Sei sulla pagina 1di 89

CONCETTI GENERALI IN INFETTIVOLOGIA

Contaminazione: occasionale, senza impianto, a esaurimento


spontaneo

Infezione: impianto, moltiplicazione, può causare:

•colonizzazione (microrganismi commensali o simbionti) in genere


clinicamente inapparenti

•infezione asintomatica (agenti infettivi a bassa patogenicità)

•malattia infettiva (agenti infettivi parassiti): trasmissibile in vario


modo:
•da uomo a uomo (via verticale, nfezioni ST; via aerogena, ecc.)
•da animali a uomo (zoonosi), foodborne per es.
•da veicoli contaminati (acqua=waterborne)
•da vettori (arthropode borne)
Interazione
micro / macrorganismo
• La malattia infettiva rappresenta solo
una delle molteplici modalità di
interazione e non la più frequente tra
micro - e macrorganismo.

• Nella maggior parte dei casi il contatto


con un potenziale patogeno non si
traduce in un evento sfavorevole per
l’ospite.
Contaminazione / Infezione
• Contaminazione : transitoria, occasionale
presenza di un microrganismo sulla cute o
mucose dell’uomo o animale.
Il contaminante non si moltiplica, sopravvive
per breve tempo, non riesce ad impiantarsi
stabilmente nella zona contaminata.

• Infezione: attiva moltiplicazione e quindi


impianto del microrganismo.

nb: Infezione non corrisponde sempre a malattia.


es: epatite B infezione / malattia = 15 / 1
Esito del contatto
• Microrganismo :
patogenicità, virulenza, invasività,
carica infettante, contagiosità e
tossinogenesi

• Macrorganismo:
età, stato nutrizionale, immuno-
competenza, fattori genetici,
gravidanza, co-morbidità.
CONCETTI GENERALI IN INFETTIVOLOGIA

Patologia infettiva classica causata da agente patogeno (invasivo,


tossigeno, virulento) in soggetto immunocompetente;

Patologia infettiva da agenti a patogenicità condizionata causata da


agenti della flora endogena o ambientali (commensali, simbionti) in
soggetti immunoincompetenti
Il colera a Londra
Il momento storico corrisponde alla metà del XIX secolo, prima del "periodo
d'oro" della Microbiologia (1879-1900), prima che i batteri venissero riconosciuti
come agenti di malattia e prima della "scoperta" dell'agente del colera dell'uomo
(Vibrio cholerae). In quel periodo il colera compariva regolarmente in Europa,
causando elevata mortalità oltre a drammatici problemi sociali. Nonostante le
conoscenze mediche a quel tempo fossero assai più limitate di quelle odierne,
era tuttavia noto che:
la principale manifestazione clinica era la diarrea acquosa profusa;
venivano spesso coinvolti interi nuclei familiari;
la malattia colpiva raramente medici e infermiere, benché essi fossero a
costante contatto con ammalati; ciò contrastava con la visione corrente
secondo cui le malattia contagiose venivano contratte attraverso l'inalazione
di "miasmi" o "esalazioni" provenienti dagli individui affetti.
La prima epidemia di colera: 1848-49

Dopo una violenta epidemia nel 1832, lo spettro del colera ricomparve a Londra

nel 1848, provocando oltre 15.000 morti.

Vennero colpite soprattutto le persone che abitavano nelle povere case situate

al di sotto del livello del Tamigi, lungo le banchine del fiume.

La malattia colpì con violenza i quartieri londinesi situati a sud del Tamigi, ed in

particolare - così notò Snow - quelli serviti da due Società di

approvvigionamento idrico: la "Southwark & Vauxhall Water Company" e

la "Lambeth Water Company".


L'acqua distribuita da entrambe le società veniva prelevata direttamente dal fiume, in

una zona prossima al centro della città.

Vale la pena di ricordare che in quel periodo erano già relativamente diffusi nella città i

servizi igienici dotati di acqua corrente, e che fin dal 1830 erano stati messi in funzione i

primi impianti fognari. L'acqua veniva portata alle abitazioni attraverso una fitta rete

gestita da alcune aziende private. Ogni azienda ampliava a propria discrezione la

propria rete, anche in concorrenza con altre aziende, e quindi si era venuta a creare

una sovrapposizione di reti idriche tale che lo stesso quartiere, od anche lo stesso

edificio, era sovente servito da due o più società.


Durante l'epidemia, Snow lavorò intensamente a raccogliere dati ed

osservazioni riguardanti soprattutto le abitudini di coloro che erano stati

colpiti e di quelli che erano rimasti sani, e continuò la raccolta

retrospettiva dei dati anche dopo l'estinzione dell'epidemia. In base alle

informazioni raccolte, Snow fu in grado di avanzare le seguenti ipotesi,

per quel tempo molto innovative se non addirittura rivoluzionarie:

il colera veniva certamente trasmesso dagli individui ammalati a quelli

sani;

la trasmissione doveva avvenire attraverso un qualche "veleno" (poison)

che era in grado di "moltiplicarsi" nell'individuo ammalato;


il "veleno" poteva essere portato attraverso qualche via, e quindi

provocare malattia a distanza; cioè, non era necessario avere uno stretto

contatto con l'ammalato né tanto meno inalare le sue "emanazioni“;

il "veleno" doveva essere introdotto nell'organismo per ingestione di

qualche sostanza, cioè per via digerente, e non per altra via, essendo la

diarrea la prima e principale manifestazione della malattia;

l'acqua potabile rappresentava la peculiare, ma non esclusiva, via di

diffusione del "veleno" alle persone sane.


Snow anticipava di 32 anni la "scoperta" del batterio agente del colera

(Vibrio cholerae) e di un decennio la dimostrazione, avvenuta ad opera

di Pasteur, che organismi viventi microscopici sono causa di epidemie.

Inoltre, la teoria di Snow contrastava con quella corrente all'epoca,

secondo la quale le malattie venivano trasmesse dall'inalazione di

esalazioni (miasmi).

Ecco perché le ipotesi di Snow vennero accolte freddamente dal mondo

scientifico e caddero nel vuoto, alla stregua della miriade di idee

disparate, e per lo più prive di fondamento scientifico, che a quel tempo

si propagavano in occasione di ogni epidemia di colera.


La seconda epidemia di colera: 1853-54
Fra il 1849 ed il 1853 a Londra non vennero segnalati casi di colera. In questo
periodo, una delle due società dell'acqua (la Lambeth) ristrutturò gli
impianti, spostando a monte della città il punto di rifornimento dell'acqua.
L'altra società (Southwark & Vauxhall) continuò a prelevare l'acqua dal tratto di
fiume nella City.
Nell'estate del 1853 il colera riesplose; anche questa volta, la maggiore frequenza di
casi di malattia si ebbe a sud del Tamigi.

Snow si mise nuovamente all'opera, raccogliendo ancora i dati riguardanti la
mortalità in rapporto alla Società fornitrice dell'acqua. Lo studio venne ampliato
attraverso l'ottenimento - dal "General Registar Office" - dei dati sul numero di
abitazioni servite da una o l'altra delle società dell'acqua. La situazione risultava la
seguente:
I suddetti dati, insieme ad altri (come, ad esempio, quelli riguardanti il

numero di persone servite dalle Società fornitrici di acqua e la relativa

mortalità per colera), e pur tenuto conto delle sovrapposizioni degli

acquedotti, dimostravano con sufficiente chiarezza - secondo Snow - che

l'acqua Southwark & Vauxhall era una causa importante della malattia.

Questa ipotesi era confortata anche dal fatto che la mortalità nelle

abitazioni servite dalla Lambeth, a motivo dello spostamento a monte del

punto di raccolta dell'acqua, era diminuita rispetto alla precedente

epidemia.
Nella tarda estate dello stesso anno il colera continuava a colpire con

durezza, ed in particolare si verificò una grave epidemia fra Broad Street e

Cambridge Street, proprio nella zona ove Snow risiedeva (corrispondente

all'odierno, centralissimo quartiere di Soho).

Questa epidemia, la cui storia è divenuta leggendaria, venne studiata da

Snow ancor più meticolosamente, e venne anche preparata

una mappa della zona, in cui erano riportati graficamente sia i decessi che

la localizzazione delle pompe pubbliche per l'acqua.


Dall'esame della mappa, era evidente che i casi erano incentrati attorno alla

pompa pubblica di Broad Street, da cui sgorgava acqua dellaSouthwark &

Vauxhall. Snow, di fronte ad una assemblea di increduli ma preoccupati ufficiali

governativi, chiese ed ottenne che la maniglia della pompa di Broad Street fosse

rimossa. A partire da quel giorno, i casi di malattia in quella zona continuarono a

diminuire, ed in pochi giorni la malattia si esaurì.

Oggi Broad St. si chiama Broadwick St., e nelle vicinanze del luogo dove era

collocata la pompa si trova un pub ("John Snow Pub") nel quale è conservata la

maniglia originale (o almeno così si dice) della pompa.


EPIDEMIOLOGIA IN INFETTIVOLOGIA

Studi epidemiologici

Approccio sperimentale: la realtà viene modificata alterando una


delle variabili e registrando successivamente gli eventuali
cambiamenti indotti;

Approccio osservazionale: descrive la realtà mediante:

Studi trasversali od orizzontali che forniscono un’immagine statica


della realtà = analizzano la prevalenza della malattia;

Studi longitudinali o prospettici: riesame periodico della popolazione


in studio che consente di valutare la storia naturale della malattia=
analizzano l’incidenza della malattia;

Studi caso-controllo: la ricerca parte dalla malattia, si divide la


polazione in studio in due gruppi, uno composto dai soggetti malati
(casi) ed uno composto dai soggetti sani (controlli). Sulla base di
informazioni circa la pregressa esposizione al fattore di rischio in
esame viene verificato il legame tra esposizione e malattia.
EPIDEMIOLOGIA IN INFETTIVOLOGIA

Morbosità: No. dei soggetti malati / No. degli appartenenti alla


popolazione

Mortalità: No. morti / popolazione a rischio

Letalità: No. morti per una data malattia / No. casi della stessa
malattia

Incidenza: No. nuovi casi di malattia / No. soggetti esposti al rischio


nel tempo

Prevalenza: No. dei casi di malattia presenti / No. totale soggetti del
gruppo
EPIDEMIOLOGIA IN INFETTIVOLOGIA

Epidemia: comparsa di un’elevata incidenza di casi di malattia


superiore ai valori attesi, favorita da determinate situazioni, con cicli
che possono essere:

•stagionali (in rapporto alle modificazioni del clima, della


temperatura, che favoriscono lo sviluppo di vettori, diverse abitudini
di vita, ecc.).

•poliennali : dovute a variazioni della recettività nella popolazione.

Andamento endemo-epidemico: accentuazioni di tipo stagionale della


frequenza dei casi.

Endemia: malattia costantemente presente o molto frequente in una


popolazione o area geografica con i casi apparentemente non
collegati;
Un tipico esempio di applicazione di
tali proporzioni è rappresentato dalle
indagini epidemiologiche da compiere
in occasione di focolai
di tossinfezione
alimentare nell'uomo.
Infatti, in questi casi è piuttosto facile,
tramite un semplice questionario,
identificare le persone «esposte» ad
un particolare alimento (cioè quelle
che se ne sono cibate); inoltre, la
sintomatologia è generalmente molto
evidente, quindi non offre difficoltà
nemmeno l'accertamento della
presenza di «malattia». Le proporzioni
così ottenute vengono poi interpretate,
come sempre con l'ausilio della
statistica, per individuare l'alimento più
probabilmente responsabile.
ESEMPIO. Si è verificato un focolaio di gastroenterite dopo un pranzo di nozze
cui hanno partecipato 92 persone. Fra gli alimenti presi in considerazione, quello
più sospetto è il gelato alla vaniglia. Avevano mangiato gelato alla vaniglia 32
persone.Di queste, 30 si sono ammalate. Fra le 60 che non avevano mangiato il
gelato alla vaniglia, se ne sono ammalate 7. I dati vengono tabulati nella Tabella
a destra. Calcoliamo alcune proporzioni utili in questi casi: 

esposti=32/92; 

ammalati=37/92; 

ammalati ed esposti=30/92; 

ammalati negli esposti= 30/32; 

ammalati nei non esposti=7/60; 

esposti negli ammalati=30/37; 

esposti nei non ammalati=2/55.

Convenzionalmente quando si dice, ad esempio, «ammalati negli esposti» NON
si indica la semplice frequenza (nell'esempio: 30), ma si intende invece la
proporzione di ammalati fra gli individui esposti, e cioè 30/(30+2). Lo stesso
dicasi per gli altri parametri (esposti negli ammalati ecc.).

Si può calcolare anche l'odds ratio, che è il rapporto fra (odds di esposizione nei
casi) e (odds esposizione nei non-casi): (30/7)/(2/53)=113.6.
Calcolo dell'odds ratio

Con il termine inglese odds in statistica si intende il rapporto tra la


probabilità p di un evento e la probabilità che tale evento non accada (cioè la
probabilità (1-p) dell'evento complementare)

L'odds ratio è definito come l'odds della malattia tra soggetti esposti, diviso
l'odds della malattia tra soggetti non esposti.

Se il valore dell'OR è uguale a 1, significa che l'odds di esposizione nei sani è


uguale all'odds di esposizione nei malati, cioè il fattore di rischio è ininfluente
sulla comparsa della malattia. Se il valore dell'OR è maggiore di 1, il fattore di
rischio è o può essere implicato nella comparsa della malattia; se il valore
dell'OR è minore di 1 il fattore di rischio in realtà è una difesa contro la malattia.
Pandemia: epidemia diffusa a diverse aree geografiche del mondo, con
alto numero di casi ed elevata mortalità

Si sono verificate numerose pandemie, fra le più recenti l'"influenza


spagnola" nel 1918, l'"influenza asiatica" nel 1957, l'"influenza di Hong
Kong" nel 1968, l'HIV.
Il termine pandemia si applica solo a malattie o condizioni
patologiche contagiose. Di conseguenza, non si può parlare di pandemia
per il cancro.
Secondo il WHO le condizioni affinché si possa verificare una vera e
propria pandemia sono tre:
la comparsa di un nuovo agente patogeno;
la capacità di tale agente di colpire gli uomini, creando gravi patologie;
la capacità di tale agente di diffondersi rapidamente per contagio.
Nov 2002 – May 2004

Nov. 16, 2002 -- The first case of an atypical pneumonia in the Guangdong
province in China.

Feb. 26, 2003 -- First cases of unusual pneumonia reported in Hanoi, Vietnam.

Feb 28, 2003 -- WHO officer Carlo Urbani, MD, examines an American businessman with
an unknown form of pneumonia in a French hospital in Hanoi, Vietnam.

March 10, 2003 -- Urbani reports an unusual outbreak of the illness, which he calls
sudden acute respiratory syndrome or SARS, to the main office of the WHO. He
notes that the disease has infected an usually high number of healthcare workers (22)
at the hospital.

March 12, 2003 -- WHO issues a global alert about a new infectious disease of
unknown origin in both Vietnam and Hong Kong.

March 29, 2003 -- Carlo Urbani, who identified the first cases of SARS, dies as a result of
the disease.
Ospite indifeso

Ad ↑ rischio di complicanze infettive a causa


di difetti qualitativi o quantitativi di una o più
componenti delle difese dell’ospite.
Difese dell’ ospite

Barriere fisiche Cute e mucose

Difese Cellule fagocitiche


“immunologiche” specializzate
Immunità umorale: Ig,
Complemento
Immunità cellulo mediata
Circondario microbico e riserva di
infezione
Normale flora microbica endogena
(agenti potenzialmente produttori di malattie,
in dipendenza dello stato delle difese. )
Eludono i postulati di Koch )
Flora microbica esogena
a) saprofiti
b) patogeni (es: Cl.tetani, Cl. botulinum, B. anthracis)
Flora o agenti morbosi degli animali →
antropozoonosi (Brucella spp., C. psittaci, H5N1..)
Attributi dei patogeni
• Organismi extracellulari
( capaci di prevenire la fagocitosi o approfittare dei deficit
fagocitari ) Es. pneumococco..
• Organismi intracellulari facoltativi
( in grado di resistere al killing intracellulare: parassiti spesso
del reticoloendotelio). Es. Brucella, M. tuberculosis…
• Organismi intracellulari obbligati
( utilizzano parte dell’apparato metabolico della cellula ospite
a scopo nutrizionale o energetico ) Es. M.leprae, Chlamidiae…
Interazione
Ospite – agente patogeno
1. Aderenza del patogeno all’organismo
2. Crescita nelle cellule epiteliali
3. Invasione sotto epiteliale
4. Incontro con le cellule fagocitarie
5. Diffusione
6. Meccanismi di danno cellulare e tissutale
7. Meccanismi di difesa specifica dell’ospite
Interazione ospite – agente patogeno
Ingresso del patogeno

Attraverso cute, congiuntiva, mucosa


respiratoria, mucosa intestinale, mucosa
urogenitale.
1. Patogeni con specifici meccanismi di attacco e/o
penetrazione
2. Agenti introdotti da puntura o morso di un vettore
3. Danno o deficit delle difese
( ferite, danno della mucosa respiratoria da agenti del
primo gruppo, anormalità tratto urinario interferenti
con il flusso, deficit generale delle difese etc…)
Meccanismi per produrre malattia

1. Capacità di metabolizzare e moltiplicarsi


nei tessuti dell’ospite
1. Capacità di resistere ai meccanismi di
difesa dell’ospite per periodo sufficiente a
raggiungere il numero richiesto per
produrre malattia
CUTE
Barriera naturale, meccanica
Lesioni di continuo:
virus vaccinico, HBV, Leptospira, B. anthracis
( carbonchio ), Infezioni CVC relate….
a) Morsicature, punture di insetto:
Malaria, leishmaniosi, Chagas, babesiosi,
tripanosomiasi africana, rickettsiosi,TBE,
Rabbia, Peste…
Desquamazione
Flora saprofitica: acidità del film sebaceo
interferenza batterica (Propionibacterium acnes ritarda la
colonizzazione da parte di S. pyogenes e S. aureus, grazie alla
produzione di cataboliti lipidici)
VIE AEREE ALTE
NEL SECRETO NASALE LISOZIMA (muramidasi)

PARETE RIGIDA GRAM -


(scinde il legame 1-4 tra acido N-acetilmuramico e N-
acetilglucosamina)
Interferenza batterica trs S. viridanti e pneumococco
nel faringe
MUCOSA BASSE VIE RESPIRATORIE

Scala mobile muco-ciliare


Difese distrettuali
Macrofagi alveolari
Scala mobile muco-ciliare
MECCANISMI MECCANICI DELLE VIE AEREE

ST(A)ERNUTO ESTERNO

TOSSE ESTERNO

ESPETTORAZIONE ESTERNO O
DEGLUTIZIONE STOMACO DIGESTIONE
TRATTO RESPIRATORIO
PATOLOGIA
A) Meccanismi specifici di attacco a epitelio
mucoso ( da parte dell’agente infettivo )

Scala mobile muco-ciliare

B) Deficit nelle difese distrettuali


Macrofagi alveolari
Meccanismi specifici di attacco a epitelio della
mucosa respiratoria

Mixovirus: emoagglutinina recettore epiteliale (ac.sialico)


Mycoplasma pneumoniae recettore neuraminico su
cellule epiteliali
Rhinovirus, Bordetella pertussis….. Altri recettori
Deficit nelle difese distrettuali
a) Danno scala mobile mucociliare pre-esistente
( S. di Kartagener, bronchite cronica, fumo di sigarette,
inquinamento atmosferico, aria secca non umidificata,
anestesia generale…)
b) Danno scala mobile mucociliare indotto
( Bordetella pertussis, Haemophilus influenzae, Mycoplasma
pneumoniae, Virus influenzali, Morbillo.. Ciliostasi )
c) Daeficit di α1-antitripsina (che inibisce gli enzimi batterici)
d) Danno dei macrofagi alveolari
(Asbestosi, Pneumoconiosi…)
APPARATO GASTRO-ENTERICO

Meccanismi di difesa: INTEGRITA’ DELLE MUCOSE


ricambio cellulare
defecazione = 1012/die batteri
eliminati
vomito, diarrea
lisozima (saliva)
Mucosa Orofaringea

Flora normale ha spesso capacità di adesione


ai denti o alle superfici mucose
Str. mutans sintetizza destrano dal saccarosio,
forma con questo uno strato adesivo ai denti..
Str. pyogenes con proteina M si attacca a
cellule faringee

Saliva come difesa ( azione detergente, antimicrobica )


1 l/die → diminuzione flusso per 3 - 4 ore
→ crescita batterica : bocca settica !
manca nella scialolitiasi=litiasi delle ghiandole salivari
Muco ( effetto barriera, IgA )
Acidità gastrica, enzimi
proteolitici=tampone da cibi, manca nei gastroresecati,
acloridrici (+esposti a salmonelle, colera, giardia, virus
dotati di involucro) Sindrome da contaminazione del
tenue
Bile ( seleziona enterobatteri,
enterococchi , C. perfringens)
Normale flora microbica stanziale
I commensali non sono inglobati da cellule
epiteliali

Flora batterica endogena


importante fattore limitante la crescita di un
patogeno potenziale per competizione o
produzione di metaboliti tossici
( es. anaerobi intestinali → produzione di acidi
grassi → ostacola la crescita locale di salmonelle )
BARRIERE FISICHE Tratto urogenitale

Meccanismo di difesa: azione meccanica dell’urina


Uretra maschile sterile tranne nel suo terzo terminale
Nel maschio esiste la spermina prodotta dalla prostata che inibisce batteri Gram +
e micobatteri)

Uretra femminile più breve ( deformità nel rapporto sessuale!)

→ Facili infezioni ascendenti nella donna


→ Facili infezioni urinarie nel ristagno (anomalie vescicali,
ipertrofia prostatica, calcolosi)
→ Facili infezioni alte se c’è reflusso vescico-ureterale
Uretra femminile
Uretra maschile
BARRIERE FISICHE Tratto urogenitale

La vagina non ha meccanismi di pulizia:


Nella vita riproduttiva: glicogeno nelle
cellule epiteliali, → Dőderlein, acido
lattico → meccanismo di difesa.

Gonococco dà uretriti , perché si attacca alla


superficie uretrale per mezzo di fini “pili”
Bacillo di Dőderlein
e cellula squamosa epiteliale vaginale
Adesione gonococco
BARRIERE FISICHE Congiuntive

Difesa data dalla azione meccanica delle


lacrime
Necessità per patogeni di attaccarsi alla
superficie congiuntivale:
Chlamidiae ( Tracoma… )
Adenovirus 8 ….
Patogeni che, diffondendo in superficie,
non penetrano sistemicamente
Agenti Tratto respiratorio e Tratto Cute Tratto
congiuntiva uro-genitale intestinale
virus Influenza, v. para- papillomi Porro, Diarrea
influenzali, Rhinovirus mollusco uomo o topo
Coronavirus contagioso
Chlamydiae TRIC* - -
agents
Myco- M.pneumoniae T.strains - -
plasma Ureaplasma
urealytycum
Batteri B.pertussis, Gonococco Stafilocochi Salmonelle
C.diphteriae, Shigelle
streptococchi
Funghi C.albicans C.albicans Trichophyton -
spp
Protozoi - T. vaginalis - E.. coli

*Trachoma and inclusion conjunctivitis


Diffusione attraverso l’organismo
Microrganismi extracellulari

• Replica fuori delle cellule


• Replica locale prima di diffusione sistemica
• Replica svantaggiosa: prodotti del loro
metabolismo inducono l’ infiammazione

NB: usuale riscontro di leucocitosi neutrofila


Diffusione attraverso l’organismo

Microrganismi intracellulari


agente Tratto Tratto uro- Cute Tratto


respiratorio e genitale intestinale
congiuntiva
Virus Morbillo, rosolia, Herpes simplex Arbovirus Enterovirus
varicella Adenovirus

Chlamidiae Psittacosi, Linfogranuloma - Q fever


Rickettsie Febbre Q venereo

Batteri M. tuberculosis Tr. pallidum B.anthracis S. typhi

Funghi Criptococcosi - Madurmomicosi Blastomicosi


Istoplasmosi

Protozoi Toxoplasmosi Malaria E. histolytica


Tripanosomiasi
Invasione sottoepiteliale
Superamento della membrana basale, la cui integrità
è inficiata da flogosi e da danno cellulare
Invasione sottoepiteliale
Superamento della membrana basale, la cui integrità
è inficiata da flogosi e da danno cellulare

Risposta infiammatoria
Batteri piogeni → liberazione fattori chemiotattici
→ essudato a PMNL
Virus → necrosi cellulare o IC →
fattori chemiotattici più deboli →
PMNL presto rimpiazzati da macrofagi
Risposta infiammatoria

Filtro locale: Uptake del patogno da parte di cellule


endoteliali del sistema linfatico
Fluido tessutale →
Capillari linfatici → seni marginali e
seni intermedi dei linfonodi:
macrofagi → cattura del microrganismo
→ LINFOADENOPATIA DISTRETTUALE
Filtro sistemico: Organi ipocondrici
Milza ± fegato → IN SETTICEMIE
Incontro del microorganismo con
la cellula fagocitaria

Cellule fagocitarie:
PMNL difesa più potente. Turnover 24 - 48 ore
Macrofagi ( fegato, milza, midollo ) Turnover più lento
Macrofagi ( seni linfatici )
Macrofagi ( alveolari, pleurici, sub epiteliali, peritoneali)
Cellule epidermiche
epiteliali
endoteliali
Localizzazione

Pre requisito:
Superamento membrana basale endoteliale
( meno sviluppata nello sviluppo fetale e nella
riparazione da un trauma )
Endotelio continuo: SNC, connettivo, scheletro,
cuore
“ “ fenestrato: glomeruli, pancreas, plessi
coroidei, ileo, ceco
Localizzazione
SNC

Nel lume capillare ( herpes, morbillo… )


Neuroni ( rabbia )
Cellule glia ( JC, papovavirus )
Neuroni + glia ( la maggior parte )
CSF

I capillari dei plessi coroidei hanno endotelio fenestrato.


Passano la barriera:
Virus ( Polio, Echo, Coxsackie.. )
Batteri ( BK, Listeria, Meningococchi, Haemophilus )
Funghi ( Criptococco )
Localizzazione
Cute

Rash
a) per interazione virus-linfocita sensibilizzato a livello capillare
( morbillo…)
a) per endotelite ( rickettsie ,
meningococchi)
a) per IC localizzati nei vasi del derma ( virosi )
b) per tossine ( scarlattina )
c) per diffusione dai vasi a strati superficiali con necrosi focale,
vescicole ( Treponema, Leishmania,VZV, altri herpes )
Localizzazione
Feto
a) Localizzazione nei vasi materni, moltiplicazione,
interruzione della integrità della giunzione

( es: Treponema, Toxoplasma… ).

a) Localizzazione e accrescimento attraverso la giunzione

(es: virus della rosolia, CMV..)


Localizzazione

Muscoli scheletrici e cuore


Coxsackie , Tripanosomi

Sistema nervoso periferico


M. Leprae ( cellule perineurali e epineurali ),
Virus erpetici.
Tossina tetanica
Meccanismo di azione
• Infezioni senza danno cellulare

virus
• “ “ con danno diretto
microorganismi intracellulari

esotossine
• “ “ con danno indotto
endotossine

• Infezioni con danno indiretto


Infezioni con danno diretto

Virus
Per meccanismi aspecifici
• Membrana cellulare o lisosomiale
• Edema endocellulare ( “rigonfiamento torbido” )
Per meccanismi specifici
• Corpi inclusi nucleari (herpes)
• “ “ citoplasmatici (rabbia, poxvirus)
• Cellule giganti per fusione (morbillo, CMV)

Microorganismi intracellulari
Distruzione delle cellule fagocitarie
(Brucella spp, Listeria, BK)
Infezioni con danno indotto

Esotossine ad azione locale:

Cl. welchii tossina α (gangrena gassosa)


S. aureus tossina esfoliante, TSST enterotossina
Vibrio cholerae, E. coli 055, 0111 enterorossina
S. dysenteriae, E. coli 0124 enterotossina endocellulare
B. anthracis fattore edemigeno, fattore letale…
C. diphteriae tossina difterica

Infezioni con danno indotto
Esotossine ad azione sistemica:

Difterite: tossina cardiotossica e neurotossica


Tetano: tossina con azione a livello SNC
Botulismo: neurotossina ( 7 varianti antigeniche )
Scarlattina: tossina eritrogenica
Carbonchio: 3 esotossine PA (antigene protettivo),
EF ( fattore edemigeno ), LF ( fattore letale )
Infezioni con danno indotto
Endotossine

LPS : 3 componenti :

polisaccaride centrale comune Gram -


polisaccaride O specifico
Lipide A

LOS: meningococchi
Infezioni con danno indiretto

Su base infiammatoria
per materiale necrotico cellulare,
sostanze derivanti da patogeni,
mediatori liberati da cellule vive infettate,
citochine liberate da mediatori dell‘ infezione
( shock settico )

Per risposta immunitaria ( Ig mediata, linfocito-mediata )


( malattia reumatica, encefaliti post infettive,
epatite B )
Infezioni con danno indiretto

Su base infiammatoria
per materiale necrotico cellulare,
sostanze derivanti da patogeni,
mediatori liberati da cellule vive infettate,
citochine liberate da mediatori dell‘
infezione
( shock settico )

Per risposta immunitaria ( Ig mediata, linfocito-


mediata )
( malattia reumatica, encefaliti post
infettive,

Potrebbero piacerti anche