di
- attrito può superare
quello elastico
Nel ciclo AD il lavoro restituito dal sistema,
elastico restituito in richiedendo così
espirazione (+) è l’attivazione dei muscoli
inferiore a quello
contro le resistenze espiratori.
(-)
normale
PATOLOGIE RESTRITTIVE E
OSTRUTTIVE. Il lavoro
respiratorio elastico aumenta nelle
patologie restrittive, quello contro
le resistenze nelle patologie
ostruttive
Patologia restrittiva
Patologia ostruttiva
Soggetto
patologico
- In espirazione l’aria
provenienti da questi
alveoli può entrare in
quelli normali,
producendo un
movimento inutile di
aria (“pendelluft”).
Se la ventilazione è costante e corrisponde al valore
normale, il lavoro respiratorio minimo lo si ottiene per una
frequenza di 12 atti al minuto. Il lavoro elastico è elevato
alle basse frequenze (alto volume tidale), quello contro le
resistenze aumenta con la frequenza (elevata velocità).
Quindi noi respiriamo 0.5 litri di aria 12 volte al minuto
perché questa è la combinazione energeticamente meno
dispendiosa.
Se il polmone ha raggiunto la capacità vitale (A), non si può fare uno sforzo inspiratorio, mentre uno sforzo
espiratorio a glottide chiusa porta il volume polmonare al 75% della capacità vitale, con una pressione alveolare di
circa 225 mmHg (B).
Pressione sviluppata a causa delle
proprietà elastiche del complesso
Pressione toracopolmonare
generata solo dal
contributo
Pressione generata dal
muscolare
contributo muscolare
Relazione volume
pressione del
sistema
toracopolmonare
Pressione generata
solo dal contributo
muscolare
Se il polmone ha raggiunto il volume residuo (C), non si può fare uno sforzo espiratorio ulteriore,
mentre un’ispirazione a glottide chiusa porta la pressione alveolare a –125 mmHg (D), aumentando il
volume polmonare del 18% della capacità vitale.
-Descrivere i movimenti del diaframma e delle costole che producono la
ventilazione
-cosa avviene al polmone e alla gabbia toracica quando lo spazio pleurico viene a
contatto con l’esterno?
-Si può ancora muovere la gabbia toracica e far contrarre il diaframma in tale
condizione?
-Il valore della pressione intrapleurica a fine inspirazione dipende dal volume
raggiunto, dalla velocità del respiro o da tutti e due i parametri? E il valore a
metà dell’inspirazione?
-Se durante due cicli diversi uno stesso soggetto mostra, durante l’inspirazione,
allo stesso valore di volume polmonare pressioni pleuriche corrispondenti a -7 e
-9 cmH2O, che differenza sostanziale esiste fra i due cicli respiratori?
-spiegare con un disegno in che modo la forza di retrazione elastica del polmone
agisce sui bronchi.
-In che modo la diminuzione di volume polmonare sposta il punto di ugual
pressione e in quale direzione?
-graficare il lavoro compiuto da una massa su una molla con e senza attriti.
-Cos’è il pendelluft?