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7. Empirismo logico.

Carnap: intensione/estensione
possibilità/necessità

a.a. 2020/2021

Corso Filosofia del linguaggio


Elisabetta Sacchi

1
Empirismo logico
• Si caratterizza come un movimento filosofico più che come un insieme preciso di dottrine e
posizioni filosofiche condivise
• Si sviluppa tra gli anni ‘20 e ’30 in Europa e prosegue, per lo più negli Stati Uniti, negli anni ’40
e ’50
• Elementi comuni
– l’adesione all’empirismo senza però una convergenza rispetto a quale forma fosse da
prediligere
– Forte interesse per la metodologia scientifica
– Ferma convinzione del ruolo della scienza nel promuovere un radicale rinnovamento
della società
• E.L. comprende due gruppi
– Circolo di Vienna
– La Società berlinese per la filosofia empirica/scientifica (diretta da Hans Reichenbach)
• Presente anche in altri paesi: Inghilterra, Francia, Scandinavia, Varsavia (Alfred Tarski)
• Non solo filosofi ma anche scienziati, logici, matematici, economisti…intellettuali
Circolo di Vienna
(dal 1907)
• Moritz Schlick (1882-1936): fisico e filosofo
– 1922: cattedra di Filosofia delle Scienze Induttive
• Rudolf Carnap (1891-1970): filosofo e logico.
• Otto Neurath (1882-1945): sociologo e filosofo della scienza (temi:
fisicalismo, lotta alla metafisica, unità della scienza). Molto attivo
politicamente
• Hans Hahn (1879-1934): matematico (ebbe Gödel tra i suoi studenti)
• Friedrich Waismann (1896-1959): filosofo (frequenti rapporti con
Wittgenstein). Termina la sua carriera a Oxford
• Kurt Gödel (1906-1978): matematico e logico (teoremi di incompletezza,
platonismo in filosofia della matematica). Svolse la sua attività a Princeton
presso Institute for Advanced Study
Evoluzione
• 1936: Schlick viene assassinato
• 1938: l'Austria viene annessa alla Germania di
Hitler
• Fine anni '30: emigrazione in Inghilterra e negli
Stati Uniti
• Ricezione semplificata: neo-positivismo
diventa la filosofia delle istituzioni
universitarie, ma perde di aggressività
ideologica
Positivismo logico
• positivismo: Auguste Comte. Ma anche
empirismo di David Hume e Ernst Mach.
Fondare la conoscenza sull'esperienza
• logico: ruolo della logica simbolica.
Rappresentazione formale della struttura della
scienza: uso di linguaggi formali
Storiografia tradizionale
• contrapposizione fra filosofia analitica e
continentale
• furore antimetafisico
• scuola unitaria
Caratteri
dell'empirismo logico
• Concezione scientifica del mondo (vedi
Manifesto )
• Rifiuto della metafisica
• Due tipi di proposizioni:
– tautologie (enunciati analitici), proprie della logica
e della matematica
– proposizioni empiriche (enunciati sintetici),
esprimono stati di cose
Manifesto del Circolo
(1929)
• "La concezione scientifica del mondo... si prefigge
come scopo l'unificazione della scienza... Da questo
programma derivano l'enfasi sul lavoro collettivo,
sull'intersoggettività, nonché la ricerca sistematica di
formule neutrali, di un simbolismo libero dalle scorie
delle lingue storiche, non meno che la ricerca di un
sistema globale di concetti. Precisione e chiarezza
vengono perseguite, le oscure lontananze e le
profondità impenetrabili respinte. Nella scienza non
si dà profondità alcuna; ovunque è superficie"
Ruolo dell’analisi logica
• Le confusioni e le incertezze (della scienza, ma
anche di politica, religione, filosofia) nascono
da un uso non rigoroso del linguaggio
• Tale uso consente la formazione di asserti
apparentemente ben formati ma insensati
Scienza e metafisica
• Ogni discorso che aspira alla verità deve
seguire chiari principi di significanza
– altrimenti è poesia o letteratura (ispira l'azione o
suscita risposte emotive)
• Chiarificazione del significato del linguaggio
grazie all'analisi logica – distinzione fra scienza
e metafisica
Tractatus
• Tractatus logico-philosophicus (1921) – scritto
dal 1913 e durante la guerra
– I neopositivisti leggono e discutono il Tractatus fra
il 1926 e il 1927
• Le tesi del Tractatus vengono usate in
polemica contro la metafisica: mostrare che le
proposizioni della metafisica sono insensate
Tractatus
• Proposizione elementare: asserisce che un
fatto sussiste
• Le proposizioni complesse sono costruite a
partire da proposizioni elementari – attraverso
la composizione verofunzionale
– Composizione vero-funzionale: uso dei connettivi
logici (e, o, non, se… allora)
Tractatus
• Conoscere il significato di un enunciato:
conoscerne le condizioni di verità (sapere in
quali situazioni, fra tutte quelle possibili,
l'enunciato risulterebbe vero e in quali falso)
• Conoscere il significato di un'espressione sub-
enunciativa: sapere in che modo essa
contribuisca a determinare le CDV degli
enunciati che la contengono
Asserti osservativi
semplici
• Neopositivisti: identificano le proposizioni
elementari con le asserzioni osservative
semplici (o asserti protocollari)
• La verità di un asserto osservativo semplice O1
può essere controllata tramite
un'osservazione diretta – compiuta in un
tempo e in un luogo particolari
• e così la verità della negazione di un asserto
osservativo semplice: "non O1"
Asserti significanti
• Tesi centrale: gli asserti osservativi semplici e le funzioni di
verità degli asserti osservativi semplici hanno significato
(contenuto empirico)
• P si dice funzione di verità di P1…Pn se il valore di verità di P è
determinato solo dai valori di verità di P1…Pn
• Gli enunciati analitici (veri per definizione in virtù dei
significati dei termini che li costituiscono) pur non avendo
contenuto empirico sono nondimeno dotati di un significato
(di un certo tipo)
– Importante differenza rispetto alla posizione di Wittgenstein nel
Tractatus
Teoria verificazionista del
significato
• Popolare tra gli anni ‘30 e ‘40
• Un enunciato è dotato di significato (contenuto empirico) solo nel caso in cui il suo
essere vero produca qualche differenza rispetto al corso della nostra esperienza
– Slogan positivista: «una differenza deve fare una differenza» (per il pensiero
e/o per l’azione)
• Il significato di un enunciato è dato dalle sue condizioni di verificazione
(dall’insieme delle possibili esperienze di un soggetto che tenderebbe a mostrare
che l’enunciato è vero)
– N.B. Un enunciato ha anche una condizione di falsificazione (l’insieme delle
possibile esperienze che tenderebbero a mostrare che è falso)
• Esempi di enunciati che non superano il test
– «tutti gli oggetti (comprese le varie unità di misura) hanno raddoppiato la loro
misura»
– «L’intero universo fisico ha cominciato a esistere cinque minuti fa, completo di
ricordi apparenti e documenti»
Criterio di verificabilità
• "Il senso di una proposizione sta nel metodo della sua
verifica. Una proposizione vuol dire solo ciò che in
essa è verificabile [con osservazioni o esperimenti].
Pertanto una proposizione, ammesso che voglia dire
qualcosa, può significare solo fatti empirici"
– (Carnap 1932 "Il superamento della metafisica tramite l'analisi logica
del linguaggio").
• Teoria epistemica del significato: colloca il significato
nei nostri metodi di giungere a conoscere e a scoprire
fatti
Criterio di verificabilità
• Criterio di verificabilità: mettere in relazione
entità linguistiche ed esperienza
• "Il significato di un enunciato è l'insieme delle
condizioni che, se si registrano, stabiliscono la
verità dell'enunciato"
– il significato di un enunciato è qualcosa di
determinato e di connesso in modo univoco con
l'esperienza
– criterio di significanza e di scientificità
Enunciati osservativi
•  Enunciati osservativi: verifica diretta da parte
dell'esperienza (l'esposizione sensoriale ci
informa immediatamente del loro valore di
verità).
• Due interpretazioni:
– enunciati che forniscono un resoconto della nostra
esperienza fenomenica (fenomenismo)
– enunciati che si riferiscono a stati fisici del mondo
(fisicalismo)
Enunciati teorici
• Enunciati contenenti termini teorici ("forza",
"massa", etc.): non sono verificabili
direttamente grazie all'esperienza
• ma indirettamente: analisi logica permette di
tradurre tutti gli enunciati contenenti termini
teorici in enunciati osservativi (identificare
enunciati veri nelle stesse condizioni empiriche)
• L'asserto T è vero se e solo se gli asserti O1 e O2 e O3
e On sono veri
Debolezze della teoria
• I positivisti non hanno mai raggiunto una
formulazione soddisfacente del Principio di
verificazione
• Ogni formulazione precisa si dimostrò essere o
troppo forte o troppo debole
• Numerose sono le obiezioni che sono state
rivolte a questa teoria
Obiezione 1
• La teoria si applica solo a ciò che i positivisti logici
chiamavano «linguaggio descrittivo o fattuale».
Tuttavia, tale linguaggio (o tale uso del linguaggio)
non esaurisce il linguaggio (l’insieme dei suoi
possibili usi)
• Col linguaggio non ci limitiamo a descrivere ma…
diamo ordine, facciamo domande, compiamo
cerimonie…
• Una teoria adeguata dovrebbe applicarsi a tutti
questi usi visto che sono tutti dotati di significato nel
senso ordinario del termine
Replica
• Riconoscere che la teoria ha un ambito
ristretto di applicazione, si applica solo a un
certo tipo di significato
• Tale significato è fondamentale per gli scopi
scientifici a cui il linguaggio serve
Obiezione 2
• La teoria verificazionista non spiega il
significato ma lo presuppone
• Dobbiamo già sapere che cosa l’enunciato
significa per sapere come verificarlo
• Dunque, la questione della verificabilità e
delle condizioni di verificazione sono
concettualmente posteriori alla conoscenza di
ciò che l’enunciato significa
Obiezione 3
• Il verificazionismo conduce a una visione
strumentalista delle entità teoriche della scienza
secondo cui le affermazioni su tali entità (ex:
elettroni) non sarebbero altro che complessi insiemi
di affermazioni sui nostri dati di laboratorio
• Per quanto riguarda la mente, il verificazionismo
promuove una versione molto forte di
comportamentismo secondo cui le affermazioni sugli
stati mentali delle persone non sarebbero altro che
abbreviazioni di affermazioni sul comportamento
manifesto
Obiezione 4
• Problema dell’auto-applicazione
• Il principio di verificazione si applica a se stesso?
• Se non è empiricamente verificabile allora è senza
significato (o una vuota verità analitica)
• La maggior parte dei positivisti non accettò questa
conclusione
Obiezione 5
• Ogni versione del principio di verificazione deve
presupporre un «linguaggio d’osservazione» nel
quale vengono descritte le esperienze e deve
prevedere una distinzione netta tra termini
«osservativi» e «teorici». Ma…
• La nozione di osservazione diretta è una nozione
relativa alla tecnologia (occhiali, microscopio…)
• Le «osservazioni» espresse nel «linguaggio
osservativo» sono, almeno in parte, cariche di teoria
Obiezione 6
• La «grande obiezione» mossa da Quine sulla
scorta di Pierre Duhem che aveva sostenuto
che nessun esperimento può, da solo,
verificare o falsificare un’ipotesi senza
l’intervento di assunzioni ausiliarie
• Gli enunciati singoli non hanno una condizione
di verificazione propria, se non relativamente
a una teoria di sfondo sulla base della quale ha
luogo la verifica «osservativa»
Le due sfide lanciate da Quine
• Attacco alla nozione di analiticità
– Nessuna credenza è completamente immune da
revisione
– Non esistono enunciati analitici
– Dunque, non esistono due enunciati che siano
esattamente sinonimi
• Attacco alla nozione di significato
– Non vi è qualcosa come il significato (posizione
eliminativista o nichilismo circa il significato)
Rudolf Carnap
(1891-1970)
Carnap e la metafisica
• Carnap 1932 "Il superamento della metafisica
tramite l'analisi logica del linguaggio"
• "Il senso di una proposizione sta nel metodo
della sua verifica. Una proposizione vuol dire
solo ciò che in essa è verificabile [con
osservazioni o esperimenti]. Pertanto una
proposizione, ammesso che voglia dire
qualcosa, può significare solo fatti empirici".
Carnap e Heidegger
• Motivazioni politiche dietro all'attacco alla
metafisica
• Neopositivisti liberali e progressisti – in
contrapposizione a cattolicesimo reazionario e destra
autoritaria che sfocerà nel nazismo
• Polemica con Heidegger: impossibile tradurre in un
linguaggio logico rigoroso le tesi di Heidegger
o Non è possibile specificare l'insieme finito di asserti
osservativi che verificherebbero
o "Il nulla nulleggia“
Metafisica
• Proposizioni insensate: pseudo-proposizioni
• Contro l'idea che la metafisica sia espressione
del senso della vita
• Sarebbe una forma di arte (come la musica o
la poesia) – ma la metafisica pretende di
muoversi nell'ambito del vero e del falso
"I metafisici sono musicisti senza talento
musicale"
Due
linee di pensiero
1. Esigenza che qualunque discorso dotato di
contenuto cognitivo sia fatto nel rispetto di
regole di significanza esplicite e pubblicamente
accessibili
2. Visione angusta dei caratteri di queste regole di
significanza (riduzionismo): "una successione di
parole ha senso solo se sono ben stabilite le
sue relazioni di deducibilità a partire da
proposizioni protocollari" (Carnap 1932)
Unità della scienza
• riducibilità dei concetti fondamentali delle varie
scienze a un linguaggio di base
• Ogni asserzione scientifica è logicamente equivalente
(riducibile) a una formulata in un linguaggio
logicamente perfetto
• Enunciati complessi analizzabili in termini di enunciati
atomici – a loro volta riferentesi a aspetti immediati
dell'esperienza
• Ogni asserzione sensata è tale per la sua capacità
di rimandare all'esperienza
Filosofia
• "La concezione scientifica del mondo non
conosce gli enigmi insolubili. Il chiarimento
delle questioni filosofiche tradizionali
conduce, in parte, a smascherarle come
pseudo-problemi; in parte a convertirle in
questioni empiriche, soggette quindi al
giudizio della scienza sperimentale"
(Manifesto del Circolo di Vienna, 1929)
Empirismo, semantica e ontologia
(1950)
• Antologia: pp. 85-105
• Domanda da cui il saggio prende le mosse:
– Accettare entità astratte (proprietà, numeri,
significati, denotazioni…) è compatibile con i
principi dell’empirismo?
• Come vanno intese le domande del tipo
– Esistono i numeri/le proprietà, le denotazioni…?
• Proposta di Carnap: distinguere tra domande interne
e domande esterne
Domande interne e esterne
• (DI) La questione circa l’esistenza/ realtà di certi tipi di entità
viene sollevata entro la struttura linguistica introdotta per
parlare di entità di tal tipo
– La risposta alle (DI) può essere di due tipi: basarsi su
ricerche empiriche/osservazione (ex: esiste un bicchiere
d’acqua sulla mia scrivania?) o sull’analisi logica fondata
sulle regole per le espressioni introdotte (ex: esiste una
numero maggiore di 2?). La risposta, se vera, è nel primo
caso una verità fattuale, nel secondo una verità analitica
• (DE) la questione circa l’esistenza /realtà viene sollevata
relativamente al sistema di entità nel suo complesso
Questioni esterne come pseudo-
questioni
• «la questione esterna e le possibili risposte a
essa non hanno ancora ricevuto un qualunque
contenuto conoscitivo. Fin quando mancherà
una chiara interpretazione conoscitiva, è
giustificato il nostro sospetto che … sia una
pseudo-questione, cioè una questione che di
teorico ha solo la forma, mentre in realtà non
è affatto teorica…ma pratica» (pp. 92-93)
Replica del «metafisico»
• Le «questioni esterne» sono questioni ontologiche che vanno poste e
risolte prima di introdurre una certa struttura linguistica. Tale
introduzione, infatti, è legittima solo se può essere giustificata da
un’intuizione ontologica
• Risposta di Carnap
– «Riteniamo che l’introduzione di nuovi modi di parlare non richiede
alcuna giustificazione teorica perché non implica alcuna affermazione
di realtà» (97)
– «L’accettazione delle nuove entità…non significa per noi nulla di più
che l’accettazione di nuove forme linguistiche» (97)
– «L’accettazione non può essere giudicata vera o falsa perché non è
un’affermazione. Può esser solo giudicata più o meno comoda,
feconda, corrispondente agli scopi per cui il linguaggio viene usato»
(98)
Contributo di Carnap alla
semantica formale
• Semantica formale: il programma di ricerca sul significato che applica al
linguaggio naturale strumenti di analisi originariamente elaborati nello
studio delle proprietà semantiche dei linguaggi formalizzati
• La nozione di verità occupa un posto centrale in tutta la semantica formale
• Contributi rilevanti
– Frege (centralità della nozione di verità)
– Wittgenstein (identificazione del significato di un enunciato con le sue
condizioni di verità)
– Tarski (fornisce per primo una definizione rigorosa della verità per i
linguaggi formalizzati)
– Carnap (estende l’analisi agli enunciati modali)
– …..
Carnap:
Meaning and Necessity (1947)
• Atto di nascita della semantica dei mondi
possibili
• Carnap lo presenta come un tentativo di
elaborare formalmente certe tesi del Tractatus
– Dalla nozione di «stato di cose possibile» alla
nozione di «mondo possibile»
Mondo possibile
• Nozione presente in Leibniz
– Terza parte della Teodicea si chiude con la descrizione del sogno del
gran sacerdote Teodoro. Nel sogno gli appare Atena che gli rivela che
ciò che ha sognato è il Palazzo dei destini (nel quale si trova
rappresentato non soltanto ciò che avviene, ma anche tutto ciò che è
possibile)
• Nozione di mondo possibile: solido fondamento intuitivo
– Pensare significa fare ipotesi: capacità di immaginare come il mondo
potrebbe essere, indipendentemente da come è
• La nozione di mondo possibile su cui si impernia la semantica dei mondi
possibili verrà utilizzata nell’analisi semantica di costruzioni linguistiche
specifiche
• N. B. Carnap non fa uso della nozione di mondo possibile ma della nozione
di descrizione di stato
Descrizioni di stato
• Carnap 1947 «Le descrizioni di stato rappresentano i
mondi possibili di Leibniz o gli stati di cose possibili di
Wittgenstein»
• Una descrizione di stato è «una classe di enunciati…
che contiene per ogni enunciato atomico o questo
enunciato o la sua negazione, e nessun altro
enunciato»
• Sulla base di questa nozione Carnap presenta il
proprio metodo semantico denominato «Metodo
dell’estensione e dell’intensione»
Intensione ed estensione
• Estensione (riferimento):
– Enunciato: valore di verità
– Predicato: insieme delle entità cui il predicato si applica
(*Differenza rispetto a Frege)
– Termine singolare: entità denotata dal termine
• Intensione (senso):
– Enunciato: condizioni di verità
– Predicato: caratterizzazione che ne fissa l'estensione
– Termine singolare: caratterizzazione che ne fissa
l'estensione
Caratterizzazione funzionale
• Intensione di un'espressione E: la funzione
che, ad ogni mondo possibile m, associa
l'estensione di E in quel mondo
– Cioè la funzione che associa a E quella che
sarebbe l'estensione di E se m fosse il mondo reale
Termini singolari:
intensione ed estensione
• Estensione di un termine singolare in m: entità che il
termine denota in m
– Descrizioni definite: "il vincitore del Nobel per la
letteratura nel 1981"
– Nomi propri: "Socrate"
• Intensione: la funzione che, ad ogni mondo possibile
m, associa l'estensione del termine in quel mondo
– Descrizioni definite: <il vincitore del Nobel per la
letteratura nel 1981>
– Nomi propri: <il maestro di Platone>
Predicati:
intensione ed estensione
• Estensione di un predicato in m: insieme di tutti gli
oggetti cui si applica veridicamente il predicato in m
– “scapolo”: insieme degli individui che sono scapoli in m
– “gatto”: insieme degli individui che sono gatti in m
• Intensione: la funzione che, ad ogni mondo
possibile m, associa l'estensione del predicato in
quel mondo
– “scapolo”: <maschio adulto non sposato>
– “gatto”: <piccolo felino domestico>
Enunciati:
intensione ed estensione
• Estensione di un enunciato in m: valore di
verità dell'enunciato in m
• Intensione: la funzione che, ad ogni mondo
possibile m, associa il valore di verità di E in
quel mondo (le condizioni di verità)
Necessità e possibilità
• Enunciato necessario: vero in tutti i mondi
possibili
• Enunciato possibile: vero in almeno un mondo
possibile
Carnap e Frege
• Stretta analogia tra la coppia fregeana (Sinn e Bedeutung) e la coppia
carnapiana (estensione e intensione)
– Come l’identità di Sinn implica l’identità di Bedeutung, ma non
viceversa, così l’identità di intensione implica l’identità di estensione
ma non viceversa
– La competenza linguistica richiede che si conosca l’intensione (come
per Frege il Sinn)
• Differenza importante riguardo al trattamento del valore semantico delle
espressioni nei contesti intensionali
– Carnap non accetta la dottrina fregeana dell’oratio obliqua
– Per Carnap il principio di sostituibilità salva veritate non vale in tutti i
contesti. In particolare, non vale nei contesti modali
Principio di sostituibilità
• Vale nei contesti ordinari sia per quanto riguarda
l’estensione che l’intensione
• Se sostituiamo parti con uguale estensione, l’estensione
del tutto non cambia
(10) Elisabetta Sacchi ha due figlie
(11) La docente di FL ha due figlie
• Se sostituiamo parti con uguale intensione, l’intensione
del tutto non cambia
(12) Il cavallo di Alessandro è bianco
(13) Il destriero di Alessandro è bianco
Enunciati modali
• Enunciati modali: violano il principio di
sostituibilità
(1) 2+2 = 4 (V)
(2) In Australia ci sono canguri (V)
(3) Necessariamente 2+2 = 4 (V)
(4) Necessariamente in Australia ci sono canguri (F)
• (1) e (2) hanno la stessa estensione, ma diversa
intensione (cioè diverse condizioni di verità): non
sono V negli stessi mondi possibili
Necessario, a priori,
analitico
• Verità necessaria: tale in tutti i mondi possibili
(concetto metafisico)
• Verità a priori: conosciuta prescindendo
dall'esperienza (concetto epistemologico)
• Verità analitica: asserzioni in cui il predicato è
contenuto nel soggetto (concetto semantico)
Kant
• Kant ("Introduzione" alla Critica della ragion
pura): giudizi:
• Analitici a priori:
– "Tutti i corpi sono estesi"
• Sintetici a posteriori:
– "Tutti i corpi sono pesanti"
• Sintetici a priori:
– "5+7=12"
John Stuart Mill
(empirismo)
• Tutti i giudizi sono a posteriori
• Ricondurre matematica e logica a scienze
empiriche
– Verità matematiche: generalizzazioni basate su
osservazioni empiriche
Empirismo logico
• Giudizi sintetici (veri a posteriori): gli enunciati
delle scienze empiriche. Veri in virtù del loro
significato e di come è fatto il mondo
– Piove
• Giudizi analitici (veri a priori): gli enunciati di
logica e matematica. Veri in virtù del loro
significato e di nient'altro
Empirismo logico:
verità necessarie

• Verità necessarie:
– Verità logiche ("piove o non piove")
– Verità analitiche ("nessuno scapolo è sposato")
– Verità matematiche ("7+5=12")
Testi per approfondimenti
• (oltre a quelli indicati a p. 87 dell’Antologia)
• J. Alberto Coffa (1991), La tradizione
semantica da Kant a Carnap, Il Mulino,
Bologna, 1998

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