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5.

Bertrand Russell:
nomi e descrizioni definite

Corso Filosofia del linguaggio


a.a. 2020-2021

1
Bertrand Russell
(1872-1970)
Vita (1872-1970)
1890: studente al Trinity College (Cambridge)
1899: docente al Trinity College
1901: scoperta dell'antinomia
1916: espulso dal Trinity College
1918: condannato a 5 mesi di carcere
1940: revoca dell'incarico al City College di NY
1950: Nobel per la letteratura
1955: Russell-Einstein Manifesto
1961: condannato a 1 settimana di carcere
Opere (selezione)
– 1903 Principles of Mathematics
– 1905 "On Denoting"
– 1910-1913 Principia mathematica (con Alfred Whitehead)
– 1912 I problemi della filosofia
– 1914 La conoscenza del mondo esterno
– 1918 Filosofia dell'atomismo logico  
– 1921 The Analysis of Mind
– 1927 The Analysis of Matter
– 1945 Storia della filosofia occidentale
– Collected Papers (in 34 volumi, escluse le monografie)
Cambridge e
la Mitteleuropa
• Cambridge:
– Bertrand Russell
– George Moore (Principia Ethica 1903)
– John Maynard Keynes
– Ludwig Wittgenstein
– Elizabeth Anscombe
• Mitteleuropa: Ludwig Wittgenstein, Alexius
Meinong, Franz Brentano, Edmund Husserl
Ambiti della sua riflessione
• Logica e Filosofia della matematica
– Logicismo (teoria dei tipi)
• Filosofia del linguaggio
– Padre della teoria del riferimento
– Analisi delle descrizioni definite
• Metafisica
– Dottrina dell’atomismo logico
• Metodologia filosofica
– Analisi concettuale
• Filosofia della mente
– Dottrina del monismo neutrale
• Epistemologica
• Filosofia politica
• Etica
Filosofia
"In filosofia vi è stato un abuso di soluzioni eroiche; si
è trascurato troppo il lavoro di dettaglio; si è stati
troppo poco pazienti. Come un tempo in fisica, si
inventa un'ipotesi e sulla base di essa si costruisce un
mondo bizzarro, che non ci si preoccupa di
confrontare con il mondo reale. Il vero metodo, in
filosofia come nelle scienze, sarà induttivo,
minuzioso, rispettoso del dettaglio, senza credere
che sia il dovere di ciascun filosofo di risolvere da
solo tutti i problemi" (Il realismo analitico, 1911)
Dall’idealismo al nuovo realismo
1899-1900 Russell, assieme a G.E. Moore,
respingono l’idealismo neo-hegeliano di
Bradley e McTaggart che rappresentava la
dottrina prevalente nell’Inghilterra in quel
periodo

Difesa del «nuovo realismo»


Linguaggio naturale
• I difetti del linguaggio naturale:
– ambiguità sintattica e semantica
– vaghezza
– enfasi eccessiva sulla forma soggetto-predicato
– autoriferimento ( "questo enunciato è falso")
– termini apparentemente referenziali, ma privi di riferimento
• Russell è d’accordo con Frege circa l’idea che la forma grammaticale degli enunciati
mascheri la struttura dei contenuti da essi espressi e che pertanto il linguaggio
naturale sia inadatto per scopi scientifici
• Russell applica quella che chiama « analisi logico-linguistica » alla risoluzione dei
problemi filosofici tradizionali (in particolare: la natura della conoscenza, la
questione dei rapporti mente-corpo, la struttura fondamentale della realtà e la
natura dei costituenti ultimi
• L’analisi russelliana costituisce un ulteriore passo nel percorso di divaricazione tra
forma grammaticale e forma logica iniziata da Frege
Forma logica
• Il divorzio tra forma grammaticale e forma
logica in Russell sarà ancora più radicale che in
Frege
• Frege: da soggetto-predicato e funzione-
argomento
• Russell: analisi quantificazionale delle
descrizioni definite
Essere
• Ambiguità del linguaggio naturale: il verbo
essere
(1) Socrate è mortale
(2) Espero è Fosforo
(3) Dio è (esiste)
Wittgenstein
(Tractatus)
3.323 Nel linguaggio comune avviene molto di
frequente che la stessa parola designi in modo
differente… Così la parola "è" appare quale
copula, quale segno d'eguaglianza e quale
espressione dell'esistenza
Essere: 3 sensi distinti
(1) Socrate è mortale (predicazione)
M (s)
(2) Espero è Fosforo (identità)
a=b
(3) Dio è (esistenza)
x (D(x))
Ricostruzione logica del LN

• Ricostruzione logica del linguaggio naturale


(1) Socrate è mortale
M (s)
(4) L'uomo è mortale
– "L'uomo è mortale" "ogni uomo è mortale" "tutti
gli uomini sono mortali"
x (U(x)  M(x))
"On Denoting" (1905)
• Teoria delle descrizioni: "On Denoting"
• L'esempio più illustre di applicazione del
metodo analitico e di ricostruzione logica del
linguaggio naturale
• Attacco al quadro fregeano: per Russell la sola
proprietà semantica rilevante di un termine è
la denotazione
"On Denoting" (1905)
• Posizione apparentemente controintuitiva:
(1) Giorgio IV voleva sapere se Scott era
l'autore di Waverley (V)
(2) Giorgio IV voleva sapere se Scott era
Scott (F)
"On Denoting" (1905)
"Una teoria logica può essere messa alla prova
verificando la sua capacità di risolvere enigmi, ed
è quindi consigliabile, quando si discorre di
logica, tenere in serbo il maggior numero
possibile di enigmi, dal momento che essi
svolgono una funzione del tutto analoga a quella
degli esperimenti in fisica"
• Filosofia argomentativa: Russell è uno dei
fondatori dello stile analitico
Tre rompicapo
 A. Enunciati di identità informativi
(1) Elisabeth Windsor è la regina d'Inghilterra
(2) Elisabeth Windsor è Elisabeth Windsor
 B. Enunciati contenenti termini non denotanti
(3) Il re di Francia è calvo
 C. Enunciati esistenziali negativi
(4) Il re di Francia non esiste
Frege: termini singolari
• Espressioni che designano uno e un solo
oggetto:
– nomi propri: "Elisabetta Sacchi"
– descrizioni definite: "il così e così" "il docente di
FL"
– indicali e dimostrativi:
• semplici: "questo"
• complessi: "questo libro"
Frege: descrizioni definite
• Descrizioni definite: espressioni linguistiche formate
da un articolo determinativo singolare seguito da un
nome comune semplice o complesso
– "la capitale della Francia"
– "la regina d'Inghilterra"
– "la docente di FL dell'Università S. Raffaele"
– "l'uomo più alto del mondo"
• Non sono descrizioni definite :
– "il Po", "Il Cairo"
– "il Monte Bianco", "il Sacro Romano Impero"
Frege: descrizioni definite
• "il P" denota il solo oggetto che soddisfa la
condizione P
• Secondo Frege, la descrizione definita "il P"
denota l'entità x soltanto se
–xèP
– niente altro è P
• "La regina d'Inghilterra" denota Elisabetta II se
– Elisabetta II è regina d'Inghilterra
– niente altro è regina d'Inghilterra
Frege
• Per Frege nomi propri e descrizioni definite
funzionano allo stesso modo: hanno la
funzione comune di designare oggetti
(5) Elisabetta Windsor ha 95 anni
(6) La regina d'Inghilterra ha 95 anni
• (5) e (6) sono enunciati della forma:
P(a)
Russell
• Per Russell nomi propri e descrizioni definite
non funzionano allo stesso modo
• Soluzione di Russell: la forma grammaticale
superficiale delle descrizioni maschera la loro
vera forma logica
– Russell dà una definizione contestuale (all'interno
di un enunciato) delle descrizioni definite
– Una strategia riduzionistica
Descrizioni definite
(6) La regina d'Inghilterra ha 95 anni
x (Q(x) ⋀ y (Q(y)  (y = x)) ⋀ P(x))
• Congiunzione di tre asserti distinti:
– a) esiste una regina di Inghilterra: x Q(x)
– b) è la sola: y (Q(y)  (y = x))
– c) ha 95 anni: P(x)
• (6) è vero perché i tre congiunti sono veri
Descrizioni definite
(7) La regina d'Inghilterra ha 20 anni
x (Q(x) ⋀ y (Q(y)  (y = x)) ⋀ P(x))
• Congiunzione di tre asserti distinti:
– a) esiste una regina di Inghilterra: x Q(x)
– b) è la sola: y (Q(y)  (y = x))
– c) ha 20 anni: P(x)
• (7) è falso perché il congiunto c) è falso
Termini non denotanti:
Frege
(3) Il re di Francia è calvo
• Per Frege (3) non è né V né F
– Il linguaggio naturale ha delle presupposizioni: dicendo (3)
presupponiamo che un re di Francia esista
– Se la presupposizione fallisce (se il re di Francia non esiste),
l'enunciato non è né vero né falso
– Per l’analisi presupposizionale di Frege cfr. Antologia, pp. 30-
32)
• per Russell che un enunciato ben formato che esprime
un pensiero non abbia valore di verità è una violazione
del principio del terzo escluso
Terzo escluso
"Per il principio del terzo escluso o ‘A è B’ o ‘A
non è B’ deve essere vera. Pertanto o ‘l'attuale re
di Francia è calvo’ o ‘l'attuale re di Francia non è
calvo’ deve essere vera. Se però elencassimo da
una parte tutte le cose che sono calve e dall'altra
quelle che non lo sono, in nessuna delle due liste
troveremmo l'attuale re di Francia. Gli hegeliani,
che amano la sintesi, ne concluderebbero che
egli porta la parrucca" ("On Denoting")
Descrizioni definite
non denotanti
(3) Il re di Francia è calvo
x (R(x) ⋀ y (R(y)  (y = x)) ⋀ C(x))
• Congiunzione di tre asserti distinti:
– a) esiste un re di Francia: x R(x)
– b) è il solo: y (R(y)  (y = x))
– c) è calvo: C(x)
• (3) è falso perché il congiunto a) è falso
Descrizioni definite
non denotanti
(8) Il figlio di Diana ha 39 anni
x (F(x) ⋀ y (F(y)  (y = x)) ⋀ P(x))
• Congiunzione di tre asserti distinti:
– a) esiste un figlio di Diana: x F(x)
– b) è il solo: y (F(y)  (y = x))
– c) ha 39 anni: P(x)
• (8) è falso perché il congiunto b) è falso
Negazione
(9) Il re di Francia non è calvo
• Due letture: occorrenza primaria (9’) e secondaria
(9’’) della descrizione definita
(9') Esiste un oggetto che è re di Francia e quell'oggetto
non è calvo
x (R(x) ⋀ y (R(y)  (y = x)) ⋀ ¬C(x))
(9'') Non esiste un oggetto che è re di Francia ed è calvo
¬ x (R(x) ⋀ y (R(y)  (y = x)) ⋀ C(x))
Tre rompicapo
 A. Enunciati di identità informativi
(1) Elisabeth Windsor è la regina d'Inghilterra
(2) Elisabeth Windsor è Elisabeth Windsor
 B. Enunciati contenenti termini non denotanti
(3) Il re di Francia è calvo
 C. Enunciati esistenziali negativi
(4) Il re di Francia non esiste
I rompicapo risolti
(1) Elisabeth Windsor è la regina d'Inghilterra
x (Q(x) ⋀ y (Q(y)  (y = x)) ⋀ x = e)
(2) Elisabeth Windsor è Elisabeth Windsor
e=e
(3) Il re di Francia è calvo
x (R(x) ⋀ y (R(y)  (y = x)) ⋀ C(x))
(4) Il re di Francia non esiste
¬ x (R(x) ⋀ y (R(y)  (y = x))
Ambiguità sintattica
• Ricostruzione logica del linguaggio naturale
(5) Ogni marinaio ama una ragazza
• Due letture:
– per ogni marinaio c'è una ragazza che quel
marinaio ama:
x (M(x)  y (R(y) ⋀ (A (x, y)))
– c'è una ragazza che ogni marinaio ama:
y (R(y) ⋀ x (M(x)  (A (x, y)))
Ambiguità sintattica
• Argomento cosmologico per l'esistenza di Dio
(6) Tutto ha una causa
• Due letture:
– per ogni evento c'è un principio che causa
quell'evento:
x (E(x)  y (P(y) ⋀ (C (x, y)))
– c'è un principio che causa ogni evento:
y (P(y) ⋀ x (E(x)  (C (x, y)))
I rompicapo dei nomi
propri
A. Enunciati di identità informativi
(10) Espero è Fosforo

B. Enunciati contenenti termini non denotanti


(11) Pegaso è bianco
C. Enunciati esistenziali negativi
(12) Pegaso non esiste
Nomi grammaticalmente
propri
• Eliminazione dal linguaggio delle espressioni che
hanno solo l'apparenza grammaticale di nomi
propri
• Nomi propri grammaticali: abbreviazioni di
descrizioni
– "Pegaso" abbreviazione di "il cavallo alato"
– a loro volta gli enunciati che contengono descrizioni
vengono ridotti a una formulazione in cui compaiono
solo predicati e l'apparato logico della quantificazione
Nomi grammaticalmente
propri
• Nomi propri grammaticali: abbreviazioni di descrizioni
– "Pegaso" abbreviazione di "il cavallo alato"
(12) Pegaso è bianco
(12)' Il cavallo alato è bianco
x (C(x) ⋀ y (C(y)  (y = x)) ⋀ B(x))
• Congiunzione di tre asserti distinti:
– a) esiste un cavallo alato: x C(x)
– b) è il solo: y (C(y)  (y = x))
– c) è bianco: B(x)
• (12)' è falso perché il congiunto a) è falso
Essere
• Ambiguità del linguaggio naturale: il verbo
essere
(1) Socrate è mortale
(2) Espero è Fosforo
(3) Dio è (esiste)
Essere
(1) Socrate è mortale
M (s)
(2) Espero è Fosforo
a=b
(3) Dio è (esiste)
x (D(x))
Alexius Meinong
"Ogni cosa particolare che è un non-ente
(Nichtseiendes) deve quanto meno essere in
grado di fungere da Oggetto per quei giudizi che
afferrano il suo Nichtsein… Per sapere che non
c'è alcun quadrato rotondo, io devo esprimere
un giudizio sul quadrato rotondo… Quelli che
amano i modi di dire paradossali potrebbero
dire: ‘Ci sono oggetti dei quali è vero che non ci
sono oggetti simili’ " (Meinong 1904)
Essere
• Un enunciato della forma "a" è un nonsenso
• L'esistenza è una proprietà di concetti, e non
di oggetti
• quando neghiamo l'esistenza di qualcosa non
c'è alcun qualcosa di cui neghiamo l'esistenza,
ma piuttosto affermiamo che dei concetti non
sono esemplificati: "Dio non esiste"
¬ x (D(x))
Gilbert Ryle
«Tutte le asserzioni ontologiche, da "Dio esiste"
a "le mucche carnivore esistono" sono
‘sistematicamente fuorvianti’, ossia per quanto
possano essere comprese perfettamente e
capite… ciò nondimeno sono espresse in forme
grammaticali che sono …non aderenti allo stato
di cose che registrano…
Gilbert Ryle
Gli enunciati ‘x esiste’ oppure ‘x non esiste’ non
affermano o negano che un certo dato soggetto
d'attributi x ha l'attributo di esistere, ma
affermano o negano l'attributo di essere x-ico o
di essere un x di qualcosa non nominato
nell'asserzione» (Ryle 1931, "Espressioni
sistematicamente fuorvianti")
Essere
"Il fatto che voi possiate discutere la
proposizione "Dio esiste" è una prova che "Dio",
come è usato in quella proposizione, è una
descrizione e non un nome. Se "Dio" fosse un
nome, non potrebbe sorgere alcuna questione
di esistenza" (Russell 1918, «La filosofia
dell'atomismo logico»)
Nomi logicamente
propri
«I nomi che usiamo comunemente, come "Socrate"
sono in realtà abbreviazioni per descrizioni; e non
solo: ciò che essi descrivono non sono particolari
ma complessi sistemi di classi…
Un nome, nel senso logicamente ristretto di
"parola la cui denotazione è un individuo" può solo
essere applicato a un individuo di cui il parlante ha
conoscenza diretta (acquaintance)» (Russell 1918,
«La filosofia dell'atomismo logico», p. 62)
Nomi logicamente
propri
• Per Russell, il concetto di nome proprio: concetto
semantico (un'espressione che denota un individuo)
che ha una fondazione epistemologica
• Per Russell, nomi logicamente propri: nomi di
particolari di cui si ha conoscenza per acquaintance
• cioè nomi di dati sensoriali
– ci riferiamo ai dati sensoriali con dimostrativi come
"questo" e "quello", legati al mondo della percezione
Analisi semantica
• Analisi semantica di Russell è guidata
– sia da intuizioni semantiche (cosa si vuole dire con
certi enunciati)
– sia da presupposti ontologici (quali enti è lecito
ammettere in una sana ontologia)
Analisi semantica
e realismo
"La logica non può ammettere un unicorno più di
quanto lo possa la zoologia, dato che la logica ha a
che fare con il mondo reale allo stesso titolo della
zoologia, sebbene con i suoi caratteri più astratti e
generali… Un robusto senso della realtà è
necessario nel formulare un'analisi corretta delle
proposizioni su unicorni, montagne d'oro, quadrati
rotondi e simili pseudo-oggetti" (Introduzione alla
filosofia matematica, 1919, pp. 169-170)

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