• Verità necessaria: tale in tutti i mondi possibili
(concetto metafisico) • Verità a priori: conosciuta prescindendo dall'esperienza (concetto epistemologico) • Verità analitica: asserzioni in cui il predicato è contenuto nel soggetto (concetto semantico) Kant • Kant ("Introduzione" alla Critica della ragion pura): i giudizi sono di tre tipi • analitici a priori: – "Tutti i corpi sono estesi" • sintetici a posteriori: – "Tutti i corpi sono pesanti" • sintetici a priori: – "5+7=12" John Stuart Mill (empirismo) • Tutti i giudizi sono a posteriori • Ricondurre anche matematica e logica a scienze empiriche – Verità matematiche: generalizzazioni basate su osservazioni empiriche Empirismo logico • Giudizi sintetici (veri a posteriori): gli enunciati delle scienze empiriche. Veri in virtù del loro significato e di come è fatto il mondo – Piove • Giudizi analitici (veri a priori): gli enunciati di logica e matematica. Veri in virtù del loro significato e di nient'altro – Piove o non piove Empirismo logico: verità necessarie • Verità necessarie sono le verità logiche – Wittgenstein: le verità logiche sono verità analitiche – Frege e Russell: la matematica è logica • Quindi per gli empiristi sono verità necessarie: – Verità logiche ("piove o non piove") – Verità analitiche ("nessuno scapolo è sposato") – Verità matematiche ("7+5=12") Willard Quine (1908-2000) Two Dogmas of Empiricism • Quine 1951: "I due dogmi dell'empirismo": attacco a due punti centrali dell'empirismo logico: 1. distinzione fra verità analitiche e verità sintetiche 2. riduzionismo: l’idea che il significato di ogni enunciato sia specificabile in termini di esperienza I due dogmi • a) tesi dell'esistenza di una distinzione chiara e specificabile fra enunciati veri in virtù del solo significato dei termini coinvolti (le verità analitiche) ed enunciati veri in virtù dei fatti (le verità sintetiche); • b) riduzionismo: affermazione della possibilità di un linguaggio dei dati sensoriali (contenente solo termini che fanno riferimento all'esperienza immediata) cui poter ridurre ogni altro enunciato significante I due dogmi • I due dogmi sono intimamente connessi: impossibilità di isolare elementi meramente linguistici ed elementi meramente fattuali all'interno delle nostre teorie sul mondo e all'interno del nostro linguaggio Il primo dogma a) tesi dell'esistenza di una distinzione chiara e specificabile fra enunciati veri in virtù del solo significato dei termini coinvolti (le verità analitiche) ed enunciati veri in virtù dei fatti (le verità sintetiche) – La nozione di analiticità ha bisogno di chiarificazione – Enunciato analitico: vero in virtù del suo significato e di nient'altro Significato • Sospetto contro la nozione di significato: "oscure entità intermedie" tra parole e cose • Quine: caratterizzare adeguatamente la nozione di identità di significato – o sinonimia • Due tipi di enunciati analitici: – Enunciati veri in virtù del significato dei simboli logici (verità logiche) – Enunciati veri in virtù del significato dei simboli non logici Verità analitiche: verità logiche • Verità logica: enunciato vero in cui la sostituzione delle parole non logiche non cambia il valore di verità • Parole logiche: "e", "o", "non", "se…allora", "tutti", "ogni" (1) Bruto ha ucciso Cesare o Bruto non ha ucciso Cesare Altre verità analitiche (non logiche) • Verità logiche non esauriscono le verità analitiche (2) Nessuno scapolo è sposato • Enunciati veri in virtù del significato delle parole non logiche (come "scapolo" o "sposato") che vi compaiono: sono anch'essi verità analitiche • Problema: definire l'analiticità in generale Sinonimia: definizioni • Tutte le verità analitiche sono traducibili in verità logiche sostituendo sinonimi a sinonimi (2) Nessuno scapolo è sposato (3) Nessun uomo non sposato è sposato • Assumere una serie di parole sinonime per definizione – "Scapolo": "uomo non sposato" • La definizione non spiega cosa sia la sinonimia – ma la presuppone (il lessicografo registra sinonimie) Sinonimia: intercambiabilità • Una soluzione sarebbe definire la sinonimia come intercambiabilità salva veritate (Leibniz): due espressioni sono sinonime solo se sono intercambiabili in tutti i contesti senza alterare il valore di verità Sinonimia: intercambiabilità • Problema: l'intercambiabilità salva veritate nei contesti estensionali non distingue fra termini che hanno lo stesso significato (intensione) – "Scapolo": "uomo non sposato" termini che hanno la stessa estensione in modo contingente – "Creatura con cuore" e "creatura con reni" Sinonimia: intercambiabilità • Per distinguere fra le due possibilità bisogna fare appello ai contesti intensionali (quelli creati dall'operatore di necessità) (4) Uno scapolo è un uomo non sposato (V) (5) Una creatura dotata di cuore è una creatura dotata di reni (V) (6) Necessariamente uno scapolo è un uomo non sposato (V) (7) Necessariamente una creatura dotata di cuore è una creatura dotata di reni (F) • Sinonimia: intercambiabilità salva veritate in tutti i contesti – anche quelli intensionali Necessità • Come decidiamo che (6) è V e (7) è F? (6) Necessariamente uno scapolo è un uomo non sposato (7) Necessariamente una creatura dotata di cuore è una creatura dotata di reni • Un enunciato della forma "necessariamente p" è vero se e solo se l'enunciato p è analitico • Un asserto è necessario (vero in tutti i mondi possibili) se è analitico: la nozione di necessità presuppone la nozione di analiticità Circolarità • Analiticità è spiegata in termini di sinonimia
• Sinonimia è definita nei termini di
intercambiabilità nei contesti intensionali
• Decisione sulla intercambiabilità nei contesti
intensionali della forma "necessariamente p" dipende dall'analiticità di p • Circolarità Analiticità • La critica di Quine è rivolta contro una distinzione che vanta una tradizione veneranda in filosofia • Si è riconosciuto unanimemente che Quine ha messo a fuoco difficoltà cruciali del programma neopositivista di analisi del linguaggio – non si è ammesso senza riserve il tipo di soluzione quineano: il rifiuto puro e semplice della distinzione tra analitico e sintetico in quanto "articolo di fede metafisica" Analiticità • La critica quineana deve condurre non a ripudiare, ma a chiarificare la distinzione e anche a ridimensionarne il ruolo – Kripke: la distinzione semantica di analitico e sintetico, quella metafisica fra necessario e contingente e quella epistemologica fra a priori e a posteriori non sono riducibili l’una all’altra Il secondo dogma • b) Riduzionismo: l'affermazione della possibilità di un linguaggio dei dati sensoriali, contenente solo termini che fanno riferimento all'esperienza immediata, cui poter ridurre ogni altro enunciato significante • Ogni enunciato dotato di significato ha uno specifico contenuto empirico Empirismo senza dogmi • L'unità di verificazione, e l'unità di significato, è l'insieme degli enunciati di una teoria e in definitiva la totalità della scienza: "La mia opinione è... che le nostre affermazioni sul mondo esterno affrontino il tribunale dell'esperienza sensoriale non individualmente ma solo come un corpo unitario" (Quine 1951, p. 130) Tesi di Duhem-Quine • 1a legge di Newton (o legge di inerzia): "Tutti corpi mantengono il loro stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non vengano sottoposti all'azione perturbatrice di una forza" Tesi di Duhem-Quine • Tesi di Duhem-Quine: un'osservazione o un esperimento non possono confermare un'ipotesi isolata, ma solo un insieme teorico • La 1a legge di Newton non può essere controllata come ipotesi isolata - ma solo in quanto componente di un sistema di teorie (assunzioni teoriche e ipotesi ausiliarie) Olismo • Linguaggio e scienza sono costituiti da una rete inestricabile di enunciati interconnessi, all'interno della quale non è possibile tracciare in modo univoco il confine fra apporto linguistico e fattuale • gli enunciati sono posti a varia distanza dalla periferia (su cui l'esperienza fa presa più direttamente) fino a un nucleo centrale, in cui le modifiche causate da un eventuale conflitto con l'evidenza sensoriale giungono solo in un secondo tempo (e, a volte, mai) Olismo • Non c’è un legame unico fra singolo enunciato e singola esperienza falsificante: c'è una notevole libertà riguardo a quali enunciati ritrattare alla luce di una singola esperienza contraria • Di fronte a un'esperienza recalcitrante ci sono molti modi di aggiustare la teoria Olismo • Messi sullo stesso piano enunciati osservativi ed enunciati teorici, che il neopositivismo distingueva, e persino leggi logiche e assunzioni metafisiche • La differenza sarà solo di grado: "tendenza naturale a disturbare il sistema complessivo il meno possibile"(Quine 1951, p. 133) • Conservare, fino a che è possibile, gli enunciati più fortemente teorici e le leggi logiche: una loro revisione causerebbe anti-economiche revisioni nel sistema Empirismo senza dogmi • Quine condivide con i neopositivisti l'approccio «scientifico» • Vera conoscenza è solo la conoscenza scientifica: tutte le scienze possono essere unificate in un singolo corpo conoscitivo che ha il proprio fondamento nella fisica • L'attività filosofica stessa deve essere perseguita come una scienza Word and object (1960) • Due strade per determinare il significato di un'espressione A) specificare le connessioni intralinguistiche: elencare gli enunciati analitici in cui l'espressione compare. Definire la parola "gatto" specificando che sono analitici gli enunciati – I gatti sono animali – I gatti sono felini • Quine 1951 mostra che A) non è percorribile Word and object B) determinare il significato di un'espressione attraverso le sue connessioni con la realtà extralinguistica – con l'esperienza • Parola e oggetto (1960): fondazione empiristica dei significati • Esperimento mentale: traduzione radicale La traduzione radicale • Traduzione da una lingua sconosciuta, attuata senza l'aiuto di interpreti o di affinità linguistiche o culturali, utilizzando come dati esclusivamente il comportamento, linguistico e non, dell'indigeno e i dati percettivi che si suppongono ugualmente disponibili al parlante e all'interprete • Assegnazione di significati: ha come base solo le connessioni del linguaggio con l'esperienza Indeterminatezza della traduzione • La traduzione è indeterminata: l'evidenza sensoriale non determina in modo univoco il nostro linguaggio o la nostra teoria del mondo • Manuali per tradurre una lingua in un’altra possono essere stabiliti in modi diversi - tutti in grado di render conto delle disposizioni verbali e non verbali dell'indigeno, ma tali da autorizzare traduzioni diverse o incompatibili degli enunciati dell'indigeno Gavagai (1) Gavagai • Traduzioni possibili: – (2) Ecco un coniglio – (3) Ecco una parte non separata di coniglio – (4) Ecco uno stadio temporale di coniglio • Le tre traduzioni sono percettivamente equivalenti – corrispondono alla stessa porzione di mondo percettiva Gavagai • "Indicate un coniglio e avrete indicato uno stadio temporale di coniglio, una parte non separata di coniglio, un'esemplificazione della coniglità, ecc. Niente che sia distinto in termini di stimoli sensoriali può essere distinto con l'ostensione" • Un gesto d'ostensione non può esplicitare la concettualizzazione che presuppone: lo stimolo percettivo che viene indicato può essere concettualizzato in molti modi diversi Gavagai • "La sola differenza tra conigli, parti non staccate di coniglio e stadi di coniglio sta nella loro individuazione. Se prendete nella sua totalità la porzione sparpagliata del mondo spaziotemporale che è costituita da conigli, e quella che è costituita da parti non staccate di coniglio, e quella che è costituita da stadi di coniglio, ottenete la stessa porzione sparpagliata del mondo. La sola differenza sta in come la tagliate a fette." (Quine 1969, pp. 141-142)